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Attività Parrocchia Oratorio<br />
anche insieme a lui, imparando a offrire<br />
se stessi» (Sacrosanctum Concilium n.<br />
48). Già sant’Agostino affermava che<br />
«la Chiesa offrendo Cristo ogni giorno,<br />
impara a offrire se stessa» e san<br />
Gregorio Nazianzeno aggiunge:<br />
«nessuno può partecipare al sacrificio<br />
se non ha offerto prima se stesso<br />
come vittima».<br />
1.4. Spezzare il pane<br />
Lo spezzare il pane imita il gesto <strong>di</strong><br />
Gesù, nell’Ultima Cena ma anche in<br />
molte altre occasioni. In<strong>di</strong>ca in modo<br />
inconfon<strong>di</strong>bile il dono, l’offerta <strong>di</strong> sé.<br />
Rinvio alla Croce, dove Gesù si è<br />
lasciato spezzare il corpo per donarsi<br />
interamente.<br />
1.5. Scambiarsi il segno della pace<br />
Il saluto del celebrante al termine della<br />
celebrazione eucaristica suggerisce<br />
anche le modalità dell’annuncio:<br />
«Andate in pace». Non si tratta solo <strong>di</strong><br />
un saluto, ma <strong>di</strong> una consegna.<br />
Di questa pace sentiamo forte l’anèlito<br />
e l’impegno a favorirla in ogni modo.<br />
Ma non c’è pace senza impegno per la<br />
giustizia, senza amore per la verità,<br />
senza rinuncia a ogni logica <strong>di</strong> violenza<br />
e <strong>di</strong> prepotenza.<br />
1.6. Uscire<br />
Quando si è fatta vera esperienza del<br />
Risorto, nutrendosi del suo corpo e del<br />
suo sangue, non si può tenere solo per<br />
sé la gioia provata.<br />
L’incontro con Cristo, continuamente<br />
approfon<strong>di</strong>to nell’intimità eucaristica,<br />
suscita nella Chiesa e in ciascun<br />
cristiano l’urgenza <strong>di</strong> testimoniare e <strong>di</strong><br />
evangelizzare.<br />
Entrare in comunione con Cristo nel<br />
memoriale della Pasqua significa, nello<br />
stesso tempo, sentire il dovere <strong>di</strong> farsi<br />
missionari dell’evento che quel rito<br />
attualizza.<br />
Il «congedo» dalla Messa non è una<br />
conclusione, ma piuttosto una<br />
«consegna».<br />
2 - LE PAROLE<br />
2.1. Proclamare la Parola<br />
Nella Scrittura “Dio parla ancora al suo<br />
popolo” così che esso, reso docile dallo<br />
Spirito Santo, possa dare, con la sua<br />
vita, testimonianza a Cristo davanti al<br />
mondo. «Lo stesso modo con cui le<br />
letture vengono proclamate dai lettori<br />
– una proclamazione <strong>di</strong>gnitosa, a voce<br />
alta e chiara – favorisce una buona<br />
trasmissione della Parola <strong>di</strong> Dio<br />
all’assemblea» (dall’Or<strong>di</strong>namento delle<br />
letture della Messa)<br />
2.2. Ascoltare la Parola<br />
La fede nasce dall’ascolto (Rom 10,17).<br />
La carità, la santità, la vita, la preghiera<br />
del cristiano hanno bisogno della<br />
Parola che spieghi e rinvii a Gesù. La<br />
Chiesa è il popolo convocato per<br />
ascoltare il suo Signore e l’ascolto della<br />
Parola <strong>di</strong> Dio è momento essenziale<br />
della celebrazione eucaristica e<br />
dell’intera vita cristiana. Da questa<br />
Parola è plasmata, trasformata e<br />
confortata. Ascoltare significa credere,<br />
accogliere, obbe<strong>di</strong>re al Signore.<br />
2.3. Assimilare la Parola nel silenzio<br />
«La liturgia della Parola si deve celebrare<br />
in modo che essa favorisca la me<strong>di</strong>tazione;<br />
si deve perciò evitare assolutamente<br />
ogni fretta che sia <strong>di</strong> ostacolo al<br />
raccoglimento. Il <strong>di</strong>alogo tra Dio e gli<br />
uomini, sotto l’azione dello Spirito<br />
Santo, richiede brevi momenti <strong>di</strong> silenzio…<br />
durante i quali la Parola <strong>di</strong> Dio<br />
penetri nei cuori e provochi in essi una<br />
risposta nella preghiera» (dall’Or<strong>di</strong>namento<br />
delle letture della Messa).<br />
2.4. Professare la fede comune<br />
Nella professione <strong>di</strong> fede il cristiano è<br />
invitato a dare la sua risposta, proprio<br />
In<strong>di</strong>alogo n. 183<br />
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