Piergiorgio Welby: non era eutanasia. - Davide Pavani
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<strong>Piergiorgio</strong> <strong>Welby</strong>: <strong>non</strong> <strong>era</strong> <strong>eutanasia</strong>. http://www.bloggers.it/pavani/index.cfm?blogaction=permalink&id=...<br />
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giugno, 2007<br />
Ma ne ho anche per i cattolici più reazionari! Già, perché ad un'azione<br />
politicamente scorretta dei laicisti, ne hanno opposta un'altra altrettanto<br />
sbagliata.<br />
Infatti, per quanto pochi tra i cattolici abbiano avuto la faccia tosta di<br />
denunciare come <strong>eutanasia</strong> (in senso giuridico) la scelta di <strong>Welby</strong> (ma<br />
<strong>non</strong> manca chi ha addirittura parlato di suicidio volontario!), essi hanno<br />
in gen<strong>era</strong>le opposto un muro di silenzio e indignazione di fronte alle<br />
richieste di umana comprensione da parte sua. Opponendo ad esse un<br />
tanto fiero quanto inutile inorgoglimento spirituale antilaicista, si sono<br />
dimenticati di quanto afferma la propria stessa dottrina, cogliendone<br />
solo gli aspetti atti a condannare le intenzioni e senza misurarsi con<br />
quelli inerenti i metodi e le situazioni reali.<br />
A questo punto è bene ricordare ancora che, con pregevole (e a mio<br />
avviso invidiabile) tatto, il card.Martini, senza prendere posizione pro o<br />
contro chicchessìa, ha ricordato ai cristiani (e <strong>non</strong> solo) il loro stesso<br />
Magistero in materia di legittimità giuridica della rinuncia alle cure<br />
mediche sproporzionate, per cercare, io credo, di riportare la questione<br />
entro binari di discernimento e saggezza, e parlarne apertamente,<br />
smorzando gli inutili radicalismi su una questione tanto delicata quanto<br />
essenziale.<br />
La giusta attenzione posta dai cristiani alle norme giuridiche che<br />
regolano il dover essere sociale <strong>non</strong> può infatti misurarsi con le sole<br />
intenzioni di chi agisce, ma deve tenere conto dei metodi e delle<br />
conseguenze reali dell'azione, <strong>non</strong>ché delle necessità dell'agente.<br />
Condannare <strong>Welby</strong> per aver avuto l'intenzione e il desiderio di morire è<br />
un atto che spetta solo ed esclusivamente a Dio, quanto invece è<br />
consentito giudicare all'uomo (e alle sue leggi) è l'azione compiuta, la<br />
quale si commisura alla natura della realtà concreta. Ed è in questo<br />
contesto che trova legittimità il gesto desid<strong>era</strong>to da <strong>Welby</strong>,<br />
indipendentemente dalle sue stesse intenzioni.<br />
Questo è un fatto concreto che dovrebbe spingere molti cristiani ad<br />
uscire da quella scatola di moralismo radicalizzato in cui spesso si<br />
trinc<strong>era</strong>no pensando così di far fronte alle anti-catechesi del “mondo”.<br />
Sia chiaro, tuttavia, ai più progressisti, che alla Chiesa <strong>non</strong> serve un<br />
Magistero diverso da quello che ha, così come (io credo) <strong>non</strong> serve allo<br />
Stato una legislazione più permissiva su questa materia. Ad esso,<br />
piuttosto, serve una regolamentazione in grado di rendere meno<br />
ambigue possibili situazioni reali, mediante, per esempio, l'attuazione<br />
del “testamento biologico”, senza che ciò implichi il ricorso all'<strong>eutanasia</strong>.<br />
Ciò che occorre al popolo cattolico è piuttosto una più chiara<br />
conoscenza del proprio Magistero, unito ad una attenta e ragionata<br />
lettura della realtà alla quale esso si applica.<br />
In effetti, dal momento che la richiesta di <strong>Welby</strong> <strong>non</strong> <strong>era</strong><br />
giuridicamente un atto di <strong>eutanasia</strong>, senza necessariamente<br />
assecondarne le intenzioni in coscienza (cosa sulla quale nessuno può<br />
esprimersi), sarebbe stato opportuno per i cattolici manifestare con<br />
chiarezza quanto opportunistiche <strong>era</strong>no le mosse dei radicali (quelli<br />
laicisti) a fronte di una situazione che <strong>non</strong> avrebbe dovuto richiedere<br />
alcuna battaglia, ma solo un po' di ascolto, di amore cristiano e di<br />
corretta osservanza della legge.<br />
C'è stato troppo rumore e troppo silenzio.<br />
Ora, l'assoluzione dell'anestesista che fermò le cure di <strong>Piergiorgio</strong><br />
<strong>Welby</strong> e ne consentì la morte è salutata dai più con un brusio indeciso e<br />
un po' umiliato: i radicali laicisti indietreggiano con passo felpato<br />
cercando di <strong>non</strong> far notare la loro gaffe (se <strong>non</strong> <strong>era</strong> <strong>eutanasia</strong>, è chiaro<br />
che emerge la strumentalizzazione messa in atto), mentre i cattolici più<br />
conservatori si trovano di fronte a un bivio: dar torto anche alla<br />
commissione medico-deontologica e tacciarla di menzogna, oppure far<br />
finta di niente e tornare a far la guerra al “mondo” su altre questioni<br />
ancora aperte, nascondendo anche a sé stessi il proprio errore?<br />
Oppure, finalmente, cominciare a deporre le armi retoriche e a<br />
cercare soluzioni ai problemi alla luce della propria fede?<br />
La risposta giusta l'ha già data il<br />
card.Martini.<br />
Quanto al caso sofferto da Piero <strong>Welby</strong>, se<br />
qualcuno lo avesse v<strong>era</strong>mente ascoltato prima<br />
di condannarlo o di osannarlo, avrebbe potuto<br />
capire che <strong>era</strong> un semplice uomo, sofferente,<br />
che stava ineluttabilmente morendo, e che<br />
desid<strong>era</strong>va quella morte più di ogni altra cosa, proprio perché <strong>non</strong> <strong>era</strong><br />
né un vile, né un eroe.<br />
Chiesa Cattolica Italiana<br />
sito web ufficiale della<br />
Conferenza Episcopale Italiana<br />
(CEI)<br />
dottrina sociale della Chiesa<br />
Compendio della dottrina<br />
sociale della Chiesa Cattolica, a<br />
cura del Pontificio Consiglio<br />
della Giustizia e della Pace (da<br />
www.vatican.va)<br />
UCOII<br />
sito web ufficiale dell'Unione<br />
delle Comunità e delle<br />
Organizzazioni Islamiche in<br />
Italia, l'organizzazione islamica<br />
più diffusa in Italia.<br />
CO.RE.IS.<br />
Sito web della Comunità<br />
Religiosa Islamica Italiana, la<br />
più importante organizzazione<br />
di musulmani di nazionalità<br />
italiana.<br />
IslamOnline.net<br />
Sito islamico europeo in lingua<br />
inglese (The site aims to<br />
present a unified and lively<br />
Islam that keeps up with<br />
modern times in all areas. Our<br />
motto is: credibility and<br />
distinction).<br />
Musulmani d'Italia<br />
spazio virtuale di dibattito e<br />
confronto culturale sull'Islam e<br />
sui musulmani in Italia e nel<br />
mondo, per animare il senso<br />
civico e di cittadinanza tra i<br />
musulmani d'Italia.<br />
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