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escursionistici. N°1 il complesso fortificato del Monte di Ragogna

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ITINERARI STORICO - ESCURSIONISTICI<br />

Itinerario n° 1 - <strong>il</strong> <strong>complesso</strong> <strong>fortificato</strong> <strong>del</strong> <strong>Monte</strong> <strong>di</strong> <strong>Ragogna</strong>.<br />

P) Partenza.<br />

1) Ponte <strong>di</strong> Pinzano.<br />

2) Castello <strong>di</strong> Reunia e lapide <strong>del</strong> Caporale Ruggero Angeli.<br />

3) Mulattiera m<strong>il</strong>itare Pontaiba – M. <strong>Ragogna</strong>.<br />

4) Mulattiera d’arroccamento.<br />

5) Batteria permanente “<strong>Ragogna</strong> Bassa” – area logistica.<br />

6) Batteria permanente “<strong>Ragogna</strong> Bassa” – piazzole per cannoni da me<strong>di</strong>o calibro.<br />

7) Uscita mulattiera d’arroccamento, variante B.<br />

8) Punto panoramico.<br />

9) Trincee <strong>di</strong> terza linea.<br />

10) Uscita mulattiera d’arroccamento, variante A.<br />

11) Batteria permanente “<strong>Ragogna</strong> Alta” – Forte <strong>del</strong> “Cavallino”.<br />

12) Batteria permanente “<strong>Ragogna</strong> Alta” – piazzole in barbetta e riservette corazzate.<br />

13) Caposaldo “Cret dal Louf”.<br />

14) Caposaldo “La Spice”.<br />

15) Nido per mitragliatrici incavernato.<br />

16) Trincee <strong>di</strong> prima linea.<br />

A) Arrivo.<br />

Tempo richiesto: 6:00 ore circa (consigliate due auto, per evitare <strong>di</strong> percorrere a pie<strong>di</strong> la rotab<strong>il</strong>e<br />

Muris – Tabine che chiude l’anello).<br />

Difficoltà: nessuna; la variante <strong>del</strong>la “mulattiera <strong>di</strong> arroccamento” richiede passo sicuro.


Apprezzata la bella vista sul corso d’acqua e sull’ex Ossario germanico <strong>di</strong> Pinzano, dalla Località<br />

“Tabine” (P) ci si <strong>di</strong>rige verso <strong>il</strong> Ponte sul Tagliamento, al cui lato ragognese spicca una lapide<br />

inerente alla Grande Guerra (1 – una targa sim<strong>il</strong>e è rintracciab<strong>il</strong>e nel piazzale centrale <strong>di</strong> San<br />

Pietro). Portatisi <strong>di</strong>nnanzi al Castello <strong>di</strong> Reunia, nel cui <strong>di</strong>messo camposanto si rintraccia la tomba<br />

<strong>di</strong> un geniere caduto nella costruzione <strong>del</strong>l’accesso m<strong>il</strong>itare al M. <strong>Ragogna</strong> (2), si prosegue verso <strong>il</strong><br />

“Bosco”, per deviare lungo l’ex strada bellica proveniente da Pontaiba (3). Questa s’immette sulla<br />

rotab<strong>il</strong>e turistica, per la quale si sf<strong>il</strong>a l’imbocco <strong>del</strong>l’originale mulattiera d’arroccamento (4)<br />

(variante che s’arrampica sul crinale intagliando le aspre e suggestive balze settentrionali) e si<br />

perviene ai resti <strong>del</strong>la Batteria permanente “<strong>Ragogna</strong> Bassa” (5). Ivi sono presenti numerose<br />

vestigia, tra cui casematte e riservette che custo<strong>di</strong>scono alcune scritte in matita effettuate dai soldati<br />

<strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o <strong>del</strong> <strong>Monte</strong> durante <strong>il</strong> conflitto. R<strong>il</strong>evanti sono altresì i ruderi <strong>del</strong> sovrastante impianto<br />

idrico e <strong>del</strong>le vicine piazzole per le artiglierie calibro 149 mm. (6).<br />

Tosto, per fac<strong>il</strong>e sentiero si cavalca l’intera panoramicissima dorsale, lambendo talvolta gli elementi<br />

<strong>del</strong>la terza linea <strong>di</strong>fensiva e gli sbocchi <strong>del</strong>le varie ramificazione <strong>del</strong>la mulattiera d’arroccamento (7<br />

– 8 – 9 – 10), sino a conquistare l’estremità nord-est <strong>del</strong> crinale, presso la Batteria permanente<br />

“<strong>Ragogna</strong> Alta”. Oltre alle polveriere blindate, emerge <strong>il</strong> “Forte <strong>del</strong> Cavallino”, locale fort<strong>il</strong>izio<br />

allora atto al riparo dei serventi e <strong>del</strong>le munizioni attribuite alla batteria schierata sull’antistante<br />

piazzale (11). Nei pressi, appare degno <strong>di</strong> nota l’impianto in barbetta, all’epoca rifornito da un<br />

montacarichi verticale oggi inserito in infrastrutture private (12).<br />

Recandosi per i trinceramenti sommitali alla Chiesetta <strong>di</strong> San Giovanni, si procede alla volta dei<br />

capisal<strong>di</strong> <strong>del</strong> Cret dal Louf (13) e <strong>del</strong>la Spice (14), esplorando le vicine posizioni <strong>del</strong>la seconda<br />

linea <strong>di</strong> resistenza (15). Furono i solchi in cui si combatté la battaglia <strong>del</strong>l’ottobre – novembre 1917.<br />

Ora, lungo la strada asfaltata o l’antico parallelo tracciato, si sfiora le trincee più avanzate (16)<br />

teatro <strong>di</strong> ben sette assalti imperiali respinti, si scende a Muris (A) e ci si riporta al punto <strong>di</strong> partenza<br />

(P).


Itinerario n° 2 - <strong>il</strong> campo trincerato austroungarico <strong>di</strong> <strong>Ragogna</strong>.<br />

P) Partenza.<br />

1) Resti <strong>di</strong> postazione con epigrafe.<br />

2) 3) 4) Postazioni corazzate.<br />

5) Saliente <strong>di</strong>fensivo e targhe <strong>del</strong>la<br />

Scuola Tecnica <strong>del</strong> Genio austriaco.<br />

A) Località “Tabine”.<br />

Difficoltà: nessuna.<br />

Tempi richiesti: ore 3:00<br />

La prima testimonianza osservab<strong>il</strong>e, un <strong>di</strong>roccato nido per mitragliatrici che conserva ancora parte<br />

<strong>del</strong>la targa mo<strong>del</strong>lata dai costruttori (1), è situata in terreno privato a circa mezzo ch<strong>il</strong>ometro dalla<br />

partenza, sulla destra <strong>del</strong>la strada asfaltata che porta a V<strong>il</strong>luzza e a San Giacomo, poco a monte <strong>di</strong><br />

un arcaico Crocifisso.<br />

Il percorso vero e proprio, tuttavia, s’inoltra per carrareccia sterrata verso le spettacolari rive che<br />

precipitano sulle acque <strong>del</strong> Tagliamento.<br />

Guadagnato <strong>il</strong> margine, all’altezza <strong>del</strong>la confluenza tra <strong>il</strong> Rio Fos ed <strong>il</strong> maggiore fiume friulano, ci<br />

si imbatte nelle feritoie <strong>di</strong> un blockhaus sotterrato (2). Poco più avanti, emergono altri significativi<br />

bunker <strong>di</strong> cui <strong>il</strong> più singolare è arroccato su un costone dominante l’alveo fluviale (3 e 4).<br />

Si prosegue verso meri<strong>di</strong>one per circa 300 m, sempre seguendo <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o <strong>del</strong> crinale, per reperire un<br />

ultimo sv<strong>il</strong>uppato nodo trincerato (5). Gli ingressi, parzialmente crollati, presentano due importanti<br />

epigrafi riportanti la <strong>di</strong>citura <strong>del</strong>la 4^ Compagnia, Corso Tecnico Imperial – Regio.<br />

Ammirato lo splen<strong>di</strong>do scenario circostante, è possib<strong>il</strong>e concludere <strong>il</strong> percorso recandosi alla<br />

Località Tabine (A), punto <strong>di</strong> partenza dei sentieri <strong>del</strong> <strong>Monte</strong> <strong>di</strong> <strong>Ragogna</strong>; in caso contrario si<br />

ritorna all’esor<strong>di</strong>o <strong>del</strong> tracciato (P), da cui ci si può spostare in vettura verso Pignano, dove,<br />

<strong>di</strong>nnanzi alla locale postazione austro-ungarica (attenersi alle in<strong>di</strong>cazioni stradali per visitarla), si<br />

termina l’itinerario.


Itinerario n°3 - <strong>il</strong> Ponte <strong>di</strong> Pinzano e la batteria permanente <strong>di</strong> Col Colàt.<br />

P) Partenza.<br />

1) Ponte <strong>di</strong> Pinzano.<br />

2) Resti <strong>del</strong>l’incompiuto Ossario tedesco.<br />

3) Area logistica <strong>di</strong> Col Colàt.<br />

4) Batteria permanente <strong>di</strong> Col Colàt. (Quota<br />

280 m. s.l.m.)<br />

Tempi <strong>di</strong> percorrenza: ore 3:00.<br />

Difficoltà: nessuna.<br />

Dalla Località “Tabine”, (P) ci si avvia sulla carrareccia che si <strong>di</strong>parte oltre <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> ristoro,<br />

uscendo sulla strada provinciale che porta in pochi minuti al Ponte <strong>di</strong> Pinzano (1).<br />

Sull’uscita ragognese <strong>del</strong> viadotto, vi è una lapide che onora gli ultimi <strong>di</strong>fensori italiani, comandati<br />

dal Capitano Moggio. Il lato opposto è invece caratterizzato dall’antico casello <strong>del</strong> pedaggio, e dalla<br />

postazione, con copertura metallica, appollaiata su un verticale sperone roccioso. Attorno si<br />

possono notare, tra le rocce a picco che descrivono la spettacolare gola <strong>del</strong> Tagliamento, ulteriori<br />

apprestamenti m<strong>il</strong>itari risalenti al Vallo Littorio e agli anni ’50.<br />

Si prosegue per giungere nei pressi <strong>di</strong> un minore ponte stradale sulla linea ferroviaria Pinzano –<br />

Gemona, arteria logistica voluta soprattutto dalle menti strategiche <strong>del</strong> Primo anteguerra. Se si<br />

imbocca la mulattiera che, a destra, rimonta <strong>il</strong> sovrastante r<strong>il</strong>ievo, non è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e reperire le<br />

imponenti vestigia <strong>del</strong>l’ex Sacrario germanico, la cui e<strong>di</strong>ficazione fu iniziata negli ultimi anni ‘30 e<br />

mai portata a termine, de<strong>di</strong>cato ai Caduti nella Battaglia <strong>del</strong> Tagliamento (2).<br />

Da questo affascinante sito, monumento morale a quei soldati qui mai seppelliti, si raggiunge <strong>il</strong><br />

centro <strong>di</strong> Pinzano. Dopo aver svoltato per la strada <strong>di</strong>retta alla sella tra <strong>il</strong> Colle <strong>del</strong> Castello e <strong>il</strong> Col<br />

Colàt (q. 280m), ci s’inerpica per la <strong>di</strong>ruta mulattiera m<strong>il</strong>itare che si stacca sulla sinistra. Notando la<br />

raffinatezza dei lavori <strong>di</strong> sostegno e dei paracarri d’epoca, si guadagna <strong>il</strong> primo tornante che dà su<br />

un ampio piazzale ove si aprono notevoli riservette (3).<br />

In <strong>di</strong>eci minuti si raggiunge la sommità <strong>del</strong> Col Colàt, punteggiata dai resti <strong>del</strong>la batteria in barbetta<br />

per cannoni da 149mm, allora schierati sull’a tutt’oggi evidente piazzola. Questa appare collegata<br />

alla sottostante polveriera interrata me<strong>di</strong>ante montacarichi profondo circa sei metri e mezzo. Il tutto<br />

è dettagliatamente osservab<strong>il</strong>e, compresa l’ala sotterranea, dotata <strong>di</strong> casematte a prova <strong>di</strong> granata e<br />

<strong>di</strong> un elegante ingresso in pietra (4).


Itinerario n°4 - vie <strong>di</strong> guerra tra San Daniele, Clapat , San Rocco ed <strong>il</strong> <strong>Monte</strong> Cuar.<br />

P) Partenza.<br />

1) Monumento de<strong>di</strong>cato ai protagonisti <strong>del</strong>la<br />

Battaglia <strong>di</strong> Cornino.<br />

2) Iscrizione <strong>del</strong>l’anno “1916” sulla strada<br />

m<strong>il</strong>itare Cornino – Trasaghis.<br />

3) San Rocco, teatro <strong>del</strong>lo scontro <strong>del</strong> 3<br />

novembre 1917.<br />

4) Val <strong>di</strong> Tochel, <strong>di</strong>rettrice <strong>del</strong>la ritirata italiana<br />

<strong>del</strong> 5 novembre 1917.<br />

5) Osservatorio e mulattiera m<strong>il</strong>itare <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />

Cuar.<br />

6) Punto panoramico.<br />

Tempi <strong>di</strong> Percorrenza: 7:00 ore circa.<br />

Difficoltà: nessuna<br />

Dalla partenza (imbocco occidentale <strong>del</strong> Ponte <strong>di</strong><br />

Cornino - P), si può inizialmente visitare <strong>il</strong><br />

monumento sull’isolotto <strong>del</strong> Clapat: in <strong>di</strong>rezione<br />

Cimano si attraversa la prima arcata <strong>del</strong> viadotto,<br />

i cui p<strong>il</strong>oni risalenti all’anteguerra consentirono<br />

agli ar<strong>di</strong>ti bosniaci <strong>del</strong> Maggiore Redl <strong>di</strong> valicare<br />

<strong>il</strong> Tagliamento, per raggiungere fac<strong>il</strong>mente la<br />

parte più elevata <strong>del</strong> r<strong>il</strong>ievo. Ivi sorge un toccante<br />

monumento che ricorda le retroguar<strong>di</strong>e <strong>del</strong>le<br />

Brigate “Genova” e “Siracusa”, <strong>di</strong>stintesi nella<br />

resistenza sul Clapat tra <strong>il</strong> 30 ottobre ed <strong>il</strong> 2<br />

novembre 1917 (1).<br />

Si riguadagna la partenza (P ), risalendo in<br />

vettura, e ci si reca verso <strong>il</strong> laghetto superiore <strong>di</strong><br />

Cornino, nei cui pressi sono ben evidenti le infrastrutture <strong>del</strong>la strada <strong>di</strong> guerra Cornino – Trasaghis;<br />

nelle a<strong>di</strong>acenze, si nota anche un’autentica iscrizione datata 1916 (2).<br />

Tosto, sempre in auto, si sale a Forgaria e a San Rocco, teatro <strong>di</strong> aspri combattimenti tra reparti<br />

<strong>del</strong>la “Lombar<strong>di</strong>a” e nuclei <strong>del</strong> IV/4° Regg. Bosniaco d’assalto (3). Negli scontri, qui perse la vita<br />

anche <strong>il</strong> valoroso Capitano Matera, comandante <strong>del</strong> III° Battaglione / 73° Regg. Fanteria.<br />

Continuando lungo la rotab<strong>il</strong>e (risalente al 1915) <strong>di</strong>retta all’Altopiano <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> Prat, ulteriore<br />

campo <strong>di</strong> battaglia <strong>del</strong>la Grande Guerra, si sf<strong>il</strong>a l’imbocco <strong>del</strong>la Val Tochel (4), dove <strong>il</strong> 5 novembre<br />

si confrontarono le retroguar<strong>di</strong>e <strong>del</strong> Gruppo Alliney e <strong>del</strong>la Brigata “Lombar<strong>di</strong>a” con le avanguar<strong>di</strong>e<br />

<strong>del</strong>la Divisione Jager germanica . Quin<strong>di</strong>, ci si porta presso Cuel <strong>di</strong> Forchia (posteggio) da cui ci si<br />

incammina verso la suggestiva cima <strong>del</strong> <strong>Monte</strong> Cuar (ore 1:30, fac<strong>il</strong>e). Colà si reperiscono le<br />

vestigia <strong>del</strong> locale osservatorio e <strong>del</strong>l’ar<strong>di</strong>ta mulattiera antebellica che segna <strong>il</strong> versante meri<strong>di</strong>onale<br />

<strong>del</strong>la cresta M. Cuar – M. Flagjel (5). Ri<strong>di</strong>scesi a M. Prat, ci si affaccia allo spettacolare scenario


go<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e dal punto panoramico <strong>di</strong> Stavoli Ledrania, eccezionale balcone sulla pianura friulana e sul<br />

teatro bellico <strong>del</strong> Me<strong>di</strong>o Tagliamento (6).<br />

Infine, si conclude l’itinerario sul Colle <strong>del</strong> Castello <strong>di</strong> San Daniele <strong>del</strong> Friuli, presso la Chiesetta<br />

sommitale, ove vi è una lapide postuma de<strong>di</strong>cata ad un ufficiale artigliere ivi caduto negli scontri<br />

<strong>del</strong> 30 ottobre 1917 (8): con <strong>il</strong> museo bellico allestito dalla locale Sezione ANA ( 7 - sede sita nelle<br />

imme<strong>di</strong>ate vicinanze <strong>del</strong>la Piazza Vittorio Emanuele II <strong>di</strong> San Daniele), merita senz’altro un’attenta<br />

visita.<br />

LA RETE SEGNALETICA E SENTIERISTICA<br />

Un’articolata rete <strong>di</strong> segnalazioni stradali, facente riferimento alla S.S. 463, conduce verso “i luoghi<br />

<strong>del</strong>la Grande Guerra”, presso <strong>Ragogna</strong>, Forgaria nel Friuli e San Daniele <strong>del</strong> Friuli. I cartelli<br />

rientranti nell’ambito <strong>del</strong> nostro Progetto sono <strong>di</strong> tonalità marrone (sim<strong>il</strong>e a tutte le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong><br />

carattere culturale) e riportano la <strong>di</strong>citura “I LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA” assieme alla<br />

località <strong>di</strong> destinazione (esempio: “<strong>Monte</strong> <strong>di</strong> <strong>Ragogna</strong>”).<br />

In particolare, la segnaletica stradale in<strong>di</strong>vidua la posizione <strong>del</strong> museo e l’inizio degli itinerari<br />

storico-<strong>escursionistici</strong>. Lungo questi ultimi è presente un r<strong>il</strong>evante numero <strong>di</strong> pannelli tematici, i<br />

quali propongono:<br />

a. la relazione, i tempi, le <strong>di</strong>fficoltà, la mappa <strong>del</strong> percorso con i siti più significativi (tale<br />

tipologia <strong>di</strong> segnaletica è posta all’esor<strong>di</strong>o dei tracciati);<br />

b. la descrizione <strong>del</strong>l’oggetto considerato o la <strong>di</strong>dascalia storico – geografica <strong>del</strong> luogo<br />

(fortificazioni, località m<strong>il</strong>itarmente nevralgiche, eventi bellici, ecc…);<br />

c. la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> marcia per orientarsi lungo i sentieri proposti (frecce lignee affisse o<br />

marcature <strong>di</strong>pinte nelle a<strong>di</strong>acenze <strong>di</strong> ogni bivio e <strong>di</strong> ogni punto che possa presentare<br />

incertezze in questo senso).<br />

Nella Piazza 4 Novembre <strong>di</strong> San Giacomo <strong>di</strong> <strong>Ragogna</strong> è installata un’ampia tabella <strong>il</strong>lustrata,<br />

riassuntiva <strong>del</strong>la storia, degli itinerari fruib<strong>il</strong>i e <strong>del</strong>l’impianto museale.<br />

Al giorno d’oggi (2007), la rete sentieristica e cartellonistica non coinvolge <strong>il</strong> territorio <strong>di</strong> Comuni<br />

<strong>di</strong>versi da <strong>Ragogna</strong>, San Daniele <strong>del</strong> Friuli e Forgaria nel Friuli, nonostante dette aree vengano<br />

citate e ne si proponga la visita, in quanto importanti dal punto <strong>di</strong> vista degli eventi <strong>del</strong>la Prima<br />

Guerra Mon<strong>di</strong>ale nel settore <strong>del</strong> Me<strong>di</strong>o Tagliamento.<br />

Gli itinerari, <strong>di</strong> per sé semplici, sono dotati <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> sicurezza (passerelle, corrimano,<br />

scalini artificiali, ecc..) affinché siano go<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i in tutta como<strong>di</strong>tà anche dai turisti dai meno preparati.

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