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Ciclostile n. 42 - Amici della Bicicletta di Mestre

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www.amici<strong>della</strong>bicicletta.org<br />

C'è Ric?<br />

Gigi non è più tra noi<br />

Bicintreno:<br />

una spensierata pedalata sul Garda<br />

che poteva finire male<br />

I ragazzi curiosi dell’Alsazia<br />

Tra Sile e Laguna in <strong>Bicicletta</strong><br />

novembre<br />

Bici<strong>di</strong>nverno<br />

<strong>42</strong>


02<br />

ciclostile<br />

perio<strong>di</strong>co degli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong> <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong><br />

In redazione:<br />

Laura Borgo, Umberto Vio, Sandra Simeoni<br />

Hanno collaborato:<br />

Andrea Bonifacio, Loris Brunello,<br />

Luigi Ceolin, Alberto Cresti,<br />

Antonio Dalla Venezia,<br />

Alberto De Gran<strong>di</strong>s, Biagio D’Urso,<br />

Gastone Farnea, Nicola Rossi, Aurora Tron, Luigi<br />

Zanon, Na<strong>di</strong>a Zanoni e Massimiliano Manchiaro.<br />

Foto:<br />

Luca Conterio, Gastone Farnea,<br />

Stefano Gerosa, Andrea Todaro,<br />

Sergio Trabuio, Umberto Vio,<br />

Archivio AdB <strong>Mestre</strong><br />

Ideazione grafica<br />

Giulia Pedrocchi<br />

Stampa<br />

Arti Grafiche Venete<br />

Venezia/Quarto d’Altino<br />

foto <strong>di</strong> copertina:<br />

lungomare <strong>di</strong> Viareggio,<br />

ciclovacanza lungo la via Francigena<br />

BICIPLAN, finalmente si parte!<br />

<strong>di</strong> Biagio D’Urso Presidente AdB<br />

Finalmente dopo la sua presentazione ufficiale nel <strong>di</strong>cembre 2005,<br />

sembra una eternità, si iniziano a costruire le prime tre piste ciclabili<br />

a norma:<br />

- parco Piraghetto – Forte Marghera - Via Cavallotti <strong>Mestre</strong><br />

- Marghera <strong>Mestre</strong> - Via Dante<br />

- <strong>Mestre</strong> Trivignano - Via Castellana<br />

La fase amministrativa e progettuale sono arrivate alla fine del<br />

loro iter burocratico e nel mese <strong>di</strong> ottobre 2008 vengono consegnati<br />

i lavori alla <strong>di</strong>tta che ha vinto l’appalto e si aprono i cantieri<br />

per la costruzione.<br />

Via Cavallotti, sarà la prima strada interessata a questo intervento<br />

e si collegherà con Via Torino che a sua volta nel progetto si unirà<br />

con Forte Marghera. A quando il ponte sul canal Salso? Il vulcanico<br />

Venturini, presidente <strong>della</strong> Municipalità <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> Centro ha già il<br />

progetto in tasca, ma riuscirà a trovare i finanziamenti necessari<br />

per fare questa opera?<br />

Il tracciato che va dalla Municipalità <strong>di</strong> Marghera e arriverà fino in<br />

Centro <strong>Mestre</strong>, verrà migliorata, raccordata e risistemata ed anche<br />

Via Querini avrà la sua pista ciclabile: si potrà andare alle Poste<br />

Centrali <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> in bicicletta in tutta sicurezza, guadagnando in<br />

salute e tempo.<br />

Anche gli abitanti <strong>di</strong> Trivignano potranno arrivare fino a <strong>Mestre</strong><br />

utilizzando la bicicletta, infatti questo percorso, il più lungo dei<br />

tre, sarà interamente nuovo e a norma, con segnaletica verticale e<br />

orizzontale, e si raccorderà anche con la pista del nuovo ospedale<br />

<strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>.<br />

Non resta che aspettare la prossima primavera per inaugurare<br />

questi tracciati e gli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong> saranno in prima fila.<br />

Nel mese <strong>di</strong> Marzo 2009 in Viale Garibal<strong>di</strong> riprenderanno i lavori<br />

<strong>di</strong> riqualificazione <strong>della</strong> strada e il proseguimento <strong>della</strong> pista ciclabile<br />

già esistente, utilizzata da molti studenti che vanno a scuola<br />

in bicicletta.<br />

Spero che dopo questi interventi ve ne siano altri fino al raggiungimento<br />

dei 100 km innalzando la qualità <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> nostra<br />

<strong>Mestre</strong>. Un occhio particolare si dovrà dare alla manutenzione <strong>di</strong><br />

tutte le altre piste ciclabili del Comune <strong>di</strong> Venezia che necessitano<br />

<strong>di</strong> un restyling, in particolar modo la segnaletica orizzontale<br />

con il pittogramma <strong>della</strong> bicicletta, intervento non molto costoso<br />

ma sicuramente molto efficace. La richiesta formale è già inviata<br />

all’Ufficio Biciclette.<br />

Cosa resta da fare? Ancora molto:<br />

- la ciclabile del Terraglio, partita bene ma insabbiata subito dopo<br />

il sottopasso fino alla palestra giallo azzurra;<br />

- il collegamento <strong>della</strong> ciclabile <strong>di</strong> Via Orlanda<br />

- il collegamento <strong>di</strong> Campalto con il Parco <strong>di</strong> San Giuliano, sembra<br />

che anche questi lavori siano a buon punto <strong>di</strong> realizzazione<br />

- il collegamento da passo Campalto con il Bosco, utilizzando il<br />

ponte in ferro provvisorio già esistente, che l’assessore ai lavori<br />

pubblici ha <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> lasciare, consentendo ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> utilizzare<br />

e vivere il nuovo bosco <strong>di</strong> Campalto;<br />

- collegamento Marghera – Riviera del Brenta, FORTE TRON abbandonato<br />

a se stesso, in attesa <strong>di</strong> …?<br />

- ultimo e non ultimo il raccordo fra la stazione <strong>di</strong> Marghera e il<br />

ponte <strong>della</strong> libertà per andare a Venezia in bici, richiesto con forza<br />

da nostri soci (592) i quali preferiscono andare al Lido in bicicletta<br />

anziché a Jesolo in automobile. Non meritano un premio, Assessore<br />

alla mobilità? Che ne <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> fattibilità? La nostra<br />

associazione è sempre <strong>di</strong>sponibile alla collaborazione anche per<br />

questo progetto.<br />

Vi segnalo in pillole altri eventi avvenuti in questi mesi:<br />

- 3 Luglio, un ciclista Nepalese ha fatto tappa a <strong>Mestre</strong> e presso la<br />

nostra sede, è stato accolto affettuosamente anche dalla comunità<br />

nepalese;<br />

- Richiesta <strong>di</strong> collaborazione dell’Ufficio biciclette <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> per re


styling piste esistenti;<br />

- Incontro con l’Assessore ai lavori pubblici Laura Fincato per il<br />

ponte in ferro a Campalto;<br />

- 20 Settembre pre inaugurazione <strong>della</strong> pista ciclabile Portegran<strong>di</strong><br />

Caposile, progetto definitivo, con la sponsorizzazione <strong>della</strong> PRO-<br />

VINCIA DI VENEZIA, <strong>della</strong> CASSAMARCA e FONDAZIONE CA.RI.<br />

VE. che credono fermamente nel progetto <strong>di</strong> una greenway Veneta<br />

<strong>di</strong> cui troverete l’articolo in questo numero.<br />

Vi rammento che stiamo preparando la FESTA DI FINE ANNO,<br />

vi aspetto.<br />

Un ponte e una calle<br />

per arrivare a Forte Marghera<br />

<strong>di</strong> Andrea Bonifacio<br />

Nell’ultimo secolo il territorio mestrino ha avuto una continua trasformazione<br />

e si può senz’altro <strong>di</strong>re che, visto l’esito attuale, questo<br />

processo deve continuare: per completare la composizione <strong>di</strong><br />

un tessuto urbano all’altezza del ruolo centrale nel nord-est, ruolo<br />

che già ha e che si può rafforzare, e per correggere gli errori-orrori<br />

del passato.<br />

Al miglioramento <strong>della</strong> qualità urbanistica corrisponde il miglioramento<br />

<strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita. A questo concorrono anche mobilità,<br />

viabilità e accessibilità dei luoghi significativi <strong>della</strong> città, e<br />

questi sono alcuni dei motivi che ci portano a suggerire un piccolo<br />

ripensamento al piano per le piste ciclabili <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, che questo<br />

intervento vuole proporre.<br />

Al centro <strong>della</strong> proposta c’è Forte Marghera: più <strong>di</strong> trenta ettari <strong>di</strong><br />

aree ver<strong>di</strong> con numerosi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> grande interesse storico architettonico<br />

che la citta<strong>di</strong>nanza sta lentamente scoprendo. Ma non<br />

è solo questo: Forte Marghera è stato costruito a partire dal 1805<br />

per proteggere Venezia dai potenziali attacchi dalla terraferma e<br />

a più riprese sono stati costruiti intorno ad esso numerosi altri<br />

forti andando a creare il Campo trincerato <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>. Questo è<br />

stato <strong>di</strong>smesso dall’esercito da anni e costituisce oggi forse l’unico<br />

sistema in grado <strong>di</strong> dare al territorio, attraverso il suo riutilizzo<br />

pubblico, memoria storica e identità culturale.<br />

Ma Forte Marghera si trova al centro anche <strong>di</strong> altri due importanti<br />

sistemi urbani:<br />

1) trovandosi a metà <strong>della</strong> linea che congiunge Venezia a <strong>Mestre</strong>,<br />

il forte rappresenta il centro <strong>della</strong> città anfibia, somma <strong>di</strong> Venezia<br />

e <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, ed essendo esso stesso anfibio, si presta bene allo<br />

scopo anche dal punto <strong>di</strong> vista simbolico.<br />

2) Si sta sviluppando e realizzando un grande processo <strong>di</strong> trasformazione<br />

che coinvolgerà Porto Marghera a partire dal Vega Parco<br />

tecnologico, ha già creato il Parco <strong>di</strong> San Giuliano, per arrivare<br />

fino a Tessera; anche questo sistema, che è stato chiamato Venice<br />

Waterfront, vede al proprio centro il complesso <strong>di</strong> Forte Marghera.<br />

Quest’ultimo si conferma come uno dei luoghi significativi <strong>della</strong><br />

città, e lo sarà sempre <strong>di</strong> più.<br />

Quale mobilità, viabilità e accessibilità è prevista per raggiungere<br />

questo monumento?<br />

Negli ultimi due secoli il forte è stato un luogo inaccessibile e certamente<br />

non era previsto nessun flusso <strong>di</strong> visitatori. Attualmente<br />

Via Forte Marghera è ancora servita dalla sola linea 9 degli autobus<br />

ACTV, che ha una frequenza ed un percorso non sufficienti<br />

dato il costante aumento <strong>di</strong> attività che si realizzano nel forte e <strong>di</strong><br />

pubblico che vi si reca. Si potrebbe pensare <strong>di</strong> far passare una linea<br />

che congiunga <strong>di</strong>rettamente il centro <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> con Venezia, e<br />

ne trarrebbero beneficio anche i molti pendolari. Si dovrà pensare<br />

anche ad un collegamento tra il forte e Venezia via acqua.<br />

Ma da subito è necessario provvedere a collegare il forte al circuito<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

delle piste ciclabili mestrine. Questo non per la<br />

scarsa dotazione <strong>di</strong> parcheggi del forte ma perché<br />

la bicicletta è il mezzo <strong>di</strong> locomozione ideale,<br />

soprattutto in una città come <strong>Mestre</strong>, a patto che<br />

ci siano le piste ciclabili.<br />

Basta dare uno sguardo alla mappa delle piste ciclabili<br />

<strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> per capire che nel nostro caso la<br />

soluzione consiste nel rendere fruibile il sentiero<br />

che attualmente attraversa la lunetta a nord <strong>di</strong><br />

Forte Marghera (si tratta <strong>di</strong> un terreno del Demanio<br />

attualmente in concessione a un privato)<br />

collegando il forte con la prima fermata <strong>di</strong> Viale<br />

San Marco <strong>della</strong> linea ACTV n. 12 e con la pista<br />

che porta al Parco <strong>di</strong> San Giuliano e al centro <strong>di</strong><br />

<strong>Mestre</strong>.<br />

Inoltre risulta necessario mo<strong>di</strong>ficare il progetto<br />

<strong>della</strong> parte finale <strong>della</strong> pista <strong>di</strong> Via Torino, che<br />

attualmente è previsto vada a morire sul Canal<br />

Salso. Dovrebbe invece piegare a est ed essere<br />

collegata a Forte Marghera attraverso la previsione<br />

<strong>di</strong> un ponte ciclopedonale che la porta<br />

all’ingresso del forte e quin<strong>di</strong> a Viale San Marco.<br />

Sarà quin<strong>di</strong> possibile creare un nuovo percorso<br />

<strong>di</strong> collegamento tra il centro <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> e il Parco<br />

<strong>di</strong> San Giuliano, e collegare il Waterfront lagunare<br />

da Campalto fino al Vega Park, con la prevista<br />

stazione <strong>della</strong> SFMR (servizio ferroviario metropolitano<br />

regionale) e gli sviluppi futuri <strong>di</strong> Porto<br />

Marghera.<br />

Tutto questo con trecento metri <strong>di</strong> pista ciclabile<br />

e un ponte.<br />

Mappa delle piste ciclabili -<br />

dettaglio tratto dall’opuscolo<br />

BICIPLAN<br />

Piano Ciclabile Comunale<br />

03


ciclostile <strong>42</strong><br />

04<br />

bicinotizie dal territorio<br />

dall’alto:<br />

immagini <strong>di</strong> via Cavallotti e via Miranese<br />

Via Cavallotti: nuova pista,<br />

nuovi marciapie<strong>di</strong><br />

e nuovi passaggi pedonali<br />

<strong>di</strong> Umberto Vio<br />

In via Cavallotti, dopo una fase<br />

sperimentale, sono stati realizzati la nuova<br />

pista ciclabile e il rifacimento dell’attiguo<br />

marciapiede, che risultava estremamente<br />

logorato. Di particolare apprezzamento è la<br />

realizzazione del passaggio pedonale rialzato<br />

nell’incrocio tra via Cavallotti e via Dante.<br />

Questa soluzione offre una maggiore sicurezza<br />

per i ciclisti e i pedoni che attraversano<br />

via Cavallotti; è anche da notare l’installazione<br />

<strong>di</strong> piccoli cartelli che in<strong>di</strong>cano la<br />

meta finale <strong>della</strong> pista, in questo caso piazza<br />

Ferretto e il centro commerciale Panorama.<br />

Via Miranese:<br />

primi passi <strong>della</strong> pista ciclabile.<br />

<strong>di</strong> Umberto Vio<br />

In via Miranese le novità non mancano:<br />

l’assessore alla Mobilità Enrico Mingar<strong>di</strong> ha<br />

mantenuto la promessa fatta a primavera<br />

<strong>di</strong> realizzare la pista ciclabile restringendo<br />

la sede stradale riservata ai veicoli. La pista<br />

per ora è evidenziata dalle linee gialle e<br />

dai loghi <strong>della</strong> bicicletta, in seguito sarebbe<br />

auspicabile una <strong>di</strong>fesa <strong>della</strong> sede ciclabile più<br />

strutturata. Con questa soluzione la percorribilità<br />

<strong>della</strong> pista è lasciata all’educazione degli<br />

automobilisti, che speriamo non la usino<br />

come parcheggio per autovetture. Un’altra<br />

novità sono le boe centrali<br />

nei passaggi pedonali, questa soluzione<br />

andrebbe estesa in tutte le vie con intenso<br />

traffico <strong>di</strong> attraversamento.<br />

Passante verde<br />

<strong>di</strong> Alberto Cresti e Loris Brunello<br />

Se forse è noto a tutti che entro l’anno è prevista l’inaugurazione<br />

del passante autostradale <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, meno nota appare la tematica<br />

del cosiddetto “PASSANTE VERDE DI MESTRE”.<br />

Trattasi <strong>di</strong> un’importante opera <strong>di</strong> corredo prevista per creare una<br />

zona contigua al passante stesso che svolga la funzione <strong>di</strong> “intercape<strong>di</strong>ne”<br />

verde a protezione <strong>di</strong> un territorio, quello veneto,<br />

ad alta vocazione agricola con molti borghi storici interessati dal<br />

passaggio del “passante”(si perdoni il gioco <strong>di</strong> parole).<br />

Per la realizzazione <strong>di</strong> tale opera risultano preventivati 40 milioni<br />

<strong>di</strong> Euro, la metà dei quali sono già stati stanziati. E’ dunque ben<br />

preve<strong>di</strong>bile che qualcosa si faccia.<br />

Uno degli attori principali <strong>di</strong> tale progetto risulta essere la Col<strong>di</strong>retti.<br />

Come sempre le opere <strong>di</strong> nuova viabilità, come appunto il passante<br />

<strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, se da un lato nascono dalle esigenze <strong>di</strong> un traffico<br />

convulso e da una <strong>di</strong>ffusa proliferazione abnorme del trasporto<br />

su gomma accentuata dalla globalizzazione e dall’espansione dei<br />

consumi, (anche superflui) dall’altro finiscono coll’intercettare e<br />

tagliare vecchie vie <strong>di</strong> comunicazione locale, devastare il territorio<br />

e <strong>di</strong>struggere irreparabilmente angoli residui <strong>di</strong> mobilità dolce nel<br />

territorio intercitta<strong>di</strong>no <strong>della</strong> campagna veneta o <strong>di</strong> quel poco che<br />

<strong>di</strong> essa è rimasto tra un centro commerciale ed un’area industriale<br />

ingolfata <strong>di</strong> cemento.<br />

Basta guardare una cartina raffigurante il Passante per capire quale<br />

è il suo grado <strong>di</strong> impatto sul territorio e quanto importante sia<br />

una corretta realizzazione del “Passante verde” compatibile con<br />

l’elevata vocazione cicloturistica del Veneto. Tanto per fare qualche<br />

esempio ricollegandosi ai soli percorsi ciclabili lungo le vie<br />

d’acqua, da Ovest ad Est, il Passante interseca alcune delle principali<br />

<strong>di</strong>rettive ciclabili <strong>della</strong> Regione.<br />

Mentre i fiumi ed i loro percorsi, per esempio la riviera del Brenta<br />

(Da Venezia a Padova); Il fiume Tergola (da Stra a Citta<strong>della</strong>); Il<br />

Dese, il Sile, Il Piave; il Livenza; etc. etc. <strong>di</strong>ventano assieme ai se<strong>di</strong>mi<br />

delle ferrovie abbandonate per corsi findamentali del viaggio<br />

ciclistico, una linea <strong>di</strong> intersezione si potrebbe trasformare invece<br />

in una utile congiunzione tra gli stessi.<br />

E’ <strong>di</strong> fondamentale importanza che il PASSANTE VERDE sia anche<br />

un passante CICLO-VERDE.<br />

Ciò non avverrà se non cresce il livello d’attenzione e non si apportano<br />

i suggerimenti opportuni affinchè non si tratti solo <strong>di</strong> opere<br />

costose ma soprattutto <strong>di</strong> opere utili eseguite con intelligenza ed<br />

opportuna preveggenza dei problemi legati all’inquinamento.<br />

A <strong>Mestre</strong> sono tornate le lucciole<br />

<strong>di</strong> Alberto Cresti<br />

Di quelle vere ormai se ne è persa quasi ogni traccia, vittime come<br />

i grilli, le coccinelle e chissà che altro, dei pestici<strong>di</strong>.<br />

Di quelle del “Terraglio” pare che la vita si sia fatta più dura.<br />

Invece non so se vi siete accorti delle nuove lucciole che si aggirano<br />

nel primo buio delle nostre sere mestrine <strong>di</strong> questo tiepido<br />

autunno?<br />

Quasi nessun rumore le accompagna; solo, a volte, qualcosa simile<br />

ad un leggero cigolio.<br />

Sono spesso bianche o gialle, lampeggianti ma anche arancioni od<br />

anche fisse nella loro bassa luminosità.<br />

Volano <strong>di</strong> solito a mezza altezza, raramente ondeggiano, a volte<br />

svicolano.<br />

Son lucciole moderne ma <strong>di</strong> quel moderno che non sporca, che <strong>di</strong>ffonde<br />

nell’aria un’alone <strong>di</strong> serenità e <strong>di</strong> lento ma sicuro incedere.<br />

Sto parlando, non so se le avete notate anche voi, delle luci delle<br />

nostre biciclette in allegra, vivida e vivificante scia nelle piste ciclabili<br />

<strong>di</strong> una città che sta cercando <strong>di</strong> farsi bella.<br />

Viva le lucciole e chi le porta in giro.


Gruppo Scuola ADB <strong>Mestre</strong><br />

Ieri e domani. Bilanci e prospettive.<br />

<strong>di</strong> Germana Prencipe, referente Gruppo-scuola<br />

email: progetti.educazione@fiab-onlus.it<br />

Al suo secondo anno <strong>di</strong> attività il gruppo scuola AdB <strong>Mestre</strong> è<br />

oggi costituito da una squadra <strong>di</strong> soci ADB a prevalenza femminile<br />

(10 giovani donne: educatrici ambientali, insegnanti, studentesse<br />

universitarie e laureate a vario titolo e 3 uomini esperti meccanici<br />

per professione e/o per hobby). Le socie hanno svolto attività <strong>di</strong><br />

educazione alla mobilità sostenibile e si sono <strong>di</strong>stinte per la capacità<br />

comunicativa, per la passione per la bicicletta quale mezzo <strong>di</strong><br />

trasporto ecologico, in piena armonia con l’ambiente.<br />

Gli esperti meccanici hanno realizzato con gli alunni <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>e<br />

inferiori e delle classi IV e V delle primarie dei mini laboratori<br />

<strong>di</strong> conoscenza pratica <strong>della</strong> bicicletta: riparazione <strong>di</strong> una foratura<br />

e/o <strong>di</strong> un freno, istruzioni per un’adeguata manutenzione in vista<br />

<strong>di</strong> una gita scolastica o <strong>di</strong> una cicloescursione, avvio <strong>di</strong> buone pratiche<br />

e <strong>di</strong> utili precauzioni <strong>di</strong> sicurezza prima <strong>di</strong> una pedalata.<br />

Si sono incontrate 102 classi delle scuole primarie e 26 tra scuole<br />

secondarie <strong>di</strong> primo grado, scuola primaria e scuole dell’Infanzia.<br />

L’intervento formativo ideato e sperimentato nel 2007 è stato<br />

implementato nell’anno 2008 con un’iniziativa <strong>di</strong> educazione alla<br />

Mobilità sostenibile sostenuta dall’assessorato alla Mobilità del Comune<br />

<strong>di</strong> Venezia. L’iniziativa faceva parte delle attività del progetto<br />

comunitario CIVITAS MOBILIS a cui il Comune <strong>di</strong> Venezia<br />

ha partecipato. Nello specifico il progetto ha promosso la Mobilità<br />

Sostenibile in 5 città europee: Venezia, Tolosa, Debrecen, Lubiana,<br />

Odense. All’interno <strong>di</strong> questo progetto è stato realizzato un<br />

fascicolo operativo per bambini “Percorso <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> educazione<br />

alla mobilità sostenibile per il benessere delle persone e dell’ambiente”<br />

che è stato già consegnato ad oltre 2000 alunni delle scuole<br />

primarie del Comune <strong>di</strong> Venezia, assieme a un utile fascetta<br />

catarifrangente e alla patente del bravo pedone e ciclista per chi<br />

ha superato i quiz <strong>di</strong> verifica, al termine del percorso formativo.<br />

I contenuti del percorso erano <strong>di</strong>fferenziati per classi <strong>di</strong> livello. Il<br />

tempo previsto per l’attività per ogni classe era <strong>di</strong> due incontri <strong>di</strong><br />

due ore, esso è stato purtroppo troppo breve per rispondere all’interesse<br />

espresso da molti alunni.<br />

L’entusiasmo degli alunni e la loro attiva partecipazione all’iniziativa<br />

é stato il maggior successo ricevuto dai soci del gruppo scuola<br />

e, a tutt’oggi, li sprona a continuare ad approfon<strong>di</strong>re i temi <strong>della</strong><br />

sicurezza dei percorsi casa scuola, a sensibilizzare i bambini e gli<br />

adulti alla promozione <strong>di</strong> piste ciclabili, a iniziative <strong>di</strong> pe<strong>di</strong>bus e<br />

bicibus per rendere effettivo il <strong>di</strong>ritto alla strada dei bambini. Con<br />

l’assessorato all’Ambiente <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Venezia è stato realizzato<br />

il progetto “Il <strong>di</strong>ritto alla strada <strong>di</strong> pedoni e ciclisti” che ha<br />

permesso a 26 classi <strong>di</strong> conoscere il territorio pedalando. A queste<br />

26 classi si è offerto l’accompagnamento in cicloescursioni <strong>di</strong><br />

mezza giornata o <strong>di</strong> una giornata intera attraverso 5 itinerari con<br />

percorsi in bicicletta <strong>di</strong> circa 8 km o al massimo <strong>di</strong> 35 km anche<br />

con l’uso anche <strong>di</strong> mezzi collettivi quali la barca. Con grande sorpresa<br />

7 classi <strong>della</strong> scuola dell’Infanzia hanno richiesto l’accompagnamento<br />

degli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> bicicletta per attuare semplici percorsi<br />

<strong>di</strong> abilità nei cortili scolastici a conclusione dell’anno scolastico e/o<br />

in piste ciclabili che raggiungessero i parchi per un pic nic e/o per<br />

una festa in compagnia in presenza dei genitori.<br />

Per la scuola Cesare Battisti del Centro <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, l’“Amica bicicletta”<br />

è stata la protagonista del progetto continuità tra la scuola<br />

materna e la scuola primaria.<br />

Il gruppo scuola Adb ha contributo con piacere alla sperimentazione<br />

mirata e guidata <strong>di</strong> conoscenza <strong>della</strong> bicicletta per preparare i<br />

piccoli alunni a pedalare da casa-scuola in via Dante in una delle<br />

più belle ciclabili <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>.<br />

Il Gruppo-Scuola AdB <strong>Mestre</strong> domani si prepara a continuare<br />

l’esperienza <strong>di</strong> educazione alla mobilità sostenibile.<br />

Sono gra<strong>di</strong>ti i contributi <strong>di</strong> nuovi soci/e che volessero affiancarsi<br />

in iniziative innovative e <strong>di</strong> qualità per promuovere l’uso <strong>della</strong> bicicletta<br />

e <strong>della</strong> mobilità sostenibile.<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

Il prossimo progetto con la Provincia “In bici per<br />

l’ambiente” è in fase <strong>di</strong> programmazione per<br />

l’anno 2009 e vuole rispondere ai bisogni <strong>di</strong> movimento,<br />

<strong>di</strong> ecologia, <strong>di</strong> aria pulita, <strong>di</strong> rispetto<br />

dell’ambiente e alle domande <strong>di</strong> molti alunni che<br />

su positiva in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> alcuni loro insegnanti<br />

hanno compreso che l’educazione stradale centra<br />

con la scelta del mezzo <strong>di</strong> trasporto e con<br />

l’ambiente.<br />

Ora l’obiettivo un po’ ambizioso, ma stimolante<br />

è quello <strong>di</strong> costituire un gruppo affiatato che<br />

possa mantenere una formazione permanente e<br />

formare altri soci/e per promuovere la cultura<br />

dell’educazione alla mobilità sostenibile.<br />

In alto:<br />

le attività del gruppo<br />

nelle scuole<br />

05<br />

Quante automobili<br />

<strong>di</strong> Alberto Cresti<br />

L’Italia è il paese europeo con il più elevato tassi<br />

<strong>di</strong> motorizzazione. Secondo i dati raccolti da uno<br />

stu<strong>di</strong>o condotto dall’AIRP, l'Associazione Italiana<br />

Ricostruttori Pneumatici, a fine 2007 il nostro<br />

Paese contava su una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 60 autoveicoli<br />

ogni 100 abitanti.<br />

A livello regionale la classifica è guidata dal Lazio<br />

con 69 auto ogni 100 persone, seguito da<br />

Umbria (67) e, a pari merito, Piemonte e Valle<br />

d’Aosta (64). La Lombar<strong>di</strong>a - la regione con il<br />

maggior numero <strong>di</strong> abitanti - è soltanto al<br />

decimo posto. Ultima la Liguria, con 52 auto ogni<br />

100 citta<strong>di</strong>ni.<br />

Come si legge in nota dell’ AIRP, il primato<br />

europeo dell’Italia si associa inevitabilmente a<br />

<strong>di</strong>versi aspetti negativi legati al traffico e alla<br />

resa stradale, andando ad incidere marcatamente<br />

sul tasso <strong>di</strong> inquinamento. Secondo<br />

l’Associazione un tale tasso <strong>di</strong> motorizzazione<br />

comporta la necessità <strong>di</strong> “incentivare comportamenti<br />

e consumi virtuosi in termini ambientali,<br />

come l’uso del gas piuttosto che benzina e gasolio<br />

o il sistematico controllo dei pneumatici per<br />

ridurre i consumi e le emissioni <strong>di</strong> anidride<br />

carbonica”. L'Italia, che nel mondo risulta essere<br />

seconda solo agli Stati Uniti, è davanti a<br />

Germania (57 auto ogni 100 abitanti), Gran<br />

Bretagna (51) e Francia (50).<br />

bicinotizie dal territorio


icinotizie dal territorio<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

06<br />

BICIDINVERNO 2008/2009<br />

<strong>di</strong> Sandra Simeoni<br />

Parte, anche quest’anno, “Bici<strong>di</strong>nverno” con la cena <strong>di</strong> fine anno e<br />

con una serie <strong>di</strong> attività varie aperte a tutti e per tutti i gusti.<br />

Faremo, innanzitutto, delle escursioni in bicicletta nei <strong>di</strong>ntorni e<br />

l’ultima alle porte <strong>della</strong> primavera, come <strong>di</strong> consueto, al Lido; due<br />

passeggiate la prima a novembre con i bastoncini per provare<br />

la tecnica “nor<strong>di</strong>c walking” e poi a febbraio con le ciaspe sulla<br />

neve.<br />

Due uscite culturali la prima a <strong>di</strong>cembre a Brescia per vedere la<br />

mostra de<strong>di</strong>cata ai <strong>di</strong>segni e ai <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> Van Gogh e la seconda a<br />

febbraio a Venezia per visitare una sua parte meno nota ai più, ma<br />

sicuramente interessante e preziosa.<br />

Sono programmate poi <strong>di</strong>verse serate <strong>di</strong> proiezione filmati e foto <strong>di</strong><br />

viaggi in bici dei nostri soci e <strong>di</strong> ciclisti che hanno affrontato viaggi<br />

in terre lontane a volte poco conosciute e affascinanti.<br />

I sabati pomeriggio sono per lo più riservati alla presentazione <strong>di</strong><br />

libri o iniziative varie e a marzo a un corso pratico <strong>di</strong> riparazione<br />

<strong>di</strong> una ruota bucata.<br />

Diverse occasioni quin<strong>di</strong> per incontrarci e trascorrere qualche ora<br />

assieme; superfluo <strong>di</strong>re che vi aspettiamo numerosi.<br />

Servizio punzonatura biciclette<br />

La punzonatura, il sistema in<strong>di</strong>viduato dal Comune per l’identificazione<br />

delle biciclette, <strong>di</strong>venta un servizio permanente a <strong>Mestre</strong><br />

a partire dal 7 giugno 2008; l’attività viene garantita al Bicipark<br />

aperto da A.S.M. a fianco <strong>della</strong> stazione ferroviaria, il martedì mattina<br />

e il sabato pomeriggio al costo <strong>di</strong> 2 Euro.<br />

Oltre alla punzonatura del telaio il Comune ha costituito anche il<br />

“registro delle biciclette”, il sistema <strong>di</strong> identificazione dei velocipe<strong>di</strong><br />

circolanti nel comune tra <strong>Mestre</strong> e il Lido e che permette <strong>di</strong><br />

rintracciare i proprietari <strong>di</strong> bici rubate; infatti con la punzonatura<br />

si appone il proprio co<strong>di</strong>ce fiscale sulla canna <strong>della</strong> bicicletta con<br />

tanto <strong>di</strong> bollino antifurto. Il citta<strong>di</strong>no ottiene inoltre una card con<br />

un co<strong>di</strong>ce a barre che viene marchiato dalla punzonatrice sulla<br />

canna.<br />

Per ottenere questo servizio basta presentarsi con la tessera magnetica<br />

sanitaria.<br />

Per informazioni contattare A.S.M. allo 041976844 oppure scrivere<br />

a asmmestre@asmvenezia.it<br />

Danilo, ciclista e autista<br />

intervista <strong>di</strong> Laura Borgo<br />

Per il viaggio in Alsazia e Lorena con le bici al seguito, fino alla tappa<br />

<strong>di</strong> partenza a Lorrach, ci ha guidato Danilo, titolare <strong>della</strong> Ditta<br />

Termalbus, che fornisce bus e carrello portabici al seguito,<br />

Noi degli AdB lo conosciamo dal 2002 e con lui an<strong>di</strong>amo sicuri che<br />

le nostre adorate bici ci accompagnino e giungano con noi a destinazione,<br />

senza subire traumi.<br />

Colgo l’occasione per farvi conoscere meglio Danilo, il quale da<br />

giovane amava correre in bicicletta. Nel 1990, aveva costruito con<br />

l’aiuto del padre meccanico, che gestiva un’officina, il primo carrello<br />

portabici in Italia, su modello <strong>di</strong> quelli che aveva visto usare<br />

in Olanda. Riuscì a farlo omologare per il trasporto <strong>di</strong> ventisette<br />

bici. Con la sua opera, negli anni ’90, collaborava come autista<br />

<strong>di</strong> bus turistici con l’amico Ermes Paganelli, che gestiva l’agenzia<br />

Viaggi Alice nel Paese delle Meraviglie in quel <strong>di</strong> Treviso: erano i<br />

primi a proporre viaggi con bici al seguito. Dopo qualche anno,<br />

l’incremento del lavoro gli ha permesso <strong>di</strong> mettersi in proprio, con<br />

la collaborazione attiva <strong>della</strong> moglie e <strong>della</strong> figlia, ad Abano Terme.<br />

Attualmente i carrelli portano una cinquantina <strong>di</strong> bici; il cicloturismo<br />

è talmente <strong>di</strong>ffuso che Danilo lavora da marzo all’autunno<br />

inoltrato e in tutta Italia, a volte anche con gruppi stranieri.<br />

“Se siete contenti parlatene, se non lo siete, fatelo lo stesso…è<br />

sempre pubblicità!” mi <strong>di</strong>ce a conclusione <strong>della</strong> chiacchierata.


Nati da poco<br />

Associazione <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong><br />

<strong>di</strong> Treviso<br />

<strong>di</strong> Luigi Ceolin<br />

L’anno scorso ci siamo presentati, organizzando una piacevole<br />

serata, grazie soprattutto all’infaticabile aiuto dell’amico Luciano<br />

Renier con il quale abbiamo esposto i principali obiettivi <strong>della</strong><br />

Fiab, puntando molto sulla mobilità sostenibile piuttosto che sul<br />

carattere lu<strong>di</strong>co delle gite. A conclusione, abbiamo proiettato un<br />

video <strong>di</strong> circa 50 minuti, in cui il sottoscritto ed altri due compa -<br />

gni <strong>di</strong> sventura hanno raggiunto Ljubljana da Calalzo <strong>di</strong> Cadore<br />

in cinque giorni, naturalmente in bicicletta.<br />

Tornando alla nostra associazione, grazie alla Vicepresidente Anna<br />

Paola Demattè, abbiamo trovato ospitalità ”provvisoria” presso<br />

la sede del Cai in piazza Signori, proprio in centro dove ancora<br />

oggi continuiamo a trovarci ogni giovedì dalle 18.00 alle 19.00,<br />

per le riunioni e le eventuali nuove iscrizioni. Quin<strong>di</strong>, incoraggiati<br />

dalla <strong>di</strong>screta affluenza avuta nei primi mesi <strong>di</strong> costituzione e<br />

grazie al cospicuo interessamento ricevuto durante Bimbimbici<br />

2007, a cui abbiamo lavorato con ben cinque scuole aderenti,<br />

abbiamo stilato un primo programma <strong>di</strong> gite giornaliere.<br />

Purtroppo abbiamo riscontrato scarsa partecipazione dei soci,<br />

contrariamente alle aspettative dovute all’entusiasmo rivoltoci<br />

inizialmente: ne stiamo ancora analizzando le possibili cause,<br />

tra cui riteniamo <strong>di</strong> annoverare sicuramente la poca pubblicità<br />

e forse anche la lunghezza eccessiva dei percorsi che può avere<br />

spaventato più d’uno (comunque erano sempre entro i 50 – 70<br />

km e tutti interamente pianeggianti).<br />

Il fatto che <strong>di</strong>verse gite tendevano verso l’entroterra veneziano,<br />

frutto dell’esperienza collaudata del già citato amico Luciano al<br />

quale, essendo noi alle prime armi, ci eravamo affidati in que -<br />

sta prima fase. Peraltro, una delle poche gite con <strong>di</strong>screto suc -<br />

cesso era stata interamente stu<strong>di</strong>ata da noi e si profilava nelle<br />

campagne a<strong>di</strong>acenti partendo <strong>di</strong>rettamente da Treviso. Inoltre,<br />

ipotizziamo la poca <strong>di</strong>mestichezza e conseguente <strong>di</strong>ffidenza ri -<br />

scontrata tra i trevigiani rispetto alla formula bici più treno - pur<br />

essendo Treviso un buon punto strategico ferroviario per rag -<br />

giungere mete appetibili quali il Friuli o le colline coneglianesi,<br />

per cui molti sono “cascati dalle nuvole” appena si era accennato<br />

alla possibilità <strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong> questo servizio.<br />

Solo recentemente si sta verificando un’inversione <strong>di</strong> tendenza,<br />

grazie anche alle capacità e <strong>di</strong>sponibilità del nostro webmaster<br />

Giampietro, creatore del nostro sito ora facilmente raggiungibile<br />

su http://www.amici<strong>della</strong>bicicletta.eu/>, sito che ha attirato <strong>di</strong> -<br />

versi visitatori. Ne è la prova che all’ultima ciclomanifestazione<br />

del Sile, grazie al patrocinio delle province <strong>di</strong> Venezia e Treviso e<br />

alla puntuale collaborazione <strong>della</strong> Fiab <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, si sono presen -<br />

tati ben 21 persone interessate che sicuramente (ormai nel pros -<br />

simo anno) si aggiungeranno alle file dei gia nostri 30 iscritti.<br />

Sono rimasti tutti entusiasti <strong>di</strong> questa giornata in cui tutto è an -<br />

dato liscio, a parte qualche inevitabile foratura, prontamente ri -<br />

parata dai nostri team.<br />

Chissà che per l’anno venturo si raccolgano i frutti <strong>di</strong> questo la -<br />

voro!<br />

Arriva lo sherpa ciclista<br />

Direttivo ADB<br />

Si chiama Furtemba sherpa, come i trasportatori che affrontano le<br />

vette dell’Everest. Ma la sua missione, altrettanto faticosa, si compie<br />

dal 2006 a bordo <strong>di</strong> una bici con carrelino, piena <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era dei<br />

paesi che ha attraversato. Il nepalese ciclista ha fatto tappa anche<br />

nelle nostra sede, dopo aver già percorso 34 mila chilometri per<br />

mettere in contatto citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> nazioni <strong>di</strong>verse con la comunità<br />

nepalese nel mondo. Il suo obiettivo sono 200 mila chilometri a due<br />

ruote. Ad attenderlo curiosi mestrini e numerosi connazionali nepalesi.<br />

La prossima tappa, Roma.<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

in alto: momenti delle attività degli AdB <strong>di</strong> Treviso<br />

07<br />

da “Il Vigile Urbano<br />

n. 11” – novembre 2007<br />

a cura <strong>di</strong> Alberto Cresti<br />

Ci sembra opportuno<br />

segnalare i risultati <strong>di</strong><br />

un'indagine realizzata dall'Asap - Associazione<br />

amici <strong>della</strong> polizia stradale, in collaborazione con<br />

la rivista "II Centauro", sulla base <strong>di</strong> dati<br />

dell'Istat. Secondo la ricerca, in tre anni, in Italia,<br />

sono stati quasi mille i ciclisti vittima <strong>di</strong> incidenti.<br />

Nel solo anno 2005 si sono registrate 317 morti<br />

per investimenti, più del doppio del gruppo <strong>di</strong><br />

ciclisti partecipanti al Giro d'Italia, mentre il<br />

numero dei feriti è stato ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> 12.476, con<br />

un incremento <strong>di</strong> più del 6% rispetto all'anno<br />

precedente. Fra i 317 velocipe<strong>di</strong>sti che hanno<br />

perso la vita i maschi sono stati 239 (75,4%) le<br />

femmine 78 (24,6%). Nei 317, devono essere<br />

altresì annoverate 15 vittime fra i bambini che<br />

andavano in bici dai 4 ai 14 anni (13 maschi e 2<br />

femmine). Sono state invece ben 161 le vittime<br />

fra i ciclisti over 65, pari al 50,8%. Fra gli anziani<br />

122 erano maschi 75,8% e 39 le femmine 24,2%.<br />

La percentuale dei ciclisti sul totale delle vittime<br />

<strong>della</strong> strada è passata dal 5,3% al 5,8% dei morti<br />

e dal 3,7% al 4% dei feriti.<br />

Secondo il Presidente dell'Asaps, Giordano<br />

Biserni, "... è probabile che sugli incidenti ai<br />

velocipe<strong>di</strong> incida anche un maggior traffico<br />

sempre meno attento verso questa categoria <strong>di</strong><br />

utenti" ma poi giustamente aggiunge che deve<br />

essere tenuta in debito conto anche "... una parte<br />

<strong>di</strong> responsabilità degli stessi ciclisti, spesso<br />

inosservanti delle più elementari regole <strong>della</strong><br />

strada che pur vigono anche per questa categoria,<br />

ma vengono interpretate in modo molto<br />

approssimativo e <strong>di</strong>sinvolto. E’ poi ancora insufficiente<br />

l’estensione in molte regioni <strong>di</strong> piste<br />

ciclabili”.<br />

bicinotizie dal territorio


accontinbici 08<br />

in alto: immagini dall’ Olanda<br />

Viale San Marco 12 - <strong>Mestre</strong> - Venezia<br />

tel/fax 041.961467<br />

La mia Olanda<br />

<strong>di</strong> Gastone Farnea<br />

Costretto da un fasti<strong>di</strong>oso mal <strong>di</strong> schiena a rimanere bloccato a<br />

casa, mi sono venute alla mente due, tre righe “about” il nostro<br />

sogggiorno olandese e che, se unite alle impressioni <strong>di</strong> viagggio<br />

<strong>di</strong> qualche altro nostro componente più letterato <strong>di</strong> me, potrebbero<br />

costituire lo spunto per un articoletto a ricordo <strong>della</strong> nostra<br />

vacanza.<br />

“OLANDA. Non è affatto la nazione piatta e monotona nella quale<br />

ci sono i mulini a vento, le <strong>di</strong>ghe, i polders, i tulipani, Amsterdam<br />

e Van Gogh.<br />

L’ Olanda che abbiamo visto noi, invece, è una terra ricca <strong>di</strong> boschi,<br />

dune, brughiere e <strong>di</strong> dolci paesaggi che si fondono con grande<br />

armonia in una varietà <strong>di</strong> interessi che ti invitano a sostare, a<br />

gustare ogni angolo e a rallentare il tuo ritmo.<br />

Ogni parco naturale, ogni casetta col tetto <strong>di</strong> paglia o centro abitato<br />

sembra esser concepito per esser fruito al meglio: la incre<strong>di</strong>bile<br />

sensazione <strong>di</strong> spazio, le piste ciclabili, le acque si trasformano in<br />

spettacolo e occasione per trascorrere il tempo.<br />

Altro che paese museo da guardare e non toccare; questo è il paese<br />

delle vacanze…in bici naturalmente !”<br />

Che te ne pare Eliane ? Se lo ritieni opportuno trasmettilo a chi <strong>di</strong><br />

dovere, altrimenti rimarranno le due , tre righe <strong>di</strong> un qualsivoglia<br />

turista che ha percorso, assieme ad alcuni gaudenti amici, un pò<br />

<strong>di</strong> Olanda in bicicletta!<br />

Quel magnifico viaggio....<br />

Bicintreno:<br />

quando una spensierata pedalata<br />

sul Garda<br />

si trasforma in un’o<strong>di</strong>ssea<br />

<strong>di</strong> Nicola De Rossi<br />

Il treno riparte mentre i cicloturisti scendono e uno <strong>di</strong> loro si fa<br />

male: un miracolo che non sia finita peggio. Domenica da incubo<br />

alla stazione <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> per un gruppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci persone, con una<br />

bimba <strong>di</strong> tre anni, <strong>di</strong> rientro da una gita con la bici a Peschiera del<br />

Garda: a denunciare il fatto una <strong>di</strong> loro, Paola Colla, maestra <strong>di</strong><br />

Olmo <strong>di</strong> Martellago.<br />

La comitiva per raggiungere la meta aveva scelto il treno, prenotando<br />

i biglietti in convogli con il servizio-bici: partiti sabato da<br />

<strong>Mestre</strong>, l’altro ieri per tornare hanno preso, alle 18.50, il Regionale<br />

da Peschiera. «Il viaggio è iniziato male <strong>di</strong>ce Colla Prima il cambio<br />

all’ultimo momento del binario d’arrivo che ci ha costretto a correre,<br />

con le bici in spalla, per salire. Poi, mentre saliamo, le porte<br />

che tutto d’un tratto si chiudono: gridando siamo riusciti a richiamare<br />

la capotreno, che con la chiave ha tenuto aperte le porte per<br />

farci salire».<br />

Dato il precedente, i cicloturisti all’arrivo a <strong>Mestre</strong>, alle 20.30,<br />

si preparano per tempo. «Ma mentre stiamo scendendo il treno<br />

all’improvviso riparte per Venezia, con tre <strong>di</strong> noi che non sono<br />

riusciti a scendere e una bici mezza dentro e mezza fuori la porta,<br />

rimasta aperta. Ho dovuto percorrere tutto il convoglio, fin quasi<br />

a Santa Lucia, per trovare il capotreno, che alle nostre proteste<br />

ha risposto <strong>di</strong> non essersi accorto che c’erano ancora persone che<br />

stavano scendendo», lamenta la maestra.<br />

Ma oltre all’ansia e ai <strong>di</strong>sagi, tra cui quello <strong>di</strong> dover riprendere un<br />

treno per tornare a destinazione, al ritorno a <strong>Mestre</strong> i reduci fanno<br />

un’altra scoperta: uno del gruppo, un 75enne <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, car<strong>di</strong>opatico<br />

e <strong>di</strong>abetico, l’ultimo che ce l’aveva fatta a scendere, con la<br />

partenza improvvisa del treno, si è fatto male e gli si è riaperta<br />

una ferita alla gamba dovuta a un recente intervento: ha fatto denuncia<br />

in stazione e ieri si è dovuto rivolgere al suo me<strong>di</strong>co.<br />

«Allucinante: posso capire che succeda una volta, ma due nello<br />

stesso viaggio lamenta la maestra Colla Trenitalia fa proclami sul<br />

viaggio sicuro in treno per i ciclisti, ma poi è questa la considerazione<br />

che c’è nei loro riguar<strong>di</strong>?».


Ragazzi curiosi in Alsazia<br />

intervista <strong>di</strong> Laura Borgo<br />

In una nuvolosa settimana del luglio scorso, la ciclovacanza in Alsazia<br />

e Lorena ha coinvolto un’ottantina <strong>di</strong> adulti per 400 km. Tra loro<br />

c’erano quattro ragazzini e una bimba tenace <strong>di</strong> sei anni e mezzo,<br />

Rachele. Per me è stato inevitabile voler conoscere meglio questi<br />

cicloturisti in erba e capire a da cosa veniva l’entusiasmo che manifestavano<br />

nel pedalare avanti e in<strong>di</strong>etro lungo la lunga fila che formavamo,<br />

serpeggiando a ridosso <strong>di</strong> fiumi e canali, tra campi <strong>di</strong> orzo<br />

e, nelle ultime due tappe, attraverso i boschi del Parco Naturale dei<br />

Vosgi, su e giù per colline tra silenziosi paesetti in terra <strong>di</strong> Lorena.<br />

Vi presento per prima Rachele, che è venuta con la sua bici rosa per<br />

farsi qualche km con le sue forze, ogni mattina ad inizio tappa; la<br />

sua bici veniva poi agganciata alla ruota posteriore <strong>della</strong> bici <strong>di</strong> papà<br />

Renzo, me<strong>di</strong>ante un attrezzo prefissato – chiamato follow me - e<br />

composto <strong>di</strong> due parti che, chiuse a libro quando non si usano, si<br />

aprivano all’occorrenza per agganciare con il pezzo mobile la ruota<br />

anteriore <strong>della</strong> biciclettina rosa. Papà Renzo, con stoica determinazione<br />

l’ha trainata per le prime quattro tappe da Lorrach, situata<br />

appena fuori il confine Svizzero a ridosso <strong>di</strong> Basilea, fino a Saverne.<br />

Dal sesto giorno, il percorso si preannunciava più impegnativo per<br />

tutti, che ormai sentivano nelle gambe - e non solo - i primi quattro<br />

giorni <strong>di</strong> strada; quin<strong>di</strong> alla partenza da Saverne, Rachele è stata<br />

messa sul seggiolino posteriore <strong>della</strong> bici paterna. Questi passaggi<br />

al traino non sminuiscono la forza <strong>della</strong> bimba che comunque si è<br />

fatta 400 km in sella, con tappe giornaliere da 90 a 50 km, solo<br />

l’ultimo giorno abbiamo percorso 30 km. Rachele ha partecipato a<br />

questo viaggio con entusiasmo, sebbene sia voluta venire solo per<br />

emulare la sorella Erica. Mi ha detto che le sono piaciuti gli alberghi<br />

più eleganti, dove la sera a cena poteva sfoggiare i suoi vestitini e<br />

le sue acconciature femminili e luccicanti; ha apprezzato il verde<br />

citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Friburgo. La sera si sentiva stanca, aveva male alle<br />

braccia e al collo, un po’ anche al sedere; spesso si addormentava<br />

sul tavolo <strong>della</strong> cena.<br />

La sorella Erica, ha 12 anni e frequenta la seconda me<strong>di</strong>a ed essendo<br />

la più grande è una veterana delle gite cicloturistiche. In passato,<br />

ha scritto le sue impressioni sulla vacanza in Borgogna, (cfr. <strong>Ciclostile</strong><br />

n. 39/07). Talvolta tenta <strong>di</strong> convincere le amiche scettiche:<br />

“Bisogna provare quanto è bella l’esperienza del viaggio in bici”, mi<br />

<strong>di</strong>ce e mi racconta una aneddoto. A scuola, durante un intervallo,<br />

con un paio <strong>di</strong> amiche stava guardando la cartina <strong>della</strong> Francia, alla<br />

ricerca <strong>della</strong> collocazione <strong>di</strong> Parigi; lei inizia allora a fantasticare – a<br />

voce alta - una gita in bici lungo i viali <strong>della</strong> capitale francese, subito<br />

interrotta dalle amiche: “Che noiosa sei, a Parigi si va a fare shopping!”<br />

, “Non capiscono”, commenta rassegnata.<br />

Mattia ha 13 anni e va in terza me<strong>di</strong>a, pratica regolarmente il nuoto<br />

e lo judo. Era felice <strong>di</strong> essere venuto in vacanza col papà Massimo:<br />

era la prima volta in cui intraprendeva un viaggio in bici così lungo!<br />

Per lui non era una gran fatica, si è <strong>di</strong>vertito molto a correre in bici,<br />

a fare le impennate sulla ruota posteriore, sempre pieno <strong>di</strong> vitalità.<br />

Si è anche prestato a farsi spingere dal papà per decine <strong>di</strong> km sulla<br />

bici col cambio avariato <strong>di</strong> un partecipante, al quale ha dato in cambio<br />

la sua, per poter raggiungere l’officina <strong>di</strong> un meccanico francese.<br />

Nonostante il lungo contrattempo, lui si è sempre <strong>di</strong>vertito.<br />

Fabrizio ha 16 anni e va in III liceo scientifico. Era alla sua terza<br />

esperienza <strong>di</strong> ciclovacanza, sod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> vivere quella che per lui<br />

rappresentava un’avventura, che può affrontare in compagnia <strong>di</strong><br />

tanti amici. “È meglio viaggiare in bici per scoprire nuove terre non<br />

ancora viste.” <strong>di</strong>ce e poi confessa sommessamente: “Mi piacerebbe<br />

incontrare molti altri giovani tra gli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong>.”<br />

Francesco che ha 15 anni e frequenta l’Istituto <strong>di</strong> Agraria, è un socio<br />

AdB veterano come Erica. Anche lui, come Fabrizio, ama viaggiare<br />

in bici “per conoscere posti nuovi e mi piacerebbe farlo con gli amici”<br />

, <strong>di</strong>ce riferendosi ai suoi amici, che sarebbero curiosi <strong>di</strong> venire<br />

con lui alle ciclogite, ma poi i genitori non li accompagnano. Francesco<br />

è consapevole che andare in bici non inquina e coglie l’occasione<br />

<strong>di</strong> questa intervista per invitare i ragazzi a raggiungerlo tra gli <strong>Amici</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong>.<br />

Che <strong>di</strong>re, erano solo cinque tra ottanta, ma che forza!!!<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

Come insegnare ai bambini ad<br />

andare in bici<br />

Focus 08/2008<br />

Imparare ad andare in bicicletta è una delle tappe<br />

<strong>di</strong> crescita dei bambini. I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> insegnamento<br />

sono molti: da speciali “manici”sulla bici per farla<br />

reggere da un adulto, alle classiche rotelle. Ma il<br />

più efficace è….togliere i pedali. A ruota libera.<br />

In questo modo i bambini potranno usare la bici<br />

come un monopattino su cui sedersi:spingendosi<br />

da soli con i pie<strong>di</strong>, sperimentano brevi tratti in<br />

equilibrio, con le suole vicino la terreno. Quando<br />

acquistano più sicurezza, si possono rimontare i<br />

pedali: e non soffriranno<br />

il “<strong>di</strong>stacco” delle rotelle.<br />

09<br />

raccontinbici


Lungo il taglio del Sile,<br />

in bicicletta<br />

tra fiume e barene.<br />

<strong>di</strong> Laura Borgo<br />

Sabato 20 settembre si è svolta la manifestazione<br />

che ha avuto grande successo, con la<br />

partecipazione <strong>di</strong> circa 200 cicloturisti provenienti<br />

da <strong>Mestre</strong>, Venezia, Treviso, S. Donà e<br />

da località limitrofe. La manifestazione è stata<br />

curata dall’assessorato alle Politiche Ambientali<br />

<strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Venezia, attraverso il Bike<br />

Office, in collaborazione con le associazioni<br />

FIAB : gli AdB <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, quelli <strong>di</strong> Treviso “In<br />

bici per l’ambiente” e quelli <strong>di</strong> S. Dona’ <strong>di</strong> Piave<br />

“Vivilabici”.<br />

Alla tappa <strong>di</strong> Altino, sono venuti a salutarci le<br />

personalità politiche locali coinvolte nel progetto<br />

<strong>della</strong> via verde-azzurra che unirà Treviso a<br />

Punta Sabbioni via Jesolo; mi sono sembrate<br />

felici <strong>di</strong> concludere con successo un progetto<br />

che rischiava <strong>di</strong> restare un desiderio. Il cicloturismo<br />

sta vivendo una stagione <strong>di</strong> successo e<br />

grazie ai contributi delle rispettive Fondazioni<br />

<strong>di</strong> CassaMarca e <strong>della</strong> Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />

Venezia, le Amministrazioni Comunali coinvolte<br />

dal percorso ciclabile potranno ritirare fuori<br />

dal cassetto i loro rispettivi progetti, dei quali<br />

alcuni trattisono già stati avviati fin dagli inizi<br />

del 2000, e raccordare gli interventi.<br />

Abbiamo incontrato per i saluti e ci<br />

hanno seguito poi per un tratto<br />

<strong>di</strong> pedalata assieme:<br />

Davide Zoggia, Presidente <strong>della</strong><br />

Provincia <strong>di</strong> Venezia, che ha messo in<br />

risalto l’importanza <strong>di</strong> un percorso<br />

naturalistico in un territorio peculiare<br />

come è quello <strong>della</strong> Laguna nord<br />

ricco <strong>di</strong> valli da pesca, percorso che, dall’altro<br />

capo, offre l’opportunità <strong>di</strong> conoscere anche<br />

Treviso e l’entroterra trevigiano, luoghi <strong>di</strong> sicuro<br />

richiamo turistico;<br />

raccontinbici 10<br />

Ezio Da Villa, Assessore alla Mobilità e alla Politiche Ambientali <strong>della</strong><br />

Provincia <strong>di</strong> Venezia, anche lui molto vicino alla filosofia Fiab, è<br />

venuto in bici con il figlio; ha ricordato la storia travagliata del percorso<br />

Caposile – Portegran<strong>di</strong> dovuta a problematiche <strong>di</strong> impatto ambientale<br />

e a carenze economiche che hanno colpito la manutenzione,<br />

ha messo in risalto l’aspetto turistico del percorso lungo gran parte<br />

dell’argine del Sile che attraversa un territorio <strong>di</strong> molteplice valenza,<br />

naturalistica e storica, <strong>di</strong> interesse non solo locale, ma anche internazionale<br />

dato l’afflusso <strong>di</strong> presenze straniere nella zona; ha promesso<br />

un intervento “leggero” lungo il tratto lagunare, che prevede solo il livellamento<br />

del fondo stradale attualmente segnato dalla percorrenza<br />

dei residenti e dei pescatori e la posa <strong>di</strong> ghiaia, mentre costante dovrà<br />

essere l’impegno <strong>di</strong> manutenzione, in<strong>di</strong>spensabile per godere <strong>di</strong><br />

una ciclogita che, giunti a Portegran<strong>di</strong> attraversa la zona Salsi, sfiora<br />

Jesolo e raggiunge Punta Sabbioni; inoltre verrà de<strong>di</strong>cata particolare<br />

attenzione agli interventi <strong>di</strong> raccordo tra le piste già esistenti in provincia<br />

<strong>di</strong> Treviso e in quella <strong>di</strong> Venezia con i tratti centrali già attivati<br />

nei Comuni toccati dal percorso;<br />

Ubaldo Fanton, Assessore alla Mobilità e alla Politiche Ambientali<br />

<strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Treviso, che ha espresso grande amore per questo<br />

territorio dove tra l’altro vive e si muove in bicicletta e in tutte le stagioni,<br />

regalandoci il ricordo <strong>di</strong> un’immagine <strong>della</strong> laguna sullo sfondo<br />

delle montagne innevate in una giornata <strong>di</strong> freddo e <strong>di</strong> cielo terso;<br />

ha ricordato che non basta parlare <strong>di</strong> inquinamento, ma serve offrire<br />

delle soluzioni, pertanto la Provincia <strong>di</strong> Treviso ha prodotto un atlante<br />

delle piste e delle strade secondarie percorribili in bici nel territorio<br />

provinciale, per fornire una mappa delle possibilità <strong>di</strong> spostamento<br />

cicloturistico oltre ai vari spezzoni <strong>di</strong> piste de<strong>di</strong>cate; conclude augurandosi<br />

che la sinergia tra Comuni possa <strong>di</strong>ventare una costante nel<br />

prossimo futuro;<br />

Maurizio Donadelli, Assessore alle Politiche Sociali del Comune <strong>di</strong><br />

Quarto d’Altino,<br />

don Gianni Fazzini, Direttore dell’Ufficio pastorale degli Stili <strong>di</strong> Vita<br />

del Patriarcato <strong>di</strong> Venezia, nonché Parroco <strong>di</strong> Altino,<br />

Maria Furlan, Presidente <strong>della</strong> Cooperativa Sociale Qualità, che svolge<br />

la sua attività nel territorio <strong>di</strong> Altino con varie proposte culturali,<br />

tra cui escursioni in bicicletta con 60 biciclette <strong>di</strong>sponibili a noleggio in<br />

loco, un bragozzo per escursioni in laguna, percorsi storici con visite<br />

guidate al Museo Nazionale Archeologico <strong>di</strong> Altino e incontri gastronomici<br />

a tema con prodotti del territorio.<br />

Antonio Dalla Venezia, Presidente nazionale degli AdB il quale ha<br />

ricordato la prima manifestazione per sostenere questo tratto lungo<br />

il Sile, da noi organizzata già nel 2002 con gran<strong>di</strong> aspettative, che in<br />

sei anni si sono confrontate con pochi risultati; adesso si aspetta <strong>di</strong><br />

vedere in breve il completamento dell’intervento, considerando i dati<br />

forniti dal sito ufficiale <strong>della</strong> Fiab, in base ai quali il percorso cicloturistico<br />

lungo il Sile è quello più cliccato.<br />

Il Presidente AdB <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, il nostro infaticabile Biagio D’Urso, con la<br />

collaborazione <strong>di</strong> Luciano Renier ha messo in contatto i suddetti interessati.<br />

In particolare, Luciano ha coor<strong>di</strong>nato le tre associazioni Fiab<br />

partecipanti e organizzato il giro, guidando i cicloturisti lungo il percorso<br />

con molta energia e con grande entusiasmo, felice <strong>della</strong> riuscita<br />

manifestazione. Ne abbiamo parlato il giorno stesso a caldo ciclando<br />

lungo quella via ancora <strong>di</strong>ssestata che si affaccia su una splen<strong>di</strong>da<br />

laguna, assolata e gentilmente ventilata, mentre ci lasciavamo Caposile<br />

alle spalle e sussultavamo sul fondo infestato dalle buche.<br />

Luciano <strong>di</strong>ceva che numerosi partecipanti, almeno il 40%, erano accorsi<br />

liberamente su invito <strong>della</strong> stampa, <strong>di</strong> cui alcune testate locali<br />

avevano iniziato a mandare articoli sull’iniziativa fin dalla domenica<br />

precedente. Nonostante ciò, lamentava scarso interesse soprattutto<br />

da parte <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o e tv, che non hanno dato il giusto risalto a questo<br />

evento al quale avrebbe potuto partecipare un maggior numero <strong>di</strong><br />

cicloturisti.<br />

Si <strong>di</strong>ceva comunque sod<strong>di</strong>sfatto dell’impegno preso dagli amministratori<br />

che hanno promesso <strong>di</strong> risolvere in tempi ragionevoli, i problemi<br />

tecnici e <strong>di</strong> raccordo tra i vari tratti <strong>di</strong> competenza, dando fiducia alle<br />

personalità politiche che erano intervenute alla manifestazione e che<br />

hanno potuto constatare il successo decretato dai cicloturisti per un<br />

percorso immerso tra natura, storia e cultura del territorio.<br />

Da parte mia, la sottoscritta cronista, si sta avverando un piccolo sogno,<br />

alimentato dalla lunga frequentazione <strong>di</strong> questa parte <strong>di</strong> laguna,<br />

ma inizialmente stuzzicato da una prima manifestazione promossa<br />

dagli AdB <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> già nel 1999 e <strong>della</strong> quale ne fa da testimone il<br />

volantino che ho ritrovato e riportato qui a sinistra.


Contro la speculazione e<strong>di</strong>lizia<br />

in via del Tinto - Bosco <strong>di</strong> Carpenedo<br />

Le Associazioni <strong>di</strong> tutela dell’ambiente <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> e Venezia, pre-<br />

occupate tutte <strong>della</strong> progettata lottizzazione <strong>di</strong> uno degli ambi-<br />

ti <strong>di</strong> protezione e tutela del Bosco <strong>di</strong> Carpenedo messa in opera<br />

da “noti furboni <strong>di</strong> quartiere”, vogliono richiamare l’attenzione<br />

dei concitta<strong>di</strong>ni e chiedere loro <strong>di</strong> coalizzarsi tutti in <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong><br />

un angolo del territorio citta<strong>di</strong>no che, dopo anni <strong>di</strong> speculazioni e<br />

sfruttamento generalizzato e irresponsabile, rappresenta un va-<br />

lore pubblico inestimabile per la qualità ambientale e paesaggis-<br />

tica che ancora contiene. Il Bosco <strong>di</strong> Carpenedo, oasi naturale per<br />

l’autentica rarità botanica (costituisce infatti uno dei pochi esempi<br />

sopravvissuti nel Veneto <strong>di</strong> foresta planiziale a Querco-Carpine-<br />

to che si estendeva su tutta la pianura padana) e testimonianza<br />

storica, deve continuare ad essere ban<strong>di</strong>era e simbolo ambientale<br />

per l’intera città <strong>di</strong> terraferma, e per questo <strong>di</strong>feso da ogni aggres-<br />

sione e<strong>di</strong>lizia. Le Associazioni invitiano pertanto tutti i Mestrini a<br />

reagire rispetto questa ennesima “speculazione e<strong>di</strong>lizia” e a sotto-<br />

scrivere la petizione, oltre che a contribuire economicamente per<br />

consentire <strong>di</strong> fare fronte al ricorso al TAR (Tribunale Amministra-<br />

tivo Regionale) contro la variante che consente l’e<strong>di</strong>ficazione, de-<br />

nunciando le irregolarità dell’iter amministrativo, lo scarso spes-<br />

sore civico e culturale degli autori <strong>di</strong> tali operazioni immobiliari <strong>di</strong><br />

natura squisitamente speculativa, nonché riba<strong>di</strong>re l’inestimabile<br />

valore storico-ambientale dell’area.<br />

Le Associazioni si battono affinchè i <strong>di</strong>ritti <strong>della</strong> comunità mestrina<br />

a conservare una testimonianza storica ed ambientale unica, sia-<br />

no assicurati. WWF Venezia, LIPU Venezia, Legambiente Veneto,<br />

Italia Nostra Venezia, VAS Venezia, <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> bicicletta <strong>Mestre</strong>,<br />

Gruppo Valdemare, Amico Albero, Associazione Bosco <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>,<br />

Ass. Naturalistica Sandonatese, Co.C.I.T., Territori&Paradossi,<br />

Associazione AIRIS ONLUS, Centro Stu<strong>di</strong> Storici <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong>, Co-<br />

mitato Terraglio, Terraglio & Dintorni, Gruppo per la salvaguar<strong>di</strong>a<br />

dell’ambiente La Salsola, Gruppo <strong>di</strong> Iniziativa Forte Carpenedo.<br />

Per informazioni, documentazione, sostegno e consegna delle firme :<br />

Cell. 380/3219135 - 340/9023900 - 347/3361144<br />

NB : per approfon<strong>di</strong>re i contenuti <strong>della</strong> petizione e scaricare il moduli <strong>di</strong><br />

raccolta delle firme visitare il sito www.territorioveneto.it<br />

Il Bici-Park scoppia ma <strong>di</strong> salute<br />

Direttivo A.d.B.<br />

Le bici un bene da proteggere, con queste parole l’assessore Enrico<br />

Mingar<strong>di</strong> ha realizzato in un posto strategico, vicino alla stazione<br />

un moderno parcheggio per biciclette. Attualmente ci sono quasi<br />

600 abbonati, servirebbero altro 400 posti, e un particolare da non<br />

sottovalutare è quasi in pareggio da punto <strong>di</strong> vista economico.<br />

Giorgio Nor<strong>di</strong>co presidente <strong>di</strong> ASM ci <strong>di</strong>ce che l’e<strong>di</strong>ficio non è <strong>di</strong> nos-<br />

tra proprietà, <strong>di</strong> conseguenza non possiamo fare gli investimenti<br />

che servirebbero per aumentare la capacità. La nostra intenzione<br />

è quella <strong>di</strong> mantenere un prezzo basso quasi politico perché la bi-<br />

cicletta è un mezzo che migliora la vivibilità in una città.<br />

Il prezzo è <strong>di</strong> 9 euro al mese, ed è aperto dalle 6 del mattino fino<br />

alle 23 <strong>della</strong> sera, la domenica è chiuso.<br />

La gestione è affidata alla cooperativa sociale “Il cerchio”, i quali<br />

ci <strong>di</strong>cono che ci sarebbe richiesta anche <strong>di</strong> bici a noleggio ma so<br />

spazio proprio non c’è.<br />

Due anni fa quando apri aveva solo 30 abbonati, si pesava che le<br />

cose non sarebbero andate bene invece la gente ha capito che la<br />

bicicletta è un bene cha va protetto e ben custo<strong>di</strong>to.<br />

Antonio Dalla Venezia, con evidente sod<strong>di</strong>sfazione snocciola i dati<br />

dai quali emerge che le piste ciclabile <strong>di</strong> <strong>Mestre</strong> sono trafficate<br />

come autostrade, e questo è dovuto a tutta una serie <strong>di</strong> compor-<br />

tamenti coerenti che i soggetti coinvolti hanno tenuto in questi<br />

anni e tra questi c’è l’intuizione <strong>di</strong> Mingar<strong>di</strong> <strong>di</strong> realizzare il Bici-<br />

Park.<br />

Il problema sarà fra un anno circa quando l’e<strong>di</strong>ficio sarà ristrut-<br />

turato e 7-800 persone non sapranno più dove mettere a dormire<br />

le loro biciclette.<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

C’è Ric?<br />

Aurora Tron e AdB <strong>Mestre</strong><br />

Questa era la domanda che rivolgevo spesso ad<br />

Antonio per accertarmi <strong>della</strong> presenza <strong>di</strong> Gigi a<br />

qualche iniziativa Fiab.<br />

Perchè Gigi rendeva qualunque occasione “speciale”,<br />

si trattasse <strong>di</strong> una conferenza o <strong>di</strong> una<br />

pedalata.<br />

Era colto, (le sue citazioni ormai non si contano<br />

più!), arguto, appassionato, deciso ma anche<br />

paziente, <strong>di</strong> ampie vedute e <strong>di</strong> fiduciosa perseveranza,<br />

<strong>di</strong> incrollabili ideali e <strong>di</strong> grande, innata<br />

e squisita signorilità.<br />

E amava appassionatamente e teneramente la<br />

FiAB.<br />

Il suo sguardo acuto e sorridente, il suo sorriso<br />

luminoso e caldo avevano la capacità <strong>di</strong> accoglierti<br />

e <strong>di</strong> farti sentire parte del gruppo mentre<br />

le sue parole erano una delizia per la mente<br />

ed un arricchimento per lo spirito. Un regalo<br />

prezioso del quale gli sarò sempre grata e che<br />

mi renderà dolce il suo ricordo.<br />

Per ora, provo, invece, una grande tristezza.<br />

Grazie Gigi per tutto quello che ci hai dato<br />

<strong>di</strong>sinteressatamente e con generosità!<br />

Un abbraccio affettuoso a Rosanna che ricordo<br />

con grande simpatia ed ai figli.<br />

11


il gps 12<br />

...non fa il caffè<br />

ma mi porta a bere<br />

quello buono...<br />

<strong>di</strong> Alberto de Gran<strong>di</strong>s<br />

Con una spesa che varia dai 150 ai 400<br />

euro, fatta in un momento <strong>di</strong> pazzia, ci<br />

siamo portati a casa un apparecchio gps<br />

portatile.<br />

Apriamo la scatola dove oltre ai soliti cd,<br />

manuali e accessori vari troviamo una specie<br />

<strong>di</strong> goffo telefonino, con pochi tasti e tanto<br />

schermo lcd. Tecnologicamente però un<br />

apparecchio gps è più assimilabile ad una<br />

ra<strong>di</strong>o; infatti é solo un ricevitore <strong>di</strong> segnali<br />

elettromagnetici. Non emanando nulla almeno<br />

non fa male alla salute.<br />

Altra buona notizia é che quasi tutti i modelli<br />

funzionano per oltre 10 ore con 2 comuni ed<br />

economiche pile stilo tipo AA anche ricaricabili<br />

(con altre 2 pile <strong>di</strong> scorta si ha autonomia<br />

per pedalare un’ intera giornata, ...solo<br />

per il gps).<br />

Inseriamo le batterie nel loro alloggiamento<br />

che una volta richiuso <strong>di</strong>venta stagno come<br />

del resto tutto l’ apparecchio. Quin<strong>di</strong> non c’è<br />

da temere in caso <strong>di</strong> pioggia o <strong>di</strong> accidentale<br />

caduta in acqua (profonda fino a ½ metro e<br />

x ½ ora: non serve ai sub).<br />

Accen<strong>di</strong>amolo e sullo schermo lcd, dopo una<br />

serie <strong>di</strong> videate iniziali del tipo “durante l’<br />

uso guardare anche la strada”,<br />

verrà visualizzata la pagina iniziale,<br />

de<strong>di</strong>cata ai satelliti (quelli celesti),<br />

con sovrimpressa una scritta tipo<br />

“ricerca satelliti in corso”.<br />

Infatti come i telefonini<br />

all’ accensione per essere funzionanti<br />

cercano i ‘campi’ delle famigerate antenne,<br />

il nostro gps cerca i segnali elettromagnetici<br />

provenienti da almeno 3 satelliti; infatti ce<br />

ne sono 24 de<strong>di</strong>cati allo scopo, in orbita nel<br />

cielo a oltre 20.000 km. <strong>di</strong> altezza.<br />

Questi segnali, inviati a brevi intervalli, contengono<br />

le informazioni <strong>della</strong> posizione nello<br />

spazio del satellite che li genera. Il nostro<br />

gps ricevendoli viene a conoscere la posizione<br />

del satellite e, calcolando il tempo trascorso<br />

dall’ invio alla ricezione del segnale,<br />

anche la precisa <strong>di</strong>stanza tra se e il satellite<br />

stesso. I punti equi<strong>di</strong>stanti dallo strumento<br />

a un satellite <strong>di</strong>segneranno sulla superficie<br />

<strong>della</strong> Terra un cerchio. I punti equi<strong>di</strong>stanti da<br />

un secondo satellite <strong>di</strong>segneranno un altro<br />

cerchio che si interseca col primo in due<br />

punti. Con un terzo avremo l’ intersezione in<br />

uno solo dei due punti: la nostra posizione<br />

sulla Terra.<br />

I satelliti son stati <strong>di</strong>stribuiti in modo che in<br />

ogni parte del mondo ce ne siano almeno<br />

5 sopra la linea dell’ orizzonte, così un gps<br />

potrà funzionare su tutto il globo terrestre...<br />

fuori che ... a casa nostra!! Infatti il nostro<br />

nuovo gps non riesce a trovare nulla. Sarà<br />

guasto?<br />

No. E qui arriva il punto debole del sistema:<br />

i relativi segnali elettromagnetici inviati dai<br />

satelliti sono molto deboli e vengono schermati<br />

da muri, vegetazione fitta, gallerie e<br />

quin<strong>di</strong> anche dalle pareti domestiche, proprio<br />

‘dentro’ casa nostra. Non solo, ma la qualità del segnale peggiora<br />

in gole, vicoli tra case alte, veicoli chiusi con vetri speciali...<br />

Invece nuvole, nebbia, pioggia, vetro comune, plastica sono<br />

ininfluenti. Meno buono è il segnale minore sarà la precisione<br />

dello strumento, come per telefonini, ra<strong>di</strong>o, tv, ecc... Quin<strong>di</strong> se in<br />

una vasta area aperta il gps mi darà la posizione con margine <strong>di</strong><br />

errore inferiore ai 2 metri, in un bosco fitto questo margine potrà<br />

salire ai 50 metri fino a far perdere completamente l’ in<strong>di</strong>cazione<br />

<strong>della</strong> posizione.<br />

Attenzione quin<strong>di</strong>.<br />

Scoperto l’ inghippo usciamo <strong>di</strong> casa col nostro aggeggio, e cerchiamo<br />

un posto <strong>di</strong>verso da una stretta calle tra due alti palazzi.<br />

Dopo poco sul gps nella pagina iniziale, quella dei satelliti celesti,<br />

sparirà la scritta “attendere” mentre compariranno 4 5 o più barre,<br />

una per satellite ricevuto. Schiacciamo il tasto de<strong>di</strong>cato al cambiare<br />

pagina fino a portarci alla pagina carta (o mappa). Vedremo una<br />

piccola punta <strong>di</strong> freccia al centro <strong>della</strong> schermata, siamo noi! Ora,<br />

controllando anche dove mettiamo i pie<strong>di</strong>, facciamo una ventina <strong>di</strong><br />

passi in una <strong>di</strong>rezione qualsiasi: la freccetta si girerà e una co<strong>di</strong>na<br />

comincerà ad uscire e a crescere dalla freccetta stessa finché non<br />

ci fermiamo, sono le nostre orme <strong>di</strong>gitali chiamate “traccia”.<br />

Lo strumento infatti aggiorna in tempo reale la nostra posizione e<br />

la visualizza con la freccetta nello schermo. Se ci muoviamo, muoverà<br />

anche la freccetta, lasciando un punto ad in<strong>di</strong>care la vecchia<br />

posizione. Disegna poi un segmento <strong>di</strong> linea che congiunge il nuovo<br />

punto a quello precedente, costruendo così sempre in tempo<br />

reale, la pianta in scala del nostro percorso sul suo schermo.<br />

Facciamo altri 10 passi in un altra <strong>di</strong>rezione: la freccetta dopo essersi<br />

girata, <strong>di</strong>segnerà un altro segmento <strong>di</strong> traccia con un angolo,<br />

rispetto al primo segmento, uguale a quello <strong>della</strong> nostra deviazione.<br />

Se avessimo camminato in neve fresca, l’ intera traccia <strong>di</strong>segnata<br />

dalla freccetta sarebbe la copia <strong>di</strong> quella impressa sulla neve<br />

dai nostri passi, in scala ridotta. Ora immaginiamo un improvviso<br />

nebbione, se volessimo tornare al punto <strong>di</strong> partenza, basterebbe<br />

seguire le impronte lasciate sulla neve; invece in estate senza<br />

neve sull’ asfalto bollente ci potremmo affidare alle orme <strong>di</strong>gitali:<br />

ci muoveremo in modo che la freccetta sul gps ripercorra in senso<br />

inverso la traccia prima <strong>di</strong>segnata. Certo in un raggio <strong>di</strong> 30 passi<br />

da casa è <strong>di</strong>fficile perdersi, ma se fossimo in bici a 30 Km. dalla<br />

partenza in una zona sconosciuta... stanchi, senz’ acqua, all’ imbrunire,<br />

con lupi ululanti in una notte <strong>di</strong> luna piena...<br />

Ma al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> situazione d’ emergenza il gps è utilissimo anche<br />

in con<strong>di</strong>zioni normali. Infatti, man mano che proseguiamo nella<br />

nostra gita, avremo una traccia composta da una serie <strong>di</strong> punti<br />

in ognuno dei quali son memorizzati: orario, posizione e spesso<br />

anche altitu<strong>di</strong>ne. Con questi dati, elaborati dal gps al momento,<br />

potremo ricostruire con precisione il nostro giro su una carta, ad<br />

un bivio scegliere la <strong>di</strong>rezione giusta, memorizzare un posto che<br />

ci interessa, trovarne uno memorizzato, ... E’ come se durante<br />

la nostra gita potessimo salire in cielo quanto alto vogliamo, per<br />

tener d’ occhio la nostra situazione a terra!<br />

Non solo finito il giro, se a casa abbiamo un PC, potremo memorizzarlo<br />

come una foto ricordo e anche rielaborarlo per preparare<br />

la traccia del prossimo. Ancora potremo spe<strong>di</strong>re con una e-mail la<br />

traccia del giro a nostri amici che non son potuti venire quel giorno<br />

o agli adb <strong>di</strong> Trapani che fra 20 giorni hanno la ciclovacanza in<br />

Veneto. Questi, caricando il file ricevuto con un PC nei loro gps,<br />

potranno fare il nostro giro senza essere guidati da noi, senza doverci<br />

pagare il caffè nell’ unico bar buono <strong>della</strong> zona da noi trovato<br />

e segnalato nel file. Al contrario se i ‘doich’-adb ci mandassero<br />

qualche traccia dei loro giri in Alsazia e Lorena sarebbe un po’<br />

come averli virtualmente come guida locale per la nostra ciclovacanza;<br />

in questo caso però conoscendo i gusti teutonici è meglio<br />

che, per quanto riguarda il caffè, ci arrangiamo da noi.<br />

Spero <strong>di</strong> esser riuscito a <strong>di</strong>mostrare la teoria del titolo dell’ articolo<br />

e così termino, almeno per questa volta.<br />

Alla prossima e ... Buon caffè!


Da speciale qui Touring<br />

Tra <strong>Mestre</strong> e Treviso<br />

La ciclabile delle ville<br />

Percorso Km 31: Mogliano Veneto, Zerman, Preganziol, Campocroce,<br />

loc. Marocco.<br />

Difficoltà Il percorso è completamente pianeggiante.<br />

Aquileia La pineta <strong>di</strong> San Marco e Belvedere<br />

Percorso<br />

Km 23:<br />

Monastero,<br />

Aquileia,<br />

foce del Natissa,<br />

chiesetta<br />

<strong>di</strong> san Marco,<br />

ponte<br />

Tiel Belvedere,<br />

Boscat,<br />

Fiumicello,<br />

Monastero.<br />

Difficoltà<br />

Il percorso è<br />

completamente<br />

pianeggiante su<br />

strade sterrate<br />

e asfaltate.<br />

Consigliato a<br />

primavera<br />

per ammirare<br />

le fioriture.<br />

Amsterdam e New York<br />

due realtà ciclabili a confronto.<br />

<strong>di</strong> Umberto Vio<br />

Quest’anno ho trascorso le mie vacanze ad Amsterdam e a New<br />

York. Ad Amsterdam mi aspettavo un uso <strong>di</strong>ffuso <strong>della</strong> bicicletta,<br />

ma non in quelle <strong>di</strong>mensioni, non vi sono luogo od ora dove la<br />

bicicletta non sia protagonista. Ogni strada ha le piste ciclabili, vi<br />

sono molti negozi per noleggiarla e i parcheggi sono veri e propri<br />

silos multipiano pieni <strong>di</strong> biciclette. Gli abitanti girano in sella alle<br />

proprie biciclette con grande fierezza anche con il tempo avverso<br />

e in molti casi sono i veri padroni <strong>della</strong> strada. È superfluo <strong>di</strong>re<br />

che tutta la città è dotata <strong>di</strong> una rete estesa e completa <strong>di</strong> piste<br />

ciclabili.<br />

I Newyorkesi cominciano in questi anni a scoprire questo mezzo,<br />

lo apprezzano nell’esteso centro <strong>di</strong> Manhattan e nei lungo fiume.<br />

Con mia sorpresa tutti i ponti sospesi che da un esame superficiale<br />

sembrano riservati solo al traffico automobilistico e alla linee <strong>della</strong><br />

metropolitana, sono dotati <strong>di</strong> larghe piste ciclabili e marciapie<strong>di</strong><br />

per i pedoni. Un’altra sorpresa è che anche la metropoli è dotata<br />

<strong>di</strong> numerose piste ciclabili. Inoltre i ciclisti <strong>di</strong> New York, organizzati<br />

in agguerrite associazioni ciclabili, ogni mese con catene <strong>di</strong><br />

sms o <strong>di</strong> e-mail organizzano senza preavviso una manifestazione<br />

a cui partecipano migliaia <strong>di</strong> ciclisti perché vogliono che la città<br />

sia dotata <strong>di</strong> una rete completa <strong>di</strong> piste ciclabili proprio come ad<br />

Amsterdam.<br />

a destra dall’alto:<br />

immagini <strong>di</strong> Amsterdam e New York<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

METE, Terre dei Tiepolo<br />

<strong>di</strong> Na<strong>di</strong>a Zanoni e Massimiliano Manchiamo<br />

Una nuova pubblicazione sarà presto in <strong>di</strong>stribuzione<br />

grazie anche alla collaborazione offerta<br />

dall’associazione FIAB-GIS ciclisti e pedoni che<br />

opera a Mirano e in comuni limitrofi. Il progetto<br />

METE (una iniziativa INTERREG a cui hanno partecipato<br />

Confesercenti e altri soggetti) interessa<br />

il territorio <strong>di</strong> sette comuni del Miranese (Mirano,<br />

Spinea, Salzano, Martellago, Santa Maria <strong>di</strong> Sala,<br />

Scorzè, Noale). Un’area <strong>di</strong> vasto interesse storico<br />

naturalistico conosciuta con il nome <strong>di</strong> “Terra dei<br />

Tiepolo” particolarmente vocata alle attività turistiche<br />

ciclopedonali.<br />

Proprio in funzione a questo aspetto, alcuni degli<br />

incaricati <strong>della</strong> associazione hanno offerto la loro<br />

esperienza e competenza in<strong>di</strong>viduando i percorsi<br />

ciclopedonali che interessano in modo globale<br />

l’intera area turistica. Questi percorsi vengono<br />

dunque suggeriti e valorizzati come una modalità<br />

<strong>di</strong> visita moderna e sostenibile, particolarmente<br />

adatta al tessuto urbanistico del Miranese, in grado<br />

<strong>di</strong> presentare un’offerta <strong>di</strong>versificata e <strong>di</strong>ffusa.<br />

La pubblicazione è stata realizzata sotto forma <strong>di</strong><br />

cofanetto che contiene: la mappa cicloturistica, la<br />

scheda “In Bici” (Itinerari arte, storia e natura),<br />

la scheda Natura (I parchi, la flora e la fauna), la<br />

scheda Eventi (Folklore e gastronomia), la scheda<br />

Storia (Le pagine dei secoli nel Milanese), la scheda<br />

Arte (Tiepolo : arte del territorio).<br />

il cofanetto sarà <strong>di</strong>sponibile (prezzo <strong>di</strong> copertina<br />

10 euro)quasi certamente entro fine anno presso<br />

librerie e se<strong>di</strong> FIAB.<br />

13


Ruotalpina 14<br />

in alto ed in basso:<br />

immagini delle pubblicazioni Tabacco<br />

Nell’era dei satelliti,<br />

servono ancora le carte geografiche ?<br />

<strong>di</strong> Luigi Zanon<br />

Sono sempre state l’incubo del cicloturista, soprattutto <strong>di</strong> chi ha<br />

l’incarico <strong>di</strong> prepare un percorso per un gruppo <strong>di</strong> amici per poi<br />

guidarli durante il tragitto: facile a farsi se uno ha avuto la possibilità<br />

<strong>di</strong> provare il giro, magari più volte; molto meno se progetto<br />

ed esecuzione del percorso sono affidati alla lettura <strong>di</strong> carte geografiche.<br />

Immagina <strong>di</strong> voler progettare, per una ciclovacanza,<br />

la traversata Est/ovest <strong>della</strong> Sardegna avendo solo conoscenze<br />

limitate <strong>di</strong> alcune zone, basandoti quin<strong>di</strong> essenzialmente sulla<br />

cartografia esistente.<br />

Per prima cosa devi procurarti una carta <strong>della</strong> Sardegna; con<br />

quali criteri ?<br />

Bisognerebbe conoscere la “professionalità” dell’e<strong>di</strong>tore ma<br />

forse la scelta è talmente limitata che dovrai accontentarti <strong>di</strong><br />

scegliere la scala : probabilmente troverai in commercio scale<br />

da 1:200.000 fino a 1:400.000 e sicuramente sceglierai la 1:<br />

200.000 (ad esempio l’atlante stradale del Touring Club Italiano,<br />

usa questa scala) …. perché ? Facciamo un passo in<strong>di</strong>etro; inutile<br />

procedere se non è chiaro il concetto <strong>di</strong> scala cartografica.<br />

Scala 1:200.000 significa che le lunghezze reali sono state <strong>di</strong>vise<br />

per 200.000 e riportate sulla carta o, inversamente, che<br />

misurando una <strong>di</strong>stanza sulla carta, la <strong>di</strong>stanza nella realtà sarà<br />

200.000 volte più grande. Ed esempio se la <strong>di</strong>stanza in linea retta<br />

tra SASSARI e ALGHERO sulla carta suddetta è <strong>di</strong> 14 cm, nella<br />

realtà questa <strong>di</strong>stanza sarà 14 x 200.000 cm = 2.800.000 cm =<br />

28.000 m = 28 Km.<br />

E’ evidente che in una tale scala per rappresentare tutta la Sardegna<br />

ho bisogno <strong>di</strong> molte pagine standard (formato A4): l’atlante<br />

TCI ne usa 10.<br />

Usando una scala assai più piccola 1:1.000.000 potrei avere tutta<br />

l’isola in un solo foglio ma con grave per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> precisione e<br />

ritrovando solo le strade e le citta<strong>di</strong>ne più importanti. Purtroppo,<br />

nemmeno la scala 1:200.000 è abbastanza grande per rappresentare<br />

le strade nella loro larghezza reale, né le curve <strong>di</strong> livello<br />

per valutare le altimetrie né la viabilità minore all’interno delle<br />

città; basti pensare che se viene <strong>di</strong>segnata una strada (doppio<br />

bordo) con un mm <strong>di</strong> larghezza, questa dovrebbe, nella realtà<br />

essere larga 200.000 mm = 200 m (come un aeroporto !) e viceversa,<br />

volendo rispettare la scala, una strada larga 8 m dovrebbe<br />

essere <strong>di</strong>segnata con spessore <strong>di</strong> 0,04 mm (praticamente<br />

invisibile !) …… non se ne esce … ci vorrebbe una scala ancora<br />

più grande … magari 1:100.000 o meglio 1:50.000 o le I.G.M 1:<br />

25000 … o no ?<br />

No, sorgono altri problemi : per primo in certe zone come appunto<br />

la Sardegna non trovi le scale 1:100000 o 1:50000 mentre<br />

le IGM (Istituto Geografico Militare) sono “aggiornate” (si fa<br />

per <strong>di</strong>re) ad oltre 30 anni or sono; inoltre raddoppiando la scala<br />

si quadruplica la carta necessaria per rappresentare il territorio<br />

(per la Sardegna 1:100.000 servirebbero non 10 ma 40 A4 …)<br />

Quin<strong>di</strong> bisogna arrangiarsi con le carte TCI (o simili): anche se<br />

mancano alcune strade se ne trovano sempre in abbondanza<br />

per progettare percorsi fuori dalle strade più trafficate (che in<br />

Sardegna sono pochissime !) quello che invece ti mancherà è<br />

l’altimetria; impossibile in<strong>di</strong>viduare le quote dei passi o <strong>di</strong> fondovalle<br />

su terreni montagnosi, con questa scala. Tra l’altro noterai<br />

che le poche quote presenti sulla carta sono riferite alle cime dei<br />

monti e raramente alla strada, salvo i valichi più importanti o i<br />

paesi. Se con un po’ <strong>di</strong> bravura (e <strong>di</strong> fortuna) potrai valutare le<br />

lunghezze delle varie tappe con un errore entro il 20 %, quando<br />

si tratta <strong>di</strong> stimare il <strong>di</strong>slivello in salita rischierai <strong>di</strong> commetere<br />

errori del 100% e più (credevi <strong>di</strong> dover fare un <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> 700


m ed a fine giornata il computer/altimetro sentenzia: 1500 ! Le<br />

gambe confermano … i compagni <strong>di</strong> viaggio, se ne accorgono<br />

….decisamente arrabbiati!).<br />

Se il percorso è decisamente montano, val la pena <strong>di</strong> fare questa<br />

semplice stima: posta una lunghezza <strong>di</strong> 60 Km supponiamo 1/3<br />

quasi piano + 1/3 salita + 1/3 <strong>di</strong>scesa; risultano 20 Km <strong>di</strong> salita<br />

che, ad una pendenza me<strong>di</strong>a del 5% (raramente è <strong>di</strong> meno)<br />

rendono plausibile un <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> 0,05 x 20.000 = 1000 m (e se<br />

risulteranno <strong>di</strong> meno, nessuno si lamenterà).<br />

Supponiamo ora che il tuo percorso sia un giro, in giornata,<br />

nell’ambiente collinare o prealpino del triveneto.<br />

Siamo veramente fortunati, noi cicloescursionisti con la passione<br />

per le strade <strong>di</strong> montagna, perchè qualcuno ha già risolto il problema<br />

cartografico, con molta cura: si chiama Tabacco la Casa<br />

E<strong>di</strong>trice <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne che ha coperto “quasi” tutto il territorio alpino<br />

e prealpino dalla Val Venosta a Trieste con accuratissime carte<br />

1: 25.000. Ultime sfornate sono la “050 – Altopiano <strong>di</strong> Asiago” e<br />

“051 – Massiccio del M. Grappa”.<br />

Il “quasi” si riferisce alla mancanza delle Prealpi Trevigiane Sud-<br />

Ovest (Valdobbiadene – Monte Cesen) e delle Colline Trevigiane.<br />

Tuttavia anche queste zone sono coperte dalle cartine Zanetti<br />

che, pur non al livello “Tabacco” e con scala 1:30.000, sono un<br />

ottimo sussi<strong>di</strong>o per progettare escursioni in bici e a pie<strong>di</strong> nel meraviglioso<br />

territorio pedemontano a noi prossimo.<br />

Le ultime carte 1:25000 escono dotate <strong>di</strong> un interessante strumento:<br />

il reticolo UTM, una trama <strong>di</strong> sottili linee verticali ed orizzontali,<br />

che sud<strong>di</strong>vidono le carte in quadrati <strong>di</strong> 4 cm <strong>di</strong> lato, che<br />

corrispondono nel terreno a quadrati <strong>di</strong> 1 Km. Poiché ogni linea<br />

è identificata da un numero (coor<strong>di</strong>nata) con questo sistema è<br />

possibile in<strong>di</strong>viduare numericamente una posizione sulla carta<br />

(<strong>di</strong> un rifugio, <strong>di</strong> una fontana ecc.) per poi inserirla su un moderno<br />

GPS (ve<strong>di</strong> apposita rubrica, curata da Alberto, su questa<br />

stessa rivista).<br />

Scale e scalimetri<br />

Un’ultima osservazione importante e spesso trascurata riguarda<br />

uno strumento che potremmo chiamare “icona scalimetrica” o<br />

“scalimetro”: si tratta <strong>di</strong> un segmento <strong>di</strong> una certa lunghezza con<br />

riportato il suo corrispondente valore nel reale; ad es. un tratto<br />

<strong>di</strong> 4 cm con scritto 1 Km e con le sud<strong>di</strong>visioni ettometriche (4<br />

mm). Naturalmente scala e scalimetro si corrispondono perfettamente<br />

… a meno che non venga fatta una riduzione fotostatica<br />

(ad es. se il percorso, per poco, non entra nel foglio A4 potrebbe<br />

venir ridotto all’80%. In tal caso la scritta scala 1:25000 resta<br />

invariata ma <strong>di</strong>venta fasulla, mentre lo scalimetro con scritto 1<br />

Km <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> 32 mm e continua a <strong>di</strong>re la verità.<br />

Considerate inoltre che la rappresentazione <strong>di</strong> mappe su computer<br />

(con Map Source <strong>di</strong> Garmin) su GPS e Navigatori non usano<br />

la scala ma solo gli scalimetri : ad es. quando apro Map Source<br />

nel PC a 19 pollici, mi compaiono le mappe con <strong>di</strong>segnato un segmentino<br />

lungo 26 mm; se imposto lo scalimetro a 700 m questo<br />

equivarrà ad una scala 26:700.000 = 1: 27.000 (circa).<br />

Nel GPS (schermo molto più piccolo) lo scalimetro è <strong>di</strong> 8 mm<br />

ed impostandolo al valore 200 m ottengo una equivalente scala<br />

8:200.000 = 1: 25.000 (proprio quella delle carte Tabacco).<br />

Quale futuro ?<br />

Si avvicina la possibilità <strong>di</strong> usare programmi come Google Earth<br />

per vedere il territorio nella realtà come se volassimo a qualche<br />

Km dal suolo, vedere strade e paesi, fiumi …. ma anche <strong>di</strong><br />

tracciare un nostro percorso con pochi clik del mouse, <strong>di</strong> leggere<br />

le quote raggiunte, <strong>di</strong> vedere foto dei luoghi che inten<strong>di</strong>amo<br />

attraversare. Per sapere qualcosa <strong>di</strong> più su questo futuro basta<br />

attendere …. il prossimo numero <strong>di</strong> <strong>Ciclostile</strong>.<br />

ciclostile <strong>42</strong><br />

Pes.co*<br />

Festa<br />

<strong>di</strong> fine anno<br />

2008<br />

Concorso fotografico, escursioni,<br />

cena, musica e balli!!!<br />

Quest’anno la festa<br />

si terrà<br />

sabato 22 novembre<br />

al Pes.co*<br />

a Tessera<br />

inizierà<br />

dalle ore 18.30<br />

in poi<br />

con cena a buffet,<br />

premiazione<br />

concorso<br />

fotografico,<br />

proiezioni musica<br />

e balli fino<br />

a notte inoltrata.<br />

15<br />

Siete tutti invitati soci e non.<br />

Quota <strong>di</strong> partecipazione<br />

euro 24,OO a testa.<br />

Via Triestina 159<br />

30300 Tessera (VE)<br />

Tel: 041 54 16 343<br />

Cell: 3315097187


via <strong>della</strong> Vittoria 141 30035<br />

Mirano Venezia<br />

tel 041 5703092<br />

CICLI TRABUCCO Via Zermanesa,72-Mogliano V. - Treviso - 10%<br />

Regolamento<br />

concorso fotografico<br />

Anche quest’anno ci sarà<br />

il concorso fotografico,<br />

con alcune novità:<br />

il tema, ed il numero delle foto<br />

che si possono presentare.<br />

Il tema sarà il seguente:<br />

Il cicloturismo<br />

Il numero massimo è fissato<br />

in 5 foto da presentare in formato JPG<br />

Buoni scatti e buon cicloraduno.<br />

Non buttiamo<br />

l’olio esausto <strong>della</strong> cucina<br />

nel lavan<strong>di</strong>no:<br />

un litro d’olio inquina<br />

un metro cubo <strong>di</strong> acqua

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