24.05.2013 Views

GENETICA 1 - MedWiki

GENETICA 1 - MedWiki

GENETICA 1 - MedWiki

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>GENETICA</strong> 1


ANATOMIA DEL GENOMA UMANO<br />

Il genoma umano è formato da DNA a sequenza unica (46%), DNA ripetitivo<br />

intersperso (45%) e DNA ripetitivo in tandem (detto anche satellite, 9%).<br />

DNA A SEQUENZA UNICA<br />

Il DNA a sequenza unica si trova:<br />

• in esoni codificanti proteine, il 2%;<br />

• in introni, 25%;<br />

• in pseudogeni, 4%;<br />

• in RNAtrascritti, come rRNA,tRNA, 2%;<br />

• in sequenze extra e intrageniche, 12%;<br />

• in sequenze extrageniche conservate, 1%.<br />

In generale il DNA a sequenza unica è detto eucromatina.<br />

DNA RIPETITIVO INTERSPERSO<br />

E' costituito da:<br />

• LINE, lunghe circa 6Kbasi, 20%;<br />

• SINE, più corte, che comprendono anche le sequenze Alu (1 milione di copie<br />

da 600Kbasi l'una che rappresentano il 10% del genoma), 13%;<br />

• LTR solitari e retroelementi, che contengono solo geni per trasportare altrove<br />

queste sequenze, 8%;<br />

• trasposoni a DNA, 3%.<br />

DNA RIPETITIVO IN TANDEM<br />

E' costituito da:<br />

• regioni centromeriche e pericentromeriche, 3%;<br />

• telomeri e minisatelliti subtelomerici, 3%;<br />

• short tandem repeats (microsatelliti), 3%.


PATOLOGIA MOLECOLARE DEL GENE<br />

Una mutazione è il cambiamento di una sequenza normale di DNA.<br />

Il genotipo è la costituzione genetica di un individuo; il fenotipo è rappresentato dalle<br />

manifestazioni osservabili del genotipo.<br />

Si chiamano polimorfismi i cambiamenti della sequenza del DNA privi di effetti<br />

fenotipici; si presentano con una frequenza superiore all' 1%.<br />

Se una variante si presenta in meno dell' 1% della popolazione, come per esempio<br />

solo in una famiglia, è detta variante privata.<br />

Lo studio delle mutazioni e dei loro effetti è ambito della patologia molecolare.<br />

CLASSIFICAZIONE DELLE MUTAZIONI<br />

Le mutazioni si possono classificare per l'ampiezza del difetto genico e per la<br />

modalità di insorgenza.<br />

Mutazioni che coinvolgono uno o pochi nucleotidi sono dette puntiformi.<br />

Esistono poi mutazioni più complesse, quali le mutazioni dinamiche e le alterazioni<br />

geniche strutturali.<br />

MUTAZIONI PUNTIFORMI<br />

La sostituzione di una purina con una purina (o tra due pirimidine) è detta<br />

transizione; la sostituzione di una purina con una pirimidina e viceversa è detta<br />

transversione.<br />

Possiamo distinguere sei tipi di mutazioni puntiformi:<br />

• mutazioni silenti, che non alterano la struttura aminoacidica o che riguardano<br />

sequenze ESE (enhancers) o ESS (silencers), che vengono eliminate;<br />

• mutazioni missenso, con un aminoacido che viene sostituito da un altro, che<br />

può anche non essere patologica; diventa patogenetica se avviene in zone<br />

conservate della proteina, o avviene tra aminoacidi che hanno caratteristiche<br />

biochimiche diverse;<br />

• delezioni/inserzioni in frame, che determinano la perdita o l'inserzione di un<br />

nuovo aminoacido, con sequenza di lettura che resta invariata; un esempio è la<br />

fibrosi cistica con ΔF508 sul gene CFTR;<br />

• mutazioni non senso, con inserimento di un codone di stop;<br />

• mutazioni frame-shift, con slittamento della chiave di lettura, con conseguente<br />

instabilità dell'mRNA, sintesi di un polipeptide tronco o l'esclusione dell'esone<br />

mutato;<br />

• mutazioni di splicing, che riguardano sequenze che regolano lo splicing e che<br />

causano ritenzione dell'introne, esclusione dell'esone, inclusione di parte<br />

dell'introne o esclusione di parti dell'esone.<br />

RIARRANGIAMENTI GENICI STRUTTURALI<br />

Possiamo descrivere quattro tipi di mutazioni: delezioni/duplicazioni, inversioni,<br />

conversioni geniche e trasposizione di elementi ripetuti.


DELEZIONI E DUPLICAZIONI<br />

La presenza di sequenze ripetute può causare mutazioni attraverso errori nella<br />

ricombinazione omologa (crossing over).<br />

La presenza di geni con alto grado di omologia può determinare errori di<br />

appaiamento e il verificarsi di crossing over ineguali, con delezioni su di un<br />

cromosoma e duplicazioni sull'altro.<br />

I riarrangiamenti genomici possono causare inattivazione di un gene per effetto di<br />

posizione, anche a distanza da Kbasi dal gene imputato.<br />

INVERSIONI<br />

Le inversioni intrageniche avvengono per ripiegamento del DNA causato da<br />

omologia di basi su due geni diversi e la successiva rottura e riparazione del DNA<br />

con conseguente inversione di posizione dei geni. È un evento piuttosto raro.<br />

Il 40% dei casi di emofilia A è data da un'inversione.<br />

CONVERSIONI GENICHE<br />

Le conversioni geniche sono trasferimenti non reciproci di tratti del DNA che<br />

possono avvenire tra sequenze alleliche (conversione genica interallelica), o non<br />

alleliche (conversione genica interlocus).<br />

La sequenza che resta invariata è detta donatore, quella modificata è detta accettore.<br />

MUTAZIONI DINAMICHE<br />

Sono espansioni di brevi sequenze ripetute, o di CAG nella regione codificante di un<br />

gene o in regioni non codificanti.<br />

COME SI VERIFICANO LE MUTAZIONI<br />

Le mutazioni possono verificarsi per cause extracellulari o per cause endogene.<br />

Nel primo gruppo vi sono le radiazioni e diversi composti chimici; al secondo gruppo<br />

appartengono depurinazione, deaminazione, errori di replicazione ed errori di<br />

ricombinazione.<br />

Quando la mutazione si verifica dopo il concepimento, solo una parte della<br />

popolazione cellulare è affetta e parliamo di mosaicismo, che è detto germinale<br />

quando riguarda cellule germinative, e somatico quando riguarda le cellule<br />

somatiche. Solo il mosaicismo germinale può essere trasmesso alla prole.<br />

EFFETTO DELLE MUTAZIONI SUL FENOTIPO<br />

Esistono mutazioni che causano la perdita di una funzione e mutazioni che ne fanno<br />

acquisire di nuove.<br />

Quelle di perdita sono solitamente responsabili di fenotipi recessivi; sono dominanti<br />

solo quando vi è aploinsufficienza o quando l'allele mutato interferisce con quello<br />

normale (parliamo di effetto dominante negativo).<br />

Quando le mutazioni riguardano più organi parliamo di effetti pleiotropici.


ANALISI MOLECOLARE DEGLI ACIDI NUCLEICI<br />

Esistono due tipi di diagnosi molecolare genetica:<br />

• la diagnosi molecolare diretta è eseguita direttamente sul DNA, RNA o<br />

proteine del probando, ma può avvenire solo quando conosciamo il gene<br />

malattia;<br />

• la diagnosi molecolare indiretta, quando conosciamo soltanto il locus malattia<br />

ed è condotta mediante studi di linkage utilizzando marcatori associati alla<br />

malattia.<br />

ESTRAZIONE DEGLI ACIDI NUCLEICI<br />

I tipi cellulari più utilizzati sono i leucociti di sangue periferico, tessuti prelevati<br />

tramite biopsia o colture cellulari.<br />

Le cellule vengono lisate e sottoposte a trattamento proteolitico e poi il DNA viene<br />

purificato e fatto precipitare in etanolo. Per estrarre l'RNA bisogna prima inattivare le<br />

RNAasi.<br />

Bisogna poi tagliare il DNA per ottenere le parti che ci interessano, tramite<br />

trattamento con enzimi di restrizione.<br />

ELETTROFORESI DEGLI ACIDI NUCLEICI<br />

E' un metodo di separazione mediante migrazione. Si può fare su gel di agarosio o su<br />

gel di poliacrilamide, per una risoluzione migliore.<br />

Esiste anche un'elettroforesi capillare con DNA marcato fluorescente che ne permette<br />

la rilevazione, con una sensibilità di 1bp.<br />

BLOTTING<br />

Il blotting è la procedura con cui si fissano gli acidi nucleici su una matrice solida,<br />

come membrana di nitrocellulosa o nylon. Si parla di Southern Blot per il DNA,<br />

Northern Blot per l'RNA e Western Blot per le proteine.<br />

Il Southern Blot avviene dopo isolamento, purificazione, trattamento con enzimi di<br />

restrizione e separazione elettroforetica del DNA con succesivo trasferimento su<br />

nitrocellulosa; è importante che il DNA sia a singolo filamento per far avvenire<br />

successive ibridazioni con sonde marcate.<br />

Serve ad osservare mutazioni, polimorfismi e valutare difetti molecolari.<br />

Il Northern Blot riguarda invece l'RNA, che dopo separazione e trasferimento su<br />

nitrocellulosa è ibridato con una sonda marcata per evidenziare la sequenza di<br />

interesse.<br />

IBRIDAZIONE DEGLI ACIDI NUCLEICI<br />

L'ibridazione è l'appaiamento di due molecole di DNA o RNA, con le due molecole<br />

che possono essere nuovamente separate tramite denaturazione. Una sonda è una<br />

molecola di DNA o RNA marcata; il marcatore è solitamente un 32 P (fosforo<br />

radioattivo). Le sonde si suddividono in:<br />

• sonde di cDNA, di DNA complementare all'RNA;<br />

• sonde di DNA marcato;


• sonde oligonucleotidiche, prodotte sinteticamente;<br />

• sonde di RNA marcato.<br />

PCR – PRINCIPI DELLA METODICA<br />

La reazione a catena della polimerasi, PCR, è una tecnica di amplificazione in vitro<br />

di DNA a partire da un frammento conosciuto di DNA o RNA. Gli ingredienti sono<br />

DNA, nucleotidi, primer e una DNApolimerasi termoresistente.<br />

Si fa denaturare il DNA con le alte temperature e, al raffreddamento, l'aggancio dei<br />

primer permette alla DNApol di sintetizzare nuovo DNA; questa operazione può<br />

essere ripetuta più volte. Se abbiamo RNA di partenza basta aggiungere una<br />

trascrittasi inversa, sempre con l'aggiunta di primer.<br />

SCELTA DEI PRIMER<br />

I primer sono oligonucleotidi di 15-30 basi; è importante che non abbiano sequenze<br />

complementari tra di loro e che la temperatura di fusione sia simile.<br />

Ai primer, in 5', possono essere inseriti siti di restrizione, sequenze promotore e<br />

fluorocromi per permettere applicazioni dopo la PCR, che non alterino il prodotto.<br />

PCR QUANTITATIVA<br />

Per far indicare alla PCR un valore di tipo quantitativo possiamo marcare i primer<br />

con sequenze fluorescenti: un Quencher che inattiva il Reporter se questi sono vicini.<br />

Quando la sonda è intatta la CCD rivela solo la fluorescenza di Q; più avviene la<br />

sintesi, più le sonde vengono tagliate, più aumenta la rivelazione della fluorescenza<br />

del Reporter.<br />

ANALISI DI MUTAZIONI NOTE<br />

Sono disponibili diversi kit per la valutazione di mutazioni ricorrenti.<br />

ANALISI DI RESTRIZIONE<br />

Permette di osservare se vi è una mutazione utilizzando enzimi di restrizione. Se una<br />

modificazione puntiforme altera un sito di restrizione, sottoponendo l'amplimero<br />

all'enzima e poi eseguendo l'elettroforesi, possiamo osservare se è avvenuto o meno il<br />

taglio enzimatico.<br />

Se la mutazione non altera siti di restrizione, lo possiamo inserire artificialmente con<br />

un primer e osservare poi in elettroforesi se è avvenuto o meno il taglio.<br />

TECNICA ASO<br />

Tecnica con sonde oligonucleotidiche allele-specifiche, per discriminare alleli che<br />

differiscono anche di un solo nucleotide.<br />

Si creano due sonde ASO, una normale e una complementare all'allele modificato che<br />

ci aspettiamo. Facciamo ibridare le sonde con frammenti di DNA su membrana di<br />

nitrocellulosa; se solo un nucleotide non è complementare, la sonda non si lega ed è<br />

eliminata con i lavaggi.


TECNICA ARMS<br />

Nella ARMS si usano due primer: uno normale e uno allele specifico con in 3' un<br />

nucleotide complementare alla sequenza mutata del gene; sottoposta a PCR, si<br />

amplifica solo il DNA con primer perfettamente complementare. Per osservare si<br />

colora e si mette in elettroforesi su gel di agarosio.<br />

TECNICA OLA<br />

La OLA utilizza sonde fluorescenti specifiche per le mutazioni analizzate.<br />

Si costruiscono due oligonucleotidi che differiscono nell'ultimo nucleotide e una<br />

sonda a comune con fluorocromo, che dovrebbe legare uno dei due nucleotidi proprio<br />

sul nucleotide che sospettiamo sia mutato. La ligasi lega i due frammenti durante la<br />

PCR solo se avviene un appaiamento perfetto.<br />

ANALISI DI MUTAZIONI SCONOSCIUTE<br />

Alcune mutazioni genetiche sono private. Si usano eteroduplex, che si formano per<br />

denaturazione e poi rinaturazione del DNA, osservando poi i profili anomali.<br />

TECNICA DGGE<br />

Sfrutta il fatto che la temperatura di denaturazione è caratteristica per ogni<br />

frammento.<br />

Dopo amplificazione in PCR il prodotto viene denaturato e poi rinaturato molto<br />

lentamente, permettendo la formazione degli eteroduplex. I prodotti vengono<br />

sottoposti a elettroforesi con un agente denaturante di formamide-urea: gli<br />

eteroduplex sono più vulnerabili e la denaturazione parziale rallenta la corsa in<br />

elettroforesi, dando quindi risultati diversi dai WT.<br />

TECNICA SSCP<br />

Si sfruttano i polimorfismi conformazionali del DNA a singolo filamento. Si<br />

sottopone a PCR una sequenza, poi denaturata e rinaturata velocemente e<br />

successivamente sottoposta ad elettroforesi.<br />

Dato che il DNA a singola catena è capace di legami intramolecolari, anche la<br />

modificazione di una sola base cambia la sua conformazione e quindi la corsa in<br />

elettroforesi.<br />

TECNICA dHPLC<br />

E una cromatografia ionica che sfrutta, in condizioni di parziale denaturazione, la<br />

diversa ritenzione del DNA in assenza/presenza di mutazioni. È simile alla DGGE,<br />

ma è automatizzata.<br />

Si riconosce un frammento con sostituzione per la presenza nel cromatogramma di<br />

più di un picco di assorbimento.<br />

SEQUENZIAMENTO DEL DNA<br />

Dopo l'individuazione di una mutazione è comunque necessario sequenziare il DNA<br />

per caratterizzarla molecolarmente.<br />

È usato il metodo di Sanger con l'utilizzo di deossiribonucleotidi e


dideossiriboterminatori, nucleotidi senza l'OH in 3' che non permettono<br />

l'avanzamento della sintesi e che sono colorati con un fluorocromo diverso per ogni<br />

base.<br />

La concentrazione di dideossi- e deossi- è tale che statisticamente la DNApol<br />

produrrà una serie di frammenti che condividono la stessa estremità iniziale ma<br />

ciascuno di essi sarà sfalsato di un nucleotide in posizione 3'.<br />

I campioni vengono separati secondo la lunghezza in elettroforesi e raggiunto il<br />

detector vengono rilevati e identificati con una CCD che ne riporta la grafica in un<br />

elettroferogramma.<br />

TECNICHE DI ANALISI DI RIARRANGIAMENTI GENOMICI<br />

Quando ci sono riarrangiamenti genomici ci è molto utile la PCR, ma solo in<br />

condizioni di omozigosi, poiché se utilizziamo primer sul tratto deleto, per esempio,<br />

non avremo prodotti di amplificazione. Se il riarrangiamento è in eterozigosi abbiamo<br />

bisogno di una PCR quantitativa.<br />

TECNICHE PER ANALISI DI FRAMMENTI<br />

Le analisi di ripetizioni di- e trinucleotidiche sono eseguite mediante sonde con<br />

fluorocromi a monte e a valle della ripetizione. L'espansione è l'aumento di triplette<br />

ripetute riscontrato in malattie dinamiche.<br />

Possiamo usare la PCR con oligonucleotidi complementari per piccole espansioni,<br />

oppure il Southern Blot.


CROMOSOMI UMANI<br />

Ogni cromosoma contiene specifici geni in specifiche regioni denominate loci. Nel<br />

loro insieme, i cromosomi costituiscono il cariotipo.<br />

L'uomo ha 46 cromosomi, corredo diploide, costituito da 22 coppie di autosomi e due<br />

cromosomi sessuali. Il maschio è emizigote.<br />

Nei gameti il numero di cromosomi è aploide.<br />

GRANDEZZA E MORFOLOGIA DEI CROMOSOMI UMANI<br />

La morfologia è definita dalla posizione del centromero, che divide il cromosoma in<br />

un braccio corto p (petit) e un braccio lungo q.<br />

I cromosomi si dicono metacentrici quando il centromero è al centro,<br />

submetacentrici quando le braccia lunghe sono più lunghe delle braccia corte e<br />

acrocentrici quando il centromero è terminalizzato verso una estremità.<br />

Il cromosoma oltre al centromero, costituito da DNA satellite che lega i microtubuli<br />

durante mitosi e meiosi, presenta il telomero, che protegge le estremità dei<br />

cromosomi dalla degradazione.<br />

Nel cariogramma i cromosomi sono così riuniti:<br />

• A, coppie 1-2-3 (grandi metacentrici);<br />

• B, coppie 4 e 5 (grandi submetacentrici);<br />

• C, coppie dal 6 al 12 e l'X (medi submetacentrici);<br />

• D, coppie 13-14-15 (grandi acrocentrici);<br />

• E, coppie 16-17-18 (piccoli submetacentrici);<br />

• F, coppie 19 e 20 (piccoli metacentrici);<br />

• G, coppie 21 e 22 (piccoli acrocentrici);<br />

• il cromosoma Y.<br />

Il cariotipo normale è 46, XY (o 46, XX).<br />

CELLULE USATE PER L'ANALISI DEL CARIOTIPO<br />

Si può ricorrere a qualsiasi cellula, l'importante è che sia in mitosi. In genere si<br />

ricorre alle cellule del sangue periferico, ai fibroblasti cutanei in caso di mosaicismo<br />

e su amniociti per la diagnosi cromosomica prenatale.<br />

BANDEGGIO CROMOSOMICO<br />

Si definisce eterocromatina la cromatina addensata e formata da sequenze ripetute e<br />

inattive trascrizionalmente.<br />

Si definisce eucromatina quella formata da sequenze specifiche, trascrizionalmente<br />

attive.<br />

Sui satelliti dei cromosomi 13-14-15-21-22 ci sono le NOR, regioni di organizzazione<br />

nucleolare.<br />

Il bandeggio G (Giemsa) è specifico per l'eucromatina e determina la scomposizione<br />

del cromosoma in bande chiare e scure.<br />

Il bandeggio R (reverse) colora in modo complementare al bandeggio Giemsa.<br />

Il bandeggio Q, oltre ad essere sovrapponibile con il G, colora selettivamente il<br />

braccio lungo del cromosoma Y.


Il bandeggio C è specifico per l'eterocromatina centromerica e pericentromerica.<br />

La colorazione NOR colora i satelliti dei cromosomi acrocentrici.<br />

Ogni banda è definita da un numero crescente da centromero a telomero e ogni<br />

regione è definita da un doppio ordine di numeri (esempio 22q11.2).<br />

CITO<strong>GENETICA</strong> MOLECOLARE<br />

Serve ad esplorare difetti, anche di grandezze minori di 4Mbasi.<br />

IBRIDAZIONE IN SITU FLUORESCENTE (FISH)<br />

L'ibridazione in situ fluorescente (FISH) utilizza sonde marcate che vengono fatte<br />

ibridare con il DNA cromosomico; se l'ibridazione avviene, la sonda rivela un<br />

segnale fluorescente e non ci sono quindi mutazioni; in caso contrario, non<br />

avvertiamo nessun segnale fluorescente.<br />

Le sonde vengono solitamente marcate con biotina e riconosciute da avidina<br />

fluorescinata.<br />

Le sonde molecolari in analisi sono di solito α-satelliti centromeriche, painting<br />

cromosoma-specifiche o locus specifiche.<br />

La FISH esplora anomalie quantitative tra 40Kbasi e 4Mbasi.<br />

CGH-MICROARRAY<br />

Ibridiamo il DNA del soggetto e un DNA di controllo, entrambi marcati e disposti sul<br />

vetrino di una macchina.<br />

Se i DNA sono equimolecolari, non si apprezzano differenze di ibridazione; se invece<br />

il segnale di ibridazione è a favore del DNA di controllo, avremo una microdelezione,<br />

se è a favore del DNA testato saremo in presenza di una microduplicazione.<br />

POLIMORFISMI CROMOSOMICI<br />

I polimorfismi cromosomici possono avere origine meiotica, prezigotica, oppure<br />

mitotica, postzigotica. Non sono associati a un fenotipo patologico.<br />

VARIAZIONI DEI SATELLITI DEI CROMOSOMI ACROCENTRICI<br />

Si presentano in assenza dei satelliti, o con espansione del DNA satellitare o, ancora,<br />

con espansione della NOR.<br />

Tali polimorfismi si evidenziano con la colorazione NOR, con il bandeggio C o con<br />

la FISH.<br />

VARIAZIONI DELL'ETEROCROMATINA PERICENTROMERICA<br />

Sono variazioni di grandezza o inversioni; sono più frequenti sui cromosomi 1-9-16.<br />

Si riconoscono con il bandeggio C.<br />

VARIAZIONI DI GRANDEZZA DEL q DEL CROMOSOMA Y<br />

E' molto frequente. Si riconosce con il bandeggio Q, ma anche con il C.<br />

SITI FRAGILI<br />

Sono regioni cromosomiche non colorate; sono distinti in rari e comuni.


I siti fragili sono zone di replicazione tardiva del DNA. Sono da considerare loci<br />

suscettibili a riarrangiamenti e in alcuni casi causano neoplasie.<br />

L'unica regione che da realmente origine ad una sindrome è la Xq27, associata alla<br />

sindrome dell'X-fragile.<br />

POLIMORFISMI EUCROMATICI<br />

Riguardano zone trascrizionalmente attive, ma non sono mai stati associati a sindromi<br />

costituzionali.


EREDITARIETA' MENDELIANA<br />

Si distinguono diversi tipi di ereditarietà:<br />

• ereditarietà mendeliana classica, che dipende da singoli geni;<br />

• ereditarietà mendeliana instabile, con geni che tendono a mutare nel corso<br />

delle generazioni;<br />

• ereditarietà mendeliana con effetto parentale, con geni che variano la loro<br />

espressione a seconda che vengano trasmessi dal padre o dalla madre;<br />

• ereditarietà multifattoriale, che dipende da molti geni (altezza, psicosi<br />

maggiori, predisposizione alle malattie);<br />

• ereditarietà mitocondriale, controllata dai geni dei mitocondri, con ereditarietà<br />

matrilineare.<br />

EREDITARIETA' MENDELIANA CLASSICA<br />

L'allele è la forma alternativa di uno stesso gene; un singolo individuo non può avere<br />

più di due alleli al medesimo locus.<br />

Il locus è il luogo fisico di un cromosoma nel quale si trova un determinato gene.<br />

L'omozigosi è la presenza di due alleli identici al medesimo locus.<br />

L'eterozigosi è la presenza di due alleli diversi nel medesimo locus.<br />

La dominanza è la prevalenza di un allele sull'altro, con conseguente fenotipo<br />

dominante.<br />

La recessività è un allele che esprime il proprio carattere solo in condizioni di<br />

omozigosi.<br />

Il genotipo è la costituzione genica di un individuo a un determinato locus.<br />

Il fenotipo è il carattere corrispondente a un determinato genotipo.<br />

La penetranza è la proprietà dei caratteri dominanti, definita quantitativamente dalla<br />

proporzione dei portatori di un gene mutante che effettivamente esprimono il fenotipo<br />

corrispondente.<br />

L'espressività è il grado di manifestazione nel singolo individuo del fenotipo<br />

corrispondente a un dato gene.<br />

La legge della dominanza e della recessività o prima legge di Mendel riguarda un<br />

singolo gene, mentre la seconda legge o della segregazione indipendente dei caratteri<br />

riguarda geni su due loci diversi su due cromosomi o comunque molto lontani tra loro<br />

in modo tale che non si possano verificare fenomeni di linkage.<br />

EREDITARIETA' AUTOSOMICA DOMINANTE<br />

L'ereditarietà autosomica dominante fa si che sia presente il fenotipo patologico in<br />

caso di eterozigosi del gene malattia.<br />

A volte però, anche se in eterozigosi, la patologia non si manifesta: parliamo allora di<br />

difetto di penetranza.<br />

Quando, invece, in alcuni individui il difetto è più grave, mentre in altri è più lieve<br />

parliamo di espressività variabile del gene.<br />

Parliamo di semidominanza quando il fenotipo in omozigosi è più grave di quello in<br />

eterozigosi.


ETEDITARIETA' AUTOSOMICA RECESIVA<br />

E' tipica di quei caratteri che si esprimono fenotipicamente solo quando il genotipo è<br />

omozigote per il gene che controlla quel carattere.<br />

Si parla di pseudodominanza quando si verifica un incrocio tra un affetto ed un<br />

portatore, fatto che porta il rischio di avere un figlio malato al 50% (come se fosse<br />

dominante).<br />

Si parla di complementazione genica quando la trasmissione della malattia dipende<br />

dall'eterogeneità genica della malattia (il sordomutismo può essere causato da difetti<br />

in geni diversi che presentano poi però lo stesso fenotipo patologico; allora se si<br />

incrociano due sordomuti a causa di due geni mutati diversi, tutti i figli saranno sani).<br />

EREDITARIETA' X-LINKED<br />

E' generalmente recessiva nella donna; infatti la donna compensa l'Xmutato con<br />

l'altro X (lyonizzazione), mentre nell'uomo un genotipo XmY porta ad un fenotipo<br />

sempre patologico.<br />

Le donne per essere affette devo avere genotipo XmXm, condizione attuabile solo<br />

tramite incrocio tra un maschio affetto e una donna portatrice.


MECCANISMI ATIPICI DI EREDITARIETA'<br />

EREDITARIETA' DIGENICA<br />

Il fenotipo dipende da alleli mutanti in due diversi loci. Si può suddividere in due<br />

categorie:<br />

• ereditarietà digenica con effetto sinergico, quando per la comparsa di un<br />

fenotipo patologico c'è bisogno di mutazioni in due geni coinvolti, mentre una<br />

sola mutazione non determina tale effetto;<br />

• ereditarietà digenica con effetto additivo, quando la mutazione del primo gene<br />

è sufficiente a determinare il fenotipo, ma una mutazione nel secondo rende più<br />

gravi le manifestazioni cliniche, oppure le modifica.<br />

INFLUENZA ISOALLELICA<br />

Alcuni isoalleli selvatici possono determinare ridotta penetranza, annullando l'allele<br />

mutante.<br />

EFFETTI FENOTIPICI INATTESI<br />

La modificazione di un allele può portare si ad un fenotipo patologico, ma può allo<br />

stesso tempo anche annullare l'effetto di un allele mutato su un altro locus.<br />

EREDITARIETA' PARADOSSA<br />

Alcune malattie autosomiche dominanti, in caso di matrimonio tra consanguinei,<br />

portate ad omozigosi, non presentano più fenotipo patologico.<br />

DISTORSIONE DELLA SEGREGAZIONE<br />

E' un eccesso di trasmissione alla prole (positivo e negativo) di un fenotipo<br />

patologico da parte di un genitore affetto; potrebbe essere spiegato da vantaggi<br />

selettivi di certi alleli nella spermatogenesi.<br />

ANTICIPAZIONE GENICA<br />

Tendenza di alcune malattie a manifestarsi in maniera più grave e precoce nelle<br />

generazioni successive.<br />

EREDITARIETA' MITOCONDRIALE<br />

Le mutazioni di geni mitocondriali vengono trasmesse in maniera matrilineare.<br />

Solitamente siamo in una condizione di eteroplasmia, in cui mitocondri con geni<br />

mutati coesistono con quelli normali in diverse percentuali nei diversi tessuti senza<br />

un fenotipo patologico; ciò accade fino ad un certo valore soglia, che scatena la<br />

patogenicità, fino ad arrivare ad una condizione di omoplasmia.<br />

IMPRINTING GENOMICO<br />

Fenomeno secondo il quale alcuni geni vengono espressi a seconda della loro origine<br />

parentale; l'allele viene inattivato attraverso metilazione durante la gametogenesi.


ORDINE DEI GENI SUI CROMOSOMI<br />

GAMETI PARENTALI E RICOMBINANTI<br />

I gameti che hanno le combinazioni trasmesse dai genitori sono definiti non<br />

ricombinanti o parentali (su due loci di cromosomi diversi); gli alleli rimescolati<br />

sono detti ricombinanti, o sintenici se i loci si trovano sullo stesso cromosoma.<br />

La probabilità che avvenga un crossing-over dipende dalla distanza dei loci; se i due<br />

loci sono molto distanziati, questi posso segregare in maniera indipendente.<br />

MAPPAGGIO GENICO<br />

La localizzazione di un gene è detta mappaggio genico.<br />

È un processo a cui si può arrivare tramiti l'analisi di linkage, che fornisce una stima<br />

delle distanze tra i geni tramite lo studio della frequenza di ricombinazione.<br />

MARCATORI GENETICI<br />

Un marcatore genetico è un carattere che è polimorfico (ha almeno due alleli<br />

alternativi), è facile da identificare e segrega in maniera mendeliana.<br />

Attualmente si usano:<br />

• i polimorfismi di lunghezza dei frammenti di restrizione (RFLP), che sfruttano i<br />

due alleli di cui dispongono alcune sequenze del genoma corrispondenti a siti<br />

di restrizione;<br />

• i polimorfismi di lunghezza di sequenze semplici, costituiti da ripetizioni in<br />

tandem di sequenze che si presentano in maniera multiallelica; si dividono in<br />

minisatelliti (VNTR) di 15-25 nucleotidi, e microsatelliti (STR) di massimo 4<br />

nucleotidi ripetuti in 3 copie; sono i più utilizzati perchè sono i più diffusi nel<br />

genoma;<br />

• i polimorfismi del singolo nucleotide (SNP), biallelici ma più numerosi dei<br />

RFLP; sfruttano differenze di una singola base.<br />

ANALISI DI LINKAGE A DUE PUNTI<br />

Dato che due cromosomi omologhi segregano separatamente alla meiosi, se<br />

consideriamo due loci polimorfici su due cromosomi, un particolare allele di un locus<br />

ha il 50% di probabilità di segregare assieme ad un allele del secondo locus.<br />

Se invece i loci sono sullo stesso cromosoma, più sono distanti e più è facile che un<br />

crossing over li separi: la frequenza di ricombinazione θ è la probabilità che avvenga<br />

un evento di ricombinazione tra due loci sullo stesso cromosoma.<br />

Theta si calcola tramite il rapporto tra il numero dei soggetti ricombinanti e il numero<br />

totale dei figli. Si parla di assortimento indipendente quando questo valore è 0,5. Per<br />

loci molto vicini, theta tende a zero.<br />

Il centimorgan è la lunghezza genetica in cui si osserva, in media, una frequenza di<br />

ricombinazione pari all'1%.<br />

La likelihood è una funzione che descrive una theta in relazione al numero di<br />

ricombinazioni osservate. Per aumentare la significatività statistica si usa però la<br />

likelihood ratio.


Nella pratica però si usa il LODscore.<br />

Quando il LOD è maggiore o uguale a 3, sappiamo che due loci sono in linkage. Se<br />

minore di -2 sappiamo che i due loci non sono in linkage; un LODscore compreso tra<br />

-2 e 3 non ci fa escludere, ne negare, una possibilità di linkage.<br />

MAPPAGGIO DI GENI MALATTIA CON ANALISI DI LINKAGE<br />

Per localizzare il gene malattia si procede con una analisi di linkage a due punti<br />

considerando il locus malattia e una serie di loci marcatori e ne si esamina la<br />

segregazione.<br />

L' aplotipo è l'ordine degli alleli sui rispettivi cromosomi omologhi.<br />

Il linkage disequilibrium è una deviazione delle frequenze aplotipiche ed è<br />

determinato dalla vicinanza dei loci e dalla loro tendenza ad essere trasmessi in<br />

blocco.<br />

Studiare il Linkage sul libro e seguire le lezioni per le formule e per maggiori chiarimenti.


SINDROMI CROMOSOMICHE E DISORDINI GENOMICI<br />

Il corredo cromosomico di un gamete umano è aploide (n), mentre è diploide quello<br />

delle cellule somatiche (2n).<br />

Si definisce euploidia un numero di cromosomi pari ad un multiplo di n e può essere<br />

patologico o fisiologico. L'aneuploidia indica una situazione in cui non si verifica<br />

euploidia.<br />

Si considera una sindrome ogni volta che una regione cromosomica non sia presente<br />

in duplice copia.<br />

ANOMALIE CROMOSOMICHE<br />

Sono distinte in anomalie di numero e anomalie di struttura. Si distinguono inoltre le<br />

anomalie cromosomiche bilanciate, come traslocazioni reciproche e inversioni, dove<br />

la quantità di materiale cromosomico resta inalterato, da quelle sbilanciate, che<br />

portano invece ad un fenotipo patologico.<br />

Le anomalie cromosomiche bilanciate sono rilevanti, però, nel rischio riproduttivo<br />

perchè possono causare la formazione di gameti sbilanciati.<br />

ANOMALIE DI NUMERO<br />

Abbiamo la poliploidia, la monosomia, la trisomia, la tetrasomia. Si può avere anche<br />

un mosaicismo e cioè la presenza di linee cellulari con cariotipo normale e altre linee<br />

che presentano una anomalia di numero.<br />

POLIPLOIDIA<br />

Le poliploidie si distinguono in:<br />

• triploidia, con corredo 3n e 69 cromosomi, non compatibile con la vita (15% di<br />

aborti cromosomici) che può derivare da un doppio contributo paterno<br />

(diandria) o doppio contributo materno;<br />

• tetraploidia, con corredo 4n e 92 cromosomi, sempre incompatibile con la vita<br />

(4% degli aborti cromosomici).<br />

MONOSOMIA<br />

Le monosomie non in mosaico non sono compatibili con la vita, tranne che per la<br />

monosomia del cromosoma X (sindrome di Turner).<br />

TRISOMIE AUTOSOMICHE<br />

Le uniche trisomie compatibili con la vita sono la 21, la 18 e la 13.<br />

TRISOMIA 21<br />

E' clinicamente associata alla sindrome di Down.<br />

Ha una incidenza media di 1:750, ma aumenta con l'età della madre, fino a 1:25 se la<br />

madre ha oltre 45 anni.<br />

Nel 95% dei casi è dovuta ad una non disgiunzione nella meiosi I materna, e in<br />

questo caso è detta libera e presenta cariotipo 47, XY (o XX).<br />

Nel 2% dei casi è invece dovuta ad una traslocazione robertsoniana sbilanciata de


novo, tra un cromosoma 21 e un cromosoma acrocentrico, solitamente il 14.<br />

Nel 2% dei casi sono la madre o il padre ad avere una traslocazione bilanciata<br />

t(14:21) con rischio 14% se è la madre e 2% se è il padre ad avere questa<br />

traslocazione.<br />

Se uno dei due genitori avesse una traslocazione sbilanciata t(21:21) la ricorrenza<br />

sarebbe del 100% poiché nella meiosi si possono formare gameti o disomici (Down)<br />

o nullisomici (aborto).<br />

Solo il 20% dei concepimenti con trisomia 21 arriva a termine di gravidanza, e<br />

nell'1-2% dei casi la sindrome è associata a mosaicismo.<br />

I segni clinici sono ipotonia, cardiopatie congenite, atresie duodenali ed evidente<br />

ritardo mentale; fisicamente abbiamo un aspetto peculiare del volto (mongoloidismo),<br />

lingua grossa, padiglioni auricolari piccoli, clinodattilia del V dito e linea palmare<br />

trasversa unica.<br />

Si possono avere aumenti della probabilità di insorgenza dell'Alzheimer, delle<br />

leucemie e di tumori testicolari.<br />

TRISOMIA 18<br />

Causa la sindrome di Edwards, ha incidenza di 1:7000 nati vivi ed è data da non<br />

disgiunzione meiotica dovuta all'età materna. Si presenta con ritardo di crescita,<br />

microcefalia, ritardo psicomotorio grave; fisicamente abbiamo orecchie a basso<br />

impianto,naso sottile, tipico atteggiamento delle mani strette a pugno con II dito sul<br />

III e il V sul IV, e piede a piccozza.<br />

Solitamente il bambino non raggiunge il primo anno di vita. Il 95% viene abortito<br />

precocemente.<br />

TRISOMIA 13<br />

E' associata alla sindrome di Patau, molto grave, ma con incidenza 1:10000. I segni<br />

clinici sono la labiopalatoschisi, oloprosencefalia, polidattilia, anomalie scheletriche,<br />

convulsioni e malformazioni agli organi interni. La sopravvivenza è limitata al primo<br />

anno di vita.<br />

Nel 10% dei casi è dovuta a traslocazione robertsoniana t(13:14) che può essere<br />

de novo o ereditata da uno dei due genitori che la presentava bilanciata.<br />

TRISOMIE AUTOSOMICHE IN MOSAICO<br />

Le altre trisomie si trovano solo sotto forma di mosaicismi; avendo ampia variabilità<br />

fenotipica, la diagnosi può sfuggire.<br />

TRISOMIA 8 COSTITUZIONALE IN MOSAICO<br />

E' la sindrome di Warkany, con incidenza 1:30000. In alcuni casi il mosaicismo è nei<br />

linfociti, oppure si può trovare nei fibroblasti.<br />

In generale i segni clinici sono ritardo mentale, scoliosi, ipotrofia dei muscoli,<br />

anomalie costo-vertebrali, cardiopatie e anomalie renali. Fisicamente osserviamo<br />

piede torto, volto allungato, fronte prominente, padiglioni ampi e solchi profondi in<br />

mani e piedi.<br />

Il mosaicismo ha origine post zigotica, per non disgiunzione mitotica.


ANOMALIE DI STRUTTURA<br />

Le anomalie di struttura possono essere bilanciate o sbilanciate.<br />

Le anomalie bilanciate possono essere traslocazioni reciproche, robertsoniane,<br />

inversioni pericentriche e paracentriche o inserzioni.<br />

Le anomalie sbilanciate sono le delezioni parziali, le duplicazioni parziali, i<br />

cromosomi ad anello, gli isocromosomi e i cromosomi derivativi.<br />

TRASLOCAZIONI RECIPROCHE BILANCIATE<br />

Le traslocazioni reciproche bilanciate originano da scambi di segmenti cromosomici<br />

tra due cromosomi non omologhi con la successiva trasformazione dei due in<br />

cromosomi derivativi. Usualmente il fenotipo non è patologico poiché la quantità di<br />

materiale è invariata.<br />

A volte si può però avere un fenotipo patologico come malattia monogenica o con<br />

associazione ad una sindrome.<br />

Nella malattia monogenica, uno dei punti di rottura ha inattivato in gene trascritto; un<br />

esempio è la neurofibromatosi.<br />

Nel caso di associazione con una sindrome la traslocazione è solo apparentemente<br />

bilanciata; l'osservazione con la FISH o con microarray-CGH possono portare ad una<br />

corretta diagnosi.<br />

Solitamente nell'uomo le traslocazioni sono causa di infertilità poiché c'è morte dei<br />

gameti durante la meiosi. Portano anche ad abortività ricorrente e a figli che nascono<br />

con uno sbilanciamento cromosomico causato da errori durante il crossing over.<br />

La frequenza delle traslocazioni reciproche bilanciate e di 1:750 e del 3-5% nelle<br />

coppie che hanno avuto un aborto.<br />

TRASLOCAZIONE ROBERTSONIANA<br />

E' la fusione, a livello del centromero, di due cromosomi acrocentrici, che porta alla<br />

formazione di un unico cromosoma con braccia lunghe e apparente perdita di una<br />

unità.<br />

Porta ad un aumento nel rischio di concepire figli con trisomie e, a volte, causano<br />

oligospermia nel maschio.<br />

DELEZIONI PARZIALI<br />

Le delezioni parziali possono essere terminali o interstiziali.<br />

L'estensione della delezione è molto variabile così come il fenotipo clinico associato,<br />

causate da aploinsufficienza. Sono il più delle volte eventi de novo, su cromosomi di<br />

origine solitamente paterna.<br />

DELEZIONE PARZIALE 4p<br />

E' associata alla sindrome di Wolf-Hirshhorn che ha incidenza 1:50000 nati vivi.<br />

È meglio diagnosticabile con la FISH poiché può anche essere associata a<br />

traslocazione con conseguente parziale trisomia del cromosoma donatore<br />

(con 7-8-10-11). L'80% ha derivazione paterna, solo il 20% materna.<br />

La regione più interessata è quella appena subtelomerica. La sindrome si presenta con<br />

tipico profilo ad elmetto greco del volto e occhi molto grandi; c'è ritardo di crescita,


itardo psicomotorio e convulsioni. Poi il fenotipo patologico varia a seconda<br />

dell'estensione della delezione.<br />

DELEZIONE PARZIALE 5p<br />

E' associata alla sindrome cri du chat, con incidenza 1:40000. I segni clinici sono il<br />

pianto tipico, microcefalia, ritardi di crescita, cardiopatie; il ritardo mentale è grave.<br />

Le delezioni si originano de novo sul cromosoma di origine paterna oppure a causa<br />

di traslocazioni bilanciate nei genitori.<br />

CROMOSOMI DERIVATIVI<br />

Derivano dalla fusione di un cromosoma parzialmente deleto e un extrasegmento di<br />

un cromosoma diverso. Solitamente il fenotipo della delezione parziale prevale su<br />

quello della duplicazione parziale.<br />

CROMOSOMI MARCATORI<br />

Si intende un cromosoma piccolo soprannumerario, dotato di proprio centromero.<br />

L'incidenza è di 1:1000 nati vivi. Derivano il più delle volte da un cromosoma<br />

acrocentrico, solitamente il 15.<br />

Il fenotipo clinico è specifico, con ritardo mentale e anomalie fisiche.<br />

INV/DUP (15)<br />

I marcatori derivati da una duplicazione invertita del cromosoma 15 con inclusa la<br />

regione Prader-Willi / Angelman portano ritardo psicomotorio ed epilessia.<br />

TETRASOMIA 12p IN MOSAICO<br />

E' causata dalla presenza di un isocromosoma per le braccia corte del cromosoma 12<br />

e determina la sindrome di Pallister-Killian; il mosaicismo è limitato ai fibroblasti.<br />

Il fenotipo è capelli radi, occhi piccoli, bocca grande, macroglossia, mandibola<br />

prominente; il ritardo psicomotorio è variabile.<br />

TETRASOMIA 18p<br />

Porta ad un ritardo mentale medio-grave, volto squadrato, bocca piccola, prominenza<br />

della mandibola e bassa statura.<br />

INV/DUP 22<br />

Nella metà dei casi determina la sindrome degli occhi di gatto, per fessurazione<br />

dell'iride (coloboma); implica ritardo di crescita, anomalie renali, anali e vertebrali.<br />

CROMOSOMI AD ANELLO (RING)<br />

Sono il 13% dei marcatori e le correlazioni genotipo-fenotipo sono incerte, poiché<br />

dipende dalla presenza o meno di regioni cromosomiche trascrizionalmente attive. In<br />

genere il rischio del ritardo psicomotorio è del 60%.


DISORDINI GENOMICI<br />

Riarrangiamenti strutturali di regioni cromosomiche. Sono causati da specifici<br />

meccanismi.<br />

DUPLICONI<br />

Sono blocchi di poche sequenze ripetute, grandi un centinaio di Kbasi, interspersi in<br />

tutto il genoma, ma localizzati comunque in regioni specifiche. Contengono<br />

pseudogeni e geni che riguardano maggiormente le relazioni intercellulari.<br />

Dato che hanno alta omologia reciproca, posso avvenire errori durante il crossing<br />

over, causando inversioni, traslocazioni, cromosomi marcatori, duplicazioni e<br />

delezioni.<br />

SINDROMI DA MICRODELEZIONE<br />

Sono delezioni che includono poche megabasi e quindi sono diagnosticabili tramite<br />

array-CGH e FISH.<br />

Il DNA genomico deleto è fiancheggiato da dupliconi, oppure può essere causato da<br />

mutazioni puntiformi o delezione di un singolo gene.<br />

SINDROME DI GEORGE<br />

E' dovuta a microdelezione del 22p11.2. Ha frequenza di 1:5000 nati vivi. Il fenotipo<br />

è correlato all'entità della delezione; solitamente porta a cardiopatie, insufficienza<br />

velo-faringea, difficoltà di apprendimento, ritardo di crescita e deficit nell'immunità<br />

cellulo-mediata.<br />

SINDROME DA MICRODELEZIONE 22q13<br />

Nei pressi del telomero. Causa ritardo mentale grave e compromissione del<br />

linguaggio.<br />

SINDROME DI WILLIAMS-BEUREN<br />

Incidenza 1:15000 con microdelezione 7q11.13, con implicato il gene per l'elastina.<br />

Infatti causa anomalie cardiovascolari (stenosi aortica), ritardo mentale. La<br />

personalità dell'individuo è peculiare, con linguaggio fluido e alta capacità<br />

mnemonica. Il volto è caratteristico.<br />

SINDROME DI SMITH-MAGENIS<br />

Microdelezione di 3,5 Mbasi sul cromosoma 17p11.2 con anomalie comportamentali<br />

come l'aggressività e disturbi del sonno.<br />

SINDROME DI MILLER-DIEKER<br />

E' causata dalla delezione della regione 17p13.3 e causa lissencefalia (corteccia<br />

cerebrale prima di circonvoluzioni).<br />

RIARRANGIAMENTI SUBTELOMERICI<br />

Le regioni subtelomeriche rappresentano il passaggio dai telomeri ai geni del<br />

cromosoma; il telomero è formato da una regione distale TAR di DNA ripetitivo, una


media costituita da sequenza TTAGGG ripetuta e da una TAR prossimale, ripetitiva<br />

anch'essa ma specifica per ogni cromosoma.<br />

Questa struttura rende le regioni subtelomeriche suscettibili di interscambi, che<br />

possono avere effetti deleteri.<br />

Infatti può portare alla perdita del telomero, cosa che da reazioni diverse:<br />

• la ricostruzione tramite la telomerasi;<br />

• tentativo di stabilizzare il cromosoma tramite acquisizione telomerica<br />

(telomere capture) con la conseguente formazione di cromosomi derivativi e<br />

quindi con la comparsa di trisomie parziali.<br />

TECNICHE DIAGNOSTICHE<br />

Può essere utilizzata l'analisi di segregazione di marcatori microsatellite, la MLPA, o<br />

(molto meglio) la FISH.<br />

RIARRANGIAMENTI SUBTELOMERICI E RITARDO MENTALE<br />

I riarrangiamenti subtelomerici portano al 6% di tutti i ritardi mentali, anomalie<br />

fisiche, anomalie facciali e di mani e piedi. I riarrangiamenti possono essere de novo<br />

o causate da traslocazione bilanciata parentale.<br />

DELEZIONE 1p36<br />

Incidenza 1:5000 associata a ritardo mentale, ipotonia, eccesso di peso, bassa statura,<br />

anomalie cardiovascolari; il viso è tipico.<br />

ANOMALIE DEI CROMOSOMI SESSUALI<br />

Le anomalie dei gonosomi possono essere di numero o di struttura. Si associano<br />

solitamente solo a disturbi della fertilità.<br />

SINDROME DI KLINEFELTER<br />

Il cariotipo è 47, XXY, con incidenza 1:1000.<br />

Il fenotipo fisico e i genitali esterni sono maschili, ma vi è infertilità, ginecomastia,<br />

rarità della barba, alta statura; ritardo mentale raramente presente.<br />

FEMMINE TRIPLO X<br />

Incidenza 1:1000. Possono presentarsi oligomenorrea, menopausa precoce e difficoltà<br />

nel concepimento.<br />

SINDROME DI TURNER<br />

Ha una frequenza alla nascita di 1:7500 per alta probabilità di aborto (99%).<br />

Bassa statura, infantilismo dei caratteri sessuali, amenorrea primaria, pterygium colli,<br />

anomalia scheletriche, 20% di cardiopatie congenite e anomalie renali.<br />

Si possono avere buoni risultati somministrando GH.<br />

La metà delle pazienti ha cariotipo [45,X], ma si può avere anche [46i(Xq)X], oppure<br />

[46,Xdel(Xp)] o un mosaicismo.


MASCHI 47, XYY<br />

Ha una frequenza di 1:1000, è per lo più innocua sul piano clinico. Raramente<br />

abbiamo alta statura e ritardo psicomotorio lieve.<br />

DELEZIONE Xq<br />

Le delezioni parziali dell'Xq sono associabili ad un fenotipo molto variabile.<br />

Menopausa precoce isolata, raramente ritardo mentale, solo quando la delezione<br />

riguarda il centro di inattivazione della X (gene XIST); questo accade per effetto<br />

della lyonizzazione.


MALATTIE DA MUTAZIONI DINAMICHE<br />

Sono caratterizzate da instabilità di una breve sequenza di DNA altamente ripetitiva<br />

detta SRS, STR o sequenza microsatellite.<br />

È l'espansione di questa sequenza a creare il fenotipo patologico.<br />

MECCANISMI DI ESPANSIONE<br />

Le patologie sono dovute ad una notevole instabilità meiotica e mitotica delle STR.<br />

CLASSIFICAZIONE DELLE PATOLOGIE<br />

La classe A è composta da espansioni massive in sequenze non codificanti, vi<br />

appartengono la sindrome dell'X-fragile, la distrofia miotonica e l'atassia di Friedrich.<br />

La classe B è composta da espansioni limitate di triplette CAG nella porzione<br />

codificante che provoca la traduzione di proteine con lunghi tratti di glutammine<br />

aggiuntive; ne fanno parte le atassie spino-cerebellari e la malattia di Huntington.<br />

La classe C è caratterizzata dall'amplificazione di triplette CGN codificanti per tratti<br />

di polialanine; ne fanno parte la distrofia muscolare oculo-faringea e la sindrome da<br />

ipoventilazione congenita centrale (maledizione di Ondina).


MALATTIE DA DIFETTI DELL'IMPRINTING GENOMICO<br />

L'imprinting genomico è la diversa espressione di un allele a seconda della sua<br />

origine parentale.<br />

I meccanismi che possono produrre fenotipo patologico sono:<br />

• mutazione dell'allele parentale espresso;<br />

• duplicazione della regione genomica;<br />

• disomia uniparentale del cromosoma o della regione;<br />

• delezione del centro regolatore dell'imprinting con alterazione della<br />

metilazione dei geni imprinted;<br />

• delezione della regione genomica.<br />

Sapere il motivo della patologia permette di capire quale può essere l'incidenza nella<br />

prole.<br />

SINDROME DI ANGELMAN<br />

Ci sono cinque diverse alterazioni a carico della regione 15q11-q13, ma il comune<br />

denominatore è che manca il contributo materno della regione; per il 70% dei casi è<br />

dovuto a microdelezione di questa regione. L'incidenza è di 1:15000.<br />

Il fenotipo è caratterizzato da ritardo psicomotorio grave, assenza del linguaggio e<br />

disturbi dell'equilibrio.<br />

SINDROME DI PRADER-WILLI<br />

Ha incidenza 1:10000. Per la maggior parte dei casi è causata da una microdelezione<br />

della regione 15q11-q13 sul cromosoma di origine paterna, e per il 20% da una<br />

disomia uniparentale materna; può anche esserci un difetto dell'imprinting, causato<br />

dalla delezione del centro dell'imprinting.<br />

È caratterizzata da ritardo psicomotorio lieve, obesità, bassa statura, ipogonadismo,<br />

ipotonia pre- e neonatale. Dopo che nel primo anno di vita vi è assenza di appetito,<br />

compare un appetito incontrollabile per eccesso di GH-renina nel sangue.<br />

Queste dispense non vogliono sostituire il libro di Genetica né le lezioni.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!