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11 Biologia - Wolfe - EdiSES

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Cromosomi appaiati durante la metafase della prima divisione meiotica,<br />

il meccanismo che produce i gameti, quali uova e spermatozoi (SEM colorata).<br />

Piano di studio<br />

<strong>11</strong>.1 I meccanismi della meiosi<br />

La meiosi si basa sulle interazioni e sulla distribuzione<br />

delle coppie di cromosomi omologhi.<br />

Il ciclo cellulare meiotico produce quattro cellule figlie geneticamente<br />

diverse, ciascuna con la metà dei cromosomi<br />

della cellula progenitrice.<br />

<strong>11</strong>.2 I meccanismi che producono variabilità genetica<br />

La variabilità prodotta dalla ricombinazione è conseguente<br />

all’appaiamento cromosomico e agli scambi fisici<br />

che avvengono tra cromatidi omologhi.<br />

La segregazione casuale dei cromosomi materni e paterni<br />

costituisce la seconda fonte principale di variabilità genetica<br />

durante la meiosi.<br />

L’unione casuale dei gameti maschile e femminile alla fecondazione<br />

produce ulteriore variabilità genetica.<br />

<strong>11</strong>.3 Momento e sede della meiosi nel ciclo vitale degli organismi<br />

Negli animali predomina la fase diploide, mentre la fase<br />

aploide è ridotta e la formazione dei gameti segue direttamente<br />

la meiosi.<br />

Nella maggior parte delle piante e dei funghi si ha alternanza<br />

di generazioni, entrambe pluricellulari, in fase aploide<br />

e diploide.<br />

In alcuni funghi e in altri organismi predomina la fase<br />

aploide, mentre la fase diploide è ridotta ad una sola cellula.<br />

Adrian T. Sumner/Science Photo Library/Photo Researchers, Inc.<br />

<strong>11</strong> Meiosi: le basi cellulari<br />

della riproduzione<br />

sessuale<br />

PERCHÉ È IMPORTANTE<br />

Una coppia dimostra interesse reciproco. Prima egli la accarezza con un<br />

braccio, poi con un secondo, poi con un altro e un altro ancora. Lei ricambia<br />

e questa interazione va avanti per ore; un abbraccio qui, una stretta là.<br />

Al momento giusto il maschio raggiunge il suo mantello, prende un pacchetto<br />

di spermatozoi e lo introduce sotto il mantello della femmina. Da<br />

ciascuno degli spermatozoi che riesce a portare a termine la sua funzione, si<br />

originerà uno zigote che darà origine ad un nuovo polpo.<br />

Per il polpo, il sesso è un evento occasionale che viene preceduto da<br />

un rituale di corteggiamento effettuato tramite un intreccio di tentacoli.<br />

Per un altro animale marino, la patella, è un’attività di gruppo che dura<br />

tutta la vita. Le patelle sono parenti stretti delle chiocciole. Al pari di molti<br />

altri animali, la patella attraversa un periodo di immaturità allo stato libero<br />

prima di trasformarsi in adulto. Quando arriva il momento di diventare<br />

adulta, si fissa ad una roccia o a una qualsiasi superficie fissa. Se si<br />

fissa isolata ad un substrato diventa femmina, se invece si fissa su una<br />

femmina diventa maschio. Se un’altra patella si fissa sul maschio, diviene<br />

essa stessa maschio. Le patelle adulte vivono solitamente così impilate<br />

l’una sull’altra e quella sul fondo è sempre una femmina. Tutti i maschi<br />

producono continuamente spermatozoi che fecondano le uova deposte<br />

221


FECONDAZIONE<br />

dalla femmina. Se la femmina muore, il maschio che rimane<br />

in fondo alla pila si trasforma in femmina, e così la<br />

riproduzione continua.<br />

Questi polpi e patelle hanno una riproduzione sessuale,<br />

cioè generano figli per mezzo della fusione di gameti<br />

maschili e femminili, uova e spermatozoi negli animali.<br />

La riproduzione sessuale dipende quindi dalla<br />

meiosi, un processo di divisione cellulare specializzato<br />

nella produzione di gameti. La meiosi porta alla riduzione<br />

del numero di cromosomi, cioè produce gameti che hanno<br />

la metà dei cromosomi presenti nelle cellule somatiche<br />

di una specie. L’etimologia del termine meiosi (meioun =<br />

diminuire) si riferisce proprio a tale riduzione. Alla fecondazione<br />

i nuclei dell’uovo e dello spermatozoo si fondono<br />

e formano una cellula chiamata zigote, nella quale viene<br />

ripristinato il numero diploide di cromosomi tipico della<br />

specie. Senza il dimezzamento del numero di cromosomi<br />

che avviene con la meiosi, la fecondazione porterebbe al<br />

raddoppiamento del numero di cromosomi ad ogni successiva<br />

generazione.<br />

La meiosi e la fecondazione hanno anche la funzione di<br />

mescolare le informazioni genetiche e produrre nuove<br />

combinazioni in modo che nessuno dei figli di una coppia<br />

sia geneticamente identico. Al contrario, la riproduzione<br />

asessuale produce figli identici perché essi vengono prodotti<br />

attraverso divisioni mitotiche (la riproduzione ases-<br />

Zigote diploide (2n)<br />

46 cromosomi<br />

222 UNITÀ DUE GENETICA<br />

Fase diploide (2n) del ciclo vitale<br />

Fase aploide (n) del ciclo vitale<br />

Uovo aploide (n)<br />

23 cromosomi<br />

Spermatozoo aploide (n)<br />

23 cromosomi<br />

Adulti diploidi (2n)<br />

46 cromosomi<br />

MEIOSI<br />

Figura <strong>11</strong>.1<br />

Il ciclo della meiosi e della fecondazione. La meiosi riduce il numero dei cromosomi dall’assetto<br />

diploide (due membri per ogni cromosoma) a quello aploide (un membro per ogni cromosoma).<br />

La fecondazione ripristina il corredo diploide.<br />

suale è illustrata nel Capitolo 10). La riproduzione sessuale<br />

produce pertanto la variabilità che è alla base della maggior<br />

parte delle differenze ereditarie tra gli organismi che si riproducono<br />

per via sessuale. Questa variabilità è alla base dei<br />

processi evolutivi.<br />

Il dimezzamento del numero di cromosomi della specie<br />

e il mescolamento delle informazioni genetiche in<br />

nuove combinazioni – entrambi prodotti dalla meiosi – e<br />

il ripristino del corredo cromosomico diploide alla fecondazione<br />

costituiscono gli aspetti biologici fondamentali<br />

della riproduzione sessuale. Lo scambio di tentacoli nei<br />

polpi e la comunità sessuale nelle patelle, così come il corteggiamento<br />

e i rituali di accoppiamento nell’uomo, non<br />

sono altro che variazioni nelle modalità usate per raggiungere<br />

lo scopo fondamentale della procreazione, la fecondazione.<br />

<strong>11</strong>.1 I meccanismi della meiosi<br />

La meiosi avviene solo negli eucarioti che si riproducono<br />

sessualmente e solo negli organismi che sono almeno diploidi,<br />

cioè organismi che posseggono almeno due copie di<br />

ciascun cromosoma.<br />

La meiosi si basa sulle interazioni<br />

e sulla distribuzione delle coppie<br />

di cromosomi omologhi<br />

Per poter seguire bene le tappe della meiosi, bisogna avere<br />

le idee chiare su come sono costituite le coppie di cromosomi<br />

negli organismi diploidi. Come già illustrato nella<br />

Sezione 10.1, i due membri di uno stesso cromosoma in<br />

una cellula diploide formano una coppia di omologhi, ovvero<br />

hanno gli stessi geni (sono cioè costituiti dallo stesso<br />

DNA), che sono distribuiti con lo stesso ordine sul cromosoma.<br />

Un cromosoma di ciascun paio, il cromosoma<br />

paterno, viene ereditato dal padre, l’altro, il cromosoma<br />

materno, dalla madre.<br />

Anche se i due cromosomi omologhi di una coppia<br />

contengono gli stessi geni distribuiti con lo stesso ordine,<br />

forme diverse di ogni gene, dette alleli, possono essere presenti<br />

nell’uno o nell’altro cromosoma della coppia. Gli alleli<br />

dello stesso gene hanno sequenze diverse di DNA e codificano<br />

per forme diverse della stessa proteina, che possono<br />

avere differente struttura o composizione chimica, o<br />

sia l’una sia l’altra.<br />

Per esempio, l’uomo ha normalmente 46 cromosomi<br />

nelle sue cellule, cioè 23 coppie di omologhi (vedi Figura<br />

10.7). Tuttavia, ciascun individuo (eccetto i gemelli identici)<br />

possiede una combinazione unica di alleli nei due<br />

cromosomi omologhi che formano una coppia. Il diverso<br />

complesso di alleli che si origina a seguito dei meccanismi<br />

di meiosi e fecondazione determina in ogni individuo<br />

di sesso maschile o femminile la presenza di una<br />

combinazione unica di caratteri ereditari, quali ad esempio<br />

l’altezza, il colore degli occhi, la suscettibilità a certe<br />

malattie e persino vari aspetti della personalità e dell’intelligenza.<br />

La meiosi separa gli omologhi di ogni coppia, riducendo<br />

così il corredo cromosomico diploide (2n) ad<br />

aploide (n) (Figura <strong>11</strong>.1). Ogni gamete prodotto tramite la<br />

meiosi riceve solo un membro di ogni coppia di omologhi.<br />

Per esempio, un uovo o uno spermatozoo umano conten-


gono 23 cromosomi, uno per ognuna delle coppie. Quando<br />

l’uovo e lo spermatozoo si uniscono nella riproduzione sessuale<br />

e producono lo zigote – la prima cellula del nuovo organismo<br />

– si ricostituisce il corredo diploide di 46 cromosomi<br />

(23 coppie). Il processo di replicazione del DNA e la<br />

divisione cellulare per mitosi assicurano che il numero diploide<br />

di cromosomi venga mantenuto nelle cellule somatiche<br />

che si formano a partire dallo zigote.<br />

Il ciclo cellulare meiotico produce quattro<br />

cellule figlie geneticamente diverse,<br />

ciascuna con la metà dei cromosomi<br />

della cellula progenitrice<br />

La meiosi è un processo di divisione cellulare che avviene<br />

in due tappe (dette meiosi I e meiosi II) negli organismi<br />

che si riproducono per via sessuale. Durante la<br />

meiosi, i cromosomi raddoppiati della cellula progenitrice<br />

vengono distribuiti in quattro cellule figlie, ciascuna<br />

delle quali avrà pertanto la metà dei cromosomi<br />

della cellula progenitrice. Nella mitosi, invece, ad ogni<br />

raddoppiamento dei cromosomi segue una divisione<br />

cellulare, perciò il numero dei cromosomi rimane costante<br />

da una generazione all’altra.<br />

Il ciclo cellulare meiotico inizia con una interfase<br />

premeiotica quando il DNA si replica di pari passo con<br />

il raddoppiamento delle proteine cromosomiche.<br />

(Questa parte della interfase comprende gli stadi G 1 , S e<br />

G 2 , al pari della interfase premitotica). Come nella interfase<br />

premitotica, il risultato di questa duplicazione è<br />

la formazione di due cromatidi fratelli identici per ciascun<br />

cromosoma (Figura <strong>11</strong>.2). Dopo questa fase le cellule<br />

iniziano le due divisioni meiotiche, meiosi I e<br />

meiosi II. I cromosomi omologhi della stessa coppia si<br />

appaiano e possono scambiarsi segmenti cromosomici<br />

nel corso della prima divisione; questo processo è detto<br />

ricombinazione. Dopo la ricombinazione i cromosomi<br />

omologhi si separano e la cellula prosegue la meiosi I, al<br />

termine della quale si ottengono due cellule, ciascuna<br />

con un corredo cromosomico aploide nel quale ogni<br />

cromosoma è costituito da due cromatidi (è cioè bicromatidico).<br />

Nel corso della seconda divisione meiotica<br />

Figura <strong>11</strong>.2<br />

Produzione di quattro nuclei aploidi<br />

come conseguenza delle due divisioni<br />

meiotiche. (Per semplicità è stata rappresentata<br />

una sola coppia di cromosomi<br />

omologhi con i due membri di colore<br />

diverso a seconda della provenienza<br />

materna o paterna).<br />

(meiosi II), i cromatidi fratelli si separano a loro volta e si distribuiscono<br />

(segregano) in cellule diverse. Alla fine dell’intero<br />

processo meiotico si producono quattro cellule, ciascuna<br />

con un corredo cromosomico aploide.<br />

Per convenienza i biologi suddividono la divisione<br />

meiotica negli stessi stadi della mitosi: profase, prometafase,<br />

metafase, anafase e telofase. Gli stadi, a seconda della divisione<br />

alla quale appartengono, vengono identificati con la<br />

simbologia I o II (ad esempio, profase I o profase II). Le due<br />

divisioni meiotiche sono intervallate da una breve interfase<br />

detta intercinesi, durante la quale peraltro è bene ricordare<br />

che non si ha replicazione del DNA.<br />

Profase I. All’inizio della profase I, i cromosomi raddoppiati,<br />

costituiti ciascuno da due cromatidi fratelli, incominciano<br />

a condensarsi ed avvolgersi in strutture filamentose<br />

bastoncellari all’interno del nucleo (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 1).<br />

Coppia di cromosomi<br />

omologhi<br />

Prima divisione<br />

meiotica<br />

Seconda divisione<br />

meiotica<br />

Cellula diploide con i due<br />

cromosomi omologhi<br />

di una coppia.<br />

Duplicazione dei cromosomi<br />

durante la interfase premeiotica<br />

Cromatidi fratelli<br />

Il risultato della duplicazione<br />

è che ciascun cromosoma è<br />

costituito da due cromatidi fratelli.<br />

Appaiamento dei cromosomi omologhi<br />

durante la profase meiotica I<br />

Mentre sono appaiati, i cromosomi omologhi<br />

(o meglio i cromatidi omologhi) possono<br />

scambiarsi segmenti e andare così incontro<br />

al fenomeno della ricombinazione genetica.<br />

La prima divisione meiotica consiste<br />

nella separazione degli omologhi, che<br />

passano ciascuno in una delle due<br />

cellule figlie prodotte dalla divisione.<br />

Tali cellule contengono un numero<br />

aploide di cromosomi, anche se ciascuno<br />

di essi è tuttora composto da due cromatidi.<br />

Alla seconda divisione<br />

meiotica i cromatidi fratelli<br />

si separano e migrano<br />

ciascuno in una delle cellule<br />

derivate da questa divisione.<br />

CAPITOLO <strong>11</strong> MEIOSI: LE BASI CELLULARI DELLA RIPRODUZIONE SESSUALE<br />

223


Prima divisione meiotica<br />

Profase I<br />

Membrama<br />

plasmatica<br />

Cromosomi<br />

omologhi<br />

Centrioli<br />

duplicati<br />

Involucro<br />

nucleare<br />

Condensazione dei cromosomi Sinapsi Ricombinazione Prometafase I<br />

1 All’inizio della profase I i cromosomi 2 I cromosomi omologhi 3 Mentre sono appaiati, i cromatidi 4 Nella prometafase I l’involucro nucleare si<br />

incominciano a condensarsi e a formare si avvicinano e si appaiano. appartenenti a cromosomi omologhi frammenta e il fuso va a collocarsi dove prima<br />

delle strutture bastoncellari. Ciascun<br />

possono scambiarsi segmenti e andare era situato il nucleo. I microtubuli del fuso si<br />

cromosoma è costituito da due<br />

incontro a ricombinazione genetica. legano al cinetocore dei cromosomi con un<br />

cromatidi fratelli a seguito della<br />

Il cerchio indica un sito di scambio. preciso e specifico processo: i microtubuli che<br />

precedente replicazione del DNA<br />

(Vedi anche la freccia).<br />

si dirigono verso un polo del fuso si attaccano<br />

che avviene nel corso della interfase<br />

ad entrambi i cromatidi fratelli di un cromosoma<br />

premeiotica. Sono rappresentate due<br />

e li trasportano a quel polo, mentre i microtubuli<br />

coppie di cromosomi omologhi, una<br />

del fuso che si dirigono al polo opposto si<br />

lunga e una corta.<br />

uniscono ad entrambi i cromatidi fratelli dell’altro<br />

omologo e li trasportano uniti all’altro polo.<br />

224 UNITÀ DUE GENETICA<br />

Due cromatidi<br />

fratelli<br />

Tetrade<br />

Figura <strong>11</strong>.3<br />

Le divisioni meiotiche. Il disegno rappresenta la sequenza degli eventi che<br />

avvengono in una cellula germinale maschile (sono rappresentate due coppie di<br />

cromosomi omologhi).<br />

Seconda divisione meiotica<br />

Profase II<br />

Prometafase II<br />

8 I cromosomi di ricondensano 9 L’involucro nucleare si frammenta<br />

e si forma un nuovo fuso. ancora, il fuso si colloca nell’area dove<br />

prima era situato il nucleo e i microtubuli<br />

provenienti da (o diretti verso) i poli<br />

opposti si attaccano al cinetocore di<br />

ciascun cromosoma.


Piastra<br />

metafasica<br />

Coppia<br />

di omologhi<br />

Metafase I Anafase I Telofase I<br />

5 I movimenti dei<br />

6 I microtubuli del fuso sono<br />

7 In questo stadio i cromosomi<br />

microtubuli del fuso<br />

responsabili della separazione dei due non subiscono praticamente alcun<br />

determinano l’allineamento cromosomi omologhi di ciascuna cambiamento, se non una limitata<br />

delle tetradi sul piano<br />

coppia e determinano la loro<br />

decondensazione e distensione in<br />

equatoriale – detto piastra migrazione verso i poli opposti<br />

alcune specie. Il fuso della prima<br />

metafasica – collocato tra del fuso. A questo punto ogni polo divisione meiotica scompare e si<br />

i due poli del fuso.<br />

contiene un numero aploide di<br />

formano due nuovi fusi in vista<br />

cromosomi, ciascuno dei quali è<br />

comunque composto da due cromatidi.<br />

della seconda divisione.<br />

Metafase II<br />

Anafase II<br />

Telofase II<br />

10 I movimenti dei<br />

<strong>11</strong> I microtubuli del fuso<br />

12 I cromosomi iniziano a<br />

microtubuli del fuso<br />

provocano la separazione<br />

decondensarsi (distendersi),<br />

determinano l’allineamento dei due cromatidi di ciascun<br />

le fibre del fuso si<br />

dei cromosomi sulla piastra cromosoma e li trasportano<br />

disassemblano e si forma un<br />

metafasica.<br />

ai poli opposti del fuso.<br />

nuovo involucro nucleare.<br />

Intercinesi:<br />

non si ha<br />

alcuna<br />

duplicazione<br />

del DNA tra<br />

la prima<br />

e la seconda<br />

divisione<br />

CAPITOLO <strong>11</strong> MEIOSI: LE BASI CELLULARI DELLA RIPRODUZIONE SESSUALE<br />

Profase II<br />

della<br />

seconda<br />

divisione<br />

meiotica<br />

225


226 UNITÀ DUE GENETICA<br />

SPUNTI DALLA RIVOLUZIONE MOLECOLARE<br />

Regioni di fertilità nel cromosoma Y umano<br />

Una parte del cromosoma Y umano contiene<br />

geni attivi e si appaia con la regione<br />

omologa del cromosoma X durante la<br />

meiosi. La parte rimanente del cromosoma<br />

Y, che non si appaia con il cromosoma<br />

X, è stata a lungo ritenuta inerte,<br />

priva di geni funzionali. Ma gli scienziati<br />

hanno individuato in questa regione la<br />

presenza di vari geni. Uno di essi è il gene<br />

SRY, che regola la formazione dei testicoli<br />

negli embrioni maschili. Altri, scoperti recentemente,<br />

comprendono un gruppo<br />

(cluster) di otto geni “housekeeping”,<br />

cioè geni che codificano per proteine<br />

fondamentali in processi essenziali, quale<br />

la sintesi proteica, che avvengono in ogni<br />

cellula. Era già noto che i geni “housekeeping”<br />

erano presenti sul cromosoma X e<br />

su alcuni autosomi, ma è stato sorprendente<br />

trovarli in una regione del cromosoma<br />

Y che non ha omologia con alcuna<br />

regione dell’X. Questa scoperta inattesa<br />

ha portato due ricercatori del Massachusetts<br />

Institute of Technology, Bruce T.<br />

Lahn e David C. Page, a chiedersi se altri<br />

geni potessero essere presenti nella regione<br />

dell’Y che non si appaia con l’X. Un<br />

indizio che vi potrebbero essere localiz-<br />

Quindi i due cromosomi omologhi di ciascuna coppia si<br />

uniscono allineandosi punto per punto a formare una<br />

struttura simile ad una cerniera; questo processo è detto appaiamento<br />

o sinapsi (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 2). Quando sono totalmente<br />

appaiati per tutta la loro lunghezza, i cromosomi<br />

di una coppia formano la cosiddetta tetrade, in quanto ciascun<br />

membro è costituito da due cromatidi, quattro in totale.<br />

Nella mitosi non avviene un simile appaiamento dei<br />

cromosomi omologhi.<br />

Mentre sono appaiati, i cromatidi appartenenti a cromosomi<br />

omologhi si scambiano fisicamente dei segmenti<br />

(Figura <strong>11</strong>.3, stadio 3). Questo scambio fisico, detto ricombinazione,<br />

costituisce il meccanismo mediante il quale gli alleli<br />

localizzati sui cromosomi omologhi assumono nuove<br />

combinazioni, contribuendo ad incrementare la variabilità<br />

nella riproduzione sessuale (vedi più avanti in questo stesso<br />

capitolo i dettagli sul meccanismo della ricombinazione genica).<br />

Al termine della profase I nel citoplasma si forma un<br />

fuso, con le stesse modalità già illustrate nella Sezione<br />

10.3.<br />

Prometafase I. Nella prometafase I, l’involucro nucleare si<br />

frammenta e il fuso si porta nell’area dove si trovava il nucleo<br />

(Figura <strong>11</strong>.3, stadio 4). I due cromosomi di ciascuna<br />

coppia si attaccano mediante il cinetocore ai microtubuli<br />

che raggiungono il polo opposto del fuso. Cioè entrambi i<br />

cromatidi fratelli di un cromosoma omologo si attaccano ai<br />

microtubuli che raggiungono un polo del fuso, mentre entrambi<br />

i cromatidi dell’altro cromosoma omologo si attac-<br />

zati altri geni è fornito dal fatto che delezioni<br />

in questa regione possono portare<br />

nell’uomo a sterilità e alla comparsa di tumori<br />

testicolari, il che ha suggerito che il<br />

cromosoma Y possa contenere sequenze<br />

di DNA di fondamentale importanza per<br />

la fertilità maschile.<br />

Per individuare eventuali altri geni,<br />

Lahn e Page hanno usato preliminarmente<br />

tecniche di analisi genetica per<br />

eliminare le regioni del cromosoma Y<br />

non codificanti, cioè prive di geni, così<br />

come quelle che contenevano geni già<br />

noti. In seguito all’uso di queste tecniche<br />

sono stati evidenziati alcuni frammenti di<br />

cromosoma contenenti geni al momento<br />

sconosciuti. L’analisi molecolare<br />

condotta su questi frammenti ha dimostrato<br />

la presenza di dodici geni, tutti<br />

nella regione dell’Y che non si appaia<br />

con il cromosoma X. Lahn e Page hanno<br />

usato un programma computerizzato<br />

per confrontare le sequenze di aminoacidi<br />

codificate dai 12 geni con la banca<br />

dati delle sequenze proteiche note. Il<br />

confronto ha dimostrato che cinque di<br />

questi geni sono “housekeeping” (uno,<br />

per esempio, codifica per una proteina<br />

ribosomale). Tutti e cinque questi geni<br />

sono localizzati anche sul cromosoma X.<br />

Le proteine codificate dagli altri 7 geni<br />

non mostrano alcuna relazione con proteine<br />

già note. Tuttavia, la maggior parte<br />

contiene una sequenza di aminoacidi caratteristica<br />

di proteine che si legano a<br />

sequenze di DNA o di RNA o alla cromatina<br />

(le fibre cromosomiche di DNAproteine).<br />

Queste caratteristiche suggeriscono<br />

che le proteine codificate da<br />

questi geni possono regolare altri geni o<br />

stabilizzare il DNA, l’RNA o la cromatina;<br />

pertanto, essi potrebbero avere un<br />

ruolo importante nei processi che portano<br />

alla produzione di spermatozoi maturi.<br />

Le ricerche di Lahn e Page dimostrano<br />

che le regioni del cromosoma Y<br />

una volta considerate deserti in termini<br />

genetici in effetti contengono geni attivi,<br />

alcuni dei quali potrebbero essere necessari<br />

per la normale fertilità maschile.<br />

L’identificazione delle funzioni di questi<br />

geni potrebbe portare a trattamenti con<br />

effetti benefici nella cura della infertilità<br />

maschile causata dal loro funzionamento<br />

difettoso.<br />

cano ai microtubuli che si dirigono verso l’altro polo del<br />

fuso.<br />

Metafase I e anafase I. Alla prima metafase i movimenti dei<br />

microtubuli del fuso determinano la collocazione delle tetradi<br />

sul piano equatoriale – la piastra metafasica – collocato<br />

tra i due poli del fuso (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 5). Quindi i due<br />

cromosomi omologhi di ciascuna coppia si separano e migrano<br />

verso i poli opposti del fuso, verso i quali sono trasportati<br />

dai microtubuli del fuso, che si contraggono durante<br />

l’anafase I (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 6). Questi movimenti<br />

portano alla separazione (segregazione) degli omologhi e<br />

determinano la migrazione a ciascun polo del fuso di un<br />

corredo aploide di cromosomi. Comunque, tutti i cromosomi<br />

sono ancora costituiti in questo stadio da due cromatidi<br />

fratelli.<br />

Raramente la segregazione cromosomica va incontro<br />

ad errori. Per esempio, entrambi i cromosomi omologhi<br />

di una coppia possono migrare allo stesso polo del fuso all’anafase<br />

I. Ne risulta una cosiddetta non-disgiunzione,<br />

nella quale il fuso non riesce a separare i cromosomi omologhi.<br />

Tutta la tetrade migra allo stesso polo, che in tal<br />

modo riceve entrambi i cromosomi di una coppia di omologhi,<br />

mentre all’altro polo non giunge alcun membro di<br />

quel cromosoma. Lo zigote che ne risulta dopo la fecondazione<br />

avrà pertanto tre copie di un cromosoma invece<br />

delle normali due, a causa della non-disgiunzione. Nell’uomo<br />

la maggior parte di questo tipo di zigoti non conclude<br />

lo sviluppo e quindi non origina un nuovo organismo.<br />

Un’eccezione è costituita dalla sindrome di Down,


che è caratterizzata dalla presenza di tre copie del cromosoma<br />

21. La sindrome di Down comporta modificazioni<br />

caratteristiche dell’aspetto del viso e del corpo, ritardo<br />

mentale e una significativa riduzione della fertilità (vedi<br />

Capitolo 13 per una descrizione più dettagliata della sindrome<br />

di Down).<br />

Telofase I e intercinesi. La telofase è uno stadio breve,<br />

transitorio, nel quale avvengono ben pochi cambiamenti a<br />

carico dei cromosomi (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 7). L’involucro<br />

nucleare si ricostituisce in alcune specie, ma non in altre.<br />

La telofase è seguita da una intercinesi durante la quale il<br />

fuso della prima divisione meiotica scompare e i microtubuli<br />

si riassemblano a formare due nuovi fusi per la seconda<br />

divisione.<br />

Profase II, prometafase II e metafase II. La seconda divisione<br />

meiotica o meiosi II è un processo simile alla divisione<br />

mitotica. Durante la profase II, i cromosomi si condensano<br />

e si forma il fuso (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 8). Durante la<br />

prometafase II, l’involucro nucleare si frammenta, il fuso si<br />

porta nell’area precedentemente occupata dal nucleo e i microtubuli<br />

del fuso, che si dirigono verso i poli opposti del<br />

fuso stesso, si attaccano ai due cinetocori di ciascun cromosoma<br />

bicromatidico (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 9). Alla metafase II,<br />

i movimenti dei microtubuli del fuso determinano l’allineamento<br />

dei cromosomi sulla piastra equatoriale o metafasica<br />

(Figura <strong>11</strong>.3, stadio 10).<br />

Anafase II e telofase II. L’anafase II inizia con la separazione<br />

dei due cromatidi di ciascun cromosoma, che vengono trasportati<br />

ai poli opposti del fuso dai microtubuli (Figura <strong>11</strong>.3,<br />

stadio <strong>11</strong>). Al termine della anafase II i cromatidi, a questo<br />

punto di nuovo chiamati cromosomi, sono distribuiti ai<br />

due poli. Durante la telofase II, si decondensano per acquisire<br />

la forma distesa tipica della interfase, il fuso si dissocia e<br />

scompare e un nuovo involucro nucleare si forma attorno<br />

alla massa di cromatina (Figura <strong>11</strong>.3, stadio 12). Il risultato è<br />

che si formano quattro cellule aploidi, ciascuna con un<br />

nucleo contenente la metà del numero di cromosomi presente<br />

nella cellula progenitrice allo stadio G 1 dell’interfase<br />

iniziale.<br />

Cromosomi sessuali e meiosi. In molti eucarioti, compresa<br />

la maggior parte degli animali, una o più coppie di cromosomi,<br />

detti cromosomi sessuali o eterocromosomi, sono<br />

diversi nei maschi e nelle femmine della stessa specie. Per<br />

esempio, nell’uomo le cellule delle femmine hanno una<br />

coppia di cromosomi XX (i cromosomi sessuali sono rappresentati<br />

nella Figura 10.7). I maschi contengono invece<br />

una coppia di cromosomi sessuali costituita da un cromosoma<br />

X e da un cromosoma più piccolo detto Y. I due cromosomi<br />

X delle femmine sono completamente omologhi,<br />

mentre l’X e l’Y del maschio sono omologhi solo per un<br />

corto segmento. Comunque, un cromosoma X della madre<br />

può appaiarsi sia con l’X che con l’Y paterno e le due diverse<br />

coppie che possono formarsi si comportano durante le divisioni<br />

meiotiche come le altre coppie di cromosomi omologhi<br />

(autosomi).<br />

Al termine della meiosi il gamete che si origina nelle<br />

femmine contiene comunque uno dei due cromosomi X. Il<br />

gamete maschile può invece contenere o il cromosoma X o<br />

quello Y. (L’inserto Spunti dalla rivoluzione molecolare illustra<br />

in dettaglio gli studi che hanno portato alla scoperta del<br />

gene essenziale per la determinazione del sesso sul cromosoma<br />

Y dei mammiferi).<br />

La sequenza degli stadi e degli eventi delle due divisioni<br />

meiotiche permette la realizzazione dei risultati più significativi<br />

della meiosi: la produzione di variabilità genetica e la<br />

riduzione del numero di cromosomi. (La Figura <strong>11</strong>.4 riassume<br />

le due divisioni meiotiche e le confronta con la singola<br />

divisione mitotica).<br />

INTERVALLO<br />

1. Quali sono le principali differenze tra i prodotti ottenuti<br />

dalla meiosi e dalla mitosi?<br />

2. In cosa consiste la ricombinazione e in quale stadio<br />

della meiosi avviene?<br />

3. Quale delle due divisioni meiotiche è simile alla mitosi?<br />

<strong>11</strong>.2 I meccanismi che producono<br />

variabilità genetica<br />

La produzione di variabilità genetica è un vantaggio fondamentale<br />

della riproduzione sessuale. La variabilità aumenta<br />

la probabilità che almeno alcuni neonati sopravvivano e<br />

raggiungano con successo la maturità riproduttiva se cambiano<br />

le condizioni ambientali.<br />

La variabilità prodotta dalla riproduzione sessuale è<br />

ben visibile e nota a tutti noi, specie se consideriamo il genere<br />

umano. A parte i gemelli identici, non esistono due<br />

persone che siano uguali, si comportino allo stesso modo<br />

o abbiano identiche caratteristiche biochimiche e fisiologiche,<br />

neppure se appartengono alla stessa famiglia. Allo<br />

stesso modo, altre specie che si riproducono per via sessuale<br />

presentano una variabilità simile che si origina dai processi<br />

meiotici.<br />

Nel corso della meiosi e della fecondazione la variabilità<br />

genetica è prodotta in particolare da tre meccanismi: (1)<br />

la ricombinazione, (2) le diverse combinazioni di cromosomi<br />

di origine materna e paterna che segregano ai poli del<br />

fuso durante la anafase I, (3) i particolari assetti cromosomici<br />

dei gameti maschili e femminili che si uniscono alla fecondazione.<br />

I tre meccanismi agiscono insieme e producono<br />

una variabilità complessiva così elevata che due gameti<br />

prodotti dallo stesso individuo, o da individui diversi,<br />

o due zigoti prodotti dall’unione dei gameti non hanno alcuna<br />

probabilità di avere la stessa costituzione genetica.<br />

Queste tre fonti di variabilità sono trattate in dettaglio nei<br />

prossimi paragrafi.<br />

La variabilità prodotta dalla ricombinazione<br />

è conseguente all’appaiamento cromosomico<br />

e agli scambi fisici che avvengono<br />

tra cromatidi omologhi<br />

La ricombinazione è l’evento chiave della profase I e inizia<br />

con l’appaiamento dei cromosomi omologhi (Figura <strong>11</strong>.5,<br />

stadio 1). Quando si appaiano, i cromosomi omologhi<br />

sono tenuti insieme da una struttura chiamata complesso<br />

sinaptinemale (Figura <strong>11</strong>.6). Grazie a questa struttura i segmenti<br />

omologhi dei cromatidi materno e paterno si scambiano<br />

dei tratti, producendo così nuove combinazioni di<br />

CAPITOLO <strong>11</strong> MEIOSI: LE BASI CELLULARI DELLA RIPRODUZIONE SESSUALE<br />

227


Profase I/prometafase I<br />

I cromosomi duplicati si condensano,<br />

si appaiano e si scambiano<br />

tratti omologhi, quindi si attaccano<br />

alle fibre del fuso.<br />

228 UNITÀ DUE GENETICA<br />

alleli (Figura <strong>11</strong>.5, stadio 2). Il processo di scambio è molto<br />

preciso e coinvolge la rottura e il ricongiungimento di porzioni<br />

di DNA operati da specifici enzimi. Ogni evento di<br />

ricombinazione coinvolge due dei quattro cromatidi che<br />

costituiscono la tetrade, mentre gli altri due cromatidi non<br />

sono impegnati in quell’evento. Al termine della meiosi,<br />

ciascuno dei quattro nuclei prodotti dalle due successive<br />

divisioni riceve uno solo dei quattro cromatidi di ciascun<br />

cromosoma (Figura <strong>11</strong>.5, stadio 3); due ricevono cromatidi<br />

non modificati, e gli altri due ricevono cromatidi con nuove<br />

combinazioni di alleli a seguito dello scambio. Quando<br />

gli eventi di ricombinazione sono terminati, verso la fine<br />

della profase I, il complesso sinaptinemale si dissocia e<br />

scompare.<br />

I siti dove è avvenuto lo scambio sono visibili più tardi<br />

nella profase I, quando la progressiva condensazione dei<br />

cromosomi determina un loro ispessimento e li rende visibili<br />

al microscopio ottico (vedi Figura <strong>11</strong>.3, stadi 3 e 4). Questi<br />

siti, chiamati crossover o chiasmi (al singolare chiasma),<br />

mostrano chiaramente che due dei quattro cromatidi si<br />

sono scambiati dei segmenti nel processo di ricombinazione,<br />

che è detto anche crossing-over.<br />

La ricombinazione può avvenire casualmente in quasi<br />

ogni punto dei cromosomi, tra due qualsiasi dei quattro<br />

cromatidi, a due a due omologhi. La stessa coppia di cromosomi<br />

omologhi può subire altri (uno o più) eventi di ricombinazione,<br />

che possono coinvolgere gli stessi due cromatidi<br />

che hanno subito scambio nel primo evento oppure<br />

cromatidi diversi. Nella maggior parte delle specie si possono<br />

avere in media da due a tre scambi per ogni corredo di<br />

cromosomi omologhi.<br />

Figura <strong>11</strong>.4<br />

Confronto tra gli stadi fondamentali della meiosi e della mitosi.<br />

In entrambi i disegni sono rappresentati esempi di cellule animali.<br />

I cromosomi materni sono rossi, quelli paterni blu.<br />

Meiosi I<br />

Cellula diploide (2n)<br />

Siti di ricombinazione<br />

Metafase I<br />

Ciascun cromosoma materno<br />

(costituito da due cromatidi fratelli),<br />

al pari del suo omologo di origine<br />

paterna, si dispone casualmente<br />

nella regione mediana del polo.<br />

La segregazione casuale dei cromosomi<br />

materni e paterni costituisce la seconda fonte<br />

principale di variabilità genetica<br />

durante la meiosi<br />

La segregazione casuale dei cromosomi di origine materna<br />

e paterna rappresenta la seconda importante fonte di variabilità<br />

genetica prodotta dalla meiosi. È opportuno ricordare<br />

che la metafase I è lo stadio della meiosi nel quale le coppie<br />

di cromosomi omologhi si attaccano alle fibre del fuso. I<br />

cromosomi materni e paterni di ciascuna coppia contengono<br />

tipicamente alleli diversi di molti dei geni localizzati<br />

su quel cromosoma. Un membro di ogni coppia di cromosomi<br />

omologhi viene trasportato dalle fibre del fuso ad un<br />

polo, l’altro al polo opposto. Durante l’aggancio alle fibre<br />

del fuso tutti i cromosomi materni possono migrare ad un<br />

polo e tutti quelli paterni al polo opposto. O, come è ovvio,<br />

si può avere con la stessa probabilità ogni tipo di possibile<br />

combinazione di cromosomi materni e paterni ad ogni polo<br />

(Figura <strong>11</strong>.7). La seconda divisione meiotica non fa altro che<br />

distribuire nei nuclei dei gameti queste diverse combinazioni<br />

di cromosomi.<br />

Il numero totale di possibili combinazioni di cromosomi<br />

materni e paterni dipende dal numero di coppie di<br />

cromosomi di ogni specie, cioè dal suo corredo aploide. Per<br />

esempio, nell’uomo, che ha 23 coppie di cromosomi, si<br />

possono avere complessivamente 2 23 diverse combinazioni<br />

di cromosomi materni e paterni che migrano ai poli del<br />

fuso e che portano alla possibilità di produrre 8.388.608 tipi<br />

di gameti geneticamente diversi, solo in virtù di questa fonte<br />

di variabilità.<br />

Anafase I<br />

I cromosomi omologhi (ciascuno<br />

costituito da due cromatidi fratelli)<br />

si separano e migrano verso i poli<br />

opposti del polo (segregano).<br />

Telofase I<br />

Si formano due nuclei aploidi (n).


L’unione casuale dei gameti maschile<br />

e femminile alla fecondazione produce<br />

ulteriore variabilità genetica<br />

I gameti maschili e femminili prodotti dalla meiosi sono tra<br />

loro geneticamente diversi. L’unione dei due gameti alla fecondazione<br />

è un fenomeno del tutto casuale e questo amplifica<br />

ulteriormente la variabilità prodotta dalla riproduzione<br />

sessuale. Solo considerando la variabilità che si ottiene<br />

dalla segregazione casuale dei cromosomi omologhi<br />

alla prima profase meiotica e quella prodotta dall’unione<br />

casuale dei gameti alla fecondazione, la possibilità che due<br />

figli della stessa coppia possano ricevere le stesse combina-<br />

Mitosi<br />

Profase/prometafase<br />

I cromosomi duplicati (costituiti<br />

da cromatidi fratelli) diventano visibili<br />

in seguito alla condensazione e si<br />

attaccano alle fibre del fuso.<br />

Meiosi II<br />

Cellula diploide (2n)<br />

Cromatidi fratelli<br />

Cromosomi<br />

omologhi<br />

Profase II/prometafase II<br />

Ogni coppia di cromatidi fratelli si<br />

attacca alle nuove fibre del fuso.<br />

Metafase<br />

I cromosomi si allineano<br />

individualmente nella regione<br />

mediana del fuso (piastra metafasica).<br />

Metafase II<br />

I cromosomi si allineano individualmente<br />

nella regione mediana del fuso.<br />

zioni di cromosomi materni e paterni è uguale a 1/(2 23 ) 2 ,<br />

cioè uno su 70.368.744.000.000 (circa 70mila miliardi), un<br />

numero ben più alto di tutta popolazione umana mondiale.<br />

L’ulteriore variabilità dovuta al fenomeno della ricombinazione<br />

rende praticamente impossibile per l’uomo e per gli<br />

altri organismi che si riproducono sessualmente la produzione<br />

di gameti e figli geneticamente identici. L’unica eccezione<br />

è quella dei gemelli monozigoti o identici, che peraltro<br />

non derivano dall’unione di gameti identici alla fecondazione,<br />

ma dalla separazione di cellule embrionali (blastomeri)<br />

ottenute a seguito di divisioni mitotiche dell’unica<br />

cellula uovo fecondata (zigote), che sviluppandosi separatamente<br />

danno origine a individui geneticamente uguali.<br />

Anafase<br />

I cromatidi fratelli di ciascun<br />

cromosoma migrano verso i poli<br />

opposti del fuso.<br />

Anafase II<br />

I cromatidi fratelli di ciascun cromosoma<br />

migrano verso i poli opposti.<br />

Telofase<br />

Si formano due nuclei diploidi (2n)<br />

e la citodieresi produce due cellule<br />

figlie diploidi.<br />

Telofase II<br />

Si formano quattro nuclei aploidi (n)<br />

e la citodieresi produce quattro cellule<br />

aploidi.<br />

CAPITOLO <strong>11</strong> MEIOSI: LE BASI CELLULARI DELLA RIPRODUZIONE SESSUALE<br />

229


Per gent. conc. di Diter von Wettstein<br />

Figura <strong>11</strong>.5<br />

Effetti dello scambio tra due cromatidi<br />

che determina la ricombinazione genetica.<br />

Le lettere indicano due alleli, A e a, di<br />

un gene e due alleli, B e b, di un altro gene.<br />

I genitori presentano gli alleli nelle combinazioni<br />

A-B e a-b (dette forme cis); a seguito<br />

della ricombinazione due dei cromatidi,<br />

detti ricombinanti, presentano le<br />

nuove combinazioni alleliche a-B e A-b<br />

(dette forme trans).<br />

Cromatidi fratelli di un membro di<br />

una coppia di cromosomi omologhi<br />

Cromatidi fratelli dell’altro membro di<br />

una coppia di cromosomi omologhi<br />

230 UNITÀ DUE GENETICA<br />

Coppia di omologhi<br />

Cromatidi<br />

fratelli<br />

A A<br />

Cromatidi<br />

fratelli<br />

B B b b<br />

a a A A<br />

Crossover<br />

(chiasma)<br />

B B b b<br />

a a A a<br />

A a<br />

B B b b<br />

1 Coppia di<br />

2 I cromatidi omologhi si<br />

3 I cromosomi omologhi si separano<br />

cromosomi omologhi.<br />

scambiano dei tratti.<br />

alla prima divisione meiotica.<br />

Fibre di cromatina<br />

dei cromatidi<br />

Complesso<br />

sinaptinemale<br />

Figura <strong>11</strong>.6<br />

Il complesso sinaptinemale di una cellula in meiosi del fungo Neotiella. È illustrata la relazione<br />

tra il complesso sinaptinemale e le fibre cromosomiche dei cromosomi omologhi appaiati.<br />

INTERVALLO<br />

1. Quali sono i tre meccanismi attraverso i quali la riproduzione<br />

sessuale produce variabilità genetica?<br />

2. Prendi in considerazione un animale con sei coppie di<br />

cromosomi; un corredo aploide di 6 cromosomi deriva<br />

dal padre, l’altro corredo aploide omologo di 6<br />

cromosomi dalla madre. Quanti gameti (in percentuale)<br />

prodotti da questo animale potranno contenere<br />

cromosomi tutti di origine materna?<br />

<strong>11</strong>.3 Momento e sede<br />

della meiosi nel ciclo vitale<br />

degli organismi<br />

Il momento e la sede in cui avviene la meiosi durante il<br />

ciclo vitale degli eucarioti seguono tre modelli principali<br />

(Figura <strong>11</strong>.8). Le differenze riguardano: a) i periodi<br />

del ciclo vitale trascorsi dagli organismi nella fase<br />

aploide o diploide; b) se tra la meiosi e la formazione<br />

dei gameti si hanno divisioni mitotiche.<br />

Negli animali predomina la fase diploide,<br />

mentre la fase aploide è ridotta<br />

e la formazione dei gameti<br />

segue direttamente la meiosi<br />

Gli animali seguono il modello nel quale la fase diploide<br />

predomina nel ciclo vitale (Figura <strong>11</strong>.8a), la fase<br />

aploide è ridotta e la meiosi è immediatamente seguita<br />

dalla formazione dei gameti. Nei maschi degli animali<br />

ciascuno dei quattro nuclei prodotti dalla meiosi è contenuto<br />

in una cellula a seguito della divisione citoplasmatica<br />

(citodieresi) e ciascuna della quattro cellule si<br />

differenzia in uno spermatozoo funzionale. Nelle femmine<br />

solo uno dei quattro nuclei diventa funzionale<br />

all’interno dell’unica cellula uovo che si forma al termine<br />

della meiosi.<br />

La fecondazione ripristina la fase diploide del ciclo<br />

vitale. Pertanto, gli animali hanno un corredo<br />

aploide di cromosomi solo nei loro gameti maturi e le<br />

loro cellule aploidi non vanno incontro a divisioni<br />

mitotiche.

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