giudizi individuali e collegiali - Università degli studi di Salerno

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volume Il sovrano e la corte nelle cartas della Conquista e soprattutto la monografia Tra memoria apostolica e racconto profetico che affronta i temi del messianismo di stampo gioachimita nella rilettura degli eventi della conquista da parte dei francescani dell’Ordine riformato presenti in Nuova Spagna a partire dal 1524), della storia del cinema spagnolo e ispanoamericano, la recente vocazione ecdotica che gli è valsa l’affidamento da parte della prestigiosa collana Archives della monumentale edizione del teatro di Miguel Angel Asturias, le frequenti incursioni nel campo della storia contemporanea spagnola (si vedano, a es., gli studi sulla transizione dal franchismo alla democrazia) dimostrano la versatilità dello studioso e una notevolissima alacrità scientifica. Per quanto tocca i temi ricompresi nella presente valutazione comparativa, meritano di vernir menzionati lo studio Tra self e yo: León Felipe e Borges traduttori di Song of Myself di W. Whitman, che esamina a partire da uno studio comparato una doppia avventura traduttiva su un classico della letteratura nordamericana, Lingue di celluloide: la Spagna e lo spagnolo nel cinema italiano che sonda da una prospettiva linguistica la presenza stilizzata (e deformata) di uno stereotipo negativo nella cultura italiana, lo studio dei processi di parodizzazione linguistica in Linguaggi pseudospecialistici, i recenti contributi lessicografici (a es. Della transizione linguistica: cinema media e parole nuove tra storia, psicologia sociale e lessicografia, in “Spagna contemporanea”, 19, 2001). A questo va aggiunta la pratica traduttiva del candidato. Di rilievo il confronto con un testo assai impegnativo dello spagnolo Juan Benet. Quanto basta, in definitiva, per ritenere il candidato meritevole di ricoprire una cattedra di prima fascia di Spagnolo. Lingua e traduzione. Giudizio del prof. Giovanbattista De Cesare: In possesso di solide basi formative (due lauree, abilitazione all’insegnamento, dottorato di ricerca in Iberistica), il candidato, ricercatore dal 1995 e associato di Lingua spagnola dal 1998, ha svolto una intensa attività didattica in più discipline del settore iberistico in università e istituzioni culturali italiane e straniere. Le sue circa 150 pubblicazioni (tra monografie, saggi, traduzioni, contributi recensioni e note) testimoniano una eccezionale ricchezza di interessi culturali e scientifici che si articolano su tre percorsi principali riguardanti gli studi sulla traduzione e le traduzioni, il linguaggio profetico e l’America e il cinema nel rapporto con la letteratura e con la storia. Altri filoni di indagine interessano la scrittura aforistica, il Settecento, Cervantes, Asturias, la lettura e l’edizione di testi. Il problema del tradurre e del linguaggio cinematografico sono affrontati in accurate analisi critiche (si vedano i volumi Tra Self e Yo: León Felipe e Borges traduttori di “Song of Myself” e Lingue di celluloide: la Spagna e lo spagnolo nel cinema italiano… e i vari altri saggi sull’argomento) che per un verso tengono conto del peso specifico dell’autore tradotto e, per altro verso, discriminano gli esiti dell’operazione traduttoria a seconda dell’ambito culturale di appartenenza del traduttore, del suo bagaglio formativo ed intellettuale. In altri termini, l’intreccio di lingua, storia e cultura è a base dell’esito felice del tradurre. Gli scritti riguardanti la traduzione del cinema spagnolo in Italia, in linea con questa tesi, rappresentano delle eccellenti riflessioni teoriche condotte su materiali specifici. Le cinque traduzioni di cui è autore documentano la frequentazione linguistica del candidato e rappresentano un efficace corollario delle personali riflessioni teoriche. La monografia Tra memoria apostolica e racconto profetico (oltre 500 pagine corredate da una ricchissima e pregevole bibliografia) testimonia erudizione e conoscenze vastissime e attraversa due secoli di storia del Nuovo Mondo raccontando con lucido acume critico l’incidenza nella storia d’America del francescanesimo, e della prosa francescana, fino al terzo decennio del Seicento, quando col diffondersi del gusto barocco, la scrittura dei missionari finisce per ristagnare tra retorica agiografica e dialettica apologetica. Il volume Il sovrano e la corte nelle “cartas”della conquista offre, attraverso l’analisi delle “cartas”, un panorama storico pregnante del rapporto tra il Sovrano e il Nuovo Mondo dagli anni della conquista all’avvio della colonia (1561-1592). Pagina 2 di 12
Il candidato Marco Cipolloni, insieme all’ampiezza degli interessi didattici e scientifici felicemente espressi nelle pubblicazioni presentate, specialmente nella gran parte di esse perfettamente pertinente con la presente valutazione comparativa, mostra intelligenza critica ed erudizione eccezionali. Pertanto, con vivo compiacimento, lo si ritiene largamente meritevole di ricoprire la cattedra di Lingua spagnola. Giudizio del prof. Antonio Gargano: Il prof. Cipolloni presenta una produzione scientifica ampia e poliedrica, la quale, pur non essendo esente da concreti pericoli di dispersione, rivela tuttavia alcuni nuclei d’indagine maggiormente compatti, che testimoniano della indubbia vivacità culturale e dell’intelligenza critica del candidato. Tali sono, difatti, il settore degli studi sulla traduzione, quello sul cinema e quello relativo ad alcuni generi discorsivi collegati al fenomeno storico della conquista del Nuovo Mondo. Nel primo dei tre settori indicati, accanto a una serie di più brevi contributi, si distingue lo studio dedicato al confronto delle due traduzioni d’autore di Song of Myself: quella di León Felipe (1941) e quella contenuta nell’antologia di Borges (1969). Una pari diligenza si ritrova nel volume Lingue di celluloide, dove il candidato raccoglie scritti diversi che, come egli stesso indica, rappresentano il “provvisorio bilancio di oltre un anno di viaggi attorno alla galassia del cinema spagnolo e della sua fortuna da noi” (p.6). Ancora al cinema, ai rapporti che esso intrattiene sia con la letteratura che con concreti eventi storici, è dedicato il secondo dei settori indicati, dove –a titolo esemplificativo- possono segnalarsi i concisi capitoli che formano il volumetto sul cinema di Carlos Saura e della presenza in esso di Goya e Borges, oppure l’esteso saggio su “Cien años de soledad. Cinema e letteratura in America Latina”, per i rapporti tra letteratura e cinema latinoamericano; e, infine, i ben documentati lavori sulla “difficile contemporaneità del cinema spagnolo” e “sull”immagine dell’Europa orientale e dei comunisti nei film di guerra spagnoli (e italiani)”. È, comunque, nell’ultimo dei tre settori indicati dove il candidato raggiunge i risultatri più convincenti. Di particolare rilievo risulta, in tal senso, l’ampia monografia sul profetismo nella produzione storiografica francescana relativa alla conquista spirituale della Nuova Spagna, dove il prof. Cipolloni, “combinando gli strumenti dell’analisi letteraria con in metodi della historia de ideas”, ha inteso “ricostruire da un osservatorio privilegiato la mentalità della Conquista e le strategie culturali utilizzate dai francescani per incorporare le cosas del Nuovo Mondo alla storia e alla geografia della salvezza” (p. 13). D’impegno minore, ma di pari interesse, risultano, nel medesimo settore di studi, sia la raccolta antologica delle lettere “dalle Indie e sulle Indie” indirizzata dai conquistadores ai sovrani, preceduta da una ricca introduzione (pp. 7-73), sia la serie di più brevi contributi su alcuni episodi del rapporto tra Genova e la cultura genovese, da un lato, e la scoperta e conquista delle Indie occidentali, dall’altro. Se si prescinde dai tre fondamentali settori finora rassegnati, più difficile risulta rintracciare ed evidenziare omogenee e coerenti linee di ricerca nei pur numerosi studi che il prof. Cipolloni dedica ad autori ed opere della letteratura spagnola e latinoamericana. Agli isolati scritti sul Lazarillo, su Gracián, su Sánchez Ferlosio e Muñoz Molina, possano comunque contrapporsi filoni di ricerca maggiormente strutturati come i tre contributi sulla scrittura aforistica in Cervantes, Azorín e Gómez de la Serna; quelli che indagano alcuni episodi di cervantismo novecentesco; e, infine, quelli dedicati a M. A. Asturias. Particolarmente vasta risulta l’attività del prof. Cipolloni come traduttore (vedi elenco delle pubblicazioni). Degna di segnalazione è anche la sua attività di recensore. Il costante e cospicuo impegno rivolto all’indagine su molteplici aspetti della cultura iberica consente di ritenere il candidato meritevole di considerazione ai fini della presente valutazione comparativa. Ottimo il curriculum anche sotto il profilo didattico e, più in generale, per gli altri titoli previsti dall’art. 4, comma 4, del DPR n. 117/2000. Pagina 3 di 12
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