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giudizi individuali e collegiali - Università degli studi di Salerno

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Procedura <strong>di</strong> valutazione comparativa per la copertura <strong>di</strong> 1 posto <strong>di</strong> ricercatore<br />

universitario presso la Facoltà <strong>di</strong> Scienze della Formazione dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong><br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong> - Settore scientifico <strong>di</strong>sciplinare M-DEA/01 - Supplemento<br />

Or<strong>di</strong>nario alla G.U. (IV Serie Speciale) n. 29 del 11.04.2003<br />

Allegato n. 1 alla relazione riassuntiva compilata il 29.07.2004<br />

Can<strong>di</strong>dato Piera De Luna<br />

curriculum sintetico<br />

Simona De Luna è coor<strong>di</strong>natore tecnico-scientifico del Laboratorio Au<strong>di</strong>ovisivo "Annabella Rossi"<br />

dell' <strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong>, presso il quale ha svolto attive funzioni istituzionali <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong><br />

convegni, seminari, corsi <strong>di</strong> perfezionamento, curando altresì l' attività <strong>di</strong> ricerca a partire dal 1986.<br />

Nel 1996-97 ha tenuto seminari presso la cattedra <strong>di</strong> Antropologia culturale dell' <strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Salerno</strong> e, successivamente, presso altre <strong>Università</strong>. Dal 1994 ha collaborato intensamente alle<br />

attività delle cattedre <strong>di</strong> Antropologia culturale e Storia delle tra<strong>di</strong>zioni popolari della facoltà <strong>di</strong><br />

Magistero (poi Scienze della formazione), partecipando a varie ricerche (60% e 40%) sulla<br />

possessione <strong>di</strong>abolica in Campania, la cultura dell' invi<strong>di</strong>a, l' impatto del turismo sulla società e la<br />

cultura campana, le affabulazioni citta<strong>di</strong>ne in Campania, e così via; ha contribuito all'<br />

organizzazione <strong>di</strong> vari convegni promossi dalla stessa cattedra, alcuni dei quali da essa stessa<br />

coor<strong>di</strong>nati; ha contribuito al coor<strong>di</strong>namento e all' organizzazione <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> perfezionamento postlaurea,<br />

presso i quali ha tenuto lezioni e seminari.<br />

Simona Da Luna presenta una produzione <strong>di</strong> notevole consistenza quantitativa, costituita da<br />

saggi brevi e volumi in parte frutto <strong>di</strong> una collaborazione <strong>di</strong>fferenziata, con in<strong>di</strong>cazione chiara dell'<br />

attribuzione <strong>di</strong> ciascun autore. Tale produzione si articola in due settori importanti: al primo<br />

afferiscono i volumi, per metà circa scritti dalla can<strong>di</strong>data, La possessione <strong>di</strong>abolica (in corso <strong>di</strong><br />

stampa, ma presentato a norma <strong>di</strong> legge), Corpi senza pace e La anime perse; allo stesso tema della<br />

possessione spiritica e demonica sono de<strong>di</strong>cati altri saggi (Anime perse e corpi posseduti e Storie <strong>di</strong><br />

posseduti). Questi saggi, soprattutto quelli maggiori, solo occasionalmente <strong>di</strong>ventano ripetitivi.<br />

Al secondo settore, occupato dai temi dell' invi<strong>di</strong>a, del malocchio e della jettatura nell' Italia<br />

meri<strong>di</strong>onale, appartiene il volume La cultura dell' invi<strong>di</strong>a, anch' esso per circa metà firmato dalla<br />

can<strong>di</strong>data, e il saggio La drammatizzazione del fascino nella narrativa romantica.<br />

Simona De Luna è autrice <strong>di</strong> altri saggi minori, tra cui quello de<strong>di</strong>cato alla cultura dell' erranza<br />

nei riflessi letterari e allo charivari; la stessa ha curato la traduzione e il commento <strong>di</strong> un testo<br />

napoletano del secolo XVIII.<br />

- valutazione dei titoli e delle pubblicazioni:<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Domenico Scafoglio: Nell' attività <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> Simona De Luna è centrale<br />

l' indagine, durata molti anni, sulla possessione <strong>di</strong>abolica in Campania, un' opera <strong>di</strong> complessa e<br />

solida struttura, con la quale la can<strong>di</strong>data, avvalendosi con metodo sicuro e consapevole <strong>di</strong><br />

conoscenze <strong>di</strong>rette, autobiografie originali e <strong>di</strong> informazioni attinte da una sterminata letteratura,<br />

ha fornito contributi importanti e a momenti decisivi per la comprensione <strong>di</strong> un fenomeno poco<br />

indagato (La possessione <strong>di</strong>abolica; Corpi senza pace; Le anime perse e altri saggi minori).<br />

In un settore contiguo, la can<strong>di</strong>data aveva già condotto una lunga ricerca sulla presenza dell'<br />

ideologia fascino nella cultura meri<strong>di</strong>onale con particolare riferimento alla Campania (La<br />

cultura dell' invi<strong>di</strong>a). L' indagine, <strong>di</strong> saldo impianto teorico e metodologico, restituisce al<br />

fenomeno tutta la sua insospettata complessità, fornendo una documentazione in parte ine<strong>di</strong>ta e<br />

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nuove chiavi <strong>di</strong> lettura, sia nell' analisi minuziosa <strong>di</strong> aspetti particolari delle credenze e delle<br />

pratiche rituali, sia nei momenti <strong>di</strong> sintesi e <strong>di</strong> riflessione teorico-metodologica.<br />

L' attenzione ai testi letterari, che connota gli interessi scientifici della can<strong>di</strong>data, ha modo <strong>di</strong><br />

esercitarsi proficuamente nella presentazione e traduzione <strong>di</strong> un manoscritto in <strong>di</strong>aletto del<br />

secolo XVIII, L' anno de li trivole, mentre il saggio La poesia dell' erranza (premesso a un<br />

volume da essa stessa curato) costruito con cifre antropologiche, apre un <strong>di</strong>verso orizzonte <strong>di</strong><br />

interessi tematici e teorico-metodologici. L' esposizione presenta costantemente qualità <strong>di</strong><br />

chiarezza, eleganza ed efficacia.<br />

I percorsi <strong>di</strong> ricerca della can<strong>di</strong>data <strong>di</strong>segnano pertanto il profilo competente <strong>di</strong> una <strong>stu<strong>di</strong></strong>osa<br />

capace <strong>di</strong> organizzare <strong>di</strong>scorsi critici <strong>di</strong> indubbia freschezza, in maniera originale e brillante.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Maria Domenica Combi: Simona De Luna presenta un numero consistente<br />

<strong>di</strong> lavori, costituiti da saggi minori e quattro volumi, scritti in collaborazione, ma con parti<br />

<strong>di</strong>stinte. La maggior parte <strong>di</strong> essi converge su due filoni, la possessione spiritica e <strong>di</strong>abolica e la<br />

cultura dell' invi<strong>di</strong>a nell' Italia meri<strong>di</strong>onale.<br />

La possessione <strong>di</strong>abolica è un ponderoso volume che - limitando il <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o alle parti firmate<br />

dalla can<strong>di</strong>data - vuole essere un lavoro complessivo, organico e definitivo su un fenomeno su<br />

cui esiste una scarsa letteratura antropologica. La possessione è stata indagata in Campania per<br />

lo più <strong>di</strong>rettamente, con ampi riferimenti comparativi e storici, e ha dato vita a un' opera <strong>di</strong><br />

ampio respiro, che associa una vasta competenza documentaria a una ottima tessitura<br />

concettuale, e arricchisce l' approccio antropologico con aperture significative verso altri campi<br />

<strong>di</strong>sciplinari. La stessa ricchezza e densità del materiale documentario collocato in soli<strong>di</strong> quadri<br />

interpretativi si ritrovano negli altri scritti, solo in piccola parte ripetitivi, de<strong>di</strong>cati allo stesso<br />

tema (come Anime perse e corpi posseduti; Corpi senza pace; Le anime perse). Simona De<br />

Luna si è anche occupata <strong>di</strong> altri temi, ponendo nuove domande alla vasta documentazione sul<br />

malocchio, che arricchisce <strong>di</strong> nuovo materiale, <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto, integrando i dati con una<br />

ricchezza <strong>di</strong> nuove interpretazioni specifiche e pregevoli riflessioni teoriche (La cultura dell'<br />

invi<strong>di</strong>a; La drammatizzazione del fascino).<br />

L’originalità dell' approccio della can<strong>di</strong>data è verificabile anche in altri scritti, come quando<br />

legge in chiave antropologica il noma<strong>di</strong>smo <strong>di</strong> una generazione attraverso la biografia e la<br />

poesia <strong>di</strong> uno scrittore (La poesia dell' erranza) o traduce e commenta, anche con interesse<br />

letterario e filologico, un testo settecentesco (L' anno de li trivole).<br />

Il profilo della can<strong>di</strong>data è, conclusivamente, quello <strong>di</strong> una <strong>stu<strong>di</strong></strong>osa matura, che ha già dato<br />

consistenti contributi <strong>di</strong> qualità.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Franca Romano: Dei lavori della can<strong>di</strong>data Simona De Luna La cultura<br />

dell' invi<strong>di</strong>a, che per circa metà le appartiene, è il frutto <strong>di</strong> una costruzione equilibrata e sapiente<br />

che amalgama conoscenze <strong>di</strong>rette e altro materiale documentario e letterario nel proposito <strong>di</strong><br />

fare il punto su un complesso <strong>di</strong> credenze e pratiche che rientrano in quella che si <strong>di</strong>ce l' invi<strong>di</strong>a<br />

istituzionalizzata. La trama dei riferimenti, anche storici, è amplissima, come vasta è la<br />

conoscenza della letteratura sull' argomento; l' analisi, che opera in dettaglio e in profon<strong>di</strong>tà,<br />

conduce a risultati nuovi e convincenti.<br />

Accanto a quest' opera, <strong>di</strong> salda fattura classica, rigorosa e ben strutturata, si colloca La<br />

possessione <strong>di</strong>abolica. Preceduto da altri due volumi (Corpi senza pace e Le anime perse),<br />

questo testo - per la parte attribuita alla can<strong>di</strong>data - presenta altrettanta accuratezza <strong>di</strong> fattura,<br />

vastità e originalità documentaria e analitica, ma lascia uno spazio notevole alle voci e ai volti<br />

dei protagonisti e <strong>degli</strong> altri attori, costituendosi come un' opera ampia e complessa, ricca <strong>di</strong><br />

aperture trans<strong>di</strong>sciplinari, <strong>di</strong> accertamenti empirici e <strong>di</strong> implicazioni teoriche, che si <strong>di</strong>stendono<br />

su una trama espositiva-narrativa <strong>di</strong> indubbia efficacia, pregnanza e raffinatezza.<br />

Finezza <strong>di</strong> analisi e originalità <strong>di</strong> risultati caratterizzano anche gli scritti minori, come quello<br />

sulla Drammatizzazione del fascino, che approfon<strong>di</strong>sce tematiche già annunciate in La cultura<br />

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dell' invi<strong>di</strong>a, le Storie <strong>di</strong> possessione <strong>di</strong>abolica, che riprende e arricchisce aspetti <strong>degli</strong> scritti<br />

sulla possessione <strong>di</strong>abolica e altri saggi (come L' anno de li trivole, la poesia dell' erranza) che<br />

vanno in altre <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong> ricerca.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o collegiale :<br />

La produzione scientifica della can<strong>di</strong>data è <strong>di</strong> notevole consistenza quantitativa e qualitativa ed<br />

associa ad una vasta competenza documentaria una attenta tessitura concettuale. I temi della<br />

possessione <strong>di</strong>abolica e della cultura dell’invi<strong>di</strong>a sono affrontati con metodo sicuro, che approda a<br />

risultati pienamente convincenti.<br />

prima prova scritta:<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Domenico Scafoglio: Il lavoro della can<strong>di</strong>data procede secondo uno sviluppo<br />

<strong>di</strong>acronico, cogliendo efficacemente il mo<strong>di</strong>ficarsi nel tempo del pensiero antropologico in<br />

relazione a uno dei suoi temi <strong>di</strong> indubbia centralità, con rapi<strong>di</strong> ma efficaci riferimenti al quadro<br />

storico. Buona la strategia espositiva, vivace e a momenti brillante il linguaggio.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Maria Domenica Combi: La can<strong>di</strong>data ha in<strong>di</strong>viduato un percorso, conciso ma<br />

corretto, che parte dall’evoluzionismo per arrivare al neo-colonialismo e che descrive con tratti<br />

sicuri e padronanza delle tematiche la nascita e la fine della “figura” antropologica del selvaggioprimitivo.<br />

De Luna ottiene un duplice risultato: da un lato, quello <strong>di</strong> descrivere il periodo <strong>di</strong> formazione della<br />

<strong>di</strong>sciplina, dall’altro lato, quello <strong>di</strong> proporre l’analisi critica che tali termini/soggetti implicano. La<br />

scoperta dell’altro in contrapposizione al noi, o il mancato incontro con l’altro, è narrata attraverso<br />

una scrittura efficace e personale che conferma il controllo teorico della tematica affrontata e<br />

l’originalità dello sguardo unita al piacere <strong>di</strong> giocare con le parole.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Franca Romano: Il lavoro della can<strong>di</strong>data affronta con efficacia critica ed<br />

espositiva la tematica su “selvaggi” e “primitivi” nell’antropologia dell’Ottocento e del Novecento.<br />

Con una prosa fluida, chiara ed elegante vengono acutamente esplorati i più importanti no<strong>di</strong> teorici<br />

e metodologici della storia <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> antropologici, dal trionfo del colonialismo al<br />

neocolonialismo e alle nuove politiche <strong>di</strong> acculturazione.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o collegiale: La can<strong>di</strong>data <strong>di</strong>segna con tratti sicuri, padronanza delle tematiche e pertinenza<br />

delle argomentazioni il tratto importante della storia dell’antropologia in<strong>di</strong>cato dal tema proposto.<br />

All’originalità dello sguardo e al controllo teorico si associano le qualità <strong>di</strong> una scrittura efficace e<br />

personale.<br />

seconda prova scritta:<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Domenico Scafoglio: La can<strong>di</strong>data indulge a un descrittivismo <strong>di</strong> buona lega<br />

che restituisce una sorta <strong>di</strong> poetica della vita <strong>di</strong> una comunità; ma la trama concettuale è solida e i<br />

dettagli sono sottoposti ad un’analisi che conferisce ad essi senso e profon<strong>di</strong>tà.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Maria Domenica Combi: Il non facile compito <strong>di</strong> sostituire le immagini con il<br />

racconto è stato efficacemente superato da Piera De Luna. No<strong>di</strong> teorici sostengono infatti la<br />

descrizione della trama <strong>di</strong> “Yaaba” del regista Idrissa Onedrago del Burkina Faso: il maschile e il<br />

femminile, l’incontro intergenerazionale, la figura della strega come “alterità controllata”, ai<br />

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margini della comunità. Il rapporto tra l’anziana Sana e Bila è il pretesto per interrompere un<br />

isolamento personale –<strong>di</strong> colei che non viene chiamata-, ma anche per descrivere piacevolezze e<br />

intrighi delle relazioni <strong>di</strong> una piccola comunità africana.<br />

Narrazione efficace è anche quella dell’ambiguità della rete relazionale femminile tra complicità e<br />

mal<strong>di</strong>cenze, tra pettegolezzi e solidarietà. Ne emerge la descrizione <strong>di</strong> una comunità vivace che nel<br />

il rapporto tra Sana, la “nonna”, e Bila, “il bambino”, allude alle reticenze sociali prodotte dal<br />

cambiamento culturale in atto.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Franca Romano: L’analisi del film etnografico “Yaaba” offre un’ottima e<br />

puntuale ricostruzione del contesto socio-culturale sia del regista Idrissa Onedraogo che della<br />

piccola comunità africana presa in esame. La can<strong>di</strong>data sottolinea con padronanza <strong>di</strong> strumenti<br />

teorici e metodologici propri anche dell’antropologia visiva, la ricca trama narrativa del<br />

documentario, cogliendo, con grande sensibilità e vivacità espressiva, personaggi dentro e fuori i<br />

margini, con uno sguardo privilegiato a tematiche fondamentali del pensiero antropologico:<br />

“l’alterità controllata” della strega, la capacità trasgressiva del bambino, la trasmissione orale dei<br />

saperi genealogici femminili.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o collegiale: La can<strong>di</strong>data traduce efficacemente le immagini in racconto, ricostruendo,<br />

attraverso l’utilizzazione sapiente <strong>di</strong> un film etnografico, la vita <strong>di</strong> una piccola comunità africana, e<br />

dando prova <strong>di</strong> una piena padronanza <strong>di</strong> strumenti teorici e metodologici.<br />

prova orale:<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. prof. Domenico Scafoglio: Nella <strong>di</strong>scussione sulle prove scritte la can<strong>di</strong>data<br />

<strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> conoscere in profon<strong>di</strong>tà gli argomenti trattati e <strong>di</strong> saper associare alla consapevolezza<br />

critica ottime capacità espositive, che rendono efficaci le sue annotazioni.<br />

Anche nella <strong>di</strong>scussione sulle pubblicazioni la can<strong>di</strong>data conferma la sua buona preparazione<br />

teorica e metodologica.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Maria Domenica Combi: La can<strong>di</strong>data <strong>di</strong>scute i temi trattati nelle due prove<br />

scritte <strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> possedere conoscenze vaste e approfon<strong>di</strong>te e colloquiando con la<br />

commissione in maniera intelligente e brillante. Nella <strong>di</strong>scussione sulle pubblicazioni illustra in<br />

maniera chiara e convincente il suo metodo e le sue idee.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o del prof. Franca Romano: La can<strong>di</strong>data nella <strong>di</strong>scussione approfon<strong>di</strong>sce gli argomenti<br />

trattati nelle due prove , mostrando <strong>di</strong> saper recepire criticamente le osservazioni della<br />

commissione. La stessa capacità <strong>di</strong> esplicitare e chiarire i fondamenti del suo metodo e le sue<br />

procedure <strong>di</strong> analisi la can<strong>di</strong>data <strong>di</strong>mostra nella <strong>di</strong>scussione sulle pubblicazioni.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o collegiale : La can<strong>di</strong>data <strong>di</strong>mostra la sua piena maturità scientifica <strong>di</strong>scutendo con<br />

competenza ed efficacia sulle argomentazioni delle due prove scritte e sui fondamenti del suo<br />

metodo e delle sue idee.<br />

- <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o complessivo della commissione:<br />

Le due prove scritte e orali e la produzione scientifica del can<strong>di</strong>dato certificano la sua piena maturità<br />

scientifica. In particolare la commissione ha apprezzato la consistenza qualitativa e quantitativa dei suoi<br />

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lavori, la competenza documentaria, l’originalità <strong>degli</strong> approcci e l’eleganza del linguaggio e della<br />

scrittura.<br />

La Commissione:<br />

prof. Domenico Scafoglio ___________________________________________<br />

prof. Maria Domenica Combi ___________________________________________<br />

prof. Franca Romano ___________________________________________<br />

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