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Sintesi dell'aspirina - Università degli Studi della Basilicata

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ASPIRINA<br />

L’aspirina è uno dei farmaci più diffusi dei nostri giorni come analgesico, antipiretico ed antiinfiammatorio.<br />

La storia dell’aspirina inizia nel 1763, quando Edward Stone tenne una relazione<br />

alla Royal Society di Londra dal titolo: “Relazione sul successo ottenuto con la corteccia di salice<br />

nella cura delle febbri acute”. Era il primo studio scientifico sull’effetto antifebbrile <strong>della</strong> corteccia<br />

di salice, anche se tale rimedio era già ben conosciuto dalla medicina popolare europea e cinese.<br />

Quasi un secolo dopo un medico scozzese scoprì che tali estratti di corteccia attenuavano anche i<br />

sintomi dei reumatismi. Poco dopo i chimici che lavoravano con l’estratto di corteccia di salice e<br />

con i fiori dell’olmaria (che fornivano un principio simile) isolarono e identificarono il componente<br />

attivo che risultò essere l’acido salicilico (da salix, nome latino del salice).<br />

O OH<br />

OH<br />

Acido 2-idrossibenzoico<br />

(Acido salicilico)<br />

O O -<br />

Na +<br />

OH<br />

Salicilato di sodio<br />

O OH<br />

O<br />

O<br />

CH 3<br />

Acido acetil salicilico<br />

(Aspirina)<br />

La sostanza fu poi presto prodotta chimicamente in grandi quantità per uso medico, anche se<br />

l’acido salicilico presentò subito seri effetti collaterali dato che, a causa <strong>della</strong> sua acidità, provocava<br />

gravi irritazioni delle mucose <strong>della</strong> bocca, <strong>della</strong> gola e dello stomaco. In un primo tempo si cercò di<br />

ovviare a questi problemi somministrando il suo sale sodico, ma anche il salicilato di sodio risultava<br />

di difficile somministrazione essendo di sapore estremamente sgradevole. La svolta avvenne nel<br />

1893, quando Felix Hoffmann, chimico <strong>della</strong> ditta tedesca Bayer, sviluppo una sintesi vantaggiosa<br />

dell’acido acetil salicilico, derivato che risultava avere le stesse proprietà terapeutiche dell’acido<br />

salicilico, senza però avere sapore sgradevole ed irritare le mucose orali e gastriche. La Bayer<br />

chiamò questo composto con il nome di “Aspirina”, nome derivato dal prefisso a per acetile e dalla<br />

radice –spir, dal nome latino dell’olmaria, spirea ulmaria. La storia dell’aspirina è simile a quella di<br />

molti altri farmaci, dove il principio attivo è dapprima individuato in estratti naturali, quindi isolato<br />

e caratterizzato ed infine migliorato mediante processi chimici.<br />

Soltanto negli ultimi anni gli scienziati hanno cominciato a capire il modo di azione dell’aspirina.<br />

Questo composto, come altri anti-infiammatori, interviene nell’organismo bloccando la biosintesi<br />

delle prostaglandine, sostanze implicate in moltissimi processi fisiologici, tra cui i processi<br />

infiammatori, a loro volta connessi con il dolore e la febbre.

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