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Vita della comunità di Tagliuno - parrocchiaditagliuno.it

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170ottobre 2003In <strong>di</strong>alogo<strong>V<strong>it</strong>a</strong> <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>


SOMMARION. 170ANNO 2003RedazioneAlessandro BelottiEmiliano BelottiPaolo BelottiPaolo BertoliMariano CabidduDon Massimo PeracchiDon Pietro NataliElena FratusAnna GandossiSergio LochisEzio MariniSilvia PaganiIlaria Pan<strong>di</strong>niGianmarco PiantoniLuca RavasioLorena RossiMassimo ScarabelliNumeri UtiliParrocchia San Pietro ApostoloVia Sagrato 13 - <strong>Tagliuno</strong>24060 Castelli Calepio (BG)Tel. e Fax 035 - 847 026Cell. don Pietro 340 - 787 04 79E-mail: parrocchia.tagliuno@libero.<strong>it</strong>Oratorio S. Luigi GonzagaVia XI febbraio 31 - <strong>Tagliuno</strong>24060 Castelli Calepio (BG)Tel. e Fax 035 - 847 119Cell. Oratorio 348 - 000 16 87Cell. don Massimo 339 - 261 82 80Scuola Materna S. B. Cap<strong>it</strong>anioVia Benefattori 20 - <strong>Tagliuno</strong>24060 Castelli Calepio (BG)Tel. e Fax 035 - 847 181Per scrivere alla redazione:red_in<strong>di</strong>alogo@yaoo.<strong>it</strong>1 Sommario2 E<strong>di</strong>torialea cura <strong>di</strong> Don Pietro Natali3 Catechesi Adulti<strong>di</strong> Don Massimo Peracchi6 Consumo cr<strong>it</strong>ico<strong>di</strong> Sergio Lochis8 Diario <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à<strong>di</strong> Don Pietro Natali12 Anagrafe parrocchiale<strong>di</strong> Don Pietro NataliGruppi:Parrocchia - Oratorio13 Festa dell’oratorio<strong>di</strong>14 Un’estate <strong>di</strong> pallavolo<strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>na Cristian15 Campeggi estivivari18 Gruppo missionarioOrari SS. MesseIn Dialogo con...19 Scuola maternale insegnanti20 Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni barriera<strong>di</strong> Francesco Varinelli24 Aiamo<strong>di</strong> Laura Rossi e Valeria CancelliRubriche26 Zio Barba<strong>di</strong> Ezio Marini28 ‘N Dialet<strong>di</strong> Ezio Marini- Feriali: ore 8,00 e 17,00- Prefestiva: ore 18,00- Domenica: ore 8,00 - 9,30 -11,00 - 18,00- Funerali pomeri<strong>di</strong>ani: sost<strong>it</strong>uiscono la S. Messa delle 17,00Stampato su carta riciclata al 100% senza l’utilizzo <strong>di</strong> sbiancanti e <strong>di</strong>sinchiostranti1In Dialogo N. 170


EDITORIALEa cura <strong>di</strong> Don Pietro NataliQuesto è il giorno che ha fatto il Signore:la Domenica2Che bella invenzione la domenica!E’ il giorno del riposo e <strong>della</strong>festa, il giorno in cui tutti,gran<strong>di</strong> e piccoli, si riposanodalle fatiche <strong>della</strong> settimana,dal lavoro, dalla scuola, dallepreoccupazioni e si sentono esono realmentepiù liberi e gioiosi.Finalmente si puòstare riun<strong>it</strong>i tuttiinsieme in famiglia,si può pranzareinsieme, uscireinsieme a passeggioe magari si puòmangiare all’aperto,in campagna, inmontagna o in rivaal fiume.Tra tutte le creaturesoltanto gli uominiattendono la domenicaper riposare efare festa.Gli uomini, infatti,hanno bisogno<strong>della</strong> festa; hannobisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticareper un giornole fatiche del lavoroe dello stu<strong>di</strong>o, ilfasti<strong>di</strong>o dei comp<strong>it</strong>i,le preoccupazioniquoti<strong>di</strong>ane, perpoter recuperarenon soltanto le energie fisichema anche quelle morali e spir<strong>it</strong>uali.Per questo Dio ha voluto fare alsuo popolo, a tutti noi, un grandedono, il giorno <strong>della</strong> festa che èla Domenica.La Domenica è il giorno de<strong>di</strong>catoal Signore ma è anche ilgiorno che il Signore ha fattoper noi.Ma perché la domenica è pernoi giorno <strong>di</strong> festa?Tutto ciò che Dio ha creato <strong>di</strong> piùgrande, <strong>di</strong> più sacro, <strong>di</strong> più bellolo ha fatto in questo giorno:L’inizio <strong>della</strong> creazione delmondo,La risurrezione del Figlio,La <strong>di</strong>scesa dello Spir<strong>it</strong>o Santosugli apostoli.Per questo nessun altro giornoè altrettanto sacro per il cristianoquanto la domenica.La domenica noi ringraziamoDio per il dono <strong>della</strong> creazionee per il dono dello Spir<strong>it</strong>oSanto e facciamo festa inonore <strong>di</strong> Gesù: festeggiamo lasua risurrezione soprattuttopartecipando bene alla SantaMessa.Era il giorno dopo il sabatoquella mattinasplen<strong>di</strong>da <strong>di</strong> 2000anni fa e succedevaun fatto straor<strong>di</strong>nario:per laprima volta nellastoria del mondoun uomo era risortodalla morte pertornare a vivere.Era Gesù, ilSignore, il Figlio <strong>di</strong>Dio.Quel giorno è<strong>di</strong>ventato il giornopiù importante perquelli che credono.E’ la Pasquadel Signore Gesù.Da allora ilcristiano nonpotrebbe più viveresenza celebrarequel giorno equel mistero.Ogni domenica èfesta come ilgiorno <strong>di</strong> Pasqua:facciamo festaperché Gesù èrisorto: è il giorno del Signore.Pasqua!Questo è il giorno che ha fattoil Signore.Rallegriamoci insieme.Alleluia!Il Signore <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a era morto;ora, vivo, trionfa!Alleluia!In Dialogo N. 170


CATECHESIADULTI<strong>di</strong> Don Massimo Peracchi4° INCONTRO DI CATECHESI per gli ADULTI guidato da don Massimo EpisMA LA CHIESA CAMBIA?Il Concilio Vaticano IIContinua il nostro viaggio tram<strong>it</strong>ealcuni dei TESTIMONIgrazie ai quali la fede è giuntafino a noi. Dopo i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong>Emmaus, le prime Comun<strong>it</strong>àcristiane, e Papa GiovanniXXIII, ecco un altro TESTIMO-NE dal quale non si può prescindere:IL CONCILIO VATI-CANO II. Don Massimo Epis cene ha dato un’interessanteintroduzione per capirne l’importanza.LE DATEIl Concilio Vaticano II, il ventunesimo<strong>della</strong> storia <strong>della</strong> Chiesa, èstato indetto da Papa GiovanniXXIII. Si è svolto a Roma, in S.Pietro, ed è iniziato l’11 ottobre1962. Articolato in 4 sessioni<strong>della</strong> durata <strong>di</strong> tre mesi ciascuna,si è concluso l’8 <strong>di</strong>cembre 1965.I PONTEFICISono due i Papi del Concilio:Giovanni XXIII che l’ha voluto,annunciandolo il 25 Gennaio1959, e Paolo VI che l’ha chiusoufficialmente. Pochi mesi dopol’apertura del Concilio, il 3 giugno1963, Papa Roncalli morì,lasciando al successore il comp<strong>it</strong>o<strong>di</strong> proseguirne lo svolgimento.I TESTIIl Concilio ha approvato 16 documenti:- 4 Cost<strong>it</strong>uzioni, cioè documenti<strong>di</strong> portata fondamentale e <strong>di</strong>valore vincolante- 9 decreti, cioè testi <strong>di</strong>sciplinari- 3 <strong>di</strong>chiarazioni, cioè testi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzoin<strong>di</strong>cativoUN ANEDDOTOUn Vescovo olandese, il 7 ottobre1962, a Roma, qualche giornoprima che iniziasse il Concilio favis<strong>it</strong>a a un amico insegnante <strong>di</strong>storia <strong>della</strong> Chiesa il quale glichiede: “Quanto prevede dureràil Concilio ?”. Risposta: “Giusto iltempo <strong>di</strong> approvare gli schemi ...tre settimane”.INVECE è DURATO TRE ANNI !Ci chie<strong>di</strong>amo: “ Perché ? Cosasignifica ? ”.DEV’ESSERE SUCCESSOQUALCOSA DI IMPORTANTE.UN CONFRONTOPer capire facciamo un confrontotra due testi:- il primo del Concilio Vaticano I,circa 90 anni prima- il secondo dalla Cost<strong>it</strong>uzioneGau<strong>di</strong>um et Spes approvato allafine del Concilio Vaticano IIDal Proemio <strong>della</strong> cost<strong>it</strong>uzionedogmatica Dei Filius, promulgatail 24.04.1870 - ConcilioVaticano IMentre ricor<strong>di</strong>amo con animograto, com’è giusto questi ed altrimeravigliosi benefici che la <strong>di</strong>vinaclemenza ha accordato alla suachiesa, specie con l’ultimo concilioecumenico [Trento, 1545-1563], non possiamo tacere, tuttavia,il nostro acerbo dolore <strong>di</strong>fronte ai mali gravissimi, natiproprio dal fatto che moltissimihanno <strong>di</strong>sprezzato l’autor<strong>it</strong>à <strong>di</strong>questo santo sinodo e trascuratoi suoi santi decreti. Infatti, nessunoignora che, dopo aver rifiutatoil <strong>di</strong>vino magistero <strong>della</strong> Chiesa econsegnate le cose <strong>della</strong> religioneal giu<strong>di</strong>zio privato <strong>di</strong> ciscuno,le eresie condannate dai padri <strong>di</strong>Trento si sono <strong>di</strong>vise a poco apoco in molteplici sette i cui <strong>di</strong>ssensie rival<strong>it</strong>à hanno fin<strong>it</strong>o perspegnere presso molti uomini lafede nel Cristo. [...]Ora, questo abbandono e rifiutodel cristianesimo, questa negazionedel vero Dio e del suoCristo, ha fatto si che la mente <strong>di</strong>molti sia precip<strong>it</strong>ata nel baratrodel panteismo, del materialismo,e dell’ateismo, <strong>di</strong> modo che,negando la stessa natura razionaleed ogni norma del giusto edel retto, essi fanno ogni sforzoper <strong>di</strong>struggere i fondamentistessi dell’umana società. [...]In questo momento, [...] abbiamodeciso <strong>di</strong> professare e<strong>di</strong>chiarare da questa cattedra <strong>di</strong>Pietro, al cospetto <strong>di</strong> tutti, lasalutare dottrina <strong>di</strong> GesùCristo, proscrivendo e condannandogli errori contrari, innome dell’autor<strong>it</strong>à che ci è statadata da Dio.È un bilancio fallimentare, come a<strong>di</strong>re: “Siamo in una s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong>sfacelo!”.È una Chiesa dalla faccia ringhio-3In Dialogo N. 170


Catechesi Adulti4sa, delusa, amareggiata, aggressiva,che si sente come l’ultimobaluardo in <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Dio e dell’or<strong>di</strong>namentocivile ... e sentendosiasse<strong>di</strong>ata si <strong>di</strong>fende attaccando,proscrivendo e condannando glierrori degli altri.Dalla cost<strong>it</strong>uzione pastoraleGau<strong>di</strong>um et Spes, promulgatail 7 <strong>di</strong>cembre 1965, il giornoprima che si chiudesse ilConcilio Vaticano II[...] Il Concilio, testimoniandoe proponendo la fede <strong>di</strong>tutto intero il popolo <strong>di</strong> Dio riun<strong>it</strong>odal Cristo, non potrebbe dareuna <strong>di</strong>mostrazione più eloquente<strong>di</strong> solidarietà, <strong>di</strong> rispetto e d’amoreverso l’intera famigliaumana, dentro la quale è inser<strong>it</strong>o,che instaurando con questaun <strong>di</strong>alogo sui vari problemisopra accennati, arrecando laluce che viene dal Vangelo, emettendo a <strong>di</strong>sposizione degliuomini le energie <strong>di</strong> salvezza chela Chiesa, sotto la guida delloSpir<strong>it</strong>o santo, riceve dal suoFondatore. Si tratta <strong>di</strong> salvarel’uomo, si tratta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare l’umanasocietà.Le gioie e le speranze, le tristezzee le angosce degli uomini <strong>di</strong>oggi, dei poveri soprattutto e <strong>di</strong>coloro che soffrono, sono pure legioie e le speranze, le tristezze ele angosce dei <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong>Cristo, e nulla vi è <strong>di</strong> genuinamenteumano che non trovieco nel loro cuore.[...] Tuttavia in questo campo (l’ateismo)anche i credenti spessohanno una certa responsabil<strong>it</strong>à.Infatti l’ateismo, considerato nelsuo insieme, non è qualcosa <strong>di</strong>originario, bensì deriva da cause<strong>di</strong>verse. Per questo nella genesidell’ateismo possono contribuirenon poco i credenti. [...]Qui troviamo un atteggiamentocompletamente <strong>di</strong>verso <strong>della</strong>Chiesa verso il mondo. Nonpercepisce più se stessa comeuna c<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> asse<strong>di</strong>ata, unaroccaforte <strong>di</strong> salvezza separatadal mondo cattivo, ma pienamenteINSERITA in esso.È una Chiesa dal volto simpaticoe dalla mano tesa.In nome <strong>della</strong> fede non ci si separapiù dagli altri uomini ma ci si<strong>di</strong>chiara COMPAGNI DI VIAGGIOdegli uomini del nostro tempo.Persino l’ ATEISMO , l’anticonemico numero uno <strong>della</strong> fede èvisto <strong>di</strong>versamente ; non si escludeche esso possa avere a voltecome causa l’atteggiamento e ilcomportamento dei cristianistessi.DA DOVE VIENE QUESTANUOVA SENSIBILITÀ? È indubbioil ruolo <strong>di</strong> GIOVANNI XXIII,anzi , è decisivo!Dal <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> apertura delConcilio <strong>di</strong> Giovanni XXIII, 11ottobre 1962Nell’esercizio quoti<strong>di</strong>ano delnostro ministero pastorale ci ferisconotalora l’orecchio suggestioni<strong>di</strong> persone, pur ardenti <strong>di</strong>zelo, ma non forn<strong>it</strong>e <strong>di</strong> sensosovrabbondante <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzione e<strong>di</strong> misura. Nei tempi moderniesse non vedono che prevaricazionee rovina; vanno <strong>di</strong>cendoche la nostrà età, in confrontocon quelle passate, è andatapeggiorando; e si comportanocome se nulla abbiano imparatodalla storia, che pur è maestra <strong>di</strong>v<strong>it</strong>a [...].A noi sembra <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>ssentireda cotesti profoti <strong>di</strong> sventura, cheannunziano eventi sempre infausti,quasi che incombesse la finedel mondo. Nel presentemomento storico, la Provvidenzaci sta conducendo ad un nuovoor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rapporti umani, che, peropera degli uomini e per lo più al<strong>di</strong> là <strong>della</strong> loro stessa aspettativa,si volgono verso il compimento <strong>di</strong><strong>di</strong>segni superiori e inattesi; etutto, anche le umane avvers<strong>it</strong>à,<strong>di</strong>spone per il maggior bene <strong>della</strong>Chiesa.Sempre la Chiesa si è opposta aquesti errori; spesso li ha anchecondannati con la massimasever<strong>it</strong>à. Ora, tuttavia, la sposa <strong>di</strong>Cristo preferisce usare la me<strong>di</strong>cina<strong>della</strong> misericor<strong>di</strong>a piuttostoche <strong>della</strong> sever<strong>it</strong>à. Essa r<strong>it</strong>iene <strong>di</strong>venire incontro ai bisogni <strong>di</strong> oggimostrando la vali<strong>di</strong>tà <strong>della</strong> suadottrina, piuttosto che rinnovandocondanne.Più che rinnovare condanna , laChiesa dovrà quin<strong>di</strong> MOSTRARELA VALIDITÀ E LA BELLEZZADELLA FEDE . La Chiesa è cioèposta <strong>di</strong> fronte alla necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong>una nuova Pentecoste ; in unmondo ab<strong>it</strong>ato da mille fermentiessa deve imparare a PARLARELA LINGUA DEGLI UOMINI DIOGGI.Papa Giovanni XXIII usò la parolaAGGIORNAMENTO, ma dove stail segreto del RINNOVAMENTODELLA CHIESA?IL SEGRETO DELL’AGGIOR-NAMENTONella cost<strong>it</strong>uzione dogmaticaDei Verbum, nel paragrafode<strong>di</strong>cato alla natura e oggetto<strong>della</strong> Rivelazione, troviamoscr<strong>it</strong>to:Piaque a Dio nella sua bontà esapienza rivelarsi in persona emanifestare il mistero <strong>della</strong> suavolontà (Cfr. Ef 1,9), me<strong>di</strong>ante ilquale gli uomini per mezzo <strong>di</strong>Cristo, Verbo fatto carne, hannoaccesso al Padre nello Spir<strong>it</strong>oSanto e sono resi partecipi <strong>della</strong><strong>di</strong>vina natura. Con questaRivelazione infatti Dio invisibilenel suo grande amore parla agliuomini come ad amici e si intrattienecon essi, per inv<strong>it</strong>arli eammetterli alla comunione consé. [...] La profonda ver<strong>it</strong>à, poi,che questa Rivelazione manifestasu Dio e sulla salvezza degliuomini, risplende per noi inCristo, il quale è insieme il me<strong>di</strong>atoree la pienezza <strong>di</strong> tutta intera laRivelazione.La Rivelazione <strong>di</strong> Dio è narratacome una storia, che trova il suoinnesco nella bontà del Padre, laIn Dialogo N. 170


Catechesi Adultisua pienezza nella persona <strong>di</strong>Gesù, e il suo fine nell’introduzionedell’uman<strong>it</strong>à nell’amicizia conDio. Prima che una dottrina, per icristiani la fede in<strong>di</strong>ca un legame,reso possibile da una storia concreta,quella <strong>di</strong> Gesù, che spera<strong>di</strong> raggiungere le nostre storie.Il segreto <strong>di</strong> una fede aggiornatasi trova nel nucleo incandescente<strong>della</strong> fede stessa: l’evento dell’incarnazione<strong>di</strong> Dio in Gesù Cristo,il quale realizza la salvezza facendostoria con gli uomini.Non è <strong>di</strong>fficile prevedere qualisaranno le ricadute per tutti glialtri <strong>di</strong>scorsi, a cominciare daquello sulla Chiesa (LumenGentium), sulla sua ident<strong>it</strong>à(popolo <strong>di</strong> Dio) e sulla forma <strong>della</strong>sua testimonianza (car<strong>it</strong>à). Alriguardo, appare istruttivo l’in<strong>di</strong>ce<strong>della</strong> versione approvata deldocumento:1. Il mistero <strong>della</strong> Chiesa2. Il popolo <strong>di</strong> Dio3. La cost<strong>it</strong>uzione gerarchica<strong>della</strong> Chiesa4. I laici5. Universale vocazione allasant<strong>it</strong>à6. I religiosi7. Indole escatologica <strong>della</strong>Chiesa8. Maria dove, a <strong>di</strong>spetto del progettoiniziale, l’approfon<strong>di</strong>mentodelle funzioni e dei ruoli vieneposticipato all’illustrazione dell’ident<strong>it</strong>à<strong>di</strong> “Popolo <strong>di</strong> Dio”, qualecategoria più comprensiva e ra<strong>di</strong>cale(sul fondamento battesimale).Il riferimento alla gerarchia ed aiministeri si mantiene entro la cornice<strong>della</strong> nozione <strong>di</strong> “Popolo <strong>di</strong>Dio”, che è realtà viva (perchéanimata dallo Spir<strong>it</strong>o del Risorto),variegata e molteplice, e in camminonella storia.... per il rapporto con le altrereligionil Concilio <strong>di</strong>chiara che il <strong>di</strong>r<strong>it</strong>toalla libertà religiosa si fonda realmentesulla stessa <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à <strong>della</strong>persona umana quale l’hannofatta conoscere la parola <strong>di</strong> Diorivelata e la stessa ragione.Questo <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>della</strong> personaumana alla libertà religiosa deveessere riconosciuto e sanc<strong>it</strong>ocome <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to civile nell’or<strong>di</strong>namentogiuri<strong>di</strong>co <strong>della</strong> società. Amotivo <strong>della</strong> loro <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à, tutti gliesseri umani, in quanto sono persone,dotate cioè <strong>di</strong> ragione e <strong>di</strong>libera volontà e perciò invest<strong>it</strong>i <strong>di</strong>personale responsabil<strong>it</strong>à , sonodalla loro stessa natura e perobligo morale tenuti a cercare laver<strong>it</strong>à, in primo luogo quella concernentela religione. [...] Ad untale obligo, però, gli esseri umaninon sono in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare,in modo rispondente alla loronatura, se non godono <strong>della</strong>libertà psicologica e nello stessotempo dell’immun<strong>it</strong>à dalla coercizioneesterna.(Dichiarazione sulla libertàreligiosa Dign<strong>it</strong>atis Humanae)La Chiesa deplora la <strong>di</strong>scriminazionetra credenti e non credentiche alcune autor<strong>it</strong>à civili ingiustamenteintroducono, a danno dei<strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali <strong>della</strong> personaumana. Riven<strong>di</strong>ca poi, in favoredei credenti, una effettiva libertà,perché sia loro consent<strong>it</strong>o <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficarein questo mondo anche iltempio <strong>di</strong> Dio.... e più in generale con il mondo(il <strong>di</strong>alogo non è una tattica perconvincere meglio il non-credente,ma è il modo in cui Dio si èrivelato all’uomo ... offrendosi ...Quin<strong>di</strong>, se Dio ha fatto così,anche noi che abbiamo ricevutola fede in dono, dobbiamo farecosì con gli altri):La Chiesa sa perfettamente che ilsuo messaggio è in armonia conle aspirazioni più segrete delcuore umano quando essa <strong>di</strong>fendela <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à <strong>della</strong> vocazioneumana, e così ridona la speranzaa quanti ormai non osano piùcredere alla grandezza del lorodestino. (Cost<strong>it</strong>uzione Gau<strong>di</strong>umet Spes)CONCLUSIONEAll’inizio abbiamo detto cheGiovanni XXIII ha voluto dare unimpronta ‘PASTORALE’ alConcilio.Al termine <strong>di</strong> questo incontropossiamo riassumere attorno atre nuclei le con<strong>di</strong>zioni per conseguireun reale RINNOVAMENTODELLA CHIESA:1. Gesù Cristo al centroSignifica non parlare in astratto <strong>di</strong>Dio e <strong>della</strong> sua Rivelazione, mapartire dalla storia concreta <strong>di</strong>Gesù Cristo per parlare e vivereda cristiani.2. Uno stile <strong>di</strong> comunioneSignifica desiderare, cercare,impegnarsi per costruire lacomunione- all’interno <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>àecclesiale, dove la <strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à <strong>di</strong>ministeri esprima la comunevocazione al reciproco servizio;- all’esterno, come testimonianza,nei confronti <strong>di</strong> tutti gliuomini <strong>di</strong> buona volontà3. Avere a cuore la libertà/responsabil<strong>it</strong>à delle personeSignifica che va smascherataogni forma <strong>di</strong> sopruso (total<strong>it</strong>ariao consumistica che sia) e che ilDio libero ha bisogno <strong>di</strong> un uomoresponsabile per realizzare la suasalvezza; <strong>di</strong> qui la de<strong>di</strong>zione pertutto ciò che riguarda- l’educazione delle giovanigenerazioni- il ripristino <strong>della</strong> giustizia anchenell’amb<strong>it</strong>o dei rapporti economici5In Dialogo N. 170


CONSUMOCRITICOTornare in<strong>di</strong>etro per progre<strong>di</strong>reNoi viviamo in una regionericca <strong>di</strong> risorse naturali eambientali quali laghi, fiumi,monti colline e una fertile pianura.Una regione sulla qualela laborios<strong>it</strong>à <strong>della</strong> gente hacreato uno dei poli produttiv<strong>it</strong>rainanti d’Europa.La Lombar<strong>di</strong>a <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> unred<strong>di</strong>to pro cap<strong>it</strong>e <strong>di</strong> 23.388euro, più alto del Baden-Wuerttemberg, Land tedescogemellato che può contare suMercedes, Porsche e Bosch;ha un potere d’acquisto pari a136,2 a fronte <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>aeuropea fissata a 100.Forte <strong>di</strong> questi numeri ci sareb<strong>di</strong>Sergio LochisVajont: quarant’anni dopoil ricordo è un insegnamento6Nella tarda serata del 9 ottobre1963, verso le 22.40, sullalinea <strong>di</strong> confine tra le province<strong>di</strong> Belluno e <strong>di</strong> Pordenone, làdove è stata costru<strong>it</strong>a una dellepiù alte <strong>di</strong>ghe del mondo asbarrare la strada al torrenteVajont formando un bacinoartificiale <strong>di</strong> 150 milioni <strong>di</strong> metricubi d’acqua avviene la catastrofe.Una enorme frana, una massarocciosa pari a circa 270 milioni<strong>di</strong> metri cubi, composta darocce e detr<strong>it</strong>i, termina la suacorsa scivolando lungo il versantesettentrionale del monteToc, su un fronte <strong>di</strong> 1.800metri, piombando nel lago artificiale.Un enorme boato risuona nellavalle sottostante. In pochiistanti nella vallata del Vajont sisolleva un’onda d’acqua <strong>di</strong>circa 40 milioni <strong>di</strong> metri cubi,alta oltre 100 metri.L’onda si <strong>di</strong>vide in due e mentrela prima spazza via le frazionipiù basse <strong>di</strong> Erto eCasso, che sorgono sulle rivedel lago artificiale, la secondadecisamente più violenta siinfrange sulla <strong>di</strong>ga, che resisteall’urto, ed in buona parte lascavalca riversandosi con furiainau<strong>di</strong>ta sulla sottostante valledel Piave.La stretta gola <strong>della</strong> valle comprimeulteriormente l’ondata ele permette <strong>di</strong> acquistare un’incre<strong>di</strong>bileenergia <strong>di</strong>struttiva.Un’onda alta più <strong>di</strong> 70 metri siabbatte sulla valle travolge erade al suolo il comune <strong>di</strong>Longarone e le frazioni.I morti sono 1.919: 1452 aLongarone, 109 a Castelvazzo,158 a Erto e Casso, oltre a 200tecnici ed operai <strong>della</strong> <strong>di</strong>ga,con le lorofamiglie. Ifer<strong>it</strong>i sonopochissimi.Longarone 9 ottobre 1963Una trage<strong>di</strong>aannunciataS t u d iapprofon<strong>di</strong>tie <strong>di</strong>versesentenzeprocessualih a n n o<strong>di</strong>mostratoche la trage<strong>di</strong>a del Vajont potevaessere ev<strong>it</strong>ata ma che <strong>di</strong>versesottovalutazioni tecniche, lalogica del prof<strong>it</strong>to applicata adogni costo ed il cinismo dei<strong>di</strong>rigenti <strong>della</strong> SADE, SocietàAdriatica <strong>di</strong> Elettric<strong>it</strong>à responsabile<strong>della</strong> costruzione <strong>della</strong><strong>di</strong>ga, furono alla base <strong>di</strong> un<strong>di</strong>sastro <strong>di</strong> enormi proporzioniche poteva non accadere.Alle fondamenta <strong>della</strong> trage<strong>di</strong>auna semplice constatazione: lazona scelta per la costruzione<strong>della</strong> <strong>di</strong>ga del Vajont era unazona franosa da secoli e da treanni il versante montuoso chesovrastava il bacino idroelettrico,ancora in fase <strong>di</strong> collaudo,aveva cominciato a muoversi.Tutto ormai <strong>di</strong>mostra che quelladel Vajont fu una trage<strong>di</strong>aannunciata, una trage<strong>di</strong>a chepoteva essere ev<strong>it</strong>ata se solo sifosse usato un po’ <strong>di</strong> buonsenso.Il Vajont non rientra neglischemi <strong>della</strong> fatal<strong>it</strong>à e <strong>della</strong>rassegnazione, non è <strong>della</strong>famiglia dei cicloni terremotieruzioni alluvioni, <strong>di</strong> quandocioè le incontrollabili forzenaturali esplodono per proprioconto.Al Vajont la natura si è incattiv<strong>it</strong>amoltiplicando la sua violenzadevastatrice, anche perchél’uomo, fatto miope dalmiraggio <strong>di</strong> una superba conquistatecnica e dalla avi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>alti prof<strong>it</strong>ti, l’ha provocata e sfidatacon insipiente temerarietà;e ne ha poi sottovalutatola potenza e il furore al paleseannuncio del pericolo incombente,quando ancora era possibilescongiurare il massacro.In Dialogo N. 170


Consumo cr<strong>it</strong>icoLongarone come era la mattina del 10 ottobre 1963più energiama <strong>di</strong>usarnemeno, l’esperienzacalifornianainsegnache per unmilione <strong>di</strong>euro invest<strong>it</strong>onellariduzione<strong>di</strong> consumoenergetico,l’economia ne riceve tre voltetanto. Secondo i dati Issi Italia,se frigoriferi, lampa<strong>di</strong>ne e lavatricivenissero sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da prodottidell’ultima generazioneavremmo <strong>di</strong>, colpo un <strong>di</strong>mezzamentodel consumo <strong>di</strong> energiaelettrica.II futuro passa per fabbrichecon tasso <strong>di</strong> rifiuti zero e prodottiriciclabili all’infin<strong>it</strong>o.La tutela dell’ambiente avverràcon più tecnologia non conmeno, solo chi rimarrà in<strong>di</strong>etrosul fronte dello sviluppo e <strong>della</strong>ricerca avrà, oltre all’arretratezzaeconomica, una qual<strong>it</strong>à<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a <strong>di</strong>sastrata.“Progresso significa avvicinarsialla meta desiderata. Ma se siprende la svolta sbagliata,andare avanti non significa piùavvicinarsi alla meta. Se sisbaglia strada, progressosignifica virare e tornare suipropri passi, alla ricerca <strong>di</strong>quella giusta: l’uomo capace <strong>di</strong>retrocedere nel modo piùrapido sarà il più avanzato”.(C.S. Lewis)be da aspettarsi un ambiente euna qual<strong>it</strong>à <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a assimilabilea Stoccarda, Lione oBarcellona, cioè le cap<strong>it</strong>alidelle regioni considerate,assieme alla Lombar<strong>di</strong>a, iquattro motori d’Europa. Masappiamo che non è così perchél’aria è appestata a livelli <strong>di</strong>irrespirabil<strong>it</strong>à, dell’acqua nonparliamone, gli spazi ver<strong>di</strong> siriducono, la produzione <strong>di</strong>immon<strong>di</strong>zie aumenta e conessa la <strong>di</strong>fficoltà a smaltirla, iltraffico è congestionato.Una società industrializzatanon può fare a meno <strong>di</strong> regole,pena il suo collasso.Dotarsi <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong>trasporto <strong>di</strong> pubblica util<strong>it</strong>à,sviluppare e favorire la mobil<strong>it</strong>àciclistica che riduca il parcomacchine circolante fa beneall’economia, perché accelera iservizi, ed all’ambiente, perchériduce i veleni.Non inquinare fiumi e laghivuoI <strong>di</strong>re rendere balenabili leloro acque, far riscoprire ai c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>niil piacere dell’appartenenzaal terr<strong>it</strong>orio ed al contemporendere il turismo piùappetibile.Una riduzione <strong>della</strong> quant<strong>it</strong>àdelle immon<strong>di</strong>zie <strong>di</strong>venta in<strong>di</strong>spensabile.La soluzione ai black-out elettricinon è quella <strong>di</strong> produrreEconomia, Società eAmbiente, tre colone per ilfuturoFin troppo spesso siamo testimoni<strong>di</strong> come l’economiavenga r<strong>it</strong>enuta una prior<strong>it</strong>àassoluta: si tratta <strong>di</strong> una puraillusione, generata dall’ideache la società e l’ambientesiano al suo servizio esclusivo.I condoni e<strong>di</strong>lizi sono l’esempiopiù lampante <strong>di</strong> comel’economia prende ilsoppravvento sulla società esull’ambiente, generandoinoltre nella gente onesta unsenso d’impotenza <strong>di</strong> frontealla <strong>di</strong>sonestà. C’è invece lanecess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> raggiungere uncompromesso equo tra quest<strong>it</strong>re elementi.E’ chiaro a tutti che l’economianon può sopravvivere al <strong>di</strong>fuori <strong>della</strong> società e che questanon può nemmeno esistere al<strong>di</strong> fuori dell’ambiente.Gli obiettivi sociali devonoessere raggiunti senza danneggiarel’ambiente e l’economiadeve essere uno strumentoper sod<strong>di</strong>sfare le esigenze<strong>della</strong> società e rest<strong>it</strong>uire qual<strong>it</strong>à<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a.Dobbiamo convincerci delfatto che, nel lungo periodo,l’economia e la società possonosussistere solo a con<strong>di</strong>zioneche l’ambiente naturale siain buona salute.Al Vajont si è costru<strong>it</strong>a una <strong>di</strong>gaignorando l’ambiente per unoscopo economico e il conto,caro, l’ha pagato la società.Mauro Corona ci spiega che lanatura non è “matrigna”, anzi,“tutto il creato è in simbiosicon noi nel semplice grandefine <strong>di</strong> darci una mano; ma lanatura va rispettata nei suoir<strong>it</strong>mi segreti e nella magia <strong>della</strong>sua anima”.Per essere in equilibrio con lanatura è necessaria l’umiltà.La presunzione e l’avi<strong>di</strong>tà nellavalle del Vajont ha portato aduna strage.La presunzione e l’avi<strong>di</strong>tà …7In Dialogo N. 170


DIARIO DELLACOMUNITÀ<strong>di</strong> Don Pietro Natali819 Maggio 2003Suore in festaLa Comun<strong>it</strong>à delle nostre Suorecelebra il 18 maggio <strong>di</strong> ognianno la festa delle Ss.Bartolomea Cap<strong>it</strong>anio eVincenza Gerosa fondatricidell’Ist<strong>it</strong>uto delle Suore <strong>di</strong> Car<strong>it</strong>àdette <strong>di</strong> Maria Bambina. Data labella stagione e il numero <strong>di</strong>persone che partecipano a questaMessa, la cerimonia si svolgeall’aperto. Anche quest’annoc’era un buon centinaio <strong>di</strong> personepresenti <strong>di</strong> tutte le età. Lapresenza e l’operato delle Suorenella Scuola Materna, nellaCatechesi e nella v<strong>it</strong>a pastorale<strong>della</strong> parrocchia godono <strong>di</strong> unnotevole apprezzamento daparte <strong>della</strong> popolazione per cuiè giusto ed è bello che laComun<strong>it</strong>à con<strong>di</strong>vida questimomenti <strong>di</strong> festa con le Suore.25 maggio 2003S. CresimeErano 39 i ragazzi che hannoricevuto il sacramento <strong>della</strong>Confermazione dalle mani <strong>di</strong>Don Lucio Carminati, delegatodal vescovo. La Confermazioneè il sacramento <strong>della</strong> matur<strong>it</strong>à e<strong>della</strong> responsabil<strong>it</strong>à al servizio<strong>della</strong> Chiesa. Nel colloquio personalecon il parroco, prima <strong>di</strong>ricevere il dono dello Spir<strong>it</strong>o,tutti hanno manifestato il desiderio<strong>di</strong> continuare la propriaformazione cristiana attraversole iniziative proposte dall’oratorio.Numerosi coloro che hannodetto <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>sponibili adassumere responsabil<strong>it</strong>à comeassistenti al CRE, come animatorio come catechisti a favoredei ragazzi più piccoli. Mi auguroche, passato l’entusiasmodel giorno, tutto non sia <strong>di</strong>menticato.30 maggio 2003Chiusura del mesemarianoCome è tra<strong>di</strong>zione la chiusuradel mese mariano (tempo permettendo)viene celebrato conuna fiaccolata e la S. Messaalla chiesetta degli Alpini. Lapartecipazione è stata piuttostobassa forse perché in concom<strong>it</strong>anzanella nostra salateatro c’era anche una rappresentazionein <strong>di</strong>aletto organizzatoda <strong>di</strong>versi comuni <strong>della</strong> ValCalepio. Conseguenza: ci si èostacolati a vicenda.8 giugno 2003Camminata <strong>della</strong>FamigliaSi tratta <strong>di</strong> una scampagnatadurante la quale il camminareinsieme, il picnicare insieme e ilgiocare insieme <strong>di</strong>ventanosegno <strong>di</strong> unione e <strong>di</strong> festacomune ed esprimono e rafforzanoil legame che le famiglieche compongono unaComun<strong>it</strong>à dovrebbero viverenel loro quoti<strong>di</strong>ano. E’ una iniziativabella e ben organizzata,bisognerebbe però che le famiglieche vi prendono partesiano più numerose. Tutto si èsvolto bene anche se qualcunoè sceso dalla Bognanga zoppicando.22 giugno 2003Corpus DominiFesta particolarmente centratasull’Eucarestia (anche sel’Eucarestia dovrebbe essere,per ogni cristiano, al centro <strong>di</strong>ogni domenica). Festa celebrataoltre che con le Ss. Messe,anche con una adorazionecomun<strong>it</strong>aria nel pomeriggiocontinuata dalla adorazionepersonale. La sera, al termine<strong>della</strong> Messa vespertina, la processionecon il Santissimo.Quest’anno abbiamo cambiatopercorso chiudendola con labene<strong>di</strong>zione alla chiesetta <strong>di</strong> S.Salvatore. La processione èstata animata da preghiere,canti eucaristici e pezzi appropriati<strong>di</strong> musica del nostroCorpo Musicale C<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>no.Come negli anni precedenti lapartecipazione <strong>della</strong> popolazioneè stata piuttosto me<strong>di</strong>ocre:sì e no un centinaio <strong>di</strong> persone.27-28-29 giugno 20032 a Sagra Patronale“Vivi <strong>Tagliuno</strong>”Dopo l’esperimento e il successo<strong>della</strong> scorso anno, ilCom<strong>it</strong>ato promotore e organizzatore<strong>della</strong> Sagra Patronale <strong>di</strong>S. Pietro Apostolo “Vivi<strong>Tagliuno</strong>”, anche quest’anno siè mosso per tempo per offrirenon solo ai parrocchiani <strong>di</strong><strong>Tagliuno</strong> ma anche ai c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni<strong>di</strong> Castelli Calepio occasioni <strong>di</strong>aggregazione e <strong>di</strong> festa conmomenti <strong>di</strong> spettacolo, <strong>di</strong> folklore,<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni popolari, <strong>di</strong>arte e <strong>di</strong> lavoretti artigianali e,naturalmente, <strong>di</strong> celebrazionireligiose.La sera del 27 giugno c’èstata l’apertura.Un’apertura semplicementesontuosa nel parcheggio <strong>della</strong>Parrocchia. Un parcheggio benpul<strong>it</strong>o, con 400 poltroncine ben<strong>di</strong>sposte e sullo sfondo lo spazioper la Banda, la gra<strong>di</strong>nataper “gli amici del canto popolare”e <strong>di</strong>etro un telone scenograficomolto adatto. Sui muriattorno al parcheggio l’esposizionedei <strong>di</strong>segni dei ragazzipartecipanti al CRE sul temaIn Dialogo N. 170


Diario <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>àdell’acqua. Tema che quest’anno,neanche a farlo apposta,è stato perfettamenteazzeccato, visto il caldo e lasicc<strong>it</strong>à che ci aspettava neimesi <strong>di</strong> luglio e agosto.Il Corpo Musicale C<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>no e ilgli Amici del Canto popolare sisono alternati con pezzi musicalibriosi e canti popolari. Inumerosi presenti hannoapprezzato lo spettacoloapplaudendo spesso con calore.Al termine il cielo ha mandatoqualche goccia che non haaffatto turbato la riusc<strong>it</strong>a <strong>della</strong>serata.La giornata <strong>di</strong> sabato 28 giugnoè stata caratterizzata da<strong>di</strong>verse manifestazioni.L’apertura degli stands affidatiquest’anno agli artisti e aglihobbisti locali. Manifestazionequesta che si è svolta un po’ insor<strong>di</strong>na, senza coinvolgeremolto la popolazione. Moltovivace, come lo scorso anno,l’animazione e le attiv<strong>it</strong>àorganizzate dalla ScuolaMaterna. Nel giar<strong>di</strong>no del parrocoi conta<strong>di</strong>ni hanno allest<strong>it</strong>ouna mini fattoria per il piaceredei più piccoli e uno stand <strong>di</strong>assaggio <strong>di</strong> vini, salame epancetta, polenta taragna,formaggi, porchetta, sar<strong>di</strong>nesott’olio, croste <strong>di</strong> formaggio,miele e croccante.La sfilata dei conta<strong>di</strong>ni e dellepersone in costumi d’epoca siè svolta su un tracciato abbastanzalungo ma poco frequentato,riscuotendo un successoinferiore alle aspettative e al lavoro<strong>di</strong> preparazione che “zia Lory”aveva curato con tanta passione.Domenica 29 giugno si èsvolta la festa religiosa delPatrono.Molto apprezzata l’iniziativa <strong>di</strong>celebrare la v<strong>it</strong>a e la fede <strong>di</strong> S.Pietro attraverso la visione e lariflessione su alcuni affreschiche abbelliscono la nostrachiesa. Preparata e presentatadal prof. Ezio Marini è statasegu<strong>it</strong>a con molta attenzionedai partecipanti alle varieMesse celebrate.Altra iniziativa che ha susc<strong>it</strong>atola sorpresa e l’entusiasmo <strong>di</strong>molte persone è stata la mostrafotografica “Un saluto da<strong>Tagliuno</strong>”: retrospettiva delpaese, delle sue feste, deigruppi, delle famiglie, delleassociazioni, dei sacerdoti,ecc.Notizie utili sulla 2 a Sagra <strong>di</strong> S. Pietro “Vivi <strong>Tagliuno</strong>”Durante e dopo la Sagra,<strong>di</strong>verse persone mi hannoposto due domande:1a - Perché non è stata fatta laprocessione con la statua <strong>di</strong> S.Pietro visto che lo scorso annoaveva avuto una partecipazionestraor<strong>di</strong>naria tanto che altermine non tutta la gente hapotuto entrare in chiesa.2a – Perché il corteo in costumee i vari giochi in programmail pomeriggio <strong>di</strong> sabato nonsi sono svolti, come lo scorsoanno, sul tratto <strong>di</strong> provincialetra la piazza e l’incrocio <strong>di</strong> viaPelabrocco.Alla prima domanda rispondoio come parroco dando lamotivazione che ha portato aquesto cambiamento. Lasolenn<strong>it</strong>à <strong>della</strong> Pasqua quest’annoè caduta molto tar<strong>di</strong>(20 aprile) e questo ha spostatoin avanti tutte le altre festereligiose. Così la festa del“Corpus Domini” è caduta propriola domenica prima <strong>di</strong> S.Pietro. Una secolare tra<strong>di</strong>zionecattolica vuole che in questacircostanza si faccia unasolenne processione per le viedel paese con il Santissimo.Due processioni in due domenichesuccessive non mi sembravanoopportune. Dovendoscegliere tra quella in onore delSantissimo Sacramento equella <strong>di</strong> S. Pietro ho r<strong>it</strong>enutodoveroso dare la precedenzaalla prima anche se (purtroppo)la seconda forse avrebberiscosso più partecipazione.Questo perché, in una giustaespressione <strong>della</strong> fede, GesùCristo ha sempre la precedenzasu qualsiasi santo, compresoil Patrono.Alla seconda domandarispondo con la decisione<strong>della</strong> nostra GiuntaComunale che, attraverso unalettera firmata dal Sig.Sindaco, espone i motivi delparere negativo dato allanostra domanda <strong>di</strong> chiudere altraffico per alcune ore unaparte del provinciale. Poteteleggere la fotocopia allegata evalutarne tutti i motivi.“Io mi lim<strong>it</strong>o ad una precisazioneche r<strong>it</strong>engo doverosa e,spero, defin<strong>it</strong>iva.La nostra richiesta <strong>di</strong> chiusuraal traffico <strong>di</strong> un tratto del provincialenon ha affatto lo scopo<strong>di</strong> far <strong>di</strong>spetto ai commerciantie nemmeno <strong>di</strong> creare problemialle autor<strong>it</strong>à civili. Noi vogliamosoltanto ridare ai c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni residentia <strong>Tagliuno</strong> la possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong>passeggiare, chiacchierare,giocare – in una parola <strong>di</strong>9In Dialogo N. 170


Diario <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à“vivere” - un tratto <strong>di</strong> quellastrada che spacca il paese indue ed è il terrore per quanti,specie anziani, devono attraversarlao percorrerla a pie<strong>di</strong> oin bicicletta.Vuole solo essere un gestosimbolico <strong>di</strong> “riappropriazione”<strong>di</strong> uno spazio che ci appartienee che invece è <strong>di</strong>ventatouna corrida <strong>di</strong> camion, macchinee moto che non rispettanoné i lim<strong>it</strong>i <strong>di</strong> veloc<strong>it</strong>à né i passaggipedonali.E’ l’unica strada del paese incui, da quando io vivo a<strong>Tagliuno</strong> (4 novembre 2000), cisono stati incidenti mortali:Cesare Tua il 22/11/2000,Federico Rinal<strong>di</strong> il 25/01/2001,Chiara Cortellazzi il 4/11/2002 eLuigi Pagani il 9/05/2003!”E’ un pezzo <strong>di</strong> questa stradache vorremmo ridare per 3 o 4ore ai pedoni una voltaall’anno. Perciò non ha sensocontinuare a suggerirci la“a<strong>di</strong>acente via XI Febbraio”perché “senza problemi <strong>di</strong>sorta”. E’ appunto perché creaproblemi <strong>di</strong> inquinamento e <strong>di</strong>pericolo per l’incolum<strong>it</strong>à dellepersone che noi chie<strong>di</strong>amo unabreve chiusura. Questa richiesta<strong>di</strong> chiusura, con il <strong>di</strong>sagioche provoca, “deve far rifletterechi <strong>di</strong> dovere” perchétrovino una soluzione in tempiragionevoli.Concludendo, la decisione <strong>di</strong>non concedere, quest’anno, lachiusura <strong>della</strong> strada provincialeè accettabile e comprensibilealla luce <strong>della</strong> primamotivazione, ovvero il lavori incorso lungo Via Marconi, cherisulta essere peraltro l’unicavalida e seria. Le altre due …10In Dialogo N. 170


Diario <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>àSabato 26 luglio 2003Festa <strong>di</strong> Sant’AnnaUna festa nella quale mamme espose partecipano ad una S.Messa celebrata appos<strong>it</strong>amenteper loro. La mamma <strong>di</strong> Mariaviene giustamente consideratauna brava mamma e unabuona educatrice soprattuttoalla v<strong>it</strong>a <strong>della</strong> fede religiosa.Tale devozione è giustificataproprio dal desiderio <strong>di</strong> invocareda lei l’aiuto per riuscirebene nell’educazione cristianadei propri familiari, cosa chemai come oggi è così <strong>di</strong>fficile.Alla S. Messa hanno partecipatocirca 150 persone, segnoevidente che il bisogno <strong>di</strong> unaintercessione <strong>di</strong> S. Anna èmolto sent<strong>it</strong>a. La tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>fare per l’occasione anche unaquestua per le necess<strong>it</strong>à <strong>della</strong>Parrocchia ha fruttato la somma<strong>di</strong> € 1.801,27. Un grazie allepersone che si prendono questoincarico non sempre simpaticoe tutte quelle che hannocontribu<strong>it</strong>o.12 – 13 – 14 settembrefesta <strong>di</strong> fine estatePer il secondo anno l’oratorioha organizzato la festa <strong>di</strong> finedell’estate.Un momento d’incontro dopole vacanze prima <strong>di</strong> ripartirecon tutte le attiv<strong>it</strong>à oratoriane eparrocchiali.L’ottima cucina ha fatto dacontorno a quattro chiacchierecon gli amici. Il venerdì sera havisto protagonisti i ragazzi delCRE che hanno sfoggiato leloro abil<strong>it</strong>à canore e acrobaticheriproponendoci parte dellospettacolo <strong>di</strong> luglio.Il sabato sera purtroppo è statoavversato dal maltempo, ma ladomenica è stata una giornatasplen<strong>di</strong>da e in tanti hannoapprof<strong>it</strong>tato per cenare all’apertocon familiari e amici.Anche quest’anno durante lafesta è stato organizzato, dalgruppo pallavolo, il torneo <strong>di</strong>beach volley.21 settembreAssemblea deicollaboratoriAll’inizio dell’anno sociale i collaboratori<strong>della</strong> parrocchia edell’oratorio si siamo trovati perun momento <strong>di</strong> preghiera e perriflettere sulla s<strong>it</strong>uazione attualedel nostro paese dove la comun<strong>it</strong>àè chiamata ad annunciare ilvangelo. Una parte significativadell’incontro è stata de<strong>di</strong>cataall’oratorio quale luogo eambiente in<strong>di</strong>spensabile per lacresc<strong>it</strong>a cristiana e umana deiragazzi. L’incontro si è articolatoin tre momenti, preghiera,riflessione, sugger<strong>it</strong>a dai sacerdotie lavoro <strong>di</strong> gruppo conconseguente relazione finale.Oltre aver sottolineato l’importanzaformativa dell’assemblea,tutti gruppi hanno dato rilievo alsuo carattere socializzante inquanto, a volte, c’è una conoscenzaapprossimativa dellepersone che fanno parte <strong>di</strong> altrigruppi parrocchiali.Sagra <strong>di</strong> San Pietro bilancio economicoEntrateLotteria (al netto delle spese dei premi) € 7.666,00Gruppo Conta<strong>di</strong>ni: Panini con salumi, formaggi e polenta taragna € 936,33Giovanni Fratus: Assaggi vini, croccante, croste <strong>di</strong> formaggio, miele. € 209,72Donne conta<strong>di</strong>ne: Polenta e sarde sott’olio € 117,58Offerta libera € 50,00Totale entrate € 8.979,63Usc<strong>it</strong>eManifesti e pieghevoli € 300,00Pane € 120,00Fiori per la statua <strong>di</strong> S. Pietro e per la Chiesa € 250,00Teloni immagine S. Pietro e Madonna delle Vigne € 120,00Piatti, bicchieri e posate in plastica € 36,00Pinzette per Mostra fotografica € 35,00Chiusura attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> € 8.118,63Totale usc<strong>it</strong>e € 8.979,63N.B.: Tutti gli assaggi <strong>di</strong> cibo e <strong>di</strong> bevande sono stati offerti dai conta<strong>di</strong>ni e amici11In Dialogo N. 170


ANAGRAFEPARROCCHIALE<strong>di</strong> Don Pietro NataliBattesimi Matrimoni Defunti12Inno alla v<strong>it</strong>a “La v<strong>it</strong>a è bellezza, ammirala.La v<strong>it</strong>a è un’opportun<strong>it</strong>à, coglila.La v<strong>it</strong>a è beat<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne, assaporala.La v<strong>it</strong>a è un sogno, fanne una realtàLa v<strong>it</strong>a è una sfida, affrontala.La v<strong>it</strong>a è un dovere, compilo.La v<strong>it</strong>a è un gioco, giocalo.La v<strong>it</strong>a è preziosa, pren<strong>di</strong>ne cura.La v<strong>it</strong>a è una ricchezza, conservala.La v<strong>it</strong>a è amore, donala.La v<strong>it</strong>a è un mistero, scoprilo.La v<strong>it</strong>a è promessa, adempila.La v<strong>it</strong>a è tristezza, superala.La v<strong>it</strong>a è un inno, cantalo.La v<strong>it</strong>a è una lotta, accettala.La v<strong>it</strong>a è un’avventura, rischiala.La v<strong>it</strong>a è felic<strong>it</strong>à, mer<strong>it</strong>ala.La v<strong>it</strong>a è la v<strong>it</strong>a, <strong>di</strong>fen<strong>di</strong>la”.Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta02/01/2003Zanchi Chiara<strong>di</strong> Stefano e <strong>di</strong> BertoliFrancesca - via Bergamo 322/06/2003Crocetti Luca<strong>di</strong> Paolo e <strong>di</strong> Malighetti Monicavia Cantonata 8Bresciani Isabella<strong>di</strong> Andrea Silvano e PelizzoliAlessandra - via dei Mille 12413/07/2003Belotti Stefano<strong>di</strong> Luigi e <strong>di</strong> Croci Giovannavia Falconi 75Festa Samuel, Fausto<strong>di</strong> Emanuele e Salvi Claravicolo Rasetto 11Archetti Kevin<strong>di</strong> Simone e Renda Angelavia A. Locatelli 3427/07/2003Manenti Giorgio<strong>di</strong> Paolo e <strong>di</strong> Borali Silviavia A. Locatelli 414/08/2003Valli Francesca<strong>di</strong> Maurizio e <strong>di</strong> GaibottiMichelavic. S. Lorenzo 128/09/2003Copler Michela<strong>di</strong> Lorenzo e <strong>di</strong> Herrera MoraAmarilis - via Pelabrocco 24Costa Matteo<strong>di</strong> Andrea e <strong>di</strong> Baldelli Lauravia Perrucchetti 20Signore,ren<strong>di</strong> il nostro cuore apertoa tutte le sofferenze del mondoe in particolarealle necess<strong>it</strong>à <strong>della</strong> nostra Comun<strong>it</strong>à.Aiutaci a non cedere alla tentazione<strong>di</strong> chiuderci,<strong>di</strong> vivere soltanto per noi stessi,<strong>di</strong> cercare soltanto la nostra felic<strong>it</strong>à.Allarga i nostri interessiai problemi <strong>della</strong> giustizia,<strong>della</strong> pace, <strong>della</strong> libertà.Donaci un cuoreChe davvero sappia amare,per rendere la terra più ab<strong>it</strong>abilee più umana.21/06/2003Ronzoni Osvaldo <strong>di</strong> Brembo <strong>di</strong>DalmineRa<strong>di</strong>ci Daniela <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>05/07/2003Prestini Roberto <strong>di</strong> CalepioPriore Giovanna <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>19/07/2003Calissi Clau<strong>di</strong>o <strong>di</strong> CalepioPedroni Rossella <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>26/07/2003Moro Sergio <strong>di</strong> AntegnateRossi Emanuela <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>26/07/2003Belotti Samuele <strong>di</strong> Grumellod/M.Pedercini Clau<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>13/08/2003Carini Marco <strong>di</strong> CremonaParis Giuliana <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>30/08/2003Rubagotti Luca <strong>di</strong> PalazzoloS/ORossi Anna <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>20/09/2003Peia Marco <strong>di</strong> Civi<strong>di</strong>noMo<strong>di</strong>na Federica <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>27/09/2003Maietta Paolo <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>Corna Roberta <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>Amo il Signore perché ascoltail grido <strong>della</strong> mia preghiera.Verso <strong>di</strong> me ha teso l’orecchionel giorno in cui lo invocavo.Mi stringevano funi <strong>di</strong> morte, ero presonei lacci degli inferi.Mi opprimevano tristezza e angosciae ho invocato il nome del Signore:“Ti prego, Signore, salvami”.Salmo 1408/04/2003Berzi Mario <strong>di</strong> anni 76via L. Ruggeri 629/06/2003Donati Gabriella <strong>di</strong> anni 70via Giusti 18Ra<strong>di</strong>ci Pierina <strong>di</strong> anni 89vicolo Ferrari 207/07/2003Gr<strong>it</strong>ti Angelo <strong>di</strong> anni 72via A. Locatelli 4420/07/2003Belotti Aldo <strong>di</strong> anni 53via Dante Alighieri 507/08/2003Boccardelli Guerrina <strong>di</strong> anni 84via Bertoli 1408/08/2003Bruscagin Angela <strong>di</strong> anni 81vicolo Mascagni 1209/08/2003Gandossi Anna <strong>di</strong> anni 87vicolo F.lli Manenti 211/08/2003Seghezzi Orsolina <strong>di</strong> anni 94via S. Rocco 2212/08/2003Bonafè Renzo <strong>di</strong> anni 63via Cercone 1426/08/2003Belotti Carolina <strong>di</strong> anni 89via G. D’Annunzio 2731/08/2003Belotti Angelo <strong>di</strong> anni 84via Dante Alighieri 505/09/2003Facchinetti Elisabetta <strong>di</strong> anni 95via Dante Alighieri 306/09/2003Gatti Enrico <strong>di</strong> anni 86via Dante Alighieri 1805/09/2003Rossi Marino <strong>di</strong> anni 86via Dante Alighieri 18Felotti Angela <strong>di</strong> anni 94via Pelabrocco 5/AIn Dialogo N. 170


ORATORIO<strong>di</strong> Don Massimo PeracchiResoconto festa dell’oratorio 2003Anche quest’anno abbiamovissuto la festadell’Oratorio.Un momento privilegiatodell’anno per incontrarsi,chiacchierare e stare insieme.Ringraziamo tutti coloroche hanno contribu<strong>it</strong>o allasua realizzazione attraversol’aiuto concreto o il dono <strong>di</strong>materiali, ecc.Oltre all’obiettivo aggregativola festa ha anche quello<strong>di</strong> radunare le personeattorno al Signore nellaCelebrazione Eucaristica eper una serata <strong>di</strong> riflessione(quest’anno de<strong>di</strong>cata all’esperienza<strong>di</strong> Emergency) …Sinceramente a questi dueappuntamenti importanti ciaspettavamo una partecipazionepiù numerosa…Per quanto riguarda l’aspettoeconomico l’utile afavore dell’oratorio è risultato<strong>di</strong> 10.422,57euro.È minore rispetto all’annoscorso perché, rispettandola legge, non abbiamoeffettuato il gioco <strong>della</strong>ruota.Entrate:Paninoteca Torneo notturno <strong>di</strong> calcio € 2.016,80Festa dell’Oratorio € 25.672,82_________________________________________________________TOTALE ENTRATE LORDE € 27.689,62Usc<strong>it</strong>e:Bombola gas € 10,00Gasolio € 18,60ASL € 60,00Locan<strong>di</strong>ne € 65,00Grappa e vaschette patatine € 63,80Carbonella € 180,00Legna € 275,00Vino € 375,00Serata musicale “Ossigeno” € 400,00Serata musicale “Sangalli” € 400,00Serata musicale Boliviani € 400,00Serata musicale “Trio Tensi” € 400,00Spese per giochi € 408,00Pane (Festa e Paninoteca Torneo notturno) € 481,40Calcio nell’acqua € 650,00SIAE € 753,00Piatti, bicchieri, posate <strong>di</strong> plastica € 935,12Premi Tombola € 1340,00Capannone € 2324,00Bib<strong>it</strong>e (Festa e Paninoteca Torneo notturno) € 3316,79Vivande (Festa e Paninoteca Torneo notturno) € 4411,34_________________________________________________________TOTALE USCITE: € 17.267,0513In Dialogo N. 170


ORATORIOgruppo sportivoUn’estate <strong>di</strong> pallavolo<strong>di</strong> Cristian Mo<strong>di</strong>naQuest’anno la squadra Effearre<strong>di</strong>è arrivata alla finale, macome le altre cinque finali<strong>di</strong>sputate è stata battuta, lavinc<strong>it</strong>rice come l’anno passatoè stata la squadra AutotrasportiBelbrutti A..Anche quest’anno nell’amb<strong>it</strong>o<strong>della</strong> festa <strong>di</strong> fine estate abbiamoorganizzato il torneo <strong>di</strong>Beach Volley. La manifestazioneè iniziata sabato pomeriggioe terminata nella serata <strong>di</strong>domenica, per un totale <strong>di</strong> oltre18 ore <strong>di</strong> volley. Grande partecipazionee grande sfinimentoper tutti, soprattutto per chi èarrivato alle fasi finali. La squadravinc<strong>it</strong>rice è stata la formazionesponsorizzata daAutotrasporti BelbrutiAlessandro.Eccoci ci risiamo dopo unestate rovente è <strong>di</strong> nuovoautunno e con un pizzico <strong>di</strong>malinconia ricordo i mesi appenapassati. È <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>menticarela bellissima domenicatrascorsa in oratorio dove circa50 ragazzi e ragazze hanno<strong>di</strong>sputato un entusiasmantetorneo <strong>di</strong> green volley.Alla mattina noi, gruppo pallavolo,con “gentilissimi “ volontariabbiamo montato <strong>di</strong>ecicampetti da Mini volley e alletre del pomeriggio è iniziato iltorneo conclusosi alle 18:30.Il sole è stato il nostro spettatorenumero uno ed era talmentecaloroso che abbiamo benpensato <strong>di</strong> rinfrescare partecipantie volontari con freschissimigetti d’acqua .Ci siamo <strong>di</strong>vert<strong>it</strong>i peccato che <strong>it</strong>ifosi erano pochissimi quasiinvisibili.Fin<strong>it</strong>a la festa dell’oratorio è iniziatoil do<strong>di</strong>cesimo torneo notturno<strong>di</strong> pallavolo e le squadreiscr<strong>it</strong>te erano do<strong>di</strong>ci , le part<strong>it</strong>esin dall’inizio sono state appasionantie <strong>di</strong>vertenti anche grazieai numerosi tifosi che hannosegu<strong>it</strong>o questo torneo.Ringraziamo pubblico, giocatori,arb<strong>it</strong>ro , segnapunti e volontari, un ringraziamento particolareai coraggiosi giocatori<strong>della</strong> squadra Lombarda-Capelo (quelli con le magliegialle ) che hanno <strong>di</strong>mostrato atutti noi come ci si possa <strong>di</strong>vertiree far <strong>di</strong>vertire giocando apallavolo senza essere dei veriatleti.Ora la nostra attenzione è tuttade<strong>di</strong>cata alla preparazione deicampionati. Le squadre allest<strong>it</strong>equest’anno sono quattro,Giovanissime, (ragazze <strong>di</strong>prima e seconda me<strong>di</strong>a),miniallieve (terza me<strong>di</strong>a e primasuperiore), Libere (ragazze dai16 anni in su) e la decennalesquadra dei Liberi maschile.Naturalmente, come ormai daun paio d’anni, si ripeterà l’esperienza<strong>della</strong> Scuola Volley(ragazze <strong>di</strong> quarta e quinta elementare).A questo punto non mi restache salutarvi e ricordare che leporte sono aperte per chivolesse giocare, allenare,accompagnare e sostenere lenostre squadre.Noi vi aspettiamoCiao dal gruppo pallavolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!14In Dialogo N. 170


ORATORIOcampeggi estiviCampeggio 1 a - 2 a me<strong>di</strong>a a TrabucchelloÈ ormai passato un etern<strong>it</strong>à dalcampeggio 1°- 2° me<strong>di</strong>a maun’esperienza così entusiasmantechi può scordarla?Siamo part<strong>it</strong>i il 22 luglio, destinazioneTrabucchello, in altaVal Brembana. Il viaggio èdurato circa 2 ore e appenaarrivati ci siamo sistemati nellenostre stanze. Quest’anno iltema del campeggio è stato lastoria del mago <strong>di</strong> Oz. Lunedì,mercoledì e venerdì siamoandati in g<strong>it</strong>a rispettivamente alLago Moro, ai Laghi Gemelli eal Rifugio Calvi, ma ci siamofermati al Lago Prato perchéera troppo lontano. Invece igiorni domenica, martedì, giovedìe sabato abbiamo fattodelle attiv<strong>it</strong>à riguardanti la storiadel campeggio.Poi in alcune serate abbiamofatto i giochi organizzati tra iquali la cipolla, dove il DonMassimo ha dovuto fare laCERETTA (DON:”Ahimè, chePart<strong>it</strong>i! Erano le 10.30 <strong>di</strong>un’afosa mattinata <strong>di</strong> fine luglioe, noi ragazzi e ragazze dell’ormaiex terza me<strong>di</strong>a partivamoverso il campeggio il qualesi sarebbe rivelato un’avventurain<strong>di</strong>menticabilmente unica e<strong>di</strong>vertente!!!! Raggiunta lameta, Trabucchello, i ragazzi ele ragazze <strong>di</strong> 1 a e 2 a me<strong>di</strong>a, cheormai avevano terminato il lorocampeggio, ci accoglievanoballando il nostro spettacolareballetto <strong>di</strong> fine CRE, e cantandocil’inno del loro campeggio…Salutati felicemente iragazzi che ormai erano <strong>di</strong>r<strong>it</strong>orno, iniziava finalmente ilnostro campeggio!!! Tutta lasettimana è stata ricca <strong>di</strong>magnifici momenti, anche sealcuni hanno prevalso sugli<strong>di</strong> Paola & LauraCampeggio 2003 - 3 a me<strong>di</strong>a<strong>di</strong> Consuelo, Alice, Ilaria, Chiara e Martaaltri… Abbiamo parlato, con<strong>di</strong>visoattimi speciali, <strong>di</strong>scusso lenostre opinioni, fatto nuoveamicizie e imparato a capiredolore!”). Altre sere poi andavamoin un bar dove c’era ancheil minigolf e ci <strong>di</strong>vertivamo parlando,giocando o mangiando ilgelato. Una sera, mentre stavamogiocando a battaglia navale,improvvisamente sonoentrati due carabinieri. Questici hanno incolpato <strong>di</strong> averrubato delle cose dal negozio<strong>di</strong> fronte alla nostra casa.Hanno perquis<strong>it</strong>o le nostrestanze, trovando tutte le coseche mancavano al negoziotranne una scatola <strong>di</strong> OROCIOK. Alla fine l’hanno trovatasotto un letto nella camera deimaschi. I carabinieri avevanodetto che entro la mattina dopodovevamo lasciare la casa. Cihanno fatto salire nelle nostrestanze a preparare le valigie ece la han fatte portare in refettorio.Quasi tutti piangevanocome dei <strong>di</strong>sperati, non soloperché dovevamo lasciare lacasa, ma anche perché portavanoAL FRESCO il DON eAndrea (un assistente). Alla fineci hanno rifer<strong>it</strong>o che eravamo su.………… SCHERZI A PARTE!Vorremmo ringraziare il donMassimo e gli assistentiAndrea, Simone, Matteo(Gazza), Daniela, Elena e Lauraper averci tenuto compagnia inquesti giorni. Inoltre ringraziamoi cuochi Mario, Elisa eChiara per averci viziato con iloro squis<strong>it</strong>i piatti. Ci ve<strong>di</strong>amoal prossimo campeggio.anche chi non conoscevamobene. Verso la fine <strong>della</strong> settimana,durante la veglia, lelacrime ci rigavano il viso e15In Dialogo N. 170


Campeggi Estivi16siamo scoppiati in un mare <strong>di</strong>lacrime corpose e piene <strong>di</strong> sentimentiche ci accompagnerannoper sempre nei nostricuori… Nel, speriamo ancoralungo, cammino <strong>della</strong> nostrav<strong>it</strong>a certamente ci sarà d’aiutoricordare questi magnifici giorniCampeggio adolescenti a TrabucchelloTre…due…uno…via!Forza adolescenti:pronti per ilcampeggio 2003?E’ cominciata così la nostraavventura relativamente brevema intensa che ci ha portati avivere quest’esperienza al culmine<strong>di</strong> ogni immaginazione,sorprendentemente entusiasmantee ricca <strong>di</strong> sorprese.Al nostro arrivo siamo stati accoltidal gruppo dei ragazzi dell’89,un po’ tristi perché consapevoliche noi stavamo per iniziare quelche per loro era purtroppo ormaifin<strong>it</strong>o, ma che hanno saputoregalarci ugualmente una calorosaaccoglienza.Dopo aver con<strong>di</strong>viso il pranzoprima <strong>della</strong> loro partenza c’èstato il momento <strong>della</strong> Messa,dopo<strong>di</strong>ché è ufficialmentecominciato il campeggio vero eproprio, il nostro campeggio.Eravamo in pochi, è vero,maquesto ci ha permesso <strong>di</strong> affiatarcimolto confermando amiciziegià consolidate e creandone<strong>di</strong> nuove. Così da un giornoall’altro ci siamo trasformatiin una grande famiglia: la piùpazza tribù che sia mai esist<strong>it</strong>a!Abbiamo trascorso insiememomenti forti e <strong>di</strong>vertenti, altrifaticosi, ma quel che conta èche ogni singolo attimo,ognis<strong>it</strong>uazione saranno per noisempre in<strong>di</strong>menticabili e rimarrannoindelebili nella nostra<strong>di</strong> Melissa, Daniela, Hilary e Annamente e nel nostro cuore.Contro qualsiasi previsione,anche le ormai ab<strong>it</strong>uali escursioni,sisono rivelate interessanti,abbiamo scoperto che lavicinanza degli amici allevia lafatica e fa sembrare anche lapiù impervia sal<strong>it</strong>a una passeggiata…oquasi!!!Sappiamo, però, che se tuttoquesto non fosse stato organizzatoalla perfezione dainostri meravigliosi animatoriSilvia, Roberto, Paolo edall’insost<strong>it</strong>uibile Don Massimo,sicuramente sarebbestato <strong>di</strong>verso.passati insieme, e <strong>di</strong> certo nefaremo tesoro… Ringraziamotutti coloro che hanno resopossibile, <strong>di</strong>vertente, speciale einim<strong>it</strong>abile questo campeggio…I cuochi: Anna, Graziella,Teres<strong>it</strong>a, Ida e Mario…; Gli assistenti:Beppe, Gaia e Giovanna…;E coloro che si sonoaggiunti e hanno contribu<strong>it</strong>o arenderlo migliore: Monica,Angelo, Cristian, Luisa, Raffy,Chiara e Suor Silvia… un ringraziamentospeciale a chi <strong>di</strong>certo non potevamo <strong>di</strong>menticare,il nostro Grande Don.Come ogni anno, il campeggioha segu<strong>it</strong>o il filo conduttore <strong>di</strong>un tema prestabil<strong>it</strong>o, che pernoi è stato comunICARE, ungioco <strong>di</strong> parole che fa notarel’importanza <strong>della</strong> comunicazionein qualsiasi rapporto e laaffianca al concetto <strong>di</strong> rispettoche deve essere alla base <strong>di</strong>ogni relazione. Se tutto ciò hanutr<strong>it</strong>o il nostro spir<strong>it</strong>o, a pensareal nostro stomaco sonostati i tre bravissimi cuochiGiovanni, Paolo e Maddalenache ogni giorno ci hanno preparatogustosissimi manicaretti,senza mai scordarsi unaporzione <strong>di</strong> simpatia che ci hafatti sentire a casa nostra, forseviziandoci un po’.Ricordando tutto questo in noisorge un po’ <strong>di</strong> malinconia, manon ci resta che aspettare laprossima estate nell’attesa <strong>di</strong>vivere un’altra esperienzasenza dubbio altrettanto entusiasmantee <strong>di</strong>vertente, nellasperanza <strong>di</strong> rincontrarci tutti,un<strong>it</strong>i sempre più!In Dialogo N. 170


GRUPPOMISSIONARIOCi scrivono dalle missioni17In Dialogo N. 170


Gruppo missionario18Da Siavonga (Zambia) ci scriveanche Suor Piera ManentiE' con grande gioia che vengoa lei con questo mio scr<strong>it</strong>to, siaper ringraziarla <strong>della</strong> solidarietàche mi ha <strong>di</strong>mostrato, sia perabbandonarmi alle sue preghiere.Con Lei vorrei anchepoter ringraziare tutte quellepersone che hanno collaboratoper aiutare questa poveragente sia con le preghiere checon le offerte. lo pur essendonuova qui in Zambia datol’esperienza missionaria avuta<strong>di</strong> 21 anni in Zimbabwe possoessere autonoma e <strong>di</strong>rei anchevicina alla gente, che mi haaccolta molto bene e si <strong>di</strong>mostrafiduciosa. Anche la comun<strong>it</strong>àreligiosa mi ha <strong>di</strong>mostratofiducia e amore, facendomisentire sorella e amica.Qui per ora mi occupo <strong>di</strong>HOME BASED CARE e ORFA-NI. Inoltre vado in un villaggiovicino alcune volte la settimanadato la mia <strong>di</strong>fficoltà nellanuova lingua locale che é ilTonga, infatti io parlavo loShona. Questo campo <strong>di</strong> apostolatoé al quanto vasto ecomplesso perché mi impegnaad entrare nelle famiglie e cosìvenire a conoscenza <strong>di</strong> tantiproblemi e povertà. Quantamiseria, economica, morale eumana che si potrebbe ev<strong>it</strong>arese l'uomo superasse il proprioegoismo e personale interesse.Parlo dei capi delle nazioni...quante energie spese per<strong>di</strong>fendere se stessi senza guardareil fratello che attende unosguardo, un sorriso, una parolaecc. ...lo dopo il mio rientro,sono stata per circa due mesinello Zimbabwe e poi sonopassata qui in Zambia. Dopouna settimana mentreandavo ad accogliereun gruppo <strong>di</strong> giovani alcancello sono cadutarompendomi completamenteun braccio.Questo mi ha tenuta incasa per alcuni giorni eimmobile per 5 settimanedandomi la possibil<strong>it</strong>à<strong>di</strong> osservare evalutare la nuova s<strong>it</strong>uazione.Ora comunquelentamente mi storiprendendo e inserendomiin questa realtà,dove sperimento nei poveri lapresenza <strong>di</strong> Cristo.. E' una graziaper me rappresentarvi tuttiqui e chiedo a voi <strong>di</strong> aiutarmicon tanta preghiera, solo cosiposso essere un segno dell'amore <strong>di</strong> Dio a questi nostri fratelli. Permettetemi <strong>di</strong> portarv<strong>it</strong>utti con me nel mio lavoro missionarioper sentirvi missionaricon me, specialmente coloroche sono costretti a casa, cosiche le vostre giornate possonoessere piene <strong>di</strong> una nuova v<strong>it</strong>a.Con grat<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne e stima ti salutoe abbraccio Lei e con lei tuttii parrocchiani.In Dialogo N. 170


SCUOLAMATERNAle insegnantiTempo <strong>di</strong> accoglienzaIl primo SETTEMBRE è iniziatala scuola materna o meglio,come <strong>di</strong>ce la riforma Morattiscuola dell’infanzia.I gen<strong>it</strong>ori con i loro bambini sisono preparati a questo avvenimentocon interesse, entusiasmo,curios<strong>it</strong>à ma anchecon un po’ <strong>di</strong> apprensione.La scuola è un ambiente pensatoper i bambini, progettatoper offrire loro relazioni e contestisignificativi.Per il bambino la scuola deveessere un luogo che accoglie eprotegge, che garantisceattenzioni e risposte ai suoimolteplici bisogni:- essere amatoed accettato- essere rispettato,- venir ascoltato,- avere vicinoadulti responsabili,capaci<strong>di</strong> decidere,<strong>di</strong> incoraggiaree che sianomodelli <strong>di</strong> riferimentopos<strong>it</strong>ivi.Con questi impegnie con questeconvinzioni cisiamo preparatead accogliere i38 bambini nuovi che inizianocon noi un nuovo percorso <strong>di</strong>cresc<strong>it</strong>a.Per questo gli obiettivi delprimo percorso “Stare bene ascuola “ sono così sintetizzati:Agevolare il <strong>di</strong>stacco dallafamigliaFavorire l’approccio con l’ambientescuolaCreare un clima gioioso, sereno,rassicurante, accoglienteScoprire e con<strong>di</strong>videre le regolee i mo<strong>di</strong> per stare insieme.Nelle sezioni sono stati pre<strong>di</strong>spostidegli spazi rassicurantiper favorire il benessere deibambini:SPAZI STABILI E SICURI ossiail posto per le proprie cose (arma<strong>di</strong>etto, casellario, tavolinoe seggiolina). L’angolo morbidocon tappeti, materassi,cuscini, pupazzi, teli colorati,viene utilizzato per facil<strong>it</strong>are ilmomento del <strong>di</strong>stacco dai gen<strong>it</strong>ori,consolarsi e coccolarsi.SPAZI FLESSIBILI E CURIOSIossia l’angolo delle costruzioni,<strong>della</strong> cucina, del mercatino,<strong>della</strong> nursery, <strong>della</strong> lavanderia.Il tavolo manipolativo e graficop<strong>it</strong>torico con farine, pasta <strong>di</strong>sale, pongo e tempere, chepermettono <strong>di</strong> scoprire elementinuovi e creativi.SPAZI DI GIOCO E DI INCON-TRO ossia il salone, il giar<strong>di</strong>no,il cortile, luoghi d’incontro pertutti i bambini <strong>della</strong> scuola coni vari angoli <strong>di</strong> giocoSPAZI PER L’AUTONOMIAossia bagno, sala da pranzo,sala dei sogni per il riposo, cheaiutano i bambini a <strong>di</strong>ventarepiù responsabili e in<strong>di</strong>pendenti.Questa è la scuola dell’infanzia“ S. Cap<strong>it</strong>anio” <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>.BENVENUTI ai 38 bambininuovi arrivati e BENTORNATIai 70 bambini già frequentantie alle loro famiglie.CI AUGURIAMO UN BUONANNO SCOLASTICO.19In Dialogo N. 170


ASSOCIAZIONI<strong>di</strong> Francesco VarinelliCalepio 1 Giugno 2003 - Manifestazione“al <strong>di</strong> la <strong>di</strong> ogni barriera”20Quarant’anni fa un grandeuomo Bergamasco, si è rivoltoalla popolazione mon<strong>di</strong>alescrivendo;Ogni essere umano ha il<strong>di</strong>r<strong>it</strong>to all’esistenza, all’integr<strong>it</strong>àfisica , ai mezzi in<strong>di</strong>spensabilie sufficienti perun <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>oso tenore <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a,specialmente per quantoriguarda l’alimentazione, ilvestiario, l’ab<strong>it</strong>azione,ilriposo, le cure me<strong>di</strong>che, iservizi sociali necessari ; eha quin<strong>di</strong> il <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to alla sicurezzain caso <strong>di</strong> malattia, <strong>di</strong>vedovanza, <strong>di</strong> vecchiaia, <strong>di</strong><strong>di</strong>soccupazione, ed in ognicaso <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta dei mezzi <strong>di</strong>sussistenza per circostanzein<strong>di</strong>pendenti <strong>della</strong> suavolontà.E poi ancora; Nella convivenzaumana ogni <strong>di</strong>r<strong>it</strong>tonaturale in una personacomporta un rispettivodovere in tutte le altre persone;il dovere <strong>di</strong> rispettarequel <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to.Gli esseri umani , essendopersone, sono sociali pernatura. Sono nati quin<strong>di</strong> perconvivere e operare gli uni abene degli altri. Ciò richiedeche la convivenza umanasia or<strong>di</strong>nata, e quin<strong>di</strong> che ivicendevoli <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti e doverisiano riconosciuti ed attuati;ma richiede pure cheognuno porti generosamenteil suo contributo allacreazione <strong>di</strong> ambientiumani, in cui <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti e doverisiano sostanziati da contenutisempre più ricchi.Questo grande “Bergamasco”molti <strong>di</strong> noi se loricordano, si chiamavaAngelo Roncalli, BeatoGiovanni XXIII.Ho c<strong>it</strong>ato questo scr<strong>it</strong>to, piùche mai attuale, perché siad<strong>di</strong>ce allo spir<strong>it</strong>o <strong>di</strong> questagiornata, nata, non per esprimerecompassione, ma solidarietàe per riba<strong>di</strong>re che i<strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti dei <strong>di</strong>sabili con le lorofamiglie devono essere sostenutidai doveri <strong>di</strong> tutti,C<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni,Volontari,Amministratori.(a propos<strong>it</strong>o <strong>di</strong>amministratori, sempre PapaGiovanni scrive che la carica<strong>di</strong> Amministratore con PoteriPubblici, deriva dal doverattuare il bene Comune eassicurare l’or<strong>di</strong>ne, quin<strong>di</strong>,l’autor<strong>it</strong>à non è una forzaincontrollata, ma unafacoltà <strong>di</strong> comandaresecondo ragione, secondogiustizia, libertà, nelrispetto <strong>della</strong> <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à dellepersone).L’impegno deve esserecomune, volto a creare unambiente più umano,versouna società dove i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti e idoveri non siano oggetto <strong>di</strong>scontro ma <strong>di</strong> incontrocostruttivo e concreto, perchéognuno possa eserc<strong>it</strong>are ipropri <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti e compiere i pro-In Dialogo N. 170


Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni barrierapri doveri per la Solidarietà, laPace, la Giustizia,il Rispetto eper il bene <strong>di</strong> tutti.Ho sottolineato quel “concreto”,perché oggi, “sarà la globalizzazione!!”, più che mai ciostiniamo a cercare e rincorrerein tutto il globo, s<strong>it</strong>uazioni<strong>di</strong> bisogno, s<strong>it</strong>uazioni <strong>di</strong>necess<strong>it</strong>à, mete lontane, certamentemer<strong>it</strong>evoli <strong>di</strong> attenzionema che richiedonoenormi energie <strong>di</strong> tipo organizzativoe, se non sostenuteda grosse organizzazioni, finisconoper sprecare più <strong>di</strong>quanto serva per sopperire aquelle necess<strong>it</strong>à.A volte mi chiedo ; come puòuna comun<strong>it</strong>à vedere il bisognolontano, ed ignorarequello del proprio fratello,vicino <strong>di</strong> casa, come può in<strong>di</strong>rizzareil proprio aiuto versomete ignote, o quasi, e rifiutarloa chi ci è concretamentevicino?. La risposta, rimaneun dubbio che richiede unaserena riflessione riguardo ilperché ed il fine <strong>di</strong> alcunenostre azioni.Intanto proponiamo questagiornata, semplice, concreta,nata quattro anni fa come unapiccola goccia d’acqua, masempre andata in crescendo,forse siamo già arrivati ad unpiccolo rivolo (se continuacosi dovremo mobil<strong>it</strong>are laProtezione Civile), il mer<strong>it</strong>o è<strong>di</strong> tutti coloro che credononella bontà dell’incontrarsi ,del conoscersi, del <strong>di</strong>scorrere,dell’esporre le reciprocheesperienze e perché no, nel<strong>di</strong>vertirsi tutti insieme. Comevolontario non posso che ringraziaretutti coloro, Volontari,Associazioni, Ist<strong>it</strong>uzioni, Enti,che operano concretamente,per una società migliore e piùattenta alle necess<strong>it</strong>à dellepersone e dell’ambiente in cuiviviamo. Come padre <strong>di</strong> un<strong>di</strong>sabile ringrazio tutte le famiglieche erano presenti, ed aquelle non presenti vorreirivolgere un inv<strong>it</strong>o, non chiu<strong>di</strong>amocinel nostro guscio,perché i nostri figli hanno<strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> vivere una v<strong>it</strong>a nellasocietà, il più <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>osa possibile,<strong>di</strong>amo loro la possibil<strong>it</strong>à<strong>di</strong> farlo e battiamoci sempreperché chi ha dei doveri verso<strong>di</strong> loro li abbia a rispettare. Unparticolare ringraziamento va’alle famiglie <strong>di</strong> Calepio e <strong>di</strong>tutto il nostro Comune, cherispondendo al nostro inv<strong>it</strong>o,hanno manifestato la lorosolidarietà sommergendoci <strong>di</strong>torte, erano quasi un centinaio.Un sincero ringraziamentoanche a tutti coloroche hanno permesso <strong>di</strong> organizzarequesta giornata, sonotanti, cercare <strong>di</strong> ricordarli tuttisenza <strong>di</strong>menticarne qualcunoè un’impresa, a tutti un semplice,sincero.GRAZIE DI CUORE.Riportiamo l’omelia espostada don V<strong>it</strong>torio Ginami, arciprete<strong>di</strong> Calepio, durante laS. Messa nella giornata<strong>della</strong> manifestazione “Al <strong>di</strong>la <strong>di</strong> ogni barriera”Il 2003 è stato <strong>di</strong>chiaratodall'Unione Europea l'annodel <strong>di</strong>sabile. Gli obiettivi sono:far sì che il <strong>di</strong>sabile <strong>di</strong>ventiprotagonista a tutti gli effettinella società, che sia garant<strong>it</strong>oil rispetto dei suoi <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti,che gli sia facil<strong>it</strong>ato l’accessoalla v<strong>it</strong>a civile in ogni suacomponente, che sia favor<strong>it</strong>a,per tutte le fasce più deboli, lacultura dell'integrazione nei<strong>di</strong>versi contesti sociali, lavorativi,scolastici, religiosi.Speriamo che questi obiettivisiano persegu<strong>it</strong>i concretamentee non ci si fermi ai tantipropos<strong>it</strong>i e ai soli festeggiamenti<strong>di</strong> quest’anno.Già qui abbiamo un fattopos<strong>it</strong>ivo in questa manifestazione"al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni barriera2003", che Calepio accogliecon affetto, grat<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne e partecipazione.l) Grazie ai tanti volontari ealle tante associazioni operantinel nostro terr<strong>it</strong>orio chehanno organizzato questagiornata <strong>di</strong> solidarietà de<strong>di</strong>cataalle persone <strong>di</strong>sabili e alleloro famiglie.2) Grazie a quell'eserc<strong>it</strong>opacifico <strong>di</strong> persone che daanni si occupano dei <strong>di</strong>sabili,tamponando così le <strong>di</strong>fficoltàd'organico dell' assistenzasociale.3) Grazie ai tanti giovani chenon girano la testa da un'altraparte quando incontrano un<strong>di</strong>sabile ma lo accolgono traloro, gli fanno posto nella lorov<strong>it</strong>a. Quanti fanno cose gran<strong>di</strong>senza mettersi in vista, invetrina. Quante persone nellaloro generos<strong>it</strong>à <strong>di</strong>mostranouna grande <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à d'animo,un grande affetto, dabuon samar<strong>it</strong>ani, verso coloroche hanno bisogno. E' meravigliosoed emozionanteimbattersi in queste personeche fanno del servizioagli altri la propria ragione<strong>di</strong> v<strong>it</strong>a. E servire gli altri nonè impresa facile: accu<strong>di</strong>re ilmalato non è un lavoro mauna missione. Significaguardare il fratello piùdebole e sentire <strong>di</strong> amarlo al<strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>fferenza,21In Dialogo N. 170


Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni barriera22anno europeo <strong>della</strong> persone con <strong>di</strong>sabol<strong>it</strong>àamarlo in modo totale eincon<strong>di</strong>zionato e decidere <strong>di</strong>lottare per lui proprio perfarlo partecipe delle esperienze<strong>di</strong> questo mondo,che è anche il suo.Non mettiamo la testa sotto lasabbia, ma affrontiamo larealtà. Tutti quanti abbiamo inostri lim<strong>it</strong>i sul piano dellerelazioni, <strong>della</strong> luci<strong>di</strong>tà, <strong>della</strong>memoria, <strong>della</strong> efficienza,<strong>della</strong> prestazione, perché nonsiamo dei supeman: i perfettinon esistono. Allora, da vericristiani, stiamo ancora piùvicini al portatore <strong>di</strong> han<strong>di</strong>capche ha un problema, un ostacoloin più, oltre a quelli cheabbiamo tutti.Guai a quella società chepremia veline, palestrati,supercosmeticizzati chi hail fisico doc, che bisognaper forza essere giovani ebelli, mentre si vergogna <strong>di</strong>chi fatica a muoversi, a parlare,a comprendere. Guai aquella società che si credeevoluta, sviluppata, esaurientee, ambendo semprepiù alla perfezione, non è<strong>di</strong>sposta ad accettare errorigenetici e scarta il <strong>di</strong>verso.Guai a chi vede in questas<strong>it</strong>uazione scomoda <strong>di</strong> han<strong>di</strong>capuna realtà da compatire,ma da non con<strong>di</strong>videre:l’'importante è che tocchiagli altri.L'han<strong>di</strong>cap fa paura in quantorappresenta l'eccezione: è ilsegno dell'imperfezioneumana. E quell'uomo modernoche si sente superioreanche a Dio si rivede nudo inun letto, bisognoso e inermein una carrozzella ed è incapace<strong>di</strong> accettare una s<strong>it</strong>uazionedel genere.In una scuola <strong>it</strong>aliana, alcunialunni persegu<strong>it</strong>avano e umiliavanoun compagno down. lipreside li ha sospesi. Ma lamadre <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> loro, invece <strong>di</strong>punire il figlio si è presentata ascuola con un avvocato, per<strong>di</strong>fendere il proprio ragazzoda una presunta ingiustizia.Quella donna aveva addossol’han<strong>di</strong>cap <strong>della</strong> stupi<strong>di</strong>tà,vera epidemia <strong>di</strong> una personaincosciente e immatura. Percambiare la realtà dei <strong>di</strong>sabilibisognerebbe cambiare latesta <strong>di</strong> chi <strong>di</strong>sabile non è.4) Grazie a voi fantastici gen<strong>it</strong>oriper tutto il bene chevolete al figlio con han<strong>di</strong>capOgni vostro gesto è ungrande dono, la vostra èuna carezza senza fine, ilvostro affetto è più grandedel dolore; non mollate,non arrendetevi, nonabbandonatelo: vorrebbe<strong>di</strong>re spegnere per semprela sua v<strong>it</strong>a.Se il ragazzo è arrivato finqui, è perché è circondatodal vostro amore.Certo, sent<strong>it</strong>e la fatica,assisterlo non è impresafacile, ma è vostro figlio eguai se vi mancasse. E poila v<strong>it</strong>a è fatta anche <strong>di</strong>speranza.Mamma, papà, quando nasceun figlio malato la tua v<strong>it</strong>aappare <strong>di</strong>strutta: le tue gioie,le tue ambizioni, i tuoi idealinon esistono più lasciandoposto allo sconforto. Mentre igen<strong>it</strong>ori "più fortunati" sonoimpegnati ad esaltare la loropiccola creatura, i gen<strong>it</strong>ori <strong>di</strong>un bimbo malato iniziano illoro calvario fatto <strong>di</strong> corse inospedale, <strong>di</strong> vis<strong>it</strong>e specialistiche,<strong>di</strong> speranze e delusioni,<strong>di</strong> scontro con una realtà fatta<strong>di</strong> persone che, a volte, nonaccettano e che, pertanto,rifiutano ogni confronto.Ad un tratto, la tua v<strong>it</strong>a <strong>di</strong>mamma e <strong>di</strong> papà non esistepiù: <strong>di</strong>venta tutt'uno con lav<strong>it</strong>a <strong>di</strong> tuo figlio.A lui devi tutto: i tuoi occhi<strong>di</strong>ventano i suoi occhi, la tuabocca la sua bocca, la tuaparola il suo unico mezzo percomunicare con il mondo.Non sarà forse il suo primopasso ad emozionarti, il suoprimo successo scolasticoIn Dialogo N. 170


Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni barrierama il suo grazie o il suo sorrisoti riempirà il cuore <strong>di</strong> gioia,dandoti l'energia per continuare,per lottare.L'han<strong>di</strong>cap è il simbolo<strong>della</strong> <strong>V<strong>it</strong>a</strong>, <strong>della</strong> voglia <strong>di</strong> farcelanonostante tutto enonostante tutti. Si <strong>di</strong>ce cheDio non abbia scelto a casole famiglie a cui donare unfiglio malato: ha scelto lepersone più ottimiste, piùfiduciose, più innamorate<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a.Quelle persone capaci <strong>di</strong>addossarsi una croce per<strong>di</strong>ventare esempio.Nelle famiglie o negliambienti che osp<strong>it</strong>ano unportatore <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap silotta quoti<strong>di</strong>anamente controsè stessi, tra i propripersonali bisogni e le esigenzedell'altro.Ma è proprio qui dove,nonostante tutto, si respiral'amore allo stato puro e cisi <strong>di</strong>sseta <strong>di</strong> forza. E' quidove Cristo ha deciso <strong>di</strong>essere presente: dove hasete e gli dai da bere, hafame e gli dai da mangiare,è nudo e lo vesti...Nell'han<strong>di</strong>cap ognunoimpara ad abbandonare ilsuperfluo, impara che servirenon significa perderema vincere e che soffrirenon è solo dolore ma bensìforza e nutrimento per l'anima.Nella seren<strong>it</strong>à <strong>di</strong> unmalato sta la gratificazione,nei suoi occhi gioiosi lanostra v<strong>it</strong>toria.5) Grazie a voi ragazzi, chepur nella vostra malattia, neivostri lim<strong>it</strong>i, possedete deidoni specialissimi,Ragazzi, vivete forti! Lottatecontro la malattia con il sorrisosulle labbra, con lavolontà <strong>di</strong> non soccombere.Siete persone ricche <strong>di</strong> sentimenti,<strong>di</strong> interessi, <strong>di</strong> ingegno.Lo può scoprire solochi si avvicina a voi.Ricordo <strong>di</strong> un giovane cheavendo perso ambedue lemani, continuò a fare l'orologiaiousando le <strong>di</strong>ta dei pie<strong>di</strong>.Giovani, ragazzi vicino alvostro letto, alla vostra carrozzella,al vostro ospedale,alla vostra casa, alla vostrasol<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne, alla vostra v<strong>it</strong>a, c' èil cuore <strong>della</strong> vostra dolcemamma che non vi abbandona,del vostro papà e familiariche vi infondono coraggio, <strong>di</strong>tanti amici, volontari che vioffrono non compassione maaiuto e collaborazione sincera.Voi cap<strong>it</strong>e il loro affetto eanche voi trasmette loro moltissimo.O ammalato, chiunque tusia, sappi <strong>di</strong> poter contareanche su <strong>di</strong> noi.Campionati nazionali <strong>di</strong> categoria ginnastica aerobicaIl 27 aprile scorso aColleferro, in provincia <strong>di</strong>Roma, tre altlete <strong>della</strong>palestra “Benessere” <strong>di</strong>Castelli Calepio si sonoaggiu<strong>di</strong>cate il t<strong>it</strong>olo <strong>di</strong> campionesse<strong>it</strong>aliane <strong>di</strong> aerobicacategoria allieve, sfidandoavversarie provenientida tutta Italia.Le protagoniste <strong>di</strong> questaimpresa sono le nostreFederica Uberti, FrancescaCrocetti e Melissa Salomoni<strong>di</strong> Grumello delMonte.Le nostre piccoleatlete (10 anni)sono alla primaesperienza a livellonazionale,hanno dato ilmeglio <strong>di</strong> loro e ...ce l’hanno fatta !!!Complimenti !!!23In Dialogo N. 170


ASSOCIAZIONI<strong>di</strong> Rossi Laura e Cancelli ValeriaCastelli Calepio Agosto 2003A.I.A.M.O. ITALIA Onlus24Anche quest’anno l’associazioneA.I.A.M.O ITALIA Onlusha potuto realizzare il progettoestivo, in Italia, per venti bambinirussi provenienti dall’orfanotrofion. 7 <strong>di</strong> Tambov, comesempre con il dubbio e l’ansiache qualcosa non vada per ilverso giusto e/o per un’inerziaburocratica tutto svaniscacome una bolla <strong>di</strong> sapone e ibambini non arrivino in Italia.Con il nostro impegno e l’interessamentodel Presidente<strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Bergamo, ilsig. Valerio Bettoni, il 20giugno 2003 abbiamo potutoriabbracciare i nostri piccoliamici.Grande emozione si provaquando agli “ArriviInternazionali” dell’aeroporto<strong>di</strong> Malpensa incontriamo tutti ibambini; baci, abbracci, commozione,gioia e tanta tenerezzae attenzione per i nuoviarrivati. Bambini <strong>di</strong> sei anniche arrivano per la prima voltain una società a lorosconosciuta ma che in pochigiorni scopriranno l’amore<strong>della</strong> loro “famiglia <strong>it</strong>aliana”pronta ad ogni loro esigenza,ma soprattutto pronta adonargli tanto affetto.Ci <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo così, ognibambino con la propria famigliachi a <strong>Tagliuno</strong>, chi aViadanica, chi ad Azzano S.Paolo e ancora a Stezzano eUrgnano.L’arrivo dei bambini, insiemealle loro famiglie osp<strong>it</strong>anti edalle autor<strong>it</strong>à locali, è statofesteggiato dalla comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong><strong>Tagliuno</strong> la sera del 26 giugno2003 con una cena organizzatapresso l’oratorio <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>dove abbiamo constatatonuovamente la grande sensibil<strong>it</strong>àdei Tagliunesi versoquesti bambini che per <strong>di</strong>ecimesi all’anno vivono in con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong>sagiate in un orfanotrofioin attesa <strong>di</strong> r<strong>it</strong>ornare inItalia l’anno successivo.Come il giorno dell’incontronon arriva mai, il giorno <strong>della</strong>partenza è imme<strong>di</strong>ato, anchese sono trascorsi più <strong>di</strong> duemesi (esattamente 66 giorni)con tanta amarezza, il 25agosto 2003 li abbiamo riaccompagnatiall’aeroporto <strong>di</strong>Malpensa e con il volo delleore 12.25 sono part<strong>it</strong>i perMosca per poi, in pullman,percorrere 500 Km e raggiungerela c<strong>it</strong>tà <strong>di</strong> Tambov.Trascorreranno i mesi <strong>di</strong> permanenzain ist<strong>it</strong>uto, guardandoe riguardando le fotografieportate dall’Italia rappresentantii momenti felic<strong>it</strong>rascorsi, attendendo la telefonatae il pacco dalla famiglia<strong>it</strong>aliana che certo non li <strong>di</strong>menticaanzi conta come loro igiorni mancanti per il prossimoincontro, chissà magari anchepresso <strong>di</strong> loro in Russia.Nel frattempo l’AssociazioneA.I.A.M.O. non rimarrà ferma,al contrario si attiverà per laIn Dialogo N. 170


Associazionirealizzazione <strong>di</strong> progettifinalizzati a migliorare le con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> v<strong>it</strong>a nell’Ist<strong>it</strong>uto n. 7 <strong>di</strong>Tambov con aiuti alimentari,materiali e strumentali quali adesempio indumenti per l’infanzia,la forn<strong>it</strong>ura del forno dacucina, <strong>di</strong> una lavatrice, il completamento<strong>della</strong> sost<strong>it</strong>uzionedei lettini e tanti altri ancora.Fiduciosi del vostro continuosostegno cogliamo l’occasioneper RINGRAZIARVI per quantofatto fino ad oggi per lanostra Associazione masoprattutto per questi e tantialtri bambini, GRAZIE!!Dimostrazione dell’AIUTOCONCRETO RICEVUTO èquesto articolo a cura <strong>di</strong>Valeria Cancelli, facente partedel Gruppo Giovanidell’Oratorio <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>, suquanto avvenuto nella nostracomun<strong>it</strong>à nel periodo <strong>di</strong>Quaresima. (Rossi Laura)TAGLIUNO – TAMBOV:LEGAME INSCINDIBILEOrmai da <strong>di</strong>versi anni, l’enorme<strong>di</strong>stanza economica e geograficache separa queste duerealtà, <strong>Tagliuno</strong> e Tambov,viene colmata da un legameche è andato consolidandosicon il tempo, sino a <strong>di</strong>ventareinscin<strong>di</strong>bile. L’iniziativapiù rappresentativa e piùlongeva è senza dubbio lapermanenza nella nostracomun<strong>it</strong>à per il tutto il periodoestivo <strong>di</strong> alcuni bambinidell’orfanotrofio <strong>della</strong> c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>narussa. Accanto a ciò,proprio per rendere ancorapiù forte l’unione Italia-Russia e far sentire la nostrapresenza ed il nostro affettolungo tutto l’arco dell’anno,in collaborazione conl’A.I.A.M.O. ITALIA Onlus èstato deciso <strong>di</strong> coinvolgerein una bella iniziativa i bambinidelle nostre scuole. Primadell’inizio <strong>della</strong> Quaresima tuttii bambini sono stati informatidell’iniziativa, che sub<strong>it</strong>o èstata accolta con entusiasmo:l’obiettivo era quello <strong>di</strong> raccoglierevestiario, in particolarebiancheria intima, da spe<strong>di</strong>re ailoro “compagni <strong>di</strong> giochi estivi”.E’ iniziata sub<strong>it</strong>o una vera epropria gara <strong>di</strong> solidarietà e inpoche settimane sono statiraccolti <strong>di</strong>versi sacchetti contutto ciò che ogni bambinopoteva dare. Inoltre molti bambinihanno anche deciso <strong>di</strong>donare i loro fioretti e con isol<strong>di</strong> raccolti si sono potutepagare le buste e le, salate,spese per la spe<strong>di</strong>zione aTambov <strong>di</strong> tutto questo vestiario.Infatti, i responsabili <strong>di</strong>questa iniziativa erano un po’indecisi sul mezzo più sicuroper spe<strong>di</strong>re ciò che era statoraccolto, ma alla fine hannooptato per gran<strong>di</strong> buste dalpeso circa <strong>di</strong> 2 kg l’una, cheraggiungono la c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>na russaattraverso spe<strong>di</strong>zione postale.Ad oggi, già una decina <strong>di</strong>buste ha raggiunto Tambov edaltre 20/30 sono in procinto <strong>di</strong>lasciare <strong>Tagliuno</strong>. Ovviamentenon si può che essere sod<strong>di</strong>sfattidell’es<strong>it</strong>o <strong>di</strong> questa iniziativa,che ha messo in luce tuttala generos<strong>it</strong>à dei bambini edelle famiglie <strong>della</strong> nostracomun<strong>it</strong>à, entusiaste <strong>di</strong> poterdare una mano a chi purtropponon ha nemmeno <strong>di</strong> che vestirsi.Questa generos<strong>it</strong>à ha avutoperò anche degli altri “destinatari”:infatti, per saldare unaltro legame a cui la nostraparrocchia ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong>tenere molto, sempre durantela Quaresima sono stati raccoltialcuni pacchi <strong>di</strong> viveri poiconsegnati nelle mani deiresponsabili <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>àShalom, che già in passato erastata osp<strong>it</strong>e nel nostro paese.L’augurio è che queste iniziativepossano continuare e, perquanto possibile, <strong>di</strong>ventareancora più frequenti, per non<strong>di</strong>menticare chi nella v<strong>it</strong>a èstato molto più sfortunato <strong>di</strong>noi, sia che ab<strong>it</strong>i nella lontanaRussia o soltanto a qualchekm <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza.Ovviamente non si possononon ringraziare i promotori e icollaboratori che hanno portatoavanti queste iniziative, personepreziose che con il loroaiuto ed il loro impegno permettonola realizzazione <strong>di</strong>questi importanti progetti.(Cancelli Valeria)25In Dialogo N. 170


RUBRICHEZIO BARBA <strong>di</strong> Ezio MariniMi manca il mio paeseLa mostra fotografica “Un saluto da <strong>Tagliuno</strong>”Potevamo dare alla mostrafotografica sulla vecchia<strong>Tagliuno</strong> i sol<strong>it</strong>i t<strong>it</strong>oli che ruotanointorno alle parole<strong>della</strong> nostalgia: memoria,tempo, passato.La scelta del t<strong>it</strong>olo ‘Un salutoda <strong>Tagliuno</strong>’ ha invecevoluto significare una solasemplice cosa, nuda ecruda: <strong>Tagliuno</strong> non c’è più,è part<strong>it</strong>a una bella mattina enon è più tornata.E’ successo tutto il contrario:non siamo noi che, part<strong>it</strong>idal nostro paese, ne sentiamola mancanza, no, noisiamo rimasti qui, ma è lui, èil nostro paese che è part<strong>it</strong>o.Ci ha mandato una cartolinacoi classici saluti e la classicafirma e noi, vis<strong>it</strong>atori <strong>della</strong>mostra, noi che credevamo<strong>di</strong> avere un paese, noiabbiamo spalancato gliocchi e ci siamo accorti <strong>di</strong>non averlo.Perché <strong>Tagliuno</strong> non c’è più.Non ci sono più le nostrestrade, gli incontri calmi,l’aria <strong>di</strong> casa, i confini coipaesi vicini.E’ la stessa fine che hannofatto anche loro, i paesi vicini.Uno attaccato all’altro enessuno <strong>di</strong>verso dall’altro,un’unica marmellata.Noi, per <strong>di</strong> più, siamo cosìprivi <strong>di</strong> ident<strong>it</strong>à che non sappiamoneppure come chiamarloil nostro paese: chi<strong>di</strong>ce <strong>Tagliuno</strong>, chi <strong>di</strong>ceCastelli Calepio, boh. Tanto,26In Dialogo N. 170


Rubricheche importa ormai: anche achiamarlo, non torna più.E così sembra che il senso<strong>di</strong> un paese la nostra gentel’abbia recuperato affollandosia scrutare le vecchiefotografie <strong>della</strong> mostra ead<strong>di</strong>tandole una ad unaquasi per toccare un sogno:‘Ada chèhto!’, ‘guarda questo!’,quante volte abbiamosent<strong>it</strong>o risuonare l’inv<strong>it</strong>o acon<strong>di</strong>videre con stupore egioia il riconoscimento <strong>di</strong> unviso, magari trascinandoci abraccetto tra un espos<strong>it</strong>oree l’altro per r<strong>it</strong>rovare nomi efamiglie, per essere qualcuno,per essere <strong>di</strong> qualcuno,figli non soltanto <strong>di</strong> duegen<strong>it</strong>ori, ma <strong>di</strong> un paese!Ed eccoci orfani in cerca <strong>di</strong>storia: un giovane ha mormoratoall’amico:“Ma <strong>Tagliuno</strong> era così?Si poteva camminare perstrada?Lo sai che era più bella <strong>di</strong>adesso?”.Ho c<strong>it</strong>ato il commento <strong>di</strong> unragazzo per sottolineareche il concetto <strong>di</strong> una<strong>Tagliuno</strong> perduta non èun’esagerazione da vecchionostalgico.Semplicemente interpretol’intensa sensazione che hotoccato in sala durante leore dell’ esposizione vis<strong>it</strong>atain un continuo incrocio <strong>di</strong>passi, sentimenti, silenzi,richiami e racconti chehanno ricolmato <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a tuttol’ambiente fino a dare lanetta impressione che lagente <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong> stiacercando proprioquesto:<strong>Tagliuno</strong>.Naturalmente non vogliamoperò resusc<strong>it</strong>are il passato.Oggi siamo c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni delmondo.Ma il mondo è fatto <strong>di</strong> paesi.La mostra stessa , ad uncerto momento, ce ne hadato un’immagine che dasola stronca ogni pretesa <strong>di</strong>chiuderci nei recinti dellenostre cosiddette proprietàe mental<strong>it</strong>à. Stavo infattiavvicinandomi all’ingressodell’esposizione, quando hoincrociato sotto il porticodue giovani immigrati: avevanoforse vis<strong>it</strong>ato lamostra, ed ora passavanoesattamente a fianco <strong>della</strong>locan<strong>di</strong>na che la annunciavacon un bel cartello raffiguranteuna vecchia via sullaquale i tagliunesi <strong>di</strong> cent’annifa - un elegantone coipantaloni alla zuava, unanonna che si riparava dalsole con un fazzoletto sullatesta, una bambina che giocavail gioco del cerchio <strong>di</strong>ferro in mezzo alla strada –siconfrontavanotragicomicamente con quelli<strong>di</strong> oggi che per strada civanno a morire invece che avivere.Ebbene, il caso volle che ioavessi in tasca una piccolamacchina fotografica usa-egetta,con la quale li ho coltial volo.E’ nata così una fotografiadel mondo. Già pronta perla prossima mostra.Non vorrei guadagnarm<strong>it</strong>roppo presto la promozioneda zio Barba a nonnoBarba.27In Dialogo N. 170


RUBRICHE‘n<strong>di</strong>alèt <strong>di</strong> Ezio MariniLa storia proib<strong>it</strong>adel m<strong>it</strong>ico “pota”28E’ da un sacco <strong>di</strong> tempo che es<strong>it</strong>o a trattarefinalmente anche la parola “pòta” nellanostra rubrica sul <strong>di</strong>aletto bergamasco.Ma come mai?E sì che è forse la più caratteristica in assoluto<strong>di</strong> tutta la nostra parlata, la più ricca <strong>di</strong>significati e <strong>di</strong> sfumature, quella che da solaci permette <strong>di</strong> esprimere sentimenti intraducibiliin qualsiasi lingua e meglio <strong>di</strong> ogni altralingua, anzi, quella che riassume fantasticamentetutte le risposte dell’uomo ad ognievento <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a!Ma sì, cosa vuoi <strong>di</strong>re <strong>di</strong> fronte ad una notiziaterribile o a un problema insolubile o aimille guai <strong>della</strong> giornata, o semplicementeai piccoli doveri quoti<strong>di</strong>ani, cosa se non ilmagico “pòta”? Cioè:‘bisogna accettare la v<strong>it</strong>a con tutte lesue cose incomprensibili’.Altro che parolina <strong>di</strong>alettale: è alta filosofia,è un aiuto in<strong>di</strong>spensabile per vivere.Alzi la mano chi non l’ha mai usata comeuna pillola mattina mezzogiorno e sera…Benissimo, ma allora perché l’ho lasciataper ultima, in tanti anni <strong>di</strong> rubrica?Beh, il fatto è che questa parola filosoficaed esistenziale, sorpresa sorpresina, haun’origine un po’ imbarazzante e volgare.Dovete sapere che un tempo veniva usatasolo come esclamazione pesante: “pòta”deriva dal latino “putta”, che <strong>di</strong> per séin<strong>di</strong>cava “piccola, giovane”, ma che si èdegradata nel senso <strong>di</strong> “puttana”, fino a<strong>di</strong>ventare uno dei tanti mo<strong>di</strong> per definirel’organo gen<strong>it</strong>ale femminile (del resto non ècap<strong>it</strong>ata la stessa evoluzione con un altrotermine analogo usato come intercalare nellinguaggio volgare dei nostri giovani, propriocome il frequente intercalare con“pòta”?Pensatela pure voi lettori, io non possoscriverla, scusate, sono allergico alle parolacce).Ma tiriamoci su un po’ <strong>di</strong> livello, e ricor<strong>di</strong>amoche il latino “putta” non è fin<strong>it</strong>o nel<strong>di</strong>aletto soltanto come “pòta”, ma anchecome “pöta”, cioè “ragazza, nubile”,meglio ancora nella versione “pötaègia”,“piccola vecchia”, cioè “z<strong>it</strong>ella”.E altrettanto si è sviluppato dal maschilelatino “puttus”, “piccolino” ( ve<strong>di</strong> i ‘putti’,quegli angioletti cicciotelli così spesso svolazzantinei quadri delle nostre chiese): da lìè nato “pöt”, “scapolo”, pure questoamplificabile nella versione “pötvècc”,“piccolo vecchio”, “celibe”, anch’essocome “pötaègia” molto efficace nel renderel’idea dell’incrocio, in questi personaggi,tra l’età che avanza e l’animo el’atteggiamento che rimangono spessoun po’ infantili.Bene, ormai ho assolto al mio dovere conquesta delicata e m<strong>it</strong>ica parolina.Ma potànega che fatica!In Dialogo N. 170


170ottobre 2003In <strong>di</strong>alogo<strong>V<strong>it</strong>a</strong> <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> <strong>Tagliuno</strong>

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