i fiumi - Il Villaggio di Esteban - MORTARA
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più vicini a noi non possiamo prescindere dal contraltare urbano : c’era la campagna e c’era la città, ma<br />
il rapporto non era alla pari, perchè la campagna era subalterna sotto tutti i punti <strong>di</strong> vista alla città. Dire<br />
che la Lomellina era rimasta profondamente rurale è lo stesso come <strong>di</strong>re che politicamente non ha mai<br />
più contato nulla; tutte le decisioni venivano prese altrove. Facciamo un bel po' <strong>di</strong> passi in<strong>di</strong>etro :<br />
anche ai tempi dell’Impero Romano la campagna era sottomessa alla città, e in forma più drastica<br />
ancora, perchè tutte quelle magnificenze che allietavano la vita in città si fondavano sul lavoro delle<br />
moltitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> schiavi nelle campagne. L’Impero <strong>di</strong> Roma era sostanzialmente una federazione <strong>di</strong> città<br />
tutelata da un’efficacissima macchina militare, ma gran parte <strong>di</strong> quelle città erano state fondate dagli<br />
stessi Romani in terre ancora ferme alla preistoria, dove il massimo dell’urbanizzazione era<br />
rappresentato dalle fortezze fondate dai capi militari più potenti, più antiquate della Troia dei poemi <strong>di</strong><br />
Omero. Quando la macchina militare non fu più così efficace, avvenne qualcosa <strong>di</strong> più ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> un<br />
semplice ribaltamento delle parti : si <strong>di</strong>ssolse ad<strong>di</strong>rittura il dualismo tra città e campagna. Nel mezzo<br />
millennio che è intercorso tra il declino <strong>di</strong> Roma e la velleitaria campagna <strong>di</strong> Arduino contro i Vescovi il<br />
mondo è stato rurale, punto è basta. L’Europa occidentale dell’alto me<strong>di</strong>oevo era un pianeta sul quale<br />
si faceva tranquillamente a meno delle città; le città erano un <strong>di</strong> più, il mondo era tutta campagna. La<br />
quasi totalità della popolazione che lavorava era impegnata nei campi, ed anche <strong>di</strong> quei pochi che non<br />
erano conta<strong>di</strong>ni a tempo pieno la maggior parte operava al <strong>di</strong>retto servizio dell'attività agricola. L'aria<br />
era frizzante, le foreste sconfinate; <strong>di</strong> notte il mondo dormiva profondamente e il rumore del vento che<br />
scompigliava le chiome degli alberi assomigliava all'incessante brontolìo del mare. La gente viveva<br />
nelle campagne : una casa qua, una capanna là, una chiesa, una torre, campi, prati e poi ancora foresta.<br />
Le se<strong>di</strong> del potere erano le residenze signorili seminascoste tra i boschi o arroccate sulle alture, i<br />
patrimoni più ingenti appartenevano alle abbazie che sorgevano nel cuore delle campagne più fertili, i<br />
mercati e le fiere si tenevano dove incrociavano le strade più battute. Lungo le strade che portavano<br />
più lontano, quelle percorse dagli eserciti e dai pellegrini, ogni venti o trenta miglia (ma sovente erano<br />
molte <strong>di</strong> più) si potevano incontrare modesti gruppetti <strong>di</strong> case appoggiate ad avanzi <strong>di</strong> antiche<br />
fortificazioni e strette attorno ad una chiesa. Era quanto rimaneva <strong>di</strong> città fondate secoli prima dai<br />
Romani e sopravvissute in qualche maniera ai <strong>di</strong>sastri dell'età barbarica. Esteriormente le si poteva<br />
scambiare per abbazie o castelli <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a grandezza; in fondo si trattava sempre <strong>di</strong> qualche casa coi<br />
rustici annessi, una chiesa, un minimo <strong>di</strong> opere <strong>di</strong>fensive e basta. Erano degli inse<strong>di</strong>amenti agricoli; le<br />
città erano rimaste tali solo <strong>di</strong> nome, e solo per il motivo che ci risiedevano i Vescovi. In realtà erano -<br />
quasi tutte - poco più che paesucoli, e in ognuno <strong>di</strong> questi paesucoli il padrone <strong>di</strong> quasi tutto era la<br />
Chiesa, forma allegorica per <strong>di</strong>re che era tutto dei preti e del Vescovo. Capitava, occasionalmente, che<br />
qualche Vescovo sapesse anche essere un'autorità morale per il clero ed i fedeli <strong>di</strong>sseminati nelle<br />
campagne ma sostanzialmente un Vescovo era un grosso proprietario terriero, più ricco <strong>di</strong> tanti privati<br />
ma più povero <strong>di</strong> tanti conventi. Questo era stato il Me<strong>di</strong>oevo profondo, ma quando Arduino aveva<br />
scatenato la sua ferocia contro i Vescovi quel mondo era già alla fine : la vittoria dei Vescovi era<br />
inevitabile ed avrebbe spalancato le porte ad una nuova – e questa volta definitiva – affermazione delle<br />
città sulla campagna. Negli ultimi cent'anni le città erano cambiate parecchio, anche perchè erano<br />
cambiati i loro Vescovi. La Chiesa si era imposta una scrollata moralizzatrice ed erano arrivati Vescovi<br />
capaci <strong>di</strong> dare una formazione spirituale ma anche civile alle loro comunità. Avevano cominciato col<br />
rimettere in circolo le ricchezze che i loro predecessori avevano accumulato sotto forma <strong>di</strong> terra;<br />
costruendo e restaurando e<strong>di</strong>fici sacri avevano creato occupazione, e le città avevano ricominciato a<br />
crescere. Poi si erano impegnati nelle opere pubbliche : il grande business del X secolo erano state le<br />
fortificazioni urbane, allestite o ripristinate in tutta fretta sull'onda emotiva suscitata dall'irruzione nella<br />
Val Padana <strong>di</strong> orde <strong>di</strong> Ungari razziatori. E infine i Sovrani della <strong>di</strong>nastia degli Ottoni avevano<br />
promosso i Vescovi a funzionari imperiali investendoli dell'autorità civile prima sulle città e poi sulle<br />
campagne che le circondavano. Sotto la guida <strong>di</strong> pastori così determinati le citta<strong>di</strong>nanze si erano<br />
arricchite ed erano maturate politicamente. Presto avrebbero deciso per se stesse, avrebbero innalzato<br />
splen<strong>di</strong>de cattedrali ma soprattutto si sarebbero fatte militarmente temibili. E notevolmente<br />
aggressive. Cosa siano state le città del basso me<strong>di</strong>oevo ce lo abbiamo ancora sotto agli occhi, cosa