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Sonogno<br />

circolo della Verzasca, distretto di Locarno, AIS P. 42<br />

Diario<br />

4-5 ottobre 1926<br />

Due giorni di riposo a Locarno [vedi le fotografie alle pag<strong>in</strong>e 291-<br />

292, n.d.r.]. Purtroppo il primo giorno mi sento male io, il secondo<br />

Nellie [Nellie Nicolet, moglie di Scheuermeier, n.d.r.]. Alla<br />

stazione <strong>in</strong>contriamo per caso zia Anna Ste<strong>in</strong>mann che ci conduce<br />

al suo delizioso albergo Sonne sul lago.<br />

6 ottobre 1926<br />

Separazione. Alle 7 partenza da Locarno. Da Gordola <strong>in</strong> auto per<br />

la Valle Verzasca f<strong>in</strong>o a Sonogno. Arrivo dopo le 9. Ricerca dell’<strong>in</strong>formatore.<br />

Alla f<strong>in</strong>e mi decido per la locandiera. 6 ore di rilevazione.<br />

7 ottobre 1926<br />

2.30 + 4.30 ore di lavoro. Arrivo a Frasco all’albergo Efra.<br />

8 ottobre 1926<br />

Rilevazione f<strong>in</strong>o alle 15. Durata della rilevazione: 19 ore. Alle 15<br />

<strong>in</strong> auto. A Gordola visito la famiglia Borradori. La sera a Locarno<br />

all’albergo Torretta. Caratteristiche dell’<strong>in</strong>formatore e fonetica di<br />

Sonogno.<br />

Considerazioni generali<br />

Dirigendomi <strong>in</strong> automobile a Sonogno, raccolsi le prime <strong>in</strong>formazioni<br />

sulle condizioni della valle dai miei compagni di viaggio.<br />

Si dice che di tutti i dialetti Vogorno abbia quello più oscuro; gli<br />

abitanti degli altri comuni non capirebbero quelli di Vogorno<br />

quando questi parlano tra loro. Brione avrebbe ancora una parlata<br />

tipica con a > è: participio passato -èda al posto di -ada. I comuni<br />

superiori parlerebbero di nuovo <strong>in</strong> maniera più comprensibile.<br />

Visto che però le persone che mi diedero le <strong>in</strong>formazioni<br />

erano giovani di Sonogno che così <strong>in</strong>tendevano mettersi <strong>in</strong> buona<br />

luce, non diedi loro molto credito. Quando poi a Sonogno feci<br />

alcune prove, la parlata mi sembrò davvero valere una rilevazione.<br />

Un fatto è di estrema importanza per l’<strong>in</strong>tera vallata: pressoché<br />

tutte le famiglie della valle possiedono case e terreni sul Piano di<br />

Magad<strong>in</strong>o, da Gordola f<strong>in</strong>o a Cadenazzo. Qui una grande parte<br />

della famiglia trascorre l’<strong>in</strong>verno con il bestiame mentre gli altri<br />

membri si fermano <strong>in</strong> valle a custodire i beni rimasti. Il doppio<br />

domicilio con la regolare transumanza è una caratteristica tipica<br />

della Valle Verzasca.<br />

Visto che <strong>in</strong> certi periodi dell’anno i villaggi della vallata sembrano<br />

essere deserti, la scelta non era grande. Avvic<strong>in</strong>ai la prima donna<br />

che vidi a Sonogno. Era la locandiera, nonché moglie del gerente<br />

postale.Rispose <strong>in</strong> modo spedito e sicuro a tutte le domande<br />

di prova. Un <strong>in</strong>segnante ottantenne consigliatomi fallì <strong>in</strong>vece nettamente.<br />

Così mi decisi per la locandiera. P<strong>in</strong>ana Rosalia, nata<br />

Patà nel 1871 a Gordola; ha vissuto anche lei il cont<strong>in</strong>uo cambio<br />

di residenza. Ma dopo essersi sposata non ha mai più lasciato Sonogno.<br />

Å madre di dieci figli. L’<strong>in</strong>fluenza del 1918 le ha lasciato<br />

una lieve paralisi, per cui ora può solamente stare seduta <strong>in</strong> casa<br />

e non più lavorare nei campi. Questa è anche la ragione per cui<br />

la scelgo e posso disporre di lei. Inizialmente la pensavo meno<br />

colta; durante la rilevazione mi accorsi però che capiva molto bene<br />

e che generalmente riproduceva bene anche la parte formale e<br />

le frasi. Di tutti i membri della numerosissima famiglia, lei è nettamente<br />

quella l<strong>in</strong>guisticamente più fedele. Å notevole il fatto che<br />

la madre conosca ancora delle parole del dialetto che i figli non<br />

hanno mai sentito e che neppure il padre conosce. In luoghi come<br />

questo è veramente una fortuna trovare una donna. Nelle altre<br />

persone il dialetto sembra mutare molto rapidamente. L’<strong>in</strong>formatrice<br />

sarebbe stata <strong>in</strong> grado di fare anche le coniugazioni se il tempo<br />

non mi avesse costretto a <strong>in</strong>terrompere. Ciò che ha disturbato<br />

durante quasi tutta la rilevazione è stata la cont<strong>in</strong>ua presenza dei<br />

numerosi parenti che entravano ed uscivano rumorosamente,<br />

nonché il baccano dei bamb<strong>in</strong>i. Inoltre l’<strong>in</strong>formatrice spesso era<br />

visibilmentestanca e annoiata dal lavoro, così, di quando <strong>in</strong> quando,<br />

tentava di svignarsela per cedere il lavoro agli altri presenti.<br />

Questi a volte chiedevano <strong>in</strong>teressati, spesso però si perdevano <strong>in</strong><br />

buffonate burlandosi del dialetto antiquato della madre. L’<strong>in</strong>formatrice<br />

stessa si è rivelata molto seria e affidabile. Forse qua e là,<br />

a mia <strong>in</strong>saputa, una qualche parola del gergo ormai scomparso degli<br />

spazzacam<strong>in</strong>i sarà stata contrabbandata come dialettale.<br />

Durata: 2+4 | 2 1 /2+4 1 /2 | 3 1 /2+2 1 /2 = 19 ore + coniugazioni.<br />

Osservazioni fonetiche<br />

1) I suoni più appariscenti, particolarmente ben udibili nell’<strong>in</strong>formatrice<br />

e anche <strong>in</strong> suo marito, ma non più <strong>in</strong> tutti i giovani,<br />

sono ! e Ÿ = fortemente cacum<strong>in</strong>ali. ! spesso suona come una tr<br />

molto stretta. Il suono non viene sempre pronunciato alla stessa<br />

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