FLORA DEL CONERO - Comune di Jesi
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<strong>FLORA</strong> <strong>DEL</strong><br />
<strong>CONERO</strong> (Ricerca<br />
effettuata da Elisabetta e<br />
Giovanna)<br />
PUNGITOPO<br />
• Caratteristiche: è un<br />
cespuglio sempreverde che<br />
raggiunge un'altezza compresa<br />
tra i 30 e 100 centimetri. Le<br />
parti a forma <strong>di</strong> foglia, fornite <strong>di</strong><br />
una spina alla sommità, sono in<br />
realtà i rami e si chiamano<br />
clado<strong>di</strong>, mentre le vere foglie<br />
sono le minuscole brattee che si trovano alla base dei clado<strong>di</strong>. I<br />
fiori, piccoli e ver<strong>di</strong>, larghi 3 millimetri, sbocciano al centro dei<br />
clado<strong>di</strong>, sulla parte superiore, dove si formano infine i frutti,<br />
tonde bacche rosse che maturano in inverno.<br />
• Periodo <strong>di</strong> fioritura: primavera<br />
• Habitat: cresce in Europa centrale e meri<strong>di</strong>onale su <strong>di</strong>rupi ari<strong>di</strong><br />
e sassosi, luoghi boschivi (soprattutto querceti e faggeti) e<br />
macchia; preferisce le zone calde e i terreni calcarei.<br />
• Curiosità: viene usato per ornamento. La trasformazione<br />
dei rami e la riduzione delle foglie a piccole brattee sono<br />
dovute all'adattamento ad un clima secco. I semi sono stati<br />
usati in passato come sostituti del caffè. Nel Me<strong>di</strong>oevo il<br />
pungitopo veniva usato per scacciare i topi dalle cantine.<br />
CORBEZZOLO<br />
Corbezzolo e' originario<br />
del bacino del<br />
Me<strong>di</strong>terraneo e costa<br />
atlantica fino all'Irlanda.<br />
Appartiene alla Famiglia<br />
delle Ericaceae. Si<br />
<strong>di</strong>mostra una delle specie<br />
me<strong>di</strong>terranee meglio<br />
adatte agli incen<strong>di</strong>. Infatti
sui terreni aci<strong>di</strong> l'incen<strong>di</strong>o ripetuto favorisce il corbezzolo, capace<br />
<strong>di</strong> emettere rapidamente da terra nuove ra<strong>di</strong>ci dopo il passaggio<br />
del fuoco, imponendosi sulle altre specie. Alberello sempreverde<br />
alto 5-6 m (a volte fino a 10 m), con portamento spesso<br />
arbustivo. Il tronco presenta una scorza sottile, finemente e<br />
regolarmente desquamata in lunghe e strette placche verticali <strong>di</strong><br />
colore bruno-rossastro.<br />
Le foglie hanno un piccolo picciolo. I fiori sono posti in racemi<br />
ramificati <strong>di</strong> colore bianco crema o rosato, provvisti <strong>di</strong> corolla con<br />
5 denti brevi; il calice ha denti triangolari. Fiorisce da ottobre a<br />
<strong>di</strong>cembre e fruttifica nell'autunno seguente. Il frutto e' una bacca<br />
globosa <strong>di</strong> 1-2 cm, rosso scura a maturita', con superficie<br />
ricoperta <strong>di</strong> granulazioni; polpa carnosa con molti semi.<br />
STRACCIABRAGHE<br />
Habitat: Macchia<br />
sempreverde, leccete e siepi<br />
Pianta sempreverde,<br />
rampicante con fusti<br />
cilindrici, tenaci, ver<strong>di</strong> o<br />
rossastri, con interno<strong>di</strong> a<br />
zig-zag, provvisti <strong>di</strong> robusti<br />
aculei.<br />
Foglie lucenti, cosparse sui<br />
margini e sulle nervature<br />
principali della pagina<br />
inferiore da spine ricurve,<br />
picciolo lungo sino a 2 cm.<br />
Fiori unisessuali, profumati,<br />
piccoli, con petali bianchi,<br />
riuniti in ombrelle portate da<br />
un asse a zig-zag lungo 10-15 cm, fiorisce da settembre a<br />
novembre.<br />
Il frutto è una bacca sferica, rossa a maturità, matura<br />
nell'autunno successivo.<br />
Il nome stracciabrache deriva, intuitivamente, dalla grande<br />
tenacità <strong>di</strong> questa pianta che con le sue robuste spine rende<br />
impenetrabile il bosco, tanto che è meglio aggirarla se si vuole<br />
riportare a casa integri i pantaloni.
In alcune regioni i germogli freschi vengono conservati sott'olio<br />
dopo averli scottati in aceto e le parti tenere della pianta si<br />
consumano in frittata.<br />
Dalle ra<strong>di</strong>ci si estrae la Salsapariglia, droga con proprietà<br />
depurative.<br />
LECCIO<br />
Il leccio ha<br />
chioma<br />
densa e<br />
tondeggiante<br />
e tronco<br />
poco<br />
slanciato,<br />
ricoperto da<br />
corteccia<br />
grigia,<br />
dapprima<br />
liscia e<br />
quin<strong>di</strong><br />
minutamente<br />
screpolata.<br />
Le foglie, che<br />
persistono<br />
sui rami per<br />
tre-quattro<br />
anni, sono<br />
<strong>di</strong>fferenti tra<br />
loro anche<br />
sulla stessa<br />
pianta,<br />
coriacee,<br />
lucide<br />
superiormente e abbondantemente pelose sulla pagina inferiore,<br />
con margine intero oppure denticolato e spinoso. Fiorisce in maggio<br />
e i fiori maschili [foto] e femminili sono presenti sulla stessa pianta.<br />
I primi formano amenti penduli; i secon<strong>di</strong> sono isolati o riuniti a due
a due all’interno <strong>di</strong> un calice ru<strong>di</strong>mentale. I frutti sono ghiande<br />
ovoidali, talvolta terminanti in un prolungamento appuntito<br />
chiamato mucrone; per un terzo o metà della loro lunghezza sono<br />
protetti da una “cupola” foggiata a ciotola, formata da piccole<br />
squame grigio-chiare, pelose, appressate le une alle altre.<br />
Il leccio, specie amante del secco per eccellenza è solito inse<strong>di</strong>arsi<br />
nelle fessure delle rocce strapiombanti ed è in<strong>di</strong>fferente al<br />
substrato roccioso.<br />
Il legno è molto duro e compatto, tra i più pesanti dei nostri climi,<br />
ha potere calorifero elevato ed il suo carbone si mantiene a lungo<br />
incandescente. Nell'area me<strong>di</strong>terranea il leccio può essere alto fino<br />
a 28 m e formare boschi