LA SPANNOCCHIA - Comitato Amici del Palio

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sommario 2 Questione di amore 3 paolo neri Donazione Bagnacci 4 gianni maccherini La festa di Maggio 7 fi lippo pozzi Nino Caruso 11 A pranzo con i ragazzi di ieri e di oggi 12 ylenia girolami C’era una volta Rostov andrea berni Emozioni 16 Le quattro stagioni dell’osteria 20 marco meini Indovina chi 22 Cena Nobile 23 Banchetto di chiusura anno contradaiolo 23 LA SPANNOCCHIA periodico della nobile contrada del nicchio anno XxI numero 3 Autorizzazione del Tribunale di Siena N. 534 del 9/7/1990 Spedizione in Abb. Postale 13 Mini Masgalano 24 Piccoli 26 Novizi 28 Agenda 29 Borsa di Studio 30 Daniela e Giuliana 31 Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 534 del 9/7/1990 Spedizione in Abb. Postale Direttore responsabile Duccio Balestracci Progetto grafi co Filippo Frosini Redazione Andrea Berni, Valeria Filippini, Filippo Frosini, Stefano Fucecchi, Katiuscia Girolami, Ylenia Girolami, Alessandro Lorenzetti, Roberta Mari, Chiara Pacciani, Filippo Pozzi. Foto Archivio Nobile Contrada del Nicchio, Rossella Bonci, Sofi a Carnasciali, Foto studio Gielle, Costanza Maremmi, Francesco Soldani, Marco Tassini. Hanno collaborato Gianni Maccherini, Marco Meni, Paolo Neri. Stampa: Industrie Grafi che Pistolesi
Questione d’Amore Paolo Neri Ho già scritto su queste pagine dell’orgoglio e il rispetto che devono ispirare ogni vero contradaiolo. C’è una terza virtù, che impedisce all’orgoglio di farsi superbia ed evita di equiparare il rispetto alla sudditanza o alla formalità. Parlo dell’amore, che come spesso dice il celebrante agli sposi novelli “è il principio di tutte le cose”. Senza amore la Contrada non può esistere; senza amore la Contrada si trasforma in un mercatino di misere ambizioni, o in occasione di svago banale. Si citano spesso le parole che compaiono nel “Breve” (lo statuto) dell’Arte dei pittori senesi, secondo cui nessuna cosa può essere iniziata o completata senza sapere, senza potere, ma, soprattutto, “senza con amore volere”. Ecco: “con amore volere” è la chiave per aprire lo scrigno che serba la nostra più antica, preziosa ed esclusiva eredità. La Contrada, appunto. Il rapporto fecondo tra amore e comunità (soprattutto nel caso della città-stato) è tema antico. Pericle il fondatore della democrazia ateniese, esortava i suoi concittadini a essere amanti (il senso della parola greca è: amanti carnali) della propria città. Noi Senesi (che ancora serbiamo vivo lo spirito della città-stato) lo siamo certamente. Tra i tanti modi, infatti, di interpretare il Palio c’è anche quello di considerarsi, vincendo, i favoriti della nostra amante. E certe gelosie, certe suscettibilità per l’onore della nostra Siena, che ci fanno apparire strani agli occhi di quelli di fuori, non sono forse tipici degli innamorati? E’ l’amore che muove ogni rotellina del complesso organismo che anima la Contrada, che ci consente di vivere una seconda vita, svincolata dalle leggi dell’interesse egoistico alle quali dobbiamo sottostare nella vita corrente. Tra i tanti tipi di amore, quello, che meglio caratterizza il sentimento del vero contradaiolo è l’amore che intercorre tra madre e fi glio, di cui è testimone la devozione antica dei Senesi per la Beata Vergine. Da esso si possono ricavare tre principi che dovrebbero ispirare ciascuno di noi. Il primo: la Contrada è una mamma che ha bisogno di tutti i suoi fi glioli. Conseguenza: viva il pluralismo! Il secondo: ognuno dia alla Contrada quello che può, quando può, come può e non pretenda ricevuta. Conseguenza: servire la Contrada non sia mai sacrifi cio. Il terzo: quando la mamma chiama, chi si sente all’altezza risponda. Conseguenza: le cariche di contrada sono impegni e vanno accettate responsabilmente per amore sincero, non per vanità di vetrina. Un principio che viene a proposito quando si entra in fi brillazione all’avvicinarsi di scadenze elettorali, un’occasione nella quale, prima che di persone, sarebbe imperativo parlare d’idee e di programmi sulla base dei quali valutare, poi e soltanto, la validità dei candidati. Tutto questo, naturalmente, se l’amore per la Contrada supera quello della fedeltà a un gruppetto generazionale. Infatti, per chi è veramente “dalla” Spannocchia c’è un gruppo solo: il Nicchio. E un solo obiettivo: esaltarne la forza che nasce da una vera e convinta unità. 3
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