n. 103 - Ottobre 2008 Parrocchia di Bormio - Diocesi di Como
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<strong>di</strong> spazzettoni e grembiulini. Intanto il resto della<br />
truppa seguiva due splen<strong>di</strong><strong>di</strong> animatori reduci<br />
da un lungo ma fantastico grest: Luca Poseidon e<br />
Federico Ozi che sfi ancarono la schiera <strong>di</strong> ragazzi<br />
più per trovare il campo da gioco che non con i<br />
giochi stessi. Durante questi, si capì subito che la<br />
pallavolo era sport sconosciuto in quel <strong>di</strong> Cepina<br />
visto che Erica, Sara, Elena, Martina e Marika<br />
(il gruppo Cepina) non beccarono neanche un<br />
pallone, nonostante gli “incoraggiamenti” <strong>di</strong> Dario.<br />
Tornati alla base nel tardo pomeriggio, i ragazzi affrontarono il momento che si rivelò poi il più <strong>di</strong>vertente<br />
e gra<strong>di</strong>to: l’ora della doccia! Tra tutti, si fece subito notare Andrea (chiamato dal Don e gli educatori<br />
sempre con l’appellativo: Maiori piantala!). Situazione totalmente rovesciata nel piano delle donne<br />
dove ognuna prese il corridoio per una passerella da sfi lata; in testa c’erano Silvia e Michela sempre<br />
attente a farsi beccare dagli animatori. Naturalmente si ricordano gli svariati tentativi <strong>di</strong> partecipare<br />
a queste sfi late da parte <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>vidui maschi, tra cui Omar e Francesco, prontamente sventati<br />
dal sistema <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> ultima generazione, allerto sia <strong>di</strong> giorno che <strong>di</strong> notte.<br />
Dopo aver consumato litri e litri <strong>di</strong> profumo, i nostri eroi furono accompagnati in chiesa dove la GRANDE<br />
guida Don Romeo celebrava la quoti<strong>di</strong>ana messa. Più o meno entusiasti i ragazzi parteciparono sempre<br />
alla celebrazione e si formò anche un piccolo coro coor<strong>di</strong>nato da Michele e Federico, i due inseparabili<br />
soci <strong>di</strong> camera che vennero premiati per il loro<br />
reciproco e premuroso aiuto. Insieme a Omar<br />
(Togni per gli amici) animarono energicamente<br />
la messa, tanto che le angeliche voci delle<br />
ragazze vennero sovrastate.<br />
Verso sera, dopo interminabili partite al gioco <strong>di</strong><br />
carte dell’estate <strong>2008</strong> (= camicia) e giochi con<br />
palloni bucati, arrivava il momento della cena<br />
con Cesi e Gabri che sempre prendevano sotto la<br />
loro ala un gruppo <strong>di</strong> ragazzi per apparecchiare<br />
e servire a tavola. A ogni pasto non avanzava<br />
quasi niente perché era tutto squisito, ma<br />
quando rimaneva qualcosa Federico Bazzu e<br />
Davide Deido erano ben contenti <strong>di</strong> fare il bis,<br />
seguiti a ruota da un animatore vorace.<br />
Dopo cena a turno, un gruppo <strong>di</strong> ragazzi<br />
organizzava la serata insieme agli animatori; tra<br />
i giochi meglio riusciti menzioniamo “moglie<br />
e mariti” che si tradusse in una corsa al bacio<br />
da strappare al bell’Ozi (che certo non si tirò<br />
in<strong>di</strong>etro). L’ultima sera i nostri eroi dovettero inscenare avvenimenti accaduti al campo e ci furono<br />
<strong>di</strong>versi valorosi che imitarono don Romeo e gli animatori, tra i più abili Michele C. e Andrea che<br />
conosceva molto bene le punizioni.<br />
Alla fi ne della serata tutti i nostri eroi erano allo stremo delle forze, ma erano obbligati a raccogliere<br />
le ultime energie per la rifl essione fi nale del don e <strong>di</strong> Mariagrazia. Il tema del campo ruotava intorno<br />
alla Parabola dei Talenti e ogni sera Mariagrazia ipnotizzava tutti i ragazzi calamitando su <strong>di</strong> sé<br />
l’attenzione generale, creando un’atmosfera quasi irreale. I nostri eroi dovevano rifl ettere se avevano<br />
sfruttato a pieno i propri talenti e valutare quanti ne avevano guadagnati. I ragazzi <strong>di</strong> terza me<strong>di</strong>a tutte<br />
le volte spingevano per avere il massimo dei talenti, così Simone R. e Diana portavano argomenti a<br />
sostegno della loro tesi. Fortunatamente non tutti erano dello stesso parere e un gruppo capitanato da