n. 103 - Ottobre 2008 Parrocchia di Bormio - Diocesi di Como
n. 103 - Ottobre 2008 Parrocchia di Bormio - Diocesi di Como
n. 103 - Ottobre 2008 Parrocchia di Bormio - Diocesi di Como
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
12<br />
Da allora, quando cioè l’arciprete Evaristo<br />
Pecce<strong>di</strong> era prossimo al sessantesimo anno <strong>di</strong> età,<br />
in parrocchia non furono più realizzate opere <strong>di</strong><br />
rilievo. Era forse quello il prelu<strong>di</strong>o della fi ne <strong>di</strong><br />
una vita de<strong>di</strong>cata alla sua chiesa e ai suoi fedeli.<br />
Infatti solo quattro anni dopo, la mattina del 3<br />
maggio 1944, durante la celebrazione della S.<br />
Messa, don Evaristo fu colto sull’altare da un<br />
improvviso malessere. Una dolorosa malattia,<br />
un carcinoma polmonare, da lungo tempo stava<br />
minando la sua robusta fi bra, senza che nessuno<br />
(tranne lui) ne fosse a conoscenza. Duro <strong>di</strong><br />
carattere come nel suo fi sico, fu piuttosto restìo<br />
a sottoporsi alle terapie. Fu così che col passare<br />
dei giorni il male progredì inesorabilmente.<br />
Rimase due mesi malaticcio in casa e poi fu<br />
costretto a rimanere nel letto. A tutti celò il suo<br />
male ed a quanti gli raccomandavano <strong>di</strong> curarsi<br />
rispondeva: «Cercate <strong>di</strong> stare bene voi». Il 14<br />
maggio del 1944 subentrò in sua vece il sacerdote<br />
economo spirituale Antonio Marchesini. La<br />
domenica 9 luglio le sue con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute si<br />
aggravarono e ricevette così l’Estrema Unzione.<br />
La mattina seguente entrò in agonia e gli ultimi<br />
istanti, a <strong>di</strong>re delle cronache, furono penosissimi.<br />
Assistito dal suo teologo Don Marchesini, da<br />
Padre Viganò e da sua sorella, alle ore 11 del 10<br />
luglio 1944, all’età <strong>di</strong> 65 anni, l’arciprete Evaristo<br />
Pecce<strong>di</strong> spirò nel Signore, chiudendo la sua<br />
laboriosa giornata. Commovente il suono <strong>di</strong><br />
tutte le campane che <strong>di</strong>ede al popolo il triste<br />
annuncio. La sala della casa parrocchiale fu<br />
addobbata a lutto e si espose la salma. I fedeli<br />
accorsero e si susseguirono numerosissimi a dare<br />
l’ultimo ad<strong>di</strong>o al loro Pastore.<br />
Del triste giorno del suo funerale scrissero<br />
così le cronache parrocchiali: «I funerali del<br />
defunto arciprete Pecce<strong>di</strong>. Al mattino solenne<br />
Comunione generale a suffragio. Ore 10 dalla<br />
casa arcipretale si snoda il corteo funebre che<br />
passa per le maggiori vie del paese prima <strong>di</strong><br />
entrare in chiesa. Totalitario il concorso del<br />
popolo <strong>di</strong> <strong>Bormio</strong>, numeroso quello delle Valli ed<br />
il clero venuto da tutta la Valtellina. Celebrante<br />
l’arciprete <strong>di</strong> Sondrio Mons. Giovanni Tirinzoni.<br />
Prima dell’Assoluzione il Prevosto <strong>di</strong> Tirano Dott.<br />
Pietro Angelini, intimo dell’estinto, pronunziò un<br />
bellissimo <strong>di</strong>scorso funebre. La Schola Cantorum<br />
dell’Aloysianum dei Padri Gesuiti, nostri ospiti,<br />
eseguì impeccabilmente il canto. La salma fu<br />
portata dal clero del vicariato e dai giovani della<br />
<strong>Parrocchia</strong>. Al cimitero il fabbricere Zazzi lesse il<br />
<strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> ringraziamento. Don Marchesini, suo<br />
coa<strong>di</strong>utore, <strong>di</strong>ede all’in<strong>di</strong>menticabile estinto<br />
un estremo saluto. Si <strong>di</strong>sse bene: “Quello che<br />
Don Pecce<strong>di</strong> non ebbe in vita, l’ebbe in morte”.<br />
Carattere schivo d’ogni <strong>di</strong>mostrazione, spirito<br />
piuttosto battagliero, in vita non ebbe tante<br />
<strong>di</strong>mostrazioni, si ebbe invece in questa dolorosa<br />
circostanza una manifestazione tale, che rivelò<br />
<strong>di</strong> quanto amore e <strong>di</strong> quanta venerazione fosse<br />
circondato».<br />
Il 13 luglio 1944, con la sepoltura dell’arciprete<br />
don Evaristo Pecce<strong>di</strong>, venne inaugurato il nuovo<br />
camposanto in Alute quando ancora i lavori non<br />
erano stati terminati.<br />
Si segnala!