Atti conclusivi - Comune di Rivoli
Atti conclusivi - Comune di Rivoli
Atti conclusivi - Comune di Rivoli
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Croazia:<br />
Francia:<br />
Germania:<br />
Gran Bretagna:<br />
Grecia:<br />
Italia:<br />
Repubblica Ceca:<br />
Slovacchia:<br />
Slovenia:<br />
Spagna:<br />
Ungheria:<br />
Le Città invitate:<br />
Opatia - Novska<br />
Antony - Briançon - Chaumont -<br />
Chevreuse - Chignin - Echirolles<br />
Epinal - Fontaine - Gap - Jougne -<br />
Montelimar - Tresserve<br />
Baden Baden - Neubrandemburg -<br />
Ravensburg - Traunstein<br />
Kimberley<br />
Argiroupoli<br />
Agliè - Alpignano - Avigliana -<br />
Buttigliera Alta - Carmagnola -<br />
Chieri - Chivasso - Ciriè - Collegno -<br />
Druento - Giaveno - Grugliasco -<br />
Ivrea - Moncalieri - Pianezza -<br />
Pinerolo - <strong>Rivoli</strong> - Rosta - San Gillio -<br />
Susa - Venaria - Villarbasse<br />
Havìrov<br />
Bojnice<br />
Kranj<br />
Barberà del Vallès - Cerdanyola<br />
del Vallès - Mollet del Vallès<br />
Sarospatak<br />
CITTÀ DI IVOLI<br />
Corso Francia 98 10098 <strong>Rivoli</strong> (To)<br />
www.comune.rivoli.to.it<br />
CITTÀ DI IVOLI<br />
il gemellaggio:<br />
strumento per lo sviluppo turistico<br />
e la promozione della cultura<br />
e dei valori europei<br />
<strong>Rivoli</strong>, 9/11 novembre 2006
DG EAC N° 24/05<br />
Progetto finanziato nell’ambito del programma<br />
d’azione comunitario per la promozione della<br />
citta<strong>di</strong>nanza europea attiva<br />
5<br />
6<br />
6<br />
9<br />
10<br />
13<br />
15<br />
18<br />
21<br />
23<br />
23<br />
25<br />
25<br />
27<br />
34<br />
38<br />
44<br />
48<br />
50<br />
52<br />
55<br />
57<br />
in<strong>di</strong>ce<br />
Saluto della Regione Piemonte<br />
Saluto della Provincia <strong>di</strong> Torino<br />
Saluto del Parlamento Europeo<br />
Prima Sessione - 9 novembre<br />
Proposte e Strumenti per attivare flussi turistici tra città gemellate nell’Unione Europea<br />
. Alfonso Sabatino<br />
Aurora Tesio<br />
Giuseppe Misuraca<br />
Ezio Bertolotto<br />
Alberto Barbero<br />
Noel Derro<br />
Jean-Claude Humbert<br />
Seconda Sessione - 10 novembre<br />
Le relazioni internazionali in un sistema <strong>di</strong> promozione turistica del territorio<br />
Luigi Chiabrera<br />
Filippo Monge<br />
Livio Besso Cordero<br />
Mario Burgay<br />
Raphaël Souchier<br />
Massimo Melotti<br />
Marco Bellion<br />
Luigi Chiabrera<br />
Workshop - 10 novembre<br />
Proposte e strumenti per attivare flussi turistici tra città gemellate nell’Unione Europea<br />
Conclusioni<br />
Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
Pubblicazione a cura dell’Ufficio Relazioni Internazionali<br />
gennaio2007
Ma bisogna andare ancora più a fondo per rovesciare il luogo comune che vede il gemellaggio solo come<br />
occasione <strong>di</strong> “turismo istituzionale” per assegnargli un ruolo <strong>di</strong> volano e <strong>di</strong> propulsore <strong>di</strong> quei nuovi elementi<br />
che oggi sono rappresentati dall'Europa e da tutti i valori che ne costituiscono alla base della sua<br />
Costituzione. Quella Costituzione che sembra arenata, ma che tutti i rappresentanti dei citta<strong>di</strong>ni vogliono al<br />
più presto. Anche i gemellaggi possono e debbono contribuire al rilancio del percorso per l'approvazione<br />
della Costituzione europea. Ma anche lanciare un'idea che i gemellaggi e gli scambi tra i popoli possano<br />
rappresentare un volano per la promozione turistica dei territori è una scommessa forte sulla quale occorre<br />
investire energie e risorse. <strong>Rivoli</strong> ha tutte le carte i regola per can<strong>di</strong>darsi ad essere punto <strong>di</strong> riferimento per<br />
una rete <strong>di</strong> città europee unite dalla volontà <strong>di</strong> promuovere il proprio sistema territoriale. Un sistema che ha<br />
alla propria base la vocazione turistica dei territori e la circolazione dei citta<strong>di</strong>ni. I presupposti <strong>di</strong> partenza per<br />
avviare questo progetto sono:<br />
· lo sviluppo <strong>di</strong> un apposito sito internet attraverso il quale veicolare informazioni e proposte <strong>di</strong><br />
tutti i <strong>di</strong>versi comuni<br />
· l'invio <strong>di</strong> tutte le proposte turistiche e culturali a tutte le città che hanno partecipato alla conferenza<br />
· la pre<strong>di</strong>sposizione, in accordo con le altre città italiane che hanno partecipato alla conferenza, <strong>di</strong><br />
prodotti e servizi turistici che prevedano itinerari all'interno dei <strong>di</strong>versi comuni<br />
· la <strong>di</strong>stribuzione, attraverso la propria organizzazione turistica, <strong>di</strong> tutti i materiali <strong>di</strong> promozione<br />
provenienti dalle altre città<br />
· la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> progetti bilaterali o multilaterali con una o più città che hanno partecipato alla<br />
conferenza.<br />
Con l'avvio <strong>di</strong> questo progetto è possibile ipotizzare della positive ricadute sul territorio che grazie all'arrivo<br />
<strong>di</strong> nuovi flussi turistici potrebbe registrare un aumento delle attività <strong>di</strong> tutti i servizi collegati al turismo<br />
(alberghi, ristoranti, negozi, musei, trasporti, ecc). Ovviamente il territorio non può e non deve essere inteso<br />
come singolo comune, ma come insieme <strong>di</strong> comuni che, in rete, possono accogliere visitatori e offrire,<br />
nell'arco <strong>di</strong> più giorni, una proposta <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong> buon livello.<br />
E per concludere la proposta <strong>di</strong> fare una prima verifica dei risultati a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un anno coinvolgendo tutte le<br />
realtà partecipanti e chiedendo loro <strong>di</strong> fornire dati ed elementi per poter aggiornare le proposte. La verifica<br />
potrebbe anche concludersi con un incontro a <strong>Rivoli</strong> o in altra località.<br />
I promotori<br />
Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> Unione Europea Regione Piemonte Provincia <strong>di</strong> Torino Patto Territoriale Zona Ovest <strong>di</strong><br />
Torino - AICCRE<br />
Le città partecipanti<br />
Alpignano, Buttigliera Alta, Collegno, Grugliasco, Rosta, Venaria Reale, Agliè, Avigliana, Carmagnola,<br />
Chieri, Chivasso, Ciriè, Giaveno, Moncalieri, Pinerolo, Susa, Montelimar (Francia), Kranj (Slovenia),<br />
Ravensburg (Germania), Mollet del Valles (Spagna), Fontaine (Francia), Jougne (Francia), Antony<br />
(Francia), Havìrov (Repubblica Ceca), Echirolles (Francia), Bojnice (Slovacchia), Tresserve (Francia),<br />
Baden Baden (Germania), Gap (Francia), Traunstein (Germania).<br />
Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
Assessore: Giuseppe Misuraca<br />
Dirigente: Daniele Ciancetta<br />
Ufficio Relazioni Internazionali - Responsabile: Vincenzo Tusino<br />
Antonia D'Alessio, Gabriella Serravalle<br />
Organizzazione: Turismovest Consorzio per la promozione e lo Sviluppo Turistico della Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
58 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
Conferenza Internazionale<br />
Il gemellaggio:<br />
strumento per lo sviluppo turistico<br />
e la promozione della cultura<br />
e dei valori europei<br />
Sala Conferenze Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
Centro Congressi Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>
<strong>Rivoli</strong> è una città moderna che negli ultimi decenni ha subito una notevole trasformazione del<br />
suo tessuto sociale. A <strong>Rivoli</strong> sono presenti migliaia <strong>di</strong> persone giunte da quasi tutte le regioni<br />
italiane e, da alcuni anni, si sono inse<strong>di</strong>ate piccole comunità <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni stranieri. <strong>Rivoli</strong> si colloca<br />
in un contesto strategico, dal punto <strong>di</strong> vista delle comunicazioni, con una posizione che è<br />
<strong>di</strong> raccordo e <strong>di</strong> cerniera tra l'area metropolitana <strong>di</strong> Torino ed il territorio montano che dalla<br />
Valle <strong>di</strong> Susa conduce in Francia. Questa collocazione ha favorito lo sviluppo non solo da un<br />
punto <strong>di</strong> vista economico, ma anche da un punto <strong>di</strong> vista politico-sociale rendendo <strong>Rivoli</strong> punto<br />
<strong>di</strong> riferimento per un'area <strong>di</strong> comuni molto più vasta nel territorio ad ovest <strong>di</strong> Torino.<br />
<strong>Rivoli</strong> ha ere<strong>di</strong>tato, anche dalla sua storia, una cultura ed un patrimonio artistico e culturale<br />
che negli ultimi decenni, grazie anche ai cospicui investimenti da parte dell'Amministrazione<br />
comunale, hanno ulteriormente rafforzato il ruolo centrale rispetto al territorio circostante tanto<br />
che oggi possiamo parlare <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> città della storia, della cultura, dell'industria, del commercio<br />
e dei servizi. Il castello progettato da Filippo Juvarra nel 1715 è oggi, dopo un restauro<br />
curato e scrupoloso, sede <strong>di</strong> un Museo d'Arte Contemporanea tra i più importanti in Europa<br />
e nel mondo.<br />
Da alcuni anni la nostra città ha iniziato ad operare per cercare anche nuovi settori sui quali<br />
puntare per il proprio sviluppo futuro. Sono stati avviati accor<strong>di</strong> con altri comuni basati sia<br />
sullo sviluppo economico (Patto Territoriale della Zona Ovest) sia sullo sviluppo turistico (Città<br />
<strong>di</strong> Charme della Provincia <strong>di</strong> Torino).<br />
L'ultimo elemento per completare questa premessa è il rapporto ed il legame che <strong>Rivoli</strong> ha,<br />
storicamente, sempre avuto con le proprie città gemellate: Montèlimar, Kranj, Ravensburg,<br />
Mollet del Vallès. Rapporti nati prima su un piano puramente istituzionale, ma che nel tempo<br />
si sono evoluti <strong>di</strong>ventando luogo <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> scambio tra esperienze sia amministrative<br />
sia tra associazioni e realtà del territorio.<br />
Ma il gemellaggio ha assunto negli ultimi anni anche una<br />
valenza turistica con flussi <strong>di</strong> persone che si spostano da<br />
una città all'altra in occasione <strong>di</strong> eventi e manifestazioni.<br />
Da questi presupposti nasce l'idea <strong>di</strong> mettere a confronto<br />
le proprie esperienze con quelle <strong>di</strong> altri con l'obiettivo <strong>di</strong><br />
stimolare la riflessione e la progettazione <strong>di</strong> nuovi processi<br />
che partendo dai rapporti <strong>di</strong> gemellaggio che legano le varie<br />
città, possa sviluppare nuovi flussi turistici tra i citta<strong>di</strong>ni<br />
dei <strong>di</strong>versi Paesi europei. Tra i valori al centro della conferenza:<br />
la <strong>di</strong>versità culturale come elemento <strong>di</strong> scoperta e <strong>di</strong><br />
conoscenza e la con<strong>di</strong>visione dei principi e dei valori che<br />
sono alla base dell'Unione Europea. E proprio i temi<br />
dell'Unione Europea e del suo recente allargamento sono<br />
stati alla base del confronto. Valori ed esperienze maturate<br />
nel corso <strong>di</strong> decenni da parte <strong>di</strong> città italiane, francesi,<br />
spagnole, tedesche, slovene, ceche, slovacche.<br />
Il Sindaco<br />
Guido Tallone<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Una rete <strong>di</strong> città europee legate da rapporti <strong>di</strong> gemellaggio<br />
La consapevolezza che oggi si possono vincere le scommesse solo se si allargano i propri orizzonti, se si<br />
lavora in squadra, se si mettono in “rete” le proprie esperienze e le proprie conoscenze. Su questo<br />
presupposto occorre lavorare per sviluppare una rete tra tante città piccole e me<strong>di</strong>e europee che hanno in<br />
comune la storia, la cultura, l'arte, il paesaggio e le ricchezze naturali. Dopo aver sentito tutte le proposte<br />
formulate dai rappresentanti delle tante città che sono intervenute, non può che rafforzarsi la nostra<br />
proposta <strong>di</strong> costituire una rete che favorisca lo scambio delle informazioni e la promozione <strong>di</strong> quanto il<br />
territorio può offrire.<br />
Nel corso delle due giornate <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> scambio le città partecipanti ai lavori hanno fatto emergere e<br />
messo in evidenza i rapporti <strong>di</strong> gemellaggio e <strong>di</strong> amicizia ed il loro ruolo per l'affermazione e la promozione<br />
dei valori e dei principi che hanno ispirato la nascita dell'Unione Europea. Una particolare attenzione è stata<br />
data alle tematiche legate allo sviluppo e alla promozione turistica dei territori partendo, appunto, dalle<br />
relazioni internazionali <strong>di</strong> gemellaggio esistenti tra le <strong>di</strong>verse città.<br />
Dagli interventi e dalle testimonianze è emerso che i comuni possiedono una vocazione storico-culturale e<br />
ambientale che permette <strong>di</strong> creare occasioni reali per lo sviluppo turistico attraverso la promozione delle<br />
risorse all'interno <strong>di</strong> tutti i territori interessati.<br />
Tale vocazione può essere incentivata<br />
· innescando meccanismi virtuosi <strong>di</strong> crescita dei servizi culturali e turistici, anche me<strong>di</strong>ante azioni <strong>di</strong><br />
comunicazione e <strong>di</strong> marketing riguardanti il territorio<br />
· promuovendo attività turistiche culturali tra i comuni partecipanti al fine <strong>di</strong> valorizzare il patrimonio<br />
naturale, culturale e storico<br />
· garantendo ai citta<strong>di</strong>ni dei Comuni firmatari pari opportunità <strong>di</strong> fruizione e un medesimo<br />
trattamento nell'accesso ai servizi e alle iniziative culturali, anche me<strong>di</strong>ante agevolazioni <strong>di</strong><br />
carattere economico<br />
· adottando e <strong>di</strong>stribuendo materiale pubblicitario relativo alle attività culturali, alle strutture<br />
convenzionate e ai vari percorsi turistici anche attraverso la creazione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong><br />
informazione unitari<br />
· in<strong>di</strong>viduando i percorsi per stimolare le singole realtà a lavorare in un'ottica <strong>di</strong> area territoriale<br />
con<strong>di</strong>videndo e ricercando la vocazione specifica <strong>di</strong> ciascun <strong>Comune</strong> nell'ottica <strong>di</strong> creare “rete”<br />
· rendendo continuativo e duraturo il confronto e lo scambio <strong>di</strong> esperienze e <strong>di</strong> buone prassi fra le<br />
città gemellate.<br />
Tali elementi sono stati inseriti nel protocollo <strong>di</strong> intesa sottoscritto dai partecipanti e finalizzato alla<br />
costituzione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> città all'interno della quale promuovere le attività e le risorse <strong>di</strong> ciascun comune e<br />
del territorio a cui essi appartengono.<br />
Conclusioni<br />
La conferenza tematica <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> ha rappresentato un importante evento sul territorio piemontese. Si è<br />
parlato <strong>di</strong> turismo nella Regione e vicino alla città <strong>di</strong> Torino che ha ospitato i giochi olimpici invernali pochi<br />
mesi prima. Una regione che sta puntando molto sul turismo e sull'economia che da questo può derivarne.<br />
Ma si è parlato <strong>di</strong> turismo con una visione più ampia pensando non solo a turisti che si spostano, ma<br />
pensando a citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> una nuova realtà l'Europa che scoprono storia, valori comuni nei <strong>di</strong>versi Paesi che<br />
oggi costituiscono l'Unione. Si è parlato <strong>di</strong> gemellaggi e rapporti <strong>di</strong> amicizia nati e sviluppatisi negli anni che,<br />
dopo aver attraversato una stagione <strong>di</strong> crisi, oggi stanno trovando un nuovo slancio.<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
57
I suddetti Comuni hanno sviluppato da anni rapporti <strong>di</strong> gemellaggio e <strong>di</strong> amicizia nell'ambito dei valori e<br />
dei principi dell'Unione Europea finalizzati alla crescita dei popoli e alla promozione delle proprie risorse.<br />
La libera circolazione dei citta<strong>di</strong>ni tra i <strong>di</strong>versi paesi dell'Unione Europea è alla base della costituzione<br />
stessa dell'Europa e la circolazione turistica rappresenta uno degli elementi fondamentali per garantirne<br />
l'attuazione.<br />
.<br />
I territori dei suddetti comuni possiedono una vocazione storico-culturale e ambientale che permette <strong>di</strong><br />
creare occasioni reali per lo sviluppo turistico attraverso la promozione delle risorse all'interno <strong>di</strong> tutti i<br />
territori interessati.<br />
.<br />
Innescare meccanismi virtuosi <strong>di</strong> crescita dei servizi culturali e turistici, anche me<strong>di</strong>ante azioni <strong>di</strong><br />
comunicazione e <strong>di</strong> marketing riguardanti il territorio complessivamente, genera globalmente nuove<br />
opportunità <strong>di</strong> aumento occupazionale, nonché una possibile espansione del red<strong>di</strong>to locale.<br />
si impegna<br />
a promuovere tra i Comuni partecipanti le risorse e le attività turistiche e culturali presenti sul territorio al<br />
fine <strong>di</strong> valorizzare il patrimonio naturale, culturale e storico;<br />
.<br />
ad adottare e <strong>di</strong>stribuire materiale <strong>di</strong> promozione ed accoglienza relativo alle attività culturali, alle<br />
strutture convenzionate e ai vari percorsi turistici delle singole città, possibilmente procedendo alla<br />
creazione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> informazione unitari; .<br />
a garantire a tutti i citta<strong>di</strong>ni dei Comuni firmatari pari opportunità <strong>di</strong> accoglienza sul territorio e <strong>di</strong><br />
fruizione delle risorse e iniziative turistico-culturali, anche me<strong>di</strong>ante agevolazioni <strong>di</strong> carattere economico;<br />
a collaborare al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare all'interno dei singoli Comuni le specificità e le eccellenze locali<br />
(culturali, storiche, artistiche, enogastronomiche, ambientali, ecc.);<br />
.<br />
ad in<strong>di</strong>viduare i più opportuni percorsi utili a lavorare insieme con l'obiettivo <strong>di</strong> creare una “rete” <strong>di</strong><br />
partnership in grado <strong>di</strong> confrontarsi, elaborare e proporre progetti <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> promozione a<br />
carattere sopranazionale che rientrino nell'ambito delle finalità, dei principi e dei valori europei;<br />
a rendere continuativo e duraturo il confronto e lo scambio <strong>di</strong> esperienze e <strong>di</strong> buone prassi fra le città<br />
gemellate;<br />
.<br />
ad estendere il presente Protocollo <strong>di</strong> intesa ad altri Comuni <strong>di</strong>sposti a con<strong>di</strong>viderne i contenuti nello<br />
spirito e nei valori a cui si ispira la Comunità Europea e i Paesi aderenti.<br />
.<br />
Letto, approvato, sottoscritto<br />
56<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
.<br />
.<br />
Saluto della<br />
Regione Piemonte<br />
Mi è particolarmente gra<strong>di</strong>to portare il saluto caloroso della nostra presidente della Regione, onorevole<br />
Bresso, che non può essere qui oggi come avrebbe voluto, voi conoscete la sua sensibilità sui problemi<br />
dell'Europa, sulla costruzione dell'Europa, ma è trattenuta fuori Piemonte per impegni istituzionali.<br />
Voglio porgere anche un saluto mio personale. Io sono orgoglioso <strong>di</strong> essere nato a <strong>Rivoli</strong> e <strong>di</strong> portare il<br />
saluto (come giustamente ha detto il sindaco) ai concitta<strong>di</strong>ni europei, se possibile più caloroso per chi<br />
viene da lontano, che vuol <strong>di</strong>re che con<strong>di</strong>videndo lo stesso obbiettivo, le stesse idee, c'è l'impegno <strong>di</strong> fare<br />
qualche chilometro in più (molti a volte) per essere qui in questa bella, splen<strong>di</strong>da convention che vuole<br />
parlare <strong>di</strong> gemellaggi.<br />
Con due obiettivi: lo sviluppo del turismo e la promozione della cultura e dei valori europei.<br />
Perché vedete si possono firmare degli impegni, dei trattati, però se la costruzione dell'Europa così<br />
come tutti i nostri sogni, non avviene dal basso, dove basso vuol <strong>di</strong>re i luoghi che costituiscono un ambito<br />
territoriale come quello europeo, se non c'è la con<strong>di</strong>visione della gente, degli amministratori, che operano<br />
nelle varie realtà, quei sogni, quegli impegni restano obiettivi e non possono trovare una realizzazione<br />
veloce, una realizzazione più che altro convinta. Allora l'apprezzamento che desidero portare a questa<br />
iniziativa, è proprio nel senso che si sta costruendo, qui come in altre realtà, in altre occasioni <strong>di</strong> incontro,<br />
l'Europa, cioè l'Europa dei citta<strong>di</strong>ni, un'Europa che è sentita e non la firma <strong>di</strong> un accordo se non a livello<br />
<strong>di</strong> chi governa, che pure è necessario, ma la costruzione vera, cioè la con<strong>di</strong>visione degli stessi problemi.<br />
Voglio sottolineare come questa iniziativa abbia cominciato qui, nella zona Ovest della provincia <strong>di</strong> Torino,<br />
qui a <strong>Rivoli</strong>, a realizzare un momento <strong>di</strong> collaborazione con il patto territoriale, con le Terre dell'Ovest che<br />
hanno comuni problemi; non solo perchè l'ambito territoriale del patto non è perfettamente omogeneo,<br />
ma proprio in questo mettere insieme problemi che sono anche leggermente <strong>di</strong>versi con la stessa<br />
sensibilità, con la stessa volontà <strong>di</strong> creare <strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> sentire le ragioni degli altri, e allora le terre<br />
dell'Ovest per passare ad un altro momento <strong>di</strong> aggregazione sono le Città <strong>di</strong> Charme, cioè delle città che<br />
offrono un'occasione in più per essere visitate per offrirsi come momento <strong>di</strong> cultura già realizzata, come<br />
occasione <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> sensibilità.<br />
Sergio Deorsola<br />
Assessore al Decentramento<br />
Ovviamente l'AICCRE e la Provincia <strong>di</strong> Torino sono sempre molto attente a queste iniziative. Ecco allora<br />
parte da qui una sinergia che è estremamente positiva per costruire l'Europa, perché l'Europa che ha<br />
- tu l'hai detto sindaco con molta efficacia - capito, dopo molti laceranti conflitti, che è il confronto, la pace,<br />
avere delle regole che consentono <strong>di</strong> crescere insieme. Solo con regole certe, con<strong>di</strong>vise, rispettate si<br />
può pensare <strong>di</strong> avere uno sviluppo, <strong>di</strong> potere offrire degli esempi ad altre parti del mondo che oggi la<br />
pace non conoscono; che non conoscono il confronto delle idee, ma l'illusorio tentativo <strong>di</strong> fare prevalere<br />
una parte con la forza delle armi. Ecco credo che qui da <strong>Rivoli</strong> oggi con questo convegno, che ha come<br />
obiettivo, come momento collegante il gemellaggio; viene meglio in castigliano hermanamiento cioè<br />
fratellanza, è un concetto che dobbiamo con<strong>di</strong>videre, sostenere e allora voglio riprendere le ultime<br />
parole che tu insieme all'assessore Misuraca avete scritto. Oggi si possono vincere scommesse solo se<br />
si allargano i propri orizzonti, se si lavora in squadra, se si mettono in rete le proprie esperienze. Credo<br />
che sia questo il messaggio che dobbiamo trarre da oggi. Un messaggio dalla Regione assolutamente<br />
con<strong>di</strong>viso, un apprezzamento ancora per tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questo incontro e i<br />
migliori auguri <strong>di</strong> successo a questa convention.<br />
.<br />
5<br />
.<br />
.
Saluto della<br />
Provincia <strong>di</strong> Torino<br />
L'Europa è più <strong>di</strong> una realtà geografica, è un prodotto della storia. Una lunga storia millenaria e<strong>di</strong>ficata<br />
prima sull'ere<strong>di</strong>tà romana classica e poi su quella della Roma cristiana. La costruzione <strong>di</strong> una koinè<br />
europea che parta da queste ra<strong>di</strong>ci e nel contempo rime<strong>di</strong>ti la propria identità <strong>di</strong> culla e fucina <strong>di</strong> progetti<br />
e <strong>di</strong> valori, in un confronto talora purtroppo aspro e tragico ma spesso anche affratellante, cooperante e<br />
fertile nello scambio culturale e nella costruzione <strong>di</strong> una casa comune che accolga e rispetti le reciproche<br />
identità, è nell'auspicio mio e <strong>di</strong> tutti coloro che credono nel progresso <strong>di</strong> una società democratica.<br />
Il gemellaggio è uno strumento nobilissimo per questo fine, porta con sé un'idea positiva <strong>di</strong> comunità,<br />
collega municipalità <strong>di</strong> tutto il continente in una fitta rete <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni offrendo l'occasione <strong>di</strong> conoscersi,<br />
scambiare esperienze, confrontarsi elaborando progetti comuni per l'integrazione culturale, la tutela<br />
dell'ambiente, lo sviluppo economico.<br />
La prima rete che unificò l'Europa fu, lo ricordo, quella costruita dagli ingegneri romani, fatta <strong>di</strong> strade che<br />
ancora oggi attraversano il continente, in Inghilterra, lungo il Danubio, in Francia e tra la Francia e le terre<br />
renane, nella penisola iberica, per non parlare delle nostre antichissime via consolari italiche: strade che<br />
solcano da più <strong>di</strong> due millenni l'Europa e che <strong>di</strong> questa koinè e <strong>di</strong> questa rete <strong>di</strong> comunicazione ideale<br />
possono essere simbolo. E' con questo augurio che saluto lo svolgersi dei lavori, che mi e vi auguro ricchi e<br />
fruttuosi.<br />
Saluto<br />
del Parlamento Europeo<br />
6<br />
Antonio Saitta<br />
Presidente della Provincia <strong>di</strong> Torino<br />
Gianluca Susta<br />
Parlamentare Europeo<br />
Non ho la pretesa <strong>di</strong> scaldare la platea, vi ringrazio dell'invito, vi chiedo scusa se sono arrivato un po' ad<br />
interrompere il prosieguo dei lavori, ma sono arrivato adesso da Bruxelles perché la nostra vita si svolge tra<br />
Bruxelles e Strasburgo. Sono molto contento <strong>di</strong> questo incontro che devo <strong>di</strong>re pur avendo una presenza, un<br />
significato che certamente va ben al <strong>di</strong> là della città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che saluto nella persona del Sindaco,<br />
dell'Assessore, <strong>di</strong> tutta l'Amministrazione, ha una <strong>di</strong>ffusione notevole. Riceviamo molti inviti in tutta Europa,<br />
segno questo che le relazioni vissute attraverso i rapporti tra le città sono davvero alla base della nuova<br />
Europa che vogliamo costruire. Allora io credo che almeno noi parlamentari europei, abbiamo il dovere <strong>di</strong><br />
richiamare l'attenzione non tanto degli organizzatori <strong>di</strong> momenti come questi che hanno già avuto la<br />
sensibilità <strong>di</strong> cogliere il senso vero <strong>di</strong> queste iniziative, ma <strong>di</strong> rafforzare le politiche che l'Unione, la<br />
commissione esecutiva, il Parlamento e il Consiglio dei Ministri investendo in questi temi delle relazioni tra le<br />
città <strong>di</strong> quelli che comunemente chiamiamo gemellaggi che anche negli altri paesi letteralmente vengono<br />
tradotti come gemellaggi con un sistema <strong>di</strong> relazioni più vario possibile, immaginabile, molto aperto, anche<br />
nelle regole, anche nei programmi recenti che sono stati varati e approvati dal parlamento, e dal consiglio dei<br />
ministri negli ultimi anni. Tutto questo perché è cresciuta negli ultimi anni la convinzione che il processo <strong>di</strong><br />
integrazione europea non potesse avvenire solo con un incontro tra stati. Questa è l'antica querelle che c'è in<br />
Europa da oltre cinquant'anni a questa parte. Tra l'altro questa iniziativa è anche importante perché<br />
collocandosi a fine anno possiamo <strong>di</strong>re che quasi apre le celebrazioni del cinquantesimo del Trattato<br />
Workshop Workshop 10 novembre novembre 2006 2006 Centro Centro Congressi Congressi Città Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
Proposte e Strumenti per attivare flussi turistici tra città gemellate nell’Unione Europea<br />
.<br />
Moderatore: Marcella Gaspardone, Direttore Torino Convention Bureau<br />
Presentazione <strong>di</strong> offerte e proposte turistiche e culturali da parte dei comuni partecipanti<br />
<strong>Rivoli</strong>, Mollet del Valles, Montelimar, Moncalieri, Bojnice, Alpignano, Traunstain,<br />
Grugliasco, Antony, Rosta, Ravensburg, Chieri, Susa, Opatia, Pinerolo, Ciriè, Baden Baden,<br />
Nichelino, Avigliana<br />
Accordo <strong>di</strong> collaborazione per la promozione delle risorse turistiche e culturali<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> ________________<br />
premesso che<br />
In data 9 e 10 novembre 2006 si è svolta a <strong>Rivoli</strong> (Italia) una conferenza internazionale dal<br />
titolo “Il gemellaggio: strumento per lo sviluppo turistico e la promozione della cultura e dei<br />
valori europei” alla quale hanno partecipato i Comuni <strong>di</strong>:<br />
Italia<br />
Agliè, Alpignano, Avigliana, Buttigliera Alta, Carmagnola, Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno,<br />
Giaveno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Pinerolo, <strong>Rivoli</strong>, Rosta, Susa, Venaria Reale<br />
Croazia<br />
Opatia<br />
Francia<br />
Antony, Briançon, Echirolles, Epinal, Fontaine, Gap, Jougne, Montélimar<br />
Germania<br />
Baden Baden, Ravensburg, Traunstein<br />
Repubblica Ceca<br />
Havìrov<br />
Slovacchia<br />
Bojnice<br />
Slovenia<br />
Kranj<br />
Spagna<br />
Mollet del Valles<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
55
54 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
<strong>di</strong> Roma. Europa dei popoli ed Europa degli stati, Europa delle nazioni ed Europa delle genti, sono per certi<br />
aspetti contrapposizioni fittizie, ma per altri aspetti sono il senso <strong>di</strong> quello che noi vogliamo dall'Europa. Noi<br />
abbiamo una stagione <strong>di</strong>fficile, ma nello stesso tempo esaltante. Difficile perché due referendum hanno<br />
interrotto il processo <strong>di</strong> integrazione europea dal punto <strong>di</strong> vista dell'approvazione della Carta costituzionale. Il<br />
trattato costituzionale, io metto sempre in evidenza il bicchiere mezzo pieno, oltre che quello mezzo vuoto, è<br />
stato ratificato da 16 paesi; sicuramente i 2 che entreranno il 1° gennaio, Romania e Bulgaria lo<br />
ratificheranno, quin<strong>di</strong> siamo a 18 su 27. Io mi auguro che le elezioni francesi qualche novità ce la portino dal<br />
punto <strong>di</strong> vista dell'Europa. Non possiamo pensare che il voto che fermò questo processo <strong>di</strong> integrazione sia<br />
stato un voto legato tanto all'Europa, quanto a questioni probabilmente interne così come è stato quello<br />
olandese. Allora noi dobbiamo far crescere nella sensibilità delle persone, delle comunità locali, questo<br />
senso <strong>di</strong> un'Europa come casa comune, come ultimo gra<strong>di</strong>no <strong>di</strong> un processo che risponde ad una logica <strong>di</strong><br />
sussi<strong>di</strong>arietà, gli stati cedono sovranità e le comunità incontrano i vari livelli istituzionali la dove questi<br />
assorbono una funzione primaria <strong>di</strong> risposta a quel dato problema. Per quel dato problema il luogo giusto<br />
della risposta è il comune, per altri problemi il luogo della risposta è l'Unione Europea, il tutto in una logica <strong>di</strong><br />
grande sussi<strong>di</strong>arietà. Ma se questo è solo un incontro tra le leggi degli stati, ma non è anche l'incontro tra il<br />
cuore delle comunità è evidente che è un processo che rischia <strong>di</strong> venire in qualche modo, non <strong>di</strong>co<br />
mortificato, ma certamente rallentato, non con<strong>di</strong>viso e poi l'allargamento progressivo dell'Europa rischia <strong>di</strong><br />
farne più un grande mercato che non il luogo <strong>di</strong> una casa comune in cui ci si riconosce perché c'è un<br />
patrimonio <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong> culture, anche <strong>di</strong> esigenze, anche <strong>di</strong> bisogni, anche rispetto alle gran<strong>di</strong> questioni<br />
delle politiche internazionali che ci fa stare insieme. Allora, questa è un'Europa che deve affrontare i gran<strong>di</strong><br />
temi dell'immigrazione esterna, dai paesi soprattutto del Nord-Africa, ma anche dai paesi del Centro Africa<br />
verso <strong>di</strong> noi, ma che ha una grande storia <strong>di</strong> emigrazione/immigrazione interna. Quin<strong>di</strong> quando noi parliamo<br />
<strong>di</strong> gemellaggi e guar<strong>di</strong>amo, ad esempio, ai gemellaggi che hanno fatto tantissime realtà del Piemonte, con<br />
paesi europei, normalmente o nascondono relazioni economiche, quin<strong>di</strong> affinità dal punto <strong>di</strong> vista produttivo,<br />
o il fatto che ci sono state emigrazioni dal Piemonte verso queste terre; normalmente perché era l'Italia che<br />
offriva all'Europa molte delle braccia, soprattutto dall'inizio del secolo fino alla fine degli anni '50, pensiamo<br />
soprattutto verso la Francia e verso il Belgio, verso la Germania, cosa non c'è stato <strong>di</strong> italiano. Allora io credo<br />
che la scelta che ha fatto l'Unione Europea attraverso alcuni programmi importanti che poi si sono tradotti in<br />
azioni, ban<strong>di</strong>, e noi, mi metto anch'io perché avendo fatto per 12 anni il sindaco <strong>di</strong> una delle città del<br />
Piemonte, tutti le abbiamo sfruttate tra virgolette, ma oggi si intensifica questa politica per le ragioni che ho<br />
cercato <strong>di</strong> <strong>di</strong>re prima, rafforziamo le relazioni tra le città, impostiamo sulla politica dei gemellaggi non solo<br />
visite che abbiano un senso dal punto <strong>di</strong> vista della conoscenza <strong>di</strong> un territorio, da un punto <strong>di</strong> vista dei legami<br />
tra gli studenti, ma scambi veri dei governi locali perché questo deve essere un obiettivo primario; perché le<br />
norme non le costruisce solo Bruxelles o Strasburgo facendo leggi o regolamenti che a volte risultano<br />
incomprensibili e non sempre ben spiegati alla gente, ma cerca <strong>di</strong> costruirlo attraverso il vivere e il governare<br />
le comunità locali. E quin<strong>di</strong> dei veri e propri scambi <strong>di</strong> conoscenza, oltretutto oggi facilitate dalle reti<br />
telematiche che non hanno confini nel mondo, figuriamoci in Europa. Quin<strong>di</strong> credo che un convegno che<br />
voglia approfon<strong>di</strong>re il senso tra<strong>di</strong>zionale del termine gemellaggio, ma vuole mettere in campo le conoscenze<br />
reciproche sul come affrontare i problemi, dall'urbanistica ai servizi pubblici locali all'educazione. Che vuole<br />
cercare <strong>di</strong> uniformare i programmi salvaguardando le identità <strong>di</strong> ciascuno, ma tenendo conto del dove<br />
vogliamo andare insieme. Che rafforzi delle politiche che sono volte ad una migliore ri<strong>di</strong>stribuzione della<br />
giustizia, tutto il grande tema del welfare locale che sta affrontando anche l'Unione, che stiamo affrontando in<br />
Parlamento, che sta affrontando la commissione esecutiva, non perché è una materia delegata, ma perché<br />
attraverso questa noi riusciamo a raggiungere anche obiettivi migliori dal punto <strong>di</strong> vista dello scambio, dal<br />
punto <strong>di</strong> vista della libera circolazione dei beni, dei servizi e delle persone e quin<strong>di</strong> sta <strong>di</strong>etro ad un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong><br />
7
costruire una comunità che cresce. Io penso che siano elementi assolutamente fondamentali nella<br />
costruzione <strong>di</strong> una nuova Europa che avrà sicuramente un periodo <strong>di</strong> assestamento. Non è che domani<br />
mattina entreranno nuovi paesi dopo la Bulgaria e la Romania; ma certamente non chiude i suoi confini lì,<br />
non si ferma. Ad<strong>di</strong>rittura i giornali in questi giorni, con aspetti <strong>di</strong> luci ed ombra, con aspetti positivi e negativi<br />
stanno affrontando il grande tema della can<strong>di</strong>datura della Turchia, c'è tutto il problema <strong>di</strong> quel pezzo<br />
d'Europa che è stato sconvolto dalla guerra, che sono i paesi balcanici dall'inizio degli anni '90 coi quali noi<br />
parzialmente (ve<strong>di</strong> la Slovenia) abbiamo aperto le porte alla costruzione <strong>di</strong> un ponte, un'aggregazione, ma<br />
c'è tutto il resto degli altri paesi che ancora non sono entrati. Dietro ad alcune azioni che alcuni anni fa<br />
potevano sembrare effimere o comunque leggere, come quelle dei gemellaggi, oggi c'è la costruzione<br />
dell'Europa dal basso, che è rafforzata da tantissimi altri progetti che riguardano la scuola, che riguardano<br />
l'immigrazione, che riguardano il welfare come ho detto prima. Però se su quest'architrave delle politiche del<br />
gemellaggio noi riusciamo a dare un contributo affinché il trattato costituzionale, pure riveduto e corretto,<br />
<strong>di</strong>venti davvero il pilastro su cui costruire la nuova Europa, io credo che avremo e avrete come città del<br />
Piemonte dato un gran<strong>di</strong>ssimo contributo a questo <strong>di</strong>segno. E il fatto che qua oggi certamente ci sono<br />
tantissime realtà e non solamente quella che le ha organizzate cioè la città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> in questa Torino che<br />
insomma, vuole can<strong>di</strong>darsi per essere su molte frontiere un po' il centro dell'Europa dal punto <strong>di</strong> vista<br />
logistico, dal punto <strong>di</strong> vista culturale, dal punto <strong>di</strong> vista dell'accoglienza turistica, credo che tutti noi che a<br />
questa terra apparteniamo abbiamo il dovere <strong>di</strong> dare un contributo, come possiamo, per raggiungere gli<br />
obiettivi che vogliamo. Credo che valga la pena, a cinquant'anni dal trattato <strong>di</strong> Roma, rafforzare con iniziative<br />
come questa, che mettendo in rete le città d'Europa, utilizzando anche quelli che sono gli strumenti che<br />
mettono a <strong>di</strong>sposizione i programmi sui gemellaggi alla fine avranno come obiettivo unico quello <strong>di</strong><br />
consegnarci un'Europa non solo più grande, come quella <strong>di</strong> oggi, ma forse davvero più grande nel senso<br />
che può giocare meglio il suo ruolo <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> giustizia nel mondo che è stato il <strong>di</strong>segno dei padri fondatori<br />
che certamente non avevano in testa solo il grande mercato, ma avevano in testa il più grande spazio <strong>di</strong><br />
giustizia sociale e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti civili, umani e sociali che il pianeta possa conoscere e che tutto<br />
sommato, con tutte le <strong>di</strong>fficoltà oggi ancora l'Europa è. Grazie.<br />
8<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
53
<strong>di</strong> definire gli obiettivi, e anche qui gli obiettivi sono stati ricordati e citati come importanti. Devo <strong>di</strong>re che<br />
io quasi sempre comincio a leggere una proposta <strong>di</strong> legge o un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge della Giunta dall'ultimo<br />
articolo, cioè da quello finanziario, se ci sono i sol<strong>di</strong> vuol <strong>di</strong>re che è una buona legge.Guardo il dottor<br />
Burghé:.. no? Quando eravamo in Provincia quando ci arrivavano le leggi regionali guardavamo l'ultimo<br />
articolo, poi se c'erano le risorse allora andavamo a vedere il resto. Ma detto questo, le leggi da sole<br />
tante volte, si contrad<strong>di</strong>cono l'una con l'altra rischiano <strong>di</strong> non essere uno strumento utile. Allora, il lavoro<br />
che sta facendo l'Assessorato adesso è quello del Testo Unico delle leggi sul turismo. Un lavoro che sta<br />
svolgendosi per adesso a livello <strong>di</strong> Assessorato ma che poi dovrà sicuramente a livello <strong>di</strong> au<strong>di</strong>zioni che il<br />
Consiglio Regionale aprirà e quin<strong>di</strong> un confronto con le istituzioni e con tutti quanti (inc.) prima la<br />
possibilità <strong>di</strong> arrivare, io mi auguro entro il 2007, ad avere poi gli strumenti, ripeto, legislativi e finanziari<br />
per far sì che la Regione abbia delle offerte. …turistiche che siano delle proposte turistiche con dei prezzi<br />
adeguati, con una grande qualità e con una grande capacità <strong>di</strong> fare accoglienza.<br />
Luigi Chiabrera<br />
Presidente ATL 2 Montagne Doc<br />
Allora, le Olimpia<strong>di</strong> per noi sono state un grande elemento <strong>di</strong> inizio. Io devo ringraziare Marco Bellion,<br />
oggi siamo un po' in <strong>di</strong>fficoltà, dobbiamo avere la capacità <strong>di</strong> comunicare al mondo che siamo stati bravi<br />
ma dobbiamo avere la capacità <strong>di</strong> comunicare al mondo che siamo vivi, che siamo presenti, che<br />
sappiamo fare accoglienza <strong>di</strong> qualità, e questo è un elemento che sta mancando un po'.<br />
L'inverno è alle porte, noi vi invitiamo a sciare sulle piste dove hanno sciato i gran<strong>di</strong> campioni delle<br />
Olimpia<strong>di</strong> e a venire a vedere questa grande città <strong>di</strong> Torino ma anche le gran<strong>di</strong> città del suo hinterland<br />
come quella che vedete qui, che è <strong>Rivoli</strong>, perché sono le città della storia d'Italia.<br />
E ci vogliamo dare un obiettivo, e qui concludo, l'obiettivo è il 2030. Noi vogliamo chiudere la nostra<br />
esperienza, non so se saremo ancora vivi nel 2030, con (inc.) alle Olimpia<strong>di</strong>, ma non abbiamo l'ambizione<br />
<strong>di</strong> fare delle Olimpia<strong>di</strong> che siano solo torinesi, solo italiane, vorremmo fare delle Olimpia<strong>di</strong> che siano<br />
europee e per questo abbiamo lanciato l'idea con l'allora Sindaco <strong>di</strong> Pinerolo, attuale presidente del<br />
Consiglio Comunale <strong>di</strong> Pinerolo, con la città <strong>di</strong> Gap, ma lo faremo molto presto in modo unitario, <strong>di</strong> fare<br />
delle Olimpia<strong>di</strong> che siano le Olimpia<strong>di</strong> europee, che potranno avere come capoluogo della montagna<br />
Monginevro e Claviere, che sono sulla Via Lattea e cioè sono a cinque chilometri dalla pista <strong>di</strong> bob e però<br />
sono una città unica ormai; perché se andate al colle del Monginevro, il colle che qualcuno <strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
Napoleone e altri <strong>di</strong>cono che è passato da un'altra parte, ma certamente Annibale è più probabile che sia<br />
passato <strong>di</strong> lì che non sul Moncenisio, ma comunque fa parte del <strong>di</strong>battito storico culturale, certamente,<br />
certamente uno degli argomenti è che noi oggi abbiamo una città in comune che si chiama Monginevro<br />
Claviere che potrebbe <strong>di</strong>ventare per quanto riguarda la montagna la città del futuro delle Olimpia<strong>di</strong>.<br />
La presidente Bresso sta immaginando <strong>di</strong> creare un tunnel sotterraneo, noi stiamo immaginando <strong>di</strong><br />
costruire quel trenino che nel 1800 e i progetti stanno nella Provincia <strong>di</strong> Torino nel 1800 collegava<br />
idealmente Oulx a Serre Chevalier passando sul colle del Monginevro. I progetti dell'uso delle nostre<br />
montagne non più come uso in<strong>di</strong>viduale ma come uso collettivo <strong>di</strong> trasporti ad impatto ambientale zero<br />
stanno nella nostra voglia <strong>di</strong> fare. L'alta velocità che verrà fatta, sulla quale noi pensiamo si debba fare<br />
cultura e strategia, sarà uno dei gran<strong>di</strong> elementi del collegamento del Piemonte con la Savoia e con le<br />
Hautes-Alpes se noi sapremo costruire anche infrastrutturando le nostre montagne un futuro che sia fatto<br />
<strong>di</strong> trasporti, <strong>di</strong> impatto ambientale zero e <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia senza più l'uso del petrolio.<br />
Allora, questi sono i compiti che ci vogliamo dare <strong>di</strong> qua al 2030 e che noi pensiamo possono essere non<br />
un sogno ma una realtà, perché l'idrogeno è <strong>di</strong>sponibile, perché l'energia solare è <strong>di</strong>sponibile e perché<br />
l'intelligenza sta non solo nei nostri cuori ma nella nostra mente. .<br />
Prima Sessione 9 novembre 2006 Sala Conferenze Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
L’Europa e le istituzioni: i gemellaggi alla base della costruzione <strong>di</strong> un’Europa dei popoli<br />
Moderatore: Daniele Ciancetta, Dirigente Turismo e Gemellaggio Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
Buongiorno a tutti. Vi porto i saluti del dottor Fornara, della rappresentanza della commissione europea in<br />
Italia, purtroppo non è potuto intervenire perché gran parte dei funzionari della commissione sono oggi<br />
impegnati nel forum europeo della società civile che si sta tenendo in questi giorni a Bergamo. Sono stata<br />
deputata ad intervenire in questo evento in quanto rappresentante del Centro Europe Direct <strong>di</strong> Torino. Molti<br />
<strong>di</strong> voi probabilmente conosceranno la rete europea degli Europe Direct. Si tratta <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> sportelli <strong>di</strong><br />
informazione creata negli anni '90 con il nome Info Point Europa de<strong>di</strong>cati proprio al territorio e alla<br />
citta<strong>di</strong>nanza nell'ottica <strong>di</strong> dare informazioni sul territorio, sulle attività dell'unione europea, sui programmi, e<br />
anche ovviamente sui finanziamenti. Questo è quello che viene fatto dai nostri centri, siamo una quarantina<br />
in Italia, parlando della nuova generazione creata nel 2004 e sono quasi 400 in tutti i paesi membri<br />
dell'Unione Europea. Devo <strong>di</strong>re che tutte le volte che si ha occasione, lavorando per l'Unione Europea, <strong>di</strong><br />
incontrare delle persone che vi lavorano nella pratica quoti<strong>di</strong>ana, quin<strong>di</strong> creando integrazione con i propri<br />
progetti, sul proprio territorio, è sempre un piacere. E' una linfa vitale, è una <strong>di</strong> quelle motivazioni che ci<br />
aiutano a <strong>di</strong>re ai ragazzi, quando li incontriamo per la formazione, che l'integrazione europea esiste, che ci<br />
sono delle persone che vi lavorano seguendo degli obiettivi precisi ogni giorno. Bisogna sicuramente<br />
prendere in considerazione il fatto che già dopo il trattato <strong>di</strong> Mastricht si parla della necessità <strong>di</strong> creare una<br />
nuova tappa per l'integrazione europea avviata con la creazione della Comunità. Una tappa per un'unione<br />
sempre più stretta <strong>di</strong> popoli, questo è l'obiettivo che ci si vuole dare, quin<strong>di</strong> un'Europa fatta <strong>di</strong> popoli, popoli<br />
fatti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, citta<strong>di</strong>ni europei. L'idea <strong>di</strong> una citta<strong>di</strong>nanza europea che si aggiunga a quella nazionale è uno<br />
<strong>di</strong> quegli aspetti che richiama i valori fondamentali dell'integrazione europea, della Comunità e oggi<br />
dell'Unione. Il citta<strong>di</strong>no europeo e conscio ovviamente <strong>di</strong> quelle che sono le proprie caratteristiche, la propria<br />
cultura nazionale e anche locale, ma sicuramente ha uno sguardo attento rispetto ai propri vicini, ai vicini più<br />
prossimi, ma anche a quelli più lontani. La richiesta dell'Unione è sicuramente la pluralità delle culture che ne<br />
fanno parte; quin<strong>di</strong> lingue, cultura, spettacolo. L'idea <strong>di</strong> appartenere ad un'unica comunità rispettando le<br />
<strong>di</strong>fferenze, non a caso il motto “uniti nella <strong>di</strong>versità” è stato scelto proprio per l'Unione. Negli anni questi valori<br />
sono stati portati avanti, questa idea <strong>di</strong> una cultura europea e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un ruolo che doveva avere l'Unione<br />
Europea nella costruzione <strong>di</strong> una cultura europea è stato portato avanti dalla creazione <strong>di</strong> programmi:<br />
programma cultura, programma me<strong>di</strong>a, i programmi scambi, incontri, programmi anche nell'ambito della<br />
formazione perché l'intento qual è? È sicuramente quello <strong>di</strong> rendere consapevoli della propria citta<strong>di</strong>nanza<br />
europea tutti i citta<strong>di</strong>ni. Quin<strong>di</strong> partendo dalle scuole elementari ancor prima, attraverso gli scambi che<br />
sicuramente molti <strong>di</strong> voi conosceranno. Sto facendo riferimento ai Comenius, per la formazione<br />
professionale i Leonardo, e via via secondo quello che sono le età ed i ruoli all'interno della società. Ecco<br />
questi sono i programmi sui quali ci si basa e non a caso considerato l'importanza <strong>di</strong> tutti questi e non ultimi,<br />
anzi, quello degli scambi dei gemellaggi tra le città è stata creata un'Agenzia esecutiva proprio per<br />
l'istruzione, gli au<strong>di</strong>ovisivi e la cultura. Un'agenzia che tra i suoi fini ha anche quello della gestione puntuale e<br />
programmatica <strong>di</strong> quelli che sono i 15 programmi dell'Unione Europea che si<br />
52 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
.<br />
Francesca Roagna<br />
Rappresentanza <strong>di</strong> Milano della Commissione Europea<br />
“Il ruolo della Commissione Europea nella costruzione della citta<strong>di</strong>nanza attiva europea”<br />
9
occupano <strong>di</strong> promuovere la cultura. Molto spesso ci troviamo per quello che sono i nostri obiettivi a<br />
incontrare soprattutto dei giovani e a spiegare loro che cosa vuol <strong>di</strong>re, quali sono i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza. Devo<br />
<strong>di</strong>re che è capitato nel passato <strong>di</strong> incontrare ragazzi che sono delle scuole me<strong>di</strong>e e <strong>di</strong> ritrovarli <strong>di</strong><br />
un'esperienza <strong>di</strong> scambio all'estero in cui incontrano i loro coetanei. Se dapprincipio ci sono delle esitazioni,<br />
delle <strong>di</strong>fficoltà a comprendere che questi <strong>di</strong>ritti sono esercitabili e come nella loro vita quoti<strong>di</strong>ana, la<br />
possibilità <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> scambio con gli altri è quel valore aggiunto. Proprio andando a vedere come<br />
lavorano e come vivono le altre persone, questo li arricchisce e li rende veramente consapevoli della grande<br />
opportunità che hanno al giorno d'oggi. Questo era soltanto un saluto per farvi presente che sicuramente le<br />
istituzioni europee continuano a essere vicino a chi come voi si occupa <strong>di</strong> portare avanti questi progetti, che<br />
c'è una forte attenzione, che ci sono investimenti continui e soprattutto che ci sono veramente delle realtà sul<br />
territorio locale quali ad esempio il nostro centro e la nostra rete che sono a vostra <strong>di</strong>sposizione per dare un<br />
supporto tangibile sul territorio. Io vi ringrazio a nome della nostra rete, a nome della rappresentanza, per<br />
quello che state facendo e per il fatto che come ha detto prima il sindaco, partendo molto presto siete tutti qua<br />
per un lavoro comune per l'Unione Europea. Grazie.<br />
Alfonso Sabatino<br />
Segretario AICCRE Piemonte<br />
“La Costituzione per l’Europa: il ruolo dei gemellaggi tra le città”<br />
Porto il saluto dell'AICCRE ai sindaci, agli assessori, all'onorevole Susta e a tutti i partecipanti. Anch'io vorrei<br />
adoperare l'espressione che è stata usata dal sindaco <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> “a tutti i concitta<strong>di</strong>ni europei”. Ora l'AICCRE è<br />
stata l'associazione italiana per il consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa è sempre stata promotrice fin<br />
dalla sua fondazione dei gemellaggi. Voglio anche ricordare, e questo in sintonia con le parole che sono<br />
state pronunciate dal sindaco ma anche negli interventi successivi, che uno dei primi gemellaggi fu stipulato<br />
tra un comune francese ed un <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Berlino. Questo all'inizio degli anni '50 proprio come segno <strong>di</strong> una<br />
volontà <strong>di</strong> riconciliazione tra popoli e citta<strong>di</strong>ni che prima si erano combattuti. Dobbiamo <strong>di</strong>re che ormai sono<br />
passati più <strong>di</strong> cinquant'anni. I gemellaggi sono <strong>di</strong>ventati esperienze profonde; hanno messo in contatto non<br />
solo le amministrazioni, ma anche i citta<strong>di</strong>ni, le società civili. Ma io voglio mettere in evidenza solo due punti<br />
su questo aspetto. Punto primo: non solo hanno creato un tessuto <strong>di</strong> relazioni, ma l'hanno creato anche e qui<br />
bisogna dare merito a quelle amministrazioni che hanno aperto dei rapporti che prima si trovavano al <strong>di</strong> là<br />
della cortina <strong>di</strong> ferro e quin<strong>di</strong> avevano mantenuto dei rapporti anche con la società civile, con le<br />
amministrazioni dei paesi che una volta appartenevano al Patto <strong>di</strong> Varsavia e che dopo il crollo del muro <strong>di</strong><br />
Berlino e dopo l'allargamento dell'Unione Europea, sono <strong>di</strong>ventati paesi dell'Unione europea. E oggi questi<br />
rapporti che erano stati sod<strong>di</strong>sfatti in passato sono fruttuosi perché permettono <strong>di</strong> agevolare l'inserimento,<br />
l'integrazione dei nuovi paesi membri nell'Unione Europea. C'è un altro aspetto, e questo è stato anche<br />
toccato nell'intervento dell'Onorevole Susta che mi ha preceduto, il quale non è da sottovalutare, cioè il fatto<br />
che il processo <strong>di</strong> integrazione europea, non solo è stato un processo attivato dai padri fondatori, un<br />
processo portato avanti dalle politiche dei governi, dal fatto che sia l'elezione <strong>di</strong>retta del parlamento<br />
europeo, l'attivazione del mercato interno, la creazione della moneta unica sono certo tutti atti che sono<br />
passati attraverso delle decisioni dei governi, ma è un processo che è stato sostenuto fortemente dal<br />
consenso popolare; e questo consenso popolare a volte ha preceduto, è stato <strong>di</strong> stimolo all'azione dei<br />
governi, lo ha accompagnato e quin<strong>di</strong> è un elemento costitutivo <strong>di</strong> questa Europa che stiamo costruendo e<br />
un elemento costitutivo <strong>di</strong> questa citta<strong>di</strong>nanza comune <strong>di</strong> fatto che noi abbiamo e che poi è stata anche<br />
riconosciuta dai trattati. Voglio <strong>di</strong>re che siccome non c'è soltanto il processo <strong>di</strong> integrazione economica<br />
dell'Europa nel mondo, ma ci sono anche altre esperienze regionali, l'Asia, il Mercosud, il NAFTA nel<br />
Nordamerica; ma la cosa che io voglio mettere in evidenza rimanendo in tema è il fatto che l'Unificazione<br />
Europea ha questa forte mobilitazione popolare e <strong>di</strong> movimenti europeistici federalistici<br />
economica come quella turistica. Permettetemi ancora anche a me <strong>di</strong> ricordare Giovanni Ferrero, non tanto<br />
per spirito <strong>di</strong> corpo essendo stato un assessore della Regione ma per le cose che già sono state dette, e<br />
ringraziare quegli uomini e quelle donne che insieme a lui, penso al <strong>di</strong>rettore Vanelli che ancora oggi è<br />
<strong>di</strong>rettore generale alla Cultura, ma lo stesso assessore Misuraca, quegli uomini e quelle donne che allora<br />
tennero duro in momenti non facili, in momenti <strong>di</strong>fficili per la vita <strong>di</strong> questa realtà e che oggi come <strong>di</strong>re?<br />
grazie alla loro tenacia ci permettono oggi <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> questa realtà tutti quanti.<br />
. Locale e globale ha detto… intanto non voglio fare delle conclusioni, perché è <strong>di</strong>fficile pensare a delle<br />
conclusioni oggi, credo che siamo per certi versi agli inizi. Per certi versi, per altri no, perché il lavoro è<br />
stato tanto, le Olimpia<strong>di</strong> sono state un bel passaggio.<br />
Non vorrei fare delle conclusioni, neanche una relazione perché, ripeto, non ho preparato nulla e doveva<br />
essere un saluto, però mi sento <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>re alcune cose intanto relative a quanto in Regione… a quanto il<br />
Consiglio Regionale, congiuntamente naturalmente all'attività della Giunta, dell'Assessorato, sta portando<br />
avanti per quanto riguarda questo settore, ovviamente nell'ambito del <strong>di</strong>scorso più ampio del post olimpico.<br />
Si <strong>di</strong>ceva, e ricordava il responsabile delle relazioni esterne dottor Melotti, locale e globale: partiamo<br />
proprio da questo, cioè da una realtà come questa che è stata ricordata, non ci torno sopra. Le<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni che sono avvenute in questi anni a livello europeo, dalla caduta del Muro a oltre, alle gran<strong>di</strong><br />
trasformazioni mon<strong>di</strong>ali, hanno fatto sì che sempre <strong>di</strong> più la gente si sia messa in movimento per un motivo o<br />
per l'altro e quell'identità che ricordava nel suo intervento, quella ricerca <strong>di</strong> identità che ricordava nel suo<br />
intervento il presidente dell'ATL <strong>di</strong> Torino, Besso Cordero, ha prodotto, sta producendo effetti per certi versi<br />
contrastanti.<br />
Quelli positivi non li ripeto, sono stati ricordati in più interventi, in tutti gli interventi che ho sentito; ci sono<br />
quelli negativi che producono la paura del <strong>di</strong>verso che arriva, la paura dello straniero. Questa è una città,<br />
basta leggere i giornali in questi giorni, che come <strong>di</strong>re? si deve confrontare con questa paura, con<br />
queste paure e con quello che sta avvenendo.<br />
Io credo che sicuramente iniziative come queste sta alla politica, alle istituzioni, fare in modo che<br />
attraverso per l'appunto politiche su settori come questi… adesso non entro nel merito dei gemellaggi,<br />
che sicuramente hanno contribuito anche nelle nostre campagne, parlo delle campagne perché poi mi<br />
occupo anche <strong>di</strong> agricoltura, non solo nella città queste paure ci sono, ma nelle nostre campagne buona<br />
parte <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> queste paure, io le definisco così, sono state superate anche attraverso l'azione locale -<br />
per rimanere al locale - delle tante pro loco e delle tante iniziative che le amministrazioni locali hanno<br />
saputo attraverso i gemellaggi produrre; non solo, ripeto, con gli amici vicini d'oltralpe, che <strong>di</strong>ciamo è un<br />
po' la consuetu<strong>di</strong>ne quasi <strong>di</strong> tutte le nostre citta<strong>di</strong>ne, ma anche con i paesi oltrecortina già prima, prima<br />
che cadesse il Muro, con i parenti, i fratelli… sono reduce da poco, da pochi giorni sono rientrato da una<br />
missione che come Regione abbiamo fatto assieme all'assessore Migliasso in cui abbiamo incontrato le<br />
centinaia <strong>di</strong> rappresentanti dei piemontesi che sono emigrati prima e subito dopo la guerra, e quin<strong>di</strong> i<br />
sentimenti che ancora mi porto <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> questo viaggio che mi sono stati trasferiti da queste nostre<br />
associazioni che molto si aspettano dal nostro paese anche dopo aver ottenuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto e avere<br />
ottenuto i loro rappresentanti nel nostro Parlamento. Molte sono le aspettative, molto si attendono anche<br />
dalle nostre istituzioni, non solo dalla Regione ma anche da tanti Sindaci che hanno in questi anni<br />
faticosamente… vedo il Sindaco, anzi adesso è presidente del Consiglio Comunale <strong>di</strong> Pinerolo, l'ex<br />
Sindaco Barbero <strong>di</strong> Pinerolo che è gemellata con una città <strong>di</strong> San Francisco che è caratterizzata da una<br />
forte presenza <strong>di</strong> pinerolesi. Insomma tutto questo certamente ha aiutato anche nelle nostre realtà, nei<br />
nostri piccoli paesi a superare insieme alla politica queste paure. Io posso <strong>di</strong>rlo magari assumendomene<br />
la responsabilità come presidente della Commissione Turismo, scontiamo dei ritar<strong>di</strong>. Mi <strong>di</strong>cevano ieri che<br />
la città <strong>di</strong> Vancouver, si sta apprestando tra qualche anno, a essere il nostro successore nell'evento<br />
olimpico invernale. Sta già affrontando oggi la partita del post olimpico. Gli strumenti sono fondamentali,<br />
gli strumenti della politica sono le leggi innanzitutto, perché le leggi sono quelle che ti permettono intanto<br />
10 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
51<br />
.<br />
.
.<br />
Il secondo elemento importantissimo è che nasce come museo e quin<strong>di</strong> non come luogo espositivo. Il<br />
museo ha una sua identità in quanto ha una collezione, la collezione permanente è ciò che fa la forza e<br />
in<strong>di</strong>ca la qualità del museo.<br />
.<br />
L'altra sfida che è stata fatta, e devo <strong>di</strong>re anche qui con lungimiranza, è stata quella <strong>di</strong> creare in una<br />
situazione <strong>di</strong> tipo amministrativo che faceva riferimento solamente allo Stato, un nuovo soggetto che<br />
allora era una mosca bianca, nel senso che il museo è un'associazione culturale senza fini <strong>di</strong> lucro ed è<br />
un ente pubblico o privato. Cioè in sostanza la Regione Piemonte nel lontano '84 istituì sì il museo ma<br />
chiamò i privati a gestirlo con la Regione stessa.<br />
.<br />
Questo fece sì che noi qui ci troviamo in un luogo <strong>di</strong> cultura che ha gli strumenti dell'impresa, tutto ciò<br />
che avviene qua avviene nello spirito dell'impresa privata, non nello spirito dell'organizzazione statale.<br />
Non voglio <strong>di</strong>re positivamente o negativamente, però è tutta un'altra storia, quin<strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> un certo<br />
tipo, modo <strong>di</strong> lavorare <strong>di</strong> un certo tipo, conseguimento degli obiettivi e così via.<br />
.<br />
Infine poi possiamo anche aggiungere il fatto che ci troviamo in una grande <strong>di</strong>mora sabauda e allora<br />
sembrò una sfida incre<strong>di</strong>bile far <strong>di</strong>gerire ai piemontesi <strong>di</strong> mettere le opere d'arte contemporanea in casa<br />
Savoia.<br />
.<br />
Adesso, dopo oltre vent'anni, queste sfide sono state vinte, sono state vinte con molte critiche, le<br />
abbiamo superate e abbiamo qua uno dei luoghi più importanti in Europa per il contemporaneo. Grazie.<br />
Questo per coloro che si occupano <strong>di</strong> sistemi culturali e <strong>di</strong> come evolvono, nell'84 è nato il castello <strong>di</strong><br />
<strong>Rivoli</strong>, a Torino non vi erano musei, ad<strong>di</strong>rittura la Galleria d'Arte Moderna era chiusa. Nasce grazie a<br />
Giovanni Ferrero, che allora era assessore, e al presidente della Regione Viglione.<br />
.<br />
Dieci anni dopo cosa succede? Che si crea il sistema d'arte contemporanea a Torino, cioè Torino in Italia<br />
viene ormai definito come il luogo che ha creato un sistema dell'arte contemporanea. Cioè ci sono dei<br />
musei <strong>di</strong> contemporaneo che operano tra <strong>di</strong> loro e un anello fondamentale <strong>di</strong> questa catena è stato<br />
l'interesse da parte delle fondazioni bancarie che hanno costituito una fondazione col compito <strong>di</strong><br />
acquistare opere per il castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e per la Galleria d'Arte Moderna <strong>di</strong> Torino, e devo <strong>di</strong>re che anche<br />
in questo caso è stato Giovanni Ferrero.<br />
.<br />
Interventi<br />
Buongiorno a tutti, intanto permettetemi <strong>di</strong> ringraziare l'amministrazione <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e la Provincia <strong>di</strong> Torino,<br />
tutti quanti hanno collaborato all'organizzazione <strong>di</strong> questo importante convegno, <strong>di</strong> questo momento <strong>di</strong><br />
riflessione io <strong>di</strong>rei, visto anche l'alto livello degli interventi che mi hanno preceduto. Mi scuso col professor<br />
Monge per essere arrivato in ritardo e non aver potuto sentire il suo intervento, ma <strong>di</strong>ciamo i richiami che<br />
abbiamo avuto modo in questi pochi minuti <strong>di</strong> darci ecco mi confermano quanto ho appena detto.<br />
Un saluto in particolare, se permettete, a nome della presidente Bresso e dell'assessore Manica, che ieri<br />
mi ha chiesto appunto <strong>di</strong> sostituirla, indegnamente io <strong>di</strong>co, ma permettetemi qui oggi un saluto in<br />
particolare agli amici stranieri, ai nostri cugini, fratelli e amici come li ha definiti Chiabrera, che arrivano da<br />
oltralpe.<br />
Marco Bellion<br />
Consigliere Regione piemonte<br />
“Il turismo elemento <strong>di</strong> promozione e valorizzazione del territorio”<br />
Devo <strong>di</strong>re che l'intervento del dottor Souchier mi ha particolarmente colpito, nel senso che lo <strong>di</strong>co non<br />
solo per le comuni origini, che naturalmente Luigi ha subito voluto sottolineare, valpellicesi, torresi, ma lo<br />
<strong>di</strong>co perché credo profondamente in quanto lui ha detto, cioè che il turismo è innanzitutto persone che si<br />
incontrano e nel modo in cui si incontrano si determina o meno il successo anche <strong>di</strong> un'attività importante,<br />
50 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
.<br />
che la accompagnano. Quin<strong>di</strong> si muove su due livelli: il livello dei governi, delle istituzioni europee ed il livello<br />
dei citta<strong>di</strong>ni e delle loro associazioni spontanee. E debbo <strong>di</strong>re che questa mobilitazione ha una vecchia data<br />
perché risale ai tempi della resistenza, quando cioè negli anni bui dell'Europa della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
sono nate in tutta Europa delle reazioni alla barbarie che era in corso e quin<strong>di</strong> posso ricordare che nel 1941 a<br />
Ventotene veniva redatto il manifesto per l'Europa libera e unita <strong>di</strong> Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi (episo<strong>di</strong>o<br />
che poi è stato ricordato dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come suo primo atto<br />
dopo le elezioni a maggio recandosi appunto a Ventotene). Ma ci sono stati anche altri movimenti: in<br />
Germania a Monaco, e c'è un bellissimo film che è uscito quest'anno in Germania che è circolato anche in<br />
Italia, che io ho avuto modo <strong>di</strong> vedere, quello sulla Rosa Bianca su quel movimento che nacque a Monaco <strong>di</strong><br />
Baviera che si manifestò nel febbraio del '43 con la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> volantini all'Università, poi sappiamo il<br />
triste epilogo della vicenda, ma voglio ricordare che nel volantino che <strong>di</strong>stribuirono i giovani studenti<br />
universitari <strong>di</strong> Monaco, c'erano delle parole come Europa, federalismo, democrazia, libertà e questo noi lo<br />
ritroviamo in Belgio, in Francia, tanto che quando Altiero Spinelli nel 1944 ormai aveva lasciato ovviamente<br />
Ventotene, ma partecipando alla Resistenza si reca in Svizzera e cerca <strong>di</strong> allacciare i rapporti con chi ha fatto<br />
delle riflessioni uguali alle sue ritrova degli amici. Trova profughi tedeschi, polacchi, trova il modo <strong>di</strong> mettersi<br />
in contatto con la Resistenza francese. E questo movimento è stato sempre un movimento che ha<br />
supportato il processo <strong>di</strong> integrazione europea e ne è una componente fondamentale. L'AICCRE è l'erede, è<br />
una delle tante organizzazioni nate sulla base <strong>di</strong> queste riflessioni; fu fondata da Umberto Serafini che è<br />
scomparso purtroppo l'anno scorso, però è sempre stata in prima linea nell'organizzare la partecipazione dei<br />
comuni, delle province, delle regioni in Italia e negli altri paesi europei sull'obiettivo della unificazione<br />
europea. Voglio ricordare soltanto che gli enti locali si sono mobilitati in più <strong>di</strong> un'occasione e le cito.<br />
Innanzitutto voglio ricordare la grande manifestazione che si svolse a Roma nel <strong>di</strong>cembre del 1975 al<br />
Campidoglio per riven<strong>di</strong>care l'elezione <strong>di</strong>retta del parlamento europeo. In quell'occasione fu presa la<br />
decisione <strong>di</strong> eleggere <strong>di</strong>rettamente il parlamento europeo e la prima elezione avvenne quattro anni dopo.<br />
Voglio anche ricordare un'altra grande manifestazione: quella del 1985, <strong>di</strong>eci anni dopo, a Milano, in<br />
occasione del vertice che riuniva i capi <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> governo che poi presero in esame <strong>di</strong> trattato <strong>di</strong> Unione<br />
Europea elaborato da Spinelli che nel frattempo era <strong>di</strong>ventato parlamentare europeo. Approvato dal<br />
parlamento europeo il trattato <strong>di</strong>ede luogo alla conferenza intergovernativa che elaborò l'atto unico europeo<br />
che permise la realizzazione del mercato unico nel 1992 ma introdusse una riforma istituzionale importante<br />
perché per la prima volta stabilì che nei trattati e nelle procedure decisionali della comunità europea il voto a<br />
maggioranza, la procedura <strong>di</strong> codecisione. E questo è un fatto democratico la codecisione, parlamento e<br />
consiglio. Voglio ancora aggiungere che nel 1967 e nel 1988 gli enti locali italiani furono protagonisti e<br />
aiutarono nella raccolta <strong>di</strong> firme per due leggi <strong>di</strong> iniziativa popolare. La prima, quella del '67 per l'elezione<br />
<strong>di</strong>retta dei delegati italiani al Parlamento europeo, l'altra quella dell'88 fu un'iniziativa per un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge<br />
<strong>di</strong> natura costituzionale che poi dette luogo ad un referendum sul fatto che l'Italia avrebbe sostenuto il ruolo<br />
del parlamento europeo nella elaborazione <strong>di</strong> una costituzione europea. Voglio ricordare che questo<br />
referendum a cui avrete partecipato, si tenne in contemporanea con le elezioni europee nel giugno dell'89 ed<br />
il risultato fu che l'88,2% degli italiani partecipanti al voto rispose favorevolmente. Negli anni più recenti<br />
abbiamo avuto gran<strong>di</strong> manifestazioni a favore della costituzione dell'Europa nel '96 a Firenze e nel 2000 in<br />
occasione del vertice <strong>di</strong> Nizza. Voglio ricordare in tutte e due le occasioni la grande partecipazione dei<br />
comuni piemontesi e molti <strong>di</strong> voi, sindaci assessori eravate presenti a queste manifestazioni tanto che<br />
possiamo citare il vertice <strong>di</strong> Nizza, dove erano presenti 170 comuni italiani <strong>di</strong> cui quasi l'80% erano<br />
piemontesi. Ho voluto ricordare queste cose perché sono importanti, fanno parte della nostra storia, in<strong>di</strong>cano<br />
il ruolo che abbiamo avuto nel promuovere il processo <strong>di</strong> integrazione europea. Ma voglio ancora ricordare la<br />
grande partecipazione che c'è stata da parte dei comuni piemontesi in occasione del referendum francese<br />
del '92 sul trattato <strong>di</strong> Mastricht e del referendum del 2005 per il trattato costituzionale quando appunto sono<br />
stati sfruttati i canali del gemellaggio e i sindaci dei comuni piemontesi hanno scritto ai comuni francesi<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
11
sollecitando e auspicando il voto favorevole francese ai due trattati. Detto questo vorrei aggiungere,<br />
richiamandomi a quanto è stato ricordato precedentemente, noi oggi purtroppo abbiamo nel processo<br />
costituente europeo in corso il no francese ed il no olandese al trattato costituzionale e naturalmente questo<br />
per il momento rappresenta da parte <strong>di</strong> qualcuno una battuta <strong>di</strong> arresto del processo <strong>di</strong> integrazione europea.<br />
Questa è un'opinione che va contestata. Giustamente l'Onorevole Susta ci ricordava che il processo è in<br />
corso, abbiamo già 16 ratifiche più quelle <strong>di</strong> Romania e Bulgaria quin<strong>di</strong> il problema è che la partita per<br />
l'entrata in vigore della Costituzione europea non è chiusa, ma soltanto che noi dobbiamo ovviamente<br />
stu<strong>di</strong>are e porci il problema <strong>di</strong> come poter avanzare e <strong>di</strong> come noi possiamo attraverso la costituzione<br />
ottenere gli strumenti <strong>di</strong> governo europeo <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno. Noi abbiamo bisogno <strong>di</strong> portare a<br />
compimento la strategia <strong>di</strong> Lisbona; abbiamo bisogno <strong>di</strong> una politica estera e <strong>di</strong> sicurezza europea perché in<br />
fondo i fatti del Me<strong>di</strong>o Oriente <strong>di</strong> questa estate ci ricordano quale deve essere il ruolo dell'Europa. Noi<br />
abbiamo bisogno <strong>di</strong> un governo democratico che <strong>di</strong>a legittimità democratica alle decisioni che vengono<br />
prese a livello europeo. E allora ci sono tante cose da fare, che spingono a chiedere la costituzione. Io voglio<br />
soltanto ricordare alcuni punti, alcuni contenuti qualificanti della costituzione perché da molte parti si è detto<br />
è un testo complesso, <strong>di</strong>fficile, è un testo che i citta<strong>di</strong>ni non comprendono. È un testo che non è stato spiegato<br />
perché certamente è un testo molto voluminoso, però dobbiamo guardare le parti essenziali, perché una<br />
parte predominante, cioè la parte terza del trattato è semplicemente un testo unico che riunisce e dà unità a<br />
tutti i trattati precedenti. Ma le parti fondamentali della costituzione sono la parte prima che ridefinisce gli<br />
assetti costituzionali. La parte seconda che è la carta dei <strong>di</strong>ritti fondamentali dei citta<strong>di</strong>ni già approvata<br />
all'inizio del 2000 ma non ancora entrata in vigore, e l'ultima parte la parte quarta, con le norme transitorie e<br />
finali per poter mettere in atto la costituzione e l'indomani provvedere eventualmente a una sua revisione. I<br />
punti qualificanti della costituzione non sono pochi ed io li voglio ricordare qui. Innanzitutto abbiamo<br />
l'introduzione della personalità giuri<strong>di</strong>ca e attraverso <strong>di</strong> essa la comunità europea <strong>di</strong>venta un soggetto<br />
internazionale riconosciuto. Può emettere prestiti sui mercati internazionali, può essere rappresentata sul<br />
piano <strong>di</strong>plomatico. Poi abbiamo ad<strong>di</strong>rittura la possibilità <strong>di</strong> avere un presidente della commissione europea<br />
praticamente eletto dai citta<strong>di</strong>ni sulla base dei risultati delle elezioni per il parlamento europeo. Questo è<br />
l'articolo della prima parte n. 27. Quin<strong>di</strong> noi praticamente avremo un cancellierato europeo, lo stato delle<br />
elezioni ci dà un governo europeo. L'introduzione <strong>di</strong> un Ministro degli esteri dell'Europa e mi sembra che<br />
questo sia necessario per dare una voce unica all'azione esterna dell'Unione Europea. La possibilità <strong>di</strong><br />
portare avanti delle cooperazioni strutturate nel campo della politica estera e della <strong>di</strong>fesa. Poi un altro punto<br />
importante riguarda le amministrazioni locali, il rifiuto del superstato con un riconoscimento del sistema delle<br />
autonomie locali e regionali degli stati membri, l'articolo 5. E naturalmente questo nel rispetto dei principi <strong>di</strong><br />
sussi<strong>di</strong>arietà e proporzionalità che ovviamente favorisce l'affermazione <strong>di</strong> un sistema federale articolato a<br />
tutti i livelli. Poi abbiamo ancora l'assunzione degli obiettivi dell'Unione emblematici anche per il resto del<br />
mondo. Voglio ricordare l'articolo 3 dove <strong>di</strong>ce che l'Unione promuove la pace, i suoi valori e il benessere dei<br />
popoli. Realizza un'economia sociale <strong>di</strong> mercato, competitiva ed ecocompatibile e promuove una forte<br />
coesione economica, sociale e territoriale. Infine il trattato prevede la creazione <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> libertà<br />
sicurezza e giustizia e l'introduzione della carta dei <strong>di</strong>ritti fondamentali. Ecco allora che noi dobbiamo porci il<br />
problema <strong>di</strong> come dobbiamo agire affinché la Costituzione possa entrare in vigore. Il Ministro francese degli<br />
Interni Sarkozi ne ha parlato, si è pronunciato in più occasioni il Cancelliere tedesco Merkel, in Italia il nostro<br />
Ministro degli Interni Amato ha creato una commissione che dovrà riflettere; però un dato <strong>di</strong> fatto è che il<br />
problema è sul tavolo e quin<strong>di</strong> nelle cancellerie europee si <strong>di</strong>scute del come andare avanti. Eventualmente<br />
rivedere qualcosa <strong>di</strong> questo progetto ma il problema è soprattutto oggi come riuscire a recuperare il no<br />
francese e il no olandese e come riusciamo a portare sulla ratifica alcuni stati titubanti. Io credo che, e con<br />
questo introduco quello che può essere il pensiero <strong>di</strong> ambienti federalisti, questo <strong>di</strong>battito sia importante ma<br />
che deve essere affiancato da un'iniziativa che introduca dei meccanismi <strong>di</strong> consenso popolare. Cioè noi<br />
dobbiamo affiancare a quello che è un processo decisionale dei governi, dei parlamenti nazionali, quello che<br />
è un intervento dei citta<strong>di</strong>ni e questo lo si può ottenere soltanto se riusciamo a far passare l’idea <strong>di</strong> un<br />
Il museo è locale, nel senso che nasce dai desideri, dalle riflessioni, dai convincimenti e dai valori della<br />
città, della comunità, della nazione dove esso nasce. I musei non nascono mai per caso, se pensate che<br />
un assessore possa decidere <strong>di</strong> far nascere un museo sbagliate, perché dopo alcuni anni il museo verrà<br />
chiuso; deve esserci un consenso popolare, <strong>di</strong> comunità, attorno se no la cosa in sé deperisce. E quin<strong>di</strong><br />
rapporto con il territorio. La funzione del museo rispetto al territorio è anche qui notevolmente cambiata,<br />
non è più il luogo dove, come <strong>di</strong>cevamo prima, si conserva dentro uno scrigno i beni, i tesori della patria<br />
ma è un luogo che crea delle interazioni. Con chi? Soprattutto con gli abitanti, soprattutto con gli abitanti,<br />
crea delle interazioni che sono <strong>di</strong> tipo ovviamente, principalmente <strong>di</strong>rei, <strong>di</strong> tipo culturale; crea dei nuovi<br />
saperi, <strong>di</strong>venta un luogo <strong>di</strong> istruzione. .<br />
Noi quando parliamo <strong>di</strong> musei pensiamo agli Stati Uniti <strong>di</strong> solito, pensiamo ai gran<strong>di</strong> musei, pensiamo al<br />
MOMA, pensiamo… al Louvre. Tutti conosciamo il caso <strong>di</strong> Bilbao con questo museo che è stato paracadutato<br />
praticamente in una città che viveva una crisi post-industriale, il fatto <strong>di</strong> creare quel museo ha<br />
creato moltissimi posti <strong>di</strong> lavoro. Io ho parlato con l'assessore che allora aveva deciso questa operazione,<br />
mi <strong>di</strong>sse che si giocava tutto perché nessuno credeva a un'operazione <strong>di</strong> quel tipo lì. Questo è un<br />
caso eclatante, però è anche questa una <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> quanto può incidere il museo. Sulla comunità<br />
interviene sia creando delle situazioni culturali nuove sia creando il sapere sia creando nuovi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
istruzione. Noi ad esempio, parlo per i presenti italiani, sappiamo benissimo che la nostra scuola non<br />
arriva… ha dei limiti che non può coprire e quin<strong>di</strong> questi limiti devono essere coperti da altre istituzioni.<br />
Negli Stati Uniti ricordavo che la funzione del museo non è soltanto quella <strong>di</strong> espositivo, conservazione,<br />
ma è anche e soprattutto una funzione <strong>di</strong> istruzione. Già nell'800 i <strong>di</strong>rettori dei musei americani <strong>di</strong>scutevano<br />
quale orario potevano adottare, perché? Per favorire gli impiegati e gli operai che potessero venire<br />
alla sera a visitare i musei.Concludo tornando al luogo dove siamo. Il livello internazionale del museo<br />
serve per creare delle relazioni e far conoscere la cultura del luogo e i maggiori eventi e i maggiori fatti<br />
della cultura internazionale; serve a trasferire memoria, serve a creare un immaginario collettivo.<br />
Il castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> opera e si è posto fin dall'inizio come museo a carattere internazionale, è stata una<br />
scelta <strong>di</strong> campo voluta, potevano esserci altre scelte: operare a livello nazionale oppure operare su<br />
determinati settori dell'arte contemporanea, mentre invece la scelta che è stata fatta è stata<br />
quella <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire un punto <strong>di</strong> riferimento internazionale. Questo ha fatto sì che tutte le attività<br />
che sono state svolte al museo dal 1984 ad oggi hanno avuto quel taglio. Parte dell'Europa, parte degli<br />
Stati Uniti, gli artisti che non avevano mai esposto in Italia ma che erano conosciuti già a livello<br />
internazionale vengono a esporre a <strong>Rivoli</strong>. Questo fa sì anche che il museo <strong>di</strong>venta un portatore <strong>di</strong><br />
cultura, noi qua <strong>di</strong>amo la possibilità a un pubblico, che è un pubblico, pur ardendo <strong>Rivoli</strong> una gran parte<br />
<strong>di</strong> visitatori stranieri, ovviamente è un pubblico italiano, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>amo la possibilità <strong>di</strong> conoscere ciò che<br />
accade a livello internazionale. Per quanto riguarda l'aspetto invece locale l'interazione <strong>di</strong> cui parlavo<br />
prima si è realizzata con una serie <strong>di</strong> iniziative che sono iniziative <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong> istruzione ma che sono delle<br />
iniziative anche <strong>di</strong> marketing. Cosa voglio <strong>di</strong>re? Voglio <strong>di</strong>re che il museo non si è limitato a creare dei<br />
laboratori in <strong>di</strong>partimento educazione, <strong>di</strong> entrare in contatto con il mondo della scuola, noi abbiamo il<br />
<strong>di</strong>partimento educazione uno dei più importati d'Europa, anche da un punto <strong>di</strong> vista sperimentale, per far<br />
conoscere cosa si fa nel museo e l'arte contemporanea.<br />
.<br />
Succede che il <strong>di</strong>partimento, e adesso anche un altro settore che abbiamo istituito <strong>di</strong> promozione, ha<br />
proprio l'incarico <strong>di</strong> creare delle situazioni <strong>di</strong> partecipazione del museo al <strong>di</strong> fuori del museo stesso; noi<br />
siamo in grado <strong>di</strong> creare eventi o <strong>di</strong> partecipare o <strong>di</strong> creare conferenze o cicli sull'arte contemporanea o<br />
<strong>di</strong> altro tipo in realtà che non sono all'interno della nostra sede ma sono in tutta Italia e anche a volte<br />
all'estero. Partecipiamo a convegni, partecipiamo a saloni culturali ovviamente, dove possiamo<br />
contattare un vasto pubblico. Vorrei chiudere questo mio breve intervento facendo una specie <strong>di</strong> piccola<br />
scheda del museo, che ha alcune caratteristiche particolari. Innanzitutto bene è stato detto che il museo<br />
è nato nell'84 e nasce ponendosi <strong>di</strong> fronte a delle gran<strong>di</strong> sfide. Una sfida, la prima, è che in Italia nell'84<br />
l'arte contemporanea era una illustre sconosciuta, a <strong>di</strong>fferenza degli altri Stati europei in Italia non<br />
esistevano musei che si occupassero solo del contemporaneo e quin<strong>di</strong> questa era una sfida.<br />
La lungimiranza della Regione Piemonte fece sì che qui nacque il primo museo d'arte contemporanea.<br />
12 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
49<br />
.
Massimo Melotti<br />
Responsabile Relazioni Esterne Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> - Museo d’Arte Contemporanea<br />
“Globale e locale: istituzioni culturali e territorio”<br />
Bene, innanzitutto vi porto il saluto della <strong>di</strong>rezione del museo e spero che vi siate trovati bene, perché<br />
ormai i vostri lavori stanno terminando. È stato un vero piacere e onore per noi tutti ospitarvi qui, io ho<br />
sentito anche, compatibilmente con i miei impegni <strong>di</strong> lavoro, alcune fasi del vostro convegno.<br />
Io non so se sia stato un male perdere la collezione Panza <strong>di</strong> Biumo, probabilmente oggi avremmo qua il<br />
museo Panza <strong>di</strong> Biumo mentre invece oggi abbiamo un museo internazionale, uno dei più importanti<br />
d'Europa, che è uno dei riferimenti culturali della comunità in cui il museo si trova ed è uno dei punti <strong>di</strong><br />
riferimento per la cultura internazionale. Parto da questa osservazione perché? Perché ho intitolato non a<br />
caso il mio intervento, ho messo due aggettivi: globale e locale, perché secondo me queste due situazioni<br />
ben presentano che cosa può essere, che cos'è e che cosa può essere il museo oggi.<br />
Il museo oggi, museo non solo d'arte contemporanea ma forse più ancora il museo d'arte<br />
contemporanea, è un luogo <strong>di</strong> cultura che sta velocemente cambiando ed ha in sé delle caratteristiche<br />
che sono caratteristiche in sintonia con la nostra società, che è una società ormai <strong>di</strong> globalizzazione. Sarò<br />
estremamente breve. Globalizzazione perché? Perché tutta la cultura, e quin<strong>di</strong> tutti gli oggetti che<br />
sono simbolo <strong>di</strong> cultura, tutti gli oggetti che sono all'interno del museo, sono beni simbolici, noi a questi<br />
oggetti <strong>di</strong>amo un grande significato e un grande valore, un valore superiore al loro valore d'uso, cioè<br />
questo paradosso che Pomian definisce, e cioè che noi mettiamo nei musei degli oggetti che non si<br />
possono più usare, hanno perso il loro valore d'uso ma ciononostante li carichiamo <strong>di</strong> un altro valore<br />
molto più importante, un valore simbolico che rappresenta la nostra cultura, i nostri valori, in ciò che<br />
cre<strong>di</strong>amo, e che ci comunicano qualcosa che fa riferimento al nostro immaginario.Questi oggetti fanno<br />
riferimento non solo all'immaginario della comunità che li ha prodotti ma hanno un carattere internazionale,<br />
hanno un valore universale e pertanto per questo il museo, anche il piccolo museo, anche il museo <strong>di</strong> una<br />
piccola città, ha in sé le caratteristiche per poter <strong>di</strong>alogare con il mondo e questo dovrebbe far riflettere chi si<br />
occupa <strong>di</strong> turismo.Molto spesso nei piccoli centri, nei centri <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a portata, vi sono delle istituzioni culturali<br />
o dei musei che hanno in sé dei piccoli tesori che non vengono utilizzati, perché ancora si pensa che il museo<br />
sia un luogo dove si conserva e si espone; non è soltanto quello ormai, abbiamo visto anche nel precedente<br />
intervento quali meccanismi complessi <strong>di</strong> attrazione si stanno creando. E quin<strong>di</strong> il museo deve accettare e<br />
accetta questa sfida, la accetta nella convinzione che ha gli strumenti, nel museo si parla <strong>di</strong> valori universali,<br />
si parla <strong>di</strong> beni culturali, si parla <strong>di</strong> cultura; la cultura <strong>di</strong> per sé ha la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con il mondo. Non<br />
solo cultura intesa come cultura del passato ma e qui so <strong>di</strong> creare qualche perplessità ma soprattutto la<br />
cultura del presente. Noi ci troviamo qua in un museo d'arte contemporanea, non so quanti <strong>di</strong> voi abbiano<br />
fatto un giretto, ci troviamo <strong>di</strong> fronte opere che possono piacerci; io sono convinto che molti <strong>di</strong> voi si<br />
chiederanno: “Ma che cosa è mai quella cosa lì?”, però è questo, l'arte contemporanea ha la funzione <strong>di</strong><br />
mettere in <strong>di</strong>scussione. Mette in <strong>di</strong>scussione le cose in cui noi cre<strong>di</strong>amo e ci invita a un nuovo processo<br />
culturale, è questa la sua funzione, ed è per questo che è importante, perché la società si evolve, non è mai<br />
statica. Questo per quanto riguarda l'aspetto come <strong>di</strong>re? globale, quin<strong>di</strong> la capacità del museo <strong>di</strong> intervenire<br />
nei meccanismi, nei processi culturali che portano al cambiamento e <strong>di</strong> essere comunque un referente<br />
importante anche per tutte le situazioni in cui si creano dei nuovi rapporti con altre comunità, con altre<br />
persone, con coloro che viaggiano, con coloro che sono chiamati turisti. Ma il museo in sé ha anche un'altra<br />
funzione a mio avviso, che è quella locale, che è un po' la sua caratteristica, proprio per le parole <strong>di</strong> cui al<br />
precedente intervento, è una caratteristica che molto spesso è trascurata ma è fondamentale.<br />
48 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
referendum costitutivo europeo per la ratifica del Trattato. Un referendum consultivo da tenersi<br />
contemporaneamente in tutti i paesi europei. Un referendum che permetta l'entrata in vigore della<br />
Costituzione se questo referendum mette in evidenza una maggioranza <strong>di</strong> stati e <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni europei. La cosa<br />
in un certo modo è possibile. Si possono anticipare i contenuti dell'articolo 47 della Costituzione europea che<br />
prevede che i citta<strong>di</strong>ni possano essere portatori <strong>di</strong> una petizione sostenuta da un milione <strong>di</strong> firme. Il problema<br />
quin<strong>di</strong> è quello <strong>di</strong> raccogliere in Europa un milione <strong>di</strong> firme, chiedere alla commissione, al parlamento<br />
europeo ed ai governi nazionali <strong>di</strong> convocare un referendum europeo per la ratifica della costituzione. La<br />
cosa è possibile se si uniscono tutte le forze; se si uniscono le forze dei movimenti europeistici e federalisti,<br />
se si uniscono le forze anche delle amministrazioni locali che come ho detto già in passato, almeno in Italia,<br />
hanno raccolto firme su progetti <strong>di</strong> iniziativa popolare, se anche in questa occasione, provvederanno ad<br />
agevolare la raccolta delle adesioni e soprattutto allora in questo campo <strong>di</strong>viene importante il legame <strong>di</strong><br />
gemellaggio, se questa raccolta <strong>di</strong> firme la organizzano sul loro territorio in contemporanea le associazioni<br />
con i comuni con i quali sono gemellati. Grazie per l'attenzione.<br />
Aurora Tesio<br />
Assessore Relazioni Internazionali Provincia <strong>di</strong> Torino<br />
“La Provincia <strong>di</strong> Torino e il gemellaggio: uno scambio <strong>di</strong> opportunità”<br />
Ringrazio la Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e saluto le amministratrici e gli amministratori presenti e tutti gli ospiti stranieri. La<br />
Provincia <strong>di</strong> Torino da molti anni promuove sul proprio territorio e sostiene il concetto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza europea<br />
attraverso strumenti che si sono via via consolidati e rafforzati, con uno sportello che credo ormai tutti<br />
conosciate che si chiamava Infopoint Europa e oggi si chiama Europe Direct che è in rete con tutte le realtà<br />
dei 25 paesi e che offre un approccio assolutamente quoti<strong>di</strong>ano ai citta<strong>di</strong>ni che vogliono affrontare e<br />
conoscere meglio l'Europa, ma che si rivolgono essenzialmente, e questa è una scelta che abbiamo<br />
compiuto negli ultimi 2 anni, ai territori dei nostri comuni, io <strong>di</strong>co ai 314 che compongono la provincia <strong>di</strong> Torino<br />
senza la città <strong>di</strong> Torino. La città <strong>di</strong> Torino ha molte altre opportunità: ha la sede stessa dello Sportello e noi<br />
pensiamo invece <strong>di</strong> rafforzare, come abbiamo fatto in questi anni, il lavoro con le amministrazioni comunali.<br />
La stessa festa del 9 Maggio, è <strong>di</strong>ventata una festa itinerante all'interno del territorio provinciale, e in questo<br />
modo si proporrà anche nel prossimo anno, che voglio ricordare, è già stato richiamato, per il 2007, per i 50<br />
anni della firma del Trattato <strong>di</strong> Roma. All'interno delle attività che Europe Direct porta avanti e che quin<strong>di</strong> la<br />
Provincia ha scelto <strong>di</strong> portare avanti sul nostro territorio c'è proprio quello <strong>di</strong> sostegno ai Comuni che vogliono<br />
attivare con gli altri enti locali europei e devo <strong>di</strong>re che questa iniziativa che risale alla fine dello scorso anno,<br />
ha già visto questo anno numerosi comuni riuscire attraverso il sostegno e l'aiuto della nostra struttura ad<br />
accedere ai fon<strong>di</strong> che l'Unione Europea ha tra<strong>di</strong>zionalmente messo a nostra <strong>di</strong>sposizione per lo svolgimento<br />
<strong>di</strong> queste attività <strong>di</strong> reciproca conoscenza. Io credo proprio che non si possa assolutamente costruire una<br />
citta<strong>di</strong>nanza europea se non si creano delle occasioni <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> conoscenza. In questo ultimo anno ho<br />
avuto la possibilità in moltissimi comuni della nostra provincia <strong>di</strong> partecipare ad attività che hanno rinnovato<br />
vecchi gemellaggi che si erano un po' assopiti negli archivi comunali oppure che ne aprivano <strong>di</strong><br />
completamente nuovi e credo che questo possa essere indubbiamente un segnale <strong>di</strong> vivacità, tenendo<br />
conto che il tema del gemellaggio e quin<strong>di</strong> la costruzione <strong>di</strong> un rapporto con le altre amministrazioni è un<br />
tema che a parer mio rientra a tutto titolo all'interno <strong>di</strong> quella che viene chiamata para-<strong>di</strong>plomazia ma che io<br />
preferisco chiamare <strong>di</strong>plomazia dal basso. E quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> questa politica <strong>di</strong> rapporto,<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
13
<strong>di</strong> questa politica estera che non è portata avanti soltanto dall'amministrazione centrale, ma proprio dalla<br />
forza, dall'impegno, dall'interesse delle amministrazioni locali che in questi anni hanno rafforzato il loro ruolo<br />
in questo senso anche attraverso le azioni <strong>di</strong> cooperazione decentrata. E quin<strong>di</strong> noi oggi parliamo in modo<br />
particolare dei gemellaggi, delle offerte che vengono anche <strong>di</strong> aiuto e <strong>di</strong> sostegno da parte dell'Unione<br />
europea. Ma ci sono moltissimi gemellaggi sul nostro territorio che recuperano rapporti costruiti con i paesi<br />
emergenti, in via <strong>di</strong> sviluppo, attraverso progetti <strong>di</strong> cooperazione o che hanno recuperato antichi<br />
collegamenti derivati dalla nostra storia <strong>di</strong> migranti e quin<strong>di</strong> da qui tutti i gemellaggi con l'Argentina, con le<br />
città del Brasile, ma più semplicemente anche con una parte delle città della Francia che sono state se<strong>di</strong><br />
della nostra prima emigrazione. Io credo che si debba proseguire in questo lavoro che è stato avviato. Ci<br />
saranno, o almeno, è in <strong>di</strong>scussione un programma che si chiamerà “Citta<strong>di</strong>ni attivi per l'Europa” e che<br />
dovrebbe coprire il 2007-2013 per quanto riguarda i gemellaggi, ma anche per quanto riguarda il sostegno<br />
ad attività che possono vedere uno scambio transnazionale e la costruzione comune <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong><br />
collaborazione. Credo che questi, anche dopo la sperimentazione che in questi anni abbiamo avuto, con gli<br />
Interreg, con gli Aliurbal, per quanto riguarda l'America Latina e i progetti dell'Asia possano essere<br />
veramente delle opportunità che le nostre amministrazioni non devono perdere. E la Provincia <strong>di</strong> Torino che<br />
è assolutamente determinata nel proseguire la strada che in questi anni ha avviato, <strong>di</strong> sostegno ai comuni<br />
nella loro scelta <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> rapporti e <strong>di</strong> conoscenze nella cooperazione decentrata, ma anche nei<br />
gemellaggi, continuerà in questo senso. Tra l'altro noi che avviamo, ormai da molti anni, percorsi <strong>di</strong> sostegno<br />
alla educazione e alla citta<strong>di</strong>nanza europea, per le scuole elementari, me<strong>di</strong>e inferiori, biennio e triennio delle<br />
scuole me<strong>di</strong>e superiori <strong>di</strong>amo sicuramente un contributo importante affinché i futuri citta<strong>di</strong>ni conoscano<br />
quanto molti dei citta<strong>di</strong>ni attuali non conoscono. Quin<strong>di</strong> non soltanto la struttura del Parlamento, della<br />
Commissione, <strong>di</strong> come si costruiscono, <strong>di</strong> come vive l'Unione europea ma proprio questa capacità <strong>di</strong> far<br />
incontrare popoli <strong>di</strong>versi. Esistono per altro anche esperienze <strong>di</strong> Twinning tra le scuole multime<strong>di</strong>ali che<br />
utilizzano lo scambio attraverso Internet e che possono essere sicuramente un ulteriore arricchimento dei<br />
gemellaggi che i Comuni avviano sul territorio con amministrazioni <strong>di</strong> altri paesi. Quin<strong>di</strong> come vedete, così<br />
come si può accedere per risorse, per quanto riguarda iniziative delle associazioni sportive culturali, io penso<br />
all'obiettivo dei giovani perché penso che sia l'obiettivo che noi tutti dobbiamo con<strong>di</strong>videre; perché è appunto<br />
attraverso <strong>di</strong> loro che possiamo rafforzare e rendere più determinato questo percorso europeo. Tra l'altro noi<br />
ci consideriamo molto paesi staccati ma uniti nell'Europa. Ma chi nell'Europa non c'è e arrivo, sono stata<br />
negli ultimi 3 giorni della scorsa settimana in Bosnia a restituire alla città <strong>di</strong> Sarajevo un pezzo <strong>di</strong> territorio<br />
sminato con il contributo della città <strong>di</strong> Torino e della Regione Piemonte; la Bosnia pensa a noi meno come<br />
Italia e più come Unione Europea. E una delle cose che mi hanno più colpito in questo viaggio, che è il<br />
secondo da quando io ho assunto questo incarico, è il fatto che nel momento <strong>di</strong> crisi della guerra, me lo<br />
ripetevano ancora venerdì: “noi aspettavamo l'intervento dell'Europa e l'Europa non è intervenuta”. Questa<br />
cosa, il fatto che si riferissero ai paesi come ad un unicum è molto importante, e noi dobbiamo assolutamente<br />
pensare ai prossimi anni come al rafforzamento <strong>di</strong> questi 25 che <strong>di</strong>venteranno dal prossimo mese <strong>di</strong> gennaio<br />
27 e prevedendo già il rafforzamento con queste parti che hanno vissuti perio<strong>di</strong> così drammatici in territori<br />
così vicini a noi che ci devono far riflettere perché sono città, sono donne e uomini che vivevano come noi e<br />
che si sono ritrovati coinvolti in una guerra spaventosa. Quin<strong>di</strong> proprio questo richiamo che da loro veniva<br />
all'Europa, e questa aspettativa che c'è, ad esempio nella comunità rumena così numerosa nella nostra città<br />
e nella nostra provincia per questo ingresso. Il bisogno che hanno avuto in questo anno <strong>di</strong> rafforzare i rapporti<br />
con la Provincia, con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Torino, con altre amministrazioni per essere preparati al loro ingresso in<br />
Europa, per essere aiutati ad utilizzare le risorse che poi saranno messe in campo, credo che sia quello che<br />
ci deve dare una spinta perché il percorso del trattato riparte si concluda. Perché credo che quello possa<br />
essere senz'altro il nostro futuro orizzonte.<br />
e delle regioni storiche. Si tratta <strong>di</strong> un cammino <strong>di</strong> qualità. Reperiamo le competenze, le buone pratiche, le<br />
migliori pratiche insieme. Questo è un lavoro che è già stato fatto. In seguito definiamo un quaderno <strong>di</strong><br />
carico, un lavoro <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> assistenza mutuale per migliorare, anno dopo anno il lavoro che si fa a<br />
livello locale.<br />
15 città del circuito più le regioni lavorano insieme per creare l'etichetta e quando l'etichetta sarà <strong>di</strong>sponibile<br />
per l'insieme delle città del circuito e <strong>di</strong> tutte le città europee che vorranno parteciparvi.<br />
L'Europa è una destinazione turistica e deve essere più competente, giorno dopo giorno, per essere<br />
cre<strong>di</strong>bile: noi pensiamo che quello che creiamo nel circuito deve essere <strong>di</strong>sponibile, dobbiamo capitalizzare<br />
e fare in modo che tutte le città ne approfittino.<br />
Abbiamo definito una serie <strong>di</strong> temi negli impegni che devono prendere le città e le regioni nel campo della<br />
comunicazione, dell'accessibilità per i portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap ma anche per tutto il pubblico, della qualità per la<br />
gestione dei patrimoni, del lavoro <strong>di</strong> valorizzazione del marketing, la qualità della vita locale, <strong>di</strong> tutta la vita<br />
locale non e solo la promozione. E' l'integrazione sociale. Non si darà un'etichetta <strong>di</strong>cendo loro da questo<br />
momento potete stare tranquilli: noi <strong>di</strong>ciamo questo non è interessante, quello che è interessante è che noi<br />
fissiamo degli obiettivi e che noi possiamo grazie a questa etichetta comunicare con la popolazione .<br />
Facciamo un lavoro che non è visibile: la formazione del personale, il lavoro tra i servizi, il lavoro tra le altre<br />
organizzazioni questo è meno visibile ma è anche importante. Se noi abbiamo l' etichetta europea , abbiamo<br />
visto che facciamo un lavoro <strong>di</strong> qualità, e questo è un argomento politico, è un argomento <strong>di</strong> comunicazione<br />
con la popolazione, con i turisti. Si tratta <strong>di</strong> migliorare la qualità della vita nelle nostre città affinché le nostre<br />
città siano seducenti perché, lo rammento il turismo è un'esperienza. E si può sperimentare l'esperienza del<br />
vivere bene a <strong>Rivoli</strong> solo se la gente è felice <strong>di</strong> vivere a <strong>Rivoli</strong> e se questo si vede. Quando si fa il controllo <strong>di</strong><br />
qualità <strong>di</strong> una città si invia prima lo specialista <strong>di</strong> una città. Quando sarà il momento dell'etichetta si invierà un<br />
esperto in<strong>di</strong>pendente che controlla la qualità sei servizi del turismo. Si invia della gente <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> in Spagna o<br />
in Francia con la missione dell'assistenza mutuale. Questo parlando del gemellaggio è un elemento<br />
estremamente importante: la competenza ce l'abbiamo a casa nostra. Adesso vi parlerò <strong>di</strong> Memo: siamo<br />
nell’ambito della promozione turistica. Memo propone dei servizi che sono destinati a mettere in relazione gli<br />
internauti con i professionisti del turismo per organizzare e prenotare dei viaggi verso le nostre destinazioni,<br />
perché noi vogliamo dei turisti a casa nostra. Memo è gia il primo su yahoo , c'è un lavoro <strong>di</strong> qualità, bisogna<br />
essere il primo della lista, altrimenti non si è abbastanza visibili. E' un'operazione degli industriali del turismo,<br />
della comunicazione, abbiamo parlato del partenariato pubblico-privato, ma noi non siamo gli industriali noi<br />
vogliamo essere i destinatari (il leader è una camera <strong>di</strong> commercio e i partners sono delle città e delle<br />
imprese). Per fare la prova, testando il sistema, abbiamo selezionato 5 città, <strong>di</strong> cui 4 fanno parte del circuito<br />
e un'altra Bologna non ne fa ancora parte ma speriamo che questo accada. Noi vi proponiamo delle<br />
esperienze che vanno incontro ai vostri bisogni. I contenuti storici: i contenuti arrivano dalle città ma anche<br />
dai professionisti, dagli storici, dalle enciclope<strong>di</strong>e. Abbiamo la presentazione <strong>di</strong> una città perché l'atto <strong>di</strong><br />
acquisto turistico si fa partendo da una città: vado a Ginevra, a Torino e su questa città io ho tutti gli elementi<br />
che possano interessarmi sulla sua storia suo patrimonio culturale. Abbiamo fatto un sistema “ news a<br />
frendly”: noi responsabili delle città possiamo dare i dati , questo riduce i costi e rende più <strong>di</strong>namico il tutto.<br />
Valorizziamo i luoghi storici da visitare . L'aspetto prenotazione: il turista è a casa sua su internet Il sistema<br />
propone tre categorie <strong>di</strong> offerta <strong>di</strong> turismo, degli uffici del turismo o equivalenti con i servizi annessi, de tour<br />
operators, delle imprese . E' l'insieme degli operatori. Ecco un po' come funziona. Ultimo elemento: la<br />
<strong>di</strong>mensione telefonica. I servizi proposti dal mobile Travel guide. Io posso prenotare con il mio cellulare. Due<br />
esempi <strong>di</strong> strumenti che abbiamo creato. È un po' <strong>di</strong> fortuna e la fortuna è, come <strong>di</strong>cevo all'inizio, 0,5% <strong>di</strong><br />
fortuna vera e 95% <strong>di</strong> lavoro vero: quello che voi fate Penso che noi possiamo lavorare insieme per<br />
sviluppare questo tipo <strong>di</strong> cammino. Noi siamo a servizio della nostra popolazione e il turismo è un modo <strong>di</strong><br />
rendere servizio alla nostra popolazione molto importante.<br />
14 Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
47
vole. Cosa facciamo in questi circuiti? Organizziamo dei seminari, delle sessioni <strong>di</strong> formazione europea, ma<br />
sempre su iniziativa delle città. Non è un'istituzione imposta da Bruxelles o da altre parti, sono le città che<br />
decidono <strong>di</strong> fare delle attività, che si prendono la responsabilità.<br />
Abbiamo dunque delle connessioni interregionali, le chiamiamo così, create dalle città. Una città <strong>di</strong>ce per<br />
esempio sono interessata al turismo: mi propongo come leader e si comincia a lavorare insieme a due, a<br />
cinque, a <strong>di</strong>eci, a quin<strong>di</strong>ci su un tema e si fabbrica un prodotto che serve la realtà e lo sviluppo locale.<br />
Dunque oggi noi abbiamo il progetto <strong>di</strong> cui vi ho parlato, il turismo, la sensibilizzazione ai patrimoni,<br />
l'educazione della popolazione e dei turisti, in particolare delle informazioni sul patrimonio e sulla qualità<br />
urbana, i siti internet, che sono degli strumenti <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> promozione, la partecipazione dei<br />
giovani al circuito: si utilizza il circuito per rendere possibile lo sviluppo <strong>di</strong> politiche giovanili .<br />
Visto che abbiamo questi circuiti, utilizziamo il circuito come supporto per sviluppare altri partenariati in<br />
altri ambiti economici, giovani, sportivi, etc.<br />
E così che si guadagna del tempo, dei sol<strong>di</strong>, della competenza, perché il circuito funziona già e voi sapete<br />
che lavorare insieme, a livello europeo, costa caro, porta via del tempo, i funzionari hanno molto lavoro, ma<br />
una volta cominciato possono aiutare gli altri (quelli della cultura possono aiutare quelli del turismo ecc. ,<br />
dello sport). Un'ultima connessione che funziona ultimamente è quella <strong>di</strong> patrimonio e letteratura: ci sono<br />
molte città che hanno un legame con la letteratura perché ci sono degli scrittori che <strong>di</strong>ventano abitanti e<br />
lavorano insieme a delle azioni comuni.<br />
E poi creiamo degli strumenti, perché cambiare va bene ma capitalizzare l'esperienza è positivo e la<br />
capitalizzazione dell'esperienza si fa attraverso la professionalità.<br />
Innanzitutto chie<strong>di</strong>amo alle nostre città <strong>di</strong> creare un forum locale del patrimonio dove tutte le entità pubbliche<br />
e private legate dal patrimonio si incontrano almeno una o due volte all'anno.<br />
E' facile a <strong>di</strong>rsi ma non sempre facile a farsi, perché non rientra nelle abitu<strong>di</strong>ni amministrative, delle<br />
università, delle società. Noi chie<strong>di</strong>amo ai nostri membri, invece, <strong>di</strong> farlo sistematicamente.<br />
C'è la carta europea <strong>di</strong> cui io vi parlavo che è la colonna vertebrale del lavoro, il nostro sito internet, c'è il sito<br />
istituzionale del circuito (avecnet.net in francese e avecnet.com in inglese “Culture Tourism Europe”) che è il<br />
portale che presenta l'insieme delle destinazioni turistiche e che rinvia ai siti internet delle <strong>di</strong>verse città. E' un<br />
prodotto finanziato dal circuito per le città, gestito dalle città.<br />
Abbiamo delle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e professionali che vendono una città all'altra dove si finanzia loro un mese <strong>di</strong><br />
soggiorno più il viaggio. L'Università Europea del Patrimonio è un'iniziativa delle città che avevano un<br />
problema <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità per la gestione del patrimonio locale e la sensibilizzazione, 5 città si sono associate<br />
a 5 università in tre anni e hanno creato un master europeo per la gestione e la valorizzazione del<br />
patrimonio. È un'iniziativa delle città che nasce dalle loro esigenze: le città si sono associate con le università<br />
per risolvere i loro problemi. Memo è un progetto <strong>di</strong> promozione turistica del turismo delle città su internet.<br />
Qualifica la nostra etichetta <strong>di</strong> qualità Perchè abbiamo visto che applicare la carta è <strong>di</strong>fficile, quello che ci<br />
manca è la metodologia, abbiamo dunque deciso <strong>di</strong> , con il sostegno della FNOR che è l'Organizzazione<br />
Francese <strong>di</strong> Normalizzazione e il finanziamento dell'Unione Europea, <strong>di</strong> creare un metodo <strong>di</strong> qualità con<br />
un'etichetta che sarà data alle città che rispettano alcuni canoni. Progetti ne abbiamo fatti tanti, ne facciamo<br />
sempre. Il gemellaggio e il suo circuito, è anche una capitalizzazione <strong>di</strong> esperienza e tra le esperienze nel<br />
fare dei dossier europei, riuscire ad essere finanziati e gestire dei progetti in tutte le città. Questo è un<br />
capitale molto importante per un circuito che ci permette <strong>di</strong> avere dei progetti finanziati dall'Unione Europea,<br />
e i nostri progetti sono sempre selezionati dall'Unione Europea, a volte non sempre il primo anno ma<br />
generalmente il secondo anno.<br />
Il progetto Qualicities: suo obiettivo è <strong>di</strong> aiutare le città ad iniziare un cammino <strong>di</strong> sviluppo durevole delle città<br />
46<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
Giuseppe Misuraca<br />
Assessore Turismo e Gemellaggio Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
“Il gemellaggio come opportunità <strong>di</strong> promozione della città”<br />
Buonasera e benvenuti a tutti, veramente un grazie <strong>di</strong> cuore. Oggi è un giorno importante per la nostra città.<br />
Uno <strong>di</strong> quei giorni che lasciano un segno per lo sviluppo <strong>di</strong> relazioni, <strong>di</strong> amicizia. Noi con i nostri gemellati<br />
abbiamo cercato <strong>di</strong> costruire innanzitutto una amicizia. Ma anche per la crescita culturale, turistica ed<br />
economica della nostra città. Oltre 40 anni fa si stipulava il primo gemellaggio con Montelimar (celebrato<br />
qualche anno fa) poi seguiva quello con la città <strong>di</strong> Kranj in Slovenia, successivamente quello con<br />
Ravensburg che a sua volta era già gemellata con Montelimar, quin<strong>di</strong> abbiamo fatto un gemellaggio a tre e<br />
l'ultimo nell'86 con Mollet del Vallès, vicino a Barcellona e oggi appunto festeggiamo il ventennale. Noi ci<br />
auspichiamo anche che ci possa essere un gemellaggio a quattro fra le nostre quattro città. Un gemellaggio<br />
tra Mollet, Montelimar e Ravesburg, a questo punto ci sarebbero buone opportunità anche per intercettare<br />
dei finanziamenti europei. Allora quando sono stati incominciati i gemellaggi lo spirito era quello <strong>di</strong><br />
solidarietà, della amicizia tra città <strong>di</strong> paesi <strong>di</strong>versi che ancora erano separati con le frontiere, con le<br />
conseguenze che ne derivavano. Dai documenti che bisognava fare, c'era la Carta d'identità, c'era una<br />
dogana, c'era una moneta <strong>di</strong>versa; però c'era una grande volontà <strong>di</strong> conoscersi, <strong>di</strong> creare un gruppo <strong>di</strong> amici<br />
e scongiurare eventuali guerre che purtroppo negli anni '30 e '40 ci hanno visti <strong>di</strong>visi. In occasione del<br />
ventennale con Mollet noi vogliamo anche ricordare il settantesimo della guerra civile spagnola, quella che<br />
nel '36 ha visto la Spagna <strong>di</strong>vidersi e creare delle trage<strong>di</strong>e immani. Che ha visto anche la partecipazione dei<br />
nostri italiani. Nei primi anni dei gemellaggi nessuno pensava che potesse <strong>di</strong>ventare una opportunità<br />
turistica, questo fino a qualche anno fa. Nella nostra città nel 1984 quando apriva questo splen<strong>di</strong>do castello<br />
dove c'è il più importante museo italiano <strong>di</strong> arte contemporanea (colgo l'occasione per ringraziare la signora<br />
Gianelli per la sua ospitalità ma anche per il lavoro che sta facendo nel museo), quando apriva il museo<br />
pensate che chiudevano i due alberghi che avevamo in via Piol: i Tre Re ed il Sirena. Ecco quello fu una<br />
grossa per<strong>di</strong>ta, perché immaginate qui adesso avere i due alberghi nel centro storico quanto potrebbe<br />
essere utile. Restava solo la Pensione Davide che più che altro funzionava solo con la caserma dei militari.<br />
Oggi dove abbiamo alloggiato i nostri ospiti, la Pensione Davide è <strong>di</strong>ventato un bellissimo albergo, molto<br />
accogliente, un tre stelle. Quin<strong>di</strong> pensate che passi in avanti sono stati fatti e questo grazie al gemellaggio e<br />
a tutto quello che si è fatto intorno. Quando chiusero questi alberghi la situazione nei rapporti <strong>di</strong> scambio ne<br />
risentì perché non c'era la possibilità <strong>di</strong> ospitare le persone. Mi raccontano gli insegnanti che quando<br />
arrivavano le scolaresche, come tutt'ora avviene in occasione degli scambi <strong>di</strong> gemellaggio, i ragazzi<br />
venivano ospitati nelle famiglie mentre gli insegnanti dovevano essere ospitatati dagli alberghi e non si<br />
sapeva come fare, dove alloggiarli. Il problema era anche quello della allora Carlo Mastri che è stato<br />
Vicesindaco <strong>di</strong> questa città, che voglio ricordare in questa sede e che è mancato pochi mesi fa; che quando<br />
portava le delegazioni delle città gemellate (specialmente lui aveva una grande passione per Kranj) le<br />
accompagnava a vedere il Castello e poi non c'era nient'altro da vedere quin<strong>di</strong> le portava a Torino. Oggi per<br />
fortuna la situazione è cambiata: abbiamo molti monumenti che abbiamo recuperato, innanzitutto la Casa<br />
del Conte Verde, i campanili, i palazzi storici. Quin<strong>di</strong> abbiamo creato una struttura intorno, delle opportunità<br />
intorno al Castello per visitare la nostra città. Ecco a cosa è servito il gemellaggio per noi. Oltre i valori<br />
dell'amicizia, della solidarietà, della costruzione dell'Europa unita, ma non solo unita economicamente, ma<br />
un'Europa unita, come qualcuno ha detto prima <strong>di</strong> me, dal basso, dalla popolazione. Ecco in questo il<br />
gemellaggio è stato molto importante; ci ha permesso <strong>di</strong> credere e <strong>di</strong> realizzare queste cose. Per tornare a<br />
quanto <strong>di</strong>cevo prima sull'ospitalità, <strong>di</strong> quando venivano le città gemellate ma anche quando noi andavamo a<br />
visitare le città gemellate, ricordo che Nino Boeti quando andava a fare una visita a Ravesburg o a Mollet;<br />
ogniqualvolta tornava questa era l'occasione per proporre nuovi lavori per la nostra città.<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
15
Quin<strong>di</strong> il recupero del centro storico è partito anche da questo, da questo confronto con le città gemellate. E<br />
questo per migliorare la nostra immagine, per pensare ad un futuro progetto turistico. Ma innanzitutto mi<br />
<strong>di</strong>ceva che l'iniziativa veniva fatta principalmente per i rivolesi, perché i nostri concitta<strong>di</strong>ni giustamente<br />
dovevano vivere e devono vivere in una città <strong>di</strong> cui essere orgogliosi, in una città bella. E poi<br />
successivamente per attirare, per far venire i turisti come adesso sta accadendo. Si è cercato quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
costruire una forma mentis dei citta<strong>di</strong>ni. Perché se i citta<strong>di</strong>ni credono in quello che l'Amministrazione fa,<br />
allora si può veramente andare avanti e credere in quello che io amo definire l'industria del turismo.<br />
Un'industria del turismo che può essere un supporto all'occupazione industriale, quella collegata all'indotto<br />
della grande fabbrica della FIAT in crisi da tempo. Quin<strong>di</strong> noi come amministratori dobbiamo porci queste<br />
possibilità. Per fare un esempio, qui nel Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> oggi lavorano 80 persone, quin<strong>di</strong> quanto una me<strong>di</strong>a<br />
industria. A questo però dobbiamo aggiungere tutto quello che ruota intorno all'indotto come i pullman, i taxi,<br />
gli alberghi, i ristoranti, i negozi. Pensate a quanta economia si riesce a far circolare. Nel 1999, quando è<br />
nato il Patto Territoriale della Zona Ovest (che si occupa delle tematiche del lavoro e dell'occupazione e che<br />
coor<strong>di</strong>na 11 comuni della nostra area e con il quale adesso grazie al Presidente Bertolotto, stiamo<br />
collaborando su delle iniziative culturali e turistiche), nessuno pensava <strong>di</strong> occuparsi <strong>di</strong> tematiche <strong>di</strong> turismo e<br />
<strong>di</strong> cultura. Oggi invece e lo voglio ringraziare per quello che sta facendo, stiamo realizzando molte iniziative<br />
con tutti gli 11 comuni, quin<strong>di</strong> una unione, una collaborazione, un lavorare in sinergia, un lavorare in squadra<br />
verso queste opportunità. Sono tre anni ormai che stiamo lavorando insieme. Abbiamo realizzate le<br />
manifestazioni “Cieli in comune”, delle iniziative anche per le biciclette e quin<strong>di</strong> è un passo avanti per il<br />
<strong>di</strong>scorso del turismo che la nostra zona Ovest sta portando avanti. Anni fa nessuno avrebbe potuto<br />
immaginare che la Zona Ovest <strong>di</strong> Torino, una zona industriale, potesse pensare al futuro come stiamo<br />
pensando adesso riguardo al turismo. Per fare questo l'Amministrazione rivolese tra la fine degli anni '90 e<br />
l'inizio <strong>di</strong> questo secolo ha speso ben 12 milioni <strong>di</strong> euro. La cosa bella e importante è che questa somma è<br />
stata utilizzata dalle casse comunali. Quin<strong>di</strong> dai sol<strong>di</strong> dei citta<strong>di</strong>ni del comune, senza aver preso i sol<strong>di</strong> né<br />
dalla Comunità Europea, né dallo Stato Italiano, né dalla Regione Piemonte, e questo noi lo <strong>di</strong>ciamo con<br />
orgoglio, per quella forma mentis che <strong>di</strong>cevamo prima, perché bisogna crederci tutti quanti. Ma la cosa bella<br />
è che come l'amministrazione realizzava questi lavori ed è stata da esempio, anche i privati si sono aggiunti,<br />
hanno dato il loro contributo, l'hanno dato con l'apertura <strong>di</strong> nuovi ristoranti, abbellendo i loro palazzi, aprendo<br />
dei locali qui nella nostra città. Come <strong>di</strong>cevo prima fino a pochi anni fa l'immagine <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> si limitava solo<br />
all'immagine del Castello, che ve<strong>di</strong>amo qui, questa bellissima immagine. Oggi invece abbiamo tante<br />
bellissime immagini: c'è quella della Casa del Conte Verde, che è una sala espositiva, ci sono i campanili che<br />
abbiamo fatto illuminare da Richi Ferrero e devo <strong>di</strong>re che abbiamo fatto una bella operazione. Abbiamo<br />
recuperato il centro storico, ma abbiamo anche illuminato un grande contenitore d'acqua che si trova a<br />
Cascine Vica. E' stato il primo manufatto industriale in Piemonte ad essere illuminato, tant'è che adesso è<br />
<strong>di</strong>ventato un'attrattiva turistica. A me piace riportare le parole del Direttore <strong>di</strong> Torino 7 Gabriele Ferraris, che<br />
in un suo e<strong>di</strong>toriale, parlando <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>, ha detto: “andando alla Maison Musique sembra <strong>di</strong> essere a Buenos<br />
Aires, guardando l'illuminazione del fungo a Cascine Vica sembra <strong>di</strong> essere a New York”. E noi abbiamo<br />
accettato questo suo suggerimento tant'è che proprio in questi giorni, in occasione <strong>di</strong> questo convegno,<br />
abbiamo pubblicato il primo libro tutto turistico e abbiamo scelto come immagine non il Castello come<br />
qualcuno poteva immaginare, ma abbiamo scelto il fungo illuminato proprio per dare questa idea che <strong>Rivoli</strong><br />
non è soltanto il Castello ma è anche altro. Quando la vedrete, la guida è in <strong>di</strong>stribuzione, vedrete che è una<br />
bellissima immagine. E così noi siamo passati dai pochi posti letto, come <strong>di</strong>cevo prima quando chiusero i<br />
due alberghi, ai circa 1000 posti nei nostri alberghi. Non solo negli alberghi, ma anche all'ostello che<br />
abbiamo aperto alle nostre spalle nell'ex seminario, alla Maison Musique, ai Bed & Breakfast. Dei B & B mi<br />
piace sottolineare che sono gestiti tutti e 4 da delle donne, delle signore. Ne parlavo prima con l'Assessore<br />
Bugnano, questa è una grande opportunità per il lavoro femminile. Questi B. & B. sono sempre pieni, hanno<br />
sempre degli ospiti, io credo che ci sia la possibilità <strong>di</strong> averne anche altri.<br />
16<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
regioni, che hanno un grosso patrimonio naturale, culturale. Nel passato i patrimoni erano delle cose che<br />
costavano care, ancora oggi il patrimonio costa caro bisogna mantenerlo bisogna trovargli delle nuove<br />
funzioni etc, le città hanno sempre meno sol<strong>di</strong> quin<strong>di</strong> la questione è come fare a trasformare un problema in<br />
opportunità <strong>di</strong> sviluppo. Ecco perché abbiamo creato questo circuito <strong>di</strong>eci anni fa e festeggeremo i <strong>di</strong>eci anni<br />
del progetto che è <strong>di</strong>ventato un circuito in tour, in Francia, a marzo del prossimo anno. Dunque A.V.E.C è un<br />
circuito, un circuito dove si parla molto il francese, anche l'inglese e dove i partners parlano la loro lingua. Si<br />
è voluto creare un circuito che resta multiculturale e multilingue non solo anglofono come la maggior parte<br />
dei circuiti europei <strong>di</strong>venteranno. I circuiti sono delle ricchezze culturali e soprattutto delle persone, dei<br />
responsabili politici e dei responsabili tecnici che sono impegnati nella promozione della loro città. Noi siamo<br />
un'associazione <strong>di</strong> città. Oggi abbiamo 37 membri in 12 paesi europei e collaboriamo (abbiamo parlato <strong>di</strong><br />
lobbing ecc.), con i governi e con le organizzazioni internazionali, in particolare europee, per fare arrivare le<br />
nostre preoccupazioni ai <strong>di</strong>rigenti, per trovare dei sol<strong>di</strong> che ci aiuti a far funzionare e a realizzare i nostri<br />
progetti. Siamo nati nel 1997, cinque città che si sono associate in un progetto finanziato dall'Unione<br />
Europea. Oggi, nel 2006, siamo 37 membri in 12 paesi e, in Italia, Cosenza, Lamezia Terme, la Provincia <strong>di</strong><br />
Torino, Ragusa. Non sono sempre le città emblematiche del turismo, della cultura etc. sono spesso delle<br />
città me<strong>di</strong>e. Abbiamo poi le Province le Regioni. Penso che sia interessante questo sviluppo, in rapporto alla<br />
Provincia <strong>di</strong> Torino ma anche ad altre Province che abbiamo in altri paesi. È la Provincia che ha deciso<br />
politicamente che bisogna fare questo lavoro <strong>di</strong> valorizzazione. Le Città <strong>di</strong> Charme è un esempio eccellente<br />
dove la Provincia ha un ruolo <strong>di</strong> animatore; le città fanno il lavoro <strong>di</strong> terreno ed è interessante che delle città<br />
come <strong>Rivoli</strong> e come le altre città <strong>di</strong> charme possano partecipare a questo cambiamento.<br />
Parliamo ora dei valori, l'agenzia non è una somma <strong>di</strong> beni turistici, economici, patrimoniali ecc , è prima <strong>di</strong><br />
tutto dei valori con<strong>di</strong>visi, quando si ha una visione comune si può avere una <strong>di</strong>rezione comune.<br />
Abbiamo redatto una Carta europea delle città e dei territori <strong>di</strong> cultura con 4 punti essenziali: il primo è che il<br />
nostro patrimonio non è un museo è un patrimonio vivo che cambia e che si evolve.<br />
Noi siamo, per esempio, dell'idea che un centro storico non deve essere unicamente una vetrina per i turisti<br />
o un museo, deve restare vivo e il patrimonio deve <strong>di</strong>ffondersi su tutto il territorio.<br />
Il concetto <strong>di</strong> patrimonio vivo: il patrimonio è la musica, la lingua, la letteratura, la cultura popolare è l'insieme<br />
degli elementi del patrimonio. Il secondo punto è patrimonio e demografia. Non pensiamo che il patrimonio<br />
sia solo quello della gente che c'era prima o <strong>di</strong> una élite sociale, il lavoro che noi facciamo nelle nostre vite è<br />
<strong>di</strong> cercare che ci sia un'identità comune tra gli abitanti della Città o del territorio e che questa identità sia<br />
associata con l'idea della politica e del patrimonio.<br />
Il terzo punto prima dell'ultimo è che noi consideriamo le città e le regioni storiche delle riserve <strong>di</strong> esperienza<br />
<strong>di</strong> coabitazione tra delle popolazioni <strong>di</strong>verse. Le nostre ricche città sono state costruite attraverso dei secoli<br />
<strong>di</strong> guerra, <strong>di</strong> commercio, Le nostre città hanno un capitale sociale, un capitale culturale, un capitale filosofico<br />
che fa parte del patrimonio, e in un mondo in piena mon<strong>di</strong>alizzazione e in pieno cambiamento, questo è uno<br />
strumento per lo sviluppo locale. Se sappiamo fare delle città un luogo <strong>di</strong> vita comune, un luogo <strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> creazione della società <strong>di</strong> domani allora noi facciamo il nostro lavoro.<br />
Questo è dunque il terzo punto: un luogo dove si incontrano le culture.<br />
Il nostro ultimo punto è la <strong>di</strong>mensione dello sviluppo della viabilità dello sviluppo durevole. Non ci sono dei<br />
patrimoni che non usino il tempo, che non usino le visite che non usino i turisti. Lavora il patrimonio, lavora il<br />
paesaggio: il patrimonio deve integrarsi in una visione globale <strong>di</strong> sviluppo che è quella dello sviluppo dure-<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
45
elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione e <strong>di</strong> prolungamento del soggiorno e per le montagne un altro utile elemento<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione <strong>di</strong> un turismo che in questo momento, soprattutto se parliamo del turismo estivo su<br />
alcuni settori della nostra montagna, è un po' maturo, è un po' invecchiato.<br />
.<br />
Da ultimo faccio un riferimento specifico a un intervento che mi seguirà <strong>di</strong> Raphael Souchier, che è il<br />
coor<strong>di</strong>natore della rete A.V.E.C., io qui voglio ringraziarlo perché la rete A.V.E.C., che è una rete creata<br />
con i fon<strong>di</strong> europei <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e città culturali europee, è stata per noi l'esempio, è stata per noi il<br />
modello da seguire e quin<strong>di</strong> voglio fare un atto <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> questo lavoro che è stato fatto<br />
insieme. Vi ringrazio.<br />
.<br />
Raphaël Souchier<br />
Consigliere del Presidente della rete A.V.E.C.<br />
“La Rete A.V.E.C.: 10 anni <strong>di</strong> cooperazione tra le città storiche per la valorizzazione del<br />
patrimonio e dello sviluppo del turismo”<br />
Buongiorno prima <strong>di</strong> tutto voglio ringraziare la Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e anche la Provincia <strong>di</strong> Torino per l'accoglienza<br />
e per l'invito. Innanzitutto per fare un annuncio, tornando dal bar ho trovato un bijou che appartiene al<br />
braccialetto <strong>di</strong> una donna, trovo questo interessante perché è “le sabot de la chance” (lo zoccolo della<br />
fortuna) e nel turismo si <strong>di</strong>ce che c'è bisogno <strong>di</strong> fortuna: ma la fortuna è 90% lavoro, 0,5% strategia e<br />
0,5 % fortuna vera. Sono molto felice <strong>di</strong> tornare in Piemonte perché il turismo è spesso andare verso un<br />
sogno o tornare da un sogno, tornare verso delle origini: la mia famiglia è originaria <strong>di</strong> Torino, <strong>di</strong> Pinerolo,<br />
Torre Pellice allora è sempre per me, non solo qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertente ma anche la possibilità <strong>di</strong> far rivivere<br />
la mia memoria. Credo che, nel turismo, questa <strong>di</strong>mensione personale sia essenziale. Ne abbiamo<br />
parlato questa mattina e, sempre <strong>di</strong> più, il turismo, anche il turismo <strong>di</strong> massa, che ha fatto molti danni,<br />
non deve essere semplicemente un'industria ma è un'esperienza per i clienti, è un'esperienza personale,<br />
clienti che hanno un'identità, che sono fieri <strong>di</strong> vivere dove vivono e che hanno voglia <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre una<br />
filosofia <strong>di</strong> vita. Non sono certo delle macchine o dei sistemi che possono offrirla ma sono delle persone.<br />
Credo che il futuro per il turismo nelle città, che sono le nostre città culturali, le nostre città dei patrimoni,<br />
le città che mettono in risalto quello che la storia ha fabbricato e che si continua a costruire oggi è la<br />
con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un'esperienza personale. A.V.E.C è nata da un altro circuito che è un circuito <strong>di</strong> città, <strong>di</strong><br />
regioni vinicole ed é nata per il lavoro <strong>di</strong> promozione turistica. Quando il cliente viene qui e acquista una<br />
bottiglia <strong>di</strong> vino, torna a casa non <strong>di</strong>ce ho comprato del vino piemontese ma <strong>di</strong>rà questa bottiglia è prodotta<br />
dal mio amico viticultore, sono andato da lui, mi ha fatto provare questa bottiglia e ora vi svelo i<br />
segreti della produzione che lui ha svelato a me. È davvero un'esperienza personale e, in tutti i casi, è<br />
l'obiettivo che noi dobbiamo darci per dare al turismo un valore aggiuntivo. Questo per quanto riguarda<br />
l'aspetto turismo e per l'aspetto circuito a cominciare dalle relazioni privilegiate. A.V.E.C l'unione delle<br />
città culturali europee è un gemellaggio a più, ve lo <strong>di</strong>mostrerò, ed è un circuito che ha cercato <strong>di</strong> “professionalizzare”<br />
il gemellaggio creando degli strumenti che sono degli strumenti <strong>di</strong> lavoro quoti<strong>di</strong>ano per lo<br />
sviluppo e per la promozione. Insisterò ancora su questo punto: non si vende un prodotto <strong>di</strong> cattiva qualità,<br />
non si vende un prodotto al quale la popolazione non crede perché la popolazione stessa non è felice<br />
a casa sua. L'ho sperimentato in Francia. La Francia non è conosciuta per la sua capacità <strong>di</strong> accoglienza,<br />
abbiamo un grande afflusso <strong>di</strong> turisti ma poi, quoti<strong>di</strong>anamente, facciamo della contro-promozione.<br />
Investiamo dei sol<strong>di</strong> nella promozione turistica ma se non mettiamo dell'intelligenza, dei sol<strong>di</strong>, dell'energia<br />
nel lavoro <strong>di</strong> sensibilizzazione e <strong>di</strong> formazione della popolazione, dei commercianti, dei taxi, degli<br />
agenti <strong>di</strong> polizia, dei responsabili dell'accoglienza in <strong>Comune</strong> buttiamo via i sol<strong>di</strong> che noi investiamo nei<br />
prodotti turistici <strong>di</strong> qualità. Ecco dunque un po' l'idea dalla quale siamo partiti. Siamo delle città e delle<br />
44<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
È uno stimolo per creare dell'occupazione. Ma questo è solo l'inizio perché noi non vogliamo fermarci qui.<br />
Presto nascerà un grande albergo a 5 stelle, proprio qui alla mia destra, a Villa Melano. Un privato sta già<br />
pre<strong>di</strong>sponendo un lavoro, presto sarà inaugurato un agriturismo. Quin<strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> possiamo <strong>di</strong>re che<br />
dall'Ostello, all'Albergo a 5 stelle, ai B. & B. ha un'opportunità, una <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> accoglienza alberghiera<br />
per tutte le tasche. A <strong>Rivoli</strong> possono venire tutte le persone, quelle che fanno viaggi per loisir, quelle per<br />
viaggi <strong>di</strong> affari, ma anche per i viaggi scolastici su cui noi puntiamo molto, così come per il turismo giovanile e<br />
famigliare. Devo <strong>di</strong>re con piacere che anche per la ristorazione c'è stato un bel passo in avanti perché<br />
quando si parla <strong>di</strong> turismo c'è bisogno <strong>di</strong> tutte e due: c'è bisogno dell'albergo, del ristorante, avete visto<br />
mentre siamo andati a prendere il caffè sulla destra il Combal 0 <strong>di</strong> Davide Scabin, uno dei cuochi molto<br />
apprezzato a livello internazionale. E questo per noi è un grande ritorno <strong>di</strong> immagine. Ne sono nati molti altri<br />
e per questo devo ringraziare l'apporto che hanno dato i privati. L'ultimo che è stato aperto, l'Opificio, fa parte<br />
<strong>di</strong> una catena <strong>di</strong> ristorazione <strong>di</strong> Torino che ha ben 4 locali <strong>di</strong> cui uno nel quadrilatero romano, ed è venuto ad<br />
aprirne uno proprio nella nostra città perché credono nello sviluppo turistico <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Ricordo che qualche<br />
anno fa quando i visitatori venivano all'inaugurazione delle mostre, ma anche quando venivano nella<br />
settimana, poi chiedevano un consiglio su dove mangiare, eravamo in <strong>di</strong>fficoltà su dove in<strong>di</strong>rizzarli a<br />
mangiare. Adesso invece la cosa è <strong>di</strong>versa, i nostri giovani non hanno più bisogno <strong>di</strong> uscire dalla nostra città<br />
il sabato sera per <strong>di</strong>vertirsi insieme. Nel frattempo per migliorare la gestione del turismo abbiamo creato il<br />
Consorzio Turismovest, per coor<strong>di</strong>nare e sviluppare il progetto turistico della nostra città. A questo, negli<br />
ultimi anni grazie alla collaborazione del Dottor Ciancetta, abbiamo creato un Ufficio Turismo e un Ufficio<br />
Gemellaggio e sanno le nostre città gemellate come era <strong>di</strong>fficoltoso prima <strong>di</strong>alogare e parlare con loro e<br />
invece come è facile adesso realizzare delle iniziative. Molte sono le iniziative che abbiamo fatto con le città<br />
gemellate, non solo gli scambi scolastici, ne abbiamo fatte veramente tante, dall'incontro con le associazioni<br />
alpine <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> con quelle <strong>di</strong> Ravensburg, che è fissato per la prossima settimana, partiranno il 17 Novembre<br />
in pullman per andare a Ravensburg, e che ha prodotto un volume sul paesaggio alpino, a quello che, con<br />
orgoglio cito il meeting dei giovani europei, a fine giugno si incontrano qui a <strong>Rivoli</strong> e che poi portiamo su al<br />
Colle del Lys sulle orme dei partigiani che hanno lottato per la libertà. E credetemi, chi partecipa, vedere<br />
questi ragazzi delle città gemellate con <strong>Rivoli</strong>, ma anche con quelle gemellate con Collegno, con Grugliasco<br />
e con le città qui intorno, coor<strong>di</strong>nate dal Colle del Lys, è veramente una cosa molto bella, il ricordo della<br />
guerra ormai è una cosa lontana perché i ragazzi cominciano a stare insieme. Ed è un grande evento che è<br />
già giunto alla sua sesta e<strong>di</strong>zione. Ma è anche quello che qualcuno accennava, il <strong>di</strong>scorso commerciale.<br />
Abbiamo già realizzato due puzzle con la città <strong>di</strong> Ravesburg e adesso stiamo organizzando con la città <strong>di</strong><br />
Ravesburg e quella <strong>di</strong> Montelimar uno scambio <strong>di</strong> mostre per portare all'estero artisti della nostra città, ma<br />
anche per ospitare artisti delle altre nazioni. Una cosa importante è nata da una visita che abbiamo fatto a<br />
Mollet del Valles: portare nella nostra città un Ufficio polivalente per le relazioni con il pubblico. Abbiamo visto<br />
che a Mollet funzionava molto bene e presto partirà nella nostra città. I nostri concitta<strong>di</strong>ni vedranno presto<br />
l'impatto positivo che seguirà. In questi anni la Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>, il suo Castello, la sua Reggia Sabauda insieme<br />
alle altre sono entrate a far parte delle residenze reali <strong>di</strong>chiarate dall'Unesco patrimonio dell'Umanità.<br />
Sicuramente queste residenze insieme allo sviluppo che noi stiamo cercando <strong>di</strong> fare, porteranno grande<br />
prestigio, a tutto il Piemonte, ma anche alla nostra città. Grazie ai rapporti con le città gemellate, l'Assessore<br />
Bugnano è andata via, ma sarà presente domani, abbiamo realizzato il Club delle Città <strong>di</strong> Charme. Abbiamo<br />
preso a modello delle città francesi che hanno già realizzato una rete alla quale ci siamo ispirati; e devo <strong>di</strong>re<br />
che questo ci sta dando dei grossi risultati. Quin<strong>di</strong> stiamo cercando <strong>di</strong> realizzare tante cose per questo<br />
<strong>di</strong>scorso culturale e turistico che vogliamo che segni il futuro della nostra città. Quin<strong>di</strong> abbiamo fatto molte<br />
cose. Ma adesso cosa ci resta da fare nel campo del gemellaggio per farlo funzionare ancora meglio?<br />
Stiamo pensando <strong>di</strong> realizzare tutti insieme con le nostre città gemellate una carta turistica che possa dare<br />
dei benefit, dei benefici ai nostri citta<strong>di</strong>ni, ai rivolesi, quando si recano nelle altre città, ma anche quando gli<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
17
altri verranno qui da noi, che va dallo sconto negli alberghi, all'accoglienza, se uno avvisa che si sta recando<br />
nell'ufficio turistico, per esempio all'offerta <strong>di</strong> un aperitivo in un locale storico o degli sconti che possono<br />
essere fatti nei ristoranti, nei negozi, nei musei. Quin<strong>di</strong> stiamo cercando <strong>di</strong> realizzare qualche cosa che ci<br />
unisca ancora, che invogli i nostri citta<strong>di</strong>ni a recarsi per turismo anche nelle altre città. E stiamo lavorando<br />
insieme agli insegnanti, questo è molto importante per il mondo scolastico, per incrementare gli stages degli<br />
studenti. Noi siamo molto contenti quando i ragazzi vengono nella nostra città, ma vogliamo anche farli<br />
ritornare, dare loro l'opportunità <strong>di</strong> ritornare quando stanno terminando il Liceo, verso la quarta o la quinta,<br />
dar loro l'opportunità <strong>di</strong> fare degli stages nei nostri uffici comunali, nel nostro ufficio turismo, ma anche nei<br />
musei e anche nelle aziende. Questo è un modo per formare i nostri giovani a credere in un'Europa fatta dal<br />
basso, un'Europa dei popoli. Concludo il mio intervento ringraziando fin d'ora tutti quelli che si sono occupati<br />
<strong>di</strong> gemellaggio, partendo da quelli che se ne sono occupati da tanto tempo. Innanzitutto Bruno Barilli, l'ex<br />
Sindaco Silvano Siviero che è stato quello che ha sottoscritto il gemellaggio con Mollet del Valles, Avernino<br />
Di Croce, Domenico Tavolada, Antonio Saitta, già sindaco della nostra città e attualmente Presidente della<br />
Provincia <strong>di</strong> Torino, Nino Boeti che è consigliere regionale, il mio predecessore Mario Bricco che era<br />
presente prima e che andrà la prossima settimana con il CAI a Ravensburg e il sindaco Guido Tallone che ci<br />
sprona ad andare avanti per realizzare dei nuovi gemellaggi. Perché c'è l'idea <strong>di</strong> fare dei gemellaggi anche<br />
con l'Est Europa, magari con la Romania, visto che ci sono tante persone provenienti da questo stato e che<br />
sono venute a lavorare nella nostra città. Però voglio anche ringraziare gli amici delle nostre città gemellate,<br />
quelle con cui in questi anni abbiamo lavorato, Raul Gonzales <strong>di</strong> Mollet, Oriol Fort, Daniel Novo che è qui<br />
presente e l'Alcalde Josef Monraz che verrà sabato. Gli amici <strong>di</strong> Montelimar, Jean Claude Humbert,<br />
Ginnette Tortosa, Alain Froma e il sindaco Frank Reiner. Gli amici <strong>di</strong> Ravensburg, Kerstin, Clau<strong>di</strong>a, il<br />
sindaco, il Borgomastro Herman Vogler. Gli amici <strong>di</strong> Kranj, Tania Vorell e Natalia Poremek ed il sindaco<br />
Mohor Bogataj con cui siamo finalmente riusciti a riprendere, da quando abbiamo finalmente costituito<br />
l'Ufficio Gemellaggio, nuovi rapporti. Però credo che tutto questo che abbiamo realizzato oggi non poteva<br />
essere fatto. Un ringraziamento veramente particolare e <strong>di</strong> cuore per questa bellissima giornata che stiamo<br />
vivendo e che sono sicuro darà dei gran<strong>di</strong> frutti sia per la nostra città, ma anche per le città del Patto<br />
Territoriale e delle “Città <strong>di</strong> Charme” e per le nostre città gemellate in Europa. É stato fatto un grande lavoro<br />
ottenendo un contributo dalla Comunità Europea, un grazie quin<strong>di</strong> a Daniele Ciancetta, Vincenzo Tusino,<br />
Antonia D'Alessio, Emanuela Parpinel, Stefania Zulian, Silvia Zafarana, Alessandra Pregnolato e Gabriella<br />
Serravalle, insieme a tutto lo staff <strong>di</strong> TurismOvest che ci sta dando una grossa mano e che presto realizzerà il<br />
Villaggio <strong>di</strong> Babbo Natale. Mi auguro che questo sia solo l'inizio e che possiamo continuare a lavorare per la<br />
pace, la solidarietà e l'amicizia. Viva l'Europa dei popoli, viva <strong>Rivoli</strong>!<br />
Ezio Bertolotto<br />
Presidente Patto Territoriale Zona Ovest <strong>di</strong> Torino<br />
“Gemellaggi tra città: da occasione <strong>di</strong> turismo internazionale a opportunità <strong>di</strong> sviluppo locale”<br />
Intanto permettete anche <strong>di</strong> unire il mio ai tanti ringraziamenti che ci sono stati, in primis alla città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>, e<br />
credo <strong>di</strong> poter ringraziare questa città a nome delle 10 altre città che compongono il Patto Territoriale, perché<br />
è stata un'azione particolarmente significativa quella <strong>di</strong> avviare un progetto come questo, ottenere un<br />
finanziamento e realizzare una iniziativa che è sicuramente <strong>di</strong> importanza oserei <strong>di</strong>re vitale per il nostro<br />
territorio. Mi piace soprattutto ricordare una cosa: la democrazia che parte dal basso è una dei pilastri su cui<br />
si fonda l'Unione Europea; e qui sono rappresentate le città. Voi pensate che su tutto il pianeta, in tutte le<br />
Comunità esiste il <strong>Comune</strong>; si chiamerà in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi ma il comune c'è dappertutto. E c'è sempre un capo<br />
del villaggio che <strong>di</strong> volta in volta cambia nome. Non in tutti gli stati ci sono le province, non in tutti gli stati ci<br />
sono le Regioni, ma i comuni ci sono sempre e sono quelli più vicini ai problemi dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
18<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
Quin<strong>di</strong> operare per il miglioramento della promozione, dell'accoglienza e dell'identità locale coinvolgendo<br />
operatori e citta<strong>di</strong>ni, promuovere all'interno della propria amministrazione una struttura de<strong>di</strong>cata alla<br />
gestione <strong>di</strong> questo particolare prodotto e poi soprattutto, visto che parliamo <strong>di</strong> rete, operare in sinergia<br />
con le altre città. Che cosa abbiamo fatto oltre al fatto <strong>di</strong> far loro un esame?<br />
.<br />
Noi le abbiamo selezionate, quin<strong>di</strong> le abbiamo sottoposte a un esame molto analitico sulla qualità delle<br />
loro risorse turistiche, sulla qualità dei loro servizi, sulla appunto volontà, se così possiamo <strong>di</strong>re, <strong>di</strong><br />
perseguire questo tipo <strong>di</strong> politica, ma poi in cambio abbiamo avviato tutta una serie <strong>di</strong> azioni, tutta una<br />
serie <strong>di</strong> iniziative che sono state, sintetizzando: la formazione e la sensibilizzazione degli amministratori,<br />
la formazione <strong>di</strong> figure professionali specifiche per la gestione del progetto, l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> segmenti<br />
<strong>di</strong> mercato più pronti ad accettare questo tipo <strong>di</strong> prodotto; abbiamo elaborato un piano <strong>di</strong> marketing<br />
specifico, non città per città, ma un piano <strong>di</strong> marketing delle iniziative <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong> comunicazione<br />
complessive per tutta la rete; abbiamo realizzato e <strong>di</strong>ffuso del materiale <strong>di</strong> comunicazione, un sito web<br />
specifico e abbiamo proposto la rete sul mercato.<br />
.<br />
I servizi che sono stati attivati nelle città aderenti sono stati, come vedete, la messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un<br />
marchio, quello che forse abbiamo passato un po' rapidamente all'inizio, che è un marchio appunto <strong>di</strong><br />
rete in cui le singole città non sono riconoscibili perché le singole città <strong>di</strong>ventano elementi <strong>di</strong> un unico<br />
prodotto <strong>di</strong> offerta.<br />
.<br />
Ogni città, proprio per la sua storia e per la storia anche dello sviluppo economico del nostro territorio, da<br />
sola non avrebbe mai… anche se per esempio, non so, siamo in una città che ha tutte le caratteristiche<br />
<strong>Rivoli</strong> per essere una destinazione turistica anche in<strong>di</strong>viduale, però mi fa piacere qui sottolineare il fatto<br />
che <strong>Rivoli</strong> ha creduto molto in questo concetto <strong>di</strong> rete e credo che <strong>Rivoli</strong> abbia tra le città <strong>di</strong> charme<br />
raccolto… sia stata in grado <strong>di</strong> raccogliere al meglio tutti i risultati positivi che le iniziative, le azioni fatte<br />
sulla rete “città <strong>di</strong> charme” hanno consentito <strong>di</strong> ottenere.<br />
.<br />
Quin<strong>di</strong> il marchio “città <strong>di</strong> charme”, la brochure promozionale, lo spazio de<strong>di</strong>cato sul sito internet, una<br />
formazione specifica e un supporto tecnico continuo <strong>di</strong> consulenza per quello che riguarda il marketing<br />
turistico.<br />
.<br />
Vorrei ancora, per concludere, sottolineare appunto che questa iniziativa rappresenta secondo me il<br />
modo, egregio ma lo <strong>di</strong>co non per fare un complimento alla Provincia che ha avviato questo tipo <strong>di</strong><br />
progetto ma per fare un complimento alle città che hanno aderito e che da qualche anno stanno<br />
lavorando intorno a questo tema, <strong>di</strong> passaggio da un concetto appunto frammentato, in<strong>di</strong>viduale, <strong>di</strong><br />
gestione delle proprie risorse a un concetto <strong>di</strong> sistema, a un concetto in cui le risorse vengono messe<br />
collettivamente a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti e in cui ancora prima <strong>di</strong> andare sul mercato è importante creare una<br />
sinergia complessiva, una rete <strong>di</strong> rapporti stretti, in modo che il modello che rappresenta questo tipo <strong>di</strong><br />
prodotto turistico non sia tanto un modello a stella con la Provincia come ente in mezzo e dei rapporti<br />
univoci con le città ma sia un concetto proprio <strong>di</strong> rete in cui i rapporti sono <strong>di</strong> tutte le città tra <strong>di</strong> loro, <strong>di</strong><br />
tutte le città con la Provincia e della Provincia con tutte le città.<br />
.<br />
La <strong>di</strong>slocazione <strong>di</strong> queste città sul territorio, sono do<strong>di</strong>ci e hanno appunto questa caratteristica <strong>di</strong> essere<br />
in un territorio sufficientemente vicino alla città e sufficientemente vicino alle montagne, quin<strong>di</strong> ai nostri<br />
due poli forti dello sviluppo turistico, per rappresentare non solo un elemento <strong>di</strong> offerta proprio ma un<br />
elemento <strong>di</strong> integrazione e <strong>di</strong> offerta turistica molto importante per i due modelli turistici, i due prodotti<br />
turistici forti della provincia <strong>di</strong> Torino. Per Torino le città <strong>di</strong> charme possono essere un utile<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
43
Ecco, il primo requisito pare banale però è la domanda <strong>di</strong> adesione, nel senso che noi non abbiamo<br />
voluto fare una scelta appunto top down, abbiamo lanciato un'operazione il più possibile bottom-up, cioè<br />
la prima cosa che abbiamo detto: “Se qualcuno a cui interessa far parte <strong>di</strong> una rete che ha certe… che si<br />
pone certi obiettivi ma evidentemente impone, definisce certe obbligazioni, bisogna che faccia la<br />
domanda”, e per fare la domanda uno deve avere un'offerta turistica complessiva adeguata, nel senso<br />
che comunque qualche risorsa turistica, magari <strong>di</strong> primaria importanza, ci deve essere, e quin<strong>di</strong> non solo<br />
in termini <strong>di</strong> risorse ma poi anche in termini <strong>di</strong> servizi, nel senso che non basta avere il castello<br />
meraviglioso se poi questo castello è chiuso, non è visitabile, bisogna andare dal droghiere a farsi dare<br />
la chiave, eccetera, eccetera.<br />
.<br />
Abbiamo messo già un primo paletto: il versamento <strong>di</strong> una quota <strong>di</strong> adesione, cioè questo è già un primo<br />
segnale <strong>di</strong> un elemento chiave che noi abbiamo voluto inserire, che è quello della volontà politica della<br />
città <strong>di</strong> considerare il turismo come una leva del proprio sviluppo locale, quin<strong>di</strong> l'espressione più evidente<br />
della volontà politica <strong>di</strong> una amministrazione locale è che nel bilancio <strong>di</strong> questa amministrazione<br />
vengano messe delle quote, vengano messe delle poste finanziarie che esprimano una scelta politica<br />
che vada in questo senso, e quin<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una voce in bilancio per la gestione del progetto.<br />
Poi bisogna avere il personale, nel senso che non basta <strong>di</strong>re: “Voglio fare turismo” se poi non ho le<br />
strutture, quin<strong>di</strong> bisognava identificare, chiedevamo che fosse identificato del personale da destinare,<br />
che spesso non c'era, spesso appunto nel bilanci dei nostri Comuni non esisteva il bilancio del turismo,<br />
esisteva il bilancio della cultura qualche volta, spesso, ma non quello del turismo. In<strong>di</strong>viduazione del<br />
personale locale, partecipazione.<br />
.<br />
Qua già i primi segni della creazione <strong>di</strong> una rete, quin<strong>di</strong> non in un rapporto in<strong>di</strong>viduale e univoco tra la<br />
Provincia e la città ma la creazione <strong>di</strong> un tavolo tecnico intorno al quale stavano tutti i responsabili sia<br />
amministrativi sia politici che tecnici delle città d'arte. L'apertura della città al pubblico e ancora, come è<br />
già stato più volte ricordato, il coinvolgimento degli operatori locali pubblici e privati e dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
I criteri, sintetizzando quello che <strong>di</strong>cevo prima, sono da una parte le risorse, il possesso <strong>di</strong> risorse e <strong>di</strong><br />
attrattori turistici; dall'altra parte l'offerta <strong>di</strong> servizi turistici; la qualità della vita urbana, perché si <strong>di</strong>ce<br />
spesso che il primo elemento <strong>di</strong> offerta <strong>di</strong> una città turistica è un vantaggio anche per i propri citta<strong>di</strong>ni.<br />
Cioè in una città dove si vive bene, una città dove si <strong>di</strong>ceva prima c'è entusiasmo e la gente crede al<br />
destino turistico della città questo è un sintomo, è un elemento importante per far sì che questa città poi<br />
venga anche percepita dal visitatore come città turistica. Fattori sociali e culturali, quin<strong>di</strong> una vita sociale<br />
e culturale interessante e articolata, e quello che <strong>di</strong>cevamo prima, la volontà politica. Noi abbiamo voluto<br />
suggellare in qualche modo le città che poi sono state selezionate, con un percorso che prima ha<br />
accettato otto città su una quin<strong>di</strong>cina che avevano presentato le loro can<strong>di</strong>dature, e poi è stato ampliato<br />
ancora a do<strong>di</strong>ci il numero <strong>di</strong> queste città, la cosa che abbiamo chiesto anche alle città è <strong>di</strong> formalizzare<br />
la loro adesione alla rete attraverso non soltanto le cose che <strong>di</strong>cevamo prima, quin<strong>di</strong> la parte economica,<br />
ma attraverso la firma <strong>di</strong> una carta delle città <strong>di</strong> charme, in cui qui sono elencati non sto a leggerli con<br />
dettaglio ma sono elencati i principi fondamentali, che sono sostanzialmente l'operare per un turismo e<br />
per uno sviluppo sostenibile, sviluppare politiche che rendano accogliente il territorio citta<strong>di</strong>no,<br />
accogliente e fruibile da tutte le categorie citta<strong>di</strong>ne, anche da quelle meno sfavorite.<br />
42<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
Perché quando c'è un problema da chi si va? In primis si va dal sindaco, si va dall'assessore che sono quelli<br />
più sensibili ai problemi della comunità locale. Questo credo che sia l'elemento da cui partire per<br />
comprendere le potenzialità e le finalità che hanno i gemellaggi. A me piace ricordare spesso una cosa: si<br />
chiama ad<strong>di</strong>rittura gemellaggio, il che significa che noi con le nostre città gemelle dovremo avere un rapporto<br />
che è ad<strong>di</strong>rittura superiore al rapporto fraterno. Perché due gemelli hanno un rapporto molto particolare.<br />
Dicono ad<strong>di</strong>rittura che due gemelli quando vanno a vivere in città lontane continuano comunque ad avere<br />
qualche sensibilità che li fa in qualche maniera intendere, sentire, capire. E soprattutto ricor<strong>di</strong>amoci una<br />
cosa. Quasi sempre ci siamo scelti consensualmente non ci hanno obbligati a gemellarci, per cui vuol <strong>di</strong>re<br />
che ci attraeva l'un l'altro, ha fatto si che un comune si sia impegnato, abbia preso una serie <strong>di</strong> iniziative per<br />
fidanzarsi ufficialmente con l'altro. Molto bello in questa sala vedere persone che arrivano da così tanti paesi<br />
<strong>di</strong>versi, ma siamo tutti fratelli sotto un'unica grande ban<strong>di</strong>era che è la ban<strong>di</strong>era d'Europa. E sono belle queste<br />
ban<strong>di</strong>ere perché rappresentano un crogiuolo <strong>di</strong> popoli che hanno deciso <strong>di</strong> stare insieme. E noi abbiamo<br />
deciso <strong>di</strong> stare insieme ancora più degli altri ed è soprattutto significativo il fatto che molto spesso situazioni<br />
conflittuali tra i governi abbiano comunque consentito <strong>di</strong> continuare a mantenere relazioni tra i popoli. Io sono<br />
stato per nove anni vicesindaco della città <strong>di</strong> Collegno ed amo ricordare un episo<strong>di</strong>o che è successo negli<br />
anni della guerra fredda. La città <strong>di</strong> Collegno è gemellata, se non ricordo male dal 1961, con la città <strong>di</strong><br />
Neubrandeburg che era nell'allora Germania Orientale. Pochi mesi dopo il gemellaggio si costruì il muro <strong>di</strong><br />
Berlino. La Repubblica italiana non aveva relazioni <strong>di</strong>plomatiche con la Germania Orientale e la città <strong>di</strong><br />
Collegno si trovò in una strana situazione perché una delle poche città italiane che avesse una relazione <strong>di</strong><br />
gemellaggio con una città della Germania Orientale ed il sindaco <strong>di</strong> allora Ruggero Bertotti fu usato come<br />
<strong>di</strong>ciamo messo <strong>di</strong>plomatico per andare <strong>di</strong> là e raccontare e cercare <strong>di</strong> risolvere problemi che <strong>di</strong> volta in volta si<br />
presentavano. Questo a ulteriore testimonianza che <strong>di</strong>venta determinante l'atteggiamento che i popoli<br />
hanno e che le comunità hanno tra <strong>di</strong> loro. Mi spiace che sia andato via Susta che è stato prima <strong>di</strong> tutto<br />
sindaco poi assessore regionale e adesso europarlamentare, ma che ha la sensibilità dei sindaci, al quale<br />
vorrei chiedere <strong>di</strong> farsi interprete nei confronti dell'Unione europea <strong>di</strong> un problema che le amministrazioni<br />
locali hanno e cioè <strong>di</strong> consentire alle comunità locali e quin<strong>di</strong> ai comuni <strong>di</strong> poter accedere ai finanziamenti ed<br />
ai contributi comunitari. La stessa cosa vorrei <strong>di</strong>re all'Assessore Deorsola. Sapete che in questi giorni è in<br />
<strong>di</strong>scussione il nuovo programma strategico regionale, quello che definirà le strategie della Regione<br />
Piemonte ed i finanziamenti che la Regione Piemonte destinerà per il settennio 2007-2013. Anche qui<br />
<strong>di</strong>venta importante che sia la Regione, sia il nostro Stato, sia la Comunità europea consentano alle comunità<br />
locali <strong>di</strong> poter in qualche modo accedere ai contributi comunitari sulle varie misure perché noi dobbiamo<br />
poter lavorare e dobbiamo poter contribuire allo sviluppo dell'Europa. Ma lo sviluppo dell'Europa parte<br />
innanzitutto da qua. Da qua perché alla fine dobbiamo fare i conti con i problemi <strong>di</strong> tutti i giorni. Problemi che<br />
si risolvono anche elaborando e realizzando progetti importanti. C'è una certa analogia tra il gemellaggio ed<br />
il patto territoriale. Il patto territoriale è un'unione <strong>di</strong> 11 comuni che liberamente si sono messi insieme, non ci<br />
hanno obbligati. Abbiamo deciso <strong>di</strong> stare insieme perché circa 10 anni fa questo territorio è stato<br />
nuovamente protagonista dell'ennesima crisi economica, abbiamo perso, come spesso accade, molti posti<br />
<strong>di</strong> lavoro, abbiamo perso molte aziende importanti e tanto per cambiare i comuni si sono trovati <strong>di</strong> fronte<br />
un'emergenza occupazionale, un'emergenza economica. E quin<strong>di</strong> hanno detto: che cosa possiamo fare? E<br />
ognuno <strong>di</strong> noi ha detto: da solo posso fare poco, proviamo a metterci insieme. Ebbene considerate che<br />
nell'arco <strong>di</strong> un decennio, sui vari progetti sui quali ci siamo mossi, progetti nazionali e progetti comunitari,<br />
siamo riusciti ad intercettare qualcosa come 75 milioni <strong>di</strong> euro (150 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> vecchie lire). L'inaugurazione<br />
che domani faremo, che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> farà nella sua nuova struttura è stata realizzata, si è potuta<br />
realizzare grazie ai contributi che siamo riusciti a intercettare su una misura che era il P.I.A.R.. Questo<br />
significa che mettersi insieme, lavorare in sinergia, fare massa critica, mettere insieme le nostre intelligenze<br />
ci può portare a risultati straor<strong>di</strong>nari. E guardate soprattutto, è stato importante perché i comuni più gran<strong>di</strong><br />
che normalmente hanno anche alcune potenzialità in più perchè, non è un caso che una iniziativa bella<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
19
e importante come questa sia stata realizzata comunque da un comune grande, forte e importante come<br />
quello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Probabilmente qualche comune più piccolo non ce l'avrebbe fatta, ma insieme siamo capaci<br />
<strong>di</strong> fare cose straor<strong>di</strong>narie. Oltretutto questo territorio sta <strong>di</strong>ventando ogni giorno <strong>di</strong> più un territorio<br />
internazionale. Non più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> una settimana fa, tutti insieme, tutti i 12 comuni hanno ospitato nell'ambito <strong>di</strong><br />
quella straor<strong>di</strong>naria manifestazione che è Terra Madre, oltre 100 delegati delle comunità del cibo che sono<br />
venuti dal Centro e dal Sud America. Pensate 100 delegati che sono stati ospitati nelle nostre strutture, nelle<br />
case, nelle famiglie, sono stati con noi per 5 giorni; abbiamo organizzato un'accoglienza che, detto da loro, è<br />
stata straor<strong>di</strong>naria; per 3 sere abbiamo organizzato delle manifestazioni che hanno coinvolto 500 o 600<br />
persone. Pensate, siamo riusciti a fare tutto questo senza utilizzare una lira o un euro <strong>di</strong> denaro pubblico.<br />
Siamo riusciti a convincere le persone con gesti <strong>di</strong> solidarietà, con sponsorizzazioni, con iniziative <strong>di</strong> vario<br />
genere a darci una mano. Siamo riusciti anche qui a istaurare delle relazioni importanti con le comunità del<br />
cibo <strong>di</strong> questi paesi del Centro e del Sud America e mi auguro che in un prossimo futuro possano portare a<br />
qualche cosa <strong>di</strong> significativo. Sicuramente abbiamo iniziato delle relazioni che ci porteranno a degli scambi<br />
anche economici, ma sicuramente abbiamo incominciato a conoscerli. Io volevo <strong>di</strong>re al nostro Sindaco<br />
Tallone anche se so che ha dovuto lasciarci, che ha fatto un bellissimo intervento all'inizio e che ha detto delle<br />
cose straor<strong>di</strong>narie come è solito fare. Ci <strong>di</strong>ceva ci sono 8 parole io ce ne aggiungerei altre 2 così chiu<strong>di</strong>amo e<br />
<strong>di</strong>venta un bel decalogo. Le due parole che aggiungerei sono: 1 l'amicizia, perché l'amicizia che ci lega,<br />
l'amicizia è il primo tassello fondamentale per mantenere, l'amicizia ha costruito questa rete internazionale,<br />
è l'amicizia che ci tiene insieme. E l'altra è la conoscenza, perché conoscere è fondamentale. Voi pensate<br />
che il trattato <strong>di</strong> Lisbona e successivamente quello <strong>di</strong> Gotheborg <strong>di</strong>cono che entro il 2013 l'obiettivo è quello<br />
<strong>di</strong> fare dell'Europa l'economia più sviluppata e più competitiva del mondo fondata sulla conoscenza. È un<br />
obiettivo sicuramente importante, faticoso da raggiungere, ma è un obiettivo che si può realizzare. Prima<br />
Giuseppe Misuraca parlava <strong>di</strong> una cosa molto piccola, molto semplice, che abbiamo visto a Mollet del Valles<br />
e che si è potuta realizzare anche qui a <strong>Rivoli</strong>. Voi immaginate, le nostre intelligenze che cosa hanno prodotto<br />
in tutta Europa; chissà quante cose che stiamo realizzando nei vari comuni, nei vari territori che potrebbero<br />
essere realizzate anche in altri. Quando si parla <strong>di</strong> gemellaggi e quando si parla <strong>di</strong> fraternità, ecco noi cosa<br />
faremmo per nostro fratello? Se so che mio fratello che abita vicino a me o che abita lontano da me è in<br />
<strong>di</strong>fficoltà, cerco <strong>di</strong> dargli una mano per aiutarlo. Io credo che l'obiettivo primario della nostra Europa sia quello<br />
<strong>di</strong> fare della nostra terra complessivamente una terra nella quale si vive generalmente, complessivamente<br />
bene. Oggi ci sono paesi un po' più ricchi, paesi un po' più poveri e dobbiamo fare in modo che questo<br />
<strong>di</strong>slivello in qualche maniera venga equilibrato.<br />
Ci sono gli strumenti. Soprattutto ce n'è uno ed è ormai un mio chiodo fisso e sono qui soprattutto per<br />
chiedere a tutti quanti voi <strong>di</strong> aiutarmi e <strong>di</strong> aiutarci a metterlo in pratica. Sono più <strong>di</strong> 10 anni che io mi occupo <strong>di</strong><br />
progetti comunitari, <strong>di</strong> progetti internazionali ed ho un cruccio enorme. Non riusciamo praticamente mai a<br />
realizzare un progetto comunitario con una qualunque delle città gemellate con i nostri comuni. Voi sapete<br />
che il prossimo settennio prevede ovviamente una serie <strong>di</strong> azioni comunitarie, quelle che prima si<br />
chiamavano Equal, Interreg, adesso avranno altri nomi, probabilmente si chiameranno Progress che sono<br />
gli ex Socrates, Equal ecc.; un'altra misura sarà legata alle energie intelligenti, ci saranno i nuovi fon<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
cooperazione territoriale e via <strong>di</strong>cendo. In tutti questi progetti è <strong>di</strong>ventata obbligatoria la trasnazionalità, sugli<br />
Interreg ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> transfrontalieri o <strong>di</strong> transnazionalità. Il che significa che per riuscire a portare avanti i<br />
nostri progetti e per costruire questa nuova Europa, abbiamo bisogno <strong>di</strong> farlo insieme. L'Unione Europea ci<br />
obbliga, meno male! A me piacerebbe che quando qualcuno <strong>di</strong> noi ha qualche idea in testa, o lancia qualche<br />
proposta, questa proposta possa essere accolta, ma possa essere accolta fra <strong>di</strong> noi. Voi pensate che la<br />
maggior parte del tempo noi lo per<strong>di</strong>amo proprio nella ricerca dei nostri partner. Dei nostri partner<br />
internazionali, e li troviamo nel modo più astruso, per conoscenza <strong>di</strong>retta, o perché qualcuno ci <strong>di</strong>ce oppure<br />
lo troviamo su Internet e ogni volta per<strong>di</strong>amo molto tempo perché dobbiamo conoscerci: non ci conosciamo.<br />
20<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
Il concetto invece <strong>di</strong> “città <strong>di</strong> charme” è un concetto selettivo, è un concetto che vuole passare, vuole<br />
far passare alcune città selezionate da una situazione <strong>di</strong> pura e semplice animazione locale una volta<br />
all'anno a un vero e proprio prodotto turistico, quin<strong>di</strong> queste città d'arte selezionate non devono<br />
essere città d'arte una volta all'anno ma dovrebbero essere città d'arte 365 giorni l'anno o almeno<br />
tutti i week-end significativi dell'anno, per cui abbiamo definito dei requisiti per l'adesione alla rete.<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
41
Il segmento delle città d'arte, del turismo d'arte, è un segmento che ha fino a oggi fatto segnare dei trend,<br />
delle tendenze interessanti, quin<strong>di</strong> da un punto <strong>di</strong> vista complessivo <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> un prodotto, che<br />
non può essere fatto soltanto partendo dal punto <strong>di</strong> vista dell'offerta: siccome ho una risorsa interessante<br />
allora necessariamente c'è qualcuno che me la compera; purtroppo non è così, io posso avere un<br />
prodotto che è molto interessante… quanti prodotti geniali sono stati bocciati dal mercato perché magari<br />
erano troppo… erano anticipati rispetto alle tendenze del mercato, non erano in quel momento… non<br />
corrispondevano a un fenomeno <strong>di</strong> moda, eccetera? Ecco, per quello che riguarda invece le città d'arte<br />
sicuramente questo tipo <strong>di</strong> offerta aveva, ha un riscontro sul mercato interessante, nel senso che ci sono<br />
in numero crescente dei turisti potenziali che cercano questo tipo <strong>di</strong> prodotto.<br />
Oltre a questi obiettivi generali abbiamo degli obiettivi specifici della rete che consistono nella definizione<br />
<strong>di</strong> standard <strong>di</strong> qualità dell'accoglienza, proprio perché come vi <strong>di</strong>cevo la risorsa in se stessa non è<br />
sufficiente sul mercato del turismo, sono rarissime le risorse che <strong>di</strong> per se stesse attraggono, fanno la<br />
destinazione turistica. Non lo so, mi viene da citare le pirami<strong>di</strong> o qualche cosa <strong>di</strong> simile.<br />
Per esempio se noi pensiamo, tanto per citare una cosa che non è in provincia <strong>di</strong> Torino e non è neanche<br />
in Piemonte, al Monte Bianco: il Monte Bianco è una risorsa, è una risorsa importantissima, è la<br />
montagna più alta d'Europa, eccetera, eccetera, la culla dell'alpinismo, ma se voi guardate il Monte<br />
Bianco dal punto <strong>di</strong> vista del prodotto turistico vedete che <strong>di</strong> Monte Bianchi ce ne sono due: c'è il Monte<br />
Bianco <strong>di</strong> Chamonix, che ha certi flussi, certe tipologie <strong>di</strong> clientela, eccetera, eccetera, e il Monte Bianco<br />
<strong>di</strong> Courmayeur che ne ha delle altre, ha delle caratteristiche <strong>di</strong>verse. In termini <strong>di</strong> numero poi sono<br />
ancora molto <strong>di</strong>versi e molto lontani uno dall'altro benché si tratti <strong>di</strong> due destinazioni che potremmo <strong>di</strong>re<br />
<strong>di</strong> turismo internazionale.<br />
Quin<strong>di</strong> quello che fa il prodotto turistico non è il Monte Bianco ma sono i servizi, la capacità <strong>di</strong><br />
accoglienza, la capacità <strong>di</strong> dare informazione, le risorse integrative, sono tutta questa serie <strong>di</strong> elementi<br />
che necessariamente devono avere una risorsa a cui attaccarsi ma poi devono essere sviluppati. Ecco,<br />
noi per quello che riguarda le nostre piccole città della provincia <strong>di</strong> Torino eravamo a quel punto in una<br />
situazione in cui c'era la risorsa, vi <strong>di</strong>cevo peraltro poco conosciuta anche dagli stessi citta<strong>di</strong>ni, ma non<br />
c'erano o non c'erano a sufficienza i servizi che potevano fare <strong>di</strong> questo prodotto… <strong>di</strong> questa risorsa un<br />
vero e proprio prodotto.<br />
Quin<strong>di</strong> gli obiettivi specifici, oltre a quelli <strong>di</strong> definire gli standard <strong>di</strong> qualità, sono stati poi evidentemente<br />
quelli <strong>di</strong> migliorare questa qualità, <strong>di</strong> gestire con del personale - prima si parlava delle professionalità<br />
con del personale appositamente formato <strong>di</strong> gestire l'accoglienza, <strong>di</strong> promuovere queste reti, <strong>di</strong> introdurle<br />
sul mercato coinvolgendo anche tour operator e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> collaborare con gli operatori, quin<strong>di</strong> ancora<br />
rapporto pubblico-privato, per la creazione <strong>di</strong> pacchetti turistici innovativi.<br />
Come si faceva, come si è fatto per far parte <strong>di</strong> questa rete? Un'iniziativa della Provincia era stata<br />
precedentemente a questa quella che aveva come nome “Città d'arte a porte aperte”, un'iniziativa che è<br />
stata <strong>di</strong> grande successo, nel senso che dal primo anno in cui c'erano una ventina <strong>di</strong> città si è arrivati<br />
dopo cinque o sei anni a un centinaio <strong>di</strong> città, che forse era un po' eccessivo chiamarle tutte città d'arte<br />
ma ciascuna <strong>di</strong> loro aveva delle particolarità, ciascuna <strong>di</strong> loro in una domenica dell'anno apriva le porte<br />
dei propri monumenti e in quel modo ha fatto come risultato una <strong>di</strong>ffusione della cultura del turismo e<br />
della cultura dell'accoglienza appunto in un territorio che assolutamente non pensava al turismo come un<br />
elemento <strong>di</strong> possibile sviluppo economico. Però per far parte <strong>di</strong> questa iniziativa “Città d'arte a porte<br />
aperte” bastava alzare la mano <strong>di</strong>cendo: “Voglio venire anch'io” e così succedeva.<br />
40<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Molto spesso succede che cre<strong>di</strong>amo che possa funzionare poi invece non funziona e alla fine sprechiamo<br />
del tempo prezioso. Io chiedo che nel documento che poi verrà posto all'attenzione <strong>di</strong> tutte le<br />
amministrazioni, domani, venga inserito un punto in cui si <strong>di</strong>chiara la volontà <strong>di</strong> costruire una rete vera, una<br />
rete reale, una rete concreta <strong>di</strong> relazioni su questo progetto. Il che significa molto semplicemente che le<br />
nostre amministrazioni, quando elaboriamo una proposta progettuale o quando la elaborano loro, e parlo <strong>di</strong><br />
tutte le amministrazioni che sono qui presenti, <strong>di</strong> tutti i comuni, sulle tematiche ambientali, energetiche noi<br />
stiamo lavorando su una serie infinita <strong>di</strong> azioni, non le sto a ripetere perché ci sono nel documento ma ci<br />
occupiamo <strong>di</strong> cultura, <strong>di</strong> welfare, <strong>di</strong> politiche del lavoro, <strong>di</strong> internazionalizzazione <strong>di</strong> prodotti delle nostre<br />
imprese, <strong>di</strong> trasferimento tecnologico ecc. Ebbene ci piacerebbe che quando noi abbiamo queste idee o<br />
quando queste idee vengono da altri comuni, possano essere raccolte fra <strong>di</strong> noi. Io credo che sia importante<br />
che i gemellaggi oggi dopo 40 anni, dopo che (speriamo sia sempre così) la pace tra <strong>di</strong> noi è consolidata,<br />
cominciamo a lavorare su altre questioni, facciamoli rendere questi gemellaggi, proviamo a lavorare<br />
insieme. Per farlo c'è bisogno che quando qualcuno lancia un segnale, qualcun altro lo raccolga. Purtroppo<br />
questo fino ad oggi non è accaduto molto spesso, tranne qualche rara occasione. Fate conto che da questo<br />
territorio sono partiti nell'arco <strong>di</strong> 6 o 7 anni credo un centinaio <strong>di</strong> ragazzi che sono andati in giro per l'Europa<br />
con i progetti Leonardo, sono andati in Spagna, ma non nelle nostre città gemellate, sono andati in Irlanda, in<br />
Francia, in Germania, ogni volta vanno in posti <strong>di</strong>versi ma mai nelle nostre città gemelle. Io ripeto ringrazio<br />
molto il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> per aver organizzato questa iniziativa e per avermi dato modo <strong>di</strong> lanciare questo<br />
messaggio che mi auguro venga raccolto perché è soprattutto nell'interesse <strong>di</strong> tutti noi e dei nostri citta<strong>di</strong>ni<br />
poter lavorare insieme. Voi immaginate quale può essere la portata <strong>di</strong> un'iniziativa come questa, quali sono<br />
le ricadute in termini economici, ma non solo, perchè significa poi a quel punto effettivamente in termini <strong>di</strong><br />
conoscenza e <strong>di</strong> amicizia, poter lavorare insieme. Mi auguro che nei prossimi giorni voi abbiate modo <strong>di</strong><br />
conoscerci ancora <strong>di</strong> più. Ci conosciamo in tanti da tanto tempo, ma che soprattutto si gettino le basi per<br />
poter lavorare insieme. Credo che sarebbe il più bel messaggio che potremo mandare all'Europa.<br />
Interventi<br />
Alberto Barbero<br />
Città <strong>di</strong> Pinerolo - Italia<br />
Per incominciare ringrazio la città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> perché in una fase in cui i gemellaggi vivono un momento<br />
particolare perché quando si parla dei comuni e si parla <strong>di</strong> sprechi, si <strong>di</strong>ce sempre che tra gli sprechi vengono<br />
in<strong>di</strong>cati i gemellaggi, mentre i comuni vivono una nuova fase. Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> <strong>di</strong>cevo ha interpretato ed<br />
intercettato, secondo me giustamente, una domanda che tutti i comuni si stanno facendo in una nuova fase<br />
che devono avere i gemellaggi. Io parlerò dell'esperienza consolidata della Città <strong>di</strong> Pinerolo in relazione ad<br />
una prospettiva anche. Pinerolo è gemellata con 4 città: Gap, Traunstein, San Francisco in provincia <strong>di</strong><br />
Cordoba in Argentina e Darventa che è una città serba della Bosnia Erzegovina; parlerò dopo <strong>di</strong> queste due<br />
ultime esperienze perché sono anche collegate ma ovviamente il tema come i gemellaggi siano serviti alla<br />
costruzione <strong>di</strong> un'Europa dei popoli è l'esperienza per noi con le città <strong>di</strong> Gap e Traunstein. Anche perché sono<br />
gemellaggi che nascono potremmo <strong>di</strong>re nel crogiuolo della ricerca della costruzione dell'Europa. Il<br />
gemellaggio con Gap, o meglio i prodromi del gemellaggio risalgono al 1960 e pensate sono nati in relazione<br />
alla volontà <strong>di</strong> costruire un tunnel nel Colle della Croce che mettesse in collegamento la Val Pellice con<br />
Marsiglia. Un progetto mai realizzato che avrebbe cambiato la storia.<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
21
Però non si è costruito il tunnel, il traforo, ma si è costruito il gemellaggio che si è consolidato nel 1964, quin<strong>di</strong><br />
un quarantennio <strong>di</strong> esperienza. E il gemellaggio con Traunstein è un gemellaggio per proprietà transitiva,<br />
perché potremmo <strong>di</strong>re un po' come per <strong>Rivoli</strong>, no, Gap era gemellata con Traunstein e Pinerolo si è<br />
gemellata con Traunstein e quin<strong>di</strong> c'è un triplice gemellaggio e questo ha rafforzato l'idea del gemellaggio e<br />
dell'Europa perché Italia Francia e Germania sono tre nazioni costitutive dell'Unione Europea. Ed è stata<br />
un'esperienza molto forte anche perché non c'è stata iniziativa promossa dall'amministrazione che non<br />
vedesse costantemente presente i tre comuni. Quando Gap si trovava con Pinerolo c'era anche Traunstein<br />
e qui apro una parentesi. Pinerolo è una citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> trentacinquemila abitanti. Ha molte caratteristiche affini<br />
a <strong>Rivoli</strong> dal punto <strong>di</strong> vista anche storico e urbanistico; è collegata a Torino ma non si sente <strong>di</strong>pendente da<br />
Torino perché ha una sua storia, una sua tra<strong>di</strong>zione. È una bella città, potrei <strong>di</strong>re, ai pie<strong>di</strong> dei suoi monti. Gap<br />
ha le stesse caratteristiche dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> popolazione, 35.000 abitanti, Traunstein ha 20.000 abitanti e<br />
si trova ai pie<strong>di</strong> dei monti come caratteristiche storico ambientali. Quin<strong>di</strong> città anche che hanno un<br />
gemellaggio dal punto <strong>di</strong> vista del peso delle città e credo che questo faciliti molto certi tipi <strong>di</strong> rapporti. Le tre<br />
amministrazioni hanno previsto manifestazioni che non hanno mai solo visto gli amministratori coinvolti. Noi<br />
abbiamo puntato su scuole, come momento <strong>di</strong> tramite, sport e giovani quin<strong>di</strong>. La presenza reciproca alle<br />
rassegne commerciali. Alcune iniziative <strong>di</strong> tipo culturale più folkloristiche che altro. Ultimamente ad esempio<br />
a Gap c'è stata una mostra <strong>di</strong> pittori delle tre città che si è chiusa la settimana scorsa. La triangolazione ha<br />
facilitato molto i rapporti; sono stati elementi costanti nel corso degli anni. Più facili ovviamente i rapporti tra<br />
le scuole con Gap ma anche con Traunstein. Per esempio alcune delegazioni scolastiche <strong>di</strong> Pinerolo sono<br />
state anche a Traunstein che è stata anche la base per visitare i campi <strong>di</strong> Dacau come memoria storica e qui<br />
apro una parentesi che credo sia significativa. Si è parlato anche molto della rappacificazione attraverso i<br />
gemellaggi. Il tramite del gemellaggio <strong>di</strong> Pinerolo con Traunstein, il Consigliere che oggi è mancato ma che<br />
l'ha seguito con passione e con de<strong>di</strong>zione, Adriano Richiardone è un consigliere che ha imparato il tedesco<br />
in Germania tra il '43 ed il '45, in quanto prigioniero. È questa lingua che ha imparato in quel contesto l'ha<br />
fatta <strong>di</strong>ventare lingua <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> amicizia e Adriano Richiardone a Traunstein era un citta<strong>di</strong>no<br />
onorato, amato, una parentesi significativa da questo punto <strong>di</strong> vista. Le iniziative promosse dalle<br />
amministrazioni hanno facilitato l'amicizia, la conoscenza e prodotto delle iniziative <strong>di</strong> cui le amministrazioni<br />
sono a conoscenza, ma che si svolgono per libera iniziativa.Gruppi sportivi che si conoscono e si scambiano<br />
delle visite e credo che questo sia il dato più significativo, così come in alcuni anni passati (e questo potrebbe<br />
essere un elemento che risponde a una sollecitazione <strong>di</strong> Bertolotto): negli anni passati avevamo un<br />
brevetto <strong>di</strong> qualificazione professionale che univa le città <strong>di</strong> Gap, <strong>di</strong> Traunstein e Pinerolo per cui gli studenti<br />
facevano degli stages, l'Alberghiero, i riparatori d'auto e poi per misure europee questo è caduto, ma credo<br />
che potrebbe essere <strong>di</strong> nuovo un lavoro molto utile. È stata un'esperienza molto positiva che oggi non è più<br />
attiva. Da questo punto <strong>di</strong> vista i rapporti sono sempre soli<strong>di</strong>, oggi però pensare <strong>di</strong> andare in una città come si<br />
andava anni fa: partivano 3 o 4 pullman, per i Giochi con Traunstein, oggi la logistica, la sicurezza, le<br />
modalità stesse, le “pretese” dei citta<strong>di</strong>ni per quanto riguarda l'ospitalità sono <strong>di</strong>verse; però il turismo, i flussi<br />
turistici possono benissimo rispondere e mettere in rete le varie città credo sia utilissimo. Nel protocollo che<br />
vedremo domani credo che questo si possa sviluppare. Ho accennato prima alle altre due città con cui è<br />
gemellata Pinerolo e credo che possano queste dare uno stimolo. San Francisco, come molte delle città<br />
argentine è piena <strong>di</strong> italiani e anche le modalità elettorali <strong>di</strong> elezione del parlamento italiano penso stimolino<br />
la modalità <strong>di</strong> avere dei contatti con la parte dell'Europa che è in Sudamerica. Pensate il 12 a Tremoli in<br />
provincia <strong>di</strong> Santa Fè c'è un incontro delle città argentine gemellate con le città piemontesi. E anche lì<br />
parlano <strong>di</strong> turismo e credo che sia un elemento significativo. Derventa è una città serba nella Bosnia<br />
Erzegovina, fuori dall'Europa dei 25, fuori dall'Europa dei 27 e però credo che questo ponga all'Europa degli<br />
interrogativi non in<strong>di</strong>fferenti. Prima si citava il fatto che anni fa andavamo a Gap o a Traunstein portando la<br />
cartà <strong>di</strong> identità; questo è ancora necessario quando si va in questa città serba, ma ci sono altri motivi forti. Io<br />
vivo sempre col <strong>di</strong>sagio, la <strong>di</strong>fficoltà con qui quando vengono a Pinerolo le delegazioni guardano anche l'ora<br />
per partire perché devono arrivare entro una certa ora al confine perché scade il visto.<br />
22<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
In mezzo a questi due poli non esisteva il turismo, esistevano delle risorse, esistevano delle<br />
risorse che non erano conosciute né sul mercato turistico ma qualche volta non erano conosciute<br />
neanche dagli stessi abitanti delle città, e quin<strong>di</strong> uno dei primi obiettivi è stato quello <strong>di</strong> effettuare un<br />
riposizionamento complessivo delle risorse turistiche in termini <strong>di</strong> prodotto sul territorio della provincia <strong>di</strong><br />
Torino.<br />
Quin<strong>di</strong> Torino, lo ricordava Besso Cordero prima, era una destinazione sostanzialmente <strong>di</strong> turismo<br />
d'affari, il turismo d'affari è calato perché c'è stata una crisi economica, una crisi industriale <strong>di</strong> cui tutti<br />
ricordano l'ampiezza, e quin<strong>di</strong> il turismo <strong>di</strong> business evidentemente è sceso parallelamente alla crisi<br />
economica; dall'altra parte le montagne facevano segnare… non erano sicuramente la destinazione<br />
internazionale che sono <strong>di</strong>ventate, che stanno <strong>di</strong>ventando, che <strong>di</strong>venteranno sempre <strong>di</strong> più dopo i giochi<br />
olimpici ma erano fatemi <strong>di</strong>re sostanzialmente le montagne dei torinesi, le montagne in cui si andava il<br />
sabato e la domenica perché sono a un'ora scarsa <strong>di</strong> automobile. Quin<strong>di</strong> anche questi due punti<br />
relativamente forti avevano bisogno <strong>di</strong> un loro riposizionamento, ma non voglio affrontare questi temi<br />
perché richiederebbero ben altro tempo e ben altro approfon<strong>di</strong>mento.<br />
In mezzo, vi <strong>di</strong>cevo, non c'era nulla, era un territorio che poi abbiamo chiamato “terre <strong>di</strong> mezzo” ma<br />
sostanzialmente era un territorio dal punto <strong>di</strong> vista turistico, ma non ne parlo soltanto in termini <strong>di</strong><br />
organizzazione, ne parlo proprio anche in termini <strong>di</strong> consapevolezza, <strong>di</strong> comprensione del<br />
turismo come una leva potenziale <strong>di</strong> sviluppo economico.<br />
Quin<strong>di</strong> l'obiettivo strategico che ha riguardato questi territori, come è sintetizzato in questa slide, era<br />
proprio finalizzato a valorizzare delle risorse <strong>di</strong>ffuse sul territorio ma <strong>di</strong> vario genere, non solo monumenti<br />
ma anche ambiente, ma anche storia, ma anche cultura, ma anche prodotti enogastronomici, ma anche<br />
tra<strong>di</strong>zioni.<br />
.<br />
In questo senso abbiamo deciso <strong>di</strong> creare una rete, cioè <strong>di</strong> mettere in rete quelli che a nostro giu<strong>di</strong>zio<br />
erano, e poi ve<strong>di</strong>amo come abbiamo fatto, erano gli elementi più significativi <strong>di</strong> un'offerta che poteva<br />
essere integrata in un prodotto.<br />
Una rete a cosa serve? E quin<strong>di</strong> quando noi ci poniamo il problema delle relazioni tra città, delle relazioni<br />
tra luoghi <strong>di</strong>versi che comunque riconoscono una loro omogeneità in qualche modo, noi parliamo in<br />
realtà… affrontiamo il tema, se vogliamo concretizzarlo in qualche modo, della creazione <strong>di</strong> una rete. Noi<br />
abbiamo voluto creare una rete per creare, per aggregare alcune città, alcune piccole città della provincia<br />
<strong>di</strong> Torino, in un unico prodotto che abbiamo chiamato “città <strong>di</strong> charme”, ci abbiamo riflettuto a lungo per<br />
trovare questo nome e poi ci è sembrato che fosse utile perché charme non ha bisogno <strong>di</strong> essere<br />
tradotto, lo conoscono, si <strong>di</strong>ce charme in tutte le lingue, anche se è francese, e poi charme da un certo<br />
punto <strong>di</strong> vista non vuol <strong>di</strong>re… non è una promessa eccessiva, non vuol <strong>di</strong>re luoghi <strong>di</strong> bellezza<br />
straor<strong>di</strong>naria o persone, una persona <strong>di</strong> charme non è necessariamente una persona <strong>di</strong> bellezza<br />
straor<strong>di</strong>naria ma è una persona che riesce a suscitare un interesse, quin<strong>di</strong> che ha delle risorse che vanno<br />
al <strong>di</strong> là della pura bellezza estetica. Aggregare queste città in una offerta sistematica per valorizzare le<br />
proprie risorse <strong>di</strong> arte e <strong>di</strong> cultura, <strong>di</strong> città che avevano, che hanno questo tipo <strong>di</strong> patrimonio e per<br />
sviluppare flussi turistici su un territorio che non ne aveva. Gli obiettivi che ci siamo dati sono stati<br />
appunto raccogliere queste citta<strong>di</strong>ne che presentano delle risorse turistiche significative in un'offerta<br />
accogliente e creare una partecipazione, questo è importante e richiama quel <strong>di</strong>scorso che facevamo prima<br />
sul rapporto tra pubblico e privato, creare una partecipazione per un'offerta innovativa e competitiva.<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
39<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.
Mario Burgay<br />
Dirigente del Servizio Turismo della Provincia <strong>di</strong> Torino<br />
“Città <strong>di</strong> Charme: promozione e valorizzazione <strong>di</strong> un territorio”<br />
Grazie presidente, grazie alla città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> per questo invito. Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che tra l'altro è molto<br />
coinvolta nel tema che io vado a illustrarvi.<br />
.<br />
Rispetto agli autorevoli relatori che mi hanno preceduto il mio intervento non sarà <strong>di</strong> tipo politico<br />
strategico ma vorrà portarvi piuttosto l'esempio <strong>di</strong> come noi abbiamo operato negli anni per costruire una<br />
rete <strong>di</strong> città tra <strong>di</strong> loro collegate, quin<strong>di</strong> in questo senso il tema del gemellaggio, anche se come<br />
gemellaggio si intende normalmente una rete <strong>di</strong> relazioni internazionali, ma dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> una<br />
creazione <strong>di</strong> rete tra realtà locali appartenenti alla stessa provincia credo che comunque i temi che noi<br />
abbiamo dovuto affrontare, gli obiettivi che ci siamo dati, siano probabilmente utili per un <strong>di</strong>battito e per<br />
una riflessione collettiva.<br />
.<br />
Citerò qualche concetto che il presidente Chiabrera ha richiamato nei suoi interventi. Ha parlato in<br />
termini negativi <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidualismo, <strong>di</strong> frammentazione, e dall'altra parte in termini positivi, in<br />
termini più <strong>di</strong> obiettivo, <strong>di</strong> concetti come sistema, come cooperazione, come rete, con un obiettivo che è<br />
quello <strong>di</strong> creare dei prodotti o delle capacità economiche partendo dalle risorse <strong>di</strong> un territorio, mettendo<br />
anche in gioco, veniva ricordato poco fa dal presidente Besso Cordero, un rapporto positivo tra pubblico<br />
e privato nel quale ciascuno si assume le proprie responsabilità, che sono evidentemente ben <strong>di</strong>stinte e<br />
ben separate. La Provincia non ha, in termini <strong>di</strong> gestione del settore turistico, dal punto <strong>di</strong> vista normativo<br />
delle competenze molto ampie, ha delle competenze genericamente <strong>di</strong> programmazione <strong>di</strong> area vasta,<br />
come si <strong>di</strong>ce, e poi ha delle competenze <strong>di</strong> carattere <strong>di</strong>ciamo più amministrativo.<br />
.<br />
Ma malgrado questo, proprio sulla spinta <strong>di</strong> quell'entusiasmo e <strong>di</strong> quella scelta politica peraltro che<br />
ricordava il presidente Besso Cordero, si è avviato con una partecipazione coerente dei vari<br />
livelli istituzionali da una decina <strong>di</strong> anni, e qui non posso che ricordare anch'io il contributo fondamentale<br />
dell'allora assessore Accossato in questo processo, si è avviata una riflessione e si sono avviate delle<br />
azioni proprio per lo sviluppo del settore turistico non come settore marginale ma come un elemento<br />
chiave per la <strong>di</strong>versificazione economica del nostro territorio.<br />
.<br />
In questo senso il ruolo della Provincia per lo sviluppo del turismo può essere sintetizzato attraverso un<br />
ruolo <strong>di</strong> animazione e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento del territorio e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> programmazione concertata, <strong>di</strong><br />
programmazione <strong>di</strong> area vasta, lo sviluppo <strong>di</strong> alcune iniziative <strong>di</strong>rette, per esempio questa <strong>di</strong> cui andrò a<br />
parlarvi realizzata col contributo comunque <strong>di</strong> città, delle ATL e in particolare anche dell'ATL <strong>di</strong> Turismo<br />
Torino, e con la fornitura <strong>di</strong>ciamo così da parte della Provincia <strong>di</strong> strumenti comuni, <strong>di</strong> servizi comuni, <strong>di</strong><br />
comunicazione e <strong>di</strong> promozione, eccetera.<br />
.<br />
Gli assi strategici, l'asse strategico, l'obiettivo strategico che ci ha mosso a operare in questa <strong>di</strong>rezione,<br />
quin<strong>di</strong> a operare nella <strong>di</strong>rezione della valorizzazione <strong>di</strong> alcuni elementi del settore turistico e <strong>di</strong> alcune<br />
risorse potenzialmente turistiche nel territorio è stata sostanzialmente appunto la valorizzazione del<br />
turismo <strong>di</strong>ffuso, <strong>di</strong> risorse turistiche <strong>di</strong>ffuse sul territorio.<br />
.<br />
Un breve inciso. Fino a una decina <strong>di</strong> anni fa, anche se lo è ancora in parte così ma soprattutto fino a<br />
una decina <strong>di</strong> anni fa, sostanzialmente il territorio della provincia <strong>di</strong> Torino vedeva due poli relativamente<br />
forti per quello che riguarda il turismo, da una parte Torino se guar<strong>di</strong>amo soltanto i numeri, le statistiche<br />
e dall'altra parte le montagne oggi olimpiche, alta Val Susa e le stazioni che tutti conosciamo.<br />
38 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
Ci sono degli elementi che nel momento in cui noi costruiamo l'Europa dei 27 non possiamo non pensare<br />
che c'è un'altra Europa con la quale vogliamo entrare in relazione, rafforzare questi legami e anche trovare<br />
delle misure che siano umanamente più vivibili oltre che umanamente più accettate. Noi ci sentiamo parte<br />
dell'Europa e anche le nostre città gemellate Gap e Traunstein sono parte <strong>di</strong> questa Europa, quando<br />
abbiamo firmato il patto <strong>di</strong> gemellaggio con Darventa nel settembre scorso erano presenti una delegazione<br />
<strong>di</strong> Gap e Traunstein oltre che la Provincia e abbiamo piantato in Piazza Europa quattro piante provenienti<br />
ciascuna da una <strong>di</strong> queste 4 città a segnare che sono 4 piante in Piazza Europa e che l'Europa è anche <strong>di</strong> chi<br />
non fa parte dell'Unione Europea.<br />
Noel Derro<br />
Città <strong>di</strong> Fontaine - Francia<br />
Buongiorno a tutti, voi avete il benvenuto della città <strong>di</strong> Fontaine, città <strong>di</strong> 25.000 abitanti della valle <strong>di</strong><br />
Grenoble, gemellata da 42 anni con una città della Germania dell'Est, con Alpignano da 35 anni, con<br />
Somatine, noi abbiamo molti siciliani a Fontaine, sapete? Ho ascoltato con molto interesse i vostri interventi.<br />
All'inizio sono stato molto colpito per tutto quello che voi avete fatto nel quadro <strong>di</strong> quello che possiamo<br />
chiamare lo sviluppo culturale e tutte le ricadute economiche, turistiche e trovo tutto questo molto<br />
interessante. E grazie per quello che avete detto e bravi alla Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Avete fatto un suggerimento che<br />
trovo particolarmente interessante. Ho lavorato presso l'Università ed ero tra i promotori delle azioni per la<br />
realizzazione del programmi europei. Ed è evidente che trovare dei partners sia <strong>di</strong>fficile. Allora io ho questo<br />
suggerimento: se tutti noi che siamo qui e rappresentiamo molte città europee facessimo già una mappa <strong>di</strong><br />
tutti i nostri programmi europei nei quali siamo impegnati e ce la scambiassimo? Di tutti i tipi <strong>di</strong> programmi,<br />
questo potrebbe darci delle idee e poi stabilire eventualmente dei programmi europei a cui partecipare<br />
insieme e questo potrebbe aiutare a finanziare i poveri comuni che hanno bisogno <strong>di</strong> essere finanziati. Vi<br />
ringrazio.<br />
Jean-Claude Humbert<br />
Città <strong>di</strong> Montélimar - Francia<br />
Grazie alla Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che ci accoglie, ogni volta che ritorniamo troviamo gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> amicizia<br />
e <strong>di</strong> calore. Io vorrei recare una testimonianza vivente perché ho iniziato nel 1989 e come ha ricordato<br />
l'Assessore Giuseppe Misuraca allora ho dovuto dormire ad Avigliana perché non c'erano hotel a <strong>Rivoli</strong>. Poi<br />
man mano la possibilità <strong>di</strong> accoglienza turistica in questa città è notevolmente migliorata e adesso sono qui<br />
ospitati anche gruppi sportivi <strong>di</strong> Montelimar. Montelimar per chi non la conoscesse è la capitale mon<strong>di</strong>ale del<br />
nougat (torrone) e si situa tra Lione e Marsiglia. abbiamo il privilegio <strong>di</strong> avere il TGV (treno ad alta velocità)<br />
che ci permette <strong>di</strong> raggiungere Parigi in 2 ore e 50 minuti. E presto ci consentirà <strong>di</strong> raggiungere Torino in 2 ore<br />
e mezza, spero. Io vorrei soprattutto testimoniare il grande valore degli scambi che ci sono stati con <strong>Rivoli</strong><br />
dal 2004 con questo assessore che abbiamo conosciuto per la prima volta a Ravesbourg nel 1999. Prima<br />
con l'assessore Mario Bricco e con Nino Boeti che era Assessore allo Sport all'epoca e che poi è <strong>di</strong>ventato<br />
sindaco <strong>di</strong> questa affascinante città. Nel 2004 abbiamo lavorato per realizzare uno scambio in occasione<br />
della “settimana del gusto” che si svolge in Francia nel mese <strong>di</strong> Ottobre. L'Ufficio del Turismo <strong>di</strong> Montelimar,<br />
(io ho cambiato attività, mi occupavo dello sport e ho iniziato a de<strong>di</strong>carmi al turismo; ma non ci sono poi molte<br />
<strong>di</strong>fferenze tra sport e turismo: c'è un turismo “verde” che esiste e che si può definire sportivo) nel 2004,<br />
durante questa settimana del gusto, ha deciso <strong>di</strong> invitare la Provincia <strong>di</strong> Torino e attraverso <strong>Rivoli</strong> il famoso<br />
chef Ignazio (che lavorava presso l'Hotel “Il Dente” e che poi ha smesso <strong>di</strong> lavorare) è venuto per realizzare<br />
e farci scoprire le sue specialità. Durante questa settimana <strong>di</strong> presenza noi abbiamo potuto trasmettere agli<br />
alunni delle scuole elementari, me<strong>di</strong>e e superiori, quasi 800 alunni sono venuti presso l'Ufficio del Turismo <strong>di</strong><br />
Montelimar per gustare, ascoltare e conoscere la cultura ed i prodotti della vostra bella regione e della<br />
Provincia <strong>di</strong> Torino. Poi nel corso <strong>di</strong> una serata in<strong>di</strong>menticabile, abbiamo organizzato una cena per circa 500<br />
persone che sono venute a gustare le vostre specialità. Sappiate che non è stato facile offrire una cena per<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
23
500 persone con prodotti della Provincia e fare in modo che tutti ne avessero a sufficienza. Anche il trasporto<br />
è stato impegnativo. Poi era presente un gruppo folkloristico e questa serata è stata molto ricca: siamo andati<br />
a dormire alle 2,00 <strong>di</strong> mattina. Nel 2005 con il Comitato del gemellaggio abbiamo deciso <strong>di</strong> fare uno scambio<br />
con <strong>Rivoli</strong>, ma non più solo con le scolaresche o i gruppi sportivi, perché stiamo cercando <strong>di</strong> trovare nuovi<br />
filoni <strong>di</strong> scambio per invitare altre categorie <strong>di</strong> persone a scoprire le nostre città gemelle. Abbiamo riempito un<br />
bus con 50 persone sono andate a Torino e noi abbiamo approfittato della manifestazione Trucioli d'Artista<br />
per coprire questa specialità con questi Montiliens. Pensate che queste persone che sono venute da<br />
Montelimar per tre giorni hanno consumato tra 80 e 100 euro per giorno; contate la cifra d'affari e l'economia<br />
che si può portare in un comune e per i commercianti perché io credo che occorre sempre privilegiare le<br />
risorse economiche. Ma oltre alle risorse economiche c'è sempre la qualità dell'accoglienza, questi scambi,<br />
questa amicizia che lega che fa conoscere altre persone e tra le cinquanta persone che sono venute a <strong>Rivoli</strong><br />
alcune sono venute a titolo personale a visitare <strong>Rivoli</strong> e sono andate a Torino a vedere il Castello. E questa<br />
che è un'esperienza <strong>di</strong> gemellaggio l'abbiamo resa una esperienza turistica. Allora chi ci accusa <strong>di</strong> voler fare<br />
un turismo economico e <strong>di</strong> business, io rispondo che credo che lo scopo è sempre quello <strong>di</strong> creare qualcosa<br />
<strong>di</strong> nuovo e far scoprire le nostre città e soprattutto le persone e i citta<strong>di</strong>ni che le abitano. Poi vorrei fare un<br />
intervento sui siti web e le nuove tecniche, perché il sito dell'Ufficio Turistico <strong>di</strong> Montelimar ha un link con<br />
l'Ufficio Turistico <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> e così da Montelimar con un clik è possibile visitare il sito <strong>di</strong><br />
<strong>Rivoli</strong> e sappiate che il sito <strong>di</strong> Montelimar è visitato in un anno da circa 600.000 visitatori. Se soltanto il 20%<br />
dei viaggiatori vanno sul sito <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> è un contributo che possiamo portare alla vostra città. Inoltre negli ultimi<br />
2 anni noi abbiamo fatto molta pubblicità in Italia. Non avevamo molti turisti italiani a Montelimar. Può darsi<br />
che siamo troppo vicini. C'è un certo numero <strong>di</strong> famiglie che vengono a trovare i loro figli che hanno<br />
partecipato a degli scambi tra studenti, e queste famiglie sono a tutti gli effetti dei turisti. Quest'anno a seguito<br />
<strong>di</strong> questa pubblicità avremo un gruppo <strong>di</strong> torinesi che verrà a Montelimar per una manifestazione che si<br />
chiama “Montelimar color lavanda” e nel corso <strong>di</strong> due giorni noi riceveremo 40.000 visitatori; spero che altre<br />
città seguiranno il nostro esempio. Grazie al gemellaggio noi abbiamo potuto creare una risorsa ed è<br />
importante che questa venga ulteriormente sviluppata. Ma come <strong>di</strong>ceva nell'intervento che mi ha preceduto il<br />
mio vicino <strong>di</strong> Fontaine, una città che ospita dei bei castelli appartenuti a M.me de Sevignè, che fanno parte<br />
della Drome provenzale, io credo al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutti questi scambi che siano importanti in primo luogo l'amicizia, i<br />
citta<strong>di</strong>ni e l'idea <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>re questa famiglia perché quando si è gemelli c'è una fratellanza ancora più forte<br />
anche se non si parla la stessa lingua. Io sono incaricato <strong>di</strong> occuparmi <strong>di</strong> relazioni internazionali presso la<br />
città <strong>di</strong> Montelimar e non parlo che una sola lingua: il francese. Ma sappiate che in ogni paese con cui siamo<br />
gemellati, che sia Ravesbourg oppure Racine negli Stati Uniti con cui abbiamo festeggiato quest'anno nel<br />
mese <strong>di</strong> luglio il cinquantesimo anniversario del gemellaggio, anche se non si parla la stessa lingua e ci<br />
<strong>di</strong>spiace <strong>di</strong> non poter andare nel dettaglio della storia o delle informazioni che possiamo avere, ma credo che<br />
quest'amicizia sia lo stesso molto importante. La settimana scorsa noi eravamo in una città Naples in Tunisia<br />
con la quale siamo gemellati da tanti anni; voi tutti saprete dei probemi dei banlieus in Francia e non credo<br />
che valga qui la pena <strong>di</strong> evocarli. Ma per la prima volta noi abbiamo invitato la presidente <strong>di</strong> un'associazione<br />
amicale <strong>di</strong> tunisini <strong>di</strong> Montelimar a visitare la nostra città gemella in Tunisia. Dunque i tunisini, cioè i francesi <strong>di</strong><br />
origine tunisina, hanno scoperto come vivevano, o meglio la cultura tunisina nel loro paese e queste sono<br />
esperienze molto fruttuose sia per loro che per noi che invitiamo queste persone. Oltre queste quattro città,<br />
avremo presto un gemellaggio con la città <strong>di</strong> Mollet del Valles, e abbiamo contatti con una città croata<br />
gemellata con Ravensburg anche se la Croazia non fa ancora parte dell'Unione Europea, sappiate che<br />
desidera intensamente <strong>di</strong> essere accolta nell'Unione e noi città francesi sebbene la Francia non abbia votato<br />
la Convenzione Europea (anche per motivi interni) io credo che noi francesi dobbiamo aiutare queste città ad<br />
entrare in Europa soprattutto attraverso l'amicizia sperando <strong>di</strong> vivere sempre in pace in questa Europa .<br />
24<br />
Il Gemellaggio Prima Sessione - 9 novembre 2006<br />
1) perché interessa i turisti ma, badate bene, interessa moltissimo i locali, e noi non siamo scontenti che<br />
i torinesi vadano a vedere Alenia, Iveco, New Holland, la Fiat e chi più ne ha più ne metta, perché<br />
abbiamo scoperto una cosa singolare, che scatta un meccanismo <strong>di</strong> orgoglio della propria città, della<br />
propria storia, <strong>di</strong> ciò che significa questo e non c'è niente <strong>di</strong> meglio quando si va a fare della promozione<br />
turistica o dell'accoglienza turistica che avere una citta<strong>di</strong>nanza, dei citta<strong>di</strong>ni che sono orgogliosi della<br />
propria città. Seconda cosa che mi pare molto importante è che queste <strong>di</strong>tte che hanno messo a<br />
<strong>di</strong>sposizione se stesse anche loro scatta un altro meccanismo, che sono come <strong>di</strong>re? orgogliose <strong>di</strong><br />
presentarsi sul mercato turistico e paradossalmente <strong>di</strong>venta un veicolo <strong>di</strong> promozione delle <strong>di</strong>tte, noi<br />
abbiamo visto queste due o tre cose che stanno scattando.<br />
L'ultima questione e mi fermo. Io ritengo, e voglio proprio chiudere con questo concetto, che ci siano<br />
gran<strong>di</strong> possibilità soprattutto perché c'è una forte determinazione da parte delle amministrazioni<br />
pubbliche… parlavo un po' <strong>di</strong> tempo fa con un personaggio molto importante del turismo, mi <strong>di</strong>ceva:<br />
“In Italia ci sono alcune città che non credono sufficientemente nel loro futuro per quello che concerne<br />
il turismo” e <strong>di</strong>cevo: “Ma come fa a <strong>di</strong>rlo?”; l'esempio è chiaro, <strong>di</strong>ce: “Guarda, ci sono due città in Italia<br />
che hanno davanti a loro un grande futuro, una è Roma e l'altra è Torino, perché io che sono un<br />
operatore se vengo a Torino o se vado a Roma riesco a parlare con grande facilità con l'assessore,<br />
con il Sindaco. Questo vuol <strong>di</strong>re che queste persone credono in queste cose e hanno interpretato il loro<br />
ruolo non più in modo tra<strong>di</strong>zionale.<br />
Mentre Milano mi <strong>di</strong>ceva io mi fermo davanti alla porta dell'ufficio <strong>di</strong> Gabinetto dell'assessore o del<br />
Sindaco e non riesco a interloquire con questi, vuol <strong>di</strong>re che questo scatto culturale non c'è stato”.<br />
Allora io ritengo che se questa strada si è fatta a Torino e nel territorio <strong>di</strong> Torino e della Regione sia<br />
una leva su cui si può giocare moltissimo.<br />
Chiedo scusa se ho probabilmente messo assieme molti elementi ma avrete notato che ho fatto un<br />
intervento a braccio quin<strong>di</strong> probabilmente ha perso in logicità, però vorrei almeno avere stimolato alcune<br />
riflessioni che possono <strong>di</strong>ventare utile elemento <strong>di</strong> scambio tra <strong>di</strong> noi, che credo sia l'elemento unico e<br />
vero per cui ci siamo trovati qui oggi a celebrare questo importante congresso. Grazie.<br />
Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006<br />
37<br />
.<br />
.<br />
.
Noi stiamo lavorando adesso per esempio sul Congresso Mon<strong>di</strong>ale degli Architetti del 2008, io parlavo<br />
l'altro giorno con il responsabile del Consiglio Nazionale dell'Or<strong>di</strong>ne degli architetti per l'organizzazione e<br />
<strong>di</strong>cevo lui: “Guarda che o noi riusciamo andare oltre il semplice congresso, culturalmente fondamentale,<br />
importante, prima volta che si celebra in Italia, e facciamo <strong>di</strong>ventare questa cosa qui un evento e quin<strong>di</strong><br />
gli costruiamo attorno il concerto, la notte bianca, chi più ne ha più ne metta, allora <strong>di</strong>venta… ha una<br />
valenza turistica, se no <strong>di</strong>venta solamente, per quanto sia importante, un congresso fra dotti che magari<br />
vengono in città, ne apprezzano le bellezze ma poi lì ci si ferma”.<br />
.<br />
Mi avvio rapidamente alla conclusione per non te<strong>di</strong>arvi più <strong>di</strong> tanto.<br />
.<br />
Le Olimpia<strong>di</strong> sono terminate, noi abbiamo avuto una grande lezione, abbiamo imparato molto ma<br />
abbiamo la sfida più grande che ci attende, è quella del dopo, perché ormai tutti ci chiedono: “E adesso?”<br />
Io sono reduce dalla BTC <strong>di</strong> Firenze, che è la Borsa del Turismo Congressuale, dove noi siamo guardati<br />
con grande rispetto per ciò che è stato fatto ma anche con grande attesa per ciò che sapremo fare.<br />
Io credo che ci siano alcune questioni e poi termino su cui noi dobbiamo essere altrettanto seri, ritengo<br />
che sia necessaria una specie <strong>di</strong> io la definisco così evoluzione culturale da parte <strong>di</strong> chi vuole<br />
consolidare e andare oltre i risultati che si sono raggiunti.<br />
.<br />
Quando parlo <strong>di</strong> evoluzione culturale intendo che le amministrazioni pubbliche, che hanno fatto<br />
moltissimo fin qua, moltissimo, forse ad<strong>di</strong>rittura più <strong>di</strong> quello che era il loro compito, e spiego il perché,<br />
una parte <strong>di</strong> iniziativa privata non ha seguito con la dovuta celerità e con la dovuta rapi<strong>di</strong>tà l'evoluzione<br />
che c'è stata. Bene, io credo che sia assolutamente necessario, e mi rivolgo al tavolo dei relatori, che da<br />
qui in poi quando si <strong>di</strong>ce: “Bisogna fare sistema” non ci si fermi ad una semplice <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong><br />
principio, perché fare sistema vuol <strong>di</strong>re che anche il privato deve avere un'evoluzione che lo porti ad<br />
investire, cosa che spesso da noi non c'è.<br />
.<br />
Io ogni tanto uso una battuta, magari qualche albergatore poi si offende ma siamo anche amici, glielo<br />
<strong>di</strong>co: “Voi non potete pensare che il pubblico investa e voi al mattino vi alzate, vi mettete la giacca e<br />
la cravatta, aprite l'albergo e altri ve lo riempiono, perché non è così che si costruisce il turismo. Voi<br />
dovete pensare che dovete <strong>di</strong>ventare parte <strong>di</strong> questa macchina, altrimenti non si va da nessuna parte”.<br />
Alcune suggestioni che mi sono venute in mente sulla scorta anche degli interventi che ho sentito:<br />
bisogna poi inventare per riuscire andare oltre a quello che si è costruito. Io ritengo che Torino e la sua<br />
regione abbiano alcune grosse carte da giocare: una è il turismo congressuale, molto importante, in forte<br />
evoluzione e che può dare delle grosse sod<strong>di</strong>sfazioni al sistema regionale.<br />
.<br />
Apro e chiudo una parentesi. È molto importante che la Regione Piemonte stia elaborando questo piano<br />
strategico e abbia in<strong>di</strong>viduato nel turismo congressuale uno degli atout da giocare, perché saremmo gli<br />
unici in Italia che si presentano su un mercato internazionale con una serie <strong>di</strong> possibilità congressuali<br />
che non sono legate solamente ad una città come normalmente avviene, Convention Bureau <strong>di</strong> Vienna,<br />
Convention Bureau <strong>di</strong> Barcellona, Convention Bureau… ma della città, noi possiamo andare sul mercato<br />
con i Convention Bureau o l'offerta congressuale <strong>di</strong> una regione, questo è fondamentale.<br />
Seconda questione. Io credo che questa città debba puntare molto anche su un concetto, questa città<br />
che è stata per tanti anni industriale e deve continuare ad essere industriale e deve fare del proprio<br />
patrimonio industriale un vanto; il turismo aziendale <strong>di</strong> cui ho sentito parlare prima è una cosa su cui noi<br />
ci siamo avviati e ci sta dando dei grossi risultati. Per due motivi ci dà dei grossi risultati guardate:<br />
Seconda Seconda Sessione Sessione 10 novembre novembre 2006 2006 Sala Sala Conferenze Conferenze Castello Castello <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> <strong>Rivoli</strong><br />
Le relazioni internazionali in un sistema <strong>di</strong> promozione turistica del territorio<br />
Moderatore: Luigi Chiabrera, Presidente ATL 2 Montagne Doc<br />
36 Il Gemellaggio incontro del 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />
.<br />
Luigi Chiabrera<br />
Presidente ATL 2 Montagne Doc<br />
Grazie. Benvenuti a tutti, vi toccherà <strong>di</strong> sopportarmi per tutta la mattina, abbiate pazienza. Io cercherò <strong>di</strong><br />
essere il meno logorroico possibile e spero <strong>di</strong> poter essere tradotto, ringraziando i traduttori sin d'ora, nel<br />
modo più semplice e naturale possibile. Io credo che giornate come queste che voi state passando qui con<br />
noi intanto servano per continuare l'approfon<strong>di</strong>mento della conoscenza tra le persone, che poi è sempre alla<br />
base <strong>di</strong> qualunque ragionamento che produce comunicazione per il turismo. Gli esseri umani si sono<br />
inventati il turismo per conoscere e il turismo è <strong>di</strong>ventato uno dei gran<strong>di</strong> elementi della conoscenza. Noi<br />
abbiamo vissuto la degenerazione degli aspetti più negativi del turismo quando il turismo è <strong>di</strong>ventato un<br />
turismo <strong>di</strong> massa e quin<strong>di</strong> ci siamo trovati a quelli che sono gli elementi impattanti del turismo <strong>di</strong> massa, gli<br />
aspetti legati all'uso delle città, all'uso massiccio delle città, al consumo dei territori e a volte anche<br />
all'abbandono e al non uso nel modo più giusto dei territori per quanto riguarda quello che viene lasciato.<br />
25
Questa è la parte meno nobile del turismo ma comunque è una parte con la quale dobbiamo fare i conti.<br />
Perché evidentemente non siamo per un turismo <strong>di</strong> élite o per un turismo <strong>di</strong> nicchia, siamo tutti quelli che<br />
si occupano <strong>di</strong> turismo perché il turismo sia un turismo <strong>di</strong> massa e quin<strong>di</strong> è evidente che dobbiamo<br />
attrezzarci sempre <strong>di</strong> più affinché non avvengano gli aspetti negativi, non si sviluppino la degenerazione<br />
del turismo <strong>di</strong> massa, non sia l'elemento ultimo ma sia l'elemento principale.<br />
.<br />
Quin<strong>di</strong> credo che oggi parlare <strong>di</strong> territorio e parlare <strong>di</strong> turismo deve avere come primo elemento la<br />
preoccupazione che il turismo sia un elemento positivo, che produce benefici, che produce lavoro e che<br />
produce sviluppo e per fare questo è necessario che una società sia attrezzata.<br />
.<br />
Badate bene, vi parla uno che pensa che l'Italia non sia affatto attrezzata, e non solo l'Italia ma anche le<br />
sue regioni più evolute dal punto <strong>di</strong> vista turistico, quin<strong>di</strong> nessuno <strong>di</strong> noi oggi in un convegno come<br />
questo parla per fare la lezione a nessun altro, siamo tutti qui per imparare e siamo tutti qui per<br />
scambiarci delle opinioni, non pensando <strong>di</strong> avere la verità in tasca ma certi che sia necessario costruire<br />
un sistema globale a livello nazionale e a livello internazionale tale da poter consentire alle varie società<br />
<strong>di</strong> essere attrezzate nel modo più uniforme possibile per accontentare masse <strong>di</strong> visitatori nel modo più<br />
idoneo possibile.<br />
.<br />
Io penso che il sistema dell'accoglienza possa e debba essere sempre <strong>di</strong> più uniformato verso l'alto ed è<br />
per questo che il sistema dei gemellaggi può essere molto stimolante, può essere molto stimolante per<br />
creare delle competizioni ad alzare il livello della qualità dell'accoglienza e può essere molto stimolante<br />
per uno scambio <strong>di</strong> professionalità. Noi su questo ci stiamo muovendo, siamo molto interessati e molto<br />
<strong>di</strong>sponibili, abbiamo creato un sistema <strong>di</strong> aziende del turismo in questa regione che ha dato delle<br />
<strong>di</strong>screte sod<strong>di</strong>sfazioni al legislatore che ha costruito le leggi che hanno costruito le aziende del turismo;<br />
siamo in una fase <strong>di</strong> riflessione, speriamo che la fase <strong>di</strong> riflessione sia rapida e speriamo che la fase <strong>di</strong><br />
riflessione serva per migliorare quello che è stato già sin d'oggi un sistema che ci ha consentito <strong>di</strong> fare<br />
dei passi in avanti rispetto alle altre regioni italiane.<br />
.<br />
Il sistema dell'accoglienza però è legato complessivamente a una capacità <strong>di</strong> fare dei prezzi adeguati a<br />
quello che si offre e quin<strong>di</strong> un sistema territorio è un sistema che parte da un rapporto con i trasporti, da<br />
un rapporto con complessivamente quello che si viene ad offrire, che oggi è <strong>di</strong>ventato globale ma che è<br />
<strong>di</strong>ventato <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo livello se si va a vedere quello che è rappresentato dai vostri paesi rispetto a<br />
quello che noi siamo.<br />
.<br />
L'Italia ha una capacità in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> proporre soluzioni <strong>di</strong> altissimo livello, purtroppo per noi non ha<br />
ancora una capacità <strong>di</strong> fare il sistema e <strong>di</strong> realizzare una produzione complessiva adeguata in merito al<br />
turismo che sia nazionale, regionale, provinciale, locale, questo è il nostro grande problema.<br />
Non vi parlo poi dei problemi della promozione internazionale perché queste sono cose che esulano e<br />
che esulano complessivamente dal convegno <strong>di</strong> oggi, certamente e chiudo la parte delle città<br />
gemellate, dei territori gemellati, potrebbe <strong>di</strong>ventare un grande elemento <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong><br />
promozione internazionale, <strong>di</strong> reciprocità, io credo che però bisogna uscire dalla consuetu<strong>di</strong>ne e<br />
verificare in questi giorni se è possibile attraverso le città gemellate costruire una proposta <strong>di</strong> rete ma che<br />
<strong>di</strong>venti una proposta turistica <strong>di</strong> sistema che abbia la capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un unicum e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> far sì<br />
che non ci siano solo delle reciprocità <strong>di</strong> consuetu<strong>di</strong>ne ma che gli incontri <strong>di</strong>ventino incontri <strong>di</strong> progetto<br />
per creare sviluppo rispetto alla proposta turistica complessiva.<br />
.<br />
26<br />
e qui introduco un concetto che mi pare anche il professor Monge abbia introdotto, ci fu molta<br />
professionalità, nel senso che noi abbiamo affrontato la sfida dappertutto, Torino, montagne olimpiche,<br />
dappertutto, con entusiasmo, con capacità ma con molta serietà e con molta professionalità, mi verrebbe<br />
da <strong>di</strong>re da torinesi e chi è in Italia sa cosa vuol <strong>di</strong>re quando noi <strong>di</strong>ciamo “da torinesi”, e le cose sono<br />
andate bene.<br />
Guardate, però è stato uno sforzo incre<strong>di</strong>bile che ha significato un passaggio formidabile <strong>di</strong> questo<br />
nostro territorio, un territorio che arrivava da una esperienza, è stato accennato anche prima, <strong>di</strong><br />
identificazione come territorio industriale, monoculturalizzato anche, che per certi aspetti ne aveva<br />
fatto come <strong>di</strong>re? la fortuna ma anche il limite e che in un qualche modo giocava su se stesso una<br />
scommessa <strong>di</strong> trasformazione fortissima. Anche qui però io vorrei <strong>di</strong>re che non è casuale questa<br />
questione, perché già da anni - e forse pochi lo percepivano si era cominciati a interpretare il turismo<br />
come non un optional che le amministrazioni pubbliche fanno nel momento in cui i bilanci vanno bene, la<br />
<strong>di</strong>co così, ma come un possibile settore <strong>di</strong> sviluppo economico, e qui secondo me è un altro punto<br />
importante.<br />
Io ascrivo alle amministrazioni pubbliche, io arrivo da lì ma penso <strong>di</strong> poterlo <strong>di</strong>re con serietà e poterlo<br />
anche <strong>di</strong>mostrare, ascrivo alle amministrazioni pubbliche la lungimiranza <strong>di</strong> aver capito che era il<br />
momento <strong>di</strong> fare del turismo davvero un settore <strong>di</strong> sviluppo economico e che esistevano queste<br />
potenzialità.<br />
Io sono stato - ancora mi autocito, scusatemi dal '90 al '95 assessore provinciale prima <strong>di</strong> Silvana<br />
Accossato, che adesso è Sindaco <strong>di</strong> Collegno, noi capivamo che il turismo poteva essere qualche cosa<br />
che poteva dare sviluppo, però eravamo un po' dei naif, ci avvicinavamo a questi temi in modo… sì, non<br />
professionale. Ecco, io ritengo che poi si sia fatto questo salto invece. Io dal '95 al 2000 ho avuto un'altra<br />
esperienza e quando sono rientrato a Torino io mi ero accorto che questa città era profondamente<br />
cambiata, cambiata nella testa, nel modo <strong>di</strong> affrontare i problemi, nel modo cioè <strong>di</strong> affrontare quello che<br />
era appunto il problema relativo al turismo in modo serio, in modo adeguato ai tempi, tant'è che i risultati<br />
piano piano hanno dato ragione e questa città, assieme al suo territorio, ha avuto un incremento <strong>di</strong> turisti<br />
del… pensate un po', dal 2001 al 2005 del 50%!<br />
È un dato molto importante se pensiamo soprattutto che nello stesso periodo c'è stato un calo <strong>di</strong><br />
quello che viene normalmente visto come il famoso turismo d'affari, quin<strong>di</strong> il turismo <strong>di</strong> leisure<br />
cosiddetto aveva recuperato anche un pezzo del turismo d'affari. L'esperienza olimpica è stato il<br />
momento trionfale, se vogliamo, <strong>di</strong> questa attività ma la stessa esperienza olimpica è stata affrontata,<br />
e ritorno su questo concetto perché mi sembra importante, con grande professionalità. Faccio l'esempio<br />
<strong>di</strong> Torino perché non riesco a parlare delle montagne olimpiche perché non me ne sono occupato e in<br />
conclusione magari Luigi vi parlerà dell'esperienza olimpica, però io vi posso garantire che quando si è<br />
parlato bene <strong>di</strong> Torino si è parlato bene <strong>di</strong> Torino perché noi avevamo preparato un sistema <strong>di</strong><br />
accoglienza che era formidabile: mille volontari colloquiati uno per uno, <strong>di</strong>visi in squadre ognuno con un<br />
team leader, chioschi per le informazioni, volontari che giravano per la città con lo zaino e la ban<strong>di</strong>erina<br />
con la “i” per cui si potevano dare anche delle informazioni come <strong>di</strong>re? volanti, e poi questo straor<strong>di</strong>nario<br />
coinvolgimento della città. Ma io credo che il coinvolgimento sia avvenuto anche perché c'era questa<br />
struttura che era stata preparata.<br />
L'altra questione che ritengo vada sottolineata è il fatto <strong>di</strong> interpretare l'Olimpiade non solamente come<br />
fatto squisitamente sportivo, l'Olimpiade a Torino e in Piemonte è stata interpretata come un evento e<br />
attorno a questo concetto si è costruita per esempio l'idea della Medail Plaza, che è stata una delle<br />
questioni che ha significato il coinvolgimento dei turisti e della città, o le notti bianche.<br />
Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />
35<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.
Livio Besso Cordero<br />
Presidente Turismo Torino<br />
“L’effetto Olimpico e le nuove sfide del futuro”<br />
Grazie, innanzitutto grazie per l'invito, complimenti alla città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> che ha voluto organizzare<br />
questo incontro e comincerei, se me lo consentite, con una battuta. Ognuno <strong>di</strong> noi ha qualche merito<br />
e magari anche tante colpe, quando si è iniziata la maratona <strong>di</strong> Torino io ero assessore provinciale e<br />
ricordo che avevamo iniziato assieme a Luigi Chiabrera andando in una giornata uggiosa, fredda,<br />
a parlare con l'allora campione Bor<strong>di</strong>n e con Gigliotti <strong>di</strong> questa idea, che devo <strong>di</strong>re fu vista un po' come<br />
una cosa un po' strampalata. Evidentemente poi quando le idee sono idee buone e si riesce a mettere<br />
gambe e ruote alle idee le idee si consolidano vanno avanti, <strong>di</strong>ventano poi anche dei motori <strong>di</strong> sviluppo.<br />
Dico questo perché è un modo per iniziare l'intervento che… è vero che si parla <strong>di</strong> gemellaggi ma io<br />
credo che questi incontri servano soprattutto e debbano servire per uno scambio <strong>di</strong> esperienze, perché<br />
ritengo che una delle prime cose che bisogna superare è il fatto che non bisogna essere gelosi <strong>di</strong> ciò che<br />
uno ha imparato ma bisogna avere la generosità invece <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti le proprie<br />
esperienze affinché, essendo esperienze <strong>di</strong> tutti, su questo si possa costruire anche un futuro comune<br />
che deve essere sempre più come <strong>di</strong>re? internazionale.<br />
Beh, noi siamo reduci da una esperienza formidabile, che è stata l'esperienza delle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, lo<br />
citava prima Luigi Chiabrera, è stata un'esperienza straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> cui io vi parlerò poco per non<br />
annoiarvi ma perché da qui deve partire quello che deve essere il futuro <strong>di</strong> Torino e oso <strong>di</strong>re anche<br />
del Piemonte, un'esperienza straor<strong>di</strong>naria che non è nata per caso. Io non ho slide e quin<strong>di</strong> faccio un<br />
intervento un po' a braccio.<br />
Quando stavano per iniziare le Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino io ho avuto due esperienze, la prima è stata che tre<br />
giorni prima delle Olimpia<strong>di</strong> eravamo andati a cena con il grande capo <strong>di</strong> Visa International, il grande<br />
capo <strong>di</strong> Visa International aveva fatto una convenzione per le Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, si chiama Tom<br />
Sheppard, è un personaggio che gira tutto il mondo e seduti al ristorante io gli <strong>di</strong>ssi: “Tom, cosa pensi?”,<br />
eravamo a tre giorni dalle Olimpia<strong>di</strong>; lui mi <strong>di</strong>sse: “Non funziona”, <strong>di</strong>co: “Come non funziona?”, <strong>di</strong>ce:<br />
“I cantieri non sono ancora finiti”, piazza San Carlo non era ancora terminata, “Luci d'Artista, che è una<br />
delle iniziative <strong>di</strong> promozione della città, è una cosa che non viene percepita come olimpica dalla gente<br />
che viene qua; la città non vedo segni <strong>di</strong> reazione, <strong>di</strong> immedesimazione in quello che dovrebbe essere<br />
l'evento olimpico, secondo me 'sta cosa non funzionerà”.<br />
Io quella sera andai a casa a dormire ero praticamente <strong>di</strong>strutto, <strong>di</strong>cevo: “Questo qui se ne intende, ha<br />
fatto olimpia<strong>di</strong> in tutto il mondo, era reduce da Pechino perché già parlavano a Pechino per le prossime<br />
Olimpia<strong>di</strong>, se <strong>di</strong>ce che non funziona non funzionerà”. Funzionò tutto magnificamente bene, ed è il primo<br />
esempio. Perché ci fu un coinvolgimento secondo me della città, e spiegherò anche il perché a mio<br />
avviso, che fu straor<strong>di</strong>nario.<br />
Seconda questione. Qualche giorno prima delle Olimpia<strong>di</strong> io andai a fare la mia relazione al Sindaco <strong>di</strong><br />
Torino, l'onorevole Chiamparino, e mi <strong>di</strong>sse: “Ma 'sta roba pare che stia per funzionare”, lì c'era già la<br />
percezione che le cose forse sarebbero andate bene, e io so che <strong>di</strong>ssi: “Guarda, non succede nulla per<br />
caso, io sono convinto che le cose andranno bene ma sono convinto che le cose andranno bene perché<br />
sotto a questa questione c'è tanto <strong>di</strong> quel lavoro, tanto <strong>di</strong> quel lavoro e tanto <strong>di</strong> quell'entusiasmo per cui<br />
sicuramente io sono fiducioso”, e le cose andarono bene. Ci fu lavoro, ci fu entusiasmo ma ci fu,<br />
34<br />
Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Filippo Monge<br />
Docente Università <strong>di</strong> Torino<br />
“Competizione e competitività dei sistemi territoriali: scenari, in<strong>di</strong>rizzi, strategie”<br />
Buongiorno, benvenuti a tutti, mi fa piacere vedere una sala piena, per un docente è sempre come <strong>di</strong>re?<br />
accattivante e motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione poter vedere una sala, un u<strong>di</strong>torio presente e ricco <strong>di</strong> presenze<br />
qualificate come le vostre.<br />
.<br />
Intanto in sala ci sono anche alcuni miei allievi, che saluto, che sono abituato a portarmi <strong>di</strong>etro un po' per<br />
motivi <strong>di</strong>dattici un po' anche per creare sistema in queste iniziative straor<strong>di</strong>narie.<br />
.<br />
Grazie presidente Chiabrera, grazie assessore, inizio coi ringraziamenti, intanto al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> per<br />
questa straor<strong>di</strong>naria manifestazione, questa straor<strong>di</strong>naria convention necessaria per fare il punto su che<br />
cosa siano i gemellaggi e che straor<strong>di</strong>nario motore <strong>di</strong> ricerca essi rappresentino.<br />
.<br />
Mi presento anche agli ospiti stranieri: io mi chiamo Filippo Monge, sono un piemontese originario della<br />
provincia <strong>di</strong> Cuneo e insegno Economia e Gestione dell'Impresa, Business Administration - per intenderci<br />
e Destination Marketing, marketing del territorio inteso non da un punto esclusivamente turistico o<br />
perlomeno mondano, usiamo questa espressione, ma da un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> competitività dei sistemi<br />
territoriali.<br />
.<br />
Afferisco, e questo per me è importante sottolinearlo, a un corso <strong>di</strong> laurea nuovo a Torino, si chiama<br />
Scienze del Turismo. Io inviterei un attimo a fare una riflessione su questo termine “scienze del<br />
turismo” e lo <strong>di</strong>co soprattutto agli amministratori pubblici, perché poi quando spesso an<strong>di</strong>amo in giro<br />
e troviamo iniziative e manifestazioni troviamo <strong>di</strong> tutto tranne che rappresentanti del nostro corso <strong>di</strong><br />
laurea o perlomeno rappresentanti incar<strong>di</strong>nati nell'Accademia esattamente votata a questo tipo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>scorso.<br />
.<br />
Lo <strong>di</strong>co senza polemiche, per carità, ma è chiaro che l'Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, e non la CEPU sia<br />
chiaro, ha fatto questa scelta, questa scelta strategica, questa scelta <strong>di</strong> sistema che è stata premiante; è<br />
stata premiante perché se voi solo pensate il nostro master in Management del Territorio è unico in Italia<br />
e attira studenti anche da fuori Italia con un principio <strong>di</strong> comunicazione, <strong>di</strong> motore <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong><br />
creazione <strong>di</strong> valori sul territorio straor<strong>di</strong>nario, riconosciutici non solo dalla stampa italiana ma anche dalla<br />
stampa internazionale, ci sarà un perché.<br />
.<br />
Fatte queste giuste considerazioni, che non fanno altro che riallacciarsi al link col quale ha chiuso il<br />
presidente Chiabrera, quello <strong>di</strong> cui oggi voglio parlare con voi, voglio riflettere con voi, è cosa <strong>di</strong> fatto sia<br />
necessario per accrescere il valore sul territorio, per aumentare la competitività dei sistemi territoriali<br />
anche attraverso iniziative come il gemellaggio.<br />
.<br />
Parto facendo alcune riflessioni sui gemellaggi, parto dalla percezione che si ha oggi nella collettività sui<br />
gemellaggi e parto ovviamente da alcuni dati che in questi giorni, proprio in previsione <strong>di</strong> questo<br />
convegno, abbiamo cercato <strong>di</strong> raccogliere. Anche se quando si partecipa a questi convegni si è invitati,<br />
per poter operare in maniera scientificamente corretta bisognerebbe avviare una ricerca un anno prima e<br />
poi illustrare i dati in tempo reale in occasione <strong>di</strong> queste manifestazioni, purtroppo chi organizza e chi<br />
coinvolge il sistema dell'Accademia sa sempre che i tempi sono stretti e si ragiona su dati già presenti<br />
che possono dare la possibilità <strong>di</strong> nuove ricerche, ovvero <strong>di</strong> riflettere sulla necessità <strong>di</strong> nuove ricerche e<br />
Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />
27
<strong>di</strong> nuove indagini. Vi <strong>di</strong>cevo, parto dalla percezione che si ha sul territorio <strong>di</strong> gemellaggio, è una<br />
percezione ultimamente non positiva come quella degli anni Settanta e degli anni Ottanta quando in Italia<br />
il gemellaggio aveva alcune occasioni esplorative nei Comuni e nelle città <strong>di</strong> maggior respiro, nelle città<br />
metropolitane; oggi abbiamo circa un 65% degli intervistati che vedono nel gemellaggio un'esclusiva<br />
occasione <strong>di</strong> folclore.<br />
Questo ovviamente è un dato parziale, perché chi si è occupato <strong>di</strong> gemellaggi sa benissimo che<br />
attraverso questi scambi, attraverso queste possibilità, attraverso queste manifestazioni c'è la possibilità<br />
ovviamente, come <strong>di</strong>ceva giustamente il presidente Chiabrera, <strong>di</strong> creare sviluppo, <strong>di</strong> scambiare<br />
competenze, <strong>di</strong> avviare principi <strong>di</strong> scambio, <strong>di</strong> ricchezza, <strong>di</strong> conoscenza trasversale, inter<strong>di</strong>sciplinare e<br />
ovviamente intraterritoriale utili ovviamente per la collettività e per i sistemi.<br />
.<br />
Penso che l'innovazione <strong>di</strong> valore sia fondamentalmente l'elemento essenziale per vincere la<br />
competizione.<br />
Cosa voglio <strong>di</strong>re? Voglio <strong>di</strong>re che ultimamente, perlomeno negli ultimi <strong>di</strong>eci o quin<strong>di</strong>ci anni abbiamo<br />
assistito a un processo un po' inflattivo del gemellaggio ma abbiamo avuto dei cosiddetti campioni,<br />
campioni <strong>di</strong> eccellenza, e la competizione io uso spesso questa icona per definire la competizione si<br />
vince ovviamente attraverso l'innovazione <strong>di</strong> valore.<br />
Abbiamo esaminato alcuni gemellaggi importanti territoriali, periferici, a livello statale, a livello ad<strong>di</strong>rittura<br />
<strong>di</strong> club, abbiamo visto che una serie <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> culturali, economici del sistema delle micro e me<strong>di</strong>e<br />
imprese, della Small Me<strong>di</strong>um Enterprise, tanto per usare un termine anglosassone, riserva risultati e ha<br />
una ricaduta positiva fino a cinque anni successivi l'avvenuto gemellaggio, anche se questo non si ripete<br />
nel tempo.<br />
Abbiamo messo a punto, abbiamo visto che è stata messa a punto una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori, quello che più<br />
però preme è che questi gemellaggi vincano la competizione evitando <strong>di</strong> scimmiottare esperienze magari<br />
fallimentari o esperienze meramente folcloristiche organizzate da amministrazioni che non hanno in un<br />
certo senso pianificato con metodo e con strategia <strong>di</strong> comunicazione questa iniziativa, ecco perché<br />
spesso siamo soliti <strong>di</strong>re che il termine strategia in senso ancora aziendale e in senso meno sociologico,<br />
quin<strong>di</strong> con una pianificazione strategica volta sia a coinvolgere il territorio ma volta a dare degli in<strong>di</strong>rizzi<br />
che nascono dal territorio con esperti del territorio, con attori del territorio, sia necessaria ma sia<br />
necessaria anche una strategia, perché si possono fare piani strategici ma sono strettamente necessari<br />
degli in<strong>di</strong>rizzi strategici. È bene scrivere piani strategici partendo da una pianificazione a tutto campo, è<br />
bene sapere ovviamente dove andare.<br />
Noi abbiamo inserito una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi e <strong>di</strong> obiettivi che deve avere una strategia volta a ottenere<br />
innovazione <strong>di</strong> valore dai gemellaggi ovvero dagli scambi; questa strategia, questa politica in<strong>di</strong>vidua<br />
fondamentalmente quattro in<strong>di</strong>rizzi e quattro obiettivi: il primo che si attende da un gemellaggio è quello<br />
dello sviluppo dei circuiti della conoscenza. È bene scambiare non solo i biglietti da visita o numeri <strong>di</strong><br />
cellulari o e-mail ma è bene scambiare conoscenza, è bene favorire lo scambio delle culture, è bene<br />
ragionare in termini <strong>di</strong> benchmarking, <strong>di</strong> esperienze positive, ma non <strong>di</strong> esperienze positive attraverso<br />
l'esempio dell'organizzazione del gemellaggio, esperienze positive portate in dote a coloro che ai<br />
gemellaggi partecipano. Noi abbiamo assistito a tantissimi gemellaggi in questi anni dove spesso, ahimé,<br />
la mancanza <strong>di</strong> una strategia riconduce questa iniziativa a semplici momenti turistici dove metto, includo<br />
nella semantica <strong>di</strong> turistica ovviamente il semplice percorso turistico <strong>di</strong> una regione piuttosto che <strong>di</strong> una<br />
città; abbiamo spesso escluso però l'importanza strategica, economica, socio-economica che questi<br />
gemellaggi possono portare in dote. Noi abbiamo dati che provengono da paesi dove alcune regioni,<br />
28<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Questo aiuta, non esclude da processi partecipativi democratici come i miei colleghi <strong>di</strong> sociologia tendono<br />
a metterci in guar<strong>di</strong>a, aiuta a raggiungere l'obiettivo, anche perché poi, ripeto e mi avvio alle conclusioni,<br />
quello che interessa alle amministrazioni soprattutto in questo momento <strong>di</strong> ventilata crisi è evitare che i<br />
loro Comuni, le loro città <strong>di</strong>ventino delle periferie turistiche, culturali, sociali, economiche. Questo è quello<br />
che interessa alle amministrazioni, quello <strong>di</strong> non perdere posti <strong>di</strong> lavoro ma <strong>di</strong> crearne magari quattro,<br />
cinque, <strong>di</strong>eci, non importa quanti, ma <strong>di</strong> creare dei risultati, <strong>di</strong> creare dei contratti a tempo indeterminato,<br />
io questo lo <strong>di</strong>co spesso ai miei giovani, non <strong>di</strong> creare occupazione precaria. Un call center creato<br />
attraverso un gemellaggio, faccio un esempio, può generare valore ma un laboratorio orafo piuttosto che<br />
un laboratorio del legno creato con un gemellaggio tra il <strong>di</strong>stretto del saluzzese e il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Chambery<br />
crea sicuramente occasione <strong>di</strong> scambio tra l'istituto d'arte <strong>di</strong> Saluzzo e l'istituto d'arte <strong>di</strong> Chambery, crea<br />
competenze, per cui oggi il restauro della Castiglia come parco tematico culturale, l'ex castello dei<br />
marchesi per intenderci, uno dei beni culturali più importanti del territorio cuneese e quin<strong>di</strong> del saluzzese,<br />
ha la possibilità <strong>di</strong> ospitare ovviamente beni preziosi che derivano da gemellaggi, che derivano da<br />
gemellaggi come motore <strong>di</strong> ricerca, come motore <strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> sviluppo ma soprattutto come occasione<br />
<strong>di</strong> scambio, come sviluppo <strong>di</strong> circuiti della conoscenza e occasioni <strong>di</strong> scambio socio-economico che non<br />
dobbiamo assolutamente abbandonare.<br />
Quin<strong>di</strong> non tocca a me dare consigli, i professori universitari <strong>di</strong>co sempre sono i meno adeguati a dare<br />
consigli, insieme possiamo trovare delle ricette ecco, insieme possiamo trovare dei percorsi per crescere.<br />
La mia opinione è questa: proseguiamo e an<strong>di</strong>amo avanti, sganciamoci <strong>di</strong> più dai capitoli <strong>di</strong> spesa<br />
meramente pubblici e riconosciamo, avviamo fasi <strong>di</strong> ascolto sul territorio perché so che le comunità locali<br />
sono sempre interessate a questo. E facciamo lo sforzo simultaneo e sinergico <strong>di</strong> evitare che la Camera<br />
<strong>di</strong> Commercio organizzi una missione che non possa inserirsi in un gemellaggio e concepiamo i<br />
gemellaggi a 360 gra<strong>di</strong>. Turismo vuol <strong>di</strong>re anche sviluppo economico, turismo vuol <strong>di</strong>re anche impresa.<br />
Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />
33<br />
.
Io parlavo con un autorevole segretario <strong>di</strong> una fondazione bancaria, visto che nella mia carriera ho avuto<br />
la fortuna, l'avventura, vedetela un po' come volete, <strong>di</strong> far parte cinque anni <strong>di</strong> un Consiglio generale <strong>di</strong><br />
una fondazione bancaria, parlavo con un collega, perlomeno segretario <strong>di</strong> una grande fondazione<br />
bancaria, e mi <strong>di</strong>ceva: “Ma spesso il territorio non ci conosce, spesso il territorio non risponde al bando,<br />
ai ban<strong>di</strong> che man<strong>di</strong>amo in evidenza. Spesso il territorio non fa incontrare le proprie esigenze con le<br />
nostre possibilità, con le nostre opportunità, quin<strong>di</strong> nel sistema <strong>di</strong> erogazione spesso proce<strong>di</strong>amo con il<br />
classico sistema a pioggia, si tende a dare ovviamente un po' a tutti scontentando, generando<br />
ovviamente dei malumori sul territorio perché non c'è un progetto preciso, perché non c'è un progetto,<br />
una strategia precisa, perché non si parte da un progetto con<strong>di</strong>viso e con<strong>di</strong>visibile sul territorio per poter<br />
intercettare questi flussi <strong>di</strong> ricchezza, ovvero questi flussi <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>”.<br />
E infine la cosiddetta pianificazione strategica. (inc.) positivamente che la Regione Piemonte abbia<br />
avviato un piano, un processo <strong>di</strong> pianificazione strategica nel settore del turismo. Mi <strong>di</strong>spiace che non ci<br />
sia oggi l'assessore Giuliana Manica e mi <strong>di</strong>spiace non sia ancora arrivato il consigliere Bellion,<br />
riferiremo poi quello che è stato anche l'oggetto del mio intervento.<br />
Quello che voglio <strong>di</strong>re sulla pianificazione strategica, avendo io assistito ad alcune fasi iniziali ed<br />
esplorative <strong>di</strong> questo processo, è che i nostri territori non sono ancora abituati a quelli che vengono<br />
normalmente chiamati processi bottom-up, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione. Noi possiamo girare il territorio mille<br />
volte, possiamo convocare tutti i Sindaci <strong>di</strong> una vallata, tutti i Sindaci <strong>di</strong> una pianura, tutti i Sindaci dei<br />
Comuni e ovviamente avere… il Sindaco che non si presenta, manda l'ultimo assessore, lo carica un po'<br />
e ovviamente questo si alza e <strong>di</strong> fronte ha un <strong>di</strong>segno scritto, <strong>di</strong>ce: “No, guar<strong>di</strong>, non sono d'accordo”;<br />
mette in <strong>di</strong>fficoltà il relatore e ovviamente non contribuisce in maniera costruttiva a quella che è la<br />
costruzione deliberativa dal basso <strong>di</strong> uno strumento prezioso.<br />
È chiaro però che la pianificazione strategica <strong>di</strong>venta, ce l'hanno anche scritto i consulenti dell'Unione<br />
Europea, un bollino chiamiamolo così <strong>di</strong> qualità, un principio <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento ai quali devono<br />
guardare con attenzione non solo le Regioni ma anche le Province, i territori e le città metropolitane<br />
sotto i 40-50.000 abitanti, quin<strong>di</strong> le me<strong>di</strong>e piccole amministrazioni, senza farsi carico <strong>di</strong> troppi oneri.<br />
Sono processi, vi <strong>di</strong>cevo, <strong>di</strong> governance, così è il termine moderno col quale si definiscono questi<br />
processi, che lentamente saranno necessari e soprattutto saranno richiesti in maniera prescrittiva nei<br />
ban<strong>di</strong> successivi, ovvero nei futuri DocUP.<br />
Dico questo perché ho visto come il territorio sia… così, procede a rilento nell'organizzarsi, nel ragionare<br />
insieme, nel fare politiche <strong>di</strong> sistema. Giustamente il presidente Chiabrera sottolineava come nonostante<br />
le eccellenze spesso i campanili prevalgano, spesso ci sia <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> ragionare in maniera sistemica,<br />
e io aggiungo in maniera sinergica e simultanea e aggiungo ancora centripeta, è una coperta che spesso<br />
viene tirata da una parte all'altra del letto, crea dei <strong>di</strong>sagi e non crea ovviamente una forza unica in grado<br />
<strong>di</strong> generare risultati.<br />
Esistono ovviamente esperienze <strong>di</strong> eccellenza, queste esperienze <strong>di</strong> eccellenza anticipano a loro modo<br />
la pianificazione strategica. Se noi pren<strong>di</strong>amo realtà e casi come quello che vi ho citato <strong>di</strong> Casale<br />
piuttosto che il pinerolese in genere o alcune realtà delle Langhe, per fare un esempio, abbiamo occasione<br />
<strong>di</strong> ammirare come il seme della pianificazione strategica esista da tempo, spesso passa attraverso il<br />
riconoscimento <strong>di</strong> una leadership tante volte anche politica, <strong>di</strong> qualche figura carismatica, perché è<br />
necessario questo passaggio. Io immagino i tanti Sindaci dei piccoli Comuni, delle piccole amministrazioni,<br />
che riconoscono nel Sindaco, chiamiamo così il capogruppo del <strong>Comune</strong>, capogruppo <strong>di</strong> tanti progetti,<br />
la leadership e quin<strong>di</strong> accettano questo processo deliberativo che parte dal basso e tendono ovviamente<br />
a entrare con più prudenza, con il guanto <strong>di</strong> velluto userei <strong>di</strong>re, ovviamente su certe decisioni.<br />
32<br />
,<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
alcuni departments sono entrati in contatto portando e creando delle sessioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o tra <strong>di</strong> loro<br />
coinvolgendo anche impren<strong>di</strong>tori, coinvolgendo operatori economici che hanno portato in dote delle<br />
esperienze ma soprattutto che hanno creato occasioni <strong>di</strong> marketing territoriale, perché è poi lì che<br />
dobbiamo insistere. Marketing territoriale inteso come attrazione <strong>di</strong> flussi turistici ma anche marketing<br />
territoriale inteso come attrazione <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> ricchezza, attrazione <strong>di</strong> esperienze, attrazione <strong>di</strong><br />
competenze. Giustamente il presidente Chiabrera mi raccontava dell'esperienza del titolare del gestore,<br />
del <strong>di</strong>rettore del ristorante newyorchese famosissimo, San Domenico, che sta <strong>di</strong>rigendo un'esperienza<br />
impren<strong>di</strong>toriale innanzitutto, ma poi anche turistico-gastronomica mi corregga se sbaglio, presidente<br />
sul territorio. Bene, queste sono esperienze vincenti, come è vincente, tanto per fare un esempio, lo raccontavo<br />
prima un po' con mia sorpresa perché mi sono accostato alla maratona solo negli ultimi anni, poter<br />
vedere sui circuiti della stampa internazionale il Turin Marathon presentato ovviamente a New York.<br />
Queste sono esperienze d'eccellenza, questi sono motori, occasioni <strong>di</strong> sviluppo dei circuiti della conoscenza<br />
dove solo la forza inesauribile, i personaggi che votano la loro esperienza intanto a un principio<br />
strategico, a un principio manageriale, quin<strong>di</strong> non si affidano all'improvvisazione, mi sto riferendo ovviamente<br />
agli esempi positivi, a casi <strong>di</strong> eccellenza come l'ATL2 Montagnedoc, costituiscono un punto <strong>di</strong> riferimento.<br />
Quin<strong>di</strong> sviluppare sì i circuiti della conoscenza ma in maniera ragionata, in maniera approfon<strong>di</strong>ta,<br />
creando e pianificando a monte workshop ad hoc culturali, economici, socio-economici, turistici in grado<br />
<strong>di</strong> dare al termine turistico una semantica estesa, quin<strong>di</strong> non solo una semantica meramente mondana o<br />
meramente folcloristica ma una semantica totale in grado <strong>di</strong> generare competitività del sistema territoriale<br />
Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />
29
<strong>di</strong> riferimento. Secondo aspetto, accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l'inclusione sociale.<br />
Beh, io penso che internet non sia sufficiente per creare reti e per creare contatti, lo <strong>di</strong>co perché le<br />
migliori trattative, le migliori capacità commerciali delle gran<strong>di</strong> reti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta vengono ancora concluse<br />
magari attorno a un tavolo la sera in trattoria, questo lo potete chiedere a tutti i <strong>di</strong>rettori commerciali delle<br />
gran<strong>di</strong> aziende o perlomeno delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese piemontesi.<br />
Questo per <strong>di</strong>re che tutti questi bellissimi termini che subiamo e che ci importano, che ci<br />
suggeriscono <strong>di</strong> rivolgerci alla rete come sistema <strong>di</strong> conoscenza e come sistema <strong>di</strong> transazione non sono<br />
ancora sufficienti. Il gemellaggio prevede un contatto, io non mi immagino un gemellaggio virtuale;<br />
laddove si ab<strong>di</strong>casse a questa forma <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> scambio ovviamente verrebbe meno un principio<br />
base <strong>di</strong> qualità della vita, <strong>di</strong> conoscenza, <strong>di</strong> scambio che è alla base ovviamente dei gemellaggi.<br />
Parlo anche però <strong>di</strong> inclusione sociale, <strong>di</strong> sicurezza sociale, perché lo scambio <strong>di</strong> esperienze spesso è<br />
anche scambio <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> qualità della vita più che <strong>di</strong> tenori <strong>di</strong> vita al quale dobbiamo<br />
abituarci. Chi fa il mio mestiere sa benissimo che nell'Università parlando ai nostri giovani, che spesso<br />
vanno all'estero per migliorare la propria situazione accademica piuttosto che incrementare le proprie<br />
conoscenze, lo scambio con culture spesso è <strong>di</strong>fficile, si è sempre troppo ra<strong>di</strong>cati ad abitu<strong>di</strong>ni, soprattutto<br />
l'italiano, ad abitu<strong>di</strong>ni che spesso non riusciamo a sdoganare quando an<strong>di</strong>amo all'estero. È bene<br />
abituarsi perché intanto non si può chiedere al territorio <strong>di</strong> essere competitivo se ci abituiamo a cambiare<br />
ogni tanto mentalità; serve sicuramente più una mentalità al cambiamento che un cambiamento <strong>di</strong><br />
mentalità. La mentalità al cambiamento aiuta a crescere, la mentalità al cambiamento ci rende<br />
competitivi, la mentalità al cambiamento ci rende agili, snelli e in grado ovviamente <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare e <strong>di</strong><br />
muoverci.<br />
Presentare, e lo ripeto, una nostra maratona a New York vuol <strong>di</strong>re globalizzare un concetto locale, vuol<br />
<strong>di</strong>re rispettare i canoni tra<strong>di</strong>zionali del sistema anglosassone oggi molto <strong>di</strong> moda e presi a riferimento nel<br />
benchmarking quoti<strong>di</strong>ano, dove think global ma du local è essenziale per creare il cosiddetto villaggio<br />
globale tanto richiamato da un autorevole collega che risponde al nome <strong>di</strong> Marshall Mc Luan ma oggi <strong>di</strong><br />
fatto reso pratico da esperienza come questa.<br />
Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza. Beh, io penso che la vera Strategia Oceano<br />
Blu, come <strong>di</strong>cono i francesi <strong>di</strong> Fontainebleau, sui gemellaggi sia uscire dai modelli classici, sia portare in<br />
dote esperienze <strong>di</strong> ricerca socio-economica, occasioni <strong>di</strong> business tourism, <strong>di</strong> turismo aziendale,<br />
abbiamo notizia che in Francia il turismo aziendale abbia soprattutto in certe zone della Francia, e mi<br />
riferisco alla Costa Azzurra dove sono inse<strong>di</strong>ate alcune aziende <strong>di</strong> profumi eccellenti a ridosso dei<br />
principali centri turistici, <strong>di</strong>cevo abbiamo notizia che sul turismo aziendale si stanno vivendo delle<br />
esperienze eccellenti.<br />
Anni fa io ebbi uno studente, che in questo momento è a Roma e sta lavorando per la Regione Lazio,<br />
che fece una tesi sul turismo aziendale, sulla capacità <strong>di</strong> valutare la curiosità che può risiedere in un<br />
turista <strong>di</strong> visitare un'azienda, <strong>di</strong> visitarla da un punto <strong>di</strong> vista meramente turistico o semplicemente<br />
turistico, ma da poterla anche visitare in termini <strong>di</strong> affari.<br />
I gemellaggi ritengo che debbano capire e in<strong>di</strong>viduare se attraverso uno scambio, un semplice scambio,<br />
un evento ci sia la possibilità <strong>di</strong> generare ricchezza attraverso una pianificazione, attraverso la possibilità<br />
<strong>di</strong> contattare degli impren<strong>di</strong>tori sul territorio, <strong>di</strong> poterli far scambiare, ma soprattutto devono essere occasioni<br />
<strong>di</strong> ambasciata, userei questo termine, dove l'impren<strong>di</strong>toria locale <strong>di</strong>aloga con l'impren<strong>di</strong>toria locale<br />
del territorio <strong>di</strong> riferimento. Ecco, in questo modo io sono certo che anche la comunità locale avrebbe<br />
maggior consapevolezza dello sforzo che si fa per creare queste manifestazioni e non liquiderebbe<br />
queste manifestazioni come sol<strong>di</strong> buttati al vento, come occasioni folcloristiche come spesso, ahimé,<br />
alcuni sono abituati a fare, ma come occasione strategica per non riempirsi la bocca sempre <strong>di</strong> termini<br />
che si chiamano marketing territoriale, sviluppo locale, ma pare per dare dei risultati certi e concreti.<br />
30<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
E infine l'internazionalizzazione e la modernizzazione. Attraverso la rete dei gemellaggi si possono creare<br />
degli sportelli <strong>di</strong> internazionalizzazione alle piccole e me<strong>di</strong>e imprese, abbiamo visto che in alcuni casi<br />
faccio un esempio, visto che ho lavorato moltissimo sugli Sportelli Unici alcuni casi <strong>di</strong> eccellenza agli<br />
Sportelli Unici delle attività produttive. Ne cito uno fra tutti, Mantova; ne cito un altro, Vicenza; ne cito un<br />
altro ancora, Casale Monferrato, senza dover andare in territori lontanissimi da noi, hanno creato<br />
attraverso lo Sportello Unico un'occasione che in simbiosi con gli Assessorati al Turismo e alla Cultura<br />
creava scambio, creava non solo semplificazione del processo amministrativo ma creava occasione <strong>di</strong><br />
scambio con l'estero, creava occasione <strong>di</strong> modernità.<br />
.<br />
È vero, apriamo i giornali, il Sole 24 ORE ancora l'altro giorno parla degli Sportelli Unici come esperienze<br />
fallimentari, ma laddove si è approfittato <strong>di</strong> questo servizio non solo in termini <strong>di</strong> adempimento si sono<br />
avuti risultati eccezionali. Cito uno fra tutti: il comune <strong>di</strong> Casale Monferrato, 42 comuni che aderiscono<br />
allo Sportello Unico, convenzione con Unionfi<strong>di</strong>, le fondazioni che stanno lavorando benissimo <strong>di</strong>etro, un<br />
servizio, uno sportello presente, un portale attivo ovviamente 24 ore su 24 in grado <strong>di</strong> dare non solo<br />
un'assistenza ma <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare attraverso i gemellaggi il <strong>Comune</strong>, ma soprattutto, come <strong>di</strong>cono<br />
il Sindaco Mascherino e l'assessore Coppo, il territorio del casalese, che chi <strong>di</strong> voi ha avuto modo <strong>di</strong><br />
visitare sa benissimo che è un cuore nell'alessandrino, un territorio nel territorio, un sistema territoriale<br />
nel sistema territoriale, ebbene questo è sicuramente un esempio <strong>di</strong> eccellenza.<br />
.<br />
Quali sono allora le strategie, ovvero quali sono gli strumenti da adottare?<br />
.<br />
Beh, la creazione <strong>di</strong> reti è sicuramente importante, l'ha detto giustamente il presidente Chiabrero, l'ha<br />
detto nella sua introduzione l'assessore della Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Creare reti non vuol <strong>di</strong>re però creare<br />
cattedrali virtuali nel deserto o cattedrali del precariato virtuale, creare reti vuol <strong>di</strong>re coltivare reti <strong>di</strong><br />
relazione, vuol <strong>di</strong>re coltivare scambi, vuol <strong>di</strong>re non necessariamente pianificare iniziative attraverso i<br />
capitoli <strong>di</strong> spesa dell'amministrazione.<br />
.<br />
Io so, perché l'abbiamo verificato, che c'è un forte <strong>di</strong>namismo privato che ha interesse a investire in<br />
queste iniziative, è bene però che le amministrazioni si dotino <strong>di</strong> quella capacità <strong>di</strong> fund-raising, come<br />
<strong>di</strong>cono gli americani, <strong>di</strong> raccolta, quin<strong>di</strong> una mentalità al cambiamento che generi sul territorio.<br />
Certo, mettere mano al portafoglio è facile per tutti ma in tempi <strong>di</strong> patti <strong>di</strong> stabilità, <strong>di</strong> tagli, dove<br />
ovviamente la priorità sono le imprese che lamentano <strong>di</strong> essere pagate, lo ve<strong>di</strong>amo tutti i giorni sui<br />
giornali, ve<strong>di</strong>amo le proteste, è chiaro che se noi ragionassimo in termini prettamente economici <strong>di</strong><br />
allocazione efficiente delle risorse queste cose rischiano <strong>di</strong> finire un po' in secondo grado. È bene<br />
quin<strong>di</strong> non farle scomparire. Come? Dotandosi ovviamente <strong>di</strong> una capacità strategica.<br />
Io aborro quando spesso si <strong>di</strong>ce: “Arrivano i manager nelle amministrazioni”, credo poco, nonostante<br />
io insegni Economia e Gestione delle Imprese; io penso che servano iniezioni culturali, e culturali non<br />
intendo necessariamente formative ma <strong>di</strong> nuove mentalità, <strong>di</strong> nuove risorse, <strong>di</strong> collegamenti col<br />
sistema universitario italiano, e riferendomi al Piemonte ovviamente a quello torinese. Abbiamo vissuto,<br />
vedo qui amici e rappresentanti dell'amministrazione provinciale <strong>di</strong> Torino, un'esperienza straor<strong>di</strong>naria<br />
nel 2003 che si chiamava “Salone dello sviluppo locale”; purtroppo un'esperienza che, ahimé, non<br />
<strong>di</strong>pende da noi, non si è più ripetuta ma è un'esperienza che ci ha insegnato come la raccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong><br />
sull'esterno abbia creato un'esperienza straor<strong>di</strong>naria che tutto il mondo ci invi<strong>di</strong>ava. Bisogna anche<br />
abituarsi a quel detto latino “repetita iuvant”, perché le cose vanno anche ripetute e vanno anche<br />
sostenute. Io auspico che prima o poi qualcuno, qualche attore locale forte riprenda questa<br />
straor<strong>di</strong>naria iniziativa e ovviamente la riporti agli onori ma soprattutto ritorni a organizzare la seconda<br />
e<strong>di</strong>zione. Torni a organizzare una seconda e<strong>di</strong>zione ovviamente con questi principi, con questi<br />
principi <strong>di</strong> raccolta, <strong>di</strong> sponsorizzazione del territorio, non vista come la Vodafone che sponsorizza la<br />
Ferrari, questo non mi interessa, ma visto con la capacità <strong>di</strong> arrivare agli attori strategici del territorio.<br />
Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006 Il Gemellaggio Seconda Sessione - 10 novembre 2006<br />
31