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La luna a scacchi - Quelli di ZEd

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«E quando vuoi <strong>di</strong>scutere? Sono tre mesi<br />

che ci frequentiamo e sempre come fa<br />

più comodo a te. Non solo scegli i<br />

giorni, calcoli anche le ore.»<br />

Luca aprì la bocca, ma Giada lo<br />

ammutolì. «Guar<strong>di</strong> l’orologio ogni <strong>di</strong>eci<br />

minuti, il che vuol <strong>di</strong>re che pensi a tua<br />

moglie, perché è lei che ti sommerge <strong>di</strong><br />

domande se non arrivi per cena. Ti senti<br />

libero <strong>di</strong> usarmi come ti pare e solo in<br />

questo schifo <strong>di</strong> macchina.»<br />

Luca cercò <strong>di</strong> non farlo, ma non si<br />

trattenne. Guardò <strong>di</strong> nuovo l’orologio.<br />

Fortunatamente Giada non se ne accorse,<br />

guardava fuori dal finestrino.<br />

«Quante volte l’abbiamo fatto in un<br />

letto?» chiese con un velo <strong>di</strong> tristezza.<br />

Luca ignorò la domanda. <strong>La</strong> notte stava<br />

per <strong>di</strong>vorare ogni luce del giorno.<br />

Doveva sbrigarsi. «Vuoi ridarmi le

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