CATECHESIADULTI<strong>di</strong> Don Massimo Peracchi4° INCONTRO DI CATECHESI per gli ADULTI guidato da don Massimo EpisMA LA CHIESA CAMBIA?Il Concilio Vaticano IIContinua il nostro viaggio tram<strong>it</strong>ealcuni dei TESTIMONIgrazie ai quali la fede è giuntafino a noi. Dopo i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong>Emmaus, le prime Comun<strong>it</strong>àcristiane, e Papa GiovanniXXIII, ecco un altro TESTIMO-NE dal quale non si può prescindere:IL CONCILIO VATI-CANO II. Don Massimo Epis cene ha dato un’interessanteintroduzione per capirne l’importanza.LE DATEIl Concilio Vaticano II, il ventunesimo<strong>della</strong> storia <strong>della</strong> Chiesa, èstato indetto da Papa GiovanniXXIII. Si è svolto a Roma, in S.Pietro, ed è iniziato l’11 ottobre1962. Articolato in 4 sessioni<strong>della</strong> durata <strong>di</strong> tre mesi ciascuna,si è concluso l’8 <strong>di</strong>cembre 1965.I PONTEFICISono due i Papi del Concilio:Giovanni XXIII che l’ha voluto,annunciandolo il 25 Gennaio1959, e Paolo VI che l’ha chiusoufficialmente. Pochi mesi dopol’apertura del Concilio, il 3 giugno1963, Papa Roncalli morì,lasciando al successore il comp<strong>it</strong>o<strong>di</strong> proseguirne lo svolgimento.I TESTIIl Concilio ha approvato 16 documenti:- 4 Cost<strong>it</strong>uzioni, cioè documenti<strong>di</strong> portata fondamentale e <strong>di</strong>valore vincolante- 9 decreti, cioè testi <strong>di</strong>sciplinari- 3 <strong>di</strong>chiarazioni, cioè testi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzoin<strong>di</strong>cativoUN ANEDDOTOUn Vescovo olandese, il 7 ottobre1962, a Roma, qualche giornoprima che iniziasse il Concilio favis<strong>it</strong>a a un amico insegnante <strong>di</strong>storia <strong>della</strong> Chiesa il quale glichiede: “Quanto prevede dureràil Concilio ?”. Risposta: “Giusto iltempo <strong>di</strong> approvare gli schemi ...tre settimane”.INVECE è DURATO TRE ANNI !Ci chie<strong>di</strong>amo: “ Perché ? Cosasignifica ? ”.DEV’ESSERE SUCCESSOQUALCOSA DI IMPORTANTE.UN CONFRONTOPer capire facciamo un confrontotra due testi:- il primo del Concilio Vaticano I,circa 90 anni prima- il secondo dalla Cost<strong>it</strong>uzioneGau<strong>di</strong>um et Spes approvato allafine del Concilio Vaticano IIDal Proemio <strong>della</strong> cost<strong>it</strong>uzionedogmatica Dei Filius, promulgatail 24.04.1870 - ConcilioVaticano IMentre ricor<strong>di</strong>amo con animograto, com’è giusto questi ed altrimeravigliosi benefici che la <strong>di</strong>vinaclemenza ha accordato alla suachiesa, specie con l’ultimo concilioecumenico [Trento, 1545-1563], non possiamo tacere, tuttavia,il nostro acerbo dolore <strong>di</strong>fronte ai mali gravissimi, natiproprio dal fatto che moltissimihanno <strong>di</strong>sprezzato l’autor<strong>it</strong>à <strong>di</strong>questo santo sinodo e trascuratoi suoi santi decreti. Infatti, nessunoignora che, dopo aver rifiutatoil <strong>di</strong>vino magistero <strong>della</strong> Chiesa econsegnate le cose <strong>della</strong> religioneal giu<strong>di</strong>zio privato <strong>di</strong> ciscuno,le eresie condannate dai padri <strong>di</strong>Trento si sono <strong>di</strong>vise a poco apoco in molteplici sette i cui <strong>di</strong>ssensie rival<strong>it</strong>à hanno fin<strong>it</strong>o perspegnere presso molti uomini lafede nel Cristo. [...]Ora, questo abbandono e rifiutodel cristianesimo, questa negazionedel vero Dio e del suoCristo, ha fatto si che la mente <strong>di</strong>molti sia precip<strong>it</strong>ata nel baratrodel panteismo, del materialismo,e dell’ateismo, <strong>di</strong> modo che,negando la stessa natura razionaleed ogni norma del giusto edel retto, essi fanno ogni sforzoper <strong>di</strong>struggere i fondamentistessi dell’umana società. [...]In questo momento, [...] abbiamodeciso <strong>di</strong> professare e<strong>di</strong>chiarare da questa cattedra <strong>di</strong>Pietro, al cospetto <strong>di</strong> tutti, lasalutare dottrina <strong>di</strong> GesùCristo, proscrivendo e condannandogli errori contrari, innome dell’autor<strong>it</strong>à che ci è statadata da Dio.È un bilancio fallimentare, come a<strong>di</strong>re: “Siamo in una s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong>sfacelo!”.È una Chiesa dalla faccia ringhio-3In Dialogo N. 170
Catechesi Adulti4sa, delusa, amareggiata, aggressiva,che si sente come l’ultimobaluardo in <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Dio e dell’or<strong>di</strong>namentocivile ... e sentendosiasse<strong>di</strong>ata si <strong>di</strong>fende attaccando,proscrivendo e condannando glierrori degli altri.Dalla cost<strong>it</strong>uzione pastoraleGau<strong>di</strong>um et Spes, promulgatail 7 <strong>di</strong>cembre 1965, il giornoprima che si chiudesse ilConcilio Vaticano II[...] Il Concilio, testimoniandoe proponendo la fede <strong>di</strong>tutto intero il popolo <strong>di</strong> Dio riun<strong>it</strong>odal Cristo, non potrebbe dareuna <strong>di</strong>mostrazione più eloquente<strong>di</strong> solidarietà, <strong>di</strong> rispetto e d’amoreverso l’intera famigliaumana, dentro la quale è inser<strong>it</strong>o,che instaurando con questaun <strong>di</strong>alogo sui vari problemisopra accennati, arrecando laluce che viene dal Vangelo, emettendo a <strong>di</strong>sposizione degliuomini le energie <strong>di</strong> salvezza chela Chiesa, sotto la guida delloSpir<strong>it</strong>o santo, riceve dal suoFondatore. Si tratta <strong>di</strong> salvarel’uomo, si tratta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare l’umanasocietà.Le gioie e le speranze, le tristezzee le angosce degli uomini <strong>di</strong>oggi, dei poveri soprattutto e <strong>di</strong>coloro che soffrono, sono pure legioie e le speranze, le tristezze ele angosce dei <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong>Cristo, e nulla vi è <strong>di</strong> genuinamenteumano che non trovieco nel loro cuore.[...] Tuttavia in questo campo (l’ateismo)anche i credenti spessohanno una certa responsabil<strong>it</strong>à.Infatti l’ateismo, considerato nelsuo insieme, non è qualcosa <strong>di</strong>originario, bensì deriva da cause<strong>di</strong>verse. Per questo nella genesidell’ateismo possono contribuirenon poco i credenti. [...]Qui troviamo un atteggiamentocompletamente <strong>di</strong>verso <strong>della</strong>Chiesa verso il mondo. Nonpercepisce più se stessa comeuna c<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> asse<strong>di</strong>ata, unaroccaforte <strong>di</strong> salvezza separatadal mondo cattivo, ma pienamenteINSERITA in esso.È una Chiesa dal volto simpaticoe dalla mano tesa.In nome <strong>della</strong> fede non ci si separapiù dagli altri uomini ma ci si<strong>di</strong>chiara COMPAGNI DI VIAGGIOdegli uomini del nostro tempo.Persino l’ ATEISMO , l’anticonemico numero uno <strong>della</strong> fede èvisto <strong>di</strong>versamente ; non si escludeche esso possa avere a voltecome causa l’atteggiamento e ilcomportamento dei cristianistessi.DA DOVE VIENE QUESTANUOVA SENSIBILITÀ? È indubbioil ruolo <strong>di</strong> GIOVANNI XXIII,anzi , è decisivo!Dal <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> apertura delConcilio <strong>di</strong> Giovanni XXIII, 11ottobre 1962Nell’esercizio quoti<strong>di</strong>ano delnostro ministero pastorale ci ferisconotalora l’orecchio suggestioni<strong>di</strong> persone, pur ardenti <strong>di</strong>zelo, ma non forn<strong>it</strong>e <strong>di</strong> sensosovrabbondante <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzione e<strong>di</strong> misura. Nei tempi moderniesse non vedono che prevaricazionee rovina; vanno <strong>di</strong>cendoche la nostrà età, in confrontocon quelle passate, è andatapeggiorando; e si comportanocome se nulla abbiano imparatodalla storia, che pur è maestra <strong>di</strong>v<strong>it</strong>a [...].A noi sembra <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>ssentireda cotesti profoti <strong>di</strong> sventura, cheannunziano eventi sempre infausti,quasi che incombesse la finedel mondo. Nel presentemomento storico, la Provvidenzaci sta conducendo ad un nuovoor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rapporti umani, che, peropera degli uomini e per lo più al<strong>di</strong> là <strong>della</strong> loro stessa aspettativa,si volgono verso il compimento <strong>di</strong><strong>di</strong>segni superiori e inattesi; etutto, anche le umane avvers<strong>it</strong>à,<strong>di</strong>spone per il maggior bene <strong>della</strong>Chiesa.Sempre la Chiesa si è opposta aquesti errori; spesso li ha anchecondannati con la massimasever<strong>it</strong>à. Ora, tuttavia, la sposa <strong>di</strong>Cristo preferisce usare la me<strong>di</strong>cina<strong>della</strong> misericor<strong>di</strong>a piuttostoche <strong>della</strong> sever<strong>it</strong>à. Essa r<strong>it</strong>iene <strong>di</strong>venire incontro ai bisogni <strong>di</strong> oggimostrando la vali<strong>di</strong>tà <strong>della</strong> suadottrina, piuttosto che rinnovandocondanne.Più che rinnovare condanna , laChiesa dovrà quin<strong>di</strong> MOSTRARELA VALIDITÀ E LA BELLEZZADELLA FEDE . La Chiesa è cioèposta <strong>di</strong> fronte alla necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong>una nuova Pentecoste ; in unmondo ab<strong>it</strong>ato da mille fermentiessa deve imparare a PARLARELA LINGUA DEGLI UOMINI DIOGGI.Papa Giovanni XXIII usò la parolaAGGIORNAMENTO, ma dove stail segreto del RINNOVAMENTODELLA CHIESA?IL SEGRETO DELL’AGGIOR-NAMENTONella cost<strong>it</strong>uzione dogmaticaDei Verbum, nel paragrafode<strong>di</strong>cato alla natura e oggetto<strong>della</strong> Rivelazione, troviamoscr<strong>it</strong>to:Piaque a Dio nella sua bontà esapienza rivelarsi in persona emanifestare il mistero <strong>della</strong> suavolontà (Cfr. Ef 1,9), me<strong>di</strong>ante ilquale gli uomini per mezzo <strong>di</strong>Cristo, Verbo fatto carne, hannoaccesso al Padre nello Spir<strong>it</strong>oSanto e sono resi partecipi <strong>della</strong><strong>di</strong>vina natura. Con questaRivelazione infatti Dio invisibilenel suo grande amore parla agliuomini come ad amici e si intrattienecon essi, per inv<strong>it</strong>arli eammetterli alla comunione consé. [...] La profonda ver<strong>it</strong>à, poi,che questa Rivelazione manifestasu Dio e sulla salvezza degliuomini, risplende per noi inCristo, il quale è insieme il me<strong>di</strong>atoree la pienezza <strong>di</strong> tutta intera laRivelazione.La Rivelazione <strong>di</strong> Dio è narratacome una storia, che trova il suoinnesco nella bontà del Padre, laIn Dialogo N. 170