22.05.2013 Views

HP LOVECRAFT TUTTI I RACCONTI 1931-1936 - Associazione ...

HP LOVECRAFT TUTTI I RACCONTI 1931-1936 - Associazione ...

HP LOVECRAFT TUTTI I RACCONTI 1931-1936 - Associazione ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

più vasto di quello prospettatoci dai primi racconti. Un orizzonte "cosmico"<br />

che mentre da un lato contiene aspetti e soluzioni quasi fantascientifiche,<br />

dall'altro traduce in una serie di simboli terrificanti la tradizionale, e in<br />

lui rinnovata, tensione del romanzo nero verso l'elemento portentoso o<br />

"trascendente". L'importanza di Lovecraft nel campo della letteratura nera<br />

si può riassumere in due punti fondamentali:<br />

1) Nell'aver coscientemente teorizzato su di essa, vedendosi come epigono<br />

e seguace non solo di Poe, ma di Machen, Blackwood, Hodgson e<br />

Dunsany. Egli ha rinnovato l'estetica di questo genere narrativo con una<br />

dose geniale di "realismo visionario" che coniuga il romanticismo ortodosso<br />

con la prassi materialista dei pulp magazines, ed è sorretta da una coerente<br />

visione poetica di fondo ispirata al concetto di cosmic horror. 2) Insieme<br />

ai migliori colleghi americani degli anni Trenta, Lovecraft si colloca<br />

in una posizione di inconciliabile conflitto non solo col mercato, ma con il<br />

mondo stesso, i suoi dogmi e i suoi paradigmi etico-politici. Di fronte all'acquiescenza<br />

degli autori attuali, anche in campi che si vorrebbero "eversivi"<br />

come la narrativa dell'orrore, la sua è una posizione pressoché rivoluzionaria.<br />

Lovecraft - simpatizzante di ogni forma di conservatorismo ma in<br />

realtà alieno da tutto ciò che forma la base del conservatore tradizionale, e<br />

cioè la vera identificazione con una società o un regime - fu "conservatore"<br />

soprattutto in senso intellettuale. Espatriato in patria, emarginato e sottile,<br />

visse un'esistenza che agli occhi dell'americano d'oggi deve sembrare quella<br />

di un marziano, e invece è, più semplicemente, quella di un originale<br />

(anche a costo di diventare un poseur). Si illuse di poter conservare - nel<br />

senso di salvare - ciò che più gli stava a cuore: ma era un patrimonio principalmente<br />

poetico e spirituale. Il mondo che amava era, per sua stessa<br />

ammissione, "già morto da due secoli o, nel caso della Grecia e dell'antica<br />

Roma, da due millenni". Si trattava, insomma, di una sua personale utopia<br />

rivolta al passato, utopia che rivive in alcuni racconti e costantemente nelle<br />

lettere.<br />

Quanto alle tradizioni del New England, che egli certo amò, non mancarono<br />

di instillargli a volte un senso di profonda antipatia, avversione e disgusto:<br />

credo che l'amore/odio di Lovecraft per il suo ambiente sia stato<br />

appena scalfito dagli esperti, ma è evidente che un conflitto del genere fu<br />

presente e operò in lui. Sappiamo che fu un gran puritano, ma anche un abile<br />

satireggiatore del puritanesimo e, in linea di principio, un suo instancabile<br />

fustigatore. Sognò il mondo perché voleva disperatamente evitarlo,<br />

o forse - ed è l'aspetto più tragico di un'esperienza di questo tipo - perché

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!