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PROGETTO RECUPERO: come sono stati utilizzati i rifiuti raccolti ...

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<strong>PROGETTO</strong> <strong>RECUPERO</strong>:<br />

<strong>come</strong> <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> <strong>utilizzati</strong> i<br />

<strong>rifiuti</strong> <strong>raccolti</strong> differenziatamente<br />

in Piemonte nel 2006


Assessorato Ambiente, Parchi ed Aree Protette, Energia, Risorse idriche,<br />

Acque Minerali e Termali<br />

Direzione Ambiente<br />

Direttore: Ing. Salvatore DE GIORGIO<br />

Coordinamento generale: Agata MILONE<br />

A cura di: Claudia BIANCO, Clizia BONACITO, Fabio SARZI AMADE’<br />

Ha collaborato: l’Osservatorio Regionale Rifi uti<br />

Si ringraziano l’ARPA Piemonte, il CONAI e i Consorzi di fi liera, il COBAT, IPLA, le piattaforme, i centri<br />

di stoccaggio e le aziende recuperatrici che hanno collaborato per la realizzazione del progetto.<br />

La presente pubblicazione è reperibile sul sito internet:<br />

http://extranet.regione.piemonte.it/ambiente/<strong>rifiuti</strong><br />

Elaborazione dati novembre 2008.


PREMESSA<br />

Al terzo compleanno del “Progetto Recupero” la bella notizia è che non ci <strong>sono</strong><br />

sorprese: migliora sensibilmente la percentuale di rifi uti differenziati avviati al<br />

recupero, cioè a nuova vita, arrivando al 90% del totale raccolto di carta, vetro, legno,<br />

metallo, plastica e organico.<br />

Se mai ce ne fosse ancora bisogno, in Piemonte, il luogo comune che “si differenzia<br />

a casa e poi tutto fi nisce in discarica” è più che mai falso.<br />

I dati del monitoraggio ci confermano, ancora una volta, che il comparto produttivo<br />

piemontese, chiamato a gestire questo importante tassello di economia ambientale,<br />

funziona e funziona bene: le aziende di recupero rappresentano una fi liera via via<br />

più rilevante, con potenzialità di incremento ancora spendibili. In un momento di<br />

crisi, questa è una notizia doppiamente virtuosa, tanto sul piano economico, quanto<br />

su quello ambientale.<br />

Naturalmente questo elemento va letto nel quadro globale: occorre proseguire su<br />

questa strada, differenziando di più e meglio, ma lavorando parallelamente verso la<br />

riduzione complessiva di rifi uto prodotto, soprattutto per la parte non recuperabile.<br />

Così facendo si darà nutrimento tanto al lavoro quanto all’ambiente.<br />

Nicola de Ruggiero<br />

Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte


INTRODUZIONE......................................................................................................................................................<br />

MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DATI..................................................................................................<br />

Conai - quadri convenzioni in Piemonte al 31 dicembre 2006........................<br />

FLUSSO DEI RIFIUTI CARTACEI – 2006...........................................................................................<br />

Destinazione Dei Rifi uti Cartacei Raccolti In Piemonte Nel 2006..................<br />

Approfondimento:<br />

Cost-Benefi t Analys Sulla Rd Della Carta...................................................................................<br />

FLUSSO DEI RIFIUTI VETROSI – 2006...............................................................................................<br />

Destinazione dei rifi uti vetrosi <strong>raccolti</strong> in piemonte nel 2006..........................<br />

Approfondimento:<br />

Il processo produttivo: la vetreria......................................................................................................<br />

FLUSSO DEI RIFIUTI LEGNOSI – 2006............................................................................................. 39<br />

Destinazione dei rifi uti legnosi <strong>raccolti</strong> in piemonte nel 2006......................... 45<br />

FLUSSO DEI RIFIUTI METALLICI – 2006.........................................................................................<br />

Destinazione dei rifi uti metallici <strong>raccolti</strong> in piemonte nel 2006.....................<br />

FLUSSO DEI RIFIUTI PLASTICI – 2006 .............................................................................................<br />

Destinazione dei rifi uti plastici <strong>raccolti</strong> in piemonte nel 2006.........................<br />

Approfondimento:<br />

Analisi merceologiche dei rifi uti plastici – 2006................................................................<br />

FLUSSO DELLA FRAZIONE ORGANICA – 2006....................................................................<br />

Destinazione dei rifi uti organici <strong>raccolti</strong> in piemonte nel 2006......................<br />

FLUSSO BATTERIE ESAUSTE – 2006..................................................................................................<br />

SINTESI E CONCLUSIONI............................................................................................................................... 91<br />

5<br />

9<br />

11<br />

13<br />

21<br />

23<br />

27<br />

33<br />

35<br />

47<br />

55<br />

57<br />

71<br />

73<br />

79<br />

85<br />

87


INTRODUZIONE<br />

La Regione Piemonte, al fi ne di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza<br />

della raccolta differenziata dei rifi uti e del successivo recupero dei materiali, ha<br />

sviluppato uno studio permanente, denominato “Progetto Recupero”, che si prefi gge<br />

di verifi care che i rifi uti urbani, <strong>raccolti</strong> differenziatamente dal servizio pubblico in<br />

Piemonte, siano effettivamente recuperati. Tale verifi ca è effettuata – per ognuno<br />

dei 22 Consorzi di bacino ai quali compete il governo della raccolta dei rifi uti urbani<br />

- attraverso la mappatura completa dei fl ussi delle diverse frazioni merceologiche<br />

dei rifi uti, dalla raccolta al recupero.<br />

La mappatura dei fl ussi dei rifi uti e la verifi ca che essi siano effettivamente recuperati<br />

<strong>sono</strong> elementi importanti per incentivare il cittadino ad effettuare la raccolta<br />

differenziata.<br />

Per attivare uno scambio di dati ed informazioni relativi alla raccolta ed al recupero<br />

degli imballaggi, è stato fi rmato, nel novembre 2005 e rinnovato nel 2008, un<br />

protocollo d’intesa con il CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – che ha coinvolto<br />

anche i Consorzi di fi liera CIAL (alluminio), CNA (acciaio), COMIECO (carta), COREVE<br />

(vetro), COREPLA (plastica), RILEGNO (legno).<br />

Inoltre, nel giugno 2006, è stato fi rmato con il COBAT (consorzio obbligatorio delle<br />

batterie al piombo esauste) un protocollo d’intesa fi nalizzato a favorire la raccolta<br />

ed il successivo riciclo delle batterie al piombo esauste conferite dai cittadini<br />

attraverso il circuito tradizionale della raccolta dei rifi uti urbani o abbandonate.<br />

A tale scopo il COBAT propone ai soggetti che gestiscono la raccolta dei rifi uti<br />

urbani la sottoscrizione di una convenzione, con la quale si impegna ad attivare<br />

un servizio gratuito di ritiro e successivo avvio al riciclo delle batterie al piombo<br />

esauste recuperate sul territorio comunale e/o consortile. Sono escluse dall’accordo<br />

le batterie al piombo esauste prodotte nell’ambito di attività imprenditoriali<br />

(elettrauto, offi cine, ecc.), in quanto della loro gestione <strong>sono</strong> responsabili gli stessi<br />

produttori.<br />

I protocolli d’intesa citati hanno l’obiettivo di incrementare, sul territorio regionale,<br />

la raccolta differenziata dei rifi uti di imballaggio e delle batterie esauste e facilitarne<br />

l’avvio al riciclo ed al recupero presso riciclatori o recuperatori presenti sul territorio<br />

nazionale.<br />

“Progetto Recupero” è stato attivato nel 2005, con la mappatura dei fl ussi dei rifi uti<br />

cartacei e vetrosi <strong>raccolti</strong> nel 2003 e della frazione organica raccolta nel 2004.<br />

Il primo anno è stato dedicato soprattutto alla defi nizione degli strumenti che<br />

permettono di ottenere le informazioni necessarie per fare chiarezza sulle varie<br />

tappe effettuate dal rifi uto prima di arrivare alla destinazione fi nale.<br />

5


Nel 2006 la ricerca, oltre che ai rifi uti cartacei e vetrosi, è stata estesa ai rifi uti plastici,<br />

metallici e legnosi <strong>raccolti</strong> dal servizio pubblico nel 2004.<br />

Nel 2007 è stato verifi cato l’effettivo recupero delle 6 tipologie di rifi uto raccolte<br />

differenziatamente dal servizio pubblico nel 2005 (carta, vetro, plastica, legno,<br />

metallo e frazione organica), con uno specifi co approfondimento in merito alla<br />

quantifi cazione dei materiali estranei ancora presenti nei rifi uti o nelle materie prime<br />

seconde (mps) destinati ai recuperatori fi nali, quali cartiere, impianti di compostaggio,<br />

granulatori dei polimeri plastici, pannellifi ci. La ricerca è stata arricchita, inoltre, con<br />

i dati di recupero delle batterie esauste forniti dal COBAT.<br />

I risultati delle analisi condotte hanno dimostrato che, mediamente, il 90% dei rifi uti<br />

<strong>raccolti</strong> differenziatamente in Piemonte negli anni 2003-2005 <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> recuperati<br />

e solo il 10%, costituito da materiali estranei e scarti di selezione, è stato avviato a<br />

smaltimento.<br />

I risultati di Progetto Recupero (dati di recupero delle diverse tipologie di rifi uti e<br />

mappatura dei fl ussi) <strong>sono</strong> consultabili sul sito internet della Regione Piemonte<br />

http://extranet.regione.piemonte.it/ambiente/rifi uti/prog_recupero.htm<br />

La presente relazione è relativa alla verifi ca dell’avvenuto recupero dei rifi uti cartacei,<br />

vetrosi, plastici, metallici, legnosi, della frazione organica e degli accumulatori al<br />

piombo <strong>raccolti</strong> differenziatamente in Piemonte nel 2006. L’analisi e la mappatura dei<br />

fl ussi è stata effettuata con le stesse modalità utilizzate per i rifi uti <strong>raccolti</strong> nel 2005.<br />

Nel corso del 2007 e 2008, per divulgare i risultati dello studio, è stata avviata una<br />

campagna di comunicazione che ha previsto, oltre alla distribuzione di materiali<br />

divulgativi e alla diffusione dei dati on-line, anche numerosi incontri con i tecnici<br />

dei Consorzi di Bacino, delle Province e dei Comuni della Regione Piemonte, con<br />

notevole riscontro presso gli enti interessati.<br />

Questi in sintesi <strong>sono</strong> alcuni numeri delle campagne di comunicazione del 2007 e<br />

del 2008:<br />

• 5 mostre itineranti in 65 diverse sedi espositive, per un totale di 780 giorni di<br />

esposizione della mostra (tra cui un mese a Torino, 6 settimane ad Alessandria, un<br />

mese ad Asti, due settimane a Biella, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli). Gli Enti<br />

locali hanno organizzato, in molti casi, visite della mostra da parte delle scuole. La<br />

presenza della mostra è stata anche di richiamo per i media locali che hanno così<br />

diffuso i risultati del progetto;<br />

• banner su 115 portali istituzionali con link al sito della Regione Piemonte-Progetto<br />

recupero (hanno inserito il banner sul proprio sito web tutte le amministrazioni<br />

provinciali, tutte le città capoluogo di Provincia e altri comuni per complessivi<br />

1.700.000 abitanti) ;<br />

6


• 34 incontri di presentazione dei risultati del progetto, per un totale di 81 enti e<br />

oltre 600 tecnici e amministratori incontrati;<br />

• 61 kit di materiale informativo distribuiti nei principali Comuni della Regione<br />

(manifesti, pieghevoli informativi sintetici, opuscoli per addetti del settore, cd con<br />

materiali).<br />

Questi primi 2 anni di campagna di comunicazione <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> incentrati non solo<br />

sul comunicare le percentuali di recupero dei rifi uti, ma anche a fare capire ai<br />

cittadini che i rifi uti - dal cassonetto al recupero fi nale - pos<strong>sono</strong> essere oggetto di<br />

numerosi passaggi, che il riciclo ed il recupero dei rifi uti hanno bisogno di grande<br />

organizzazione e che, affi nché vadano a buon fi ne, è fondamentale la buona qualità<br />

del rifi uto raccolto, perché gli errati conferimenti di pochi cittadini pos<strong>sono</strong> vanifi care<br />

gli sforzi di molti altri.<br />

La campagna proseguirà nel 2009 con l’aggiornamento dei dati on-line, con nuovi<br />

materiali divulgativi, con la possibilità di ottenere informazioni sul recupero dei rifi uti<br />

chiamando il numero verde della Regione Piemonte 800 333444 e con l’allestimento<br />

di info-stand presso mercati e/o fi ere delle principali città piemontesi.<br />

I materiali delle campagne di comunicazione 2007, 2008 e 2009 <strong>sono</strong> consultabili<br />

sul sito internet della Regione Piemonte:<br />

http://extranet.regione.piemonte.it/ambiente/rifi uti/camp_recupero.htm.<br />

7


ALTRI “<strong>PROGETTO</strong> <strong>RECUPERO</strong>”?<br />

E’ stata realizzata una breve indagine sull’esistenza di studi analoghi a Progetto<br />

Recupero attivati da altre regioni italiane e paesi europei.<br />

Indagini sull’effettivo recupero dei rifi uti urbani <strong>raccolti</strong> differenziatamente <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> effettuati<br />

dalla Provincia di Torino e dall’ARPA Veneto.<br />

Per approfondimenti si vedano i seguenti siti internet:<br />

http://www.provincia.torino.it/ambiente/rifi uti/osservatorio/fl ussi_rifi uti<br />

http://www.arpa.veneto.it/pubblicazioni/htm/scheda_pub.asp?ID=200<br />

Anche l’ARPA Liguria, nell’ambito di un progetto di educazione ambientale, sta lavorando sul<br />

“percorso” dei rifi uti oggetto di raccolta differenziata.<br />

Dall’analisi dei documenti fi n’ora <strong>raccolti</strong>, sembra che non ci siano altri studi che – <strong>come</strong> Progetto<br />

Recupero – effettuino una mappatura dei fl ussi così completa, che abbina a singole realtà<br />

territoriali, i quantitativi <strong>raccolti</strong> e recuperati dei rifi uti della raccolta differenziata e la relativa<br />

destinazione.<br />

La normativa italiana non stimola l’individuazione dell’effettivo recupero e delle aziende<br />

produttrici di beni in materiale riciclato che permetterebbe di avere la tracciabilità dei rifi uti<br />

dalla loro produzione fi no al loro riutilizzo. Allo stesso tempo però, viene richiesto alle pubbliche<br />

amministrazioni di acquistare beni in materiale riciclato proveniente da raccolta differenziata.<br />

Infatti il D.M. 203/2003 “Norme affi nché gli uffi ci pubblici e le società a prevalente capitale<br />

pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti<br />

da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo”, che potrebbe<br />

dare una spinta in tal senso, è pressoché rimasto inapplicato.<br />

In aiuto all’attuazione di questo decreto l’APAT ha avviato un progetto denominato “Studio<br />

fi nalizzato all’individuazione delle modalità operative per la rintracciabilità delle fi liere<br />

interessate dal D.M. 203/2003” che ha <strong>come</strong> fi ne l’individuazione delle informazioni essenziali per<br />

costruire la rintracciabilità richiesta dal suddetto decreto, validare l’intera fi liera dei manufatti<br />

ammessi al repertorio del Riciclaggio, pervenire alla reale attuazione delle disposizioni<br />

legislative e creare un effettivo sbocco di mercato ai materiali, beni e manufatti iscritti al<br />

Repertorio. Lo studio dell’APAT intende analizzare più fi liere di riciclaggio per individuare un<br />

numero di prodotti e di aziende signifi cativo ai fi ni della realizzazione di un progetto pilota<br />

che consenta di determinare le informazioni necessarie per la certifi cazione della fi liera, dai<br />

rifi uti e/o materie prime seconde ai materiali e ai nuovi beni e manufatti. L’obiettivo fi nale<br />

dello studio è quello di realizzare uno strumento idoneo a seguire il percorso dei rifi uti dai<br />

Centri di Selezione ai produttori di manufatti e beni, “fotografando” in un sistema informativo<br />

tutte le trasformazioni e i processi produttivi che li interessano attraverso tutte le aziende<br />

della fi liera. APAT ipotizza che i risultati dello studio saranno disponibili nel corso del 2009.<br />

Si segnala, infi ne, che la L. 210/08 “Conversione in legge, con modifi cazioni, del decreto-legge<br />

6 novembre 2008, n.172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel<br />

settore dello smaltimento dei rifi uti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela<br />

ambientale”, all’art.2-bis enuncia che il Sottosegretario di Stato, in collaborazione con l’ARPA<br />

Campania, avvia un progetto pilota per garantire la piena tracciabilità dei rifi uti, al fi ne di<br />

ottimizzare la gestione integrata dei rifi uti stessi.<br />

8


MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DATI<br />

Per lo svolgimento di Progetto Recupero, la Regione Piemonte ha ritenuto opportuno<br />

utilizzare esclusivamente banche-dati certe e validate e quindi si è basata su dati di<br />

produzione dei rifi uti urbani relativi al 2006 acquisiti ed elaborati dall’Osservatorio<br />

Regionale Rifi uti tramite la RUPAR (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione<br />

Regionale) e sui dati dei MUD dei rifi uti urbani e dei rifi uti speciali (modello di<br />

dichiarazione ambientale sulla gestione dei rifi uti).<br />

I dati dell’Osservatorio Regionale Rifi uti <strong>sono</strong> serviti <strong>come</strong> riferimento, tuttavia<br />

i quantitativi delle varie tipologie di rifi uti raccolte dal servizio pubblico, oggetto<br />

di analisi del fl usso (dalla produzione al recupero fi nale), <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> individuati<br />

analizzando i MUD compilati dai Comuni o dai Consorzi di Bacino o dalle aziende<br />

che svolgono il servizio di raccolta e che non contengono i rifi uti assimilati agli<br />

urbani non gestiti dal Comune/Consorzio (presenti, invece, nei dati dell’Osservatorio<br />

Regionale Rifi uti). Pertanto, confrontando i dati quantitativi di produzione dei<br />

rifi uti del presente Progetto con quelli dell’Osservatorio Regionale Rifi uti pos<strong>sono</strong><br />

emergere alcune discrepanze.<br />

L’Osservatorio Regionale Rifi uti è in grado, inoltre, di acquisire i dati entro l’anno<br />

successivo a quello di produzione dei rifi uti, mentre i dati MUD <strong>sono</strong> resi disponibili<br />

dal Catasto rifi uti circa due anni dopo rispetto all’anno di produzione dei rifi uti, a<br />

causa di una specifi ca procedura di validazione dei dati. Per tale motivo la verifi ca<br />

dell’avvenuto recupero dei rifi uti attraverso la mappatura dei fl ussi è effettuata due<br />

anni dopo rispetto all’anno di produzione dei rifi uti. Con tale procedura, peraltro, i<br />

dati <strong>sono</strong> acquisiti a consuntivo, dopo l’effettuazione del recupero dei rifi uti.<br />

I dati di raccolta dei rifi uti cartacei, vetrosi, legnosi, metallici e plastici <strong>sono</strong> <strong>stati</strong><br />

anche confrontati ed integrati con quelli forniti dai Consorzi di Filiera (COMIECO –<br />

imballaggi cellulosici, COREVE – imballaggi vetrosi, COREPLA – imballaggi in plastica,<br />

RILEGNO – imballaggi in legno, CIAL – imballaggi in alluminio e CNA – imballaggi<br />

in acciaio).<br />

L’analisi dei MUD dei rifi uti urbani ha permesso di individuare, oltre ai quantitativi dei<br />

rifi uti urbani prodotti e <strong>raccolti</strong> presso le utenze domestiche dal servizio pubblico,<br />

anche la prima piattaforma di stoccaggio e/o di lavorazione alla quale il rifi uto è stato<br />

conferito.<br />

Con l’analisi dei MUD dei rifi uti speciali - compilati dalle prime piattaforme alle quali<br />

<strong>sono</strong> <strong>stati</strong> destinati i rifi uti urbani differenziati - <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> ricostruiti i successivi<br />

passaggi dei rifi uti, fi nché rimangono tali e non diventano materia prima secondaria:<br />

9


generalmente, infatti, dopo la pulizia iniziale effettuata presso la prima piattaforma,<br />

il rifi uto prosegue il suo percorso <strong>come</strong> materia prima secondaria, e quindi non è<br />

più contemplato nella dichiarazione annuale dei MUD.<br />

In questi casi, nella individuazione dei passaggi successivi, ci si è avvalsi dei dati<br />

forniti dai Consorzi di Filiera e <strong>sono</strong> state contattate direttamente le singole<br />

aziende/piattaforme ed i successivi recuperatori sia per la verifi ca dei quantitativi in<br />

ingresso ed uscita, sia per conoscere la tipologia di lavorazione effettuata sui rifi uti<br />

e le percentuali di materiali di scarto che ne derivano.<br />

In alcuni casi, infi ne, i rifi uti <strong>sono</strong> consegnati direttamente dal raccoglitore al<br />

recuperatore fi nale che effettuerà da sé le operazioni di pulizia, e quindi, tramite i MUD<br />

sia dei rifi uti urbani che dei rifi uti speciali, è stato possibile individuarne il percorso.<br />

Nel successivo quadro <strong>sono</strong> indicati, per il 2006, il numero di soggetti convenzionati con i<br />

Consorzi di Filiera degli imballaggi, la popolazione servita e il numero di comuni serviti.<br />

10


CONAI - quadri convenzioni in PIEMONTE al 31 dicembre 2006<br />

CARTA - COMIECO PLASTICA - COREPLA VETRO - COREVE<br />

%<br />

Comuni<br />

serviti<br />

N° Comuni<br />

serviti<br />

% Popolazione<br />

coperta<br />

N° Abitanti<br />

coperti<br />

N° Sogg.<br />

Conv.<br />

% Comuni<br />

serviti<br />

N° Comuni<br />

serviti<br />

% Popolazione<br />

coperta<br />

N° Abitanti<br />

coperti<br />

N° Sogg.<br />

Conv.<br />

% Comuni<br />

serviti<br />

N° Comuni<br />

serviti<br />

% Popolazione<br />

coperta<br />

N° Abitanti<br />

coperti<br />

N° Sogg.<br />

Conv.<br />

PROV.<br />

AL 3 351.166 81% 145 76% 4 276.082 64% 145 76% 4 368.189 85% 141 74%<br />

AT 1 201.219 99% 115 97% 2 214.572 100% 118 100% 0 132.279 62% 34 29%<br />

BI 1 172.159 97% 78 95% 3 187.490 100% 82 100% 0 88.005 47% 19 23%<br />

CN 5 390.882 71% 189 76% 7 408.512 71% 193 77% 2 476.015 83% 160 64%<br />

NO 3 343.040 100% 88 100% 5 341.141 96% 81 92% 2 297.847 83% 80 91%<br />

TO 14 2.158.360 100% 311 99% 13 2.063.296 92% 255 81% 9 2.168.571 96% 310 98%<br />

VB 3 154.729 97% 71 92% 2 161.615 100% 77 100% 3 160.552 99% 77 99%<br />

VC 3 170.884 98% 80 93% 4 170.058 96% 79 92% 1 114.568 65% 35 41%<br />

Totale 34 3.942.439 91% 1.077 89% 40 3.822.766 88% 1.030 85% 21 3.806.026 87% 855 71%<br />

11<br />

ACCIAIO - CNA ALLUMINIO - CIAL LEGNO – RILEGNO<br />

%<br />

Comuni<br />

serviti<br />

N° Comuni<br />

serviti<br />

% Popolazione<br />

coperta<br />

N° Abitanti<br />

coperti<br />

N° Sogg.<br />

Conv.<br />

% Comuni<br />

serviti<br />

N° Comuni<br />

serviti<br />

% Popolazione<br />

coperta<br />

N° Abitanti<br />

coperti<br />

N° Sogg.<br />

Conv.<br />

% Comuni<br />

serviti<br />

N° Comuni<br />

serviti<br />

% Popolazione<br />

coperta<br />

N° Abitanti<br />

coperti<br />

N° Sogg.<br />

Conv.<br />

PROV.<br />

AL 3 325.242 75% 137 72% 2 293.195 68% 116 61% 4 357.636 83% 145 76%<br />

AT 1 208.532 97% 114 97% 1 206.078 96% 115 97% 1 210.650 98% 116 98%<br />

BI 0 26.231 14% 11 13% 0 1.108 1% 2 2% 1 187.619 100% 82 100%<br />

CN 6 543.575 95% 233 95% 2 230.987 40% 119 48% 3 365.180 64% 183 73%<br />

NO 3 354.260 100% 87 99% 0 189.511 53% 35 40% 3 355.354 100% 88 100%<br />

TO 8 1.843.490 82% 206 65% 4 732.871 33% 172 55% 10 2.114.916 94% 257 82%<br />

VB 3 105.504 65% 43 56% 1 106.985 66% 46 60% 2 106.926 66% 45 58%<br />

VC 3 115.770 65% 49 57% 0 21.277 12% 31 36% 1 8.455 5% 1 1%<br />

Totale 27 3.522.604 81% 884 73% 10 1.782.012 41% 636 53% 25 3.706.736 85% 917 76%


FLUSSO DEI RIFIUTI CARTACEI – 2006<br />

I rifi uti cellulosici, dopo la raccolta differenziata, vengono conferiti ad aziende, di<br />

seguito indicate <strong>come</strong> “piattaforme”, nelle quali pos<strong>sono</strong> essere o solamente stoccati,<br />

in attesa della successiva destinazione, oppure separati dai materiali estranei,<br />

erroneamente conferiti dai cittadini, e suddivisi in giornalame ed imballaggi destinati<br />

alle cartiere specializzate nel loro riciclo (non avviene recupero energetico, ma solo<br />

di materia e quindi si parla di riciclo).<br />

Il materiale lavorato in uscita dalle piattaforme, se adeguatamente selezionato, non<br />

è più un rifi uto ma viene denominato “materia prima secondaria” (MPS) e quindi<br />

diventa una risorsa vera e propria per le cartiere destinatarie.<br />

In alcuni casi, se la vicinanza lo rende conveniente, il rifi uto cartaceo viene conferito<br />

dai raccoglitori direttamente alle cartiere che provvedono alle operazioni di pulizia<br />

e selezione.<br />

Presso le cartiere, i rifi uti cellulosici o mps vengono ulteriormente ripuliti ed immessi<br />

nel ciclo produttivo, che prevede che siano mescolati con fi bra vergine in percentuali<br />

diverse a seconda del prodotto che deve essere realizzato.<br />

Tabella 1<br />

Rifi uti cartacei <strong>raccolti</strong> dal servizio pubblico nel 2006, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il riciclo.<br />

PROV<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

1 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Provincia di Alessandria è pari a 18.394 t, ovvero 42 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

2 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Provincia di Cuneo è pari a 28.417 t, ovvero 50 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

13<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab anno<br />

recuperati<br />

% recupero<br />

AL 435.774 17.640 1 40,5 16.758 38,5 95%<br />

AT 210.644 12.577 59,7 11.523 54,7 92%<br />

BI 186.938 10.113 54,1 9.723 52,0 96%<br />

CN 573.613 24.318 2 42,4 23.451 40,9 96%<br />

NO 357.688 23.713 66,3 22.441 62,7 95%<br />

TO 2.249.826 131.879 58,6 127.701 56,8 97%<br />

VB 161.640 10.466 64,7 9.924 61,4 95%<br />

VC 176.705 6.432 36,4 6.361 36,0 99%<br />

Reg. Piemonte<br />

2006<br />

Reg. Piemonte<br />

2005<br />

Reg. Piemonte<br />

2004<br />

4.352.828 237.139 54,5 227.882 52,4 96%<br />

4.341.733 219.236 50,5 201.316 46,4 92%<br />

4.330.172 191.861 44,3 188.022 43,4 98%


Il quantitativo di rifi uto cartaceo raccolto dal servizio pubblico nel 2006 in Piemonte,<br />

per il quale è stato possibile verifi care l’effettivo avvio a riciclo, è pari a 237.139 ton.<br />

Di questo il 4% era costituito da materiali estranei riscontrati dagli operatori del<br />

ciclo del recupero della carta nelle fasi di selezione e pulizia, e quindi <strong>sono</strong> state<br />

effettivamente riciclate 227.930 ton (tabella 1).<br />

Dall’analisi dei MUD dei rifi uti urbani del 2006 <strong>sono</strong> state riscontrate 241.990 ton di<br />

rifi uti cartacei <strong>raccolti</strong>, ma per circa 4.000 ton non è stato possibile verifi care l’avvio<br />

a recupero da parte delle piattaforme di selezione, in quanto alcune aziende non hanno<br />

fornito informazioni sui successivi destinatari e sui materiali estranei riscontrati.<br />

A livello regionale, rispetto ai dati relativi ai rifi uti cartacei <strong>raccolti</strong> nel 2004 e nel 2005,<br />

si evidenzia l’incremento del quantitativo pro capite raccolto e riciclato (+10,2 kg/ab/a<br />

<strong>raccolti</strong> e +9 kg/ab/a riciclati rispetto al 2004). Si ritiene che l’aumento del quantitativo<br />

raccolto e riciclato sia imputabile principalmente al passaggio alla raccolta “porta a<br />

porta” in molti Comuni piemontesi, mentre la variazione della percentuale di recupero<br />

è da imputare sia ad un miglioramento della qualità del rifi uto raccolto ma anche a<br />

perfezionamenti nella metodologia di acquisizione dei dati.<br />

Per quel che riguarda l’utilizzo di carta da macero, in Italia esiste, potenzialmente, un buon margine di incremento<br />

in particolare per il settore delle carte grafi che e delle carte per usi igienico-sanitari. Il tasso di utilizzo di maceri nella<br />

produzione di carta per uso grafi co è di circa il 12% in Italia, a fronte di circa il 26% della media dei paesi europei,<br />

mentre il tasso di utilizzo nelle carte per usi igienici è inferiore al 20% a fronte di una media europea di circa il 50%. In<br />

Italia, invece, è più elevato il tasso di utilizzo per la produzione di cartone.<br />

Fonte: «Il riciclo ecoeffi ciente» Edizioni Ambiente 2008<br />

La destinazione fi nale del rifi uto cartaceo è costituita per il 99,5% da cartiere, per lo<br />

0,5% da impianti di compostaggio.<br />

La carta e il cartone provenienti da RD urbana piemontese <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> <strong>utilizzati</strong> dalle<br />

cartiere per produrre (fi gura 5):<br />

• carta per cartoni ondulati e scatole (66%): la produzione di carta per produrre lo<br />

strato interno dei cartoni richiede una bassa qualità del macero utilizzato e quindi<br />

la possibilità di utilizzare quello proveniente da raccolta differenziata urbana al<br />

100%; la produzione di carta per cartoncino patinato prevede l’utilizzo di macero<br />

proveniente da raccolta differenziata urbana in percentuale variabile dal 35% al<br />

70% in base alla qualità che si deve ottenere;<br />

• carta da giornale (14%): la percentuale di utilizzo del macero da raccolta<br />

differenziata arriva anche al 100%, in relazione al grado di bianco che viene<br />

richiesto;<br />

• cartone per anime e tubi (19%) <strong>come</strong> supporto di avvolgimento di altri beni<br />

14


(carta, plastica, imballaggi fl essibili, nastri adesivi, tessili): la percentuale di utilizzo<br />

del macero da raccolta differenziata varia dal 70% al 100%, in base alla qualità del<br />

prodotto che deve essere ottenuto.<br />

Figura 5<br />

Caratteristica fondamentale del fl usso del recupero di carta e cartone è la proprietà<br />

di tale circuito di essere “a catena chiusa”. Ciò signifi ca che i nuovi beni di consumo<br />

che vengono prodotti dal materiale riciclato, ovvero nuovamente carta e cartone, a<br />

fi ne vita, saranno nuovamente rifi uti che alimenteranno lo stesso ciclo.<br />

In realtà però, nonostante la ciclicità del sistema, non va trascurato che, differentemente<br />

da altri materiali, che pos<strong>sono</strong> essere riciclati infi nite volte, la lavorazione della carta<br />

da macero comporta ogni volta una perdita di fi bre.<br />

Tenuto conto, pertanto, del progressivo deterioramento delle prestazioni determinato<br />

dal riciclo, la stessa carta da macero può essere riutilizzata per un numero limitato<br />

di volte (circa 7).<br />

Come anticipato, la carta da macero perde progressivamente le caratteristiche<br />

di resistenza meccanica e possiede requisiti prestazionali via via minori. Come<br />

conseguenza è possibile individuare un “percorso a cascata che consente di passare<br />

dalla carta per usi grafi ci di alta qualità, o dalla carta kraft, che presenta forti resistenze<br />

allo strappo, alla carta da giornali, al cartoncino per alimenti secchi (pasta o biscotti),<br />

al cartone ondulato, fi no al vassoio per uova, frutta o verdura che <strong>sono</strong> prodotti con<br />

l’utilizzo di fi bre pressate che hanno perso ormai gran parte della loro consistenza.<br />

15


Le cartiere <strong>sono</strong> impianti industriali nei quali si producono carta e cartone.<br />

La carta è sostanzialmente una sottile pellicola composta da cellulosa e additivi che si ottiene facendo fi ltrare<br />

attraverso un telo permeabile una miscela di acqua e cellulosa e poi pressando con una serie di rulli ed essicando il<br />

prodotto così ottenuto. Le fi bre che derivino da materie vergine o da carta da macero vengono gettate in una grande<br />

vasca piena di acqua di un apposito macchinario chiamato pulper che ha la funzione di separare tra loro le fi bre<br />

mediante potenti pale rotanti che creano un moto vorticoso che provoca lo sfaldamento del material introdotto<br />

riducendolo in fi bre elementari.<br />

Il prodotto fi nale è una poltiglia di fi bre in sospensione acquosa al 2-4 % il che signifi ca che per ogni parte di fi bra<br />

ce ne <strong>sono</strong> fi no a 98 di acqua. I diversi mix di materie vergini e carta da macero che si immettono nel pulper variano<br />

a seconda delle diverse tipologia di carta che si vogliono ottenere. In certi casi <strong>come</strong> per alcune carte e cartoni per<br />

imballaggio (<strong>come</strong> il cartone ondulato) si può utilizzare anche solo macero senza ricorrere a fi bre vergini.<br />

Dopo lo spappolamento, la carta da macero è sottoposta a trattamenti specifi ci che eliminano l’inchiostro e le impurità<br />

grossolane. A questa miscela di acqua e fi bra viene aggiunta una quantità proporzionale di additivi a seconda della<br />

resistenza che si vuol dare al prodotto. Alcuni tipi di carta <strong>sono</strong> composti da diversi strati ciascuno dei quali viene<br />

prodotto nel modo appena esposto. Cartone e cartoncino vengono prodotti nello stesso modo solo dando alla<br />

pellicola uno spessore maggiore che vengono accoppiati prima dell’essicamento. L’impasto diluito esce da una cassa<br />

di affl usso perde la maggiore parte della sua acqua per scolamento ed attraverso la tela della macchina continua sulla<br />

quale si forma il foglio. Questo è trasportato attraverso alcune presse che spremono altra acqua ed infi ne riscaldato<br />

nella seccheria fi no all’eliminazione quasi completa dell’acqua residua. Il foglio ottenuto viene avvolto in una bobina<br />

che successivamente verrà tagliata e preparata in diversi formati.<br />

La carta ottenuta ha <strong>come</strong> caratteristica fi siologica una percentuale di umidità pari a circa il 10% del peso.<br />

Le bobine e le carte in formato vengono dalle cartiere consegnate per ulteriori lavorazioni a cartotecniche, scatolifi ci e<br />

sacchettifi ci ad aziende che trasformano la materia prima cartacea in imballaggio o ad ulteriori aziende per lavorazioni<br />

relative ad altri utilizzi.<br />

Fonte: COMIECO<br />

Nella tabella 2 si dettagliano i quantitativi <strong>raccolti</strong> e riciclati per ciascun Consorzio di<br />

Bacino, i centri di selezione/stoccaggio e i riciclatori fi nali.<br />

16


Tabella 2<br />

Flusso dei rifi uti cartacei dettagliato per Consorzio di Bacino – anno 2006.<br />

PROV<br />

ALESSANDRIA<br />

ASTI<br />

BIELLA<br />

CUNEO<br />

Consorzio di<br />

Bacino<br />

Consorzio<br />

Alessandrino<br />

CCR<br />

Consorzio<br />

Casalese<br />

CSR<br />

Consorzio<br />

Ovadese<br />

CBRA<br />

Consorzio<br />

Astigiano<br />

COSRAB<br />

Consorzio<br />

Biellese<br />

ACEM<br />

Consorzio<br />

Monregalese<br />

CEC<br />

Consorzio<br />

Cuneese<br />

COABSER<br />

Consorzio<br />

Albese<br />

Braidese<br />

CSEA<br />

Consorzio<br />

Saluzzese<br />

Residenti<br />

2006<br />

Ton<br />

raccolte<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

Centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

149.314 7.669 3 51,4 ARAL spa (AL)<br />

76.347 2.937 38,5 COSMO spa (AL)<br />

3 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal Consorzio Alessandrino è pari a 8058 t, ovvero 54 kg/ab/anno. Per il quantitativo<br />

mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.<br />

4 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal CSR è pari a 7399 t, ovvero 35 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante non è<br />

stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.<br />

5 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal ACEM è pari a 4340 t, ovvero 46 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante non<br />

è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.<br />

6 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal COABSER è pari a 8796 t, ovvero 54 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante<br />

non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.<br />

17<br />

Recuperatori<br />

CARTIERA BORMIDA spa (SV)<br />

PKARTON spa (CN)<br />

NINE DRAGONS PAPER INDUSTRIES CO.LTD<br />

(CHINA)<br />

CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL)<br />

IMP. COMPOSTAGGIO - ARAL (AL)<br />

A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO spa<br />

(VA)<br />

MONDI CARTONSTRONG srl (MI)<br />

SACCHETTIFICIO CARTIERA BONINO sas<br />

(TO)<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recuperati<br />

%<br />

REC<br />

7.439 49,8 97%<br />

2.708 35,5 92%<br />

210.113 7.034 4 33,5 SRT spa (AL) CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL) 6.611 31,5 94%<br />

210.644 12.577 59,7<br />

186.938 10.113 54,1<br />

94.679 4.238 5 44,8<br />

GAIA spa (AT)<br />

F.LLI SCARAMPI snc<br />

(AT)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

F.G. RICICLAGGI srl (SV)<br />

BENASSI srl (CN)<br />

S.E.A.B. spa (BI)<br />

BERGADANO sas (BI)<br />

L.P.R.2000 srl (CN)<br />

CARTAFIN snc (CN)<br />

F.G. RICICLAGGI srl (SV)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

159.139 7.860 49,4 CARTAFIN snc (CN)<br />

163.255 4.798 6 29,4<br />

BENASSI srl (CN)<br />

SISEA srl (CN)<br />

156.540 7.422 47,4 CARTAFIN snc (CN)<br />

PKARTON spa (CN)<br />

CARTIERA DI CADIDAVID srl (VR)<br />

IND. CARTARIA PIERETTI spa (LU)<br />

CARTIERE MODESTO CARDELLA spa (LU)<br />

CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL)<br />

CARTIERA BORMIDA spa (SV)<br />

CARTIERA FORNACI spa (VA)<br />

CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO)<br />

CARTIERE SACI spa (VR)<br />

CARTIERA BORMIDA spa (SV)<br />

PKARTON spa (CN)<br />

CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL)<br />

CARTIERE MODESTO CARDELLA spa (LU)<br />

CARTIERA DI VOGHERA srl (PV)<br />

CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO)<br />

PKARTON spa (CN)<br />

IND. CARTIERA PIERETTI spa (LU)<br />

CARTIERA BORMIDA spa (SV)<br />

CARTIERA ICC spa (VR)<br />

CARTIERA BORMIDA spa (SV)<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO)<br />

PKARTON spa (CN)<br />

11.523 54,7 92%<br />

9.723 52,0 96%<br />

4.166 44,0 98%<br />

7.583 47,7 96%<br />

4.651 28,5 97%<br />

7.051 45,0 95%


PROV<br />

NOVARA<br />

TORINO<br />

Consorzio di<br />

Bacino<br />

CBBN<br />

Consorzio<br />

Basso Novarese<br />

Residenti<br />

2006<br />

Ton<br />

raccolte<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

211.767 15.114 71,4<br />

CMN<br />

Consorzio<br />

Medio Novarese<br />

145.921 8.599 58,9<br />

ACEA<br />

Consorzio<br />

Pinerolese<br />

CCS<br />

Consorzio<br />

Chierese<br />

COVAR 14<br />

Consorzio<br />

Torino Sud<br />

CADOS<br />

Consorzio<br />

Dora-Sangone<br />

BACINO 16<br />

Consorzio<br />

Torino Nord<br />

CISA<br />

Consorzio<br />

Ciriecese<br />

CCA<br />

Consorzio<br />

Canavesano<br />

146.956 5.783 39,4<br />

117.255 6.564 56,0<br />

250.009 16.964 67,9<br />

303.743 17.671 58,2<br />

249.118 10.313 41,4<br />

94.369 3.774 40,0<br />

187.807 11.957 63,7<br />

Centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

ASSA spa (NO)<br />

RENO DE MEDICI<br />

spa (MI)<br />

S.K.M. snc (NO)<br />

F.LLI GARGIULO sas<br />

(NO)<br />

COOP. SOCIALE RISOR-<br />

SE srl (VB)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

CARTIERE ENRICO<br />

CASSINA snc (TO)<br />

EFFE ERRE DI FIORASO<br />

RECUPERI snc (TO)<br />

C.M.T. AMBIENTE<br />

srl (TO)<br />

CARTAMACERO sas<br />

(TO)<br />

C.M.T. spa (TO)<br />

CARTAMACERO sas<br />

(TO)<br />

ITALMACERI srl (TO)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

TURIN CARTA srl (TO)<br />

CA.MA. Snc (TO)<br />

CARTAMACE<br />

RO sas (TO)<br />

ITALMACERI srl (TO)<br />

A.S.A. (TO)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

18<br />

Recuperatori<br />

RENO DE MEDICI spa (MI)<br />

CARTIERA DI VOGHERA srl (PV)<br />

CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL)<br />

CARTIERA PIERETTI spa (LU)<br />

RENO DE MEDICI spa (BL)<br />

BORMIO spa (CO)<br />

CARTIERA OLONA sas (VA)<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO)<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recuperati<br />

%<br />

REC<br />

13.975 66,0 92%<br />

8.466 58,0 98%<br />

CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) 5.670 38,6 98%<br />

PKARTON spa (CN)<br />

CARTIERA BORMIDA spa (SV)<br />

CARTIERA DI VOGHERA srl (PV)<br />

CARTONIFICIO SANDRESCHI srl (LU)<br />

CARTIERA DI CADIDAVID srl (VR)<br />

CARTIERA DI COLOGNO spa (MI)<br />

BORMIO spa (CO)<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO)<br />

BURGO GROUP spa (MN)<br />

CARTIERA DI COLOGNO spa (MI)<br />

CARTIERA DI CADIDAVID srl (VR)<br />

BORMIO spa (CO)<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO)<br />

BURGO GROUP spa (MN)<br />

SCA PACKAGING ITALIA spa (LU)<br />

5.963 50,9 91%<br />

15.996 64,0 94%<br />

16.830 55,4 95%<br />

9.817 39,4 95%<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO) 3.692 39,1 98%<br />

BURGO GROUP spa (MN)<br />

SCA PACKAGING ITALIA spa (LU)<br />

BORMIO spa (CO)<br />

CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL)<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO)<br />

ADDA ONDULATI spa (LC)<br />

CARTIERA OLONA sas (VA)<br />

CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO)<br />

11.581 61,7 97%


PROV<br />

TORINO<br />

VERBANIA<br />

VERCELLI<br />

Consorzio di<br />

Bacino<br />

BACINO 18<br />

Consorzio<br />

Città di Torino<br />

COBVCO<br />

Consorzio<br />

Verbanese<br />

COBVO<br />

Consorzio<br />

Valle Ossola<br />

COVEVAR<br />

Consorzio<br />

Vercellese<br />

Residenti<br />

2006<br />

Ton<br />

raccolte<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

900.569 58.854 65,4<br />

108.293 7.831 72,3<br />

Centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

C.M.T. spa (TO)<br />

CARTAMACERO sas (TO<br />

ITALMACERI srl (TO)<br />

PUBLIREC srl (TO)<br />

CON.SER.VCO spa (VB)<br />

F.LLI GARGIULO sas (NO)<br />

19<br />

Recuperatori<br />

BURGO GROUP spa (MN)<br />

CARTIERE MODESTO CARDELLA spa (LU)<br />

CARTIERA DELL’ADDA spa (LC)<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO)<br />

SCA PACKAGING ITALIA spa (LU)<br />

CARTIERA DI CADIDAVID srl (VR)<br />

MONDI CARTONSTRONG srl (MI)<br />

CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL)<br />

CARTIERA FORNACI spa (VA)<br />

RENO DE MEDICI spa (BL)<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recuperati<br />

%<br />

REC<br />

58.152 64,6 99%<br />

7.472 69,0 95%<br />

53.347 2.635 49,4 VALLE OSSOLA spa (VB) CARTIERA FORNACI spa (VA) 2.452 46,0 93%<br />

176.705 6.432 36,4<br />

ANDREONI MARCELLO<br />

sas (MI)<br />

BERGADANO sas (BI)<br />

COMUNITA’<br />

MONTANA VALSESIA<br />

- C.M.R. - CENTRO<br />

MULTIRACCOLTA (VC)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

IND. CARTARIA PIERETTI spa (LU)<br />

CARTIERA FORNACI spa (VA)<br />

A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO spa (VA)<br />

MONDI CARTONSTRONG srl (MI)<br />

DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO)<br />

ADDA ONDULATI spa (LC)<br />

BORMIO spa (CO)<br />

CARTIERA OLONA sas (VA)<br />

CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO)<br />

6.361 36,0 99%<br />

REG. PIEMONTE 4.352.828 237.139 7 54,5 227.882 52,4 96%<br />

7 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Regione Piemonte è pari a 241.990 t, ovvero 55 kg/ab/anno. Per il quantitativo<br />

mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.


DESTINAZIONE DEI RIFIUTI CARTACEI<br />

RACCOLTI IN PIEMONTE NEL 2006<br />

4<br />

9-10<br />

13<br />

11<br />

8<br />

3<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN PIEMONTE<br />

16-17<br />

14<br />

15<br />

5<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN ITALIA<br />

1<br />

12<br />

6<br />

2 3<br />

5<br />

4<br />

6<br />

19<br />

7<br />

18<br />

2<br />

21<br />

1<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

REC<br />

96%<br />

Cartiera Di Bosco Marengo Spa (Al)<br />

Imp. Compostaggio - Aral (Al)<br />

Pkarton Spa (Cn)<br />

Cartiere Enrico Cassina Snc (To)<br />

Demolli Industria Cartaria Spa (To)<br />

Sacchettifi cio Cartiera Bonino Sas (To)<br />

1. Bormio Spa (Co)<br />

2. Adda Ondulati Spa (Lc)<br />

3. Cartiera Dell’adda Spa (Lc)<br />

4. Cartiera Pieretti Spa (Lu)<br />

5. Cartiere Modesto Cardella Spa (Lu)<br />

6. Cartonifi cio Sandreschi Srl (Lu)<br />

7. Ind. Cartaria Pieretti Spa (Lu)<br />

8. Sca Packaging Italia Spa (Lu)<br />

9. Cartiera Di Cologno Spa (Mi)<br />

10. Mondi Cartonstrong Srl (Mi)<br />

11. Reno De Medici Spa (Mi)<br />

12. Burgo Group Spa (Mn)<br />

13. Cartiera Di Voghera Srl (Pv)<br />

14. Cartiera Bormida Spa (Sv)<br />

15. Merati & C. Cartiera Di Laveno Spa (Va)<br />

16. Cartiera Fornaci Spa (Va)<br />

17. Cartiera Olona Sas (Va)<br />

18. Cartiera Di Cadidavid Srl (Vr)<br />

19. Cartiere Saci Spa (Vr)<br />

20. Nine Dragons Paper Industries Co.Ltd (China)


APPROFONDIMENTO:<br />

Cost-Benefit Analys sulla Rd della Carta<br />

Fonte Comieco<br />

Attraverso la metodologia della Cost-Benefi t Analysis abbiamo stimato il saldo netto<br />

dei benefi ci dell’aver raccolto in modo differenziato, dal 1999 al 2007, oltre 17,1<br />

milioni di tonnellate di carta e cartone: tale valore è pari a circa 1,6 miliardi di euro.<br />

Il dato comprende:<br />

• gli aspetti economici, cioè i costi (o mancati benefi ci) e i benefi ci (o mancati costi)<br />

connessi alla realizzazione del sistema di raccolta-riciclo della carta e cartone;<br />

• gli effetti ambientali, mediante la monetizzazione dei costi (mancati benefi ci) e dei<br />

benefi ci (mancati costi) ambientali legati al sistema di raccolta-riciclo della carta<br />

e cartone;<br />

• le ricadute socio-economiche, attraverso la stima monetaria del maggiore o minore<br />

indotto legato alla raccolta-riciclo della carta e cartone.<br />

Ricordiamo che l’analisi si fonda su valutazioni differenziali basate su ipotesi di<br />

differenti scenari:<br />

• lo scenario di base: qui è quello “storico”, del sistema di raccolta-riciclo della carta<br />

e del cartone attuato nei vari anni a seguito della nascita del consorzio Comieco,<br />

tra il 1999 e il 2007.<br />

• lo scenario alternativo: ipotizza l’assenza dell’intero sistema di raccolta differenziata<br />

della carta e del cartone; i volumi “storicamente” gestiti in modo differenziato <strong>sono</strong><br />

in astratto avviati a smaltimento insieme ai rifi uti solidi urbani.<br />

Gli effetti rilevanti riguardano le seguenti categorie logiche:<br />

• i costi dello scenario storico che si sarebbero potuti evitare;<br />

• i benefi ci dello scenario storico che si sarebbero persi con lo scenario alternativo;<br />

• i costi dello scenario alternativo che si <strong>sono</strong> evitati con lo scenario storico.<br />

Passiamo brevemente in rassegna le voci considerate.<br />

Voci di costo<br />

Costo differenziale raccolta differenziata:<br />

la voce riporta il maggior costo del fare la raccolta differenziata di carta e cartone<br />

rispetto a quello della raccolta indifferenziata di volumi equivalenti negli anni. La<br />

fonte dei dati è “La valutazione dei costi di gestione del servizio di igiene urbana<br />

in Italia” (Rapporti dell’APAT-ONR). Il costo è la media delle rilevazioni annue.<br />

23


Costo da mancata generazione energetica: la voce rappresenta la monetizzazione<br />

dell’energia che si sarebbe potuta generare tramite la termovalorizzazione dei<br />

volumi di raccolta differenziata di carta e cartone annualmente intercettati.<br />

In base alla quota di rifi uti complessivamente termovalorizzati all’anno (dati APAT)<br />

si stima che dal 1999 al 2007 non siano state trattate circa 1,8 milioni di tonnellate<br />

di carta e cartone, con una mancata produzione di energia di circa 1.400 GWh circa.<br />

La monetizzazione avviene al costo medio annuo all’ingrosso del GWh.<br />

Voci di benefi cio<br />

Benefi ci ambientali per emissioni evitate:<br />

evidenzia i benefi ci sull’ambiente della raccolta differenziata per la diminuzione<br />

delle emissioni di CO2, dovute al minor ricorso a materie prime vergini e all’evitato<br />

smaltimento, al netto, però, delle emissioni per la raccolta differenziata.<br />

Il dato di emissioni evitate alla tonnellata di carta raccolta in modo differenziato<br />

deriva da analisi relative al ciclo completo della raccolta e della selezione di carta e<br />

cartoni effettuate da Comico (Comieco-AmbienteItalia), da cui risulta un benefi cio<br />

effettivo pari a 1.308 kg di CO2 evitata per ton, così calcolato: CO2 per attività di<br />

raccolta e selezione (+ 32kg/t) - CO2 evitata da riciclo (-210 kg/t) - CO2 evitata da<br />

smaltimento diverso (-1.130 kg/t) = -1.308 kg CO2 per ton di carta a riciclo.<br />

Benefi ci economici da mancato smaltimento<br />

Abbiamo calcolato i minori costi per l’evitato smaltimento delle 17,1 milioni di<br />

tonnellate di carta che dal 1999 al 2007 <strong>sono</strong> state avviate a riciclo e non smaltite.<br />

I costi evitati <strong>sono</strong> stimati in proporzione alla percentuale annua di utilizzo di<br />

ciascun possibile sistema di waste management: discarica, compostaggio,<br />

termovalorizzazione, biostabilizzazione e produzione CDR.<br />

Valore della materia prima generata: si tratta della valorizzazione monetaria dei<br />

maceri generati tramite la raccolta differenziata sulla base dell’andamento annuo<br />

del listino della tipologia 1.01 (fonte CCIAA).<br />

Benefi cio sociale per occupazione generata:<br />

L’attivazione delle raccolta differenziata genera posti di lavoro, che vengono calcolati<br />

con riferimento al numero di addetti teoricamente necessari per realizzare la raccolta<br />

differenziata negli anni, tramite la stima del monte ore necessario. La monetizzazione<br />

è al salario lordo degli addetti all’igiene urbana.<br />

Tutte le voci, per ragioni di omogeneità, <strong>sono</strong> state calcolate in modo analogo agli<br />

studi precedenti.<br />

24


valori in euro worst value fair value best value<br />

Voci di costo<br />

Costo differenziale raccolta differenziata -426.370.295 -347.346.242 -277.397.541<br />

Costo da mancata generazione energetica -86.080.858 -86.080.858 -86.080.858<br />

Totale costi -512.451.153 -433.427.100 -363.478.399<br />

Voci di benefi cio<br />

Benefi ci ambientali per emissioni evitate 375.940.186 495.031.136 605.903.329<br />

Benefi ci economici da mancato smaltimento 768.211.360 795.192.786 1.037.314.854<br />

Valore della materia prima generata 323.888.531 365.569.541 416.201.976<br />

Benefi cio sociale per occupazione generata 363.992.569 363.992.569 363.992.569<br />

Totale Benefi ci 1.832.032.646 2.019.786.032 2.423.412.727<br />

Benefi cio netto 1.319.581.493 1.586.358.932 2.059.934.328<br />

FOCUS<br />

L’analisi evidenzia benefi ci netti per circa 1,6 miliardi di euro. Tale risultato<br />

emerge dal confronto tra costi per circa 430 milioni di euro e benefi ci per circa<br />

2.020 milioni di euro.<br />

Il fair value si colloca in un range compreso tra 1,3 e 2,1 miliardi di euro.<br />

25


FLUSSO DEI RIFIUTI VETROSI – 2006<br />

Il rifi uto vetroso raccolto è inviato presso i centri di trattamento dove avviene la<br />

separazione del vetro dai materiali indesiderati. Tale operazione è necessaria o perché<br />

il rifi uto viene raccolto congiuntamente ad altri materiali (raccolta multimateriale) o<br />

a causa di conferimenti impropri.<br />

Il materiale vetroso così ripulito è denominato “pronto al forno” ovvero vetro grezzo che<br />

ha subito il trattamento necessario per renderlo idoneo per la produzione in vetreria.<br />

Tabella 3<br />

Rifi uti vetrosi <strong>raccolti</strong> nel 2006 dal servizio pubblico, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il riciclo.<br />

PROV Residenti 2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

8 Il rifiuto vetroso effettivamente raccolto in provincia del VCO è pari a 8.499 t, ovvero 53 kg/ab/anno. Per il quantitativo<br />

mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.<br />

9 Il rifiuto vetroso effettivamente raccolto in Regione Piemonte è pari a 121.678 t, ovvero 28 kg/ab/anno. Per il quantitativo<br />

mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.<br />

27<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab anno<br />

recuperati<br />

%<br />

recupero<br />

AL 435.774 9.086 20,9 8.117 18,6 92%<br />

AT 210.644 8.242 39,1 7.390 35,1 90%<br />

BI 186.938 5.237 28,0 4.939 26,4 89%<br />

CN 573.613 17.248 30,1 15.787 27,5 94%<br />

NO 357.688 15.720 43,9 14.669 41,0 93%<br />

TO 2.249.826 54.214 24,1 50.333 22,4 92%<br />

VB 161.640 8.385 8 51,9 7.999 49,5 95%<br />

VC 176.705 3.434 19,4 3.202 18,1 92%<br />

Reg. Piemonte 2006 4.352.828 121.565 9<br />

27,9 112.436 25,8 92%<br />

Reg. Piemonte 2005 4.341.733 117.205 27,0 106.255 24,5 91%<br />

Reg. Piemonte 2004 4.330.172 105.549 24,4 90.572 20,9 86%<br />

Il quantitativo di rifi uto vetroso raccolto dal servizio pubblico nel 2006 in Piemonte,<br />

per il quale è stato possibile verifi care l’effettivo avvio a riciclo, è pari a 121.565 ton,<br />

e di queste <strong>sono</strong> state riciclate 112.435 ton, ovvero Il 92% (tabella 3).<br />

La quota mancante, pari all’8%, è costituita per il 6% (variabile tra il 2% e il 12%) da<br />

materiali estranei non idonei al recupero, riscontrati dagli impianti di selezione, e<br />

per il 2% da metalli avviati a recupero.


Mediamente circa l’84% del vetro recuperato è destinato alle vetrerie per la<br />

produzione di vetro cavo (bottiglie), mentre il restante 16% viene recuperato presso<br />

le industrie della ceramica e del laterizio. (Figura 6)<br />

Figura 6<br />

Dall’analisi dei MUD de rifi uti urbani del 2006 <strong>sono</strong> state riscontrate 121.678 ton<br />

di rifi uti vetrosi <strong>raccolti</strong>, ma per circa 110 ton non è stato possibile verifi care l’avvio a<br />

recupero da parte delle piattaforme di selezione, in quanto alcune aziende non<br />

hanno fornito informazioni sui successivi destinatari e sui materiali estranei<br />

riscontrati.<br />

A livello regionale, rispetto ai dati relativi ai rifi uti vetrosi <strong>raccolti</strong> nel 2004 e nel 2005,<br />

si evidenzia l’incremento del quantitativo pro capite raccolto e riciclato (+3,5 kg/<br />

ab/a <strong>raccolti</strong> e +4,9 kg/ab/a riciclati rispetto al 2004). Si ritiene che l’aumento del<br />

quantitativo raccolto sia imputabile principalmente al passaggio alla raccolta “porta<br />

a porta” in molti Comuni piemontesi, mentre l’aumento del quantitativo riciclato è<br />

dovuto anche al miglioramento tecnologico (rispetto al 2004) per il recupero del<br />

vetro fi ne presso aziende specializzate, che riescono ad estrarre ancora vetro da inviare<br />

alle vetrerie, polvere di vetro adatta all’industria della ceramica e vetro fi nissimo che<br />

può essere usato nell’industria del laterizio.<br />

Non tutti i vetri colorati <strong>sono</strong> compatibili con l’ottenimento di vetro nuovo di una<br />

determinata colorazione, a causa degli svariati ossidi metallici in essi presenti. Così<br />

per la produzione di bottiglie verdi il rottame vetroso può essere reimpiegato fi no a<br />

percentuali dell’80-85%, mentre per le bottiglie giallo/marrone la percentuale scende<br />

e varia tra il 20% e il 45%. La produzione di vetro bianco richiede <strong>come</strong> materiale di<br />

28


partenza solo vetro bianco (<strong>come</strong> i rifi uti vetrosi derivanti dalle strutture sanitarie<br />

quali i fl aconi per soluzioni) e non è possibile quindi utilizzare quello proveniente<br />

dai rifi uti urbani.<br />

Il vetro da riciclo di provenienza nazionale è utilizzato per il 64% nella produzione di vetro verde, per il 33% nella<br />

produzione del cosiddetto “mezzo bianco” e solo per il 3% nella produzione di vetro bianco<br />

Fonte: «Il riciclo ecoeffi ciente» Edizioni Ambiente 2008<br />

Nella tabella 4 si dettagliano i quantitativi <strong>raccolti</strong> e riciclati per ciascun Consorzio<br />

di Bacino, i centri di selezione/stoccaggio ed i riciclatori (vetrerie, industrie della<br />

ceramica e laterizi).<br />

29


Tabella 4<br />

Flusso dei rifi uti vetrosi dettagliato per Consorzio di Bacino – anno 2006.<br />

PROV<br />

ALESSANDRIA<br />

ASTI<br />

BIELLA<br />

CUNEO<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

Consorzio<br />

Alessandrino<br />

CCR<br />

Consorzio<br />

Casalese<br />

CSR<br />

Consorzio<br />

Ovadese<br />

CBRA<br />

Consorzio<br />

Astigiano<br />

COSRAB<br />

Consorzio<br />

Biellese<br />

ACEM<br />

Consorzio<br />

Monregalese<br />

CEC<br />

Consorzio<br />

Cuneese<br />

COABSER<br />

Consorzio<br />

Albese Braidese<br />

CSEA<br />

Consorzio<br />

Saluzzese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

149.314 3.814 25,5<br />

76.347 1.807 23,7<br />

210.113 3.464 16,5<br />

210.644 8.242 39,1<br />

186.938 5.237 28,0<br />

94.679 3.072 32,4<br />

159.139 4.426 27,8<br />

163.255 5.318 32,6<br />

156.540 4.432 28,3<br />

CENTRO DI SELEZIONE<br />

STOCCAGGIO<br />

ECOLVETRO srl (SV)<br />

RE VETRO srl (GE)<br />

TECNORECUPERI srl (VA)<br />

ZANOTTI VETRO srl (AL)<br />

MMG 2 srl (VC)<br />

MMG snc (VC)<br />

SASIL spa (BI)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

ZANOTTI VETRO srl (AL)<br />

ECOLVETRO srl (SV)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

TECNORECUPERI srl (VA)<br />

RE VETRO srl (GE)<br />

ZANOTTI VETRO srl (AL)<br />

MMG 2 srl (VC)<br />

MMG snc (VC)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOLVETRO srl (SV)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

TECNORECUPERI srl (VA)<br />

ZANOTTI VETRO srl (AL)<br />

MMG 2 srl (VC)<br />

MMG snc (VC)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

TECNORECUPERI srl (VA)<br />

MMG 2 srl (VC)<br />

MMG snc (VC)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

ECOLVETRO srl (SV)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOLVETRO srl (SV)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

30<br />

RECUPERATORI<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica<br />

e dei latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa<br />

(AT - MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

O-I Manufacturing Italy spa<br />

(AT - MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI - SV)<br />

Industrie della ceramica<br />

e dei latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa<br />

(AT - MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica<br />

e dei latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI - SV)<br />

Industrie della ceramica<br />

e dei latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI - SV)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI - SV)<br />

Industrie della ceramica<br />

e dei latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI - SV)<br />

Industrie della ceramica<br />

e dei latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI - SV)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

ton kg/ab anno<br />

recuperate recuperati %<br />

rec.<br />

3.413 22,9 89%<br />

1.609 21,1 89%<br />

3.095 14,7 89%<br />

7.390 35,1 90%<br />

4.939 26,4 94%<br />

2.753 29,1 90%<br />

4.116 25,9 93%<br />

4.810 29,5 90%<br />

4.107 26,2 93%


PROV<br />

NOVARA<br />

TORINO<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

CBBN<br />

Consorzio Basso<br />

Novarese<br />

211.767 8.866 41,9<br />

CMN<br />

Consorzio Medio<br />

Novarese<br />

ACEA<br />

Consorzio<br />

Pinerolese<br />

CCS<br />

Consorzio<br />

Chierese<br />

COVAR 14<br />

Consorzio<br />

Torino Sud<br />

145.921 6.854 47,0<br />

146.956 3.320 22,6<br />

117.255 3.963 33,8<br />

250.009 7.421 29,7<br />

CADOS<br />

Consorzio Dora-<br />

Sangone<br />

303.743 9.703 31,9<br />

BACINO 16<br />

Consorzio<br />

Torino Nord<br />

CISA<br />

Consorzio<br />

Ciriecese<br />

CCA<br />

Consorzio<br />

Canavesano<br />

BACINO 18<br />

Consorzio<br />

Città di Torino<br />

249.118 5.651 22,7<br />

94.369 3.043 32,2<br />

187.807 6.034 32,1<br />

900.569 15.078 16,7<br />

CENTRO DI SELEZIONE<br />

STOCCAGGIO<br />

TECNORECUPERI srl (VA)<br />

MMG 2 srl (VC)<br />

MMG snc (VC)<br />

SASIL spa (BI)<br />

MACOGLASS srl (BG)<br />

ZANOTTI VETRO srl (AL)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

ECOLVETRO srl (SV)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

SASIL spa (BI)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

TECNORECUPERI srl (VA)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

MMG 2 srl (VC)<br />

MMG snc (VC)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

SASIL spa (BI)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

BAGNASCO (SV)<br />

SASIL spa (BI)<br />

31<br />

RECUPERATORI<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa<br />

(AT - MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI - SV)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

ton kg/ab anno<br />

recuperate recuperati %<br />

rec.<br />

8.157 38,5 92%<br />

6.513 44,6 95%<br />

3.088 21,0 93%<br />

3.787 32,3 96%<br />

6.903 27,6 93%<br />

9.016 29,7 93%<br />

5.227 21,0 92%<br />

2.677 28,4 88%<br />

5.612 29,9 93%<br />

14.023 15,6 93%


PROV<br />

VERBANIA<br />

VERCELLI<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

COBVCO<br />

Consorzio<br />

Verbanese<br />

COBVO<br />

Consorzio Valle<br />

Ossola<br />

Consorzio<br />

Vercellese<br />

COVEVAR<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

108.293 5.990 10 55,3<br />

CENTRO DI SELEZIONE<br />

STOCCAGGIO<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

MACOGLASS srl (BG)<br />

53.347 2.395 44,9 MACOGLASS srl (BG)<br />

176.705 3.434 19,4<br />

ECOGLASS srl (VI)<br />

EUROVETRO srl (VA)<br />

MACOGLASS srl (BG)<br />

MMG 2 srl (VC)<br />

MMG snc (VC)<br />

SASIL spa (BI)<br />

TECNORECUPERI srl (VA)<br />

32<br />

RECUPERATORI<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)<br />

Industrie della ceramica e dei<br />

latterizi<br />

ton kg/ab anno<br />

recuperate recuperati %<br />

rec.<br />

5.688 52,5 95%<br />

2.311 43,3 97%<br />

3.202 18,1 93%<br />

REG. PIEMONTE 4.352.828 121.565 11 27,9 112.436 25,8 92%<br />

10 Il rifiuto vetroso effettivamente raccolto dal COB VCO è pari a 6.103 t, ovvero 56 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante<br />

non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.<br />

11 Il rifiuto vetroso effettivamente raccolto in Regione Piemonte è pari a 121.678 t, ovvero 28 kg/ab/anno. Per il quantitativo<br />

mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a riciclo.


DESTINAZIONE DEI RIFIUTI VETROSI<br />

RACCOLTI IN PIEMONTE NEL 2006<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN PIEMONTE<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN ITALIA<br />

2<br />

1<br />

3<br />

1<br />

33<br />

1.<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

REC<br />

92%<br />

O-I Manufacturing Italy spa (AT)<br />

O-I Manufacturing Italy spa (MI)<br />

Saint-Gobain Italia spa (SV)<br />

Saint-Gobain Italia spa (VI)


APPROFONDIMENTO:<br />

Il Processo Produttivo: La Vetreria<br />

Fonte Coreve<br />

Le fasi della produzione<br />

La lavorazione industriale del vetro cavo si basa su di una sequenza di passaggi il<br />

cui obiettivo fi nale è la creazione di un nuovo contenitore. Il processo prevede una<br />

prima fase di fusione della miscela di materie prime e rottame di vetro, per ottenere<br />

l’affi namento dei vari elementi coinvolti ed eliminare il formarsi di bolle gassose,<br />

che impediscono la perfetta omogeneizzazione della massa.<br />

Una volta raggiunta la viscosità ideale, si passa alla cosiddetta fase di formatura, in<br />

cui l’oggetto da realizzare viene tagliato e modellato secondo progetto. Quando la<br />

sagomatura è completata, si procede alla solidifi cazione vera e propria, attraverso<br />

operazioni di raffreddamento controllato. Superata poi tutta una serie di ispezioni<br />

qualitative, il prodotto fi nito viene imballato, trasportato e immesso sul mercato.<br />

Sintetizzando, è possibile identifi care le principali fasi della produzione del vetro<br />

in fusione, affi naggio, formatura, raffreddamento e confezionamento, e bisogna<br />

altrettanto ricordare che al tradizionale metodo di lavorazione si affi anca un<br />

lungimirante lavoro di ricerca.<br />

Infatti, nuove sperimentazioni per forme di sviluppo alternative <strong>sono</strong> continuamente<br />

testate allo scopo di ottimizzare e accelerare il processo produttivo della materia vetro.<br />

Stoccaggio, dosaggio e miscelazione delle materie prime<br />

La miscela vetrifi cabile, contenuta in silos, e il rottame di vetro, vengono adeguatamente<br />

dosati, mescolati e introdotti nel forno fusorio per mezzo di nastri trasportatori.<br />

Formazione e affi naggio della pasta vetrosa nel forno fusorio<br />

La fornace, costruita con materiale refrattario in grado di resistere per anni alle elevate<br />

temperature di lavorazione, è alimentata a gas metano nella maggior parte degli<br />

impianti. Autoregolato in tutte le sue funzioni, il forno è attivo 24 ore su 24 ed è<br />

costantemente controllato da monitor e calcolatori di processo, che consentono di<br />

verifi care i parametri di funzionamento e di accertare la corretta vetrifi cazione delle<br />

materie prime.<br />

La pasta vetrosa e il rottame di vetro <strong>sono</strong> continuamente inseriti nel forno fusorio, che<br />

opera a una temperatura di 1500 °C circa e al cui interno avvengono i seguenti processi:<br />

• fusione dei componenti più basso-fondenti<br />

• reazioni chimiche tra gli elementi della miscela<br />

• dissoluzione delle particelle solide nelle fasi liquide formate<br />

35


Segue la fase di affi naggio, in cui si procede alla rimozione delle bolle gassose<br />

per favorire il compattamento della massa vetrosa. Quest’ultima è poi portata<br />

alla temperatura di 1100-1200 °C nei canali di alimentazione delle macchine<br />

foggiatrici, affi nché raggiunga la viscosità ideale per la formazione delle cosiddette<br />

‘gocce’. Il liquido fuso in uscita dal forno entra successivamente in condotti di<br />

condizionamento termico per essere ‘tagliato’ in gocce di dimensione e peso<br />

proporzionali all’oggetto da realizzare. Infi ne, la goccia di vetro incandescente<br />

giunge, per caduta verticale guidata, allo stampo della macchina formatrice.<br />

Formatura dei contenitori<br />

Il procedimento tradizionale di formatura si è evoluto grazie al ‘presso-soffio’,<br />

tecnica in un primo tempo applicata soltanto a contenitori con imboccattura di<br />

grande dimensione e recentemente usata anche per recipienti più elaborati con<br />

imboccatura stretta. In pratica, una volta che la goccia vetrosa incandescente<br />

raggiunge la macchina formatrice inizia la fase di trasformazione. Una tecnologia<br />

che permette di ottenere contenitori più leggeri e con migliori prestazioni<br />

meccaniche.<br />

Ma <strong>come</strong> nasce, per esempio, una bottiglia? La prima fase di questo processo vede<br />

la realizzazione della bocca e del collo dell’oggetto, che si formano introducendo<br />

le gocce di vetro in un stampo, detto ‘abbozzatore’ il quale, colpito da un getto<br />

d’aria compressa, dà origine a una sagoma preliminare. Successivamente, il formato<br />

ancora plasmabile viene ribaltato e trasferito in un’altra matrice dove è fatto aderire<br />

alle pareti interne con un secondo forte getto d’aria.<br />

Raffreddamento controllato dei contenitori<br />

Dopo la fase di formatura, il contenitore è raffreddato secondo un tempo<br />

controllato in forni continui a tunnel. Passaggio detto anche di ‘ricottura’, che<br />

consente di eliminare le tensioni del vetro mediante riscaldamento preliminare<br />

e successivo graduale abbassamento termico dell’oggetto, fi no a raggiungere la<br />

temperatura ambiente.<br />

A questo punto, il contenitore è sottoposto a fortissime trazioni causate dal<br />

contatto della superfi cie esterna con la temperatura ambiente, che provoca il<br />

rapido refrigeramento della superfi cie interna. Un tipo di squilibrio che, in alcuni<br />

casi, può addirittura compromettere la resistenza meccanica del recipiente.<br />

Scelta e confezionamento<br />

Completate le operazioni di raffreddamento, ha inizio un minuzioso controllo<br />

qualitativo dei singoli contenitori, che precede la fase di confezione. I vari pezzi<br />

vengono sottoposti a scelta automatica con macchine elettroniche installate<br />

in linea, che verifi cano le caratteristiche di tutti i recipienti: dimensione, forma,<br />

36


spessore, calibratura della bocca, integrità e resistenza. Gli esemplari non idonei <strong>sono</strong><br />

meccanicamente scartati dal processo d’imballaggio e immediatamente frantumati<br />

e avviati al forno per essere rifusi. Il prodotto fi nito viene quindi confezionato e<br />

immagazzinato.<br />

L’impiego delle tecnologie più avanzate e di apparecchiature computerizzate<br />

consente una revisione completa del ciclo produttivo, mentre strumenti dalle<br />

caratteristiche altamente sofi sticate garantiscono un monitoraggio dei contenitori<br />

su base <strong>stati</strong>stica. Ciò permette di mantenere costante il livello qualitativo del<br />

prodotto fi nito in armonia con le esigenze degli imbottigliatori, della distribuzione<br />

e del consumatore.<br />

I contenitori, infi ne, dopo un’ulteriore serie di accurate verifi che, vengono<br />

adeguatamente imballati per garantirne il trasporto.<br />

Il futuro dei contenitori in vetro<br />

Si profi lano all’orizzonte ulteriori innovazioni concernenti tutto il processo<br />

produttivo. Nuove composizioni, colorazioni, sistemi di formatura innovativi,<br />

alleggerimenti, <strong>sono</strong> in fase di avanzata sperimentazione. Scienza e tecnologia<br />

viaggiano di pari passo in un percorso che vede da un lato il concentramento degli<br />

sforzi per ottenere un prodotto sempre di alta qualità con la massima riduzione degli<br />

sprechi e, dall’altro, moderne e più veloci apparecchiature per un miglioramento dei<br />

tempi di produzione.<br />

37


FLUSSO DEI RIFIUTI LEGNOSI – 2006<br />

I rifi uti legnosi prodotti dalle utenze domestiche <strong>sono</strong> per la maggior parte <strong>raccolti</strong><br />

presso i centri di raccolta comunali o sovracomunali e <strong>sono</strong> costituiti da cassette,<br />

pallets, serramenti, mobili e altri manufatti in legno.<br />

Dopo la raccolta, i rifi uti legnosi <strong>sono</strong> a volte trasferiti presso piattaforme che<br />

li triturano per ottimizzarne il trasporto ed eliminano i materiali estranei più<br />

grossolani.<br />

Il rifi uto legnoso è successivamente consegnato al recuperatore o <strong>come</strong> materia<br />

prima secondaria, se ne rispetta le caratteristiche, oppure ancora <strong>come</strong> rifi uto.<br />

Nel caso in cui la distanza lo permetta, il rifi uto legnoso viene trasportato dal<br />

raccoglitore direttamente presso l’azienda recuperatrice, senza subire prima alcun<br />

genere di trattamento.<br />

Tabella 5<br />

Rifi uti legnosi <strong>raccolti</strong> dal servizio pubblico nel 2006, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il recupero.<br />

PROV Residenti 2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

39<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab anno<br />

recuperati<br />

% recupero<br />

AL 435.774 8.987 20,6 8.660 19,9 96%<br />

AT 210.644 1.454 6,9 1.380 6,6 95%<br />

BI 186.938 694 3,7 669 3,6 96%<br />

CN 573.613 7.109 12,4 6.862 12,0 97%<br />

NO 357.688 5.546 15,5 5.338 14,9 96%<br />

TO 2.249.826 25.067 11,1 23.969 10,7 96%<br />

VB 161.640 2.513 15,5 2.380 14,7 95%<br />

VC 176.705 1.036 5,9 993 5,6 96%<br />

Reg. Piemonte<br />

2006<br />

Reg. Piemonte<br />

2005<br />

Reg. Piemonte<br />

2004<br />

4.352.828 52.405 12,0 50.252 11,5 96%<br />

4.341.733 47.947 11,0 45.794 10,5 96%<br />

4.330.172 45.134 10,4 43.728 10,1 97%<br />

Nel 2006, in Piemonte, <strong>sono</strong> state raccolte differenziatamente 52.405 ton di rifi uto<br />

legnoso e ne <strong>sono</strong> state recuperate 50.252 ton, ovvero il 96% (tabella 5). Il 4% medio<br />

di scarti è costituito da un 2-3% di materiale non recuperabile che viene destinato<br />

alla discarica, mentre la restante parte è soprattutto costituita da scarti metallici<br />

avviati al loro circuito di recupero.


A livello regionale, rispetto al 2005 e 2004, la percentuale di recupero dei rifi uti<br />

legnosi è rimasta sostanzialmente invariata, ma vi è stato un aumento dei kg/ab<br />

anno <strong>raccolti</strong> e recuperati (+1,6 kg/ab/a <strong>raccolti</strong> e +1,4 kg/ab/a recuperati rispetto<br />

al 2004).<br />

GLI IMBALLAGGI IN LEGNO<br />

LE CASSETTE ORTOFRUTTICOLE: servono per confezionare, trasportare ed esporre frutta e verdura. Le puoi vedere al<br />

mercato ortofrutticolo, al supermercato e anche a casa tua, quando la tua famiglia compra una cassetta di mele.<br />

I PALLET:<br />

Sono delle specie di “pedane” di legno che servono per sollevare, raccogliere e trasportare merci. Senza i pallet le<br />

macchine trasportatrici (i muletti) non riuscirebbero a infi lare i bracci di metallo sotto imballaggi di grandi dimensioni,<br />

sollevarli e metterli una sopra l’altro, perché non ci sarebbe lo spazio necessario.<br />

GLI IMBALLAGGI INDUSTRIALI: <strong>sono</strong> i contenitori in legno per prodotti industriali, <strong>come</strong> le bobine per avvolgere e<br />

trasportare i cavi elettrici, o le grandi casse di legno per il trasporto di oggetti voluminosi e preziosi (automobili, statue,<br />

pianoforti, ecc.).<br />

Fonte: http://www.frusco.it/<br />

I rifi uti legnosi <strong>raccolti</strong> nel 2006 <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> destinati per il 78% ad aziende che<br />

producono pannelli in truciolato compresso per la produzione di complementi<br />

d’arredo per l’industria del mobile, per il 12% ad impianti di recupero energetico, per<br />

il 10% ad impianti di compostaggio per la produzione di ammendante compostato<br />

(fi gura 7).<br />

Oltre a questi utilizzi, le scagliette di legno pronte all’uso (i chips) pos<strong>sono</strong> diventare<br />

pasta cellulosica per le cartiere e blocchi di legno-cemento per l’edilizia.<br />

Figura 7<br />

40


La produzione italiana di pannelli truciolari impiega percentuali diverse di legno riciclato, da valori molto bassi (intorno<br />

al 10%) fi no alla totalità del “pannello ecologico”. Rilegno calcola un valore medio di utilizzo del legno proveniente<br />

dal recupero intorno al 70%.<br />

La biomassa legnosa, anche di recupero, è però oggetto anche di un forte recupero a scopo energetico. Ciò avviene<br />

sia all’interno degli stessi insediamenti produttivi, sia presso centrali di produzione termiche e termoelettriche. La<br />

competizione tra usi energetici ed usi industriali del legno di recupero è soggetta anche ai meccanismi di incentivo<br />

della produzione energetica da fonti rinnovabili, che necessariamente alterano la competizione tra prezzi del legno<br />

recuperato <strong>come</strong> materia prima e prezzi del legno ad uso energetico<br />

Fonte: «Il riciclo ecoeffi ciente» Edizioni Ambiente 2008<br />

Per la produzione dei pannelli truciolari, le aziende utilizzano circa 10% di segatura,<br />

10-20% di materiale vergine (per esempio pioppi) e, per la restante quota, legno<br />

proveniente da raccolte differenziate.<br />

A parte la segatura che viene immessa direttamente nei forni per essere essiccata,<br />

tutto il resto del materiale viene introdotto con differenti nastri trasportatori nei<br />

trituratori che riducono sia il legno fresco che quello da RD alla dimensione richiesta<br />

per la produzione di pannelli truciolari.<br />

Il materiale legnoso proveniente da RD, durante il processo di cesoiatura e<br />

triturazione, viene ripulito dalle frazioni estranee, che <strong>sono</strong> a loro volta raccolte ed<br />

avviate a recupero, in particolare modo i materiali ferrosi e non ferrosi.<br />

Il materiale triturato proveniente da raccolta differenziata e la segatura vengono<br />

mescolati al legno vergine in proporzioni adeguate (mediamente 80%-20%<br />

rispettivamente) per la produzione dei pannelli.<br />

Tali pannelli infatti <strong>sono</strong> costituti da uno strato esterno fatto di segatura e uno<br />

interno costituito da una mescola di legno vergine e legno derivato da RD (tipo<br />

sandwich), detto “materasso”. In base anche al tipo di resine e colle miscelate con<br />

il legname si pos<strong>sono</strong> produrre pannelli per le diverse funzionalità (piani cucina<br />

oppure altri mobili).<br />

Il materasso così creato passa sotto una pressa a caldo; successivamente è tagliato,<br />

fatto raffreddare, levigato e quindi stivato.<br />

Il pannello fi nito può in seguito essere rivestito con carte melamminiche la cui<br />

colorazione varia in base alle richieste dei mobilifi ci.<br />

Nella tabella 6 si dettagliano, per ciascun Consorzio di Bacino, i quantitativi <strong>raccolti</strong><br />

e recuperati centri di selezione e stoccaggio e le aziende recuperatrici.<br />

Nella tabella 6 si dettagliano, per ciascun Consorzio di Bacino, i quantitativi <strong>raccolti</strong><br />

e recuperati centri di selezione e stoccaggio e le aziende recuperatrici.<br />

41


ALTRE DESTINAZIONI DEL LEGNO:<br />

1- impianti di produzione compost<br />

Il legno cippato viene trasportato presso impianti di compostaggio, dove viene miscelato con altri rifi uti organici. Dopo<br />

un processo naturale di decomposizione e trasformazione di tutte le sostanze organiche, i materiali legnosi cippati e<br />

gli altri rifi uti organici, diventano compost.<br />

In pratica, producendo compost, ritorna alla natura ciò che proveniva dalla natura.<br />

2- centrali di produzione di energia elettrica<br />

Il legno cippato viene trasportato presso centrali di produzione di energia elettrica. Tali centrali utilizzano le biomasse<br />

a fi ni energetici.<br />

Può essere defi nito biomassa tutto ciò che ha matrice organica: è la forma più sofi sticata di accumulo dell’energia<br />

solare, perché consente alle piante di convertire l’anidride carbonica atmosferica in materia organica, attraverso il processo<br />

di fotosintesi, durante la loro crescita. Le biomasse pos<strong>sono</strong> quindi essere costituite da residui delle coltivazioni o<br />

piante, <strong>come</strong> nel nostro caso. La biomassa è ampiamente disponibile ovunque e rappresenta una risorsa locale, pulita<br />

e rinnovabile.<br />

I materiali legnosi che ora pos<strong>sono</strong> essere riciclati in questo modo, prima della costruzione delle centrali di recupero<br />

energetico, erano destinati principalmente alle discariche pubbliche, con un notevole dispendio di risorse. Inoltre<br />

l’utilizzo delle biomasse per fi ni energetici non contribuisce all’effetto serra, poiché la quantità di anidride carbonica<br />

rilasciata durante la decomposizione, per effetto della conversione energetica, è equivalente a quella assorbita durante<br />

la crescita della pianta stessa.<br />

Fonte: http://www.racine.ra.it/faenza/covalanzoni/3D/riciclaggio_legno.htm<br />

Nella tabella 6 si dettagliano, per ciascun Consorzio di Bacino, i quantitativi <strong>raccolti</strong><br />

e recuperati centri di selezione e stoccaggio e le aziende recuperatrici.<br />

42


Tabella 6<br />

Flusso dei rifi uti legnosi dettagliato per Consorzio di Bacino – anno 2006.<br />

PROV<br />

ALESSANDRIA<br />

ASTI<br />

BIELLA<br />

CUNEO<br />

NOVARA<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

Consorzio<br />

Alessandrino<br />

CCR<br />

Consorzio<br />

Casalese<br />

CSR<br />

Consorzio<br />

Ovadese<br />

CBRA<br />

Consorzio<br />

Astigiano<br />

COSRAB<br />

Consorzio<br />

Biellese<br />

ACEM<br />

Consorzio<br />

Monregalese<br />

CEC<br />

Consorzio<br />

Cuneese<br />

COABSER<br />

Consorzio<br />

Albese Braidese<br />

CSEA<br />

Consorzio<br />

Saluzzese<br />

CBBN<br />

Consorzio<br />

Basso Novarese<br />

CMN<br />

Consorzio<br />

Medio Novarese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

centro di stoccaggio/<br />

selezione<br />

43<br />

RECUPERATORI<br />

Ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recuperati<br />

149.314 2.184 14,6 ARAL spa (AL) SIT srl (PV) 2.105 14,1 96%<br />

76.347 895 11,7<br />

210.113 5.907 28,1<br />

COSMO spa (AL)<br />

VESCOVO ROMANO snc (VC)<br />

SRT spa (AL)<br />

SWITCH 1988 di M.DOUFOUR<br />

(AL)<br />

BENFANTE srl (AL)<br />

%<br />

rec<br />

SIT srl (PV) 848 11,1 95%<br />

A.M.I.A.S. spa (AL)<br />

AZIENDA AGRICOLA ALLEVI<br />

srl (PV)<br />

FERRARI ENZO (AL)<br />

SACECCAVDEPURAZIONISA-<br />

CEDE spa (AL)<br />

SIT srl (PV)<br />

DERTHONA PALLETS sas (AL)<br />

5.707 27,2 97%<br />

210.644 1.454 6,9 GAIA spa (AT) ANNOVATI spa (TO) 1.380 6,6 95%<br />

186.938 694 3,7<br />

S.E.A.B. spa (BI)<br />

VESCOVO ROMANO snc (VC)<br />

ANNOVATI spa (TO)<br />

SIT srl (PV)<br />

669 3,6 96%<br />

94.679 601 6,3 ACEM (CN) SIT srl (PV) 579 6,1 96%<br />

159.139 2.305 14,5<br />

163.255 2.400 14,7<br />

156.540 1.803 11,5<br />

211.767 3.132 14,8<br />

SACED srl (CN)<br />

AMBIENTE SERVIZI srl (CN)<br />

ACSR spa (CN)<br />

BRA SERVIZI srl (CN)<br />

ROSSO VALERIO (TO)<br />

SACED srl (CN)<br />

DE PAOLI FABRIZIO snc (TO)<br />

AMBIENTE SERVIZI srl (CN)<br />

LART SRL (TO)<br />

CBBN (NO)<br />

CEREDA AMBROGIO srl (LC)<br />

ANNOVATI spa (TO)<br />

SIT srl (PV)<br />

ACSR spa (CN)<br />

2.247 14,1 97%<br />

ANNOVATI spa (TO) 2.301 14,1 96%<br />

ANNOVATI spa (TO)<br />

SIT srl (PV)<br />

DIVISION GREEN (BS)<br />

SIT srl (PV)<br />

1.735 11,1 96%<br />

3.021 14,3 96%<br />

145.921 2.414 16,5 MEDIO NOVARESE spa (NO) SIT srl (PV) 2.317 15,9 96%


PROV<br />

TORINO<br />

VERBANIA<br />

VERCELLI<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

ACEA<br />

Consorzio<br />

Pinerolese<br />

CCS<br />

Consorzio<br />

Chierese<br />

COVAR 14<br />

Consorzio<br />

Torino Sud<br />

CADOS<br />

Consorzio<br />

Dora-Sangone<br />

BACINO 16<br />

Consorzio<br />

Torino Nord<br />

CISA<br />

Consorzio<br />

Ciriecese<br />

CCA<br />

Consorzio<br />

Canavesano<br />

BACINO 18<br />

Consorzio<br />

Città di Torino<br />

COBVCO<br />

Consorzio<br />

Verbanese<br />

COBVO<br />

Consorzio<br />

Valle Ossola<br />

COVEVAR<br />

Consorzio<br />

Vercellese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

centro di stoccaggio/<br />

selezione<br />

44<br />

RECUPERATORI<br />

Ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recuperati<br />

146.956 2.131 14,5 DE PAOLI FABRIZIO snc (TO) ANNOVATI spa (TO) 2.044 13,9 96%<br />

117.255 1.398 11,9<br />

250.009 2.085 8,3<br />

303.743 3.586 11,8<br />

249.118 1.310 5,3<br />

94.369 500 5,3<br />

187.807 986 5,3<br />

900.569 13.071 14,5<br />

GT LOGISTICA (TO)<br />

WOOD RECYCLING (TO)<br />

C.M.T. AMBIENTE srl (TO)<br />

ONYX-SARM sas (TO)<br />

IMP. GORLIER FABRIZIO (TO)<br />

LART srl (TO)<br />

CIDIU spa (TO)<br />

PUBLIREC srl (TO)<br />

DE PAOLI FABRIZIO snc (TO)<br />

LART srl (TO)<br />

PUBLIREC srl (TO)<br />

SIA (TO)<br />

SMC spa (TO)<br />

VESCOVO ROMANO snc (VC)<br />

LART srl (TO)<br />

PUBLIREC srl (TO)<br />

%<br />

rec<br />

ANNOVATI spa (TO) 1.332 11,4 95%<br />

ANNOVATI spa (TO)<br />

ASM BRESCIA spa (BS)<br />

ANNOVATI spa (TO)<br />

ASM BRESCIA spa (BS)<br />

SIT srl (PV)<br />

SIT srl (PV)<br />

ANNOVATI spa (TO)<br />

SIT srl (PV)<br />

ANNOVATI spa (TO)<br />

2.033 8,1 98%<br />

3.449 11,4 96%<br />

1.262 5,1 96%<br />

482 5,1 96%<br />

SIT srl (PV) 770 4,1 78%<br />

SIT srl (PV) 12.598 14,0 96%<br />

108.293 1.976 18,2 CONSERV.C.O. spa (VB) SIT srl (PV) 1.880 17,4 95%<br />

53.347 537 10,1<br />

176.705 1.036 5,9<br />

VALLE OSSOLA spa (VB)<br />

ALBA ECOLOGIA srl (CO)<br />

DEL CURTO srl (LC)<br />

ATENA spa (VC)<br />

COMUNITA MONTANA VALSESIA<br />

- C.M.R. - CENTRO MULTIRAC-<br />

COLTA (VC)<br />

OLIVIERO sas (BI)<br />

VESCOVO ROMANO snc (VC)<br />

GRUPPO FRATI LUIGI spa (MN)<br />

SAIB spa (PC)<br />

SIT srl (PV)<br />

500 9,4 93%<br />

SIT srl (PV) 993 5,6 96%<br />

REG. PIEMONTE 4.352.828 52.405 12,0 50.252 11,5 96%


DESTINAZIONE DEI RIFIUTI LEGNOSI<br />

RACCOLTI IN PIEMONTE NEL 2006<br />

6<br />

5<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN PIEMONTE<br />

1 5<br />

2<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN ITALIA<br />

4<br />

3<br />

6<br />

4<br />

3<br />

45<br />

2<br />

1<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

REC<br />

96%<br />

A.M.I.A.S. Spa (Al)<br />

Derthona Pallets Sas (Al)<br />

Ferrari Enzo (Al)<br />

Saceccavdepurazionisacede Spa (Al)<br />

Acsr Spa (Cn)<br />

Annovati Spa (To)<br />

Sit Srl (Pv)<br />

Division Green (Bs)<br />

Gruppo Frati Luigi Spa (Mn)<br />

Saib Spa (Pc)<br />

Azienda Agricola Allevi Srl (Pv)<br />

Asm Brescia Spa (Bs)


FLUSSO DEI RIFIUTI METALLICI – 2006<br />

I quantitativi di rifi uti metallici riscontrati in questo studio <strong>sono</strong> costituiti per la maggior<br />

parte da rifi uti ferrosi ingombranti <strong>raccolti</strong> presso i centri di raccolta (biciclette, reti, ecc.),<br />

codifi cati con i CER 200140 e 170405, quindi da imballaggi in acciaio, in banda stagnata<br />

e in alluminio (CER 150104) anche provenienti dalla selezione del multimateriale (CER<br />

150106), nella quale è presente generalmente circa il 7-8% di rifi uti metallici.<br />

I rifi uti metallici <strong>raccolti</strong> presso i centri di raccolta <strong>sono</strong> conferiti alle ditte (piattaforme)<br />

che effettuano la differenziazione per tipologia di metallo, la pulizia dai materiali<br />

estranei ed eventualmente la riduzione volumetrica. Alcune piattaforme, non<br />

attrezzate per tagliare il rottame metallico ferroso, lo inviano presso i cosiddetti<br />

“mulini” che provvedono a tale operazione. I rottami ferrosi valorizzati vengono<br />

venduti alle acciaierie e fonderie, che li riutilizzano nella produzione di lingotti e/o<br />

stampati metallici.<br />

Gli imballaggi metallici <strong>raccolti</strong> con modalità multimateriale (vetro+metallo,<br />

plastica+metallo) vengono vagliati presso centri di selezione che separano gli<br />

imballaggi in acciaio con i magneti e quelli in alluminio con un metodo ‘a correnti<br />

indotte’.<br />

I rifi uti di imballaggio in alluminio provenienti dalla selezione del multimateriale<br />

vengono controllati in termini qualitativi, avviati se necessario ad ulteriore selezione,<br />

poi pressati in balle ed infi ne portati alle fonderie.<br />

Anche i rifi uti di imballaggio in acciaio vengono controllati in termini qualitativi,<br />

avviati se necessario presso ditte specializzate per la destagnazione, poi pressati in<br />

balle ed infi ne portati alle acciaierie.<br />

Tabella 7<br />

Rifi uti metallici <strong>raccolti</strong> dal servizio pubblico nel 2006, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il riciclo.<br />

PROV<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte dal servizio<br />

pubblico<br />

47<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab anno<br />

recuperati<br />

% recupero<br />

AL 435.774 2.629 6,0 2.472 5,7 94%<br />

AT 210.644 1.939 9,2 1.896 9,0 98%<br />

BI 186.938 206 1,1 196 1,0 95%<br />

CN 573.613 5.231 9,1 5.004 8,7 96%<br />

NO 357.688 4.859 13,6 4.740 13,3 98%<br />

TO 2.249.826 6.623 2,9 6.408 2,8 97%<br />

VB 161.640 2.028 12,5 1.911 11,8 94%<br />

VC 176.705 816 4,6 756 4,3 93%<br />

Reg. Piemonte<br />

2006<br />

4.352.828 24.333 5,6 23.381 5,4 96%<br />

Reg. Piemonte<br />

2005<br />

4.341.733 26.201 6,0 25.168 5,8 96%<br />

Reg. Piemonte<br />

2004<br />

4.330.172 22.483 5,2 22.008 5,1 98%


Nel 2006, in Piemonte, <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> <strong>raccolti</strong> differenziatamente 24.333 ton di rifi uti<br />

metallici e ne <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> riciclati 23.381 ton, ovvero il 96% (tabella 7). Sulla base dei<br />

dati forniti dagli impianti di selezione delle raccolte multimateriale e dal confronto<br />

con i dati dei Consorzi di fi liera CIAL e CNA emerge che il fl usso di rifi uti di imballaggio<br />

in alluminio e acciaio costituisce circa il 24% del rifi uto metallico recuperato.<br />

Alcune aziende contattate hanno dichiarato di non produrre scarti in quanto, in fase di<br />

prelievo dei rifi uti dai centri di raccolta, provvedono ad eliminare i rifi uti non metallici<br />

che vengono convogliati negli altri circuiti di recupero (legno, ingombranti, ecc.).<br />

Rispetto al 2005 la percentuale di recupero non è variata, ma vi è stata una lieve<br />

fl essione del quantitativo raccolto e quindi di quello avviato a riciclo.<br />

RICICLARE I METALLI<br />

I metalli vengono prodotti portando determinati minerali ad alta temperatura ed aggiungendo sostanze fondenti, disossidanti,<br />

etc. Per il loro riciclo, i metalli devono essere <strong>raccolti</strong> per tipo: acciai, ghise, leghe di rame, leghe di alluminio.<br />

Le leghe di alluminio fondono intorno ai 550-650°C a seconda dei casi. Poiché la normale produzione di alluminio<br />

a partire dalla bauxite richiede grandi quantità di energia elettrica, il recupero di questo metallo è particolarmente<br />

importante.<br />

Il rame è largamente usato per realizzare conduttori elettrici. Le leghe di rame <strong>sono</strong> ampiamente usate nell’industria.<br />

Le principali leghe di rame <strong>sono</strong> il bronzo (rame + stagno) e l’ottone (rame + zinco). Il rame fonde a 1083 °C, il bronzo<br />

tra 900 e 1000 °C e l’ottone a circa 900°C. Le riserve mondiali di rame <strong>sono</strong> in via di esaurimento per cui il riciclo di<br />

questo materiale è importante.<br />

In metallurgia si distingue il ferro (elemento chimico) dagli acciai che <strong>sono</strong> leghe a base di ferro ed altri elementi. Le<br />

ghise hanno un tenore più alto di carbonio rispetto agli acciai. Bruciando negli altiforni per la produzione di acciaio,<br />

il carbone libera grandi quantità di anidride carbonica, ossido di carbonio, anidride solforosa ed inquina l’atmosfera.<br />

L’acciaio fonde intorno ai 1500°C, non costa molto e non è particolarmente raro, ma la raccolta e il riutilizzo di rifi uti<br />

ferrosi è comunque utile perché riduce la necessità di estrarre minerale ferroso e riduce la quantità di carbone necessaria<br />

per la produzione di nuovo acciaio. Per la presenza del nickel al loro interno, gli acciai inossidabili austenitici <strong>sono</strong><br />

molto costosi e il loro riciclo è importante.<br />

Fonte: http://www.funsci.com/fun3_it/carta/carta.htm<br />

Nel corso dell’anno, le piattaforme di lavorazione vendono il rottame metallico ferroso<br />

alla fonderia/acciaieria offerente le migliori condizioni economiche, non essendoci<br />

contratti di esclusiva tra piattaforma e recuperatore; pertanto non è sempre stato<br />

possibile identifi care le acciaierie dove <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> riciclati i rottami metallici.<br />

La struttura della produzione di acciaio in Italia si differenzia rispetto alla media europea: su scala europea il 61% della<br />

produzione siderurgica è a ciclo integrale a ossigeno, mentre solo il 39% è a forno elettrico; in Italia invece i rapporti<br />

si ribaltano, con il 60% della produzione da elettrosiderurgia e 40% da convertitore a ossigeno. Questa caratteristica<br />

della produzione nazionale determina strutturalmente una maggiore domanda di rottami, in quanto il forno elettrico<br />

può essere caricato integralmente a rottami.<br />

Fonte: “Il riciclo ecoeffi ciente” Edizioni Ambiente 2008<br />

I rifi uti di imballaggio in alluminio gestiti dal Consorzio di fi liera CIAL, dopo la<br />

selezione, vengono conferiti presso fonderie determinate in base alla vicinanza e<br />

alle loro necessità produttive.<br />

48


Il mondo dei rottami metallici è suddiviso convenzionalmente in maniera abbastanza omogenea tra:<br />

- demolizioni industriali, civili, ferroviarie e navali, da cui deriva circa il 30% dei rottami;<br />

- cascami di lavorazioni provenienti da industrie ed offi cine meccaniche, che rappresentano circa il 36%;<br />

- raccolta effettuata su suolo pubblico e privato o consegnata direttamente presso centri autorizzati, di cui la parte<br />

prevalente è costituita da rottami di automobili, elettrodomestici e altri rifi uti di tipo domestico provenienti dalla<br />

raccolta pubblica, oltre agli imballaggi-<br />

I rifi uti di imballaggio in acciaio entrano tra i rottami ferrosi con una quota relativamente modesta (3%), ma non per<br />

questo meno importante poiché la disponibilità nazionale di rottami per soddisfare il fabbisogno di acciaierie e fonderie<br />

è fortemente defi citario e si rende necessario fare ricorso a consistenti importazioni, che variano dal 25% al 30%,<br />

sia da area comunitaria sia da oltremare.<br />

Fonte: “Il riciclo ecoeffi ciente” Edizioni Ambiente 2008<br />

I rifi uti in alluminio giunti alle fonderie, dopo un controllo sulla qualità del materiale,<br />

vengono pre-trattatati a circa 500°C per liberarli da altre sostanze estranee. La<br />

fusione avviene poi in forno alla temperatura di 800°C, fi no ad ottenere alluminio<br />

liquido che viene trasformato in lingotti, generalmente basati sulla famiglia di leghe<br />

alluminio-silicio a cui si aggiungono altri metalli quali il rame e il magnesio.<br />

Questi lingotti <strong>sono</strong> normalmente destinati alla produzione di componentistica<br />

in alluminio per l’edilizia, la meccanica e i casalinghi, oltre che per il settore degli<br />

imballaggi.<br />

L’alternativa al riciclo dei rifi uti in alluminio è che il metallo venga estratto dalla<br />

bauxite; bisogna però tenere presente che la produzione di 1 tonnellata di alluminio<br />

richiede 2 tonnellate di allumina, ricavate a sua volta da 4 tonnellate di bauxite e che<br />

per la raffi nazione del minerale estratto occorrono tecnologie complesse. Inoltre,<br />

dopo le due fasi denominate “Ciclo di Bayer” e “Ciclo di Hall-Heroult” che servono<br />

per estrarre l’alluminio dalla bauxite, l’ossido di alluminio deve essere fuso a più di<br />

2.000°C per ottenere lingotti per le diverse e future applicazioni del metallo.<br />

L’Italia si conferma un ottimo produttore di alluminio grezzo secondario, tanto che insieme alla Germania, è primo in<br />

Europa e terzo a livello mondiale, dopo gli USA e il Giappone.<br />

Fonte: “Il riciclo ecoeffi ciente” Edizioni Ambiente 2008<br />

Sebbene il quantitativo di rifi uti ferrosi, proveniente da raccolta differenziata urbana,<br />

sia modesto rispetto a quello ricavato dalla dismissione di impianti industriali ed<br />

edifi ci civili, il suo riciclo, e quello dei rifi uti di imballaggio in alluminio e acciaio,<br />

risulta essere di estrema importanza sia per un risparmio di materie prime sia per il<br />

risparmio energetico.<br />

49


Tra il 1980 ed oggi, la produzione di alluminio secondario (=da alluminio recuperato) è triplicata, mentre la produzione<br />

di alluminio primario (=da alluminio vergine) è raddoppiata.<br />

In Europa, ad oggi, i rottami di alluminio <strong>sono</strong> la fonte essenziale tanto che <strong>sono</strong> <strong>utilizzati</strong> per il 61% per la produzione<br />

di alluminio.<br />

A livello europeo si stima che l’alluminio riciclato sia destinato per i tre quarti al settore trasporti (auto, cerchioni, pistoni,<br />

ecc), quindi per altri ambiti quali l’edilizia (porte, fi nestre, accessori) e per la produzione di beni durevoli.<br />

Fonte: “Il riciclo ecoeffi ciente” Edizioni Ambiente 2008<br />

Nella tabella 8 si dettagliano i quantitativi <strong>raccolti</strong> e riciclati per ciascun Consorzio<br />

di Bacino: nella colonna relativa ai centri di selezione/stoccaggio <strong>sono</strong> indicati in<br />

corsivo quelli che trattano le raccolte multimateriale; le altre <strong>sono</strong> aziende che<br />

trattano i rifi uti metallici provenienti dai centri di raccolta.<br />

La Fonderia Riva spa (MI), la Fonderia Vedani spa (MI), la Fonderia Novelis spa (MI)<br />

e la Raffi neria Metalli Cusiana spa (VB) <strong>sono</strong> destinatarie di rifi uti di imballaggio in<br />

alluminio, mentre le altre riciclano quelli in acciaio e gli altri rifi uti metallici.<br />

50


Tabella 8<br />

Flusso dei rifi uti metallici dettagliato per Consorzio di Bacino – anno 2006.<br />

ATO<br />

ALESSANDRIA<br />

ASTI<br />

BIELLA<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

Consorzio<br />

Alessandrino<br />

CCR<br />

Consorzio<br />

Casalese<br />

CSR<br />

Consorzio<br />

Ovadese<br />

CBRA<br />

Consorzio<br />

Astigiano<br />

COSRAB<br />

Consorzio<br />

Biellese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

149.314 964 6,5<br />

76.347 624 8,2<br />

210.113 1.040 5,0<br />

210.644 1.939 9,2<br />

186.938 206 1,1<br />

centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

51<br />

RECUPERATORI<br />

CARIS srl (MI)<br />

FERRIERE VAL SABBIA (BS)<br />

BOVONE ARNALDO (AL)<br />

FONDERIE di TORBOLE spa<br />

CARBOGNANI CESARE METAL-<br />

(BS)<br />

LI spa (PR)<br />

ACCIAIERIE BREMBO spa (BG)<br />

MAGIFER srl (AT)<br />

TEKSID spa (VC)<br />

RO.FE.ME. srl (AL)<br />

FONDERIA RIVA spa (MI)<br />

CRS srl (TO)<br />

altre acciaierie<br />

BALLARINI sas (NO)<br />

VESCOVO ROMANO snc (VC)<br />

BALLARINI sas (NO)<br />

CERRIROTTAMI srl (VC)<br />

RMB spa (BS)<br />

FERRIERE VAL SABBIA (BS)<br />

altre acciaierie<br />

SRT spa (AL)<br />

DUFERDOFIN spa (BS)<br />

SIDERURGICA GILARDENGHI<br />

srl (AL)<br />

FERALPI SIDERURGICA spa (BS)<br />

REPETTO EURELIO (AL)<br />

OLIFER-ACP spa (BG)<br />

RO.FE.ME. srl (AL)<br />

FONDERIA VEDANI spa (MI)<br />

CRS srl (TO)<br />

altre acciaierie<br />

GAIA spa (AT)<br />

RONI (MI)<br />

FONDERIA RIVA spa (MI)<br />

CIRR srl (TO)<br />

RAFFINERIA METALLI CUSIANA<br />

ISEA spa (TO)<br />

spa (VB)<br />

ZANIMETAL srl (TO)<br />

FONDERIE di TORBOLE spa<br />

(BS)<br />

MAGIFER srl (AT)<br />

ACCIAIERIE BREMBO spa (BG)<br />

GALFER snc (TO)<br />

TEKSID spa (VC)<br />

CARBOGNANI CESARE METAL-<br />

LI spa (PR)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

altre acciaierie<br />

CERRIROTTAMI srl (VC)<br />

METALLURGICA BIELLESE<br />

snc (BI)<br />

ROTAMFER spa (MI)<br />

ISEA spa (TO)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

RONI srl (MI)<br />

AFV BELTRAME spa (TO)<br />

ECOACCIAI spa (MS)<br />

FERMET srl (FI)<br />

FERRIERA VALSABBIA spa (BS)<br />

altre acciaierie<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recupe- % REC<br />

rati<br />

875 5,9 91%<br />

617 8,1 99%<br />

980 4,7 94%<br />

1.896 9,0 98%<br />

196 1,0 95%


ATO<br />

CUNEO<br />

NOVARA<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

ACEM<br />

Consorzio<br />

Monregalese<br />

CEC<br />

Consorzio<br />

Cuneese<br />

COABSER<br />

Consorzio<br />

Albese<br />

Braidese<br />

CSEA<br />

Consorzio<br />

Saluzzese<br />

CBBN<br />

Consorzio<br />

Basso<br />

Novarese<br />

CMN<br />

Consorzio<br />

Medio<br />

Novarese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

94.679 1.060 11,2<br />

159.139 1.528 9,6<br />

163.255 1.120 6,9<br />

156.540 1.523 9,7<br />

211.767 2.258 10,7<br />

145.921 2.602 17,8<br />

centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

52<br />

RECUPERATORI<br />

GARELLI RECUPERI AMBIENTA-<br />

STEFANA spa (BS)<br />

LI sas (CN)<br />

AFV BELTRAME spa (TO)<br />

MAGIFER srl (AT)<br />

FONDERIA RIVA spa (MI)<br />

FER.VI.VA srl (CN)<br />

FONDERIE di TORBOLE spa<br />

ISEA spa (TO)<br />

(BS)<br />

PAVIA VALTER (CN)<br />

ACCIAIERIE BREMBO spa (BG)<br />

VIANO MARIO DI VIANO LUCA<br />

TEKSID spa (VC)<br />

(CN)<br />

FERALPI SIDERURGICA spa (BS)<br />

CIRR srl (TO)<br />

IRO spa (BS)<br />

ZIMBARDI GIUSEPPE (CN)<br />

altre acciaierie<br />

FER.VI.VA srl (CN)<br />

PELLEGRINO ANTONIO srl (CN)<br />

CIRR srl (TO)<br />

MAGIFER srl (AT)<br />

CIRR srl (TO)<br />

ISEA spa (TO)<br />

BENASSI srl (CN)<br />

ZICOFER snc (CN)<br />

RE.FE. Sas (CN)<br />

SABENA MAURO SERV. ECOLO-<br />

GICI (CN)<br />

VILFER srl (CN)<br />

TECNORECUPERI srl (NO)<br />

CERRIROTTAMI srl (VC)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

SEVESO RECUPERI srl (MI)<br />

VI.GI. Snc (NO)<br />

METALLURGICA VIGEVANESE<br />

srl (PV)<br />

ROTAMFER spa (MI)<br />

BALLARINI sas (NO)<br />

CORTINI MICHELE srl (NO)<br />

BORGOTTI TERESA srl (VB)<br />

CERRIROTTAMI srl (VC)<br />

F.LLI GARGIULO sas (NO)<br />

SIL.FER. Sas (NO)<br />

ROTAMFER spa (MI)<br />

ISEA spa (TO)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

RONI srl (MI)<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recupe- % REC<br />

rati<br />

984 10,4 93%<br />

ACCIAIERIE E FONDERIE 1.522 9,6 100%<br />

FONDERIE di TORBOLE spa<br />

(BS)<br />

ACCIAIERIE BREMBO spa (BG)<br />

TEKSID spa (VC)<br />

altre acciaierie<br />

1.076 6,6 96%<br />

ACCIAIERIE E FONDERIE 1.421 9,1 93%<br />

FERRIERE VAL SABBIA (BS)<br />

FONDERIA RIVA spa (MI)<br />

altre acciaierie<br />

2.184 10,3 97%<br />

ACCIAIERIE E FONDERIE 2.556 17,5 98%


ATO<br />

TORINO<br />

CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

ACEA<br />

Consorzio<br />

Pinerolese<br />

CCS<br />

Consorzio<br />

Chierese<br />

COVAR 14<br />

Consorzio Torino<br />

Sud<br />

CADOS<br />

Consorzio<br />

Dora-Sangone<br />

BACINO 16<br />

Consorzio Torino<br />

Nord<br />

CISA<br />

Consorzio<br />

Ciriecese<br />

CCA<br />

Consorzio<br />

Canavesano<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

53<br />

RECUPERATORI<br />

ton<br />

recuperate<br />

kg/ab<br />

recupe- % REC<br />

rati<br />

146.956 1.011 6,9 CA.DI.FER spa (TO) ACCIAIERIE BRESCIANO 1.011 6,9 100%<br />

117.255 824 7,0<br />

250.009 954 3,8<br />

303.743 863 2,8<br />

249.118 297 1,2<br />

94.369 362 3,8<br />

187.807 959 5,1<br />

DEMAP srl (TO)<br />

GALFER snc (TO)<br />

KREFER srl (TO)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

CIRR srl (TO)<br />

ISEA spa (TO)<br />

ZANIMETAL srl (TO)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

METALFER srl (TO)<br />

KREFER srl (TO)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

MAGIFER srl (AT)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

KREFER srl (TO)<br />

INTERFER srl (TO)<br />

CRS srl (TO)<br />

ISEA spa (TO)<br />

METALMOND srl (TO)<br />

MAGIFER srl (AT)<br />

METALFER srl (TO)<br />

RIVA srl (TO)<br />

JACKMETAL sas (TO)<br />

MAGIFER srl (AT)<br />

METALFER srl (TO)<br />

EREDI LA ROCCA LUCIANO<br />

snc (TO)<br />

S.A. FER snc (TO)<br />

BORGOTTI TERESA srl (VB)<br />

ISEA spa (TO)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

ASA (TO)<br />

BORGOTTI TERESA srl (VB)<br />

ISEA spa (TO)<br />

KREFER srl (TO)<br />

METALLURGICA BIELLESE<br />

snc (BI)<br />

ZANIMETAL srl (TO)<br />

JACKMETAL sas (TO)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

MUSSO GIUSEPPE & C. snc (TO)<br />

FONDERIA RIVA spa (MI)<br />

FONDERIE VEDANI spa (MI)<br />

FONDERIA NOVELIS spa (MI)<br />

FONDERIE di TORBOLE spa<br />

(BS)<br />

ACCIAIERIE BREMBO spa (BG)<br />

TEKSID spa (VC)<br />

FONDERIA RIVA spa (MI)<br />

FONDERIE VEDANI spa (MI)<br />

FONDERIA NOVELIS spa (MI)<br />

AFV BELTRAME spa (TO)<br />

FONDERIE di TORBOLE spa<br />

(BS)<br />

ACCIAIERIE BREMBO spa (BG)<br />

TEKSID spa (VC)<br />

ACCIAIERIE BRESCIANO<br />

AFV BELTRAME spa (TO)<br />

FONDERIE di TORBOLE spa<br />

(BS)<br />

ACCIAIERIE BREMBO spa (BG)<br />

TEKSID spa (VC)<br />

821 7,0 100%<br />

893 3,6 94%<br />

840 2,8 97%<br />

276 1,1 93%<br />

ACCIAIERIE E FONDERIE 343 3,6 95%<br />

AFV BELTRAME spa (TO)<br />

altre acciaierie<br />

923 4,9 96%


ATO<br />

TORINO<br />

VERBANIA<br />

VERCELLI<br />

CONSORZIO di<br />

BACINO<br />

BACINO 18<br />

Consorzio<br />

Città di Torino<br />

COBVCO<br />

Consorzio<br />

Verbanese<br />

COBVO<br />

Consorzio<br />

Valle Ossola<br />

Consorzio<br />

Vercellese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

900.569 1.354 1,5<br />

108.293 1.530 14,1<br />

53.347 498 9,3<br />

176.705 816 4,6<br />

centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

CRS srl (TO)<br />

ISEA spa (TO)<br />

CIRR srl (TO)<br />

EUROMETALLI sas (TO)<br />

SERUSO srl (LC)<br />

BORGOTTI TERESA srl (VB)<br />

SIL.FER. Sas (NO)<br />

RONI srl (MI)<br />

CRS srl (TO)<br />

VI.GI. Snc (NO)<br />

F.LLI GARGIULO sas (NO)<br />

SIL.FER. Sas (NO)<br />

CERRIROTTAMI srl (VC)<br />

METALLURGICA VIGEVANESE<br />

srl (PV)<br />

ROTAMFER spa (MI)<br />

R.D.S. srl (VB)<br />

GUBETTA ALDO (VB)<br />

BORGOTTI TERESA srl (VB)<br />

RO.METAL srl (VB)<br />

54<br />

RECUPERATORI<br />

ton kg/ab<br />

recuperate recuperati<br />

% REC<br />

ACCIAIERIE E FONDERIE 1.300 1,4 96%<br />

altre acciaierie<br />

FONDERIE VEDANI spa (MI)<br />

CERRIROTTAMI srl (VC)<br />

SAPPA MARCO (VC)<br />

STOCCHI CARLA (VC)<br />

METALLURGICA BIELLESE<br />

snc (BI)<br />

AFV BELTRAME spa (TO)<br />

VESCOVO ROMANO snc (VC)<br />

ECOACCIAI spa (MS)<br />

ROTAMFER spa (MI)<br />

FERMET srl (FI)<br />

ISEA spa (TO)<br />

FERRIERA VALSABBIA spa (BS)<br />

OGENKIDE srl (MI)<br />

altre acciaierie<br />

RONI srl (MI)<br />

CERRIROTTAMI srl (VC)<br />

BALLARINI sas (NO)<br />

1.429 13,2 93%<br />

ACCIAIERIE E FONDERIE 482 9,0 97%<br />

756 4,3 93%<br />

REGIONE PIEMONTE 4.352.828 24.333 5,6 23.381 5,4 96%


DESTINAZIONE DEI RIFIUTI METALLICI<br />

RACCOLTI IN PIEMONTE NEL 2006<br />

3<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN PIEMONTE<br />

10<br />

11<br />

12<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN ITALIA<br />

2<br />

1<br />

13<br />

4 - 5<br />

3 - 6<br />

9<br />

7 - 8<br />

1<br />

2<br />

55<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

REC<br />

96%<br />

Afv Beltrame Spa (To)<br />

Raffi neria Metalli Cusiana Spa (Vb)<br />

Teksid Spa (Vc)<br />

1. Acciaerie Brembo Spa (Bg)<br />

2. Olifer-Acp Spa (Bg)<br />

3. Duferdofi n Spa (Bs)<br />

4. Feralpi Siderurgica Spa (Bs)<br />

5. Ferriere Val Sabbia (Bs)<br />

6. Fonderie Di Torbole Spa (Bs)<br />

7. Iro Spa (Bs)<br />

8. Stefana Spa (Bs)<br />

9. Fermet Srl (Fi)<br />

10. Fonderia Novelis Spa (Mi)<br />

11. Fonderia Riva Spa (Mi)<br />

12. Fonderie Vedani Spa (Mi)<br />

13. Ecoacciai Spa (Ms)


FLUSSO DEI RIFIUTI PLASTICI – 2006<br />

Il rifi uto plastico che viene raccolto e avviato a recupero è costituito soprattutto da<br />

imballaggi in PET (polietilentereftalato), ovvero le bottiglie in plastica di acqua e<br />

bevande (circa il 36% dell’avviato a recupero), da imballaggi in PE (polietilene) che<br />

comprende quelli ad alta densità (HDPE), <strong>come</strong> fl aconi dei detersivi e buste, e quelli<br />

a bassa densità (LDPE), <strong>come</strong> fi lm plastici e tubetti, e da PP (polipropilene) ovvero le<br />

cassette per ortofrutta. Altri rifi uti in plastica o imballaggi in plastica molto sporchi<br />

vengono generalmente avviati a recupero energetico.<br />

I rifi uti plastici <strong>raccolti</strong> dal servizio pubblico <strong>sono</strong> dapprima conferiti presso centri<br />

di selezione che eliminano le frazioni estranee e selezionano il rifi uto plastico per<br />

polimero (PET; HDPE; LDPE, cassette) e, relativamente al PET, anche per colore.<br />

Il rifi uto plastico, così valorizzato e sottoposto a riduzione volumetrica, viene avviato<br />

alle aziende specializzate nel trattamento del polimero (recuperatori fi nali), dove,<br />

dopo ulteriore pulizia e opportuna macinazione, viene trasformato in materia prima<br />

secondaria conforme alle specifi che UNIPLAST-UNI 10667 (D.M. 186/06), così da<br />

poter sostituire i polimeri “vergini”.<br />

Tabella 9<br />

Rifi uti plastici <strong>raccolti</strong> dal servizio pubblico nel 2006, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il recupero.<br />

PROV Residenti 2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

57<br />

ton recuperate<br />

kg/ab anno<br />

recuperati<br />

% recupero<br />

AL 435.774 4.698 10,8 3.667 8,4 78%<br />

AT 210.644 6.087 28,9 5.107 24,2 84%<br />

BI 186.938 1.799 9,6 1.433 7,7 80%<br />

CN 573.613 7.269 12,7 4.858 8,5 67%<br />

NO 357.688 7.982 22,3 7.285 20,4 91%<br />

TO 2.249.826 28.770 12,8 22.527 10,0 78%<br />

VB 161.640 4.502 27,9 4.175 25,8 93%<br />

VC 176.705 899 5,1 844 4,8 94%<br />

Reg. Piemonte<br />

2006<br />

Reg. Piemonte<br />

2005<br />

Reg. Piemonte<br />

2004<br />

4.352.828 62.006 14,2 49.897 11,5 80%<br />

4.341.733 48.157 11,1 38.100 8,8 79%<br />

4.330.172 37.533 8,7 30.726 7,1 82%


Nel 2006, in Piemonte, <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> raccolte 62.006 ton di rifi uti plastici e <strong>sono</strong> state<br />

recuperate 49.897 ton ovvero l’80% (tabella 9).<br />

Rispetto al 2005, vi è stato un lieve miglioramento della qualità del rifi uto raccolto<br />

e un deciso incremento dei kg/ab anno <strong>raccolti</strong> e recuperati, grazie anche all’avvio<br />

della raccolta “porta a porta” in molti comuni piemontesi.<br />

Gli scarti, che variano dal 33% della provincia di Cuneo al 6% della provincia di<br />

Vercelli, <strong>sono</strong> costituiti da materiali estranei riscontrati sia dalle piattaforme che<br />

accolgono i rifi uti appena <strong>raccolti</strong> ed eliminano i materiali estranei più grossolani,<br />

sia dalle piattaforme di selezione che separano le diverse tipologie di polimeri per<br />

essere destinati ai produttori di scaglie e granuli o al recupero energetico.<br />

La percentuale di scarto è molto variabile in quanto, oltre ad eventuali problematiche<br />

insite nel sistema di raccolta e/o nell’informazione al cittadino sui rifi uti conferibili<br />

nella raccolta differenziata della plastica, è suffi ciente un unico oggetto pesante<br />

estraneo per fare lievitare la percentuale di scarto.<br />

La plastica viene prodotta a partire da petrolio e risulta piuttosto costosa, inoltre i processi produttivi <strong>sono</strong> spesso di<br />

per sé inquinanti. Molte plastiche si degradano molto lentamente e quando fi niscono nell’ambiente lo inquinano per<br />

tempi lunghissimi. Il riciclo della plastica è quindi importante per ragioni di costi, di risparmio energetico e per ridurre<br />

l’inquinamento dell’ambiente. In commercio ci <strong>sono</strong> numerose plastiche diverse quali polietilene, PVC, polistirolo, polipropilene,<br />

etc. Per poterle riciclare in modo effi cace, andrebbero separate per tipo di polimero. Purtroppo, ciò è diffi cile<br />

da fare e per il momento ci si limita ad una raccolta congiunta di soli alcuni tipi di plastica.<br />

Tutte le plastiche pos<strong>sono</strong> essere recuperate con il procedimento della pirolisi. La pirolisi consiste nel portare la plastica<br />

ad una temperatura di 500 gradi, in assenza di ossigeno. A questa temperatura, la plastica si decompone formando<br />

dei gas che pos<strong>sono</strong> essere <strong>utilizzati</strong> per produrre nuova plastica, oppure per essere bruciati allo scopo di ottenere<br />

energia elettrica.<br />

Fonte: http://www.funsci.com/fun3_it/carta/carta.htm<br />

Nella tabella 10 si dettagliano i quantitativi <strong>raccolti</strong> e recuperati per ciascun<br />

Consorzio di Bacino, i centri di selezione/stoccaggio e le aziende recuperatrici dei<br />

polimeri valorizzati o quelle che utilizzano i rifi uti plastici <strong>come</strong> combustibile. Questo<br />

elenco contiene le principali aziende che hanno lavorato i rifi uti plastici provenienti<br />

dal Piemonte.<br />

L’Italia è stata uno dei pionieri nel riciclo meccanico di materie plastiche, considerando<br />

che i riciclatori, nel caso della plastica, non coincidono con gli stessi produttori in<br />

quanto per le operazioni di riciclo i processi industriali <strong>sono</strong> particolari e differenti da<br />

quelli di produzione. Tuttavia, a causa del costo delle materie prime (petrolio) e grazie<br />

alle normative europee e nazionali volte a favore la diffusione di beni realizzati con<br />

materia prima seconda, la domanda di plastiche riciclate è aumentata e il mercato<br />

si è mosso creando un comparto dedicato. Ciò nonostante la concorrenza, presso<br />

i trasformatori fi nali, dei prodotti di polimeri vergini e dei produttori di riciclato<br />

non hanno ancora dato vita ad un mercato aperto e condizioni di concorrenza si<br />

esprimono all’interno di uno scenario dove il bilanciamento tra l’impiego delle<br />

58


materie prime e materie seconde è regolato da fattori extraeconomici (vincoli<br />

normativi, responsabilità ambientali) (fonte Assorimap, 2008).<br />

In Italia le tipologie di materie plastiche maggiormente riciclate <strong>sono</strong> il polietilene<br />

(HDPE e LDPE), il polipropilene (PP), il PET e il PVC. La raccolta del PET è raddoppiata<br />

dal 1998 al 2006 (da circa 71.000 ton a circa 166.000 ton). Per alcuni polimeri ( per<br />

es. PE e PP) il riciclo avviene nelle stesse o in simili applicazioni rispetto all’origine,<br />

anche se con una diminuzione della qualità, in altri casi (<strong>come</strong> per il PET) gli impieghi<br />

<strong>sono</strong> concentrati in un mercato diverso da quello d’origine. Le plastiche eterogenee<br />

hanno dato vita a diffuse sperimentazioni, ma non hanno conquistato un effettivo<br />

mercato, per cui spesso vengono avviate al recupero energetico. I granuli derivanti<br />

dall’LDPE vengono <strong>utilizzati</strong> per la produzione di nuove buste (shopper o sacchi<br />

immondizia), di panchine, ecc., mentre quelli dall’HDPE per vasi, per la produzione<br />

di membrane bugnate (per fare ad esempio contenitori per uova) e di moduli per la<br />

pavimentazione esterna dei parcheggi (ad esempio quella della fi era di Rho – MI) e<br />

di casseri per uso edilizio.<br />

Il PET è utilizzato sia nel campo tessile per produrre fi bra di poliestere (dai “tessuti<br />

non tessuti” <strong>utilizzati</strong> in edilizia per guaine e pannelli fonoassorbenti, alle ovatte e<br />

alle imbottiture per l’industria dell’arredamento, fi no ai tappetini per le auto, alle<br />

imbottiture per l’abbigliamento e ai tessuti tecnici <strong>come</strong> il pile) sia in quello della<br />

lastra e dello stampaggio (vaschette per prodotti no food, blister, ma anche per<br />

custodie e contenitori per CD, reggette per scatoloni, cestelli per la spesa, ecc.).<br />

COMPOSITI PLASTICA/LEGNO (WPC)<br />

Miscela di plastica e legno: negli ultimi anni <strong>sono</strong> nati compositi sofi sticati denominati<br />

compositi plastica / legno (WPC) costituiti da polimeri plastici di prima qualità e da farina di legno estremamente<br />

raffi nata. Le principali applicazioni <strong>sono</strong>: outdoor decking, recinzioni prodotti per interni (pavimenti, bordi per porte e<br />

fi nestre), industria automobilistica. Presenta dei vantaggi rispetto al legno, quali la durata superiore, la manutenzione<br />

nulla, la superiore resistenza agli insetti, la migliore resistenza all’umidità, non si deforma e non si scheggia.<br />

Fonte: ICMA SAN GIORGIO<br />

59


ELENCO IMBALLAGGI/FRAZIONI ESTRANEE RILEVANTE ESCLUSIVAMENTE AI FINI DELLA DEFINIZIONE DELLE FASCE QUALI-<br />

TATIVE DEL MATERIALE PROVENIENTE DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI RIFIUTI DI IMBALLAGGI IN PLASTICA COSI’ COME<br />

STABILITE DALL’ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO ANCI-CONAI DEL 14/12/2004<br />

CONTENITORI IN PLASTICA PER LIQUIDI (CPL)<br />

- Bottiglie di PET e fl aconi di HDPE della capacità massima di 5 litri (*)<br />

IMBALLAGGI VARI<br />

ALIMENTARI:<br />

- Bottiglie acqua minerale, bibite, olio, succhi, latte, ecc. della capacità superiore a 5 litri (*)<br />

- Flaconi/dispensatori sciroppi, creme, salse, yogurt, ecc. (*)<br />

- Confezioni rigide per dolciumi (es.: scatole trasparenti e vassoi interni ad impronte)<br />

- Confezioni rigide/fl essibili per alimenti in genere ( es.: affettati, formaggi, pasta fresca, frutta, verdura) (*)<br />

- Buste e sacchetti per alimenti in genere ( es.: pasta, riso, patatine, salatini, caramelle, surgelati) (*)<br />

- Vaschette porta – uova<br />

- Vaschette per alimenti, carne e pesce (*)<br />

- Vaschette/barattoli per gelati (*)<br />

- Contenitori per yogurt, creme di formaggio, dessert (*)<br />

- Reti per frutta e verdura<br />

- Shoppers e imballaggio secondario per bottiglie di acqua minerale/bibite e similari (es.: carta igienica, scottex, etc.) (*)<br />

- Barattoli per alimenti in polvere<br />

- Contenitori vari per alimenti per animali (*)<br />

- Coperchi<br />

- Cassette per prodotti ortofrutticoli e alimentari in genere (*)<br />

NON ALIMENTARI<br />

- Flaconi per detersivi, saponi, prodotti per l’igiene della casa, della persona, cosmetici, acqua distillata, etc. della capacità superiore a 5<br />

litri (*)<br />

- Barattoli per confezionamento di prodotti vari ( es.: cosmetici, articoli da cancelleria, salviette umide, detersivi, rullini fotografi ci) (*)<br />

- Shoppers e imballaggi secondari per bottiglie di acqua minerale/bibite o analoghi<br />

- Blister, e contenitori rigidi e formati a sagoma ( es.: gusci per giocattoli, pile, articoli da cancelleria, gadget vari, articoli da ferramenta<br />

e per il “fai da te”)<br />

- Scatole e buste per confezionamento di capi di abbigliamento (es.: camicie, biancheria intima, calze, cravatte)<br />

- Vaschette per alimenti e, imballaggi di piccoli elettrodomestici di Polistirolo Espanso (*)<br />

- Reggette per legatura pacchi<br />

- Sacchi, sacchetti, buste ( es.: sacchi per detersivi, per prodotti per giardinaggio, per alimenti per animali) (*)<br />

- Vasi per vivaisti (*)<br />

TRACCIANTI<br />

- Film di imballaggio in Polietilene di dimensione superiore al formato A3 (29,7 x 42 cm) ad esclusione di shoppers e imballaggi<br />

secondari per bottiglie di acqua minerale/bibite o analoghi<br />

- Imballaggi in Polistirolo Espanso ad esclusione di vaschette per alimenti, imballaggi di piccoli elettrodomestici<br />

FRAZIONI ESTRANEE<br />

- Qualsiasi manufatto non in plastica<br />

- Rifi uti ospedalieri ( es.: siringhe, sacche per plasma, contenitori per liquidi fi siologici e per emodialisi)<br />

- Beni durevoli in plastica ( es.: elettrodomestici, articoli casalinghi, complementi d’arredo, ecc)<br />

- Giocattoli<br />

- Custodie per cd, musicassette, videocassette<br />

- Piatti, bicchieri, posate di plastica<br />

- Canne per irrigazione<br />

- Articoli per l’edilizia<br />

- Barattoli e sacchetti per colle, vernici, solventi<br />

- Grucce appendiabiti<br />

- Borse, zainetti, sporte<br />

- Posacenere, portamatite, ecc.<br />

- Bidoni e cestini portarifi uti<br />

- Cartellette, portadocumenti, ecc.<br />

- Componentistica ed accessori auto<br />

- Imballaggi con evidenti residui del contenuto (rifi uto pericoloso, non pericoloso o putrescibile)<br />

(*) Sono da considerarsi Frazione estranee se presentano evidenti residui pericolosi, non pericolosi o putrescibili<br />

Fonte: Corepla<br />

60


Tabella 10<br />

Flusso dei rifi uti plastici dettagliato per Consorzio di Bacino – anno 2006.<br />

PROV<br />

ALESSANDRIA<br />

CONSORZIO di<br />

BACINO<br />

Consorzio<br />

Alessandrino<br />

CCR<br />

Consorzio<br />

Casalese<br />

CSR<br />

Consorzio<br />

Ovadese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

149.314 1.995 13,4<br />

76.347 642 8,4<br />

210.113 2.061 9,8<br />

Centro<br />

di selezione/stoccaggio<br />

ARAL spa (AL)<br />

CARIS srl (MI)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

COSMO spa (AL)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

BENFANTE srl (AL)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

SRT spa (AL)<br />

61<br />

RECUPERATORI<br />

Polim.<br />

O Rec. En.<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

INDUSTRIE PLASTICHE srl (AO) MIXET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

COMPAGNIA PER L’AMBIENTE srl (AN)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

1.749 11,7 88%<br />

439 5,8 68%<br />

1.478 7,0 72%


PROV<br />

ASTI<br />

CONSORZIO di<br />

BACINO<br />

CBRA<br />

Consorzio<br />

Astigiano<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

210.644 6.087 28,9<br />

Centro<br />

di selezione/stoccaggio<br />

CMT AMBIENTE srl (TO)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

GAIA spa (AT)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

62<br />

RECUPERATORI<br />

Polim.<br />

O Rec. En.<br />

ALBA ECOLOGIA srl (CO) PET<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

B.T. PLAST srl (PV) HDPE - LDPE<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

IDEA GRANDA S. Cons.RL (CN) CDR<br />

INDUSTRIE PLASTICHE srl (AO) MIXET<br />

LOMELLINA ENERGIA srl (PV) REC EN<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE - MIXET<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PANTAECO srl (LO) MIXET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

5.107 24,2 84%


PROV<br />

BIELLA<br />

CUNEO<br />

CONSORZIO di<br />

BACINO<br />

COSRAB<br />

Consorzio<br />

Biellese<br />

ACEM<br />

Consorzio<br />

Monregalese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

186.938 1.799 9,6<br />

94.679 1.024 10,8<br />

Centro<br />

di selezione/stoccaggio<br />

BERGADANO sas (BI)<br />

CENTRO RICICLO<br />

MONSELICE srl (PD)<br />

GAIA spa (AT)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

ACEM (CN)<br />

BRA SERVIZI srl (CN)<br />

CENTRO RICICLO<br />

MONSELICE srl (PD)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

63<br />

RECUPERATORI<br />

Polim.<br />

O Rec. En.<br />

ALBA ECOLOGIA srl (CO) PET<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

COMPAGNIA PER L’AMBIENTE srl (AN)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

IMBALL NORD sas (PD) CASS<br />

LUCANIA METALLI srl (PZ)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

TECNOPLAST DUE srl (FE) PET<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

B.T. PLAST srl (PV) HDPE - LDPE<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

COMPAGNIA PER L’AMBIENTE srl (AN)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

IDEA GRANDA S. Cons.RL (CN) CDR<br />

IMBALL NORD sas (PD) CASS<br />

LUCANIA METALLI srl (PZ)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

TECNOPLAST DUE srl (FE) PET<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

1.433 7,7 80%<br />

495 5,2 48%


PROV CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

CUNEO<br />

CEC<br />

Consorzio<br />

Cuneese<br />

COABSER<br />

Consorzio<br />

Albese<br />

Braidese<br />

CSEA<br />

Consorzio<br />

Saluzzese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton kg/ab anno<br />

raccolte <strong>raccolti</strong><br />

159.139 1.648 10,4<br />

163.255 2.784 17,1<br />

156.540 1.814 11,6<br />

Centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

CARTAFIN snc (CN)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

REALPLASTIC srl (CO)<br />

SACED srl (CN)<br />

BENASSI srl (CN)<br />

BRA SERVIZI srl (CN)<br />

CENTRO RICICLO<br />

MONSELICE srl (PD)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

GAIA spa (AT)<br />

IDEALSERVICE 2 soc.<br />

coop. (VE)<br />

METALFERRO srl (TE)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

BENASSI srl (CN)<br />

CARTAFIN snc (CN)<br />

CSEA (CN)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

REALPLASTIC srl (CO)<br />

SACED srl (CN)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

64<br />

RECUPERATORI<br />

Polim. O Rec.<br />

En.<br />

2 ELLE DI LECCESE GIUSEPPE (NO) CASS<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ALBA ECOLOGIA srl (CO) PET<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

COMPAGNIA PER L’AMBIENTE srl (AN)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ERREONE srl (CE) PET<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

IMBALL NORD sas (PD) CASS<br />

LUCANIA METALLI srl (PZ)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

SIRCHEM srl (CN) HDPE - LDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

2 ELLE DI LECCESE GIUSEPPE (NO) CASS<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

SIRCHEM srl (CN) HDPE - LDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

1.449 9,3 88%<br />

1.688 10,3 61%<br />

1.225 7,8 68%


PROV<br />

NOVARA<br />

CONSORZIO di<br />

BACINO<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

CBBN<br />

Consorzio<br />

Basso Novarese<br />

211.767 5.235 24,7<br />

CMN<br />

Consorzio<br />

Medio<br />

Novarese<br />

145.921 2.747 18,8<br />

Centro<br />

di selezione/stoccaggio<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

REALPLASTIC srl (CO)<br />

S.K.M. snc (NO)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

CENTRO RICICLO<br />

MONSELICE srl (PD)<br />

BERGADANO sas (BI)<br />

MASOTINA spa (MI)<br />

MEDIO NOVARESE<br />

spa (NO)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

REALPLASTIC srl (CO)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

65<br />

RECUPERATORI<br />

Polim.<br />

O Rec. En.<br />

2 ELLE DI LECCESE GIUSEPPE (NO) CASS<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

SIRCHEM srl (CN) HDPE - LDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

2 ELLE DI LECCESE GIUSEPPE (NO) CASS<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

COMPAGNIA PER L’AMBIENTE srl (AN)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

IMBALL NORD sas (PD) CASS<br />

LUCANIA METALLI srl (PZ)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

TECNOPLAST DUE srl (FE) PET<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

4.689 22,1 90%<br />

2.597 17,8 95%


PROV<br />

TORINO<br />

CONSORZIO di<br />

BACINO<br />

ACEA<br />

Consorzio<br />

Pinerolese<br />

CCS<br />

Consorzio<br />

Chierese<br />

COVAR 14<br />

Consorzio<br />

Torino Sud<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

146.956 951 6,5<br />

117.255 2.543 21,7<br />

250.009 5.755 23,0<br />

Centro<br />

di selezione/stoccaggio<br />

BENASSI srl (CN)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

TRASMAL srl (TO)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

CMT AMBIENTE srl (TO)<br />

BENFANTE srl (AL)<br />

BENASSI srl (CN)<br />

CMT AMBIENTE srl (TO)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

66<br />

RECUPERATORI<br />

Polim.<br />

O Rec. En.<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

SIRCHEM srl (CN) HDPE - LDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

704 4,8 74%<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PANTAECO srl (LO)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE - MIXET<br />

MIXET<br />

2.249 19,2 88%<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

SIRCHEM srl (CN) HDPE - LDPE<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

CURTIRISO srl (PV) REC EN<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE - MIXET<br />

4.595 18,4 80%<br />

PANTAECO srl (LO) MIXET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE


PROV CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

TORINO<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

CADOS<br />

Consorzio<br />

Dora-Sangone<br />

303.743 5.321 17,5<br />

BACINO 16<br />

Consorzio<br />

Torino Nord<br />

249.118 2.565 10,3<br />

Centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

DEMAP srl (TO)<br />

PUBLIREC srl (TO)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

SETA spa (TO)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

67<br />

RECUPERATORI<br />

Polim. O Rec.<br />

En.<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE - MIXET<br />

PANTAECO srl (LO) MIXET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PANTAECO srl (LO) MIXET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

4.050 13,3 76%<br />

2.116 8,5 83%


PROV CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

TORINO<br />

CISA<br />

Consorzio<br />

Ciriecese<br />

CCA<br />

Consorzio<br />

Canavesano<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

Centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

94.369 1.341 14,2 DEMAP srl (TO)<br />

187.807 4.157 22,1<br />

BACINO 18<br />

Consorzio<br />

Città di Torino<br />

900.569 6.137 6,8<br />

A.S.A. (TO)<br />

CARIS srl (MI)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

DEMAP srl (TO)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PUBLIREC srl (TO)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

SETA spa (TO)<br />

68<br />

RECUPERATORI<br />

Polim. O<br />

Rec. En.<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE - MIXET<br />

PANTAECO srl (LO) MIXET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

INDUSTRIE PLASTICHE srl (AO) MIXET<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE - MIXET<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PANTAECO srl (LO) MIXET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CONSORZIO CEREA spa (VR) LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

ECOSAC srl (BG) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

GRUPPO BRUTTI sas (MC) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

1.114 11,8 83%<br />

3.235 17,2 78%<br />

4.463 5,0 73%


PROV CONSORZIO<br />

di BACINO<br />

TORINO<br />

VERBANIA<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

BACINO 18<br />

Consorzio<br />

Città di Torino<br />

900.569 6.137 6,8<br />

COBVCO<br />

Consorzio<br />

Verbanese<br />

108.293 3.612 33,4<br />

Centro di selezione/<br />

stoccaggio<br />

DEMAP srl (TO)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PUBLIREC srl (TO)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

SETA spa (TO)<br />

CONSERVCO spa (VB)<br />

MASOTINA spa (MI)<br />

REALPLASTIC srl (CO)<br />

SERUSO spa (LC)<br />

69<br />

RECUPERATORI<br />

Polim. O<br />

Rec. En.<br />

M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE - MIXET<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PANTAECO srl (LO) MIXET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SARI GROUP srl (PV) MIXET<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

2 ELLE DI LECCESE GIUSEPPE (NO) CASS<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE<br />

COMPAGNIA PER L’AMBIENTE srl<br />

(AN)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

INDUSTRIE PLASTICHE srl (AO) MIXET<br />

LUCANIA METALLI srl (PZ)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

HDPE - LDPE -<br />

MIXET<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

PET<br />

NOVAFITO spa (MI)<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

SKYMAX spa (TV) HDPE - LDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

3.391 31,3 94%


PROV<br />

VERBANIA<br />

VERCELLI<br />

CONSORZIO di<br />

BACINO<br />

COBVO<br />

Consorzio Valle<br />

Ossola<br />

COVEVAR<br />

Consorzio<br />

Vercellese<br />

Residenti<br />

2006<br />

ton<br />

raccolte<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

53.347 890 16,7<br />

176.705 899 5,1<br />

Centro<br />

di selezione/stoccaggio<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SERUSO spa (LC)<br />

VALLE OSSOLA spa (VB)<br />

ANDREONI MARCELLO<br />

sas (MI)<br />

BERGADANO sas (BI)<br />

CENTRO RICICLO<br />

MONSELICE srl (PD)<br />

CO.FI.R. sas (AT)<br />

COMUNITA<br />

MONTANA VALSESIA<br />

- C.M.R. - CENTRO<br />

MULTIRACCOLTA (VC)<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

SE.RI.PLAST. srl (MI)<br />

TMT spa (VC)<br />

VESCOVO ROMANO<br />

snc (VC)<br />

70<br />

RECUPERATORI<br />

Polim.<br />

O Rec. En.<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

COMPAGNIA PER L’AMBIENTE srl (AN)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

INDUSTRIE PLASTICHE srl (AO) MIXET<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

HDPE<br />

PETRA POLIMERI srl (FE)<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

SKYMAX spa (TV) HDPE - LDPE<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

ALIPLAST spa (TV) PET<br />

B.T. PLAST srl (PV) HDPE - LDPE<br />

BREPLAST spa (PV) HDPE<br />

C.I.E.R. srl (TE)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

DENTIS srl (CN) PET<br />

ECOLINE srl (BS) HDPE<br />

FREUDENBERG POLITEX srl (CO) PET<br />

IDEA GRANDA S. Cons.RL (CN) CDR<br />

MONTELLO spa (BG)<br />

PET - HDPE -<br />

LDPE<br />

NOVAFITO spa (MI) PET<br />

PETRA POLIMERI srl (FE) HDPE<br />

PLASTIPOL srl (AL) LDPE<br />

REALPLASTIC srl (CO) PET<br />

REVEANE srl (TO) CASS<br />

SE.RI.PLAST srl (MI) LDPE<br />

SER srl (PR) HDPE<br />

TMT spa (VC) REC EN<br />

VALPLASTIC spa (PD) PET<br />

VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE<br />

WORPO srl (BA) HDPE - LDPE<br />

ton<br />

recup.<br />

kg/ab<br />

anno<br />

recup.<br />

%<br />

recup.<br />

784 14,7 88%<br />

844 4,8 94%<br />

REGIONE PIEMONTE 4.352.828 62.006 14,2 49.897 11,5 80%


DESTINAZIONE DEI RIFIUTI PLASTICI<br />

RACCOLTI IN PIEMONTE NEL 2006<br />

5<br />

3<br />

2-4<br />

7<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN PIEMONTE<br />

16<br />

2<br />

23-31-32-<br />

21-22<br />

10-17<br />

14<br />

8<br />

20<br />

8-9<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN ITALIA<br />

3-4<br />

12<br />

5 11<br />

30<br />

19<br />

26<br />

18 - 29<br />

13<br />

27<br />

6<br />

1<br />

15<br />

7<br />

25<br />

6<br />

71<br />

9<br />

24<br />

28<br />

1<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

7.<br />

8.<br />

9.<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

7.<br />

8.<br />

9.<br />

10.<br />

11.<br />

12.<br />

13.<br />

14.<br />

15.<br />

16.<br />

17.<br />

18.<br />

19.<br />

20.<br />

21.<br />

22.<br />

23.<br />

REC<br />

80%<br />

Plastipol Srl (Al)<br />

Buzzi Unicem Spa (Cn)<br />

Dentis Srl (Cn)<br />

Idea Granda S. Cons.Rl (Cn)<br />

Sirchem Srl (Cn)<br />

2 Elle Di Leccese Giuseppe (No)<br />

M.G. Imballaggi Snc (To)<br />

Reveane Srl (To)<br />

Tmt Spa (Vc)<br />

Compagnia Per L‘Ambiente Srl (An)<br />

Industrie Plastiche Srl (Ao)<br />

Ecosac Srl (Bg)<br />

Montello Spa (Bg)<br />

Ecoline Srl (Bs)<br />

Erreone Srl (Ce)<br />

Consorzio Ecoambiente (Cl)<br />

Alba Ecologia Srl (Co)<br />

Freudenberg Politex Srl (Co)<br />

Realplastic Srl (Co)<br />

Vedetto Recuperi Srl (Cr)<br />

Petra Polimeri Srl (Fe)<br />

Tecnoplast Due Srl (Fe)<br />

Pantaeco Srl (Lo)<br />

Gruppo Brutti Sas (Mc)<br />

Novafi to Spa (Mi)<br />

Se.Ri.Plast Srl (Mi)<br />

Imball Nord Sas (Pd)<br />

Valplastic Spa (Pd)<br />

Ser Srl (Pr)<br />

B.T. Plast Srl (Pv)<br />

Breplast Spa (Pv)<br />

Sari Group Srl (Pv)<br />

24.<br />

25.<br />

26.<br />

27.<br />

28.<br />

29.<br />

30.<br />

31.<br />

32.<br />

Lucania MetallI Srl (Pz)<br />

C.I.E.R. Srl (Te)<br />

Aliplast Spa (Tv)<br />

Skymax Spa (Tv)<br />

Worpo Srl (Ba)<br />

Centro Plastica Srl (Ve)<br />

Consorzio Cerea Spa (Vr)<br />

Curtiriso Srl (Pv)<br />

Lomellina Energia Srl (Pv)


APPROFONDIMENTO:<br />

ANALISI MERCEOLOGICHE DEI RIFIUTI PLASTICI – 2006<br />

Tutte le analisi, effettuate da COREPLA sui rifi uti plastici <strong>raccolti</strong> nei Consorzi di Bacino<br />

piemontesi convenzionati nel 2006, fanno riferimento a fl ussi di rifi uti di raccolte<br />

monomateriali e vengono effettuate sul materiale in ingresso agli impianti di<br />

selezione (CSS) di COREPLA.<br />

COREPLA distingue 3 tipologie di fl ussi e 5 frazioni merceologiche:<br />

- fl usso A: raccolta di rifi uti di imballaggio in plastica di origine domestica;<br />

- fl usso B: raccolta di rifi uti di imballaggio comunque conferiti al servizio pubblico<br />

di origine non domestica;<br />

- fl usso C: raccolta fi nalizzata ai soli contenitori per liquidi di provenienza domestica;<br />

- CPL: contenitori per liquidi di un volume inferiore ai 5 litri,<br />

- CASS: cassette ortofrutticole;<br />

- VARI: altri imballaggi in plastica;<br />

- FRAZ. ESTRANEA: tutti i materiali indesiderati, compresi le plastiche non da<br />

imballaggi, i metalli e i non metalli;<br />

- TRACCIANTI: fi lm d’imballaggio in polietilene (con esclusione comunque degli<br />

shoppers e degli imballaggi secondari per bottiglie di acqua minerale/bibite) e<br />

gli imballaggi in polistirolo espanso (con esclusione delle vaschette per alimenti,<br />

imballi di piccoli elettrodomestici).<br />

N° analisi CPL Cass Vari Fraz_Estranea Traccianti<br />

Flusso A 314 47,1% 2,3% 31,0% 12,5% 6,6%<br />

Flusso B 47 4,0% 3,5% 10,9% 14,7% 66,7%<br />

Flusso C 10 89,1% 0,6% 7,6% 1,9% 0,6%<br />

Media comp. 371 42,8% 2,4% 27,8% 12,5% 14,1%<br />

73


Il fl usso B che corrisponde grosso modo ai rifi uti assimilati gestiti comunque dal<br />

servizio pubblico presenta la maggiore percentuale di traccianti proprio perché<br />

deriva da attività commerciali; mentre il fl usso C è limitato attualmente a pochissimi<br />

Consorzi di bacino che hanno un centro di selezione che effettua appunto la<br />

selezione dei soli contenitori in plastica.<br />

La percentuale di frazione estranea individuata dalle analisi di COREPLA è pari ad<br />

un valore medio complessivo del 12,5%, inferiore allo scarto complessivo della<br />

Regione Piemonte individuato con il presente studio (20%). Bisogna considerare che<br />

le convenzioni con COREPLA attive nel 2006 coprivano circa l’88% di popolazione<br />

piemontese, che le analisi vengono effettuate in ingresso ai centri di selezione dopo<br />

che i rifi uti <strong>sono</strong> passati, in alcuni casi, da un centro di raccolta/selezione consortile<br />

e/o da un centro di pressatura dove vengono effettuate prime attività di pulitura dai<br />

materiali più grossolani (talvolta si elimina anche il 30% di ciò che è stato raccolto).<br />

L’IPLA ha effettuato delle analisi qualitative sul materiale proveniente dalla raccolta<br />

differenziata di rifi uti di imballaggi in plastica del 2006 di alcuni Consorzi di Bacino<br />

della provincia di Torino. Le frazioni prese in considerazione <strong>sono</strong>:<br />

- contenitori in plastica (vol. max 5 l)<br />

- cassette in polipropilene<br />

- altri imballaggi plastici<br />

- traccianti<br />

- metalli ferrosi (imballaggi e non imballaggi)<br />

- alluminio (imballaggi e non imballaggi)<br />

- altre frazioni estranee.<br />

74


Sono state effettuate 106 analisi merceologiche di cui:<br />

- 28 su raccolte monomateriale (CER 150102), di cui è noto che 9 avvengano con la<br />

modalità domiciliare detta “porta a porta” (PP) mentre non è specifi cato nulla per<br />

le altre 19 (ND);<br />

- 78 su raccolte multimateriale plastica/metalli (CER 150106), di cui 47 con il<br />

sistema “porta a porta” (PP), 27 da raccolta stradale (CS) e 4 di cui non si ha alcuna<br />

informazione (ND).<br />

Le seguenti tabelle ed i corrispondenti grafi ci riportano la composizione media<br />

delle frazioni considerate.<br />

Tabella 1<br />

COMPOSIZIONE MEDIA DI TUTTE LE ANALISI<br />

(150102+150106, PP+CS+ND)<br />

Imballaggi in plastica Metalli recuperab. Frazione estranea<br />

67,4%<br />

74,3%<br />

Cont. in plastica Cassette Altri imballaggi plastici Traccianti<br />

35,1% 2,9% 29,3% 6,9%<br />

Grafi co 1<br />

75<br />

5,6% 20,1%


Cont. in<br />

plastica<br />

COMPOSIZIONE MEDIA DELLE ANALISI<br />

SU RACCOLTE MONOMATERIALE<br />

Imballaggi in plastica<br />

80,6%<br />

76<br />

COMPOSIZIONE MEDIA DELLE ANALISI<br />

SU RACCOLTE MULTIMATERIALE<br />

(150102, PP + ND) (150106, PP + CS + ND)<br />

Metalli<br />

recuperab.<br />

Frazione<br />

estranea<br />

71,5% 65,9%<br />

Cassette<br />

Altri imballaggi<br />

plastici<br />

Traccianti<br />

0,7% 18,8%<br />

Cont. in<br />

plastica<br />

Imballaggi in plastica<br />

Cassette<br />

72,1%<br />

Altri imballaggi<br />

plastici<br />

42,5% 2,4% 26,6% 9,1% 32,5% 3,1% 30,2% 6,2%<br />

Traccianti<br />

Metalli<br />

recuperab.<br />

Frazione<br />

estranea<br />

7,3% 20,6%<br />

Rispetto al valore medio complessivo delle analisi IPLA, nel caso delle raccolte<br />

monomateriale la percentuale di metalli recuperabili riscontrati è molto inferiore,<br />

mentre gli altri valori <strong>sono</strong> simili al valore medio.<br />

La raccolta multimateriale plastica/metallo evidenzia una percentuale di metalli<br />

e non metalli piuttosto elevata e comunque rientrante nelle stime che vengono<br />

effettuate anche per raccolte multimateriali similari.<br />

Cont.in<br />

plastica<br />

COMPOSIZIONE MEDIA DELLE ANALISI<br />

SU RACCOLTE MULTIMATERIALE e<br />

SISTEMA PORTA A PORTA<br />

Imballaggi in plastica<br />

75,9%<br />

COMPOSIZIONE MEDIA DELLE ANALISI<br />

SU RACCOLTE MULTIMATERIALE e<br />

SISTEMA RACCOLTA STRADALE<br />

(150106, PP) (150106, CS)<br />

Metalli<br />

recuperab.<br />

Frazioneestranea<br />

70,9% 57,2%<br />

Cassette<br />

Tabella 2 Tabella 3<br />

Grafi co 2 Grafi co 3<br />

Grafi co 4 Grafi co 5<br />

Altri<br />

imballaggi<br />

plastici<br />

Traccianti<br />

7,30% 16,80%<br />

Cont. in<br />

plastica<br />

Imballaggi in plastica<br />

Cassette<br />

64,8%<br />

Altri imballaggi<br />

plastici<br />

37,3% 2,2% 31,4% 5,0% 24,5% 4,1% 28,6% 7,6%<br />

Traccianti<br />

Metalli<br />

recuperab.<br />

Frazione<br />

estranea<br />

8,1% 27,1%


Tabella 4 Tabella 5<br />

Confrontando i valori medi delle analisi relative alle raccolte multimateriale, si nota<br />

un aumento sia dei traccianti che della frazione estranea nelle raccolte stradali<br />

rispetto a quelle domiciliari: il cassonetto stradale è accessibile non solo agli utenti<br />

normalmente serviti dal sistema pubblico ma anche a esercizi commerciali/industriali<br />

che ne usufruiscono indebitamente proprio per le sue caratteristiche strutturali e<br />

dimensionali, mentre il sistema “porta a porta” responsabilizza un po’ di più l’utente su<br />

ciò che inserisce nel suo contenitore. Si nota, infi ne, nelle analisi relative alle raccolte<br />

stradali, un aumento della percentuale di cassette che diffi cilmente vengono inserite<br />

nei contenitori delle raccolte porta a porta perché troppo ingombranti.<br />

Tabella 6<br />

IMBALLAGGI TRACCIANTI METALLI FRAZ ESTRANEA<br />

(150102+150106,<br />

PP+CS+ND)<br />

67,4% 6,9% 5,6% 20,1%<br />

(150102, PP + ND) 71,5% 9,1% 0,7% 18,8%<br />

(150106, PP + CS + ND) 72,1% 6,2% 7,3% 20,6%<br />

(150106, PP) 70,9% 5,0% 7,3% 16,8%<br />

(150106, CS) 57,2% 7,6% 8,1% 27,1%<br />

Grafi co 6<br />

77


I grafi ci seguenti riportano la composizione media delle frazioni considerate nelle<br />

analisi effettuate da COREPLA considerando solo i valori del fl usso A e le analisi di<br />

IPLA riferite alla raccolta monomateriale-150102 (i metalli <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> sommati alla<br />

frazione estranea).<br />

Se dalle analisi COREPLA vengono selezionate solo quelle corrispondenti ai rifi uti<br />

provenienti dagli stessi Consorzi di Bacino analizzati da IPLA il confronto è il<br />

seguente:<br />

CPL CASSETTE VARI TRACCIATI FRAZ_ESTRANEA<br />

analisi COREPLA 32,5% 2,2% 37,3% 6,5% 19,8%<br />

analisi IPLA 42,5% 2,4% 26,6% 9,1% 19,5%<br />

78


FLUSSO DELLA FRAZIONE ORGANICA – 2006<br />

Tabella 11<br />

Frazione organica raccolta dal servizio pubblico nel 2006, riscontrata nei MUD e della quale è stato accertato il riciclo.<br />

Provincia Residenti 2006<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab <strong>raccolti</strong> ton recuperate kg/ab recuperati % recup.<br />

AL 435.774 11.218 25,7 8.005 18,4 71%<br />

AT 210.644 10.950 52,0 9.856 46,8 90%<br />

BI 186.938 2.031 10,9 1.524 8,2 75%<br />

CN 573.613 4.069 7,1 3.869 6,7 95%<br />

NO 357.688 19.793 12 55,3 18.925 52,9 96%<br />

TO 2.249.826 100.717 44,8 75.765 33,7 75%<br />

VB 161.640 9.201 56,9 8.649 53,5 94%<br />

VC 176.705 460 13 2,6 437 2,5 95%<br />

Reg. Piemonte<br />

2006<br />

4.352.828 158.44214 36,4 127.029 29,2 80%<br />

Reg. Piemonte<br />

2005<br />

4.341.733 126.264 29,1 99.814 23,0 79%<br />

Reg. Piemonte<br />

200415 4.330.172 92.817 21,4 73.553 17,0 81%<br />

La frazione organica da utenze domestiche e non domestiche raccolta dal servizio<br />

pubblico nel 2006 è pari a 158.442 ton e l’80% del rifi uto organico, ovvero circa<br />

127.000 ton, è stato trasformato, presso gli impianti di compostaggio, in ammendante<br />

compostato (tabella 11). La differenza tra le tonnellate raccolte e le tonnellate<br />

recuperate è per la maggior parte dovuta ai materiali estranei presenti nella frazione<br />

organica raccolta e ai sacchetti in plastica con cui è stato conferito l’umido, laddove<br />

non vengono usati sacchetti in materiale compostabile.<br />

Alcuni impianti, localizzati al di fuori del territorio piemontese, che nel 2006 hanno<br />

trattato parte della frazione organica proveniente dalla provincia di Torino, hanno<br />

segnalato la presenza di un elevato numero di sacchetti di rifi uti indifferenziati tra<br />

quelli dell’organico.<br />

12 La frazione organica effettivamente raccolta nella provincia di Novara è pari a 23.450 t, ovvero 65,6 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

13 La frazione organica effettivamente raccolta nella provincia di Vercelli è pari a 548 t, ovvero 3,1 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

14 La frazione organica effettivamente raccolta nella Regione Piemonte è pari a 162.186 t, ovvero 37,3 kg/ab/anno. Per il<br />

quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

15 Il dato è stato ricalcolato al netto degli scarti (frazione estranea a quella organica), grazie a dati forniti dagli impianti di<br />

compostaggio nell’ambito del finanziamento per la raccolta della frazione organica in Regione Piemonte. Il dato regionale<br />

relativo al recupero della frazione organica raccolta nel 2004 era pari al 98% e indicava esclusivamente il quantitativo di<br />

frazione organica in ingresso agli impianti di compostaggio, senza tenere conto degli scarti derivanti dalla vagliatura.<br />

79


A livello regionale, rispetto ai dati relativi alla frazione organica raccolta nel 2004 e<br />

nel 2005, si evidenzia un notevole incremento del quantitativo pro capite raccolto<br />

e riciclato (+15 kg/ab/a <strong>raccolti</strong> e +12,2 kg/ab/a riciclati rispetto al 2004), mentre<br />

la percentuale di recupero non è sostanzialmente variata. Si ritiene che l’aumento<br />

del quantitativo raccolto e riciclato sia imputabile principalmente al passaggio alla<br />

raccolta “porta a porta” in molti Comuni piemontesi.<br />

Il quantitativo raccolto e non recuperato è imputabile, oltre che agli errati<br />

conferimenti, anche al tipo di vagliatura effettuata dagli impianti di compostaggio.<br />

Tale operazione può essere effettuata in momenti diversi, comportando differenze<br />

di percentuali di scarto tra un impianto e l’altro. Infatti, alcune aziende effettuano<br />

tale operazione all’ingresso del materiale, rimuovendo così, insieme ai materiali<br />

estranei, anche un alto quantitativo di frazione organica compostabile (lo scarto è<br />

circa il 34%), mentre altre aziende eseguono tale operazione dopo alcuni giorni e la<br />

perdita di materiale organico è circa l’8%.<br />

La resa media del materiale organico, per la produzione di ammendante compostato,<br />

è circa il 38%, quindi da 127.029 ton <strong>sono</strong> <strong>stati</strong> prodotti circa 48.2715 ton di compost<br />

di qualità.<br />

Il Processo di compostaggio<br />

Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale viene controllato, accelerato e migliorato il processo naturale a cui va<br />

incontro qualsiasi sostanza organica per effetto della fl ora microbica naturalmente presente nell’ambiente. Si tratta di<br />

un “processo aerobico di decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni controllate (Keener<br />

et al., 1993) che permette di ottenere un prodotto biologicamente stabile in cui la componente organica presenta<br />

un elevato grado di evoluzione”; la ricchezza in humus, in fl ora microbica attiva e in microelementi fa del compost un<br />

ottimo prodotto, adatto ai più svariati impieghi agronomici, dal fl orovivaismo alle colture praticate in pieno campo.<br />

Il processo di compostaggio si compone essenzialmente in due fasi:<br />

• bio-ossidazione, nella quale si ha l’igienizzazione della massa: è questa la fase attiva (nota anche <strong>come</strong> high rate,<br />

active composting time), caratterizzata da intensi processi di degradazione delle componenti organiche più<br />

facilmente degradabili<br />

• maturazione, durante la quale il prodotto si stabilizza arricchendosi di molecole umiche: si tratta della fase di cura<br />

(nota <strong>come</strong> curing phase), caratterizzata da processi di trasformazione della sostanza organica la cui massima<br />

espressione è la formazione di sostanze umiche.<br />

Il processo di compostaggio può riguardare matrici organiche di rifi uti preselezionati (quali la frazione organica dei<br />

rifi uti urbani raccolta in maniera differenziata o i residui organici delle attività agro-industriali) per la produzione di<br />

un ammendante compostato da impiegare in agricoltura o nelle attività di fl orovivaismo, noto <strong>come</strong> “Compost di<br />

qualità”.<br />

Fonte: Consorzio Italiano Compostatori<br />

Nella tabella 12 si dettagliano, per ciascun Consorzio di Bacino, i quantitativi <strong>raccolti</strong>,<br />

quelli recuperati e i corrispondenti impianti di compostaggio dove la frazione<br />

organica raccolta differenziatamente è stata lavorata.<br />

80


Il BIOGAS<br />

Il biogas è un gas naturale, costituito principalmente da metano e anidride carbonica, prodotto dalla fermentazione<br />

anaerobica di materia organica di diversa origine (refl ui animali, biomasse vegetali e scarti di industrie agro-alimentari),<br />

già utilizzato nel recente passato.<br />

L’utilizzo del biogas <strong>come</strong> fonte di energie rinnovabili presenta innumerevoli benefi ci sia per la tutela dell’ambiente<br />

che per la riduzione delle emissioni dannose <strong>come</strong> il metano: lo sfruttamento del biogas porta ad un abbassamento<br />

delle emissioni di metano e di ammoniaca e contemporaneamente vengono emesse in atmosfera minori quantità di<br />

composti organici volatili, in più si abbattono gli odori e si migliora, accelerandolo, il processo di stabilizzazione dei<br />

liquami destinati a stoccaggio per essere poi <strong>utilizzati</strong> nelle operazioni di fertilizzazione.<br />

Da un punto di vista economico, si risparmia energia per l’uso aziendale e se ne può produrre per la vendita. La materia<br />

prima organica - liquami suini, bovini, deiezioni avicole, residui colturali, colture non alimentari ad uso energetico,<br />

scarti organici e acque refl ue dell’agro-industria, fanghi di depurazione, frazioni organiche di rifi uti urbani – diventano<br />

i substrati organici da avviare ad un digestore.<br />

La percentuale di metano nel biogas varia, a secondo del tipo di sostanza organica digerita e delle condizioni di processo,<br />

da un minimo del 50% fi no all’80% circa. La successiva trasformazione del biogas in energia utilizzabile in azienda<br />

avviene per combustione, con modalità diverse in funzione del prodotto che s’intende ottenere: il biogas infatti è<br />

usato sia <strong>come</strong> combustibile per l’alimentazione di cogeneratori, per la generazione di energia elettrica e calore, sia<br />

per la trazione dei mezzi agricoli, dopo essere stato purifi cato a metano al 95%.<br />

Fonte: www.torinoscienza.it<br />

Il compost di qualità prodotto dagli impianti che hanno trattato la frazione<br />

organica raccolta in Piemonte nel 2006 è usato principalmente per l’agricoltura a<br />

pieno campo (69%), per il fl orovivaismo (31%) e per il ripristino ambientale (0,4%)<br />

(fi gura 8).<br />

Figura 8<br />

81


Tabella 12<br />

Flusso della frazione organica dettagliato per Consorzio di Bacino – anno 2006.<br />

ATO CONSORZIO di BACINO Residenti<br />

2006<br />

ALESSANDRIA<br />

ASTI<br />

BIELLA<br />

CUNEO<br />

NOVARA<br />

ton raccolte<br />

dal servizio<br />

pubblico<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

82<br />

imp compostaggio<br />

ton compostate<br />

al netto degli scarti<br />

kg/ab<br />

compo<strong>stati</strong><br />

%<br />

recup.<br />

Consorzio Alessandrino 149.314 6.126 41,0 ARAL spa (AL) 4.349 29,1 71%<br />

CCR<br />

Consorzio Casalese<br />

CSR<br />

Consorzio Ovadese<br />

CBRA<br />

Consorzio Astigiano<br />

COSRAB<br />

Consorzio Biellese<br />

ACEM<br />

Consorzio Monregalese<br />

CEC<br />

Consorzio Cuneese<br />

COABSER<br />

Consorzio Albese<br />

Braidese<br />

CSEA<br />

Consorzio Saluzzese<br />

CBN<br />

Consorzio Basso<br />

Novarese<br />

CMN<br />

Consorzio Medio<br />

Novarese<br />

76.347 1.028 13,5 ARAL spa (AL) 730 9,6 71%<br />

210.113 4.065 19,3<br />

ARAL spa (AL)<br />

ECOPI srl (AL)<br />

2.927 13,9 72%<br />

210.644 10.951 52,0 GAIA spa (AT) 9.856 46,8 90%<br />

186.938 2.031 10,9<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

SAN CARLO srl (CN)<br />

1.524 8,2 75%<br />

94.679 1.464 15,5 SAN CARLO srl (CN) 1.405 14,8 96%<br />

159.139 423 2,7 ACSR spa (CN) 368 2,4 87%<br />

163.255 1.007 6,2 SAN CARLO srl (CN) 967 5,9 96%<br />

156.540 1.176 7,4 SAN CARLO srl (CN) 1.128 7,1 96%<br />

211.767 12.075 16 57,0<br />

145.921 7.719 17 52,9<br />

AGRITER srl (NO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

BIOCICLO srl (MN)<br />

LUCRA 96 srl (LO)<br />

SAN CARLO srl (CN)<br />

SYSTEMA AMBIENTE<br />

srl (BS)<br />

AGROFERT srl (PD)<br />

BIOCALOS srl (RO)<br />

AGRITER srl (NO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

BIOCICLO srl (MN)<br />

LUCRA 96 srl (LO)<br />

SAN CARLO srl (CN)<br />

SYSTEMA AMBIENTE<br />

srl (BS)<br />

11.592 54,7 96%<br />

7.333 50,3 95%<br />

16 La frazione organica effettivamente raccolta nel consorzio CBBN è pari a 14.268 t, ovvero 67,4 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

17 La frazione organica effettivamente raccolta nel consorzio CMN è pari a 9.183 t, ovvero 62,9 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.


ATO CONSORZIO di BACINO Residenti<br />

2006<br />

TORINO<br />

ACEA<br />

Consorzio Pinerolese<br />

CCS<br />

Consorzio Chierese<br />

COVAR 14<br />

Consorzio Torino Sud<br />

CADOS<br />

Consorzio Dora-Sangone<br />

BACINO 16<br />

Consorzio Torino Nord<br />

CISA<br />

Consorzio Ciriecese<br />

CCA<br />

Consorzio Canavesano<br />

ton raccolte<br />

dal servizio<br />

pubblico<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

146.956 1.363 9,3<br />

117.255 10.325 88,1<br />

250.009 21.045 84,2<br />

303.743 15.929 52,4<br />

249.118 8.850 35,5<br />

94.369 3.515 37,2<br />

187.807 8.309 44,2<br />

83<br />

imp compostaggio<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

ACSR spa (CN)<br />

SAN CARLO srl (CN)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

SAN CARLO srl (CN)<br />

AMIAT spa (TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

ECOPI srl (AL)<br />

GAIA spa (AT)<br />

NUOVA GEOVIS spa (BO)<br />

RECUPERA srl (FE)<br />

SARA srl (MO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

ACSR spa (CN)<br />

AGROFERT srl (PD)<br />

SAN CARLO srl (CN)<br />

AMIAT spa (TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

ECOPI srl (AL)<br />

GAIA spa (AT)<br />

NUOVA GEOVIS spa (BO)<br />

RECUPERA srl (FE)<br />

SARA srl (MO)<br />

AMIAT spa (TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

ECOPI srl (AL)<br />

GAIA spa (AT)<br />

NUOVA GEOVIS spa (BO<br />

RECUPERA srl (FE)<br />

SARA srl (MO)<br />

AMIAT spa (TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

ECOPI srl (AL)<br />

GAIA spa (AT)<br />

NUOVA GEOVIS spa (BO)<br />

RECUPERA srl (FE)<br />

SARA srl (MO)<br />

PANELLI IMPIANTI<br />

ECOLOGICI spa (TO)<br />

SYSTEM ECO GREEN<br />

srl (MI)<br />

AMIAT spa (TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

ECOPI srl (AL)<br />

GAIA spa (AT)<br />

NUOVA GEOVIS spa (BO)<br />

RECUPERA srl (FE)<br />

SARA srl (MO)<br />

ton compostate<br />

al netto degli scarti<br />

kg/ab<br />

compo<strong>stati</strong><br />

%<br />

recup.<br />

750 5,1 55%<br />

7.950 67,8 77%<br />

13.259 53,0 63%<br />

11.309 37,2 71%<br />

7.168 28,8 81%<br />

2.847 30,2 81%<br />

7.062 37,6 85%


ATO CONSORZIO di BACINO Residenti<br />

2006<br />

TORINO<br />

VERBANIA<br />

VERCELLI<br />

BACINO 18<br />

Consorzio Città di Torino<br />

COBVO<br />

Consorzio Valle Ossola<br />

COBVCO<br />

Consorzio Verbanese<br />

ton raccolte<br />

dal servizio<br />

pubblico<br />

kg/ab<br />

<strong>raccolti</strong><br />

900.569 31.382 34,8<br />

53.347 1.929 36,2<br />

84<br />

imp compostaggio<br />

AMIAT spa (TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

ECOPI srl (AL)<br />

GAIA spa (AT)<br />

NUOVA GEOVIS spa (BO)<br />

RECUPERA srl (FE)<br />

SARA srl (MO)<br />

BERCO srl (BG)<br />

BIO.GE.CO.srl (LO)<br />

BIOCICLO srl (MN)<br />

EAL COMPOST srl (LO)<br />

FERGEO srl (LO)<br />

SYSTEMA AMBIENTE<br />

srl (BS)<br />

ton compostate<br />

kg/ab compo<strong>stati</strong><br />

al netto degli scarti %<br />

recup.<br />

25.419 28,2 81%<br />

1.813 33,9 94%<br />

108.293 7.272 67,2 ECOPI srl (AL) 6.836 63,1 94%<br />

Consorzio Vercellese 176.705 460 18 2,6<br />

AGRITER srl (NO)<br />

ACEA PINEROLESE spa<br />

(TO)<br />

AIMAG spa (MO)<br />

BIOCICLO srl (MN)<br />

LUCRA 96 srl (LO)<br />

SAN CARLO srl (CN)<br />

SYSTEMA AMBIENTE<br />

srl (BS)<br />

437 2,5 95%<br />

REG. PIEMONTE 4.352.828 158.442 19 36,4 127.029 29,2 80%<br />

18 La frazione organica effettivamente raccolta nel consorzio COVEVAR è pari a 548 t, ovvero 3,1 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

19 La frazione organica effettivamente raccolta nella Regione Piemonte è pari a 162.186 t, ovvero 37,3 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.


DESTINAZIONE DEI RIFIUTI ORGANICI<br />

RACCOLTI IN PIEMONTE NEL 2006<br />

9<br />

7<br />

7<br />

5<br />

4<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN PIEMONTE<br />

8<br />

5<br />

6-8<br />

11<br />

2-12<br />

<strong>RECUPERO</strong> IN ITALIA<br />

1<br />

3<br />

9<br />

10<br />

14<br />

4<br />

3<br />

13<br />

6<br />

1<br />

85<br />

2<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

7.<br />

8.<br />

9.<br />

REC<br />

80%<br />

Aral Spa (Al)<br />

Ecopi Srl (Al)<br />

Gaia Spa (At)<br />

Acsr Spa (Cn)<br />

San Carlo Srl (Cn)<br />

Agriter Srl (No)<br />

Acea Pinerolese Spa (To)<br />

Amiat Spa (To)<br />

Panelli Impianti Ecologici Spa (To)<br />

1. Berco Srl (Bg)<br />

2. Nuova Geovis Spa (Bo)<br />

3. Systema Ambiente Srl (Bs)<br />

4. Recupera Srl (Fe)<br />

5. Bio.Ge.Co.Srl (Lo)<br />

6. Eal Compost Srl (Lo)<br />

7. Fergeo Srl (Lo)<br />

8. Lucra 96 Srl (Lo)<br />

9. System Eco Green Srl (Mi)<br />

10. Biociclo Srl (Mn)<br />

11. Aimag Spa (Mo)<br />

12. Sara Srl (Mo)<br />

13. Agrofert Srl (Pd)<br />

14. Biocalos Srl (Ro)


FLUSSO BATTERIE ESAUSTE – 2006<br />

In Italia le attività di raccolta, stoccaggio, trasporto e riciclaggio delle batterie al<br />

piombo esauste erano gestite, in base alla normativa vigente nel 2006, dal Consorzio<br />

COBAT - Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifi uti Piombosi<br />

- che non ha fi ni di lucro, del quale facevano parte tutte le categorie di operatori<br />

presenti lungo la fi liera della batteria al piombo: produttori, raccoglitori incaricati<br />

del servizio di raccolta gratuita sull’intero territorio nazionale e gli impianti di riciclo<br />

del piombo.<br />

I tre componenti fondamentali che costituiscono una batteria <strong>sono</strong> piombo (di<br />

cui mediamente il 50% è costituito da piombo secondario derivante dall’attività<br />

di recupero), elettrolita (30% di acido solforico) e materie plastiche (polietilene,<br />

polipropilene e polivinilcloruro).<br />

Dal centro di raccolta comunale e/o consortile le batterie al piombo esauste di<br />

origine domestica vengono trasportate, da raccoglitori incaricati da COBAT, in<br />

impianti specifi ci consortili che garantiscono il recupero del piombo metallico e<br />

l’inertizzazione o l’eventuale recupero dell’acido solforico evitando, in questo<br />

modo, la dispersione nell’ambiente di elementi pericolosi. La batteria, infatti, per il<br />

suo contenuto in piombo e altri metalli pesanti e per la presenza di acido solforico<br />

è considerata un rifi uto pericoloso che può provocare gravi danni se abbandonata<br />

nell’ambiente.<br />

Il piombo è il quinto metallo più importante per la produzione e consumi mondiali, con una produzione annua complessiva<br />

di circa 7 milioni di tonnellate. È ottenuto da minerali concentrati (galene), da scarti e residui in fase di produzione<br />

di manufatti a base di piombo e dal riciclaggio di batterie e rifi uti piombosi. L’Europa produce circa un quarto<br />

dell’output mondiale di piombo, di cui il 60% proviene direttamente dall’attività di riciclaggio.<br />

In Italia la produzione di piombo da minerale ha dimensioni piuttosto ridotte. Se si tiene conto del minerale importato<br />

dall’estero (soprattutto dal Cile) e raffi nato in Italia, la produzione di piombo da materiale primario contribuisce alla<br />

produzione totale per un 20-25%. Il restante quantitativo è coperto dalla produzione di piombo secondario.<br />

Fonte: “Il riciclo ecoeffi ciente” Edizioni Ambiente<br />

L’acido solforico, raccolto tramite canalizzazioni, viene inviato all’impianto<br />

di depurazione dove viene neutralizzato e smaltito o recuperato. La plastica,<br />

polipropilene e PVC, separata per gravità dopo la frantumazione della batteria,<br />

viene accuratamente lavata e ridotta in scaglie per essere utilizzata anche per la<br />

realizzazione delle componenti in plastica delle batterie.<br />

Il piombo delle batterie è presente sia sotto forma metallica, nelle griglie, che sotto<br />

forma di un impasto di sali e ossidi che va sotto il nome di pastello. Separato anche<br />

esso dagli altri componenti in seguito alla frantumazione, viene avviato ai forni dove<br />

- con aggiunta di additivi quali il carbonato sodico, trucioli di ferro e carbone - viene<br />

fuso alla temperatura di circa 800 gradi. Dai forni si ricava il cosiddetto “piombo<br />

87


d’opera” che contiene ancora una certa quantità di elementi impuri, quali il rame,<br />

lo stagno e l’antimonio. Il piombo d’opera viene rifuso in caldaie e dopo una prima<br />

schiumatura, viene sottoposto a trattamenti chimico-fi sici per eliminare le impurità<br />

e ottenere il piombo o leghe di piombo commerciali.<br />

Nel ciclo di lavorazione delle componenti della batteria esausta, il trattamento del<br />

piombo è quello di maggiore rilevanza: il piombo, derivante dal recupero delle<br />

batterie, trova il principale campo di utilizzo nella produzione di nuove batterie.<br />

Infatti, il piombo secondario ottenuto per la maggior parte dal riciclo delle batterie<br />

può essere utilizzato esattamente <strong>come</strong> il piombo ottenuto dal minerale ed ha una<br />

sua quotazione sul mercato internazionale determinata dal London Metal Exchange.<br />

Nel 2004, il piombo ottenuto dalla lavorazione delle batterie esauste, è stato impiegato per il 70% circa per la produzione<br />

di nuove batterie, chiudendo così il cerchio del processo di recupero.<br />

Sono <strong>stati</strong> inoltre ricavati i seguenti coprodotti:<br />

- il solfato di piombo, ceduto anch’esso a impianti di produzione di piombo primario;<br />

- il propilene, che ha trovato impiego presso le aziende produttrici di materiali plastici;<br />

- l’acido solforico, che è stato in parte riutilizzato internamente nel ciclo produttivo ed in parte ceduto a terzi.<br />

Fonte: “Il riciclo ecoeffi ciente” Edizioni Ambiente 2008<br />

Nella tabella 14 si dettagliano i quantitativi <strong>raccolti</strong> e recuperati per ciascun Consorzio<br />

di Bacino e <strong>sono</strong> indicate le aziende recuperatrici.<br />

88


Tabella 14<br />

Flusso delle batterie esauste raccolte dal servizio pubblico nel 2006 presso i centri di raccolta comunali.<br />

PROV CONSORZIO di BACINO Residenti 2006<br />

ALESSANDRIA<br />

ASTI<br />

BIELLA<br />

CUNEO<br />

NOVARA<br />

TORINO<br />

ton raccolte dal<br />

servizio pubblico<br />

kg/ab<br />

raccolte<br />

Consorzio alessandrino 149.314 28,21 0,19<br />

CCR<br />

Consorzio Casalese<br />

CSR<br />

Consorzio Ovadese<br />

CBRA<br />

Consorzio Astigiano<br />

COSRAB<br />

Consorzio Biellese<br />

ACEM<br />

Consorzio Monregalese<br />

CEC<br />

Consorzio Cuneese<br />

COABSER<br />

Consorzio Albese Braidese<br />

CSEA<br />

Consorzio Saluzzese<br />

CBBN<br />

Consorzio Basso Novarese<br />

CMN<br />

Consorzio Medio Novarese<br />

ACEA<br />

Consorzio Pinerolese<br />

CCS<br />

Consorzio Chierese<br />

COVAR 14<br />

Consorzio Torino Sud<br />

CADOS<br />

Consorzio Dora-Sangone<br />

BACINO 16<br />

Consorzio Torino Nord<br />

CISA<br />

Consorzio Ciriecese<br />

CCA<br />

Consorzio Canavesano<br />

BACINO 18<br />

Consorzio Città di Torino<br />

89<br />

raccoglitore RECUPERATORI<br />

Giovanni Grassano srl (AL)<br />

AMIU spa (AL)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

76.347 3,33 0,04 Giovanni Grassano srl (AL) ECO-BAT spa (MI)<br />

210.113 10,76 0,05<br />

210.644 100,93 0,48<br />

186.938 3,77 0,02<br />

Giovanni Grassano srl (AL)<br />

SRT spa (AL)<br />

Giovanni Grassano srl (AL)<br />

GAIA spa (AT)<br />

Metallurgica Biellese srl (BI)<br />

SEAB Società Ecologica Area Biellese<br />

spa (BI)<br />

94.679 14,25 0,15 Rosso srl (CN)<br />

159.139 61,20 0,38<br />

Rosso srl (CN)<br />

Fermet srl (TO)<br />

163.255 61,91 0,38 Rosso srl (CN)<br />

156.540 122,82 0,78 Rosso srl (CN)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

PIOMBOLEGHE srl (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

PIOMBOLEGHE srl (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

PIOMBOLEGHE srl (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

PIOMBOLEGHE srl (MI)<br />

211.767 31,79 0,15 La Batteria snc (NO) ECO-BAT spa (MI)<br />

145.921 34,35 0,24<br />

Vescovo Romano snc (VC)<br />

Cerrirottami srl (VC)<br />

146.956 118,55 0,81 Rosso srl (CN)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

PIOMBOLEGHE srl (MI)<br />

117.255 48,76 0,42 Saraceno srl (TO) New Energy Power srl (TO)<br />

250009 44,96 0,18 Fermet srl (TO)<br />

303.743 2,28 0,01<br />

SEPI sas (TO)<br />

Farimet srl (TO)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

PIOMBOLEGHE srl (MI)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

249.118 15,57 0,06 SEPI sas (TO) ECO-BAT spa (MI)<br />

94.369 11,91 0,13 SEPI sas (TO) ECO-BAT spa (MI)<br />

187.807 4,31 0,02 Metallurgica Biellese srl (BI) ECO-BAT spa (MI)<br />

900.569 91,86 0,10<br />

Fermet srl (TO)<br />

Farimet srl (TO)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

PIOMBOLEGHE srl (MI)


VERBANIA<br />

VERCELLI<br />

COBVCO<br />

Consorzio Verbanese<br />

COBVO<br />

Consorzio Valle Ossola<br />

COVEVAR<br />

Consorzio Vercellese<br />

108.293 51,78 0,48<br />

90<br />

Conser VCO spa (VB)<br />

La Batteria snc (NO)<br />

ECO-BAT spa (MI)<br />

53.347 7,19 0,13 La Batteria snc (NO) ECO-BAT spa (MI)<br />

176.705 19,92 0,11<br />

REG. PIEMONTE 4.352.828 890,41 0,20<br />

M.M.G.di Mattiuzzo M.&C. Snc (VC)<br />

Vescovo Romano snc (VC)<br />

Ritorcitura Fiammetta snc (VC) ECO-BAT spa (MI)<br />

Metallurgica Biellese srl (BI) PIOMBOLEGHE srl (MI)<br />

La Batteria snc (NO)<br />

Soc. italiana ambiente ecologia srl (MI)


SINTESI E CONCLUSIONI<br />

La tabella 15 riassume i quantitativi totali dei rifi uti <strong>raccolti</strong> differenziatamente dal<br />

servizio pubblico, prodotti da utenze domestiche piemontesi nel 2006 e avviati a<br />

recupero, nonché la percentuale di recupero relativa ai rifi uti <strong>raccolti</strong> nel 2005 e 2004.<br />

Tabella 15<br />

Dati sul recupero dei rifi uti di carta, vetro, legno, plastica, metallo e frazione organica <strong>raccolti</strong> differenziatamente<br />

nel 2006 dal servizio pubblico e provenienti da utenze domestiche e assimilate, riscontrati nei MUD.<br />

Confronto con i dati relativi al 2005 e 2004<br />

TIPOLOGIE<br />

DI RIFIUTO<br />

ton<br />

raccolte a<br />

kg/ab anno<br />

<strong>raccolti</strong><br />

ton<br />

recuperate<br />

20 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Regione Piemonte è pari a 241.990 t, ovvero 55 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

21 Il rifiuto vetroso effettivamente raccolto in Regione Piemonte è pari a 121.678 t, ovvero 28 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

22 La frazione organica effettivamente raccolta nella Regione Piemonte è pari a 162.186 t, ovvero 37,3 kg/ab/anno.<br />

Per il quantitativo mancante non è stato possibile verificare l’effettivo avvio a recupero.<br />

23 Il dato è stato ricalcolato al netto degli scarti (frazione estranea a quella organica), grazie a dati forniti dagli impianti di<br />

compostaggio nell’ambito del finanziamento per la raccolta della frazione organica in Regione Piemonte. Il dato regionale<br />

relativo al recupero della frazione organica raccolta nel 2004 era pari al 98% e indicava esclusivamente il quantitativo di<br />

frazione organica in ingresso agli impianti di compostaggio, senza tenere conto degli scarti derivanti dalla vagliatura.<br />

91<br />

kg/ab anno<br />

recuperati<br />

% di rec. 2006 % di rec. 2005 % di rec. 2004<br />

CARTA 237.139 20 54,5 227.881 52,4 96% 92% 98%<br />

VETRO 121.565 21 27,9 112.436 25,8 92% 91% 86%<br />

LEGNO 52.405 12,0 50.252 11,5 96% b 96% b 97%<br />

METALLO 24.333 5,6 23.381 5,4 96% 96% 98%<br />

PLASTICA 62.006 14,2 49.897 11,5 80% b 79% b 82% b<br />

ORGANICO 158.442 22 36,4 127.029 29,2 80% 79% 81% 23<br />

TOTALE 2006<br />

ab. 4.352.828<br />

TOTALE 2005<br />

ab. 4.341.733<br />

TOTALE 2004<br />

ab. 4.330.172<br />

655.890 150,7 590.914 135,8 90%<br />

585.010 134,7 516.447 118,9 88%<br />

493.376 114,4 466.020 107,6 94%<br />

a per “ton raccolte” si intendono i quantitativi <strong>raccolti</strong> dal servizio pubblico<br />

b per recupero della plastica e del legno, si intende sia recupero energetico sia recupero di materia<br />

A livello regionale, rispetto ai dati relativi ai rifi uti <strong>raccolti</strong> nel 2004 e nel 2005, si evidenzia<br />

l’incremento del quantitativo pro capite raccolto e recuperato (+36,3 kg/ab/a <strong>raccolti</strong><br />

e +28,2 kg/ab/a recuperati rispetto al 2004). Si ritiene che l’aumento del quantitativo<br />

raccolto e recuperato sia imputabile principalmente al passaggio alla raccolta “porta a<br />

porta” in molti Comuni piemontesi.


Confrontando le percentuali di recupero a livello regionale del 2006 e del 2005 si nota<br />

un lieve aumento sia a livello complessivo sia per le frazione di carta, vetro, plastica e<br />

frazione organica.<br />

Si ricorda che durante il primo anno di elaborazione (rifi uti <strong>raccolti</strong> nel 2004), la verifi ca<br />

del fl usso e delle frazioni estranee si erano limitati all’arrivo dei vari materiali presso gli<br />

impianti di recupero, senza quindi considerare anche gli scarti derivanti da operazioni<br />

di pulizia. Solo per la frazione organica è stato possibile ricalcolare i quantitativi<br />

effettivamente recuperati, al netto degli scarti, grazie a dati forniti dagli impianti di<br />

compostaggio nell’ambito del fi nanziamento per la raccolta della frazione organica in<br />

Regione Piemonte.<br />

Si conferma l’aumento della percentuale di recupero del vetro, già presente nel 2005,<br />

dovuto al recupero presso aziende specializzate anche del vetro fi ne o con troppi<br />

corpi opachi, derivante dalla preparazione del “pronto forno” nei centri di selezione e<br />

trattamento.<br />

Nei grafi ci dell’Appendice <strong>sono</strong> messi a confronto, per ogni Consorzio di Bacino, i kg/<br />

ab/anno <strong>raccolti</strong> e recuperati e le percentuali di recupero delle 6 tipologie di rifi uto nei<br />

3 anni fi n’ora analizzati.<br />

Nell’ottica della riduzione dei rifi uti avviati a smaltimento, in particolare dei rifi uti<br />

pericolosi, è importante la raccolta ed il successivo recupero delle batterie al piombo<br />

esauste derivanti dal “fai da te”. Le convenzioni stipulate dal consorzio COBAT con enti<br />

locali, Consorzi ed aziende pubbliche, hanno assunto un valore signifi cativo: infatti<br />

nel 2005 <strong>sono</strong> state raccolte ed avviate a recupero 890,4 ton di batterie al piombo<br />

provenienti da utenze domestiche, pari a 0,20 kg/ab/anno.<br />

A seguito dell’analisi dei fl ussi e degli approfondimenti condotti con i recuperatori<br />

fi nali, è emerso che nel 2006 il rifi uto proveniente da raccolta differenziata aveva una<br />

importante rilevanza a livello economico per le aziende di recupero e, soprattutto<br />

quelle della plastica e del legno, avevano una potenzialità di trattamento maggiore<br />

rispetto al rifi uto trattato.<br />

La crisi economica che sta investendo l’Italia in questi anni, 2008-2009, ma anche il resto<br />

del mondo, sta creando, oggi che scriviamo, problemi anche nel settore produttivo<br />

degli imballaggi e quindi nel settore dei riciclatori/recuperatori. Molte cartiere nel corso<br />

del 2008, ad esempio, hanno chiuso o hanno lavorato in regime ridotto, ed inoltre il<br />

mercato estero contrariamente al passato, attualmente non offre grandi sbocchi. La<br />

situazione dell’industria del recupero, quindi, è fortemente dipendente dall’andamento<br />

del mercato globale.<br />

Sicuramente fi n’ora il recupero dei rifi uti – soprattutto di quelli di imballaggio – è stato<br />

incentivato dal sistema CONAI, che attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni,<br />

ha garantito ai Comuni il ritiro ed il recupero dei rifi uti <strong>raccolti</strong> differenziatamene,<br />

92


contribuendo a sostenere i costi della raccolta. È fondamentale, quindi, che proprio<br />

in questo delicato periodo tale sistema rimanga ancora forte per dare seguito allo<br />

sviluppo delle raccolte differenziate, soprattutto per quanto riguarda la corresponsione<br />

dei corrispettivi per la raccolta e la rimodulazione delle fasce qualitative.<br />

Fermo restando l’impegno prioritario nella prevenzione della produzione di rifi uti,<br />

è auspicabile quindi che gli Enti competenti si adoperino affi nché siano adottati<br />

sistemi di raccolta che consentano di aumentare l’intercettazione di qualità dei rifi uti<br />

recuperabili e che i cittadini siano incentivati a comportamenti virtuosi.<br />

Sebbene la maggior parte dei materiali estranei selezionati dai rifi uti da raccolta<br />

differenziata sia comunque avviata a recupero e le nuove tecnologie permettano<br />

metodologie di selezione e recupero sempre più spinte, diventa sempre più<br />

importante ottenere un’elevata qualità della raccolta differenziata e quindi contrastare<br />

il conferimento nelle raccolte differenziate di rifi uti non idonei (pyrex e ceramica per<br />

i rifi uti vetrosi, giocattoli e stoviglie monouso per i rifi uti in plastica, carta oleata per<br />

rifi uti cellulosici, il sacchetto con rifi uti indifferenziati nei contenitori della raccolta<br />

differenziata, ecc) in quanto ciò comporta inevitabilmente un aumento dei costi di<br />

recupero, allontanando gli obiettivi di effi cacia, effi cienza ed economicità richiesti<br />

invece dalla normativa e dal buon senso.<br />

Infi ne, il reimpiego industriale dei rifi uti e l’utilizzo nei cicli produttivi di materie<br />

prime secondarie in sostituzione di materie prime comporta numerosi benefi ci<br />

ambientali, quali:<br />

- la riduzione dell’estrazione di risorse non rinnovabili;<br />

- la riduzione dell’estrazione di risorse rinnovabili;<br />

- la riduzione dei consumi energetici, in primo luogo basati su consumi di risorse<br />

fossili;<br />

- la riduzione delle emissioni atmosferiche direttamente o indirettamente connesse<br />

ai cicli produttivi sostitutivi;<br />

- la riduzione dei consumi idrici e delle emissioni idriche.<br />

I risultati del presente studio smentiscono la diffusa convinzione che “tutti i rifi uti<br />

provenienti dalla raccolta differenziata <strong>sono</strong> rimessi assieme e inviati in discarica”<br />

dimostrando che essi <strong>sono</strong> effettivamente recuperati e che solo il rifi uto estraneo,<br />

dovuto ad errato conferimento che non può essere in alcun modo riciclato o<br />

recuperato energeticamente, viene avviato in discarica. Ciò, opportunamente<br />

divulgato, può rappresentare un buon incentivo per incrementare la raccolta<br />

differenziata e la sua qualità.<br />

93


APPENDICE<br />

frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

95


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

96


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

97


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

98


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

99


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

100


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

101


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

102


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

103


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

104


frazione non recuperata<br />

frazione recuperata<br />

105


stampato su carta riciclata

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