Salute a scuola ERGONOMIA SCOLASTICA L’ergonomia scolastica risulta <strong>di</strong> fondamentale importanza in quanto compito della scuola è anche l’educare alla prevenzione <strong>di</strong> quei <strong>di</strong>sturbi o <strong>di</strong> quelle patologie muscolo-scheletriche (mal <strong>di</strong> schiena, scoliosi etc.) <strong>di</strong> cui sempre più bambini e ragazzi soffrono. Nel caso delle scuole, ci riferiamo agli arre<strong>di</strong> scolastici che, spesso, non rispettano la biomeccanicadell’essere umano soprattutto quando parliamo <strong>di</strong> persone nell’età della crescita. Gli obiettivi dell’ergonomia quin<strong>di</strong>, sono sia l’analisi degli effetti <strong>di</strong> tali arre<strong>di</strong> sulla postura degli scolari, che la progettazione <strong>di</strong> nuove situazioni più adeguate alle esigenze ed alle attività scolastiche ma che rispettino il benessere degli studenti. L’ergonomia, dunque, si pone anche come <strong>di</strong>sciplina preventiva, avendo lo scopo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are come evitare l’insorgenza <strong>di</strong> effetti dannosi sulla postura e, <strong>di</strong> conseguenza, sulla salute. Di certo le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita dei ragazzi sono molto cambiate, ma tra le cause <strong>di</strong> questa alta incidenza <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> schiena negli adolescenti, sembrano rivestire particolare rilievo gli zainetti (troppo pesanti e mal portati) e le posizioni viziate e fisse che si assumono e mantengono per molte ore al giorno durante la permanenza in classe. Pertanto è <strong>di</strong> vitale importanza l’elaborazione e la Studenti ed ergonomia I nostri sol<strong>di</strong> La spesa pubblica realizzazione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> prevenzione primaria centrati sell’educazione all’ergonomia scolastica che possano interessare gli studenti già dal periodo della seconda infanzia (6-12 anni) in avanti. A tal proposito esiste una norma che prevede l’utilizzo <strong>di</strong> certi accorgimenti negli arre<strong>di</strong> scolastici (UNI EN 1729/1-2). Si può <strong>di</strong>re dunque, che la salute cominci dai banchi <strong>di</strong> scuola, <strong>di</strong> conseguenza l’arredamento delle classi (lavagne, se<strong>di</strong>e, banchi) dovrebbe avere quelle caratteristiche idonee a rispettare la fisiologia delle curve della colonna vertebrale,salvaguardando la salute presente e futura dei nostri figli. Tali caratteristiche riguardano, per esempio: - LA SEDU- TA (profon<strong>di</strong>tà della se<strong>di</strong>a, altezza, tipo <strong>di</strong> schienale, tipo <strong>di</strong> imbottitura) duta ed il gomito flesso a 90°) - IL BANCO (l’altezza ideale è data dalla misurazione della <strong>di</strong>stanza intercorrente fra la pianta del piede in posizione se- - LA LAVAGNA (la sua posizione dovrebbe essere centrale e alta). La nuova Amministrazione si farà carico <strong>di</strong> intervenire sugli arre<strong>di</strong> delle Scuole comunali e, gradatamente ne promuoverà il rinnovo in coerenza con la normativa soprain<strong>di</strong>cata e, con l’ausilio <strong>di</strong> un Me<strong>di</strong>co specializzato in osteopatia-posturale, attiverà tutte le forme necessarie per la prevenzione. COME ABBASSARE LA PRESSIO- NE FISCALE La pressione fiscale, ad <strong>Ariccia</strong>, ha raggiunto livelli <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a e, se non decisamente contrastata con una inversione netta <strong>di</strong> tendenza, non potrà che aumentare ulteriormente. Proviamo a ricordare COSA pagavano i <strong>Citta<strong>di</strong>ni</strong> fino a pochi anni fa e cosa pagano ora. Fino ad un recente passato, i <strong>Citta<strong>di</strong>ni</strong> sapevano <strong>di</strong> dover pagare al <strong>Comune</strong>: - La TARSU , con la quale si copriva parte del Servizio rifiuti; - L’acqua, che entrava nelle nostre case; - L’ICI, con la quale si finanziava la macchina amministrativa e parte dei servizi a domanda in<strong>di</strong>viduale e l’assistenza,. A proposito, molti Uffici comunali erano aperti al pubblico il Sabato mattina, cosa che permetteva ai <strong>Citta<strong>di</strong>ni</strong> <strong>di</strong> limitare la necessità <strong>di</strong> chiedere ferie, permessi o <strong>di</strong> rinunciare al lavoro, ALMENO per le incombenze più semplici. - Un po’ <strong>di</strong> multe (poche), se facevano “i cattivi” alla guida dei loro mezzi. In buona parte, tali servizi erano svolti da Dipendenti del <strong>Comune</strong> che, quin<strong>di</strong>, svolgeva anche un ruolo <strong>di</strong> Datore <strong>di</strong> lavoro nel proprio territorio per Servizi percepiti dai <strong>Citta<strong>di</strong>ni</strong> come ad essi necessari. Il tutto, ren<strong>di</strong>contato nel Bilancio del <strong>Comune</strong>, sul quale l’Amministrazione si impegnava a mantenere un equilibrio e che, comunque, poteva essere controllato politicamente dall’ Opposizione. Poi, nel corso degli ultimi anni, progressivamente, è iniziata la politica <strong>di</strong> espulsione dal Bilancio comunale dei Servizi che, pertanto, aumentavano e, in alcuni casi, raddoppiavano i costi fatti pagare ai <strong>Citta<strong>di</strong>ni</strong>, spesso senza alcun contrasto da parte dell’Amministrazione: la vicenda della TIA è emblematica, ma non da meno è quella del Servizio idrico. Contemporaneamente, non avveniva alcun contenimento <strong>di</strong> costi da parte dell’Amministrazione, per cui, per il comune Citta<strong>di</strong>no il tutto si traduceva in UN AUMENTO DELLE SUE SPESE per ottenere le stesse cose e, in alcuni casi, anche <strong>di</strong> meno. Oggi: - l’acqua è un servizio, su cui si paga una salata tariffa, comprensiva <strong>di</strong> oneri <strong>di</strong> depurazione spesso non effettuati anche se pagati (ma è possibile che ci vogliano più <strong>di</strong> 20 anni per fare i depuratori e gli allacci?); - anche la TARSU (tassa) è <strong>di</strong>venta TIA (tariffa) da pagare integralmente a Società esterne al <strong>Comune</strong>, con l’aggiunta dell’IVA; - l’ICI è rimasta, per ora, solo sulle seconde case, ma la politica si sta “industriando” per riattivarla o trasformarla in altro (IMU?), per non rinunciare anche a questa entrata, magari con la SCUSA del FE- DERALISMO; - dalla sera alla mattina, è stata introdotta retroattivamente, una onerosa ad<strong>di</strong>zionale IRPEF; - una cosa che è <strong>di</strong>ventata scientemente una fonte <strong>di</strong> entrate alternative, sono le Contravvenzioni che, oramai giunte a livelli lunari, spesso insostenibili rispetto ai red<strong>di</strong>ti me<strong>di</strong> delle Persona normali, rappresentano per scelta dell’Amministrazione una IM- PORTANTE posta <strong>di</strong> Bilancio, sempre in aumento (ben 300.000 Euro “attese” dal Bilancio 2010); - i servizi a domanda in<strong>di</strong>viduale vengono fatti pagare al costo (e, in alcuni casi, <strong>di</strong> più); - anche l’Assistenza ai <strong>di</strong>sabili viene ricondotta a soglie <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to irrealisticamente basse che, <strong>di</strong> fatto, la annullano. - nessun Ufficio comunale è aperto il Sabato mattina e ciò rappresenta un ulteriore costo per i <strong>Citta<strong>di</strong>ni</strong>. Al comune Citta<strong>di</strong>no, può legittimamente venir voglia <strong>di</strong> chiedersi: ma cosa pago a fare il <strong>Comune</strong>? Noi vogliamo poter rispondere ai nostri Concitta<strong>di</strong>ni che il <strong>Comune</strong> viene pagato per aiutarli nelle loro incombenze ed assisterli quando necessario. Il <strong>Comune</strong>, al servizio del Citta<strong>di</strong>no e, non il Citta<strong>di</strong>no al servizio del <strong>Comune</strong>.