Alcune dimostrazioni Teorema (disuguaglianza triangolare). ∀ x, y ...
Alcune dimostrazioni Teorema (disuguaglianza triangolare). ∀ x, y ...
Alcune dimostrazioni Teorema (disuguaglianza triangolare). ∀ x, y ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Alcune</strong> <strong>dimostrazioni</strong><br />
<strong>Teorema</strong> (<strong>disuguaglianza</strong> <strong>triangolare</strong>). <strong>∀</strong> x , y ∈ IR vale |x + y| ≤ |x| + |y|.<br />
Dimostrazione.<br />
Dalla definizione di valore assoluto si ricava −|x| ≤ x ≤ |x|, e questo per ogni x ∈ IR. Scrivendo<br />
queste disuguaglianze per x, y ∈ IR e sommando, si ottiene<br />
−|x| − |y| ≤ x + y ≤ |x| + |y|.<br />
Ora, se x + y ≥ 0 si ha |x + y| = x + y, quindi la <strong>disuguaglianza</strong> appena dimostrata fornisce<br />
immediatamente la tesi. Se x + y < 0 allora |x + y| = −x − y, e da −|x| − |y| ≤ x + y si ricava<br />
|x| + |y| ≥ −x − y = |x + y|, e anche in questo caso la tesi è dimostrata.<br />
<strong>Teorema</strong>. Sia {an}n successione monotona non decrescente, cioè tale che an ≤ an+1 per<br />
ogni n. Se {an}n non è limitata, allora limn an = +∞.<br />
Dimostrazione.<br />
Essendo la successione monotona non decrescente, si ha an ≥ a1 per ogni n, quindi la successione<br />
è inferiormente limitata, e quindi affermare che non è limitata equivale ad affermare che non<br />
è superiormente limitata, e quindi equivale ad affermare che per ogni M ∈ IR esiste n tale che<br />
an > M (infatti se non esistesse un tale n, la successione avrebbe M come maggiorante). Ma<br />
essendo non decrescente, per ogni n > n si ha an ≥ an > M. Possiamo allora concludere che<br />
per ogni M ∈ IR esiste n tale che per ogni n > n si ha an ≥ M, e questa è la tesi.<br />
Nota: ragionando allo stesso modo, si dimostra che se {an}n è successione monotona non<br />
crescente e non limitata allora limn an = −∞.<br />
<strong>Teorema</strong>. Siano {an}n e {bn}n due successioni di numeri reali convergenti rispettivamente<br />
ad a e a b, cioè limn an = a, limn bn = b e a e b sono numeri reali. Allora limn(an +bn) = a+b.<br />
Dimostrazione.<br />
Fissato ε > 0, siccome an converge ad a e bn converge a b, esistono due interi positivi N1 ed<br />
N2 tali che<br />
|an − a| < ε<br />
<strong>∀</strong>n ≥ N1 e |bn − b| <<br />
2<br />
ε<br />
<strong>∀</strong>n ≥ N2.<br />
2<br />
Poniamo N = max{N1, N2}, cosicché<br />
|an − a| < ε<br />
2<br />
e |bn − b| < ε<br />
2<br />
1<br />
<strong>∀</strong>n ≥ N.
Allora, usando la <strong>disuguaglianza</strong> <strong>triangolare</strong>, per ogni n ≥ N si ha:<br />
|(an + bn) − (a + b)| = |(an − a) + (bn − b)| ≤ |an − a| + |bn − b| < ε ε<br />
+ = ε<br />
2 2<br />
e questa è la tesi, per definizione di successione convergente.<br />
<strong>Teorema</strong>. Sia r > 1. Allora limn r n = +∞.<br />
Dimostrazione.<br />
Sia an = r n . È facile vedere che la successione {an}n è monotona non decrescente. Infatti<br />
ovviamente an = r n > 0, e inoltre, essendo r > 1, an < anr = r n r = r n+1 = an+1. Supponiamo<br />
che {an}n sia limitata. In tal caso essa, per il teorema 6.4 pag. 183 del testo, avrebbe un<br />
limite finito che coincide con l’estremo superiore dei valori an. Sia l0 tale limite. Essendo<br />
ovviamente an = r n > 1 per ogni n, si ha anche l0 > 1. Per definizione di an si ha, per ogni<br />
n, an+1 = ran. Passando al limite su questa uguaglianza si ottiene l0 = rl0, e semplificando<br />
r = 1, in contraddizione con l’ipotesi r > 1. Supponendo {an}n limitata si arriva ad una<br />
contraddizione, e quindi essa deve essere non limitata. Ma una successione monotona non<br />
decrescente e illimitata tende a +∞, come si è dimostrato in precedenza, e questo conclude la<br />
dimostrazione.<br />
<strong>Teorema</strong>. Sia |r| < 1. Allora limn r n = 0.<br />
Dimostrazione.<br />
Si ha 1/|r| > 1, quindi, per quanto sopra dimostrato, posto an = (1/|r|) n , si ha limn an = +∞.<br />
Ma allora, passando agli inversi, limn 1/an = 0, il che significa limn |r| n = 0. Questo implica<br />
naturalmente anche limn(−|r| n ) = 0. Ora, r = |r| se r ≥ 0, mentre r = −|r| se r < 0. Allora<br />
r n = |r| n oppure r n = (−1) n |r| n . Dunque, in ogni caso r n o coincide con |r| n oppure con −|r| n .<br />
Possiamo allora scrivere −|r| n ≤ r n ≤ |r| n per ogni n. Poiché entrambe le successioni −|r| n e<br />
|r| n tendono a zero, per il teorema del confronto (teorema 6.5 pag. 184) anche la successione<br />
r n tende a zero.<br />
<strong>Teorema</strong>. 0, 9 = 1.<br />
Dimostrazione. Ricordando che la serie geometrica di ragione x converge per |x| < 1 e ha per<br />
, otteniamo che<br />
somma 1<br />
1<br />
1−x , e applicando ciò per x = 10<br />
0, 9 = 0, 999 . . . = 9 9 9 9<br />
+ + + · · · =<br />
10 100 1000 10<br />
= 9<br />
10 ·<br />
1<br />
1 − 1<br />
10<br />
= 1.<br />
2<br />
<br />
1 + 1<br />
<br />
1<br />
+ + · · · =<br />
10 100 9<br />
10<br />
+∞<br />
k=0<br />
k 1<br />
10
<strong>Teorema</strong>.<br />
+∞<br />
k=0<br />
x k<br />
k! = ex per ogni x ∈ IR.<br />
Dimostrazione. Iniziamo a dimostrare che l’insieme di convergenza della serie di potenze<br />
è tutto IR. A tale scopo calcoliamo il raggio di convergenza R usando la formula<br />
+∞<br />
k=0 xk<br />
k!<br />
Nel caso in esame ak = 1<br />
k!<br />
|ak+1|<br />
|ak| =<br />
R = 1<br />
L<br />
e quindi<br />
1<br />
(k+1)!<br />
1<br />
k!<br />
=<br />
dove L = lim<br />
k→+∞<br />
|ak+1|<br />
.<br />
|ak|<br />
k! 1<br />
= → 0 per k → +∞.<br />
(k + 1)! k + 1<br />
Dunque L = 0 e R = +∞, cioè la serie di potenze considerata converge su tutto IR. Poniamo<br />
ora<br />
+∞ x<br />
y(x) =<br />
k<br />
(funzione somma della serie di potenze)<br />
k!<br />
k=0<br />
e dimostriamo che y(x) = e x per ogni x ∈ IR. Per il teorema di derivazione delle serie di potenze<br />
(cfr. <strong>Teorema</strong> 14.11, pag. 439 del testo di Bertsch), la funzione y(x) è derivabile per ogni x ∈ IR<br />
e<br />
y ′ (x) =<br />
+∞<br />
k=0<br />
kxk−1 k! =<br />
+∞ kx<br />
k=1<br />
k−1<br />
k! =<br />
+∞ (k + 1)x<br />
k=0<br />
k<br />
(k + 1)! =<br />
+∞ x<br />
k=0<br />
k<br />
k! ).<br />
Abbiamo così trovato che y ′ (x) = y(x) per ogni x ∈ IR. Inoltre<br />
<br />
+∞<br />
x<br />
y(0) =<br />
k<br />
<br />
= 1 +<br />
k!<br />
x1<br />
<br />
x2<br />
+ + · · · = 1.<br />
1! 2! x=0<br />
k=0<br />
x=0<br />
Quindi y(x) è soluzione di y ′ = y<br />
y(0) = 1.<br />
Si tratta di un problema di Cauchy associato all’equazione differenziale lineare omogenea del<br />
primo ordine y ′ = y, la cui soluzione generale è y(x) = Ce x . Imponendo la condizione iniziale<br />
y(0) = 1 si trova C = 1, cioè y(x) = e x .<br />
<strong>Teorema</strong>. Dati un punto P0 = (x0, y0) ∈ IR 2 , un intorno sferico N di P0 e una funzione<br />
f ∈ C 1 (N), se ∇f(P0) = 0 allora il vettore ∇f(P0) individua la direzione di massima crescita<br />
di f in P0.<br />
Dimostrazione. Dato un versore u = (u1, u2), la derivata direzionale di f in P0 dà la crescita<br />
(se positiva) o decrescita (se negativa) di f in P0 nella direzione del versore u. Ciò è dovuto al<br />
fatto che, per definizione di derivata direzionale, si ha che<br />
∂f<br />
∂u (P0) = g ′ (0) dove g(t) = f(x0 + tu1, y0 + tu2)<br />
3
e g ′ (0) è il coefficiente angolare della retta tangente al grafico di g in 0. Inoltre, dal teorema di<br />
rappresentazione della derivata direzionale mediante le derivate parziali e dalla definizione di<br />
gradiente e di prodotto scalare tra vettori, si ha che<br />
∂f<br />
∂u (P0) = u1fx(P0) + u2fy(P0) = 〈u, ∇f(P0)〉.<br />
D’altra parte, detto α l’angolo compreso tra le semirette dirette secondo u e ∇f(P0) (che è<br />
supposto non nullo), vale che<br />
〈u, ∇f(P0)〉 = u · ∇f(P0) · cos α = ∇f(P0) · cos α.<br />
Tale espressione è massima quando è massimo il coseno di α, cioè quando cos α = 1, cioè per<br />
α = 0. Ciò significa che la direzione di massima crescita è quella corrispondente ad un versore<br />
u avente lo stesso verso e direzione di ∇f(P0). In altre parole, ∇f(P0) individua la direzione<br />
di massima crescita di f in P0.<br />
4