Vulcanologia. - Accademia Nazionale dei Lincei
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l’attività recente del cratere del lago albano di castelgandolfo 115<br />
Fig. 1. – Modello digitale del terreno dell’area laziale, con ubicazione <strong>dei</strong> principali centri vulcanici quaternari<br />
e del Lago Albano rispetto alla città diRoma.<br />
caratterizzano la fase più recente dell’attività eruttiva di tutti i distretti alcalino-potassici<br />
del Lazio. Nei Colli Albani tale fase è nota come «Epoca Idromagmatica» (De Rita et<br />
al., 1988, 1995a) edè usualmente considerata estendersi tra i 260.000 anni del cratere<br />
di Castiglione a sud di Tivoli (fig. 2) e l’eruzione dell’unità nota come Peperino Albano<br />
(o di Marino), datata con vari metodi tra ∼ 50 ka e 19 ka (Voltaggio e Barbieri, 1995).<br />
Il cratere di Albano èuncentro freatomagmatico poligenetico, costituito da crateri<br />
coalescenti disposti a formare un’ellisse con 3,5 km di diametro massimo, allungata in<br />
direzione NW-SE ed oggi occupato dal Lago Albano di Castelgandolfo, che, con i suoi<br />
175 m, èillago craterico più profondo d’Italia (fig. 3). Fino ad oggi sono state descritte<br />
e mappate cinque unità freatomagmatiche che affiorano all’interno del bordo craterico e<br />
sono separate da paleosuoli di varia entità (De Rita et al., 1987, 1988), a testimonianza<br />
di un’attività persistente nel tempo, non usuale per centri freatomagmatici di questa<br />
natura. Con l’eruzione del Peperino Albano è stata generalmente fatta coincidere la fine<br />
dell’attività del centro di Albano e <strong>dei</strong> Colli Albani in generale.<br />
Nel tempo alcune pubblicazioni hanno riportato datazioni di prodotti albani a tempi<br />
anche molto recenti, ad esempio i 7.000 anni proposti da Andretta e Voltaggio (1988).