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<strong>Parrocchia</strong> S. Stefano -Vermiglio Notiziario n.6<br />

tel . 0463-758139 maggio <strong>2012</strong><br />

EDUCARE… senza smettere!<br />

In questo <strong>per</strong>iodo, circondati da m<strong>il</strong>le distrazioni e dalle magagne della società, stiamo<br />

educando i nostri figli a trasgredire <strong>per</strong> avere successo.<br />

Le barriere delle regole sono cadute e padri e madri sono consenzienti, protettivi e<br />

<strong>per</strong>missivi con i propri figli, nel nome dell'immagine vincente dei «tipi svegli e capaci di catturare<br />

qualsiasi occasione capiti a tiro».<br />

Si pensa che <strong>il</strong> problema di questa cattiva educazione sia dei media, delle compagnie<br />

frequentate, di internet e quant'altro; invece la responsab<strong>il</strong>ità è quasi esclusivamente della<br />

famiglia che ha abdicato ad educare, ad aiutare e formare i figli e a controllarli nel rispetto della<br />

loro libertà, in modo che non escano dalle regole, dai limiti e dal rischio <strong>per</strong>icoloso.<br />

I genitori potrebbero pensare che si voglia scaricare l’intera pattumiera dei disagi sociali<br />

solo sulle spalle della famiglia. Non sia mai.<br />

C’è solo un enorme bisogno che la famiglia torni a fare figli e a fare <strong>il</strong> suo mestiere. I<br />

genitori si devono convincere che non è sufficiente generare <strong>per</strong> divenire padri e madri. Niente è<br />

automatico, soprattutto di questi tempi.<br />

Nessun amore può essere definito tale se non ha una forte <strong>per</strong>centuale di gratuità e di dono.<br />

Contro ogni dottrina, infatti, chi ama si identifica non appartenendosi, ma negandosi<br />

nell’altro. Quando Gesù, in una delle pagine più forti del Vangelo, dice che ogni seme <strong>per</strong> crescere<br />

deve morire, risponde soprattutto a chi fa della famiglia <strong>il</strong> “nido dell’amore”.<br />

Nei fattacci che accadono tra gli adolescenti, ciò che più mi colpisce è la cosiddetta normalità delle<br />

famiglie nelle quali sono vissuti. E’ <strong>il</strong> normale che mi preoccupa, <strong>il</strong> diverso lo accetto.<br />

A Babele furono le lingue a non essere comprese, oggi sono le<br />

politiche, gli egoismi, le aggressività, le solitudini ad alzare mura<br />

altissime tra uomo e uomo.<br />

I figli sono torrenti impetuosi, che esigono soprattutto due<br />

sponde robuste. I figli sono puledri scatenati, non sopportano<br />

recinti, esigono due braccia robuste.<br />

Una breve parabola ebrea narra:<br />

“C’era una volta uno stolto così insensato che era chiamato<br />

Golem (cioè stupido). Quando si alzava al mattino, gli riusciva<br />

così diffic<strong>il</strong>e ritrovare gli abiti, che alla sera, al solo pensiero,<br />

spesso aveva paura ad andare a dormire. Finalmente una sera si<br />

fece coraggio, impugnò una matita e un foglietto e, spogliandosi,<br />

annotò dove posava ogni capo di vestiario. Il mattino seguente si<br />

alzò tutto contento e prese la sua lista: I pantaloni: lì, e se li<br />

inf<strong>il</strong>ò. Il berretto: là, e se lo mise in testa; e così via fino a che<br />

ebbe indossato tutto. Finita la fatica, sentì all’improvviso salire<br />

dentro di sé una domanda: “Sì, ma io dove sono rimasto?”.”<br />

Noi abbiamo insegnato ai figli tante cose, li abbiamo rico<strong>per</strong>ti di vestiti costosi e firmati,<br />

abbiamo insegnato dove si trovano le scarpe, i telefonini, i motorini, i titoli di studio, le pizzerie,<br />

gli amori stagionali, l’informatica, i bancomat. Purtroppo non abbiamo insegnato loro le cose più<br />

faticose, importanti, necessarie, dove stanno <strong>il</strong> dolore, la pazienza, la gioia, la fede, la serenità: i<br />

veri pozzi profondi, dove si trovano le acque che zamp<strong>il</strong>lano e dissetano l’anima.<br />

Con tanta pace nel cuore vi sono vicino, don Enrico


BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE<br />

Ho iniziato <strong>il</strong> giro del paese, <strong>per</strong> la “BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE” (quest’anno a Pizzano),<br />

non tanto <strong>per</strong> benedire le case - come ho scritto ancora - <strong>per</strong>ché i muri non hanno bisogno di essere<br />

santificati, almeno non quanto le <strong>per</strong>sone che in essi vi abitano…<br />

Vorrei sottolineare la dimensione biblica del verbo benedire e del sostantivo benedizione, <strong>il</strong> suo<br />

significato profondo che in secoli di pratica cultuale ha <strong>per</strong>so e che noi Chiesa abbiamo travisato.<br />

In ebraico <strong>il</strong> verbo bārak significa dotare di forza vitale e <strong>il</strong> sostantivo berākā - forza salutare,<br />

vitale.<br />

La benedizione come atto che trasmette la vita e la capacità di generarla in ogni relazione<br />

umana, comprende due elementi: <strong>il</strong> gesto dell’imposizione delle mani e una parola che spiega <strong>il</strong><br />

gesto.<br />

Il gesto senza la parola è solo mimica, la parola senza <strong>il</strong> gesto è solo suono evanescente.<br />

E’ la stessa dinamica della creazione: «Dio disse… e così fu». Parola e fatto. La Parola è <strong>il</strong> senso<br />

dell’avvenimento ed esso è incarnazione della Parola.<br />

In sintesi, benedire vuol dire essere in comunione di vita con coloro che ricevono la<br />

benedizione; in senso spirituale significa generare coloro che si benedice.<br />

Chi benedice è responsab<strong>il</strong>e della vita di colui/coloro che benedice.<br />

Ho iniziato lunedì 23 apr<strong>il</strong>e da Velon e Stavel <strong>per</strong> finire con tutto Pizzano.<br />

Non ho alcuna fretta di finire: anche <strong>per</strong>ché qualche sera è impegnata con celebrazioni e incontri.<br />

Accettatemi quando arrivo, verso sera dopo le 17.00 (avvisando <strong>il</strong> giorno prima), quando<br />

presumib<strong>il</strong>mente posso trovare possib<strong>il</strong>mente tutta (?!) la famiglia riunita.<br />

Per favore, vi pregherei di non insistere con bicchieri, bicchierini o caffè, invece, se siete a<br />

tavola, potrei gradire un piatto di minestra.<br />

Per coloro che non l’avessero ancora fatto, questo incontro potrebbe essere un’opportunità <strong>per</strong><br />

contribuire alla spesa dei nuovi banchi della chiesa [costo totale dei banchi € 19.200,00; finora sono<br />

stati offerti € 12.350,00. La proposta fatta dal C.P.P. era di € 50,00 a famiglia].<br />

In chiesa fino a Pentecoste - nell’anfora - potete attingere l’acqua benedetta nella<br />

Veglia pasquale da ut<strong>il</strong>izzare <strong>per</strong> la benedizione della vostra famiglia.<br />

Se qualche famiglia non desidera la visita del parroco e la benedizione, si deve sentire libera<br />

di rifiutare, avvertendo fin da subito in canonica. Grazie.<br />

AGENDA PARROCCHIALE<br />

ASCENSIONE domenica 20 maggio - ore 10.00 Confermazione a Cogolo (32 ragazzi)<br />

PENTECOSTE domenica 27 maggio - ore 9.30 S.Messa solenne<br />

- ore 10.30 S.Messa e processione a Pizzano<br />

- ore 16.00 Prima Riconc<strong>il</strong>iazione (32 bambini)<br />

SS.TRINITÁ domenica 3 giugno - ore 10.00 Cebrazione dei Battesimi<br />

CORPUS DOMINI domenica 10 giugno - ore 9.30 S.Messa e processione<br />

GR.EST. <strong>2012</strong> - cammino estivo in parrocchia<br />

Ormai lo conoscete tutti, specialmente i ragazzi e le loro famiglie… (anche gli ospiti),<br />

ne conoscete i contenuti, i sentieri, la fatica e la gioia di comunione. Mi sto battendo,<br />

assieme al Consiglio Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le, <strong>per</strong>ché nessuno ce lo porti via e possiamo<br />

ancora incontrarci sulla strada, incamminati verso nuove mete accessib<strong>il</strong>i a tutti, non<br />

alla ricerca di avventure, ma sulle tracce di quel Maestro che sempre ci attende <strong>per</strong><br />

saziarci della sua Parola e del suo Pane.<br />

don Enrico

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