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Presentazione base protocollo Buckman suesi ( a cura di Suono e ...

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Parlare con il paziente<br />

oncologico


Obiettivi del corso<br />

• Capire perché la comunicazione delle cattive<br />

notizie è importante<br />

• Identificare ed elaborare le aree <strong>di</strong> vulnerabilità<br />

del me<strong>di</strong>co nella comunicazione <strong>di</strong> cattive notizie<br />

• Sapere come gestire le varie fasi del colloquio


I presupposti<br />

• Per erogare un servizio oncologico <strong>di</strong> qualità è<br />

in<strong>di</strong>spensabile riconoscere e rispettare i bisogni<br />

relazionali, emotivi ed esistenziali del paziente e della<br />

sua famiglia.<br />

• La capacità dello staff <strong>di</strong> operare a tale livello è<br />

proporzionale a quanto questi stessi bisogni vengono<br />

riconosciuti e rispettati nell’operatore da parte della<br />

cultura aziendale e <strong>di</strong> reparto.<br />

• Il primario <strong>di</strong> reparto ha un ruolo chiave in questo<br />

processo <strong>di</strong> riconoscimento che può avvenire solo in<br />

un contesto organizzativo che ne riconosca la<br />

priorità<br />

• Il gruppo <strong>di</strong> lavoro è la risorsa fondamentale <strong>di</strong> chi<br />

lavora in oncologia.


Una Buona Comunicazione e’<br />

• Direttamente correlata con la compliance<br />

del paziente al trattamento<br />

• Direttamente correlata con la qualità <strong>di</strong> vita<br />

del paziente<br />

• Inversamente correlata con i rischi <strong>di</strong><br />

proce<strong>di</strong>menti legali contro il me<strong>di</strong>co<br />

• Inversamente correlata con il rischio <strong>di</strong><br />

Burn Out del me<strong>di</strong>co


Co<strong>di</strong>ce Deontologico<br />

Articolo 30 - Informazione al citta<strong>di</strong>no<br />

Il me<strong>di</strong>co deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla <strong>di</strong>agnosi, sulla<br />

prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative <strong>di</strong>agnostico-terapeutiche e sulle<br />

preve<strong>di</strong>bili conseguenze delle scelte operate; il me<strong>di</strong>co nell’informarlo dovrà tenere<br />

conto delle sue capacità <strong>di</strong> comprensione, al fine <strong>di</strong> promuoverne la massima adesione<br />

alle proposte <strong>di</strong>agnostico-terapeutiche.<br />

Ogni ulteriore richiesta <strong>di</strong> informazione da parte del paziente deve essere sod<strong>di</strong>sfatta. Il<br />

me<strong>di</strong>co deve, altresì sod<strong>di</strong>sfare le richieste <strong>di</strong> informazione del citta<strong>di</strong>no in tema <strong>di</strong><br />

prevenzione.<br />

Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter pro<strong>cura</strong>re<br />

preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornite con prudenza, usando<br />

terminologie non traumatizzanti e senza escludere elementi <strong>di</strong> speranza. La<br />

documentata volontà della persona assistita <strong>di</strong> non essere informata o <strong>di</strong> delegare ad<br />

altro soggetto l’informazione deve essere rispettata.


Co<strong>di</strong>ce Deontologico<br />

Articolo 31 - Informazione a terzi<br />

L’informazione a terzi è ammessa solo con il consenso esplicitamente espresso dal<br />

paziente, fatto salvo quanto previsto all’articolo 9 allorché sia in grave pericolo la salute<br />

o la vita <strong>di</strong> altri.<br />

In caso <strong>di</strong> paziente ricoverato il me<strong>di</strong>co deve raccogliere gli eventuali nominativi delle<br />

persone preliminarmente in<strong>di</strong>cate dallo stesso a ricevere la comunicazione dei dati<br />

sensibili.


Protocollo in sette fasi<br />

1. Comincia<br />

2. Verifica cosa il paziente sa già<br />

3. Chiarisciti cosa il paziente vuole sapere<br />

4. Con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong> l’informazione<br />

5. Apriti alle reazioni del paziente e dei suoi<br />

familiari<br />

6. Programma lo sta<strong>di</strong>o successivo<br />

7. Controlla come stai prima <strong>di</strong> proseguire<br />

adattato da R <strong>Buckman</strong>n


Fase I - L’Apertura<br />

• Programma quello che vuoi <strong>di</strong>re<br />

– Verifica i dati me<strong>di</strong>ci<br />

– Non delegare<br />

• Scegli un ambiente adatto<br />

• Assi<strong>cura</strong>ti <strong>di</strong> avere tempo a sufficienza<br />

• Stabilisci se c’è qualcun altro che il<br />

paziente vuole sia presente al colloquio<br />

• Presentati<br />

– Figli, coniuge, fratelli genitori ecc


Fase II - La Verifica: Cosa il<br />

paziente sa già<br />

• Stabilisci cosa il paziente sa già<br />

• Valuta la capacità del paziente <strong>di</strong><br />

ricevere (altre) cattive notizie<br />

• Rimanda il colloquio se trovi il<br />

paziente impreparato


Fase III - L’Adattamento: Cosa<br />

il paziente vuole sapere<br />

• Riconosci e appoggia le specifiche<br />

preferenze del paziente<br />

– Declina per scelta <strong>di</strong> ricevere<br />

informazioni<br />

– Nomina qualcun altro a<br />

comunicare in sua vece<br />

– Vuole sapere<br />

• Non presupporre - verifica col paziente


Attenzione trappola!!!<br />

Non presupporre<br />

Verifica col paziente


Fase IV – Con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong><br />

l’Informazione<br />

Parla in modo chiaro, semplice e<br />

facilmente comprensibile<br />

Evita lunghi monologhi<br />

Evita eufemismi<br />

Evita linguaggio complicato<br />

Non minimizzare


Fase IV – Con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong><br />

l’Informazione<br />

• Evita vaghezza e confusione<br />

• Considera eventuali implicazioni per<br />

la sessualità<br />

• Se il paziente te lo chiede dai una<br />

prospettiva temporale realistica<br />

(settimane mesi anni)


Fase V : Apriti alle reazioni del<br />

paziente e dei familiari<br />

• Reazioni possibili<br />

• Domande<br />

• Reazioni emotive<br />

• Reazioni cognitive<br />

• Reazioni psico-fisiologiche


Fase V – Apriti alle reazioni ….<br />

• Aspettati emozioni intense<br />

• Sii pronto ad una vasta gamma <strong>di</strong><br />

reazioni possibili<br />

• Dai tempo per reagire<br />

• Ascolta tranquillamente, con attenzione<br />

• Incoraggia la descrizione delle emozioni<br />

• Usa la comunicazione non verbale


Attenzione pericolo!!!<br />

Aprirsi empaticamente alle<br />

reazioni del paziente è doloroso<br />

Siete abituati a fare più che a<br />

essere<br />

In questa fase il paziente deve<br />

metabolizzare


Fase V – Apriti alle reazioni ….<br />

• Domande<br />

– Apriti alle domande del<br />

paziente e dei familiari<br />

– Fai pause frequenti<br />

– Verifica <strong>di</strong> essere capito<br />

– Incoraggia domande


Fase V – Apriti alle reazioni ….<br />

• Reazioni emotive<br />

• Lacrime – Tristezza – Dolore<br />

• Rabbia - Frustrazione – Aggressività<br />

• Ansia<br />

• Sollievo<br />

• Amore - Gratitu<strong>di</strong>ne<br />

• _______<br />

• _______


Cosa fare con le emozioni?<br />

• Naming<br />

• Understan<strong>di</strong>ng<br />

• Respecting<br />

• Supporting<br />

• Exploratory<br />

N.U.R.S.E


Fase V – Apriti alle reazioni ….<br />

• Reazioni Cognitive<br />

• Negazione - Incredulità<br />

• Biasimo - Colpa<br />

• Intellettualizzazione<br />

• Vergogna


Fase V – Apriti alle reazioni ….<br />

• Reazioni psicofisiologiche<br />

• Sudore<br />

• Tachicar<strong>di</strong>a<br />

• Fight or flight response


Fase VI – Programma lo sta<strong>di</strong>o<br />

successivo<br />

• Legittimizza la ripetizione <strong>di</strong><br />

informazioni nel contatto<br />

successivo<br />

• Esplora i sistemi <strong>di</strong> sostegno<br />

• Verifica se desiderano scrivere le<br />

notizie ricevute


Fase VI – Programma lo sta<strong>di</strong>o<br />

successivo<br />

• Valuta la stabilità emotiva del paziente<br />

• Dai in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> eventuali centri <strong>di</strong><br />

supporto<br />

• Fissa nuovo contatto<br />

• Scrivi nella cartella clinica cosa è stato<br />

detto e chi era presente al colloquio


Fase VII – Controlla come stai<br />

prima <strong>di</strong> proseguire<br />

• Prima <strong>di</strong> passare al paziente successivo<br />

de<strong>di</strong>ca un attimo <strong>di</strong> attenzione a te<br />

stesso, all’impatto che il colloquio ha<br />

avuto su <strong>di</strong> te e a come stai ora.<br />

• Se necessario pianifica cosa fare per<br />

aiutarti ad elaborare la situazione che si è<br />

creata.

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