giudizi individuali e collegiali - Università degli studi di Salerno

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Procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di professore ordinario presso la Facoltà di LINGUE E LETTERATURE STRANIERE dell’Università degli Studi di Salerno - Settore scientifico disciplinare L17C - Supplemento Ordinario alla G.U. della Repubblica Italiana (IV Serie Speciale) n. 30 del 13/4/2001 Allegato n. 2 alla relazione riassuntiva compilata il 17 settembre 2002 Candidato B: Prof. Anita Silvietta Giletti Curriculum sintetico La professoressa Giletti Benso, ricercatrice confermata dal 1980, è associato di Lingua spagnola dal 1992, prima presso l’Università di Udine e, successivamente, dal 1995, presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino. Ha collaborato a vari progetti di ricerca ed è coordinatrice di alcuni progetti e accordi di cooperazione con università di paesi dell’America Latina. Giudizio del prof. Giuseppe Di Stefano: I titoli scientifici presentati dalla candidati (in elenco si citano anche alcune traduzioni) e in qualche misura pertinenti alle tematiche del settore scientifico-disciplinare oggetto del presente concorso, ruotano intorno alle problematiche della comunicazione nelle terre americane appena scoperte e conquistate, tra spagnoli e popolazioni indigene. Sono saggi ben informati e di istruttiva lettura; e tuttavia il loro numero esiguo, una certa ripetitività della già non ampia e non del tutto congruente tematica e una prospettiva versata precipuamente sul comunicante di lingua non ispanica, di ieri ma anche dell’oggi (si veda il partecipe articolo su Rigoberta Menchù), non consentono attualmente di esprimere quel compiuto giudizio di idoneità che il presente concorso richiede per grado e settore disciplinare, giudizio alla cui compiutezza apportano un contributo non sufficiente i pur cospicui titoli della candidata (vedi articolo 4, comma 4 del D.P.R. n. 117/2000). Giudizio del prof. Pierluigi Crovetto: La candidata, ricercatrice a partire dall’a.a. 1980-81 e professore associato di Linguistica spagnola dal 1992 ha dimostrato nella sua lunga esperienza didattica e scientifica vastità di interessi (prevalentemente orientati peraltro verso la letteratura e la cultura dell’America di lingua spagnola) e capacità interpretative dei testi letterari. Interessanti le ricerche sulla letteratura colombiana, uruguayana, messicana, paraguayana. Ancor più frequentato il campo di indagine della letteratura sorta a seguito della Conquista spagnola del Nuova Mondo e della Colonia (saggi su El Carnero di Juan Rodriguez Freyle, Bernal Diaz del Castillo, Bernardino Sahagun, e Diego de Landa ecc.) Si ricordano ancora le ricerche su miti e riti del Continente “nuovamente ritrovato”. Si pensi per tutti ai lavori sulle Sette città di Cibola e sulla testualizzazione del mito dovuta a fra’ Marco da Nizza), alla presenza e al ruolo della selva nelle letterature colombiana e brasiliana). Riassumendo: una produzione notevole per qualità e impegno, che tuttavia non sempre risulta pertinente ai fini della presente procedura comparativa. A essa più congruenti sembrano tre testi, al minimo; La conquista di un testo: il Requerimiento, Roma 1989, Il manifesto di guerra del conquistatore, in L’altro volto della Conquista, Milano 1992 e infine La voz promisoria del intérpete, Torino 1996. Nei casi ricordati, attraverso un approccio ben documentato a questioni attinenti i meccanismi regolatori dell’incontro-scontro di popoli e culture diverse, vengono affrontati i motivi della comunicazione linguistica e gestuale, delle sue mediazioni-contaminazioni, degli inceppi e della loro risoluzione secondo una dinamica di potere. Campo di indagine suggestivo e attuale (in tempi di nuovi incontri e mezclas legati alle dinamiche migratorie verso l’Occidente opulento) e tuttavia risolta più sul piano ideologico che prammatico. Il giudizio sulla produzione della Candidata è positivo. Se ne lamenta tuttavia la parziale incongruità con la presente procedura concorsuale. Pagina 6 di 12
Giudizio del prof. Giovanbattista De Cesare: La candidata, in possesso di abilitazione e di due diplomi di specializzazione, è ricercatrice dal 1980 e professore associato di Lingua spagnola dal 1992. Espone nel proprio curriculum una trentennale attività didattica svolta in varie facoltà delle sedi universitarie di Udine e di Torino. Ha partecipato ed ha diretto progetti di ricerca finanziati dall’Università, dal Ministero e dal CNR. Espone una densa elencazione di relazioni ed interventi svolti in convegni e seminari e in altre attività culturali. Presenta quindici pubblicazioni, alcune delle quali in volume proprio, che evidenziano interessi molteplici, ma con spiccata prevalenza per la letteratura e la storia latinoamericana. Gli spunti di interesse linguistico sono presenti occasionalmente in scritti quali La voz promisoria del intérprete, Annotazione sulla coscienza linguistica dell’Inca, La figura del intérprete en el mundo andino, ma non si coagulano mai in riflessione o analisi delle problematiche della lingua. Gli altri scritti, assai vivaci e pregnanti nello specifico delle relative trattazioni, sono di fatto non pertinenti al settore scientifico-disciplinare del presente concorso. Pertanto, non si ritiene la candidata meritevole di essere presa in considerazione ai fini della presente valutazione comparativa. Giudizio del prof. Antonio Gargano: Le 15 pubblicazioni presentate dalla candidata ai fini della procedura di valutazione comparativa, mostrano un interesse dominante per la letteratura della conquista e della colonia, che risulta indagata da un’angolazione prevalentemente antropologica, sulla base di una ricca e variegata gamma dei materiali utilizzati: carteggi, relazioni, trattati storiografici, cronache, ordinanze della Corona ecc. In particolare alla città (Cíbola) e al fenomeno di urbanizzazione (Nueva Granada) sono dedicate lo stringato contributo sulla cronaca cinquecentesca del francescano Marco da Nizza (Marco da Nizza e il mitico regno di Cíbola) e lo studio che introduce l’edizione di una scelta antologica di passi tratti da El Carnero di J. Rodríguez Freyre. Della ‘descrizione’, come strumento concettuale e modello di conoscenza, si occupano due lavori, il primo dei quali verte sulla “vita” di Città del Messico, ricostruita col ricorso a una documentazione di varia provenienza (Biografia di Messico-Tenochtitlan), mentre il secondo è costituito dal breve scritto di post-fazione alla traduzione italiana del Sommario della storia naturale delle Indie di G. Fernández de Oviedo. All’Amazzonia colombiana è dedicato, invece, il succinto excursus storico-antropologico, che ha per titolo Per non dimenticare. Apppunti sull’Amazzonia colombiana. La parte più cospicua delle pubblicazioni presentate s’incentra, tuttavia, sull’analisi dei processi comunicativi, che vengono indagati in alcune manifestazioni considerate giustamente significative della letteratura della conquista e della colonia. Tra di esse, spicca, per estensione, il contributo sul requerimiento, studiato con gli strumenti desunti dalla pragmatica della comunicazione. A esso si aggiungono i lavori più brevi sulla figura dell’interprete, che occupa una posizione di assoluto rilievo nella storia linguistica della conquista e della colonia (La figura del intérprete en el mundo andino; Annotazione sulla coscienza linguistica dell’Inca; La voz promisoria del intérprete), e quelli che esplorano il concetto di oralità da diverse angolazioni: dall’opinione dei cronisti sul concetto di scrittura presso gli indios (Oralità, scrittura e alfabetizzazione) allo stile dell’oralità nei testi nahua (Immagini prodigiose del Messico antico), dalle attuali pratiche discorsive legate all’oralità (Le parole di Rigoberta Menchú) alle tematiche dell’oralità connesse alla comunicazione conflittuale (Enriquillo: una biografia scritta nell’aria). Isolato risulta, quanto all’ambito della ricerca, il conciso contributo sul dramma lorchiano, La casa de Bernarda Alba, di cui si esaminano gli scambi comunicativi che intercorrono nel ristretto universo del nucleo familiare che protagonizza l’opera. Le pubblicazioni presentate dalla candidata si succedono secondo un’indiscutibile continuità temporale, anche se spesso si caratterizzano per la concisione dei singoli contributi. Il curriculum risulta ottimo sotto il profilo didattico e, più in generale, per gli altri titoli previsti dall’art. 4 comma 4, del DPR. N. 117/2000 Giudizio del prof. Giovanna Calabrò: La prof. AnitaSilvietta Giletti Benso, ricercatrice confermata dal 1980, è diventata associato di Lingua spagnola nel 1992 presso l’Università di Udine; dal 1995 si è trasferita presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino dove a tutt’oggi è in servizio. Lodevole il suo curriculum didattico fitto di molteplici iniziative formative rivolte a studenti e docenti della scuola secondaria. Nutrito il gruppo di traduzioni che spaziano dal 500 al 900. Ha partecipato a scambi Erasmus; ha collaborato a vari progetti di ricerca (MURST 60% e 40%) e ha coordinato programmi didatticoscientifici di cooperazione internazionale con diverse università dell’America latina. Nel complesso un profilo che rivela impegno, dinamismo e serietà professionale. Le 15 pubblicazioni presentate dalla prof. Giletti documentano un’attività di ricerca costante, coerente e appassionata, congruente con le tematiche del gruppo disciplinare in oggetto, I suoi lavori sono volti a studiare, in una Pagina 7 di 12
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