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Piergiorgio Welby: non era eutanasia. - Davide Pavani

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<strong>Piergiorgio</strong> <strong>Welby</strong>: <strong>non</strong> <strong>era</strong> <strong>eutanasia</strong>. http://www.bloggers.it/pavani/index.cfm?blogaction=permalink&id=...<br />

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Relazione di Nereo Tiso (diocesi<br />

di Padova) per la conferenza su<br />

"religione democrazia", Thiene<br />

(VI), 29 novembre 2006<br />

(rassegna "L'incontro" a cura<br />

dell'ass.Akwaaba)<br />

La laicità come metodo<br />

articolo tratto dalla rivista<br />

telematica Sintesi Dialettica. Al<br />

termine dell'articolo, un<br />

commento di <strong>Davide</strong> <strong>Pavani</strong>.<br />

Discorso del papa sulla laicità<br />

Pubblico qui il discorso tenuto<br />

da papa Benedetto XVI il<br />

09.12.2006 in occasione del<br />

convegno nazionale dei giuristi<br />

cattolici italiani<br />

The Iran plans<br />

inchiesta di Seymour Hersh<br />

(The New Yorker) sui piani<br />

strategici dell'amministrazione<br />

Bush contro l'Iran<br />

Islam e democrazia<br />

un punto di partenza per<br />

studiare e capire il complesso<br />

rapporto tra islam e<br />

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...e altro ancora nella sezione<br />

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attualità<br />

1 febbraio 2007 PIERGIORGIO WELBY: NON ERA EUTANASIA.<br />

Autore: <strong>Davide</strong> <strong>Pavani</strong><br />

<strong>Piergiorgio</strong> <strong>Welby</strong> <strong>non</strong> è morto per <strong>eutanasia</strong>.<br />

Ma cos'è l'<strong>eutanasia</strong>? Credo che il modo più<br />

semplice per capirlo sia chiarire bene cosa<br />

<strong>non</strong> è: “da essa [infatti] va distinta la decisione<br />

di rinunciare al cosiddetto «accanimento<br />

t<strong>era</strong>peutico», ossia a certi interventi medici<br />

[...] sproporzionati ai risultati che si potrebbero<br />

sp<strong>era</strong>re o [...] troppo gravosi [...]. In queste situazioni, quando la morte<br />

si preannuncia imminente e inevitabile, si può in coscienza «rinunciare<br />

a trattamenti che procurerebbero soltanto un prolungamento precario e<br />

penoso della vita, senza tuttavia interrompere le cure normali dovute<br />

all'ammalato in casi simili». [...] Occorre cioè valutare se i mezzi<br />

t<strong>era</strong>peutici a disposizione siano oggettivamente proporzionati rispetto<br />

alle prospettive di miglioramento. La rinuncia a mezzi straordinari o<br />

sproporzionati <strong>non</strong> equivale al suicidio o all'<strong>eutanasia</strong>; esprime piuttosto<br />

l'accettazione della condizione umana di fronte alla morte.”<br />

Chi scrive è Giovanni Paolo II, nell'enciclica Evangelium Vitae<br />

(par.65), e sembra <strong>non</strong> vi sia nelle sue parole alcun disaccordo con la<br />

sentenza che scagiona l'anestesista di Piero <strong>Welby</strong> dall'accusa di<br />

<strong>eutanasia</strong>, giacché ricorrono tutte le condizioni che individuano una<br />

rinuncia ad accanimento t<strong>era</strong>peutico accompagnata da cure palliative<br />

(che, p<strong>era</strong>ltro, sono consid<strong>era</strong>te anch'esse lecite dalla Chiesa).<br />

A partire da ciò, si possono trarre diverse riflessioni.<br />

La prima, è che il codici legali e medico-deontologici italiani includono<br />

norme sufficientemente chiare per poter distinguere i casi di <strong>eutanasia</strong><br />

da quelli di lecita rinuncia a cure mediche “sproporzionate rispetto alle<br />

prospettive di miglioramento”, la seconda è che queste norme sono in<br />

tutto coincidenti (per quanto concerne i lati giuridici della questione,<br />

quindi al di fuori del problema di coscienza dell'ammalato) con quanto il<br />

pensiero cristiano ritene legittimo, pur in virtù di una fonte legislativa<br />

fondamentale diversa (la Costituzione, anziché la “legge naturale”).<br />

Da queste due constatazioni, ne deriva un'altra a mio avviso meno<br />

piacevole: il fatto, cioè, che i radicali (tutti i radicali, compresi quelli<br />

religiosi) hanno mostrato al mondo la loro ipocrisia ancora una volta.<br />

Prima di tutto i laicisti che, strumentalizzando la sofferenza di <strong>Welby</strong> e<br />

la sua legittima pretesa di accettare la morte rinunciando a cure<br />

mediche tanto inutili quanto gravose, l'hanno trasformata in un gioco di<br />

retorica politica per favorirsi nella loro lotta in favore dell'<strong>eutanasia</strong><br />

mediante falsi sillogismi, del tipo “<strong>Welby</strong> ha il diritto di interrompere la<br />

cura e poter morire; il diritto di decidere come e quando morire è il diritto<br />

all'<strong>eutanasia</strong>; dunque difendere la causa di <strong>Welby</strong> è difendere il diritto<br />

all'<strong>eutanasia</strong>”. Ed è semplicemente falso, perché interrompere le cure,<br />

nel caso di <strong>Welby</strong> e in tanti altri casi simili al suo, è stato un atto di<br />

accettazione di una morte comunque inevitabile nelle sue cause<br />

cliniche e per gli attuali mezzi t<strong>era</strong>peutici, mentre invece l'<strong>eutanasia</strong> si<br />

qualifica per altri due aspetti (<strong>non</strong> per forza compresenti): il primo è la<br />

scelta di morire indipendentemente dalla prognosi medica, per il<br />

desiderio di eliminare al dolore (proprio o altrui) quand'anche la malattia<br />

fosse guaribile; il secondo è l'uso di mezzi atti a procurare la morte per<br />

impedirne il naturale avvento in quanto eccessivamente doloroso.<br />

Senza voler toccare qui il problema della liceità dell'<strong>eutanasia</strong> (che<br />

lascio al libero dibattito pubblico, e sulla quale mi esprimo<br />

negativamente), <strong>non</strong> posso fare a meno di rilevare quanto sia odioso il<br />

tentativo di depistare l'opinione pubblica utilizzando menzogne e mezze<br />

verità per attirala verso un obiettivo politico. Se infatti gran parte<br />

dell'opinione pubblica è ora favorevole all'<strong>eutanasia</strong> (quella v<strong>era</strong>), è<br />

anche perché è stata favorevole alla scelta di <strong>Piergiorgio</strong> <strong>Welby</strong>, gesto<br />

che i laicisti hanno voluto annunciare al mondo con il nome di<br />

<strong>eutanasia</strong>. Ma che <strong>eutanasia</strong> <strong>non</strong> <strong>era</strong> affatto!<br />

Uno Stato è laico quando:<br />

fa le leggi senza<br />

consid<strong>era</strong>re i dettami delle<br />

dottrine religiose<br />

approva leggi che tengano<br />

conto delle diverse visioni<br />

culturali presenti nella società<br />

si rimette all'identità<br />

culturale maggioritaria nel<br />

paese<br />

fa le leggi senza sottostare<br />

ad alcuna religione, ma nel<br />

rispetto del diritto naturale<br />

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and Democracy (Washington<br />

DC, USA)<br />

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America and the world. Its<br />

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1 di 3 12/08/2007 21.00


<strong>Piergiorgio</strong> <strong>Welby</strong>: <strong>non</strong> <strong>era</strong> <strong>eutanasia</strong>. http://www.bloggers.it/pavani/index.cfm?blogaction=permalink&id=...<br />

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giugno, 2007<br />

Ma ne ho anche per i cattolici più reazionari! Già, perché ad un'azione<br />

politicamente scorretta dei laicisti, ne hanno opposta un'altra altrettanto<br />

sbagliata.<br />

Infatti, per quanto pochi tra i cattolici abbiano avuto la faccia tosta di<br />

denunciare come <strong>eutanasia</strong> (in senso giuridico) la scelta di <strong>Welby</strong> (ma<br />

<strong>non</strong> manca chi ha addirittura parlato di suicidio volontario!), essi hanno<br />

in gen<strong>era</strong>le opposto un muro di silenzio e indignazione di fronte alle<br />

richieste di umana comprensione da parte sua. Opponendo ad esse un<br />

tanto fiero quanto inutile inorgoglimento spirituale antilaicista, si sono<br />

dimenticati di quanto afferma la propria stessa dottrina, cogliendone<br />

solo gli aspetti atti a condannare le intenzioni e senza misurarsi con<br />

quelli inerenti i metodi e le situazioni reali.<br />

A questo punto è bene ricordare ancora che, con pregevole (e a mio<br />

avviso invidiabile) tatto, il card.Martini, senza prendere posizione pro o<br />

contro chicchessìa, ha ricordato ai cristiani (e <strong>non</strong> solo) il loro stesso<br />

Magistero in materia di legittimità giuridica della rinuncia alle cure<br />

mediche sproporzionate, per cercare, io credo, di riportare la questione<br />

entro binari di discernimento e saggezza, e parlarne apertamente,<br />

smorzando gli inutili radicalismi su una questione tanto delicata quanto<br />

essenziale.<br />

La giusta attenzione posta dai cristiani alle norme giuridiche che<br />

regolano il dover essere sociale <strong>non</strong> può infatti misurarsi con le sole<br />

intenzioni di chi agisce, ma deve tenere conto dei metodi e delle<br />

conseguenze reali dell'azione, <strong>non</strong>ché delle necessità dell'agente.<br />

Condannare <strong>Welby</strong> per aver avuto l'intenzione e il desiderio di morire è<br />

un atto che spetta solo ed esclusivamente a Dio, quanto invece è<br />

consentito giudicare all'uomo (e alle sue leggi) è l'azione compiuta, la<br />

quale si commisura alla natura della realtà concreta. Ed è in questo<br />

contesto che trova legittimità il gesto desid<strong>era</strong>to da <strong>Welby</strong>,<br />

indipendentemente dalle sue stesse intenzioni.<br />

Questo è un fatto concreto che dovrebbe spingere molti cristiani ad<br />

uscire da quella scatola di moralismo radicalizzato in cui spesso si<br />

trinc<strong>era</strong>no pensando così di far fronte alle anti-catechesi del “mondo”.<br />

Sia chiaro, tuttavia, ai più progressisti, che alla Chiesa <strong>non</strong> serve un<br />

Magistero diverso da quello che ha, così come (io credo) <strong>non</strong> serve allo<br />

Stato una legislazione più permissiva su questa materia. Ad esso,<br />

piuttosto, serve una regolamentazione in grado di rendere meno<br />

ambigue possibili situazioni reali, mediante, per esempio, l'attuazione<br />

del “testamento biologico”, senza che ciò implichi il ricorso all'<strong>eutanasia</strong>.<br />

Ciò che occorre al popolo cattolico è piuttosto una più chiara<br />

conoscenza del proprio Magistero, unito ad una attenta e ragionata<br />

lettura della realtà alla quale esso si applica.<br />

In effetti, dal momento che la richiesta di <strong>Welby</strong> <strong>non</strong> <strong>era</strong><br />

giuridicamente un atto di <strong>eutanasia</strong>, senza necessariamente<br />

assecondarne le intenzioni in coscienza (cosa sulla quale nessuno può<br />

esprimersi), sarebbe stato opportuno per i cattolici manifestare con<br />

chiarezza quanto opportunistiche <strong>era</strong>no le mosse dei radicali (quelli<br />

laicisti) a fronte di una situazione che <strong>non</strong> avrebbe dovuto richiedere<br />

alcuna battaglia, ma solo un po' di ascolto, di amore cristiano e di<br />

corretta osservanza della legge.<br />

C'è stato troppo rumore e troppo silenzio.<br />

Ora, l'assoluzione dell'anestesista che fermò le cure di <strong>Piergiorgio</strong><br />

<strong>Welby</strong> e ne consentì la morte è salutata dai più con un brusio indeciso e<br />

un po' umiliato: i radicali laicisti indietreggiano con passo felpato<br />

cercando di <strong>non</strong> far notare la loro gaffe (se <strong>non</strong> <strong>era</strong> <strong>eutanasia</strong>, è chiaro<br />

che emerge la strumentalizzazione messa in atto), mentre i cattolici più<br />

conservatori si trovano di fronte a un bivio: dar torto anche alla<br />

commissione medico-deontologica e tacciarla di menzogna, oppure far<br />

finta di niente e tornare a far la guerra al “mondo” su altre questioni<br />

ancora aperte, nascondendo anche a sé stessi il proprio errore?<br />

Oppure, finalmente, cominciare a deporre le armi retoriche e a<br />

cercare soluzioni ai problemi alla luce della propria fede?<br />

La risposta giusta l'ha già data il<br />

card.Martini.<br />

Quanto al caso sofferto da Piero <strong>Welby</strong>, se<br />

qualcuno lo avesse v<strong>era</strong>mente ascoltato prima<br />

di condannarlo o di osannarlo, avrebbe potuto<br />

capire che <strong>era</strong> un semplice uomo, sofferente,<br />

che stava ineluttabilmente morendo, e che<br />

desid<strong>era</strong>va quella morte più di ogni altra cosa, proprio perché <strong>non</strong> <strong>era</strong><br />

né un vile, né un eroe.<br />

Chiesa Cattolica Italiana<br />

sito web ufficiale della<br />

Conferenza Episcopale Italiana<br />

(CEI)<br />

dottrina sociale della Chiesa<br />

Compendio della dottrina<br />

sociale della Chiesa Cattolica, a<br />

cura del Pontificio Consiglio<br />

della Giustizia e della Pace (da<br />

www.vatican.va)<br />

UCOII<br />

sito web ufficiale dell'Unione<br />

delle Comunità e delle<br />

Organizzazioni Islamiche in<br />

Italia, l'organizzazione islamica<br />

più diffusa in Italia.<br />

CO.RE.IS.<br />

Sito web della Comunità<br />

Religiosa Islamica Italiana, la<br />

più importante organizzazione<br />

di musulmani di nazionalità<br />

italiana.<br />

IslamOnline.net<br />

Sito islamico europeo in lingua<br />

inglese (The site aims to<br />

present a unified and lively<br />

Islam that keeps up with<br />

modern times in all areas. Our<br />

motto is: credibility and<br />

distinction).<br />

Musulmani d'Italia<br />

spazio virtuale di dibattito e<br />

confronto culturale sull'Islam e<br />

sui musulmani in Italia e nel<br />

mondo, per animare il senso<br />

civico e di cittadinanza tra i<br />

musulmani d'Italia.<br />

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La Liturgia di oggi<br />

XIX DOMENICA DEL<br />

TEMPO ORDINARIO<br />

(ANNO C)<br />

(Verde)<br />

I Lettura Sap<br />

18,3.6-9<br />

Come punisti gli<br />

avversari, così ci<br />

rendesti gloriosi,<br />

chiamandoci a te.<br />

Salmo (Sal 32)<br />

Beato il popolo che<br />

appartiene al<br />

2 di 3 12/08/2007 21.00


<strong>Piergiorgio</strong> <strong>Welby</strong>: <strong>non</strong> <strong>era</strong> <strong>eutanasia</strong>. http://www.bloggers.it/pavani/index.cfm?blogaction=permalink&id=...<br />

:: Tag: radicali italiani, cattolici, <strong>eutanasia</strong> e diritto di scelta, caso welby, piero welby, cure<br />

palliative, cardinale martini, piergiorgio welby morto, accanimento t<strong>era</strong>peutico, laicismo,<br />

piergiorgio welby<br />

:: Permalink :: 6 commenti ::<br />

6 Commenti:<br />

Per una volta che una vicenda si chiude nel modo più logico ed in fretta esprimo la mia<br />

soddisfazione.<br />

La caciara è stata troppa, <strong>non</strong> <strong>era</strong> certo <strong>eutanasia</strong> e la decisione, lo scrivo dall'esterno, di<br />

una chiesa di <strong>non</strong> concedere fun<strong>era</strong>li religiosi si è dimostrata un errore. Quanto è distante<br />

la decisione della persona <strong>Welby</strong> dalla persona Karol Woytila? Non tantissimo credo.<br />

Commento inserito da zuccherinodolce il 2 febbraio 2007 01:02<br />

Per quanto riguarda il fun<strong>era</strong>le religioso, qualcuno dice che andasse negato perché <strong>Welby</strong><br />

voleva morire (una specie di "suicidio in coscienza"), mentre qualcuno dice che la Chiesa<br />

<strong>non</strong> poteva celebrare una messa in suffragio di chi ha combattuto una battaglia politica<br />

contraria ai valori cristiani. Ciò perché all'opinione pubblica <strong>non</strong> è stata presentata la<br />

differenza tra quanto chiedeva effettivamenter <strong>Welby</strong> e l'<strong>eutanasia</strong> v<strong>era</strong> e propria (come ho<br />

scritto nel post).<br />

Ora, io mi ritengo quantomai perplesso, visto che una messa <strong>non</strong> si celebra per il solo<br />

effetto che ha o può avere sull'opinione pubblica o per come può essere interpretata o<br />

manipolata dalle frange anticlericali, anche perché, come si è visto, lo stesso accade se la<br />

messa <strong>non</strong> si celebra. Tuttavia, <strong>non</strong> mi piace esprimere giudizi e/o interpretazioni sulle<br />

scelte spirituali della Chiesa. Non sta a me e rischio di dire fesserie. La Chiesa sa quali<br />

messe deve e quali <strong>non</strong> deve celebrare.<br />

Piuttosto, ritengo alquanto bizzarro che atei e agnostici si prodighino a criticare la Chiesa<br />

per <strong>non</strong> aver celebrato una messa di suffragio, dal momento che loro stessi <strong>non</strong> credono né<br />

in Dio né nella Chiesa. Dunque, sulla base di cosa le dicono come dovrebbe comportarsi?<br />

Avrei preferito che i cattolici partecipassero con più senso d'amore cristiano alla vicenda di<br />

<strong>Welby</strong> quando ancora <strong>era</strong> in vita. Quanto al suo fun<strong>era</strong>le: è la classica vicenda pronta da<br />

strumentalizzare nell'inutile guerra tra clericali e anticlericali.<br />

Commento inserito da pavani il 2 febbraio 2007 12:02<br />

La strumentalizzazione c'è stata da tutte e due le parti. Anticlericali (<strong>non</strong> tutti) e g<strong>era</strong>rchia<br />

cattolica (<strong>non</strong> tutta) Uso volutamente g<strong>era</strong>rchia e <strong>non</strong> clericali di proposito. Come ho scritto<br />

prima giudico dall'esterno, ma la chiesa cattolica <strong>non</strong> consid<strong>era</strong> in mani<strong>era</strong> positiva<br />

l'accanimento t<strong>era</strong>peutico (terribile definizione) da decine di anni.<br />

Io <strong>non</strong> mi considero anticlericale, stimo troppo molti preti e di alcuni il rapporto va oltre la<br />

stima, ma posso accettare le ingerenze integraliste nella mia vita privata della chiesa<br />

cattolica e ultimamente anche dei nostri ultimi governi con poca distinzione di colore.<br />

<strong>Welby</strong> è morto, spero serenamente, e rispero che venga in parte dimenticato da chi <strong>non</strong> lo<br />

aveva caro durante la vita.<br />

Se mi permetti, io dissento fortemente dall'uso strillato di molte situazioni da parte dei<br />

radicali, la CEI nei suoi vertici nel negare il fun<strong>era</strong>le <strong>non</strong> ha fatto una scelta legata allo<br />

spirituale ma al secolare. Opinione mia personale e pertanto opinabile :)).<br />

Commento inserito da zuccherinodolce il 2 febbraio 2007 13:02<br />

Rispetto la tua opinione, e devo dire che in larga misura la condivido, anche se sostengo il<br />

ruolo pubblico della Chiesa.<br />

In merito alle cosidette ingerenze, infatti, ritengo sia diritto e dovere della Chiesa offrire alla<br />

società un indirizzo, che questa può essere lib<strong>era</strong> di rifutare (ovviamente): ne va della sua<br />

stessa missione sulla Terra. Se essa <strong>non</strong> manifestasse apertamente e pubblicamente il suo<br />

pensiero e se <strong>non</strong> indicasse la via giusta per i fedeli e per l'umanità, sarebbe inutile a Dio e<br />

all'uomo.<br />

Complimenti per il tuo blog a sostregno della causa Saharawi.<br />

Commento inserito da pavani il 2 febbraio 2007 17:02<br />

Siamo d'accordo su quasi tutto, possiamo litigare solo sui particolari :))<br />

Per me la differenza sta fra l'integralismo e uso un termine caro ai credenti: la<br />

testimonianza.<br />

Ci sono cattolici (o di altri credi) integralisti e altri che puntano sulla testimonianza.<br />

Simmetricamente c'è lo stesso fra chi credente <strong>non</strong> è.<br />

Ti confesso che <strong>non</strong> sopporto nessun integralismo, preferisco "litigare in letizia" piuttosto<br />

che essere d'accordo con integralisti che la pensano come me.<br />

Commento inserito da zuccherinodolce il 2 febbraio 2007 18:02<br />

Ritrovo nelle tue parole quello stesso pensiero che mi ha spinto a creare questo blog.<br />

Commento inserito da pavani il 2 febbraio 2007 18:02<br />

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Signore.<br />

II Lettura Eb<br />

11,1-2.8-19 (forma<br />

breve: Eb<br />

11,1-2.8-12)<br />

Aspettava la città il<br />

cui architetto e<br />

costruttore è Dio.<br />

Vangelo Lc<br />

12,32-48 (forma<br />

breve: Lc 12,35-40)<br />

Anche voi tenetevi<br />

pronti.<br />

3 di 3 12/08/2007 21.00

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