Mille splendidi soli_Scheda:Layout 1 - Mondolibri
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<strong>Mille</strong> <strong>splendidi</strong> <strong>soli</strong><br />
di Khaled Hosseini<br />
IL LIBRO L’AUTORE<br />
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla<br />
sua kolba di legno in cima alla collina osserva i minareti<br />
in lontananza e attende con ansia l’arrivo del giovedì,<br />
il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e<br />
giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e<br />
dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe<br />
avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui<br />
non la porterà mai perché Mariam è una harami, una<br />
bastarda, e sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli<br />
e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto.<br />
Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le<br />
dice sua madre, come lucidare una sputacchiera.<br />
L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione.<br />
Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’aprile<br />
del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si<br />
sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro<br />
funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello<br />
è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una<br />
gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai<br />
dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna<br />
le parolacce e ogni sera le dà la buonanotte con<br />
segnali luminosi dalla finestra.<br />
Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma<br />
la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile.<br />
Dall’intreccio di due destini, una storia indimenticabile<br />
che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace,<br />
dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza.<br />
Khaled Hosseini, figlio di un diplomatico e di un’insegnante,<br />
è nato a Kabul nel 1965. Nel 1980, dopo l’arrivo<br />
dei russi, ha ottenuto asilo politico negli Stati Uniti,<br />
dove vive tuttora con la moglie e i due figli. Laureato in<br />
medicina all’università di San Diego, nel 2003 ha scritto<br />
il suo primo romanzo, Il cacciatore di aquiloni (Piemme,<br />
2004), diventato un eccezionale caso editoriale e ora<br />
anche un film molto amato dal pubblico. Il suo secondo<br />
romanzo, <strong>Mille</strong> <strong>splendidi</strong> <strong>soli</strong> (Piemme, 2007), ha ottenuto<br />
un successo altrettanto straordinario. Anche in<br />
questo caso i diritti cinematografici sono stati acquisiti<br />
dalla Dreamworks, la casa di produzione di Steven<br />
Spielberg. Recentemente, Khaled Hosseini è tornato in<br />
Afghanistan come inviato per l’UNHCR, l’agenzia delle<br />
Nazioni Unite per i Rifugiati.
<strong>Mille</strong> <strong>splendidi</strong> <strong>soli</strong><br />
di Khaled Hosseini<br />
SPUNTI PER LA DISCUSSIONE<br />
• L’espressione “mille <strong>splendidi</strong> <strong>soli</strong>”, tratta da un poema del poeta afgano Saib-e-Tabrizi, è citata due volte nel<br />
romanzo – quando la famiglia di Laila sta partendo per Kabul, e di nuovo quando Laila decide di tornare dal<br />
Pakistan. Echeggia anche nel finale: “Mariam è soprattutto nel cuore di Laila, dove brilla con l’incontenibile<br />
splendore di mille <strong>soli</strong>.” Quale significato ha questa espressione nel romanzo?<br />
• La madre di Mariam le dice: “E’ il nostro destino, Mariam. Di donne come noi. Noi sopportiamo. Non abbiamo<br />
altro”. Quanto queste parole influenzano la vita di Mariam? Ritenete che questa visione della condizione<br />
femminile sia uno dei temi centrali del romanzo e perché?<br />
• Al tempo in cui Laila viene salvata dalle macerie dopo il bombardamento, il matrimonio di Mariam con<br />
Rasheed si è ormai trasformato in una miserabile esistenza fatta di indifferenza e abusi. Eppure quando Mariam<br />
capisce che Rasheed vuole sposare Laila reagisce con rabbia. Dato che la presenza di Laila placa la violenza di<br />
Rasheed nei suoi confronti, perché Mariam le è così ostile?<br />
• L’amicizia di Mariam e Laila inizia quando Laila la difende da un attacco di Rasheed. Perché Laila si comporta<br />
così, nonostante l’evidente ostilità che Mariam le dimostra?<br />
• Quando Laila rimane incinta di Rasheed pensa “che cosa terribile per una madre temere di non poter amare il<br />
proprio figlio!” C’è un legame tra la sua reazione e il rapporto doloroso avuto con sua madre, il cui amore era<br />
stato riservato ai suoi fratelli e non a lei?<br />
• In molti passaggi del romanzo Mariam e Laila si fanno passare per madre e figlia. Qual è la rilevanza simbolica<br />
di questo sotterfugio? In che modi il loro legame è influenzato dal rapporto che avevano con le loro madri?<br />
• Il padre di Laila crede in lei, vuole che abbia un’educazione e si fa carico di aiutarla a studiare. Descrivete il<br />
rapporto di Laila e suo padre. Quali lati del carattere paterno eredita la giovane? In che modi è differente da suo<br />
padre?<br />
• In prigione Mariam rifiuta di ricevere visite, e non chiede testimoni al processo. Perché?<br />
• L’autista che porta Babi, Laila e Tariq alle due gigantesche statue di Buddha nella valle di Bamiyan descrive<br />
così la fortezza in rovina di Shahr-e-Zohak: “questa è la storia del nostro paese. Un invasore dopo l’altro… noi<br />
siamo come quelle mura lassù. Diroccate e non belle a vedersi, ma ancora in piedi”. Secondo voi qual è il valore<br />
metaforico di questo passaggio? In che modo la storia di Mariam e Laila riflette quella del loro paese?<br />
• Le prime tre parti del romanzo sono scritte al tempo passato, l’ultima è invece al presente. Quale pensate<br />
fosse l’intenzione dell’autore nel fare questo slittamento? Ciò influenza l’effetto della sezione finale?