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Omaggio a Guido Monzino - Club Alpino Italiano

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FOCUS STORIA E MEMORIA<br />

Verso la conclusione del IV Anno Polare Internazionale<br />

<strong>Omaggio</strong> a<br />

<strong>Guido</strong> <strong>Monzino</strong><br />

grande esploratore italiano<br />

Nel Ventennale della scomparsa<br />

(1988-2008)


Al Polo Nord, all’Everest e sulle<br />

montagne di tutto il mondo<br />

Sabato 11 ottobre 2008 si è svolta a<br />

Milano una serata in onore di <strong>Guido</strong><br />

<strong>Monzino</strong>, grande esploratore italiano,<br />

nel 20° anniversario della scomparsa.<br />

Socio della Sezione CAI di Milano,<br />

<strong>Monzino</strong> nasce il 2 marzo 1928 ed<br />

entra nella leggenda per due grandi<br />

imprese: nel 1971 organizza ed è a<br />

capo della prima spedizione che porta<br />

la bandiera italiana al Polo Nord, senza<br />

mezzi artificiali, e nel 1973 organizza<br />

la prima spedizione italiana<br />

all’Everest. Due risultati eccezionali<br />

che scolpiscono il suo nome nella<br />

storia delle esplorazioni polari e delle<br />

grandi imprese alpinistiche. Oltre a<br />

questi due capolavori, egli è stato<br />

protagonista, complessivamente, di 21<br />

spedizioni. A Milano si è voluto<br />

ricordare, con l’evento a lui dedicato,<br />

“L’uomo, il mecenate, l’esploratore,<br />

l’amico”. Organizzatori dell’iniziativa,<br />

la Sezione milanese del <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong><br />

<strong>Italiano</strong>, l’Associazione Circolo Polare<br />

ed il Fondo Ambiente <strong>Italiano</strong>. Sono<br />

intervenuti Rinaldo Carrel, Guida del<br />

Cervino; Agostino Da Polenza,<br />

Presidente Comitato EvK2CNR; Alberto<br />

Pirovano, Presidente dell’Associazione<br />

Ragni di Lecco; Aldo Scaiano,<br />

Presidente dell’Associazione Circolo<br />

Polare di Milano; Mario Brigando,<br />

esploratore, alpinista, collaboratore<br />

dello stesso <strong>Guido</strong> <strong>Monzino</strong> e curatore<br />

della mostra fotografica “<strong>Guido</strong><br />

<strong>Monzino</strong> ai confini del mondo.<br />

Esplorazioni, conquiste e spirito<br />

sportivo”. Moderatore, Marco<br />

Magnifico, Direttore Generale<br />

Culturale del FAI. Nel corso della<br />

serata sono state proiettate le<br />

immagini di alcuni lungometraggi<br />

realizzati da <strong>Monzino</strong> durante le sue<br />

spedizioni, mentre il Coro Monte<br />

Cervino – A.N.A. – Sezione Valle<br />

d’Aosta ha intonato meravigliosi canti<br />

di montagna, di fronte alla platea<br />

In copertina: <strong>Guido</strong> <strong>Monzino</strong><br />

(Ph. FAI, g. c.).<br />

Qui a lato: brochure dell’evento<br />

organizzato dal FAI in<br />

collaborazione con Circolo Polare e<br />

CAI Sezione di Milano.<br />

Il folto pubblico presente alla<br />

manifestazione.<br />

Fiorella <strong>Monzino</strong>, sorella di <strong>Guido</strong>,<br />

con i figli e i nipoti.


gremita di circa 400 persone.<br />

A margine dell’evento, abbiamo<br />

chiesto all’esploratore Mario Brigando,<br />

che ha conosciuto <strong>Monzino</strong>, di parlarci<br />

di questa straordinaria figura della<br />

storia delle esplorazioni. “Sono nato<br />

Punta Arenas in Patagonia e mio<br />

padre, all’epoca di <strong>Monzino</strong> già<br />

alpinista e Cancelliere del Consolato<br />

italiano in quella regione, conosceva<br />

questo esploratore. Avevo undici anni<br />

quando si presentò l’opportunità di<br />

accompagnare, con mio padre, la<br />

spedizione di <strong>Monzino</strong> al Cerro Paine e<br />

alle Torri del Paine, in Patagonia.<br />

Avevo già letto i libri sulle conquiste<br />

dell’Everest, del Nanga Parbat,<br />

dell’Annapurna, e mi appassionavano<br />

le storie delle esplorazioni. Quando<br />

accompagnai la spedizione, fu come se<br />

gli eroi di cui avevo letto nei libri si<br />

fossero materializzati davanti a me. E’<br />

stata un’esperienza formidabile, che<br />

porto nel cuore da tutta la vita. Ero<br />

invece più che ventenne quando ho<br />

seguito un’altra spedizione di<br />

<strong>Monzino</strong>, alla quale ne sarebbero<br />

seguite altre per preparare la missione<br />

vera e propria al Polo Nord. Si trattava<br />

di un viaggio di ricognizione sulle<br />

coste della Groenlandia, nel 1968. La<br />

spedizione artica sarebbe avvenuta tre<br />

anni dopo, nel 1971. Vissi momenti<br />

straordinari anche in quell’occasione,<br />

e mi resi conto dell’importanza del<br />

metodo, della pianificazione<br />

necessaria per studiare nei minimi<br />

dettagli il modo migliore di portare a<br />

termine con successo una simile<br />

impresa. Ho imparato da lui il metodo<br />

e la precisione. Considerava questi<br />

elementi come le basi del successo.<br />

Era un uomo che pretendeva molto da<br />

sé e dagli altri. Ed era estremamente<br />

generoso. Voleva allargare i confini<br />

della conoscenza umana. Io lo ricordo<br />

come uno dei più grandi nella storia<br />

delle esplorazioni”.<br />

Alcuni momenti della rievocazione e le guide<br />

della Valtorunenche.


“Nella nostra vita si possono raggiungere le vette più alte, sempre che<br />

ciascuno intenda dare, veramente, il meglio di sé stesso”.<br />

<strong>Guido</strong> <strong>Monzino</strong>, La spedizione italiana all’Everest 1973,<br />

Stamperia Valdonega, Verona 1976.<br />

Il tricolore italiano<br />

sventola al Polo Nord<br />

19 maggio 1971: il tricolore italiano<br />

sventola al Polo Nord. La spedizione di<br />

<strong>Guido</strong> <strong>Monzino</strong> è durata settantun<br />

giorni. Niente mezzi artificiali: solo<br />

slitte trainate dai cani. La distanza<br />

coperta, poco meno di 5000<br />

chilometri: dal 69° parallelo fino alla<br />

meta. L’impresa ha rilievo storico. E’<br />

la prima volta che la bandiera italiana<br />

giunge al Polo con mezzi tradizionali.<br />

Accanto ad essa, altre vengono<br />

innalzate nel cielo dell’Artico: quelle<br />

di Canada, Cile, Danimarca,<br />

Groenlandia, Norvegia, Stati Uniti.<br />

I membri della spedizione sono<br />

quattro: <strong>Monzino</strong> ne è il capo. Oltre ad<br />

essi, vi sono alcuni partecipanti danesi<br />

e diverse guide artiche, eschimesi e<br />

Inuit di Thule in Groenlandia. Il 2<br />

aprile sono partite da Cape Columbia<br />

23 slitte trainate da circa 330 cani:<br />

una delle più grandi spedizioni artiche<br />

di sempre. Uomini, logistica,<br />

equipaggiamento: tutto è stato<br />

organizzato con precisione meticolosa<br />

da <strong>Monzino</strong>. E tutto, alla fine, ha<br />

funzionato. Le abili donne di Qânâq,<br />

Inuit della Groenlandia, hanno cucito<br />

per gli uomini della spedizione i<br />

kooletah, formidabili giacconi col<br />

cappuccio di pelliccia di caribù, i<br />

pantaloni di pelo di orso, i guanti di<br />

pelo di cane, i kamik, stivali in pelle di<br />

foca foderati di coniglio artico, e i<br />

copri-kamik di volpe bianca.<br />

Le slitte, anch’esse realizzate secondo<br />

il metodo Inuit, sono lunghe dai tre ai<br />

quattro metri e larghe ottanta<br />

centimetri, costruite con assi di<br />

hikory. Robuste e leggere, sono<br />

trainate da undici o quattordici cani.<br />

L’itinerario è stato studiato per molto<br />

tempo, prima di tentare l’impresa.<br />

<strong>Monzino</strong> ha condotto spedizioni<br />

nautiche e con slitte. Ha costeggiato<br />

parte della Groenlandia ed effettuato<br />

ricognizioni lungo il percorso. Ha<br />

scelto gli uomini e pianificato tutto il<br />

possibile, per evitare sorprese. Infine,<br />

dopo questa fase preliminare, dopo<br />

avere, in sostanza, già affrontato il<br />

percorso sulla carta, ha tentato<br />

l’impresa vera e propria. Dall’Isola di<br />

Ellesmere, dove prima di lui già altri<br />

erano partiti inseguendo il sogno<br />

bianco, arriva al Polo.<br />

Farà ritorno alle basi di appoggio l’11<br />

giugno 1971.


Costumi tradizionali<br />

di Cervinia.


Splendida esibizione del<br />

Coro ANA Valle d’Aosta.


ORIZZONTI FOTOGRAFICI<br />

di Mario Brigando<br />

Foto del 5 agosto 1968, ore 01 AM.<br />

In navigazione a Nord-Ovest di Thule (78° latitudine Nord).<br />

Spedizione Nautica in Groenlandia Occidentale, in preparazione delle<br />

spedizioni per il raggiungimento del Polo Nord.<br />

foto di Mario Brigando


Kraulshavn, luglio 1968.<br />

foto di Mario Brigando


Savigsivik.<br />

foto di Mario Brigando


Upernavik.<br />

foto di Mario Brigando


Per saperne di più<br />

Testi e foto (ove non altrimenti indicate): Michele Mornese per www.cai.it.<br />

Si ringrazia Mario Brigando per la preziosa collaborazione.<br />

Si ringrazia il FAI per la foto in copertina.

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