Kuma&Transculturazione Armando Gnisci Nuova ... - Alias Network
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Violante, sulle cui novità vi informeremo come sempre attraverso la mailing list di Kuma, oltre che<br />
nella rivista, che per ora ha una cadenza semestrale.<br />
Invito gli editori e gli autori della LIM, ad inviare una copia dei loro libri o altro, o due, meglio,<br />
affinché una copia sia disponibile al pubblico e al prestito della Biblioteca Comunale di Lanuvio,<br />
dove il FAG vive. La “nuova alleanza” – una parola che viene dal francese “alliance” e che non<br />
riguarda patti militari, ma una coevoluzione di spiriti, come ci insegna Michel de Montaigne –<br />
produce già i suoi primi frutti: gli psichiatri ci hanno insegnato a meglio riconoscere e incrementare<br />
la nostra azione, che per loro è la prima e l’ultima linea delle cose, e, viceversa, ad avere loro più<br />
attenzione e ascolto della poesia e del suo potere. Dal secondo numero di questa rivista troverete i<br />
primi esperimenti di scrittura a 4 mani e diverse menti.<br />
Infine, la nuova Kuma non si interessa più e soltanto alla LIM e a creolizzare l’Europa, ma si<br />
ricongiunge al mio pensiero eurocentrico dei primi anni 80 del XX secolo per emendarlo e<br />
rilanciarlo come pensiero mondialista in cammino dal 1991. Oggi questo pensiero in comune<br />
propone una conversione inconclusiva, secondo il pensiero poetico di Lucrezio & Wallace Stevens<br />
& Édouard Glissant, in una cosmovisione transculturale matura. La nuova Kuma mette in scena<br />
questa imprevedibile transculturazione mondialista, antagonista verso la società globalizzata<br />
identificatasi come traffico mercatorio del capitalismo sfrenato e disumano nella sua più grande<br />
manifestazione di potenza e di opaco orrore.<br />
Dentro questo orizzonte la LIM fa ciò che sa fare meglio: una via e un tratto del nuovo sapere della<br />
mondializzazione, decolonizzazione, creolizzazione, e transculturazione del nostro vivere e pensare<br />
oggi, per meglio andare verso un mondo nuovo che non vogliamo smettere di costruire. Oltre che di<br />
sognare.<br />
La trasformazione di Kuma in una rivista più “militante” (come si diceva una volta in Italia) o<br />
meglio, “in una azione transculturale”, è accompagnata dal mio “Manifesto transculturale” del<br />
maggio del 2011, che gira nel web tradotto in spagnolo, francese, inglese, galego, arabo, porto-<br />
brasiliano, e ora anche in cinese per la rivista on line Dialogue transculturel e presto in serbo. È<br />
stato pubblicato sulle riviste terrestri Casa de las Américas de La Habana di Cuba, n. 264, 2011, e A<br />
trabe de ouro. Publicación galega de Pensamento crítico di Santiago de Compostela, tomo II, ano<br />
XXII / 2011. Lo ripubblico in versione italiana in questo primo numero della nuova<br />
Kuma&<strong>Transculturazione</strong>, a marzo 2012. Intanto, il Fondo Editorial della Casa de las Américas di<br />
Cuba pubblicherà il pamphlet Manifiesto-Ensayo de la Transcultural européa nel 2012, nella forma<br />
di libro che gli ho dato, e che per ora non è disponibile in italiano.<br />
Aggiungo, per finire, un aneddoto che accompagna la nuova impresa di Kuma&<strong>Transculturazione</strong>.<br />
Accanto al “transman” le mie redattrici hanno voluto che fosse postato lo scritto di mutuo