Scarica il pdf - Gruppo Storico Romano
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Anno I Numero IV Acta Bimestria<br />
Donne leggendarie dell’antica Roma<br />
Esistono molte leggende su donne romane, buone e cattive, che, evidentemente, rivestivano gli stessi intenti originali delle<br />
storie sugli eroi maschi, ossia incoraggiare l’accettazione delle priorità morali romane, in particolare l’autocontrollo e<br />
l’autodisciplina, a favore dello Stato e della sua sicurezza.<br />
TARPEA: LA TRADITRICE<br />
Cominciamo con la narrazione di una storia in negativo, necessaria per spiegare <strong>il</strong> nome di una rocca, la rupe Tarpea, che<br />
sorge nei pressi del Campidoglio ed è accompagnata da una sinistra fama perché da essa venivano fatti precipitare i colpevoli<br />
di delitti particolarmente gravi, tra cui <strong>il</strong> tradimento della patria.<br />
Quando <strong>il</strong> re Tazio e i Sabini assediavano Roma per riprendersi le loro donne, rapite dai Romani, Tarpea, la figlia di un<br />
comandante romano, uscita dalle mura della città per attingere acqua, fece entrare i Sabini nella cittadella capitolina. Una<br />
volta entrati questi la uccisero gettandole addosso i loro scudi.<br />
Esistono diverse interpretazioni sui motivi che spinsero la ragazza al tradimento. Nella versione più comune della vicenda,<br />
riportata anche da Tito Livio nella sua opera “Ab Urbe condida”, <strong>il</strong> motivo è l’avidità: Tarpea voleva gli amuleti e gli anelli<br />
d’oro dei nemici, ma, quando rivendicò, come compenso “quello che è posto sulle vostre braccia”, ossia i gioielli, ricevette<br />
gli scudi che la schiacciarono con <strong>il</strong> loro peso.<br />
Properzio, poeta contemporaneo di Virg<strong>il</strong>io ed Ovidio, diede alla storia un’interpretazione romantica, dicendo che Tarpea si<br />
era innamorata del re e, come compenso al tradimento, chiese di diventare la moglie di Tazio; tuttavia, quando cercò di far<br />
rispettare l’accordo, ottenne lo stesso risultato, ossia la morte. Infatti, in ogni caso, per i Romani l’amore non era un motivo<br />
più accettab<strong>il</strong>e dell’avidità, specialmente quando entrava in conflitto con <strong>il</strong> dovere patriottico.<br />
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