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Atti conclusivi - Comune di Rivoli

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Croazia:<br />

Francia:<br />

Germania:<br />

Gran Bretagna:<br />

Grecia:<br />

Italia:<br />

Repubblica Ceca:<br />

Slovacchia:<br />

Slovenia:<br />

Spagna:<br />

Ungheria:<br />

Le Città invitate:<br />

Opatia - Novska<br />

Antony - Briançon - Chaumont -<br />

Chevreuse - Chignin - Echirolles<br />

Epinal - Fontaine - Gap - Jougne -<br />

Montelimar - Tresserve<br />

Baden Baden - Neubrandemburg -<br />

Ravensburg - Traunstein<br />

Kimberley<br />

Argiroupoli<br />

Agliè - Alpignano - Avigliana -<br />

Buttigliera Alta - Carmagnola -<br />

Chieri - Chivasso - Ciriè - Collegno -<br />

Druento - Giaveno - Grugliasco -<br />

Ivrea - Moncalieri - Pianezza -<br />

Pinerolo - <strong>Rivoli</strong> - Rosta - San Gillio -<br />

Susa - Venaria - Villarbasse<br />

Havìrov<br />

Bojnice<br />

Kranj<br />

Barberà del Vallès - Cerdanyola<br />

del Vallès - Mollet del Vallès<br />

Sarospatak<br />

CITTÀ DI IVOLI<br />

Corso Francia 98 10098 <strong>Rivoli</strong> (To)<br />

www.comune.rivoli.to.it<br />

CITTÀ DI IVOLI<br />

il gemellaggio:<br />

strumento per lo sviluppo turistico<br />

e la promozione della cultura<br />

e dei valori europei<br />

<strong>Rivoli</strong>, 9/11 novembre 2006


DG EAC N° 24/05<br />

Progetto finanziato nell’ambito del programma<br />

d’azione comunitario per la promozione della<br />

citta<strong>di</strong>nanza europea attiva<br />

5<br />

6<br />

6<br />

9<br />

10<br />

13<br />

15<br />

18<br />

21<br />

23<br />

23<br />

25<br />

25<br />

27<br />

34<br />

38<br />

44<br />

48<br />

50<br />

52<br />

55<br />

57<br />

in<strong>di</strong>ce<br />

Saluto della Regione Piemonte<br />

Saluto della Provincia <strong>di</strong> Torino<br />

Saluto del Parlamento Europeo<br />

Prima Sessione - 9 novembre<br />

Proposte e Strumenti per attivare flussi turistici tra città gemellate nell’Unione Europea<br />

. Alfonso Sabatino<br />

Aurora Tesio<br />

Giuseppe Misuraca<br />

Ezio Bertolotto<br />

Alberto Barbero<br />

Noel Derro<br />

Jean-Claude Humbert<br />

Seconda Sessione - 10 novembre<br />

Le relazioni internazionali in un sistema <strong>di</strong> promozione turistica del territorio<br />

Luigi Chiabrera<br />

Filippo Monge<br />

Livio Besso Cordero<br />

Mario Burgay<br />

Raphaël Souchier<br />

Massimo Melotti<br />

Marco Bellion<br />

Luigi Chiabrera<br />

Workshop - 10 novembre<br />

Proposte e strumenti per attivare flussi turistici tra città gemellate nell’Unione Europea<br />

Conclusioni<br />

Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

Pubblicazione a cura dell’Ufficio Relazioni Internazionali<br />

gennaio2007


Ma bisogna andare ancora più a fondo per rovesciare il luogo comune che vede il gemellaggio solo come<br />

occasione <strong>di</strong> “turismo istituzionale” per assegnargli un ruolo <strong>di</strong> volano e <strong>di</strong> propulsore <strong>di</strong> quei nuovi elementi<br />

che oggi sono rappresentati dall'Europa e da tutti i valori che ne costituiscono alla base della sua<br />

Costituzione. Quella Costituzione che sembra arenata, ma che tutti i rappresentanti dei citta<strong>di</strong>ni vogliono al<br />

più presto. Anche i gemellaggi possono e debbono contribuire al rilancio del percorso per l'approvazione<br />

della Costituzione europea. Ma anche lanciare un'idea che i gemellaggi e gli scambi tra i popoli possano<br />

rappresentare un volano per la promozione turistica dei territori è una scommessa forte sulla quale occorre<br />

investire energie e risorse. <strong>Rivoli</strong> ha tutte le carte i regola per can<strong>di</strong>darsi ad essere punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

una rete <strong>di</strong> città europee unite dalla volontà <strong>di</strong> promuovere il proprio sistema territoriale. Un sistema che ha<br />

alla propria base la vocazione turistica dei territori e la circolazione dei citta<strong>di</strong>ni. I presupposti <strong>di</strong> partenza per<br />

avviare questo progetto sono:<br />

· lo sviluppo <strong>di</strong> un apposito sito internet attraverso il quale veicolare informazioni e proposte <strong>di</strong><br />

tutti i <strong>di</strong>versi comuni<br />

· l'invio <strong>di</strong> tutte le proposte turistiche e culturali a tutte le città che hanno partecipato alla conferenza<br />

· la pre<strong>di</strong>sposizione, in accordo con le altre città italiane che hanno partecipato alla conferenza, <strong>di</strong><br />

prodotti e servizi turistici che prevedano itinerari all'interno dei <strong>di</strong>versi comuni<br />

· la <strong>di</strong>stribuzione, attraverso la propria organizzazione turistica, <strong>di</strong> tutti i materiali <strong>di</strong> promozione<br />

provenienti dalle altre città<br />

· la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> progetti bilaterali o multilaterali con una o più città che hanno partecipato alla<br />

conferenza.<br />

Con l'avvio <strong>di</strong> questo progetto è possibile ipotizzare della positive ricadute sul territorio che grazie all'arrivo<br />

<strong>di</strong> nuovi flussi turistici potrebbe registrare un aumento delle attività <strong>di</strong> tutti i servizi collegati al turismo<br />

(alberghi, ristoranti, negozi, musei, trasporti, ecc). Ovviamente il territorio non può e non deve essere inteso<br />

come singolo comune, ma come insieme <strong>di</strong> comuni che, in rete, possono accogliere visitatori e offrire,<br />

nell'arco <strong>di</strong> più giorni, una proposta <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong> buon livello.<br />

E per concludere la proposta <strong>di</strong> fare una prima verifica dei risultati a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un anno coinvolgendo tutte le<br />

realtà partecipanti e chiedendo loro <strong>di</strong> fornire dati ed elementi per poter aggiornare le proposte. La verifica<br />

potrebbe anche concludersi con un incontro a <strong>Rivoli</strong> o in altra località.<br />

I promotori<br />

Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> Unione Europea Regione Piemonte Provincia <strong>di</strong> Torino Patto Territoriale Zona Ovest <strong>di</strong><br />

Torino - AICCRE<br />

Le città partecipanti<br />

Alpignano, Buttigliera Alta, Collegno, Grugliasco, Rosta, Venaria Reale, Agliè, Avigliana, Carmagnola,<br />

Chieri, Chivasso, Ciriè, Giaveno, Moncalieri, Pinerolo, Susa, Montelimar (Francia), Kranj (Slovenia),<br />

Ravensburg (Germania), Mollet del Valles (Spagna), Fontaine (Francia), Jougne (Francia), Antony<br />

(Francia), Havìrov (Repubblica Ceca), Echirolles (Francia), Bojnice (Slovacchia), Tresserve (Francia),<br />

Baden Baden (Germania), Gap (Francia), Traunstein (Germania).<br />

Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

Assessore: Giuseppe Misuraca<br />

Dirigente: Daniele Ciancetta<br />

Ufficio Relazioni Internazionali - Responsabile: Vincenzo Tusino<br />

Antonia D'Alessio, Gabriella Serravalle<br />

Organizzazione: Turismovest Consorzio per la promozione e lo Sviluppo Turistico della Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

58 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

Conferenza Internazionale<br />

Il gemellaggio:<br />

strumento per lo sviluppo turistico<br />

e la promozione della cultura<br />

e dei valori europei<br />

Sala Conferenze Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

Centro Congressi Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>


<strong>Rivoli</strong> è una città moderna che negli ultimi decenni ha subito una notevole trasformazione del<br />

suo tessuto sociale. A <strong>Rivoli</strong> sono presenti migliaia <strong>di</strong> persone giunte da quasi tutte le regioni<br />

italiane e, da alcuni anni, si sono inse<strong>di</strong>ate piccole comunità <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni stranieri. <strong>Rivoli</strong> si colloca<br />

in un contesto strategico, dal punto <strong>di</strong> vista delle comunicazioni, con una posizione che è<br />

<strong>di</strong> raccordo e <strong>di</strong> cerniera tra l'area metropolitana <strong>di</strong> Torino ed il territorio montano che dalla<br />

Valle <strong>di</strong> Susa conduce in Francia. Questa collocazione ha favorito lo sviluppo non solo da un<br />

punto <strong>di</strong> vista economico, ma anche da un punto <strong>di</strong> vista politico-sociale rendendo <strong>Rivoli</strong> punto<br />

<strong>di</strong> riferimento per un'area <strong>di</strong> comuni molto più vasta nel territorio ad ovest <strong>di</strong> Torino.<br />

<strong>Rivoli</strong> ha ere<strong>di</strong>tato, anche dalla sua storia, una cultura ed un patrimonio artistico e culturale<br />

che negli ultimi decenni, grazie anche ai cospicui investimenti da parte dell'Amministrazione<br />

comunale, hanno ulteriormente rafforzato il ruolo centrale rispetto al territorio circostante tanto<br />

che oggi possiamo parlare <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> città della storia, della cultura, dell'industria, del commercio<br />

e dei servizi. Il castello progettato da Filippo Juvarra nel 1715 è oggi, dopo un restauro<br />

curato e scrupoloso, sede <strong>di</strong> un Museo d'Arte Contemporanea tra i più importanti in Europa<br />

e nel mondo.<br />

Da alcuni anni la nostra città ha iniziato ad operare per cercare anche nuovi settori sui quali<br />

puntare per il proprio sviluppo futuro. Sono stati avviati accor<strong>di</strong> con altri comuni basati sia<br />

sullo sviluppo economico (Patto Territoriale della Zona Ovest) sia sullo sviluppo turistico (Città<br />

<strong>di</strong> Charme della Provincia <strong>di</strong> Torino).<br />

L'ultimo elemento per completare questa premessa è il rapporto ed il legame che <strong>Rivoli</strong> ha,<br />

storicamente, sempre avuto con le proprie città gemellate: Montèlimar, Kranj, Ravensburg,<br />

Mollet del Vallès. Rapporti nati prima su un piano puramente istituzionale, ma che nel tempo<br />

si sono evoluti <strong>di</strong>ventando luogo <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> scambio tra esperienze sia amministrative<br />

sia tra associazioni e realtà del territorio.<br />

Ma il gemellaggio ha assunto negli ultimi anni anche una<br />

valenza turistica con flussi <strong>di</strong> persone che si spostano da<br />

una città all'altra in occasione <strong>di</strong> eventi e manifestazioni.<br />

Da questi presupposti nasce l'idea <strong>di</strong> mettere a confronto<br />

le proprie esperienze con quelle <strong>di</strong> altri con l'obiettivo <strong>di</strong><br />

stimolare la riflessione e la progettazione <strong>di</strong> nuovi processi<br />

che partendo dai rapporti <strong>di</strong> gemellaggio che legano le varie<br />

città, possa sviluppare nuovi flussi turistici tra i citta<strong>di</strong>ni<br />

dei <strong>di</strong>versi Paesi europei. Tra i valori al centro della conferenza:<br />

la <strong>di</strong>versità culturale come elemento <strong>di</strong> scoperta e <strong>di</strong><br />

conoscenza e la con<strong>di</strong>visione dei principi e dei valori che<br />

sono alla base dell'Unione Europea. E proprio i temi<br />

dell'Unione Europea e del suo recente allargamento sono<br />

stati alla base del confronto. Valori ed esperienze maturate<br />

nel corso <strong>di</strong> decenni da parte <strong>di</strong> città italiane, francesi,<br />

spagnole, tedesche, slovene, ceche, slovacche.<br />

Il Sindaco<br />

Guido Tallone<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Una rete <strong>di</strong> città europee legate da rapporti <strong>di</strong> gemellaggio<br />

La consapevolezza che oggi si possono vincere le scommesse solo se si allargano i propri orizzonti, se si<br />

lavora in squadra, se si mettono in “rete” le proprie esperienze e le proprie conoscenze. Su questo<br />

presupposto occorre lavorare per sviluppare una rete tra tante città piccole e me<strong>di</strong>e europee che hanno in<br />

comune la storia, la cultura, l'arte, il paesaggio e le ricchezze naturali. Dopo aver sentito tutte le proposte<br />

formulate dai rappresentanti delle tante città che sono intervenute, non può che rafforzarsi la nostra<br />

proposta <strong>di</strong> costituire una rete che favorisca lo scambio delle informazioni e la promozione <strong>di</strong> quanto il<br />

territorio può offrire.<br />

Nel corso delle due giornate <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> scambio le città partecipanti ai lavori hanno fatto emergere e<br />

messo in evidenza i rapporti <strong>di</strong> gemellaggio e <strong>di</strong> amicizia ed il loro ruolo per l'affermazione e la promozione<br />

dei valori e dei principi che hanno ispirato la nascita dell'Unione Europea. Una particolare attenzione è stata<br />

data alle tematiche legate allo sviluppo e alla promozione turistica dei territori partendo, appunto, dalle<br />

relazioni internazionali <strong>di</strong> gemellaggio esistenti tra le <strong>di</strong>verse città.<br />

Dagli interventi e dalle testimonianze è emerso che i comuni possiedono una vocazione storico-culturale e<br />

ambientale che permette <strong>di</strong> creare occasioni reali per lo sviluppo turistico attraverso la promozione delle<br />

risorse all'interno <strong>di</strong> tutti i territori interessati.<br />

Tale vocazione può essere incentivata<br />

· innescando meccanismi virtuosi <strong>di</strong> crescita dei servizi culturali e turistici, anche me<strong>di</strong>ante azioni <strong>di</strong><br />

comunicazione e <strong>di</strong> marketing riguardanti il territorio<br />

· promuovendo attività turistiche culturali tra i comuni partecipanti al fine <strong>di</strong> valorizzare il patrimonio<br />

naturale, culturale e storico<br />

· garantendo ai citta<strong>di</strong>ni dei Comuni firmatari pari opportunità <strong>di</strong> fruizione e un medesimo<br />

trattamento nell'accesso ai servizi e alle iniziative culturali, anche me<strong>di</strong>ante agevolazioni <strong>di</strong><br />

carattere economico<br />

· adottando e <strong>di</strong>stribuendo materiale pubblicitario relativo alle attività culturali, alle strutture<br />

convenzionate e ai vari percorsi turistici anche attraverso la creazione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong><br />

informazione unitari<br />

· in<strong>di</strong>viduando i percorsi per stimolare le singole realtà a lavorare in un'ottica <strong>di</strong> area territoriale<br />

con<strong>di</strong>videndo e ricercando la vocazione specifica <strong>di</strong> ciascun <strong>Comune</strong> nell'ottica <strong>di</strong> creare “rete”<br />

· rendendo continuativo e duraturo il confronto e lo scambio <strong>di</strong> esperienze e <strong>di</strong> buone prassi fra le<br />

città gemellate.<br />

Tali elementi sono stati inseriti nel protocollo <strong>di</strong> intesa sottoscritto dai partecipanti e finalizzato alla<br />

costituzione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> città all'interno della quale promuovere le attività e le risorse <strong>di</strong> ciascun comune e<br />

del territorio a cui essi appartengono.<br />

Conclusioni<br />

La conferenza tematica <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> ha rappresentato un importante evento sul territorio piemontese. Si è<br />

parlato <strong>di</strong> turismo nella Regione e vicino alla città <strong>di</strong> Torino che ha ospitato i giochi olimpici invernali pochi<br />

mesi prima. Una regione che sta puntando molto sul turismo e sull'economia che da questo può derivarne.<br />

Ma si è parlato <strong>di</strong> turismo con una visione più ampia pensando non solo a turisti che si spostano, ma<br />

pensando a citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> una nuova realtà l'Europa che scoprono storia, valori comuni nei <strong>di</strong>versi Paesi che<br />

oggi costituiscono l'Unione. Si è parlato <strong>di</strong> gemellaggi e rapporti <strong>di</strong> amicizia nati e sviluppatisi negli anni che,<br />

dopo aver attraversato una stagione <strong>di</strong> crisi, oggi stanno trovando un nuovo slancio.<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

57


I suddetti Comuni hanno sviluppato da anni rapporti <strong>di</strong> gemellaggio e <strong>di</strong> amicizia nell'ambito dei valori e<br />

dei principi dell'Unione Europea finalizzati alla crescita dei popoli e alla promozione delle proprie risorse.<br />

La libera circolazione dei citta<strong>di</strong>ni tra i <strong>di</strong>versi paesi dell'Unione Europea è alla base della costituzione<br />

stessa dell'Europa e la circolazione turistica rappresenta uno degli elementi fondamentali per garantirne<br />

l'attuazione.<br />

.<br />

I territori dei suddetti comuni possiedono una vocazione storico-culturale e ambientale che permette <strong>di</strong><br />

creare occasioni reali per lo sviluppo turistico attraverso la promozione delle risorse all'interno <strong>di</strong> tutti i<br />

territori interessati.<br />

.<br />

Innescare meccanismi virtuosi <strong>di</strong> crescita dei servizi culturali e turistici, anche me<strong>di</strong>ante azioni <strong>di</strong><br />

comunicazione e <strong>di</strong> marketing riguardanti il territorio complessivamente, genera globalmente nuove<br />

opportunità <strong>di</strong> aumento occupazionale, nonché una possibile espansione del red<strong>di</strong>to locale.<br />

si impegna<br />

a promuovere tra i Comuni partecipanti le risorse e le attività turistiche e culturali presenti sul territorio al<br />

fine <strong>di</strong> valorizzare il patrimonio naturale, culturale e storico;<br />

.<br />

ad adottare e <strong>di</strong>stribuire materiale <strong>di</strong> promozione ed accoglienza relativo alle attività culturali, alle<br />

strutture convenzionate e ai vari percorsi turistici delle singole città, possibilmente procedendo alla<br />

creazione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> informazione unitari; .<br />

a garantire a tutti i citta<strong>di</strong>ni dei Comuni firmatari pari opportunità <strong>di</strong> accoglienza sul territorio e <strong>di</strong><br />

fruizione delle risorse e iniziative turistico-culturali, anche me<strong>di</strong>ante agevolazioni <strong>di</strong> carattere economico;<br />

a collaborare al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare all'interno dei singoli Comuni le specificità e le eccellenze locali<br />

(culturali, storiche, artistiche, enogastronomiche, ambientali, ecc.);<br />

.<br />

ad in<strong>di</strong>viduare i più opportuni percorsi utili a lavorare insieme con l'obiettivo <strong>di</strong> creare una “rete” <strong>di</strong><br />

partnership in grado <strong>di</strong> confrontarsi, elaborare e proporre progetti <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> promozione a<br />

carattere sopranazionale che rientrino nell'ambito delle finalità, dei principi e dei valori europei;<br />

a rendere continuativo e duraturo il confronto e lo scambio <strong>di</strong> esperienze e <strong>di</strong> buone prassi fra le città<br />

gemellate;<br />

.<br />

ad estendere il presente Protocollo <strong>di</strong> intesa ad altri Comuni <strong>di</strong>sposti a con<strong>di</strong>viderne i contenuti nello<br />

spirito e nei valori a cui si ispira la Comunità Europea e i Paesi aderenti.<br />

.<br />

Letto, approvato, sottoscritto<br />

56<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

.<br />

.<br />

Saluto della<br />

Regione Piemonte<br />

Mi è particolarmente gra<strong>di</strong>to portare il saluto caloroso della nostra presidente della Regione, onorevole<br />

Bresso, che non può essere qui oggi come avrebbe voluto, voi conoscete la sua sensibilità sui problemi<br />

dell'Europa, sulla costruzione dell'Europa, ma è trattenuta fuori Piemonte per impegni istituzionali.<br />

Voglio porgere anche un saluto mio personale. Io sono orgoglioso <strong>di</strong> essere nato a <strong>Rivoli</strong> e <strong>di</strong> portare il<br />

saluto (come giustamente ha detto il sindaco) ai concitta<strong>di</strong>ni europei, se possibile più caloroso per chi<br />

viene da lontano, che vuol <strong>di</strong>re che con<strong>di</strong>videndo lo stesso obbiettivo, le stesse idee, c'è l'impegno <strong>di</strong> fare<br />

qualche chilometro in più (molti a volte) per essere qui in questa bella, splen<strong>di</strong>da convention che vuole<br />

parlare <strong>di</strong> gemellaggi.<br />

Con due obiettivi: lo sviluppo del turismo e la promozione della cultura e dei valori europei.<br />

Perché vedete si possono firmare degli impegni, dei trattati, però se la costruzione dell'Europa così<br />

come tutti i nostri sogni, non avviene dal basso, dove basso vuol <strong>di</strong>re i luoghi che costituiscono un ambito<br />

territoriale come quello europeo, se non c'è la con<strong>di</strong>visione della gente, degli amministratori, che operano<br />

nelle varie realtà, quei sogni, quegli impegni restano obiettivi e non possono trovare una realizzazione<br />

veloce, una realizzazione più che altro convinta. Allora l'apprezzamento che desidero portare a questa<br />

iniziativa, è proprio nel senso che si sta costruendo, qui come in altre realtà, in altre occasioni <strong>di</strong> incontro,<br />

l'Europa, cioè l'Europa dei citta<strong>di</strong>ni, un'Europa che è sentita e non la firma <strong>di</strong> un accordo se non a livello<br />

<strong>di</strong> chi governa, che pure è necessario, ma la costruzione vera, cioè la con<strong>di</strong>visione degli stessi problemi.<br />

Voglio sottolineare come questa iniziativa abbia cominciato qui, nella zona Ovest della provincia <strong>di</strong> Torino,<br />

qui a <strong>Rivoli</strong>, a realizzare un momento <strong>di</strong> collaborazione con il patto territoriale, con le Terre dell'Ovest che<br />

hanno comuni problemi; non solo perchè l'ambito territoriale del patto non è perfettamente omogeneo,<br />

ma proprio in questo mettere insieme problemi che sono anche leggermente <strong>di</strong>versi con la stessa<br />

sensibilità, con la stessa volontà <strong>di</strong> creare <strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> sentire le ragioni degli altri, e allora le terre<br />

dell'Ovest per passare ad un altro momento <strong>di</strong> aggregazione sono le Città <strong>di</strong> Charme, cioè delle città che<br />

offrono un'occasione in più per essere visitate per offrirsi come momento <strong>di</strong> cultura già realizzata, come<br />

occasione <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> sensibilità.<br />

Sergio Deorsola<br />

Assessore al Decentramento<br />

Ovviamente l'AICCRE e la Provincia <strong>di</strong> Torino sono sempre molto attente a queste iniziative. Ecco allora<br />

parte da qui una sinergia che è estremamente positiva per costruire l'Europa, perché l'Europa che ha<br />

- tu l'hai detto sindaco con molta efficacia - capito, dopo molti laceranti conflitti, che è il confronto, la pace,<br />

avere delle regole che consentono <strong>di</strong> crescere insieme. Solo con regole certe, con<strong>di</strong>vise, rispettate si<br />

può pensare <strong>di</strong> avere uno sviluppo, <strong>di</strong> potere offrire degli esempi ad altre parti del mondo che oggi la<br />

pace non conoscono; che non conoscono il confronto delle idee, ma l'illusorio tentativo <strong>di</strong> fare prevalere<br />

una parte con la forza delle armi. Ecco credo che qui da <strong>Rivoli</strong> oggi con questo convegno, che ha come<br />

obiettivo, come momento collegante il gemellaggio; viene meglio in castigliano hermanamiento cioè<br />

fratellanza, è un concetto che dobbiamo con<strong>di</strong>videre, sostenere e allora voglio riprendere le ultime<br />

parole che tu insieme all'assessore Misuraca avete scritto. Oggi si possono vincere scommesse solo se<br />

si allargano i propri orizzonti, se si lavora in squadra, se si mettono in rete le proprie esperienze. Credo<br />

che sia questo il messaggio che dobbiamo trarre da oggi. Un messaggio dalla Regione assolutamente<br />

con<strong>di</strong>viso, un apprezzamento ancora per tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questo incontro e i<br />

migliori auguri <strong>di</strong> successo a questa convention.<br />

.<br />

5<br />

.<br />

.


Saluto della<br />

Provincia <strong>di</strong> Torino<br />

L'Europa è più <strong>di</strong> una realtà geografica, è un prodotto della storia. Una lunga storia millenaria e<strong>di</strong>ficata<br />

prima sull'ere<strong>di</strong>tà romana classica e poi su quella della Roma cristiana. La costruzione <strong>di</strong> una koinè<br />

europea che parta da queste ra<strong>di</strong>ci e nel contempo rime<strong>di</strong>ti la propria identità <strong>di</strong> culla e fucina <strong>di</strong> progetti<br />

e <strong>di</strong> valori, in un confronto talora purtroppo aspro e tragico ma spesso anche affratellante, cooperante e<br />

fertile nello scambio culturale e nella costruzione <strong>di</strong> una casa comune che accolga e rispetti le reciproche<br />

identità, è nell'auspicio mio e <strong>di</strong> tutti coloro che credono nel progresso <strong>di</strong> una società democratica.<br />

Il gemellaggio è uno strumento nobilissimo per questo fine, porta con sé un'idea positiva <strong>di</strong> comunità,<br />

collega municipalità <strong>di</strong> tutto il continente in una fitta rete <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni offrendo l'occasione <strong>di</strong> conoscersi,<br />

scambiare esperienze, confrontarsi elaborando progetti comuni per l'integrazione culturale, la tutela<br />

dell'ambiente, lo sviluppo economico.<br />

La prima rete che unificò l'Europa fu, lo ricordo, quella costruita dagli ingegneri romani, fatta <strong>di</strong> strade che<br />

ancora oggi attraversano il continente, in Inghilterra, lungo il Danubio, in Francia e tra la Francia e le terre<br />

renane, nella penisola iberica, per non parlare delle nostre antichissime via consolari italiche: strade che<br />

solcano da più <strong>di</strong> due millenni l'Europa e che <strong>di</strong> questa koinè e <strong>di</strong> questa rete <strong>di</strong> comunicazione ideale<br />

possono essere simbolo. E' con questo augurio che saluto lo svolgersi dei lavori, che mi e vi auguro ricchi e<br />

fruttuosi.<br />

Saluto<br />

del Parlamento Europeo<br />

6<br />

Antonio Saitta<br />

Presidente della Provincia <strong>di</strong> Torino<br />

Gianluca Susta<br />

Parlamentare Europeo<br />

Non ho la pretesa <strong>di</strong> scaldare la platea, vi ringrazio dell'invito, vi chiedo scusa se sono arrivato un po' ad<br />

interrompere il prosieguo dei lavori, ma sono arrivato adesso da Bruxelles perché la nostra vita si svolge tra<br />

Bruxelles e Strasburgo. Sono molto contento <strong>di</strong> questo incontro che devo <strong>di</strong>re pur avendo una presenza, un<br />

significato che certamente va ben al <strong>di</strong> là della città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che saluto nella persona del Sindaco,<br />

dell'Assessore, <strong>di</strong> tutta l'Amministrazione, ha una <strong>di</strong>ffusione notevole. Riceviamo molti inviti in tutta Europa,<br />

segno questo che le relazioni vissute attraverso i rapporti tra le città sono davvero alla base della nuova<br />

Europa che vogliamo costruire. Allora io credo che almeno noi parlamentari europei, abbiamo il dovere <strong>di</strong><br />

richiamare l'attenzione non tanto degli organizzatori <strong>di</strong> momenti come questi che hanno già avuto la<br />

sensibilità <strong>di</strong> cogliere il senso vero <strong>di</strong> queste iniziative, ma <strong>di</strong> rafforzare le politiche che l'Unione, la<br />

commissione esecutiva, il Parlamento e il Consiglio dei Ministri investendo in questi temi delle relazioni tra le<br />

città <strong>di</strong> quelli che comunemente chiamiamo gemellaggi che anche negli altri paesi letteralmente vengono<br />

tradotti come gemellaggi con un sistema <strong>di</strong> relazioni più vario possibile, immaginabile, molto aperto, anche<br />

nelle regole, anche nei programmi recenti che sono stati varati e approvati dal parlamento, e dal consiglio dei<br />

ministri negli ultimi anni. Tutto questo perché è cresciuta negli ultimi anni la convinzione che il processo <strong>di</strong><br />

integrazione europea non potesse avvenire solo con un incontro tra stati. Questa è l'antica querelle che c'è in<br />

Europa da oltre cinquant'anni a questa parte. Tra l'altro questa iniziativa è anche importante perché<br />

collocandosi a fine anno possiamo <strong>di</strong>re che quasi apre le celebrazioni del cinquantesimo del Trattato<br />

Workshop Workshop 10 novembre novembre 2006 2006 Centro Centro Congressi Congressi Città Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

Proposte e Strumenti per attivare flussi turistici tra città gemellate nell’Unione Europea<br />

.<br />

Moderatore: Marcella Gaspardone, Direttore Torino Convention Bureau<br />

Presentazione <strong>di</strong> offerte e proposte turistiche e culturali da parte dei comuni partecipanti<br />

<strong>Rivoli</strong>, Mollet del Valles, Montelimar, Moncalieri, Bojnice, Alpignano, Traunstain,<br />

Grugliasco, Antony, Rosta, Ravensburg, Chieri, Susa, Opatia, Pinerolo, Ciriè, Baden Baden,<br />

Nichelino, Avigliana<br />

Accordo <strong>di</strong> collaborazione per la promozione delle risorse turistiche e culturali<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> ________________<br />

premesso che<br />

In data 9 e 10 novembre 2006 si è svolta a <strong>Rivoli</strong> (Italia) una conferenza internazionale dal<br />

titolo “Il gemellaggio: strumento per lo sviluppo turistico e la promozione della cultura e dei<br />

valori europei” alla quale hanno partecipato i Comuni <strong>di</strong>:<br />

Italia<br />

Agliè, Alpignano, Avigliana, Buttigliera Alta, Carmagnola, Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno,<br />

Giaveno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Pinerolo, <strong>Rivoli</strong>, Rosta, Susa, Venaria Reale<br />

Croazia<br />

Opatia<br />

Francia<br />

Antony, Briançon, Echirolles, Epinal, Fontaine, Gap, Jougne, Montélimar<br />

Germania<br />

Baden Baden, Ravensburg, Traunstein<br />

Repubblica Ceca<br />

Havìrov<br />

Slovacchia<br />

Bojnice<br />

Slovenia<br />

Kranj<br />

Spagna<br />

Mollet del Valles<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

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54 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

<strong>di</strong> Roma. Europa dei popoli ed Europa degli stati, Europa delle nazioni ed Europa delle genti, sono per certi<br />

aspetti contrapposizioni fittizie, ma per altri aspetti sono il senso <strong>di</strong> quello che noi vogliamo dall'Europa. Noi<br />

abbiamo una stagione <strong>di</strong>fficile, ma nello stesso tempo esaltante. Difficile perché due referendum hanno<br />

interrotto il processo <strong>di</strong> integrazione europea dal punto <strong>di</strong> vista dell'approvazione della Carta costituzionale. Il<br />

trattato costituzionale, io metto sempre in evidenza il bicchiere mezzo pieno, oltre che quello mezzo vuoto, è<br />

stato ratificato da 16 paesi; sicuramente i 2 che entreranno il 1° gennaio, Romania e Bulgaria lo<br />

ratificheranno, quin<strong>di</strong> siamo a 18 su 27. Io mi auguro che le elezioni francesi qualche novità ce la portino dal<br />

punto <strong>di</strong> vista dell'Europa. Non possiamo pensare che il voto che fermò questo processo <strong>di</strong> integrazione sia<br />

stato un voto legato tanto all'Europa, quanto a questioni probabilmente interne così come è stato quello<br />

olandese. Allora noi dobbiamo far crescere nella sensibilità delle persone, delle comunità locali, questo<br />

senso <strong>di</strong> un'Europa come casa comune, come ultimo gra<strong>di</strong>no <strong>di</strong> un processo che risponde ad una logica <strong>di</strong><br />

sussi<strong>di</strong>arietà, gli stati cedono sovranità e le comunità incontrano i vari livelli istituzionali la dove questi<br />

assorbono una funzione primaria <strong>di</strong> risposta a quel dato problema. Per quel dato problema il luogo giusto<br />

della risposta è il comune, per altri problemi il luogo della risposta è l'Unione Europea, il tutto in una logica <strong>di</strong><br />

grande sussi<strong>di</strong>arietà. Ma se questo è solo un incontro tra le leggi degli stati, ma non è anche l'incontro tra il<br />

cuore delle comunità è evidente che è un processo che rischia <strong>di</strong> venire in qualche modo, non <strong>di</strong>co<br />

mortificato, ma certamente rallentato, non con<strong>di</strong>viso e poi l'allargamento progressivo dell'Europa rischia <strong>di</strong><br />

farne più un grande mercato che non il luogo <strong>di</strong> una casa comune in cui ci si riconosce perché c'è un<br />

patrimonio <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong> culture, anche <strong>di</strong> esigenze, anche <strong>di</strong> bisogni, anche rispetto alle gran<strong>di</strong> questioni<br />

delle politiche internazionali che ci fa stare insieme. Allora, questa è un'Europa che deve affrontare i gran<strong>di</strong><br />

temi dell'immigrazione esterna, dai paesi soprattutto del Nord-Africa, ma anche dai paesi del Centro Africa<br />

verso <strong>di</strong> noi, ma che ha una grande storia <strong>di</strong> emigrazione/immigrazione interna. Quin<strong>di</strong> quando noi parliamo<br />

<strong>di</strong> gemellaggi e guar<strong>di</strong>amo, ad esempio, ai gemellaggi che hanno fatto tantissime realtà del Piemonte, con<br />

paesi europei, normalmente o nascondono relazioni economiche, quin<strong>di</strong> affinità dal punto <strong>di</strong> vista produttivo,<br />

o il fatto che ci sono state emigrazioni dal Piemonte verso queste terre; normalmente perché era l'Italia che<br />

offriva all'Europa molte delle braccia, soprattutto dall'inizio del secolo fino alla fine degli anni '50, pensiamo<br />

soprattutto verso la Francia e verso il Belgio, verso la Germania, cosa non c'è stato <strong>di</strong> italiano. Allora io credo<br />

che la scelta che ha fatto l'Unione Europea attraverso alcuni programmi importanti che poi si sono tradotti in<br />

azioni, ban<strong>di</strong>, e noi, mi metto anch'io perché avendo fatto per 12 anni il sindaco <strong>di</strong> una delle città del<br />

Piemonte, tutti le abbiamo sfruttate tra virgolette, ma oggi si intensifica questa politica per le ragioni che ho<br />

cercato <strong>di</strong> <strong>di</strong>re prima, rafforziamo le relazioni tra le città, impostiamo sulla politica dei gemellaggi non solo<br />

visite che abbiano un senso dal punto <strong>di</strong> vista della conoscenza <strong>di</strong> un territorio, da un punto <strong>di</strong> vista dei legami<br />

tra gli studenti, ma scambi veri dei governi locali perché questo deve essere un obiettivo primario; perché le<br />

norme non le costruisce solo Bruxelles o Strasburgo facendo leggi o regolamenti che a volte risultano<br />

incomprensibili e non sempre ben spiegati alla gente, ma cerca <strong>di</strong> costruirlo attraverso il vivere e il governare<br />

le comunità locali. E quin<strong>di</strong> dei veri e propri scambi <strong>di</strong> conoscenza, oltretutto oggi facilitate dalle reti<br />

telematiche che non hanno confini nel mondo, figuriamoci in Europa. Quin<strong>di</strong> credo che un convegno che<br />

voglia approfon<strong>di</strong>re il senso tra<strong>di</strong>zionale del termine gemellaggio, ma vuole mettere in campo le conoscenze<br />

reciproche sul come affrontare i problemi, dall'urbanistica ai servizi pubblici locali all'educazione. Che vuole<br />

cercare <strong>di</strong> uniformare i programmi salvaguardando le identità <strong>di</strong> ciascuno, ma tenendo conto del dove<br />

vogliamo andare insieme. Che rafforzi delle politiche che sono volte ad una migliore ri<strong>di</strong>stribuzione della<br />

giustizia, tutto il grande tema del welfare locale che sta affrontando anche l'Unione, che stiamo affrontando in<br />

Parlamento, che sta affrontando la commissione esecutiva, non perché è una materia delegata, ma perché<br />

attraverso questa noi riusciamo a raggiungere anche obiettivi migliori dal punto <strong>di</strong> vista dello scambio, dal<br />

punto <strong>di</strong> vista della libera circolazione dei beni, dei servizi e delle persone e quin<strong>di</strong> sta <strong>di</strong>etro ad un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong><br />

7


costruire una comunità che cresce. Io penso che siano elementi assolutamente fondamentali nella<br />

costruzione <strong>di</strong> una nuova Europa che avrà sicuramente un periodo <strong>di</strong> assestamento. Non è che domani<br />

mattina entreranno nuovi paesi dopo la Bulgaria e la Romania; ma certamente non chiude i suoi confini lì,<br />

non si ferma. Ad<strong>di</strong>rittura i giornali in questi giorni, con aspetti <strong>di</strong> luci ed ombra, con aspetti positivi e negativi<br />

stanno affrontando il grande tema della can<strong>di</strong>datura della Turchia, c'è tutto il problema <strong>di</strong> quel pezzo<br />

d'Europa che è stato sconvolto dalla guerra, che sono i paesi balcanici dall'inizio degli anni '90 coi quali noi<br />

parzialmente (ve<strong>di</strong> la Slovenia) abbiamo aperto le porte alla costruzione <strong>di</strong> un ponte, un'aggregazione, ma<br />

c'è tutto il resto degli altri paesi che ancora non sono entrati. Dietro ad alcune azioni che alcuni anni fa<br />

potevano sembrare effimere o comunque leggere, come quelle dei gemellaggi, oggi c'è la costruzione<br />

dell'Europa dal basso, che è rafforzata da tantissimi altri progetti che riguardano la scuola, che riguardano<br />

l'immigrazione, che riguardano il welfare come ho detto prima. Però se su quest'architrave delle politiche del<br />

gemellaggio noi riusciamo a dare un contributo affinché il trattato costituzionale, pure riveduto e corretto,<br />

<strong>di</strong>venti davvero il pilastro su cui costruire la nuova Europa, io credo che avremo e avrete come città del<br />

Piemonte dato un gran<strong>di</strong>ssimo contributo a questo <strong>di</strong>segno. E il fatto che qua oggi certamente ci sono<br />

tantissime realtà e non solamente quella che le ha organizzate cioè la città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> in questa Torino che<br />

insomma, vuole can<strong>di</strong>darsi per essere su molte frontiere un po' il centro dell'Europa dal punto <strong>di</strong> vista<br />

logistico, dal punto <strong>di</strong> vista culturale, dal punto <strong>di</strong> vista dell'accoglienza turistica, credo che tutti noi che a<br />

questa terra apparteniamo abbiamo il dovere <strong>di</strong> dare un contributo, come possiamo, per raggiungere gli<br />

obiettivi che vogliamo. Credo che valga la pena, a cinquant'anni dal trattato <strong>di</strong> Roma, rafforzare con iniziative<br />

come questa, che mettendo in rete le città d'Europa, utilizzando anche quelli che sono gli strumenti che<br />

mettono a <strong>di</strong>sposizione i programmi sui gemellaggi alla fine avranno come obiettivo unico quello <strong>di</strong><br />

consegnarci un'Europa non solo più grande, come quella <strong>di</strong> oggi, ma forse davvero più grande nel senso<br />

che può giocare meglio il suo ruolo <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> giustizia nel mondo che è stato il <strong>di</strong>segno dei padri fondatori<br />

che certamente non avevano in testa solo il grande mercato, ma avevano in testa il più grande spazio <strong>di</strong><br />

giustizia sociale e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti civili, umani e sociali che il pianeta possa conoscere e che tutto<br />

sommato, con tutte le <strong>di</strong>fficoltà oggi ancora l'Europa è. Grazie.<br />

8<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

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<strong>di</strong> definire gli obiettivi, e anche qui gli obiettivi sono stati ricordati e citati come importanti. Devo <strong>di</strong>re che<br />

io quasi sempre comincio a leggere una proposta <strong>di</strong> legge o un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge della Giunta dall'ultimo<br />

articolo, cioè da quello finanziario, se ci sono i sol<strong>di</strong> vuol <strong>di</strong>re che è una buona legge.Guardo il dottor<br />

Burghé:.. no? Quando eravamo in Provincia quando ci arrivavano le leggi regionali guardavamo l'ultimo<br />

articolo, poi se c'erano le risorse allora andavamo a vedere il resto. Ma detto questo, le leggi da sole<br />

tante volte, si contrad<strong>di</strong>cono l'una con l'altra rischiano <strong>di</strong> non essere uno strumento utile. Allora, il lavoro<br />

che sta facendo l'Assessorato adesso è quello del Testo Unico delle leggi sul turismo. Un lavoro che sta<br />

svolgendosi per adesso a livello <strong>di</strong> Assessorato ma che poi dovrà sicuramente a livello <strong>di</strong> au<strong>di</strong>zioni che il<br />

Consiglio Regionale aprirà e quin<strong>di</strong> un confronto con le istituzioni e con tutti quanti (inc.) prima la<br />

possibilità <strong>di</strong> arrivare, io mi auguro entro il 2007, ad avere poi gli strumenti, ripeto, legislativi e finanziari<br />

per far sì che la Regione abbia delle offerte. …turistiche che siano delle proposte turistiche con dei prezzi<br />

adeguati, con una grande qualità e con una grande capacità <strong>di</strong> fare accoglienza.<br />

Luigi Chiabrera<br />

Presidente ATL 2 Montagne Doc<br />

Allora, le Olimpia<strong>di</strong> per noi sono state un grande elemento <strong>di</strong> inizio. Io devo ringraziare Marco Bellion,<br />

oggi siamo un po' in <strong>di</strong>fficoltà, dobbiamo avere la capacità <strong>di</strong> comunicare al mondo che siamo stati bravi<br />

ma dobbiamo avere la capacità <strong>di</strong> comunicare al mondo che siamo vivi, che siamo presenti, che<br />

sappiamo fare accoglienza <strong>di</strong> qualità, e questo è un elemento che sta mancando un po'.<br />

L'inverno è alle porte, noi vi invitiamo a sciare sulle piste dove hanno sciato i gran<strong>di</strong> campioni delle<br />

Olimpia<strong>di</strong> e a venire a vedere questa grande città <strong>di</strong> Torino ma anche le gran<strong>di</strong> città del suo hinterland<br />

come quella che vedete qui, che è <strong>Rivoli</strong>, perché sono le città della storia d'Italia.<br />

E ci vogliamo dare un obiettivo, e qui concludo, l'obiettivo è il 2030. Noi vogliamo chiudere la nostra<br />

esperienza, non so se saremo ancora vivi nel 2030, con (inc.) alle Olimpia<strong>di</strong>, ma non abbiamo l'ambizione<br />

<strong>di</strong> fare delle Olimpia<strong>di</strong> che siano solo torinesi, solo italiane, vorremmo fare delle Olimpia<strong>di</strong> che siano<br />

europee e per questo abbiamo lanciato l'idea con l'allora Sindaco <strong>di</strong> Pinerolo, attuale presidente del<br />

Consiglio Comunale <strong>di</strong> Pinerolo, con la città <strong>di</strong> Gap, ma lo faremo molto presto in modo unitario, <strong>di</strong> fare<br />

delle Olimpia<strong>di</strong> che siano le Olimpia<strong>di</strong> europee, che potranno avere come capoluogo della montagna<br />

Monginevro e Claviere, che sono sulla Via Lattea e cioè sono a cinque chilometri dalla pista <strong>di</strong> bob e però<br />

sono una città unica ormai; perché se andate al colle del Monginevro, il colle che qualcuno <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

Napoleone e altri <strong>di</strong>cono che è passato da un'altra parte, ma certamente Annibale è più probabile che sia<br />

passato <strong>di</strong> lì che non sul Moncenisio, ma comunque fa parte del <strong>di</strong>battito storico culturale, certamente,<br />

certamente uno degli argomenti è che noi oggi abbiamo una città in comune che si chiama Monginevro<br />

Claviere che potrebbe <strong>di</strong>ventare per quanto riguarda la montagna la città del futuro delle Olimpia<strong>di</strong>.<br />

La presidente Bresso sta immaginando <strong>di</strong> creare un tunnel sotterraneo, noi stiamo immaginando <strong>di</strong><br />

costruire quel trenino che nel 1800 e i progetti stanno nella Provincia <strong>di</strong> Torino nel 1800 collegava<br />

idealmente Oulx a Serre Chevalier passando sul colle del Monginevro. I progetti dell'uso delle nostre<br />

montagne non più come uso in<strong>di</strong>viduale ma come uso collettivo <strong>di</strong> trasporti ad impatto ambientale zero<br />

stanno nella nostra voglia <strong>di</strong> fare. L'alta velocità che verrà fatta, sulla quale noi pensiamo si debba fare<br />

cultura e strategia, sarà uno dei gran<strong>di</strong> elementi del collegamento del Piemonte con la Savoia e con le<br />

Hautes-Alpes se noi sapremo costruire anche infrastrutturando le nostre montagne un futuro che sia fatto<br />

<strong>di</strong> trasporti, <strong>di</strong> impatto ambientale zero e <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia senza più l'uso del petrolio.<br />

Allora, questi sono i compiti che ci vogliamo dare <strong>di</strong> qua al 2030 e che noi pensiamo possono essere non<br />

un sogno ma una realtà, perché l'idrogeno è <strong>di</strong>sponibile, perché l'energia solare è <strong>di</strong>sponibile e perché<br />

l'intelligenza sta non solo nei nostri cuori ma nella nostra mente. .<br />

Prima Sessione 9 novembre 2006 Sala Conferenze Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

L’Europa e le istituzioni: i gemellaggi alla base della costruzione <strong>di</strong> un’Europa dei popoli<br />

Moderatore: Daniele Ciancetta, Dirigente Turismo e Gemellaggio Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

Buongiorno a tutti. Vi porto i saluti del dottor Fornara, della rappresentanza della commissione europea in<br />

Italia, purtroppo non è potuto intervenire perché gran parte dei funzionari della commissione sono oggi<br />

impegnati nel forum europeo della società civile che si sta tenendo in questi giorni a Bergamo. Sono stata<br />

deputata ad intervenire in questo evento in quanto rappresentante del Centro Europe Direct <strong>di</strong> Torino. Molti<br />

<strong>di</strong> voi probabilmente conosceranno la rete europea degli Europe Direct. Si tratta <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> sportelli <strong>di</strong><br />

informazione creata negli anni '90 con il nome Info Point Europa de<strong>di</strong>cati proprio al territorio e alla<br />

citta<strong>di</strong>nanza nell'ottica <strong>di</strong> dare informazioni sul territorio, sulle attività dell'unione europea, sui programmi, e<br />

anche ovviamente sui finanziamenti. Questo è quello che viene fatto dai nostri centri, siamo una quarantina<br />

in Italia, parlando della nuova generazione creata nel 2004 e sono quasi 400 in tutti i paesi membri<br />

dell'Unione Europea. Devo <strong>di</strong>re che tutte le volte che si ha occasione, lavorando per l'Unione Europea, <strong>di</strong><br />

incontrare delle persone che vi lavorano nella pratica quoti<strong>di</strong>ana, quin<strong>di</strong> creando integrazione con i propri<br />

progetti, sul proprio territorio, è sempre un piacere. E' una linfa vitale, è una <strong>di</strong> quelle motivazioni che ci<br />

aiutano a <strong>di</strong>re ai ragazzi, quando li incontriamo per la formazione, che l'integrazione europea esiste, che ci<br />

sono delle persone che vi lavorano seguendo degli obiettivi precisi ogni giorno. Bisogna sicuramente<br />

prendere in considerazione il fatto che già dopo il trattato <strong>di</strong> Mastricht si parla della necessità <strong>di</strong> creare una<br />

nuova tappa per l'integrazione europea avviata con la creazione della Comunità. Una tappa per un'unione<br />

sempre più stretta <strong>di</strong> popoli, questo è l'obiettivo che ci si vuole dare, quin<strong>di</strong> un'Europa fatta <strong>di</strong> popoli, popoli<br />

fatti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, citta<strong>di</strong>ni europei. L'idea <strong>di</strong> una citta<strong>di</strong>nanza europea che si aggiunga a quella nazionale è uno<br />

<strong>di</strong> quegli aspetti che richiama i valori fondamentali dell'integrazione europea, della Comunità e oggi<br />

dell'Unione. Il citta<strong>di</strong>no europeo e conscio ovviamente <strong>di</strong> quelle che sono le proprie caratteristiche, la propria<br />

cultura nazionale e anche locale, ma sicuramente ha uno sguardo attento rispetto ai propri vicini, ai vicini più<br />

prossimi, ma anche a quelli più lontani. La richiesta dell'Unione è sicuramente la pluralità delle culture che ne<br />

fanno parte; quin<strong>di</strong> lingue, cultura, spettacolo. L'idea <strong>di</strong> appartenere ad un'unica comunità rispettando le<br />

<strong>di</strong>fferenze, non a caso il motto “uniti nella <strong>di</strong>versità” è stato scelto proprio per l'Unione. Negli anni questi valori<br />

sono stati portati avanti, questa idea <strong>di</strong> una cultura europea e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un ruolo che doveva avere l'Unione<br />

Europea nella costruzione <strong>di</strong> una cultura europea è stato portato avanti dalla creazione <strong>di</strong> programmi:<br />

programma cultura, programma me<strong>di</strong>a, i programmi scambi, incontri, programmi anche nell'ambito della<br />

formazione perché l'intento qual è? È sicuramente quello <strong>di</strong> rendere consapevoli della propria citta<strong>di</strong>nanza<br />

europea tutti i citta<strong>di</strong>ni. Quin<strong>di</strong> partendo dalle scuole elementari ancor prima, attraverso gli scambi che<br />

sicuramente molti <strong>di</strong> voi conosceranno. Sto facendo riferimento ai Comenius, per la formazione<br />

professionale i Leonardo, e via via secondo quello che sono le età ed i ruoli all'interno della società. Ecco<br />

questi sono i programmi sui quali ci si basa e non a caso considerato l'importanza <strong>di</strong> tutti questi e non ultimi,<br />

anzi, quello degli scambi dei gemellaggi tra le città è stata creata un'Agenzia esecutiva proprio per<br />

l'istruzione, gli au<strong>di</strong>ovisivi e la cultura. Un'agenzia che tra i suoi fini ha anche quello della gestione puntuale e<br />

programmatica <strong>di</strong> quelli che sono i 15 programmi dell'Unione Europea che si<br />

52 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

.<br />

Francesca Roagna<br />

Rappresentanza <strong>di</strong> Milano della Commissione Europea<br />

“Il ruolo della Commissione Europea nella costruzione della citta<strong>di</strong>nanza attiva europea”<br />

9


occupano <strong>di</strong> promuovere la cultura. Molto spesso ci troviamo per quello che sono i nostri obiettivi a<br />

incontrare soprattutto dei giovani e a spiegare loro che cosa vuol <strong>di</strong>re, quali sono i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza. Devo<br />

<strong>di</strong>re che è capitato nel passato <strong>di</strong> incontrare ragazzi che sono delle scuole me<strong>di</strong>e e <strong>di</strong> ritrovarli <strong>di</strong><br />

un'esperienza <strong>di</strong> scambio all'estero in cui incontrano i loro coetanei. Se dapprincipio ci sono delle esitazioni,<br />

delle <strong>di</strong>fficoltà a comprendere che questi <strong>di</strong>ritti sono esercitabili e come nella loro vita quoti<strong>di</strong>ana, la<br />

possibilità <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> scambio con gli altri è quel valore aggiunto. Proprio andando a vedere come<br />

lavorano e come vivono le altre persone, questo li arricchisce e li rende veramente consapevoli della grande<br />

opportunità che hanno al giorno d'oggi. Questo era soltanto un saluto per farvi presente che sicuramente le<br />

istituzioni europee continuano a essere vicino a chi come voi si occupa <strong>di</strong> portare avanti questi progetti, che<br />

c'è una forte attenzione, che ci sono investimenti continui e soprattutto che ci sono veramente delle realtà sul<br />

territorio locale quali ad esempio il nostro centro e la nostra rete che sono a vostra <strong>di</strong>sposizione per dare un<br />

supporto tangibile sul territorio. Io vi ringrazio a nome della nostra rete, a nome della rappresentanza, per<br />

quello che state facendo e per il fatto che come ha detto prima il sindaco, partendo molto presto siete tutti qua<br />

per un lavoro comune per l'Unione Europea. Grazie.<br />

Alfonso Sabatino<br />

Segretario AICCRE Piemonte<br />

“La Costituzione per l’Europa: il ruolo dei gemellaggi tra le città”<br />

Porto il saluto dell'AICCRE ai sindaci, agli assessori, all'onorevole Susta e a tutti i partecipanti. Anch'io vorrei<br />

adoperare l'espressione che è stata usata dal sindaco <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> “a tutti i concitta<strong>di</strong>ni europei”. Ora l'AICCRE è<br />

stata l'associazione italiana per il consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa è sempre stata promotrice fin<br />

dalla sua fondazione dei gemellaggi. Voglio anche ricordare, e questo in sintonia con le parole che sono<br />

state pronunciate dal sindaco ma anche negli interventi successivi, che uno dei primi gemellaggi fu stipulato<br />

tra un comune francese ed un <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Berlino. Questo all'inizio degli anni '50 proprio come segno <strong>di</strong> una<br />

volontà <strong>di</strong> riconciliazione tra popoli e citta<strong>di</strong>ni che prima si erano combattuti. Dobbiamo <strong>di</strong>re che ormai sono<br />

passati più <strong>di</strong> cinquant'anni. I gemellaggi sono <strong>di</strong>ventati esperienze profonde; hanno messo in contatto non<br />

solo le amministrazioni, ma anche i citta<strong>di</strong>ni, le società civili. Ma io voglio mettere in evidenza solo due punti<br />

su questo aspetto. Punto primo: non solo hanno creato un tessuto <strong>di</strong> relazioni, ma l'hanno creato anche e qui<br />

bisogna dare merito a quelle amministrazioni che hanno aperto dei rapporti che prima si trovavano al <strong>di</strong> là<br />

della cortina <strong>di</strong> ferro e quin<strong>di</strong> avevano mantenuto dei rapporti anche con la società civile, con le<br />

amministrazioni dei paesi che una volta appartenevano al Patto <strong>di</strong> Varsavia e che dopo il crollo del muro <strong>di</strong><br />

Berlino e dopo l'allargamento dell'Unione Europea, sono <strong>di</strong>ventati paesi dell'Unione europea. E oggi questi<br />

rapporti che erano stati sod<strong>di</strong>sfatti in passato sono fruttuosi perché permettono <strong>di</strong> agevolare l'inserimento,<br />

l'integrazione dei nuovi paesi membri nell'Unione Europea. C'è un altro aspetto, e questo è stato anche<br />

toccato nell'intervento dell'Onorevole Susta che mi ha preceduto, il quale non è da sottovalutare, cioè il fatto<br />

che il processo <strong>di</strong> integrazione europea, non solo è stato un processo attivato dai padri fondatori, un<br />

processo portato avanti dalle politiche dei governi, dal fatto che sia l'elezione <strong>di</strong>retta del parlamento<br />

europeo, l'attivazione del mercato interno, la creazione della moneta unica sono certo tutti atti che sono<br />

passati attraverso delle decisioni dei governi, ma è un processo che è stato sostenuto fortemente dal<br />

consenso popolare; e questo consenso popolare a volte ha preceduto, è stato <strong>di</strong> stimolo all'azione dei<br />

governi, lo ha accompagnato e quin<strong>di</strong> è un elemento costitutivo <strong>di</strong> questa Europa che stiamo costruendo e<br />

un elemento costitutivo <strong>di</strong> questa citta<strong>di</strong>nanza comune <strong>di</strong> fatto che noi abbiamo e che poi è stata anche<br />

riconosciuta dai trattati. Voglio <strong>di</strong>re che siccome non c'è soltanto il processo <strong>di</strong> integrazione economica<br />

dell'Europa nel mondo, ma ci sono anche altre esperienze regionali, l'Asia, il Mercosud, il NAFTA nel<br />

Nordamerica; ma la cosa che io voglio mettere in evidenza rimanendo in tema è il fatto che l'Unificazione<br />

Europea ha questa forte mobilitazione popolare e <strong>di</strong> movimenti europeistici federalistici<br />

economica come quella turistica. Permettetemi ancora anche a me <strong>di</strong> ricordare Giovanni Ferrero, non tanto<br />

per spirito <strong>di</strong> corpo essendo stato un assessore della Regione ma per le cose che già sono state dette, e<br />

ringraziare quegli uomini e quelle donne che insieme a lui, penso al <strong>di</strong>rettore Vanelli che ancora oggi è<br />

<strong>di</strong>rettore generale alla Cultura, ma lo stesso assessore Misuraca, quegli uomini e quelle donne che allora<br />

tennero duro in momenti non facili, in momenti <strong>di</strong>fficili per la vita <strong>di</strong> questa realtà e che oggi come <strong>di</strong>re?<br />

grazie alla loro tenacia ci permettono oggi <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> questa realtà tutti quanti.<br />

. Locale e globale ha detto… intanto non voglio fare delle conclusioni, perché è <strong>di</strong>fficile pensare a delle<br />

conclusioni oggi, credo che siamo per certi versi agli inizi. Per certi versi, per altri no, perché il lavoro è<br />

stato tanto, le Olimpia<strong>di</strong> sono state un bel passaggio.<br />

Non vorrei fare delle conclusioni, neanche una relazione perché, ripeto, non ho preparato nulla e doveva<br />

essere un saluto, però mi sento <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>re alcune cose intanto relative a quanto in Regione… a quanto il<br />

Consiglio Regionale, congiuntamente naturalmente all'attività della Giunta, dell'Assessorato, sta portando<br />

avanti per quanto riguarda questo settore, ovviamente nell'ambito del <strong>di</strong>scorso più ampio del post olimpico.<br />

Si <strong>di</strong>ceva, e ricordava il responsabile delle relazioni esterne dottor Melotti, locale e globale: partiamo<br />

proprio da questo, cioè da una realtà come questa che è stata ricordata, non ci torno sopra. Le<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni che sono avvenute in questi anni a livello europeo, dalla caduta del Muro a oltre, alle gran<strong>di</strong><br />

trasformazioni mon<strong>di</strong>ali, hanno fatto sì che sempre <strong>di</strong> più la gente si sia messa in movimento per un motivo o<br />

per l'altro e quell'identità che ricordava nel suo intervento, quella ricerca <strong>di</strong> identità che ricordava nel suo<br />

intervento il presidente dell'ATL <strong>di</strong> Torino, Besso Cordero, ha prodotto, sta producendo effetti per certi versi<br />

contrastanti.<br />

Quelli positivi non li ripeto, sono stati ricordati in più interventi, in tutti gli interventi che ho sentito; ci sono<br />

quelli negativi che producono la paura del <strong>di</strong>verso che arriva, la paura dello straniero. Questa è una città,<br />

basta leggere i giornali in questi giorni, che come <strong>di</strong>re? si deve confrontare con questa paura, con<br />

queste paure e con quello che sta avvenendo.<br />

Io credo che sicuramente iniziative come queste sta alla politica, alle istituzioni, fare in modo che<br />

attraverso per l'appunto politiche su settori come questi… adesso non entro nel merito dei gemellaggi,<br />

che sicuramente hanno contribuito anche nelle nostre campagne, parlo delle campagne perché poi mi<br />

occupo anche <strong>di</strong> agricoltura, non solo nella città queste paure ci sono, ma nelle nostre campagne buona<br />

parte <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> queste paure, io le definisco così, sono state superate anche attraverso l'azione locale -<br />

per rimanere al locale - delle tante pro loco e delle tante iniziative che le amministrazioni locali hanno<br />

saputo attraverso i gemellaggi produrre; non solo, ripeto, con gli amici vicini d'oltralpe, che <strong>di</strong>ciamo è un<br />

po' la consuetu<strong>di</strong>ne quasi <strong>di</strong> tutte le nostre citta<strong>di</strong>ne, ma anche con i paesi oltrecortina già prima, prima<br />

che cadesse il Muro, con i parenti, i fratelli… sono reduce da poco, da pochi giorni sono rientrato da una<br />

missione che come Regione abbiamo fatto assieme all'assessore Migliasso in cui abbiamo incontrato le<br />

centinaia <strong>di</strong> rappresentanti dei piemontesi che sono emigrati prima e subito dopo la guerra, e quin<strong>di</strong> i<br />

sentimenti che ancora mi porto <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> questo viaggio che mi sono stati trasferiti da queste nostre<br />

associazioni che molto si aspettano dal nostro paese anche dopo aver ottenuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto e avere<br />

ottenuto i loro rappresentanti nel nostro Parlamento. Molte sono le aspettative, molto si attendono anche<br />

dalle nostre istituzioni, non solo dalla Regione ma anche da tanti Sindaci che hanno in questi anni<br />

faticosamente… vedo il Sindaco, anzi adesso è presidente del Consiglio Comunale <strong>di</strong> Pinerolo, l'ex<br />

Sindaco Barbero <strong>di</strong> Pinerolo che è gemellata con una città <strong>di</strong> San Francisco che è caratterizzata da una<br />

forte presenza <strong>di</strong> pinerolesi. Insomma tutto questo certamente ha aiutato anche nelle nostre realtà, nei<br />

nostri piccoli paesi a superare insieme alla politica queste paure. Io posso <strong>di</strong>rlo magari assumendomene<br />

la responsabilità come presidente della Commissione Turismo, scontiamo dei ritar<strong>di</strong>. Mi <strong>di</strong>cevano ieri che<br />

la città <strong>di</strong> Vancouver, si sta apprestando tra qualche anno, a essere il nostro successore nell'evento<br />

olimpico invernale. Sta già affrontando oggi la partita del post olimpico. Gli strumenti sono fondamentali,<br />

gli strumenti della politica sono le leggi innanzitutto, perché le leggi sono quelle che ti permettono intanto<br />

10 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

51<br />

.<br />

.


.<br />

Il secondo elemento importantissimo è che nasce come museo e quin<strong>di</strong> non come luogo espositivo. Il<br />

museo ha una sua identità in quanto ha una collezione, la collezione permanente è ciò che fa la forza e<br />

in<strong>di</strong>ca la qualità del museo.<br />

.<br />

L'altra sfida che è stata fatta, e devo <strong>di</strong>re anche qui con lungimiranza, è stata quella <strong>di</strong> creare in una<br />

situazione <strong>di</strong> tipo amministrativo che faceva riferimento solamente allo Stato, un nuovo soggetto che<br />

allora era una mosca bianca, nel senso che il museo è un'associazione culturale senza fini <strong>di</strong> lucro ed è<br />

un ente pubblico o privato. Cioè in sostanza la Regione Piemonte nel lontano '84 istituì sì il museo ma<br />

chiamò i privati a gestirlo con la Regione stessa.<br />

.<br />

Questo fece sì che noi qui ci troviamo in un luogo <strong>di</strong> cultura che ha gli strumenti dell'impresa, tutto ciò<br />

che avviene qua avviene nello spirito dell'impresa privata, non nello spirito dell'organizzazione statale.<br />

Non voglio <strong>di</strong>re positivamente o negativamente, però è tutta un'altra storia, quin<strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> un certo<br />

tipo, modo <strong>di</strong> lavorare <strong>di</strong> un certo tipo, conseguimento degli obiettivi e così via.<br />

.<br />

Infine poi possiamo anche aggiungere il fatto che ci troviamo in una grande <strong>di</strong>mora sabauda e allora<br />

sembrò una sfida incre<strong>di</strong>bile far <strong>di</strong>gerire ai piemontesi <strong>di</strong> mettere le opere d'arte contemporanea in casa<br />

Savoia.<br />

.<br />

Adesso, dopo oltre vent'anni, queste sfide sono state vinte, sono state vinte con molte critiche, le<br />

abbiamo superate e abbiamo qua uno dei luoghi più importanti in Europa per il contemporaneo. Grazie.<br />

Questo per coloro che si occupano <strong>di</strong> sistemi culturali e <strong>di</strong> come evolvono, nell'84 è nato il castello <strong>di</strong><br />

<strong>Rivoli</strong>, a Torino non vi erano musei, ad<strong>di</strong>rittura la Galleria d'Arte Moderna era chiusa. Nasce grazie a<br />

Giovanni Ferrero, che allora era assessore, e al presidente della Regione Viglione.<br />

.<br />

Dieci anni dopo cosa succede? Che si crea il sistema d'arte contemporanea a Torino, cioè Torino in Italia<br />

viene ormai definito come il luogo che ha creato un sistema dell'arte contemporanea. Cioè ci sono dei<br />

musei <strong>di</strong> contemporaneo che operano tra <strong>di</strong> loro e un anello fondamentale <strong>di</strong> questa catena è stato<br />

l'interesse da parte delle fondazioni bancarie che hanno costituito una fondazione col compito <strong>di</strong><br />

acquistare opere per il castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e per la Galleria d'Arte Moderna <strong>di</strong> Torino, e devo <strong>di</strong>re che anche<br />

in questo caso è stato Giovanni Ferrero.<br />

.<br />

Interventi<br />

Buongiorno a tutti, intanto permettetemi <strong>di</strong> ringraziare l'amministrazione <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e la Provincia <strong>di</strong> Torino,<br />

tutti quanti hanno collaborato all'organizzazione <strong>di</strong> questo importante convegno, <strong>di</strong> questo momento <strong>di</strong><br />

riflessione io <strong>di</strong>rei, visto anche l'alto livello degli interventi che mi hanno preceduto. Mi scuso col professor<br />

Monge per essere arrivato in ritardo e non aver potuto sentire il suo intervento, ma <strong>di</strong>ciamo i richiami che<br />

abbiamo avuto modo in questi pochi minuti <strong>di</strong> darci ecco mi confermano quanto ho appena detto.<br />

Un saluto in particolare, se permettete, a nome della presidente Bresso e dell'assessore Manica, che ieri<br />

mi ha chiesto appunto <strong>di</strong> sostituirla, indegnamente io <strong>di</strong>co, ma permettetemi qui oggi un saluto in<br />

particolare agli amici stranieri, ai nostri cugini, fratelli e amici come li ha definiti Chiabrera, che arrivano da<br />

oltralpe.<br />

Marco Bellion<br />

Consigliere Regione piemonte<br />

“Il turismo elemento <strong>di</strong> promozione e valorizzazione del territorio”<br />

Devo <strong>di</strong>re che l'intervento del dottor Souchier mi ha particolarmente colpito, nel senso che lo <strong>di</strong>co non<br />

solo per le comuni origini, che naturalmente Luigi ha subito voluto sottolineare, valpellicesi, torresi, ma lo<br />

<strong>di</strong>co perché credo profondamente in quanto lui ha detto, cioè che il turismo è innanzitutto persone che si<br />

incontrano e nel modo in cui si incontrano si determina o meno il successo anche <strong>di</strong> un'attività importante,<br />

50 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

.<br />

che la accompagnano. Quin<strong>di</strong> si muove su due livelli: il livello dei governi, delle istituzioni europee ed il livello<br />

dei citta<strong>di</strong>ni e delle loro associazioni spontanee. E debbo <strong>di</strong>re che questa mobilitazione ha una vecchia data<br />

perché risale ai tempi della resistenza, quando cioè negli anni bui dell'Europa della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

sono nate in tutta Europa delle reazioni alla barbarie che era in corso e quin<strong>di</strong> posso ricordare che nel 1941 a<br />

Ventotene veniva redatto il manifesto per l'Europa libera e unita <strong>di</strong> Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi (episo<strong>di</strong>o<br />

che poi è stato ricordato dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come suo primo atto<br />

dopo le elezioni a maggio recandosi appunto a Ventotene). Ma ci sono stati anche altri movimenti: in<br />

Germania a Monaco, e c'è un bellissimo film che è uscito quest'anno in Germania che è circolato anche in<br />

Italia, che io ho avuto modo <strong>di</strong> vedere, quello sulla Rosa Bianca su quel movimento che nacque a Monaco <strong>di</strong><br />

Baviera che si manifestò nel febbraio del '43 con la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> volantini all'Università, poi sappiamo il<br />

triste epilogo della vicenda, ma voglio ricordare che nel volantino che <strong>di</strong>stribuirono i giovani studenti<br />

universitari <strong>di</strong> Monaco, c'erano delle parole come Europa, federalismo, democrazia, libertà e questo noi lo<br />

ritroviamo in Belgio, in Francia, tanto che quando Altiero Spinelli nel 1944 ormai aveva lasciato ovviamente<br />

Ventotene, ma partecipando alla Resistenza si reca in Svizzera e cerca <strong>di</strong> allacciare i rapporti con chi ha fatto<br />

delle riflessioni uguali alle sue ritrova degli amici. Trova profughi tedeschi, polacchi, trova il modo <strong>di</strong> mettersi<br />

in contatto con la Resistenza francese. E questo movimento è stato sempre un movimento che ha<br />

supportato il processo <strong>di</strong> integrazione europea e ne è una componente fondamentale. L'AICCRE è l'erede, è<br />

una delle tante organizzazioni nate sulla base <strong>di</strong> queste riflessioni; fu fondata da Umberto Serafini che è<br />

scomparso purtroppo l'anno scorso, però è sempre stata in prima linea nell'organizzare la partecipazione dei<br />

comuni, delle province, delle regioni in Italia e negli altri paesi europei sull'obiettivo della unificazione<br />

europea. Voglio ricordare soltanto che gli enti locali si sono mobilitati in più <strong>di</strong> un'occasione e le cito.<br />

Innanzitutto voglio ricordare la grande manifestazione che si svolse a Roma nel <strong>di</strong>cembre del 1975 al<br />

Campidoglio per riven<strong>di</strong>care l'elezione <strong>di</strong>retta del parlamento europeo. In quell'occasione fu presa la<br />

decisione <strong>di</strong> eleggere <strong>di</strong>rettamente il parlamento europeo e la prima elezione avvenne quattro anni dopo.<br />

Voglio anche ricordare un'altra grande manifestazione: quella del 1985, <strong>di</strong>eci anni dopo, a Milano, in<br />

occasione del vertice che riuniva i capi <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> governo che poi presero in esame <strong>di</strong> trattato <strong>di</strong> Unione<br />

Europea elaborato da Spinelli che nel frattempo era <strong>di</strong>ventato parlamentare europeo. Approvato dal<br />

parlamento europeo il trattato <strong>di</strong>ede luogo alla conferenza intergovernativa che elaborò l'atto unico europeo<br />

che permise la realizzazione del mercato unico nel 1992 ma introdusse una riforma istituzionale importante<br />

perché per la prima volta stabilì che nei trattati e nelle procedure decisionali della comunità europea il voto a<br />

maggioranza, la procedura <strong>di</strong> codecisione. E questo è un fatto democratico la codecisione, parlamento e<br />

consiglio. Voglio ancora aggiungere che nel 1967 e nel 1988 gli enti locali italiani furono protagonisti e<br />

aiutarono nella raccolta <strong>di</strong> firme per due leggi <strong>di</strong> iniziativa popolare. La prima, quella del '67 per l'elezione<br />

<strong>di</strong>retta dei delegati italiani al Parlamento europeo, l'altra quella dell'88 fu un'iniziativa per un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge<br />

<strong>di</strong> natura costituzionale che poi dette luogo ad un referendum sul fatto che l'Italia avrebbe sostenuto il ruolo<br />

del parlamento europeo nella elaborazione <strong>di</strong> una costituzione europea. Voglio ricordare che questo<br />

referendum a cui avrete partecipato, si tenne in contemporanea con le elezioni europee nel giugno dell'89 ed<br />

il risultato fu che l'88,2% degli italiani partecipanti al voto rispose favorevolmente. Negli anni più recenti<br />

abbiamo avuto gran<strong>di</strong> manifestazioni a favore della costituzione dell'Europa nel '96 a Firenze e nel 2000 in<br />

occasione del vertice <strong>di</strong> Nizza. Voglio ricordare in tutte e due le occasioni la grande partecipazione dei<br />

comuni piemontesi e molti <strong>di</strong> voi, sindaci assessori eravate presenti a queste manifestazioni tanto che<br />

possiamo citare il vertice <strong>di</strong> Nizza, dove erano presenti 170 comuni italiani <strong>di</strong> cui quasi l'80% erano<br />

piemontesi. Ho voluto ricordare queste cose perché sono importanti, fanno parte della nostra storia, in<strong>di</strong>cano<br />

il ruolo che abbiamo avuto nel promuovere il processo <strong>di</strong> integrazione europea. Ma voglio ancora ricordare la<br />

grande partecipazione che c'è stata da parte dei comuni piemontesi in occasione del referendum francese<br />

del '92 sul trattato <strong>di</strong> Mastricht e del referendum del 2005 per il trattato costituzionale quando appunto sono<br />

stati sfruttati i canali del gemellaggio e i sindaci dei comuni piemontesi hanno scritto ai comuni francesi<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

11


sollecitando e auspicando il voto favorevole francese ai due trattati. Detto questo vorrei aggiungere,<br />

richiamandomi a quanto è stato ricordato precedentemente, noi oggi purtroppo abbiamo nel processo<br />

costituente europeo in corso il no francese ed il no olandese al trattato costituzionale e naturalmente questo<br />

per il momento rappresenta da parte <strong>di</strong> qualcuno una battuta <strong>di</strong> arresto del processo <strong>di</strong> integrazione europea.<br />

Questa è un'opinione che va contestata. Giustamente l'Onorevole Susta ci ricordava che il processo è in<br />

corso, abbiamo già 16 ratifiche più quelle <strong>di</strong> Romania e Bulgaria quin<strong>di</strong> il problema è che la partita per<br />

l'entrata in vigore della Costituzione europea non è chiusa, ma soltanto che noi dobbiamo ovviamente<br />

stu<strong>di</strong>are e porci il problema <strong>di</strong> come poter avanzare e <strong>di</strong> come noi possiamo attraverso la costituzione<br />

ottenere gli strumenti <strong>di</strong> governo europeo <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno. Noi abbiamo bisogno <strong>di</strong> portare a<br />

compimento la strategia <strong>di</strong> Lisbona; abbiamo bisogno <strong>di</strong> una politica estera e <strong>di</strong> sicurezza europea perché in<br />

fondo i fatti del Me<strong>di</strong>o Oriente <strong>di</strong> questa estate ci ricordano quale deve essere il ruolo dell'Europa. Noi<br />

abbiamo bisogno <strong>di</strong> un governo democratico che <strong>di</strong>a legittimità democratica alle decisioni che vengono<br />

prese a livello europeo. E allora ci sono tante cose da fare, che spingono a chiedere la costituzione. Io voglio<br />

soltanto ricordare alcuni punti, alcuni contenuti qualificanti della costituzione perché da molte parti si è detto<br />

è un testo complesso, <strong>di</strong>fficile, è un testo che i citta<strong>di</strong>ni non comprendono. È un testo che non è stato spiegato<br />

perché certamente è un testo molto voluminoso, però dobbiamo guardare le parti essenziali, perché una<br />

parte predominante, cioè la parte terza del trattato è semplicemente un testo unico che riunisce e dà unità a<br />

tutti i trattati precedenti. Ma le parti fondamentali della costituzione sono la parte prima che ridefinisce gli<br />

assetti costituzionali. La parte seconda che è la carta dei <strong>di</strong>ritti fondamentali dei citta<strong>di</strong>ni già approvata<br />

all'inizio del 2000 ma non ancora entrata in vigore, e l'ultima parte la parte quarta, con le norme transitorie e<br />

finali per poter mettere in atto la costituzione e l'indomani provvedere eventualmente a una sua revisione. I<br />

punti qualificanti della costituzione non sono pochi ed io li voglio ricordare qui. Innanzitutto abbiamo<br />

l'introduzione della personalità giuri<strong>di</strong>ca e attraverso <strong>di</strong> essa la comunità europea <strong>di</strong>venta un soggetto<br />

internazionale riconosciuto. Può emettere prestiti sui mercati internazionali, può essere rappresentata sul<br />

piano <strong>di</strong>plomatico. Poi abbiamo ad<strong>di</strong>rittura la possibilità <strong>di</strong> avere un presidente della commissione europea<br />

praticamente eletto dai citta<strong>di</strong>ni sulla base dei risultati delle elezioni per il parlamento europeo. Questo è<br />

l'articolo della prima parte n. 27. Quin<strong>di</strong> noi praticamente avremo un cancellierato europeo, lo stato delle<br />

elezioni ci dà un governo europeo. L'introduzione <strong>di</strong> un Ministro degli esteri dell'Europa e mi sembra che<br />

questo sia necessario per dare una voce unica all'azione esterna dell'Unione Europea. La possibilità <strong>di</strong><br />

portare avanti delle cooperazioni strutturate nel campo della politica estera e della <strong>di</strong>fesa. Poi un altro punto<br />

importante riguarda le amministrazioni locali, il rifiuto del superstato con un riconoscimento del sistema delle<br />

autonomie locali e regionali degli stati membri, l'articolo 5. E naturalmente questo nel rispetto dei principi <strong>di</strong><br />

sussi<strong>di</strong>arietà e proporzionalità che ovviamente favorisce l'affermazione <strong>di</strong> un sistema federale articolato a<br />

tutti i livelli. Poi abbiamo ancora l'assunzione degli obiettivi dell'Unione emblematici anche per il resto del<br />

mondo. Voglio ricordare l'articolo 3 dove <strong>di</strong>ce che l'Unione promuove la pace, i suoi valori e il benessere dei<br />

popoli. Realizza un'economia sociale <strong>di</strong> mercato, competitiva ed ecocompatibile e promuove una forte<br />

coesione economica, sociale e territoriale. Infine il trattato prevede la creazione <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> libertà<br />

sicurezza e giustizia e l'introduzione della carta dei <strong>di</strong>ritti fondamentali. Ecco allora che noi dobbiamo porci il<br />

problema <strong>di</strong> come dobbiamo agire affinché la Costituzione possa entrare in vigore. Il Ministro francese degli<br />

Interni Sarkozi ne ha parlato, si è pronunciato in più occasioni il Cancelliere tedesco Merkel, in Italia il nostro<br />

Ministro degli Interni Amato ha creato una commissione che dovrà riflettere; però un dato <strong>di</strong> fatto è che il<br />

problema è sul tavolo e quin<strong>di</strong> nelle cancellerie europee si <strong>di</strong>scute del come andare avanti. Eventualmente<br />

rivedere qualcosa <strong>di</strong> questo progetto ma il problema è soprattutto oggi come riuscire a recuperare il no<br />

francese e il no olandese e come riusciamo a portare sulla ratifica alcuni stati titubanti. Io credo che, e con<br />

questo introduco quello che può essere il pensiero <strong>di</strong> ambienti federalisti, questo <strong>di</strong>battito sia importante ma<br />

che deve essere affiancato da un'iniziativa che introduca dei meccanismi <strong>di</strong> consenso popolare. Cioè noi<br />

dobbiamo affiancare a quello che è un processo decisionale dei governi, dei parlamenti nazionali, quello che<br />

è un intervento dei citta<strong>di</strong>ni e questo lo si può ottenere soltanto se riusciamo a far passare l’idea <strong>di</strong> un<br />

Il museo è locale, nel senso che nasce dai desideri, dalle riflessioni, dai convincimenti e dai valori della<br />

città, della comunità, della nazione dove esso nasce. I musei non nascono mai per caso, se pensate che<br />

un assessore possa decidere <strong>di</strong> far nascere un museo sbagliate, perché dopo alcuni anni il museo verrà<br />

chiuso; deve esserci un consenso popolare, <strong>di</strong> comunità, attorno se no la cosa in sé deperisce. E quin<strong>di</strong><br />

rapporto con il territorio. La funzione del museo rispetto al territorio è anche qui notevolmente cambiata,<br />

non è più il luogo dove, come <strong>di</strong>cevamo prima, si conserva dentro uno scrigno i beni, i tesori della patria<br />

ma è un luogo che crea delle interazioni. Con chi? Soprattutto con gli abitanti, soprattutto con gli abitanti,<br />

crea delle interazioni che sono <strong>di</strong> tipo ovviamente, principalmente <strong>di</strong>rei, <strong>di</strong> tipo culturale; crea dei nuovi<br />

saperi, <strong>di</strong>venta un luogo <strong>di</strong> istruzione. .<br />

Noi quando parliamo <strong>di</strong> musei pensiamo agli Stati Uniti <strong>di</strong> solito, pensiamo ai gran<strong>di</strong> musei, pensiamo al<br />

MOMA, pensiamo… al Louvre. Tutti conosciamo il caso <strong>di</strong> Bilbao con questo museo che è stato paracadutato<br />

praticamente in una città che viveva una crisi post-industriale, il fatto <strong>di</strong> creare quel museo ha<br />

creato moltissimi posti <strong>di</strong> lavoro. Io ho parlato con l'assessore che allora aveva deciso questa operazione,<br />

mi <strong>di</strong>sse che si giocava tutto perché nessuno credeva a un'operazione <strong>di</strong> quel tipo lì. Questo è un<br />

caso eclatante, però è anche questa una <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> quanto può incidere il museo. Sulla comunità<br />

interviene sia creando delle situazioni culturali nuove sia creando il sapere sia creando nuovi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

istruzione. Noi ad esempio, parlo per i presenti italiani, sappiamo benissimo che la nostra scuola non<br />

arriva… ha dei limiti che non può coprire e quin<strong>di</strong> questi limiti devono essere coperti da altre istituzioni.<br />

Negli Stati Uniti ricordavo che la funzione del museo non è soltanto quella <strong>di</strong> espositivo, conservazione,<br />

ma è anche e soprattutto una funzione <strong>di</strong> istruzione. Già nell'800 i <strong>di</strong>rettori dei musei americani <strong>di</strong>scutevano<br />

quale orario potevano adottare, perché? Per favorire gli impiegati e gli operai che potessero venire<br />

alla sera a visitare i musei.Concludo tornando al luogo dove siamo. Il livello internazionale del museo<br />

serve per creare delle relazioni e far conoscere la cultura del luogo e i maggiori eventi e i maggiori fatti<br />

della cultura internazionale; serve a trasferire memoria, serve a creare un immaginario collettivo.<br />

Il castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> opera e si è posto fin dall'inizio come museo a carattere internazionale, è stata una<br />

scelta <strong>di</strong> campo voluta, potevano esserci altre scelte: operare a livello nazionale oppure operare su<br />

determinati settori dell'arte contemporanea, mentre invece la scelta che è stata fatta è stata<br />

quella <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire un punto <strong>di</strong> riferimento internazionale. Questo ha fatto sì che tutte le attività<br />

che sono state svolte al museo dal 1984 ad oggi hanno avuto quel taglio. Parte dell'Europa, parte degli<br />

Stati Uniti, gli artisti che non avevano mai esposto in Italia ma che erano conosciuti già a livello<br />

internazionale vengono a esporre a <strong>Rivoli</strong>. Questo fa sì anche che il museo <strong>di</strong>venta un portatore <strong>di</strong><br />

cultura, noi qua <strong>di</strong>amo la possibilità a un pubblico, che è un pubblico, pur ardendo <strong>Rivoli</strong> una gran parte<br />

<strong>di</strong> visitatori stranieri, ovviamente è un pubblico italiano, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>amo la possibilità <strong>di</strong> conoscere ciò che<br />

accade a livello internazionale. Per quanto riguarda l'aspetto invece locale l'interazione <strong>di</strong> cui parlavo<br />

prima si è realizzata con una serie <strong>di</strong> iniziative che sono iniziative <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong> istruzione ma che sono delle<br />

iniziative anche <strong>di</strong> marketing. Cosa voglio <strong>di</strong>re? Voglio <strong>di</strong>re che il museo non si è limitato a creare dei<br />

laboratori in <strong>di</strong>partimento educazione, <strong>di</strong> entrare in contatto con il mondo della scuola, noi abbiamo il<br />

<strong>di</strong>partimento educazione uno dei più importati d'Europa, anche da un punto <strong>di</strong> vista sperimentale, per far<br />

conoscere cosa si fa nel museo e l'arte contemporanea.<br />

.<br />

Succede che il <strong>di</strong>partimento, e adesso anche un altro settore che abbiamo istituito <strong>di</strong> promozione, ha<br />

proprio l'incarico <strong>di</strong> creare delle situazioni <strong>di</strong> partecipazione del museo al <strong>di</strong> fuori del museo stesso; noi<br />

siamo in grado <strong>di</strong> creare eventi o <strong>di</strong> partecipare o <strong>di</strong> creare conferenze o cicli sull'arte contemporanea o<br />

<strong>di</strong> altro tipo in realtà che non sono all'interno della nostra sede ma sono in tutta Italia e anche a volte<br />

all'estero. Partecipiamo a convegni, partecipiamo a saloni culturali ovviamente, dove possiamo<br />

contattare un vasto pubblico. Vorrei chiudere questo mio breve intervento facendo una specie <strong>di</strong> piccola<br />

scheda del museo, che ha alcune caratteristiche particolari. Innanzitutto bene è stato detto che il museo<br />

è nato nell'84 e nasce ponendosi <strong>di</strong> fronte a delle gran<strong>di</strong> sfide. Una sfida, la prima, è che in Italia nell'84<br />

l'arte contemporanea era una illustre sconosciuta, a <strong>di</strong>fferenza degli altri Stati europei in Italia non<br />

esistevano musei che si occupassero solo del contemporaneo e quin<strong>di</strong> questa era una sfida.<br />

La lungimiranza della Regione Piemonte fece sì che qui nacque il primo museo d'arte contemporanea.<br />

12 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

49<br />

.


Massimo Melotti<br />

Responsabile Relazioni Esterne Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> - Museo d’Arte Contemporanea<br />

“Globale e locale: istituzioni culturali e territorio”<br />

Bene, innanzitutto vi porto il saluto della <strong>di</strong>rezione del museo e spero che vi siate trovati bene, perché<br />

ormai i vostri lavori stanno terminando. È stato un vero piacere e onore per noi tutti ospitarvi qui, io ho<br />

sentito anche, compatibilmente con i miei impegni <strong>di</strong> lavoro, alcune fasi del vostro convegno.<br />

Io non so se sia stato un male perdere la collezione Panza <strong>di</strong> Biumo, probabilmente oggi avremmo qua il<br />

museo Panza <strong>di</strong> Biumo mentre invece oggi abbiamo un museo internazionale, uno dei più importanti<br />

d'Europa, che è uno dei riferimenti culturali della comunità in cui il museo si trova ed è uno dei punti <strong>di</strong><br />

riferimento per la cultura internazionale. Parto da questa osservazione perché? Perché ho intitolato non a<br />

caso il mio intervento, ho messo due aggettivi: globale e locale, perché secondo me queste due situazioni<br />

ben presentano che cosa può essere, che cos'è e che cosa può essere il museo oggi.<br />

Il museo oggi, museo non solo d'arte contemporanea ma forse più ancora il museo d'arte<br />

contemporanea, è un luogo <strong>di</strong> cultura che sta velocemente cambiando ed ha in sé delle caratteristiche<br />

che sono caratteristiche in sintonia con la nostra società, che è una società ormai <strong>di</strong> globalizzazione. Sarò<br />

estremamente breve. Globalizzazione perché? Perché tutta la cultura, e quin<strong>di</strong> tutti gli oggetti che<br />

sono simbolo <strong>di</strong> cultura, tutti gli oggetti che sono all'interno del museo, sono beni simbolici, noi a questi<br />

oggetti <strong>di</strong>amo un grande significato e un grande valore, un valore superiore al loro valore d'uso, cioè<br />

questo paradosso che Pomian definisce, e cioè che noi mettiamo nei musei degli oggetti che non si<br />

possono più usare, hanno perso il loro valore d'uso ma ciononostante li carichiamo <strong>di</strong> un altro valore<br />

molto più importante, un valore simbolico che rappresenta la nostra cultura, i nostri valori, in ciò che<br />

cre<strong>di</strong>amo, e che ci comunicano qualcosa che fa riferimento al nostro immaginario.Questi oggetti fanno<br />

riferimento non solo all'immaginario della comunità che li ha prodotti ma hanno un carattere internazionale,<br />

hanno un valore universale e pertanto per questo il museo, anche il piccolo museo, anche il museo <strong>di</strong> una<br />

piccola città, ha in sé le caratteristiche per poter <strong>di</strong>alogare con il mondo e questo dovrebbe far riflettere chi si<br />

occupa <strong>di</strong> turismo.Molto spesso nei piccoli centri, nei centri <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a portata, vi sono delle istituzioni culturali<br />

o dei musei che hanno in sé dei piccoli tesori che non vengono utilizzati, perché ancora si pensa che il museo<br />

sia un luogo dove si conserva e si espone; non è soltanto quello ormai, abbiamo visto anche nel precedente<br />

intervento quali meccanismi complessi <strong>di</strong> attrazione si stanno creando. E quin<strong>di</strong> il museo deve accettare e<br />

accetta questa sfida, la accetta nella convinzione che ha gli strumenti, nel museo si parla <strong>di</strong> valori universali,<br />

si parla <strong>di</strong> beni culturali, si parla <strong>di</strong> cultura; la cultura <strong>di</strong> per sé ha la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con il mondo. Non<br />

solo cultura intesa come cultura del passato ma e qui so <strong>di</strong> creare qualche perplessità ma soprattutto la<br />

cultura del presente. Noi ci troviamo qua in un museo d'arte contemporanea, non so quanti <strong>di</strong> voi abbiano<br />

fatto un giretto, ci troviamo <strong>di</strong> fronte opere che possono piacerci; io sono convinto che molti <strong>di</strong> voi si<br />

chiederanno: “Ma che cosa è mai quella cosa lì?”, però è questo, l'arte contemporanea ha la funzione <strong>di</strong><br />

mettere in <strong>di</strong>scussione. Mette in <strong>di</strong>scussione le cose in cui noi cre<strong>di</strong>amo e ci invita a un nuovo processo<br />

culturale, è questa la sua funzione, ed è per questo che è importante, perché la società si evolve, non è mai<br />

statica. Questo per quanto riguarda l'aspetto come <strong>di</strong>re? globale, quin<strong>di</strong> la capacità del museo <strong>di</strong> intervenire<br />

nei meccanismi, nei processi culturali che portano al cambiamento e <strong>di</strong> essere comunque un referente<br />

importante anche per tutte le situazioni in cui si creano dei nuovi rapporti con altre comunità, con altre<br />

persone, con coloro che viaggiano, con coloro che sono chiamati turisti. Ma il museo in sé ha anche un'altra<br />

funzione a mio avviso, che è quella locale, che è un po' la sua caratteristica, proprio per le parole <strong>di</strong> cui al<br />

precedente intervento, è una caratteristica che molto spesso è trascurata ma è fondamentale.<br />

48 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

referendum costitutivo europeo per la ratifica del Trattato. Un referendum consultivo da tenersi<br />

contemporaneamente in tutti i paesi europei. Un referendum che permetta l'entrata in vigore della<br />

Costituzione se questo referendum mette in evidenza una maggioranza <strong>di</strong> stati e <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni europei. La cosa<br />

in un certo modo è possibile. Si possono anticipare i contenuti dell'articolo 47 della Costituzione europea che<br />

prevede che i citta<strong>di</strong>ni possano essere portatori <strong>di</strong> una petizione sostenuta da un milione <strong>di</strong> firme. Il problema<br />

quin<strong>di</strong> è quello <strong>di</strong> raccogliere in Europa un milione <strong>di</strong> firme, chiedere alla commissione, al parlamento<br />

europeo ed ai governi nazionali <strong>di</strong> convocare un referendum europeo per la ratifica della costituzione. La<br />

cosa è possibile se si uniscono tutte le forze; se si uniscono le forze dei movimenti europeistici e federalisti,<br />

se si uniscono le forze anche delle amministrazioni locali che come ho detto già in passato, almeno in Italia,<br />

hanno raccolto firme su progetti <strong>di</strong> iniziativa popolare, se anche in questa occasione, provvederanno ad<br />

agevolare la raccolta delle adesioni e soprattutto allora in questo campo <strong>di</strong>viene importante il legame <strong>di</strong><br />

gemellaggio, se questa raccolta <strong>di</strong> firme la organizzano sul loro territorio in contemporanea le associazioni<br />

con i comuni con i quali sono gemellati. Grazie per l'attenzione.<br />

Aurora Tesio<br />

Assessore Relazioni Internazionali Provincia <strong>di</strong> Torino<br />

“La Provincia <strong>di</strong> Torino e il gemellaggio: uno scambio <strong>di</strong> opportunità”<br />

Ringrazio la Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e saluto le amministratrici e gli amministratori presenti e tutti gli ospiti stranieri. La<br />

Provincia <strong>di</strong> Torino da molti anni promuove sul proprio territorio e sostiene il concetto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza europea<br />

attraverso strumenti che si sono via via consolidati e rafforzati, con uno sportello che credo ormai tutti<br />

conosciate che si chiamava Infopoint Europa e oggi si chiama Europe Direct che è in rete con tutte le realtà<br />

dei 25 paesi e che offre un approccio assolutamente quoti<strong>di</strong>ano ai citta<strong>di</strong>ni che vogliono affrontare e<br />

conoscere meglio l'Europa, ma che si rivolgono essenzialmente, e questa è una scelta che abbiamo<br />

compiuto negli ultimi 2 anni, ai territori dei nostri comuni, io <strong>di</strong>co ai 314 che compongono la provincia <strong>di</strong> Torino<br />

senza la città <strong>di</strong> Torino. La città <strong>di</strong> Torino ha molte altre opportunità: ha la sede stessa dello Sportello e noi<br />

pensiamo invece <strong>di</strong> rafforzare, come abbiamo fatto in questi anni, il lavoro con le amministrazioni comunali.<br />

La stessa festa del 9 Maggio, è <strong>di</strong>ventata una festa itinerante all'interno del territorio provinciale, e in questo<br />

modo si proporrà anche nel prossimo anno, che voglio ricordare, è già stato richiamato, per il 2007, per i 50<br />

anni della firma del Trattato <strong>di</strong> Roma. All'interno delle attività che Europe Direct porta avanti e che quin<strong>di</strong> la<br />

Provincia ha scelto <strong>di</strong> portare avanti sul nostro territorio c'è proprio quello <strong>di</strong> sostegno ai Comuni che vogliono<br />

attivare con gli altri enti locali europei e devo <strong>di</strong>re che questa iniziativa che risale alla fine dello scorso anno,<br />

ha già visto questo anno numerosi comuni riuscire attraverso il sostegno e l'aiuto della nostra struttura ad<br />

accedere ai fon<strong>di</strong> che l'Unione Europea ha tra<strong>di</strong>zionalmente messo a nostra <strong>di</strong>sposizione per lo svolgimento<br />

<strong>di</strong> queste attività <strong>di</strong> reciproca conoscenza. Io credo proprio che non si possa assolutamente costruire una<br />

citta<strong>di</strong>nanza europea se non si creano delle occasioni <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> conoscenza. In questo ultimo anno ho<br />

avuto la possibilità in moltissimi comuni della nostra provincia <strong>di</strong> partecipare ad attività che hanno rinnovato<br />

vecchi gemellaggi che si erano un po' assopiti negli archivi comunali oppure che ne aprivano <strong>di</strong><br />

completamente nuovi e credo che questo possa essere indubbiamente un segnale <strong>di</strong> vivacità, tenendo<br />

conto che il tema del gemellaggio e quin<strong>di</strong> la costruzione <strong>di</strong> un rapporto con le altre amministrazioni è un<br />

tema che a parer mio rientra a tutto titolo all'interno <strong>di</strong> quella che viene chiamata para-<strong>di</strong>plomazia ma che io<br />

preferisco chiamare <strong>di</strong>plomazia dal basso. E quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> questa politica <strong>di</strong> rapporto,<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

13


<strong>di</strong> questa politica estera che non è portata avanti soltanto dall'amministrazione centrale, ma proprio dalla<br />

forza, dall'impegno, dall'interesse delle amministrazioni locali che in questi anni hanno rafforzato il loro ruolo<br />

in questo senso anche attraverso le azioni <strong>di</strong> cooperazione decentrata. E quin<strong>di</strong> noi oggi parliamo in modo<br />

particolare dei gemellaggi, delle offerte che vengono anche <strong>di</strong> aiuto e <strong>di</strong> sostegno da parte dell'Unione<br />

europea. Ma ci sono moltissimi gemellaggi sul nostro territorio che recuperano rapporti costruiti con i paesi<br />

emergenti, in via <strong>di</strong> sviluppo, attraverso progetti <strong>di</strong> cooperazione o che hanno recuperato antichi<br />

collegamenti derivati dalla nostra storia <strong>di</strong> migranti e quin<strong>di</strong> da qui tutti i gemellaggi con l'Argentina, con le<br />

città del Brasile, ma più semplicemente anche con una parte delle città della Francia che sono state se<strong>di</strong><br />

della nostra prima emigrazione. Io credo che si debba proseguire in questo lavoro che è stato avviato. Ci<br />

saranno, o almeno, è in <strong>di</strong>scussione un programma che si chiamerà “Citta<strong>di</strong>ni attivi per l'Europa” e che<br />

dovrebbe coprire il 2007-2013 per quanto riguarda i gemellaggi, ma anche per quanto riguarda il sostegno<br />

ad attività che possono vedere uno scambio transnazionale e la costruzione comune <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong><br />

collaborazione. Credo che questi, anche dopo la sperimentazione che in questi anni abbiamo avuto, con gli<br />

Interreg, con gli Aliurbal, per quanto riguarda l'America Latina e i progetti dell'Asia possano essere<br />

veramente delle opportunità che le nostre amministrazioni non devono perdere. E la Provincia <strong>di</strong> Torino che<br />

è assolutamente determinata nel proseguire la strada che in questi anni ha avviato, <strong>di</strong> sostegno ai comuni<br />

nella loro scelta <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> rapporti e <strong>di</strong> conoscenze nella cooperazione decentrata, ma anche nei<br />

gemellaggi, continuerà in questo senso. Tra l'altro noi che avviamo, ormai da molti anni, percorsi <strong>di</strong> sostegno<br />

alla educazione e alla citta<strong>di</strong>nanza europea, per le scuole elementari, me<strong>di</strong>e inferiori, biennio e triennio delle<br />

scuole me<strong>di</strong>e superiori <strong>di</strong>amo sicuramente un contributo importante affinché i futuri citta<strong>di</strong>ni conoscano<br />

quanto molti dei citta<strong>di</strong>ni attuali non conoscono. Quin<strong>di</strong> non soltanto la struttura del Parlamento, della<br />

Commissione, <strong>di</strong> come si costruiscono, <strong>di</strong> come vive l'Unione europea ma proprio questa capacità <strong>di</strong> far<br />

incontrare popoli <strong>di</strong>versi. Esistono per altro anche esperienze <strong>di</strong> Twinning tra le scuole multime<strong>di</strong>ali che<br />

utilizzano lo scambio attraverso Internet e che possono essere sicuramente un ulteriore arricchimento dei<br />

gemellaggi che i Comuni avviano sul territorio con amministrazioni <strong>di</strong> altri paesi. Quin<strong>di</strong> come vedete, così<br />

come si può accedere per risorse, per quanto riguarda iniziative delle associazioni sportive culturali, io penso<br />

all'obiettivo dei giovani perché penso che sia l'obiettivo che noi tutti dobbiamo con<strong>di</strong>videre; perché è appunto<br />

attraverso <strong>di</strong> loro che possiamo rafforzare e rendere più determinato questo percorso europeo. Tra l'altro noi<br />

ci consideriamo molto paesi staccati ma uniti nell'Europa. Ma chi nell'Europa non c'è e arrivo, sono stata<br />

negli ultimi 3 giorni della scorsa settimana in Bosnia a restituire alla città <strong>di</strong> Sarajevo un pezzo <strong>di</strong> territorio<br />

sminato con il contributo della città <strong>di</strong> Torino e della Regione Piemonte; la Bosnia pensa a noi meno come<br />

Italia e più come Unione Europea. E una delle cose che mi hanno più colpito in questo viaggio, che è il<br />

secondo da quando io ho assunto questo incarico, è il fatto che nel momento <strong>di</strong> crisi della guerra, me lo<br />

ripetevano ancora venerdì: “noi aspettavamo l'intervento dell'Europa e l'Europa non è intervenuta”. Questa<br />

cosa, il fatto che si riferissero ai paesi come ad un unicum è molto importante, e noi dobbiamo assolutamente<br />

pensare ai prossimi anni come al rafforzamento <strong>di</strong> questi 25 che <strong>di</strong>venteranno dal prossimo mese <strong>di</strong> gennaio<br />

27 e prevedendo già il rafforzamento con queste parti che hanno vissuti perio<strong>di</strong> così drammatici in territori<br />

così vicini a noi che ci devono far riflettere perché sono città, sono donne e uomini che vivevano come noi e<br />

che si sono ritrovati coinvolti in una guerra spaventosa. Quin<strong>di</strong> proprio questo richiamo che da loro veniva<br />

all'Europa, e questa aspettativa che c'è, ad esempio nella comunità rumena così numerosa nella nostra città<br />

e nella nostra provincia per questo ingresso. Il bisogno che hanno avuto in questo anno <strong>di</strong> rafforzare i rapporti<br />

con la Provincia, con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Torino, con altre amministrazioni per essere preparati al loro ingresso in<br />

Europa, per essere aiutati ad utilizzare le risorse che poi saranno messe in campo, credo che sia quello che<br />

ci deve dare una spinta perché il percorso del trattato riparte si concluda. Perché credo che quello possa<br />

essere senz'altro il nostro futuro orizzonte.<br />

e delle regioni storiche. Si tratta <strong>di</strong> un cammino <strong>di</strong> qualità. Reperiamo le competenze, le buone pratiche, le<br />

migliori pratiche insieme. Questo è un lavoro che è già stato fatto. In seguito definiamo un quaderno <strong>di</strong><br />

carico, un lavoro <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> assistenza mutuale per migliorare, anno dopo anno il lavoro che si fa a<br />

livello locale.<br />

15 città del circuito più le regioni lavorano insieme per creare l'etichetta e quando l'etichetta sarà <strong>di</strong>sponibile<br />

per l'insieme delle città del circuito e <strong>di</strong> tutte le città europee che vorranno parteciparvi.<br />

L'Europa è una destinazione turistica e deve essere più competente, giorno dopo giorno, per essere<br />

cre<strong>di</strong>bile: noi pensiamo che quello che creiamo nel circuito deve essere <strong>di</strong>sponibile, dobbiamo capitalizzare<br />

e fare in modo che tutte le città ne approfittino.<br />

Abbiamo definito una serie <strong>di</strong> temi negli impegni che devono prendere le città e le regioni nel campo della<br />

comunicazione, dell'accessibilità per i portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap ma anche per tutto il pubblico, della qualità per la<br />

gestione dei patrimoni, del lavoro <strong>di</strong> valorizzazione del marketing, la qualità della vita locale, <strong>di</strong> tutta la vita<br />

locale non e solo la promozione. E' l'integrazione sociale. Non si darà un'etichetta <strong>di</strong>cendo loro da questo<br />

momento potete stare tranquilli: noi <strong>di</strong>ciamo questo non è interessante, quello che è interessante è che noi<br />

fissiamo degli obiettivi e che noi possiamo grazie a questa etichetta comunicare con la popolazione .<br />

Facciamo un lavoro che non è visibile: la formazione del personale, il lavoro tra i servizi, il lavoro tra le altre<br />

organizzazioni questo è meno visibile ma è anche importante. Se noi abbiamo l' etichetta europea , abbiamo<br />

visto che facciamo un lavoro <strong>di</strong> qualità, e questo è un argomento politico, è un argomento <strong>di</strong> comunicazione<br />

con la popolazione, con i turisti. Si tratta <strong>di</strong> migliorare la qualità della vita nelle nostre città affinché le nostre<br />

città siano seducenti perché, lo rammento il turismo è un'esperienza. E si può sperimentare l'esperienza del<br />

vivere bene a <strong>Rivoli</strong> solo se la gente è felice <strong>di</strong> vivere a <strong>Rivoli</strong> e se questo si vede. Quando si fa il controllo <strong>di</strong><br />

qualità <strong>di</strong> una città si invia prima lo specialista <strong>di</strong> una città. Quando sarà il momento dell'etichetta si invierà un<br />

esperto in<strong>di</strong>pendente che controlla la qualità sei servizi del turismo. Si invia della gente <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> in Spagna o<br />

in Francia con la missione dell'assistenza mutuale. Questo parlando del gemellaggio è un elemento<br />

estremamente importante: la competenza ce l'abbiamo a casa nostra. Adesso vi parlerò <strong>di</strong> Memo: siamo<br />

nell’ambito della promozione turistica. Memo propone dei servizi che sono destinati a mettere in relazione gli<br />

internauti con i professionisti del turismo per organizzare e prenotare dei viaggi verso le nostre destinazioni,<br />

perché noi vogliamo dei turisti a casa nostra. Memo è gia il primo su yahoo , c'è un lavoro <strong>di</strong> qualità, bisogna<br />

essere il primo della lista, altrimenti non si è abbastanza visibili. E' un'operazione degli industriali del turismo,<br />

della comunicazione, abbiamo parlato del partenariato pubblico-privato, ma noi non siamo gli industriali noi<br />

vogliamo essere i destinatari (il leader è una camera <strong>di</strong> commercio e i partners sono delle città e delle<br />

imprese). Per fare la prova, testando il sistema, abbiamo selezionato 5 città, <strong>di</strong> cui 4 fanno parte del circuito<br />

e un'altra Bologna non ne fa ancora parte ma speriamo che questo accada. Noi vi proponiamo delle<br />

esperienze che vanno incontro ai vostri bisogni. I contenuti storici: i contenuti arrivano dalle città ma anche<br />

dai professionisti, dagli storici, dalle enciclope<strong>di</strong>e. Abbiamo la presentazione <strong>di</strong> una città perché l'atto <strong>di</strong><br />

acquisto turistico si fa partendo da una città: vado a Ginevra, a Torino e su questa città io ho tutti gli elementi<br />

che possano interessarmi sulla sua storia suo patrimonio culturale. Abbiamo fatto un sistema “ news a<br />

frendly”: noi responsabili delle città possiamo dare i dati , questo riduce i costi e rende più <strong>di</strong>namico il tutto.<br />

Valorizziamo i luoghi storici da visitare . L'aspetto prenotazione: il turista è a casa sua su internet Il sistema<br />

propone tre categorie <strong>di</strong> offerta <strong>di</strong> turismo, degli uffici del turismo o equivalenti con i servizi annessi, de tour<br />

operators, delle imprese . E' l'insieme degli operatori. Ecco un po' come funziona. Ultimo elemento: la<br />

<strong>di</strong>mensione telefonica. I servizi proposti dal mobile Travel guide. Io posso prenotare con il mio cellulare. Due<br />

esempi <strong>di</strong> strumenti che abbiamo creato. È un po' <strong>di</strong> fortuna e la fortuna è, come <strong>di</strong>cevo all'inizio, 0,5% <strong>di</strong><br />

fortuna vera e 95% <strong>di</strong> lavoro vero: quello che voi fate Penso che noi possiamo lavorare insieme per<br />

sviluppare questo tipo <strong>di</strong> cammino. Noi siamo a servizio della nostra popolazione e il turismo è un modo <strong>di</strong><br />

rendere servizio alla nostra popolazione molto importante.<br />

14 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

47


vole. Cosa facciamo in questi circuiti? Organizziamo dei seminari, delle sessioni <strong>di</strong> formazione europea, ma<br />

sempre su iniziativa delle città. Non è un'istituzione imposta da Bruxelles o da altre parti, sono le città che<br />

decidono <strong>di</strong> fare delle attività, che si prendono la responsabilità.<br />

Abbiamo dunque delle connessioni interregionali, le chiamiamo così, create dalle città. Una città <strong>di</strong>ce per<br />

esempio sono interessata al turismo: mi propongo come leader e si comincia a lavorare insieme a due, a<br />

cinque, a <strong>di</strong>eci, a quin<strong>di</strong>ci su un tema e si fabbrica un prodotto che serve la realtà e lo sviluppo locale.<br />

Dunque oggi noi abbiamo il progetto <strong>di</strong> cui vi ho parlato, il turismo, la sensibilizzazione ai patrimoni,<br />

l'educazione della popolazione e dei turisti, in particolare delle informazioni sul patrimonio e sulla qualità<br />

urbana, i siti internet, che sono degli strumenti <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> promozione, la partecipazione dei<br />

giovani al circuito: si utilizza il circuito per rendere possibile lo sviluppo <strong>di</strong> politiche giovanili .<br />

Visto che abbiamo questi circuiti, utilizziamo il circuito come supporto per sviluppare altri partenariati in<br />

altri ambiti economici, giovani, sportivi, etc.<br />

E così che si guadagna del tempo, dei sol<strong>di</strong>, della competenza, perché il circuito funziona già e voi sapete<br />

che lavorare insieme, a livello europeo, costa caro, porta via del tempo, i funzionari hanno molto lavoro, ma<br />

una volta cominciato possono aiutare gli altri (quelli della cultura possono aiutare quelli del turismo ecc. ,<br />

dello sport). Un'ultima connessione che funziona ultimamente è quella <strong>di</strong> patrimonio e letteratura: ci sono<br />

molte città che hanno un legame con la letteratura perché ci sono degli scrittori che <strong>di</strong>ventano abitanti e<br />

lavorano insieme a delle azioni comuni.<br />

E poi creiamo degli strumenti, perché cambiare va bene ma capitalizzare l'esperienza è positivo e la<br />

capitalizzazione dell'esperienza si fa attraverso la professionalità.<br />

Innanzitutto chie<strong>di</strong>amo alle nostre città <strong>di</strong> creare un forum locale del patrimonio dove tutte le entità pubbliche<br />

e private legate dal patrimonio si incontrano almeno una o due volte all'anno.<br />

E' facile a <strong>di</strong>rsi ma non sempre facile a farsi, perché non rientra nelle abitu<strong>di</strong>ni amministrative, delle<br />

università, delle società. Noi chie<strong>di</strong>amo ai nostri membri, invece, <strong>di</strong> farlo sistematicamente.<br />

C'è la carta europea <strong>di</strong> cui io vi parlavo che è la colonna vertebrale del lavoro, il nostro sito internet, c'è il sito<br />

istituzionale del circuito (avecnet.net in francese e avecnet.com in inglese “Culture Tourism Europe”) che è il<br />

portale che presenta l'insieme delle destinazioni turistiche e che rinvia ai siti internet delle <strong>di</strong>verse città. E' un<br />

prodotto finanziato dal circuito per le città, gestito dalle città.<br />

Abbiamo delle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e professionali che vendono una città all'altra dove si finanzia loro un mese <strong>di</strong><br />

soggiorno più il viaggio. L'Università Europea del Patrimonio è un'iniziativa delle città che avevano un<br />

problema <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità per la gestione del patrimonio locale e la sensibilizzazione, 5 città si sono associate<br />

a 5 università in tre anni e hanno creato un master europeo per la gestione e la valorizzazione del<br />

patrimonio. È un'iniziativa delle città che nasce dalle loro esigenze: le città si sono associate con le università<br />

per risolvere i loro problemi. Memo è un progetto <strong>di</strong> promozione turistica del turismo delle città su internet.<br />

Qualifica la nostra etichetta <strong>di</strong> qualità Perchè abbiamo visto che applicare la carta è <strong>di</strong>fficile, quello che ci<br />

manca è la metodologia, abbiamo dunque deciso <strong>di</strong> , con il sostegno della FNOR che è l'Organizzazione<br />

Francese <strong>di</strong> Normalizzazione e il finanziamento dell'Unione Europea, <strong>di</strong> creare un metodo <strong>di</strong> qualità con<br />

un'etichetta che sarà data alle città che rispettano alcuni canoni. Progetti ne abbiamo fatti tanti, ne facciamo<br />

sempre. Il gemellaggio e il suo circuito, è anche una capitalizzazione <strong>di</strong> esperienza e tra le esperienze nel<br />

fare dei dossier europei, riuscire ad essere finanziati e gestire dei progetti in tutte le città. Questo è un<br />

capitale molto importante per un circuito che ci permette <strong>di</strong> avere dei progetti finanziati dall'Unione Europea,<br />

e i nostri progetti sono sempre selezionati dall'Unione Europea, a volte non sempre il primo anno ma<br />

generalmente il secondo anno.<br />

Il progetto Qualicities: suo obiettivo è <strong>di</strong> aiutare le città ad iniziare un cammino <strong>di</strong> sviluppo durevole delle città<br />

46<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

Giuseppe Misuraca<br />

Assessore Turismo e Gemellaggio Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

“Il gemellaggio come opportunità <strong>di</strong> promozione della città”<br />

Buonasera e benvenuti a tutti, veramente un grazie <strong>di</strong> cuore. Oggi è un giorno importante per la nostra città.<br />

Uno <strong>di</strong> quei giorni che lasciano un segno per lo sviluppo <strong>di</strong> relazioni, <strong>di</strong> amicizia. Noi con i nostri gemellati<br />

abbiamo cercato <strong>di</strong> costruire innanzitutto una amicizia. Ma anche per la crescita culturale, turistica ed<br />

economica della nostra città. Oltre 40 anni fa si stipulava il primo gemellaggio con Montelimar (celebrato<br />

qualche anno fa) poi seguiva quello con la città <strong>di</strong> Kranj in Slovenia, successivamente quello con<br />

Ravensburg che a sua volta era già gemellata con Montelimar, quin<strong>di</strong> abbiamo fatto un gemellaggio a tre e<br />

l'ultimo nell'86 con Mollet del Vallès, vicino a Barcellona e oggi appunto festeggiamo il ventennale. Noi ci<br />

auspichiamo anche che ci possa essere un gemellaggio a quattro fra le nostre quattro città. Un gemellaggio<br />

tra Mollet, Montelimar e Ravesburg, a questo punto ci sarebbero buone opportunità anche per intercettare<br />

dei finanziamenti europei. Allora quando sono stati incominciati i gemellaggi lo spirito era quello <strong>di</strong><br />

solidarietà, della amicizia tra città <strong>di</strong> paesi <strong>di</strong>versi che ancora erano separati con le frontiere, con le<br />

conseguenze che ne derivavano. Dai documenti che bisognava fare, c'era la Carta d'identità, c'era una<br />

dogana, c'era una moneta <strong>di</strong>versa; però c'era una grande volontà <strong>di</strong> conoscersi, <strong>di</strong> creare un gruppo <strong>di</strong> amici<br />

e scongiurare eventuali guerre che purtroppo negli anni '30 e '40 ci hanno visti <strong>di</strong>visi. In occasione del<br />

ventennale con Mollet noi vogliamo anche ricordare il settantesimo della guerra civile spagnola, quella che<br />

nel '36 ha visto la Spagna <strong>di</strong>vidersi e creare delle trage<strong>di</strong>e immani. Che ha visto anche la partecipazione dei<br />

nostri italiani. Nei primi anni dei gemellaggi nessuno pensava che potesse <strong>di</strong>ventare una opportunità<br />

turistica, questo fino a qualche anno fa. Nella nostra città nel 1984 quando apriva questo splen<strong>di</strong>do castello<br />

dove c'è il più importante museo italiano <strong>di</strong> arte contemporanea (colgo l'occasione per ringraziare la signora<br />

Gianelli per la sua ospitalità ma anche per il lavoro che sta facendo nel museo), quando apriva il museo<br />

pensate che chiudevano i due alberghi che avevamo in via Piol: i Tre Re ed il Sirena. Ecco quello fu una<br />

grossa per<strong>di</strong>ta, perché immaginate qui adesso avere i due alberghi nel centro storico quanto potrebbe<br />

essere utile. Restava solo la Pensione Davide che più che altro funzionava solo con la caserma dei militari.<br />

Oggi dove abbiamo alloggiato i nostri ospiti, la Pensione Davide è <strong>di</strong>ventato un bellissimo albergo, molto<br />

accogliente, un tre stelle. Quin<strong>di</strong> pensate che passi in avanti sono stati fatti e questo grazie al gemellaggio e<br />

a tutto quello che si è fatto intorno. Quando chiusero questi alberghi la situazione nei rapporti <strong>di</strong> scambio ne<br />

risentì perché non c'era la possibilità <strong>di</strong> ospitare le persone. Mi raccontano gli insegnanti che quando<br />

arrivavano le scolaresche, come tutt'ora avviene in occasione degli scambi <strong>di</strong> gemellaggio, i ragazzi<br />

venivano ospitati nelle famiglie mentre gli insegnanti dovevano essere ospitatati dagli alberghi e non si<br />

sapeva come fare, dove alloggiarli. Il problema era anche quello della allora Carlo Mastri che è stato<br />

Vicesindaco <strong>di</strong> questa città, che voglio ricordare in questa sede e che è mancato pochi mesi fa; che quando<br />

portava le delegazioni delle città gemellate (specialmente lui aveva una grande passione per Kranj) le<br />

accompagnava a vedere il Castello e poi non c'era nient'altro da vedere quin<strong>di</strong> le portava a Torino. Oggi per<br />

fortuna la situazione è cambiata: abbiamo molti monumenti che abbiamo recuperato, innanzitutto la Casa<br />

del Conte Verde, i campanili, i palazzi storici. Quin<strong>di</strong> abbiamo creato una struttura intorno, delle opportunità<br />

intorno al Castello per visitare la nostra città. Ecco a cosa è servito il gemellaggio per noi. Oltre i valori<br />

dell'amicizia, della solidarietà, della costruzione dell'Europa unita, ma non solo unita economicamente, ma<br />

un'Europa unita, come qualcuno ha detto prima <strong>di</strong> me, dal basso, dalla popolazione. Ecco in questo il<br />

gemellaggio è stato molto importante; ci ha permesso <strong>di</strong> credere e <strong>di</strong> realizzare queste cose. Per tornare a<br />

quanto <strong>di</strong>cevo prima sull'ospitalità, <strong>di</strong> quando venivano le città gemellate ma anche quando noi andavamo a<br />

visitare le città gemellate, ricordo che Nino Boeti quando andava a fare una visita a Ravesburg o a Mollet;<br />

ogniqualvolta tornava questa era l'occasione per proporre nuovi lavori per la nostra città.<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

15


Quin<strong>di</strong> il recupero del centro storico è partito anche da questo, da questo confronto con le città gemellate. E<br />

questo per migliorare la nostra immagine, per pensare ad un futuro progetto turistico. Ma innanzitutto mi<br />

<strong>di</strong>ceva che l'iniziativa veniva fatta principalmente per i rivolesi, perché i nostri concitta<strong>di</strong>ni giustamente<br />

dovevano vivere e devono vivere in una città <strong>di</strong> cui essere orgogliosi, in una città bella. E poi<br />

successivamente per attirare, per far venire i turisti come adesso sta accadendo. Si è cercato quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

costruire una forma mentis dei citta<strong>di</strong>ni. Perché se i citta<strong>di</strong>ni credono in quello che l'Amministrazione fa,<br />

allora si può veramente andare avanti e credere in quello che io amo definire l'industria del turismo.<br />

Un'industria del turismo che può essere un supporto all'occupazione industriale, quella collegata all'indotto<br />

della grande fabbrica della FIAT in crisi da tempo. Quin<strong>di</strong> noi come amministratori dobbiamo porci queste<br />

possibilità. Per fare un esempio, qui nel Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> oggi lavorano 80 persone, quin<strong>di</strong> quanto una me<strong>di</strong>a<br />

industria. A questo però dobbiamo aggiungere tutto quello che ruota intorno all'indotto come i pullman, i taxi,<br />

gli alberghi, i ristoranti, i negozi. Pensate a quanta economia si riesce a far circolare. Nel 1999, quando è<br />

nato il Patto Territoriale della Zona Ovest (che si occupa delle tematiche del lavoro e dell'occupazione e che<br />

coor<strong>di</strong>na 11 comuni della nostra area e con il quale adesso grazie al Presidente Bertolotto, stiamo<br />

collaborando su delle iniziative culturali e turistiche), nessuno pensava <strong>di</strong> occuparsi <strong>di</strong> tematiche <strong>di</strong> turismo e<br />

<strong>di</strong> cultura. Oggi invece e lo voglio ringraziare per quello che sta facendo, stiamo realizzando molte iniziative<br />

con tutti gli 11 comuni, quin<strong>di</strong> una unione, una collaborazione, un lavorare in sinergia, un lavorare in squadra<br />

verso queste opportunità. Sono tre anni ormai che stiamo lavorando insieme. Abbiamo realizzate le<br />

manifestazioni “Cieli in comune”, delle iniziative anche per le biciclette e quin<strong>di</strong> è un passo avanti per il<br />

<strong>di</strong>scorso del turismo che la nostra zona Ovest sta portando avanti. Anni fa nessuno avrebbe potuto<br />

immaginare che la Zona Ovest <strong>di</strong> Torino, una zona industriale, potesse pensare al futuro come stiamo<br />

pensando adesso riguardo al turismo. Per fare questo l'Amministrazione rivolese tra la fine degli anni '90 e<br />

l'inizio <strong>di</strong> questo secolo ha speso ben 12 milioni <strong>di</strong> euro. La cosa bella e importante è che questa somma è<br />

stata utilizzata dalle casse comunali. Quin<strong>di</strong> dai sol<strong>di</strong> dei citta<strong>di</strong>ni del comune, senza aver preso i sol<strong>di</strong> né<br />

dalla Comunità Europea, né dallo Stato Italiano, né dalla Regione Piemonte, e questo noi lo <strong>di</strong>ciamo con<br />

orgoglio, per quella forma mentis che <strong>di</strong>cevamo prima, perché bisogna crederci tutti quanti. Ma la cosa bella<br />

è che come l'amministrazione realizzava questi lavori ed è stata da esempio, anche i privati si sono aggiunti,<br />

hanno dato il loro contributo, l'hanno dato con l'apertura <strong>di</strong> nuovi ristoranti, abbellendo i loro palazzi, aprendo<br />

dei locali qui nella nostra città. Come <strong>di</strong>cevo prima fino a pochi anni fa l'immagine <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> si limitava solo<br />

all'immagine del Castello, che ve<strong>di</strong>amo qui, questa bellissima immagine. Oggi invece abbiamo tante<br />

bellissime immagini: c'è quella della Casa del Conte Verde, che è una sala espositiva, ci sono i campanili che<br />

abbiamo fatto illuminare da Richi Ferrero e devo <strong>di</strong>re che abbiamo fatto una bella operazione. Abbiamo<br />

recuperato il centro storico, ma abbiamo anche illuminato un grande contenitore d'acqua che si trova a<br />

Cascine Vica. E' stato il primo manufatto industriale in Piemonte ad essere illuminato, tant'è che adesso è<br />

<strong>di</strong>ventato un'attrattiva turistica. A me piace riportare le parole del Direttore <strong>di</strong> Torino 7 Gabriele Ferraris, che<br />

in un suo e<strong>di</strong>toriale, parlando <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>, ha detto: “andando alla Maison Musique sembra <strong>di</strong> essere a Buenos<br />

Aires, guardando l'illuminazione del fungo a Cascine Vica sembra <strong>di</strong> essere a New York”. E noi abbiamo<br />

accettato questo suo suggerimento tant'è che proprio in questi giorni, in occasione <strong>di</strong> questo convegno,<br />

abbiamo pubblicato il primo libro tutto turistico e abbiamo scelto come immagine non il Castello come<br />

qualcuno poteva immaginare, ma abbiamo scelto il fungo illuminato proprio per dare questa idea che <strong>Rivoli</strong><br />

non è soltanto il Castello ma è anche altro. Quando la vedrete, la guida è in <strong>di</strong>stribuzione, vedrete che è una<br />

bellissima immagine. E così noi siamo passati dai pochi posti letto, come <strong>di</strong>cevo prima quando chiusero i<br />

due alberghi, ai circa 1000 posti nei nostri alberghi. Non solo negli alberghi, ma anche all'ostello che<br />

abbiamo aperto alle nostre spalle nell'ex seminario, alla Maison Musique, ai Bed & Breakfast. Dei B & B mi<br />

piace sottolineare che sono gestiti tutti e 4 da delle donne, delle signore. Ne parlavo prima con l'Assessore<br />

Bugnano, questa è una grande opportunità per il lavoro femminile. Questi B. & B. sono sempre pieni, hanno<br />

sempre degli ospiti, io credo che ci sia la possibilità <strong>di</strong> averne anche altri.<br />

16<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

regioni, che hanno un grosso patrimonio naturale, culturale. Nel passato i patrimoni erano delle cose che<br />

costavano care, ancora oggi il patrimonio costa caro bisogna mantenerlo bisogna trovargli delle nuove<br />

funzioni etc, le città hanno sempre meno sol<strong>di</strong> quin<strong>di</strong> la questione è come fare a trasformare un problema in<br />

opportunità <strong>di</strong> sviluppo. Ecco perché abbiamo creato questo circuito <strong>di</strong>eci anni fa e festeggeremo i <strong>di</strong>eci anni<br />

del progetto che è <strong>di</strong>ventato un circuito in tour, in Francia, a marzo del prossimo anno. Dunque A.V.E.C è un<br />

circuito, un circuito dove si parla molto il francese, anche l'inglese e dove i partners parlano la loro lingua. Si<br />

è voluto creare un circuito che resta multiculturale e multilingue non solo anglofono come la maggior parte<br />

dei circuiti europei <strong>di</strong>venteranno. I circuiti sono delle ricchezze culturali e soprattutto delle persone, dei<br />

responsabili politici e dei responsabili tecnici che sono impegnati nella promozione della loro città. Noi siamo<br />

un'associazione <strong>di</strong> città. Oggi abbiamo 37 membri in 12 paesi europei e collaboriamo (abbiamo parlato <strong>di</strong><br />

lobbing ecc.), con i governi e con le organizzazioni internazionali, in particolare europee, per fare arrivare le<br />

nostre preoccupazioni ai <strong>di</strong>rigenti, per trovare dei sol<strong>di</strong> che ci aiuti a far funzionare e a realizzare i nostri<br />

progetti. Siamo nati nel 1997, cinque città che si sono associate in un progetto finanziato dall'Unione<br />

Europea. Oggi, nel 2006, siamo 37 membri in 12 paesi e, in Italia, Cosenza, Lamezia Terme, la Provincia <strong>di</strong><br />

Torino, Ragusa. Non sono sempre le città emblematiche del turismo, della cultura etc. sono spesso delle<br />

città me<strong>di</strong>e. Abbiamo poi le Province le Regioni. Penso che sia interessante questo sviluppo, in rapporto alla<br />

Provincia <strong>di</strong> Torino ma anche ad altre Province che abbiamo in altri paesi. È la Provincia che ha deciso<br />

politicamente che bisogna fare questo lavoro <strong>di</strong> valorizzazione. Le Città <strong>di</strong> Charme è un esempio eccellente<br />

dove la Provincia ha un ruolo <strong>di</strong> animatore; le città fanno il lavoro <strong>di</strong> terreno ed è interessante che delle città<br />

come <strong>Rivoli</strong> e come le altre città <strong>di</strong> charme possano partecipare a questo cambiamento.<br />

Parliamo ora dei valori, l'agenzia non è una somma <strong>di</strong> beni turistici, economici, patrimoniali ecc , è prima <strong>di</strong><br />

tutto dei valori con<strong>di</strong>visi, quando si ha una visione comune si può avere una <strong>di</strong>rezione comune.<br />

Abbiamo redatto una Carta europea delle città e dei territori <strong>di</strong> cultura con 4 punti essenziali: il primo è che il<br />

nostro patrimonio non è un museo è un patrimonio vivo che cambia e che si evolve.<br />

Noi siamo, per esempio, dell'idea che un centro storico non deve essere unicamente una vetrina per i turisti<br />

o un museo, deve restare vivo e il patrimonio deve <strong>di</strong>ffondersi su tutto il territorio.<br />

Il concetto <strong>di</strong> patrimonio vivo: il patrimonio è la musica, la lingua, la letteratura, la cultura popolare è l'insieme<br />

degli elementi del patrimonio. Il secondo punto è patrimonio e demografia. Non pensiamo che il patrimonio<br />

sia solo quello della gente che c'era prima o <strong>di</strong> una élite sociale, il lavoro che noi facciamo nelle nostre vite è<br />

<strong>di</strong> cercare che ci sia un'identità comune tra gli abitanti della Città o del territorio e che questa identità sia<br />

associata con l'idea della politica e del patrimonio.<br />

Il terzo punto prima dell'ultimo è che noi consideriamo le città e le regioni storiche delle riserve <strong>di</strong> esperienza<br />

<strong>di</strong> coabitazione tra delle popolazioni <strong>di</strong>verse. Le nostre ricche città sono state costruite attraverso dei secoli<br />

<strong>di</strong> guerra, <strong>di</strong> commercio, Le nostre città hanno un capitale sociale, un capitale culturale, un capitale filosofico<br />

che fa parte del patrimonio, e in un mondo in piena mon<strong>di</strong>alizzazione e in pieno cambiamento, questo è uno<br />

strumento per lo sviluppo locale. Se sappiamo fare delle città un luogo <strong>di</strong> vita comune, un luogo <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> creazione della società <strong>di</strong> domani allora noi facciamo il nostro lavoro.<br />

Questo è dunque il terzo punto: un luogo dove si incontrano le culture.<br />

Il nostro ultimo punto è la <strong>di</strong>mensione dello sviluppo della viabilità dello sviluppo durevole. Non ci sono dei<br />

patrimoni che non usino il tempo, che non usino le visite che non usino i turisti. Lavora il patrimonio, lavora il<br />

paesaggio: il patrimonio deve integrarsi in una visione globale <strong>di</strong> sviluppo che è quella dello sviluppo dure-<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

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elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione e <strong>di</strong> prolungamento del soggiorno e per le montagne un altro utile elemento<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione <strong>di</strong> un turismo che in questo momento, soprattutto se parliamo del turismo estivo su<br />

alcuni settori della nostra montagna, è un po' maturo, è un po' invecchiato.<br />

.<br />

Da ultimo faccio un riferimento specifico a un intervento che mi seguirà <strong>di</strong> Raphael Souchier, che è il<br />

coor<strong>di</strong>natore della rete A.V.E.C., io qui voglio ringraziarlo perché la rete A.V.E.C., che è una rete creata<br />

con i fon<strong>di</strong> europei <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e città culturali europee, è stata per noi l'esempio, è stata per noi il<br />

modello da seguire e quin<strong>di</strong> voglio fare un atto <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> questo lavoro che è stato fatto<br />

insieme. Vi ringrazio.<br />

.<br />

Raphaël Souchier<br />

Consigliere del Presidente della rete A.V.E.C.<br />

“La Rete A.V.E.C.: 10 anni <strong>di</strong> cooperazione tra le città storiche per la valorizzazione del<br />

patrimonio e dello sviluppo del turismo”<br />

Buongiorno prima <strong>di</strong> tutto voglio ringraziare la Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e anche la Provincia <strong>di</strong> Torino per l'accoglienza<br />

e per l'invito. Innanzitutto per fare un annuncio, tornando dal bar ho trovato un bijou che appartiene al<br />

braccialetto <strong>di</strong> una donna, trovo questo interessante perché è “le sabot de la chance” (lo zoccolo della<br />

fortuna) e nel turismo si <strong>di</strong>ce che c'è bisogno <strong>di</strong> fortuna: ma la fortuna è 90% lavoro, 0,5% strategia e<br />

0,5 % fortuna vera. Sono molto felice <strong>di</strong> tornare in Piemonte perché il turismo è spesso andare verso un<br />

sogno o tornare da un sogno, tornare verso delle origini: la mia famiglia è originaria <strong>di</strong> Torino, <strong>di</strong> Pinerolo,<br />

Torre Pellice allora è sempre per me, non solo qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertente ma anche la possibilità <strong>di</strong> far rivivere<br />

la mia memoria. Credo che, nel turismo, questa <strong>di</strong>mensione personale sia essenziale. Ne abbiamo<br />

parlato questa mattina e, sempre <strong>di</strong> più, il turismo, anche il turismo <strong>di</strong> massa, che ha fatto molti danni,<br />

non deve essere semplicemente un'industria ma è un'esperienza per i clienti, è un'esperienza personale,<br />

clienti che hanno un'identità, che sono fieri <strong>di</strong> vivere dove vivono e che hanno voglia <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre una<br />

filosofia <strong>di</strong> vita. Non sono certo delle macchine o dei sistemi che possono offrirla ma sono delle persone.<br />

Credo che il futuro per il turismo nelle città, che sono le nostre città culturali, le nostre città dei patrimoni,<br />

le città che mettono in risalto quello che la storia ha fabbricato e che si continua a costruire oggi è la<br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un'esperienza personale. A.V.E.C è nata da un altro circuito che è un circuito <strong>di</strong> città, <strong>di</strong><br />

regioni vinicole ed é nata per il lavoro <strong>di</strong> promozione turistica. Quando il cliente viene qui e acquista una<br />

bottiglia <strong>di</strong> vino, torna a casa non <strong>di</strong>ce ho comprato del vino piemontese ma <strong>di</strong>rà questa bottiglia è prodotta<br />

dal mio amico viticultore, sono andato da lui, mi ha fatto provare questa bottiglia e ora vi svelo i<br />

segreti della produzione che lui ha svelato a me. È davvero un'esperienza personale e, in tutti i casi, è<br />

l'obiettivo che noi dobbiamo darci per dare al turismo un valore aggiuntivo. Questo per quanto riguarda<br />

l'aspetto turismo e per l'aspetto circuito a cominciare dalle relazioni privilegiate. A.V.E.C l'unione delle<br />

città culturali europee è un gemellaggio a più, ve lo <strong>di</strong>mostrerò, ed è un circuito che ha cercato <strong>di</strong> “professionalizzare”<br />

il gemellaggio creando degli strumenti che sono degli strumenti <strong>di</strong> lavoro quoti<strong>di</strong>ano per lo<br />

sviluppo e per la promozione. Insisterò ancora su questo punto: non si vende un prodotto <strong>di</strong> cattiva qualità,<br />

non si vende un prodotto al quale la popolazione non crede perché la popolazione stessa non è felice<br />

a casa sua. L'ho sperimentato in Francia. La Francia non è conosciuta per la sua capacità <strong>di</strong> accoglienza,<br />

abbiamo un grande afflusso <strong>di</strong> turisti ma poi, quoti<strong>di</strong>anamente, facciamo della contro-promozione.<br />

Investiamo dei sol<strong>di</strong> nella promozione turistica ma se non mettiamo dell'intelligenza, dei sol<strong>di</strong>, dell'energia<br />

nel lavoro <strong>di</strong> sensibilizzazione e <strong>di</strong> formazione della popolazione, dei commercianti, dei taxi, degli<br />

agenti <strong>di</strong> polizia, dei responsabili dell'accoglienza in <strong>Comune</strong> buttiamo via i sol<strong>di</strong> che noi investiamo nei<br />

prodotti turistici <strong>di</strong> qualità. Ecco dunque un po' l'idea dalla quale siamo partiti. Siamo delle città e delle<br />

44<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

È uno stimolo per creare dell'occupazione. Ma questo è solo l'inizio perché noi non vogliamo fermarci qui.<br />

Presto nascerà un grande albergo a 5 stelle, proprio qui alla mia destra, a Villa Melano. Un privato sta già<br />

pre<strong>di</strong>sponendo un lavoro, presto sarà inaugurato un agriturismo. Quin<strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> possiamo <strong>di</strong>re che<br />

dall'Ostello, all'Albergo a 5 stelle, ai B. & B. ha un'opportunità, una <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> accoglienza alberghiera<br />

per tutte le tasche. A <strong>Rivoli</strong> possono venire tutte le persone, quelle che fanno viaggi per loisir, quelle per<br />

viaggi <strong>di</strong> affari, ma anche per i viaggi scolastici su cui noi puntiamo molto, così come per il turismo giovanile e<br />

famigliare. Devo <strong>di</strong>re con piacere che anche per la ristorazione c'è stato un bel passo in avanti perché<br />

quando si parla <strong>di</strong> turismo c'è bisogno <strong>di</strong> tutte e due: c'è bisogno dell'albergo, del ristorante, avete visto<br />

mentre siamo andati a prendere il caffè sulla destra il Combal 0 <strong>di</strong> Davide Scabin, uno dei cuochi molto<br />

apprezzato a livello internazionale. E questo per noi è un grande ritorno <strong>di</strong> immagine. Ne sono nati molti altri<br />

e per questo devo ringraziare l'apporto che hanno dato i privati. L'ultimo che è stato aperto, l'Opificio, fa parte<br />

<strong>di</strong> una catena <strong>di</strong> ristorazione <strong>di</strong> Torino che ha ben 4 locali <strong>di</strong> cui uno nel quadrilatero romano, ed è venuto ad<br />

aprirne uno proprio nella nostra città perché credono nello sviluppo turistico <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Ricordo che qualche<br />

anno fa quando i visitatori venivano all'inaugurazione delle mostre, ma anche quando venivano nella<br />

settimana, poi chiedevano un consiglio su dove mangiare, eravamo in <strong>di</strong>fficoltà su dove in<strong>di</strong>rizzarli a<br />

mangiare. Adesso invece la cosa è <strong>di</strong>versa, i nostri giovani non hanno più bisogno <strong>di</strong> uscire dalla nostra città<br />

il sabato sera per <strong>di</strong>vertirsi insieme. Nel frattempo per migliorare la gestione del turismo abbiamo creato il<br />

Consorzio Turismovest, per coor<strong>di</strong>nare e sviluppare il progetto turistico della nostra città. A questo, negli<br />

ultimi anni grazie alla collaborazione del Dottor Ciancetta, abbiamo creato un Ufficio Turismo e un Ufficio<br />

Gemellaggio e sanno le nostre città gemellate come era <strong>di</strong>fficoltoso prima <strong>di</strong>alogare e parlare con loro e<br />

invece come è facile adesso realizzare delle iniziative. Molte sono le iniziative che abbiamo fatto con le città<br />

gemellate, non solo gli scambi scolastici, ne abbiamo fatte veramente tante, dall'incontro con le associazioni<br />

alpine <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> con quelle <strong>di</strong> Ravensburg, che è fissato per la prossima settimana, partiranno il 17 Novembre<br />

in pullman per andare a Ravensburg, e che ha prodotto un volume sul paesaggio alpino, a quello che, con<br />

orgoglio cito il meeting dei giovani europei, a fine giugno si incontrano qui a <strong>Rivoli</strong> e che poi portiamo su al<br />

Colle del Lys sulle orme dei partigiani che hanno lottato per la libertà. E credetemi, chi partecipa, vedere<br />

questi ragazzi delle città gemellate con <strong>Rivoli</strong>, ma anche con quelle gemellate con Collegno, con Grugliasco<br />

e con le città qui intorno, coor<strong>di</strong>nate dal Colle del Lys, è veramente una cosa molto bella, il ricordo della<br />

guerra ormai è una cosa lontana perché i ragazzi cominciano a stare insieme. Ed è un grande evento che è<br />

già giunto alla sua sesta e<strong>di</strong>zione. Ma è anche quello che qualcuno accennava, il <strong>di</strong>scorso commerciale.<br />

Abbiamo già realizzato due puzzle con la città <strong>di</strong> Ravesburg e adesso stiamo organizzando con la città <strong>di</strong><br />

Ravesburg e quella <strong>di</strong> Montelimar uno scambio <strong>di</strong> mostre per portare all'estero artisti della nostra città, ma<br />

anche per ospitare artisti delle altre nazioni. Una cosa importante è nata da una visita che abbiamo fatto a<br />

Mollet del Valles: portare nella nostra città un Ufficio polivalente per le relazioni con il pubblico. Abbiamo visto<br />

che a Mollet funzionava molto bene e presto partirà nella nostra città. I nostri concitta<strong>di</strong>ni vedranno presto<br />

l'impatto positivo che seguirà. In questi anni la Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>, il suo Castello, la sua Reggia Sabauda insieme<br />

alle altre sono entrate a far parte delle residenze reali <strong>di</strong>chiarate dall'Unesco patrimonio dell'Umanità.<br />

Sicuramente queste residenze insieme allo sviluppo che noi stiamo cercando <strong>di</strong> fare, porteranno grande<br />

prestigio, a tutto il Piemonte, ma anche alla nostra città. Grazie ai rapporti con le città gemellate, l'Assessore<br />

Bugnano è andata via, ma sarà presente domani, abbiamo realizzato il Club delle Città <strong>di</strong> Charme. Abbiamo<br />

preso a modello delle città francesi che hanno già realizzato una rete alla quale ci siamo ispirati; e devo <strong>di</strong>re<br />

che questo ci sta dando dei grossi risultati. Quin<strong>di</strong> stiamo cercando <strong>di</strong> realizzare tante cose per questo<br />

<strong>di</strong>scorso culturale e turistico che vogliamo che segni il futuro della nostra città. Quin<strong>di</strong> abbiamo fatto molte<br />

cose. Ma adesso cosa ci resta da fare nel campo del gemellaggio per farlo funzionare ancora meglio?<br />

Stiamo pensando <strong>di</strong> realizzare tutti insieme con le nostre città gemellate una carta turistica che possa dare<br />

dei benefit, dei benefici ai nostri citta<strong>di</strong>ni, ai rivolesi, quando si recano nelle altre città, ma anche quando gli<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

17


altri verranno qui da noi, che va dallo sconto negli alberghi, all'accoglienza, se uno avvisa che si sta recando<br />

nell'ufficio turistico, per esempio all'offerta <strong>di</strong> un aperitivo in un locale storico o degli sconti che possono<br />

essere fatti nei ristoranti, nei negozi, nei musei. Quin<strong>di</strong> stiamo cercando <strong>di</strong> realizzare qualche cosa che ci<br />

unisca ancora, che invogli i nostri citta<strong>di</strong>ni a recarsi per turismo anche nelle altre città. E stiamo lavorando<br />

insieme agli insegnanti, questo è molto importante per il mondo scolastico, per incrementare gli stages degli<br />

studenti. Noi siamo molto contenti quando i ragazzi vengono nella nostra città, ma vogliamo anche farli<br />

ritornare, dare loro l'opportunità <strong>di</strong> ritornare quando stanno terminando il Liceo, verso la quarta o la quinta,<br />

dar loro l'opportunità <strong>di</strong> fare degli stages nei nostri uffici comunali, nel nostro ufficio turismo, ma anche nei<br />

musei e anche nelle aziende. Questo è un modo per formare i nostri giovani a credere in un'Europa fatta dal<br />

basso, un'Europa dei popoli. Concludo il mio intervento ringraziando fin d'ora tutti quelli che si sono occupati<br />

<strong>di</strong> gemellaggio, partendo da quelli che se ne sono occupati da tanto tempo. Innanzitutto Bruno Barilli, l'ex<br />

Sindaco Silvano Siviero che è stato quello che ha sottoscritto il gemellaggio con Mollet del Valles, Avernino<br />

Di Croce, Domenico Tavolada, Antonio Saitta, già sindaco della nostra città e attualmente Presidente della<br />

Provincia <strong>di</strong> Torino, Nino Boeti che è consigliere regionale, il mio predecessore Mario Bricco che era<br />

presente prima e che andrà la prossima settimana con il CAI a Ravensburg e il sindaco Guido Tallone che ci<br />

sprona ad andare avanti per realizzare dei nuovi gemellaggi. Perché c'è l'idea <strong>di</strong> fare dei gemellaggi anche<br />

con l'Est Europa, magari con la Romania, visto che ci sono tante persone provenienti da questo stato e che<br />

sono venute a lavorare nella nostra città. Però voglio anche ringraziare gli amici delle nostre città gemellate,<br />

quelle con cui in questi anni abbiamo lavorato, Raul Gonzales <strong>di</strong> Mollet, Oriol Fort, Daniel Novo che è qui<br />

presente e l'Alcalde Josef Monraz che verrà sabato. Gli amici <strong>di</strong> Montelimar, Jean Claude Humbert,<br />

Ginnette Tortosa, Alain Froma e il sindaco Frank Reiner. Gli amici <strong>di</strong> Ravensburg, Kerstin, Clau<strong>di</strong>a, il<br />

sindaco, il Borgomastro Herman Vogler. Gli amici <strong>di</strong> Kranj, Tania Vorell e Natalia Poremek ed il sindaco<br />

Mohor Bogataj con cui siamo finalmente riusciti a riprendere, da quando abbiamo finalmente costituito<br />

l'Ufficio Gemellaggio, nuovi rapporti. Però credo che tutto questo che abbiamo realizzato oggi non poteva<br />

essere fatto. Un ringraziamento veramente particolare e <strong>di</strong> cuore per questa bellissima giornata che stiamo<br />

vivendo e che sono sicuro darà dei gran<strong>di</strong> frutti sia per la nostra città, ma anche per le città del Patto<br />

Territoriale e delle “Città <strong>di</strong> Charme” e per le nostre città gemellate in Europa. É stato fatto un grande lavoro<br />

ottenendo un contributo dalla Comunità Europea, un grazie quin<strong>di</strong> a Daniele Ciancetta, Vincenzo Tusino,<br />

Antonia D'Alessio, Emanuela Parpinel, Stefania Zulian, Silvia Zafarana, Alessandra Pregnolato e Gabriella<br />

Serravalle, insieme a tutto lo staff <strong>di</strong> TurismOvest che ci sta dando una grossa mano e che presto realizzerà il<br />

Villaggio <strong>di</strong> Babbo Natale. Mi auguro che questo sia solo l'inizio e che possiamo continuare a lavorare per la<br />

pace, la solidarietà e l'amicizia. Viva l'Europa dei popoli, viva <strong>Rivoli</strong>!<br />

Ezio Bertolotto<br />

Presidente Patto Territoriale Zona Ovest <strong>di</strong> Torino<br />

“Gemellaggi tra città: da occasione <strong>di</strong> turismo internazionale a opportunità <strong>di</strong> sviluppo locale”<br />

Intanto permettete anche <strong>di</strong> unire il mio ai tanti ringraziamenti che ci sono stati, in primis alla città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>, e<br />

credo <strong>di</strong> poter ringraziare questa città a nome delle 10 altre città che compongono il Patto Territoriale, perché<br />

è stata un'azione particolarmente significativa quella <strong>di</strong> avviare un progetto come questo, ottenere un<br />

finanziamento e realizzare una iniziativa che è sicuramente <strong>di</strong> importanza oserei <strong>di</strong>re vitale per il nostro<br />

territorio. Mi piace soprattutto ricordare una cosa: la democrazia che parte dal basso è una dei pilastri su cui<br />

si fonda l'Unione Europea; e qui sono rappresentate le città. Voi pensate che su tutto il pianeta, in tutte le<br />

Comunità esiste il <strong>Comune</strong>; si chiamerà in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi ma il comune c'è dappertutto. E c'è sempre un capo<br />

del villaggio che <strong>di</strong> volta in volta cambia nome. Non in tutti gli stati ci sono le province, non in tutti gli stati ci<br />

sono le Regioni, ma i comuni ci sono sempre e sono quelli più vicini ai problemi dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

18<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

Quin<strong>di</strong> operare per il miglioramento della promozione, dell'accoglienza e dell'identità locale coinvolgendo<br />

operatori e citta<strong>di</strong>ni, promuovere all'interno della propria amministrazione una struttura de<strong>di</strong>cata alla<br />

gestione <strong>di</strong> questo particolare prodotto e poi soprattutto, visto che parliamo <strong>di</strong> rete, operare in sinergia<br />

con le altre città. Che cosa abbiamo fatto oltre al fatto <strong>di</strong> far loro un esame?<br />

.<br />

Noi le abbiamo selezionate, quin<strong>di</strong> le abbiamo sottoposte a un esame molto analitico sulla qualità delle<br />

loro risorse turistiche, sulla qualità dei loro servizi, sulla appunto volontà, se così possiamo <strong>di</strong>re, <strong>di</strong><br />

perseguire questo tipo <strong>di</strong> politica, ma poi in cambio abbiamo avviato tutta una serie <strong>di</strong> azioni, tutta una<br />

serie <strong>di</strong> iniziative che sono state, sintetizzando: la formazione e la sensibilizzazione degli amministratori,<br />

la formazione <strong>di</strong> figure professionali specifiche per la gestione del progetto, l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> segmenti<br />

<strong>di</strong> mercato più pronti ad accettare questo tipo <strong>di</strong> prodotto; abbiamo elaborato un piano <strong>di</strong> marketing<br />

specifico, non città per città, ma un piano <strong>di</strong> marketing delle iniziative <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong> comunicazione<br />

complessive per tutta la rete; abbiamo realizzato e <strong>di</strong>ffuso del materiale <strong>di</strong> comunicazione, un sito web<br />

specifico e abbiamo proposto la rete sul mercato.<br />

.<br />

I servizi che sono stati attivati nelle città aderenti sono stati, come vedete, la messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un<br />

marchio, quello che forse abbiamo passato un po' rapidamente all'inizio, che è un marchio appunto <strong>di</strong><br />

rete in cui le singole città non sono riconoscibili perché le singole città <strong>di</strong>ventano elementi <strong>di</strong> un unico<br />

prodotto <strong>di</strong> offerta.<br />

.<br />

Ogni città, proprio per la sua storia e per la storia anche dello sviluppo economico del nostro territorio, da<br />

sola non avrebbe mai… anche se per esempio, non so, siamo in una città che ha tutte le caratteristiche<br />

<strong>Rivoli</strong> per essere una destinazione turistica anche in<strong>di</strong>viduale, però mi fa piacere qui sottolineare il fatto<br />

che <strong>Rivoli</strong> ha creduto molto in questo concetto <strong>di</strong> rete e credo che <strong>Rivoli</strong> abbia tra le città <strong>di</strong> charme<br />

raccolto… sia stata in grado <strong>di</strong> raccogliere al meglio tutti i risultati positivi che le iniziative, le azioni fatte<br />

sulla rete “città <strong>di</strong> charme” hanno consentito <strong>di</strong> ottenere.<br />

.<br />

Quin<strong>di</strong> il marchio “città <strong>di</strong> charme”, la brochure promozionale, lo spazio de<strong>di</strong>cato sul sito internet, una<br />

formazione specifica e un supporto tecnico continuo <strong>di</strong> consulenza per quello che riguarda il marketing<br />

turistico.<br />

.<br />

Vorrei ancora, per concludere, sottolineare appunto che questa iniziativa rappresenta secondo me il<br />

modo, egregio ma lo <strong>di</strong>co non per fare un complimento alla Provincia che ha avviato questo tipo <strong>di</strong><br />

progetto ma per fare un complimento alle città che hanno aderito e che da qualche anno stanno<br />

lavorando intorno a questo tema, <strong>di</strong> passaggio da un concetto appunto frammentato, in<strong>di</strong>viduale, <strong>di</strong><br />

gestione delle proprie risorse a un concetto <strong>di</strong> sistema, a un concetto in cui le risorse vengono messe<br />

collettivamente a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti e in cui ancora prima <strong>di</strong> andare sul mercato è importante creare una<br />

sinergia complessiva, una rete <strong>di</strong> rapporti stretti, in modo che il modello che rappresenta questo tipo <strong>di</strong><br />

prodotto turistico non sia tanto un modello a stella con la Provincia come ente in mezzo e dei rapporti<br />

univoci con le città ma sia un concetto proprio <strong>di</strong> rete in cui i rapporti sono <strong>di</strong> tutte le città tra <strong>di</strong> loro, <strong>di</strong><br />

tutte le città con la Provincia e della Provincia con tutte le città.<br />

.<br />

La <strong>di</strong>slocazione <strong>di</strong> queste città sul territorio, sono do<strong>di</strong>ci e hanno appunto questa caratteristica <strong>di</strong> essere<br />

in un territorio sufficientemente vicino alla città e sufficientemente vicino alle montagne, quin<strong>di</strong> ai nostri<br />

due poli forti dello sviluppo turistico, per rappresentare non solo un elemento <strong>di</strong> offerta proprio ma un<br />

elemento <strong>di</strong> integrazione e <strong>di</strong> offerta turistica molto importante per i due modelli turistici, i due prodotti<br />

turistici forti della provincia <strong>di</strong> Torino. Per Torino le città <strong>di</strong> charme possono essere un utile<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

43


Ecco, il primo requisito pare banale però è la domanda <strong>di</strong> adesione, nel senso che noi non abbiamo<br />

voluto fare una scelta appunto top down, abbiamo lanciato un'operazione il più possibile bottom-up, cioè<br />

la prima cosa che abbiamo detto: “Se qualcuno a cui interessa far parte <strong>di</strong> una rete che ha certe… che si<br />

pone certi obiettivi ma evidentemente impone, definisce certe obbligazioni, bisogna che faccia la<br />

domanda”, e per fare la domanda uno deve avere un'offerta turistica complessiva adeguata, nel senso<br />

che comunque qualche risorsa turistica, magari <strong>di</strong> primaria importanza, ci deve essere, e quin<strong>di</strong> non solo<br />

in termini <strong>di</strong> risorse ma poi anche in termini <strong>di</strong> servizi, nel senso che non basta avere il castello<br />

meraviglioso se poi questo castello è chiuso, non è visitabile, bisogna andare dal droghiere a farsi dare<br />

la chiave, eccetera, eccetera.<br />

.<br />

Abbiamo messo già un primo paletto: il versamento <strong>di</strong> una quota <strong>di</strong> adesione, cioè questo è già un primo<br />

segnale <strong>di</strong> un elemento chiave che noi abbiamo voluto inserire, che è quello della volontà politica della<br />

città <strong>di</strong> considerare il turismo come una leva del proprio sviluppo locale, quin<strong>di</strong> l'espressione più evidente<br />

della volontà politica <strong>di</strong> una amministrazione locale è che nel bilancio <strong>di</strong> questa amministrazione<br />

vengano messe delle quote, vengano messe delle poste finanziarie che esprimano una scelta politica<br />

che vada in questo senso, e quin<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una voce in bilancio per la gestione del progetto.<br />

Poi bisogna avere il personale, nel senso che non basta <strong>di</strong>re: “Voglio fare turismo” se poi non ho le<br />

strutture, quin<strong>di</strong> bisognava identificare, chiedevamo che fosse identificato del personale da destinare,<br />

che spesso non c'era, spesso appunto nel bilanci dei nostri Comuni non esisteva il bilancio del turismo,<br />

esisteva il bilancio della cultura qualche volta, spesso, ma non quello del turismo. In<strong>di</strong>viduazione del<br />

personale locale, partecipazione.<br />

.<br />

Qua già i primi segni della creazione <strong>di</strong> una rete, quin<strong>di</strong> non in un rapporto in<strong>di</strong>viduale e univoco tra la<br />

Provincia e la città ma la creazione <strong>di</strong> un tavolo tecnico intorno al quale stavano tutti i responsabili sia<br />

amministrativi sia politici che tecnici delle città d'arte. L'apertura della città al pubblico e ancora, come è<br />

già stato più volte ricordato, il coinvolgimento degli operatori locali pubblici e privati e dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

I criteri, sintetizzando quello che <strong>di</strong>cevo prima, sono da una parte le risorse, il possesso <strong>di</strong> risorse e <strong>di</strong><br />

attrattori turistici; dall'altra parte l'offerta <strong>di</strong> servizi turistici; la qualità della vita urbana, perché si <strong>di</strong>ce<br />

spesso che il primo elemento <strong>di</strong> offerta <strong>di</strong> una città turistica è un vantaggio anche per i propri citta<strong>di</strong>ni.<br />

Cioè in una città dove si vive bene, una città dove si <strong>di</strong>ceva prima c'è entusiasmo e la gente crede al<br />

destino turistico della città questo è un sintomo, è un elemento importante per far sì che questa città poi<br />

venga anche percepita dal visitatore come città turistica. Fattori sociali e culturali, quin<strong>di</strong> una vita sociale<br />

e culturale interessante e articolata, e quello che <strong>di</strong>cevamo prima, la volontà politica. Noi abbiamo voluto<br />

suggellare in qualche modo le città che poi sono state selezionate, con un percorso che prima ha<br />

accettato otto città su una quin<strong>di</strong>cina che avevano presentato le loro can<strong>di</strong>dature, e poi è stato ampliato<br />

ancora a do<strong>di</strong>ci il numero <strong>di</strong> queste città, la cosa che abbiamo chiesto anche alle città è <strong>di</strong> formalizzare<br />

la loro adesione alla rete attraverso non soltanto le cose che <strong>di</strong>cevamo prima, quin<strong>di</strong> la parte economica,<br />

ma attraverso la firma <strong>di</strong> una carta delle città <strong>di</strong> charme, in cui qui sono elencati non sto a leggerli con<br />

dettaglio ma sono elencati i principi fondamentali, che sono sostanzialmente l'operare per un turismo e<br />

per uno sviluppo sostenibile, sviluppare politiche che rendano accogliente il territorio citta<strong>di</strong>no,<br />

accogliente e fruibile da tutte le categorie citta<strong>di</strong>ne, anche da quelle meno sfavorite.<br />

42<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

Perché quando c'è un problema da chi si va? In primis si va dal sindaco, si va dall'assessore che sono quelli<br />

più sensibili ai problemi della comunità locale. Questo credo che sia l'elemento da cui partire per<br />

comprendere le potenzialità e le finalità che hanno i gemellaggi. A me piace ricordare spesso una cosa: si<br />

chiama ad<strong>di</strong>rittura gemellaggio, il che significa che noi con le nostre città gemelle dovremo avere un rapporto<br />

che è ad<strong>di</strong>rittura superiore al rapporto fraterno. Perché due gemelli hanno un rapporto molto particolare.<br />

Dicono ad<strong>di</strong>rittura che due gemelli quando vanno a vivere in città lontane continuano comunque ad avere<br />

qualche sensibilità che li fa in qualche maniera intendere, sentire, capire. E soprattutto ricor<strong>di</strong>amoci una<br />

cosa. Quasi sempre ci siamo scelti consensualmente non ci hanno obbligati a gemellarci, per cui vuol <strong>di</strong>re<br />

che ci attraeva l'un l'altro, ha fatto si che un comune si sia impegnato, abbia preso una serie <strong>di</strong> iniziative per<br />

fidanzarsi ufficialmente con l'altro. Molto bello in questa sala vedere persone che arrivano da così tanti paesi<br />

<strong>di</strong>versi, ma siamo tutti fratelli sotto un'unica grande ban<strong>di</strong>era che è la ban<strong>di</strong>era d'Europa. E sono belle queste<br />

ban<strong>di</strong>ere perché rappresentano un crogiuolo <strong>di</strong> popoli che hanno deciso <strong>di</strong> stare insieme. E noi abbiamo<br />

deciso <strong>di</strong> stare insieme ancora più degli altri ed è soprattutto significativo il fatto che molto spesso situazioni<br />

conflittuali tra i governi abbiano comunque consentito <strong>di</strong> continuare a mantenere relazioni tra i popoli. Io sono<br />

stato per nove anni vicesindaco della città <strong>di</strong> Collegno ed amo ricordare un episo<strong>di</strong>o che è successo negli<br />

anni della guerra fredda. La città <strong>di</strong> Collegno è gemellata, se non ricordo male dal 1961, con la città <strong>di</strong><br />

Neubrandeburg che era nell'allora Germania Orientale. Pochi mesi dopo il gemellaggio si costruì il muro <strong>di</strong><br />

Berlino. La Repubblica italiana non aveva relazioni <strong>di</strong>plomatiche con la Germania Orientale e la città <strong>di</strong><br />

Collegno si trovò in una strana situazione perché una delle poche città italiane che avesse una relazione <strong>di</strong><br />

gemellaggio con una città della Germania Orientale ed il sindaco <strong>di</strong> allora Ruggero Bertotti fu usato come<br />

<strong>di</strong>ciamo messo <strong>di</strong>plomatico per andare <strong>di</strong> là e raccontare e cercare <strong>di</strong> risolvere problemi che <strong>di</strong> volta in volta si<br />

presentavano. Questo a ulteriore testimonianza che <strong>di</strong>venta determinante l'atteggiamento che i popoli<br />

hanno e che le comunità hanno tra <strong>di</strong> loro. Mi spiace che sia andato via Susta che è stato prima <strong>di</strong> tutto<br />

sindaco poi assessore regionale e adesso europarlamentare, ma che ha la sensibilità dei sindaci, al quale<br />

vorrei chiedere <strong>di</strong> farsi interprete nei confronti dell'Unione europea <strong>di</strong> un problema che le amministrazioni<br />

locali hanno e cioè <strong>di</strong> consentire alle comunità locali e quin<strong>di</strong> ai comuni <strong>di</strong> poter accedere ai finanziamenti ed<br />

ai contributi comunitari. La stessa cosa vorrei <strong>di</strong>re all'Assessore Deorsola. Sapete che in questi giorni è in<br />

<strong>di</strong>scussione il nuovo programma strategico regionale, quello che definirà le strategie della Regione<br />

Piemonte ed i finanziamenti che la Regione Piemonte destinerà per il settennio 2007-2013. Anche qui<br />

<strong>di</strong>venta importante che sia la Regione, sia il nostro Stato, sia la Comunità europea consentano alle comunità<br />

locali <strong>di</strong> poter in qualche modo accedere ai contributi comunitari sulle varie misure perché noi dobbiamo<br />

poter lavorare e dobbiamo poter contribuire allo sviluppo dell'Europa. Ma lo sviluppo dell'Europa parte<br />

innanzitutto da qua. Da qua perché alla fine dobbiamo fare i conti con i problemi <strong>di</strong> tutti i giorni. Problemi che<br />

si risolvono anche elaborando e realizzando progetti importanti. C'è una certa analogia tra il gemellaggio ed<br />

il patto territoriale. Il patto territoriale è un'unione <strong>di</strong> 11 comuni che liberamente si sono messi insieme, non ci<br />

hanno obbligati. Abbiamo deciso <strong>di</strong> stare insieme perché circa 10 anni fa questo territorio è stato<br />

nuovamente protagonista dell'ennesima crisi economica, abbiamo perso, come spesso accade, molti posti<br />

<strong>di</strong> lavoro, abbiamo perso molte aziende importanti e tanto per cambiare i comuni si sono trovati <strong>di</strong> fronte<br />

un'emergenza occupazionale, un'emergenza economica. E quin<strong>di</strong> hanno detto: che cosa possiamo fare? E<br />

ognuno <strong>di</strong> noi ha detto: da solo posso fare poco, proviamo a metterci insieme. Ebbene considerate che<br />

nell'arco <strong>di</strong> un decennio, sui vari progetti sui quali ci siamo mossi, progetti nazionali e progetti comunitari,<br />

siamo riusciti ad intercettare qualcosa come 75 milioni <strong>di</strong> euro (150 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> vecchie lire). L'inaugurazione<br />

che domani faremo, che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> farà nella sua nuova struttura è stata realizzata, si è potuta<br />

realizzare grazie ai contributi che siamo riusciti a intercettare su una misura che era il P.I.A.R.. Questo<br />

significa che mettersi insieme, lavorare in sinergia, fare massa critica, mettere insieme le nostre intelligenze<br />

ci può portare a risultati straor<strong>di</strong>nari. E guardate soprattutto, è stato importante perché i comuni più gran<strong>di</strong><br />

che normalmente hanno anche alcune potenzialità in più perchè, non è un caso che una iniziativa bella<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

19


e importante come questa sia stata realizzata comunque da un comune grande, forte e importante come<br />

quello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Probabilmente qualche comune più piccolo non ce l'avrebbe fatta, ma insieme siamo capaci<br />

<strong>di</strong> fare cose straor<strong>di</strong>narie. Oltretutto questo territorio sta <strong>di</strong>ventando ogni giorno <strong>di</strong> più un territorio<br />

internazionale. Non più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> una settimana fa, tutti insieme, tutti i 12 comuni hanno ospitato nell'ambito <strong>di</strong><br />

quella straor<strong>di</strong>naria manifestazione che è Terra Madre, oltre 100 delegati delle comunità del cibo che sono<br />

venuti dal Centro e dal Sud America. Pensate 100 delegati che sono stati ospitati nelle nostre strutture, nelle<br />

case, nelle famiglie, sono stati con noi per 5 giorni; abbiamo organizzato un'accoglienza che, detto da loro, è<br />

stata straor<strong>di</strong>naria; per 3 sere abbiamo organizzato delle manifestazioni che hanno coinvolto 500 o 600<br />

persone. Pensate, siamo riusciti a fare tutto questo senza utilizzare una lira o un euro <strong>di</strong> denaro pubblico.<br />

Siamo riusciti a convincere le persone con gesti <strong>di</strong> solidarietà, con sponsorizzazioni, con iniziative <strong>di</strong> vario<br />

genere a darci una mano. Siamo riusciti anche qui a istaurare delle relazioni importanti con le comunità del<br />

cibo <strong>di</strong> questi paesi del Centro e del Sud America e mi auguro che in un prossimo futuro possano portare a<br />

qualche cosa <strong>di</strong> significativo. Sicuramente abbiamo iniziato delle relazioni che ci porteranno a degli scambi<br />

anche economici, ma sicuramente abbiamo incominciato a conoscerli. Io volevo <strong>di</strong>re al nostro Sindaco<br />

Tallone anche se so che ha dovuto lasciarci, che ha fatto un bellissimo intervento all'inizio e che ha detto delle<br />

cose straor<strong>di</strong>narie come è solito fare. Ci <strong>di</strong>ceva ci sono 8 parole io ce ne aggiungerei altre 2 così chiu<strong>di</strong>amo e<br />

<strong>di</strong>venta un bel decalogo. Le due parole che aggiungerei sono: 1 l'amicizia, perché l'amicizia che ci lega,<br />

l'amicizia è il primo tassello fondamentale per mantenere, l'amicizia ha costruito questa rete internazionale,<br />

è l'amicizia che ci tiene insieme. E l'altra è la conoscenza, perché conoscere è fondamentale. Voi pensate<br />

che il trattato <strong>di</strong> Lisbona e successivamente quello <strong>di</strong> Gotheborg <strong>di</strong>cono che entro il 2013 l'obiettivo è quello<br />

<strong>di</strong> fare dell'Europa l'economia più sviluppata e più competitiva del mondo fondata sulla conoscenza. È un<br />

obiettivo sicuramente importante, faticoso da raggiungere, ma è un obiettivo che si può realizzare. Prima<br />

Giuseppe Misuraca parlava <strong>di</strong> una cosa molto piccola, molto semplice, che abbiamo visto a Mollet del Valles<br />

e che si è potuta realizzare anche qui a <strong>Rivoli</strong>. Voi immaginate, le nostre intelligenze che cosa hanno prodotto<br />

in tutta Europa; chissà quante cose che stiamo realizzando nei vari comuni, nei vari territori che potrebbero<br />

essere realizzate anche in altri. Quando si parla <strong>di</strong> gemellaggi e quando si parla <strong>di</strong> fraternità, ecco noi cosa<br />

faremmo per nostro fratello? Se so che mio fratello che abita vicino a me o che abita lontano da me è in<br />

<strong>di</strong>fficoltà, cerco <strong>di</strong> dargli una mano per aiutarlo. Io credo che l'obiettivo primario della nostra Europa sia quello<br />

<strong>di</strong> fare della nostra terra complessivamente una terra nella quale si vive generalmente, complessivamente<br />

bene. Oggi ci sono paesi un po' più ricchi, paesi un po' più poveri e dobbiamo fare in modo che questo<br />

<strong>di</strong>slivello in qualche maniera venga equilibrato.<br />

Ci sono gli strumenti. Soprattutto ce n'è uno ed è ormai un mio chiodo fisso e sono qui soprattutto per<br />

chiedere a tutti quanti voi <strong>di</strong> aiutarmi e <strong>di</strong> aiutarci a metterlo in pratica. Sono più <strong>di</strong> 10 anni che io mi occupo <strong>di</strong><br />

progetti comunitari, <strong>di</strong> progetti internazionali ed ho un cruccio enorme. Non riusciamo praticamente mai a<br />

realizzare un progetto comunitario con una qualunque delle città gemellate con i nostri comuni. Voi sapete<br />

che il prossimo settennio prevede ovviamente una serie <strong>di</strong> azioni comunitarie, quelle che prima si<br />

chiamavano Equal, Interreg, adesso avranno altri nomi, probabilmente si chiameranno Progress che sono<br />

gli ex Socrates, Equal ecc.; un'altra misura sarà legata alle energie intelligenti, ci saranno i nuovi fon<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

cooperazione territoriale e via <strong>di</strong>cendo. In tutti questi progetti è <strong>di</strong>ventata obbligatoria la trasnazionalità, sugli<br />

Interreg ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> transfrontalieri o <strong>di</strong> transnazionalità. Il che significa che per riuscire a portare avanti i<br />

nostri progetti e per costruire questa nuova Europa, abbiamo bisogno <strong>di</strong> farlo insieme. L'Unione Europea ci<br />

obbliga, meno male! A me piacerebbe che quando qualcuno <strong>di</strong> noi ha qualche idea in testa, o lancia qualche<br />

proposta, questa proposta possa essere accolta, ma possa essere accolta fra <strong>di</strong> noi. Voi pensate che la<br />

maggior parte del tempo noi lo per<strong>di</strong>amo proprio nella ricerca dei nostri partner. Dei nostri partner<br />

internazionali, e li troviamo nel modo più astruso, per conoscenza <strong>di</strong>retta, o perché qualcuno ci <strong>di</strong>ce oppure<br />

lo troviamo su Internet e ogni volta per<strong>di</strong>amo molto tempo perché dobbiamo conoscerci: non ci conosciamo.<br />

20<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

Il concetto invece <strong>di</strong> “città <strong>di</strong> charme” è un concetto selettivo, è un concetto che vuole passare, vuole<br />

far passare alcune città selezionate da una situazione <strong>di</strong> pura e semplice animazione locale una volta<br />

all'anno a un vero e proprio prodotto turistico, quin<strong>di</strong> queste città d'arte selezionate non devono<br />

essere città d'arte una volta all'anno ma dovrebbero essere città d'arte 365 giorni l'anno o almeno<br />

tutti i week-end significativi dell'anno, per cui abbiamo definito dei requisiti per l'adesione alla rete.<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

41


Il segmento delle città d'arte, del turismo d'arte, è un segmento che ha fino a oggi fatto segnare dei trend,<br />

delle tendenze interessanti, quin<strong>di</strong> da un punto <strong>di</strong> vista complessivo <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> un prodotto, che<br />

non può essere fatto soltanto partendo dal punto <strong>di</strong> vista dell'offerta: siccome ho una risorsa interessante<br />

allora necessariamente c'è qualcuno che me la compera; purtroppo non è così, io posso avere un<br />

prodotto che è molto interessante… quanti prodotti geniali sono stati bocciati dal mercato perché magari<br />

erano troppo… erano anticipati rispetto alle tendenze del mercato, non erano in quel momento… non<br />

corrispondevano a un fenomeno <strong>di</strong> moda, eccetera? Ecco, per quello che riguarda invece le città d'arte<br />

sicuramente questo tipo <strong>di</strong> offerta aveva, ha un riscontro sul mercato interessante, nel senso che ci sono<br />

in numero crescente dei turisti potenziali che cercano questo tipo <strong>di</strong> prodotto.<br />

Oltre a questi obiettivi generali abbiamo degli obiettivi specifici della rete che consistono nella definizione<br />

<strong>di</strong> standard <strong>di</strong> qualità dell'accoglienza, proprio perché come vi <strong>di</strong>cevo la risorsa in se stessa non è<br />

sufficiente sul mercato del turismo, sono rarissime le risorse che <strong>di</strong> per se stesse attraggono, fanno la<br />

destinazione turistica. Non lo so, mi viene da citare le pirami<strong>di</strong> o qualche cosa <strong>di</strong> simile.<br />

Per esempio se noi pensiamo, tanto per citare una cosa che non è in provincia <strong>di</strong> Torino e non è neanche<br />

in Piemonte, al Monte Bianco: il Monte Bianco è una risorsa, è una risorsa importantissima, è la<br />

montagna più alta d'Europa, eccetera, eccetera, la culla dell'alpinismo, ma se voi guardate il Monte<br />

Bianco dal punto <strong>di</strong> vista del prodotto turistico vedete che <strong>di</strong> Monte Bianchi ce ne sono due: c'è il Monte<br />

Bianco <strong>di</strong> Chamonix, che ha certi flussi, certe tipologie <strong>di</strong> clientela, eccetera, eccetera, e il Monte Bianco<br />

<strong>di</strong> Courmayeur che ne ha delle altre, ha delle caratteristiche <strong>di</strong>verse. In termini <strong>di</strong> numero poi sono<br />

ancora molto <strong>di</strong>versi e molto lontani uno dall'altro benché si tratti <strong>di</strong> due destinazioni che potremmo <strong>di</strong>re<br />

<strong>di</strong> turismo internazionale.<br />

Quin<strong>di</strong> quello che fa il prodotto turistico non è il Monte Bianco ma sono i servizi, la capacità <strong>di</strong><br />

accoglienza, la capacità <strong>di</strong> dare informazione, le risorse integrative, sono tutta questa serie <strong>di</strong> elementi<br />

che necessariamente devono avere una risorsa a cui attaccarsi ma poi devono essere sviluppati. Ecco,<br />

noi per quello che riguarda le nostre piccole città della provincia <strong>di</strong> Torino eravamo a quel punto in una<br />

situazione in cui c'era la risorsa, vi <strong>di</strong>cevo peraltro poco conosciuta anche dagli stessi citta<strong>di</strong>ni, ma non<br />

c'erano o non c'erano a sufficienza i servizi che potevano fare <strong>di</strong> questo prodotto… <strong>di</strong> questa risorsa un<br />

vero e proprio prodotto.<br />

Quin<strong>di</strong> gli obiettivi specifici, oltre a quelli <strong>di</strong> definire gli standard <strong>di</strong> qualità, sono stati poi evidentemente<br />

quelli <strong>di</strong> migliorare questa qualità, <strong>di</strong> gestire con del personale - prima si parlava delle professionalità<br />

con del personale appositamente formato <strong>di</strong> gestire l'accoglienza, <strong>di</strong> promuovere queste reti, <strong>di</strong> introdurle<br />

sul mercato coinvolgendo anche tour operator e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> collaborare con gli operatori, quin<strong>di</strong> ancora<br />

rapporto pubblico-privato, per la creazione <strong>di</strong> pacchetti turistici innovativi.<br />

Come si faceva, come si è fatto per far parte <strong>di</strong> questa rete? Un'iniziativa della Provincia era stata<br />

precedentemente a questa quella che aveva come nome “Città d'arte a porte aperte”, un'iniziativa che è<br />

stata <strong>di</strong> grande successo, nel senso che dal primo anno in cui c'erano una ventina <strong>di</strong> città si è arrivati<br />

dopo cinque o sei anni a un centinaio <strong>di</strong> città, che forse era un po' eccessivo chiamarle tutte città d'arte<br />

ma ciascuna <strong>di</strong> loro aveva delle particolarità, ciascuna <strong>di</strong> loro in una domenica dell'anno apriva le porte<br />

dei propri monumenti e in quel modo ha fatto come risultato una <strong>di</strong>ffusione della cultura del turismo e<br />

della cultura dell'accoglienza appunto in un territorio che assolutamente non pensava al turismo come un<br />

elemento <strong>di</strong> possibile sviluppo economico. Però per far parte <strong>di</strong> questa iniziativa “Città d'arte a porte<br />

aperte” bastava alzare la mano <strong>di</strong>cendo: “Voglio venire anch'io” e così succedeva.<br />

40<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Molto spesso succede che cre<strong>di</strong>amo che possa funzionare poi invece non funziona e alla fine sprechiamo<br />

del tempo prezioso. Io chiedo che nel documento che poi verrà posto all'attenzione <strong>di</strong> tutte le<br />

amministrazioni, domani, venga inserito un punto in cui si <strong>di</strong>chiara la volontà <strong>di</strong> costruire una rete vera, una<br />

rete reale, una rete concreta <strong>di</strong> relazioni su questo progetto. Il che significa molto semplicemente che le<br />

nostre amministrazioni, quando elaboriamo una proposta progettuale o quando la elaborano loro, e parlo <strong>di</strong><br />

tutte le amministrazioni che sono qui presenti, <strong>di</strong> tutti i comuni, sulle tematiche ambientali, energetiche noi<br />

stiamo lavorando su una serie infinita <strong>di</strong> azioni, non le sto a ripetere perché ci sono nel documento ma ci<br />

occupiamo <strong>di</strong> cultura, <strong>di</strong> welfare, <strong>di</strong> politiche del lavoro, <strong>di</strong> internazionalizzazione <strong>di</strong> prodotti delle nostre<br />

imprese, <strong>di</strong> trasferimento tecnologico ecc. Ebbene ci piacerebbe che quando noi abbiamo queste idee o<br />

quando queste idee vengono da altri comuni, possano essere raccolte fra <strong>di</strong> noi. Io credo che sia importante<br />

che i gemellaggi oggi dopo 40 anni, dopo che (speriamo sia sempre così) la pace tra <strong>di</strong> noi è consolidata,<br />

cominciamo a lavorare su altre questioni, facciamoli rendere questi gemellaggi, proviamo a lavorare<br />

insieme. Per farlo c'è bisogno che quando qualcuno lancia un segnale, qualcun altro lo raccolga. Purtroppo<br />

questo fino ad oggi non è accaduto molto spesso, tranne qualche rara occasione. Fate conto che da questo<br />

territorio sono partiti nell'arco <strong>di</strong> 6 o 7 anni credo un centinaio <strong>di</strong> ragazzi che sono andati in giro per l'Europa<br />

con i progetti Leonardo, sono andati in Spagna, ma non nelle nostre città gemellate, sono andati in Irlanda, in<br />

Francia, in Germania, ogni volta vanno in posti <strong>di</strong>versi ma mai nelle nostre città gemelle. Io ripeto ringrazio<br />

molto il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> per aver organizzato questa iniziativa e per avermi dato modo <strong>di</strong> lanciare questo<br />

messaggio che mi auguro venga raccolto perché è soprattutto nell'interesse <strong>di</strong> tutti noi e dei nostri citta<strong>di</strong>ni<br />

poter lavorare insieme. Voi immaginate quale può essere la portata <strong>di</strong> un'iniziativa come questa, quali sono<br />

le ricadute in termini economici, ma non solo, perchè significa poi a quel punto effettivamente in termini <strong>di</strong><br />

conoscenza e <strong>di</strong> amicizia, poter lavorare insieme. Mi auguro che nei prossimi giorni voi abbiate modo <strong>di</strong><br />

conoscerci ancora <strong>di</strong> più. Ci conosciamo in tanti da tanto tempo, ma che soprattutto si gettino le basi per<br />

poter lavorare insieme. Credo che sarebbe il più bel messaggio che potremo mandare all'Europa.<br />

Interventi<br />

Alberto Barbero<br />

Città <strong>di</strong> Pinerolo - Italia<br />

Per incominciare ringrazio la città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> perché in una fase in cui i gemellaggi vivono un momento<br />

particolare perché quando si parla dei comuni e si parla <strong>di</strong> sprechi, si <strong>di</strong>ce sempre che tra gli sprechi vengono<br />

in<strong>di</strong>cati i gemellaggi, mentre i comuni vivono una nuova fase. Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> <strong>di</strong>cevo ha interpretato ed<br />

intercettato, secondo me giustamente, una domanda che tutti i comuni si stanno facendo in una nuova fase<br />

che devono avere i gemellaggi. Io parlerò dell'esperienza consolidata della Città <strong>di</strong> Pinerolo in relazione ad<br />

una prospettiva anche. Pinerolo è gemellata con 4 città: Gap, Traunstein, San Francisco in provincia <strong>di</strong><br />

Cordoba in Argentina e Darventa che è una città serba della Bosnia Erzegovina; parlerò dopo <strong>di</strong> queste due<br />

ultime esperienze perché sono anche collegate ma ovviamente il tema come i gemellaggi siano serviti alla<br />

costruzione <strong>di</strong> un'Europa dei popoli è l'esperienza per noi con le città <strong>di</strong> Gap e Traunstein. Anche perché sono<br />

gemellaggi che nascono potremmo <strong>di</strong>re nel crogiuolo della ricerca della costruzione dell'Europa. Il<br />

gemellaggio con Gap, o meglio i prodromi del gemellaggio risalgono al 1960 e pensate sono nati in relazione<br />

alla volontà <strong>di</strong> costruire un tunnel nel Colle della Croce che mettesse in collegamento la Val Pellice con<br />

Marsiglia. Un progetto mai realizzato che avrebbe cambiato la storia.<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

21


Però non si è costruito il tunnel, il traforo, ma si è costruito il gemellaggio che si è consolidato nel 1964, quin<strong>di</strong><br />

un quarantennio <strong>di</strong> esperienza. E il gemellaggio con Traunstein è un gemellaggio per proprietà transitiva,<br />

perché potremmo <strong>di</strong>re un po' come per <strong>Rivoli</strong>, no, Gap era gemellata con Traunstein e Pinerolo si è<br />

gemellata con Traunstein e quin<strong>di</strong> c'è un triplice gemellaggio e questo ha rafforzato l'idea del gemellaggio e<br />

dell'Europa perché Italia Francia e Germania sono tre nazioni costitutive dell'Unione Europea. Ed è stata<br />

un'esperienza molto forte anche perché non c'è stata iniziativa promossa dall'amministrazione che non<br />

vedesse costantemente presente i tre comuni. Quando Gap si trovava con Pinerolo c'era anche Traunstein<br />

e qui apro una parentesi. Pinerolo è una citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> trentacinquemila abitanti. Ha molte caratteristiche affini<br />

a <strong>Rivoli</strong> dal punto <strong>di</strong> vista anche storico e urbanistico; è collegata a Torino ma non si sente <strong>di</strong>pendente da<br />

Torino perché ha una sua storia, una sua tra<strong>di</strong>zione. È una bella città, potrei <strong>di</strong>re, ai pie<strong>di</strong> dei suoi monti. Gap<br />

ha le stesse caratteristiche dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> popolazione, 35.000 abitanti, Traunstein ha 20.000 abitanti e<br />

si trova ai pie<strong>di</strong> dei monti come caratteristiche storico ambientali. Quin<strong>di</strong> città anche che hanno un<br />

gemellaggio dal punto <strong>di</strong> vista del peso delle città e credo che questo faciliti molto certi tipi <strong>di</strong> rapporti. Le tre<br />

amministrazioni hanno previsto manifestazioni che non hanno mai solo visto gli amministratori coinvolti. Noi<br />

abbiamo puntato su scuole, come momento <strong>di</strong> tramite, sport e giovani quin<strong>di</strong>. La presenza reciproca alle<br />

rassegne commerciali. Alcune iniziative <strong>di</strong> tipo culturale più folkloristiche che altro. Ultimamente ad esempio<br />

a Gap c'è stata una mostra <strong>di</strong> pittori delle tre città che si è chiusa la settimana scorsa. La triangolazione ha<br />

facilitato molto i rapporti; sono stati elementi costanti nel corso degli anni. Più facili ovviamente i rapporti tra<br />

le scuole con Gap ma anche con Traunstein. Per esempio alcune delegazioni scolastiche <strong>di</strong> Pinerolo sono<br />

state anche a Traunstein che è stata anche la base per visitare i campi <strong>di</strong> Dacau come memoria storica e qui<br />

apro una parentesi che credo sia significativa. Si è parlato anche molto della rappacificazione attraverso i<br />

gemellaggi. Il tramite del gemellaggio <strong>di</strong> Pinerolo con Traunstein, il Consigliere che oggi è mancato ma che<br />

l'ha seguito con passione e con de<strong>di</strong>zione, Adriano Richiardone è un consigliere che ha imparato il tedesco<br />

in Germania tra il '43 ed il '45, in quanto prigioniero. È questa lingua che ha imparato in quel contesto l'ha<br />

fatta <strong>di</strong>ventare lingua <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> amicizia e Adriano Richiardone a Traunstein era un citta<strong>di</strong>no<br />

onorato, amato, una parentesi significativa da questo punto <strong>di</strong> vista. Le iniziative promosse dalle<br />

amministrazioni hanno facilitato l'amicizia, la conoscenza e prodotto delle iniziative <strong>di</strong> cui le amministrazioni<br />

sono a conoscenza, ma che si svolgono per libera iniziativa.Gruppi sportivi che si conoscono e si scambiano<br />

delle visite e credo che questo sia il dato più significativo, così come in alcuni anni passati (e questo potrebbe<br />

essere un elemento che risponde a una sollecitazione <strong>di</strong> Bertolotto): negli anni passati avevamo un<br />

brevetto <strong>di</strong> qualificazione professionale che univa le città <strong>di</strong> Gap, <strong>di</strong> Traunstein e Pinerolo per cui gli studenti<br />

facevano degli stages, l'Alberghiero, i riparatori d'auto e poi per misure europee questo è caduto, ma credo<br />

che potrebbe essere <strong>di</strong> nuovo un lavoro molto utile. È stata un'esperienza molto positiva che oggi non è più<br />

attiva. Da questo punto <strong>di</strong> vista i rapporti sono sempre soli<strong>di</strong>, oggi però pensare <strong>di</strong> andare in una città come si<br />

andava anni fa: partivano 3 o 4 pullman, per i Giochi con Traunstein, oggi la logistica, la sicurezza, le<br />

modalità stesse, le “pretese” dei citta<strong>di</strong>ni per quanto riguarda l'ospitalità sono <strong>di</strong>verse; però il turismo, i flussi<br />

turistici possono benissimo rispondere e mettere in rete le varie città credo sia utilissimo. Nel protocollo che<br />

vedremo domani credo che questo si possa sviluppare. Ho accennato prima alle altre due città con cui è<br />

gemellata Pinerolo e credo che possano queste dare uno stimolo. San Francisco, come molte delle città<br />

argentine è piena <strong>di</strong> italiani e anche le modalità elettorali <strong>di</strong> elezione del parlamento italiano penso stimolino<br />

la modalità <strong>di</strong> avere dei contatti con la parte dell'Europa che è in Sudamerica. Pensate il 12 a Tremoli in<br />

provincia <strong>di</strong> Santa Fè c'è un incontro delle città argentine gemellate con le città piemontesi. E anche lì<br />

parlano <strong>di</strong> turismo e credo che sia un elemento significativo. Derventa è una città serba nella Bosnia<br />

Erzegovina, fuori dall'Europa dei 25, fuori dall'Europa dei 27 e però credo che questo ponga all'Europa degli<br />

interrogativi non in<strong>di</strong>fferenti. Prima si citava il fatto che anni fa andavamo a Gap o a Traunstein portando la<br />

cartà <strong>di</strong> identità; questo è ancora necessario quando si va in questa città serba, ma ci sono altri motivi forti. Io<br />

vivo sempre col <strong>di</strong>sagio, la <strong>di</strong>fficoltà con qui quando vengono a Pinerolo le delegazioni guardano anche l'ora<br />

per partire perché devono arrivare entro una certa ora al confine perché scade il visto.<br />

22<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

In mezzo a questi due poli non esisteva il turismo, esistevano delle risorse, esistevano delle<br />

risorse che non erano conosciute né sul mercato turistico ma qualche volta non erano conosciute<br />

neanche dagli stessi abitanti delle città, e quin<strong>di</strong> uno dei primi obiettivi è stato quello <strong>di</strong> effettuare un<br />

riposizionamento complessivo delle risorse turistiche in termini <strong>di</strong> prodotto sul territorio della provincia <strong>di</strong><br />

Torino.<br />

Quin<strong>di</strong> Torino, lo ricordava Besso Cordero prima, era una destinazione sostanzialmente <strong>di</strong> turismo<br />

d'affari, il turismo d'affari è calato perché c'è stata una crisi economica, una crisi industriale <strong>di</strong> cui tutti<br />

ricordano l'ampiezza, e quin<strong>di</strong> il turismo <strong>di</strong> business evidentemente è sceso parallelamente alla crisi<br />

economica; dall'altra parte le montagne facevano segnare… non erano sicuramente la destinazione<br />

internazionale che sono <strong>di</strong>ventate, che stanno <strong>di</strong>ventando, che <strong>di</strong>venteranno sempre <strong>di</strong> più dopo i giochi<br />

olimpici ma erano fatemi <strong>di</strong>re sostanzialmente le montagne dei torinesi, le montagne in cui si andava il<br />

sabato e la domenica perché sono a un'ora scarsa <strong>di</strong> automobile. Quin<strong>di</strong> anche questi due punti<br />

relativamente forti avevano bisogno <strong>di</strong> un loro riposizionamento, ma non voglio affrontare questi temi<br />

perché richiederebbero ben altro tempo e ben altro approfon<strong>di</strong>mento.<br />

In mezzo, vi <strong>di</strong>cevo, non c'era nulla, era un territorio che poi abbiamo chiamato “terre <strong>di</strong> mezzo” ma<br />

sostanzialmente era un territorio dal punto <strong>di</strong> vista turistico, ma non ne parlo soltanto in termini <strong>di</strong><br />

organizzazione, ne parlo proprio anche in termini <strong>di</strong> consapevolezza, <strong>di</strong> comprensione del<br />

turismo come una leva potenziale <strong>di</strong> sviluppo economico.<br />

Quin<strong>di</strong> l'obiettivo strategico che ha riguardato questi territori, come è sintetizzato in questa slide, era<br />

proprio finalizzato a valorizzare delle risorse <strong>di</strong>ffuse sul territorio ma <strong>di</strong> vario genere, non solo monumenti<br />

ma anche ambiente, ma anche storia, ma anche cultura, ma anche prodotti enogastronomici, ma anche<br />

tra<strong>di</strong>zioni.<br />

.<br />

In questo senso abbiamo deciso <strong>di</strong> creare una rete, cioè <strong>di</strong> mettere in rete quelli che a nostro giu<strong>di</strong>zio<br />

erano, e poi ve<strong>di</strong>amo come abbiamo fatto, erano gli elementi più significativi <strong>di</strong> un'offerta che poteva<br />

essere integrata in un prodotto.<br />

Una rete a cosa serve? E quin<strong>di</strong> quando noi ci poniamo il problema delle relazioni tra città, delle relazioni<br />

tra luoghi <strong>di</strong>versi che comunque riconoscono una loro omogeneità in qualche modo, noi parliamo in<br />

realtà… affrontiamo il tema, se vogliamo concretizzarlo in qualche modo, della creazione <strong>di</strong> una rete. Noi<br />

abbiamo voluto creare una rete per creare, per aggregare alcune città, alcune piccole città della provincia<br />

<strong>di</strong> Torino, in un unico prodotto che abbiamo chiamato “città <strong>di</strong> charme”, ci abbiamo riflettuto a lungo per<br />

trovare questo nome e poi ci è sembrato che fosse utile perché charme non ha bisogno <strong>di</strong> essere<br />

tradotto, lo conoscono, si <strong>di</strong>ce charme in tutte le lingue, anche se è francese, e poi charme da un certo<br />

punto <strong>di</strong> vista non vuol <strong>di</strong>re… non è una promessa eccessiva, non vuol <strong>di</strong>re luoghi <strong>di</strong> bellezza<br />

straor<strong>di</strong>naria o persone, una persona <strong>di</strong> charme non è necessariamente una persona <strong>di</strong> bellezza<br />

straor<strong>di</strong>naria ma è una persona che riesce a suscitare un interesse, quin<strong>di</strong> che ha delle risorse che vanno<br />

al <strong>di</strong> là della pura bellezza estetica. Aggregare queste città in una offerta sistematica per valorizzare le<br />

proprie risorse <strong>di</strong> arte e <strong>di</strong> cultura, <strong>di</strong> città che avevano, che hanno questo tipo <strong>di</strong> patrimonio e per<br />

sviluppare flussi turistici su un territorio che non ne aveva. Gli obiettivi che ci siamo dati sono stati<br />

appunto raccogliere queste citta<strong>di</strong>ne che presentano delle risorse turistiche significative in un'offerta<br />

accogliente e creare una partecipazione, questo è importante e richiama quel <strong>di</strong>scorso che facevamo prima<br />

sul rapporto tra pubblico e privato, creare una partecipazione per un'offerta innovativa e competitiva.<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

39<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.


Mario Burgay<br />

Dirigente del Servizio Turismo della Provincia <strong>di</strong> Torino<br />

“Città <strong>di</strong> Charme: promozione e valorizzazione <strong>di</strong> un territorio”<br />

Grazie presidente, grazie alla città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> per questo invito. Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che tra l'altro è molto<br />

coinvolta nel tema che io vado a illustrarvi.<br />

.<br />

Rispetto agli autorevoli relatori che mi hanno preceduto il mio intervento non sarà <strong>di</strong> tipo politico<br />

strategico ma vorrà portarvi piuttosto l'esempio <strong>di</strong> come noi abbiamo operato negli anni per costruire una<br />

rete <strong>di</strong> città tra <strong>di</strong> loro collegate, quin<strong>di</strong> in questo senso il tema del gemellaggio, anche se come<br />

gemellaggio si intende normalmente una rete <strong>di</strong> relazioni internazionali, ma dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> una<br />

creazione <strong>di</strong> rete tra realtà locali appartenenti alla stessa provincia credo che comunque i temi che noi<br />

abbiamo dovuto affrontare, gli obiettivi che ci siamo dati, siano probabilmente utili per un <strong>di</strong>battito e per<br />

una riflessione collettiva.<br />

.<br />

Citerò qualche concetto che il presidente Chiabrera ha richiamato nei suoi interventi. Ha parlato in<br />

termini negativi <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidualismo, <strong>di</strong> frammentazione, e dall'altra parte in termini positivi, in<br />

termini più <strong>di</strong> obiettivo, <strong>di</strong> concetti come sistema, come cooperazione, come rete, con un obiettivo che è<br />

quello <strong>di</strong> creare dei prodotti o delle capacità economiche partendo dalle risorse <strong>di</strong> un territorio, mettendo<br />

anche in gioco, veniva ricordato poco fa dal presidente Besso Cordero, un rapporto positivo tra pubblico<br />

e privato nel quale ciascuno si assume le proprie responsabilità, che sono evidentemente ben <strong>di</strong>stinte e<br />

ben separate. La Provincia non ha, in termini <strong>di</strong> gestione del settore turistico, dal punto <strong>di</strong> vista normativo<br />

delle competenze molto ampie, ha delle competenze genericamente <strong>di</strong> programmazione <strong>di</strong> area vasta,<br />

come si <strong>di</strong>ce, e poi ha delle competenze <strong>di</strong> carattere <strong>di</strong>ciamo più amministrativo.<br />

.<br />

Ma malgrado questo, proprio sulla spinta <strong>di</strong> quell'entusiasmo e <strong>di</strong> quella scelta politica peraltro che<br />

ricordava il presidente Besso Cordero, si è avviato con una partecipazione coerente dei vari<br />

livelli istituzionali da una decina <strong>di</strong> anni, e qui non posso che ricordare anch'io il contributo fondamentale<br />

dell'allora assessore Accossato in questo processo, si è avviata una riflessione e si sono avviate delle<br />

azioni proprio per lo sviluppo del settore turistico non come settore marginale ma come un elemento<br />

chiave per la <strong>di</strong>versificazione economica del nostro territorio.<br />

.<br />

In questo senso il ruolo della Provincia per lo sviluppo del turismo può essere sintetizzato attraverso un<br />

ruolo <strong>di</strong> animazione e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento del territorio e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> programmazione concertata, <strong>di</strong><br />

programmazione <strong>di</strong> area vasta, lo sviluppo <strong>di</strong> alcune iniziative <strong>di</strong>rette, per esempio questa <strong>di</strong> cui andrò a<br />

parlarvi realizzata col contributo comunque <strong>di</strong> città, delle ATL e in particolare anche dell'ATL <strong>di</strong> Turismo<br />

Torino, e con la fornitura <strong>di</strong>ciamo così da parte della Provincia <strong>di</strong> strumenti comuni, <strong>di</strong> servizi comuni, <strong>di</strong><br />

comunicazione e <strong>di</strong> promozione, eccetera.<br />

.<br />

Gli assi strategici, l'asse strategico, l'obiettivo strategico che ci ha mosso a operare in questa <strong>di</strong>rezione,<br />

quin<strong>di</strong> a operare nella <strong>di</strong>rezione della valorizzazione <strong>di</strong> alcuni elementi del settore turistico e <strong>di</strong> alcune<br />

risorse potenzialmente turistiche nel territorio è stata sostanzialmente appunto la valorizzazione del<br />

turismo <strong>di</strong>ffuso, <strong>di</strong> risorse turistiche <strong>di</strong>ffuse sul territorio.<br />

.<br />

Un breve inciso. Fino a una decina <strong>di</strong> anni fa, anche se lo è ancora in parte così ma soprattutto fino a<br />

una decina <strong>di</strong> anni fa, sostanzialmente il territorio della provincia <strong>di</strong> Torino vedeva due poli relativamente<br />

forti per quello che riguarda il turismo, da una parte Torino se guar<strong>di</strong>amo soltanto i numeri, le statistiche<br />

e dall'altra parte le montagne oggi olimpiche, alta Val Susa e le stazioni che tutti conosciamo.<br />

38 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

Ci sono degli elementi che nel momento in cui noi costruiamo l'Europa dei 27 non possiamo non pensare<br />

che c'è un'altra Europa con la quale vogliamo entrare in relazione, rafforzare questi legami e anche trovare<br />

delle misure che siano umanamente più vivibili oltre che umanamente più accettate. Noi ci sentiamo parte<br />

dell'Europa e anche le nostre città gemellate Gap e Traunstein sono parte <strong>di</strong> questa Europa, quando<br />

abbiamo firmato il patto <strong>di</strong> gemellaggio con Darventa nel settembre scorso erano presenti una delegazione<br />

<strong>di</strong> Gap e Traunstein oltre che la Provincia e abbiamo piantato in Piazza Europa quattro piante provenienti<br />

ciascuna da una <strong>di</strong> queste 4 città a segnare che sono 4 piante in Piazza Europa e che l'Europa è anche <strong>di</strong> chi<br />

non fa parte dell'Unione Europea.<br />

Noel Derro<br />

Città <strong>di</strong> Fontaine - Francia<br />

Buongiorno a tutti, voi avete il benvenuto della città <strong>di</strong> Fontaine, città <strong>di</strong> 25.000 abitanti della valle <strong>di</strong><br />

Grenoble, gemellata da 42 anni con una città della Germania dell'Est, con Alpignano da 35 anni, con<br />

Somatine, noi abbiamo molti siciliani a Fontaine, sapete? Ho ascoltato con molto interesse i vostri interventi.<br />

All'inizio sono stato molto colpito per tutto quello che voi avete fatto nel quadro <strong>di</strong> quello che possiamo<br />

chiamare lo sviluppo culturale e tutte le ricadute economiche, turistiche e trovo tutto questo molto<br />

interessante. E grazie per quello che avete detto e bravi alla Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Avete fatto un suggerimento che<br />

trovo particolarmente interessante. Ho lavorato presso l'Università ed ero tra i promotori delle azioni per la<br />

realizzazione del programmi europei. Ed è evidente che trovare dei partners sia <strong>di</strong>fficile. Allora io ho questo<br />

suggerimento: se tutti noi che siamo qui e rappresentiamo molte città europee facessimo già una mappa <strong>di</strong><br />

tutti i nostri programmi europei nei quali siamo impegnati e ce la scambiassimo? Di tutti i tipi <strong>di</strong> programmi,<br />

questo potrebbe darci delle idee e poi stabilire eventualmente dei programmi europei a cui partecipare<br />

insieme e questo potrebbe aiutare a finanziare i poveri comuni che hanno bisogno <strong>di</strong> essere finanziati. Vi<br />

ringrazio.<br />

Jean-Claude Humbert<br />

Città <strong>di</strong> Montélimar - Francia<br />

Grazie alla Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che ci accoglie, ogni volta che ritorniamo troviamo gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> amicizia<br />

e <strong>di</strong> calore. Io vorrei recare una testimonianza vivente perché ho iniziato nel 1989 e come ha ricordato<br />

l'Assessore Giuseppe Misuraca allora ho dovuto dormire ad Avigliana perché non c'erano hotel a <strong>Rivoli</strong>. Poi<br />

man mano la possibilità <strong>di</strong> accoglienza turistica in questa città è notevolmente migliorata e adesso sono qui<br />

ospitati anche gruppi sportivi <strong>di</strong> Montelimar. Montelimar per chi non la conoscesse è la capitale mon<strong>di</strong>ale del<br />

nougat (torrone) e si situa tra Lione e Marsiglia. abbiamo il privilegio <strong>di</strong> avere il TGV (treno ad alta velocità)<br />

che ci permette <strong>di</strong> raggiungere Parigi in 2 ore e 50 minuti. E presto ci consentirà <strong>di</strong> raggiungere Torino in 2 ore<br />

e mezza, spero. Io vorrei soprattutto testimoniare il grande valore degli scambi che ci sono stati con <strong>Rivoli</strong><br />

dal 2004 con questo assessore che abbiamo conosciuto per la prima volta a Ravesbourg nel 1999. Prima<br />

con l'assessore Mario Bricco e con Nino Boeti che era Assessore allo Sport all'epoca e che poi è <strong>di</strong>ventato<br />

sindaco <strong>di</strong> questa affascinante città. Nel 2004 abbiamo lavorato per realizzare uno scambio in occasione<br />

della “settimana del gusto” che si svolge in Francia nel mese <strong>di</strong> Ottobre. L'Ufficio del Turismo <strong>di</strong> Montelimar,<br />

(io ho cambiato attività, mi occupavo dello sport e ho iniziato a de<strong>di</strong>carmi al turismo; ma non ci sono poi molte<br />

<strong>di</strong>fferenze tra sport e turismo: c'è un turismo “verde” che esiste e che si può definire sportivo) nel 2004,<br />

durante questa settimana del gusto, ha deciso <strong>di</strong> invitare la Provincia <strong>di</strong> Torino e attraverso <strong>Rivoli</strong> il famoso<br />

chef Ignazio (che lavorava presso l'Hotel “Il Dente” e che poi ha smesso <strong>di</strong> lavorare) è venuto per realizzare<br />

e farci scoprire le sue specialità. Durante questa settimana <strong>di</strong> presenza noi abbiamo potuto trasmettere agli<br />

alunni delle scuole elementari, me<strong>di</strong>e e superiori, quasi 800 alunni sono venuti presso l'Ufficio del Turismo <strong>di</strong><br />

Montelimar per gustare, ascoltare e conoscere la cultura ed i prodotti della vostra bella regione e della<br />

Provincia <strong>di</strong> Torino. Poi nel corso <strong>di</strong> una serata in<strong>di</strong>menticabile, abbiamo organizzato una cena per circa 500<br />

persone che sono venute a gustare le vostre specialità. Sappiate che non è stato facile offrire una cena per<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

23


500 persone con prodotti della Provincia e fare in modo che tutti ne avessero a sufficienza. Anche il trasporto<br />

è stato impegnativo. Poi era presente un gruppo folkloristico e questa serata è stata molto ricca: siamo andati<br />

a dormire alle 2,00 <strong>di</strong> mattina. Nel 2005 con il Comitato del gemellaggio abbiamo deciso <strong>di</strong> fare uno scambio<br />

con <strong>Rivoli</strong>, ma non più solo con le scolaresche o i gruppi sportivi, perché stiamo cercando <strong>di</strong> trovare nuovi<br />

filoni <strong>di</strong> scambio per invitare altre categorie <strong>di</strong> persone a scoprire le nostre città gemelle. Abbiamo riempito un<br />

bus con 50 persone sono andate a Torino e noi abbiamo approfittato della manifestazione Trucioli d'Artista<br />

per coprire questa specialità con questi Montiliens. Pensate che queste persone che sono venute da<br />

Montelimar per tre giorni hanno consumato tra 80 e 100 euro per giorno; contate la cifra d'affari e l'economia<br />

che si può portare in un comune e per i commercianti perché io credo che occorre sempre privilegiare le<br />

risorse economiche. Ma oltre alle risorse economiche c'è sempre la qualità dell'accoglienza, questi scambi,<br />

questa amicizia che lega che fa conoscere altre persone e tra le cinquanta persone che sono venute a <strong>Rivoli</strong><br />

alcune sono venute a titolo personale a visitare <strong>Rivoli</strong> e sono andate a Torino a vedere il Castello. E questa<br />

che è un'esperienza <strong>di</strong> gemellaggio l'abbiamo resa una esperienza turistica. Allora chi ci accusa <strong>di</strong> voler fare<br />

un turismo economico e <strong>di</strong> business, io rispondo che credo che lo scopo è sempre quello <strong>di</strong> creare qualcosa<br />

<strong>di</strong> nuovo e far scoprire le nostre città e soprattutto le persone e i citta<strong>di</strong>ni che le abitano. Poi vorrei fare un<br />

intervento sui siti web e le nuove tecniche, perché il sito dell'Ufficio Turistico <strong>di</strong> Montelimar ha un link con<br />

l'Ufficio Turistico <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e così da Montelimar con un clik è possibile visitare il sito <strong>di</strong><br />

<strong>Rivoli</strong> e sappiate che il sito <strong>di</strong> Montelimar è visitato in un anno da circa 600.000 visitatori. Se soltanto il 20%<br />

dei viaggiatori vanno sul sito <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> è un contributo che possiamo portare alla vostra città. Inoltre negli ultimi<br />

2 anni noi abbiamo fatto molta pubblicità in Italia. Non avevamo molti turisti italiani a Montelimar. Può darsi<br />

che siamo troppo vicini. C'è un certo numero <strong>di</strong> famiglie che vengono a trovare i loro figli che hanno<br />

partecipato a degli scambi tra studenti, e queste famiglie sono a tutti gli effetti dei turisti. Quest'anno a seguito<br />

<strong>di</strong> questa pubblicità avremo un gruppo <strong>di</strong> torinesi che verrà a Montelimar per una manifestazione che si<br />

chiama “Montelimar color lavanda” e nel corso <strong>di</strong> due giorni noi riceveremo 40.000 visitatori; spero che altre<br />

città seguiranno il nostro esempio. Grazie al gemellaggio noi abbiamo potuto creare una risorsa ed è<br />

importante che questa venga ulteriormente sviluppata. Ma come <strong>di</strong>ceva nell'intervento che mi ha preceduto il<br />

mio vicino <strong>di</strong> Fontaine, una città che ospita dei bei castelli appartenuti a M.me de Sevignè, che fanno parte<br />

della Drome provenzale, io credo al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutti questi scambi che siano importanti in primo luogo l'amicizia, i<br />

citta<strong>di</strong>ni e l'idea <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>re questa famiglia perché quando si è gemelli c'è una fratellanza ancora più forte<br />

anche se non si parla la stessa lingua. Io sono incaricato <strong>di</strong> occuparmi <strong>di</strong> relazioni internazionali presso la<br />

città <strong>di</strong> Montelimar e non parlo che una sola lingua: il francese. Ma sappiate che in ogni paese con cui siamo<br />

gemellati, che sia Ravesbourg oppure Racine negli Stati Uniti con cui abbiamo festeggiato quest'anno nel<br />

mese <strong>di</strong> luglio il cinquantesimo anniversario del gemellaggio, anche se non si parla la stessa lingua e ci<br />

<strong>di</strong>spiace <strong>di</strong> non poter andare nel dettaglio della storia o delle informazioni che possiamo avere, ma credo che<br />

quest'amicizia sia lo stesso molto importante. La settimana scorsa noi eravamo in una città Naples in Tunisia<br />

con la quale siamo gemellati da tanti anni; voi tutti saprete dei probemi dei banlieus in Francia e non credo<br />

che valga qui la pena <strong>di</strong> evocarli. Ma per la prima volta noi abbiamo invitato la presidente <strong>di</strong> un'associazione<br />

amicale <strong>di</strong> tunisini <strong>di</strong> Montelimar a visitare la nostra città gemella in Tunisia. Dunque i tunisini, cioè i francesi <strong>di</strong><br />

origine tunisina, hanno scoperto come vivevano, o meglio la cultura tunisina nel loro paese e queste sono<br />

esperienze molto fruttuose sia per loro che per noi che invitiamo queste persone. Oltre queste quattro città,<br />

avremo presto un gemellaggio con la città <strong>di</strong> Mollet del Valles, e abbiamo contatti con una città croata<br />

gemellata con Ravensburg anche se la Croazia non fa ancora parte dell'Unione Europea, sappiate che<br />

desidera intensamente <strong>di</strong> essere accolta nell'Unione e noi città francesi sebbene la Francia non abbia votato<br />

la Convenzione Europea (anche per motivi interni) io credo che noi francesi dobbiamo aiutare queste città ad<br />

entrare in Europa soprattutto attraverso l'amicizia sperando <strong>di</strong> vivere sempre in pace in questa Europa .<br />

24<br />

Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />

1) perché interessa i turisti ma, badate bene, interessa moltissimo i locali, e noi non siamo scontenti che<br />

i torinesi vadano a vedere Alenia, Iveco, New Holland, la Fiat e chi più ne ha più ne metta, perché<br />

abbiamo scoperto una cosa singolare, che scatta un meccanismo <strong>di</strong> orgoglio della propria città, della<br />

propria storia, <strong>di</strong> ciò che significa questo e non c'è niente <strong>di</strong> meglio quando si va a fare della promozione<br />

turistica o dell'accoglienza turistica che avere una citta<strong>di</strong>nanza, dei citta<strong>di</strong>ni che sono orgogliosi della<br />

propria città. Seconda cosa che mi pare molto importante è che queste <strong>di</strong>tte che hanno messo a<br />

<strong>di</strong>sposizione se stesse anche loro scatta un altro meccanismo, che sono come <strong>di</strong>re? orgogliose <strong>di</strong><br />

presentarsi sul mercato turistico e paradossalmente <strong>di</strong>venta un veicolo <strong>di</strong> promozione delle <strong>di</strong>tte, noi<br />

abbiamo visto queste due o tre cose che stanno scattando.<br />

L'ultima questione e mi fermo. Io ritengo, e voglio proprio chiudere con questo concetto, che ci siano<br />

gran<strong>di</strong> possibilità soprattutto perché c'è una forte determinazione da parte delle amministrazioni<br />

pubbliche… parlavo un po' <strong>di</strong> tempo fa con un personaggio molto importante del turismo, mi <strong>di</strong>ceva:<br />

“In Italia ci sono alcune città che non credono sufficientemente nel loro futuro per quello che concerne<br />

il turismo” e <strong>di</strong>cevo: “Ma come fa a <strong>di</strong>rlo?”; l'esempio è chiaro, <strong>di</strong>ce: “Guarda, ci sono due città in Italia<br />

che hanno davanti a loro un grande futuro, una è Roma e l'altra è Torino, perché io che sono un<br />

operatore se vengo a Torino o se vado a Roma riesco a parlare con grande facilità con l'assessore,<br />

con il Sindaco. Questo vuol <strong>di</strong>re che queste persone credono in queste cose e hanno interpretato il loro<br />

ruolo non più in modo tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Mentre Milano mi <strong>di</strong>ceva io mi fermo davanti alla porta dell'ufficio <strong>di</strong> Gabinetto dell'assessore o del<br />

Sindaco e non riesco a interloquire con questi, vuol <strong>di</strong>re che questo scatto culturale non c'è stato”.<br />

Allora io ritengo che se questa strada si è fatta a Torino e nel territorio <strong>di</strong> Torino e della Regione sia<br />

una leva su cui si può giocare moltissimo.<br />

Chiedo scusa se ho probabilmente messo assieme molti elementi ma avrete notato che ho fatto un<br />

intervento a braccio quin<strong>di</strong> probabilmente ha perso in logicità, però vorrei almeno avere stimolato alcune<br />

riflessioni che possono <strong>di</strong>ventare utile elemento <strong>di</strong> scambio tra <strong>di</strong> noi, che credo sia l'elemento unico e<br />

vero per cui ci siamo trovati qui oggi a celebrare questo importante congresso. Grazie.<br />

Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />

37<br />

.<br />

.<br />

.


Noi stiamo lavorando adesso per esempio sul Congresso Mon<strong>di</strong>ale degli Architetti del 2008, io parlavo<br />

l'altro giorno con il responsabile del Consiglio Nazionale dell'Or<strong>di</strong>ne degli architetti per l'organizzazione e<br />

<strong>di</strong>cevo lui: “Guarda che o noi riusciamo andare oltre il semplice congresso, culturalmente fondamentale,<br />

importante, prima volta che si celebra in Italia, e facciamo <strong>di</strong>ventare questa cosa qui un evento e quin<strong>di</strong><br />

gli costruiamo attorno il concerto, la notte bianca, chi più ne ha più ne metta, allora <strong>di</strong>venta… ha una<br />

valenza turistica, se no <strong>di</strong>venta solamente, per quanto sia importante, un congresso fra dotti che magari<br />

vengono in città, ne apprezzano le bellezze ma poi lì ci si ferma”.<br />

.<br />

Mi avvio rapidamente alla conclusione per non te<strong>di</strong>arvi più <strong>di</strong> tanto.<br />

.<br />

Le Olimpia<strong>di</strong> sono terminate, noi abbiamo avuto una grande lezione, abbiamo imparato molto ma<br />

abbiamo la sfida più grande che ci attende, è quella del dopo, perché ormai tutti ci chiedono: “E adesso?”<br />

Io sono reduce dalla BTC <strong>di</strong> Firenze, che è la Borsa del Turismo Congressuale, dove noi siamo guardati<br />

con grande rispetto per ciò che è stato fatto ma anche con grande attesa per ciò che sapremo fare.<br />

Io credo che ci siano alcune questioni e poi termino su cui noi dobbiamo essere altrettanto seri, ritengo<br />

che sia necessaria una specie <strong>di</strong> io la definisco così evoluzione culturale da parte <strong>di</strong> chi vuole<br />

consolidare e andare oltre i risultati che si sono raggiunti.<br />

.<br />

Quando parlo <strong>di</strong> evoluzione culturale intendo che le amministrazioni pubbliche, che hanno fatto<br />

moltissimo fin qua, moltissimo, forse ad<strong>di</strong>rittura più <strong>di</strong> quello che era il loro compito, e spiego il perché,<br />

una parte <strong>di</strong> iniziativa privata non ha seguito con la dovuta celerità e con la dovuta rapi<strong>di</strong>tà l'evoluzione<br />

che c'è stata. Bene, io credo che sia assolutamente necessario, e mi rivolgo al tavolo dei relatori, che da<br />

qui in poi quando si <strong>di</strong>ce: “Bisogna fare sistema” non ci si fermi ad una semplice <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong><br />

principio, perché fare sistema vuol <strong>di</strong>re che anche il privato deve avere un'evoluzione che lo porti ad<br />

investire, cosa che spesso da noi non c'è.<br />

.<br />

Io ogni tanto uso una battuta, magari qualche albergatore poi si offende ma siamo anche amici, glielo<br />

<strong>di</strong>co: “Voi non potete pensare che il pubblico investa e voi al mattino vi alzate, vi mettete la giacca e<br />

la cravatta, aprite l'albergo e altri ve lo riempiono, perché non è così che si costruisce il turismo. Voi<br />

dovete pensare che dovete <strong>di</strong>ventare parte <strong>di</strong> questa macchina, altrimenti non si va da nessuna parte”.<br />

Alcune suggestioni che mi sono venute in mente sulla scorta anche degli interventi che ho sentito:<br />

bisogna poi inventare per riuscire andare oltre a quello che si è costruito. Io ritengo che Torino e la sua<br />

regione abbiano alcune grosse carte da giocare: una è il turismo congressuale, molto importante, in forte<br />

evoluzione e che può dare delle grosse sod<strong>di</strong>sfazioni al sistema regionale.<br />

.<br />

Apro e chiudo una parentesi. È molto importante che la Regione Piemonte stia elaborando questo piano<br />

strategico e abbia in<strong>di</strong>viduato nel turismo congressuale uno degli atout da giocare, perché saremmo gli<br />

unici in Italia che si presentano su un mercato internazionale con una serie <strong>di</strong> possibilità congressuali<br />

che non sono legate solamente ad una città come normalmente avviene, Convention Bureau <strong>di</strong> Vienna,<br />

Convention Bureau <strong>di</strong> Barcellona, Convention Bureau… ma della città, noi possiamo andare sul mercato<br />

con i Convention Bureau o l'offerta congressuale <strong>di</strong> una regione, questo è fondamentale.<br />

Seconda questione. Io credo che questa città debba puntare molto anche su un concetto, questa città<br />

che è stata per tanti anni industriale e deve continuare ad essere industriale e deve fare del proprio<br />

patrimonio industriale un vanto; il turismo aziendale <strong>di</strong> cui ho sentito parlare prima è una cosa su cui noi<br />

ci siamo avviati e ci sta dando dei grossi risultati. Per due motivi ci dà dei grossi risultati guardate:<br />

Seconda Seconda Sessione Sessione 10 novembre novembre 2006 2006 Sala Sala Conferenze Conferenze Castello Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> <strong>Rivoli</strong><br />

Le relazioni internazionali in un sistema <strong>di</strong> promozione turistica del territorio<br />

Moderatore: Luigi Chiabrera, Presidente ATL 2 Montagne Doc<br />

36 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />

.<br />

Luigi Chiabrera<br />

Presidente ATL 2 Montagne Doc<br />

Grazie. Benvenuti a tutti, vi toccherà <strong>di</strong> sopportarmi per tutta la mattina, abbiate pazienza. Io cercherò <strong>di</strong><br />

essere il meno logorroico possibile e spero <strong>di</strong> poter essere tradotto, ringraziando i traduttori sin d'ora, nel<br />

modo più semplice e naturale possibile. Io credo che giornate come queste che voi state passando qui con<br />

noi intanto servano per continuare l'approfon<strong>di</strong>mento della conoscenza tra le persone, che poi è sempre alla<br />

base <strong>di</strong> qualunque ragionamento che produce comunicazione per il turismo. Gli esseri umani si sono<br />

inventati il turismo per conoscere e il turismo è <strong>di</strong>ventato uno dei gran<strong>di</strong> elementi della conoscenza. Noi<br />

abbiamo vissuto la degenerazione degli aspetti più negativi del turismo quando il turismo è <strong>di</strong>ventato un<br />

turismo <strong>di</strong> massa e quin<strong>di</strong> ci siamo trovati a quelli che sono gli elementi impattanti del turismo <strong>di</strong> massa, gli<br />

aspetti legati all'uso delle città, all'uso massiccio delle città, al consumo dei territori e a volte anche<br />

all'abbandono e al non uso nel modo più giusto dei territori per quanto riguarda quello che viene lasciato.<br />

25


Questa è la parte meno nobile del turismo ma comunque è una parte con la quale dobbiamo fare i conti.<br />

Perché evidentemente non siamo per un turismo <strong>di</strong> élite o per un turismo <strong>di</strong> nicchia, siamo tutti quelli che<br />

si occupano <strong>di</strong> turismo perché il turismo sia un turismo <strong>di</strong> massa e quin<strong>di</strong> è evidente che dobbiamo<br />

attrezzarci sempre <strong>di</strong> più affinché non avvengano gli aspetti negativi, non si sviluppino la degenerazione<br />

del turismo <strong>di</strong> massa, non sia l'elemento ultimo ma sia l'elemento principale.<br />

.<br />

Quin<strong>di</strong> credo che oggi parlare <strong>di</strong> territorio e parlare <strong>di</strong> turismo deve avere come primo elemento la<br />

preoccupazione che il turismo sia un elemento positivo, che produce benefici, che produce lavoro e che<br />

produce sviluppo e per fare questo è necessario che una società sia attrezzata.<br />

.<br />

Badate bene, vi parla uno che pensa che l'Italia non sia affatto attrezzata, e non solo l'Italia ma anche le<br />

sue regioni più evolute dal punto <strong>di</strong> vista turistico, quin<strong>di</strong> nessuno <strong>di</strong> noi oggi in un convegno come<br />

questo parla per fare la lezione a nessun altro, siamo tutti qui per imparare e siamo tutti qui per<br />

scambiarci delle opinioni, non pensando <strong>di</strong> avere la verità in tasca ma certi che sia necessario costruire<br />

un sistema globale a livello nazionale e a livello internazionale tale da poter consentire alle varie società<br />

<strong>di</strong> essere attrezzate nel modo più uniforme possibile per accontentare masse <strong>di</strong> visitatori nel modo più<br />

idoneo possibile.<br />

.<br />

Io penso che il sistema dell'accoglienza possa e debba essere sempre <strong>di</strong> più uniformato verso l'alto ed è<br />

per questo che il sistema dei gemellaggi può essere molto stimolante, può essere molto stimolante per<br />

creare delle competizioni ad alzare il livello della qualità dell'accoglienza e può essere molto stimolante<br />

per uno scambio <strong>di</strong> professionalità. Noi su questo ci stiamo muovendo, siamo molto interessati e molto<br />

<strong>di</strong>sponibili, abbiamo creato un sistema <strong>di</strong> aziende del turismo in questa regione che ha dato delle<br />

<strong>di</strong>screte sod<strong>di</strong>sfazioni al legislatore che ha costruito le leggi che hanno costruito le aziende del turismo;<br />

siamo in una fase <strong>di</strong> riflessione, speriamo che la fase <strong>di</strong> riflessione sia rapida e speriamo che la fase <strong>di</strong><br />

riflessione serva per migliorare quello che è stato già sin d'oggi un sistema che ci ha consentito <strong>di</strong> fare<br />

dei passi in avanti rispetto alle altre regioni italiane.<br />

.<br />

Il sistema dell'accoglienza però è legato complessivamente a una capacità <strong>di</strong> fare dei prezzi adeguati a<br />

quello che si offre e quin<strong>di</strong> un sistema territorio è un sistema che parte da un rapporto con i trasporti, da<br />

un rapporto con complessivamente quello che si viene ad offrire, che oggi è <strong>di</strong>ventato globale ma che è<br />

<strong>di</strong>ventato <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo livello se si va a vedere quello che è rappresentato dai vostri paesi rispetto a<br />

quello che noi siamo.<br />

.<br />

L'Italia ha una capacità in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> proporre soluzioni <strong>di</strong> altissimo livello, purtroppo per noi non ha<br />

ancora una capacità <strong>di</strong> fare il sistema e <strong>di</strong> realizzare una produzione complessiva adeguata in merito al<br />

turismo che sia nazionale, regionale, provinciale, locale, questo è il nostro grande problema.<br />

Non vi parlo poi dei problemi della promozione internazionale perché queste sono cose che esulano e<br />

che esulano complessivamente dal convegno <strong>di</strong> oggi, certamente e chiudo la parte delle città<br />

gemellate, dei territori gemellati, potrebbe <strong>di</strong>ventare un grande elemento <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong><br />

promozione internazionale, <strong>di</strong> reciprocità, io credo che però bisogna uscire dalla consuetu<strong>di</strong>ne e<br />

verificare in questi giorni se è possibile attraverso le città gemellate costruire una proposta <strong>di</strong> rete ma che<br />

<strong>di</strong>venti una proposta turistica <strong>di</strong> sistema che abbia la capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un unicum e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> far sì<br />

che non ci siano solo delle reciprocità <strong>di</strong> consuetu<strong>di</strong>ne ma che gli incontri <strong>di</strong>ventino incontri <strong>di</strong> progetto<br />

per creare sviluppo rispetto alla proposta turistica complessiva.<br />

.<br />

26<br />

e qui introduco un concetto che mi pare anche il professor Monge abbia introdotto, ci fu molta<br />

professionalità, nel senso che noi abbiamo affrontato la sfida dappertutto, Torino, montagne olimpiche,<br />

dappertutto, con entusiasmo, con capacità ma con molta serietà e con molta professionalità, mi verrebbe<br />

da <strong>di</strong>re da torinesi e chi è in Italia sa cosa vuol <strong>di</strong>re quando noi <strong>di</strong>ciamo “da torinesi”, e le cose sono<br />

andate bene.<br />

Guardate, però è stato uno sforzo incre<strong>di</strong>bile che ha significato un passaggio formidabile <strong>di</strong> questo<br />

nostro territorio, un territorio che arrivava da una esperienza, è stato accennato anche prima, <strong>di</strong><br />

identificazione come territorio industriale, monoculturalizzato anche, che per certi aspetti ne aveva<br />

fatto come <strong>di</strong>re? la fortuna ma anche il limite e che in un qualche modo giocava su se stesso una<br />

scommessa <strong>di</strong> trasformazione fortissima. Anche qui però io vorrei <strong>di</strong>re che non è casuale questa<br />

questione, perché già da anni - e forse pochi lo percepivano si era cominciati a interpretare il turismo<br />

come non un optional che le amministrazioni pubbliche fanno nel momento in cui i bilanci vanno bene, la<br />

<strong>di</strong>co così, ma come un possibile settore <strong>di</strong> sviluppo economico, e qui secondo me è un altro punto<br />

importante.<br />

Io ascrivo alle amministrazioni pubbliche, io arrivo da lì ma penso <strong>di</strong> poterlo <strong>di</strong>re con serietà e poterlo<br />

anche <strong>di</strong>mostrare, ascrivo alle amministrazioni pubbliche la lungimiranza <strong>di</strong> aver capito che era il<br />

momento <strong>di</strong> fare del turismo davvero un settore <strong>di</strong> sviluppo economico e che esistevano queste<br />

potenzialità.<br />

Io sono stato - ancora mi autocito, scusatemi dal '90 al '95 assessore provinciale prima <strong>di</strong> Silvana<br />

Accossato, che adesso è Sindaco <strong>di</strong> Collegno, noi capivamo che il turismo poteva essere qualche cosa<br />

che poteva dare sviluppo, però eravamo un po' dei naif, ci avvicinavamo a questi temi in modo… sì, non<br />

professionale. Ecco, io ritengo che poi si sia fatto questo salto invece. Io dal '95 al 2000 ho avuto un'altra<br />

esperienza e quando sono rientrato a Torino io mi ero accorto che questa città era profondamente<br />

cambiata, cambiata nella testa, nel modo <strong>di</strong> affrontare i problemi, nel modo cioè <strong>di</strong> affrontare quello che<br />

era appunto il problema relativo al turismo in modo serio, in modo adeguato ai tempi, tant'è che i risultati<br />

piano piano hanno dato ragione e questa città, assieme al suo territorio, ha avuto un incremento <strong>di</strong> turisti<br />

del… pensate un po', dal 2001 al 2005 del 50%!<br />

È un dato molto importante se pensiamo soprattutto che nello stesso periodo c'è stato un calo <strong>di</strong><br />

quello che viene normalmente visto come il famoso turismo d'affari, quin<strong>di</strong> il turismo <strong>di</strong> leisure<br />

cosiddetto aveva recuperato anche un pezzo del turismo d'affari. L'esperienza olimpica è stato il<br />

momento trionfale, se vogliamo, <strong>di</strong> questa attività ma la stessa esperienza olimpica è stata affrontata,<br />

e ritorno su questo concetto perché mi sembra importante, con grande professionalità. Faccio l'esempio<br />

<strong>di</strong> Torino perché non riesco a parlare delle montagne olimpiche perché non me ne sono occupato e in<br />

conclusione magari Luigi vi parlerà dell'esperienza olimpica, però io vi posso garantire che quando si è<br />

parlato bene <strong>di</strong> Torino si è parlato bene <strong>di</strong> Torino perché noi avevamo preparato un sistema <strong>di</strong><br />

accoglienza che era formidabile: mille volontari colloquiati uno per uno, <strong>di</strong>visi in squadre ognuno con un<br />

team leader, chioschi per le informazioni, volontari che giravano per la città con lo zaino e la ban<strong>di</strong>erina<br />

con la “i” per cui si potevano dare anche delle informazioni come <strong>di</strong>re? volanti, e poi questo straor<strong>di</strong>nario<br />

coinvolgimento della città. Ma io credo che il coinvolgimento sia avvenuto anche perché c'era questa<br />

struttura che era stata preparata.<br />

L'altra questione che ritengo vada sottolineata è il fatto <strong>di</strong> interpretare l'Olimpiade non solamente come<br />

fatto squisitamente sportivo, l'Olimpiade a Torino e in Piemonte è stata interpretata come un evento e<br />

attorno a questo concetto si è costruita per esempio l'idea della Medail Plaza, che è stata una delle<br />

questioni che ha significato il coinvolgimento dei turisti e della città, o le notti bianche.<br />

Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />

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Livio Besso Cordero<br />

Presidente Turismo Torino<br />

“L’effetto Olimpico e le nuove sfide del futuro”<br />

Grazie, innanzitutto grazie per l'invito, complimenti alla città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che ha voluto organizzare<br />

questo incontro e comincerei, se me lo consentite, con una battuta. Ognuno <strong>di</strong> noi ha qualche merito<br />

e magari anche tante colpe, quando si è iniziata la maratona <strong>di</strong> Torino io ero assessore provinciale e<br />

ricordo che avevamo iniziato assieme a Luigi Chiabrera andando in una giornata uggiosa, fredda,<br />

a parlare con l'allora campione Bor<strong>di</strong>n e con Gigliotti <strong>di</strong> questa idea, che devo <strong>di</strong>re fu vista un po' come<br />

una cosa un po' strampalata. Evidentemente poi quando le idee sono idee buone e si riesce a mettere<br />

gambe e ruote alle idee le idee si consolidano vanno avanti, <strong>di</strong>ventano poi anche dei motori <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Dico questo perché è un modo per iniziare l'intervento che… è vero che si parla <strong>di</strong> gemellaggi ma io<br />

credo che questi incontri servano soprattutto e debbano servire per uno scambio <strong>di</strong> esperienze, perché<br />

ritengo che una delle prime cose che bisogna superare è il fatto che non bisogna essere gelosi <strong>di</strong> ciò che<br />

uno ha imparato ma bisogna avere la generosità invece <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti le proprie<br />

esperienze affinché, essendo esperienze <strong>di</strong> tutti, su questo si possa costruire anche un futuro comune<br />

che deve essere sempre più come <strong>di</strong>re? internazionale.<br />

Beh, noi siamo reduci da una esperienza formidabile, che è stata l'esperienza delle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, lo<br />

citava prima Luigi Chiabrera, è stata un'esperienza straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> cui io vi parlerò poco per non<br />

annoiarvi ma perché da qui deve partire quello che deve essere il futuro <strong>di</strong> Torino e oso <strong>di</strong>re anche<br />

del Piemonte, un'esperienza straor<strong>di</strong>naria che non è nata per caso. Io non ho slide e quin<strong>di</strong> faccio un<br />

intervento un po' a braccio.<br />

Quando stavano per iniziare le Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino io ho avuto due esperienze, la prima è stata che tre<br />

giorni prima delle Olimpia<strong>di</strong> eravamo andati a cena con il grande capo <strong>di</strong> Visa International, il grande<br />

capo <strong>di</strong> Visa International aveva fatto una convenzione per le Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, si chiama Tom<br />

Sheppard, è un personaggio che gira tutto il mondo e seduti al ristorante io gli <strong>di</strong>ssi: “Tom, cosa pensi?”,<br />

eravamo a tre giorni dalle Olimpia<strong>di</strong>; lui mi <strong>di</strong>sse: “Non funziona”, <strong>di</strong>co: “Come non funziona?”, <strong>di</strong>ce:<br />

“I cantieri non sono ancora finiti”, piazza San Carlo non era ancora terminata, “Luci d'Artista, che è una<br />

delle iniziative <strong>di</strong> promozione della città, è una cosa che non viene percepita come olimpica dalla gente<br />

che viene qua; la città non vedo segni <strong>di</strong> reazione, <strong>di</strong> immedesimazione in quello che dovrebbe essere<br />

l'evento olimpico, secondo me 'sta cosa non funzionerà”.<br />

Io quella sera andai a casa a dormire ero praticamente <strong>di</strong>strutto, <strong>di</strong>cevo: “Questo qui se ne intende, ha<br />

fatto olimpia<strong>di</strong> in tutto il mondo, era reduce da Pechino perché già parlavano a Pechino per le prossime<br />

Olimpia<strong>di</strong>, se <strong>di</strong>ce che non funziona non funzionerà”. Funzionò tutto magnificamente bene, ed è il primo<br />

esempio. Perché ci fu un coinvolgimento secondo me della città, e spiegherò anche il perché a mio<br />

avviso, che fu straor<strong>di</strong>nario.<br />

Seconda questione. Qualche giorno prima delle Olimpia<strong>di</strong> io andai a fare la mia relazione al Sindaco <strong>di</strong><br />

Torino, l'onorevole Chiamparino, e mi <strong>di</strong>sse: “Ma 'sta roba pare che stia per funzionare”, lì c'era già la<br />

percezione che le cose forse sarebbero andate bene, e io so che <strong>di</strong>ssi: “Guarda, non succede nulla per<br />

caso, io sono convinto che le cose andranno bene ma sono convinto che le cose andranno bene perché<br />

sotto a questa questione c'è tanto <strong>di</strong> quel lavoro, tanto <strong>di</strong> quel lavoro e tanto <strong>di</strong> quell'entusiasmo per cui<br />

sicuramente io sono fiducioso”, e le cose andarono bene. Ci fu lavoro, ci fu entusiasmo ma ci fu,<br />

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Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />

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Filippo Monge<br />

Docente Università <strong>di</strong> Torino<br />

“Competizione e competitività dei sistemi territoriali: scenari, in<strong>di</strong>rizzi, strategie”<br />

Buongiorno, benvenuti a tutti, mi fa piacere vedere una sala piena, per un docente è sempre come <strong>di</strong>re?<br />

accattivante e motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione poter vedere una sala, un u<strong>di</strong>torio presente e ricco <strong>di</strong> presenze<br />

qualificate come le vostre.<br />

.<br />

Intanto in sala ci sono anche alcuni miei allievi, che saluto, che sono abituato a portarmi <strong>di</strong>etro un po' per<br />

motivi <strong>di</strong>dattici un po' anche per creare sistema in queste iniziative straor<strong>di</strong>narie.<br />

.<br />

Grazie presidente Chiabrera, grazie assessore, inizio coi ringraziamenti, intanto al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> per<br />

questa straor<strong>di</strong>naria manifestazione, questa straor<strong>di</strong>naria convention necessaria per fare il punto su che<br />

cosa siano i gemellaggi e che straor<strong>di</strong>nario motore <strong>di</strong> ricerca essi rappresentino.<br />

.<br />

Mi presento anche agli ospiti stranieri: io mi chiamo Filippo Monge, sono un piemontese originario della<br />

provincia <strong>di</strong> Cuneo e insegno Economia e Gestione dell'Impresa, Business Administration - per intenderci<br />

e Destination Marketing, marketing del territorio inteso non da un punto esclusivamente turistico o<br />

perlomeno mondano, usiamo questa espressione, ma da un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> competitività dei sistemi<br />

territoriali.<br />

.<br />

Afferisco, e questo per me è importante sottolinearlo, a un corso <strong>di</strong> laurea nuovo a Torino, si chiama<br />

Scienze del Turismo. Io inviterei un attimo a fare una riflessione su questo termine “scienze del<br />

turismo” e lo <strong>di</strong>co soprattutto agli amministratori pubblici, perché poi quando spesso an<strong>di</strong>amo in giro<br />

e troviamo iniziative e manifestazioni troviamo <strong>di</strong> tutto tranne che rappresentanti del nostro corso <strong>di</strong><br />

laurea o perlomeno rappresentanti incar<strong>di</strong>nati nell'Accademia esattamente votata a questo tipo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scorso.<br />

.<br />

Lo <strong>di</strong>co senza polemiche, per carità, ma è chiaro che l'Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, e non la CEPU sia<br />

chiaro, ha fatto questa scelta, questa scelta strategica, questa scelta <strong>di</strong> sistema che è stata premiante; è<br />

stata premiante perché se voi solo pensate il nostro master in Management del Territorio è unico in Italia<br />

e attira studenti anche da fuori Italia con un principio <strong>di</strong> comunicazione, <strong>di</strong> motore <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong><br />

creazione <strong>di</strong> valori sul territorio straor<strong>di</strong>nario, riconosciutici non solo dalla stampa italiana ma anche dalla<br />

stampa internazionale, ci sarà un perché.<br />

.<br />

Fatte queste giuste considerazioni, che non fanno altro che riallacciarsi al link col quale ha chiuso il<br />

presidente Chiabrera, quello <strong>di</strong> cui oggi voglio parlare con voi, voglio riflettere con voi, è cosa <strong>di</strong> fatto sia<br />

necessario per accrescere il valore sul territorio, per aumentare la competitività dei sistemi territoriali<br />

anche attraverso iniziative come il gemellaggio.<br />

.<br />

Parto facendo alcune riflessioni sui gemellaggi, parto dalla percezione che si ha oggi nella collettività sui<br />

gemellaggi e parto ovviamente da alcuni dati che in questi giorni, proprio in previsione <strong>di</strong> questo<br />

convegno, abbiamo cercato <strong>di</strong> raccogliere. Anche se quando si partecipa a questi convegni si è invitati,<br />

per poter operare in maniera scientificamente corretta bisognerebbe avviare una ricerca un anno prima e<br />

poi illustrare i dati in tempo reale in occasione <strong>di</strong> queste manifestazioni, purtroppo chi organizza e chi<br />

coinvolge il sistema dell'Accademia sa sempre che i tempi sono stretti e si ragiona su dati già presenti<br />

che possono dare la possibilità <strong>di</strong> nuove ricerche, ovvero <strong>di</strong> riflettere sulla necessità <strong>di</strong> nuove ricerche e<br />

Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />

27


<strong>di</strong> nuove indagini. Vi <strong>di</strong>cevo, parto dalla percezione che si ha sul territorio <strong>di</strong> gemellaggio, è una<br />

percezione ultimamente non positiva come quella degli anni Settanta e degli anni Ottanta quando in Italia<br />

il gemellaggio aveva alcune occasioni esplorative nei Comuni e nelle città <strong>di</strong> maggior respiro, nelle città<br />

metropolitane; oggi abbiamo circa un 65% degli intervistati che vedono nel gemellaggio un'esclusiva<br />

occasione <strong>di</strong> folclore.<br />

Questo ovviamente è un dato parziale, perché chi si è occupato <strong>di</strong> gemellaggi sa benissimo che<br />

attraverso questi scambi, attraverso queste possibilità, attraverso queste manifestazioni c'è la possibilità<br />

ovviamente, come <strong>di</strong>ceva giustamente il presidente Chiabrera, <strong>di</strong> creare sviluppo, <strong>di</strong> scambiare<br />

competenze, <strong>di</strong> avviare principi <strong>di</strong> scambio, <strong>di</strong> ricchezza, <strong>di</strong> conoscenza trasversale, inter<strong>di</strong>sciplinare e<br />

ovviamente intraterritoriale utili ovviamente per la collettività e per i sistemi.<br />

.<br />

Penso che l'innovazione <strong>di</strong> valore sia fondamentalmente l'elemento essenziale per vincere la<br />

competizione.<br />

Cosa voglio <strong>di</strong>re? Voglio <strong>di</strong>re che ultimamente, perlomeno negli ultimi <strong>di</strong>eci o quin<strong>di</strong>ci anni abbiamo<br />

assistito a un processo un po' inflattivo del gemellaggio ma abbiamo avuto dei cosiddetti campioni,<br />

campioni <strong>di</strong> eccellenza, e la competizione io uso spesso questa icona per definire la competizione si<br />

vince ovviamente attraverso l'innovazione <strong>di</strong> valore.<br />

Abbiamo esaminato alcuni gemellaggi importanti territoriali, periferici, a livello statale, a livello ad<strong>di</strong>rittura<br />

<strong>di</strong> club, abbiamo visto che una serie <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> culturali, economici del sistema delle micro e me<strong>di</strong>e<br />

imprese, della Small Me<strong>di</strong>um Enterprise, tanto per usare un termine anglosassone, riserva risultati e ha<br />

una ricaduta positiva fino a cinque anni successivi l'avvenuto gemellaggio, anche se questo non si ripete<br />

nel tempo.<br />

Abbiamo messo a punto, abbiamo visto che è stata messa a punto una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori, quello che più<br />

però preme è che questi gemellaggi vincano la competizione evitando <strong>di</strong> scimmiottare esperienze magari<br />

fallimentari o esperienze meramente folcloristiche organizzate da amministrazioni che non hanno in un<br />

certo senso pianificato con metodo e con strategia <strong>di</strong> comunicazione questa iniziativa, ecco perché<br />

spesso siamo soliti <strong>di</strong>re che il termine strategia in senso ancora aziendale e in senso meno sociologico,<br />

quin<strong>di</strong> con una pianificazione strategica volta sia a coinvolgere il territorio ma volta a dare degli in<strong>di</strong>rizzi<br />

che nascono dal territorio con esperti del territorio, con attori del territorio, sia necessaria ma sia<br />

necessaria anche una strategia, perché si possono fare piani strategici ma sono strettamente necessari<br />

degli in<strong>di</strong>rizzi strategici. È bene scrivere piani strategici partendo da una pianificazione a tutto campo, è<br />

bene sapere ovviamente dove andare.<br />

Noi abbiamo inserito una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi e <strong>di</strong> obiettivi che deve avere una strategia volta a ottenere<br />

innovazione <strong>di</strong> valore dai gemellaggi ovvero dagli scambi; questa strategia, questa politica in<strong>di</strong>vidua<br />

fondamentalmente quattro in<strong>di</strong>rizzi e quattro obiettivi: il primo che si attende da un gemellaggio è quello<br />

dello sviluppo dei circuiti della conoscenza. È bene scambiare non solo i biglietti da visita o numeri <strong>di</strong><br />

cellulari o e-mail ma è bene scambiare conoscenza, è bene favorire lo scambio delle culture, è bene<br />

ragionare in termini <strong>di</strong> benchmarking, <strong>di</strong> esperienze positive, ma non <strong>di</strong> esperienze positive attraverso<br />

l'esempio dell'organizzazione del gemellaggio, esperienze positive portate in dote a coloro che ai<br />

gemellaggi partecipano. Noi abbiamo assistito a tantissimi gemellaggi in questi anni dove spesso, ahimé,<br />

la mancanza <strong>di</strong> una strategia riconduce questa iniziativa a semplici momenti turistici dove metto, includo<br />

nella semantica <strong>di</strong> turistica ovviamente il semplice percorso turistico <strong>di</strong> una regione piuttosto che <strong>di</strong> una<br />

città; abbiamo spesso escluso però l'importanza strategica, economica, socio-economica che questi<br />

gemellaggi possono portare in dote. Noi abbiamo dati che provengono da paesi dove alcune regioni,<br />

28<br />

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.<br />

Questo aiuta, non esclude da processi partecipativi democratici come i miei colleghi <strong>di</strong> sociologia tendono<br />

a metterci in guar<strong>di</strong>a, aiuta a raggiungere l'obiettivo, anche perché poi, ripeto e mi avvio alle conclusioni,<br />

quello che interessa alle amministrazioni soprattutto in questo momento <strong>di</strong> ventilata crisi è evitare che i<br />

loro Comuni, le loro città <strong>di</strong>ventino delle periferie turistiche, culturali, sociali, economiche. Questo è quello<br />

che interessa alle amministrazioni, quello <strong>di</strong> non perdere posti <strong>di</strong> lavoro ma <strong>di</strong> crearne magari quattro,<br />

cinque, <strong>di</strong>eci, non importa quanti, ma <strong>di</strong> creare dei risultati, <strong>di</strong> creare dei contratti a tempo indeterminato,<br />

io questo lo <strong>di</strong>co spesso ai miei giovani, non <strong>di</strong> creare occupazione precaria. Un call center creato<br />

attraverso un gemellaggio, faccio un esempio, può generare valore ma un laboratorio orafo piuttosto che<br />

un laboratorio del legno creato con un gemellaggio tra il <strong>di</strong>stretto del saluzzese e il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Chambery<br />

crea sicuramente occasione <strong>di</strong> scambio tra l'istituto d'arte <strong>di</strong> Saluzzo e l'istituto d'arte <strong>di</strong> Chambery, crea<br />

competenze, per cui oggi il restauro della Castiglia come parco tematico culturale, l'ex castello dei<br />

marchesi per intenderci, uno dei beni culturali più importanti del territorio cuneese e quin<strong>di</strong> del saluzzese,<br />

ha la possibilità <strong>di</strong> ospitare ovviamente beni preziosi che derivano da gemellaggi, che derivano da<br />

gemellaggi come motore <strong>di</strong> ricerca, come motore <strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> sviluppo ma soprattutto come occasione<br />

<strong>di</strong> scambio, come sviluppo <strong>di</strong> circuiti della conoscenza e occasioni <strong>di</strong> scambio socio-economico che non<br />

dobbiamo assolutamente abbandonare.<br />

Quin<strong>di</strong> non tocca a me dare consigli, i professori universitari <strong>di</strong>co sempre sono i meno adeguati a dare<br />

consigli, insieme possiamo trovare delle ricette ecco, insieme possiamo trovare dei percorsi per crescere.<br />

La mia opinione è questa: proseguiamo e an<strong>di</strong>amo avanti, sganciamoci <strong>di</strong> più dai capitoli <strong>di</strong> spesa<br />

meramente pubblici e riconosciamo, avviamo fasi <strong>di</strong> ascolto sul territorio perché so che le comunità locali<br />

sono sempre interessate a questo. E facciamo lo sforzo simultaneo e sinergico <strong>di</strong> evitare che la Camera<br />

<strong>di</strong> Commercio organizzi una missione che non possa inserirsi in un gemellaggio e concepiamo i<br />

gemellaggi a 360 gra<strong>di</strong>. Turismo vuol <strong>di</strong>re anche sviluppo economico, turismo vuol <strong>di</strong>re anche impresa.<br />

Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />

33<br />

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Io parlavo con un autorevole segretario <strong>di</strong> una fondazione bancaria, visto che nella mia carriera ho avuto<br />

la fortuna, l'avventura, vedetela un po' come volete, <strong>di</strong> far parte cinque anni <strong>di</strong> un Consiglio generale <strong>di</strong><br />

una fondazione bancaria, parlavo con un collega, perlomeno segretario <strong>di</strong> una grande fondazione<br />

bancaria, e mi <strong>di</strong>ceva: “Ma spesso il territorio non ci conosce, spesso il territorio non risponde al bando,<br />

ai ban<strong>di</strong> che man<strong>di</strong>amo in evidenza. Spesso il territorio non fa incontrare le proprie esigenze con le<br />

nostre possibilità, con le nostre opportunità, quin<strong>di</strong> nel sistema <strong>di</strong> erogazione spesso proce<strong>di</strong>amo con il<br />

classico sistema a pioggia, si tende a dare ovviamente un po' a tutti scontentando, generando<br />

ovviamente dei malumori sul territorio perché non c'è un progetto preciso, perché non c'è un progetto,<br />

una strategia precisa, perché non si parte da un progetto con<strong>di</strong>viso e con<strong>di</strong>visibile sul territorio per poter<br />

intercettare questi flussi <strong>di</strong> ricchezza, ovvero questi flussi <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>”.<br />

E infine la cosiddetta pianificazione strategica. (inc.) positivamente che la Regione Piemonte abbia<br />

avviato un piano, un processo <strong>di</strong> pianificazione strategica nel settore del turismo. Mi <strong>di</strong>spiace che non ci<br />

sia oggi l'assessore Giuliana Manica e mi <strong>di</strong>spiace non sia ancora arrivato il consigliere Bellion,<br />

riferiremo poi quello che è stato anche l'oggetto del mio intervento.<br />

Quello che voglio <strong>di</strong>re sulla pianificazione strategica, avendo io assistito ad alcune fasi iniziali ed<br />

esplorative <strong>di</strong> questo processo, è che i nostri territori non sono ancora abituati a quelli che vengono<br />

normalmente chiamati processi bottom-up, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione. Noi possiamo girare il territorio mille<br />

volte, possiamo convocare tutti i Sindaci <strong>di</strong> una vallata, tutti i Sindaci <strong>di</strong> una pianura, tutti i Sindaci dei<br />

Comuni e ovviamente avere… il Sindaco che non si presenta, manda l'ultimo assessore, lo carica un po'<br />

e ovviamente questo si alza e <strong>di</strong> fronte ha un <strong>di</strong>segno scritto, <strong>di</strong>ce: “No, guar<strong>di</strong>, non sono d'accordo”;<br />

mette in <strong>di</strong>fficoltà il relatore e ovviamente non contribuisce in maniera costruttiva a quella che è la<br />

costruzione deliberativa dal basso <strong>di</strong> uno strumento prezioso.<br />

È chiaro però che la pianificazione strategica <strong>di</strong>venta, ce l'hanno anche scritto i consulenti dell'Unione<br />

Europea, un bollino chiamiamolo così <strong>di</strong> qualità, un principio <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento ai quali devono<br />

guardare con attenzione non solo le Regioni ma anche le Province, i territori e le città metropolitane<br />

sotto i 40-50.000 abitanti, quin<strong>di</strong> le me<strong>di</strong>e piccole amministrazioni, senza farsi carico <strong>di</strong> troppi oneri.<br />

Sono processi, vi <strong>di</strong>cevo, <strong>di</strong> governance, così è il termine moderno col quale si definiscono questi<br />

processi, che lentamente saranno necessari e soprattutto saranno richiesti in maniera prescrittiva nei<br />

ban<strong>di</strong> successivi, ovvero nei futuri DocUP.<br />

Dico questo perché ho visto come il territorio sia… così, procede a rilento nell'organizzarsi, nel ragionare<br />

insieme, nel fare politiche <strong>di</strong> sistema. Giustamente il presidente Chiabrera sottolineava come nonostante<br />

le eccellenze spesso i campanili prevalgano, spesso ci sia <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> ragionare in maniera sistemica,<br />

e io aggiungo in maniera sinergica e simultanea e aggiungo ancora centripeta, è una coperta che spesso<br />

viene tirata da una parte all'altra del letto, crea dei <strong>di</strong>sagi e non crea ovviamente una forza unica in grado<br />

<strong>di</strong> generare risultati.<br />

Esistono ovviamente esperienze <strong>di</strong> eccellenza, queste esperienze <strong>di</strong> eccellenza anticipano a loro modo<br />

la pianificazione strategica. Se noi pren<strong>di</strong>amo realtà e casi come quello che vi ho citato <strong>di</strong> Casale<br />

piuttosto che il pinerolese in genere o alcune realtà delle Langhe, per fare un esempio, abbiamo occasione<br />

<strong>di</strong> ammirare come il seme della pianificazione strategica esista da tempo, spesso passa attraverso il<br />

riconoscimento <strong>di</strong> una leadership tante volte anche politica, <strong>di</strong> qualche figura carismatica, perché è<br />

necessario questo passaggio. Io immagino i tanti Sindaci dei piccoli Comuni, delle piccole amministrazioni,<br />

che riconoscono nel Sindaco, chiamiamo così il capogruppo del <strong>Comune</strong>, capogruppo <strong>di</strong> tanti progetti,<br />

la leadership e quin<strong>di</strong> accettano questo processo deliberativo che parte dal basso e tendono ovviamente<br />

a entrare con più prudenza, con il guanto <strong>di</strong> velluto userei <strong>di</strong>re, ovviamente su certe decisioni.<br />

32<br />

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alcuni departments sono entrati in contatto portando e creando delle sessioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o tra <strong>di</strong> loro<br />

coinvolgendo anche impren<strong>di</strong>tori, coinvolgendo operatori economici che hanno portato in dote delle<br />

esperienze ma soprattutto che hanno creato occasioni <strong>di</strong> marketing territoriale, perché è poi lì che<br />

dobbiamo insistere. Marketing territoriale inteso come attrazione <strong>di</strong> flussi turistici ma anche marketing<br />

territoriale inteso come attrazione <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> ricchezza, attrazione <strong>di</strong> esperienze, attrazione <strong>di</strong><br />

competenze. Giustamente il presidente Chiabrera mi raccontava dell'esperienza del titolare del gestore,<br />

del <strong>di</strong>rettore del ristorante newyorchese famosissimo, San Domenico, che sta <strong>di</strong>rigendo un'esperienza<br />

impren<strong>di</strong>toriale innanzitutto, ma poi anche turistico-gastronomica mi corregga se sbaglio, presidente<br />

sul territorio. Bene, queste sono esperienze vincenti, come è vincente, tanto per fare un esempio, lo raccontavo<br />

prima un po' con mia sorpresa perché mi sono accostato alla maratona solo negli ultimi anni, poter<br />

vedere sui circuiti della stampa internazionale il Turin Marathon presentato ovviamente a New York.<br />

Queste sono esperienze d'eccellenza, questi sono motori, occasioni <strong>di</strong> sviluppo dei circuiti della conoscenza<br />

dove solo la forza inesauribile, i personaggi che votano la loro esperienza intanto a un principio<br />

strategico, a un principio manageriale, quin<strong>di</strong> non si affidano all'improvvisazione, mi sto riferendo ovviamente<br />

agli esempi positivi, a casi <strong>di</strong> eccellenza come l'ATL2 Montagnedoc, costituiscono un punto <strong>di</strong> riferimento.<br />

Quin<strong>di</strong> sviluppare sì i circuiti della conoscenza ma in maniera ragionata, in maniera approfon<strong>di</strong>ta,<br />

creando e pianificando a monte workshop ad hoc culturali, economici, socio-economici, turistici in grado<br />

<strong>di</strong> dare al termine turistico una semantica estesa, quin<strong>di</strong> non solo una semantica meramente mondana o<br />

meramente folcloristica ma una semantica totale in grado <strong>di</strong> generare competitività del sistema territoriale<br />

Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />

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<strong>di</strong> riferimento. Secondo aspetto, accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l'inclusione sociale.<br />

Beh, io penso che internet non sia sufficiente per creare reti e per creare contatti, lo <strong>di</strong>co perché le<br />

migliori trattative, le migliori capacità commerciali delle gran<strong>di</strong> reti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta vengono ancora concluse<br />

magari attorno a un tavolo la sera in trattoria, questo lo potete chiedere a tutti i <strong>di</strong>rettori commerciali delle<br />

gran<strong>di</strong> aziende o perlomeno delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese piemontesi.<br />

Questo per <strong>di</strong>re che tutti questi bellissimi termini che subiamo e che ci importano, che ci<br />

suggeriscono <strong>di</strong> rivolgerci alla rete come sistema <strong>di</strong> conoscenza e come sistema <strong>di</strong> transazione non sono<br />

ancora sufficienti. Il gemellaggio prevede un contatto, io non mi immagino un gemellaggio virtuale;<br />

laddove si ab<strong>di</strong>casse a questa forma <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> scambio ovviamente verrebbe meno un principio<br />

base <strong>di</strong> qualità della vita, <strong>di</strong> conoscenza, <strong>di</strong> scambio che è alla base ovviamente dei gemellaggi.<br />

Parlo anche però <strong>di</strong> inclusione sociale, <strong>di</strong> sicurezza sociale, perché lo scambio <strong>di</strong> esperienze spesso è<br />

anche scambio <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> qualità della vita più che <strong>di</strong> tenori <strong>di</strong> vita al quale dobbiamo<br />

abituarci. Chi fa il mio mestiere sa benissimo che nell'Università parlando ai nostri giovani, che spesso<br />

vanno all'estero per migliorare la propria situazione accademica piuttosto che incrementare le proprie<br />

conoscenze, lo scambio con culture spesso è <strong>di</strong>fficile, si è sempre troppo ra<strong>di</strong>cati ad abitu<strong>di</strong>ni, soprattutto<br />

l'italiano, ad abitu<strong>di</strong>ni che spesso non riusciamo a sdoganare quando an<strong>di</strong>amo all'estero. È bene<br />

abituarsi perché intanto non si può chiedere al territorio <strong>di</strong> essere competitivo se ci abituiamo a cambiare<br />

ogni tanto mentalità; serve sicuramente più una mentalità al cambiamento che un cambiamento <strong>di</strong><br />

mentalità. La mentalità al cambiamento aiuta a crescere, la mentalità al cambiamento ci rende<br />

competitivi, la mentalità al cambiamento ci rende agili, snelli e in grado ovviamente <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare e <strong>di</strong><br />

muoverci.<br />

Presentare, e lo ripeto, una nostra maratona a New York vuol <strong>di</strong>re globalizzare un concetto locale, vuol<br />

<strong>di</strong>re rispettare i canoni tra<strong>di</strong>zionali del sistema anglosassone oggi molto <strong>di</strong> moda e presi a riferimento nel<br />

benchmarking quoti<strong>di</strong>ano, dove think global ma du local è essenziale per creare il cosiddetto villaggio<br />

globale tanto richiamato da un autorevole collega che risponde al nome <strong>di</strong> Marshall Mc Luan ma oggi <strong>di</strong><br />

fatto reso pratico da esperienza come questa.<br />

Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza. Beh, io penso che la vera Strategia Oceano<br />

Blu, come <strong>di</strong>cono i francesi <strong>di</strong> Fontainebleau, sui gemellaggi sia uscire dai modelli classici, sia portare in<br />

dote esperienze <strong>di</strong> ricerca socio-economica, occasioni <strong>di</strong> business tourism, <strong>di</strong> turismo aziendale,<br />

abbiamo notizia che in Francia il turismo aziendale abbia soprattutto in certe zone della Francia, e mi<br />

riferisco alla Costa Azzurra dove sono inse<strong>di</strong>ate alcune aziende <strong>di</strong> profumi eccellenti a ridosso dei<br />

principali centri turistici, <strong>di</strong>cevo abbiamo notizia che sul turismo aziendale si stanno vivendo delle<br />

esperienze eccellenti.<br />

Anni fa io ebbi uno studente, che in questo momento è a Roma e sta lavorando per la Regione Lazio,<br />

che fece una tesi sul turismo aziendale, sulla capacità <strong>di</strong> valutare la curiosità che può risiedere in un<br />

turista <strong>di</strong> visitare un'azienda, <strong>di</strong> visitarla da un punto <strong>di</strong> vista meramente turistico o semplicemente<br />

turistico, ma da poterla anche visitare in termini <strong>di</strong> affari.<br />

I gemellaggi ritengo che debbano capire e in<strong>di</strong>viduare se attraverso uno scambio, un semplice scambio,<br />

un evento ci sia la possibilità <strong>di</strong> generare ricchezza attraverso una pianificazione, attraverso la possibilità<br />

<strong>di</strong> contattare degli impren<strong>di</strong>tori sul territorio, <strong>di</strong> poterli far scambiare, ma soprattutto devono essere occasioni<br />

<strong>di</strong> ambasciata, userei questo termine, dove l'impren<strong>di</strong>toria locale <strong>di</strong>aloga con l'impren<strong>di</strong>toria locale<br />

del territorio <strong>di</strong> riferimento. Ecco, in questo modo io sono certo che anche la comunità locale avrebbe<br />

maggior consapevolezza dello sforzo che si fa per creare queste manifestazioni e non liquiderebbe<br />

queste manifestazioni come sol<strong>di</strong> buttati al vento, come occasioni folcloristiche come spesso, ahimé,<br />

alcuni sono abituati a fare, ma come occasione strategica per non riempirsi la bocca sempre <strong>di</strong> termini<br />

che si chiamano marketing territoriale, sviluppo locale, ma pare per dare dei risultati certi e concreti.<br />

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E infine l'internazionalizzazione e la modernizzazione. Attraverso la rete dei gemellaggi si possono creare<br />

degli sportelli <strong>di</strong> internazionalizzazione alle piccole e me<strong>di</strong>e imprese, abbiamo visto che in alcuni casi<br />

faccio un esempio, visto che ho lavorato moltissimo sugli Sportelli Unici alcuni casi <strong>di</strong> eccellenza agli<br />

Sportelli Unici delle attività produttive. Ne cito uno fra tutti, Mantova; ne cito un altro, Vicenza; ne cito un<br />

altro ancora, Casale Monferrato, senza dover andare in territori lontanissimi da noi, hanno creato<br />

attraverso lo Sportello Unico un'occasione che in simbiosi con gli Assessorati al Turismo e alla Cultura<br />

creava scambio, creava non solo semplificazione del processo amministrativo ma creava occasione <strong>di</strong><br />

scambio con l'estero, creava occasione <strong>di</strong> modernità.<br />

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È vero, apriamo i giornali, il Sole 24 ORE ancora l'altro giorno parla degli Sportelli Unici come esperienze<br />

fallimentari, ma laddove si è approfittato <strong>di</strong> questo servizio non solo in termini <strong>di</strong> adempimento si sono<br />

avuti risultati eccezionali. Cito uno fra tutti: il comune <strong>di</strong> Casale Monferrato, 42 comuni che aderiscono<br />

allo Sportello Unico, convenzione con Unionfi<strong>di</strong>, le fondazioni che stanno lavorando benissimo <strong>di</strong>etro, un<br />

servizio, uno sportello presente, un portale attivo ovviamente 24 ore su 24 in grado <strong>di</strong> dare non solo<br />

un'assistenza ma <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare attraverso i gemellaggi il <strong>Comune</strong>, ma soprattutto, come <strong>di</strong>cono<br />

il Sindaco Mascherino e l'assessore Coppo, il territorio del casalese, che chi <strong>di</strong> voi ha avuto modo <strong>di</strong><br />

visitare sa benissimo che è un cuore nell'alessandrino, un territorio nel territorio, un sistema territoriale<br />

nel sistema territoriale, ebbene questo è sicuramente un esempio <strong>di</strong> eccellenza.<br />

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Quali sono allora le strategie, ovvero quali sono gli strumenti da adottare?<br />

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Beh, la creazione <strong>di</strong> reti è sicuramente importante, l'ha detto giustamente il presidente Chiabrero, l'ha<br />

detto nella sua introduzione l'assessore della Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Creare reti non vuol <strong>di</strong>re però creare<br />

cattedrali virtuali nel deserto o cattedrali del precariato virtuale, creare reti vuol <strong>di</strong>re coltivare reti <strong>di</strong><br />

relazione, vuol <strong>di</strong>re coltivare scambi, vuol <strong>di</strong>re non necessariamente pianificare iniziative attraverso i<br />

capitoli <strong>di</strong> spesa dell'amministrazione.<br />

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Io so, perché l'abbiamo verificato, che c'è un forte <strong>di</strong>namismo privato che ha interesse a investire in<br />

queste iniziative, è bene però che le amministrazioni si dotino <strong>di</strong> quella capacità <strong>di</strong> fund-raising, come<br />

<strong>di</strong>cono gli americani, <strong>di</strong> raccolta, quin<strong>di</strong> una mentalità al cambiamento che generi sul territorio.<br />

Certo, mettere mano al portafoglio è facile per tutti ma in tempi <strong>di</strong> patti <strong>di</strong> stabilità, <strong>di</strong> tagli, dove<br />

ovviamente la priorità sono le imprese che lamentano <strong>di</strong> essere pagate, lo ve<strong>di</strong>amo tutti i giorni sui<br />

giornali, ve<strong>di</strong>amo le proteste, è chiaro che se noi ragionassimo in termini prettamente economici <strong>di</strong><br />

allocazione efficiente delle risorse queste cose rischiano <strong>di</strong> finire un po' in secondo grado. È bene<br />

quin<strong>di</strong> non farle scomparire. Come? Dotandosi ovviamente <strong>di</strong> una capacità strategica.<br />

Io aborro quando spesso si <strong>di</strong>ce: “Arrivano i manager nelle amministrazioni”, credo poco, nonostante<br />

io insegni Economia e Gestione delle Imprese; io penso che servano iniezioni culturali, e culturali non<br />

intendo necessariamente formative ma <strong>di</strong> nuove mentalità, <strong>di</strong> nuove risorse, <strong>di</strong> collegamenti col<br />

sistema universitario italiano, e riferendomi al Piemonte ovviamente a quello torinese. Abbiamo vissuto,<br />

vedo qui amici e rappresentanti dell'amministrazione provinciale <strong>di</strong> Torino, un'esperienza straor<strong>di</strong>naria<br />

nel 2003 che si chiamava “Salone dello sviluppo locale”; purtroppo un'esperienza che, ahimé, non<br />

<strong>di</strong>pende da noi, non si è più ripetuta ma è un'esperienza che ci ha insegnato come la raccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong><br />

sull'esterno abbia creato un'esperienza straor<strong>di</strong>naria che tutto il mondo ci invi<strong>di</strong>ava. Bisogna anche<br />

abituarsi a quel detto latino “repetita iuvant”, perché le cose vanno anche ripetute e vanno anche<br />

sostenute. Io auspico che prima o poi qualcuno, qualche attore locale forte riprenda questa<br />

straor<strong>di</strong>naria iniziativa e ovviamente la riporti agli onori ma soprattutto ritorni a organizzare la seconda<br />

e<strong>di</strong>zione. Torni a organizzare una seconda e<strong>di</strong>zione ovviamente con questi principi, con questi<br />

principi <strong>di</strong> raccolta, <strong>di</strong> sponsorizzazione del territorio, non vista come la Vodafone che sponsorizza la<br />

Ferrari, questo non mi interessa, ma visto con la capacità <strong>di</strong> arrivare agli attori strategici del territorio.<br />

Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />

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