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Scarica il pdf - Gruppo Storico Romano

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Acta Bimestria Anno I Numero IV<br />

Muro difensivo<br />

SPERIMENTANDO QUA E Là.....<br />

P<strong>il</strong>lole di archeologia sperimentale (a cura di Nerone - Sergio Iacomoni)<br />

XXX<br />

Campi Raudii, nei pressi di Vercelli,<br />

dove otto legioni (45.000 uomini<br />

circa) spazzarono via l’ esercito dei<br />

Cimbri, forte di oltre 120.000 uomini.<br />

Questi esempi sono la dimostrazione<br />

di come l’ordine, la disciplina,<br />

l’esercizio delle armi dell’esercito<br />

romano, come già citato prima, ebbero<br />

un ruolo determinante per prevalere<br />

sui barbari, anche se valorosi,<br />

coraggiosi o in superiorità numerica,<br />

ma disorganizzati e disordinati.<br />

ALBIVS TIBVLLVS<br />

Omero Chiovelli<br />

Il sudis<br />

La nostra associazione ha ricostruito e studiato questo particolare oggetto.<br />

Il sudis, o vallis, di una lunghezza complessiva tra 120 e 160 cm., era costituito<br />

da due cunei di forma piramidale aventi una “maniglia” centrale.<br />

E’ molto improbab<strong>il</strong>e che la maniglia fosse stata inserita per permettere una<br />

semplice legatura, in quanto la sua realizzazione richiede tempo e notevole<br />

attenzione.<br />

Abbiamo notato che, se la sezione della maniglia è un terzo e la sua ampiezza<br />

è pari alla sezione massima del sudis, è possib<strong>il</strong>e incastrarne tre in modo da<br />

formare una robusta e solida stella.<br />

Se fosse stata prevista una legatura sarebbe bastato intrecciare fra loro tre<br />

semplici pali appuntiti, in quanto la legatura occorre solo dopo numerosi<br />

ut<strong>il</strong>izzi, poichè, con l’uso, gli spigoli della maniglia tendono ad arrotondarsi.<br />

Alcuni sudes sono stati ritrovati dotati di un occhiello situato all’altezza della maniglia: è probab<strong>il</strong>e che originariamente<br />

vi ci fosse fissato un cuneo per bloccare la stella, una volta composta in modo da non farla smontare in caso di<br />

rotolamento.<br />

Riteniamo inoltre probab<strong>il</strong>e che tali oggetti venissero talvolta conficcati nel terreno, per formare una sorta di palizzata<br />

con le punte rivolte verso <strong>il</strong> nemico.<br />

In questo caso la “maniglia” dava la possib<strong>il</strong>ità di battere <strong>il</strong> sudis per conficcarlo nel terreno.<br />

Proprio per la loro laboriosa fattura diffic<strong>il</strong>mente venivano abbandonati, tanto è vero che spesso facevano parte<br />

dell’equipaggiamento del legionario.<br />

Fasi di montaggio di un sudis

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