Pensare con Freud - 2008 - Società Amici del Pensiero

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spinta, oggetto, meta – essa già comprende, nel suo movimento,
l’altro reale. Ed è una forma di legame: questo vale per qualsiasi
pulsione. La perversione, anch’essa solo degli umani, è invece
un’altra forma di legame, dove ogni soggetto deve solo abbassare
la testa, rispondere e agire a comando come un burattino o un
soldatino. Certo, quando è una folla a rispondere a comando, un
legame sociale esiste, ed è la massa, fino alla grande massa hitleriana
ritratta nel film-documentario Il trionfo della volontà di Leni
Riefenstahl (1934). La nevrosi, invece, non fa legame. Il nevrotico
è, e resta, un isolato. Questo è il suo pregio, in un certo senso.
Dopo aver visto un film di Allen, possiamo dire di qualcuno che
«è un tipo alla Woody Allen», o una battuta «alla Woody Allen»:
ma ciò è possibile solo in quanto quella comicità è stata inventata
da lui, da un «tipo» che non vuole essere un tipo. Parlare di
uomo, dopo Freud, non è più disgiungibile dal parlare della
nevrosi, essendo la nevrosi la forma del pensiero che non aderisce
al programma perverso di massificazione, e che si fa carico, come
Atlante, di portare il corpo pulsionale da qualche parte.