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giudizi individuali e collegiali - Università degli studi di Salerno

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Procedura <strong>di</strong> valutazione comparativa per la copertura <strong>di</strong> un posto <strong>di</strong> professore or<strong>di</strong>nario<br />

presso la Facoltà <strong>di</strong> LINGUE E LETTERATURE STRANIERE dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Salerno</strong> - Settore scientifico <strong>di</strong>sciplinare L17C- Supplemento Or<strong>di</strong>nario alla G.U. della<br />

Repubblica Italiana (IV Serie Speciale) n. 30 del 13/4/2001<br />

Allegato n. 1 alla relazione riassuntiva compilata il 17 settembre 2002<br />

Can<strong>di</strong>dato A Prof. Marco Cipolloni<br />

Curriculum sintetico<br />

Marco Cipolloni ha conseguito il titolo <strong>di</strong> Dottore <strong>di</strong> ricerca in Iberistica nel 1993, è stato<br />

ricercatore <strong>di</strong> Lingua e letteratura spagnola presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Torino dal 1995 al 1998, e dal<br />

1998 è professore associato <strong>di</strong> Lingua Spagnola presso la Facoltà <strong>di</strong> Economia dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />

Brescia. Ha collaborato a vari progetti <strong>di</strong> ricerca.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giuseppe Di Stefano:<br />

L’insieme della produzione scientifica del can<strong>di</strong>dato attesta doti mature <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso<br />

fortemente attratto dalle indagini sulle problematiche culturali ed ideologiche, condotte con<br />

agguerrita attrezzatura <strong>di</strong> metodo e dottrina.<br />

Queste peculiarità <strong>di</strong> interessi e strumenti caratterizzano anche le pubblicazioni considerabili<br />

pertinenti al settore scientifico-<strong>di</strong>sciplinare oggetto del presente concorso, rivolte a indagini e<br />

riflessioni e proposte sul tradurre e su traduzioni in ambito letterario, con alcune dense e<br />

informatissime esplorazioni nel versante cinematografico e del doppiaggio, incluse nel volume<br />

Lingue <strong>di</strong> celluloide. Il can<strong>di</strong>dato ha anche tradotto, soprattutto testi saggistici, come risulta dall’<br />

elenco delle sue pubblicazioni.<br />

Lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o della traduzione letteraria si centra essenzialmente sulle versioni che León Felipe<br />

e Borges fecero <strong>di</strong> poesie <strong>di</strong> Whitman, analizzate in dettaglio e acutamente nel volume Tra Self e<br />

Yo, dove riceve lucida evidenza il procedere opposto – e in qualche momento polemico – dei due<br />

traduttori: Felipe trascende le ra<strong>di</strong>ci storico-artistiche dei testi per esaltarne “le qualità metastoriche,<br />

mitiche ed eroiche”, mentre Borges dà rilevanza alle “matrici ascetiche e protestanti”<br />

dell’americano. In queste indagini, come negli articoli su Martì traduttore <strong>di</strong> Emerson e su Guillén e<br />

Luzi in rapporto a una prosa <strong>di</strong> Bilenchi, è la vicenda dei co<strong>di</strong>ci ideologico-culturali che si<br />

incrociano, e il più delle volte vengono rielaborati o sostituiti, quella che preme al can<strong>di</strong>dato<br />

rilevare e commentare, piuttosto che il versante più prettamente linguistico. Sotto tale secondo<br />

aspetto la produzione considerata pertinente in questa sede e testé citata appare come una<br />

<strong>di</strong>ramazione, brillante certamente e solida, dei predominanti interessi allusi in esor<strong>di</strong>o. Il che<br />

potrebbe anche configurarsi ora e qui come un limite se non contribuisse a sfaccettare una<br />

comunque indubbia matura coerenza dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso, che trova rispondenza anche nei titoli previsti<br />

dall’articolo 4, comma 4, del D.P.R. n. 117/2000.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Pierluigi Crovetto:<br />

Attualmente professore associato <strong>di</strong> Spagnolo. Lingua e traduzione presso la Facoltà <strong>di</strong> Economia<br />

dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Brescia, il Can<strong>di</strong>dato è, a <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o <strong>di</strong> chi scrive, tra i più promettenti giovani<br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong>osi dell’Accademia italiana. La sua formazione <strong>di</strong> comparatista (lauree in letteratura inglese e<br />

letteratura spagnola e ispanoamericana), i suoi interessi nei campi della storia delle idee (<strong>di</strong> rilievo il<br />

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volume Il sovrano e la corte nelle cartas della Conquista e soprattutto la monografia Tra memoria<br />

apostolica e racconto profetico che affronta i temi del messianismo <strong>di</strong> stampo gioachimita nella<br />

rilettura <strong>degli</strong> eventi della conquista da parte dei francescani dell’Or<strong>di</strong>ne riformato presenti in<br />

Nuova Spagna a partire dal 1524), della storia del cinema spagnolo e ispanoamericano, la recente<br />

vocazione ecdotica che gli è valsa l’affidamento da parte della prestigiosa collana Archives della<br />

monumentale e<strong>di</strong>zione del teatro <strong>di</strong> Miguel Angel Asturias, le frequenti incursioni nel campo della<br />

storia contemporanea spagnola (si vedano, a es., gli <strong>stu<strong>di</strong></strong> sulla transizione dal franchismo alla<br />

democrazia) <strong>di</strong>mostrano la versatilità dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso e una notevolissima alacrità scientifica. Per<br />

quanto tocca i temi ricompresi nella presente valutazione comparativa, meritano <strong>di</strong> vernir<br />

menzionati lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o Tra self e yo: León Felipe e Borges traduttori <strong>di</strong> Song of Myself <strong>di</strong> W.<br />

Whitman, che esamina a partire da uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o comparato una doppia avventura traduttiva su un<br />

classico della letteratura nordamericana, Lingue <strong>di</strong> celluloide: la Spagna e lo spagnolo nel cinema<br />

italiano che sonda da una prospettiva linguistica la presenza stilizzata (e deformata) <strong>di</strong> uno<br />

stereotipo negativo nella cultura italiana, lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o dei processi <strong>di</strong> paro<strong>di</strong>zzazione linguistica in<br />

Linguaggi pseudospecialistici, i recenti contributi lessicografici (a es. Della transizione linguistica:<br />

cinema me<strong>di</strong>a e parole nuove tra storia, psicologia sociale e lessicografia, in “Spagna<br />

contemporanea”, 19, 2001). A questo va aggiunta la pratica traduttiva del can<strong>di</strong>dato. Di rilievo il<br />

confronto con un testo assai impegnativo dello spagnolo Juan Benet. Quanto basta, in definitiva, per<br />

ritenere il can<strong>di</strong>dato meritevole <strong>di</strong> ricoprire una cattedra <strong>di</strong> prima fascia <strong>di</strong> Spagnolo. Lingua e<br />

traduzione.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giovanbattista De Cesare:<br />

In possesso <strong>di</strong> solide basi formative (due lauree, abilitazione all’insegnamento, dottorato <strong>di</strong><br />

ricerca in Iberistica), il can<strong>di</strong>dato, ricercatore dal 1995 e associato <strong>di</strong> Lingua spagnola dal 1998, ha<br />

svolto una intensa attività <strong>di</strong>dattica in più <strong>di</strong>scipline del settore iberistico in università e istituzioni<br />

culturali italiane e straniere.<br />

Le sue circa 150 pubblicazioni (tra monografie, saggi, traduzioni, contributi recensioni e<br />

note) testimoniano una eccezionale ricchezza <strong>di</strong> interessi culturali e scientifici che si articolano su<br />

tre percorsi principali riguardanti gli <strong>stu<strong>di</strong></strong> sulla traduzione e le traduzioni, il linguaggio profetico e<br />

l’America e il cinema nel rapporto con la letteratura e con la storia. Altri filoni <strong>di</strong> indagine<br />

interessano la scrittura aforistica, il Settecento, Cervantes, Asturias, la lettura e l’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> testi. Il<br />

problema del tradurre e del linguaggio cinematografico sono affrontati in accurate analisi critiche<br />

(si vedano i volumi Tra Self e Yo: León Felipe e Borges traduttori <strong>di</strong> “Song of Myself” e Lingue <strong>di</strong><br />

celluloide: la Spagna e lo spagnolo nel cinema italiano… e i vari altri saggi sull’argomento) che<br />

per un verso tengono conto del peso specifico dell’autore tradotto e, per altro verso, <strong>di</strong>scriminano<br />

gli esiti dell’operazione traduttoria a seconda dell’ambito culturale <strong>di</strong> appartenenza del traduttore,<br />

del suo bagaglio formativo ed intellettuale. In altri termini, l’intreccio <strong>di</strong> lingua, storia e cultura è a<br />

base dell’esito felice del tradurre. Gli scritti riguardanti la traduzione del cinema spagnolo in Italia,<br />

in linea con questa tesi, rappresentano delle eccellenti riflessioni teoriche condotte su materiali<br />

specifici. Le cinque traduzioni <strong>di</strong> cui è autore documentano la frequentazione linguistica del<br />

can<strong>di</strong>dato e rappresentano un efficace corollario delle personali riflessioni teoriche. La monografia<br />

Tra memoria apostolica e racconto profetico (oltre 500 pagine corredate da una ricchissima e<br />

pregevole bibliografia) testimonia eru<strong>di</strong>zione e conoscenze vastissime e attraversa due secoli <strong>di</strong><br />

storia del Nuovo Mondo raccontando con lucido acume critico l’incidenza nella storia d’America<br />

del francescanesimo, e della prosa francescana, fino al terzo decennio del Seicento, quando col<br />

<strong>di</strong>ffondersi del gusto barocco, la scrittura dei missionari finisce per ristagnare tra retorica<br />

agiografica e <strong>di</strong>alettica apologetica.<br />

Il volume Il sovrano e la corte nelle “cartas”della conquista offre, attraverso l’analisi delle<br />

“cartas”, un panorama storico pregnante del rapporto tra il Sovrano e il Nuovo Mondo dagli anni<br />

della conquista all’avvio della colonia (1561-1592).<br />

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Il can<strong>di</strong>dato Marco Cipolloni, insieme all’ampiezza <strong>degli</strong> interessi <strong>di</strong>dattici e scientifici<br />

felicemente espressi nelle pubblicazioni presentate, specialmente nella gran parte <strong>di</strong> esse<br />

perfettamente pertinente con la presente valutazione comparativa, mostra intelligenza critica ed<br />

eru<strong>di</strong>zione eccezionali. Pertanto, con vivo compiacimento, lo si ritiene largamente meritevole <strong>di</strong><br />

ricoprire la cattedra <strong>di</strong> Lingua spagnola.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Antonio Gargano:<br />

Il prof. Cipolloni presenta una produzione scientifica ampia e poliedrica, la quale, pur non<br />

essendo esente da concreti pericoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione, rivela tuttavia alcuni nuclei d’indagine<br />

maggiormente compatti, che testimoniano della indubbia vivacità culturale e dell’intelligenza critica<br />

del can<strong>di</strong>dato. Tali sono, <strong>di</strong>fatti, il settore <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> sulla traduzione, quello sul cinema e quello<br />

relativo ad alcuni generi <strong>di</strong>scorsivi collegati al fenomeno storico della conquista del Nuovo Mondo.<br />

Nel primo dei tre settori in<strong>di</strong>cati, accanto a una serie <strong>di</strong> più brevi contributi, si <strong>di</strong>stingue lo<br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong>o de<strong>di</strong>cato al confronto delle due traduzioni d’autore <strong>di</strong> Song of Myself: quella <strong>di</strong> León Felipe<br />

(1941) e quella contenuta nell’antologia <strong>di</strong> Borges (1969). Una pari <strong>di</strong>ligenza si ritrova nel volume<br />

Lingue <strong>di</strong> celluloide, dove il can<strong>di</strong>dato raccoglie scritti <strong>di</strong>versi che, come egli stesso in<strong>di</strong>ca,<br />

rappresentano il “provvisorio bilancio <strong>di</strong> oltre un anno <strong>di</strong> viaggi attorno alla galassia del cinema<br />

spagnolo e della sua fortuna da noi” (p.6).<br />

Ancora al cinema, ai rapporti che esso intrattiene sia con la letteratura che con concreti<br />

eventi storici, è de<strong>di</strong>cato il secondo dei settori in<strong>di</strong>cati, dove –a titolo esemplificativo- possono<br />

segnalarsi i concisi capitoli che formano il volumetto sul cinema <strong>di</strong> Carlos Saura e della presenza in<br />

esso <strong>di</strong> Goya e Borges, oppure l’esteso saggio su “Cien años de soledad. Cinema e letteratura in<br />

America Latina”, per i rapporti tra letteratura e cinema latinoamericano; e, infine, i ben documentati<br />

lavori sulla “<strong>di</strong>fficile contemporaneità del cinema spagnolo” e “sull”immagine dell’Europa orientale<br />

e dei comunisti nei film <strong>di</strong> guerra spagnoli (e italiani)”.<br />

È, comunque, nell’ultimo dei tre settori in<strong>di</strong>cati dove il can<strong>di</strong>dato raggiunge i risultatri più<br />

convincenti. Di particolare rilievo risulta, in tal senso, l’ampia monografia sul profetismo nella<br />

produzione storiografica francescana relativa alla conquista spirituale della Nuova Spagna, dove il<br />

prof. Cipolloni, “combinando gli strumenti dell’analisi letteraria con in meto<strong>di</strong> della historia de<br />

ideas”, ha inteso “ricostruire da un osservatorio privilegiato la mentalità della Conquista e le<br />

strategie culturali utilizzate dai francescani per incorporare le cosas del Nuovo Mondo alla storia e<br />

alla geografia della salvezza” (p. 13). D’impegno minore, ma <strong>di</strong> pari interesse, risultano, nel<br />

medesimo settore <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>, sia la raccolta antologica delle lettere “dalle In<strong>di</strong>e e sulle In<strong>di</strong>e”<br />

in<strong>di</strong>rizzata dai conquistadores ai sovrani, preceduta da una ricca introduzione (pp. 7-73), sia la serie<br />

<strong>di</strong> più brevi contributi su alcuni episo<strong>di</strong> del rapporto tra Genova e la cultura genovese, da un lato, e<br />

la scoperta e conquista delle In<strong>di</strong>e occidentali, dall’altro.<br />

Se si prescinde dai tre fondamentali settori finora rassegnati, più <strong>di</strong>fficile risulta rintracciare ed<br />

evidenziare omogenee e coerenti linee <strong>di</strong> ricerca nei pur numerosi <strong>stu<strong>di</strong></strong> che il prof. Cipolloni de<strong>di</strong>ca<br />

ad autori ed opere della letteratura spagnola e latinoamericana. Agli isolati scritti sul Lazarillo, su<br />

Gracián, su Sánchez Ferlosio e Muñoz Molina, possano comunque contrapporsi filoni <strong>di</strong> ricerca<br />

maggiormente strutturati come i tre contributi sulla scrittura aforistica in Cervantes, Azorín e<br />

Gómez de la Serna; quelli che indagano alcuni episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> cervantismo novecentesco; e, infine, quelli<br />

de<strong>di</strong>cati a M. A. Asturias.<br />

Particolarmente vasta risulta l’attività del prof. Cipolloni come traduttore (ve<strong>di</strong> elenco delle<br />

pubblicazioni). Degna <strong>di</strong> segnalazione è anche la sua attività <strong>di</strong> recensore.<br />

Il costante e cospicuo impegno rivolto all’indagine su molteplici aspetti della cultura iberica<br />

consente <strong>di</strong> ritenere il can<strong>di</strong>dato meritevole <strong>di</strong> considerazione ai fini della presente valutazione<br />

comparativa. Ottimo il curriculum anche sotto il profilo <strong>di</strong>dattico e, più in generale, per gli altri<br />

titoli previsti dall’art. 4, comma 4, del DPR n. 117/2000.<br />

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Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giovanna Calabrò:<br />

Il prof. Marco Cipolloni, ricercatore dal 1995 al 1998 presso l’università <strong>di</strong> Torino è<br />

<strong>di</strong>ventato professore associato <strong>di</strong> Lingua spagnola dal 1998 presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Brescia;<br />

attualmente ricopre per supplenza l’incarico <strong>di</strong> insegnamento <strong>di</strong> Lingue e letterature<br />

ispanoamericane presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Genova e <strong>di</strong> Lingua spagnola presso l’<strong>Università</strong> Cattolica<br />

del Sacro Cuore (sede <strong>di</strong> Brescia). La sua formazione e i suoi titoli <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o (laurea in Scienze<br />

politiche e in Lettere, Dottorato <strong>di</strong> ricerca in Iberistica, abilitazione all’insegnamento per le classi<br />

Filosofia e scienza dell’educazione e Psicologia sociale e pubbliche relazioni) evidenziano una<br />

preparazione umanistica <strong>di</strong> ampio respiro <strong>di</strong> taglio storico, filosofico, sociologico. Dall’esame del<br />

suo curriculum, nel quale si documenta ottimamente il suo generoso impegno <strong>di</strong>dattico e il suo<br />

<strong>di</strong>namismo culturale nel promuovere scambi con l’estero, progetti <strong>di</strong> ricerca, traduzioni <strong>di</strong> opere<br />

spagnole e ispanoamericane, contatti e collaborazioni con case e<strong>di</strong>trici e riviste, se ne ricava<br />

un’immagine positiva <strong>di</strong> saggista, traduttore, <strong>di</strong>datta meritevole <strong>di</strong> considerazione.<br />

Il can<strong>di</strong>dato presenta una vasta e multiforme produzione realizzata nel corso <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong><br />

un decennio che affronta numerosi temi a cavallo tra America e Spagna, tra lingua, storia,<br />

letteratura e storia della cultura, composta <strong>di</strong> volumi, numerose recensioni, saggi apparsi su riviste<br />

nazionali, in atti <strong>di</strong> convegni, in volumi miscellanei.<br />

A ben vedere si tratta <strong>di</strong> una produzione molto variegata, che testimonia una vivacissima<br />

curiosità intellettuale e una vocazione enciclope<strong>di</strong>ca, con qualche rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersività, all’interno<br />

della quale si <strong>di</strong>stinguono comunque alcuni filoni <strong>di</strong> ricerca: cospicuo per passione e generosità <strong>di</strong><br />

testimonianze è quello de<strong>di</strong>cato al cinema <strong>di</strong> cui il can<strong>di</strong>dato esamina la <strong>di</strong>mensione linguistica e<br />

interculturale oltre che la fenomenologia tematica e ideologica; rilevante il capitolo de<strong>di</strong>cato alle<br />

relazioni tra cultura americana e cultura della madrepatria, a partire dal momento fondativo della<br />

conquista a proposito della quale il can<strong>di</strong>dato privilegia indagini che si muovono tra etnografia e<br />

ideologia politica ricostruendo con perizia il ruolo <strong>degli</strong> or<strong>di</strong>ni francescani nella trasmissione della<br />

cultura in<strong>di</strong>gena o l’immagine del potere a confronto con la realtà della conquista; minore, a<br />

paragone del prioritario interesse <strong>di</strong>mostrato verso gli ambiti sunnominati, l’interesse verso le cose<br />

più squisitamente spagnole e particolarmente verso le questioni <strong>di</strong> indole letteraria. Ci riferiamo ai<br />

lavori sull’ideologia barocca, sul Lazarillo de Tormes e su Gracián, precipuamente intenti a<br />

<strong>di</strong>segnare le strutture ideologiche soggiacenti, confinando sullo sfondo questioni <strong>di</strong> interpretazione e<br />

valorizzazione dello specifico statuto letterario dei testi stessi.<br />

Assai apprezzabili sono i lavori sulla traduzione nei quali il Cipolloni fa sfoggio ancora una<br />

volta <strong>di</strong> un ampio ventaglio <strong>di</strong> interessi e <strong>di</strong> conoscenze. Traduzione poetica (Tra self e yo. León<br />

Felipe e Borges traduttori <strong>di</strong> “Song of myself”), traduzione filmica(La questione doppiaggio; I<br />

co<strong>di</strong>ci della finzione Tra remake e docudramma;, teoria e prassi della traduzione, lingua e cultura,<br />

traduzione e mercato(Lingue <strong>di</strong> celluloideLa traduzione del cinema spagnolo in Italia), traduzione e<br />

<strong>di</strong>dattica (La traduzione per il cinema come campo <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e ricerca) sono aspetti e linee <strong>di</strong><br />

ricerca esplorati dal can<strong>di</strong>dato, <strong>di</strong>mostrando preparazione linguistica e culturale, padronanza <strong>degli</strong><br />

strumenti <strong>di</strong> analisi, aggiornamento nell’ambito della traduttologia, ma soprattutto una equilibrata<br />

capacità <strong>di</strong> analisi interpretativa. Nel complesso una produzione scientificamente matura e<br />

congruente con le aree tematiche del raggruppamento <strong>di</strong> cui alla procedura <strong>di</strong> valutazione in<br />

oggetto.<br />

Giu<strong>di</strong>zio collegiale :<br />

La produzione che il can<strong>di</strong>dato presenta ai fini della valutazione comparativa è ampia, varia e <strong>di</strong><br />

notevole impegno. I filoni <strong>di</strong> ricerca prevalenti vertono sulla letteratura della Conquista e della<br />

Colonia, sul profetismo francescano e, più pertinentemente alla procedura in oggetto, sui processi<br />

traduttivi, i linguaggi settoriali e le problematiche relative al doppiaggio cinematografico. Nel<br />

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complesso una produzione più che sod<strong>di</strong>sfacente che giustifica il <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o pienamente positivo della<br />

Commissione.<br />

La Commissione:<br />

prof. Giuseppe Di Stefano (Presidente) ___________________________________________<br />

prof.. Pierluigi Crovetto (componente) ___________________________________________<br />

prof.. Giovanbattista De Cesare (componente) ___________________________________________<br />

prof.. Antonio Gargano (componente) ___________________________________________<br />

prof.. Giovanna Calabrò (segretario) ___________________________________________<br />

Pagina 5 <strong>di</strong> 12


Procedura <strong>di</strong> valutazione comparativa per la copertura <strong>di</strong> un posto <strong>di</strong> professore<br />

or<strong>di</strong>nario presso la Facoltà <strong>di</strong> LINGUE E LETTERATURE STRANIERE<br />

dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong> - Settore scientifico <strong>di</strong>sciplinare L17C -<br />

Supplemento Or<strong>di</strong>nario alla G.U. della Repubblica Italiana (IV Serie Speciale) n.<br />

30 del 13/4/2001<br />

Allegato n. 2 alla relazione riassuntiva compilata il 17 settembre 2002<br />

Can<strong>di</strong>dato B:<br />

Prof. Anita Silvietta Giletti<br />

Curriculum sintetico<br />

La professoressa Giletti Benso, ricercatrice confermata dal 1980, è associato <strong>di</strong> Lingua spagnola dal 1992,<br />

prima presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e, successivamente, dal 1995, presso la Facoltà <strong>di</strong> Economia dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />

Torino. Ha collaborato a vari progetti <strong>di</strong> ricerca ed è coor<strong>di</strong>natrice <strong>di</strong> alcuni progetti e accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> cooperazione con<br />

università <strong>di</strong> paesi dell’America Latina.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giuseppe Di Stefano:<br />

I titoli scientifici presentati dalla can<strong>di</strong>dati (in elenco si citano anche alcune traduzioni) e in qualche misura<br />

pertinenti alle tematiche del settore scientifico-<strong>di</strong>sciplinare oggetto del presente concorso, ruotano intorno alle<br />

problematiche della comunicazione nelle terre americane appena scoperte e conquistate, tra spagnoli e popolazioni<br />

in<strong>di</strong>gene. Sono saggi ben informati e <strong>di</strong> istruttiva lettura; e tuttavia il loro numero esiguo, una certa ripetitività della già<br />

non ampia e non del tutto congruente tematica e una prospettiva versata precipuamente sul comunicante <strong>di</strong> lingua non<br />

ispanica, <strong>di</strong> ieri ma anche dell’oggi (si veda il partecipe articolo su Rigoberta Menchù), non consentono attualmente <strong>di</strong><br />

esprimere quel compiuto <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o <strong>di</strong> idoneità che il presente concorso richiede per grado e settore <strong>di</strong>sciplinare, <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o<br />

alla cui compiutezza apportano un contributo non sufficiente i pur cospicui titoli della can<strong>di</strong>data (ve<strong>di</strong> articolo 4,<br />

comma 4 del D.P.R. n. 117/2000).<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Pierluigi Crovetto:<br />

La can<strong>di</strong>data, ricercatrice a partire dall’a.a. 1980-81 e professore associato <strong>di</strong> Linguistica spagnola dal 1992 ha<br />

<strong>di</strong>mostrato nella sua lunga esperienza <strong>di</strong>dattica e scientifica vastità <strong>di</strong> interessi (prevalentemente orientati peraltro verso<br />

la letteratura e la cultura dell’America <strong>di</strong> lingua spagnola) e capacità interpretative dei testi letterari. Interessanti le<br />

ricerche sulla letteratura colombiana, uruguayana, messicana, paraguayana. Ancor più frequentato il campo <strong>di</strong> indagine<br />

della letteratura sorta a seguito della Conquista spagnola del Nuova Mondo e della Colonia (saggi su El Carnero <strong>di</strong> Juan<br />

Rodriguez Freyle, Bernal Diaz del Castillo, Bernar<strong>di</strong>no Sahagun, e Diego de Landa ecc.)<br />

Si ricordano ancora le ricerche su miti e riti del Continente “nuovamente ritrovato”. Si pensi per<br />

tutti ai lavori sulle Sette città <strong>di</strong> Cibola e sulla testualizzazione del mito dovuta a fra’ Marco da<br />

Nizza), alla presenza e al ruolo della selva nelle letterature colombiana e brasiliana). Riassumendo:<br />

una produzione notevole per qualità e impegno, che tuttavia non sempre risulta pertinente ai fini<br />

della presente procedura comparativa. A essa più congruenti sembrano tre testi, al minimo; La<br />

conquista <strong>di</strong> un testo: il Requerimiento, Roma 1989, Il manifesto <strong>di</strong> guerra del conquistatore, in<br />

L’altro volto della Conquista, Milano 1992 e infine La voz promisoria del intérpete, Torino 1996.<br />

Nei casi ricordati, attraverso un approccio ben documentato a questioni attinenti i meccanismi<br />

regolatori dell’incontro-scontro <strong>di</strong> popoli e culture <strong>di</strong>verse, vengono affrontati i motivi della<br />

comunicazione linguistica e gestuale, delle sue me<strong>di</strong>azioni-contaminazioni, <strong>degli</strong> inceppi e della<br />

loro risoluzione secondo una <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> potere. Campo <strong>di</strong> indagine suggestivo e attuale (in tempi<br />

<strong>di</strong> nuovi incontri e mezclas legati alle <strong>di</strong>namiche migratorie verso l’Occidente opulento) e tuttavia<br />

risolta più sul piano ideologico che prammatico.<br />

Il <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o sulla produzione della Can<strong>di</strong>data è positivo. Se ne lamenta tuttavia la parziale incongruità con la presente<br />

procedura concorsuale.<br />

Pagina 6 <strong>di</strong> 12


Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giovanbattista De Cesare:<br />

La can<strong>di</strong>data, in possesso <strong>di</strong> abilitazione e <strong>di</strong> due <strong>di</strong>plomi <strong>di</strong> specializzazione, è ricercatrice dal 1980 e<br />

professore associato <strong>di</strong> Lingua spagnola dal 1992. Espone nel proprio curriculum una trentennale attività <strong>di</strong>dattica<br />

svolta in varie facoltà delle se<strong>di</strong> universitarie <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> Torino. Ha partecipato ed ha <strong>di</strong>retto progetti <strong>di</strong> ricerca<br />

finanziati dall’<strong>Università</strong>, dal Ministero e dal CNR. Espone una densa elencazione <strong>di</strong> relazioni ed interventi svolti in<br />

convegni e seminari e in altre attività culturali. Presenta quin<strong>di</strong>ci pubblicazioni, alcune delle quali in volume proprio,<br />

che evidenziano interessi molteplici, ma con spiccata prevalenza per la letteratura e la storia latinoamericana. Gli spunti<br />

<strong>di</strong> interesse linguistico sono presenti occasionalmente in scritti quali La voz promisoria del intérprete, Annotazione<br />

sulla coscienza linguistica dell’Inca, La figura del intérprete en el mundo an<strong>di</strong>no, ma non si coagulano mai in<br />

riflessione o analisi delle problematiche della lingua.<br />

Gli altri scritti, assai vivaci e pregnanti nello specifico delle relative trattazioni, sono <strong>di</strong> fatto<br />

non pertinenti al settore scientifico-<strong>di</strong>sciplinare del presente concorso.<br />

Pertanto, non si ritiene la can<strong>di</strong>data meritevole <strong>di</strong> essere presa in considerazione ai fini della presente<br />

valutazione comparativa.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Antonio Gargano:<br />

Le 15 pubblicazioni presentate dalla can<strong>di</strong>data ai fini della procedura <strong>di</strong> valutazione comparativa, mostrano un<br />

interesse dominante per la letteratura della conquista e della colonia, che risulta indagata da un’angolazione<br />

prevalentemente antropologica, sulla base <strong>di</strong> una ricca e variegata gamma dei materiali utilizzati: carteggi, relazioni,<br />

trattati storiografici, cronache, or<strong>di</strong>nanze della Corona ecc.<br />

In particolare alla città (Cíbola) e al fenomeno <strong>di</strong> urbanizzazione (Nueva Granada) sono de<strong>di</strong>cate lo stringato<br />

contributo sulla cronaca cinquecentesca del francescano Marco da Nizza (Marco da Nizza e il mitico regno <strong>di</strong> Cíbola) e<br />

lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o che introduce l’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una scelta antologica <strong>di</strong> passi tratti da El Carnero <strong>di</strong> J. Rodríguez Freyre. Della<br />

‘descrizione’, come strumento concettuale e modello <strong>di</strong> conoscenza, si occupano due lavori, il primo dei quali verte<br />

sulla “vita” <strong>di</strong> Città del Messico, ricostruita col ricorso a una documentazione <strong>di</strong> varia provenienza (Biografia <strong>di</strong><br />

Messico-Tenochtitlan), mentre il secondo è costituito dal breve scritto <strong>di</strong> post-fazione alla traduzione italiana del<br />

Sommario della storia naturale delle In<strong>di</strong>e <strong>di</strong> G. Fernández de Oviedo. All’Amazzonia colombiana è de<strong>di</strong>cato, invece,<br />

il succinto excursus storico-antropologico, che ha per titolo Per non <strong>di</strong>menticare. Apppunti sull’Amazzonia colombiana.<br />

La parte più cospicua delle pubblicazioni presentate s’incentra, tuttavia, sull’analisi dei processi comunicativi,<br />

che vengono indagati in alcune manifestazioni considerate giustamente significative della letteratura della conquista e<br />

della colonia. Tra <strong>di</strong> esse, spicca, per estensione, il contributo sul requerimiento, <strong>stu<strong>di</strong></strong>ato con gli strumenti desunti dalla<br />

pragmatica della comunicazione. A esso si aggiungono i lavori più brevi sulla figura dell’interprete, che occupa una<br />

posizione <strong>di</strong> assoluto rilievo nella storia linguistica della conquista e della colonia (La figura del intérprete en el mundo<br />

an<strong>di</strong>no; Annotazione sulla coscienza linguistica dell’Inca; La voz promisoria del intérprete), e quelli che esplorano il<br />

concetto <strong>di</strong> oralità da <strong>di</strong>verse angolazioni: dall’opinione dei cronisti sul concetto <strong>di</strong> scrittura presso gli in<strong>di</strong>os (Oralità,<br />

scrittura e alfabetizzazione) allo stile dell’oralità nei testi nahua (Immagini pro<strong>di</strong>giose del Messico antico), dalle attuali<br />

pratiche <strong>di</strong>scorsive legate all’oralità (Le parole <strong>di</strong> Rigoberta Menchú) alle tematiche dell’oralità connesse alla<br />

comunicazione conflittuale (Enriquillo: una biografia scritta nell’aria). Isolato risulta, quanto all’ambito della ricerca,<br />

il conciso contributo sul dramma lorchiano, La casa de Bernarda Alba, <strong>di</strong> cui si esaminano gli scambi comunicativi che<br />

intercorrono nel ristretto universo del nucleo familiare che protagonizza l’opera.<br />

Le pubblicazioni presentate dalla can<strong>di</strong>data si succedono secondo un’in<strong>di</strong>scutibile continuità temporale, anche<br />

se spesso si caratterizzano per la concisione dei singoli contributi. Il curriculum risulta ottimo sotto il profilo <strong>di</strong>dattico e,<br />

più in generale, per gli altri titoli previsti dall’art. 4 comma 4, del DPR. N. 117/2000<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giovanna Calabrò:<br />

La prof. AnitaSilvietta Giletti Benso, ricercatrice confermata dal 1980, è <strong>di</strong>ventata associato <strong>di</strong> Lingua<br />

spagnola nel 1992 presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne; dal 1995 si è trasferita presso la Facoltà <strong>di</strong> Economia dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />

Torino dove a tutt’oggi è in servizio. Lodevole il suo curriculum <strong>di</strong>dattico fitto <strong>di</strong> molteplici iniziative formative rivolte<br />

a studenti e docenti della scuola secondaria. Nutrito il gruppo <strong>di</strong> traduzioni che spaziano dal 500 al 900. Ha partecipato<br />

a scambi Erasmus; ha collaborato a vari progetti <strong>di</strong> ricerca (MURST 60% e 40%) e ha coor<strong>di</strong>nato programmi <strong>di</strong>datticoscientifici<br />

<strong>di</strong> cooperazione internazionale con <strong>di</strong>verse università dell’America latina. Nel complesso un profilo che<br />

rivela impegno, <strong>di</strong>namismo e serietà professionale.<br />

Le 15 pubblicazioni presentate dalla prof. Giletti documentano un’attività <strong>di</strong> ricerca costante, coerente e<br />

appassionata, congruente con le tematiche del gruppo <strong>di</strong>sciplinare in oggetto, I suoi lavori sono volti a <strong>stu<strong>di</strong></strong>are, in una<br />

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prospettiva prevalentemente antropologica, con buona padronanza <strong>degli</strong> strumenti <strong>di</strong> analisi desunti soprattutto dalla<br />

teoria <strong>degli</strong> atti linguistici, l’incontro tra culture ra<strong>di</strong>calmente <strong>di</strong>verse avvenuto nei territori dell’America spagnola e gli<br />

esiti conflittuali prodotti soprattutto nel periodo della conquista e della prima colonizzazione senza tralasciare tuttavia <strong>di</strong><br />

coglierne la persistenza anche nella cultura e nelle tensioni attuali Per non <strong>di</strong>menticare. Appunti sull’Amazzonia<br />

colombiana) e (Le parole <strong>di</strong> Rigoberta Menchú). Attraverso un ricco ventaglio <strong>di</strong> documenti -cronache, biografie,<br />

relazioni, carteggi, or<strong>di</strong>nanze della Corona- la can<strong>di</strong>data ricostruisce e analizza puntualmente alcuni momenti e figure<br />

salienti <strong>di</strong> questo processo epocale <strong>di</strong> ibridazione; indaga i complessi fenomeni <strong>di</strong> interazione fra le due culture,<br />

descrivendone i <strong>di</strong>versi linguaggi e gli esiti spesso paradossali.<br />

La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicare, la necessità <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>azione traduttiva sono argomento privilegiato dalla<br />

can<strong>di</strong>data che ne imposta lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o cercando <strong>di</strong> definire il <strong>di</strong>verso para<strong>di</strong>gma conoscitivo dei due partners, a partire dal<br />

quale analizza le nozioni <strong>di</strong> oralità e scrittura presso le culture in<strong>di</strong>gene (Oralità; scrittura e alfabetizzazione;<br />

Annotazione sulla coscienza linguistica dell’inca,) lo stile dei loro testi (Immagini pro<strong>di</strong>giose nel Messico antico), il<br />

rapporto tra lingua e sacro (La morte <strong>degli</strong> Dei: i colloqui dei Do<strong>di</strong>ci), oppure i tentativi compiuti da molti per adeguarsi<br />

all’occidentalizzazione senza rinunciare del tutto alla loro identità etnica (Enriquillo: una biografia scritta nell’aria).<br />

Ben documentato è il lungo saggio sulla figura dell’Interprete (La voz promisoria del intérprete) completato da quello<br />

su La figura del intérprete en el mundo an<strong>di</strong>no. Nella corposa e<strong>di</strong>zione de El carnero, <strong>di</strong> Rodríguez Freyle e in quella<br />

del Sommario della storia naturale delle In<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Fernández de Oviedo (con un’agile postfazione), nell’articolo su<br />

Marco da Nizza e il mitico regno <strong>di</strong> Cibola la can<strong>di</strong>data giustamente si mostra attenta a scandagliare i caratteri e i<br />

fondamenti sottesi alla lingua e ai linguaggi usati da conquistatori, cronisti, storici, coloni, missionari per intendere,<br />

descrivere e rappresentare la realtà del nuovo mondo..<br />

Un legame organico collega molti dei contributi citati con la succosa ricerca sul Requerimiento, emblema <strong>di</strong> un<br />

sopruso, che ben illustra il paradosso insito in quella comunicazione linguistica e l’uso politico che ne fecero i<br />

conquistatori.<br />

Giu<strong>di</strong>zio collegiale :<br />

La produzione che la can<strong>di</strong>data presenta ai fini della valutazione comparativa verte essenzialmente sulla letteratura della<br />

Conquista e della Colonia e ha un taglio prevalentemente antropologico. Particolarmente significativi sono i contributi<br />

incentrati sulle analisi dei processi comunicativi in relazione all’incontro/scontro tra Spagnoli e Amerin<strong>di</strong> nel XVI<br />

secolo. Nel complesso la commissione apprezza le buone attitu<strong>di</strong>ni della can<strong>di</strong>data alla ricerca, pur evidenziando<br />

l’impegno <strong>di</strong>seguale, il non sempre me<strong>di</strong>tato impianto metodologico e la solo parziale congruità con il settore<br />

scientifico <strong>di</strong>sciplinare della procedura in oggetto.<br />

La Commissione:<br />

prof. Giuseppe Di Stefano (Presidente) ___________________________________________<br />

prof. Pierluigi Crovetto (componente) ___________________________________________<br />

prof. Giovanbattista De Cesare (componente) ___________________________________________<br />

prof. Antonio Gargano (componente) ___________________________________________<br />

prof. Giovanna Calabrò (segretario) ___________________________________________<br />

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Procedura <strong>di</strong> valutazione comparativa per la copertura <strong>di</strong> un posto <strong>di</strong> professore<br />

or<strong>di</strong>nario presso la Facoltà <strong>di</strong> LINGUE E LETTERATURE STRANIERE<br />

dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong> - Settore scientifico <strong>di</strong>sciplinare L17C -<br />

Supplemento Or<strong>di</strong>nario alla G.U. della Repubblica Italiana (IV Serie Speciale) n.<br />

30 del 13/4/2001<br />

Can<strong>di</strong>dato C:<br />

Allegato n. 3 alla relazione riassuntiva compilata il 17 settembre 2002<br />

Curriculum sintetico<br />

Prof. Francisco de Asís Matte Bon<br />

Francisco Matte Bon ha ottenuto nel 1982 la “Maitrise de langues vivantes etrangeres: espagnol” presso<br />

l’Université de la Sorbonne Nouvelle <strong>di</strong> Parigi. Dal 2000 è professore associato <strong>di</strong> Lingua Spagnola presso la Scuola<br />

Superiore <strong>di</strong> Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Bologna (sede <strong>di</strong> Forlì). Nei due decenni<br />

circa, dal 1982 a oggi, il prof. Matte Bon ha insegnato presso gli atenei <strong>di</strong> Roma La Sapienza, L’Aquila, Bologna/Forlì,<br />

e presso l’Istituto Cervantes <strong>di</strong> Monaco <strong>di</strong> Baviera, e ha tenuto numerose conferenze e seminari <strong>di</strong> aggiornamento in<br />

Italia e all’estero, organizzando – a sua volta,- convegni e corsi <strong>di</strong> formazione per insegnanti.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giuseppe Di Stefano:<br />

La produzione scientifica del can<strong>di</strong>dato, fondata su aggiornate metodologie, ha come oggetto privilegiato la<br />

problematica teorica e la realizzazione <strong>di</strong> una grammatica comunicativa, affrontate me<strong>di</strong>ante originali contributi che<br />

hanno sia carattere speculativo – sulla <strong>di</strong>dattica delle lingue straniere e in particolare dello spagnolo – sia orientamento<br />

scolastico manualistico; non mancano riflessioni impegnative sui problemi <strong>di</strong> un’analisi linguistica in funzione<br />

dell’efficacia <strong>di</strong>dattica.<br />

Una realizzazione esemplare è la Gramática comunicativa del español , frutto della rilettura critica <strong>di</strong><br />

peculiarità e limiti delle grammatiche normative e dei <strong>di</strong>zionari correnti; se lo scopo è <strong>di</strong> pervenire a una descrizione<br />

esauriente delle virtualità <strong>di</strong> un sistema linguistico, costante tuttavia è il confronto con la variegata contestualizzazione<br />

negli usi concreti: il modello coniuga <strong>di</strong>mensioni normative astratte, debitamente esplorate, e usi reali commentati con<br />

acutezza anche nella loro espressività. In questo solco procedono le indagini sul Congiuntivo castigliano o quelle<br />

sull’insegnamento dello spagnolo in Italia (ricor<strong>di</strong>amo la lunga e specifica attività <strong>di</strong>dattica svolta dal can<strong>di</strong>dato), che<br />

stimola anche una serie <strong>di</strong> riflessioni su natura e insegnamento dei linguaggi specialistici e poi un saggio sui <strong>di</strong>zionari<br />

bilingui e i problemi del loro uso.<br />

A un livello <strong>di</strong> accentuata astrazione (si veda il saggio su Lingua, analisi della lingua e bi-logica), il linguaggio<br />

è indagato nella configurazione e nella <strong>di</strong>namica della sua logica informale, assimilabile a quelle della bi-logica messa<br />

in luce dalla ricerca psicanalitica più recente, che consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, nel funzionamento <strong>di</strong> una lingua, tanto i<br />

fenomeni <strong>di</strong> generalizzazione estrema riconducibili a una logica simmetrica quanto i fenomeni <strong>di</strong> controllo e<br />

contenimento riconducibili alla comune logica asimmetrica.<br />

Il can<strong>di</strong>dato mostra maturità compiuta ed originale in una produzione scientifica per intero centrata sulle<br />

<strong>di</strong>scipline del settore concorsuale; pertanto merita un <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o <strong>di</strong> piena idoneità, confortato anche dalla qualità dei titoli<br />

<strong>di</strong> cui all’articolo 4, comma4 del D.P.R. n. 117/2000..<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Pierluigi Crovetto:<br />

Il can<strong>di</strong>dato, professore associato <strong>di</strong> Spagnolo. Lingua-traduzione, settore <strong>di</strong>sciplinare L-LIN 05, presso l’<strong>Università</strong><br />

<strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> Bologna, è da lungo tempo attivo nel <strong>di</strong>battito sulle nuove metodologie dell’insegnamento della lingua<br />

spagnola come L2 (e, specularmente dell’italiano rivolto a <strong>di</strong>scenti <strong>di</strong> lingua madre spagnola). Punto <strong>di</strong> partenza della<br />

sua impostazione metodologica è il ricorso sistematico all’esemplificazione <strong>di</strong>dattica. Secondo tale prospettiva, la<br />

lingua viene analizzata come strumento <strong>di</strong> comunicazione, approfondendo gli aspetti meno presenti nelle grammatiche<br />

tra<strong>di</strong>zionali (registro, interazione, espressività, intenzione del parlante), organizzate su gran<strong>di</strong> categorie formali o<br />

fenomeni sintattici spesso avulsi dal contesto.<br />

I meccanismi per favorire l’acquisizione della lingua <strong>di</strong>ventano così occasione per riflettere sia sul funzionamento del<br />

pensiero del parlante, sia sulla <strong>di</strong>mensione culturale del co<strong>di</strong>ce linguistico. Il tutto declinato tanto in <strong>stu<strong>di</strong></strong> settoriali (si<br />

vedano gli interventi sul “subjuntivo”, sul contatto e l’interazione dei co<strong>di</strong>ci della lingua <strong>di</strong> partenza e della lingua<br />

d’arrivo nella traduzione, l’analisi del bi-logismo linguistico, dei nuovi strumenti multime<strong>di</strong>ali nell’appren<strong>di</strong>mento della<br />

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lingua straniera) quanto nella proposta <strong>di</strong> una nuova, originale grammatica comunicativa. A questo proposito, se<br />

colpisce l’entità dello sforzo <strong>di</strong> ripensare le strutture profonde del funzionamento della lingua, lasciano sovente<br />

perplessi le motivazioni delle proposte <strong>di</strong> nuove categorizzazioni e la carica polemica che accompagna la revoca in<br />

dubbio delle passate. Quel che si vuol <strong>di</strong>re è che lo sforzo rifondativo categoriale in una materia così intrinsecamente<br />

opinabile dovrebbe –a <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o <strong>di</strong> chi scrive- essere convalidato da un netto e in<strong>di</strong>scutibile incremento <strong>di</strong> perspicuità,<br />

economicità, fungibilità o applicabilità delle nuove proposte. Si vorrebbe comprendere insomma in cosa consiste il<br />

saldo positivo della collocazione dell’uso del verbo tener e <strong>degli</strong> aggettivi e pronomi possessivi sotto la categoria<br />

“possesso”. O del “numero” (plurale dei nomi et similia) sotto la rubrica In<strong>di</strong>vidui e quantità. Detto questo, va<br />

apprezzata l’assoluta padronanza della materia da parte del can<strong>di</strong>dato nonché la non comune capacità <strong>di</strong> astrazione<br />

concettuale, i soli<strong>di</strong> fondamenti epistemologici che nel complesso assistono una proposta così ambiziosa. Nel<br />

complesso il <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o <strong>di</strong> chi scrive –al <strong>di</strong> là delle riserve espresse- è positivo. Il can<strong>di</strong>dato sembra insomma più che<br />

meritevole <strong>di</strong> ricoprire un posto <strong>di</strong> professore <strong>di</strong> prima fascia <strong>di</strong> Spagnolo. Lingua e traduzione.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giovanbattista De Cesare:<br />

In una “relazione sull’attività scientifica e <strong>di</strong>dattica” inviata ai commissari, il can<strong>di</strong>dato Francisco Matte Bon in<strong>di</strong>ca i<br />

criteri <strong>di</strong> indagine adottati presentandoli quali caratteri <strong>di</strong> genuinità nell’esercizio della <strong>di</strong>dattica e nella definizione del<br />

percorso scientifico.<br />

Nel curriculum elenca i titoli <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o conseguiti, la partecipazione e gli interventi ai molti<br />

convegni e seminari, le conferenze svolte, altre attività ed organizzazioni culturali nonché l’attività<br />

<strong>di</strong> insegnante in alcune istituzioni.<br />

Tra le pubblicazioni presentate per la presente valutazione comparativa, i vari testi riguardanti un Corso<br />

comunicativo <strong>di</strong> italiano per stranieri (in collaborazione) non sono pertinenti, anche se testimoniano gli interessi<br />

linguistici del can<strong>di</strong>dato. Pertinenti e metodologicamente interessanti, benché non sempre convincenti in quanto fondati<br />

su talune ovvietà metodologiche, sono invece la sua Gramática comunicativa del español e una serie <strong>di</strong> altri saggi ed<br />

approcci riguardanti il congiuntivo spagnolo, gli strumenti della traduzione, lo spagnolo specialistico per l’impresa, lo<br />

spagnolo come lingua straniera, l’analisi della lingua e bi-logica, l’analisi della lingua e l’insegnamento dello spagnolo<br />

in Italia, la grammatica, la traduzione multime<strong>di</strong>ale, la <strong>di</strong>dattica dello spagnolo.<br />

Sorprende nei testi del can<strong>di</strong>dato il tono ostentatamente compiaciuto delle proprie tesi, cui <strong>di</strong> rado s’affianca la<br />

problematicità dell’indagine scientifica. Dall’insieme dei suoi lavori emerge comunque una vocazione decisa e<br />

convinta, e pertanto assai apprezzabile, per l’indagine nel settore specifico della lingua spagnola<br />

Giu<strong>di</strong>zi o del prof. Antonio Gargano:<br />

Il can<strong>di</strong>dato presenta ai fini della procedura <strong>di</strong> valutazione comparativa 18 pubblicazioni. Di esse i volumi Uno<br />

e Due, comprensivi dei relativi libri dello studente e <strong>degli</strong> esercizi, nonché della Guida per l’insegnante, non possono<br />

essere presi in considerazione, dal momento che non sono pertinenti rispetto al settore <strong>di</strong>sciplinare L17C (Linguistica<br />

spagnola). Per quel che riguarda le pubblicazioni intitolate Intercambio 1 e Intercambio 2, il contributo del can<strong>di</strong>dato è<br />

genericamente in<strong>di</strong>cato nel risvolto <strong>di</strong> copertina con la <strong>di</strong>zione “asesoría gramatical”, senza ulteriore precisazione delle<br />

parti la cui attribuzione spetterebbe al can<strong>di</strong>dato, né la <strong>di</strong>chiarazione del <strong>di</strong>rettore e<strong>di</strong>toriale, D. Wagner, fornisce un<br />

valido contributo a questo proposito; per tali ragioni, esse non possono essere prese in considerazione ai fini della<br />

procedura comparativa.<br />

Le restanti 14 pubblicazioni del prof. Matte Bon si articolano lungo linee <strong>di</strong> ricerca fortemente omogenee e, in<br />

tal senso, contribuiscono ad evidenziare il profilo <strong>di</strong> un maturo <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso e linguista coerentemente orientato alle indagini<br />

sullo spagnolo, specie come lingua straniera. “En el marco de la enseñanza a extranjeros” (p. V) matura, <strong>di</strong>fatti, come<br />

sottolinea lo stesso can<strong>di</strong>dato, l’opera sua <strong>di</strong> maggiore rilievo, la Gramática Comunicativa del español, una vasta<br />

trattazione della lingua spagnola che tiene conto sia del sistema che <strong>degli</strong> usi e che, inoltre, non è affatto estranea sia<br />

alla <strong>di</strong>dattica della lingua per gli stranieri, sia a tematiche <strong>di</strong> tipo contrastivo. Criteri simili hanno ispirato anche i <strong>di</strong>versi<br />

e più puntuali contributi che il can<strong>di</strong>dato ha de<strong>di</strong>cato a numerosi e concreti fenomeni linguistici (“La gramática en un<br />

enfoque comunicativo”, “De nuevo la gramática”, “En busca de una gramática para comunicar”, “Gramática,<br />

pragmática y enseñanza del español como lengua extranjera”, “¿Cómo debe ser una gramática que aspire a generar<br />

autonomía y adquisición”), dove all’indagine sui singoli fenomeni linguistici <strong>di</strong> volta in volta esaminati si<br />

accompagnano spesso le reflessioni teoriche del can<strong>di</strong>dato sull’applicabilità <strong>degli</strong> approcci comunicativi con base<br />

“nocional-funcional”, come accade anche nel lavoro intitolato “Hacia una gramática de los porqués y de los cómos”. A<br />

tematiche <strong>di</strong> tipo contrastivo, con l’intento <strong>di</strong> classificare le “<strong>di</strong>ssimmetrie” tra spagnolo e italiano per tipologie <strong>di</strong><br />

problemi è de<strong>di</strong>cato il lavoro “Análisis de la lengua y enseñanza del español en Italia”.<br />

Un ulteriore ampliamento delle questioni e delle tematiche trattate dal prof. Matte Bon è evidente nel testo<br />

preparato per il corso <strong>di</strong> Lengua Española III della Universitat Oberta de Catalunya, e nel più breve scritto intitolato<br />

“Per una teoria unitaria del congiuntivo spagnolo”, dove il can<strong>di</strong>dato propone un interessante “reflexión sobre el<br />

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análisis de la lengua que solemos encontrar en los manuales de gramática y sobre los mecanismos que rigen el<br />

funcionamiento de la lengua en la <strong>di</strong>námica de la comunicación” (p. 3). Originale e prometente risulta anche l’avvio <strong>di</strong><br />

riflessione sul funzionamento della lingua nella prospettiva della bilogica <strong>di</strong> I. Matte Blanco, come risulta dal lavoro su<br />

“Lingua, analisi della lingua e bilogica”. Tre brevi contributi sui problemi relativi alla traduzione tra italiano e<br />

spagnolo, sulla traduzione filmica (in collaborazione con L. Blini) e su problemi collegati all’organizzazione <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong><br />

lingua per scopi specialistici completano la produzione presentata dal can<strong>di</strong>dato.<br />

La fisionomia scientifica del can<strong>di</strong>dato appare ricca, matura e articolata. Le sue pubblicazioni, che si<br />

succedono secondo una buona continuità temporale, hanno certamente avuto una significativa <strong>di</strong>ffusione all’interno<br />

della comunità scientifica internazionale, e la loro collocazione e<strong>di</strong>toriale può considerarsi <strong>di</strong> spicco. Ottimo il<br />

curriculum anche sotto il profilo <strong>di</strong>dattico e, più in generale, per gli altri titoli previsti dall’art. 4 comma 4, del DPR. N.<br />

117/2000.<br />

Ciò consente, pertanto, <strong>di</strong> ritenere il can<strong>di</strong>dato pienamente meritevole <strong>di</strong> considerazione ai fini della presente<br />

valutazione comparativa.<br />

Giu<strong>di</strong>zio del prof. Giovanna Calabrò:<br />

Il prof. Francisco de Asís Matte Bon, dopo aver compiuto i suoi <strong>stu<strong>di</strong></strong> universitari presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Parigi<br />

La Sorbona (dove ha conseguito il D.E.U.G. in Spagnolo, Inglese, Italiano, la Licence en Langues vivantes étrangères<br />

(Spagnolo), la Maitrise de Langues vivantes étrangères (Spagnolo) <strong>di</strong>scutendo una tesi su “Ir y venir como modales de<br />

la enunciación” nel 1982), ha successivamente maturato una ricca e articolata esperienza professionale come docente <strong>di</strong><br />

lingua spagnola presso l’Istituto spagnolo <strong>di</strong> cultura ‘Cervantes’ <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> Monaco <strong>di</strong> Baviera, presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />

Roma La Sapienza, presso l’<strong>Università</strong> dell’Aquila, presso la Scuola superiore <strong>di</strong> Lingue Moderne per Interpreti e<br />

Traduttori dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Bologna (Forlì). In quest’ultima è stato professore a contratto (nei perio<strong>di</strong> 1991/93 e<br />

1995/2000) e dove poi dal 1 ottobre 2000 è inquadrato come professore associato titolare <strong>di</strong> Linguistica spagnola,<br />

continuando a tenere anche la supplenza <strong>di</strong> Lingua spagnola I e II.<br />

E’stato attivo promotore <strong>di</strong> numerosi progetti e corsi <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> aggiornamento per docenti <strong>di</strong> lingua a<br />

Monaco <strong>di</strong> Baviera, a Berlino, a Roma in collaborazione con le istituzioni universitarie. Inoltre ha tenuto a Roma vari<br />

corsi <strong>di</strong> aggiornamento per gli Interpreti del Ministero <strong>degli</strong> Interni. Ha fatto parte del consiglio <strong>di</strong> redazione della<br />

rivista <strong>di</strong> glotto<strong>di</strong>dattica “Cable” e ha <strong>di</strong>retto dal 1988 al 1993 il Centro Stu<strong>di</strong> Linguistici Geofonia. In tutti questi anni<br />

ha preso parte a numerosi convegni <strong>di</strong> glotto<strong>di</strong>dattica, a seminari <strong>di</strong> formazione/aggiornamento per interpreti e traduttori<br />

e per insegnanti <strong>di</strong> lingue straniere (in particolare spagnolo e italiano) in <strong>di</strong>versi paesi tra cui Brasile, Spagna, Canada,<br />

Germania, Olanda, Polonia ecc.<br />

Il prof. F. Matte Bon presenta una originale produzione scientifica coerente e organica, pienamente congruente<br />

con le tematiche del raggruppamento <strong>di</strong>sciplinare per il quale è stato ban<strong>di</strong>to il concorso, e in cui <strong>di</strong>mostra sicura<br />

competenza nel campo <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> linguistici e <strong>di</strong> glotto<strong>di</strong>dattica.<br />

Fra le aree <strong>di</strong> ricerca esplorate dal can<strong>di</strong>dato domina quella <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> grammaticali a cui egli de<strong>di</strong>ca una serie<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te indagini secondo la prospettiva pragmatico – enunciativ: nell’intervento alle “I Jornadas de <strong>di</strong>dáctica del<br />

español como lengua extranjera”, La gramática en un enfoque comunicativo (1987) produce una ricca e motivata<br />

casistica in cui si <strong>di</strong>mostrano le ragioni metalinguistiche <strong>di</strong> alcuni atti linguistici; in quello alle “II Jornadas de <strong>di</strong>dáctica<br />

del español como lengua extranjera”, De nuevo la gramática (1988), analizza e <strong>di</strong>scute, tra gli altri, gli operatori<br />

temporali; succoso e ben argomentato è il lavoro Per una teoria unitaria del congiuntivo spagnolo: dalla fantasia dei<br />

grammatici alla riflessione sulla realtà, (manoscritto depositato nel 2001) de<strong>di</strong>cato all’analisi del congiuntivo <strong>di</strong> cui si<br />

illustra la natura <strong>di</strong> operatore metalinguistico.<br />

Questa linea <strong>di</strong> ricerca riproposta anche in articoli come En busca de una gramática para comunicar (1988) e<br />

Hacia una gramática de los porqués y de los cómos(1994), è culminata in un’opera rilevante, la Gramática<br />

comunicativa del español in due volumi, pubblicata nel ’92 e successivamente rivista e rie<strong>di</strong>ta nel ‘95, che spicca per<br />

rigore, persuasività, sistematicità <strong>di</strong> analisi e per organicità <strong>di</strong> impianto.<br />

Apprezzabile caratteristica dell’attività scientifica del prof. Matte Bon è la capacità <strong>di</strong> coniugare gli aspetti<br />

teorici e quelli applicativi, in una sorta <strong>di</strong> fertile sconfinamento tra linguistica e glotto<strong>di</strong>dattica, in cui l’approccio<br />

enunciativo – pragmatico interviene nella definizione <strong>degli</strong> obiettivi e dei contenuti della <strong>di</strong>dattica. Di questa<br />

impostazione, presente in tutti i suoi contributi, si occupano specificamente gli articoli Gramática, pragmática y<br />

enseñanza del español como lengua extranjera, (1998) e Análisis de la lengua y enseñanza del español en Italia (1998),<br />

in cui emerge anche l’interesse del can<strong>di</strong>dato verso l’analisi in chiave contrastiva della lingua. Nella stessa prospettiva<br />

pragmatica si collocano le riflessioni sull’informazione negoziata, la <strong>di</strong>dattica dei linguaggi specifici (Español para la<br />

empresa y lenguajes específicos: enfoques linguístico-metodológicos y definición de objetivos y contenidos (2000), sulle<br />

finalità d’insegnamento della grammatica (Cómo debe ser una gramática que aspire a generar autonomía y adquisición<br />

(1999), sulle problematiche traduttive/interpretative (Las herramientas del traductor: concepciones de la lengua y<br />

<strong>di</strong>ccionarios de la lengua bilingues italiano/español (2000). Tale connubio è <strong>di</strong>mostrato non solo dagli interventi<br />

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succitati, ma anche dalla produzione <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong>dattico (Lengua española III Carrera de Humanidades Universitat<br />

Oberta de Catalunya (1997), dalle consulenze e<strong>di</strong>toriali (Resumen gramatical del corso <strong>di</strong> spagnolo per stranieri<br />

IntercambioI e II) e dal ricco curriculum professionale che documenta la sua presenza, per vari anni e presso varie<br />

istituzioni, come docente <strong>di</strong> lingua spagnola oltre che come protagonista e coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> progetti nazionali e<br />

internazionali <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> docenti <strong>di</strong> spagnolo.<br />

Originale e assai stimolante, sul coté teorico, è il contributo su Lingua, analisi della lingua e bilogica in cui<br />

l’analisi e la descrizione della lingua si avvale <strong>di</strong> suggestive e penetranti esplorazioni del fondamento epistemico e dei<br />

risvolti psicoanalitici del linguaggio. L’impegno, l’intelligenza e la profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>mostrate dal can<strong>di</strong>dato nella sua<br />

ricerca, documentate dal suo curriculum e dalle sue pubblicazioni consentono <strong>di</strong> formulare un <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o estremamente<br />

positivo sulla sua piena maturità <strong>di</strong>dattica e scientifica.<br />

Giu<strong>di</strong>zio collegiale:<br />

La produzione che il can<strong>di</strong>dato presenta ai fini della valutazione comparativa è ampia, omogenea e pienamente<br />

congruente con il settore <strong>di</strong>sciplinare per il quale è stato ban<strong>di</strong>to il concorso. Originalità metodologica, innovatività<br />

nelle proposte <strong>di</strong> ricategorizzazione dell’oggetto <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o, attenzione alla pratica dell’insegnamento dello spagnolo<br />

come L2 caratterizzano il profilo <strong>di</strong> uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>oso sul quale la commissione esprime un <strong>giu<strong>di</strong>zi</strong>o altamente positivo<br />

La Commissione:<br />

prof. Giuseppe Di Stefano (Presidente) ___________________________________________<br />

prof. Pierluigi Crovetto (componente) ___________________________________________<br />

prof. Giovanbattista De Cesare (componente) ___________________________________________<br />

prof. Antonio Gargano (componente) ___________________________________________<br />

prof. Giovanna Calabrò (segretario) ___________________________________________<br />

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