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BURL n.27 Serie Ordinaria dell'8 luglio 2011 - Semplificazione e ...

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Anno XLI – N. 164 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e<br />

redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Informazioni: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: burl@regione.lombardia.it<br />

SOMMARIO<br />

BOLLETTINO UFFICIALE<br />

A) CONSIGLIO REGIONALE<br />

27<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

REPUBBLICA ITALIANA<br />

Deliberazione Ufficio presidenza Consiglio regionale 28 giugno <strong>2011</strong> - n. 142<br />

Modificazione della deliberazione dell’Ufficio di presidenza 10 gennaio <strong>2011</strong>, n. 3 «Costituzione del Consiglio delle Autonomie<br />

Locali ai sensi della l.r. 23 ottobre 2009 n. 22» a seguito delle elezioni amministrative <strong>2011</strong> . . . . . . . . . . . 2<br />

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI<br />

Deliberazione Giunta regionale 29 giugno <strong>2011</strong> - n. IX/1917<br />

Modalita’ per l’assegnazione di contributi agli enti gestori dei siti Natura 2000 per l’attuazione delle misure previste dai piani<br />

di gestione approvati (art. 25/bis l.r. 86/83) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5<br />

D) ATTI DIRIGENZIALI<br />

Giunta Regionale<br />

D.G. <strong>Semplificazione</strong> e digitalizzazione<br />

Decreto dirigente unità organizzativa 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6087<br />

Voucher digitale ai sensi del d.d.u.o. n. 2427 del 16 marzo <strong>2011</strong> “Approvazione del ‘Bando «Voucher digitale»’ in attuazione della<br />

d.g.r. n. IX/884 dell’1 dicembre 2010 «Iniziative per la digitalizzazione dei processi e delle procedure e miglioramento dell’accesso<br />

e della fruizione dei servizi pubblici - ‘Voucher digitale’»” - Ammissione e non ammissione al contributo - 2° Decreto . . . . . 7<br />

Decreto dirigente unità organizzativa 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6088<br />

Approvazione del “2° bando ‘Voucher digitale’ <strong>2011</strong>” in attuazione della d.g.r. n. IX/884 dell’1 dicembre 2010 «Iniziative<br />

per la digitalizzazione dei processi e delle procedure e miglioramento dell’accesso e della fruizione dei servizi pubblici -<br />

“Voucher digitale”» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10<br />

D.G. Sistemi verdi e paesaggio<br />

Decreto dirigente struttura 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6059<br />

Reg. CEE 1688/2005, programma di sviluppo rurale 2007-2013 - Modifica ed integrazione del bando relativo alla Misura 221<br />

«Imboschimento di terreni agricoli», approvato con decreto n. 1472/2008 e s.m.i. . . . . . . . . . . . . . . 15<br />

Decreto dirigente struttura 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6061<br />

Approvazione del «Prezzario dei lavori forestali» - Aggiornamento <strong>2011</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . 71<br />

D.G. Agricoltura<br />

Decreto direttore generale 6 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6187<br />

Ulteriori misure regionali di sostegno degli allevamenti colpiti da virus della malattia vescicolare dei suini - Regime di aiuto<br />

SA.32897 (<strong>2011</strong>/XA) - Approvazione delle disposizioni attuative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

A) CONSIGLIO REGIONALE<br />

D.u.p.c.r. 28 giugno <strong>2011</strong> - n. 142<br />

Modificazione della deliberazione dell’Ufficio di presidenza 10<br />

gennaio <strong>2011</strong>, n. 3 «Costituzione del Consiglio delle Autonomie<br />

Locali ai sensi della l.r. 23 ottobre 2009 n. 22» a seguito delle<br />

elezioni amministrative <strong>2011</strong><br />

L’UFFICIO DI PRESIDENZA<br />

DEL CONSIGLIO REGIONALE<br />

Vista la legge 6 dicembre 1973, n. 853, recante norme sull’autonomia<br />

contabile e funzionale dei Consigli Regionali delle Regioni<br />

a Statuto ordinario;<br />

Vista la legge regionale 23 ottobre 2009 n. 22 «Disciplina<br />

del Consiglio delle autonomie locali della Lombardia, ai sensi<br />

dell’art. 54 dello Statuto d’autonomia»;<br />

Vista la propria deliberazione 10 gennaio <strong>2011</strong>, n. 3 con la<br />

quale è stato costituito il Consiglio delle autonomie locali della<br />

Lombardia;<br />

Preso atto della elezione del nuovo Sindaco del Comune di<br />

Milano, Giuliano Pisapia, che sostituisce Letizia Moratti, componente<br />

del Consiglio delle Autonomie locali della Lombardia previsto<br />

dalla l.r. 22/2009 e costituito con propria deliberazione 10<br />

gennaio <strong>2011</strong>, n. 3;<br />

Preso atto inoltre della elezione del nuovo Presidente della<br />

Provincia di Pavia, Daniele Bosone che sostituisce Vittorio Poma,<br />

nonché dell’elezione del nuovo Presidente della Provincia di<br />

Mantova, Alessandro Pastacci che sostituisce Maurizio Fontanili,<br />

componenti del Consiglio delle Autonomie locali della Lombardia<br />

previsto dalla l.r. 22/2009 e costituito con propria deliberazione<br />

10 gennaio <strong>2011</strong> n. 3;<br />

Ritenuto pertanto di dover procedere alla modifica della citata<br />

deliberazione ed, in particolare, dell’elenco dei componenti<br />

del Consiglio delle autonomie locali di cui all’allegato A, parte<br />

integrante del citato atto;<br />

All’unanimità dei voti espressi a scrutinio palese<br />

DELIBERA<br />

1. di modificare, per le motivazioni evidenziate in premessa,<br />

la propria deliberazione 10 gennaio <strong>2011</strong> n. 3 e, in particolare,<br />

l’elenco dei componenti del Consiglio delle Autonomie locali di<br />

cui all’allegato A, parte integrante del presente atto;<br />

2. di dare comunicazione del presente atto a tutti i componenti,<br />

nonché agli enti e alle associazioni interessati;<br />

3. di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale<br />

della Regione Lombardia e sul sito internet.<br />

——— • ———<br />

Il presidente:Davide Boni<br />

Il segretario: Giovanni Buratti<br />

– 2 – Bollettino Ufficiale


Bollettino Ufficiale<br />

– 3 –<br />

COMPONENTI CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI<br />

Presidenti delle Province della Lombardia<br />

– Ettore Pirovano Presidente della Provincia di Bergamo<br />

– Daniele Molgora Presidente della Provincia di Brescia<br />

– Leonardo Carioni Presidente della Provincia di Como<br />

– Massimiliano Salini Presidente della Provincia di Cremona<br />

– Daniele Nava Presidente della Provincia di Lecco<br />

– Pietro Foroni Presidente della Provincia di Lodi<br />

– Alessandro Pastacci Presidente della Provincia di Mantova<br />

– Dario Allevi Presidente della Provincia di Monza e Brianza<br />

– Guido Podestà Presidente della Provincia di Milano<br />

– Daniele Bosone Presidente della Provincia di Pavia<br />

– Massimo Sertori Presidente della Provincia di Sondrio<br />

– Dario Galli Presidente della Provincia di Varese<br />

Sindaci dei Comuni capoluogo di Provincia<br />

– Franco Tentorio Sindaco di Bergamo<br />

– Adriano Paroli Sindaco di Brescia<br />

– Stefano Bruni Sindaco di Como<br />

– Oreste Perri Sindaco di Cremona<br />

– Virginio Brivio Sindaco di Lecco<br />

– Lorenzo Guerini Sindaco di Lodi<br />

– Nicola Sodano Sindaco di Mantova<br />

– Giuliano Pisapia Sindaco di Milano<br />

– Marco Mariani Sindaco di Monza<br />

– Alessandro Cattaneo Sindaco di Pavia<br />

– Alcide Molteni Sindaco di Sondrio<br />

– Attilio Fontana Sindaco di Varese<br />

Presidente di una Comunità Montana<br />

– Ely Pedretti Presidente Comunità Montana Valle Seriana<br />

Presidente di una Unione di Comuni<br />

– Ivana Cavazzini Unione dei Comuni Piadena e Drizzona (CR)<br />

– Bruno Dapei DELEGA - Presidente U.P.L.<br />

Presidenti Associazioni EE.LL.<br />

– Giulio Gallera DELEGA - Presidente A.N.C.I. Lombardia<br />

– Ermanno Pasini Presidente U.N.C.E.M. Lombardia<br />

– Luciano Valaguzza Presidente AICCRE<br />

Sindaci Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti<br />

– Marco Alparone Sindaco di Paderno Dugnano (MI)<br />

– Sandra Maria Cane Sindaco di Viggiù (VA)<br />

– Stefania Clara Lorusso Sindaco di Bollate (MI)<br />

– Giorgio Oldrini Sindaco di Sesto San Giovanni (MI)<br />

– Giulia Manzeni Sindaco di Asso (CO)<br />

– Franco Claretti Sindaco di Coccaglio (BS)<br />

– Luca Carrara Sindaco di Albino (BG)<br />

– Diego Confalonieri Sindaco di Albiate (MB)<br />

– Giorgio Volpi Sindaco di Olgiate Olona (VA)<br />

– Monica Gibillini Sindaco di Bareggio (MI)<br />

– Maurizio Andreoli Andreoni Sindaco di Carnago (VA)<br />

– Massimo Ottelli Sindaco di Sarezzo (BS)<br />

Sindaci Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti<br />

– Licia Viganò Sindaco di Orsenigo (CO)<br />

– Alberto Maffi Sindaco di Gandosso (BG)<br />

– Francesco Ratti Sindaco di Gravellona Lomellina (PV)<br />

Rappresentanti Conferenza regionale dei Rettori<br />

– Remo Morzenti Pellegrini Professore Università degli Studi di Bergamo<br />

– Gianfranco Rebora Professore Università C. Cattaneo LUIC di Castellanza<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

ALLEGATO A


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 4 – Bollettino Ufficiale<br />

Rappresentante di un centro di ricerca o comunità scientifica<br />

– Roberto Vinci Direttore Istituto per le Tecnologie della costruzione del CNR<br />

Rappresentanti delle istituzioni scolastiche autonome<br />

– Piero Maffeis Presidente FAISAL<br />

– Aldo Acquati Componente FAISAL<br />

Presidente Unioncamere Lombardia<br />

– Francesco Bettoni Presidente UNIONCAMERE Lombardia<br />

Presidenti Camere commercio, industria, artigianato e agricoltura<br />

– Giovanni Paolo Malvestiti Presidente CC.I.AA. di Bergamo<br />

– Paolo De Santis Presidente CC.I.AA. di Como<br />

– Gian Domenico Auricchio Presidente CC.I.AA. di Cremona<br />

– Vico Valassi Presidente CC.I.AA. di Lecco<br />

– Bruno Amoroso Presidente CC.I.AA. di Varese<br />

Rappresentanti Tavolo Terzo Settore<br />

– Luciano Gualzetti Vicedirettore CARITAS Ambrosiana<br />

– Sergio Veneziani Portavoce Forum Terzo Settore<br />

Rappresentanti Organizzazioni Sindacali<br />

– Nino Baseotto Segretario Generale CGIL<br />

– Gianluigi Petteni Segretario Generale CISL


Bollettino Ufficiale<br />

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI<br />

D.g.r. 29 giugno <strong>2011</strong> - n. IX/1917<br />

Modalita’ per l’assegnazione di contributi agli enti gestori dei<br />

siti Natura 2000 per l’attuazione delle misure previste dai piani<br />

di gestione approvati (art. 25/bis l.r. 86/83)<br />

Visti:<br />

LA GIUNTA REGIONALE<br />

• la direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa<br />

alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e<br />

della flora e della fauna selvatiche, che prevede la costituzione<br />

di una rete ecologica europea di zone speciali di conservazione<br />

(ZSC), denominata Natura 2000;<br />

• la direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio<br />

concernente la conservazione degli uccelli selvatici, che<br />

prevede misure speciali di conservazione;<br />

• il d.p.r. 8 settembre 1997, n. 357 «Regolamento recante attuazione<br />

della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli<br />

habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna<br />

selvatiche» e successive modificazioni;<br />

• il decreto del Ministero dell’Ambiente 3 settembre 2002, pubblicato<br />

nella G.U. n. 224 del 24 settembre 2002, con il quale sono<br />

state dettate le Linee Guida per la gestione dei Siti Natura 2000;<br />

• la d.g.r. 8 agosto 2003, n. 7/14106 «Elenco dei proposti siti<br />

d’importanza comunitaria ai sensi della direttiva 92/43/CEE per<br />

la Lombardia, individuazione dei soggetti gestori e modalità procedurali<br />

per l’applicazione della valutazione di incidenza»;<br />

Vista la l.r. del 30 novembre 1983, n. 86 «Piano Regionale delle<br />

aree protette, norme per l’istituzione e la gestione delle riserve<br />

dei parchi e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare<br />

rilevanza naturale ed ambientale», e successive modificazioni<br />

ed integrazioni;<br />

Visto in particolare l’articolo 25/bis della citata legge 86/83<br />

che introduce la disciplina relativa a Rete Natura 2000 in Regione<br />

Lombardia, in attuazione della Direttiva 92/43/CEE;<br />

Considerato che, in attuazione dell’art.6, co.1, della Direttiva<br />

92/43/CEE: «per le Zone Speciali di Conservazione e per le Zone<br />

di Protezione Speciale gli Stati membri stabiliscono le misure<br />

di conservazione necessarie che implicano all’occorrenza appropriati<br />

piani di gestione specifici o integrati ad altri piani di<br />

sviluppo e le opportune misure regolamentari amministrative o<br />

contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi<br />

di habitat naturali di cui all’All.I e delle specie di cui all’All. II presenti<br />

nei siti»;<br />

Vista la d.g.r. 25 gennaio 2006, n. 8/1791 che definisce le procedure<br />

per l’adozione e l’approvazione dei piani di gestione dei siti»;<br />

Vista la d.g.r. 18 <strong>luglio</strong> 2007, n. 8/5119 «Rete Natura 2000: determinazioni<br />

relative all’avvenuta classificazione come ZPS delle<br />

aree individuate con dd.g.r. 3624/06 e 4197/07 e individuazione<br />

dei relativi enti gestori»;<br />

Vista la d.g.r. del 8 aprile 2009, n. 8/9275 «Determinazioni relative<br />

alle misure di conservazione per la tutela della ZPS lombarde<br />

in attuazione della Direttiva 92/43/CEE e del d.p.r. 357/97 ed ai<br />

sensi degli articoli 3, 4, 5, 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 – Modificazioni<br />

alla d.g.r. n. 7884/2008»;<br />

Ritenuto necessario definire, sulla base della predetta normativa,<br />

i criteri per l’assegnazione di contributi agli Enti gestori dei<br />

Siti Natura 2000 per l’attuazione delle misure previste dai Piani di<br />

gestione approvati ai sensi dell’art. 25/bis della l.r. 86/83;<br />

Ritenuto che le azioni finanziabili debbano comprendere, in<br />

particolare, interventi attivi di ripristino di habitat e misure di incentivazione<br />

di attività gestionali, nonché attività di divulgazione,<br />

formazione, comunicazione e monitoraggio di habitat e specie;<br />

Visto il documento tecnico predisposto dalla competente<br />

Direzione Generale «Sistemi Verdi e Paesaggio», denominato<br />

«Criteri per l’assegnazione di contributi agli Enti gestori dei Siti<br />

Natura 2000 per l’attuazione delle misure previste dai Piani di<br />

gestione approvati ai sensi dell’art. 25/bis della l.r. 86/83«, che si<br />

condivide nel contenuto;<br />

Dato atto che con l.r. 6 marzo 2002, n. 4 «Norme per l’attuazione<br />

della programmazione regionale e per la modifica e l’integrazione<br />

di disposizioni legislative» e successivo documento tecnico<br />

di accompagnamento, di cui alla d.c.r. del 12 aprile 2002,<br />

n. 8727, sono stati istituiti:<br />

• l’UPB 4.9.5.7.3.158 «Conservazione della Biodiversità: Carta<br />

Naturalistica della Lombardia e Rete Europea Natura 2000» ed il<br />

– 5 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

capitolo 5818 «Interventi per la tutela degli habitat e delle specie<br />

animali e vegetali di interesse comunitario»;<br />

• l’UPB 4.9.5.7.2.299 «Conservazione della Biodiversità: Carta<br />

Naturalistica della Lombardia e Rete Europea Natura 2000» ed il<br />

capitolo 5744 «Spesa di parte corrente per la tutela degli habitat<br />

e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario»;<br />

Ritenuto:<br />

• di dover provvedere al sostegno finanziario della misura di cui<br />

trattasi con le risorse appostate ai suddetti capitoli di Bilancio, nei<br />

limiti delle somme rese disponibili con le leggi di Bilancio e con i<br />

provvedimenti di assestamento per gli anni <strong>2011</strong> e seguenti;<br />

• che la stessa misura di assegnazione di contributi debba<br />

intendersi annualmente prorogata e vincolata agli stanziamenti<br />

appostati sui capitoli sopra citati;<br />

• di demandare alla Direzione Generale «Sistemi Verdi e Paesaggio»<br />

la definizione delle procedure di accesso al contributo<br />

regionale, nel rispetto dei criteri essenziali approvati dalla Giunta<br />

regionale, nonché l’assunzione dei conseguenti atti di spesa;<br />

A voti unanimi espressi nelle forme di legge;<br />

DELIBERA<br />

1. di approvare l’Allegato alla presente deliberazione, di cui<br />

costituisce parte integrante e sostanziale, concernente i «Criteri<br />

per l’assegnazione di contributi agli Enti gestori dei Siti Natura<br />

2000 per l’attuazione delle misure previste dai Piani di gestione<br />

approvati ai sensi dell’art. 25/bis della l.r. 86/83«;<br />

2. di dare atto che alla misura di cui al punto 1. sono destinate<br />

le risorse finanziarie appostate sui seguenti capitoli:<br />

• 4.9.5.7.3.158.5818 «Interventi per la tutela degli habitat e<br />

delle specie animali e vegetali di interesse comunitario»;<br />

• 4.9.5.7.2.299.5744 «Spesa di parte corrente per la tutela<br />

degli habitat e delle specie animali e vegetali di interesse<br />

comunitario»<br />

nei limiti delle somme rese disponibili con le leggi di Bilancio<br />

e con i provvedimenti di assestamento per gli anni <strong>2011</strong> e<br />

seguenti;<br />

3. di disporre che i criteri di cui al punto 1. si intendono annualmente<br />

prorogati e vincolati agli stanziamenti indicati al<br />

punto precedente;<br />

4. di demandare alla Direzione Generale «Sistemi Verdi e Paesaggio»<br />

la definizione delle procedure di accesso al contributo regionale,<br />

nel rispetto dei criteri essenziali approvati dalla presente<br />

deliberazione, nonché l’assunzione dei conseguenti atti di spesa;<br />

5. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento<br />

sul <strong>BURL</strong>.<br />

——— • ———<br />

Il segretario: Marco Pilloni


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 6 – Bollettino Ufficiale<br />

ALLEGATO<br />

Criteri per l’assegnazione di contributi agli enti gestori dei Siti Natura 2000 per l’attuazione delle misure previste dai piani di<br />

gestione approvati ai sensi dell’art. 25/bis della l.r. 86/83.<br />

1. Finalità<br />

La linea di finanziamento, inquadrata nell’ambito delle politiche regionali per la tutela della biodiversità, è finalizzata a dare attuazione<br />

ai piani di gestione dei Siti Natura 2000, approvati ai sensi della normativa vigente, per mantenere in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente habitat e specie caratteristici dei Siti stessi. Il finanziamento viene attuato mediante la concessione di contributi in<br />

conto corrente e capitale agli Enti gestori di Siti Natura 2000. I progetti dovranno porre particolare attenzione alla conservazione degli<br />

elementi tutelati dalla Direttiva 92/43/CEE.<br />

In particolare gli interventi finanziabili dovranno avere come finalità:<br />

• tutelare, gestire e valorizzare il patrimonio naturale di biodiversità lombardo;<br />

• promuoverne la conoscenza e sensibilizzare in merito alla sua importanza;<br />

• promuovere la fruizione di qualità e il turismo sostenibile;<br />

• promuovere la multifunzionalità delle locali aziende agro silvo pastorali;<br />

• costituire ambiti privilegiati per la sperimentazione di modelli avanzati di sviluppo sostenibile;<br />

• favorire le relazioni ambientali tra territori compresi tra aree protette diverse mediante la cooperazione tra istituzioni, associazioni<br />

e cittadini;<br />

• aggiornamento dei piani di gestione ed attuazione degli eventuali studi e documenti da questi previsti<br />

2. Requisiti di ammissibilità:<br />

Beneficiari<br />

Possono presentare domanda di contributo gli Enti gestori dei Siti Natura 2000 istituiti ai sensi del DPR 357/97 e dell’art.25/bis della l.r.<br />

86/83, il cui piano di gestione sia stato approvato, ai sensi della normativa vigente.<br />

Progetti<br />

Il tema degli interventi sui quali sviluppare i progetti da presentare per l’ottenimento del contributo è la salvaguardia degli habitat<br />

e delle specie più importanti dell’U.E. e della Regione Lombardia mediante il recupero o la gestione attiva degli habitat e delle specie<br />

più minacciate e l’avvio di misure di protezione nelle aree prive di tutela, per ridurre o eliminare le cause di impoverimento ambientale<br />

e rafforzare la compatibilità dello sviluppo regionale e territoriale con la salvaguardia del livello di biodiversità.<br />

I contributi in conto corrente sono prevalentemente destinati ad attuare misure di sensibilizzazione, programmi didattici o programmi<br />

di monitoraggio, se coerenti con le linee programmatiche regionali di riferimento.<br />

Sono finanziabili progetti coerenti con i piani di gestione dei Siti Natura 2000 interessati e le Azioni da questi previste, rispettando, in<br />

linea generale, l’ordine di priorità attribuito alle Azioni dal piano stesso.<br />

I progetti devono interessare le aree comprese all’interno dei Siti Natura 2000. Sono ammessi interventi che coinvolgono aree esterne<br />

ai Siti esclusivamente se tali aree risultano accessorie e funzionali all’intervento da realizzare all’interno dei Siti stessi o alla realizzazione<br />

di corridoi ecologici.<br />

E’ premiata l’adesione a progetti di sistema, presentati congiuntamente da più enti gestori, finalizzati ad interventi relativi ad habitat<br />

e specie comuni ai diversi Siti interessati.<br />

Gli interventi finanziabili riguardano, di regola, Azioni che non possono essere altrimenti attuate mediante incentivi previsti da linee<br />

di finanziamento esistenti, alle quali il piano di gestione dovrebbe rimandare.<br />

Non è ammissibile l’acquisto o l’edificazione di edifici.<br />

I risultati dei progetti finanziati saranno documentati e forniti a Regione Lombardia anche in formato cartografico digitale (strati<br />

informativi in formato shapefile), al fine di registrare gli apporti forniti allo stato di conservazione della biodiversità.<br />

I criteri di selezione terranno conto delle seguenti condizioni:<br />

– tipologia di intervento finalizzata alla conservazione di habitat e specie<br />

– connessione in rete di più siti ad elevata biodiversità<br />

– azioni di restocking o reintroduzione mediante utilizzo di materiale autoctono certificato<br />

– azioni di controllo delle specie alloctone invasive<br />

– progetti di divulgazione in collaborazione con associazioni (programmi di visite guidate, cicli di conferenze, attività di animazione)<br />

– livello di priorità indicato dal piano di gestione<br />

– sito esterno ad aree protette, che non beneficia dei canali di finanziamento a queste dedicate<br />

– presenza di cofinanziamento del progetto da parte di altri enti o di privati<br />

– partnership tra enti gestori e/o con altri enti o associazioni<br />

– esperienza dei progettisti nel campo della tutela della biodiversità<br />

– coerenza con linee di intervento individuate nell’ambito di progetti LIFE+ Natura o Biodiversità o altri programmi di cofinanziamento<br />

europeo a finalità ambientali<br />

3. Stanziamento delle risorse e modalità di accesso al contributo<br />

Le risorse per finanziare gli interventi in attuazione dei piani di gestione dei Siti Natura 2000 sono stanziate da Regione Lombardia in<br />

base alla copertura di spesa presente nel Bilancio di riferimento, a valere sull’U.P.B. 4.9.5.7.2.299 capitolo 5744 per gli interventi in conto<br />

corrente ed a valere sull’U.P.B. 6.4.1.3.158 capitolo 5818 per gli interventi in conto capitale.<br />

Lo stanziamento annuale e le modalità di accesso al contributo regionale (invito alla presentazione di domande, riparto, bando),<br />

dettagliate sulla base dei suddetti criteri di selezione dei progetti, nonché l’assunzione dei conseguenti atti di spesa, sono effettuati<br />

con decreto del dirigente della struttura regionale delegata.<br />

I contributi regionali, nei limiti delle risorse annualmente disponibili, sono erogati agli enti ammessi ed inseriti in specifica graduatoria,<br />

fino ad esaurimento delle risorse.<br />

La liquidazione dei contributi sarà suddivisa in una prima erogazione del 50% alla consegna della dichiarazione di inizio lavori, e nel<br />

saldo del restante 50%, a conclusione dei lavori.


Bollettino Ufficiale<br />

D) ATTI DIRIGENZIALI<br />

Giunta Regionale<br />

D.G. <strong>Semplificazione</strong> e digitalizzazione<br />

D.d.u.o. 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6087<br />

Voucher digitale ai sensi del d.d.u.o. n. 2427 del 16 marzo<br />

<strong>2011</strong> “Approvazione del ‘Bando «Voucher digitale»’ in<br />

attuazione della d.g.r. n. IX/884 dell’1 dicembre 2010<br />

«Iniziative per la digitalizzazione dei processi e delle<br />

procedure e miglioramento dell’accesso e della fruizione<br />

dei servizi pubblici - ‘Voucher digitale’»” - Ammissione e non<br />

ammissione al contributo - 2° Decreto<br />

IL DIRIGENTE DELLA U.O. INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE<br />

Vista la d.g.r. n. 884 del 1° dicembre 2010 con la quale è stata<br />

istituita una dotazione finanziaria di 3.000.000,00 Euro finalizzata<br />

alla digitalizzazione dei processi e delle procedure e al miglioramento<br />

dell’accesso e della fruizione dei servizi pubblici destinata<br />

a tutti gli enti locali lombardi;<br />

Dato atto che la succitata d.g.r.:<br />

• ha destinato una parte delle risorse della succitata dotazione<br />

per attuare in via prioritaria un intervento denominato «Voucher<br />

digitale» nei confronti di Unioni di comuni, Comunità montane<br />

e Aggregazione di Enti con comune capofila<br />

• ha delegato a CESTEC, identificato quale soggetto gestore<br />

della dotazione, la definizione delle relative procedure attuative<br />

e tutte le attività gestionali;<br />

Dato atto, altresì, che per il trasferimento dell’intera dotazione<br />

finanziaria istituita con la suddetta delibera di giunta sono<br />

stati effettuati, con decreto n.12658 del 2 dicembre 2010 del dirigente<br />

della UO Innovazione e digitalizzazione, gli impegni sui<br />

seguenti Capitoli<br />

Capitolo Importo<br />

7.2.0.3.314.6570 787.516,36<br />

6.3.1.3.151.5383 1.775.072,73<br />

6.3.1.2.147.7291 437.410.91<br />

e la contestuale liquidazione a favore di Cestec s.p.a. ;<br />

Considerato, inoltre, che con lettera d’incarico del 2 dicembre<br />

2010 inserita il 10 marzo <strong>2011</strong> nella raccolta convenzioni e<br />

contratti al n.15010, sono state definite le modalità con cui la<br />

gestione è stata affidata a Cestec;<br />

Richiamato il d.d.u.o. n. 2427 del 16 marzo <strong>2011</strong> “Approvazione<br />

del ‘Bando «Voucher digitale»’ in attuazione della d.g.r. n.<br />

IX/884 del 1° dicembre 2010 Iniziative per la digitalizzazione dei<br />

processi e delle procedure e miglioramento dell’accesso e della<br />

fruizione dei servizi pubblici - «Voucher digitale»”;<br />

Richiamato il d.d.u.o. n. 2879 del 30 marzo <strong>2011</strong> «Rettifica per<br />

mero errore materiale del decreto del dirigente della unità organizzativa<br />

innovazione e digitalizzazione n. 2427 del 16 marzo<br />

<strong>2011</strong> avente per oggetto. «Approvazione del “Bando «Voucher<br />

digitale»” in attuazione della d.g.r. IX/884 del 1° dicembre 2010<br />

Iniziative per la digitalizzazione dei processi e delle procedure e<br />

miglioramento dell’accesso e della fruizione dei servizi pubblici<br />

- ”Voucher digitale”».<br />

Dato atto che il succitato d.d.u.o ha:<br />

1. approvato il «Bando Voucher digitale» di cui all’Allegato 1<br />

parte integrante e sostanziale al decreto;<br />

2. destinato al «Bando Voucher digitale» l’importo massimo di<br />

euro 1.500.000;<br />

3. disposto al punto 3 del Bando l’obbligatorietà della compilazione,<br />

per tutti i soggetti componenti i raggruppamenti, entro il<br />

30 aprile <strong>2011</strong> della compilazione delle rilevazioni regionali «SE-<br />

CoLo - servizi erogati dai comuni lombardi« e «Modalità di accesso<br />

ai servizi erogati», disponibili all’ indirizzo web: http://www.<br />

rilevazioni.servizirl.it;<br />

4. disposto, tra l’altro, al punto 8 del Bando, che l’erogazione<br />

a favore del capofila avverrà da parte del Soggetto Gestore in<br />

due tranche:<br />

• anticipazione del 50 % entro 60 giorni dall’avvenuto decreto<br />

di ammissione al contributo;<br />

• saldo del 50% entro 90 giorni dalla presentazione a Regione<br />

Lombardia, mediante il sistema informativo, della documentazione<br />

di rendicontazione delle spese regolarmente<br />

effettuate, che deve avvenire entro 12 mesi dall’avvenuta<br />

concessione del contributo, pena la revoca e conseguente<br />

restituzione della somma percepita;<br />

– 7 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

5. disposto, tra l’altro, nel punto n. 5 del Bando che «a partire<br />

dall’apertura a sportello della procedura online Regione Lombardia,<br />

con cadenza di norma non superiore a 30 giorni, procederà<br />

ad emettere i decreti di ammissione al contributo per le<br />

richieste pervenute ed accettate nei tempi e nei modi previsti»;<br />

Considerato che nel «Bando voucher digitale» al punto n. 5, tra<br />

l’altro, Regione Lombardia si è riservata la facoltà, nel corso delle<br />

attività di istruttoria formale, di richiedere ai capofila integrazioni<br />

e/o chiarimenti sulla documentazione già presentata che si rendessero<br />

necessarie ai fini dell’ammissibilità della domanda, fissando<br />

i termini per la risposta in 15 giorni solari dalla data della<br />

richiesta e che la mancata risposta del capofila, entro il termine<br />

stabilito, comporta la non accettazione della domanda;<br />

Preso atto che in data 6 maggio <strong>2011</strong> è stato pubblicato sul<br />

sito della Direzione Generale <strong>Semplificazione</strong> e Digitalizzazione<br />

l’elenco dei Comuni che ai sensi del punto 3 del «Bando Voucher<br />

digitale» hanno entro il 30 aprile <strong>2011</strong> provveduto alla compilazione<br />

delle rilevazioni regionali «SECoLo - servizi erogati dai<br />

comuni lombardi« e «modalità di accesso ai servizi erogati», disponibili<br />

all’ indirizzo web: http://www.rilevazioni.servizirl.it.<br />

Dato atto, altresì, che con decreto del d.d.u.o n. 5.240 del 7<br />

giugno <strong>2011</strong> sì è proceduto all’ammissione al contributo delle<br />

domande presentate dai raggruppamenti di enti lombardi che<br />

presentavano i requisiti di ammissibilità e stabilito di rinviare a<br />

successivo decreto l’ammissibilità/non ammissibilità delle domande<br />

per cui erano in corso ulteriori verifiche o richieste di integrazioni<br />

e/o chiarimenti;<br />

Preso atto della documentazione pervenuta dagli enti, in seguito<br />

alle richieste di integrazioni e/o chiarimenti sulla documentazione<br />

già presentata, documentazione agli atti della U.O.<br />

Innovazione e Digitalizzazione;<br />

Verificati i requisiti di ammissibilità delle domande presentate<br />

entro le ore 17 del 9 giugno 2010 dai raggruppamenti di enti<br />

lombardi a seguito delle ulteriori verifiche o integrazioni e/o<br />

chiarimenti presentati;<br />

Rilevato che non posseggono i requisiti di ammissibilità le domande<br />

presentate dai raggruppamenti di enti lombardi che<br />

non hanno ottemperato al punto 3 del Bando che disponeva<br />

l’obbligatorietà, entro il 30 aprile <strong>2011</strong>, della compilazione per<br />

tutti i soggetti componenti i raggruppamenti delle rilevazioni<br />

regionali «SECoLo - servizi erogati dai comuni lombardi« e «Modalità<br />

di accesso ai servizi erogati», disponibili all’ indirizzo web:<br />

http://www.rilevazioni.servizirl.it.<br />

Ritenuto, pertanto,di procedere:<br />

1. All’ammissione al contributo delle domande presentate<br />

dai raggruppamenti di enti lombardi che in base alle verifiche<br />

integrazioni e/o chiarimenti inviati presentano i requisiti di<br />

ammissibilità;<br />

2. Alla non ammissione al contributo delle domande presentate<br />

dai raggruppamenti di enti lombardi che in base alla verifica<br />

formale risultano non aver ottemperato a quanto previsto al<br />

punto 3 del Bando;<br />

Rilevato che sulla base dell’esito delle istruttorie risultano:<br />

1. ammissibili al contributo i raggruppamenti di enti lombardi<br />

elencati nell’allegato A «Raggruppamenti di enti lombardi ammessi<br />

al contributo Voucher digitale e determinazione dell’importo<br />

spettante» che costituisce parte sostanziale e integrante<br />

al presente decreto;<br />

2. non ammissibili al contributo i raggruppamenti di enti lombardi<br />

elencati nell’allegato B «Raggruppamenti di enti lombardi<br />

non ammessi al contributo Voucher digitale» che costituisce<br />

parte sostanziale e integrante al presente decreto;<br />

Vista la l.r. 7 <strong>luglio</strong> 2008 n. 20 «Testo unico delle leggi regionali<br />

in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti<br />

organizzativi della IX legislatura;<br />

DECRETA<br />

Per le motivazioni richiamate in premessa che si intendono<br />

qui integralmente riportate:<br />

1. di ammettere al contributo «Voucher digitale» i raggruppamenti<br />

di enti lombardi elencati nell’allegato A «Raggruppamenti<br />

di enti lombardi ammessi al contributo «Voucher digitale»<br />

e determinazione dell’importo spettante» che costituisce parte<br />

sostanziale e integrante al presente decreto;<br />

2. di non ammettere al contributo i raggruppamenti di enti<br />

lombardi elencati nell’allegato B «Raggruppamenti di enti lombardi<br />

non ammessi al contributo Voucher digitale» che costituisce<br />

parte sostanziale e integrante al presente decreto


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

3. di autorizzare Cestec, quale soggetto gestore della dotazione<br />

di 1.500.000 e della definizione delle relative procedure<br />

attuative e di tutte le attività gestionali, all’erogazione dell’anticipo<br />

del 50% del contributo ai raggruppamenti di enti lombardi<br />

ammessi, secondo l’importo indicato nell’ultima colonna della<br />

tabella di cui all’allegato A al presente decreto;<br />

4. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione<br />

Lombardia e sul sito internet www.semplificazione.regione.lombardia.it.<br />

Il dirigente<br />

u.o. innovazione e digitalizzazione<br />

Gabriele di Nardo<br />

——— • ———<br />

– 8 – Bollettino Ufficiale


Bollettino Ufficiale – 9 –<br />

Raggruppamento di enti lombardi ammessi al contributo “Voucher digitale” e determinazione dell’importo spettante<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

N ID PROGETTO PROPONENTE PROV. TIPOLOGIA AGGREGAZIONE IMPORTO COMPLESSIVO QUOTA RICHIESTA RL QUOTA CONCEDIBILE ANTICIPO 50%<br />

ALLEGATO A<br />

1 27439462 COMUNE DI CASALMAGGIORE CR Aggregazione comuni € 67.080,14 € 33.540,00 € 33.540,00 € 16.770,00<br />

2 27440914 COMUNE DI VALMADRERA LC Aggregazione comun € 66.621,00 € 28.000,00 € 28.000,00 € 14.000,00<br />

3 27688607 COMUNE DI CILAVEGNA PV Comunità montana € 42.835,40 € 21.417,70 € 21.417,70 € 10.708,85<br />

4 27439430 COMUNITÀ MONTANA VALLI DEL VERBANO VA Comunità montana € 120.000,00 € 60.000,00 € 60.000,00 € 30.000,00<br />

5 27439453 UNIONE DI COMUNI LOMBARDA FOEDUS MN Unione di comuni € 78.000,00 € 35.000,00 € 35.000,00 € 17.500,00<br />

6 27439533 COMUNE DI CODOGNO LO Aggregazione comun € 100.000,00 € 50.000,00 € 50.000,00 € 25.000,00<br />

——— • ———<br />

Raggruppamento di enti lombardi non ammessi al contributo “Voucher digitale”<br />

€ 227.957,70 € 113.978,85<br />

N ID DENOMINAZIONE PR TIPOLOGIA AGGREGAZIONE Indirizzo PEC MOTIVAZIONE<br />

1 27439434 COMUNITÀ MONTANA SEBINO BRESCIANO BS Comunità montana protocollo@pec.cmsebino.bs.it<br />

2 27442567 COMUNE DI SAN MARTINO DALL’ARGINE MN Aggregazione comun ragioneria.sanmartinodallargine@anutel.it<br />

3 27443994 COMUNE DI ARCONATE MI Aggregazione<br />

comun<br />

comune.arconate@postecert.it<br />

4 27439461 UNIONE DEI COMUNI DELLA VALSAVIORE BS Unione di comuni segreteria.comune.berzo-demo@pec.regione.lombardia.it<br />

5 27690946 COMUNE DI LACCHIARELLA MI Aggregazione<br />

comun<br />

protocollo@perc.comune.lacchiarella.mi.it<br />

ALLEGATO B<br />

Il comune di Sulzano ha provveduto a<br />

compilare, entro il 30 aprile <strong>2011</strong>, solo la<br />

rilevazione regionale “SECoLo - servizi erogati<br />

dai comuni lombardi“<br />

Il comune di Commessaggio non ha<br />

provveduto a compilare, entro il 30 aprile <strong>2011</strong>,<br />

entrambe le rilevazioni regionali .<br />

Il comune di Bernate Ticino non ha provveduto<br />

a compilare, entro il 30 aprile <strong>2011</strong>, entrambe le<br />

rilevazioni regionali .<br />

Il comune di Berzo Demo ha provveduto<br />

a compilare, entro il 30 aprile <strong>2011</strong>, solo la<br />

rilevazione regionale “SECoLo - servizi erogati<br />

dai comuni lombardi“<br />

I comuni di Lacchiarella e Zibido San Giacomo<br />

non hanno provveduto a compilare, entro il 30<br />

aprile <strong>2011</strong>, entrambe le rilevazioni regionali .


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

D.d.u.o. 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6088<br />

Approvazione del “2° bando ‘Voucher digitale’ <strong>2011</strong>” in<br />

attuazione della d.g.r. n. IX/884 dell’1 dicembre 2010<br />

«Iniziative per la digitalizzazione dei processi e delle procedure<br />

e miglioramento dell’accesso e della fruizione dei servizi<br />

pubblici - “Voucher digitale”»<br />

IL DIRIGENTE DELLA U.O. INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE<br />

Vista la d.g.r. n. 884 dell’1 dicembre 2010 con la quale è stata<br />

istituita una dotazione finanziaria di 3.000.000,00 Euro finalizzata<br />

alla digitalizzazione dei processi e delle procedure e miglioramento<br />

dell’accesso e della fruizione dei servizi pubblici destinata<br />

a tutti gli enti locali lombardi<br />

Dato atto che la succitata d.g.r. :<br />

• ha destinato una parte delle risorse della succitata dotazione<br />

per attuare in via prioritaria un intervento denominato<br />

«Voucher digitale» nei confronti di Unioni di comuni, Comunità<br />

montane e Aggregazione di Enti con comune capofila per consentire<br />

loro di dotarsi in tempi rapidi degli strumenti digitali necessari<br />

per raggiungere un livello di informatizzazione adeguato<br />

rispetto ai compiti e agli adempimenti attribuiti loro con specifico<br />

riferimento alle seguenti aree tematiche:<br />

– Sistemi di gestione documentale;<br />

– SUAP – Sportello Unico per le attività produttive;<br />

– Integrazione banche dati anagrafica civile, territoriale e fiscale;<br />

• ha delegato a CESTEC, identificato quale soggetto gestore<br />

della dotazione, la definizione delle relative procedure attuative<br />

e a tutte le attività gestionali;<br />

• ha delegato il dirigente della UO Innovazione e digitalizzazione<br />

alla esecuzione degli adempimenti conseguenti all’adozione<br />

della deliberazione stessa;<br />

Dato atto, altresì che, per il trasferimento dell’intera dotazione<br />

finanziaria istituita con la suddetta delibera di giunta, con decreto<br />

n.12658 del 2 dicembre 2010 del dirigente della UO Innovazione<br />

e digitalizzazione sono stati effettuati gli impegni sui seguenti<br />

Capitoli<br />

Capitolo Importo<br />

7.2.0.3.314.6570 787.516,36<br />

6.3.1.3.151.5383 1.775.072,73<br />

6.3.1.2.147.7291 437.410.91<br />

e la contestuale liquidazione a favore di Cestec s.p.a. ;<br />

Considerato, inoltre, che con lettera d’incarico del 2 dicembre<br />

2010 inserita il 10 marzo <strong>2011</strong> nella raccolta convenzioni e<br />

contratti al n.15010, sono state definite le modalità con cui la<br />

gestione è stata affidata a Cestec s.p.a.;<br />

Richiamati:<br />

• il d.d.u.o. n. 2427 del 16 marzo <strong>2011</strong> Approvazione del bando<br />

«voucher digitale» in attuazione della d.g.r. n. IX/884 del 1° dicembre<br />

2010 Iniziative per la digitalizzazione dei processi e delle<br />

procedure e miglioramento dell’accesso e della fruizione dei<br />

servizi pubblici - «voucher digitale» con il quale si dava concreta<br />

attuazione alla succitata deliberazione e si destinavano per tale<br />

iniziativa l’importo massimo di 1.500.000 euro;<br />

• il d.d.u.o. n. 2879 del 30 marzo <strong>2011</strong> Rettifica per mero errore<br />

materiale del decreto del dirigente della unità organizzativa Innovazione<br />

e digitalizzazione n. 2427 del 16 marzo <strong>2011</strong> avente per<br />

oggetto. «Approvazione del bando «voucher digitale» in attuazione<br />

della d.g.r. IX/884 del 1° dicembre 2010 Iniziative per la digitalizzazione<br />

dei processi e delle procedure e miglioramento dell’accesso<br />

e della fruizione dei servizi pubblici-«voucher digitale»»;<br />

• Il d.d.u.o. n. 5240 del 09 giugno <strong>2011</strong> Decreto di ammissione<br />

al voucher digitale ai sensi del d.d.u.o. n. 2427 del 16 marzo <strong>2011</strong><br />

«Approvazione del bando «voucher digitale» in attuazione della<br />

dgr n.ix/884 del 01 dicembre 2010 Iniziative per la digitalizzazione<br />

dei processi e delle procedure e miglioramento dell’accesso<br />

e della fruizione dei servizi pubblici-«voucher digitale» »;<br />

• Il d.d.u.o. n. 6087 del 01 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> Voucher digitale ai sensi<br />

del d.d.u.o. n. 2427 del 16 marzo <strong>2011</strong> «Approvazione del bando<br />

«voucher digitale in attuazione della dgr. n.IX/884 del 01 dicembre<br />

2010 Iniziative per la digitalizzazione dei processi e delle procedure<br />

e miglioramento dell’accesso e della fruizione dei servizi<br />

pubblici-«voucher digitale»»-ammissione e non ammissione al<br />

contributo -2° decreto;<br />

Verificato che con il d.d.u.o. n. 5240 del 9 giugno <strong>2011</strong> e<br />

d.d.u.o. n. 6087 del 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> sono state ammesse al contributo<br />

le domande dei raggruppamenti di enti lombardi che pre-<br />

– 10 – Bollettino Ufficiale<br />

sentavano i requisiti di ammissibilità per un totale di 1.162.261,28<br />

euro e che pertanto sono residuati euro 337.738,72;<br />

Ritenuto pertanto di destinare l’importo residuo di euro<br />

337.738,72 ad un 2° Bando «Voucher digitale»;<br />

Preso atto, inoltre, della disponibilità di 500.000,00 euro sulla<br />

dotazione istituita con la d.g.r. n. 884 del 1 dicembre 2010;<br />

RITENUTO, quindi, di integrare il suddetto residuo di 337.738,72<br />

euro con l’importo di 62.261,28 euro a valere sulla dotazione istituita<br />

con la la d.g.r. n. 884 del 1 dicembre 2010 che presenta la<br />

necessaria disponibilità;<br />

Ritenuto di approvare il 2° Bando «Voucher digitale»<strong>2011</strong>, così<br />

come riportato nell’Allegato 1, che forma parte integrante e<br />

sostanziale del presente atto, e di destinare a tal fine l’importo<br />

complessivo massimo di 400.000,00 euro;<br />

Vista la l.r. 7 <strong>luglio</strong> 2008 n.20 «Testo unico delle leggi regionali<br />

in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti<br />

organizzativi della IX legislatura;<br />

DECRETA<br />

Per le motivazioni richiamate in premessa che si intendono<br />

qui integralmente riportate:<br />

1. di approvare: il 2° Bando «Voucher digitale» <strong>2011</strong> di cui<br />

all’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente<br />

provvedimento;<br />

2. di destinare per tale iniziativa l’importo massimo di<br />

400.000,00 euro già impegnato con decreto n. 12658 del 2 dicembre<br />

2010 del dirigente della UO Innovazione e digitalizzazione<br />

e contestualmente liquidato in favore di CESTEC, quale soggetto<br />

gestore della dotazione, e della definizione delle relative<br />

procedure attuative e di tutte le attività gestionali;<br />

3. di stabilire che le domande si possono presentare a partire<br />

dalle ore 9,30 del giorno 19 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> secondo le modalità indicate<br />

nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente<br />

provvedimento;<br />

4. di pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia<br />

e sul sito internet www.semplificazione.regione.lombardia.it il<br />

presente provvedimento e il bando di cui all’Allegato 1.<br />

Il dirigente dell’unità organizzativa<br />

innovazione e digitalizzazione<br />

Gabriele di Nardo<br />

——— • ———


Bollettino Ufficiale<br />

1 Finalità dell’intervento<br />

2 Modello di riferimento<br />

– 11 –<br />

2° BANDO «VOUCHER DIGITALE» <strong>2011</strong><br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Per enti locali in forma associata per la digitalizzazione e la semplificazione della PA lombarda<br />

3 Soggetti abilitati alla presentazione della domanda<br />

4 Risorse disponibili e massimali<br />

5 Modalità di presentazione della richiesta , verifica dei requisiti e concessione del voucher<br />

6 Interventi ammissibili<br />

7 Spese ammissibili<br />

8 Termini e modalità di rendicontazione della spesa<br />

9 Obblighi dei soggetti beneficiari<br />

10 Revoche, rinunce<br />

11 Responsabile del procedimento<br />

12 Informativa ai sensi dell’art.13 del D.lgs. 30 giugno 2003 n.196<br />

13 Pubblicazione, informazioni e contatti<br />

14 Disposizioni finali<br />

1.Finalità dell’intervento<br />

ALLEGATO 1<br />

Regione Lombardia, intende favorire la semplificazione e lo snellimento dei procedimenti amministrativi attraverso la reingegnerizzazione<br />

dei processi e la razionalizzazione delle procedure per un nuovo back-office pienamente integrato con le attività di sportello<br />

erogate dal front-office.<br />

In quest’ottica, alla luce della Legge n.122/2010 di conversione del DL n. 78/2010 «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria<br />

e di competitività economica»- che obbliga i Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti a svolgere le funzioni fondamentali<br />

in forma associata - la partecipazione al voucher digitale deve garantire un livello di informatizzazione minimo per creare le condizioni<br />

affinchè enti locali lombardi in forma associata possano gestire una serie di funzioni/servizi.<br />

2. Modello di riferimento<br />

L’iniziativa disposta da Regione Lombardia con d.g.r. n. 884 del 1 dicembre 2010 è finalizzata a promuovere negli enti locali l’utilizzo<br />

di tecnologie basate su standard in grado di garantire il dialogo delle applicazioni e lo scambio di dati indipendentemente dal formato,<br />

dal linguaggio di programmazione e della piattaforma in uso e si concentra sull’automatizzazione del back office.<br />

Aderendo alla presente iniziativa è possibile per gli enti locali lombardi, secondo le limitazioni e con le modalità di seguito descritte,<br />

ottenere un contributo (il così detto voucher digitale) pari al 50% della spesa ammissibile da utilizzare per la progettazione di sistemi<br />

e l’acquisizione di tecnologie e soluzioni informatiche, presso il fornitore liberamente individuato dagli enti richiedenti con specifico<br />

riferimento alle seguenti aree tematiche:<br />

• Sistemi di gestione documentale;<br />

• SUAP – Sportello Unico per le attività produttive;<br />

• Integrazione banche dati anagrafica civile, territoriale e fiscale<br />

Non sono ammesse spese per il pagamento di canoni per contratti già esistenti al momento della presentazione della domanda.<br />

Solo nel caso di interventi legati alla realizzazione dello sportello unico della attività produttive ai sensi del regolamento d.p.r.<br />

160/2010 possono essere finanziate spese di attivazione sostenute a partire dal 1 gennaio <strong>2011</strong>.<br />

Gli interventi di sviluppo promossi dagli enti locali a valere sulla presente iniziativa devono essere finalizzati a creare i presupposti<br />

per la realizzazione di servizi orizzontali, funzionali sia all’informatizzazione di processi comuni, sia all’attivazione di processi di natura<br />

verticale.<br />

In questa logica è fondamentale che tutti gli enti lavorino in ottica di riuso e condivisione delle risorse e delle esperienze maturate.<br />

Lo sviluppo delle applicazioni deve avvenire nel rispetto dei contenuti del codice dell’amministrazione digitale dlgs del 7 marzo<br />

2005, n. 82 aggiornato dal decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235.<br />

Si prevede da parte di Regione Lombardia la verifica degli interventi cofinanziati.<br />

3. Soggetti abilitati alla presentazione della domanda<br />

Possono presentare la domanda per l’ottenimento del voucher digitale, previa registrazione da parte del solo capofila e utilizzando<br />

la procedura online disponibile al seguente indirizzo web: https://gefo.servizirl.it/ i seguenti raggruppamenti di enti lombardi:<br />

Aggregazioni con Comune capofila composte da minimo 5 Comuni di cui più del 50% con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti<br />

e con popolazione complessiva compresa tra 5.000 e 50.000 abitanti .<br />

I comuni aggregati, non necessariamente contermini, devono appartenere alla stessa Comunità montana o allo stesso distretto<br />

socio-sanitario.<br />

Solo le aggregazione finalizzate alla costituzione di SUAP in forma associata ai sensi del regolamento del DPR 160/2010 possono<br />

comprendere comuni esterni alla Comunità montana o al distretto socio sanitario di riferimento.<br />

Comunità Montana in rappresentanza:<br />

- di tutti i Comuni aderenti se composte da massimo sette Comuni;<br />

- di almeno otto Comuni se composte da un numero di Comuni superiore a sette; (1)<br />

I comuni rappresentati non devono superare complessivamente i 50.000 abitanti.<br />

Unione di Comuni lombarde(riconosciuta ai sensi della lr 19 del 2008) con popolazione complessiva compresa tra i 5.000 e i<br />

50.000 abitanti;<br />

Unioni di Comuni lombarde in forma aggregata con altri comuni e/o altre unioni, la cui aggregazione è composta da almeno 5<br />

Comuni con popolazione complessiva compresa tra i 5.000 e 50.000 abitanti.<br />

Un Ente può partecipare ad un solo raggruppamento.<br />

(1) Rif. Art. 3 Regolamento n.2 del 2009


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 12 – Bollettino Ufficiale<br />

I comuni che hanno costituito unioni di Comuni Lombarde non possono aderire individualmente ad altri raggruppamenti.<br />

Sono esclusi dalla partecipazione al presente bando i Comuni capoluogo di Provincia e gli enti con più di 50.000 abitanti, gli enti e<br />

i comuni ammessi al finanziamento con il precedente «Bando Voucher digitale».<br />

Il soggetto capofila funge da referente unico nei confronti di Regione Lombardia, anche in nome e per conto degli enti che aderiscono<br />

all’iniziativa, relativamente alla presentazione della domanda di contributo e agli atti conseguenti.<br />

Non sono ammessi al finanziamento raggruppamenti che comprendano Comuni che non abbiano provveduto a compilare e avere<br />

validato, al momento della presentazione della domanda,entrambe le rilevazioni regionali :<br />

• «SECoLo - servizi erogati dai comuni lombardi«<br />

• «Modalità di accesso ai servizi erogati»<br />

disponibili al seguente indirizzo web:<br />

http://www.rilevazioni.servizirl.it.<br />

La popolazione comunale residente viene calcolata sulla base dei dati del Sistema Informativo Statistico degli Enti Locali (S.I.S.E.L.)<br />

aggiornata al 31 dicembre 2009.<br />

4. Risorse disponibili e massimali<br />

Per la concessione dei contributi le risorse finanziarie disponibili sono pari a € 400.000,00 a valere sulla dotazione finanziaria costituita<br />

presso Cestec Spa, ai sensi della d.g.r. n. 884 del 2010.<br />

Regione Lombardia riconosce un contributo pari al 50% delle spese ammissibili secondo i massimali previsti nella seguente tabella.<br />

RAGGRUPPAMENTI RICHIEDENTI<br />

CONTRIBUTO MASSIMO EROGABILE<br />

Aggregazioni comprendenti Unioni di comuni lombarde e CM Altre aggregazioni<br />

Raggruppamenti composti fino a 7 comuni € 35.000 € 28.000<br />

Raggruppamenti composti da 8 a 10 comuni € 50.000 € 40.000<br />

Raggruppamenti composti da 11 a 13 comuni € 60.000 € 52.000<br />

Raggruppamenti composti da oltre 13 comuni € 75.000 € 60.000<br />

L’investimento complessivo ammissibile non può essere inferiore a € 10.000.<br />

5. Modalità di presentazione della richiesta , verifica dei requisiti e concessione del voucher<br />

La domanda di partecipazione deve essere presentata dall’ente capofila, obbligatoriamente in forma telematica, utilizzando esclusivamente<br />

la modulistica on line predisposta su Internet e disponibile nei tempi sotto indicati all’indirizzo https://gefo.servizirl.it.<br />

In nessun caso saranno ammesse domande presentate in formato cartaceo o utilizzando una modulistica diversa da quella appositamente<br />

predisposta.<br />

Il sistema on line sarà accessibile a partire dalle ore 9.30 del 19 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> fino alle ore 12.00 del 29 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong>.<br />

Allo stesso indirizzo web sarà pubblicato, nei giorni precedenti l’apertura della procedura, una guida online per la corretta presentazione<br />

delle domande.<br />

Le richieste saranno accettate con procedimento a sportello secondo l’ordine cronologico dell’invio on line fino al totale assorbimento<br />

della dotazione finanziaria.<br />

Qualora prima della scadenza si verifichi l’esaurimento della dotazione finanziaria si procederà all’immediata adozione del provvedimento<br />

di blocco della procedura informatica dandone tempestiva comunicazione sul sito www.semplificazione.regione.lombardia.<br />

it e all’indirizzo https://gefo.servizirl.it .<br />

Per la presentazione della domanda è necessario disporre di firma elettronica con Carta Nazionale dei Servizi (CNS/CRS) oppure<br />

di firma digitale.<br />

Al momento della presentazione della domanda l’ente capofila deve avere già ottenuto delega, con atto formale, riportante la<br />

previsione di ripartizione delle spese di ciascun comune inerente la partecipazione al presente bando da parte dagli enti aderenti al<br />

raggruppamento i cui estremi dovranno essere inseriti nella modulistica online.<br />

Nel sistema dovrà essere obbligatoriamente inserito allegato in formato PDF il provvedimento di previsione di spesa contenente la<br />

ripartizione delle quote tra gli enti partecipanti approvato dall’ente richiedente.<br />

La previsione di spesa è considerata impegnativa con riferimento agli interventi indicati e al valore complessivo inserito.<br />

Al termine del caricamento dei dati necessari a formulare la richiesta di contributo, se la compilazione è corretta, il sistema informatico<br />

emette un modulo in formato PDF contenente i dati inseriti.<br />

Tale modulo deve essere scaricato in locale, firmato con firma elettronica o digitale, e caricato nella procedura online insieme al<br />

provvedimento di previsione di spesa.<br />

Si precisa che gli allegati non possono superare la dimensione massima di 3 MB.<br />

Solo a seguito del caricamento dei documenti firmati digitalmente la procedura online consente di completare l’invio con successo.<br />

Conclusa questa fase con successo, il sistema produce automaticamente un modulo stampabile contenente la domanda con un<br />

numero progressivo di protocollo e l’indicazione di data/ora/minuto/secondo.<br />

La domanda presentata è sottoposta a verifica formale e se presenta tutti i requisiti di ammissibilità, il sistema informativo comunica<br />

l’esito a mezzo e-mail all’indirizzo di posta elettronica certificata PEC che il richiedente deve obbligatoriamente indicare nella<br />

domanda.<br />

Regione Lombardia si riserva la facoltà, nel corso delle attività di istruttoria formale, di richiedere ai capofila integrazioni e/o chiarimenti<br />

sulla documentazione già presentata che si rendessero necessarie ai fini dell’ammissibilità della domanda, fissando i termini<br />

per la risposta in 15 giorni solari dalla data della richiesta; la mancata risposta del capofila, entro il termine stabilito, comporta la non<br />

accettazione della domanda.<br />

A partire dall’apertura a sportello della procedura online Regione Lombardia, con cadenza di norma non superiore a 30 giorni, procederà<br />

ad emettere i decreti di ammissione al contributo per le richieste pervenute ed accettate nei tempi e nei modi previsti.<br />

6. Interventi ammissibili<br />

Il voucher concesso può essere utilizzato dagli enti beneficiari esclusivamente per una o più delle seguenti tipologie di intervento:


Bollettino Ufficiale<br />

– 13 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

1. Progettazione di un sistema di back-office integrato, formazione e accompagnamento (solo se associata ad almeno una delle<br />

attività di seguito elencate)<br />

2. Sviluppo e/o personalizzazioni di applicazioni basate su tecnologie e standard aperti per consentire l’interoperabilità di software<br />

e dati in uso ai comuni<br />

3. Adozione e/o adeguamento di un sistema informatico documentale conforme al d.p.r. 445/2000 inerente:<br />

a. Nucleo minimo<br />

b. Gestione documentale<br />

c. Workflow<br />

d. Timbro digitale<br />

4. Integrazione della PEC con protocollo informatico (almeno nucleo minimo)<br />

5. Integrazione di sistemi che richiedono autenticazione online con il sistema di autenticazione digitale di Regione Lombardia<br />

(IdPC) basato su Carta Regionale dei Servizi (CRS)<br />

6. Realizzazione di system integration per le basi dati comunali: anagrafe civile, anagrafe territoriale, anagrafe fiscale.<br />

7. Implementazione del sito dedicato allo sportello delle attività produttive come definito dal d.p.r. 160/2010<br />

7. Spese ammissibili<br />

Sono ammissibili le spese del seguente elenco:<br />

• Costi per attività di consulenza e/o formazione riferiti esclusivamente agli interventi ammissibili di cui al punto 6 e necessari per<br />

l’avvio e accompagnamento delle attività (fino ad un massimo del 20% del costo complessivo);<br />

• Costi per acquisto di servizi e/o prodotti software sviluppati secondo modelli SAAS/ASP, relativi alla gestione delle aree funzionali<br />

degli enti;<br />

• Costi per acquisto di software e/o licenze d’uso per la gestione delle aree funzionali degli enti;<br />

• Costi per acquisto di hardware (fino ad un massimo del 25% del costo complessivo);<br />

Sono ammissibili spese sostenute successivamente alla data di pubblicazione del bando sul bollettino ufficiale regionale; esclusivamente<br />

nel caso di iniziative legate alla realizzazione dello sportello unico della attività produttive possono essere finanziate spese di<br />

attivazione sostenute a partire dal 1 gennaio <strong>2011</strong>.<br />

Non saranno considerati finanziabili, e quindi saranno a carico degli enti, i costi relativi a:<br />

• Spese di personale;<br />

• Acquisto di mobili e arredi;<br />

• Spese di assistenza tecnica e professionale per la configurazione di apparati e sistemi;<br />

• Spese per attività di data entry;<br />

• Acquisto di materiale d'uso (es: DVD, CD, toner per stampanti, ecc.) o altre attrezzature (es: arredi, macchine fotografiche, lavagne<br />

luminose, ecc);<br />

• Acquisto di servizi di rilievo aerofotogrammetrico;<br />

• Ogni altro costo non chiaramente riconducibile alla voce spese ammissibili.<br />

8. Termini e modalità di rendicontazione della spesa<br />

L’erogazione a favore del capofila avverrà da parte del Soggetto Gestore in due tranche:<br />

• un’anticipazione del 50 % entro 60 giorni dall’avvenuto decreto di ammissione al contributo;<br />

• saldo del 50% entro 90 giorni dalla presentazione a Regione Lombardia mediante il sistema informativo della documentazione di<br />

rendicontazione delle spese regolarmente effettuate che deve avvenire entro 12 mesi dall’avvenuta concessione del contributo, pena<br />

la revoca e conseguente restituzione della somma percepita.<br />

La liquidazione del saldo sarà effettuata ad avvenuta verifica della rendicontazione finale di tutte le spese sostenute e regolarmente<br />

quietanzate.<br />

In sede di rendicontazione dovrà essere fornita idonea documentazione di spesa e di pagamento .<br />

Si ricorda che nel caso in cui la spesa sia stata effettuata dai singoli comuni, sarà ad esclusiva cura dell’ente capofila la raccolta, il<br />

caricamento online e l’invio della documentazione complessiva.<br />

Eventuali modifiche che dovessero intervenire rispetto alla previsione di spesa allegata alla domanda devono essere tempestivamente<br />

comunicate e motivate a Regione Lombardia che si riserva la facoltà di verificare e approvarle, fermo restando il rispetto delle<br />

disposizioni del presente bando.<br />

A seguito della presentazione della rendicontazione il contributo potrà essere ridotto in relazione a variazioni dell’ammontare dei<br />

costi ammissibili rispetto al preventivo e potrà essere revocato qualora l’investimento ammesso a contributo venga realizzato in misura<br />

inferiore al 70% o venga realizzato al di sotto della soglia minima di investimento ammissibile pari a 10.000 euro.<br />

Regione Lombardia si riserva di effettuare controlli, a campione, al fine di verificare la coerenza dei costi agli interventi.<br />

9. Obblighi dei soggetti beneficiari<br />

Tutti gli Enti di ciascun raggruppamento sono tenuti a:<br />

– assicurare la puntuale e completa realizzazione delle attività e degli interventi in conformità alle richieste di finanziamento presentate<br />

ed entro i termini stabiliti dal relativo decreto di concessione;<br />

– assicurare la copertura finanziaria delle spese non coperte da contributo regionale;<br />

– conservare e mettere a disposizione di Regione Lombardia, per un periodo di dieci anni, a decorrere dalla data di pagamento del<br />

saldo del contributo, la documentazione originale di spesa;<br />

– non richiedere per le stesse spese per le quali viene erogata l’agevolazione, altre agevolazioni regionali, nazionali e comunitarie.<br />

– I raggruppamenti che hanno ottenuto il voucher per la realizzazione di interventi per lo Sportello Unico delle Attività Produttive<br />

devono:<br />

– rendere disponibili le pratiche istruite su modulistica SCIA anche all’interno del sistema regionale MUTA www.muta.servizirl.it<br />

– aver già presentato domanda di accreditamento al Ministero dello sviluppo economico ai sensi del DPR. 160/ 2010 al momento<br />

della rendicontazione.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

10. Revoche, rinunce<br />

– 14 – Bollettino Ufficiale<br />

Il contributo concesso sarà soggetto a revoca totale da Regione Lombardia qualora non vengano rispettate da parte del soggetto<br />

beneficiario tutte le indicazioni e gli obblighi previsti dal bando e dall’atto di concessione del contributo ovvero quando:<br />

• il beneficiario comunica la rinuncia al contributo regionale;<br />

• le dichiarazioni rese e sottoscritte nella domanda di ammissione al contributo risultano mendaci e sia riscontrata la mancanza<br />

dei requisiti di ammissibilità sulla base del quale il contributo è stato concesso;<br />

• non sia stato realizzato almeno il 70% dell’investimento approvato;<br />

• in sede di verifica da parte dei competenti uffici regionali sono riscontrate irregolarità o mancanza dei requisiti sulla base dei<br />

quali il contributo concesso è stato erogato;<br />

• entro i termini stabiliti per l’invio della domanda di erogazione del contributo, non pervenga la documentazione richiesta;<br />

• per i raggruppamenti che hanno ottenuto il voucher per la realizzazione di interventi per lo Sportello Unico delle Attività Produttive,<br />

non sia stata presentata domanda per l’accreditamento al Ministero dello sviluppo economico ai sensi del DPR. 160/ 2010.<br />

I soggetti beneficiari, invece, qualora intendano rinunciare al contributo concesso e/o alla realizzazione dell’intervento, devono<br />

darne immediata comunicazione al responsabile di procedimento.<br />

11. Responsabile del procedimento<br />

Responsabili del procedimento è il Dirigente dell’ U.O. Innovazione e digitalizzazione, Direzione Generale <strong>Semplificazione</strong> e digitalizzazione<br />

di Regione Lombardia;<br />

12. Informativa ai sensi dell’art.13 del d.lgs. 30 giugno 2003 n.196<br />

Ai sensi del d.lgs. n.196/03, si forniscono le seguenti informazioni:<br />

I titolari del trattamento dei dati sono:<br />

il Presidente della Giunta regionale della Lombardia, Piazza Città di Lombardia n.1, 20124 Milano;<br />

Cestec Spa, nella persona del Presidente, Viale Restelli 5/A – 20124 Milano.<br />

I responsabili del trattamento dei dati sono:<br />

il Direttore Generale della Direzione Generale <strong>Semplificazione</strong> e Digitalizzazione,<br />

Piazza Città di Lombardia n.1, 20124 Milano;<br />

Cestec Spa, nella persona del Direttore Generale di Cestec Spa – Viale Restelli 5/A – 20124 Milano.<br />

I dati acquisiti verranno trattati con modalità manuale e informatica e saranno utilizzati esclusivamente per le finalità relative al<br />

procedimento amministrativo per il quale gli stessi sono stati comunicati, secondo le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti<br />

vigenti.<br />

I dati saranno inoltre utilizzati in forma anonima e aggregata dal titolare del trattamento, nel rispetto della normativa citata, al fine<br />

di costituire una banca dati per l’organizzazione di informazioni storico-statistiche sui consumi energetici e sulle migliori pratiche di<br />

efficienza energetica nelle micro, piccole e medie imprese lombarde.<br />

13. Pubblicazione, informazioni e contatti<br />

Il bando, ed altre eventuali informazioni utili saranno disponibili sul sito www.semplificazione.regione.lombardia.it<br />

Per informazioni di carattere amministrativo e tecnico fino al momento dell’apertura online della domanda è possibile contattare:<br />

Uo innovazione e digitalizzazione<br />

Dg semplificazione e digitalizzazione<br />

Piazza Città di Lombardia 1<br />

20124 Milano<br />

Tel 02 6765.6195<br />

Per informazioni relative alle modalità di erogazione possono essere richieste contattando CESTEC<br />

voucherdigitale@cestec.it<br />

Informazioni di carattere generale potranno essere chieste al numero gratuito 800 318 318 o agli sportelli di Spazio Regione presso<br />

le Sedi territoriali di Regione Lombardia, presenti in ogni capoluogo di Provincia.<br />

14. Disposizioni finali<br />

Per quanto non previsto nel presente bando, si fa riferimento alle norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti.<br />

La Regione si riserva, ove necessario, di impartire ulteriori disposizioni e istruzioni che si rendessero necessarie a seguito dell’emanazione<br />

di normative comunitarie e/o statali e/o regionali.


Bollettino Ufficiale<br />

D.G. Sistemi verdi e paesaggio<br />

D.d.s. 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6059<br />

Reg. CEE 1688/2005, programma di sviluppo rurale 2007-2013<br />

- Modifica ed integrazione del bando relativo alla Misura 221<br />

«Imboschimento di terreni agricoli», approvato con decreto n.<br />

1472/2008 e s.m.i.<br />

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA FORESTE<br />

Richiamata la d.g.r. n. 6270 del 21 dicembre 2007, come successivamente<br />

integrata e modificata, di approvazione delle Disposizioni<br />

Attuative Quadro delle misure 111, 112, 121, 123, 124,<br />

132, 211, 214, 221, 311 del Programma di Sviluppo Rurale 2007<br />

– 2013 (Reg. CE n. 1698/2005);<br />

Richiamato altresì il decreto n. 1472 del 19 feb. 2008 della Direzione<br />

Generale Agricoltura, di attuazione della suddetta d.g.r.<br />

6270/2007, avente ad oggetto: «Reg. CE 1698/2005 Programma<br />

di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Approvazione bandi relativi<br />

a procedure e modalità di presentazione delle domande per<br />

le Misure 111 «Formazione, informazione e diffusione della conoscenza»,<br />

112 «Insediamento di giovani agricoltori», 121 «Ammodernamento<br />

delle aziende agricole», 221 «Imboschimento<br />

di terreni agricoli» e «Progetti concordati»», da ultimo integrato e<br />

modificato, per quanto concerne la misura 221, con il decreto n.<br />

1999 del 4 mar. <strong>2011</strong>;<br />

Ritenuto necessario, sentito l’Organismo Pagatore Regionale<br />

e considerate le osservazioni dell’Autorità ambientale e dell’Autorità<br />

di gestione del PSR 2007 – 2013 di Regione Lombardia, oltre<br />

che del CRA (Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura)<br />

- Unità di Ricerca per le Produzioni Legnose Fuori Foresta,<br />

di Casale Monferrato (AL), apportare ulteriori modifiche ed<br />

integrazioni al medesimo decreto 1472/2008, limitatamente alla<br />

misura 221 «Imboschimento di terreni agricoli», al fine di:<br />

1. introdurre precisazioni di carattere procedurale relativamente<br />

ai controlli sul rispetto della condizionalità e agli impianti<br />

di pioppeti in terreni demaniali di ZPS oggetto di prima<br />

concessione dal 24 aprile 2009;<br />

2. apportare rettifiche alle caratteristiche tecniche per gli<br />

impianti di tipologia B (Arboricoltura da legno a ciclo medio<br />

lungo, (così definiti dal richiamato decreto 1472/2008 e<br />

s.m.i.), onde consentire una più ottimale progettazione dei<br />

sesti d’impianto;<br />

Considerato che le suddette modifiche e integrazioni, dettagliate<br />

nella scheda sinottica appositamente predisposta, riguardano,<br />

in particolare:<br />

1. le caratteristiche tecniche degli impianti di tipologie B (paragrafo<br />

9.2);<br />

2. gli ulteriori limiti e divieti solo per le «Zone a Protezione Speciale»<br />

di tipologia «risaia» o «ambienti fluviali» (paragrafo 10.4)<br />

3. i controlli sul rispetto della condizionalità e agli impianti di<br />

pioppeti in terreni demaniali di ZPS oggetto di prima concessione<br />

dal 24 aprile 2009 (paragrafo 22.3);<br />

4. alcune voci del crono-programma (paragrafi 11.1, 11.3 e<br />

31) con con l’eliminazione dei termini ormai decorsi relativi ai<br />

precedenti periodi<br />

5. l’allegato D (Costi standard) del bando in questione, con<br />

l’inserimento di voci aggiuntive;<br />

Dato atto che la medesima scheda sinottica riporta, altresì, rettifiche<br />

di carattere esclusivamente formale, quali la correzione di<br />

meri errori materiali, non funzionali alle motivazioni delle presenti<br />

modifiche ed integrazioni e, pertanto, prive di effetti dispositivi;<br />

Ravvisata la necessità, per facilità di lettura, di provvedere alla<br />

pubblicazione del bando relativo alla misura 221 «Imboschimento<br />

di terreni agricoli», nella versione coordinata con le modifiche<br />

e le integrazioni approvate dal presente decreto;<br />

Dato atto che gli oneri finanziari necessari per l’applicazione<br />

del bando in oggetto, relativi al periodo 1° gennaio 2009 –<br />

31 dicembre 2013 e stimati in Euro 29.742.124,00, al netto dei<br />

trascinamenti di spesa derivanti dalla precedente programmazione,<br />

gravano e trovano copertura sul bilancio OPR;<br />

Vista la l.r. n. 20 del 7 <strong>luglio</strong> 2008 «Testo Unico delle leggi regionali<br />

in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti<br />

organizzativi della IX Legislatura<br />

recepite le premesse:<br />

DECRETA<br />

1. di approvare le modifiche e le integrazioni al bando di cui<br />

al decreto n. 1472 del 19 feb. 2008 e s.m.i., relativo alla misura<br />

221 «Imboschimento di terreni agricoli», come riportate nella<br />

– 15 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

scheda sinottica, Allegato 1 e parte integrante e sostanziale del<br />

presente decreto;<br />

2. di approvare l’Allegato 2, parte integrante e sostanziale del<br />

presente decreto, che riporta il testo del bando relativo alla misura<br />

221 «Imboschimento di terreni agricoli», di cui al decreto n.<br />

1472/08 e s.m.i., coordinato con le modifiche e le integrazioni<br />

approvate ai sensi del precedente punto 1.;<br />

3. di dare atto che gli oneri finanziari necessari per l’applicazione<br />

del bando in oggetto, relativi al periodo 01 gennaio 2009<br />

– 31 dicembre 2013 e stimati in Euro 29.742.124,00, al netto dei<br />

trascinamenti di spesa derivanti dalla precedente programmazione,<br />

gravano e trovano copertura sul bilancio OPR;<br />

4. di disporre la pubblicazione integrale del presente atto sul<br />

Bollettino Ufficiale (<strong>BURL</strong>) e sul sito web di Regione Lombardia.<br />

——— • ———<br />

Il dirigente di struttura<br />

Roberto Carovigno


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

6) COSA VIENE FINANZIATO<br />

– 16 – Bollettino Ufficiale<br />

SCHEDA SINOTTICA DELLE MODIFICHE E INTEGRAZIONI APPORTATE AL BANDO RELATIVO ALLA MISURA 221, APPROVATO CON DECRETO 1472/2008 E S.M.I.<br />

TESTO PRECEDENTE TESTO MODIFICATO<br />

• Spese di impianto: rimborso parziale delle spese sostenute dal richiedente, calcolato in percentuale<br />

sulle sui costi sostenuti, nei limiti delle voci indicate nel prezziario (allegato C) e con<br />

le modalità indicate nelle presenti disposizioni attuative, in particolare nei paragrafi 17.1 e<br />

17.2.<br />

• …<br />

7) PRIORITÀ DI ACCESSO PER PROGETTI CONCORDATI<br />

Alle domande, ritenute ammissibili dalle province, che prevedano interventi da realizzarsi nell’ambito<br />

di “progetti concordati” finanziati sarà assicurato il finanziamento in via prioritaria, purché<br />

positivamente istruite e purché le stesse raggiungano una soglia di punteggio minimo definita dal<br />

Comitato di Gestione.<br />

8.1.2 Lavori in economia<br />

…<br />

8.2 Spese d’impianto non finanziabili:<br />

• …<br />

6) COSA VIENE FINANZIATO<br />

ALLEGATO 1<br />

• Spese di impianto: rimborso parziale delle spese sostenute dal richiedente, calcolato in percentuale<br />

sui costi sostenuti, nei limiti delle voci indicate nel prezzario (allegato C) o dei costi<br />

standard (allegato D) e con le modalità indicate nelle presenti disposizioni attuative, in particolare<br />

nei paragrafi 17.1 e 17.2.<br />

• …<br />

7) PRIORITÀ DI ACCESSO PER PROGETTI CONCORDATI<br />

Alle domande, ritenute ammissibili dalle province, che prevedano interventi da realizzarsi nell’ambito<br />

di “progetti concordati” finanziati sarà assicurato il finanziamento in via prioritaria, purché<br />

positivamente istruite e purché le stesse raggiungano una soglia di punteggio minimo definita dal<br />

Comitato di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale.<br />

8.1.2 Lavori in economia<br />

…<br />

8.1.3 Lavori con costi standard<br />

Tutte le tipologie di beneficiari possono realizzare i lavori avvalendosi per la loro rendicontazione dei<br />

“costi standard” ovvero delle voci di spesa elencate nell’allegato D al presente bando.<br />

La spesa totale ammissibile corrisponderà alla sommatoria delle voci indicate nei costi standard<br />

per i lavori realizzati.<br />

Nel caso in cui il beneficiario fosse una persona giuridica di diritto pubblico ed affidi l’esecuzione<br />

dei lavori a soggetti terzi, tramite contratti d’appalto, la spesa ammissibile dovrà corrispondere a<br />

quella indicata nei contratti.<br />

8.2 Spese d’impianto non finanziabili:<br />

• …


Bollettino Ufficiale – 17 –<br />

TESTO PRECEDENTE TESTO MODIFICATO<br />

9.2 Caratteristiche tecniche per la tipologia B<br />

…<br />

Gli impianti devono essere:<br />

…<br />

Possono essere usati, come piante principali, piante “accessorie paracadute” e piante accessorie,<br />

anche i cloni di pioppo ibrido, purché la densità massima d’impianto non sia superiore a 210<br />

piante/ha e a condizione che la densità finale (cioè alla fine del 15° anno d’impegno) non sia inferiore<br />

a 120 cloni di pioppo ibrido per ettaro, uniformemente distribuiti nella superficie d’impianto.<br />

E’ consentito un diradamento nel corso del periodo d’impegno per un numero complessivo non<br />

superiore a 90 pioppi per ettaro (che corrisponde al massimo numero di pioppi utilizzabili come<br />

piante “accessorie”). Nel caso si utilizzino i pioppi come specie principale o “accessoria paracadute”<br />

è consentito l’utilizzo di astoni e pioppelle di età non superiore a un anno ed è obbligatoria<br />

la consociazione con piante accessorie appartenenti ad altre specie arboree ed arbustive (es.<br />

ontano, nocciolo, sambuco ecc.).<br />

Distanze fra le piante:<br />

Le piante principali devono essere messe a dimora a una distanza:<br />

• minima di 6,5 metri da altre piante principali o dai pioppi usati come piante accessorie;<br />

...<br />

10.4 Ulteriori limiti e divieti solo per le “Zone a Protezione Speciale” di tipologia “risaia” o “ambienti<br />

fluviali” 26<br />

Nelle aree del demanio idrico fluviale e pertinenze idrauliche e demaniali, oggetto di concessione<br />

rilasciata dal 24 aprile 2009 compreso in poi, non possono essere finanziati:<br />

…<br />

• l’impianto e il reimpianto di pioppeti in misura superiore all’85% della superficie della<br />

ZPS, oggetto di prima concessione dal 24.04.2009, al netto dei boschi preesistenti e delle<br />

“emergenze naturali” 27 come definite dalla d.g.r. 9275/2009;<br />

…<br />

____________________<br />

27 La d.g.r. 9275/2009 considera “emergenze naturali”:<br />

1) formazioni arboree o arboreo-arbustive, non classificate bosco, tipiche della regione fluviale (saliceti, querco-ulmeti, querco-carpineti,<br />

ontaneti);<br />

2) formazioni erbacee a dominanza di specie autoctone (quali le praterie aridofile di alcuni terrazzi fluviali o le formazioni a<br />

terofite delle barre sabbiose o ghiaiose);<br />

3) morfologie tipiche quali lanche, rami abbandonati, paleoalvei, sponde fluviali naturali e simili;<br />

4) zone umide, formazioni erosive locali e simili;<br />

5) ambiti di nidificazione dell’avifauna e altri habitat segnalati ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

9.2 Caratteristiche tecniche per la tipologia B<br />

…<br />

Gli impianti devono essere:<br />

…<br />

Possono essere usati, come piante principali, piante “accessorie paracadute” e piante accessorie,<br />

anche i cloni di pioppo ibrido, purché la densità massima d’impianto non sia superiore a 270<br />

piante/ha e a condizione che la densità finale (cioè alla fine del 15° anno d’impegno) non sia<br />

inferiore a 120 piante di pioppo ibrido per ettaro, uniformemente distribuiti nella superficie d’impianto.<br />

E’ consentito un diradamento nel corso del periodo d’impegno per un numero complessivo<br />

non superiore a 90 pioppi per ettaro (che corrisponde al massimo numero di pioppi utilizzabili<br />

come piante “accessorie”). Nel caso si utilizzino i pioppi come specie principale o “accessoria paracadute”<br />

è consentito solo l’utilizzo di astoni e pioppelle di età non superiore a un anno (salvo nel<br />

caso di cloni I214, ove è possibile utilizzare astoni o pioppelle di due anni di età) ed è obbligatoria<br />

la consociazione con piante accessorie appartenenti ad altre specie arboree e/o arbustive (es.<br />

ontano nero, nocciolo, sambuco ecc.) 18 .<br />

Distanze fra le piante:<br />

Le piante principali devono essere messe a dimora a una distanza:<br />

• minima di 6 metri da altre piante principali o dai pioppi usati come piante accessorie;<br />

...<br />

____________________<br />

18 Nel caso si utilizzino pioppelle di due anni di età, appartenenti al clone I214, le piante di altre specie da consociare devono<br />

avere altezza superiore a 100 cm<br />

10.4 Ulteriori limiti e divieti solo per le “Zone a Protezione Speciale” di tipologia “risaia” o “ambienti<br />

fluviali” 26<br />

Nelle aree del demanio idrico fluviale e pertinenze idrauliche e demaniali, oggetto di concessione<br />

rilasciata dal 24 aprile 2009 compreso in poi, non possono essere finanziati:<br />

…<br />

• l’impianto e il reimpianto di pioppeti in misura superiore all’85% della superficie della<br />

ZPS, oggetto di prima concessione dal 24.04.2009, al netto dei boschi preesistenti e delle<br />

“emergenze naturali” come definite dalla d.g.r. 9275/2009 27 ;<br />

…<br />

____________________<br />

27 La d.g.r. 9275/2009 stabilisce inoltre, l’obbligo di un progetto di rete ecologica locale o di nuovo bosco da realizzarsi nel<br />

rimanente 15% della superficie soggetta a prima concessione, al netto dei boschi preesistenti e delle emergenze naturali.<br />

Tale progetto deve essere autorizzato dall’Ente gestore della ZPS, mentre il funzionario provinciale che istruisce la domanda<br />

di contributo di tipologia D dovrà acquisire, da quest’ultimo, conferma del fatto che il progetto sia stato presentato e approvato,<br />

oltre al parere di compatibilità previsto dal bando di misura 221. La d.g.r. 9275/2009 considera “emergenze naturali”:<br />

1) formazioni arboree o arboreo-arbustive, non classificate bosco, tipiche della regione fluviale (saliceti, querco-ulmeti, querco-carpineti,<br />

ontaneti);<br />

2) formazioni erbacee a dominanza di specie autoctone (quali le praterie aridofile di alcuni terrazzi fluviali o le formazioni a<br />

terofite delle barre sabbiose o ghiaiose);<br />

3) morfologie tipiche quali lanche, rami abbandonati, paleoalvei, sponde fluviali naturali e simili;<br />

4) zone umide, formazioni erosive locali e simili;<br />

5) ambiti di nidificazione dell’avifauna e altri habitat segnalati ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 18 – Bollettino Ufficiale<br />

TESTO PRECEDENTE TESTO MODIFICATO<br />

11.1 Quando presentare la domanda<br />

11.1 Quando presentare la domanda<br />

Le domande possono essere presentate ininterrottamente dal giorno di pubblicazione del presente<br />

bando sul <strong>BURL</strong> al 31 <strong>luglio</strong> 2013. Tuttavia, al fine della redazione delle graduatorie e delle<br />

istruttorie delle domande, l’epoca di presentazione di queste ultime è suddivisa in intervalli, denominati<br />

periodi:<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA28 7° periodo 8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

Apertura periodo 1 ott. 10 14 mag. 11 2 ago. 11 15 mag. 12 1 ago. 12 14 mag. 13<br />

Chiusura periodo 13 mag. 11 1 ago. 11 14 mag. 12 31 lug. 12 13 mag. 13 31 lug. 13<br />

____________________<br />

28 Non sono riportati, nelle presenti disposizioni attuative, i termini ormai decorsi, relativi ai precedenti periodi<br />

11.3 Come presentare la domanda<br />

…<br />

I termini ultimi entro i quali far pervenire alla Provincia competente la copia cartacea della<br />

domanda e la documentazione allegata sono pertanto:<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Presentazione<br />

documentazione<br />

alla Provincia: entro<br />

10 giorni dalla<br />

conferma della<br />

domanda a SIARL<br />

e comunque<br />

entro il:<br />

11.4 Documentazione da presentare<br />

…<br />

7° periodo 8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

23 mag. 11 11 ago. 11 24 mag. 12 10 ago. 12 23 mag. 13 12 ago. 13<br />

6. dichiarare, se ricorre il caso, di avere richiesto per gli interventi previsti dalla presente Misura, il<br />

finanziamento anche con altre “fonti di aiuto” diverse dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-<br />

2013, specificando quali;<br />

11.4.1 Pareri di compatibilità delle aree protette e siti natura 2000<br />

Qualora l’intervento ricada, in tutto o in parte, in parchi o riserve o di siti natura 2000, …<br />

12.2 Comunicazione dell’esito dell’istruttoria al richiedente<br />

La Provincia comunica al richiedente l’esito dell’istruttoria allegando copia del verbale stesso.<br />

Per le domande istruite positivamente, sono indicati:<br />

…<br />

• come il richiedente potrà sapere se sarà ammesso a finanziamento.<br />

Le domande possono essere presentate ininterrottamente dal giorno di pubblicazione del presente<br />

bando sul <strong>BURL</strong> al 31 <strong>luglio</strong> 2013. Tuttavia, al fine della redazione delle graduatorie e delle<br />

istruttorie delle domande, l’epoca di presentazione di queste ultime è suddivisa in intervalli, denominati<br />

periodi:<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA28 8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

Apertura periodo 14 mag. 11 2 ago. 11 15 mag. 12 1 ago. 12 14 mag. 13<br />

Chiusura periodo 1 ago. 11 14 mag. 12 31 lug. 12 13 mag. 13 31 lug. 13<br />

____________________<br />

28 Non sono riportati, nelle presenti disposizioni attuative, i termini ormai decorsi, relativi ai precedenti periodi<br />

11.3 Come presentare la domanda<br />

…<br />

I termini ultimi entro i quali far pervenire alla Provincia competente la copia cartacea della<br />

domanda e la documentazione allegata sono pertanto:<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Presentazione documentazione<br />

alla Provincia:<br />

entro 10 giorni<br />

dalla conferma della<br />

domanda a SIARL e<br />

comunque entro il:<br />

11.4 Documentazione da presentare<br />

…<br />

8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

11 ago. 11 24 mag. 12 10 ago. 12 23 mag. 13 12 ago. 13<br />

6. dichiarazione, se ricorre il caso, di avere richiesto per gli interventi previsti dalla presente Misura,<br />

il finanziamento anche con altre “fonti di aiuto” diverse dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-<br />

2013, specificando quali;<br />

11.4.1 Pareri di compatibilità delle aree protette e siti natura 2000<br />

Qualora l’intervento ricada, in tutto o in parte, in parchi o riserve o in siti natura 2000, …<br />

12.2 Comunicazione dell’esito dell’istruttoria al richiedente<br />

La Provincia comunica al richiedente l’esito dell’istruttoria allegando copia del verbale stesso.<br />

Per le domande istruite positivamente, sono indicati:<br />

…<br />

• le modalità di comunicazione adottate per informare il richiedente della sua eventuale ammissione<br />

a finanziamento.


Bollettino Ufficiale – 19 –<br />

TESTO PRECEDENTE TESTO MODIFICATO<br />

15) ESECUZIONE DEI LAVORI<br />

…<br />

Gli interventi devono essere realizzati entro la scadenza indicata nella seguente tabella.<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Fine dei lavori<br />

(salvo<br />

proroghe)<br />

4°<br />

periodo<br />

5°<br />

periodo<br />

6°<br />

periodo<br />

7°<br />

periodo<br />

8°<br />

periodo<br />

9°<br />

periodo<br />

10°<br />

periodo<br />

11°<br />

periodo<br />

12°<br />

periodo<br />

31 mar. 11 31 mar. 11 31 mar. 11 2 apr. 12 2 apr. 12 1 apr. 13 1 apr. 13 31 mar. 14 31 mar. 14<br />

17.2 Allegati alla domanda di pagamento da parte di beneficiari pubblici<br />

…<br />

In caso di utilizzo dei “costi standard”, si rimanda a quanto riportato nel paragrafo 17.1.<br />

17.3 Controlli amministrativi per l’accertamento dei lavori<br />

…<br />

Nel caso di domande per le quali l’importo erogato col primo pagamento (sommatoria del contributo<br />

per l’impianto e dei premi di manutenzione e di mancato reddito del primo anno 61 ) superiore<br />

a 154.937,07 €, la provincia deve acquisire l’informativa del prefetto (così detta “certificazione<br />

antimafia”), come indicato nel manuale OPR.<br />

…<br />

22.2 Controlli “in loco”<br />

Il controllo è effettuato secondo le modalità indicate nel manuale OPR e interessa le domande di<br />

pagamento degli aiuti annuali di manutenzione o di mancato reddito per tutta la durata dell’impegno.<br />

Le domande da controllare sono rappresentate da:<br />

• …<br />

• tutte le domande per le quali il beneficiario non ha presentato la “domanda di pagamento”<br />

entro i termini indicati nel precedente paragrafo 22 (9 giugno). In questo caso<br />

gli OD provvedono annualmente a comunicare alla DGA l’elenco di tali domande e gli<br />

esiti dei relativi controlli effettuati.<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

15) ESECUZIONE DEI LAVORI<br />

…<br />

Gli interventi devono essere realizzati entro la scadenza indicata nella seguente tabella.<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Fine dei lavori<br />

(salvo<br />

proroghe)<br />

7°<br />

periodo<br />

8°<br />

periodo<br />

9°<br />

periodo<br />

10°<br />

periodo<br />

11°<br />

periodo<br />

12°<br />

periodo<br />

2 apr. 12 2 apr. 12 1 apr. 13 1 apr. 13 31 mar. 14 31 mar. 14<br />

17.2 Allegati alla domanda di pagamento da parte di beneficiari pubblici<br />

…<br />

In caso di utilizzo dei “costi standard”, si rimanda ai paragrafi 8.1.3. e 17.1.<br />

17.3 Controlli amministrativi per l’accertamento dei lavori<br />

…<br />

Nel caso di domande per le quali l’importo erogato col primo pagamento (sommatoria del contributo<br />

per l’impianto e dei premi di manutenzione e di mancato reddito del primo anno 61 ) sia superiore<br />

a 154.937,07 €, la provincia deve acquisire l’informativa del prefetto (così detta “certificazione<br />

antimafia”), come indicato nel manuale OPR.<br />

…<br />

22.2 Controlli “in loco”<br />

Il controllo è effettuato secondo le modalità indicate nel manuale OPR e interessa le domande di<br />

pagamento degli aiuti annuali di manutenzione o di mancato reddito per tutta la durata dell’impegno.<br />

Le domande da controllare sono rappresentate da:<br />

• …<br />

• tutte le domande per le quali il beneficiario non ha presentato la “domanda di pagamento”<br />

entro il termine massimo previsto al punto b) del paragrafo 26.2 (9 giugno). In<br />

questo caso gli OD provvedono annualmente a comunicare alla DGA l’elenco di tali<br />

domande e gli esiti dei relativi controlli effettuati.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

22.3 Controlli sul rispetto della condizionalità<br />

– 20 – Bollettino Ufficiale<br />

TESTO PRECEDENTE TESTO MODIFICATO<br />

Almeno l’1% delle domande di pagamento dei premi di manutenzione e di mancato reddito è<br />

soggetto ogni anno al controllo sul rispetto della condizionalità. Il controllo riguarda tutte le eventuali<br />

superfici aziendali interessate da seminativi, pascoli permanenti, colture permanenti, nonché<br />

i pioppeti e gli impianti per la produzione di biomasse legnose entro l’ottavo anno di impianto.<br />

Sono escluse dal controllo le superfici a premio (tipologie A e B), che non sono abbinabili ai titoli<br />

PAC. Le domande sono sorteggiate da OPR, sulla base dell’analisi del rischio e di un fattore di rappresentatività<br />

67 . Le modalità di effettuazione del controllo e le percentuali di riduzione dell’aiuto a<br />

seguito di infrazione sono riportate nel “Manuale operativo per il controllo della condizionalità”.<br />

In caso di mancato rispetto dei requisiti previsti dalla condizionalità, l’aiuto viene ridotto o annullato.<br />

Le penalità relative al mancato rispetto della condizionalità si applicano anche alle eventuali domande<br />

di pagamento:<br />

• delle misure 211, 213, 214 e 225 già presentate o che saranno presentate in Lombardia nell’anno<br />

civile dell’accertamento;<br />

• delle misure 211, 213, 214, 221 e 225 già presentate o che saranno presentate ad altri Organismi<br />

Pagatori nell’anno civile dell’accertamento.<br />

• Domanda di Premio Unico<br />

22.3 Controlli sul rispetto della condizionalità<br />

I beneficiari sono tenuti a rispettare, nell’insieme della loro azienda per tutto il periodo di impegno,<br />

la condizionalità ovvero i criteri di gestione obbligatori (CGO) e le buone condizioni agronomiche<br />

e ambientali (BCAA) di cui agli artt. 5 e 6 e agli allegati II e III del Reg. Ce 73/09. I criteri di gestione<br />

obbligatori e gli standard di mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali<br />

sono stati approvati dalla Regione Lombardia con DGR n. 4196/07 e successive modifiche e<br />

integrazioni.<br />

Ogni anno sono soggette ai controlli di condizionalità almeno l’1% delle domande di pagamento<br />

dei premi di manutenzione e di mancato reddito. Il controllo riguarda l’intera l’azienda e non solamente<br />

le superfici richieste a premio. Le domande sono sorteggiate da OPR, sulla base dell’analisi<br />

del rischio e di un fattore di rappresentatività 67 .<br />

L’aiuto relativo alla misura 221 viene ridotto o annullato in caso di mancato rispetto dei requisiti<br />

base previsti dalla condizionalità (CGO, BCAA) e anche, ai sensi dell’art. 51 del Reg. CE 1698/05, in<br />

caso di mancato rispetto dei requisiti minimi di condizionalità relativi all’uso di fertilizzanti e all’uso<br />

di prodotti fitosanitari di cui all’art. 39 par. 3 del Reg. CE 1698/05, previsti dalla misura 214 “Pagamenti<br />

agro ambientali”<br />

Le percentuali di riduzione sono applicate all’importo complessivo dei pagamenti diretti, come<br />

definiti dall’art. 23, del Reg. CE 73/09, che sono stati o che dovrebbero essere erogati all’agricoltore<br />

oggetto di controllo in base alle domande di aiuto che ha presentato o che intende presentare nel<br />

corso dell’anno civile in cui è stata commessa l’infrazione rilevata, secondo quanto disposto dal<br />

Reg. 1122/2009.<br />

Le modalità di effettuazione del controllo e le percentuali di riduzione dell’aiuto a seguito di infrazione<br />

sono riportate nel “Manuale operativo per il controllo della condizionalità”.


Bollettino Ufficiale – 21 –<br />

TESTO PRECEDENTE TESTO MODIFICATO<br />

31) RIEPILOGO TEMPISTICA (CRONO-PROGRAMMA)<br />

31) RIEPILOGO TEMPISTICA (CRONO-PROGRAMMA)<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Apertura<br />

periodo<br />

Chiusura<br />

periodo<br />

Presentazione<br />

documentazione<br />

alla<br />

Provincia: entro<br />

10 giorni dalla<br />

conferma della<br />

domanda a<br />

SIARL e comunque<br />

entro il:<br />

Termine per<br />

invio alla<br />

Regione delle<br />

graduatorie<br />

(entro tale<br />

date devono<br />

essere terminate<br />

le istruttorie,<br />

compresi i<br />

riesami)<br />

Termine per la<br />

pubblicazione<br />

sul <strong>BURL</strong> dell’atto<br />

regionale di<br />

riparto delle<br />

risorse fra le<br />

Province<br />

Termine per la<br />

pubblicazione<br />

sull’albo pretorio<br />

provinciale<br />

dell’elenco<br />

dei richiedenti<br />

ammessi a finanziamento<br />

Fine dei lavori<br />

(salvo<br />

proroghe)<br />

Fine collaudi<br />

e invio elenchi<br />

liquidazione<br />

(salvo<br />

proroghe)<br />

4°<br />

periodo<br />

5°<br />

periodo<br />

6°<br />

periodo<br />

7°<br />

periodo<br />

8°<br />

periodo<br />

9°<br />

periodo<br />

10°<br />

periodo<br />

11°<br />

periodo<br />

12°<br />

periodo<br />

1 ott. 10 14 mag. 11 2 ago. 11 15 mag. 12 1 ago. 12 14 mag. 13<br />

13 mag. 11 1 ago. 11 14 mag. 12 31 lug. 12 13 mag. 13 31 lug. 13<br />

23 mag. 11 11 ago. 11 24 mag. 12 10 ago. 12 23 mag. 13 12 ago. 13<br />

22 ago. 11 9 nov. 11 22 ago. 12 8 nov. 12 21 ago. 13 11 nov. 13<br />

12 set. 11 29 nov. 11 11 set. 12 28 nov. 12 10 set. 13 2 dic. 13<br />

3 ott. 11 19 dic. 11 1 ott. 12 18 dic. 12 30 set. 13 23 dic. 13<br />

31 mar. 11 31 mar. 11 31 mar. 11 2 apr. 12 2 apr. 12 1 apr. 13 1 apr. 13 31 mar. 14 31 mar. 14<br />

1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 12 1 ott. 12 1 ott. 13 1 ott. 13 1 ott. 14 1 ott. 14<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Apertura<br />

periodo<br />

Chiusura<br />

periodo<br />

Presentazione<br />

documentazione<br />

alla<br />

Provincia: entro<br />

10 giorni dalla<br />

conferma della<br />

domanda a<br />

SIARL e comunque<br />

entro il:<br />

Termine per<br />

invio alla<br />

Regione delle<br />

graduatorie<br />

(entro tale<br />

date devono<br />

essere terminate<br />

le istruttorie,<br />

compresi i<br />

riesami)<br />

Termine per la<br />

pubblicazione<br />

sul <strong>BURL</strong> dell’atto<br />

regionale di<br />

riparto delle<br />

risorse fra le<br />

Province<br />

Termine per la<br />

pubblicazione<br />

sull’albo pretorio<br />

provinciale<br />

dell’elenco<br />

dei richiedenti<br />

ammessi a finanziamento<br />

Fine dei lavori<br />

(salvo proroghe)<br />

Fine collaudi<br />

e invio elenchi<br />

liquidazione<br />

(salvo proroghe)<br />

4°<br />

periodo<br />

5°<br />

periodo<br />

6°<br />

periodo<br />

7°<br />

periodo<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

8°<br />

periodo<br />

9°<br />

periodo<br />

10°<br />

periodo<br />

11°<br />

periodo<br />

12°<br />

periodo<br />

14 mag. 11 2 ago. 11 15 mag. 12 1 ago. 12 14 mag. 13<br />

1 ago. 11 14 mag. 12 31 lug. 12 13 mag. 13 31 lug. 13<br />

11 ago. 11 24 mag. 12 10 ago. 12 23 mag. 13 12 ago. 13<br />

22 ago. 11 9 nov. 11 22 ago. 12 8 nov. 12 21 ago. 13 11 nov. 13<br />

12 set. 11 29 nov. 11 11 set. 12 28 nov. 12 10 set. 13 2 dic. 13<br />

3 ott. 11 19 dic. 11 1 ott. 12 18 dic. 12 30 set. 13 23 dic. 13<br />

2 apr. 12 2 apr. 12 1 apr. 13 1 apr. 13 31 mar. 14 31 mar. 14<br />

1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 12 1 ott. 12 1 ott. 13 1 ott. 13 1 ott. 14 1 ott. 14


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Allegato C – Elenco prezzi<br />

– 22 – Bollettino Ufficiale<br />

TESTO PRECEDENTE TESTO MODIFICATO<br />

Il presente elenco prezzi è stato dichiarato conforme all’art. 53 del reg. CE 1974/2006 dal Dipartimento<br />

di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale dell’Università degli Studi di Milano.<br />

Il presente elenco prezzi comprende anche le voci di “computo a copro” previste per i pioppeti e<br />

indicate nel paragrafo 11.5, voci ricavate in base alla lavorazioni ordinariamente eseguite in un<br />

pioppeto (voci 203, 207 – 1500 kg -, 209, fornitura pioppelle secondo voce, 211, 406).<br />

…<br />

Articolo Descrizione U. Mis. Prezzo massimo<br />

ammissibile per i lavori<br />

in economia<br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile (solo<br />

con fattura)<br />

Allegato D – Costi standard<br />

…<br />

Si elencano di seguito i costi standard ammessi a contributo per le tipologie A, B, C, e D, in base<br />

alla densità minima d’impianto, alla tipologia del materiale vegetale impiegato (radice nuda, contenitore,<br />

talea, astone, pioppella) e al grado di sviluppo dello stesso (centimetri di altezza o anni di<br />

età) al momento della messa a dimora.<br />

…<br />

voce N° piante / ha basato su<br />

ipotesi di n.<br />

piante<br />

Sesto<br />

d’impianto<br />

indicativo<br />

(m x m) (1)<br />

tipologia altezza<br />

(cm) / età<br />

“Costo<br />

standard”<br />

(€/ha) (5)<br />

Tipologia B: Arboricoltura da legno a ciclo medio - lungo per la produzione di legname di pregio<br />

…<br />

20 1250 -1333 1250 4 X 2 contenitore (2) 15 - 60 € 5.000,00<br />

21 500 - 634 500 5 X 4 rad. nuda +<br />

astoni (7)<br />

22 500 - 634 5 0 5 x 4 rad. nuda+<br />

astoni (8)<br />

23 500 - 634 500 5 x 4 contenit. +<br />

astoni (7)<br />

24 500 - 634 500 5 x 4 rad.nuda+<br />

pioppelle (9)<br />

25 500 - 634 500 5 x 4 contenit.+<br />

pioppelle (9)<br />

3 - 100 € 2.585,90<br />

101 - 150 € 3.492,65<br />

61 - 100 € 2.817,90<br />

151 - 200 € 3.703,34<br />

61 - 10 € 3.645,34<br />

Tipologia C: Arboricoltura da legno con ceduazione a turno breve, per biomassa a fini energetici<br />

o legname da lavoro<br />

…<br />

_________________________________<br />

(7) Max 210 astoni di pioppo ibrido di altezza massima pari a 100 cm<br />

(8) Max 210 astoni di pioppo ibrido di altezza superiore a 100 cm<br />

(9) Max 210 pioppelle di pioppo ibrido di 1 anno di età<br />

Allegato C – Elenco prezzi<br />

Il presente elenco prezzi è stato dichiarato conforme all’art. 53 del reg. CE 1974/2006 dal Dipartimento<br />

di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale dell’Università degli Studi di Milano.<br />

…<br />

Articolo Descrizione U. Mis. Prezzo massimo<br />

ammissibile per i lavori<br />

in economia<br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile (solo<br />

con fattura)<br />

Allegato D – Costi standard<br />

…<br />

Si elencano di seguito i costi standard ammessi a contributo per le tipologie A, B, C, e D, in base<br />

alla densità minima d’impianto, alla tipologia del materiale vegetale impiegato (radice nuda, contenitore,<br />

talea, astone, pioppella) e al grado di sviluppo dello stesso (centimetri di altezza o anni di<br />

età) al momento della messa a dimora.<br />

…<br />

voce N° piante / ha basato su<br />

ipotesi di n.<br />

piante<br />

Sesto<br />

d’impianto<br />

indicativo<br />

(m x m) (1)<br />

tipologia altezza<br />

(cm) / età<br />

“Costo<br />

standard”<br />

(€/ha) (5)<br />

Tipologia B: Arboricoltura da legno a ciclo medio - lungo per la produzione di legname di pregio<br />

…<br />

25 500 - 634 500 5 x 4 contenit.+<br />

pioppelle (9)<br />

26 500 - 634 500 5 x 4 rad.nuda+<br />

pioppelle (10)<br />

27 500 - 634 500 5 x 4 rad.nuda+<br />

pioppelle (10)<br />

61 - 10 € 3.645,34<br />

101 - 150 € 4.065,71<br />

151 - 200 € 4.181,71<br />

Tipologia C: Arboricoltura da legno con ceduazione a turno breve, per biomassa a fini energetici<br />

o legname da lavoro<br />

…<br />

_________________________________<br />

(7) Max 210 astoni di pioppo ibrido di altezza massima pari a 100 cm<br />

(8) Max 210 astoni di pioppo ibrido di altezza superiore a 100 cm<br />

(9) Max 210 pioppelle di pioppo ibrido di 1 anno di età<br />

(10) Max 270 pioppelle di pioppo ibrido I214 di due anni di età


Bollettino Ufficiale<br />

– 23 –<br />

TESTO COORDINATO DEL BANDO RELATIVO ALLA MISURA 221,<br />

APPROVATO CON DECRETO N. 1472/2008 E S.M.I.<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

FEARS – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013<br />

MISURA 221<br />

Imboschimento di terreni agricoli<br />

DISPOSIZIONI ATTUATIVE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA<br />

ALLEGATO 2<br />

INDICE<br />

1) OBIETTIVI<br />

2) TIPOLOGIE DI INTERVENTO AMMISSIBILI A FINANZIAMENTO<br />

3) CONDIZIONI GENERALI<br />

4) LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI<br />

5) CHI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA<br />

5.1 Chi non può presentare la domanda<br />

6) COSA VIENE FINANZIATO<br />

6.1 Cumulabilità e compatibilità dei finanziamenti<br />

6.2 Condizioni per essere ammessi al finanziamento<br />

7) PRIORITÀ DI ACCESSO PER PROGETTI CONCORDATI<br />

8) COSTI FINANZIABILI E AMMONTARE DEI FINANZIAMENTI<br />

8.1 Spese d’impianto finanziabili:<br />

8.1.1 Spese generali<br />

8.1.2 Lavori in economia<br />

8.2 Spese d’impianto non finanziabili:<br />

8.3 Contributo massimo concedibile per le spese di impianto<br />

8.4 Spesa ammissibile ed entità degli aiuti per tipologia<br />

8.4.1 Aiuti per la tipologia A<br />

8.4.2 Aiuti per la tipologia B<br />

8.4.3 Aiuti per la tipologia C<br />

8.4.4 Aiuti per la tipologia D<br />

8.5 Riepilogo e confronto: il contributo per le spese di impianto<br />

8.6 Riepilogo e confronto: l’aiuto annuale per la manutenzione<br />

8.7 Riepilogo e confronto: l’aiuto annuale per il mancato reddito<br />

9) CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI INTERVENTI<br />

9.1 Caratteristiche tecniche per la tipologia A<br />

9.2 Caratteristiche tecniche per la tipologia B<br />

9.3 Caratteristiche tecniche per la tipologia C<br />

9.4 Caratteristiche tecniche per la tipologia D<br />

9.5 Riepilogo e confronto: superficie minima<br />

9.6 Periodo di impegno<br />

10) LIMITI E DIVIETI<br />

10.1 Riepilogo e confronto: vincoli imposti dalle leggi sulle foreste e sul paesaggio<br />

10.2 Impianti realizzati in zone golenali<br />

10.3 Tutela e indennizzi dei danni provocabili dalla fauna selvatica<br />

10.4 Ulteriori limiti e divieti solo per le “Zone a Protezione Speciale” di tipologia “risaia” o “ambienti fluviali”<br />

11) PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AIUTO<br />

11.1 Quando presentare la domanda<br />

11.2 A chi presentare la domanda<br />

11.3 Come presentare la domanda<br />

11.4 Documentazione da presentare<br />

11.4.1 Pareri di compatibilità delle aree protette e siti natura 2000<br />

11.4.2 Documentazione mancante sanabile e non sanabile<br />

11.5 Progetto definitivo<br />

11.6 Progetto esecutivo<br />

11.7 Relazione tecnica<br />

11.8 Responsabilità del tecnico progettista<br />

12) ISTRUTTORIA DELLE DOMANDE<br />

12.1 Punteggi di priorità


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 24 – Bollettino Ufficiale<br />

12.1.1 Priorità in base alla categoria del richiedente<br />

12.1.2 Priorità per interventi in aree protette<br />

12.1.3 Priorità in base alla localizzazione dell’intervento<br />

12.1.4 Priorità in base alla qualità del progetto<br />

12.1.5 Priorità per gli interventi in area vulnerabile dai nitrati<br />

12.1.6 Priorità per gli interventi in comuni con coefficiente di boscosità inferiore al 10%<br />

12.2 Comunicazione dell’esito dell’istruttoria al richiedente<br />

12.3 Richieste di riesame<br />

12.4 Completamento delle istruttorie e graduatorie delle domande<br />

13) SUDDIVISIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE<br />

13.1 Disponibilità finanziarie<br />

14) PUBBLICAZIONE DELL’AMMISSIONE A FINANZIAMENTO DEI RICHIEDENTI<br />

15) ESECUZIONE DEI LAVORI<br />

15.1 Proroghe<br />

15.2 Varianti<br />

15.2.1 Varianti non ammesse e limiti alle varianti<br />

15.2.2 Modifiche di dettaglio<br />

16) STATO DI AVANZAMENTO LAVORI (SAL)<br />

17) ACCERTAMENTO FINALE DEI LAVORI E SALDO<br />

17.1 Allegati alla domanda di pagamento da parte di beneficiari privati<br />

17.2 Allegati alla domanda di pagamento da parte di beneficiari pubblici<br />

17.3 Controlli amministrativi per l’accertamento dei lavori<br />

17.4 Controlli tecnici per l’accertamento dei lavori<br />

17.5 Penalità e decadenze in fase di accertamento dei lavori e di SAL<br />

17.5.1 Decadenze in fase di accertamento dei lavori<br />

17.5.2 Penalità in fase di accertamento dei lavori<br />

18) CONTROLLO IN LOCO<br />

19) COMUNICAZIONE AL BENEFICIARIO DI EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO (SAL O SALDO)<br />

20) CONTROLLI “EX-POST”<br />

21) EROGAZIONE DEI PREMI PER MANUTENZIONE E PER MANCATO REDDITO<br />

22) CONTROLLI SULLE DOMANDE DI PAGAMENTO DEI PREMI<br />

22.1 Controlli amministrativi<br />

22.2 Controlli “in loco”<br />

22.3 Controlli sul rispetto della condizionalità<br />

23) ELENCHI DI LIQUIDAZIONE<br />

24) DECADENZA DAL CONTRIBUTO<br />

25) RECESSO E TRASFERIMENTO DEGLI IMPEGNI<br />

25.1 Recesso dagli impegni<br />

25.2 Trasferimento degli impegni<br />

26) IMPEGNI (OBBLIGHI DEI BENEFICIARI)<br />

26.1 Impegni principali<br />

26.1.1 Quali sono gli impegni principali<br />

26.1.2 Penalità per mancato rispetto di impegni principali<br />

26.1.3 Definizioni preliminari<br />

26.1.4 Definizione di fallimento dell’impianto<br />

26.2 Penalità per ritardo nella presentazione della domanda di pagamento dei premi<br />

26.3 Impegni secondari<br />

26.3.1 Quali sono gli impegni secondari<br />

26.3.2 Penalità per mancato rispetto di impegni secondari<br />

27) DENUNCIA DI INTERVENTO<br />

28) RICORSI<br />

28.1 Contestazioni per mancato accoglimento o finanziamento della domanda<br />

28.2 Contestazioni per provvedimenti di decadenza o di riduzione dell’aiuto<br />

29) SANZIONI<br />

30) INFORMATIVA TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI<br />

31) RIEPILOGO TEMPISTICA (CRONO-PROGRAMMA)<br />

32) MODIFICHE ED INTEGRAZIONI<br />

33) RIFERIMENTI NORMATIVI E RIMANDO AL MANUALE OPR<br />

ALLEGATO A – ELENCO COMUNI CLASSIFICATI “PIANURA” O “COLLINA” DA ISTAT<br />

ALLEGATO B – SPECIE UTILIZZABILI PER LE TIPOLOGIE A E B<br />

ALLEGATO C – ELENCO PREZZI<br />

ALLEGATO D – COSTI STANDARD


Bollettino Ufficiale<br />

1) OBIETTIVI<br />

– 25 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

La misura 221, prevista dall’Unione Europea col regolamento n. 1698/2005, si propone di:<br />

• favorire lo sviluppo sostenibile delle aree rurali e rispondere alla crescente domanda di servizi ambientali<br />

• favorire lo sviluppo di metodi di produzione agricola compatibili con la salvaguarda dell’ambiente,<br />

del paesaggio rurale, delle risorse naturali e della biodiversità;<br />

attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi:<br />

• contribuire al miglioramento del paesaggio e della funzionalità degli ecosistemi attraverso la ricostituzione,<br />

soprattutto in pianura, di reti ecologiche essenziali per la conservazione della biodiversità;<br />

• incentivare le produzioni legnose ecologicamente sostenibili e coerenti con la tutela e la conservazione<br />

dell’ambiente e le riduzioni delle colture agrarie a maggiore impatto ambientale, favorendo<br />

la conversione delle produzioni agricole verso produzioni più sostenibili ecologicamente;<br />

• contribuire alla protezione dell’ambiente e alla prevenzione delle avversità ambientali, con particolare<br />

attenzione alla attenuazione del cambiamento climatico.<br />

2) TIPOLOGIE DI INTERVENTO AMMISSIBILI A FINANZIAMENTO<br />

• Tipologia A: Boschi permanenti, a scopo ambientale, paesaggistico o protettivo, con durata<br />

dell’impegno di anni 15 ma con vincolo forestale permanente (di seguito “boschi permanenti”);<br />

• Tipologia B: Arboricoltura da legno a ciclo medio - lungo, per la produzione di legname di pregio<br />

con durata dell’impegno di anni 15 (di seguito “arboricoltura da legno a ciclo medio lungo”);<br />

• Tipologia C: Arboricoltura da legno con ceduazione a turno breve, per la produzione di biomassa<br />

a fini energetici o di legname da lavoro (di seguito “cedui a turno breve per biomassa”), con durata<br />

dell’impegno di anni 8;<br />

• Tipologia D: Arboricoltura da legno a rapido accrescimento (di seguito “pioppeti”), con durata<br />

dell’impegno di anni 8.<br />

3) CONDIZIONI GENERALI<br />

• È possibile presentare una o più domande per un importo complessivo di spesa ammissibile, per<br />

ciascun “periodo” (vedi tempistica, paragrafo 31), di 200.000,00 €.<br />

• Ogni domanda può comprendere interventi relativi ad una o più tipologie.<br />

• Possono essere finanziati solo interventi iniziati e spese sostenute dopo l’approvazione dell’atto regionale<br />

di ammissione a finanziamento.<br />

4) LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI<br />

Gli interventi devono essere realizzati in Lombardia nei seguenti territori:<br />

interventi di tipologia A e B:<br />

• nel territorio dei comuni classificati di “pianura” o di “collina” dall’ISTAT.<br />

interventi di tipologia C e D:<br />

• nel territorio dei comuni classificati di “pianura” dall’ISTAT.<br />

L’allegato A riporta l’elenco dei comuni lombardi classificati “pianura” o “collina” da ISTAT.<br />

I terreni su cui realizzare l’impianto devono essere agricoli, ossia essere coltivati, nei due anni precedenti<br />

la realizzazione dell’intervento, a seminativi o altre colture erbacee avvicendate.<br />

In fase di istruttoria, al fine di calcolare i due anni si considera come data di realizzazione dell’intervento<br />

la data termine entro la quale devono essere conclusi i lavori (vedi paragrafo 15).<br />

Qualora non sia accertabile, al momento dell’istruttoria, l’utilizzo agricolo del terreno per il 2° anno,


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 26 – Bollettino Ufficiale<br />

questo sarà effettuato al momento dell’accertamento finale dei lavori, non escludendo la possibilità di<br />

decadenza totale della domanda di contributo in caso di inadempimento.<br />

Fra i terreni agricoli sono compresi anche i terreni temporaneamente indicati “a riposo” nella Domanda<br />

Unica di Pagamento 1 .<br />

Non possono essere realizzati impianti su terreni:<br />

• dichiarati a riposo, ma non indicati come tali nella Domanda Unica di Pagamento<br />

• già classificati a bosco in base a quanto stabilito dalla legge forestale ( art. 42 della l.r. 31/2008);<br />

• costituiti da tare 2<br />

• condotti a prato e pascolo permanente.<br />

Per verificare la coltura dei terreni, si fa riferimento a quanto dichiarato nella Domanda Unica di Pagamento<br />

o, se questa non fosse disponibile, nel fascicolo aziendale aggiornato alle annate di riferimento<br />

all’interno del Sistema Informativo Agricolo di Regione Lombardia (SIARL).<br />

5) CHI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA<br />

• Gli imprenditori agricoli professionali (IAP) 3 in possesso, al momento della chiusura dell’istruttoria<br />

di ammissibilità della domanda, del relativo attestato di qualifica rilasciato dalla Provincia o che<br />

abbiano presentato domanda di riconoscimento IAP alla Provincia con istruttoria in corso 4 ;<br />

• Le altre persone fisiche o giuridiche di diritto privato (compresi gli agricoltori che non siano IAP);<br />

• Le persone giuridiche di diritto pubblico: enti gestori di parchi e di riserve regionali, Comuni, Province,<br />

l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, consorzi di bonifica, consorzi forestali<br />

pubblici.<br />

Solo gli imprenditori agricoli professionali possono presentare domanda di aiuto per le tipologie C e D.<br />

La tabella seguente riporta tipologie richiedibili e finanziamenti erogabili in base alla categoria del<br />

richiedente.<br />

Soggetti Tipologie di intervento Finanziamenti<br />

• Spese di impianto<br />

Imprenditori Agricoli Professionali (I.A.P.)<br />

A – B<br />

• Aiuto annuale per manutenzione<br />

• Aiuto annuale per mancato reddito<br />

C – D Spese di impianto<br />

Altre persone fisiche o giuridiche<br />

di diritto privato<br />

A – B<br />

• Spese di impianto<br />

• Aiuto annuale per manutenzione<br />

• Aiuto annuale per mancato reddito<br />

Persone giuridiche di diritto pubblico A – B Spese di impianto<br />

Le amministrazioni comunali che intendono presentare domanda per la tipologia A (bosco permanente)<br />

devono essere abilitate all’uso della procedura per la presentazione di istanze informatizzate<br />

per il taglio colturale del bosco 5 .<br />

1 “La Domanda Unica di Pagamento” (Reg. CE 73/2009) è la domanda relativa alla Politica Agricola Comunitaria (P.A.C.).<br />

2 Sono considerati tare le superfici, non coltivate o non coltivabili, che comportano una riduzione della densità del popolamento: strade, capezzagne, fabbricati,<br />

canali, siepi, filari ecc..<br />

3 Ai sensi del d.lgs. n. 99 del 29 marzo 2004 e della deliberazione di Giunta Regionale n. 20732 del 16/02/2005, pubblicata sul <strong>BURL</strong> n. 9 serie ordinaria 28/02/2005,<br />

possono ottenere il riconoscimento di imprenditore agricolo professionale:<br />

a) le persone fisiche, che siano titolari, contitolari o coadiuvanti familiari di imprese agricole (sia ditte individuali che società) e che possiedano i seguenti requisiti:<br />

• sufficiente capacità professionale (titolo di studio superiore in materie agrarie, o comprovata esperienza lavorativa di almeno due anni in aziende agricole);<br />

• prevalenza del tempo di lavoro: dedicare almeno il 50% del proprio tempo di lavoro all’esercizio dell’agricoltura (il limite è ridotto al 25% nelle zone di montagna,<br />

e viene calcolato utilizzando apposite tabelle regionali per il calcolo del volume medio di manodopera, in base a coltivazioni, allevamenti e trasformazioni<br />

praticati);<br />

• prevalenza del reddito: ricavare dall’attività agricola almeno il 50% del proprio reddito di lavoro (il limite è ridotto al 25% nelle zone di montagna, e viene rilevato<br />

in base all’ultima dichiarazione dei redditi). Come riferimento del reddito agricolo si considera l’imponibile dichiarato dall’azienda ai fini IRAP (eventualmente<br />

integrato dai contributi pubblici di sostegno al reddito), mettendolo a confronto con eventuali altri redditi di lavoro (sono esclusi dal calcolo i redditi da pensione,<br />

da capitale, da partecipazione, le indennità da cariche pubbliche, ecc.).<br />

b) le società di persone, cooperative o di capitali che possiedano i seguenti requisiti:<br />

• avere quale oggetto sociale l’esercizio esclusivo dell’attività agricola;<br />

• contenere nella propria denominazione la dizione “società agricola”;<br />

• avere almeno un socio (società di persone), un quinto dei soci (cooperative) o un amministratore (società di capitali) in possesso della qualifica di I.A.P..<br />

Sono considerate attività agricole tutte quelle riconosciute come tali dall’art. 2135 del Codice Civile (comprese le attività connesse).<br />

4 Qualora la Provincia non abbia ancora rilasciato l’attestato di qualifica, l’erogazione degli aiuti sarà subordinata al versamento di apposita cauzione stabilita dal<br />

manuale OPR. Le domande di tipologia C e D decadono qualora l’istruttoria della domanda di riconoscimento IAP abbia istruttoria con esito negativo.<br />

5 indirizzo internet attuale http://www.taglioboschi.servizirl.it/


Bollettino Ufficiale<br />

5.1 Chi non può presentare la domanda<br />

– 27 –<br />

• gli agricoltori che beneficino del sostegno al prepensionamento;<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

• le persone, fisiche o giuridiche, considerate “non affidabili 6 ” dall’Organismo Pagatore Regionale (OPR).<br />

6) COSA VIENE FINANZIATO<br />

• Spese di impianto: rimborso parziale delle spese sostenute dal richiedente, calcolato in percentuale<br />

sui costi sostenuti, nei limiti delle voci indicate nel prezzario (allegato C) o dei costi standard<br />

(allegato D) e con le modalità indicate nelle presenti disposizioni attuative, in particolare nei paragrafi<br />

17.1 e 17.2.<br />

• Aiuto (premio) per manutenzione: finanziamento della durata di cinque anni erogato annualmente<br />

ai soggetti che abbiano realizzato un intervento di misura 221 di tipologia A o B.<br />

• Aiuto (premio) per mancato reddito: finanziamento della durata di quindici anni erogato annualmente<br />

ai soggetti che abbiano realizzato un intervento di misura 221 di tipologia A o B.<br />

L’erogazione degli aiuti per manutenzione e per mancato reddito è subordinata alla condizione che<br />

la verifica effettuata dalla Provincia a fine lavori abbia avuto esito positivo e che siano stati rispettati gli<br />

impegni previsti dalle presenti disposizioni attuative.<br />

Le persone giuridiche di diritto pubblico non hanno diritto agli aiuti per manutenzione e per mancato<br />

reddito.<br />

6.1 Cumulabilità e compatibilità dei finanziamenti<br />

• Spese di impianto: il richiedente può presentare domande di finanziamento anche per altre “misure”<br />

previste da fonti di finanziamento diverse dal Programma di Sviluppo Rurale. Tuttavia, gli aiuti<br />

non sono cumulabili e pertanto, in caso di ammissione a finanziamento di due o più domande, il<br />

richiedente entro quindici giorni deve optare per una di esse e rinunciare formalmente alle altre.<br />

Copia della comunicazione di rinuncia deve essere inviata anche all’Amministrazione che ha ammesso<br />

la domanda a finanziamento.<br />

• Aiuto (premio) per manutenzione: è cumulabile con gli aiuti previsti da altre fonti di finanziamento.<br />

• Aiuto (premio) per mancato reddito:<br />

Impianto di tipologia Cumulabilità<br />

A) Boschi permanenti I terreni impiantati cessano di essere agricoli dall’annata agraria<br />

successiva a quella della verifica finale effettuata dalla Provincia<br />

e pertanto il premio non è cumulabile con i titoli della PAC.<br />

B) Arboricoltura da legno I terreni impiantati non sono abbinabili ai titoli della PAC per tutta la<br />

a ciclo medio-lungo durata del ciclo produttivo, ossia della permanenza delle piante<br />

in campo.<br />

C) Cedui a turno breve Non viene erogato il premio di mancato reddito, tuttavia i terreni<br />

per biomassa oggetto di impianto sono abbinabili al pagamento dei titoli<br />

della PAC se la coltivazione ha un ciclo non superiore a otto anni 7 .<br />

D) Pioppeti Non viene erogato il premio di mancato reddito, tuttavia i terreni<br />

oggetto di impianto sono abbinabili al pagamento dei titoli della<br />

PAC se la coltivazione ha un ciclo non superiore a otto anni 8 .<br />

6.2 Condizioni per essere ammessi al finanziamento<br />

Il richiedente deve essere in regola con il rispetto degli obblighi previsti dal regime delle quote latte<br />

relativamente al versamento del prelievo supplementare dovuto.<br />

I richiedenti che risultano essere primi acquirenti del regime delle quote latte devono avere rispettato<br />

gli obblighi previsti dallo stesso.<br />

6 L’affidabilità del richiedente è legata alla sua condotta durante altre operazioni, finanziate dal PSR 2000-2006 o dal PSR 2007-2013. I casi in cui il richiedente risulta non<br />

affidabile sono specificati nel manuale OPR.<br />

7 Come da decreto ministeriale delle politiche agricole e forestali del 09.12.2009<br />

8 Come da decreto ministeriale delle politiche agricole e forestali del 09.12.2009


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 28 – Bollettino Ufficiale<br />

Le Province verificano il rispetto degli obblighi connessi con il regime delle quote latte, così come previsto<br />

dal Manuale OPR delle procedure, dei controlli e delle sanzioni.<br />

Il controllo, inoltre, va effettuato non solo sulle domande di aiuto, ma anche sulle domande di pagamento.<br />

7) PRIORITÀ DI ACCESSO PER PROGETTI CONCORDATI<br />

Alle domande, ritenute ammissibili dalle province, che prevedano interventi da realizzarsi nell’ambito<br />

di “progetti concordati” finanziati sarà assicurato il finanziamento in via prioritaria, purché positivamente<br />

istruite e purché le stesse raggiungano una soglia di punteggio minimo definita dal Comitato<br />

di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale.<br />

8) COSTI FINANZIABILI E AMMONTARE DEI FINANZIAMENTI<br />

8.1 Spese d’impianto finanziabili:<br />

1. i lavori di preparazione del terreno e di allestimento dell’impianto (lavorazioni agronomiche per<br />

la preparazione del terreno, tracciamento filari, apertura buche, concimazione di fondo, pacciamatura,<br />

tutori, utilizzo di apparati di difesa per le piante e chiudende, ecc.); la fornitura del materiale<br />

vegetale arbustivo e arboreo, corredato da certificazione d’origine e fitosanitaria, quando<br />

richiesta. Sono ammissibili esclusivamente le spese presenti nell’elenco prezzi dell’allegato C, nei<br />

limiti delle voci di costo ivi indicate.<br />

2. le spese generali sotto specificate.<br />

L’IVA non è mai ammissibile a finanziamento.<br />

8.1.1 Spese generali<br />

Le spese generali comprendono soltanto:<br />

• la progettazione o la relazione tecnica;<br />

• le consulenze specialistiche a supporto della progettazione (consulenze fornite da professionisti<br />

abilitati che rientrino nelle seguenti categorie di studi o analisi: geo-pedologici, fitosanitari, dendroauxologici),<br />

• la direzione dei lavori (anche nel caso di lavori in economia)<br />

• le spese inerenti all’obbligo di informare e sensibilizzare il pubblico sugli interventi finanziati dal FE-<br />

ASR fino ad un massimo di 200,00 €.<br />

Le spese generali sono riconosciute fino ad un massimo, calcolato in percentuale sull’importo complessivo<br />

dei lavori al netto di IVA e delle spese generali stesse, del:<br />

a) 10% nel caso di interventi di tipologia A e B;<br />

b) 6% nel caso di interventi di tipologia C e D.<br />

L’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste e i consorzi forestali possono progettare o dirigere<br />

lavori solo per i terreni di proprietà o loro conferiti in gestione e inseriti nel loro fascicolo aziendale<br />

del SIARL per tutta la durata del “periodo di impegno”.<br />

8.1.2 Lavori in economia<br />

Possono ricorrere ai lavori in economia esclusivamente:<br />

• le aziende agricole, per le lavorazioni effettuate da personale aziendale;<br />

• le aziende agricole con produzione di letame tradizionale, per la fornitura di quest’ultimo;<br />

• le aziende agricole in possesso di autorizzazione all’attività vivaistica, per la fornitura di pioppelle<br />

(cloni di pioppo) e piantine forestali;<br />

• le persone giuridiche di diritto pubblico, che utilizzino personale operaio dipendente.<br />

I lavori in economia, limitatamente ai lavori di carattere agronomico e forestale, eseguiti direttamente<br />

dagli imprenditori agricoli e forestali e/o dai loro familiari, possono essere rendicontati esclusivamente<br />

se presenti fra le voci di costo dell’elenco prezzi riportato nell’allegato C nei limiti dei costi indicati nella<br />

colonna intestata “Prezzo massimo per i lavori in economia”.<br />

Come previsto dal “Manuale delle procedure, dei controlli e delle sanzioni” dell’Organismo Pagatore


Bollettino Ufficiale<br />

– 29 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Regionale (di seguito “manuale OPR”), l’importo dei lavori in economia non deve essere superiore alla<br />

quota a carico del richiedente del totale delle spese ammissibili a impianti ultimati 9 . Il contributo erogabile<br />

deve quindi essere minore o uguale alla differenza fra il totale delle spese ammissibili a impianti<br />

ultimati e l’importo dei lavori in economia. Questa regola non si applica qualora si adotti una delle<br />

voci di spesa elencate nell’allegato D al presente bando e denominate “costi standard”.<br />

8.1.3 Lavori con costi standard<br />

Tutte le tipologie di beneficiari possono realizzare i lavori avvalendosi per la loro rendicontazione dei<br />

“costi standard” ovvero delle voci di spesa elencate nell’allegato D al presente bando.<br />

La spesa totale ammissibile corrisponderà alla sommatoria delle voci indicate nei costi standard per i<br />

lavori realizzati.<br />

Nel caso in cui il beneficiario fosse una persona giuridica di diritto pubblico ed affidi l’esecuzione dei<br />

lavori a soggetti terzi, tramite contratti d’appalto, la spesa ammissibile dovrà corrispondere a quella<br />

indicata nei contratti.<br />

8.2 Spese d’impianto non finanziabili:<br />

• eliminazione della coltura precedente;<br />

• fornitura e spargimento di liquami zootecnici;<br />

• le forniture non fatturate, con l’eccezione del letame, delle pioppelle e piantine forestali, nei casi<br />

permessi dal paragrafo 8.1.2 e di quanto previsto nel caso dei “costi standard”;<br />

• fornitura e posa di impianti di irrigazione;<br />

• cure colturali post impianto.<br />

8.3 Contributo massimo concedibile per le spese di impianto<br />

Per ciascuna domanda (anche se riguardasse più di una tipologia) non può essere concesso un<br />

contributo per le spese di impianto superiore a € 200.000,00.<br />

8.4 Spesa ammissibile ed entità degli aiuti per tipologia<br />

L’aiuto è commisurato all’area effettiva di impianto (che costituirà la superficie eleggibile), al netto di<br />

tare 10 , definita dalla linea che unisce i fusti delle piante perimetrali, maggiorata di una fascia esterna<br />

di larghezza pari a metà della larghezza interfilare.<br />

Nel caso il progetto definitivo preveda il diradamento, la larghezza interfilare considerata è quella media<br />

prevista a fine ciclo.<br />

Per la tipologia A, invece, si considera una fascia esterna di larghezza fissa pari a 2,5 m 11 .<br />

8.4.1 Aiuti per la tipologia A<br />

Contributo per le spese di impianto:<br />

La spesa massima ammissibile per l’impianto è di 8.500,00 €/ettaro. Sulla spesa ammissibile è riconosciuto<br />

un contributo pari al:<br />

• 90% delle spese ammissibili per interventi realizzati da persone giuridiche di diritto pubblico;<br />

• 80% delle spese ammissibili per interventi inclusi nella rete “Natura 2000”;<br />

• 70% delle spese ammissibili, negli altri casi<br />

Aiuto per manutenzione:<br />

• 500,00 euro/ettaro/anno per i primi cinque anni.<br />

Aiuto per mancato reddito:<br />

• per gli I.A.P.: 700,00 euro/ettaro/anno in tutti i comuni di pianura e di collina (classificazione ISTAT)<br />

• per le altre persone di diritto privato: 150,00 euro/ettaro/anno in tutti i comuni di pianura o collina.<br />

9 Esempio: un impianto di tipologia A di 1 ettaro ha spese ammissibili sono di 8.500,00 €. Ipotizzando un contributo del 70%, pari a 5.950,00 €, la quota a carico del<br />

richiedente sarebbe di 2.550,00 € (ossia 8.500,00 – 5.950,00). L’importo totale dei lavori in economia non può quindi superare i 2.550,00 €, salvo nel caso si adottino i costi<br />

standard.<br />

10 Per tare s’intendono quelle superfici, non coltivate o non coltivabili, che comportano una riduzione della densità del popolamento: pertanto di norma un canale<br />

(es. Villoresi) sarà considerato una tara, un canaletto largo pochi decimetri … no.<br />

11 Come disposto dalla d.g.r. 204/2006 “Aspetti applicativi e di dettaglio per la definizione di bosco.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 30 – Bollettino Ufficiale<br />

I premi di mancato reddito sono erogati per quindici anni.<br />

Le persone giuridiche di diritto pubblico non hanno diritto agli aiuti per manutenzione e per mancato<br />

reddito.<br />

8.4.2 Aiuti per la tipologia B<br />

Contributo per le spese di impianto:<br />

La spesa massima ammissibile per l’impianto è di 5.000,00 €/ettaro. Sulla spesa ammissibile è riconosciuto<br />

un contributo pari al:<br />

• 80% delle spese ammissibili per interventi inclusi nella rete “Natura 2000”;<br />

• 70% delle spese ammissibili negli altri casi<br />

Aiuto per manutenzione:<br />

• 650,00 euro/ettaro/anno per i primi cinque anni.<br />

Aiuto per mancato reddito:<br />

• per gli I.A.P. è pari a: 700,00 euro/ettaro/anno in comuni di pianura (classificazione ISTAT)<br />

440,00 euro/ettaro/anno in comuni di collina (classificazione ISTAT)<br />

• per le altre persone di diritto privato: 150,00 euro/ettaro/anno in tutti i comuni di pianura o collina<br />

I premi di mancato reddito sono erogati per quindici anni. Le persone giuridiche di diritto pubblico non<br />

hanno diritto agli aiuti per manutenzione e per mancato reddito.<br />

8.4.3 Aiuti per la tipologia C<br />

Contributo per le spese di impianto:<br />

La spesa massima ammissibile per l’impianto è di 3.500,00 €/ettaro. Sulla spesa ammissibile è riconosciuto<br />

un contributo pari al 40%.<br />

8.4.4 Aiuti per la tipologia D<br />

Contributo per le spese di impianto:<br />

La spesa massima ammissibile per l’impianto è di 3.500,00 €/ettaro. Sulla spesa ammissibile è riconosciuto<br />

un contributo pari al:<br />

• 80% delle spese ammissibili per interventi che contemporaneamente:<br />

a) siano effettuati da I.A.P. che abbiano acquisito la certificazione forestale secondo gli standard<br />

della gestione sostenibile (FSC o PEFC) per la loro azienda<br />

b) siano inclusi nella rete “Natura 2000” ;<br />

• 70% delle spese ammissibili per interventi, effettuati dagli I.A.P. che abbiano acquisito la certificazione<br />

forestale secondo gli standard della gestione sostenibile (FSC o PEFC) per la loro azienda o<br />

in alternativa siano inclusi nella rete “Natura 2000”;<br />

• 60% delle spese ammissibili per interventi effettuati dagli I.A.P. nelle altre zone<br />

8.5 Riepilogo e confronto: il contributo per le spese di impianto<br />

a) Il finanziamento per le spese di impianto è calcolato in percentuale rispetto ai costi sostenuti dal<br />

beneficiario. Per ogni tipo di intervento esiste un limite massimo di spesa all’ettaro, che non può essere<br />

superato, riportato nella seconda colonna intitolata “spesa unitaria massima ammessa”. Eventuali costi<br />

in più sostenuti dal richiedente sono totalmente a carico di quest’ultimo.<br />

Tipologia di intervento Spesa unitaria massima<br />

ammessa<br />

(€/ha)<br />

Percentuale<br />

contributo<br />

base<br />

Contributo massimo<br />

unitario (€/ha)<br />

A) Boschi permanenti 8.500,00 70% 5.950,00<br />

B) Arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo<br />

5.000,00 70% 3.500,00<br />

C) Cedui a turno breve per biomassa 3.500,00 40% 1.400,00<br />

D) Pioppeti 3.500,00 60% 2.100,00


Bollettino Ufficiale<br />

– 31 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

b) la percentuale di contributo è maggiorata del 10% rispetto alla tabella precedente:<br />

• per gli interventi di tipologia A o B o D nelle zone incluse nella rete Natura 2000;<br />

• per gli interventi di tipologia D realizzati da IAP che abbiano acquisito la certificazione forestale secondo<br />

gli standard della gestione sostenibile (FSC o PEFC) per la loro azienda.<br />

c) la percentuale di contributo è maggiorata del 20% rispetto alla tabella precedente:<br />

• per gli interventi di tipologia D realizzati da IAP che abbiano acquisito la certificazione forestale secondo<br />

gli standard della gestione sostenibile (FSC o PEFC) per la loro azienda e che parallelamente<br />

si trovino in zone incluse nella rete Natura 2000;<br />

• per gli interventi di tipologia A realizzati da una persona giuridica di diritto pubblico.<br />

8.6 Riepilogo e confronto: l’aiuto annuale per la manutenzione<br />

L’aiuto annuale per la manutenzione è pari a:<br />

• 500,00 € all’ettaro per ogni anno dal primo al quinto nel caso di interventi di tipologia A;<br />

• 650,00 € all’ettaro per ogni anno dal primo al quinto nel caso di interventi di tipologia B.<br />

Non sono previsti aiuti annuali per la manutenzione:<br />

• per le persone giuridiche di diritto pubblico;<br />

• per gli impianti di tipologia C e D.<br />

8.7 Riepilogo e confronto: l’aiuto annuale per il mancato reddito<br />

L’aiuto annuale per il mancato reddito, erogato per quindici anni, è indicato nella tabella seguente:<br />

INTERVENTI<br />

Aiuto per mancato reddito<br />

Imprenditori agricoli professionali Altre persone di diritto privato<br />

A.Boschi permanenti, a scopo ambientale,<br />

paesaggistico o protettivo<br />

700,00 €/ha/anno in tutti i comuni di<br />

pianura e di collina (classificazione<br />

ISTAT)<br />

700,00 €/ha/anno in comuni di pia-<br />

150,00 €/ha/anno in tutti i comuni<br />

di pianura o collina<br />

B. Arboricoltura da legno a ciclo<br />

nura (classificazione ISTAT) 150,00 €/ha/anno in tutti i comu-<br />

medio-lungo<br />

440,00 €/ha/anno in comuni di collina<br />

(classificazione ISTAT)<br />

ni di pianura o collina<br />

Non è previsto l’aiuto annuale per il mancato reddito:<br />

• per le persone giuridiche di diritto pubblico;<br />

• per gli impianti di tipologia C e D<br />

9) CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI INTERVENTI<br />

9.1 Caratteristiche tecniche per la tipologia A<br />

Per la tipologia A la superficie minima totale per singola domanda è di 5.000 mq e i singoli appezzamenti<br />

devono essere di almeno 3.000 mq ciascuno. La larghezza minima degli impianti deve essere<br />

di 25 m.<br />

Densità minima dell’impianto:<br />

• almeno 1.300 piante/ettaro.<br />

Gli impianti devono essere:<br />

• costituiti da popolamenti arborei di latifoglie, eventualmente misti a conifere, utilizzando esclusivamente<br />

le specie riportate in allegato B;<br />

• governati ad alto fusto;<br />

realizzati con specie vegetali autoctone e tipiche della stazione in esame, sia arboree che arbustive<br />

(vedi allegato B); le piante di specie arboree devono essere almeno 975 ad ettaro, mentre quelle arbustive<br />

sono indispensabili e, se posizionate senza un preciso compito di accompagnamento delle<br />

specie principali, si raccomanda di metterle a dimora lungo il perimetro dell’impianto o lungo corsi<br />

d’acqua, viabilità ecc.. La continuità dell’imboschimento può essere interrotta da una o più radure


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 32 – Bollettino Ufficiale<br />

naturaliformi 12 prive di alberi o arbusti, ognuna delle quali non più ampia di 2.000 m 2 .<br />

Non sono ammissibili più di una radura per ogni ettaro di superficie ammissibile a contributo.<br />

Ogni radura può essere realizzata solamente con:<br />

• prato permanente, soggetto a sfalciatura o trinciatura annuale, fra il 15 <strong>luglio</strong> e il 31 agosto,<br />

senza asportazione della vegetazione tagliata. Il prato dovrà essere composto da almeno 4 tra<br />

le specie erbacee elencate in allegato B.<br />

• vegetazione suffruticosa o igrofila (es. tifa o canna palustre) naturale autoctona;<br />

• specchi d’acqua.<br />

Corsi d’acqua, stradelle e altri elementi lineari costituiti dalla predetta vegetazione naturaliforme non<br />

interrompono la continuità dell’impianto e rientrano fra la superficie ammissibile se non più larghi di 5<br />

metri.<br />

In caso si realizzino radure, la densità minima nella superficie di impianto arboreo – arbustivo è calcolata<br />

sulla superficie al netto delle radure stesse.<br />

Le previsioni di spesa invece, vanno effettuate considerando separatamente le spese previste per la<br />

superficie impiantata, dalle spese previste per la superficie a radura. Il totale deve rientrare nel massimale<br />

previsto per la tipologia A.<br />

Tutte le radure previste in progetto devono essere georeferenziate e le loro superfici devono essere<br />

evidenziate nell’estratto di mappa allegato al progetto definitivo. Eventuali modifiche devono essere<br />

comunicate con variante progettuale.<br />

Durata minima del mantenimento dell’impianto:<br />

Chi riceve gli aiuti è obbligato a conservare e a mantenere nelle migliori condizioni di coltivazione gli<br />

impianti per 15 anni. L’inizio del periodo è indicato nel paragrafo 9.6.<br />

Anche dopo tale scadenza, gli impianti restano vincolati dalle leggi che tutelano le foreste e il paesaggio:<br />

infatti, dal momento dell’attecchimento delle piante, sono considerati bosco 13 . Non è possibile<br />

in ogni caso la loro “trasformazione” o eliminazione per cambiare la destinazione d’uso del terreno 14 ,<br />

nei 15 anni del “periodo di impegno”, salvo il caso di espropriazioni finalizzato a realizzare opere di<br />

pubblica utilità.<br />

9.2 Caratteristiche tecniche per la tipologia B<br />

Per la tipologia B la superficie minima totale per singola domanda è di 5.000 mq e i singoli appezzamenti<br />

devono essere di almeno di 3.000 mq ciascuno.<br />

Densità minima dell’impianto:<br />

• almeno 500 piante/ettaro, di cui almeno 70 piante/ettaro appartenenti a piante di specie arboree<br />

principali con eventualmente piante di specie arboree “accessorie paracadute” (secondarie),<br />

purché la somma di piante principali e “accessorie paracadute” sia di almeno 120 piante/ettaro 15 .<br />

L’impianto può comprendere piante “accessorie”.<br />

Gli impianti devono essere:<br />

• costituiti da popolamenti arborei di latifoglie appartenenti esclusivamente alle specie riportate<br />

nell’allegato B;<br />

• in grado di produrre legname di qualità, prevalentemente per segati o tranciatura;<br />

• polispecifici, ossia le piante principali e quelle “accessorie paracadute” eventualmente presenti<br />

devono appartenere ad almeno due diverse specie arboree. È tuttavia possibile effettuare impianti<br />

arborei monospecifici (in altri termini, con una sola specie arborea) su una superficie di<br />

massimo un ettaro per domanda qualora si utilizzi il noce (Juglans regia L.) e su una superficie di<br />

massimo tre ettari per domanda 16 qualora si utilizzi la farnia (Quercus robur L.) 17 , la robinia (Robinia<br />

pseudoacacia L.) o il pioppo bianco (Populus alba L.);<br />

• governati ad alto fusto, salvo la possibilità di ceduare le sole piante di specie accessorie, compre-<br />

12 In conformità al Reg. CE 1974/2006, art. 30, comma 2 e alla l.r. 31/2008, art. 42, comma2, lettera c)<br />

13 Ai sensi dell’articolo 42 della l.r. 31/2008 e successive modifiche ed integrazioni<br />

14 Articolo 4, comma 1, del D. Lgs. 227/2001<br />

15 Pertanto, se le piante principali fossero solo 70, è obbligatorio l’uso di 50 piante “secondarie”, oltre all’uso della “doppia pianta”<br />

16 Una singola domanda può pertanto avere un ettaro di impianto arboreo puro di noce e tre ettari di impianto arboreo puro di farnia.<br />

17 Attenzione, al fine di evitare il fallimento dell’impianto, si raccomanda vivamente di realizzare impianti arborei monospecifici solo se il tecnico è in grado di garantire<br />

che le condizioni del terreno e il microclima sono ideali per la specie in esame e la qualità del materiale vivaistico è eccellente. Ovviamente in questo caso non sono indispensabili<br />

specie arbustive se si utilizzano almeno 500 alberi per ettaro (anche con l’uso della “doppia pianta”). Oppure, almeno 120 noci/farnie e arbusti fino ad almeno<br />

500 piante totali, oppure almeno 70 noci/farnie con la tecnica della “doppia pianta” e arbusti fino ad almeno 500 piante totali.


Bollettino Ufficiale<br />

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<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

se le “accessorie paracadute”, dopo il quinto anno durante il riposo vegetativo qualora non debbano<br />

sostituire le piante principali;<br />

• trattati con turno pari o superiore a 15 anni (tale calcolo si effettua sulle piante principali);<br />

• costituiti da piante principali, “accessorie paracadute” e accessorie che possono essere scelte<br />

solo fra quelle indicate nell’allegato B. Le piante principali sono quelle che devono arrivare a fine<br />

turno e fornire legname di pregio, quelle “accessorie paracadute” sono quelle “di scorta”, destinate<br />

a sostituire le principali in caso di avversità, quelle accessorie sono destinate ad “accompagnare”<br />

le altre piante, favorendone il corretto accrescimento. Fra le piante accessorie è possibile<br />

usare anche cloni di pioppo, nel limite massimo di 90 piante ad ettaro. Le piante “accessorie<br />

paracadute” seguiranno la crescita delle piante principali per sostituirle in caso di avversità o per<br />

essere eliminate coi diradamenti. A seguito del taglio per diradamento o utilizzazione, le piante<br />

accessorie e le “accessorie paracadute”, cloni di pioppo compresi, non possono essere sostituite<br />

se non con specie arbustive.<br />

• costituiti con la tecnica della “doppia pianta” qualora le piante principali fossero inferiori a 120<br />

piante per ettaro: tale tecnica consiste nel mettere a dimora due piante della stessa specie nobile,<br />

preferibilmente di provenienza genetica differente, a distanza di 0,50 – 2 m l’una dall’altra al<br />

fine di selezionare l’esemplare migliore dopo pochi anni (intorno alla quinta stagione vegetativa).<br />

Solo una delle due può essere conteggiata come pianta di specie principale, l’altra – pur essendo<br />

una pianta “accessoria paracadute” – può essere conteggiata solo come pianta accessoria.<br />

Possono essere usati, come piante principali, piante “accessorie paracadute” e piante accessorie,<br />

anche i cloni di pioppo ibrido, purché la densità massima d’impianto non sia superiore a 270 piante/<br />

ha e a condizione che la densità finale (cioè alla fine del 15° anno d’impegno) non sia inferiore a<br />

120 piante di pioppo ibrido per ettaro, uniformemente distribuiti nella superficie d’impianto. E’ consentito<br />

un diradamento nel corso del periodo d’impegno per un numero complessivo non superiore a<br />

90 pioppi per ettaro (che corrisponde al massimo numero di pioppi utilizzabili come piante “accessorie”).<br />

Nel caso si utilizzino i pioppi come specie principale o “accessoria paracadute” è consentito<br />

solo l’utilizzo di astoni e pioppelle di età non superiore a un anno (salvo nel caso di cloni I214, ove è<br />

possibile utilizzare astoni o pioppelle di due anni di età) ed è obbligatoria la consociazione con piante<br />

accessorie appartenenti ad altre specie arboree e/o arbustive (es. ontano nero, nocciolo, sambuco<br />

ecc.) 18 .<br />

Distanze fra le piante:<br />

Le piante principali devono essere messe a dimora a una distanza:<br />

• minima di 6 metri da altre piante principali o dai pioppi usati come piante accessorie;<br />

• minima di 4 metri da piante accessorie appartenenti alle seguenti specie: frassino maggiore<br />

e meridionale (“ossifillo”), platano, pioppo bianco, salice bianco, olmo, robinia;<br />

• minima di 3 metri da piante di altre specie arboree accessorie, comprese le “accessorie paracadute”<br />

(con l’eccezione delle “doppie piante”, ove la distanza minima è 0,50 metri);<br />

• minima di 2 metri da piante accessorie arbustive.<br />

Durata minima del mantenimento dell’impianto:<br />

Chi riceve gli aiuti è obbligato a conservare e a mantenere nelle migliori condizioni di coltivazione gli<br />

impianti per 15 anni. L’inizio del periodo è indicato nel paragrafo 9.6.<br />

9.3 Caratteristiche tecniche per la tipologia C<br />

Per la tipologia C la superficie minima totale per singola domanda è di 10.000 mq e i singoli appezzamenti<br />

devono essere di almeno 5.000 mq ciascuno.<br />

Densità minima dell’impianto:<br />

• almeno: 1.100 piante/ettaro<br />

Gli impianti devono essere:<br />

• costituiti da popolamenti di latifoglie appartenenti ai generi: Alnus spp, Populus spp, Salix spp, Pla-<br />

18 Nel caso si utilizzino pioppelle di due anni di età, appartenenti al clone I214, le piante di altre specie da consociare devono avere altezza superiore a 100 cm


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 34 – Bollettino Ufficiale<br />

tanus spp., Robinia pseudoacacia 19 L., Ulmus minor Miller (= U. campestris L.);<br />

• governati a ceduo semplice, con turno minimo di cinque anni, senza rilascio di piante in occasione<br />

della ceduazione;<br />

• avere altezza a maturità di almeno 5 metri.<br />

Durata minima del mantenimento dell’impianto:<br />

Chi riceve gli aiuti è obbligato a conservare e a mantenere nelle migliori condizioni di coltivazione gli<br />

impianti per 8 anni. L’inizio del periodo è indicato nel paragrafo 9.6.<br />

9.4 Caratteristiche tecniche per la tipologia D<br />

Per la tipologia D la superficie minima totale per singola domanda è di 10.000 mq e i singoli a appezzamenti<br />

devono essere di almeno 5.000 mq ciascuno.<br />

Densità minima dell’impianto:<br />

• almeno 200 piante/ettaro e non superiore a 400 piante/ettaro<br />

Gli impianti devono essere:<br />

• costituiti da popolamenti arborei di pioppi o salici (generi Populus o Salix), cioè di specie a rapido<br />

accrescimento;<br />

• governati ad alto fusto o a ceduo semplice;<br />

• nel caso l’impianto fosse governato a ceduo semplice la ceduazione non può avvenire durante il<br />

periodo d’impegno;<br />

• costituiti da pioppelle o astoni con altezza minima di 1,5 m fuori terra.<br />

Durata minima del mantenimento dell’impianto:<br />

Chi riceve gli aiuti è obbligato a conservare e a mantenere nelle migliori condizioni di coltivazione gli<br />

impianti per 8 anni. L’inizio del periodo è indicato nel paragrafo 9.6.<br />

9.5 Riepilogo e confronto: superficie minima 20<br />

Tipologia di intervento<br />

Superficie minima per<br />

singola domanda<br />

Superficie minima<br />

per ogni singolo<br />

appezzamento<br />

A) Boschi permanenti 5.000 mq 3.000 mq<br />

B) Arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo 5.000 mq 3.000 mq<br />

C) Cedui a turno breve per biomassa 10.000 mq 5.000 mq<br />

D) Pioppeti 10.000 mq 5.000 mq<br />

9.6 Periodo di impegno<br />

Chi riceve gli aiuti è obbligato a conservare e a mantenere nelle migliori condizioni di coltivazione<br />

gli impianti, e a rispettare gli obblighi indicati a paragrafo 26, per un periodo (chiamato “periodo di<br />

impegno”) di:<br />

• 15 anni per gli interventi di tipologia A (tuttavia, anche dopo tale scadenza l’impianto deve continuare<br />

ad esistere, in quanto vincolato dalle leggi che tutelano le foreste e il paesaggio);<br />

• 15 anni per gli interventi di tipologia B;<br />

• 8 anni per gli interventi di tipologia C o D.<br />

Il “periodo di impegno” è calcolato a seconda del periodo dell’anno in cui l’impianto viene completato<br />

(vale la data della domanda di pagamento del saldo):<br />

• nel caso in cui l’impianto sia stato completato entro il 15 maggio dell’anno, parte dal 1° gennaio<br />

dell’anno corrente;<br />

• nel caso in cui l’impianto sia stato completato oltre il 15 maggio dell’anno, parte dal 1° gennaio<br />

dell’anno successivo.<br />

19 Attenzione, l’uso della robinia è vietato in molti parchi, riserve e siti natura 2000 in quanto specie esotica a carattere invadente.<br />

20 I valori di superficie minima sono da intendersi come superficie eleggibile, così come definita all’inizio del paragrafo 8.4.


Bollettino Ufficiale<br />

10) LIMITI E DIVIETI<br />

– 35 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Non possono essere finanziati:<br />

• gli impianti di alberi di Natale;<br />

• le consociazioni con colture agrarie. Tuttavia sono ammesse le consociazioni con colture a perdere<br />

coltivate nell’interfila e destinate unicamente alla fauna selvatica, che però non possono godere<br />

di ulteriori aiuti, e piccoli orti agricoli per l’auto-consumo da parte del richiedente (vedi par. 27.1);<br />

• gli interventi iniziati prima della approvazione dell’atto regionale di ammissione a finanziamento<br />

della domanda di contributo 21 ;<br />

• le spese sostenute prima dell’ approvazione dell’atto regionale di ammissione a finanziamento<br />

della domanda di contributo, eccezion fatta per le spese sostenute per la redazione del progetto<br />

definitivo (per le tipologie A e B) o relazione tecnica (per le tipologie C e D), che possono essere<br />

state sostenute anche prima della presentazione della domanda di contributo, purché non oltre<br />

un anno prima della presentazione della domanda stessa 22 ;<br />

• gli interventi con un parere contrario espresso dall’ente gestore del sito “Natura 2000”, parere che<br />

ha come oggetto le possibili conseguenze negative dell’intervento sulle zone facenti parte della<br />

rete “Natura 2000” (Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale);<br />

• gli interventi con un parere contrario espresso dall’ente gestore del parco o della riserva naturale,<br />

parere che ha come oggetto le possibili conseguenze negative dell’intervento sull’area protetta o<br />

sulla scelta delle specie vegetali da utilizzare;<br />

• gli interventi in contrasto con le previsioni e prescrizioni dei piani di indirizzo forestale o dei piani di<br />

assestamento forestale approvati (art. 47 l.r. 31/2008 e s.m.i.);<br />

• gli interventi compensativi a seguito di “trasformazione del bosco” (art. 4 d.lgs. 227/2001, art. 43 l.r.<br />

31/2008);<br />

• gli interventi che prevedano l’impiego delle specie esotiche a carattere infestante di cui all’allegato<br />

B del r.r. 5/2007 (Norme Forestali Regionali) e s.m.i.;<br />

• l’impiego di specie vietate per motivi fitosanitari dal Servizio Fitosanitario regionale o delle competenti<br />

autorità fitosanitarie europee o italiane.<br />

• gli interventi su terreni precedentemente interessati dagli aiuti previsti dal Regolamento (CEE)<br />

2080/1992 o dall’articolo 31 del Regolamento (CE) 1257/1999 (“misura h” del Piano di Sviluppo<br />

Rurale 2000-2006), per i quali persistano obblighi di mantenimento da parte dei beneficiari alla<br />

data di realizzazione dell’intervento;<br />

• gli interventi già ammessi a finanziamento coi periodi precedenti della misura 221, a meno che<br />

il richiedente non rinunci al finanziamento precedentemente accordato prima di presentare la<br />

nuova domanda;<br />

• gli interventi, da realizzare in zone golenali nelle fasce cosiddette A, B e C, in contrasto con le prescrizioni,<br />

i limiti e i divieti contenuti nel “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) – Interventi<br />

sulla rete idrografica e sui versanti – Norme di Attuazione” adottato con deliberazione del Comitato<br />

Istituzionale n° 18 del 26.01.2001 e s.m.i.<br />

10.1 Riepilogo e confronto: vincoli imposti dalle leggi sulle foreste e sul paesaggio<br />

Gli interventi di tipologia A, dal momento dell’attecchimento delle piante, sono considerati bosco<br />

ai sensi dell’art. 42 l.r. 31/2008 e successive modifiche ed integrazioni, e sono pertanto tutelati dalle<br />

leggi sulle foreste e sul paesaggio. Non è possibile in ogni caso la loro “trasformazione” 23 , ossia la loro<br />

eliminazione per cambiare la destinazione d’uso del terreno, durante i 15 anni del “periodo di impegno”<br />

(vedi paragrafo 9.6), salvo il caso di espropriazioni finalizzate alla realizzazione di opere di pubblica<br />

utilità.<br />

Gli interventi di tipologia B, C e D sono da considerarsi colture legnose agrarie per la produzione di<br />

legname e di biomassa e pertanto rientrano nella definizione di “arboricoltura da legno” data dalla<br />

legge forestale nazionale 24 . Pertanto non sono considerati boschi e neppure soggetti ai vincoli che la<br />

legge forestale pone sui boschi.<br />

21 Tale limitazione vale per tutte le domande presentate a partire dalla data di pubblicazione del presente provvedimento di modifica del bando<br />

22 Tale limitazione vale per tutte le domande presentate a partire dalla data di pubblicazione del presente provvedimento di modifica del bando<br />

23 La “trasformazione del bosco” è regolamentata dall’articolo 4 del d. lgs. 227/2001 “Orientamento e modernizzazione del settore forestale” e dall’art. 43 della l.r.<br />

31/2008.<br />

24 art. 2, comma 5, del d. lgs. 227/2001.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

10.2 Impianti realizzati in zone golenali<br />

– 36 – Bollettino Ufficiale<br />

Gli impianti realizzati in zone golenali nelle fasce A e B del PAI, in caso di distruzione a seguito di<br />

esondazione, non possono beneficiare di eventuali risarcimenti di danni per calamità naturali. Inoltre,<br />

le esondazione e le erosioni spondali nella fascia A non possono costituire “causa di forza maggiore”.<br />

10.3 Tutela e indennizzi dei danni provocabili dalla fauna selvatica<br />

Gli interventi devono prevedere opere di difesa dai danni provocabili dalla fauna selvatica e domestica<br />

inselvatichita. Pertanto non possono essere concessi indennizzi per tali danni 25 .<br />

10.4 Ulteriori limiti e divieti solo per le “Zone a Protezione Speciale” di tipologia “risaia” o<br />

“ambienti fluviali” 26<br />

Nelle aree del demanio idrico fluviale e pertinenze idrauliche e demaniali, oggetto di concessione<br />

rilasciata dal 24 aprile 2009 compreso in poi, non possono essere finanziati:<br />

• gli impianti di pioppeti (tipologia D) nelle aree di nuova formazione (ossia, formatesi a seguito degli<br />

spostamenti dei corsi d’acqua) e all’interno di isole fluviali;<br />

• i pioppeti (tipologia D), realizzati dal 1 ottobre 2010, che non abbiano adottato un sistema di certificazione<br />

forestale a carattere ambientale riconosciuto dalla Regione ai sensi dell’art. 50, comma<br />

12, della l.r. 31/2008, ossia FSC o PEFC;<br />

• l’impianto e il reimpianto di pioppeti in misura superiore all’85% della superficie della ZPS, oggetto<br />

di prima concessione dal 24.04.2009, al netto dei boschi preesistenti e delle “emergenze naturali”<br />

come definite dalla d.g.r. 9275/2009 27 ;<br />

• gli impianti a ceduo a turno breve per biomassa (tipologia C).<br />

11) PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AIUTO<br />

11.1 Quando presentare la domanda<br />

Le domande possono essere presentate ininterrottamente dal giorno di pubblicazione del presente<br />

bando sul <strong>BURL</strong> al 31 <strong>luglio</strong> 2013. Tuttavia, al fine della redazione delle graduatorie e delle istruttorie<br />

delle domande, l’epoca di presentazione di queste ultime è suddivisa in intervalli, denominati periodi:<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

28<br />

11.2 A chi presentare la domanda<br />

La “domanda di aiuto” 29 deve essere inviata alla Provincia sul cui territorio si trovano i terreni agricoli<br />

o, se il terreno si estende su più province, alla Provincia nella quale si trova la maggior parte dei terreni<br />

inseriti in domanda. La Provincia che riceve la domanda informerà le altre Province interessate.<br />

25 Vedi art. 47, comma 3, della l.r. 26/1993 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e la disciplina dell’attività venatoria”<br />

e successive modificazioni ed integrazioni.<br />

26 Questi ulteriori limiti e divieti scaturiscono dalla d.g.r. 9275/2009 (determinazioni relative alle misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde in attuazione<br />

della direttiva 92/43/CEE e del d.p.r. 357/1997 ed ai sensi degli articoli 3, 4, 5, 6 del DM 17 ottobre 2007, n. 184. modificazioni alla dgr n. 7884/2008) ed è entrata in vigore il<br />

23.04.2009.<br />

27 La d.g.r. 9275/2009 stabilisce inoltre, l’obbligo di un progetto di rete ecologica locale o di nuovo bosco da realizzarsi nel rimanente 15% della superficie soggetta a<br />

prima concessione, al netto dei boschi preesistenti e delle emergenze naturali.<br />

Tale progetto deve essere autorizzato dall’Ente gestore della ZPS, mentre il funzionario provinciale che istruisce la domanda di contributo di tipologia D dovrà acquisire,<br />

da quest’ultimo, conferma del fatto che il progetto sia stato presentato e approvato, oltre al parere di compatibilità previsto dal bando di misura 221. La d.g.r. 9275/2009<br />

considera “emergenze naturali”:<br />

1) formazioni arboree o arboreo-arbustive, non classificate bosco, tipiche della regione fluviale (saliceti, querco-ulmeti, querco-carpineti, ontaneti);<br />

2) formazioni erbacee a dominanza di specie autoctone (quali le praterie aridofile di alcuni terrazzi fluviali o le formazioni a terofite delle barre sabbiose o ghiaiose);<br />

3) morfologie tipiche quali lanche, rami abbandonati, paleoalvei, sponde fluviali naturali e simili;<br />

4) zone umide, formazioni erosive locali e simili;<br />

8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

Apertura periodo 14 mag. 11 2 ago. 11 15 mag. 12 1 ago. 12 14 mag. 13<br />

Chiusura periodo 1 ago. 11 14 mag. 12 31 lug. 12 13 mag. 13 31 lug. 13<br />

5) ambiti di nidificazione dell’avifauna e altri habitat segnalati ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.<br />

28 Non sono riportati, nelle presenti disposizioni attuative, i termini ormai decorsi, relativi ai precedenti periodi<br />

29 La “domanda di aiuto” è quella presentata dal richiedente per chiedere di essere ammesso a finanziamento e si distingue dalla “domanda di pagamento”, che è<br />

presentata dal beneficiario, ossia da chi è stato ammesso a godere degli aiuti.


Bollettino Ufficiale<br />

11.3 Come presentare la domanda<br />

– 37 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Fasi dell’inoltro della domanda di aiuto:<br />

• accedere al sito www.agricoltura.regione.lombardia.it, nella sezione dedicata al Sistema Informativo<br />

Agricolo della Regione Lombardia (SIARL) 30<br />

• registrarsi: il sistema rilascia i codici di accesso personali (nome utente e password).<br />

Le informazioni relative all’accesso al Modello Unico di domanda informatizzato sono reperibili<br />

anche presso la Direzione Generale Agricoltura, le Province, le Organizzazioni Professionali Agricole<br />

e presso i Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA).<br />

• accedere al sito www.siarl.regione.lombardia.it e compilare il modello di domanda per la misura 221<br />

• inviare la domanda per via telematica alla Provincia di competenza<br />

• il SIARL rilascia al richiedente una ricevuta attestante la data di presentazione alla Provincia, che<br />

coincide con l’avvio del procedimento;<br />

• stampare la domanda e firmarla in originale;<br />

• entro e non oltre i 10 giorni continuativi successivi alla data di presentazione della domanda a<br />

SIARL, far pervenire alla Provincia competente 31 la copia cartacea della domanda e la documentazione<br />

di cui al punto successivo.<br />

I termini ultimi entro i quali far pervenire alla Provincia competente la copia cartacea della domanda<br />

e la documentazione allegata sono pertanto:<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Presentazione documentazione alla<br />

Provincia: entro 10 giorni dalla conferma<br />

della domanda a SIARL e comunque<br />

entro il:<br />

11.4 Documentazione da presentare<br />

8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

11 ago. 11 24 mag. 12 10 ago. 12 23 mag. 13 12 ago. 13<br />

1. copia cartacea della domanda firmata in originale con fotocopia di documento di identità;<br />

2. autocertificazione 32 , riferita alla situazione del giorno di presentazione della domanda, in cui il<br />

richiedente dichiara:<br />

• di essere in possesso, qualora non sia proprietario dei terreni, dell’autorizzazione ad effettuare<br />

gli interventi rilasciata direttamente dal proprietario, oppure conseguita a seguito di regolare<br />

svolgimento della procedura prevista dall’art. 16 della Legge n. 203 del 1982 “Norme sui contratti<br />

agrari”;<br />

• per gli interventi ricadenti in aree demaniali, di disporre di regolare concessione demaniale<br />

(o richiesta di rinnovo della concessione) e pagamento del canone, con l’indicazione dei<br />

rispettivi estremi;<br />

• per gli agricoltori residenti al di fuori del territorio regionale, di non beneficiare del sostegno al<br />

prepensionamento<br />

3. progetto definitivo (per le tipologie A e B) o relazione tecnica (per le tipologie C e D) redatto da<br />

un tecnico abilitato e sottoscritto dal titolare o legale rappresentante dell’azienda richiedente 33<br />

(per i contenuti vedi nell’apposita sezione).<br />

4. parere di compatibilità del progetto definitivo con gli strumenti di salvaguardia e di gestione dei<br />

siti Natura 2000, qualora l’intervento ricada, in tutto o in parte, in tali siti;<br />

5. parere di compatibilità del progetto definitivo con gli strumenti di pianificazione dei parchi e delle<br />

riserve naturali, qualora l’intervento ricada, in tutto o in parte, in tali aree protette;<br />

6. dichiarazione, se ricorre il caso, di avere richiesto per gli interventi previsti dalla presente Misura, il<br />

finanziamento anche con altre “fonti di aiuto” diverse dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013,<br />

30 Nell’ambito del Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia (SIARL) sono stati costituiti l’anagrafe delle imprese agricole ed il fascicolo aziendale, che<br />

contengono le informazioni certificate di carattere generale relative alle imprese. A partire da tale sistema è stato sviluppato il modello di domanda informatizzato, direttamente<br />

collegato all’anagrafe delle imprese agricole e al fascicolo aziendale, attraverso il quale è possibile compilare e presentare alle Province le domande di finanziamento<br />

relative alla misura 221. La costituzione o l’aggiornamento del fascicolo aziendale consente la compilazione automatica della parte generale del modello di<br />

domanda, alla quale è collegata una scheda di misura che contiene dati e informazioni specifiche della misura.<br />

31 La copia cartacea, sottoscritta dal richiedente, è indispensabile per la costituzione del dossier previsto dal “Manuale”<br />

32 Redatta secondo quanto previsto dal D.P.R. 445 del 28/12/2000, articoli 46 e 47.<br />

33 Secondo quanto previsto dalla Legge 15 maggio 1997, n° 127.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 38 – Bollettino Ufficiale<br />

specificando quali;<br />

7. per gli interventi di tipologia D realizzati da IAP con certificazione forestale, attestato di certificazione<br />

forestale con relativo codice 34 ;<br />

8. per le persone di diritto pubblico, l’atto di impegno relativo al cofinanziamento dell’intera parte<br />

non finanziata dalla Regione e relativo all’effettuazione a proprie spese delle cure colturali, in particolare<br />

nei primi 5 anni di vita degli impianti o imboschimenti 35 .<br />

I dati indicati nella domanda costituiscono “dichiarazione sostitutiva di certificazione” e “dichiarazione<br />

sostitutiva dell’atto di notorietà” 36 .<br />

I tecnici abilitati a redigere il progetto o la relazione tecnica, alla direzione lavori e all’assistenza tecnica<br />

durante i primi cinque anni di vita dell’impianto/imboschimento sono:<br />

• i dottori forestali e i dottori agronomi;<br />

• i periti agrari e gli agrotecnici, esclusivamente per i progetti di impianti di tipologia B da realizzare<br />

in aziende di superficie non superiore a 15 ettari e per le relazioni di impianti di tipologie C e D di<br />

qualsiasi superficie.<br />

Anche qualora il progetto, la direzione lavori o l’assistenza tecnica siano effettuate da Ente Pubblico,<br />

da Consorzio forestale o da Società, è indispensabile che sia individuato un professionista responsabile,<br />

in possesso dei requisiti di cui al comma precedente.<br />

11.4.1 Pareri di compatibilità delle aree protette e siti natura 2000<br />

Qualora l’intervento ricada, in tutto o in parte, in parchi o riserve o in siti natura 2000, i relativi enti gestori<br />

esprimono il parere di compatibilità entro sessanta giorni dal ricevimento della proposta completa di<br />

progetto o di relazione. Il termine è ridotto a trenta giorni in caso di varianti (paragrafo 15.2).<br />

Il parere di compatibilità ha come oggetto:<br />

• le possibili conseguenze negative dell’intervento sulle zone facenti parte della rete “Natura 2000”<br />

(Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale);<br />

• le possibili conseguenze negative dell’intervento sull’area protetta o sulla scelta delle specie vegetali<br />

da utilizzare.<br />

In tutti i casi, il parere si intende provvisoriamente acquisito qualora l’ente gestore non comunichi il<br />

diniego entro il termini sopra indicati: la provincia proseguirà l’istruttoria tenendo conto di eventuali<br />

pareri che dovessero giungere prima della chiusura del procedimento.<br />

11.4.2 Documentazione mancante sanabile e non sanabile<br />

Se entro i termini indicati nel paragrafo 11.3 non sono stati presentati i documenti riportati ai punti 1<br />

(copia cartacea della domanda), 2 (autocertificazione) e 3 (progetto definitivo o relazione tecnica)<br />

del paragrafo 11.4, la domanda incorre nelle riduzioni di contributo definite nel manuale operativo dei<br />

controlli in loco per le misure connesse a investimenti, approvato con Dduo n. 4844 del 15/05/2009 .<br />

L’istruttoria non può essere svolta, e la domanda viene pertanto rigettata e archiviata, se entro 20 giorni<br />

dalla data di presentazione informatica della domanda a SIARL non sono stati presentati i documenti<br />

riportati ai punti 1 (copia cartacea della domanda), 2 (autocertificazione) e 3 (progetto definitivo o<br />

relazione tecnica) del paragrafo 11.4.<br />

La restante documentazione deve essere comunque fatta arrivare alla Provincia entro il termine ultimo<br />

che quest’ultima comunicherà al richiedente con lettera raccomandata 37 . In caso di inottemperanza<br />

si applicano le sanzioni previste dal manuale OPR.<br />

11.4.3 Errori palesi<br />

Gli errori palesi presenti nelle domande di aiuto e di pagamento, possono essere corretti nei limiti e con<br />

le modalità previste dalle “Linee guida per la valutazione dell’errore palese, ai sensi dell’art. 19 del Reg.<br />

(CE) 796/2004 e dell’art. 4 del Reg. (CE) 1975/2006” 38<br />

34 L’attestato di certificazione forestale è valido anche se acquisito dopo la presentazione della domanda: tuttavia deve esistere ed essere presentato entro il termine<br />

ultimo che la provincia comunica al richiedente con lettera raccomandata (vedi paragrafo 11.4.2).<br />

35 Documentazione che può essere presentata alle Province in un secondo tempo, prima però della conclusione della fase istruttoria<br />

36 Ai sensi del D.P.R. 445 del 28/12/2000, articoli 46 e 47<br />

37 La provincia, in base a quanto riportato nel manuale OPR, non può concedere più di 20 giorni per la presentazione della documentazione mancante<br />

38 Approvate con decreto del Direttore dell’Organismo Pagatore Regionale n. 10943 del 27/10/2009


Bollettino Ufficiale<br />

11.5 Progetto definitivo<br />

– 39 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Il progetto definitivo è necessario per gli interventi di tipologia A o B. Esso deve essere firmato in ogni<br />

sua parte dal tecnico che lo ha redatto sotto la propria responsabilità e deve contenere:<br />

a) localizzazione del territorio oggetto dell’intervento tramite:<br />

• corografia su Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000, riportante l’area oggetto dell’intervento;<br />

• estratto di mappa delle superfici interessate (anche in copia non certificata da “videomappa”),<br />

prodotto in un’unica tavola;<br />

• indicazione dell’esatta estensione delle superfici interessate dall’impianto/imboschimento.<br />

b) la relazione tecnica dettagliata dell’intervento da realizzare ed in particolare la motivazione e<br />

l’elenco delle specie da impiegare, il modulo di impianto (con riferimento alle consociazioni), gli<br />

interventi colturali (concimazioni, frequenza delle ceduazioni, potature, ecc.), la stima del numero<br />

di piante o ceppaie a fine turno, le modalità di esecuzione dei lavori, ecc. Tale relazione dovrà essere<br />

sottoscritta anche dal titolare o legale rappresentante dell’azienda richiedente 39 e contenere<br />

le seguenti informazioni 40 :<br />

• definizione delle caratteristiche stazionali, con inquadramento di tipo climatico, geo-pedologico,<br />

vegetazionale, socio-economico e in particolare analisi ecologica, geopedologica e climatica<br />

della stazione;<br />

• per gli impianti di almeno 15 ettari è necessaria l’analisi fisico-chimica del suolo 41 (tessitura, pH<br />

in acqua, pH in KCl, carbonati, calcare attivo, sostanza organica, capacità di scambio cationico,<br />

azoto totale, Ca, Mg, K, P);<br />

• obiettivi dell’intervento, indicando le caratteristiche del legname ricavabile, il turno e il trattamento;<br />

• scelta delle specie, da motivare dettagliatamente in base alle loro attitudini ecologiche e selvicolturali,<br />

indicando anche le varietà ed i cloni;<br />

• scelta del sesto di impianto e del modello colturale, indicando in particolare la distanza delle<br />

piante tra le file e sulle file, il tipo di mescolanza, l’eventuale consociazione con specie arbustive;<br />

• caratteristiche del materiale vivaistico da impiegare, evidenziando l’uso di piante nate da<br />

seme o da talea, età, contenitore, qualità e provenienza genetica del postime;<br />

• preparazione del terreno: lavorazioni, concimazioni, tracciamento, con relativa epoca di intervento;<br />

• messa a dimora delle piante: apertura delle buche, concimazioni localizzate, eventuale pacciamatura,<br />

eventuale uso di tutori e di protezioni individuali;<br />

• cure colturali post-impianto: risarcimenti, modalità e frequenza del controllo delle infestanti, lavorazioni<br />

superficiali, lotta fitosanitaria, irrigazioni di soccorso, concimazioni, sfolli e diradamenti 42 ,<br />

eccetera. Analisi delle principali difficoltà tecniche ed operative che potranno essere incontrate<br />

durante la vita dell’impianto, con particolare riferimento al periodo di durata dell’impegno 43 .<br />

Messa in evidenza degli accorgimenti da seguire per ridurre il rischio di fallimento dell’impianto<br />

e delle possibili soluzioni da prendere a seguito della comparsa dei primi segnali di difficoltà.<br />

• Cronoprogramma quinquennale di manutenzione, che evidenzi in particolare periodicità delle<br />

criticità, potature, sfolli e diradamenti.<br />

• Modalità di taglio:<br />

Per la tipologia A: stima della dinamica della massa nel primo secolo di vita dell’impianto. Previsione<br />

dei diradamenti e delle utilizzazioni.<br />

Per la tipologie B: stima delle masse legnose che si potranno ottenere con le utilizzazioni e gli<br />

eventuali diradamenti;<br />

39 Come previsto dalla legge 15 maggio 1997, n° 127<br />

40 Si faccia riferimento al volume “Arboricoltura da legno – manuale tecnico operativo”, edito dalla Regione Lombardia<br />

41 Per gli impianti di tipologia A e B di superficie inferiore a 15 ettari (e per tutti gli impianti di tipologia C e D), l’analisi fisico-chimica del suolo non è obbligatoria, ma<br />

comunque raccomandata.<br />

42 Anche se sfolli e diradamenti possono rappresentare un costo non ripagato dagli introiti del legname, essi devono essere visti come una opportunità di scelta delle<br />

piante più belle e di miglior avvenire, eliminando quelle inadatte o mal potate.<br />

43 Si sottolinea l’importanza per il progettista di indicare con precisione le operazioni manutentive necessarie, in quanto è evidente che la propria responsabilità in<br />

caso di fallimento dell’impianto, fatto salve: 1) cause di forza maggiore (cfr. paragrafo 9.2, parte I del “manuale”); 2) modifiche al progetto realizzate dal direttore dei lavori;<br />

3) inosservanza degli impegni di manutenzione da parte del beneficiario.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 40 – Bollettino Ufficiale<br />

c) computo metrico estimativo dei lavori 44 . Il tecnico può adottare, al posto del computo metrico<br />

estimativo, una o più delle voci di spesa elencate nell’allegato D al presente bando e denominate<br />

come “costi standard”.<br />

11.6 Progetto esecutivo<br />

Le persone giuridiche di diritto pubblico devono presentare alla Provincia competente, prima dell’inizio<br />

dei lavori, anche il progetto esecutivo. Questo deve contenere:<br />

• capitolato, elenco prezzi ed elaborati cartografici;<br />

• indicazione di eventuali modifiche di dettaglio agli elaborati del progetto definitivo;<br />

• se necessario, piano della sicurezza ai sensi della d. lgs. 494/1996;<br />

• provvedimento di approvazione del progetto;<br />

• modalità di individuazione dell’esecutore dei lavori.<br />

11.7 Relazione tecnica<br />

La relazione tecnica è necessaria per gli interventi di tipologia C e D 45 . Essa deve essere firmato in<br />

ogni sua parte dal tecnico che l’ha redatta sotto la propria responsabilità e deve contenere le seguenti<br />

informazioni 46 :<br />

a) localizzazione del territorio oggetto dell’intervento tramite:<br />

• corografia su Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000, riportante l’area oggetto dell’intervento;<br />

• estratto di mappa delle superfici interessate, prodotto in un’unica tavola;<br />

• indicazione dell’esatta estensione delle superfici interessate dall’impianto.<br />

b) descrizione tecnica dell’intervento da realizzare ed in particolare la motivazione e l’elenco delle<br />

specie da impiegare, il modulo di impianto, gli interventi colturali, le modalità di esecuzione dei<br />

lavori, ecc., specificando:<br />

• le caratteristiche stazionali;<br />

• scelta delle specie o del clone, da motivare in base alle loro attitudini ecologiche, indicando<br />

anche le varietà ed i cloni, nonché l’età delle pioppelle;<br />

• scelta del sesto di impianto e del modello colturale, indicando in particolare la distanza delle<br />

piante tra le file e sulle file, il tipo di mescolanza, l’eventuale consociazione con specie arbustive;<br />

• messa a dimora delle piante: apertura delle buche, concimazioni localizzate, eventuale pacciamatura,<br />

eventuale uso di tutori e di protezioni individuali.<br />

c) computo metrico estimativo dei lavori 47 . Il tecnico può adottare, al posto del computo metrico<br />

estimativo, una o più delle voci di spesa elencate nell’allegato D al presente bando e denominate<br />

“costi standard”.<br />

11.8 Responsabilità del tecnico progettista<br />

Si ricorda che il progettista è responsabile per le sue scelte tecniche, quali la scelta delle specie, degli<br />

ecotipi, del sesto d’impianto e del crono-programma di cure colturali.<br />

12) ISTRUTTORIA DELLE DOMANDE<br />

L’istruttoria delle domande è affidata alla Provincia e prevede:<br />

• il controllo amministrativo della completezza e della validità della documentazione presentata;<br />

• il controllo dell’affidabilità del richiedente;<br />

• la verifica del rispetto delle condizioni e dei limiti definiti nelle presenti disposizioni attuative;<br />

44 Predisposto secondo le voci dell’elenco prezzi riportato in allegato C .<br />

45 Nel caso che una domanda sia riferita a più tipologie e la tipologia prevalente fosse la A o la B, il progetto previsto per queste tipologie potrà illustrare anche gli<br />

interventi di tipologia C e D.<br />

46 Si faccia riferimento al volume “Arboricoltura da legno – manuale tecnico operativo”, redatto da ERSAF ed edito dalla Regione Lombardia<br />

47 Predisposto secondo le voci dell’elenco prezzi riportato in allegato.


Bollettino Ufficiale<br />

– 41 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

• il controllo tecnico sulla documentazione allegata alla domanda di contributo;<br />

• il controllo tecnico e la risoluzione di eventuali anomalie sanabili del modello informatizzato di<br />

domanda presentata a SIARL;<br />

• un sopralluogo, se necessario;<br />

• la redazione, da parte del funzionario incaricato, del verbale di ammissibilità o di non ammissibilità<br />

della domanda, nel quale dovrà indicare tutti i controlli effettuati<br />

12.1 Punteggi di priorità<br />

L’attribuzione del punteggio di priorità è elemento indispensabile per stabilire la posizione che ogni<br />

domanda assume all’interno della graduatoria.<br />

Nel verbale di istruttoria le Province devono contrassegnare come “accertati” soltanto i punteggi dichiarati<br />

e dei quali il richiedente ha diritto, a meno di evidenti errori di compilazione, che il funzionario<br />

istruttore può sanare d’ufficio 48 , specificando poi nel verbale d’istruttoria le rettifiche apportate.<br />

In caso di domande che prevedano due o più tipologie di intervento, si applicano i punteggi relativi<br />

all’intervento che richiede il contributo pubblico più consistente. Gli elementi che danno diritto all’attribuzione<br />

dei punti di priorità devono essere posseduti dal richiedente al momento della presentazione<br />

della domanda.<br />

A parità di punteggio viene data precedenza alle domande alle quali viene assegnato il punteggio<br />

di priorità stabilito dal paragrafo 12.1.3 (localizzazione dell’intervento); in caso di ulteriore parità alle<br />

domande con maggior punteggio stabilito dal paragrafo 12.1.1 (categoria del richiedente).<br />

tipologia<br />

A) Boschi permanenti<br />

Categoria<br />

del richiedente<br />

Punteggio massimo in base ai parametri di:<br />

Intervento<br />

in area<br />

protetta<br />

Localizzazionedell’intervento<br />

Qualità<br />

del progetto<br />

Intervento<br />

in area<br />

vulnerabile<br />

dai<br />

nitrati<br />

Intervento<br />

in comuni<br />

con coefficiente<br />

di<br />

boscosità<br />

inferiore al<br />

10%<br />

Somma<br />

5 5 10 5 10 5 40<br />

B) Arboricoltura<br />

da legno a<br />

ciclo mediolungo<br />

C) Cedui a<br />

5 5 10 5 10 5 40<br />

turno breve per<br />

biomassa<br />

5 5 10 10 5 35<br />

D) Pioppeti 5 5 10 10 5 35<br />

12.1.1 Priorità in base alla categoria del richiedente<br />

Categoria di richiedente (una sola opzione, la più favorevole) Punti<br />

Cooperative agricole e consorzi forestali riconosciuti dalla Regione Lombardia 5<br />

Imprenditore agricolo professionale con qualifica di “giovane agricoltore” 4<br />

Imprenditore agricolo professionale 3<br />

Persona giuridica di diritto pubblico 2<br />

Persone fisiche o giuridiche di diritto privato 1<br />

48 Nel caso in cui, ad esempio, il richiedente non abbia dichiarato di essere IAP o abbia dichiarato di essere persona fisica pur essendo IAP (la verifica è abbastanza<br />

agevole da fare al SIARL), il funzionario istruttore può contrassegnare il requisito IAP e attribuire il punteggio al quale hanno diritto gli IAP.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

12.1.2 Priorità per interventi in aree protette<br />

– 42 – Bollettino Ufficiale<br />

Interventi in aree protetteuna sola opzione Punti<br />

Siti Natura 2000 5<br />

Riserve regionali o statali 4<br />

Parchi regionali o nazionali 3<br />

Aree vincolate in base all’art. 136 d.lgs. 42/2004 2<br />

Il punteggio viene attribuito se l’intervento ricade per oltre il 50% della superficie nell’area protetta interessata.<br />

49<br />

Se l’intervento ricade in due o più categorie di area protetta e:<br />

• la superficie complessivamente interessata dalle aree protette supera il 50% della superficie<br />

della domanda;<br />

• in nessuna categoria la superficie d’impianto supera il 50% della superficie in domanda<br />

si attribuisce il punteggio associato all’area protetta con minor punteggio 50 .<br />

12.1.3 Priorità in base alla localizzazione dell’intervento<br />

Le Province devono attribuire fino a 10 punti alle domande in base alla localizzazione dell’intervento,<br />

al fine di privilegiare gli interventi che:<br />

• contribuiscano al miglioramento del paesaggio e della funzionalità degli ecosistemi attraverso la<br />

ricostituzione, soprattutto in pianura, di reti ecologiche essenziali per la conservazione della biodiversità;<br />

• incentivino le produzioni legnose ecologicamente sostenibili e coerenti con la tutela e la conservazione<br />

dell’ambiente e riduzione delle colture agrarie a maggiore impatto ambientale, favorendo<br />

la conversione delle produzioni agricole verso produzioni più sostenibili ecologicamente;<br />

• contribuiscano alla protezione dell’ambiente e alla prevenzione delle avversità ambientali, con<br />

particolare attenzione alla attenuazione del cambiamento climatico;<br />

• siano realizzati in aree vulnerabili dai nitrati;<br />

• siano realizzati ove le condizioni stazionali (microclima e terreno) sono più favorevoli agli impianti.<br />

Le Province attribuiscono il punteggio in conformità alle indicazioni contenute nei Piani di Indirizzo<br />

Forestale, nei Piani Agricoli Triennali provinciali o in altri strumenti di pianificazione agro-forestale e ambientale,<br />

tenendo obbligatoriamente in considerazione tutti i parametri sopra indicati.<br />

Le Province, prima dell’apertura dei periodi, rendono pubblici i criteri di attribuzione del punteggio in<br />

esame e comunicano tali criteri alla Regione Lombardia. La Regione provvede alla pubblicazione dei<br />

punteggi provinciali sul proprio sito www.agricoltura.regione.lombardia.it .<br />

In caso di mancata definizione criteri di attribuzione del punteggio in esame, sono assegnati 5 punti<br />

agli impianti localizzati in aree vulnerabili dai nitrati ai sensi del d.lgs 152/2006 e 5 punti in base alla<br />

localizzazione in aree protette come indicato al paragrafo 12.1.2.<br />

12.1.4 Priorità in base alla qualità del progetto<br />

Nel caso di domande di tipologia A o B, sono attribuiti nel corso delle istruttorie provinciali fino a 5 punti<br />

in base alla qualità della proposta progettuale, in base ai seguenti parametri:<br />

Qualità del progetto Punti<br />

Completezza dei dati e coerenza della proposta progettuale massimo 2<br />

Adattamento delle cure colturali post impianto e del crono-programma di manutenzione<br />

al modello colturale indicato in progetto<br />

massimo 1<br />

Adattamento delle specie e delle tecniche colturali proposte alle condizioni ambientali<br />

descritte nella relazione<br />

massimo 2<br />

Totale punti massimo 5<br />

49 Se l’intervento ricade per oltre il 50% della superficie, in ognuna di due o più categorie di aree protette, si attribuisce il punteggio più favorevole. Ad es. se l’intervento<br />

ricade per il 60% in un sito Natura 2000 e per l’80% in un parco regionale, il punteggio da attribuire è pari a 5.<br />

50 Esempio: se l’intervento ricade per il 49% in un Sito Natura 2000 e per un ulteriore 2% in un parco regionale, il punteggio da attribuire è pari a 3.


Bollettino Ufficiale<br />

– 43 –<br />

12.1.5 Priorità per gli interventi in area vulnerabile dai nitrati<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Sono assegnati 10 punti per interventi la cui superficie è localizzata per oltre il 50% in area vulnerabile<br />

da nitrati in base alla normativa vigente<br />

12.1.6 Priorità per gli interventi in comuni con coefficiente di boscosità inferiore al 10%<br />

Sono assegnati 5 punti per interventi in comuni con coefficiente di boscosità inferiore al 10%. Il coefficiente<br />

è calcolato, in conformità con la d.g.r 2024/2006 “Aspetti applicativi e di dettaglio per la definizione<br />

di bosco, criteri per l’individuazione delle formazioni vegetali irrilevanti e criteri e modalità per<br />

l’individuazione dei coefficienti di boscosità ai sensi dell’art. 42, comma 7, della l.r. 31/2008”, e quindi:<br />

• è pari al rapporto tra la superficie coperta da bosco e la superficie totale effettiva del territorio<br />

della comunità montana o della provincia, al netto delle acque superficiali, degli incolti improduttivi<br />

(aree sterili) e dell’urbanizzato, al fine di considerare l’effettiva possibilità di reperire aree<br />

per l’imboschimento o il rimboschimento;<br />

• è calcolato in base ai più recenti dati DUSAF, integrati dai valori determinati in base alla carta<br />

forestale di cui dell’art. 46, comma 1, della l.r. 31/2008e dei suoi eventuali aggiornamenti<br />

nell’ambito dei PIF.<br />

12.2 Comunicazione dell’esito dell’istruttoria al richiedente<br />

La Provincia comunica al richiedente l’esito dell’istruttoria allegando copia del verbale stesso.<br />

Per le domande istruite positivamente, sono indicati:<br />

• il punteggio assegnato;<br />

• l’importo totale dell’investimento ammesso a contributo;<br />

• la superficie di impianto ammessa, specificando gli eventuali mappali non ammessi;<br />

• il contributo concedibile;<br />

• le modalità di comunicazione adottate per informare il richiedente della sua eventuale ammissione<br />

a finanziamento.<br />

In caso di istruttoria con esito negativo, la provincia ne motiva dettagliatamente le cause.<br />

12.3 Richieste di riesame<br />

Il richiedente, entro e non oltre 10 giorni continuativi dalla data di ricevimento dell’esito dell’istruttoria<br />

(ricevibilità, ammissibilità, finanziabilità) può presentare alla Provincia memorie scritte per chiedere il<br />

riesame 51 della domanda e la ridefinizione della propria posizione, ai sensi della legge 241/1990. Se<br />

il richiedente non si avvale della possibilità di riesame, l’istruttoria assume carattere definitivo, salvo le<br />

possibilità di ricorso previste dalla legge.<br />

La Provincia ha 10 giorni di tempo dalla data di ricevimento della memoria per comunicare l’esito<br />

positivo/negativo del riesame. Tra la data della comunicazione dell’esito dell’istruttoria e la data di<br />

comunicazione dell’esito del riesame non possono trascorrere più di 30 giorni continuativi.<br />

12.4 Completamento delle istruttorie e graduatorie delle domande<br />

Le Province approvano le graduatorie delle domande ammissibili a finanziamento, classificate per<br />

punteggio di priorità decrescente, e le trasmettono alla Direzione Generale Sistemi Verdi e Paesaggio<br />

entro la scadenza indicata nella seguente tabella:<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Termine per invio alla Regione delle<br />

graduatorie (entro tale date devono<br />

essere terminate le istruttorie, compresi<br />

i riesami)<br />

7° periodo 8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

22 ago. 11 9 nov. 11 22 ago. 12 8 nov. 12 21 ago. 13 11 nov. 13<br />

Nella graduatoria devono essere indicati, fra l’altro:<br />

• i punteggi ottenuti dalla domanda, divisi in base al parametro;<br />

51 Le richieste di riesame sono regolamentare dalla l. 241/1990.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

• la spesa ammissibile e il relativo contributo;<br />

• l’ammontare dei premi di manutenzione e di mancato reddito.<br />

13) SUDDIVISIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE<br />

– 44 – Bollettino Ufficiale<br />

La Regione, dopo il ricevimento dalle Province del provvedimento di approvazione della graduatoria<br />

delle domande ammissibili, con proprio provvedimento, ripartisce le risorse finanziarie fra le province<br />

e comunica alle province e all’Organismo Pagatore Regionale l’ammissione a finanziamento delle<br />

domande di contributo.<br />

Nel caso in cui le risorse risultino inferiori al fabbisogno complessivo, la Regione suddivide le risorse<br />

finanziarie complessive secondo criteri stabiliti dalla Giunta regionale.<br />

Le somme ripartite possono subire leggeri assestamenti per consentire il finanziamento completo delle<br />

singole domande.<br />

Il suddetto provvedimento di ammissione a finanziamento:<br />

• diventa efficace dalla data di pubblicazione sul <strong>BURL</strong>, il cui termine è indicato nella tabella successiva<br />

e rappresenta la comunicazione ai richiedenti della stessa ai sensi della legge 241/1990;<br />

• deve essere pubblicato sull’albo pretorio provinciale per almeno quindici giorni consecutivi;<br />

• deve essere divulgato tramite pubblicazione sul sito internet della Regione Lombardia - Direzione<br />

Generale Agricoltura (http://www.agricoltura.regione.lombardia.it) (indirizzo attuale), e sul sito internet<br />

della Provincia.<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Termine per la pubblicazione<br />

sul <strong>BURL</strong> dell’atto<br />

regionale di riparto delle<br />

risorse fra le Province<br />

13.1 Disponibilità finanziarie<br />

7° periodo 8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

12 set. 11 29 nov. 11 11 set. 12 28 nov. 12 10 set. 13 2 dic. 13<br />

Per gli anni 2010, <strong>2011</strong> , 2012 e 2013 si stima possibile impegnare ogni anno, per ammissioni a finanziamento<br />

di nuove domande, circa l’11% delle risorse finanziarie assegnate alla misura 221 dal Programma<br />

di Sviluppo Rurale 2007-2013.<br />

14) PUBBLICAZIONE DELL’AMMISSIONE A FINANZIAMENTO DEI RICHIEDENTI<br />

La Provincia provvede a pubblicare sull’albo pretorio la graduatoria provinciale delle domande<br />

ammesse a finanziamento, per almeno 15 giorni consecutivi, entro la data indicata nella tabella seguente.<br />

L’elenco delle domande ammesse a finanziamento deve essere divulgato, oltre che sul sito internet<br />

della Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura – e sul <strong>BURL</strong>, anche sul sito internet della<br />

Provincia, dove sono precisati anche tutti gli impegni dei beneficiari 52 (compreso l’obbligo di apporre<br />

i cartelli pubblicitari indicati nel paragrafo 26.3.1), le eventuali prescrizioni, le modalità di erogazione<br />

del contributo (stato di avanzamento lavori e saldo), il termine per la presentazione della “domanda<br />

di pagamento” del saldo del contributo.<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Termine per la pubblicazione<br />

sull’albo pretorio<br />

provinciale dell’elenco<br />

dei richiedenti ammessi a<br />

finanziamento<br />

7° periodo 8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

3 ott. 11 19 dic. 11 1 ott. 12 18 dic. 12 30 set. 13 23 dic. 13<br />

52 I richiedenti ammessi a finanziamento sono di seguito indicati come “beneficiari” degli aiuti.


Bollettino Ufficiale<br />

15) ESECUZIONE DEI LAVORI<br />

– 45 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

I lavori per la realizzazione dell’intervento non possono essere avviati prima della data di formale<br />

comunicazione di ammissione a finanziamento dell’intervento medesimo 53 .<br />

Gli interventi devono essere realizzati entro la scadenza indicata nella seguente tabella.<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Fine dei lavori (salvo proroghe)<br />

15.1 Proroghe<br />

7° periodo 8° periodo 9° periodo 10° periodo 11° periodo 12° periodo<br />

2 apr. 12 2 apr. 12 1 apr. 13 1 apr. 13 31 mar. 14 31 mar. 14<br />

La Provincia, su richiesta dettagliata e motivata del beneficiario, può concedere una sola proroga<br />

per un periodo massimo di dodici mesi.<br />

La domanda di proroga deve essere compilata su apposito modulo cartaceo ed inviata alla provincia<br />

competente, che provvede ad inserirla nel Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia.<br />

15.2 Varianti<br />

Il beneficiario può richiedere, oltre all’eventuale cambio del beneficiario 54 , varianti in corso d’opera<br />

dei progetti finanziati 55 . La variante deve essere accompagnata:<br />

• da una relazione tecnica del Direttore dei Lavori che ne motivi l’opportunità, attestandone la compatibilità<br />

col progetto definitivo/esecutivo;<br />

• da un quadro di confronto fra la situazione inizialmente prevista e quella proposta dalla variante;<br />

• dal prospetto riepilogativo delle voci di costo variate.<br />

Tutte le varianti che riguardino impianti situati all’interno di parchi o riserve devono essere preventivamente<br />

inviate, a cura del richiedente, anche all’ente gestore dell’area protetta o del sito natura 2000,<br />

i quali esprimono il parere secondo le modalità previste nel paragrafo 11.4.1, ossia entro 30 giorni dal<br />

ricevimento della domanda di variante.<br />

La domanda di variante deve essere compilata, attraverso il Sistema Informativo Agricolo della Regione<br />

Lombardia, solo dopo aver ottenuto il parere favorevole da parte dell’ente gestore dell’area<br />

protetta o del sito natura 2000.<br />

Le varianti di dettaglio, come definite dall’apposito manuale dell’OPR, possono essere effettuate secondo<br />

le modalità previste dalla “denuncia di intervento” descritta nel paragrafo 27.<br />

Negli altri casi, la variante può essere effettuata solo dopo aver ottenuto il formale assenso della provincia.<br />

La provincia autorizza o meno la richiesta di variante in base a quanto indicato nella parte I del manuale<br />

OPR.<br />

Le province informano la Direzione Generale Sistemi Verdi e Paesaggio circa le varianti concesse che<br />

comportino una riduzione dei contributi concessi superiore al 10%.<br />

Per ogni ulteriore specifica riguardo alle modalità di richiesta, di autorizzazione, alle tempistiche previste<br />

etc. si fa specifico riferimento al Manuale OPR delle procedure, dei controlli e delle sanzioni<br />

15.2.1 Varianti non ammesse e limiti alle varianti<br />

Non sono permesse varianti:<br />

• che comportino la modifica della tipologia di intervento prevalente per superficie o della tipologia<br />

prevalente per contributo;<br />

• che non rispettino le caratteristiche tecniche degli interventi indicate nei paragrafi 9 e 10;<br />

• prive del parere favorevole dell’ente gestore dell’area protetta o dell’ente gestore del sito natura<br />

2000;<br />

• che, comportando la riduzione del punteggio di priorità assegnato, facciano uscire la domanda<br />

dall’elenco delle domande finanziabili.<br />

53 Ai sensi di quanto stabilito nella Decisione CE n. 310 del 19/11/2009, che ha autorizzato l’aumento degli aiuti, inizialmente previsti per la misura 221, come aiuti di<br />

Stato. La normativa sugli aiuti di Stato stabilisce che non possono essere concessi aiuti retroattivamente per attività che sono già state avviate dal beneficiario (Reg. CE<br />

1857/2006, art. 18, comma 1). Se il beneficiario infatti, avviasse comunque l’intervento, cioè alle normali condizioni di mercato, l’aiuto non sarebbe necessario, in quanto<br />

verrebbe a perdere la funzione di incentivo.<br />

54 Il cambio di beneficiario è considerato dal manuale OPR “variante in corso d’opera”.<br />

55 Il manuale OPR non considera “varianti” le “modifiche di dettaglio” che comportano una variazione compensativa, fra le singole voci di spesa della singola tipologia<br />

di intervento, non superiore al 10% della spesa ammissibile per la singola tipologia e comunque nel limite dei 20.000,00 €. Vedi manuale OPR.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 46 – Bollettino Ufficiale<br />

Eventuali costi sostenuti dal beneficiario in misura maggiore a quanto inizialmente ammesso a finanziamento<br />

non possono essere né riconosciuti né pagati.<br />

15.2.2 Modifiche di dettaglio<br />

Durante la realizzazione di ogni singola tipologia, non sono considerate varianti le modifiche di dettaglio,<br />

le soluzioni tecniche migliorative e i cambi di fornitore che comportano una variazione compensativa<br />

tra le singole voci di prezziario, che si riferiscono alla stessa tipologia, rientranti nelle soglie<br />

previste nel Manuale OPR delle procedure, dei controlli e delle sanzioni.<br />

Le modifiche all’interno di queste soglie sono considerate ammissibili in sede di accertamento finale,<br />

nei limiti della spesa ammessa a finanziamento per la tipologia, purché siano motivate nella relazione<br />

tecnica finale e non alterino le finalità del progetto originario.<br />

Nel caso in cui le modifiche siano superiori alle predette soglie, deve essere preventivamente richiesta<br />

una variante alla Provincia con le modalità sopra descritte.<br />

16) STATO DI AVANZAMENTO LAVORI (SAL)<br />

I beneficiari possono presentare alla Provincia una sola domanda di pagamento, per lavori parzialmente<br />

eseguiti, relativa alla porzione dell’impianto finanziato completamente realizzata.<br />

La domanda di SAL deve essere compilata su apposito modulo cartaceo ed inviata alla provincia<br />

competente (che provvede ad inserirla nel Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia),<br />

allegando:<br />

• fatture originali quietanzate accompagnate da dichiarazione liberatoria rilasciata dai fornitori o,<br />

nel caso di fatture con importo inferiore a 200,00 €, riportanti il timbro “pagato”, la data e il timbro<br />

e firma della ditta fornitrice;<br />

• tracciabilità 56 dei pagamenti effettuati (non sono mai ammessi pagamenti in contanti);<br />

• stato di avanzamento a firma del direttore dei lavori;<br />

• nel caso di lavori in economia, autocertificazione redatta dal direttore dei lavori attestante la quantità<br />

di lavori eseguiti per ogni tipologia.<br />

L’importo relativo allo stato di avanzamento è determinato in percentuale sulla base delle opere realizzate.<br />

In caso di utilizzo dei “costi standard”, si rimanda a quanto riportato nel paragrafo 17.1.<br />

Al termine della verifica della documentazione presentata il funzionario istruttore redige il relativo verbale.<br />

La “domanda di pagamento” deve essere compilata con la massima attenzione, evitando assolutamente<br />

di richiedere il pagamento per un importo maggiore rispetto a quanto si ha diritto a percepire.<br />

Qualora il beneficiario abbia richiesto di ricevere un importo superiore di oltre il 3% a quanto ha in realtà<br />

diritto, la spesa ammessa (e di conseguenza il contributo) è ridotta di un importo pari alla differenza fra<br />

quanto richiesto e quanto si ha diritto a ricevere.<br />

Eventuali costi sostenuti dal beneficiario in misura maggiore a quanto ammesso a finanziamento non<br />

possono essere né riconosciuti né pagati.<br />

Per i controlli tecnici e amministrativi, si fa riferimento a quanto previsto per il saldo e nella parte II del<br />

manuale OPR.<br />

E’ sempre necessario un sopralluogo (visita “in situ”) per verificare la corretta e completa esecuzione dei<br />

lavori e la redazione del relativo verbale.<br />

La Provincia propone ad OPR la liquidazione del SAL secondo le procedure e le regole stabilite nel manuale<br />

OPR.<br />

17) ACCERTAMENTO FINALE DEI LAVORI E SALDO<br />

Per richiedere il saldo del contributo per le spese di impianto, il beneficiario deve presentare una “domanda<br />

di pagamento”, compilata su apposito modulo cartaceo ed inviata alla provincia competente<br />

(che provvede ad inserirla nel Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia), allegando<br />

la documentazione indicata nei paragrafi 17.1 o 17.2. La domanda deve essere presentata entro 30<br />

giorni dalla data di scadenza del termine di esecuzione dei lavori, comprensivo di eventuali proroghe.<br />

In caso di mancata richiesta, la Provincia sollecita il beneficiario a presentare la richiesta entro 20 giorni<br />

dal ricevimento della comunicazione per lettera raccomandata.<br />

La “domanda di pagamento” deve essere compilata con la massima attenzione, evitando assolutamente<br />

di richiedere il pagamento per un importo maggiore rispetto a quanto si ha diritto a percepire.<br />

56 Le modalità di “tracciabilità dei pagamenti” sono riportate nella parte I del manuale OPR


Bollettino Ufficiale<br />

– 47 –<br />

17.1 Allegati alla domanda di pagamento da parte di beneficiari privati<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

1. Per interventi di tipologia C e D:<br />

• fatture originali quietanzate accompagnate da dichiarazione liberatoria rilasciata dai fornitori<br />

o, nel caso di fatture con importo inferiore a 200,00 €, riportanti il timbro “pagato”, la data e il<br />

timbro e firma della ditta fornitrice 57 ;<br />

• tracciabilità 58 dei pagamenti effettuati (non sono mai ammessi pagamenti in contanti);<br />

• nel caso di lavori in economia, autocertificazione redatta dal direttore dei lavori attestante la<br />

quantità di lavori eseguiti;<br />

• dichiarazione del direttore dei lavori, sotto sua responsabilità, sull’esatta estensione delle superfici<br />

impiantate oggetto di contributi (indicando chiaramente per ogni particella catastale<br />

la superficie impiantata), nonché sulla realizzazione dei lavori in conformità a quanto previsto<br />

nella relazione o con variante in corso d’opera o comunque in base a quanto indicato nel<br />

paragrafo 15.2;<br />

• certificato principale di identità ai sensi del d.lgs. 386/2003 o in mancanza cartellino vivaistico<br />

di cui all’art. 8 comma 4 del d.lgs. 386/2003, passaporto delle piante (“passaporto verde”) sullo<br />

stato fitosanitario del materiale di propagazione, fattura o in mancanza “documento di trasporto”<br />

indicante numero e specie delle piante acquistate o copia del registro di carico e scarico<br />

nel caso di produzione in economia;<br />

2. Per interventi di tipologia A e B, oltre alla documentazione prevista per gli interventi di tipologia C e<br />

D (punto 1), occorre presentare:<br />

• relazione tecnica descrittiva dello stato finale dei lavori, firmata dal direttore dei lavori;<br />

• sesto di impianto adottato con indicazione delle distanze e con legenda facilmente comprensibile.<br />

In caso di utilizzo dei “costi standard”, è necessario presentare fatture originali quietanzate e tracciabilità<br />

dei pagamenti solamente per le spese generali (paragrafo 8.1.1), le eventuali spese per il profilo<br />

pedologico e l’analisi chimica del terreno (art. 101 e 102 del prezziario).<br />

I costi standard sono applicabili anche soltanto in fase di accertamento finale dei lavori e anche per<br />

le domande con istruttoria positiva presentate in data antecedente a quella di pubblicazione del presente<br />

bando, purché:<br />

• le caratteristiche dell’impianto a collaudo corrispondano a quanto previsto nella relazione tecnica<br />

o progetto definitivo approvato;<br />

• l’importo di costo standard, corrispondente a tali caratteristiche, non sia superiore all’importo di<br />

spesa ammesso in istruttoria.<br />

17.2 Allegati alla domanda di pagamento da parte di beneficiari pubblici<br />

• Atto di approvazione della contabilità finale e del certificato di regolare esecuzione;<br />

• fatture quietanzate 59 accompagnate da mandati di pagamento;<br />

• tracciabilità 60 dei pagamenti effettuati (non sono mai ammessi pagamenti in contanti);<br />

• per i beneficiari pubblici che realizzino i lavori in amministrazione diretta, prospetti di spesa analitici<br />

(contributi previdenziali, listini paga e altro, come da manuale OPR) firmati dal direttore dell’ente;<br />

• dichiarazione del direttore dei lavori, sotto sua responsabilità, sull’esatta estensione delle superfici<br />

impiantate, indicando chiaramente per ogni particella catastale la superficie impiantata, nonché<br />

sulla realizzazione dei lavori in conformità a quanto previsto nel progetto o con variante in corso<br />

d’opera;<br />

• certificato principale di identità ai sensi del d.lgs. 386/2003 o in mancanza cartellino vivaistico di<br />

cui all’art. 8 comma 4 del d.lgs. 386/2003 e passaporto delle piante (“passaporto verde”) sullo<br />

stato fitosanitario del materiale di propagazione, fattura o in mancanza “documento di trasporto”<br />

indicante numero e specie delle piante acquistate o copia del registro di carico e scarico nel caso<br />

di produzione in economia;<br />

• schema dettagliato del sesto di impianto adottato.<br />

• stato finale e certificato di regolare esecuzione dei lavori.<br />

In caso di utilizzo dei “costi standard”, si rimanda ai paragrafi 8.1.3. e 17.1.<br />

57 Ovviamente, qualora si opti per il “computo a corpo”, l’importo delle fatture non può superare quello delle spese ammissibili previste per la singola voce di costo a<br />

corpo.<br />

58 Le modalità di “tracciabilità dei pagamenti” sono riportate nella parte I del manuale OPR<br />

59 Le spese documentate devono corrispondere alle voci riportate sulla contabilità finale dei lavori.<br />

60 Le modalità di “tracciabilità dei pagamenti” sono riportate nella parte I del manuale OPR


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

17.3 Controlli amministrativi per l’accertamento dei lavori<br />

– 48 – Bollettino Ufficiale<br />

Al termine della verifica della documentazione presentata, la Provincia effettua i controlli previsti dalla<br />

parte II del manuale OPR. In particolare, è sempre necessario un sopralluogo (visita “in situ”) per verificare<br />

la corretta e completa esecuzione dei lavori e la redazione del relativo verbale.<br />

Eventuali maggiori costi accertati, rispetto a quelli preventivamente ammessi, non possono essere riconosciuti<br />

ai fini della liquidazione.<br />

Nel caso di domande per le quali l’importo erogato col primo pagamento (sommatoria del contributo<br />

per l’impianto e dei premi di manutenzione e di mancato reddito del primo anno 61 ) sia superiore a<br />

154.937,07 €, la provincia deve acquisire l’informativa del prefetto (così detta “certificazione antimafia”),<br />

come indicato nel manuale OPR.<br />

La provincia comunica al beneficiario, entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione del verbale, la concessione<br />

del pagamento, l’entità del contributo concesso, gli obblighi a suo carico, con relativa durata<br />

temporale, ed altre eventuali prescrizioni.<br />

La Provincia propone ad OPR la liquidazione del saldo secondo le procedure e le regole stabilite nel<br />

manuale OPR. L’Organismo Pagatore Regionale autorizza il saldo a seguito dei controlli effettuati secondo<br />

le modalità stabilite dal manuale OPR.<br />

17.4 Controlli tecnici per l’accertamento dei lavori<br />

Durante il sopralluogo per verificare la corretta e completa esecuzione dei lavori, indicato nel paragrafo<br />

precedente, la Provincia effettua un controllo tecnico dell’impianto verificando in particolare:<br />

• se l’impianto è stato realizzato in conformità al progetto approvato o comunque autorizzato con<br />

variante in corso d’opera o a quanto indicato nel paragrafo 15.2;<br />

• l’effettiva estensione delle superfici dichiarate con la domanda di pagamento, attraverso misurazione<br />

con GPS;<br />

• la percentuale di mortalità delle piante messa a dimora (nel caso di impianti di tipologia B, tale<br />

percentuale si calcola separatamente per le piante arboree principali, per le piante “accessorie<br />

paracadute” e per le piante accessorie).<br />

17.5 Penalità e decadenze in fase di accertamento dei lavori e di SAL<br />

17.5.1 Decadenze in fase di accertamento dei lavori<br />

La domanda è considerata decaduta qualora si verifichi anche una sola delle seguenti situazioni:<br />

• mancata presentazione della domanda di pagamento comprensiva di tutta la documentazione<br />

indicata ai paragrafi 17.1 o 17.2 entro cinque mesi dalla data a disposizione per la fine dei lavori,<br />

comprensivo di eventuali proroghe;<br />

• mancata ultimazione dei lavori entro il termine previsto, comprensivo di eventuali proroghe;<br />

• all’impianto sono state apportate le varianti non permesse indicate nel paragrafo 15.2.1;<br />

• la percentuale di mortalità delle piante messe a dimora supera il 20% (nel caso di impianti di tipologia<br />

B, tale percentuale si calcola separatamente per le piante arboree principali, per le eventuali<br />

piante “accessorie paracadute” e per le piante accessorie e pertanto la domanda decade se la<br />

mortalità supera il 20% anche per uno solo di questi gruppi di piante). Qualora la mortalità superi<br />

tale percentuale solo su parte dell’impianto, la decadenza sarà pronunciata solo per quest’ultima.<br />

Tuttavia, qualora la percentuale di fallanze sia superiore al 10% il beneficiario è tenuto a sostituire<br />

nella prima stagione utile 62 le fallanze e la provincia effettuerà un sopralluogo nell’estate successiva<br />

al fine di verificare l’adempimento.<br />

• la superficie impiantata, al netto delle aree con piante morte (vedi punto precedente) è inferiore<br />

alla “superficie minima per singola domanda” indicata nel paragrafo 9.5.<br />

In tutti questi casi, la domanda decade e si recuperano gli importi eventualmente già versati.<br />

La domanda non decade se in fase di accertamento la superficie dichiarata dal tecnico differisce<br />

dalla superficie effettivamente impiantata, misurata con il GPS; ciò vale anche per le domande di aiuto<br />

presentate in data antecedente a quella di pubblicazione del presente bando e non ancora inserite<br />

in alcun elenco di liquidazione inviato all’Organismo Pagatore Regionale.<br />

61 quando liquidati contestualmente al contributo per l’impianto.<br />

62 entro il 31 di marzo successivo.


Bollettino Ufficiale<br />

17.5.2 Penalità in fase di accertamento dei lavori<br />

– 49 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Qualora il beneficiario abbia richiesto di ricevere un importo superiore di oltre il 3% a quanto ha in realtà<br />

diritto, la spesa ammessa (e di conseguenza il contributo) è ridotta di un importo pari alla differenza<br />

fra quanto richiesto e quanto si ha diritto a ricevere 63 .<br />

Inoltre, sarà applicata una penalità, come previsto dal manuale OPR, nel caso di presentazione della<br />

domanda di pagamento, comprensiva di tutta la documentazione indicata ai paragrafi 17.1 o 17.2,<br />

oltre i 30 giorni dalla data di scadenza del termine di esecuzione dei lavori, comprensivo di eventuali<br />

proroghe, ma entro i cinque mesi;<br />

L’eventuale difformità fra la superficie dichiarata dal tecnico e la superficie effettivamente impiantata,<br />

misurata col GPS, non costituisce mancato rispetto e raggiungimento di impegno e non comporta<br />

pertanto, nessuna riduzione percentuale di contributo calcolata in base ad indici di gravità, entità e<br />

durata 64 ; ciò vale anche per le domande di aiuto presentate in data antecedente a quella di pubblicazione<br />

del presente bando e non ancora inserite in alcun elenco di liquidazione inviato all’Organismo<br />

Pagatore Regionale.<br />

18) CONTROLLO IN LOCO<br />

Il controllo in loco viene effettuato, secondo le modalità riportate nel manuale OPR parte II, su un<br />

campione che rappresenti almeno il 5% della spesa pubblica ammessa, estratto da OPR sulla base<br />

dell’analisi del rischio definita all’interno del Manuale.<br />

Il controllo in loco viene eseguito dalle Province prima dell’erogazione del saldo dell’aiuto.<br />

Per le aziende estratte, il controllo in loco include le verifiche delle autocertificazioni e del possesso dei<br />

requisiti dichiarati dal richiedente al momento della presentazione della domanda di aiuto, in conformità<br />

con quanto previsto dal manuale OPR.<br />

Al termine del controllo in loco è prevista la compilazione del relativo verbale.<br />

19) COMUNICAZIONE AL BENEFICIARIO DI EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO (SAL O SALDO)<br />

La Provincia, entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione del verbale, comunica al beneficiario l’importo<br />

del contributo concesso oppure i motivi per i quali il contributo non può essere concesso.<br />

20) CONTROLLI “EX-POST”<br />

Si definisce periodo “ex post” quello compreso tra l’erogazione dell’ultimo pagamento e la conclusione<br />

del periodo dell’impegno relativo ad ogni tipologia, la cui durata è indicata nella tabella alla fine<br />

del paragrafo.<br />

Nel periodo “ex post”, le province effettuano un controllo, secondo le modalità riportate nel manuale<br />

OPR parte II, per verificare il rispetto degli impegni da parte dei beneficiari, la consistenza e la finalità<br />

dei pagamenti effettuati dal beneficiario e che lo stesso investimento non sia stato finanziato tramite<br />

altri fondi nazionali o comunitari.<br />

A tal fine, ogni anno viene controllato un campione, scelto sulla base dell’analisi del rischio e di un<br />

fattore di rappresentatività (cfr. manuale OPR), che rappresenti almeno l’1% delle spese di impianto<br />

ammesse a liquidazione relativamente alle domande in corso di impegno. I controlli sono effettuati<br />

secondo i tempi e le modalità indicate nel manuale OPR.<br />

Valori in anni Durata massima del periodo “ex post”<br />

Tipologia Beneficiari privati Beneficiari pubblici<br />

A) Boschi permanenti 0 15<br />

B) Arboricoltura a ciclo medio-lungo 0 15<br />

C) Cedui a turno breve per biomassa 8 Non ammissibili<br />

D) Pioppeti 8 Non ammissibili<br />

63 Esempio meramente illustrativo. Una domanda di 10 ettari di tipologia B è ammessa a finanziamento, con spese ammissibili di 50.000,00 € e contributo erogabile<br />

di 35.000,00 €. Al termine dei lavori, il beneficiario presenta una domanda di pagamento, indicando come spese ammissibili (importo dei lavori sui quali si può calcolare il<br />

contributo) la somma di 48.000,00 €: il contributo (70%) dovrebbe pertanto ammontare a 33.600,00 €. Tuttavia, la provincia accerta che alcuni lavori non sono stati eseguiti<br />

e altri non rientrano fra le spese ammissibili e riduce pertanto queste ultime a 44.000,00 € (con contributo teorico di 30.800,00 €). La differenza fra quanto richiesto e quello<br />

a cui il beneficiario ha diritto è pari a 4.000,00 € (9,09%). Di conseguenza, scatta la penalità e le spese ammissibili su cui calcolare il contributo sono ridotte in misura pari alla<br />

differenza fra quanto richiesto e quello a cui il beneficiario ha diritto e pertanto scendono a 40.000,00 €. Il contributo erogato al beneficiario sarà pertanto di 28.000,00 €.<br />

64 Gli indici di gravità, entità e durata (G.E.D.) sono previsti dal paragrafo 5 del manuale operativo dei controlli in loco per le misure con-nesse a investimenti e servono<br />

per il calcolo di un indice di violazione (IdV), in base al quale poi si determina la riduzione percentuale di contributo.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 50 – Bollettino Ufficiale<br />

21) EROGAZIONE DEI PREMI PER MANUTENZIONE E PER MANCATO REDDITO<br />

A partire dall’anno successivo a quello di accertamento, i beneficiari che rispettino gli obblighi assunti<br />

con la domanda di adesione ed eventualmente prescritti dalle Province (vedi paragrafo 26,<br />

“Impegni”) possono ricevere gli aiuti (premi) per la manutenzione e per il mancato reddito. Per gli<br />

impianti completati entro il 15 maggio dell’anno (vale la data della domanda di pagamento del saldo),<br />

l’aiuto per manutenzione o mancato reddito decorre dall’anno di impianto.<br />

Il beneficiario deve presentare alla Provincia una “domanda di pagamento” per gli aiuti di mancato<br />

reddito ed eventualmente di manutenzione in cui:<br />

• attesti di aver adempiuto e di adempiere, per l’anno in corso, agli obblighi assunti con la domanda<br />

di adesione ed a quelli eventualmente prescritti dalle Province;<br />

• dichiari l’estensione e gli estremi catastali delle superfici soggette ad impegno, suddivise per le<br />

varie tipologie di intervento.<br />

Nella domanda di pagamento, il richiedente dichiara di possedere i requisiti soggettivi che danno<br />

diritto al premio richiesto.<br />

La provincia effettua controlli sul possesso della qualifica di “IAP” e provvede a ricalcolare i premi<br />

spettanti al beneficiario in caso di mutamento dei requisiti soggettivi. In caso di acquisizione della<br />

qualifica di “IAP”, pertanto, il premio in esame sarà ricalcolato in aumento.<br />

Qualora, a seguito di un controllo si dovesse verificare che la superficie dichiarata sia difforme da<br />

quella accertata, si applicano le sanzioni e le penalità previste dalla parte II del manuale OPR.<br />

Il beneficiario che presenta domanda di pagamento di premio annuale a decorrere dall’anno d’impianto,<br />

ma prima che la superficie d’impianto sia accertata con GPS a collaudo, si assume il rischio<br />

delle sanzioni e penalità conseguenti ad eventuali difformità fra superficie richiesta a premio e superficie<br />

effettivamente collaudata.<br />

Per le irregolarità riscontrate dai controlli della condizionalità si rimanda al relativo manuale.<br />

La domanda di pagamento deve essere compilata informaticamente ed inviata per via telematica<br />

attraverso il Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia anche per la prima annualità dei<br />

premi.<br />

Qualora si richieda anche il pagamento del premio di manutenzione, la domanda di pagamento è<br />

nulla se non è controfirmata dal tecnico che effettua la consulenza dell’impianto.<br />

La domanda di pagamento deve essere presentata entro i termini previsti per la domanda unica<br />

di pagamento, ossia normalmente entro il 15 maggio di ogni anno. Entro lo stesso termine e con le<br />

stesse modalità previste per la domanda unica, possono essere operate correzioni delle domande<br />

di aiuto e di pagamento. La mancata presentazione della domanda di pagamento o il ritardo nella<br />

presentazione comporta l’applicazione delle penalità indicate nel paragrafo 26.2.<br />

22) CONTROLLI SULLE DOMANDE DI PAGAMENTO DEI PREMI<br />

Tutti controlli si effettuano secondo le modalità riportate nel manuale OPR parte II.<br />

22.1 Controlli amministrativi<br />

I controlli amministrativi sono effettuati, come da manuale OPR, su tutte le “domande di pagamento”<br />

e comprendono controlli incrociati con i dati del SIARL, in particolare per quanto riguarda le particelle<br />

per cui si richiede il premio.<br />

22.2 Controlli “in loco”<br />

Il controllo è effettuato secondo le modalità indicate nel manuale OPR e interessa le domande di pagamento<br />

degli aiuti annuali di manutenzione o di mancato reddito per tutta la durata dell’impegno.<br />

Le domande da controllare sono rappresentate da:<br />

• un campione, scelto da OPR sulla base dell’analisi del rischio e di un fattore di rappresentatività<br />

65 , pari almeno al 5% delle domande alle quale si paga il premio di manutenzione 66 ;<br />

65 cfr. Parte II del “Manuale OPR”<br />

66 Ossia i primi 5 anni di impegno.


Bollettino Ufficiale<br />

– 51 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

• tutte le domande per le quali il beneficiario non ha presentato la “domanda di pagamento”<br />

entro il termine massimo previsto al punto b) del paragrafo 26.2 (9 giugno). In questo caso gli<br />

OD provvedono annualmente a comunicare alla DGA l’elenco di tali domande e gli esiti dei<br />

relativi controlli effettuati.<br />

Il controllo verifica fra l’altro il rispetto degli impegni elencati nel paragrafo 26 da parte del beneficiario.<br />

Nel caso in cui il funzionario incaricato riscontri il mancato rispetto degli impegni, l’esito del controllo<br />

sarà parzialmente o totalmente negativo (vedi paragrafo 26).<br />

22.3 Controlli sul rispetto della condizionalità<br />

I beneficiari sono tenuti a rispettare, nell’insieme della loro azienda per tutto il periodo di impegno,<br />

la condizionalità ovvero i criteri di gestione obbligatori (CGO) e le buone condizioni agronomiche e<br />

ambientali (BCAA) di cui agli artt. 5 e 6 e agli allegati II e III del Reg. Ce 73/09. I criteri di gestione obbligatori<br />

e gli standard di mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali sono<br />

stati approvati dalla Regione Lombardia con DGR n. 4196/07 e successive modifiche e integrazioni.<br />

Ogni anno sono soggette ai controlli di condizionalità almeno l’1% delle domande di pagamento<br />

dei premi di manutenzione e di mancato reddito. Il controllo riguarda l’intera l’azienda e non solamente<br />

le superfici richieste a premio. Le domande sono sorteggiate da OPR, sulla base dell’analisi<br />

del rischio e di un fattore di rappresentatività 67 .<br />

L’aiuto relativo alla misura 221 viene ridotto o annullato in caso di mancato rispetto dei requisiti base<br />

previsti dalla condizionalità (CGO, BCAA) e anche, ai sensi dell’art. 51 del Reg. CE 1698/05, in caso di<br />

mancato rispetto dei requisiti minimi di condizionalità relativi all’uso di fertilizzanti e all’uso di prodotti<br />

fitosanitari di cui all’art. 39 par. 3 del Reg. CE 1698/05, previsti dalla misura 214 “Pagamenti agro ambientali”<br />

Le percentuali di riduzione sono applicate all’importo complessivo dei pagamenti diretti, come definiti<br />

dall’art. 23, del Reg. CE 73/09, che sono stati o che dovrebbero essere erogati all’agricoltore oggetto di<br />

controllo in base alle domande di aiuto che ha presentato o che intende presentare nel corso dell’anno<br />

civile in cui è stata commessa l’infrazione rilevata, secondo quanto disposto dal Reg. 1122/2009.<br />

Le modalità di effettuazione del controllo e le percentuali di riduzione dell’aiuto a seguito di infrazione<br />

sono riportate nel “Manuale operativo per il controllo della condizionalità”.<br />

23) ELENCHI DI LIQUIDAZIONE<br />

La Provincia, dopo aver stabilito l’importo pagabile a ciascun beneficiario, predispone gli elenchi di liquidazione<br />

68 , che devono pervenire all’Organismo Pagatore Regionale entro le date indicate in tabella.<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

Fine collaudi e invio<br />

elenchi liquidazione<br />

(salvo proroghe)<br />

4° periodo 5° periodo 6° periodo 7° periodo 8° periodo 9° periodo<br />

10°<br />

periodo<br />

11°<br />

periodo<br />

12°<br />

periodo<br />

1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 12 1 ott. 12 1 ott. 13 1 ott. 13 1 ott. 14 1 ott. 14<br />

I pagamenti delle domande, relativi a manutenzione e mancato reddito, non estratte nel campione<br />

per il controllo in loco possono essere effettuati in unica soluzione solo dopo che siano stati portati a<br />

termine i controlli amministrativi e siano stati avviati tutti i controlli in loco.<br />

In questo caso il pagamento in unica soluzione può essere liquidato alle domande estratte nel campione<br />

per il controllo in loco solo dopo la definizione dell’esito dello stesso.<br />

In alternativa, può essere disposto il pagamento di un anticipo, pari al massimo al 75% del premio<br />

spettante, dopo l’effettuazione dei controlli amministrativi. La percentuale dell’anticipo deve essere la<br />

stessa per tutti i beneficiari, siano essi estratti nel campione per il controllo in loco o meno.<br />

Il pagamento della quota restante può essere invece effettuato per le domande non estratte nel<br />

campione solo dopo l’inizio dell’ultimo controllo in loco.<br />

In questo caso, la quota restante può essere liquidato alle domande estratte nel campione per il<br />

controllo in loco solo dopo la definizione dell’esito dello stesso.<br />

Al fine di garantirne la liquidazione entro il 31 dicembre di ogni anno, gli elenchi di liquidazione, predisposti<br />

dagli OD, devono pervenire all’Organismo Pagatore Regionale (di seguito “OPR”) entro il 15<br />

novembre.<br />

67 cfr. Parte II del “Manuale OPR”<br />

68 In base a quanto previsto dal “Manuale” O.P.R.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

24) DECADENZA DAL CONTRIBUTO<br />

– 52 – Bollettino Ufficiale<br />

Nel caso in cui si rilevino, a seguito di controlli, la mancanza di requisiti, l’inosservanza di impegni o<br />

altre irregolarità che comportino la decadenza parziale o totale della domanda di contributo, la Provincia,<br />

anche su segnalazione dell’OPR, avvia nei confronti del beneficiario il relativo procedimento 69 ,<br />

I provvedimenti di decadenza, emessi dalla Provincia, devono essere comunicati per conoscenza<br />

anche all’OPR e alla Direzione Generale Agricoltura, precisando l’ammontare della riduzione delle<br />

future previsioni di spesa.<br />

25) RECESSO E TRASFERIMENTO DEGLI IMPEGNI<br />

25.1 Recesso dagli impegni<br />

Il recesso o la rinuncia anticipata, parziale 70 o totale, dagli impegni conseguenti al ricevimento degli<br />

aiuti è possibile in qualsiasi momento del periodo d’impegno. Il recesso parziale dagli impegni assunti,<br />

in assenza di cause di forza maggiore, è ammissibile fino al 70% del contributo ammesso (solo<br />

spese di impianto) sulla singola tipologia di intervento.<br />

Il recesso diviene automaticamente totale sulla singola tipologia di intervento:<br />

• in caso di recesso “parziale” superiore 70% del contributo ammesso (solo spese di impianto);<br />

• qualora la superficie residua dopo il recesso scenda sotto la superficie minima di 5.000 mq per le<br />

tipologie A e B e di 10.000 mq per le tipologie C e D.<br />

La domanda deve essere compilata informaticamente ed inviata per via telematica attraverso il Sistema<br />

Informativo Agricolo della Regione Lombardia.<br />

Il recesso o la rinuncia anticipata comportano la restituzione delle somme percepite e dei relativi interessi,<br />

a meno che recesso o rinuncia anticipata non avvengano:<br />

• per cause di forza maggiore;<br />

• per cessazione totale dell’attività agricola. In questo caso è però necessario che sia trascorso almeno<br />

il 60% del periodo di impegno.<br />

Le cause di forza maggiore, le modalità e i tempi per la comunicazione di recesso e l’eventuale riconoscimento<br />

delle cause di forza maggiore si trovano nel manuale OPR, parte I.<br />

Eventuali situazioni non citate nel manuale OPR potranno essere eventualmente riconosciute come<br />

causa di forza maggiore dalla Direzione Generale Sistemi Verdi e Paesaggio e comunicate a OPR, in<br />

particolare i danni alle piantagioni causate da eventi meteorologici (es. trombe d’aria) o fenomeni<br />

di dissesto idrogeologico non prevedibili.<br />

La documentazione da allegare alla richiesta di riconoscimento delle cause di forza maggiore che<br />

comportano danni all’impianto e non sono previste dal Manuale OPR, deve comprendere una perizia<br />

asseverata completa di documentazione fotografica, a firma di un professionista abilitato, atta<br />

a documentare l’evento accaduto e a premettere l’esatta quantificazione e georeferenziazione del<br />

danno subito.<br />

25.2 Trasferimento degli impegni<br />

Le richieste di cambio del beneficiario (“trasferimento degli impegni”) devono essere anch’esse effettuate<br />

attraverso il modello unico di domanda informatizzato e danno luogo all’apertura di un nuovo<br />

procedimento.<br />

Come indicato nel manuale OPR, è possibile secondo le modalità e i limiti stabiliti dal manuale stesso.<br />

Se il beneficiario subentrante dovesse avere un diverso stato giuridico rispetto al beneficiario cedente,<br />

gli aiuti di manutenzione e di mancato reddito (premi) vengono ricalcolati in base allo stato giuridico<br />

del subentrante, ma solo qualora ciò comporti una riduzione dell’importo finanziario dei premi da<br />

erogare.<br />

Inoltre, il beneficiario subentrante deve impegnarsi per iscritto a mantenere gli impegni fino alla loro<br />

conclusione.<br />

69 L’iter procedurale è previsto dal “Manuale OPR”.<br />

70 Il recesso “parziale” per motivi non riconducibili alle cause di forza maggiore può interessare al massimo una superficie corrispondente al 70% del contributo ammesso<br />

con la domanda di aiuto iniziale. Oltre a tale limite, è possibile solo il recesso totale.


Bollettino Ufficiale<br />

26) IMPEGNI (OBBLIGHI DEI BENEFICIARI)<br />

– 53 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

I beneficiari hanno l’obbligo di mantenere nelle migliori condizioni selvicolturali possibili, di sviluppo<br />

e di crescita, gli impianti per i quali hanno ricevuto aiuti per un periodo, definito “periodo di impegno”<br />

(vedi paragrafo 9.6).<br />

Il mancato rispetto degli impegni (detto anche “inadempimento”) comporta delle penalità che, in<br />

base a quanto stabilito dalla normativa comunitaria, variano in relazione alla:<br />

• gravità;<br />

• entità;<br />

• durata;<br />

Gli impegni si distinguono in:<br />

a) impegni principali;<br />

b) impegni secondari.<br />

Il mancato rispetto degli impegni principali comporta la decadenza, totale o parziale, della domanda<br />

e quindi la restituzione di tutte le somme ricevute e il mancato pagamento degli aiuti ancora da<br />

percepire relativi alla superficie dichiarata fallita.<br />

Il mancato rispetto degli impegni secondari comporta invece penalità applicabili:<br />

• sull’intero ammontare dei premi di manutenzione e di mancato reddito ai quali il beneficiario<br />

avrebbe diritto nell’anno del controllo, qualora il beneficiario percepisca tali premi, nei casi<br />

legati alle tipologie A e B in cui il beneficiario non è una persona giuridica di diritto pubblico;<br />

• la restituzione di parte del contributo per le spese di impianto, nel caso delle tipologia C e D<br />

o qualora il beneficiario sia una persona giuridica di diritto pubblico.<br />

Se il mancato o parziale rispetto degli impegni è dovuto a cause di forza maggiore non saranno applicate<br />

penalità. Tuttavia, qualora l’impianto sia fallito parzialmente anche per cause di forza maggiore,<br />

i premi di manutenzione e di mancato reddito ancora da percepire saranno calcolati solo sulla<br />

superficie non fallita.<br />

26.1 Impegni principali<br />

26.1.1 Quali sono gli impegni principali<br />

Oltre agli”impegni essenziali” indicati nel manuale OPR, parte II, il beneficiario deve:<br />

1. Conservare la superficie impiantata per la quale è stato pagato il contributo per l’impianto, senza<br />

effettuare tagli (salvo le ceduazioni, gli sfolli e i diradamenti permessi) né cambi di destinazione<br />

d’uso del terreno impiantato.<br />

2. Evitare il fallimento dell’impianto (la definizione di “fallimento” è nel paragrafo 26.1.4).<br />

3. Non effettuare coltivazioni agricole o pascolo sulla superficie oggetto di impianti. Sono ammesse<br />

tuttavia, previa “denuncia di intervento” di cui al successivo paragrafo 27 e a patto di non causare<br />

danni diretti o indiretti agli impianti:<br />

• coltivazioni di limitate superfici a fini di auto-consumo da parte del beneficiario o dei suoi familiari<br />

(es. orti familiari);<br />

• l’allevamento di animali da cortile a fini di auto-consumo da parte del beneficiario o dei suoi<br />

familiari;<br />

• il pascolo delle greggi transumanti (capre escluse);<br />

• le colture a perdere per la fauna selvatica.<br />

4. Non effettuare il reimpianto con cloni di pioppo dopo il loro taglio di maturità in impianti di tipologia<br />

B.<br />

26.1.2 Penalità per mancato rispetto di impegni principali<br />

L’elenco e l’ammontare delle penalità definito dal manuale operativo dei controlli in loco per le misure<br />

connesse a superficie predisposto da OPR.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

26.1.3 Definizioni preliminari<br />

– 54 – Bollettino Ufficiale<br />

“Piante vitali”: le piante arboree vive e prive dei seguenti difetti:<br />

• fusto spezzato o gravemente inclinato o anche solo parzialmente sradicato;<br />

• grave malattia o attacco parassitario o deperimento che ne causerà verosimilmente la morte<br />

o il blocco della crescita;<br />

• mancata o errata potatura, tale da rendere la pianta inadatta, senza possibilità di recupero,<br />

allo scopo colturale per il quale è stata piantata.<br />

Le “piante vitali” devono essere uniformemente distribuite sull’intera superficie impiantata<br />

“Fallanze”: le piante morte o quelle coi difetti indicati nel precedente punto.<br />

“Primo anno”: la stagione vegetativa successiva alla messa a dimore delle piante, anche in caso di<br />

risarcimenti;<br />

Soglie minime:<br />

a) impianti di tipologia A:<br />

• primi 5 anni: presenza di almeno 800 piante arboree vitali/ettaro;<br />

• dal 6° al 12° anno: presenza di almeno 700 piante arboree vitali/ettaro;<br />

• dal 13° al 15° anno: almeno 550 piante arboree vitali/ettaro.<br />

Nel computo delle piante vitali si possono conteggiare anche eventuali piante nate per rinnovazione<br />

naturale presenti nell’impianto, purché:<br />

• appartengano alle specie autoctone riportate in allegato B;<br />

• abbiano un’altezza simile a quella delle piante messe a dimora o siano alte almeno 200 cm.<br />

b) impianti di tipologia B:<br />

• per le piante principali e “accessorie paracadute” (secondarie): densità del soprassuolo arboreo<br />

di almeno il 75% della densità del popolamento a 15 anni, prevista dal progetto o piano<br />

colturale. In assenza di previsione, densità di almeno 110 piante vitali/ettaro nei primi cinque<br />

anni di impegno e 82 piante 71 vitali/ettaro nel restante periodo. Nel caso di “doppia pianta”, si<br />

conteggia un solo esemplare per coppia.<br />

• per le piante accessorie: densità del soprassuolo arboreo di almeno il 65% della densità del<br />

popolamento corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei primi cinque anni.<br />

• nel caso si utilizzino cloni di pioppo ibrido come piante principali e “accessorie paracadute”,<br />

la densità finale, cioè alla fine del 15° anno d’impegno, non può essere inferiore a 120 cloni di<br />

pioppo ibrido per ettaro.<br />

c) impianti di tipologia C: densità del soprassuolo arboreo di almeno:<br />

• il 75% della densità colturale del popolamento, corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei<br />

primi cinque anni;<br />

• il 65% della densità colturale del popolamento, corrispondente al sesto di impianto iniziale,<br />

negli anni successivi.<br />

d) impianti di tipologia D: densità del soprassuolo arboreo di almeno:<br />

• il 75% della densità del popolamento corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei primi 4<br />

anni;<br />

• il 65% della densità del popolamento corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei successivi<br />

anni.<br />

26.1.4 Definizione di fallimento dell’impianto<br />

L’impianto 72 , o parte di esso, si considera fallito qualora si verifichi anche una sola delle seguenti<br />

condizioni:<br />

1) la densità o il numero di piante presenti in un impianto è sceso anche una sola volta sotto le<br />

“soglie minime” indicate precedentemente e il beneficiario non ha provveduto, entro il 31 marzo<br />

successivo al verificarsi dell’evento, alla sostituzione delle fallanze.<br />

2) la densità o il numero di piante presenti in un impianto è sceso sotto le “soglie minime” indicate di<br />

seguito per due volte nell’arco del periodo di impegno.<br />

71 n° 82 piante vitali per ettaro corrispondono ad un sesto di circa 11 m x 11 m.<br />

72 Qualora l’impianto sia costituito da due o più corpi distinti, ai fini della decadenza questo si considera come unica superficie aggregata.


Bollettino Ufficiale<br />

– 55 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

26.2 Penalità per ritardo nella presentazione della domanda di pagamento dei premi<br />

La domanda di pagamento deve essere presentata entro i termini previsti per la domanda unica di<br />

pagamento, ossia il 15 maggio di ogni anno. Inoltre, salvo casi di forza maggiore previsti dal Manuale<br />

OPR:<br />

a) se essa viene presentata dopo il 15 maggio, si applica la penalità dell’1% per ogni giorno lavorativo<br />

di ritardo calcolata sull’ammontare complessivo degli aiuti di manutenzione e di mancato reddito;<br />

b) se essa viene presentata con oltre 25 giorni di calendario di ritardo dal 15 maggio, si perde il diritto<br />

a percepire gli aiuti di manutenzione e di mancato reddito per l’anno corrente e inoltre la provincia<br />

effettua un controllo in loco sull’impianto finanziato nel corso dell’anno.<br />

A seguito del controllo:<br />

• in caso di inadempimenti di impegni principali, si applicano le penalità previste nel paragrafo<br />

26.1.2 e il debito verrà iscritto al registro debitori.<br />

• in caso di inadempimenti di impegni secondari, si applicano le penalità previste nel paragrafo<br />

26.3.2, il cui debito verrà iscritto al registro debitori.<br />

26.3 Impegni secondari<br />

26.3.1 Quali sono gli impegni secondari<br />

1) Inviare alla provincia la denuncia di intervento (paragrafo 27) nei casi indicati nelle presenti<br />

disposizioni attuative.<br />

2) Comunicare 73 per iscritto alla provincia la presenza di fallanze qualora superiori al 5% delle piante.<br />

3) Sostituire le fallanze entro il 31 marzo successivo al verificarsi dell’evento. L’obbligo esiste solo nel<br />

periodo indicato nella tabella seguente. Per la tipologia B, le percentuali sono calcolate separatamente<br />

fra piante principali, accessorie paracadute (secondarie) e accessorie.<br />

tipologia<br />

A<br />

tipologia<br />

B<br />

tipologia<br />

C<br />

tipologia<br />

D<br />

primi 3 anni (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 10%)<br />

primi 3 anni (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 10%)<br />

primi 3 anni (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 10%)<br />

Quando è obbligatorio sostituire le fallanze<br />

4° o 5° anno (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 15%)<br />

4° o 5° anno (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 15%)<br />

4° o 5° anno (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 15%)<br />

6° o 7° anno (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 20%)<br />

6° o 7° anno (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 20%)<br />

6° o 7° anno (obbligo di sostituzione<br />

con mortalità > 20%)<br />

1° anno con mortalità > 10% 2° anno con mortalità > 10% 3° anno con mortalità > 10%<br />

4) Lottare contro le infestanti 74 : mediante sfalci, fresature ed altre tecniche di lavorazione superficiale<br />

del terreno, oppure mediante pacciamature o diserbo chimico 75 . Al momento del sopralluogo il<br />

terreno deve presentarsi libero dalle infestanti oppure devono avere una presenza tale da non<br />

compromettere la crescita e lo sviluppo ottimale degli alberi. L’obbligo esiste solo nel periodo indicato<br />

nella tabella seguente.<br />

Quando è obbligatoria la lotta alle infestanti<br />

tipologia A Fino al 6° anno<br />

tipologia B Fino all’ 8° anno<br />

tipologia C Fino al 3° anno dall’impianto e fino al 2° anno successivo alla ceduazione<br />

tipologia D Fino al 5° anno<br />

73 Ovviamente, nel caso in cui il beneficiario interverrà per la sostituzione della fallanze, la comunicazione potrà essere fatta nell’ambito della “denuncia di intervento”<br />

(paragrafo 28), purché entro il periodo di tempo indicato in questo paragrafo.<br />

74 Sono definite infestanti le specie erbacee, arbustive ed arboree che nascono spontaneamente nell’impianto e che ostacolano, direttamente o indirettamente,<br />

la crescita e lo sviluppo del popolamento. Nel caso specifico degli imboschimenti, le specie arbustive ed arboree che nascono spontaneamente nell’impianto sono da<br />

conteggiare non come infestanti, ma come “rinnovazione naturale” purché appartengano a specie autoctone o a specie esotiche utilizzate nell’impianto in questione.<br />

Potranno comunque essere eliminate con gli sfolli o i diradamenti, se si ritiene che la loro presenza sia superflua o dannosa.<br />

75 I principi attivi e i prodotti devono essere registrati ed autorizzati sulle colture in esame. Sono vietati per la tipologia A (bosco).


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 56 – Bollettino Ufficiale<br />

5) Effettuare potature 76 di formazione e di allevamento. L’obbligo esiste solo nel periodo indicato nella<br />

tabella seguente. Per la tipologia A, l’impegno è necessario qualora previsto dal piano colturale<br />

o imposto dalla provincia. Per la tipologia B, l’impegno è necessario solo sulle piante principali e<br />

accessorie paracadute (secondarie).<br />

Quando sono obbligatorie le potature di formazione e allevamento<br />

tipologia A Fino al 7° anno<br />

tipologia B Fino al 10° anno<br />

tipologia C impegno non previsto<br />

tipologia D Fino al 5° anno<br />

6) Effettuare la lotta fitosanitaria: l’obbligo esiste solo nei casi indicati nella tabella seguente. Salvo i<br />

casi in cui il Servizio Fitosanitario imponga la “lotta obbligatoria”, l’intervento può essere omesso se<br />

il beneficiario dimostra con precisione che i danni sono inferiori alla soglia economica di intervento.<br />

Quando è obbligatoria la lotta fitosanitaria<br />

tipologia A tipologie B, C e D<br />

contro avversità che normalmente conducono<br />

alla morte delle piante SI SI<br />

contro avversità per le quali è imposta la<br />

lotta obbligatoria<br />

contro avversità che normalmente causano<br />

il deperimento del legname ricavabile<br />

contro avversità che normalmente limitano<br />

l’accrescimento delle piante<br />

SI SI<br />

NO SI<br />

NO SI<br />

7) Effettuare sfolli e diradamenti 77 : l’obbligo esiste solo per le tipologie A e B nei casi indicati nella<br />

tabella seguente. Nel caso di impianti di tipologia A (bosco permanente), sfolli e diradamenti devono<br />

essere preceduti dalla presentazione della denuncia di taglio colturale di bosco attraverso la<br />

procedura informatizzata (indirizzo internet attuale http://www.denunciataglioboschi.servizirl.it. Nel<br />

caso di impianti di tipologia B (arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo), i diradamenti devono<br />

essere comunicati attraverso la “denuncia di intervento” indicata al paragrafo 27 e non è possibile<br />

tagliare, prima della fine del periodo di impegno, più di 90 esemplari di cloni di pioppo 78 .<br />

Quando sono obbligatori sfolli e diradamenti<br />

tipologia A<br />

Quando la chioma degli alberi principali e/o al-<br />

tipologia B<br />

beri secondari è presente solo sul terzo superiore<br />

dell’altezza della pianta<br />

Quando la chioma degli alberi principali e/o<br />

SI SI<br />

alberi secondari è presente solo sulla metà superiore<br />

dell’altezza della pianta<br />

SI SI<br />

Quando le chiome degli alberi principali e/o alberi<br />

secondari si toccano<br />

NO SI<br />

8) Informare e pubblicizzare circa il ruolo del FEASR attraverso azioni specifiche correlate alla natura<br />

e all’entità dell’intervento finanziato. Per maggiori approfondimenti si rimanda al capitolo 1<br />

del documento “Disposizioni in materia di pubblicità e trattamento dei dati personali” approvate<br />

con D.d.u.o. n. 2727 del 18 marzo 2008 e successive modifiche e integrazioni pubblicate sul <strong>BURL</strong><br />

76 Le potature devono essere effettuare con molta cura, in quanto la loro mancata o – spesso peggio – cattiva esecuzione può compromettere la piantagione, facendola<br />

fallire. In particolare, la potatura negli impianti di tipologia B deve essere fatta seguendo le tecniche dell’arboricoltura da legno, tecniche che sono molto diverse<br />

non solo da quelle usate per le piante da frutto, ma anche da quelle usate per i cloni di pioppo. Presso le province i beneficiari degli impianti di tipologia A e B possono<br />

ritirare gratuitamente, fino ad esaurimento delle scorte, un DVD prodotto dalle Regioni Lombardia e Piemonte che insegna agli agricoltori, con parole semplici, come fare le<br />

potature negli impianti per poter ottenere legname di qualità.<br />

77 In selvicoltura si definiscono sfolli i tagli di parte delle piante del popolamento effettuati per lo più con semplici criteri di riduzione del numero dei soggetti, senza<br />

una particolare valutazione delle singole piante. Di norma gli sfolli si effettuano nei popolamenti molto giovani, con piante poco differenziate per crescita e conformazione.<br />

Si definiscono diradamenti i tagli effettuati in base ad accurati criteri di selezione, valutando con precisione le caratteristiche delle singole piante e scegliendo con cura<br />

quelle da abbattere. Si effettuano di norma nei popolamenti già abbastanza cresciuti, in cui i singoli soggetti si sono già differenziati per crescita o conformazione.<br />

78 nel caso si utilizzano cloni di pioppo ibrido come piante principali e “accessorie paracadute”, bisogna comunque rispettare la soglia minima di 120 cloni di pioppo<br />

ibrido alla fine del 15° anno d’impegno. Ad esempio: se la densità iniziale d’impianto di pioppi con tipologia B è di 150 piante/ha, non si possono tagliare più di 30 pioppi<br />

prima della fine del periodo d’impegno.


Bollettino Ufficiale<br />

– 57 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

n. 46 – 4° ss - del 20 novembre 2009 e disponibili sul sito della Direzione Generale Agricoltura www.<br />

agricoltura.regione.lombardia.it nella sezione dedicata al PSR 2007-2013.<br />

9) Rispettare le ulteriori prescrizioni (es. irrigazioni di soccorso, concimazioni, ecc.):<br />

• previste nel piano delle manutenzioni;<br />

• impartite dalle province in sede di accertamento finale dei lavori (collaudo) o durante i successivi<br />

controlli;<br />

• impartite dalle province a seguito di denuncia di intervento.<br />

26.3.2 Penalità per mancato rispetto di impegni secondari<br />

Le penalità sono così calcolate:<br />

• nel caso in cui il beneficiario abbia diritto a ricevere gli aiuti per la manutenzione o il mancato<br />

reddito, in una riduzione percentuale degli aiuti di manutenzione e di mancato reddito per l’annualità<br />

in esame. Tali percentuali sono definite in dettaglio dal manuale operativo dei controlli in<br />

loco per le misure connesse a superficie 79 ;<br />

• nel caso in cui il beneficiario non abbia diritto a ricevere gli aiuti per la manutenzione o il mancato<br />

reddito, in una restituzione percentuale del contributo per le spese di impianto già erogato.<br />

Tali percentuali sono definite in dettaglio dal manuale operativo dei controlli in loco per le misure<br />

connesse a superficie.<br />

La mancata presentazione della denuncia di taglio in caso di esecuzione di sfolli e diradamenti 80 nel<br />

caso di impianti di tipologia A (bosco permanente) comporta anche l’applicazione delle sanzioni<br />

previste dall’art. 61 della l.r. 31/2008.<br />

27) DENUNCIA DI INTERVENTO<br />

Per eseguire un intervento non previsto nel crono-programma quinquennale inserito nel progetto di<br />

impianto e negli altri casi specificatamente previsti dalle presenti disposizioni attuative, compresa in<br />

ogni caso la sostituzione delle fallanze anche se già prevista nel crono-programma, il beneficiario deve<br />

inviare una “denuncia di intervento” alla Provincia di competenza, chiedendo il permesso per eseguire<br />

l’intervento in esame. Alla “denuncia di intervento” deve essere allegata una relazione che indichi<br />

dettagliatamente le modalità tecniche di azione.<br />

Entro e non oltre 20 giorni dal ricevimento della denuncia di intervento la Provincia risponde al richiedente:<br />

a) inviandogli una comunicazione di “nulla osta”,<br />

b) oppure vietando totalmente o parzialmente gli interventi colturali oggetto di denuncia<br />

c) oppure impartendo differenti modalità di realizzazione degli interventi denunciati.<br />

Il “nulla osta” si intende ottenuto qualora la Provincia, entro 20 giorni dal ricevimento della denuncia,<br />

non comunichi alcunché al beneficiario.<br />

28) RICORSI<br />

Avverso gli atti con rilevanza esterna emanati dalle Province, dall’Organismo Pagatore Regionale e<br />

dalla Direzione Generale Sistemi Verdi e Paesaggio è data facoltà all’interessato di avvalersi del diritto<br />

di presentare ricorso secondo le modalità di seguito indicate:<br />

28.1 Contestazioni per mancato accoglimento o finanziamento della domanda<br />

Contro il mancato accoglimento o finanziamento della domanda, l’interessato può presentare ricorso<br />

entro 60 giorni presso il giudice amministrativo competente per territorio (TAR), nonché ricorso al<br />

Capo dello Stato entro 120 giorni dal ricevimento della comunicazione di decadenza.<br />

79 Approvato con D.d.u.o. 24 ottobre 2008, n.11967.<br />

80 In selvicoltura si definiscono sfolli i tagli di parte delle piante del popolamento effettuati per lo più con semplici criteri di riduzione del numero dei soggetti, senza<br />

una particolare valutazione delle singole piante. Di norma gli sfolli si effettuano nei popolamenti molto giovani, con piante poco differenziate per crescita e conformazione.<br />

Si definiscono diradamenti i tagli effettuati in base ad accurati criteri di selezione, valutando con precisione le caratteristiche delle singole piante e scegliendo con cura<br />

quelle da abbattere. Si effettuano di norma nei popolamenti già abbastanza cresciuti, in cui i singoli soggetti si sono già differenziati per crescita o conformazione.


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 58 – Bollettino Ufficiale<br />

28.2 Contestazioni per provvedimenti di decadenza o di riduzione dell’aiuto<br />

Contro i provvedimenti di decadenza o di riduzione dell’aiuto, emanati a seguito dell’effettuazione di<br />

controlli, l’interessato può presentare ricorso presso il Giudice Ordinario entro i termini previsti dal Codice<br />

di procedura Civile.<br />

29) SANZIONI<br />

L’applicazione di sanzioni amministrative avviene secondo le modalità e con i criteri individuati nel<br />

“Manuale OPR” Parte IV.<br />

30) INFORMATIVA TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI<br />

I dati acquisiti dai beneficiari nelle diverse fasi procedurali vengono trattati nel rispetto della normativa<br />

vigente ed in particolare al Decreto Legislativo n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati<br />

personali”.<br />

Al fine di esplicitare l’obbligo comunitario di pubblicare le informazioni relative ai beneficiari di fondi<br />

provenienti dal bilancio comunitario (Reg CE n. 1995/2006 del Consiglio) l’Autorità di Gestione del PSR<br />

2007-2013 pubblica l’elenco dei beneficiari (con relativo titolo delle operazioni e importi della partecipazione<br />

pubblica assegnati a tali operazioni) del sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR<br />

- Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Reg. CE 1974/2006, all. VI).<br />

Per maggiori approfondimenti si rimanda al capitolo 2 del documento “Disposizioni in materia di pubblicità<br />

e trattamento dei dati personali” approvate con D.d.u.o. n. 2727 del 18 marzo 2008 e successive<br />

modifiche e integrazioni pubblicate sul <strong>BURL</strong> n. 46 del 20 novembre 2009 e disponibili sul sito della Direzione<br />

Generale Agricoltura www.agricoltura.regione.lombardia.it nella sezione dedicata al PSR 2007-<br />

2013.<br />

Il beneficiario ha l’obbligo di informare e pubblicizzare circa il ruolo del FEASR attraverso azioni specifiche<br />

correlate alla natura e all’entità dell’intervento finanziato.<br />

Per le azioni specifiche si rimanda al capitolo 1 del documento “Disposizioni in materia di pubblicità e<br />

trattamento dei dati personali”.<br />

31) RIEPILOGO TEMPISTICA (CRONO-PROGRAMMA)<br />

CRONO –<br />

PROGRAMMA<br />

4° periodo 5° periodo 6° periodo 7° periodo 8° periodo 9° periodo<br />

10°<br />

periodo<br />

11°<br />

periodo<br />

12°<br />

periodo<br />

Apertura periodo 14 mag. 11 2 ago. 11 15 mag. 12 1 ago. 12 14 mag. 13<br />

Chiusura periodo 1 ago. 11 14 mag. 12 31 lug. 12 13 mag. 13 31 lug. 13<br />

Presentazione documentazione<br />

alla Provincia:<br />

entro 10 giorni dalla<br />

conferma della domanda<br />

a SIARL e comunque<br />

entro il:<br />

Termine per invio alla<br />

Regione delle graduatorie<br />

(entro tale data<br />

devono essere terminate<br />

le istruttorie, compresi<br />

i riesami)<br />

Termine per la pubblicazione<br />

sul <strong>BURL</strong> dell’atto<br />

regionale di riparto<br />

delle risorse fra le Province<br />

Termine per la pubblicazione<br />

sull’albo pretorio<br />

provinciale dell’elenco<br />

dei richiedenti ammessi<br />

a finanziamento<br />

Fine dei lavori (salvo<br />

proroghe)<br />

Fine collaudi e invio<br />

elenchi liquidazione<br />

(salvo proroghe)<br />

11 ago. 11 24 mag. 12 10 ago. 12 23 mag. 13 12 ago. 13<br />

22 ago. 11 9 nov. 11 22 ago. 12 8 nov. 12 21 ago. 13 11 nov. 13<br />

12 set. 11 29 nov. 11 11 set. 12 28 nov. 12 10 set. 13 2 dic. 13<br />

3 ott. 11 19 dic. 11 1 ott. 12 18 dic. 12 30 set. 13 23 dic. 13<br />

2 apr. 12 2 apr. 12 1 apr. 13 1 apr. 13 31 mar. 14 31 mar. 14<br />

1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 11 1 ott. 12 1 ott. 12 1 ott. 13 1 ott. 13 1 ott. 14 1 ott. 14


Bollettino Ufficiale<br />

32) MODIFICHE ED INTEGRAZIONI<br />

– 59 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Il competente dirigente, con proprio provvedimento, può modificare o integrare le presenti disposizioni,<br />

per motivi tecnici o legati alle disponibilità finanziarie, in particolare:<br />

• modificando il crono-programma dei periodi;<br />

• prevedendo ulteriori periodi o eliminandone alcuni;<br />

• limitando l’apertura delle domande solo ad alcune tipologie di intervento.<br />

Non possono essere modificate con provvedimento del competente dirigente solamente le parti definite<br />

dalle Disposizioni Attuative Quadro approvate con deliberazione di Giunta regionale.<br />

33) RIFERIMENTI NORMATIVI E RIMANDO AL MANUALE OPR<br />

Si riepilogano i principali riferimenti normativi e regolamentari 81 alla base delle presenti disposizioni<br />

attuative:<br />

• Titolo IV, Capo I, Sezione II, Sottosezione II, Articolo 43 del Regolamento (CE) n. 1698/2005 del<br />

Consiglio europeo, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo<br />

europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);<br />

• Capo III, sezione 1, sottosezione 2, art. 31 del Regolamento (CE) N. 1974/2006 della Commissione<br />

europea del 15 dicembre 2006 recante disposizioni di applicazione del regolamento<br />

(CE) n. 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo<br />

agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), nonché Paragrafo 5.3.2.2.1 dell’allegato III dello stesso<br />

regolamento.<br />

• manuale delle procedure, dei controlli e delle sanzioni dell’Organismo Pagatore Regionale<br />

(Dduo 1503 del 20/02/2008);<br />

• manuale operativo dei controlli in loco per le misure connesse a superficie, per le misure connesse<br />

a servizi e per l’insediamento di giovani agricoltori dell’Organismo Pagatore Regionale.<br />

(Dduo 11967 del 24/10/2008);<br />

• manuale operativo dei controlli in loco per le misure connesse a investimenti dell’Organismo<br />

Pagatore Regionale. (Dduo 4844 del 15/05/2009).<br />

Per tutto quanto non indicato nel presente documento, si fa riferimento ai manuali dell’Organismo<br />

Pagatore Regionale.<br />

81 La normativa europea è rintracciabile sul sito http://eur-lex.europa.eu e quella regionale sul sito http://www.regione.lombardia.it


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 60 – Bollettino Ufficiale<br />

ALLEGATO A<br />

ELENCO COMUNI CLASSIFICATI “PIANURA” O “COLLINA” DA ISTAT<br />

Come riportato nel paragrafo 5 “localizzazione degli interventi”, questi ultimi devono essere realizzati in<br />

Lombardia nei seguenti territori:<br />

- interventi di tipologia A e B: nel territorio dei comuni classificati di “pianura” o di “collina” dall’ISTAT.<br />

- interventi di tipologia C e D: nel territorio dei comuni classificati di “pianura” dall’ISTAT.<br />

Provincia di Bergamo<br />

Sono classificati “pianura” i seguenti comuni: ANTEGNATE, ARCENE, ARZAGO D’ADDA, AZZANO SAN PA-<br />

OLO, AGNATICA, BARBATA, BARIANO, BOLGARE, BOLTIERE, BONATE SOPRA, BONATE SOTTO, BOTTANUCO,<br />

BREMBATE, BREMBATE DI SOPRA, BRIGNANO GERA D’ADDA, BRUSAPORTO, CALCINATE, CALCIO, CALUSCO<br />

D’ADDA, CALVENZANO, CANONICA D’ADDA, CAPRIATE SAN GERVASO, CARAVAGGIO, CASIRATE D’ADDA,<br />

CASTEL ROZZONE, CAVERNAGO, CHIGNOLO D’ISOLA, CISERANO, CIVIDATE AL PIANO, COLOGNO AL SE-<br />

RIO, COMUN NUOVO, CORTENUOVA, COSTA DI MEZZATE, COVO, CURNO, DALMINE, FARA GERA D’ADDA,<br />

FARA OLIVANA CON SOLA, FILAGO, FONTANELLA, FORNOVO SAN GIOVANNI, GHISALBA, GORLE, GRAS-<br />

SOBIO, ISSO, LALLIO, LEVATE, LURANO, MADONE, MARTINENGO, MEDOLAGO, MISANO DI GERA D’ADDA,<br />

MONTELLO, MORENGO, MORNICO AL SERIO, MOZZANICA, MOZZO, ORIO AL SERIO, OSIO SOPRA, OSIO<br />

SOTTO, PAGAZZANO, PALOSCO, PEDRENGO, POGNANO, PONTE SAN PIETRO, PONTIROLO NUOVO, PRESEZ-<br />

ZO, PUMENENGO, ROMANO DI LOMBARDIA, SERIATE, SOLZA, SPIRANO, STEZZANO, SUISIO, TELGATE, TERNO<br />

D’ISOLA, TORRE PALLAVICINA, TREVIGLIO, TREVIOLO, URGNANO, VALBREMBO, VERDELLINO, VERDELLO, ZANI-<br />

CA<br />

Sono classificati “collina” i seguenti comuni: ALBANO SANT’ALESSANDRO, ALME’, ALMENNO SAN BAR-<br />

TOLOMEO, ALMENNO SAN SALVATORE, ALZANO LOMBARDO, AMBIVERE, BARZANA, BERGAMO, CAPRINO<br />

BERGAMASCO, CAROBBIO DEGLI ANGELI, CARVICO, CASTELLI CALEPIO, CENATE SOPRA, CENATE SOTTO,<br />

CHIUDUNO, CISANO BERGAMASCO, CREDARO, ENTRATICO, FORESTO SPARSO, GANDOSSO, GORLAGO,<br />

GRUMELLO DEL MONTE, MAPELLO, NEMBRO, PALADINA, PALAZZAGO, PONTERANICA, PONTIDA, RANICA<br />

SAN PAOLO D’ARGON, SARNICO, SCANZOROSCIATE, SORISOLE, SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXII, TORRE<br />

BOLDONE, TORRE DE’ ROVERI, TRESCORE BALNEARIO, VILLA D’ADDA, VILLA D’ALME’, VILLA DI SERIO, VIL-<br />

LONGO, ZANDOBBIO.<br />

Tutti i restanti comuni sono classificati “montagna”.<br />

Provincia di Brescia<br />

Sono classificati “pianura” i seguenti comuni: ACQUAFREDDA, ALFIANELLO, AZZANO MELLA, BAGNOLO<br />

MELLA, BARBARIGA, BASSANO BRESCIANO, BEDIZZOLE, BERLINGO, BORGO , SAN GIACOMO, BORGO-<br />

SATOLLO, BRANDICO, CALCINATO, CALVISANO, CAPRIANO DEL COLLE, CARPENEDOLO, CASTEGNATO,<br />

CASTELCOVATI, CASTENEDOLO, CASTREZZATO, CAZZAGO SAN MARTINO, CHIARI, CIGOLE, COCCAGLIO,<br />

COLOGNE, COMEZZANO-CIZZAGO, CORZANO DELLO FIESSE, FLERO, GAMBARA, GHEDI, GOTTOLENGO,<br />

ISORELLA, LENO, LOGRATO, LONGHENA, MACLODIO, MAIRANO, MANERBIO, MAZZANO, MILZANO, MONTI-<br />

CHIARI, MONTIRONE, OFFLAGA, ORZINUOVI, ORZIVECCHI, OSPITALETTO, PADERNO FRANCIACORTA, PALAZ-<br />

ZOLO SULL’OGLIO, PAVONE DEL MELLA, SAN PAOLO, POMPIANO, PONCARALE, PONTEVICO, PONTOGLIO,<br />

PRALBOINO, QUINZANO D’OGLIO, REMEDELLO, ROCCAFRANCA, RONCADELLE, ROVATO, RUDIANO, SAN<br />

GERVASIO BRESCIANO, SENIGA, TORBOLE CASAGLIA, TRAVAGLIATO, TRENZANO, URAGO D’OGLIO, VERO-<br />

LANUOVA, VEROLAVECCHIA, VILLACHIARA, VISANO<br />

Sono classificati “collina” i seguenti comuni: ADRO, BOTTICINO, BRESCIA, CALVAGESE DELLA RIVIE-<br />

RA, CAPRIOLO, CASTEL MELLA, CELLATICA, COLLEBEATO, CONCESIO, CORTE FRANCA,DESENZANO DEL<br />

GARDA,ERBUSCO, GAVARDO, GUSSAGO, LONATO, MANERBA DEL GARDA, MONIGA DEL GARDA, MONTI-<br />

CELLI BRUSATI, MUSCOLINE, NUVOLENTO, NUVOLERA, OME, PADENGHE SUL GARDA, PAITONE, PARATICO,<br />

PASSIRANO, POLPENAZZE DEL GARDA, POZZOLENGO, PREVALLE, PROVAGLIO D’ISEO, PUEGNAGO SUL GAR-<br />

DA, REZZATO, RODENGO-SAIANO, ROE’ VOLCIANO, SALO’, SAN FELICE DEL BENACO, SAN ZENO NAVIGLIO,<br />

SIRMIONE, SOIANO DEL LAGO, VILLANUOVA SUL CLISI,<br />

Tutti i restanti comuni sono classificati “montagna”.<br />

Provincia di Como<br />

Sono classificati “pianura” i seguenti comuni: REGNANO, BULGAROGRASSO, CADORAGO, CARBONATE,<br />

CIRIMIDO, FENEGRO’, GUANZATE, LIMIDO COMASCO, LOCATE VARESINO, LOMAZZO, LURAGO MARINONE,


Bollettino Ufficiale<br />

– 61 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

MOZZATE, ROVELLASCA, ROVELLO PORRO, TURATE, VENIANO<br />

Sono classificati “collina” i seguenti comuni: . ALBIOLO, ALSERIO, ALZATE BRIANZA, ANZANO DEL PARCO,<br />

APPIANO GENTILE, AROSIO, BEREGAZZO CON FIGLIARO, BINAGO, BIZZARONE, BRENNA, CABIATE, CAGNO,<br />

CANTU’, CAPIAGO INTIMIANO, CARIMATE, CARUGO, CASNATE CON BERNATE, CASSINA RIZZARDI, CASTEL-<br />

MARTE, CASTELNUOVO BOZZENTE, CAVALLASCA, CERMENATE, COMO, CUCCIAGO, DREZZO, ERBA, EUPILIO,<br />

FALOPPIO, FIGINO SERENZA, FINO MORNASCO, GIRONICO, GRANDATE, INVERIGO, LAMBRUGO, LIPOMO,<br />

LONGONE AL SEGRINO, LUISAGO, LURAGO D’ERBA, LURATE CACCIVIO, MARIANO COMENSE, MERONE,<br />

MONGUZZO, MONTANO LUCINO, MONTORFANO, NOVEDRATE, OLGIATE COMASCO, OLTRONA DI SAN<br />

MAMETTE, ORSENIGO, PARE’, PROSERPIO, PUSIANO, RODERO, RONAGO, SAN FERMO DELLA BATTAGLIA,<br />

SENNA COMASCO, SOLBIATE, UGGIATE TREVANO, VALMOREA, VERTEMATE CON MINOPRIO, VILLA GUAR-<br />

DIA<br />

Tutti i restanti comuni sono classificati “montagna”.<br />

Provincia di Cremona<br />

Tutti i comuni sono classificati “pianura”.<br />

Provincia di Lecco<br />

Nessun comune è classificato “pianura”.<br />

Sono classificati “collina” i seguenti comuni: AIRUNO, ANNONE DI BRIANZA, BARZAGO, BARZANO’, BOSI-<br />

SIO PARINI, BRIVIO, BULCIAGO, CALCO, CALOLZIOCORTE, CASATENOVO, CASSAGO BRIANZA, CASTELLO<br />

DI BRIANZA, CERNUSCO LOMBARDONE, CESANA BRIANZA, CIVATE, COLLE BRIANZA, COSTA MASNAGA,<br />

CREMELLA, DOLZAGO, ELLO, GALBIATE, GARBAGNATE MONASTERO, GARLATE, IMBERSAGO, LOMAGNA,<br />

MERATE, MISSAGLIA, MOLTENO, MONTE MARENZO, MONTEVECCHIA, MONTICELLO BRIANZA, NIBIONNO,<br />

OGGIONO, OLGIATE MOLGORA, OLGINATE, OSNAGO, PADERNO D’ADDA, PEREGO, PESCATE, ROBBIATE,<br />

ROGENO, ROVAGNATE, SANTA MARIA HOE’, SIRONE, SIRTORI, SUELLO, VALGREGHENTINO, VERCURAGO,<br />

VERDERIO INFERIORE, VERDERIO SUPERIORE, VIGANO’.<br />

Tutti i restanti comuni sono classificati “montagna”.<br />

Provincia di Lodi<br />

Tutti i comuni sono classificati “pianura”.<br />

Provincia di Mantova<br />

Tutti i comuni sono classificati “pianura”, tranne i seguenti, che sono classificati “collina”: CASTIGLIONE<br />

DELLE STIVIERE, CAVRIANA, MONZAMBANO, PONTI SUL MINCIO, SOLFERINO, VOLTA MANTOVANA.<br />

Provincia di Milano<br />

Tutti i comuni sono classificati “pianura”, compreso San Colombano al Lambro.<br />

Provincia di Monza<br />

Tutti i comuni sono classificati “pianura” tranne i seguenti, che sono classificati “collina”: BESANA IN<br />

BRIANZA, BRIOSCO, CAMPARADA, CARATE BRIANZA, CORREZZANA, GIUSSANO, LESMO, RENATE, TRIUGGIO,<br />

USMATE VELATE, VEDUGGIO CON COLZANO, VERANO BRIANZA.<br />

Provincia di Pavia<br />

Sono classificati “pianura” i seguenti comuni: ALAGNA, ALBAREDO ARNABOLDI, ALBONESE, ALBUZ-<br />

ZANO, ARENA PO, BADIA PAVESE, BARBIANELLO, BASCAPE’, BASTIDA DE’ DOSSI, BASTIDA PANCARANA,<br />

BATTUDA, BELGIOIOSO, BEREGUARDO, BORGARELLO, BORGO SAN SIRO, BORNASCO, BREME, BRESSANA<br />

BOTTARONE, BRONI, CAMPOSPINOSO, CANDIA LOMELLINA, CARBONARA AL TICINO, CASANOVA LONATI,<br />

CASATISMA, CASEI GEROLA, CASORATE PRIMO, CASSOLNOVO, CASTELLETTO DI BRANDUZZO, CASTELLO<br />

D’AGOGNA, CASTELNOVETTO, CAVA MANARA, CERANOVA, CERETTO LOMELLINA, CERGNAGO, CERTOSA<br />

DI PAVIA, CERVESINA, CHIGNOLO PO, CILAVEGNA, CONFIENZA, COPIANO, CORANA, CORNALE, COR-<br />

TEOLONA, COSTA DE’ NOBILI, COZZO, CURA CARPIGNANO, DORNO, FERRERA ERBOGNONE, FILIGHERA,


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 62 – Bollettino Ufficiale<br />

FRASCAROLO, GALLIAVOLA, GAMBARANA, GAMBOLO’, GARLASCO, GENZONE, GERENZAGO, GIUSSAGO,<br />

GRAVELLONA LOMELLINA, GROPELLO CAIROLI, INVERNO E MONTELEONE, LANDRIANO, LANGOSCO, LAR-<br />

DIRAGO, LINAROLO, LOMELLO, LUNGAVILLA, MAGHERNO, MARCIGNAGO, MARZANO, MEDE, MEZZANA<br />

BIGLI, MEZZANA RABATTONE, MEZZANINO, MIRADOLO TERME, MONTICELLI PAVESE, MORTARA, NICORVO,<br />

OLEVANO DI LOMELLINA, OTTOBIANO, PALESTRO, PANCARANA, PARONA, PAVIA, PIEVE ALBIGNOLA, PIE-<br />

VE DEL CAIRO, PIEVE PORTO MORONE, PINAROLO PO, PIZZALE, PORTALBERA, REA, ROBBIO LOMELLINA,<br />

ROBECCO PAVESE, ROGNANO, RONCARO, ROSASCO, SAN CIPRIANO PO, SAN GENESIO ED UNITI, SAN<br />

GIORGIO DI LOMELLINA, SAN MARTINO SICCOMARIO, SANNAZZARO DE’ BURGONDI, SANTA CRISTINA<br />

E BISSONE, SANT’ALESSIO CON VIALONE, SANT’ANGELO LOMELLINA, SAN ZENONE AL PO, SARTIRANA<br />

LOMELLINA, SCALDASOLE, SEMIANA, SILVANO PIETRA, SIZIANO, SOMMO, SPESSA, SUARDI, TORRE BERETTI<br />

E CASTELLARO, TORRE D’ARESE, TORRE DE’ NEGRI, TORRE D’ISOLA, TORREVECCHIA PIA, TRAVACO’ SICCO-<br />

MARIO, TRIVOLZIO, TROMELLO, TROVO, VALEGGIO, VALLE LOMELLINA, VALLE SALIMBENE, VELEZZO LOMEL-<br />

LINA, VELLEZZO BELLINI, VERRETTO, VERRUA PO, VIDIGULFO, VIGEVANO, VILLA BISCOSSI, VILLANOVA D’AR-<br />

DENGHI, VILLANTERIO, VISTARINO, VOGHERA, ZECCONE, ZEME, ZERBO, ZERBOLO’, ZINASCO.<br />

Sono classificati “collina” i seguenti comuni:BORGO PRIOLO, BORGORATTO MORMOROLO, BOSNASCO,<br />

CALVIGNANO, CANEVINO, CANNETO PAVESE, CASTANA, CASTEGGIO, CECIMA, CIGOGNOLA, CODEVILLA,<br />

CORVINO SAN QUIRICO, FORTUNAGO, GODIASCO, GOLFERENZO, LIRIO, MONTALTO PAVESE, MONTEBELLO<br />

DELLA BATTAGLIA, MONTECALVO VERSIGGIA, MONTESCANO, MONTESEGALE, MONTU’ BECCARIA, MORNI-<br />

CO LOSANA, OLIVA GESSI, PIETRA DE’ GIORGI, PONTE NIZZA, REDAVALLE, RETORBIDO, RIVANAZZANO, ROC-<br />

CA DE’ GIORGI, ROCCA SUSELLA, ROVESCALA, RUINO, SAN DAMIANO AL COLLE, SANTA GIULETTA, SANTA<br />

MARIA DELLA VERSA, STRADELLA, TORRAZZA COSTE, TORRICELLA VERZATE, VOLPARA, ZENEVREDO.<br />

Tutti i restanti comuni sono classificati “montagna”.<br />

Provincia di Sondrio<br />

Nessun comune è classificato “pianura” o “collina” e pertanto la presente misura non si applica in<br />

questa provincia.<br />

Provincia di Varese<br />

Sono classificati “pianura” i seguenti comuni: BUSTO ARSIZIO, CARDANO AL CAMPO, CARONNO PERTU-<br />

SELLA, CASORATE SEMPIONE, CASTELLANZA, CISLAGO, FAGNANO OLONA, FERNO, GALLARATE, GEREN-<br />

ZANO, GORLA MAGGIORE, GORLA MINORE, LONATE POZZOLO, MARNATE, OLGIATE OLONA, ORIGGIO,<br />

SAMARATE, SARONNO, SOLBIATE OLONA, SOMMA LOMBARDO, UBOLDO, VIZZOLA TICINO<br />

Sono classificati “collina” i seguenti comuni: ALBIZZATE, ANGERA, ARSAGO SEPRIO, AZZATE, BARDELLO,<br />

BESNATE, BESOZZO, BIANDRONNO, BODIO LOMNAGO, BREBBIA, BREGANO, BRUNELLO, BUGUGGIATE, CA-<br />

DREZZATE, CAIRATE, CANTELLO, CARAVATE, CARNAGO, CARONNO VARESINO, CASALE LITTA, CASCIAGO,<br />

CASSANO MAGNAGO, CASTELSEPRIO, CASTIGLIONE OLONA, CASTRONNO, CAVARIA CON PREMEZZO,<br />

CAZZAGO BRABBIA, CLIVIO, COCQUIO-TREVISAGO, COMABBIO, CROSIO DELLA VALLE, DAVERIO, GALLIATE<br />

LOMBARDO, GAVIRATE, GAZZADA SCHIANNO, GEMONIO, GOLASECCA, GORNATE OLONA, INARZO, IN-<br />

DUNO OLONA, ISPRA, JERAGO CON ORAGO, LAVENO-MOMBELLO, LEGGIUNO, LONATE CEPPINO, LOZZA,<br />

MALGESSO, MALNATE, MERCALLO, MONVALLE, MORAZZONE, MORNAGO, OGGIONA CON SANTO STE-<br />

FANO, OSMATE LENTATE, RANCO, SESTO CALENDE, SOLBIATE ARNO, SUMIRAGO, TAINO, TERNATE,TRADATE,<br />

TRAVEDONA-MONATE, VARANO BORGHI, VARESE, VEDANO OLONA, VENEGONO INFERIORE, VENEGONO<br />

SUPERIORE, VERGIATE, SANGIANO<br />

Tutti i restanti comuni sono classificati “montagna”.


Bollettino Ufficiale<br />

– 63 –<br />

SPECIE UTILIZZABILI PER LE TIPOLOGIE A E B<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

ALLEGATO B<br />

Possono essere utilizzate solo le specie indicate nella seguente tabella, con le limitazioni indicate<br />

nella colonna “note”. Il riferimento è ai distretti o regioni forestali indicate nella “carta forestale della<br />

Lombardia”<br />

Nome italiano Nome scientifico habitus Utilizzabile per la tipologia A? Utilizzabile per la tipologia B?<br />

Abete bianco Abies alba Miller albero Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Acero campestre,<br />

Oppio<br />

Acer campestre l. albero SI Solo come accessoria<br />

Acero riccio Acer platanoides l. albero SI, solo in “collina”<br />

Acero di monte Acer pseudoplatanus l. albero<br />

Ontano nero<br />

Alnus glutinosa (l.) Gaertner<br />

Betulla verrucosa Betula pendula Roth albero<br />

SI, solo in collina e nel distretto<br />

“pianalto” e “avanalpico”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”, solo in “collina”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”, solo in collina e<br />

nel distretto “pianalto” e “avanalpico”<br />

albero SI Solo come accessoria<br />

SI, solo in collina e nel distretto<br />

“pianalto”<br />

Carpino bianco Carpinus betulus l. albero SI<br />

Castagno Castanea sativa Miller albero<br />

SI, solo in collina e nel distretto<br />

“pianalto” e “avanalpico”<br />

Non utilizzabile<br />

Come principale, “accessoria<br />

paracadute” o accessoria<br />

Non utilizzabile<br />

Bagolaro Celtis australis l. albero SI, massimo 5% delle piante Solo come accessoria<br />

Faggio Fagus sylvatica l. albero SI, solo in “collina” Non utilizzabile<br />

Frassino maggiore Fraxinus excelsior l. albero SI<br />

Orniello Fraxinus ornus l. albero SI, solo in “collina”<br />

Frassino meridionale<br />

Fraxinus oxycarpa Bieb. albero SI<br />

Noce comune Juglans regia l. albero SI, massimo 5% delle piante<br />

Larice europeo, l.<br />

comune<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Solo come accessoria, solo in<br />

“collina”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Larix decidua Miller albero Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Gelso bianco Morus alba (L.) albero Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Gelso nero Morus nigra (L.) albero Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Carpino nero Ostrya carpinifolia Scop. albero SI, solo in “collina” Solo come accessoria<br />

Abete rosso - Peccio<br />

Picea excelsa (Lam.) Link<br />

(P.abies)<br />

albero Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Pino Cembro Pinus cembra l. albero Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Pino nero, Pino austriaco<br />

Pinus nigra Arnold, P. austriaca<br />

Host<br />

Pino silvestre Pinus sylvestris l. albero<br />

Pino mugo uncinato<br />

albero Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

SI, solo in “collina” e nel distretto<br />

“pianalto”<br />

Non utilizzabile<br />

Pinus uncinata Miller albero Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Platano orientale Platanus orientalis l. albero SI<br />

Pioppo bianco,<br />

Gattice<br />

Pioppo gatterino<br />

Populus alba l. albero SI<br />

Populus canescens (Aiton)<br />

Sm.<br />

Come principale, “accessoria<br />

paracadute” o accessoria<br />

Come principale, “accessoria<br />

paracadute” o accessoria<br />

albero SI Solo come accessoria<br />

Pioppo nero Populus nigra l. albero SI Solo come accessoria<br />

Pioppo tremolo Populus tremula l. albero SI Solo come accessoria<br />

Pioppo (cloni) Populus spp. albero Non utilizzabile<br />

Ciliegio selvatico Prunus avium l. albero SI, massimo 5% delle piante<br />

Ciliegio a grappoli,<br />

Pado<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Prunus padus l. albero SI Solo come accessoria


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 64 – Bollettino Ufficiale<br />

Nome italiano Nome scientifico habitus Utilizzabile per la tipologia A? Utilizzabile per la tipologia B?<br />

Pero selvatico Pyrus pyraster Burgsd. albero SI<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Cerro Quercus cerris l. albero SI Anche “accessoria paracadute”<br />

Leccio Quercus ilex l. albero<br />

Rovere<br />

Roverella<br />

Quercus petraea (Mattuschka)<br />

Liebl.<br />

Quercus pubescens<br />

Willd.<br />

SI, solo in “collina” e nel distretto<br />

“avanalpico”, massimo 5% delle<br />

piante<br />

albero SI<br />

Farnia Quercus robur l. albero SI<br />

Robinia Robinia pseudoacacia L. albero Non utilizzabile<br />

Non utilizzabile<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

albero SI Solo come accessoria<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Salice bianco Salix alba l. albero SI Solo come accessoria<br />

Salice fragile Salix fragilis l. albero NO Solo come accessoria<br />

Sorbo montano Sorbus aria (l.) Crantz albero Non utilizzabile<br />

Sorbo degli uccellatori<br />

Ciavardello<br />

Sorbus aucuparia l. albero Non utilizzabile<br />

Sorbus torminalis (l.)<br />

Crantz<br />

albero SI<br />

Solo come accessoria, solo in<br />

“collina”<br />

Solo come accessoria, solo in<br />

“collina”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Tasso Taxus baccata l. albero SI, massimo 5% delle piante Non utilizzabile<br />

Tiglio selvatico Tilia cordata Miller albero SI<br />

Tiglio nostrano Tilia platyphyllos Scop. albero SI<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Anche principale o “accessoria<br />

paracadute”<br />

Olmo montano Ulmus glabra Hudson albero Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Olmo campestre Ulmus minor Miller albero SI Solo come accessoria<br />

Ontano verde Alnus viridis (Chaix) DC. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Pero corvino<br />

Amelanchier ovalis Medicus<br />

arbusto SI solo in “collina”<br />

Solo come accessoria, solo in<br />

“collina”<br />

Crespino Berberis vulgaris l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Cornetta dondolina Coronilla emerus l. arbusto Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Corniolo Cornus mas l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Sanguinella Cornus sanguinea l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Nocciolo, Avellano Corylus avellana l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Scotano Cotinus coggygria arbusto Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Biancospino selvatico<br />

Crataegus monogyna<br />

Jacq.<br />

arbusto SI Solo come accessoria<br />

Olivello Eleagnus umbellata L. arbusto Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Fusaggine, Berretta<br />

da prete<br />

Euonymus europaeus l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Frangola Frangula alnus Miller arbusto<br />

SI, solo in “collina” e nel distretto<br />

“pianalto”<br />

Solo come accessoria<br />

Ginestra spinosa Genista germanica arbusto Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Agrifoglio Ilex aquifolium l. arbusto SI<br />

Solo come accessoria<br />

per delimitazione impianti<br />

Ginepro comune Juniperus communis l. arbusto SI, solo in “collina” Non utilizzabile<br />

Maggiociondolo<br />

alpino<br />

Maggiociondolo<br />

Laburnum alpinum (Miller)<br />

Berchtold et<br />

Laburnum anagyroides<br />

Medicus<br />

arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

arbusto SI, solo in “collina” Solo come accessoria<br />

Ligustro Ligustrum vulgare l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Melo selvatico Malus sylvestris Miller arbusto SI Solo come accessoria<br />

Nespolo comune Mespilus germanica arbusto Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Marruca Paliurus spina -christi arbusto Non utilizzabile Solo come accessoria<br />

Pino mugo Pinus mugo Turra arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Prugnolo Prunus spinosa l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Alaterno Rhamnus alaternus l. arbusto SI Solo come accessoria


Bollettino Ufficiale<br />

– 65 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Nome italiano Nome scientifico habitus Utilizzabile per la tipologia A? Utilizzabile per la tipologia B?<br />

Ramno alpino Rhamnus alpinus l. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Spinocervino Rhamnus catharticus l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Rosa agreste Rosa agrestis Savi arbusto SI Solo come accessoria<br />

Rosa arvense Rosa arvensis Hudson arbusto SI Solo come accessoria<br />

Rosa canina<br />

Rosa canina l. sensu<br />

Bouleng.<br />

arbusto SI Solo come accessoria<br />

Rosa gallica Rosa gallica l. arbusto SI, solo in “collina”<br />

Solo come accessoria, solo in<br />

“collina”<br />

Rosa alpina Rosa pendulina l. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile,<br />

Rosa rossa Rosa rubiginosa l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Rosa di San Giovanni<br />

Rosa sempervirens l. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Salice stipolato Salix appendiculata Vill. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Salice dorato Salix aurita l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salicone Salix caprea l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salice grigio Salix cinerea l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salice cordato Salix cordata Muhlenbg. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Salice dafnoide,<br />

S. blu<br />

Salice ripaiolo, S.<br />

lanoso<br />

Salix daphnoides Vill. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salix eleagnos Scop. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salice odoroso Salix pentandra l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salice rosso Salix purpurea l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salice da ceste Salix triandra l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Salice da vimini,<br />

vinco<br />

Salix viminalis l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Sambuco nero Sambucus nigra l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Sambuco rosso Sambucus racemosa l. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Ginestra dei carbonai<br />

Sarothamnus scoparius,<br />

Cytisus s. (l.)<br />

arbusto SI Solo come accessoria<br />

Ginestra odorosa Spartium junceum l. arbusto Non utilizzabile Non utilizzabile<br />

Lantana Viburnum lantana l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Pallon di maggio Viburnum opulus l. arbusto SI Solo come accessoria<br />

Agrostide Agrostis stolonifera erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Paleo odoroso Anthoxanthum odoratum erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Avena altissima Arrhenatherum elatius erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Erba mazzolina Dactylis glomerata erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Festuca falascona Festuca arundinacea erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Festuca dei prati Festuca pratensis erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Festuca rossa Festuca rubra erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Festuca indurita Festuca trachyphylla erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Loglio Lolium perenne erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Ginestrino Lotus cornuculatus erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Lupinella Onobrychis viciifolia erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Fienarola dei prati Poa pratensis erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Fienarola comune Poa trivialis erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Trifoglio ibrido<br />

Trifolium hybridum spp.<br />

elegans<br />

erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Trifoglio rosso Trifolium pratense erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO<br />

Trifoglio ladino Trifolium repens erbaceo In eventuali radure naturaliformi NO


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 66 – Bollettino Ufficiale<br />

ELENCO PREZZI<br />

ALLEGATO C<br />

Il presente elenco prezzi è stato dichiarato conforme all’art. 53 del reg. CE 1974/2006 dal Dipartimento di Economia e Politica<br />

Agraria, Agroalimentare e Ambientale dell’Università degli Studi di Milano.<br />

Articolo Descrizione<br />

100 OPERAZIONI PRELIMINARI<br />

Profilo pedologico eseguito mediante l’apertura di una<br />

101 buca di dimensioni idonee, effettuata con mezzo meccanico,<br />

comprese le analisi chimiche di cui al punto 102<br />

Analisi chimica del terreno: tessitura, pH in acqua, pH in<br />

102 KCL, carbonati, calcare attivo, sostanza organica, azoto totale,<br />

cianuro, capacità di scambio cationico, Ca, Mg, K, P<br />

200 OPERAZIONI PER LA PREPARAZIONE DEL TERRENO<br />

Preparazione andante del terreno mediante aratura del<br />

terreno eseguita con trattrice, fresatura e livellamento e<br />

203 ogni altra operazione idonea a preparare il terreno per<br />

l’impianto, escluso solo fornitura e spargimento di fertilizzanti<br />

e concimi<br />

204 Fornitura di letame da altra azienda q<br />

205<br />

206<br />

207<br />

Concimazione di fondo letamica, esclusa la fornitura del<br />

letame bovino maturo (almeno 500 q/ha), comprendente<br />

il carico, lo spargimento con l’ausilio di uno spandiletame<br />

azionato da trattrice e l’interramento<br />

Concimazione di fondo letamica, compreso la fornitura<br />

del letame bovino maturo dalla propria azienda (almeno<br />

500 q/ha), il carico, lo spargimento con l’ausilio di uno<br />

spandiletame azionato da trattrice e l’interramento<br />

Fornitura di concime minerale (riferimento orientativo: NPK<br />

15-15-15)<br />

208 Fornitura di ammendante organico q<br />

Concimazione organica o minerale di fondo, esclusa la<br />

209 fornitura del concime, compreso il carico e lo spargimento<br />

con l’ausilio di uno spandiconcime azionato da trattrice<br />

Concimazione organica o minerale localizzata presso le<br />

piantine, escluso la fornitura del concime (se chimico,<br />

210 orientativamente con titolo NPK 15-15-15), il carico e lo<br />

spargimento con idonei mezzi. Voce di costo non applicabile<br />

per talee o astoni<br />

Tracciamento meccanico del terreno (curvilineo o rettili-<br />

211<br />

neo) finalizzato alla posa delle piante<br />

Movimenti di terra per diversificazione di habitat per la<br />

sola tipologia A, costituiti da sterri o riporti di almeno 0,50<br />

metri rispetto al piano di campagna e fino a un metro<br />

dal piano di campagna, con pendenza delle scarpate di<br />

212<br />

massimo 20%, formanti almeno una depressione profonda<br />

in media 50 cm interessante non meno del 10% della<br />

superficie dell’appezzamento (movimentazione minima di<br />

terra, 500 mc/ha)<br />

300 FORNITURA DELLE PIANTINE<br />

Fornitura di piantine forestali a radice nuda di altezza<br />

301<br />

compresa tra i 30 e i 100 centimetri<br />

Fornitura di piantine forestali a radice nuda di altezza<br />

302<br />

compresa tra i 101 e i 150 centimetri<br />

Fornitura di piantine forestali a radice nuda di altezza<br />

303<br />

compresa tra i 151 e i 200 centimetri<br />

Fornitura di piantine forestali in contenitore di altezza com-<br />

304<br />

presa tra i 15 e i 60 centimetri<br />

Fornitura di piantine forestali in contenitore di altezza com-<br />

305<br />

presa tra i 61 e i 100 centimetri<br />

Un.<br />

Mis.<br />

n°<br />

n°<br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile per i<br />

lavori in economia<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile (solo<br />

con fattura)<br />

€ 671,40<br />

€ 129,11<br />

Ha € 171,00 € 228,00<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 2,25<br />

Ha € 193,67 € 258,23<br />

Ha € 646,62 € 1.293,23<br />

kg<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,35<br />

€ 3,89<br />

Ha € 23,25 € 31,00<br />

n° € 0,06 € 0,09<br />

Ha € 192,50 € 240,63<br />

Ha € 1.152,00 € 1.440,00<br />

n° € 0,83 € 0,98<br />

n° € 1,26 € 1,48<br />

n° € 1,68 € 1,98<br />

n° € 0,92 € 1,08<br />

n° € 1,51 € 1,78


Bollettino Ufficiale<br />

Articolo Descrizione<br />

– 67 –<br />

Fornitura di piantine forestali in contenitore di altezza com-<br />

306<br />

presa tra i 101 e i 150 centimetri<br />

Fornitura di pioppelle di 1 anno di qualsiasi clone per tipo-<br />

307<br />

logie B e D<br />

Fornitura di pioppelle di 2 anni di qualsiasi clone per tipo-<br />

308<br />

logie B e D<br />

Fornitura di talee con lunghezza fino a 50 cm per impianti<br />

309<br />

di biomassa (tipologia C)<br />

Fornitura di astoni per impianti di biomassa (tipologia C)<br />

310<br />

lunghezza fino a 100 cm<br />

Fornitura di astoni per impianti di biomassa (tipologia C)<br />

311<br />

lunghezza oltre 100 cm<br />

400 OPERAZIONI PER LA MESSA A DIMORA<br />

Fornitura di diserbante antigerminello, liquido o granulare,<br />

401<br />

con idoneo principio attivo<br />

Diserbo antigerminello con l’uso di apposita trattrice,<br />

402<br />

esclusa la fornitura di idoneo principio attivo<br />

Messa a dimora di piantine in contenitore o a radice<br />

403 nuda con apertura manuale di buca “a fessura” in terreno<br />

mai lavorato, escluso la fornitura delle piante<br />

Messa a dimora di piantine in contenitore o a radice<br />

nuda con apertura manuale in terreno precedentemente<br />

404<br />

lavorato, di buche di ridotte dimensioni, escluso la fornitura<br />

delle piante<br />

Messa a dimora di piantine in contenitore o a radice<br />

nuda con l’ausilio di una trivella montata su trattrice da<br />

405 75 hp e apertura di buche profonde mediamente 40/50<br />

centimetri e larghe 30/50 centimetri, escluso la fornitura<br />

delle piante<br />

Messa a dimora di pioppelle con l’ausilio di una trivella<br />

montata su trattrice da 75 hp e apertura di buche profon-<br />

406<br />

de mediamente 100 centimetri e larghe 20/30 centimetri,<br />

escluso la fornitura delle piante<br />

Messa a dimora di piantine in contenitore mediante l’utiliz-<br />

407 zo del bastone trapiantatore su terreno lavorato, escluso la<br />

fornitura delle piante<br />

Messa a dimora di talee o di astoni in piantagioni per<br />

biomassa con trapiantatrice o assolcatore, compreso<br />

tracciamento filari (voce 209), eventuale picchettamento,<br />

408<br />

rincalzatura ed ogni altro onere per considerare il lavoro<br />

eseguito a regola d’arte, esclusa solo fornitura del materiale<br />

vegetale, concimi e ammendanti<br />

Semina vegetazione erbacea in aree a radura compre-<br />

409 so miscuglio ed esclusa la preparazione del terreno (Tip.<br />

A)<br />

500 PACCIAMATURE<br />

Fornitura di telo pacciamante plastico dello spessore di<br />

501<br />

0,06 centimetri e larghezza almeno 100 centimetri<br />

Un.<br />

Mis.<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile per i<br />

lavori in economia<br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile (solo<br />

con fattura)<br />

n° € 2,11 € 2,48<br />

n° € 1,85 € 2,18<br />

n° € 3,21 € 3,78<br />

n° € 0,19 € 0,22<br />

n° € 0,83 € 0,98<br />

n° € 1,51 € 1,78<br />

litro<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 23,72<br />

Ha € 39,42 € 46,38<br />

n° € 1,89 € 2,70<br />

n° € 0,45 € 0,65<br />

n° € 1,65 € 2,19<br />

n° € 2,23 € 2,97<br />

n° € 0,32 € 0,43<br />

Ha € 599,24 € 798,98<br />

Ha € 180,00 € 220,00<br />

m<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,29<br />

502 Posa voce di costo precedente m € 0,43 € 0,54<br />

503<br />

Fornitura di quadrati pacciamanti plastici dello spessore<br />

di almeno 0,06 cm e della dimensione orientativa di 50x50<br />

centimetri<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,62<br />

504 Posa voce di costo precedente n° € 0,30 € 0,43<br />

505<br />

Fornitura di quadrati pacciamanti plastici dello spessore<br />

di almeno 0,06 cm e della dimensione orientativa di<br />

110x110 centimetri<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,77<br />

506 Posa voce di costo precedente n° € 0,60 € 0,86<br />

507<br />

Fornitura di dischi o quadrati pacciamanti di materiale<br />

foto/biodegradabili di diametro o lato fino a 50 centimetri<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 1,50<br />

508 Posa voce di costo precedente n° € 0,24 € 0,34<br />

509<br />

Fornitura di dischi o quadrati pacciamanti di materiale<br />

foto/biodegradabili di diametro o lato oltre 50 centimetri<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 1,80


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

Articolo Descrizione<br />

– 68 – Bollettino Ufficiale<br />

Un.<br />

Mis.<br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile per i<br />

lavori in economia<br />

Prezzo massimo<br />

ammissibile (solo<br />

con fattura)<br />

510 Posa voce di costo precedente n° € 0,48 € 0,69<br />

600 PROTEZIONI INDIVIDUALI PER LE PIANTINE E TUTORI<br />

601<br />

Fornitura di protezioni individuali a rete in materiale plastico<br />

di altezza fino a cm 60 cm e di diametro orientativo di<br />

13-14 cm<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,42<br />

602 Posa voce di costo precedente n° € 0,22 € 0,32<br />

603<br />

Fornitura di protezioni individuali a rete in materiale plastico<br />

di altezza oltre 60 cm 100 e di diametro orientativo di<br />

13-14 cm<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,84<br />

604 Posa voce di costo precedente n° € 0,22 € 0,32<br />

605<br />

Fornitura di protezioni individuali tubolari in PVC fotodegradabile<br />

(shelter) di altezza fino a cm 100<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,91<br />

606 Posa voce di costo precedente n° € 0,60 € 0,86<br />

607<br />

Fornitura di protezioni individuali tubolari in PVC fotodegradabile<br />

(shelter) di altezza superiore a cm 100<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 1,44<br />

608 Posa voce di costo precedente n° € 0,60 € 0,86<br />

609<br />

Fornitura di cannucce in bambù per sostegno piantine<br />

e/o protezioni individuali (lunghezza fino a 1,50 m)<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,19<br />

610 Posa voce di costo precedente n° € 0,15 € 0,22<br />

611<br />

Fornitura di canna in bambù per sostegno piantine (lunghezza<br />

oltre 1,50 m)<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 0,42<br />

612 Posa voce di costo precedente n° € 0,15 € 0,22<br />

700 OPERAZIONI ACCESSORIE<br />

701<br />

Fornitura di materiale per chiudenda (rif. altezza fuori terra<br />

120 cm) composta da rete di filo metallico di diametro<br />

fino a 2 mm a maglia quadrata di dimensioni variabili a<br />

crescere verso l’alto, fissata a pali in legno di almeno 1,80<br />

m di altezza e di diametro 10-12 cm, distanziati di 2,5 m<br />

infissi nel suolo per 50 cm, comprese controventature e<br />

scalandrini, esclusa la fornitura dei pali<br />

m<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 1,80<br />

702 Posa voci di costo 701 e 705 m € 1,74 € 2,49<br />

703<br />

Fornitura di cartelli o targhe pubblicitarie come indicato<br />

nel paragrafo “impegni”<br />

n°<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 200,00<br />

704 Posa voce di costo precedente n° € 57,54 € 71,93<br />

705 Fornitura dei pali di cui alla voce di costo 701 n° € 5,25 € 7,50<br />

706<br />

Fornitura di materiale per chiudenda di filo metallico zincato,<br />

sorretto o tenuto in tensione da pali in legno della lunghezza<br />

di m 1,80 e diametro di cm 8, posti ad una distanza<br />

di m 2 l’uno dall’altro, compresi i puntoni ed i tiranti nelle<br />

deviazioni, esclusa la fornitura dei pali<br />

m<br />

E’ necessario presentare<br />

la fattura<br />

€ 1,20<br />

707 Fornitura dei pali di cui alla voce di costo precedente n° € 3,5 € 5,00<br />

708 Posa voci di costo 706 e 707 m € 1,74 € 2,49


Bollettino Ufficiale<br />

– 69 –<br />

COSTI STANDARD<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

ALLEGATO D<br />

L’art. 53, comma 1, del Reg. CE 1974/2006 (Disposizioni di applicazione del Reg. CE 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo<br />

Sviluppo Rurale da parte del FEASR) prevede che gli Stati membri dell’UE possano fissare l’entità del sostegno di cui agli articoli<br />

31, da 37 a 41 e da 43 a 49 del Reg. CE 1698/2005 sulla base di costi standard e di ipotesi standard di mancato guadagno. L’art.<br />

43 del Reg. CE 1698/2005 tratta come noto, dell’Imboschimento di terreni agricoli.<br />

Come previsto dal paragrafo 11.5 (progetto definitivo) al punto c (computo metrico estimativo), i costi standard possono essere<br />

applicati per tutte e quattro le tipologie di intervento previste dal bando della misura 221 “Imboschimento di terreni agricoli”.<br />

Si elencano di seguito i costi standard ammessi a contributo per le tipologie A, B, C, e D, in base alla densità minima d’impianto,<br />

alla tipologia del materiale vegetale impiegato (radice nuda, contenitore, talea, astone, pioppella) e al grado di<br />

sviluppo dello stesso (centimetri di altezza o anni di età) al momento della messa a dimora.<br />

voce N° piante/ha<br />

basato su<br />

ipotesi di<br />

n. piante<br />

Sesto<br />

d’impianto<br />

indicativo<br />

(m x m) (1)<br />

tipologia<br />

Tipologia A: Boschi permanenti, a scopo ambientale, paesaggistico o protettivo (6)<br />

altezza<br />

(cm) / età<br />

“Costo standard”<br />

(€/ha) (5)<br />

1 1300 - 1599 1333 3 x 2,5 radice nuda 30 - 100 € 5.767,47<br />

2 1300 - 1599 1333 3 x 2,5 radice nuda 101 - 150 € 6.433,97<br />

3 1300 - 1599 1333 3 x 2,5 contenitore (2) 15 - 60 € 5.900,77<br />

4 1300 - 1599 1333 3 x 2,5 contenitore (2) 61 - 100 € 6.833,87<br />

5 1600 - 1889 1600 2,5 x 2,5 radice nuda 30 - 100 € 5.486,18<br />

6 1600 - 1889 1600 2,5 x 2,5 radice nuda 101 - 150 € 6.286,18<br />

7 1600 - 1889 1600 2,5 x 2,5 contenitore (2) 15 - 60 € 5.646,18<br />

8 1600 - 1889 1600 2,5 x 2,5 contenitore (2) 61 - 100 € 6.766,18<br />

9 1890 - 2173 1890 2,3 x 2,3 radice nuda 30 - 100 € 6.274,40<br />

10 1890 - 2173 1890 2,3 x 2,3 radice nuda 101 - 150 € 7.219,40<br />

11 1890 - 2173 1890 2,3 x 2,3 contenitore (2) 15 - 60 € 6.463,40<br />

12 1890 - 2173 1890 2,3 x 2,3 contenitore (2) 61 - 100 € 7.786,40<br />

13 2174 - 2325 2174 2 x 2,3 radice nuda 30 - 100 € 8.141,26<br />

14 2174 - 2325 2174 2 x 2,3 contenitore (2) 15 - 60 € 8.358,66<br />

15 ≥ 2326 2326 2,15 x 2 radice nuda 30 - 100 € 8.337,92<br />

16 ≥ 2326 2326 2,15 x 2 contenitore (2) 15 - 60 € 8.500,00<br />

17 Copertura erbacea delle aree a radura (compresa la preparazione del terreno) € 381,50<br />

Tipologia B: Arboricoltura da legno a ciclo medio - lungo per la produzione di legname di pregio<br />

1 500 - 634 500 5 X 4 radice nuda 30 - 100 € 2.694,40<br />

2 500 - 634 500 5 x 4 radice nuda 101 - 150 € 2.899,40<br />

3 500 - 634 500 5 x 4 contenitore (2) 15 - 60 € 2.735,40<br />

4 500 - 634 500 5 x 4 contenitore (2) 61 - 100 € 3.022,40<br />

5 635 - 832 635 4,5 X 3,5 radice nuda 30 - 100 € 3.224,81<br />

6 635 - 832 635 4,5 X 3,5 radice nuda 101 - 150 € 3.497,31<br />

7 635 - 832 635 4,5 X 3,5 contenitore (2) 15 - 60 € 3.279,31<br />

8 635 - 832 635 4,5 X 3,5 contenitore (2) 61 - 100 € 3.660,81<br />

9 833 - 999 833 4 X 3 radice nuda 30 - 100 € 4.002,75<br />

10 833 - 999 833 4 X 3 radice nuda 101 - 150 € 4.374,25<br />

11 833 - 999 833 4 X 3 contenitore (2) 15 - 60 € 4.077,05<br />

12 833 - 999 833 4 X 3 contenitore (2) 61 - 100 € 4.597,15<br />

13 1000 - 1142 1000 5 X 2 radice nuda 30 - 100 € 4.358,63<br />

14 1000 - 1142 1000 5 X 2 radice nuda 101 - 150 € 4.813,63<br />

15 1000 - 1142 1000 5 X 2 contenitore (2) 15 - 60 € 4.449,63<br />

16 1000 - 1142 1000 5 X 2 contenitore (2) 61 - 100 € 5.000,00<br />

17 1143 - 1249 1143 3,5 X 2,5 radice nuda 30 - 100 € 4.675,36<br />

18 1143 - 1249 1143 3,5 X 2,5 contenitore (2) 15 - 60 € 4.780,66<br />

19 1250 -1333 1250 4 X 2 radice nuda 30 - 100 € 5.000,00<br />

20 1250 -1333 1250 4 X 2 contenitore (2) 15 - 60 € 5.000,00<br />

21 500 - 634 500 5 X 4 rad. nuda + astoni (7) 30 - 100 € 2.585,90<br />

22 500 - 634 500 5 x 4 rad. nuda+ astoni (8) 101 - 150 € 3.492,65<br />

23 500 - 634 500 5 x 4 contenit. + astoni (7) 61 - 100 € 2.817,90<br />

24 500 - 634 500 5 x 4 rad.nuda + pioppelle (9) 151 - 200 € 3.703,34<br />

25 500 - 634 500 5 x 4 contenit. + pioppelle (9) 61 - 100 € 3.645,34<br />

26 500 - 634 500 5 x 4 rad.nuda+pioppelle (10) 101 - 150 € 4.065,71<br />

27 500 - 634 500 5 x 4 rad.nuda+pioppelle (10) 151 - 200 € 4.181,71


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

voce N° piante/ha<br />

basato su<br />

ipotesi di n.<br />

piante<br />

Sesto<br />

d’impianto<br />

indicativo<br />

(m x m) (1)<br />

– 70 – Bollettino Ufficiale<br />

tipologia<br />

altezza (cm)<br />

/ età<br />

“Costo standard”<br />

(€/ha) (5)<br />

Tipologia C: Arboricoltura da legno con ceduazione a turno breve, per biomassa a fini energetici o legname da lavoro<br />

1 1100 - 1332 1111 3 x 3 talee ≤ 50 € 1.381,05<br />

2 1100 - 1332 1111 3 x 3 radice nuda (3) 30 - 100 € 2.225,41<br />

3 1100 - 1332 1111 3 x 3 contenitore (2) 15 - 60 € 2.336,51<br />

4 1100 - 1332 1111 3 x 3 radice nuda 101 - 150 € 2.780,91<br />

5 1100 - 1332 1111 3 x 3 astoni (4) > 100 € 3.114,21<br />

6 1333 - 1666 1333 3 x 2,5 talee ≤ 50 € 1.429,89<br />

7 1600 - 1889 1333 3 x 2,5 radice nuda (3) 30 - 100 € 2.442,97<br />

8 1600 - 1889 1333 3 x 2,5 contenitore (2) 15 - 60 € 2.576,27<br />

9 1600 - 1889 1333 3 x 3 radice nuda 101 - 150 € 3.109,47<br />

10 1600 - 1889 1333 3 x 2,5 astoni (4) > 100 € 3.500,00<br />

11 1667 - 1999 1667 3 x 2 talee ≤ 50 € 1.503,37<br />

12 1667 - 1999 1667 3 x 2 radice nuda (3) 30 - 100 € 2.770,29<br />

13 1667 - 1999 1667 3 x 2 contenitore (2) 15 - 60 € 2.936,99<br />

14 1667 - 1999 1667 3 x 3 radice nuda 101 - 150 € 3.500,00<br />

16 2000 - 2380 2000 2,5 x 2 talee ≤ 50 € 1.576,63<br />

17 2000 - 2380 2000 2,5 x 2 radice nuda (3) 30 - 100 € 3.096,63<br />

18 2000 - 2380 2000 2,5 x 2 contenitore (2) 15 - 60 € 3.296,63<br />

21 2381 - 2777 2381 2,1 x 2 talee ≤ 50 € 1.660,45<br />

22 2381 - 2777 2381 2,1 x 2 radice nuda (3) 30 - 100 € 3.470,01<br />

23 2381 - 2777 2381 2,1 x 2 contenitore (2) 15 - 60 € 3.500,00<br />

26 2778 - 3124 2778 2 x 1,8 talee ≤ 50 € 1.747,79<br />

27 2778 - 3124 2778 2 x 1,8 radice nuda (3) 30 - 100 € 3.500,00<br />

31 3125 - 3570 3125 2 x 1,6 talee ≤ 50 € 1.824,13<br />

36 3571 - 4166 3571 2 x 1,4 talee ≤ 50 € 1.922,25<br />

41 4167 - 4544 4167 2 x 1,2 talee ≤ 50 € 2.053,37<br />

46 4545 - 4999 4545 2 x 1,1 talee ≤ 50 € 2.136,53<br />

51 ≥ 5000 5000 2 x 1 talee ≤ 50 € 2.236,63<br />

Tipologia D: Arboricoltura da legno a rapido accrescimento (pioppeti)<br />

1 200 – 223 200 7 x 7 pioppelle 1 anno € 1.810,80<br />

2 200 - 223 200 7 x 7 pioppelle 2 anni € 2.137,20<br />

3 224 - 245 224 6,5 x 6,5 pioppelle 1 anno € 1.956,24<br />

4 224 - 245 224 6,5 x 6,5 pioppelle 2 anni € 2.335,44<br />

5 246 - 310 246 6 x 6 pioppelle 1 anno € 2.136,93<br />

6 246 - 310 246 6 x 6 pioppelle 2 anni € 2.581,73<br />

7 311 – 351 311 5,5 x 5,5 pioppelle 1 anno € 2.370,51<br />

8 311 - 351 311 5,5 x 5,5 pioppelle 2 anni € 2.900,11<br />

(1) I sesti d’impianto indicati sono solo alcune delle combinazioni possibili. Diverse possono essere le combinazioni, in corrispondenza<br />

di ogni densità (con schemi d’impianto a fila singola o binata, nel caso della tipologia C)<br />

(2) L’impianto si considera realizzato con piante in contenitore se almeno il 90% delle piante messe a dimora sono state fornite in contenitore.<br />

Ciò deve essere documentato nel DdT.<br />

(3) Per lo stesso computo a corpo si possono usare indifferentemente astoni di altezza fino a 100 cm.<br />

(4) Per lo stesso costo standard si possono usare indifferentemente piantine forestali in contenitore di altezza compresa tra 61 e 100 cm.<br />

(5) Gli importi in tabella si intendono al netto delle spese generali e delle eventuali spese per il profilo pedologico e l’analisi chimica del<br />

terreno (art. 101 e 102, rispettivamente, del prezziario) che devono essere in ogni caso rendicontate con fattura, se richieste a finanziamento,<br />

fino al raggiungimento della spesa massima ammissibile prevista a seconda della diversa tipologia d’intervento: 8.500,00<br />

€ per la tipologia A, 5.000,00 € per la tipologia B, 3.500,00 € per la tipologia C e 3.500,00 € per la tipologia D.<br />

(6) Per la tipologia A, le voci di costo standard che vanno dal n. 1 al n. 16 si riferiscono esclusivamente alla superficie impiantata, al netto<br />

cioè della superficie di eventuali radure, il cui costo standard (voce n. 17) deve essere considerato a parte, per poi essere sommato<br />

al costo della superficie effettivamente impiantata.<br />

(7) Max 270 astoni di pioppo ibrido di altezza massima pari a 100 cm<br />

(8) Max 270 astoni di pioppo ibrido di altezza superiore a 100 cm<br />

(9) Max 270 pioppelle di pioppo ibrido di 1 anno di età<br />

(9) Max 270 pioppelle di pioppo ibrido I214 di 2 anni di età


Bollettino Ufficiale<br />

D.d.s. 1 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6061<br />

Approvazione del «Prezzario dei lavori forestali» -<br />

Aggiornamento <strong>2011</strong><br />

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA FORESTE<br />

Vista la legge regionale 5 dicembre 2008 n. 31 «Testo unico<br />

delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e<br />

sviluppo rurale;<br />

Visto il decreto n. 7851 del 16 <strong>luglio</strong> 2007 - Approvazione del<br />

«Prezzario dei lavori forestali» – Atto integrativo Accordo di Programma<br />

Quadro Ambiente ed Energia<br />

Considerata la necessità di aggiornare il «Prezzario dei lavori<br />

forestali» in quanto i prezzi in esso contenuti, visti i tre anni intercorsi<br />

dalla precedente approvazione, devono essere:<br />

• adeguati alla luce degli aumenti relativi alla sottoscrizione<br />

del rinnovo del Contratto Collettivo di lavoro integrativo della<br />

manodopera forestale avvenuto il 6 febbraio 2008,<br />

• adeguati in base agli indici ISTAT;<br />

• integrati con nuove voci secondo le esigenze emerse nei<br />

primi tre anni di utilizzo,<br />

Considerato che per l’aggiornamento del «Prezzario dei lavori<br />

forestali» sono stati coinvolti i soggetti maggiormente interessati,<br />

pubblici e privati, in particolare: il Coordinamento dei Consorzi<br />

Forestali della Regione Lombardia, i tecnici di alcuni Consorzi<br />

Forestali, i funzionari di alcune Comunità Montane e Province, i<br />

quali, a seguito di riunioni e scambi di comunicazioni via e-mail,<br />

hanno fornito una serie di suggerimenti ed osservazioni;<br />

Ritenuto che il «Prezzario dei lavori forestali», fatte salve diverse<br />

disposizioni, o la necessità di redigere specifica analisi prezzi in<br />

caso di accertate carenze rilevate nel prezzario stesso, debba<br />

essere utilizzato per tutti i lavori forestali realizzati con finanziamenti<br />

della Regione Lombardia e da ERSAF, direttamente o in<br />

conto terzi;<br />

Ritenuto inoltre che il medesimo prezzario debba entrare in<br />

vigore dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della<br />

Regione Lombardia dello stesso;<br />

Visti la l.r. 20/2008 e i provvedimenti organizzativi della IX<br />

legislatura;<br />

Recepite le premesse:<br />

DECRETA<br />

1. di approvare l’allegato «Prezzario dei lavori forestali» parte<br />

integrante e sostanziale del presente provvedimento;<br />

2. di dare atto che il Prezzario di cui al punto 1:<br />

a) deve essere utilizzato, fatte salve diverse disposizioni, o la<br />

necessità di redigere specifica analisi prezzi in caso di accertate<br />

carenze rilevate nel prezzario stesso, per tutti i lavori forestali realizzati<br />

con finanziamenti della Regione Lombardia e da ERSAF,<br />

direttamente o in conto terzi ;<br />

b) entra in vigore dalla data di pubblicazione sul Bollettino<br />

Ufficiale della Regione Lombardia;<br />

3. di pubblicare il presente atto, sul Bollettino Ufficiale della Regione<br />

Lombardia e sul sito web della Direzione Generale Sistemi<br />

Verdi e Paesaggio.<br />

——— • ———<br />

Il dirigente<br />

della struttura foreste<br />

Roberto Carovigno<br />

– 71 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong>


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 72 – Bollettino Ufficiale<br />

PREZZIARIO DEI LAVORI FORESTALI<br />

anno <strong>2011</strong><br />

ELENCO PREZZI UNITARI<br />

cod. DESCRIZIONE U.di m<br />

A MANODOPERA<br />

ALLEGATO A<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

A.1 Specializzato super-caposquadra ora € 19,98<br />

A.2 Specializzato super ora € 18,30<br />

A.3 Specializzato ora € 17,22<br />

A.4 Qualificato super ora € 16,50<br />

A.5 Qualificato ora € 16,11<br />

A.6 Comune ora € 14,86<br />

B NOLI<br />

B.1 Motosega leggera fino a 2 kW, con lunghezza spranga mediamente di 38 cm o decespugliatore,<br />

compreso carburanti e lubrificanti, escluso operatore<br />

B.2 Motosega media fino 4 kW, con lunghezza spranga mediamente di 45 cm o decespugliatore,<br />

compreso carburanti e lubrificanti, escluso operatore<br />

B.3 Motosega pesante fino 6 kW, con lunghezza spranga superiopre ai 50 cm o decespugliatore,<br />

compreso carburanti e lubrificanti, escluso operatore<br />

ora € 3,17<br />

ora € 5,28<br />

ora € 7,40<br />

B.4 Generatore con trapano, escluso operatore ora € 4,76<br />

B.5.1 Cippatrice, compreso carburante ed ogni altro onere per il suo funzionamento, esclusi operatori.<br />

Parametri di riferimento: cippatrice fino alla misura diametro 18 cm del materiale da<br />

cippare<br />

B.5.2 Cippatrice, compreso carburante ed ogni altro onere per il suo funzionamento, esclusi operatori.<br />

Parametri di riferimento: cippatrice fino alla misura diametro 25 cm del materiale da<br />

cippare<br />

ora € 26,42<br />

ora € 63,41<br />

B.6 Motoscortecciatore (montato su motosega), escluso operatore ora € 5,28<br />

B.7 Motofalciatrice di media potenza, escluso operatore ora € 8,98<br />

B.8 Pompa irroratrice a zaino per bitume, escluso operatore ora € 13,74<br />

B.9 Pompa irroratrice a zaino per trattamenti antiparassitari, escluso operatore ora € 7,93<br />

B.10 Nolo di argano di potenza fino a 3 kW munito di funi e ogni altro accessorio per il corretto<br />

funzionamento, escluso operatore<br />

B.11 Nolo di compressore con motore elettrico o a scoppio con martello demolitore o perforatore<br />

normale, escluso operatore<br />

B.12 Nolo di pompa completa di motore, tubazioni ed accessori, comprese installazioni, spostamenti,<br />

esercizio, sorveglianza ecc. escluso operatore, della potenza adeguata per una bocca<br />

aspirante indicata nei tipi. Fino a mm 50<br />

B.13 Nolo di pompa completa di motore, tubazioni ed accessori, comprese installazioni, spostamenti,<br />

esercizio, sorveglianza ecc. escluso operatore, della potenza adeguata per una bocca<br />

aspirante indicata nei tipi. Oltre mm 50 fino a mm 100.<br />

B.14 Nolo di pompa completa di motore, tubazioni ed accessori, comprese installazioni, spostamenti,<br />

esercizio, sorveglianza ecc. escluso operatore, della potenza adeguata per una bocca<br />

aspirante indicata nei tipi. Oltre mm 100 fino a mm 150.<br />

B.15 Nolo di pompa completa di motore, tubazioni ed accessori, comprese installazioni, spostamenti,<br />

esercizio, sorveglianza ecc. escluso operatore, della potenza adeguata per una bocca<br />

aspirante indicata nei tipi. Oltre mm 150 fino a mm 200.<br />

B.16 Nolo di pompa completa di motore, tubazioni ed accessori, comprese installazioni, spostamenti,<br />

esercizio, sorveglianza ecc. escluso operatore, della potenza adeguata per una bocca<br />

aspirante indicata nei tipi. Oltre mm 200.<br />

B.17 Nolo di pistola sparachiodi in condizioni di piena efficienza, comprese le spese annesse per il<br />

perfetto funzionamento del mezzo ed escluso l’operatore addetto.<br />

ora € 6,87<br />

ora € 4,76<br />

ora € 3,17<br />

ora € 4,23<br />

ora € 5,28<br />

ora € 6,34<br />

ora € 7,40<br />

ora € 2,11<br />

B.18 Noleggio gru a cavo “blonden” comprensivo di un operatore mc € 42,28<br />

B.19 Nolo impianto a fune a stazione motrice mobile medio/leggero mc € 52,84<br />

B.20 Nolo impianto a fune a stazione motrice mobile medio/pesanti mc € 73,98<br />

B.21 Nolo di rimorchio con botte in condizioni di piena efficienza, comprese le spese annesse per il<br />

perfetto funzionamento del mezzo, escluso l’operatore. Botte capacità fino a 2 mc.<br />

B.22 Nolo di rimorchio con botte in condizioni di piena efficienza, comprese le spese annesse per<br />

il perfetto funzionamento del mezzo escluso l’operatore. Botte capacità oltre 2 mc fino a 3 mc.<br />

B.23 Nolo di rimorchio con botte in condizioni di piena efficienza, comprese le spese annesse per il<br />

perfetto funzionamento del mezzo. Botte capacità oltre 3 mc.<br />

B.24 Nolo di betoniera ad azionamento a scoppio, in condizioni di piena efficienza, compreso consumo<br />

di carburanti e lubrificanti<br />

ora € 2,54<br />

ora € 2,91<br />

ora € 3,70<br />

ora € 5,28<br />

B.25 Nolo tosasiepi, motosega, decespugliatore fino a 2 kW ora € 25,89<br />

B.26 Nolo tosasiepi, motosega, decespugliatore oltre a 2 kW ora € 27,48<br />

B.27 Forbici pneumatiche ora € 25,37


Bollettino Ufficiale<br />

– 73 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE U.di m<br />

B.28 Nolo di piattaforma aerea autocarrata a braccio telescopico con rotazione del braccio di<br />

360° continui con navicella di dimensioni variabili ed un angolo di rotazione di almeno 100°,<br />

possibilità di effettuare le operazioni di comando sia da terra che direttamente dalla navicella,<br />

altezza di lavoro minima m 17, sbraccio minimo m 7,00 e portata della navicella di 200 kg, il<br />

tutto completo di accessori d’uso e perfettamente funzionante compreso manovratore. Prezzo<br />

orario con conteggio minimo di 4 ore<br />

B.29 Nolo di piattaforma aerea autocarrata a braccio telescopico con rotazione del braccio di<br />

360° continui con navicella di dimensioni variabili ed un angolo di rotazione di almeno 100°,<br />

possibilità di effettuare le operazioni di comando sia da terra che direttamente dalla navicella,<br />

altezza di lavoro minima m 17, sbraccio minimo m 7,00 e portata della navicella di 200 kg, il<br />

tutto completo di accessori d’uso e perfettamente funzionante compreso manovratore. Prezzo<br />

a giornata<br />

B.30 Nolo di piattaforma aerea autocarrata a braccio pantografico con navicella di dimensioni variabili<br />

ed un angolo di rotazione minimo di 300°, possibilità di effettuare le operazioni di comando<br />

sia da terra che direttamente dalla navicella, altezza di lavoro di almeno m 20, sbraccio di<br />

almeno m 7,50 e portata della navicella di 500 kg, il tutto completo di accessori d’uso e perfettamente<br />

funzionante compreso manovratore. Prezzo orario con conteggio minimo di 4 ore<br />

B.31 Nolo di piattaforma aerea autocarrata a braccio pantografico con navicella di dimensioni<br />

variabili ed un angolo di rotazione minimo di 300°, possibilità di effettuare le operazioni di<br />

comando sia da terra che direttamente dalla navicella, altezza di lavoro di almeno m 20,<br />

sbraccio di almeno m 7,50 e portata della navicella di 500 kg, il tutto completo di accessori<br />

d’uso e perfettamente funzionante compreso manovratore. Prezzo a giornata.<br />

B.32 Nolo di piattaforma aerea autocarrata a braccio telescopico con rotazione del braccio di<br />

360° continui con navicella di dimensioni variabili, possibilità di effettuare le operazioni di comando<br />

sia da terra che direttamente dalla navicella, altezza di lavoro di almeno m 30, sbraccio<br />

di almeno m 20 con possibilità di impiego anche in negativo sotto il piano stradale e portata<br />

della navicella di 250 kg, il tutto completo di accessori d’uso e perfettamente funzionante<br />

compreso manovratore. Prezzo orario con conteggio minimo di 4 ore<br />

B.33 Nolo di piattaforma aerea autocarrata a braccio telescopico con rotazione del braccio di<br />

360° continui con navicella di dimensioni variabili, possibilità di effettuare le operazioni di comando<br />

sia da terra che direttamente dalla navicella, altezza di lavoro di almeno m 30, sbraccio<br />

di almeno m 20 con possibilità di impiego anche in negativo sotto il piano stradale e portata<br />

della navicella di 250 kg, il tutto completo di accessori d’uso e perfettamente funzionante<br />

compreso manovratore. Prezzo a giornata<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

ora € 52,84<br />

giornata € 422,76<br />

ora € 63,41<br />

giornata € 507,31<br />

ora € 84,55<br />

giornata € 676,41<br />

B.34 Apripista bulldozer meccanico cingolato da 52-90 kW ora € 50,73<br />

B.35 Apripista bulldozer meccanico cingolato da 150-180 kW ora € 89,84<br />

B.36 Apripista bulldozer meccanico cingolato oltre 201 kW ora € 147,96<br />

B.37 Trattore agricolo dotato di attrezzi vari per lavori agroforestali dotato inoltre di carro e lama<br />

apripista per il trasporto di materiale in zone di difficile transito 60-112 kW<br />

B.38 Trattrice agricola gommata-organi lavoranti tipo aratro, estirpatore,erpice rotante, fresa, rullo,<br />

seminatrice, carro, trivella, spandiconcime, triciastocchi, botte pert trattamenti e diserbi da<br />

60-75 kW<br />

B.39 Trattrice agricola cingolata organi lavoranti tipo aratro, estirpatore,erpice rotante, fresa, rullo,<br />

seminatrice, carro, trivella, spandiconcime, triciastocchi, botte per trattamenti e diserbi da 120<br />

kW<br />

ora € 44,39<br />

ora € 47,56<br />

ora € 68,70<br />

B.40 Trattore 59 kW munito di agevolatrice ora € 36,99<br />

B.41 Motopompa da 4-10 kW ora € 32,76<br />

B.42 Motocariola cingolata larghezza 60-70 cm ora € 29,59<br />

B.43 Motocariola cingolata larghezza 100 cm ora € 31,71<br />

B.44 Verricello idraulico con motore autonomo ora € 26,42<br />

B.45 Nolo di elicottero per il trasporto di materiali, compreso l’operatore addetto continuativamente<br />

alla manovra e le autorizzazioni al volo. Esempio: Lama S.A. 315 B. con portata massima al<br />

gancio fino a 1000 Kg. (escluso il trasferimento)<br />

B.46 Nolo di elicottero per il trasporto di materiali, compreso l’operatore addetto continuativamente<br />

alla manovra e le autorizzazioni al volo. Esempio: AS 350 ECUREIL B2 con portata massima al<br />

gancio fino a 1100 Kg.(escluso il trasferimento)<br />

B.47 Nolo di elicottero per il trasporto di materiali, compreso l’operatore addetto continuativamente<br />

alla manovra e le autorizzazioni al volo. Esempio: AS 350 ECUREIL B3 con portata massima al<br />

gancio fino a 1400 Kg.(escluso il trasferimento)<br />

B.48 Nolo di elicottero per il trasporto di materiali, compreso l’operatore addetto continuativamente<br />

alla manovra e le autorizzazioni al volo. Esempio: K MAX Kaman. con portata massima al<br />

gancio fino a 2700 Kg.(escluso il trasferimento)<br />

B.49 Nolo di elicottero per il trasporto di materiali, compreso l’operatore addetto continuativamente<br />

alla manovra e le autorizzazioni al volo. Esempio: AS 332 SUPERPUMA con portata massima<br />

al gancio fino a 3200 Kg.(escluso il trasferimento)<br />

B.50 Trattore/trattrice forestale munito di scudo e verricello con potenza minima di 59 kW compreso<br />

operatore ed ogni altro onere.<br />

B.51 Trattore/trattrice forestale munito cippatrice/trincia forestale con potenza minima di 59 kW<br />

compreso operatore ed ogni altro onere.<br />

B.52 Trattore/trattrice forestale munito di trivella idraulica con potenza minima di 59 kW compreso<br />

operatore ed ogni altro onere.<br />

minuto € 24,10<br />

minuto € 25,10<br />

minuto € 30,12<br />

minuto € 92,37<br />

minuto € 144,58<br />

ora € 47,56<br />

ora € 47,56<br />

ora € 42,28


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 74 – Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE U.di m<br />

Trattore/trattrice forestale munito di raccoglisassi con potenza minima di 59 kW compreso<br />

operatore ed ogni altro onere.<br />

B.54 Trattore munito di carro forestale di portata utile di 25 q.li, con potenza minima di 59 kW compreso<br />

operatore ed ogni altro onere.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

ora € 50,73<br />

ora € 52,84<br />

B.55 Nolo di trattore fino a 59 kW munito di idrovora ora € 47,56<br />

B.56 Nolo di pala meccanica su ruote gommate/cingolate fino 52 kW ora € 40,16<br />

B.57 Nolo di pala meccanica su ruote gommate/cingolate 52-90 kW ora € 44,39<br />

B.58 Nolo di pala meccanica su ruote gommate/cingolate 90-120 kW ora € 46,50<br />

B.59 Nolo di pala meccanica su ruote gommate/cingolate oltre 120 kW ora € 50,73<br />

B.60 Attrezzature per infissione pali di grande diametro ora € 84,55<br />

B.61 Terna semovente gommata, attrezzata per scavi con pala caricatrice anteriore, escavatore<br />

decentrabile posteriore, con appoggi posteriori retrattili, con 4 ruote sterzanti da 75 kW<br />

B.62 Catenaria o discotagliaroccia, per esecuzioni di scavi continui fino ad una profondità di 50<br />

cm e larghezze fino a 20 cm, semovente o trainata<br />

ora € 52,84<br />

ora € 47,56<br />

B.63 Autocarro leggero da 3,5 a 7,0 t di portata utile ora € 40,16<br />

B.64 Autocarro leggero da 7,1 a 10,0 t di portata utile ora € 42,28<br />

B.65 Autocarro con gru con portata < 10 t ora € 50,73<br />

B.66 Autocarro con gru con portata < 15 t ora € 52,84<br />

B.67 Autocarro con gru con portata < 30 t ora € 63,41<br />

B.68 Nolo di miniescavatore meccanico cingolato in condizioni di piena efficienza, provvisto di<br />

benna, cucchiaio o lama, compreso l’operatore addetto continuativamente alla manovra e<br />

le spese annesse per il perfetto funzionamento del mezzo. Potenza fino a 15 kW<br />

B.69 Nolo di miniescavatore meccanico cingolato in condizioni di piena efficienza, provvisto di<br />

benna, cucchiaio o lama, compreso l’operatore addetto continuativamente alla manovra<br />

e le spese annesse per il perfetto funzionamento del mezzo. Potenza oltre 15 kW fino a 20 kW<br />

B.70 Nolo di miniescavatore meccanico cingolato in condizioni di piena efficienza, provvisto di<br />

benna, cucchiaio o lama, compreso l’operatore addetto continuativamente alla manovra e<br />

le spese annesse per il perfetto funzionamento del mezzo. Potenza oltre 20 kW<br />

ora € 42,28<br />

ora € 44,39<br />

ora € 46,50<br />

B.71 Escavatore con benna da 53-90 kW ora € 50,73<br />

B.72 Escavatore da 53-90 kW munito di martello demolitore ora € 57,07<br />

B.73 Escavatore con benna da 90-134 kW ora € 63,41<br />

B.74 Nolo di escavatore meccanico tipo ragno in condizioni di piena efficienza, compreso l’operatore<br />

addetto continuativamente alla manovra e le spese annesse per il perfetto funzionamento<br />

del mezzo.potenza fino a kW 50<br />

B.75 Nolo di escavatore meccanico tipo ragno in condizioni di piena efficienza, compreso l’operatore<br />

addetto continuativamente alla manovra e le spese annesse per il perfetto funzionamento<br />

del mezzo.potenza oltre 50 kW fino a 70 kW<br />

B.76 Nolo di escavatore meccanico tipo ragno in condizioni di piena efficienza, compreso l’operatore<br />

addetto continuativamente alla manovra e le spese annesse per il perfetto funzionamento<br />

del mezzo.potenza oltre 70 kW<br />

ora € 58,13<br />

ora € 73,98<br />

ora € 76,10<br />

B.77 Nolo macchina idroseminatrice, con cisterna < 1mc ora € 73,98<br />

B.78 Nolo macchina idroseminatrice, con cisterna >1mc ora € 89,84<br />

B.79 Rullo compressore ora € 47,56<br />

B.80 Nolo di autobetoniera da 9 mc ora € 52,84<br />

B.81 Manutenzioni idrauliche: fornitura in opera di tubi emuntori (diametro. 76-100 mm, profondità<br />

in opera tubi 6-10 m) - riattivazioni risorgenze laterali<br />

cad. € 2.008,09<br />

B.82 Manutenzioni idrauliche: spurgo polla fontanile con impiego di compressone e/o canal-jet cad. € 89,84<br />

B.83 Manutenzioni idrauliche: asportazione di materiale “melmoso” esistente sul fondo del canale<br />

fino a giungere al piano delle risorgive laterali. Deposito del materiale sulle sponde dello stesso<br />

o in appositi siti definiti dalla DL ad una distanza massima di m 50. Per canali larghezza fino<br />

a 4 m<br />

C MATERIALI<br />

C.1 PROTEZIONI INDIVIDUALI, TUTORI, MATERIALI PLASTICI<br />

C.1.1 Protezioni individuali a rete in materiale plastico di altezza fino a cm 60 cm e di diametro 13-14<br />

cm<br />

C.1.2 Protezioni individuali a rete in materiale plastico di altezza fino a cm 100 e di diametro 13-14<br />

cm<br />

m € 126,83<br />

cad. € 0,37<br />

cad. € 0,74<br />

C.1.3 Protezioni individuali tubolari in PVC fotodegradabilie (shelter) di altezza superiore a cm 100 cad. € 1,27<br />

C.1.4 Protezioni individuali tubolari in PVC fotodegradabile (shelter) di altezza fino a cm 100 cad. € 0,80<br />

C.1.5 Palo tutore per piante a pronto effetto diametro di riferimento 8 cm altezza di riferimento 2 m<br />

fuori terra, comprensivo di legaccio in materiale idoneo non abrasivo per la corteccia.<br />

cad. € 4,44<br />

C.1.6 Cannucce in bambù per sostegno piantine e/o protezioni individuali (lunghezza 1,5 m) cad. € 0,21<br />

C.1.7 Canna in bambù per sostegno piantine (lunghezza 1,80 m) cad. € 0,53


Bollettino Ufficiale<br />

– 75 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE U.di m<br />

C.1.8 Fornitura in cantiere di tutori per alberi in legno di pino tornito e trattato con impregnanti a<br />

base di sali di rame, lunghezza 2 m, diametro 6 cm<br />

C.1.9 Fornitura in cantiere di tutori per alberi in legno di pino tornito e trattato con impregnanti a<br />

base di sali di rame, lunghezza 3 m, diametro 8 cm<br />

C.1.10 Fornitura in cantiere di tutori per alberi in legno di pino tornito e trattato con impregnanti a<br />

base di sali di rame, lunghezza 3 m, diametro 10 cm<br />

C.1.11 Fornitura e posa in opera di tubo corrugato flessibile in PVC forato diametro 100 mm, in rotoli<br />

, per drenaggio<br />

C.2 INERTI, TERRE E CEMENTI<br />

C.2.1 Terreno vegetale di composizione:sostanza organica minima presente 1,5%, sabbia 55%-65%,<br />

argilla 15%-25%, limo fino a 20%<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

cad. € 6,34<br />

cad. € 10,57<br />

cad. € 15,85<br />

m € 1,48<br />

mc € 17,97<br />

C.2.2 Fornitura in cantiere di terra vegetale mc € 10,57<br />

C.2.3 Fornitura in cantiere di terra vegetale selezionata mc € 15,85<br />

C.2.4 Fornitura in cantiere di terra vegetale selezionata e vagliata mc € 22,19<br />

C.2.5 Fornitura di sabbia fine lavata di fiume mc € 35,93<br />

C.2.6 Pietrischetto calcareo 0-30 mm (20 q.li/mc) mc € 26,42<br />

C.2.7 Pietrame e ciottoloni silicei per massicciate mc € 15,32<br />

C.2.8 Pietrame reperito in loco mc € 31,71<br />

C.2.9 Fornitura in loco di pietrame squadrato mc € 317,07<br />

C.2.10 Massi ciclopici per scogliera (pezzatura di riferimento = 1 mc) mc € 58,13<br />

C.2.11 Stabilizzato calcareo mc € 23,78<br />

C.2.12 Collante organico kg € 4,23<br />

C.2.13 Emulsione bituminosa kg € 0,53<br />

C.2.14 Malta cementizia antiritiro per ancoraggi kg € 0,53<br />

C.2.15 Carta catramata mq € 1,90<br />

C.2.16 Cemento tipo 325 R q.le € 10,57<br />

C.2.17 Sabbia mista per “getti” mc € 20,40<br />

C.2.18 Ghiaia per “getti” mc € 16,17<br />

C.2.19 Conglomerato cementizio dosato a q.li 2,50 di cemento tipo R325 mc € 94,06<br />

C.2.20 Conglomerato cementizio dosato a q.li 3 di cemento tipo R325 mc € 105,69<br />

C.2.21 Pozzetto prefrabbricato in cemento di dimensioni di 60x60x60 cm comprensivo di coperchio<br />

carrabile<br />

C.3 CONCIMI, AMMENDANTI, PACCIAMANTI etc..<br />

cad. € 100,40<br />

C.3.1 Fertilizzante organico liquido kg € 1,06<br />

C.3.2 Fertilizzante (riferimento: NPK 15-15-15) kg € 0,37<br />

C.3.3 Sostanza vegetale secca (paglia) q.le € 14,59<br />

C.3.4 Torba bionda in balle cad. € 19,02<br />

C.3.5 Ammendante organico q.le € 4,12<br />

C.3.6 Letame maturo di bovino franco cascina q.le € 1,27<br />

C.3.7 Letame maturo di bovino sparso in campo, trasporto cascina-cantiere fino a 10 km q.le € 2,54<br />

C.3.8 Letame maturo di bovino sparso in campo, trasporto cascina-cantiere fino a 50 km q.le € 5,07<br />

C.3.9 Fornitura in cantiere di concimi organici o misti - stallatico o pollina kg € 0,32<br />

C.3.10 Telo pacciamante mq € 0,37<br />

C.3.11 Disco pacciamante in fibra naturale diametro 45 cm cad. € 1,59<br />

C.3.12 Disco pacciamante in fibra naturale diametro 55 cm cad. € 1,90<br />

C.3.13 Diserbante antigerminello litro € 10,57<br />

C.3.14 Mastice per protezione ferite da taglio da potatura kg € 4,44<br />

C.4 GEOSINTETICI E BIOSTUOIE<br />

C.4.1 Biostuoia in paglia peso 400 gr/mq mq € 1,16<br />

C.4.2 Biostuoia in cocco peso 400 gr/mq mq € 2,01<br />

C.4.3 Biostuoia in paglia/cocco peso 400 gr/mq mq € 1,48<br />

C.4.4 Rete in fibra naturale (juta) maglia 1x1,5 cm, grammatura non inferiore a 500 g/mq mq € 1,90<br />

C.4.5 Stuoia in fibra naturale (legno di faggio) mq € 1,27<br />

C.4.6 Geostuia tridimensionale in materiale sintetico mq € 5,28<br />

C.4.7 Biofeltro (200gr/mq) mq € 2,01<br />

C.4.8 Geocelle a nido d’ape sintetiche (tipo Armater) mq € 13,21


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 76 – Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE U.di m<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

C.4.9 Geotessuto in poliestere mq € 5,50<br />

C.4.10 Biorete in cocco 400 gr/mq mq € 6,34<br />

C.4.11 Biotessile in cocco 500 gr/mq mq € 6,87<br />

C.4.12 Biotessile in cocco 700 gr/mq mq € 7,40<br />

C.5 MATERIALI METALLICI<br />

C.5.1 Barre in acciaio ad aderenza migliorata diametro 14-16 mm a lunghezza variabile in base<br />

all’utlizzo specifico<br />

kg € 1,27<br />

C.5.2 Ferro d’armatura ad aderenza migliorata FeB44K (controllato in stabilimento) kg € 1,52<br />

C.5.3 Piloti in acciaio ad aderenza migliorata diametro 32 mm kg € 1,59<br />

C.5.4 Rete elettrosaldata zincata kg € 3,80<br />

C.5.5 Rete metallica zincata per chiudende. Parametri di riferimento: diametro fino a 2 mm, altezza<br />

1 m<br />

C.5.6 Rete metallica zincata per chiudende. Parametri di riferimento: diametro fino a 2 mm, altezza<br />

1,2 m<br />

C.5.7 Rete metallica zincata per chiudende. Parametri di riferimento: diametro fino a 2 mm, altezza<br />

1,5 m<br />

C.5.8 Rete metallica zincata per chiudende. Parametri di riferimento: diametro fino a 2 mm, altezza<br />

2 m<br />

m € 0,85<br />

m € 1,06<br />

m € 1,35<br />

m € 2,09<br />

C.5.9 Rete elettrosaldata a maglia cm 10x10 e diametro di 5 mm kg € 1,48<br />

C.5.10 Rete metallica a maglie 6x8 cm in filo di ferro zincato formate con doppia torsione mq € 4,86<br />

C.5.11 Chioderia varia kg € 1,48<br />

C.5.12 Chioderia zincati da 40 a 100 mm kg € 4,23<br />

C.5.13 Staffe in acciaio kg € 6,34<br />

C.5.14 Fune di fili di acciaio zincato diametro 16-18 mm m € 3,17<br />

C.5.15 Picchetti in ferro diametro 8 mm lunghezza 150 cm cad. € 1,00<br />

C.5.16 Picchetto metallico cad. € 0,63<br />

C.5.17 Morsetto serrafune d’acciaio cad. € 2,54<br />

C.5.18 Filo spinato n. 4 a 3 fili e 4 punte kg € 1,69<br />

C.5.19 Filo di ferro 3 mm kg € 1,48<br />

C.5.20 Tondino di ferro 14 mm kg € 0,63<br />

C.5.21 Acciaio tondo in barre ad aderenza migliorata; chiodature e cambre kg € 1,27<br />

C.5.22 Ferri d’ancoraggio kg € 1,27<br />

C.5.23 Graffe per il fissaggio di strutture di rivestimento antierosivo (50 + 10 + 10 cm) di tondino di ferro<br />

acciaioso ad aderenza migliorata diametro. 10 mm -Da utilizzare in n° 1 per mq.<br />

cad. € 0,95<br />

C.5.24 Canaletta in guard-rail compresa di zanche di ancoraggio m € 10,57<br />

C.5.25 Caditoia metallica (ferri diametro. 20 mm) con telaio di posa mq € 89,84<br />

C.5.26 Gabbioni in filo zincato a doppia torsione di dimensioni in metri 2x1x1, diametro 3 mm maglia<br />

esagonale<br />

C.6 LEGNAME E MATERIALI LEGNOSI<br />

cad. € 35,93<br />

C.6.1 Pali appuntito di castagno diametro 4 cm - lunghezza 30 cm cad. € 0,21<br />

C.6.2 Pali appuntito di castagno diametro 5 cm - lunghezza 80 cm cad. € 0,85<br />

C.6.3 Pali appuntito di castagno diametro 8 cm - lunghezza 100 cm cad. € 1,59<br />

C.6.4 Pali appuntito di castagno diametro 8-10 cm - lunghezza 150 cm cad. € 3,17<br />

C.6.5 Pali appuntito di castagno diametro 10-12 cm - lunghezza 250 cm cad. € 7,93<br />

C.6.6 Pali appuntito di castagno diametro 20 cm - lunghezza 150 cm cad. € 9,51<br />

C.6.7 Pali appuntito di castagno diametro 20 cm - lunghezza 200 cm cad. € 11,10<br />

C.6.8 Pertiche di castagno diametro 8 cm - lunghezza 200 cm cad. € 1,27<br />

C.6.9 Pertiche/mezzo palo di castagno diametro 10 cm - lunghezza 200 cm da utlilizzarsi nelle palizzate<br />

cad. € 1,32<br />

C.6.10 Pertiche di castagno diametro 20 cm-lunghezza 300 cm cad. € 11,10<br />

C.6.11 Palo scortecciato e trattato di castagno diametro 10-25 cm mc € 100,40<br />

C.6.12 Rami di latifoglie utlizzabili per graticciate (lunghezza 150 cm, diametro 3 cm) q.li € 44,39<br />

C.6.13 Ramaglia di conifere q.li € 13,21<br />

C.6.14 Sostanza vegetale secca q.li € 13,74<br />

C.6.15 Pichetti in legno a T cad. € 0,63<br />

C.6.16 Pali di castagno rettilinei, di sezione regolare, di diametro 20-22 cm franco cantiere m € 6,34<br />

C.6.17 Casseforme in legno per getti, comprensivo di disarmo mq € 19,02


Bollettino Ufficiale<br />

– 77 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE U.di m<br />

C.6.18 Pali di larice o castagno tagliati in loco e trattati con materiale imputrescibile nella parte<br />

interrata<br />

C.8 ARREDO PER LA FRUIZIONE TURISTICO RICREATIVA<br />

C.8.1 Fornitura di tavolo pic-nic combinato con sedute in blocco unico, misura di riferimento: 200<br />

cm lunghezza, 160 cm larghezza, 45 cm larghezza seduta, 75 cm fuori terra. Materiale: legno<br />

stagionato di origine locale o europea<br />

C.8.2 Realizzazione di punto fuoco - barbecue; struttura ricoperta in pietra a vista, completa di griglia<br />

C.8.3 Fornitura di bacheca dotata di tettoia e con espositore bifacciale. Materiale: legno stagionato<br />

di origine locale o europea. Parametri di riferimento: 220 x 90 x 240 cm h fuori terra; dimensione<br />

espositore 160 x 120 cm<br />

C.8.4 Fornitura di panchina a tre posti dotata di schienale. Materiale: legno stagionato di origine<br />

locale o europea. Parametri di riferimento:195 x 60 x 42 cm (altezza fuori terra 80 cm).<br />

C.8.5 Fornitura di portarifiuti completi di contenitore interno in lamiera zincata a fuoco e di capienza<br />

80 lt. Materiale:legno stagionato di origine locale o europea. Parametri di riferimento:44 x 45 x<br />

70 cm (altezza fuori terra pari a 100 cm) .<br />

C.8.6 Fornitura di masselli autobloccanti in calcestruzzo. Parametri di riferimento: dimensioni singoli<br />

elementi modulari 50 x50 x 8 cm, forniti in bancali da 24 mq.<br />

C. 9 MATERIALE VEGETALE<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

mc € 47,56<br />

cad. € 422,76<br />

cad. € 1.373,96<br />

cad. € 343,49<br />

cad. € 369,91<br />

cad. € 137,40<br />

mq € 8,46<br />

C.9.1 Fornitura di piantine forestali a radice nuda fino a 100 cm di altezza di latifoglie. cad. € 1,06<br />

C.9.2 Fornitura, escluso il trasporto sul luogo della messa a dimora, di arbusti e piantine forestali di<br />

latifoglie. parametri di riferimento: materiale certificato secondo il D.Lgs. n. 386/2003), specie<br />

riportate nell’elenco allegato (All.C.9.2), contenitori multiforo volume zolla compreso tra 0,26 lt<br />

e 0,40 lt. e altezza del materiale vegetale inferiore a 1m<br />

C.9.3 Fornitura, escluso il trasporto sul luogo della messa a dimora, di arbusti e piantine forestali di<br />

conifere. Parametri di riferimento: materiale certificato secondo il D.Lgs. n. 386/2003, specie<br />

riportate nell’elenco allegato (All.C.9.3), contenitori multiforo, volume zolla compreso tra 0,26<br />

lt e 0,40 lt.<br />

C.9.4 Fornitura, escluso il trasporto sul luogo della messa a dimora, di arbusti e piantine forestali di<br />

latifoglie. Parametri di riferimento: materiale certificato secondo il D.Lgs.n. 386/2003, specie<br />

riportate nell’elenco allegato (All.C.9.4-9.5-9.6), piante in vaso di diametro 10-12 cm di età<br />

minima S1T1.<br />

C.9.5 Fornitura, escluso il trasporto sul luogo della messa a dimora, di arbusti e piantine forestali di<br />

latifoglie. Parametri di riferimento: materiale certificato secondo il D.Lgs. n. 386/2003, specie<br />

riportate nell’elenco allegato (All.C.9.4-9.5-9.6), piante in vaso di diametro 14-16 cm di età<br />

minima S1T1.<br />

C.9.6 Fornitura, escluso il trasporto sul luogo della messa a dimora, di arbusti e piantine forestali di<br />

latifoglie. Parametri di riferimento: materiale certificato secondo il D.Lgs. n. 386/2003, specie<br />

riportate nell’eleco allegato (All.C.9.4-9.5-9.6), piante in vaso di diametro 18-20 cm di età<br />

minima S1T2.<br />

cad. € 2,97<br />

cad. € 2,97<br />

cad. € 3,12<br />

cad. € 3,74<br />

cad. € 6,87<br />

C.9.7 Talee di salice radicate cad. € 2,26<br />

C.9.8 Talee di salice preparate in loco cad. € 0,53<br />

C.9.9 Astoni di pioppo fino a 11 cm di circonferenza cad. € 1,59<br />

C.9.10 Astoni di pioppo oltre a 11 cm di circonferenza cad. € 3,70<br />

C.9.11 Marze da innesto cad. € 1,06<br />

C.9.12 Verghe da intreccio di specie idonee per viminate q.le € 40,16<br />

C.9.13 Miscuglio bilanciato di leguminose e graminacee per inerbimento kg € 4,02<br />

C.9.14 Fornitura in cantiere di miscugli di sementi per prati estensivi kg € 5,81<br />

C.9.15 Fornitura in cantiere di miscugli di sementi per zone aride kg € 5,28<br />

C.9.16 Fornitura in cantiere di miscugli di sementi per rigenerazione kg € 4,23<br />

C.9.17 Fornitura in cantiere di miscugli di sementi per scarpate su terreno acido kg € 13,21<br />

C.9.18 Fornitura in cantiere di miscugli di sementi per scarpate su terreno arido kg € 11,63<br />

C.9.19 Fornitura in cantiere di miscugli di sementi per scarpate su terreno calcareo kg € 19,55


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 78 – Bollettino Ufficiale<br />

ELENCO PREZZI UNITARI OPERE COMPIUTE<br />

(*)= incidenza percentuale della manodopera sul totale del prezzo<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

D RIMBOSCHIMENTO<br />

D.1 OPERAZIONI PREPARATORIE ALL’IMPIANTO<br />

D.1.1 DECESPUGLIAMENTO<br />

D.1.1.1 Decespugliamento di terreno con pendenza 20%, con copertura vegetazione infestante prevalentemente cespugliosa e sviluppo<br />

in altezza della stessa < 1 m, comprensivo di raccolta concentrazione e bruciatura/allontanamento<br />

del materiale di risulta.<br />

D.1.1.4 Decespugliamento da eseguirsi con decespugliatore in terreni con pendenze<br />

>20% con copertura vegetazione infestante prevalentemente arbustiva e sviluppo<br />

in altezza della stessa > 1 m, comprensivo di raccolta concentrazione e bruciatura/<br />

allontanamento del materiale di risulta.<br />

D.1.1.5 Interventi preparatori del terreno finalizzati alla messa a dimora sotto copertura,<br />

comprendenti operazioni di pulizia da vegetazione infestante, taglio selettivo di<br />

polloni eccedenti su ceppaie, con salvaguardia di eventuale rinnovazione arborea/arbustiva<br />

di specie in sintonia con la scelta progettuale, allontanamento manuale<br />

e meccanico del materiale prodotto, indicazione di massima del tracciamento<br />

dell’impianto. Densità di copertura di riferimento: 50%.<br />

D.1.2 DISERBI<br />

D.1.2.1 Diserbo “antigerminello” da effetuarsi a pieno campo, come operazione preparatoria<br />

agli impianti a ciclo breve<br />

D.1.3 LAVORAZIONI TERRENO (andante)<br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

ha € 380,48 0%<br />

ha € 570,72 0%<br />

ha € 1.034,97 77%<br />

ha € 1.619,96 77%<br />

ha € 3.013,44 61%<br />

ha € 118,70 15%<br />

D.1.3.1 Aratura del terreno (fino a 50 cm di profondità) eseguito con trattrice fino a 75 kW. ha € 259,10 27%<br />

D.1.3.2 Scasso profondo ( fino 100 cm di profondità) eseguito con trattrice fino a 75 kW ha € 323,88 27%<br />

D.1.3.3 Scasso profondo ( fino 100 cm di profondità) eseguito con trattrice cingolata fino<br />

a 120 kW<br />

D.1.3.4 Ripuntatura del terreno (fino a 50 cm di profondità) eseguito con trattrice fino a<br />

75 kW.<br />

D.1.3.5 Rippatura del terreno ( fino 100 cm di profondità) eseguita con trattrice fino a 75<br />

kW<br />

D.1.3.6 Livellamento del terreno eseguito con trattrice fino a 75 kW su volumi limitati fino<br />

a 10 cm<br />

D.1.3.7 Livellamento del terreno eseguito con trattrice fino a 75 kW su volumi tra i 10 cm e<br />

40 cm<br />

ha € 474,13 28%<br />

ha € 388,65 27%<br />

ha € 453,43 27%<br />

ha € 256,22 26%<br />

ha € 498,42 43%<br />

D.1.3.8 Erpicatura incrociata o fresatura eseguita con trattice fino a 52 kW ha € 230,49 28%<br />

D.1.3.9 LAVORAZIONI TERRENO (localizzata)<br />

D.1.3.10 Apertura manuale di piazzola per facilitare la messa a dimora di piantine forestali<br />

in terreni particolarmente acclivi, di dimensioni poco superiori a quelle della buca<br />

da realizzare in seguito, escluso il materiale vegetale.Dimensione di riferimento<br />

piazzola: 50 cm x 50 cm.<br />

D.1.3.11 Lavorazione de terreno in pendenza a strisce localizzate lungo le curve di livello<br />

eseguite con trattrice fino a 75 kW. Parametri di riferimento dimensionali delle buche:<br />

larghezza 80 cm e profondità 40 cm<br />

D.1.4 CONCIMAZIONI<br />

D.1.4.1 Concimazione organica preparatoria agli impianti, andante con letame maturo.<br />

Parametri di riferimento:distribuito sul terreno, quantità 500 q.li/ha, trasporto cascina-cantiere<br />

fino a 10 km.<br />

D.1.4.2 Concimazione chimica preparatoria agli impianti, con impiego di perfosfati, distribuiti<br />

sul terreno (rif. NPK 15-15-15, quantità di riferimento 5 q.li/ha)<br />

D.1.5 TRACCIAMENTO<br />

D.1.5.1 Tracciamento meccanico del terreno (curvilineo e/o rettilineo) finalizzato alla posa<br />

di 2.000 piante/ha<br />

D.2 OPERAZIONI DI MESSA A DIMORA<br />

D.2.1 Apertura manuale di buca a fessura in terreno non lavorato e messa a dimora<br />

di piantine di latifoglie in contenitore multiforo (fino a 100 cm di altezza, di cui al<br />

codice C.9.2 e/o C.9.3 dei prezzi unitari) comprensivo di rincalzamento. Inclusa la<br />

fornitura del materiale vegetale.<br />

D.2.1.1 Apertura manuale di buca misura di riferimento 40x40x40 cm in terreno di media<br />

consistenza. Esclusa la fornitura del materiale vegetale.<br />

cad € 1,19 100%<br />

ha € 380,48 0%<br />

ha € 1.363,39 0%<br />

ha € 280,08 0%<br />

ha € 67,54 30%<br />

cad € 3,69 20%<br />

cad € 2,23 100%


Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

– 79 –<br />

D.2.1.2 Apertura manuale di buca misura di riferimento 40x40x40 cm in terreno di media<br />

consistenza per interventi di rinfoltimento sottocopertura. Parametri di riferimento:<br />

sono inclusi la fornitura del materiale vegetale di cui al cod. C.9.6 dei prezzi unitari,<br />

shelter e bacchetta in bambù.<br />

D.2.2 Fornitura e stesura di telo pacciamante in materiale plastico. (parametri di riferimento<br />

spessore minimo 0,06 mm e largo almeno 1 m, compreso l’ancoraggio<br />

al suolo con picchetti metallici, escluso ogni onere per la messa a dimora delle<br />

piante). Esclusa la lavorazione del terreno<br />

D.2.3 Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante, mediante l’impiego di<br />

macchina “agevolatrice”. Parametri di riferimento: piantine fino a 60 cm di altezza<br />

e a radice nuda, densità 2000 p.te ad ettaro, potenza mezzo meccanico pari a<br />

59 kW. Esclusa la preparazione preventiva del terreno e la fornitura delle piantine.<br />

D.2.3.1 Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante. Consistente in: apertura<br />

meccanica delle buche di adeguate dimensioni, posa delle piantine, rincalzamento.<br />

Parametri di riferimento: densità 2.000 piante ad ettaro. Sesto di impianto 2X<br />

2.5 m, materiale vivaistico in contenitore multiforo (fino a 100 cm di altezza, di cui al<br />

codice C.9.2 e/o C.9.3 dei prezzi unitari) comprensivo di rincalzamento, nessuna<br />

protezione al rimboschimento. Esclusi: la preparazione del terreno e l’operazione<br />

di tracciamento.<br />

D.2.3.2 Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante. Consistente in: apertura<br />

meccanica delle buche di adeguate dimensioni, posa delle piantine, rincalzamento.<br />

Parametri di riferimento: densità 2.000 piante ad ettaro. Sesto di impianto 2X<br />

2.5 m, materiale vivaistico di partenza in contenitore di cui al cod. C.9.5 dei prezzi<br />

unitari, nessuna protezione al rimboschimento. Esclusi: la preparazione del terreno<br />

e l’operazione di tracciamento.<br />

D.2.3.3 Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante. Consistente in: apertura<br />

meccanica delle buche di adeguate dimensioni, posa delle piantine, rincalzamento.<br />

Parametri di riferimento: densità 2.000 piante ad ettaro. Sesto di impianto 2X<br />

2.5 m, materiale vivaistico di partenza in contenitore di cui al cod. C. 9.6 dei prezzi<br />

unitari, nessuna protezione al rimboschimento. Esclusi: la preparazione del terreno<br />

e l’operazione di tracciamento.<br />

D.2.3.4 Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante. Consistente in: apertura<br />

meccanica delle buche di adeguate dimensioni, posa delle piantine, rincalzamento.<br />

Parametri di riferimento: densità 2.000 piante ad ettaro. Sesto di impianto 2X<br />

2.5 m, materiale vivaistico in contenitore multiforo (fino a 100 cm di altezza, di cui<br />

al codice C.9.2 e/o C.9.3 dei prezzi unitari) protezione individuale al rimboschimento,<br />

bacchetta segnalatrice in bambù. Esclusi: la preparazione del terreno e<br />

l’operazione di tracciamento.<br />

D.2.3.5 Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante. Consistente in: apertura<br />

meccanica delle buche di adeguate dimensioni, posa delle piantine e tutore,<br />

rincalzamento. Parametri di riferimento: densità 2.000 piante ad ettaro. Sesto di impianto<br />

2X 2.5 m, materiale vivaistico di partenza in contenitore di cui al cod. C.9.5<br />

dei prezzi unitari, protezione individuale al rimboschimento, bacchetta segnalatrice<br />

in bambù. Esclusi: la preparazione del terreno e l’operazione di tracciamento.<br />

D.2.3.6 Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante. Consistente in: apertura<br />

meccanica delle buche di adeguate dimensioni, posa delle piantine, rincalzamento.<br />

Parametri di riferimento: densità 2.000 piante ad ettaro. Sesto di impianto 2X<br />

2.5 m, materiale vivaistico di partenza in contenitore di cui al cod. C.9.6 dei prezzi<br />

unitari, protezione individuale al rimboschimento, bacchetta segnalatrice in bambù.<br />

Esclusi: la preparazione del terreno e l’operazione di tracciamento.<br />

D.2.4 Messa a dimora di piante a pronto effetto (rif. 2,50 m


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE<br />

D.3.3 Sfalcio della vegetazione infestante eseguito con trattore e trincia sull’interfila e<br />

completamento dell’ operazione sulle file con decespugliatore.<br />

D.3.3.1 Sfalcio dell’erba da eseguire a mano nelle aiule, in scarpata, localizzato e ovunque<br />

non sia possibile l’uso di mezzi meccanici<br />

– 80 – Bollettino Ufficiale<br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

ha € 522,91 62%<br />

mq € 0,30 100%<br />

D.3.3.2 Sfalcio dell’erba eseguito con falciatrice meccanica, per qualsiasi superficie. mq € 0,13 64%<br />

D.3.4 Risarcimento piante su precedente rimboschimento, comprensivo della riapertura<br />

manuale delle buche, messa a dimora delle piantine, reinterro ed eventuale ristemazione<br />

della protezione individuale. Parametri di riferimento: piantine forestali di<br />

cui al cod. C.9.2 e/o C.9.3 dei prezzi unitari.<br />

D.3.4.1 Risarcimento piante su precedente rimboschimento, comprensivo della riapertura<br />

manuale delle buche, messa a dimora delle piantine in contenitore, reinterro ed<br />

eventuale ristemazione della protezione individuale. Parametri di riferimento: piantine<br />

forestali in contenitore di cui al cod. C.9.5 dei prezzi unitari.<br />

D.3.4.2 Risarcimento piante su precedente rimboschimento, comprensivo della riapertura<br />

manuale delle buche, messa a dimora delle piantine in contenitore, reinterro ed<br />

eventuale ristemazione della protezione individuale. Parametri di riferimento: piantine<br />

forestali in contenitore di cui al cod. C.9.6 dei prezzi unitari.<br />

D.3.5 Lavorazione meccanica superficiale del terreno (fresatura o erpicatura), sia lungo<br />

il filare che incrociata; rifinitura manuale con decespugliatore attorno alle piante<br />

(densità di riferimento 2000 p.te/ha).Parametri di riferimento: assenza di infestanti<br />

particolari<br />

D.3.5.1 Lavorazione meccanica superficiale del terreno (fresatura o erpicatura), sia lungo<br />

il filare che incrociata; rifinitura manuale con decespugliatore attorno alle piante<br />

(densità di riferimento 2000 p.te/ha). Parametri di riferimento: in presenza di infestanti<br />

particolari per specie o di elevata densità.<br />

D.3.6 Sarchiatura/zappettatura del terreno intorno al colletto della piantina e rincalzatura<br />

della stessa .<br />

D.3.7 Posa di bio-dischi pacciamanti (riferimento 45 cm di diametro), compreso ancoraggio<br />

con picchetti, compresa la fornitura.<br />

D.3.8 Concimazione manuale localizzata per piantine forestali con 20 gr di concime<br />

chimico e 200 gr di stallatico secco<br />

D.3.9 Realizzazione di chiudenda (rif. altezza fuori terra 200 cm ) composta da rete di filo<br />

metallico di diametro fino a 2 mm a maglia quadrata di dimensioni variabili a crescere<br />

verso l’alto, fissata a pali in legno di almeno 2,50 m di altezza e di diametro<br />

10-12 cm, distanziati di 2,5 m infissi nel suolo per 50 cm, comprese controventature<br />

e scalandrini<br />

D.3.9.1 Realizzazione di microchiudenda (rif. altezza fuori terra 200 cm ) per collettivi con<br />

caratteristiche simili al punto D.3.15 ivi composta da rete di filo metallico di diametro<br />

fino a 2 mm a maglia quadrata di dimensioni vartiabili a crescere verso l’alto,<br />

fissata a pali in legno di almeno 2,50 m di altezza e di diametro 10-12 cm, distanziati<br />

di 2,5 m infissi nel suolo per 50 cm.<br />

D.3.9.2 Realizzazione di chiudenda (rif. altezza fuori terra 120 cm ) composta da rete di filo<br />

metallico di diametro fino a 2 mm a maglia quadrata di dimensioni variabili a crescere<br />

verso l’alto, fissata a pali in legno di almeno 1,80 m di altezza e di diametro<br />

10-12 cm, distanziati di 2,5 m infissi nel suolo per 50 cm, comprese controventature<br />

e scalandrini<br />

D.3.9.3 Realizzazione di microchiudenda (rif. altezza fuori terra 120 cm ) per collettivi con<br />

caratteristiche simili al punto D.3.9.2 ivi composta da rete di filo metallico di diametro<br />

fino a 2 mm a maglia quadrata di dimensioni variabili a crescere verso l’alto, fissata<br />

a pali in legno di almeno 1,80 m di altezza e di diametro 10-12 cm, distanziati<br />

di 2,5 m infissi nel suolo per 50 cm.<br />

E OPERAZIONI SELVICOLTURALI<br />

E.1 CURE COLTURALI<br />

E.1.1 SFOLLI E RIPULITURE<br />

E.1.1.1 Sfolli - selezione massale del numero di individui presenti in popolamenti ceduo<br />

nelle fasi giovanili: eliminazione degli individui malati, malformati, soprannumerari<br />

e di specie indesiderate ed accastamento in loco del materiale di risulta. Parametri<br />

di riferimento:ceduo semplice matricinato ipotesi di densità 500 ceppaie/ha e<br />

prelievo di 1500 polloni/ha.<br />

E.1.1.2 Sfolli mediante tagli di selezione ai giovani popolamenti non ancora differenziati<br />

(spessina) a densità eccessiva, per migliorare la stabilità soprassuolo e dosarne<br />

la composizione specifica con taglio selettivo delle piante in soprannumero, comprese<br />

modeste potaure di penetrazione prevalentemente a carico dei rami secchi,<br />

concentramento e accatastamento in loco del materiale di risulta. Parametri di<br />

riferimento:ipotesi di densità iniziale 3000 piante/ha e prelievo di 1000 soggetti, con<br />

diametro medio


Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

– 81 –<br />

E.1.1.4 Riduzione della componente erbacea ed arbustiva mediante sfalci, decespugliamenti<br />

ed eventuale eliminazione delle rampicanti. Intervento da eseguire solo ove<br />

strettamente necessario al fine di ridurre la competizione di erbe e cespugli nei<br />

confronti delle giovani piante o per migliorare le condizioni per la germinazione e<br />

lo sviluppo dei semenzali. Per questo tipo di operazione l’unità di misura espesso<br />

l’ettaro ragguagliato.<br />

E.1.1.5 Taglio della vegetazione arbustiva, arborea e di alto fusto di piccole dimensioni<br />

eseguito con motosega compreso accatastamento ordinato del materiale di risulta<br />

ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte<br />

secondo le indicazioni della D.L.<br />

E.1.2 DIRADAMENTI, TAGLI CURAZIONE...<br />

E.1.2.1 Miglioria forestale consistente nell’eliminazione degli individui malati, malformati,<br />

polloni soprannumerari in caso di ceppaie, in particolare a carico delle specie<br />

alloctone; ramaglia: raccolta e accatastamento in bosco; legname: sramatura,<br />

depezzatura e formazione temporanea di cataste a bordo strada carrabile. Senza<br />

designazione dei candidati. Parametri di riferimento: prelievo di 250 piante a diametro<br />

variabile per ettaro.<br />

E.1.2.2 Miglioria forestale consistente nell’eliminazione degli individui malati, malformati,<br />

polloni soprannumerari in caso di ceppaie, in particolare a carico di specie indesiderate;<br />

ramaglia: raccolta, allontanamento e successiva cippatura o trinciatura;<br />

legname: sramatura, esbosco e depezzatura con formazione temporanea di cataste<br />

a bordo strada carrabile. Il costo dell’allontanamento definitivo va compreso<br />

nel prezzo di vendita del legname. Con designazione dei candidati. Parametri di<br />

riferimento: prelievo di 250 piante a diametro variabile per ettaro.<br />

E.1.2.3 Miglioria forestale consistente nell’eliminazione degli individui malati, malformati,<br />

polloni soprannumerari in caso di ceppaie, in particolare a carico di specie indesiderate;<br />

legname e ramaglia depezzati, raccolti in piccole cataste in bosco.<br />

Senza designazione dei candidati. Parametri di riferimento: prelievo di 150 piante a<br />

diametro variabile medio-piccolo<br />

E.1.2.4 Miglioria forestale consistente nell’eliminazione degli individui malati, malformati,<br />

polloni soprannumerari in caso di ceppaie, in particolare a carico di specie indesiderate;<br />

legname e ramaglia depezzati, raccolti in piccole cataste in bosco.<br />

Con designazione dei candidati. Parametri di riferimento: prelievo di 150 piante a<br />

diametro variabile medio-piccolo<br />

E.1.2.5 Taglio di abbattimento, sramatura e allestimento di materiale legnoso d’altofusto<br />

di medie dimensioni, comprensivo di accatastamento ordinato del materiale di<br />

risulta e di ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera eseguita a regola d’arte<br />

secondo le indicazioni della D.L.<br />

E.1.2.6 Intervento di diradamento selettivo a carico di soggetti arborei di ogni dimensione,<br />

eseguito in popolamenti con densità variabile, comprensivo del taglio dei soggetti<br />

malformati o sovrannumerari nei tratti a maggior densità e spalcature delle piante<br />

rimanenti sino ad 1,5 m di altezza, sramatura, depezzamento dei fusti e accatastamento<br />

ordinato nei pressi del letto di caduta delle ramaglie ed allestimento a 2-4<br />

m per il materiale di grosse dimensioni ed ogni altro onere ed accessorio per dare<br />

l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

E.1.2.7 Diradamento dal basso in fustaia a carico delle piante del piano dominato con<br />

criterio di determinazione del diametro massimo asportabile, compresa sramatura,<br />

depezzatura della ramaglia, concentramento dei fusti per il successivo esbosco.<br />

Senza designazione dei candidati. Parametri di riferimento: densità iniziale 800<br />

piante/ha, prelievo medio 30% dei soggetti.<br />

E.1.2.8 Diradamento dal basso in fustaia a carico delle piante del piano dominato con<br />

criterio di determinazione del diametro massimo asportabile, compresa sramatura,<br />

depezzatura della ramaglia, concentramento dei fusti per il successivo esbosco.<br />

Con designazione dei candidati. Parametri di riferimento: densità iniziale 800 piante/ha,<br />

prelievo medio 30% dei soggetti.<br />

E.1.2.9 Diradamento dall’alto o positivo in fustaia a carico delle piante del piano dominante<br />

e codominante con criterio di determinazione del diametro massimo asportabile,<br />

compresa sramatura, depezzatura della ramaglia, concentramento dei fusti<br />

per il successivo esbosco. Senza designazione dei candidati. Parametri di riferimento:<br />

densità iniziale 800 piante/ha, prelievo medio 15% dei soggetti.<br />

E.1.2.10 Diradamento dall’alto o positivo in fustaia a carico delle piante del piano dominante<br />

e codominante con criterio di determinazione del diametro massimo asportabile,<br />

compresa sramatura, depezzatura della ramaglia, concentramento dei fusti<br />

per il successivo esbosco. Con designazione dei candidati. Parametri di riferimento:<br />

densità iniziale 800 piante/ha, prelievo medio 15% dei soggetti.<br />

E.1.2.11 Diradamento dal basso in bosco ceduo a carico delle piante del piano dominato<br />

con criterio di determinazione del diametro massimo asportabile o del numero di<br />

polloni da rilasciare, allo scopo di costituire un soprasuolo monoplano, compresa<br />

sramatura, depezzatura della ramaglia, concentramento dei fusti per il successivo<br />

esbosco. Senza designazione dei candidati. Parametri di riferimento: densità iniziale<br />

1.500 polloni/ha, prelievo medio 30% dei polloni<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

ha € 1.132,53 76%<br />

mq € 3,22 90%<br />

ha € 5.142,91 38%<br />

ha € 5.462,51 42%<br />

ha € 2.029,56 80%<br />

ha € 2.349,16 83%<br />

mc € 38,30 86%<br />

Ha € 3.022,46 87%<br />

ha € 2.291,80 59%<br />

ha € 2.531,50 63%<br />

ha € 1.847,43 62%<br />

ha € 2.007,23 65%<br />

ha € 1.784,98 88%


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE<br />

E.1.2.12 Diradamento dal basso in bosco ceduo a carico delle piante del piano dominato<br />

con criterio di determinazione del diametro massimo asportabile o del numero di<br />

polloni da rilasciare, allo scopo di costituire un soprasuolo monoplano, compresa<br />

sramatura, depezzatura della ramaglia, concentramento dei fusti per il successivo<br />

esbosco. Con designazione dei candidati. Parametri di riferimento: densità iniziale<br />

1.500 polloni/ha, prelievo medio 30% dei polloni.<br />

E.1.2.13 Diradamenti schematico/geometrici ovvero riduzione della biomassa legnosa allo<br />

scopo di diminuire la competizione all’interno del popolamento ed aumentare<br />

la stabilità fisica degli alberi rimasti. Tale operazione viene usualmente svolta in<br />

popolamenti artificiali a sesto regolare e impianti di arboricoltura da legno. Sono<br />

comprese anche la sramatura, la sminuzzatura della ramaglia, l’esbosco e il concentramento<br />

a bordo strada carrabile per il successivo e definitivo allontanamento.<br />

Parametri di riferimento: densità iniziale 400 piante/ha, eliminazione geometrica<br />

del 50% sul numero, diametro piante eliminate medio piccolo<br />

E.1.3 SPALCATURE<br />

E.1.3.1 Intervento si spalcatura eseguito su giovane fustaia di resinose mediante asportazione<br />

dei rami basali non oltre 1/3 dell’altezza totale della pianta e comunque<br />

non oltre 2 m. Compresi la raccolta e l’accumulo e allontanamento della ramaglia.<br />

Parametri di riferimento 1500 piante/Ha<br />

E.1.3.2 Spalcature delle piante sino ad 2,00 m di altezza, comprensivo di accatastamento<br />

ordinato nei pressi del letto di caduta delle ramaglie e di ogni residuo di lavorazione<br />

ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte<br />

secondo le indicazioni della D.L.<br />

E.1.4 ABBATIMENTO SINGOLE PIANTE IN AMBIENTE EXTRAFORESTA<br />

E.1.4.1 Abbattimento di pianta (latifoglia o conifera), tramite recisione a livello del suolo<br />

e caduta guidata, compresi la sramatura, la depezzatura, l’allestimento sul letto di<br />

caduta e l’allontanamento, esclusa la rimozione dell’apparato radicale e l’onere<br />

di smaltimento del materiale. Parametri di riferimento:diametro medio fusto a 1,30<br />

< 15 cm., condizioni di lavoro nella norma<br />

E.1.4.2 Abbattimento di pianta (latifoglia o conifera), tramite recisione a livello del suolo<br />

e caduta guidata, compresi la sramatura, la depezzatura, l’allestimento sul letto di<br />

caduta e l’allontanamento, esclusa la rimozione dell’apparato radicale e l’onere<br />

di smaltimento del materiale. Parametri di riferimento: 15 cm


Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

– 83 –<br />

E.2.1.1 Taglio di conversione a fustaia in bosco ceduo invecchiato già sottoposto a taglio<br />

di preparazione consistente nella riduzione dei polloni soprannumerari, al fine di<br />

costituire una fustaia transitoria, sramatura, depezzamento, allestimento e concentramento<br />

dei fusti per il successivo esbosco, idonea sistemazione della ramaglia<br />

previa depezzatura della stessa, ogni altro onere compreso (Prelievo circa il 25%<br />

dei soggetti e della massa).<br />

E.2.1.2 Taglio di conversione a fustaia in bosco ceduo invecchiato non sottoposto a tagli<br />

di preparazione o diradamento consistente nella riduzione dei polloni soprannumerari,<br />

al fine di costituire una fustaia transitoria, sramatura, depezzamento, allestimento<br />

e concentramento dei fusti per il successivo esbosco, idonea sistemazione<br />

della ramaglia previa depezzatura della stessa, ogni altro onere compreso (Prelievo<br />

circa del 40% dei soggetti e della massa)<br />

E.3 INTERVENTI FITOSANITARI E DI BONIFICA<br />

E.3.1 Interventi di ripristino di boschi percorsi dal fuoco consistenti nel taglio delle piante<br />

morte, scottate e/o stroncate, sramatura, depezzamento ed idonea sistemazione<br />

della ramaglia sul terreno, previa sminuzzatura con motosega e roncola, eventuale<br />

riceppatura, concentramento dei fusti per il successivo esbosco, ogni altro onere<br />

compreso. Parametri di riferimento per boschi affermati: densità 400 piante/ha,<br />

danneggiamenti pari al 50%<br />

E.3.2 Interventi di bonifica in boschi danneggiati (in modo andante) da avversità atmosferiche<br />

consistenti nel taglio delle piante irrecuperabili, sramatura, depezzamento<br />

ed idonea sistemazione della ramaglia, eventuale riceppatura, concentramento<br />

dei fusti per il successivo esbosco, ogni altro onere compreso. Parametri di riferimento<br />

per boschi affermati: densità 400 piante/ha, danneggiamenti (schianti)<br />

pari al 50%,<br />

E.3.2.1 Interventi di bonifica in boschi danneggiati (localizzato) da avversità atmosferiche<br />

consistenti nel taglio delle piante irrecuperabili, sramatura, depezzamento ed idonea<br />

sistemazione della ramaglia, eventuale riceppatura, concentramento dei fusti<br />

per il successivo esbosco, ogni altro onere compreso. Parametri di riferimento per<br />

boschi affermati: densità 400 piante/ha, danneggiamenti (schianti) pari al 50%,<br />

E.4 ESBOSCO<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

ha € 2.660,49 60%<br />

ha € 3.882,85 62%<br />

ha € 3.488,57 58%<br />

ha € 4.410,64 48%<br />

ha € 5.460,55 74%<br />

E.4.1 Esbosco con trattore e verricello. mc € 24,98 33%<br />

E.4.2 Esbosco con gru a cavo tipo “blonden”. mc € 53,94 22%<br />

E.4.3 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso su pista<br />

strascico fino a 200 m di distanza<br />

E.4.4 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso su pista<br />

strascico oltre i 200 m e fino a 700 m<br />

E.4.5 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso su pista<br />

strascico oltre i 700 m di distanza<br />

E.4.6 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso su pista con<br />

rimorchio fino a 1.000 m di distanza<br />

E.4.7 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso su pista con<br />

rimorchio oltre 1.000 m e fino a 5.000 m di distanza<br />

E.4.8 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso su pista con<br />

rimorchio oltre i 5.000 m di distanza<br />

E.4.9 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso con impianti<br />

a fune ad argano di tipo tradizionale<br />

E.4.10 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso con impianti<br />

a fune a stazione motrice mobile medio/leggeri<br />

E.4.11 Esbosco del legname di risulta degli interventi selvicolturali, collocamento all’imposto<br />

in modo idoneo al successivo trasporto, ogni altro onere compreso con impianti<br />

a fune a stazione motrice mobile medio/pesanti<br />

E.4.12 Trasporto all’imposto di tronchi provenienti da diradamenti effettuati in fustaia con<br />

tempi di percorrrenza tra luogo di carico e imposto non superiori ai trenta minuti<br />

(an/rit). Parametri di riferimento: peso materiale trasportato 75 q.li<br />

E.4.13 Esbosco di legname mediante l’utilizzo di canalette in polietilene, in elementi di 4<br />

m di lunghezza, diametro 450 mm, per il trasporto di pezzi di legname di diametro<br />

massimo di 25 cm per 1,5 m di lunghezza, comprensivo di montaggio e smontaggio.<br />

Lunghezza massima della linea 200 m.<br />

E.5 MIGLIORAMENTO CASTAGNETO<br />

E.5.1 Innesto di pollone di castagno di 1-2 anni eseguito a spacco (o simili) con varietà<br />

pregiate o da frutto mediante l’utilizzo di marza con diametro uguale al portainnesto,<br />

protezione con biomastice, potatura estiva dei germogli finalizzata alla<br />

formazione della chioma nonchè alla limitazione dei danni da vento; si considera<br />

l’innesto di 3-4 polloni per ceppaia.<br />

mc € 22,67 27%<br />

mc € 38,87 27%<br />

mc € 48,58 27%<br />

mc € 7,77 27%<br />

mc € 12,00 29%<br />

mc € 20,10 34%<br />

mc € 43,99 59%<br />

mc € 48,22 54%<br />

mc € 51,47 40%<br />

q.le € 5,60 25%<br />

mc € 37,32 100%<br />

cad € 3,17 65%


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE<br />

E.5.1.1 Innesto di giovani piante nate da seme o da polloni di castagno con varietà da<br />

frutto pregiata (densità max per ettaro di 100 soggetti o gruppi di soggetti provenienti<br />

dalla medesima ceppaia). Il prezzo comprende la raccolta delle marze,<br />

la loro conservazione, le operazioni di taglio, l’allontanamento della vegetazione<br />

arborea ed arbustiva concorrente e le pratiche colturali successive all’innesto,<br />

ogni altro onere compreso. Per ogni ceppaia o innesto isolato su piante franche<br />

di piede<br />

E.5.2 Potatura di risanamento e/o ringiovanimento di esemplari adulti di castagno con<br />

eliminazione di tutte le parti secche o seccaginose e delle branche necessarie per<br />

il riequilibrio spaziale della chioma e per sollecitare l’emissione di nuovi rami avventizi,<br />

spalmatura di mastice antisettico sulle superfici di taglio (per tagli di rami di<br />

oltre 5 cm di diametro), ogni altro onere compreso. Per piante fino a 10 m di altezza<br />

E.5.2.1 Potatura di risanamento e/o ringiovanimento di esemplari adulti di castagno con<br />

eliminazione di tutte le parti secche o seccaginose e delle branche necessarie per<br />

il riequilibrio spaziale della chioma e per sollecitare l’emissione di nuovi rami avventizi,<br />

spalmatura di mastice antisettico sulle superfici di taglio (per tagli di rami di<br />

oltre 5 cm di diametro), ogni altro onere compreso. Per piante oltre i 10 m di altezza<br />

E.5.3 Interventi di diradamento in castagneto da frutto con abbattimento dei soggetti<br />

deperenti, seccaginosi o in soprannumero a fini fitosanitari e colturali (per giungere<br />

a 90-100 piante/ha e favorire l’allargamento delle chiome e aumentare la produzione,<br />

specialmente sui rami inferiori), allontanamento ed accatastamento del materiale<br />

legnoso di risulta e abbruciamento in aree idonee dei residui di lavorazione,<br />

ogni altro onere compreso.<br />

E.5.4 Taglio ed allontanamento di piante arboree ed arbustive infestanti e di dimensioni<br />

limitate, per il recupero di castagneti da frutto o abbandonati, sramatura, depezzamento<br />

con asportazione dei fusti ricavati e del materiale di risulta, ogni altro onere<br />

compreso<br />

E.6 FORMAZIONE DI TAPPETI ERBOSI E MIGLIORAMENTO DEI PRATI PASCOLI E DEI PA-<br />

SCOLI MONTANI<br />

E.6.1 Intervento di miglioramento del pascolo, volto al taglio di specie invadenti quali<br />

arbusti (ontano e rododendro), al fine di aumentare la superficie pascoliva, compreso<br />

ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte<br />

secondo le indicazioni della D.L.<br />

E.6.2 Intervento manuale di spietramento e formazione di idonei cumuli di pietrame al<br />

fine di recuperare superficie da destinarsi a pascolo, compreso ogni altro onere<br />

ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni<br />

della D.L.<br />

E.6.3 Formazione di tappeto erboso, mediante fresatura e spietramento del terreno, successiva<br />

semina, reinterro e rullatura finale. Nel prezzo si intende compreso l’onere<br />

per la livellatura, l’asportazione dei sassi di media pezzatura, la semina in ragione<br />

di 30 g/mq di miscuglio di sementi idonee alle caratteristiche del terreno esistente,<br />

la prima concimazione e il primo innaffiamento. Per superfici fino a mq. 2.500.<br />

E.6.3.1 Formazione di tappeto erboso, mediante fresatura e spietramento del terreno, successiva<br />

semina, reinterro e rullatura finale. Nel prezzo si intende compreso l’onere<br />

per la livellatura, l’asportazione dei sassi di media pezzatura, la semina in ragione<br />

di 30 g/mq di miscuglio di sementi idonee alle caratteristiche del terreno esistente,<br />

la prima concimazione e il primo innaffiamento. Per superfici oltre mq. 2.500.<br />

E.6.4 Trasemina meccanica per la ricostituzione del cotico erboso, rado o discontinuo,<br />

con idoneo miscuglio di specie foraggiere e concimazione organica della superficie<br />

traseminata.<br />

E.6.4.1 Trasemina come alla precedente voce, previa eliminazione della vegetazione arbustiva<br />

invadente.<br />

E.6.4.2 Trasemina localizzata eseguita a mano con idonee specie in miscuglio per la ricostituzione<br />

del cotico erboso rado o discontinuo mediante acquisto e spargimento<br />

del seme e successive operazioni, ogni altro onere compreso.<br />

E.6.5 Intervento globale di ripristino del cotico erboso, comprensivo di interventi di allontanamento<br />

della vegetazione arbustiva invadente e spietramento localizzato<br />

E.7 PREVENZIONE E RIPRISTINO DANNI DA INCENDI<br />

E.7.1 Viale tagliafuoco attivo verde: fascia di riduzione del combustibile di una larghezza<br />

media di 20 metri, inclusa l’eventuale sede viaria, consistente nel taglio parziale<br />

della vegetazione arborea e controllo di quella arbustiva esistente. Realizzazione<br />

E.7.2 Viale tagliafuoco attivo verde: fascia di riduzione del combustibile di una larghezza<br />

media di 20 metri, inclusa l’eventuale sede viaria, consistente nel taglio parziale<br />

della vegetazione arborea e controllo di quella arbustiva esistente. Manutenzione<br />

E.7.3 Viale tagliafuoco attivo: fascia di eliminazione del combustibile di una larghezza<br />

media di 20 metri, inclusa l’eventuale sede viaria, consistente nel taglio della vegetazione<br />

arborea ed arbustiva esistente. Realizzazione<br />

E.7.4 Viale tagliafuoco attivo: fascia di eliminazione del combustibile di una larghezza<br />

media di 20 metri, inclusa l’eventuale sede viaria, consistente nel taglio della vegetazione<br />

arborea ed arbustiva esistente. Manutenzione<br />

F VIABILITA’ FORESTALE: STRADE SENTIERI ED OPERE ACCESSORIE<br />

F.1 MOVIMENTI TERRA, OPERE ACCESSORIE ALLA VIABILITA’<br />

– 84 – Bollettino Ufficiale<br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

cad € 21,94 86%<br />

cad € 75,80 83%<br />

cad € 105,78 80%<br />

cad € 92,78 63%<br />

ha € 2.211,58 65%<br />

ha € 3.148,76 87%<br />

ha € 3.121,68 100%<br />

mq € 3,01 15%<br />

mq € 1,94 12%<br />

ha € 1.313,48 16%<br />

ha € 1.383,01 16%<br />

mq € 1,06 84%<br />

ha € 1.583,96 31%<br />

m € 13,07 76%<br />

m € 5,44 76%<br />

m € 22,58 44%<br />

m € 10,20 40%<br />

F.1.1 Apertura di tracciato per sentieri di larghezza 1,20 m m € 6,72 92%


Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

– 85 –<br />

F.1.1.1 Ripristino di tracciato per sentieri della larghezza media di m 1,20 in terreno di<br />

qualsiasi natura e consistenza, compresa la realizzazione di piccole opere d’arte<br />

ove necessarie, compreso ogni altro onere necessario<br />

F.1.1.2 Manutenzione di sentieri consistente nel taglio della vegetazione invadente la sede<br />

viaria e nella ripulitura dei lati per un fronte di intervento complessivo di 1,50 m,<br />

compresi la sistemazione del materiale di risulta ed ogni altro onere e la rimozione<br />

saltuaria di pietre instabili di medie dimensioni (massimo di 50 Kg)<br />

F.1.2 Scavo di sbancamento per allargamento e formazione della sede stradale, eseguito<br />

con mezzi meccanici in terreni di qualsiasi natura e consistenza anche in<br />

presenza d’acqua, compresa la demolizione di murature a secco, le rocce tenere,<br />

esclusa la roccia dura da mina o da martello demolitore ed i trovanti di dimensioni<br />

superiori ad 1 metro cubo. Nel prezzo è compreso l’onere per il trasporto del materiale<br />

in esubero entro l’area del cantiere, l’onere per l’estirpazione delle ceppaie e<br />

per la profilatura delle scarpate<br />

F.1.2.1 Scavo di sbancamento per allargamento e formazione della sede stradale, eseguito<br />

a mano in terreni di qualsiasi natura e consistenza anche in presenza d’acqua,<br />

compresa la demolizione di murature a secco, esclusa la roccia dura da<br />

mina o da martello demolitore ed i trovanti di dimensioni superiori ad 1 metro<br />

cubo. Nel prezzo è compreso l’onere l’allontanamento del materiale di risulta per<br />

la formazione dei riporti entro l’area del cantiere, l’onere per l’estirpazione delle<br />

ceppaie e per la profilatura delle scarpate<br />

F.1.2.2 Scavo di sbancamento in roccia di qualsiasi natura e consistenza e demolizione di<br />

trovanti superiori al metro cubo con mezzi meccanici muniti di martello demolitore,<br />

F.1.2.3 Scavo di sbancamento in roccia di qualsiasi natura e consistenza eseguito a mano<br />

con demolitore pneumatico o con tecniche speciali, quali cunei etc..compreso<br />

l’accatastamento in sito del materiale di risulta, che può essere impiegato per<br />

ricariche e/o per realizzazione di manufatti in pietrame.<br />

F.1.2.4 Scavo di sbancamento ed in sezione ristretta in terreno di qualsiasi natura eseguito<br />

con mezzo meccanico, esclusa la roccia ed i trovanti rocciosi di volume superiore<br />

a 0,6 mc, compreso taglio dei cespugli, asportazione delle ceppaie , lo sgombero<br />

dei materiali provenienti dagli scavi, le occorrenti sbadacchiature, il carico, il trasporto<br />

a qualsiasi distanza del materiale alle discariche, il relativo onere di accesso<br />

ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo<br />

le indicazioni della D.L.<br />

F.1.2.5 Scavo di sbancamento ed in sezione ristretta in terreno di qualsiasi natura eseguito<br />

a mano, esclusa la roccia ed i trovanti rocciosi di volume superiore a 0,6 mc,<br />

compreso taglio dei cespugli, asportazione delle ceppaie, lo sgombero dei materiali<br />

provenienti dagli scavi, le occorrenti sbadacchiature, il carico, il trasporto a<br />

qualsiasi distanza del materiale alle discariche, il relativo onere di accesso ed ogni<br />

altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le<br />

indicazioni della D.L.<br />

F.1.2.6 Scavo di fondazione a sezione obbligata eseguito con mezzi meccanici in terreni<br />

di qualsiasi consistenza anche in presenza d’acqua, esclusa la roccia da mina ed<br />

i trovanti superiori ad un metro cubo, compreso il trasporto dei materiali di risulta<br />

entro il cantiere<br />

F.1.2.7 Scavo di fondazione a sezione obbligata eseguito a mano in terreni di qualsiasi<br />

consistenza anche in presenza d’acqua, esclusa la roccia da mina ed i trovanti<br />

superiori ad un metro cubo, compresa la sistemazione del materiale di risulta nelle<br />

immediate vicinanze preventivamente autorizzate<br />

F.1.3 Scoronamento e regolarizzazione del profilo del terreno, delle scarpate in zona frana<br />

e sul ciglio della frana eseguito a mano e/o con mezzi meccanici comprensivo<br />

del taglio della vegetazione arbustiva e di alto fusto esistente all’interno e sul ciglio<br />

della frana, ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola<br />

d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.1.4 Riporto del materiale di risulta proveniente dagli scavi a formazione di rilevato utile,<br />

compreso costipamento e riprofilatura del terreno eseguito a mano o con mezzi<br />

meccanici, ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola<br />

d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.1.5 Scarificazione di massicciata stradale, eseguita con mezzi meccanici con una profondità<br />

media di 10 cm compresa la regolarizzazione eseguita con mezzo meccanico,<br />

la eventuale umidificazione ed il costipamento con rulli statici e vibranti,<br />

nonchè il trasporto a rifiuto del materiale inutilizzato compreso ogni altro onere<br />

ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni<br />

della D.L.<br />

F.1.6 Getto di calcestruzzo con resistenza caratteristica R’ck 200 kg/cm2 con inerti di<br />

idonea granulometria, in opera per sottofondazioni (magrone), compresa l’evetuale<br />

regolarizzazione manuale degli scavi, formazione di casseri e loro disarmo,<br />

costipamento delle superfici, ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera<br />

compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.1.6.1 Getto di calcestruzzo con resistenza caratteristica R’ck 300 kg/cm2 con inerti di<br />

idonea granulometria, in opera per murature in elevazione di qualsiasi altezza e<br />

spessore, compresa l’eventuale regolarizzazione manuale degli scavi, formazione<br />

dei casseri e loro disarmo, costipamento delle superfici, eventuali ponteggi, compreso<br />

il ferro d’armatura (FeB44K controllato in stabilimento), ed ogni altro onere<br />

ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni<br />

della D.L.<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

m € 5,92 91%<br />

m € 3,36 92%<br />

mc € 10,95 0%<br />

mc € 72,87 85%<br />

mc € 41,07 0%<br />

mc € 71,43 87%<br />

mc € 11,23 14%<br />

mc € 45,09 100%<br />

mc € 17,04 0%<br />

mc € 104,64 96%<br />

mq € 7,07 34%<br />

mc € 4,55 18%<br />

mq € 2,01 24%<br />

mc € 72,24 17%<br />

mc € 184,21 7%


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE<br />

F.1.6.2 Getto di calcestruzzo dosato a q.li 2,5 di cemento per metro cubo d’impasto, per<br />

opere di fondazione, gettato con l’ausilio dei casseri, questi e l’armatura in ferro, in<br />

ragione di kg 25 su metro cubo , compresi nel prezzo.<br />

F.1.7 Massiciata stradale costituita da massetto il calcestruzzo dosato a q.li 2,5 di cemento<br />

con ciottoli puliti annegati, con sottostante rete elettrosaldata diametro 5<br />

mm a maglie di 10x10 cm, previa preparazione del piano di posa, per garantire<br />

l’opera finita a regola d’arte<br />

F.1.7.1 Formazione massicciata stradale eseguita con adeguato spezzato di cava “tipo<br />

calcare” (spessore minimo 10 cm) avente granulometria assortita con dimensione<br />

massima degli elementi di 60 mm, compreso il costipamento a umido e ogni<br />

altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le<br />

indicazioni della D.L.<br />

F.1.8 Cunetta stradale alla francese ad aletta semplice, costruita contro muri esistenti,<br />

in conglomerato cementizio dosato a q.li 3,00 di cemento tipo R325 per mc, dalle<br />

dimensioni minime di cm 50 di larghezza e cm 20 di spessore medio, su sottofondo<br />

in pietrame e materiale arido di intasamento, compreso ogni onere per la formazione<br />

del piano d’imposta, lisciatura, casseratura, fornitura e posa in opera di ferro<br />

d’armatura Feb44K ad aderenza migliorata ed ogni altro onere ed accessorio per<br />

dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.1.9 Muratura di sostegno ad asse rettilineo o curvilineo, con paramento esterno in<br />

pietra, con ossatura in getto di calcestruzzo dosato a q.li 2,5 di cemento per metro<br />

cubo d’impasto, compresi i compensi per la formazione della superficie a scarpa<br />

(10-15%), di spigoli o riseghe, della posa di tubi in pvc di diametro 100 mm per<br />

drenaggio , del ferro d’armatura, i casseri per la formazione del paramento interno,<br />

nonchè l’onere per il riempimento con adeguato materiale retrostante l’armatura<br />

F.1.10 Realizzazione di gabbionate con gabbioni a scatola di dimensioni in metri 2x1x1 in<br />

rete metallica zincata a doppia torsione di diametro 2,7 mm e maglie rettangolari<br />

di dimensioni in cm 8x10, compresi i tiranti, lo scavo per l’adeguato piano di posa<br />

e riempiti con pietrame di misura minima non inferiore al doppio delle dimensioni<br />

delle maglie; compresi tutti i materiali, ed ogni altro onere per dare l’opera compiuta<br />

secondo le indicazioni della D.L<br />

F.1.11 Fornitura e posa in opera di canalette trasversali in tondelli di legno di larice o castagno<br />

di diametro di 15-20 cm collegate tra loro con minimo 3 coppie di cambre<br />

in acciaio di diametro appropriato, compreso scavo livellazione del piano di posa,<br />

posata a secco e sistemata con andamento obliquo all’asse della strada<br />

F.1.11.1 Fornitura e posa in opera di canalette trasversali eseguite con profilati metallici tipo<br />

“guard-rail”, poste e ammorsate in getto di cls con zanche di ancoraggio disposte<br />

con andamento obliquo all’asse della strada di almeno 30°, compreso lo scavo,<br />

raccordi stradali, la realizzazione di dissipatore in pietrame ed ogni altro onere ed<br />

accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni della<br />

D.L.<br />

F.1.11.2 Formazione di canaletta di scarico in legname e pietrame a forma trapezia con<br />

intelaiatura realizzata con pali di legname idoneo (larice o castagno diam. 15-20<br />

cm) disposti in senso longitudinale e ancorati ai pali infissi nel terreno (ogni 1,50-<br />

2,00 m) e con il fondo e le pareti scabrose rivesiti in pietrame di forma spigolosa<br />

(spess. minimo ca. 20 cm) recuperato in loco e posto in opera a mano in modo<br />

sporgente dal fondo e dai lati. Il tondame, posto in opera longitudinalmente viene<br />

ancorato a quello infisso nel terreno, disposto lungo il lato obliquo della canaletta<br />

tramite chioderia e graffe metalliche; ogni 6,00 m viene inserita nella parte sommitale<br />

dell’opera una traversa in legno per irrigidire la struttura. Compreso ogni<br />

altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le<br />

indicazioni della D.L.<br />

F.1.12 Barriera di protezione stradale eseguita in legname, costituita da tondelli di castagno<br />

di diametro 10-15 cm e ed i lunghezza 1 metro posti verticalmente, ancorati<br />

alla base con blochetti di calcestruzzo posti ad interasse di 2 metri e collegati con<br />

una serie di tondelli in orizzontale e tra di loro con chiodature di ferro<br />

F.1.12.1 Barriera di protezione stradale eseguita in legname, costituita da tondelli di castagno<br />

di diametro 10-15 cm e ed i lunghezza 1 metro posti verticalmente, ancorati<br />

alla base con blochetti di calcestruzzo posti ad interasse di 2 metri e collegati tra<br />

loro con cinque ordini di cordino metallico di diametro 10 mm passanti nei fori dei<br />

montanti di legno, equidistanti tra di loro e tenuti i tensione con necessari tiranti e<br />

morsetti<br />

F.1.12.2 Formazione di staccionata in legno di larice o castagno scortecciato, avente il diametro<br />

dei piantoni di cm 12-15 posizionati ad interasse di m 1,50-2,00 ed un’altezza<br />

di m 1,00-1,20 fuori terra con trattamento imputrescibile della parte interrata, compreso<br />

ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte<br />

secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.1.12.3 Formazione di staccionata in legno con tondelli torniti e trattati in autoclave, impregnati<br />

a pressione con piantoni ad interassi di m 1,50 - 2,00 con altezza di m<br />

1,00 - 1,20 fuori terra e del diametro di cm 12 - 15. I traversi in numero di due saranno<br />

posti orizzontalmente e fissati con barre filettate o tiraffondi metallici, compreso<br />

ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo<br />

le indicazioni della D.L.<br />

– 86 – Bollettino Ufficiale<br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

mc € 191,74 13%<br />

mq € 52,25 34%<br />

mq € 4,99 6%<br />

m € 33,01 29%<br />

mc € 298,22 45%<br />

cad € 231,39 47%<br />

m € 25,53 57%<br />

m € 47,24 31%<br />

m € 69,74 36%<br />

m € 37,72 19%<br />

m € 36,26 20%<br />

m € 11,45 73%<br />

m € 20,11 41%


Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

– 87 –<br />

F.1.13 Formazione di fossati drenanti realizzati con sezione di scavo trapezoidale, con base<br />

di cm 40 e 70 cm alla sommità, di altezza media di 100 cm, con posa sul fondo<br />

e sulle pareti per un’altezza di cm 50 di geotessile per avvolgere il tubo drenante<br />

in plastica microforato del diametro di cm 20, forato con nervature, ricoperto con<br />

materiale inerte ben lavato. Il geotessile dovrà richiudere il tutto con la sovrapposizione<br />

di lembi di chiusura di almeno cm 20 e fissato al fine di evitare l’apertura ed<br />

impedire l’infiltrazione del materiale terroso. I fossati dovranno essere ricoperti con<br />

il materiale proveniente dagli scavi, compreso ogni altro onere ed accessorio per<br />

dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.1.14 Ricarica del piano viabile, ottenuta mediante inghiatura con misto granulare calcareo<br />

stabilizzato di diametro 30 mm proveniente da cava, compreso l’onere della<br />

stesura a mano, preparazione e sagomatura del piano e cilindratura. Parametri di<br />

riferimento: spessore ricarica di 20 cm.<br />

F.1.15 Fornitura e posa in opera di pozzetto prefrabbricato in cemento di dimensioni di<br />

60x60x60 cm con soprastante coperchio metallico grigliato carrabile per la raccolta<br />

delle acque provenienti dalle canalette, compreso l’onere per lo scavo,<br />

sigillatura, reinterro e collegamento alla tubazione di scarico.<br />

F.1.16 Fornitura e posa in opera di griglie (carrabile) e chiusini in ferro o ghisa lavorato<br />

per pozzetti prefabbricati (escluso scavo, getti, pozzetto, ecc), compreso ogni altro<br />

onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni<br />

della D.L.<br />

F.1.17 Formazione di selciato in pietrame annegato nel getto di cls con fuga a raso pietra<br />

per sede stradale, cunettoni, cunette laterali e fondo di alveo con spessore medio<br />

di 25 - 30 cm, compresa la posa di rete elettrosaldata (20 x 20 cm diametro 6 mm)<br />

di ripartizione e stilatura dei giunti, la preparazione del piano di posa ed ogni altro<br />

onere ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni<br />

della D.L.<br />

F.1.17.1 Formazione di selciato in pietrame a secco per sede stradale, con spessore medio<br />

di 30 - 40 cm, compresa la preparazione del piano di posa costituito da uno strato<br />

di sabbia mista a cemento, la realizzazione delle guide laterali e l’ammorsamento<br />

e intasamento del pietrame con inerte di idonee granulometrie ed ogni altro onere<br />

ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni<br />

della D.L.<br />

F.1.17.2 Formazione di selciato in pietrame e malta con fuga ribassata (falso secco) per il<br />

rivestimento di sede stradale, con spessore di 25 - 30 cm, compresa la posa di rete<br />

elettrosaldata (20 x 20 cm diametro 6 mm) di ripartizione, la stilatura dei giunti, la<br />

preparazione del piano di posa ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera<br />

compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.1.17.3 Formazione di pavimentazione stradale in battuto di cemento gettato con cls Rck<br />

250 Kg/cm2 dello spessore medio di 15 cm, compresa la preparazione del piano<br />

di posa, la formazione dei giunti di dilatazione, la fornitura, la posa di rete elettrosaldata<br />

(maglie 20 x 20 cm diametro 6 mm), l’eventuale formazione di rigature<br />

per aumentare l’aderenza del piano viabile ed ogni altro onere ed accessorio per<br />

dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

F.2 PROTEZIONE CONTRO LO SCIVOLAMENTO DEL MANTO NEVOSO<br />

F.2.1 Realizzazione di gradone con profondità 50 cm e larghezza compresa tra i 30 ed i<br />

50 cm in conformità alla pendenza, con scavo eseguito a mano e posa del materiale<br />

di scavo a valle; zolla erbosa e terra posate garantendo la massima stabilità<br />

al manufatto.<br />

F.2.2 Realizzazione di soglia o traversa in legname durabile, diametro minimo 20 cm,<br />

previa realizzazione di sede per posa con regolarizzazione del fondo eseguita a<br />

mano, ogni onere compreso:ancoraggio con tiranti a fune (diametro minimo 11<br />

cm) realizzati forando il terreno con idoneo utensile per almeno 0,8 m ed affogando<br />

la fune in malta anti ritiro all’interno del foro stesso; un tirante ogni 2 m.<br />

F.2.3 Realizzazione di soglia o traversa in legname durabile, diametro minimo 20 cm,<br />

previa realizzazione di sede per posa con regolarizzazione del fondo eseguita a<br />

mano, ogni onere compreso: ancoraggio con pali in legno durabile con diametro<br />

non inferiore a 20 cm e lunghezza non inferiore a 1,5 m di cui circa 1/3 fuori terra a<br />

distanza di 1,5 m l’uno dall’altro<br />

G OPERE DI INGEGNERIA NATURALISTICA<br />

G.1 INTERVENTI ANTIEROSIVI<br />

G.1.1 INERBIMENTI<br />

G.1.1.1 Inerbimento di superfici piane o poco inclinate o comunque caratterizzate da fenomeni<br />

erosivi superficiali mediante spargimento manuale di un idoeneo miscuglio<br />

di sementi a seconda delle caratteristiche ecologiche stazionali (semina a<br />

spaglio). Parametri di riferimento: semente 50 g/mq. Esclusa la preparazione del<br />

piano di semina<br />

G.1.1.2 Inerbimento di superfici piane o poco inclinate mediante la semina a spaglio di<br />

un miscuglio di specie idonee al sito su un letto di paglia steso uniformemente e<br />

ricoperto da una emulsione bituminosa con funzione protettiva, tramite pompe<br />

irroratrici a zaino (semina con coltre protettiva di paglia e bitume -sistema Schiechteln).<br />

Parametri di riferimento: semente 40 g/mq; spessore paglia stesa 3 cm.<br />

Esclusa la preparazione del piano di semina.<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

m € 31,12 32%<br />

mq € 15,88 16%<br />

cad € 132,95 18%<br />

mq € 94,67 5%<br />

mq € 56,51 43%<br />

mq € 40,94 62%<br />

mq € 63,45 48%<br />

mq € 24,85 19%<br />

m € 11,88 100%<br />

m € 64,41 65%<br />

m € 45,39 93%<br />

mq € 1,03 81%<br />

mq € 2,37 52%


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE<br />

G.1.1.3 Spargimento meccanico di una miscela formata da sementi, fertilizzanti, ammendanti,<br />

fitoregolatori in acqua, collanti tramite idroseminatrice su superfici di pendenza<br />


Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

– 89 –<br />

G.1.2.12 Rivestimento di scarpate, anche di notevole pendenza, in presenza fenomeni di<br />

accelerata erosione superficiale, mediante la posa e il fissaggio successivi (a monte<br />

e a valle ) con picchetti in acciaio di una geostuia tridimensionale di spessore<br />

minimo di 10 mm. Succesiva posa di rete metallica, compreso la legatura di tutti<br />

i picchetti tramite fune d’acciao, al fine di aumentare l’aderenza della struttura<br />

(Rivestimento vegetativo rete metallica a doppia torsione e geostuia tridimensionale).<br />

Tale opera deve essere completata con l’idrosemina esclusa nel prezzo<br />

G.2 INTERVENTI STABILIZZANTI<br />

G.2.1 VIMINATE<br />

G.2.1.1 Realizzazione di viminate vive su versante o pendio costituite da: pali di castagno<br />

(larice, robinia, carpino nero...) infissi nel terreno per 2/3 della loro lunghezza, con<br />

inclinazione quasi normale al piano del pendio ed intervallati di 0,50 m , collegati<br />

con un intreccio di verghe vive di salice parzialmente o totalmente interrate ad<br />

opera finita e legate ai pali con filo di ferro. Parametri di riferimento: lunghezza pali<br />

1 m e diametro fino 10 cm, diametro verghe fino a 3 cm e lunghezza 1,5 m, filo di<br />

ferro diametro 3 mm, altezza di riferimento dell’opera fuori terra di 30 cm<br />

G.2.2 GRATICCIATE<br />

G.2.2.1 Realizzazione di graticciata su versante o pendio costituita da: pali di castagno<br />

(larice, robinia, carpino nero...) infissi nel terreno per 2/3 della loro lunghezza, con<br />

inclinazione quasi normale al piano del pendio ed intervallati di 0,50 m , collegati<br />

con un intreccio di rami sufficientemente flessibili (castagno, nocciolo..parzialmente<br />

interrate ad opera finita e legate ai pali con filo di ferro. Parametri di riferimento:<br />

lunghezza pali 1 m e diametro fino 10 cm, diametro rami fino a 3 cm e lunghezza<br />

1,5 m, filo di ferro diametro 3 mm, altezza di riferimento dell’opera fuori terra di 30<br />

cm.<br />

G.2.2 FASCINATE<br />

G.2.2.1 Realizzazione di una fascinata per la captazione di acque sotterranee disposta<br />

perpendicolarmente alle linee di massima pendenza, tramite apertura di un solco<br />

per la posa sul fondo di 1 fascina di ramaglia viva di Salix spp. legata con filo di<br />

ferro e fissata al terreno tramite paletti inseriti obliquamente; segue il riempimento<br />

del solco. (Fascinata drenante lungo pendio). Parametri di riferimento: profondità<br />

solco 40 cm, larghezza 40 cm; fascine di diametro 50 cm ognuna composta<br />

mediamente da 30 verghe; filo di ferro diametro 3 mm; paletti diametro 10 cm<br />

lunghezza superiore al diametro della fascina<br />

G.2.2.2 Realizzazione di fascinata viva per il consolidamento del piede delle sponde di<br />

corsi d’acqua con velocità moderata, tramite apertura di un solco e posa di fascina<br />

composta da verghe di salice, tenute assieme da filo ogni 30 cm, fissata ogni<br />

80 cm con pali di legno. La base del solco sarà rinforzata tramite posa di ramaglia<br />

sporgente nell’acqua. La fascinata si troverà fuori dal livello medio dell’acqua per<br />

almeno metà del suo diametro (Fascinata viva spondale). Parametri di riferimento:<br />

profondità solco 40 cm; fascine di diametro 50 cm ognuna e lunghe 4 m composta<br />

mediamente da 30 verghe di salice rosso o di ripa ; filo di ferro diametro 3 mm;<br />

paletti diametro 10 cm lunghezza superiore al diametro della fascina<br />

G.2.3 CORDONATE<br />

G.2.3.1 Formazione di una cordonata su pendii anche molto ripidi ed instabili, tramite formazione<br />

di una banchina a “L” parallela alle curve di livello, in contropendenza<br />

a monte di circa 10°, successiva posa longitudinale sul fondo di stanghe come<br />

sostegno e stesura di ramaglia morta di conifere, copertura con strato di terreno<br />

e messa a dimora di talee di salice. Il tutto ricoperto con terreno di riporto della<br />

cordonata superiore distanziata di circa 2 m. Parametri di riferimento: profondità<br />

banchina 50 cm, diametro stanghe 8 cm e lunghezza 2 m, lunghezza talee 60 cm<br />

e densità di messa a dimora in numero di 10 per m.<br />

G.2.3.2 Formazione di siepe-cespuglio mediante la realizzazione di una banchina della<br />

profondità minima di 60 cm e contropendenza del 10% ad interasse di 2.00/3.00 m,<br />

successiva messa a dimora di talee di salice in numero minimo di 15 m e piantine<br />

radicate ad alta capacità vegetativa in numero minimo di 4 m, di varietà garantita,<br />

in buono stato, prive di lesioni o patologie in atto. Nel prezzo si intende compreso e<br />

compensato l’onere per lo scavo del terrazzamento, la fornitura e posa delle piante,<br />

il riempimento e la pareggiatura dello scavo con il terreno asportato dalla banchina<br />

superiore, e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d’arte.<br />

G.2.3.3 Realizzazione di copertura diffusa con astoni di salice su sponda di alveo. Modellamento<br />

sponda con escavatore, scavo di un fosso alla base della sponda<br />

(larghezza: 40 cm, profondità: 30 cm) posa di 3 file di paletti di legname (diametro:<br />

5 cm, lunghezza: 80 cm) infissi per 60 cm- La distanza tra i paletti è di 1 m per la fila<br />

inferiore, 2 m per quella intermedia e 3 m per quella superiore; posizionamento di<br />

uno strato continuo di astoni di salice in senso trasversale alla direzione della corrente,<br />

con il diametro maggiore nel fosso al piede della scarpata ed ancorati alla<br />

sponda con filo di ferro zincato (diam: 3 mm) fissato ai paletti di legno; posa di uno<br />

strato di ciottoli in modo da favorire l’afflusso dell’acqua alle talee stesse; realizzazione<br />

di una difesa in pietrame (volume > 0,20 m³) per ottenere una protezione al<br />

piede della scarpata stessa; ricoprimento degli astoni con terreno vegetale (spessore<br />

< 3 cm). Parametro di riferimento: per altezza di sponda fino a 3 m.<br />

G.3 INTERVENTI COMBINATI DI CONSOLIDAMENTO<br />

G.3.1 PALIZZATA<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

mq € 22,97 17%<br />

m € 15,79 59%<br />

m € 17,15 37%<br />

m € 31,62 39%<br />

m € 26,80 23%<br />

mq € 56,58 19%<br />

m € 42,84 18%<br />

m € 115,80 40%


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

cod. DESCRIZIONE<br />

G.3.1.1 Formazione di una palizzata costituita da pali di legno infissi verticalmente. A ridosso<br />

della parte emergente verranno disposti orizzontalmente delle pertiche di<br />

castagno, legate con filo di ferro, per la trattenuta del materiale di risulta. A completamento<br />

dell’opera si prevede la messa a dimora di talee di salice. Parametri di<br />

riferimento: pali legno di 20 cm di diametro e lunghezza 150 cm, diametro pertiche<br />

di 10 cm e lunghezza 2 m, filo di ferro di diametro 3 mm, distanza pali di larice o<br />

castagno di 1,5 m infissi per i 2/3 della lunghezza.<br />

G.3.2 PALIFICATE<br />

G.3.2.1 Costruzione di una palificata in legname a parete singola, con base in contropendenza,<br />

e funzione prevalente di rivestimento spondale, costituita da: tondame<br />

scortecciato infisso per almeno 2/3, posizionamento sopra questi di tondame orizzontale<br />

e fissati tra loro con tondino di ferro, riempimento della struttura con inerte<br />

terroso e messa a dimora di talee di salice e/o piantine radicate di specie arboree<br />

e arbustive idonee (ontano, frassino..etc). Parametri di riferimento: altezza dell’opera<br />

1,80 m in contropendenza del 10%, tondame di castagno (pali infissi ad intervalli<br />

di 1,5 m di lunghezza 1,5 m e diametro 15 cm, diametro tondino di ferro 14 mm.<br />

G.3.2.2 Realizzazione di palificata di sostegno (arcia) a una parete mista in pietrame e<br />

legname composta da correnti e traversi scortecciati di legno idoneo di larice<br />

o castagno, di diametro minimo 20 - 25 cm, fra loro incastrati e fissati con chiodi,<br />

staffe e cambre; fornitura e inserimento di talee di specie arbustive e/o arboree<br />

ad elevata capacità vegetativa e capaci di emettere radici avventizie dal fusto<br />

posate contigue in ogni strato, riempimento a strati con apposito materiale arido<br />

e drenante proveniente anche dagli scavi: compreso lo scavo di fondazione, la<br />

formazione degli incastri ed ogni altro onere ed accessorio per dare l’opera compiuta<br />

a regola d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

G.3.2.3 Costruzione di una palificata in legname a parete doppia con base in contropendenza,<br />

e funzione di sostegno spondale, costituita da un’ incastellatura di tondame<br />

scortecciato di castagno a formare camere, il tutto fissato tramite tondino di<br />

ferro e cambre. La struttura sarà ancorata con piloti in acciaio ad aderenza migliorata<br />

, riempita con inerte terroso, e ultimata con messa a dimora di talee di salice<br />

e/o piantine radicate di specie arboree e arbustive idonee (ontano, frassino..etc).<br />

Parametri di riferimento: dimensioni dell’opera 2 m altezza x 2m profondità in contropendenza<br />

del 10%, tondame di castagno (pali traversi posti ad intervalli di 2 m<br />

di lunghezza 2 m e diametro 15 cm, pali orizzontali di lunghezza 3 m e diametro 25<br />

cm), diametro tondino di ferro 14 mm, piloti diametro 32 mm<br />

G.3.2.4 Realizzazione di una palificata o briglia di sostegno a due pareti mista in legname<br />

e pietrame composta da correnti e traversi scortecciati di legno idoneo di larice o<br />

castagno, di diametro minimo 20 - 25 cm, fra loro fissati con chiodi, staffe e cambre;<br />

fornitura e inserimento di talee di specie arbustive e/o arboree ad elevata capacità<br />

vegetativa e capaci di emettere radici avventizie dal fusto posate contigue in<br />

ogni strato, riempimento a strati con materiale drenante proveniente dagli scavi<br />

e/o riportato, previa miscelazione: compreso lo scavo di fondazione, la formazione<br />

degli incastri, l’eventuale realizzazione della gaveta per le briglie ed ogni altro onere<br />

ed accessorio per dare l’opera compiuta a regola d’arte secondo le indicazioni<br />

della D.L.<br />

G.3.3 GRATE<br />

G.3.3.1 Realizzazione di una grata a maglie quadrate, su scarpate in erosione, previa creazione<br />

di sostegno al piede tramite scavo di trincea, costruita mediante la posa di<br />

tondame longitudinale, e successivamente degli elementi verticali, loro fissaggio<br />

tramite picchetti di ferro e filo di ferro zincato ed inserimento di talee di specie idonee<br />

La struttuttura sarà ricoperta inerte terroso locale e la sommità sarà prottetta<br />

con carta catramata. A completamento dell’opera si prevede un inerbimento con<br />

miscuglio di specie erbacee idonee. Parametri di riferimento: dimensioni tondame<br />

di castagno diametro 20 cm e lunghezza di 3 m, dimensioni maglie 1,5 x 1,5 m,<br />

interasse tra gli elmenti verticali circa 1m e lon interasse compresa tra 40-100 cm<br />

in funzione della pendenza e chiodatura, densità messa a dimora di talee numero<br />

di 10/mq, picchetti diametro 14 mm<br />

G.3.4 BRIGLIE<br />

G.3.4.1 Formazione di una briglia in legname e pietrame in alvei, tramite: scavo con mezzo<br />

meccanico, costruzione del cassone di contenimento mediante incastellatura del<br />

tondame castagno fissati tra di loro tramite barre ad aderenza migliorata chiodi<br />

e graffe ed ancorati alla base con piloti d’acciao ad aderenza migliorata ed opportunamente<br />

incastrati alle spalle ed ammorsati lateralmente , successivo riempimento<br />

con pietrame. Parametri di riferimento: dimensioni tondame di castagno<br />

diametro 20 cm e lunghezza di 3 m, barre ad aderenza migliorata di diametro>12<br />

mm, piloti d’acciao ad aderenza migliorata diametro>24 mm e lunghezza almeno<br />

di 1,5 m , pietrame di pezzatura di 20-30 cm.<br />

G.3.4.2 Formazione di gaveta in pietrame porfirico o granitico squadrato dello spessore<br />

di 30 cm in blocchi della larghezza di cm 90 posati in opera con malta a q.li 4,00<br />

di cemento, compresa la stilatura dei giunti, ferri d’ancoraggio diametro 26 mm<br />

L=1,00 m ed ogni altro onere e accessorio per dare l’opera compiuta a regola<br />

d’arte secondo le indicazioni della D.L.<br />

G.3.5 SCOGLIERE, GABBIONATE<br />

– 90 – Bollettino Ufficiale<br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

m € 61,31 27%<br />

m € 122,66 28%<br />

mc € 115,93 18%<br />

mc € 155,01 40%<br />

mc € 162,98 19%<br />

mq € 120,82 34%<br />

mc € 216,23 54%<br />

mq € 146,54 16%


Bollettino Ufficiale<br />

cod. DESCRIZIONE<br />

– 91 –<br />

G.3.5.1 Formazione di scogliera costituita da massi ciclopici di dimensioni minime 0,80 x<br />

0,80 m, volume medio 0,45 m3, intasata con calcestruzzo con resistenza caratteristica<br />

R’ck 250 kg/cm2, compresa l’eventuale regolarizzazione e semina delle scarpate<br />

sovrastanti fino al vertice delle sponde ed ogni altro onere per dare l’opera<br />

compiuta secondo le indicazioni della D.L.<br />

G.3.5.2 Formazione di scogliera costituita da massi ciclopici di dimensioni minime 0,80 x<br />

0,80 m, volume medio 0,45 m3, intasata di terreno vegetale vagliato con l’impianto<br />

di talee (da eseguirsi nella stagione più idonea) ed inseriti in opportuni fori praticati<br />

nel terreno di intasamento. L’intasamento con il terreno vegetale dovrà essere<br />

eseguito contestualmente alla formazione della scogliera, formando ed intasando<br />

di terra uno strato alla volta, è divieto assoluto formare più strati di sassi prima che<br />

quello a livello inferiore sia stato intasato, compresa l’eventuale regolarizzazione e<br />

semina delle scarpate sovrastanti fino al vertice delle sponde, ed ogni altro onere<br />

per dare l’opera compiuta secondo le indicazioni della D.L.<br />

G.3.5.3 Realizzazione di gabbionate come la voce F.1.10. Distribuzione di terreno agrario<br />

sulla pedata della gabbionata per uno spessore medio di 40 cm, e messa a dimora<br />

di robuste talee di specie arbustive ad elevata capacità vegetativa (diametro<br />

5 cm e lunghezza talee da toccare la scarpata retrostante), in numero di almeno<br />

5 per m; compresi tutti i materiali, ed ogni altro onere per dare l’opera compiuta<br />

secondo le indicazioni della D.L.<br />

H ARREDO PER LA FRUIZIONE TURISTICO RICREATIVA<br />

H.1 Area di sosta: posa in opera di massello autobloccante per pavimentazione erbosa<br />

in calcestruzzo vibrocompresso (elementi da 50x50x8 cm.). Comprensiva di<br />

formazione di cassonetto, stesura e livellamento di materiale drenante, sabbia e<br />

terra di coltura e successiva semina<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

U.di<br />

M.<br />

prezzo di<br />

applicazione<br />

manodopera<br />

(*)<br />

mq € 59,41 3%<br />

mq € 54,12 3%<br />

cad € 283,42 44%<br />

mq € 52,12 82%<br />

H.2 Fornitura e posa in opera di tavolo pic-nic (cod. C.8.1) cad € 473,19 11%<br />

H.3 Realizzazione di punto fuoco (cod. C.8.2) cad € 1.373,96 0%<br />

H.4 Posa in opera di bacheca (cod. C.8.3) cad € 409,40 16%<br />

H.5 Posa in opera di panchina a tre posti (cod. C.8.4) cad € 420,35 12%<br />

H.6 Posa in opera di portarifiuti (cod. C.8.5) cad € 154,87 11%


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

– 92 – Bollettino Ufficiale<br />

codice all.C.9.2 codice all.C.9.3 codice all.C.9.4-9.5-9.6<br />

LATIFOGLIE in contenitore multiforo CONIFERE in contenitore multiforo PIANTE in VASO<br />

Nome botanico Nome volgare Nome botanico Nome volgare Nome botanico Nome volgare<br />

Acer campestre Acero campestre Abies alba Abete bianco Acer campestre Acero campestre<br />

Acer platanoides Acero riccio Cupressus sempervirens Cipresso Acer platanoides Acero riccio<br />

Acer pseudoplatanus Acero montano Larix decidua Larice Acer pseudoplatanus Acero montano<br />

Alnus glutinosa Ontano nero Picea abies Abete rosso Alnus glutinosa Ontano nero<br />

Alnus incana Ontano bianco Pinus cembra Pino cembro Betula pendula Betulla<br />

Alnus viridis Ontano verde Pinus mugo Pino mugo Carpinus betulus Carpino bianco<br />

Amelanchier ovalis Pero corvino Pinus nigra Var. austriaca Pino nero d’Austria<br />

Castanea sativa Castagno<br />

Betula pendula Betulla Pinus sylvestris Pino silvestre Celtis australis Bagolaro<br />

Carpinus betulus Carpino bianco Pinus uncinata Pino uncinato Cornus mas Corniolo<br />

Celtis australis Bagolaro Taxus baccata Tasso Cornus sanguinea Sanguinello<br />

Cercis siliquastrum Albero di Giuda Corylus avellana Nocciolo<br />

Colutea arborescens Vescicaria Corylus avellana Nocciolo<br />

Cornus mas Corniolo Crataegus monogyna Biancospino<br />

Cornus sanguinea Sanguinello Crataegus monogyna Biancospino<br />

Corylus avellana Nocciolo Fraxinus angustifolia Frassino meridionale<br />

Coronilla emerus Erba cornetta Fraxinus excelsior Frassino maggiore<br />

Crataegus monogyna Biancospino Fraxinus ornus Frassino orniello<br />

Cytisus scoparius Ginestra dei carbonai<br />

Hippophae rhamnoides<br />

Fagus sylvatica Faggio Laburnum anagyroides<br />

Frangula alnus Frangola Ligustrum vulgare Ligustro<br />

Fraxinus angustifolia Frassino meridionale Ligustrum vulgare Ligustro<br />

Olivello spinoso<br />

Mggiociondolo<br />

Fraxinus excelsior Frassino maggiore Malus sylvestris Melo selvatico<br />

Fraxinus ornus Frassino orniello Morus alba e nigra Gelso bianco e nero<br />

Hippophae rhamnoides<br />

Laburnum anagyroides<br />

Olivello spinoso Ostrya carpinifolia Carpino nero<br />

Mggiociondolo Prunus avium Ciliegio selvatico<br />

Ligustrum vulgare Ligustro Prunus cerasifera Mirabolano<br />

Malus sylvestris Melo selvatico Prunus padus Pado<br />

Morus alba e nigra Gelso bianco e nero Prunus spinosa Prugnolo<br />

Ostrya carpinifolia Carpino nero Pyrus communis Pero<br />

Prunus cerasifera Mirabolano Quercus cerris Cerro<br />

Prunus mahaleb Ciliegio canino Quercus petraea Rovere<br />

Prunus padus Pado Quercus robur Farnia<br />

Prunus spinosa Prugnolo Rhamnus cathartica Spincervino<br />

Pyrus communis Pero Rosa canina Rosa selvatica<br />

Quercus cerris Cerro Sambucus nigra Sambuco nero<br />

Quercus ilex Leccio Sambucus nigra Sambuco nero<br />

Quercus petraea Rovere Sorbus aria Sorbo montano<br />

Quercus pubescens Roverella Sorbus aucuparia Sorbo degli uccellatori<br />

Quercus robur Farnia Tilia cordata Tiglio selvatico<br />

Rhamnus cathartica Spincervino Ulmus glabra Olmo montano<br />

Robinia pseudoacacia<br />

Robinia Ulmus minor Olmo campestre<br />

Rosa canina Rosa selvatica Viburnum lantana Lantana<br />

Sambucus nigra Sambuco nero Viburnum opulus Palla di neve<br />

Sambucus racemosa Sambuco rosso Cupressus sempervirens<br />

Sorbus aria Sorbo montano Taxus baccata Tasso<br />

Sorbus aucuparia Sorbo degli uccellatori<br />

Sorbus domestica Sorbo domestico<br />

Sorbus torminalis Ciavardello<br />

Spartium junceum Ginestra di Spagna<br />

Tilia cordata Tiglio selvatico<br />

Ulmus glabra Olmo montano<br />

Ulmus minor Olmo campestre<br />

Viburnum lantana Lantana<br />

Viburnum opulus Palla di neve<br />

Cipresso comune


Bollettino Ufficiale<br />

D.G. Agricoltura<br />

D.d.g. 6 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong> - n. 6187<br />

Ulteriori misure regionali di sostegno degli allevamenti colpiti<br />

da virus della malattia vescicolare dei suini - Regime di aiuto<br />

SA.32897 (<strong>2011</strong>/XA) - Approvazione delle disposizioni attuative<br />

IL DIRETTORE GENERALE<br />

DELLA DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA<br />

Richiamata la d.g.r. n. IX/1677 del 4 maggio <strong>2011</strong> «Ulteriori misure<br />

regionali di sostegno degli allevamenti colpiti da virus della<br />

malattia vescicolare dei suini» Regime di aiuto SA.32897 (<strong>2011</strong>/<br />

XA)» e le successive modifiche approvate con d.g.r. IX/1809 del<br />

31 maggio <strong>2011</strong>;<br />

Visti:<br />

• il punto 1 del dispositivo della citate deliberazioni n.<br />

IX/1677/<strong>2011</strong> e IX/1809/<strong>2011</strong> che stabiliscono di approvare un<br />

programma di programma di Misure di sostegno degli allevamenti<br />

suinicoli colpiti da virus della malattia vescicolare dei suini;<br />

• l’allegato 1, parte integrante e sostanziale della richiamata deliberazioni<br />

regionali che fissa le linee guida principali di intervento,<br />

le tipologie di allevamento e i beneficiari cui è destinato l’aiuto in<br />

questione nonché limiti e vincoli con cui erogare il medesimo;<br />

• il punto 5 della citate deliberazioni regionali che demanda<br />

a successivo atto del Dirigente competente l’approvazione di<br />

disposizioni attuative che stabiliranno, nel rispetto delle disposizioni<br />

del Reg. (CE) n. 1857/2006, le modalità e le procedure di<br />

accesso all’aiuto (inerenti alla presentazione delle domande,<br />

all’istruttoria, all’approvazione delle istanze, alla liquidazione dei<br />

contributi, nonché all’apertura del bando);<br />

Vista la legge regionale n. 31/2008 «Testo unico delle leggi regionali<br />

in materia di agricoltura, foreste pesca e sviluppo rurale»,<br />

art.18 «interventi sugli abbandoni produttivi e sugli abbattimenti»,<br />

comma 1) lett. b), e Capo VII «Strumenti finanziari e procedure<br />

di intervento» art. 27 «Strumenti di intervento finanziario» comma<br />

1 lett. a) e c), Art. 34 «funzioni conferite alle province e alle<br />

comunità montane», comma 1 lett. q);<br />

Ritenuto pertanto di dover provvedere all’approvazione delle<br />

procedure relative alle modalità tecniche di presentazione delle<br />

domande, all’istruttoria, all’approvazione delle istanze e alla<br />

liquidazione dei contributi, nonché dell’apertura dei termini di<br />

presentazione delle domande, così come individuato all’allegato<br />

1 al presente atto, quale di esso parte integrante e sostanziale;<br />

Dato atto che ai sensi del citato Art. 34 della la Legge Regionale<br />

n. 31/2008, alle province compete l’istruttoria delle domande<br />

e la predisposizione di tutti gli atti inerenti l’impiego dei fondi<br />

e la liquidazione dei contributi;<br />

Ritenuto inoltre di prevedere che le istanze devono essere presentante<br />

utilizzando il modello di domanda come da allegato 2<br />

al presente atto, parte integrante e sostanziale, a far tempo dalla<br />

data di pubblicazione del presente provvedimento sul <strong>BURL</strong> e fino<br />

ai 25 giorni successivi;<br />

Visto l’art. 17 della l.r. n. 20 del 7 <strong>luglio</strong> 2008, nonché i provvedimenti<br />

organizzativi della IX legislatura;<br />

DECRETA<br />

1. Di approvare:<br />

a) l’allegato n. 1 al presente provvedimento «d.g.r. n. IX/1677<br />

del 4 maggio <strong>2011</strong> e successiva modifica approvata con<br />

d.g.r. n. IX/1809 del 30 maggio <strong>2011</strong>, Ulteriori misure regionali<br />

di sostegno degli allevamenti colpiti da virus della<br />

malattia vescicolare dei suini - Regime di aiuto SA.32897<br />

(<strong>2011</strong>/XA) . Disposizioni attuative», quale parte di esso integrante<br />

e sostanziale;<br />

b) il modello di domanda così come individuato nell’allegato<br />

n. 2 al presente provvedimento, quale parte di esso integrante<br />

e sostanziale;<br />

2. Di disporre che compete alle province l’istruttoria delle domande<br />

e la predisposizione di tutti gli atti inerenti l’impiego dei<br />

fondi e la liquidazione dei contributi;<br />

3. Di dare atto che per la concessione dell’aiuto di che trattasi<br />

è prevista una spesa massima di euro 1.677.807,24 che troverà<br />

la necessaria disponibilità sul capitolo 5775 del Bilancio Regionale<br />

<strong>2011</strong>;<br />

4. Di disporre che le istanze possono essere presentate a far<br />

tempo dalla data di pubblicazione del presente provvedimento<br />

sul <strong>BURL</strong> e fino ai 25 giorni successivi;<br />

5. Di disporre la pubblicazione sul <strong>BURL</strong> del presente atto e dei<br />

relativi allegati.<br />

Il direttore<br />

Paolo Baccolo<br />

——— • ———<br />

– 93 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong>


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

ALLEGATO N. 1<br />

DGR N. IX/1677 DEL 4 MAGGIO <strong>2011</strong> E SUCCESSIVA MODIFICA APPROVATA CON DGR N.IX/1809 DEL 31 MAGGIO <strong>2011</strong>,<br />

ULTERIORI MISURE REGIONALI DI SOSTEGNO DEGLI ALLEVAMENTI COLPITI DA VIRUS DELLA MALATTIA VESCICOLARE<br />

DEI SUINI - REGIME DI AIUTO SA.32897 (<strong>2011</strong>/XA) . DISPOSIZIONI ATTUATIVE.<br />

Finalità<br />

L’intervento ha per obiettivo di indennizzare il danno subito dagli allevamenti relativamente a talune tipologie di danni subiti dalle<br />

aziende di seguito evidenziate.<br />

Riferimenti normativi<br />

Legge 2 giugno 1988 n. 218 e successive modificazioni ed integrazioni;<br />

Legge regionale n. 31/2008 «Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale»: art. 18 «interventi<br />

sugli abbandoni produttivi e sugli abbattimenti» comma 1 lettera b); e Capo VII «Strumenti finanziari e procedure di intervento»,<br />

art. 27 «Strumenti di intervento finanziario» comma 1 lettera a) e c);<br />

D.g.r. n.6395 del 27 dicembre 2007 «Misure regionali straordinarie di sostegno degli allevamenti suinicoli colpito o sospetti di contaminazione<br />

dalla malattia vescicolare dei suini» (regime di aiuto XA 94/2008)<br />

D.g.r. n. IX/581 del 6 ottobre 2010 «Misure regionali di sostegno degli allevamenti suinicoli colpiti da virus della malattia vescicolare<br />

dei suini – indennizzi per mancato reddito per sospensione delle fecondazioni» Regime di aiuto XA 191/2010<br />

Regolamento della Commissione europea n. 1857/2006 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato a<br />

favore delle piccole e medie imprese attive nella produzione di prodotti agricoli e recante modifica del regolamento (CE) n. 70/2001,<br />

articoli 10 «Aiuti relativi alle fitopatie ed epizoozie ed alle infestazioni parassitarie», 18 e 19.<br />

D.g.r. n. IX/1677 del 4 maggio <strong>2011</strong> Regime di aiuto SA.32897 (<strong>2011</strong>/XA), «Ulteriori misure regionali di sostegno degli allevamenti colpiti<br />

da virus della malattia vescicolare dei suini» e successive modifiche approvate con d.g.r. n. IX/1809 del 31 maggio <strong>2011</strong>.<br />

Provvedimenti della D.G. Sanità<br />

– decreto n.13296 del 24 novembre 2006 «Misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino in<br />

regione Lombardia»<br />

– decreto n.15523 del 28 dicembre 2006 «Misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia. Revoca del Decreto D.G. Sanità n.13723 del 30 novembre 2006»<br />

– decreto n.816 del 02 febbraio 2007 «Misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia – modifica al Decreto della D.G. Sanità n.15523/06»<br />

– decreto n.1500 del 20 febbraio 2007 «Misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia – modifica al Decreto della D.G. Sanità n.15523/06»<br />

– decreto n.2329 del 12 marzo 2007 «Misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia – modifica al Decreto della D.G. Sanità n.15523/06»<br />

– decreto n.4619 del 09 maggio 2007 «Misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia»<br />

– decreto n.6929 del 26 giugno 2007 «Ulteriori misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino<br />

in Lombardia. Revoca decreti DG Sanità n.4619/07 e n.5941/07» ed in particolare il punto 5 del Capo I (Norme generali) relativo alle<br />

dotazioni minime di biosicurezza negli allevamenti;<br />

– decreto n.3890 del 19 gennaio 2007 «Malattia vescicolare del suino, misure sanitarie in zona di protezione»,<br />

– decreto n. 9348 del 27 agosto 2007 «Sostituzione dell’allegato 2 del d.d.s n° 8064 del 19 <strong>luglio</strong> 2007. Ulteriori misure straordinarie<br />

per prevenire la diffusione della malattia vescicolare del suino»;<br />

– nota prot. H1.2007.0046390 del 29 ottobre 2007 «Malattia vescicolare dei suini – intervento straordinario»<br />

– decreto n.2203 del 5/03/08 «prevenzione della diffusione della malattia vescicolare del suino – revoca dei dd.d.g. nn. 8064/2007,<br />

8393/2007 e 9348/2007» pubblicato sul <strong>BURL</strong> serie ordinaria n.12 del 17 marzo 2008.<br />

Decisione della Commissione dell’8 novembre 2005 relativa a talune misure sanitarie di protezione contro la malattia vescicolare<br />

dei suini in Italia pubblicata sulla GUCE L293/28 del 09 novembre 2005<br />

Decisione della Commissione Europea del 27 marzo 2008 che modifica la Decisione 2005/779/CE relativa a talune misure sanitarie<br />

di protezione contro la malattia vescicolare dei suini in Italia pubblicata sulla GUCE L102/22 del 12 aprile 2008<br />

1. Beneficiari<br />

Ai fini della concessione del contributo per il sostegno al reddito sono riconosciute le seguenti tipologie di allevamenti suinicoli<br />

(piccole e medie imprese agricole attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli come definite nel Reg. (CE) n.<br />

1857/2006) che siano stati soggetti a provvedimenti delle autorità sanitarie recanti misure straordinarie per prevenire la diffusione della<br />

malattia vescicolare del suino in Regione Lombardia, emanati con decreti della Direzione Generale Sanità sopra richiamati:<br />

allevamento da riproduzione a ciclo chiuso (RCC): i cui suini prodotti sono destinati nella medesima azienda prevalentemente<br />

all’ingrasso e successiva movimentazione verso un macello e nella quale la rimonta dei riproduttori è prevalentemente interna;<br />

allevamento da riproduzione a ciclo aperto (RCA): i cui suini prodotti sono venduti per l’ingrasso o per la riproduzione salvo quelli<br />

utilizzati per la rimonta o la rimonta dei riproduttori è prevalentemente esterna;<br />

allevamenti da ingrasso i cui suini provenienti da altri allevamenti sono destinati esclusivamente all’ingrasso.<br />

Il mancato reddito sarà riconosciuto agli allevamenti coinvolti nel «Piano di eradicazione e di sorveglianza della malattia vescicolare<br />

del suino sul territorio della Regione Lombardia»e ricadenti, come di seguito meglio specificato e in base alle precise distinzioni sotto<br />

rappresentate, nella zona focolaio/depopolamento, tampone o protezione e nella zona di sorveglianza riconosciute dalle autorità<br />

sanitarie.<br />

2. Tipologie di indennizzo<br />

2.1 Zona focolaio/depopolamento<br />

L’indennizzo consisterà:<br />

– 94 – Bollettino Ufficiale<br />

a)nel riconoscimento del danno da mancato reddito che l’impresa ha effettivamente subito a copertura del periodo intercorrente<br />

dalla data effettiva di abbattimento (stamping out) sino alla decorrenza del fermo relativo al vuoto sanitario così come certificato<br />

dalle autorità sanitarie;<br />

b)nel riconoscimento del costo dei mangimi e dei farmaci posti sotto sequestro dall’autorità sanitaria a causa dell’insorgenza della<br />

malattia vescicolare suina e divenuti inutilizzabili al momento del dissequestro.


Bollettino Ufficiale<br />

2.2 Zona tampone o protezione<br />

L’indennizzo consisterà:<br />

a)nell’integrazione al prezzo di vendita di capi classificati come scarto o morti per sovraffollamento dovuto alle limitazioni della<br />

movimentazione<br />

b) nel riconoscimento del danno da mancato reddito per fermo aziendale relativo ai giorni di franchigia in precedenza esclusi dal<br />

calcolo della liquidazione del contributo erogato in base ai precedenti provvedimenti regionali (XA 94/2008);<br />

c)esclusivamente per le aziende che non sono state già beneficiate dal regime di aiuti XA 191/2010, nel riconoscimento del danno<br />

da mancato reddito che l’impresa, avendo adottato il blocco delle fecondazioni delle scrofe quale misura alternativa alle limitazioni<br />

previste dall’autorità sanitaria, ha effettivamente subito a causa delle minori fecondazioni realizzate nel periodo in cui era sottoposta a<br />

restrizioni imposte dall’autorità sanitaria. L’indennizzo sarà riconosciuto alle aziende che dimostreranno di avere avuto una diminuzione<br />

di almeno il 30% di suini svezzati per scrofa, sulla base dei criteri previsti nel successivo paragrafo 3.<br />

2.3 Zona di sorveglianza<br />

L’indennizzo da prevedere, per le aziende situate in zona precedentemente dichiarata di sorveglianza, consisterà nel riconoscimento<br />

del danno da mancato reddito/deprezzamento causato dal blocco della movimentazione dei capi verificatosi nel periodo gennaio<br />

- marzo 2008 a seguito della modifica della Decisione 2005/779/CE . Sono escluse dall’indennizzo le aziende che hanno usufruito<br />

della deroga al blocco della movimentazione prevista all’art.8 della citata Decisione 2005/779/CE.<br />

3. Procedure; Criteri di valutazione del danno economico<br />

Presentazione delle domande<br />

Le imprese che rientrano tra i beneficiari potenziali individuati nel precedente paragrafo 1 inoltrano alla competente amministrazione<br />

provinciale domanda a far tempo dalla data di pubblicazione del relativo provvedimento sul <strong>BURL</strong> e fino ai 25 giorni successivi.<br />

La domanda, predisposta su specifico modello di cui all’allegato 2, deve essere completa in ogni sua parte e corredata della documentazione<br />

richiesta pena la reiezione della domanda stessa.<br />

Nel prospetto sottostante si riporta la documentazione richiesta in base alla Zona/tipologia di danno nonché la modalità di calcolo<br />

dell’indennizzo massimo concedibile.<br />

Zona focolaio/depopolamento<br />

Tipologie di indennizzo<br />

a)mancato reddito che l’impresa ha effettivamente<br />

subito a copertura del periodo<br />

intercorrente tra la data effettiva di<br />

abbattimento (stamping out) e la data<br />

di decorrenza del periodo di vuoto sanitario,<br />

così come certificato dalle autorità<br />

sanitarie;<br />

b)costo dei mangimi e dei farmaci posti<br />

sotto sequestro dall’autorità sanitaria a<br />

causa dell’insorgenza della malattia vescicolare<br />

suina e divenuti inutilizzabili al<br />

momento del dissequestro.<br />

Zona tampone o protezione<br />

Tipologie di indennizzo<br />

a)integrazione al prezzo di vendita di<br />

capi classificati come scarto o morti per<br />

sovraffollamento dovuto alle limitazioni<br />

della movimentazione<br />

b) riconoscimento del mancato reddito<br />

per fermo aziendale relativo ai giorni<br />

di franchigia in precedenza esclusi dal<br />

calcolo della liquidazione del contributo<br />

erogato in base ai precedenti provvedimenti<br />

regionali<br />

– 95 –<br />

Documenti da presentare<br />

Provvedimenti adottati dalle competenti<br />

autorità sanitarie comprovanti la data<br />

effettiva di abbattimento e la data di decorrenza<br />

del periodo di vuoto sanitario.<br />

Copia delle fatture di acquisto dei mangimi<br />

e dei farmaci<br />

Provvedimento di sequestro e di dissequestro<br />

emesso dall’autorità sanitaria<br />

Modalità di calcolo dell’indennizzo<br />

massimo concedibile<br />

n. giorni di fermo non indennizzati x UBA<br />

x Euro 1,515<br />

Importo desunto dalle fatture al netto di<br />

IVA<br />

Documenti da presentare Modalità di calcolo dell’indennizzo<br />

massimo concedibile<br />

Copia delle fatture di vendita degli animali<br />

Copia conforme del Registro di carico e<br />

scarico aziendale ufficiale<br />

Scheda/distinta di macellazione o analogo<br />

documento<br />

Eventuale certificazione del veterinario<br />

attestante lo stato di sovraffollamento<br />

Provvedimenti adottati dalle competenti<br />

autorità sanitarie recanti misure straordinarie<br />

per prevenire la diffusione della<br />

malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia attestanti i periodi di fermo<br />

aziendale<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

-Verifica della media di mortalità aziendale<br />

delle ultime due annate disponibili,<br />

tenendo conto di quegli eventi opportunamente<br />

documentati e accertabili che<br />

abbiano determinato mortalità anomale<br />

rispetto agli standard dell’azienda in esame.<br />

Verifica del deprezzamento /differenza<br />

di prezzo non percepita attraverso la definizione<br />

del valore commerciale teorico<br />

degli animali desumibile dalle tabelle<br />

pubblicate settimanalmente da ISMEA<br />

dei «Prezzi medi nazionali validi ai fini dei<br />

rimborsi ai sensi della legge n.218/1988».<br />

l’indennizzo liquidabile è pari alla differenza<br />

tra l’importo relativo al danno totale,<br />

comprensivo dei 30 gg di franchigia,<br />

e quanto già liquidato sulla base della<br />

DGR 5377/07. Detto importo non potrà<br />

comunque superare l’importo massimo<br />

concedibile calcolato ai sensi della medesima<br />

DGR


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

c) mancato reddito che l’impresa, che<br />

non è stata già beneficiata dal regime<br />

di aiuti XA 191/2010, avendo adottato il<br />

blocco delle fecondazioni delle scrofe<br />

quale misura alternativa alle limitazioni<br />

previste dall’autorità sanitaria, ha effettivamente<br />

subito a causa delle minori<br />

fecondazioni realizzate nel periodo in<br />

cui era sottoposta a restrizioni imposte<br />

dall’autorità sanitaria.<br />

Zona di sorveglianza<br />

Tipologie di indennizzo<br />

riconoscimento del mancato reddito<br />

/ deprezzamento causato dal blocco<br />

della movimentazione dei capi verificatosi<br />

nel periodo gennaio - marzo 2008 a<br />

seguito della modifica della Decisione<br />

2005/779/CE .<br />

Per tutte le tipologie:<br />

Provvedimenti adottati dalle competenti<br />

autorità sanitarie recanti misure straordinarie<br />

per prevenire la diffusione della<br />

malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia attestanti i periodi fermo<br />

aziendale;<br />

Copia conforme del Registro di carico<br />

e scarico aziendale ufficiale relativo agli<br />

ultimi quattro anni precedenti l’insorgenza<br />

dell’epizoozia e al periodo di un anno<br />

all’interno del quale ricade il periodo di<br />

fermo aziendale imposto dal provvedimento<br />

dell’autorità sanitaria;<br />

Copia delle fatture di vendita degli animali<br />

emesse nel periodo antecedente al<br />

fermo aziendale<br />

Copia delle fatture di acquisto mangimi<br />

e farmaci.<br />

L’indennizzo consisterà nel sostegno per<br />

il mancato reddito che l’impresa ha effettivamente<br />

subito a causa delle minori<br />

fecondazioni realizzate nel periodo in<br />

cui era sottoposta a restrizioni imposte<br />

dall’autorità sanitaria.<br />

L’indennizzo sarà riconosciuto alle aziende<br />

che dimostreranno di avere avuto<br />

una diminuzione di almeno il 30% di suini<br />

svezzati per scrofa sulla base del confronto<br />

delle medie produttive così come calcolate<br />

in base ai criteri di seguito stabiliti:<br />

Confronto tra la media delle produzioni<br />

degli ultimi quattro anni precedenti l’insorgenza<br />

dell’epizoozia e un periodo di 1<br />

anno all’interno del quale ricade il periodo<br />

di fermo aziendale imposto dal provvedimento<br />

dell’autorità sanitaria.<br />

Dovranno essere presi in considerazione<br />

i dati relativi alla consistenza media delle<br />

scrofe, dei suini svezzati e dei suini venduti<br />

per la macellazione riferiti ai periodi<br />

sopraindicati<br />

Per la definizione del valore commerciale<br />

teorico degli animali saranno prese<br />

a riferimento le tabelle pubblicate settimanalmente<br />

da ISMEA dei «Prezzi medi<br />

nazionali validi ai fini dei rimborsi ai sensi<br />

della legge n.218/1988».<br />

Nell’elaborazione delle medie delle produzioni,<br />

vanno tenuti nella debita considerazione<br />

quegli eventi opportunamente<br />

documentati e accertabili che<br />

abbiano determinato cali di produttività<br />

anomali rispetto agli standard dell’azienda<br />

in esame.<br />

Documenti da presentare Modalità di calcolo dell’indennizzo<br />

massimo concedibile<br />

Provvedimenti adottati dalle competenti<br />

autorità sanitarie recanti misure straordinarie<br />

per prevenire la diffusione della<br />

malattia vescicolare del suino in Regione<br />

Lombardia attestanti i periodi fermo<br />

aziendale<br />

Copia delle fatture di vendita degli animali<br />

emesse nel periodo antecedente<br />

al fermo aziendale, nonché di quelle<br />

emesse al termine del periodo di fermo,<br />

unitamente alle distinte di macellazione<br />

o analogo documento<br />

Copia conforme del Registro di carico e<br />

scarico aziendale ufficiale.<br />

Verifica del deprezzamento /differenza<br />

di prezzo non percepita attraverso la definizione<br />

del valore commerciale teorico<br />

degli animali desumibile dalle tabelle<br />

pubblicate settimanalmente da ISMEA<br />

dei «Prezzi medi nazionali validi ai fini dei<br />

rimborsi ai sensi della legge n.218/1988».<br />

– Certificazione ASL che l’azienda ha ottemperato alle norme di biosicurezza di cui al punto 5 del Capo I (Norme generali) del<br />

decreto della Direzione Generale Sanità del 26 giugno 2007 n. 6929 «Ulteriori misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia<br />

vescicolare del suino in Lombardia».<br />

– Altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’istruttoria.<br />

Istruttoria<br />

L’amministrazione provinciale competente per territorio provvede, entro i successivi 90 giorni dalla ricezione delle domande, all’istruttoria<br />

delle stesse.<br />

La richiesta di eventuale documentazione integrativa sospende i termini di istruttoria.<br />

Le integrazioni, eventualmente richieste devono essere fornite entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta, pena il non accoglimento<br />

della domanda.<br />

Dal contributo erogabile sono dedotti eventuali importi percepiti nell’ambito di regimi assicurativi o altri aiuti pubblici percepiti, nonché<br />

i costi non sostenuti a causa dell’epizoozia che sarebbero stati altrimenti sostenuti.<br />

Approvazione delle istanze<br />

Sulla base delle istruttorie l’amministrazione provinciale, competente per territorio, provvede all’espressione del parere di competenza<br />

sulla domanda e ad inviare alla Regione Lombardia gli elenchi di ammissibilità, quantificando gli importi di contributo concedibili.<br />

Liquidazione degli aiuti<br />

– 96 – Bollettino Ufficiale<br />

Sulla base delle risorse previste dalla DGR n. IX/1677 del 04 maggio <strong>2011</strong> e successiva DGR n. IX/1809 del 31 maggio <strong>2011</strong>, il Dirigente<br />

della Unità organizzativa competente provvede a ripartire le somme stanziate fra le province; nel caso in cui l’ammontare dell’aiuto<br />

ammissibile superi le risorse disponibili, si procederà alla riduzione proporzionale del contributo al fine di ricondurre la spesa totale<br />

entro i limiti previsti dalle sopra citate deliberazioni.<br />

Alle province compete la predisposizione di tutti gli atti inerenti l’impiego dei fondi e la liquidazione dei contributi.


Bollettino Ufficiale<br />

Il contributo sarà liquidato esclusivamente alle aziende suinicole che hanno prodotto la certificazione ASL di adeguamento degli<br />

allevamenti alla norme di biosicurezza .<br />

4 Limiti divieti e condizioni<br />

L’allevamento deve essere in regola con le norme di biosicurezza di cui al punto 5 del Capo I (Norme generali) del decreto della Direzione<br />

Generale Sanità del 26 giugno 2007 n. 6929 «Ulteriori misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare<br />

del suino in Lombardia».<br />

L’aiuto non può superare l’ammontare massimo dell’effettiva perdita di reddito subita nel periodo di fermo d’impresa e, quindi, di<br />

esercizio dell’attività.<br />

Le imprese beneficiarie dell’aiuto non devono risultare in situazione di crisi economica nel periodo antecedente al manifestarsi<br />

della malattia.<br />

Gli aiuti non sono concessi ad attività connesse all’esportazione, o aiuti condizionati all’impiego di prodotti interni rispetto ai prodotti<br />

d’importazione.<br />

L’intensità di aiuto è calcolata al lordo di qualsiasi imposta o altro onere, indipendentemente dal fatto che si tratti di risorse locali,<br />

regionali, nazionali o comunitarie.<br />

In relazione alla possibilità di cumulo:<br />

– 97 –<br />

– gli aiuti non possono essere cumulati con altri aiuti di stato di cui all’art. 87 paragrafo 1 del trattato né con i contributi finanziari<br />

degli Stati, inclusi quelli di cui all’art. 88 paragrafo 1 del Reg. (CE) n. 1698/2005, né con altri contributi finanziari della Comunità, in relazione<br />

agli stessi costi ammissibili, se sono superate le soglie di intensità specificate dal Reg.(CE) n. 1857/06;<br />

– gli aiuti non possono essere cumulati con aiuti de minimis nel settore dell’agricoltura ai sensi del Reg. (CE) n. 1535/2007, in relazione<br />

agli stessi costi ammissibili o allo stesso progetto di investimento, se sono superate le soglie di intensità specificate dal Reg.(CE)<br />

n. 1857/06;<br />

——— • ———<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong>


<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

(modello di domanda)<br />

ALLEGATO N. 2<br />

Amministrazione Provinciale di<br />

_________________________________<br />

_________________________________<br />

_________________________________<br />

OGGETTO:. REGIME DI AIUTO SA.32897 (<strong>2011</strong>/XA). DGR n. IX/1677 del 04 maggio <strong>2011</strong> e successiva DGR n.IX/1809 del 31 maggio<br />

<strong>2011</strong>. «ULTERIORI MISURE REGIONALI DI SOSTEGNO DEGLI ALLEVAMENTI COLPITI DA VIRUS DELLA MALATTIA VESCICOLARE DEI SUINI»<br />

Il sottoscritto ………………………..............................................………… nato a ………………….. il ………………………. In qualità di legale<br />

rappresentante della ditta ............................................................................................................................................................................<br />

Cuaa ……………………….............................…………….. Partita IVA ............................................................................................................<br />

Con sede legale nel Comune di ……….............................………………. via/loc. .......................................................................................<br />

Chiede di essere ammesso al regime di aiuto approvato dalla Deliberazione della Giunta regionale n. DGR n. IX/1677 del 04 maggio<br />

<strong>2011</strong> e successiva modifica approvata con DGR nIX/1809 del 31 maggio <strong>2011</strong>, REGIME DI AIUTO SA.32897 (<strong>2011</strong>/XA). per le seguenti<br />

tipologie di indennizzo (barrare):<br />

Zona focolaio/depopolamento<br />

• riconoscimento del danno da mancato reddito che l’impresa ha effettivamente subito a copertura del periodo intercorrente<br />

dalla data effettiva di abbattimento (stamping out) alla decorrenza del periodo di vuoto sanitario così come certificato dalle autorità<br />

sanitarie;<br />

• riconoscimento del costo dei mangimi e dei farmaci posti sotto sequestro dall’autorità sanitaria a causa dell’insorgenza della<br />

malattia vescicolare suina e divenuti inutilizzabili al momento del dissequestro.<br />

Zona tampone o protezione<br />

• integrazione al prezzo di vendita di capi classificati come scarto o morti per sovraffollamento dovuto alle limitazioni della movimentazione<br />

• riconoscimento del danno da mancato reddito per fermo aziendale relativo ai giorni di franchigia in precedenza esclusi dal<br />

calcolo della liquidazione del contributo erogato in base ai precedenti provvedimenti regionali;<br />

• riconoscimento del danno da mancato reddito che l’impresa, che non è stata già beneficiata dal regime di aiuti XA 191/2010,<br />

avendo adottato il blocco delle fecondazioni delle scrofe quale misura alternativa alle limitazioni previste dall’autorità sanitaria, ha<br />

effettivamente subito a causa delle minori fecondazioni realizzate nel periodo in cui era sottoposta a restrizioni imposte dall’autorità<br />

sanitaria.<br />

Zona di sorveglianza<br />

• riconoscimento del mancato reddito / deprezzamento causato dal blocco della movimentazione dei capi verificatosi nel periodo<br />

gennaio - marzo 2008 a seguito della modifica della Decisione 2005/779/CE .<br />

A tal fine, consapevole che la presente dichiarazione è rilasciata ai sensi degli artt.46 e 47 del DPR 445 del 28 dicembre 2000 e che<br />

le dichiarazioni mendaci, la falsità degli atti e l’uso di atti falsi sono puniti penalmente ai sensi delle leggi vigenti e comportano la decadenza<br />

da quanto richiesto ed eventualmente conseguito, come previsto dagli articoli 75 e 76 del DPR stesso,<br />

DICHIARA che:<br />

• dal pertinente registro o anagrafe è stato attribuito dalla ASL di ………………….. … il codice aziendale /<br />

• Che l’allevamento è stato dichiarato AZIENDA IN ZONA .....................................................................................................................<br />

• Che la tipologia di azienda è da RIPRODUZIONE A CICLO CHIUSO /RIPRODUZIONE A CICLO APERTO/ INGRASSO<br />

• di aver ottemperato all’adozione delle norme di biosicurezza di cui al punto 5 del Capo I (Norme generali) del decreto della Direzione<br />

Generale Sanità del 26 giugno 2007 n. 6929 «Ulteriori misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia vescicolare<br />

del suino in Lombardia»;<br />

• di non risultare in situazione di crisi economica nel periodo antecedente la manifestarsi della malattia.<br />

• Di conoscere ed accettare quanto disposto dalle disposizioni attuative del presente regime di aiuto.<br />

Dichiara inoltre:<br />

• di dare il proprio assenso alle necessità di svolgimento degli accertamenti e delle verifiche in azienda da parte delle Amministrazioni<br />

competenti<br />

• di essere a conoscenza delle norme circa il trattamento dei dati personali di cui al d.lgs n.196 del 30 giugno 2003 «Codice in<br />

materia di protezione dei dati personali» e di autorizzare l’Amministrazione al trattamento dei dati di cui alla presente istanza per lo<br />

svolgimento delle funzioni istituzionali<br />

• che le dichiarazioni sopra esposte, rese a norma degli artt. 46 e 47 del d.p.r. n.445 del 28 dicembre 2000, corrispondono al vero<br />

essendo consapevole che la dichiarazione di dati non veritieri equivale ad uso di dati falsi.<br />

• di avere/non avere percepito a titolo di indennizzo a causa dell’epizoozia :<br />

– aiuti di stato di cui all’art. 87 paragrafo 1 del trattato, contributi finanziari degli Stati, inclusi quelli di cui all’art. 88 paragrafo 1 del<br />

Reg. (CE) n. 1698/2005, altri contributi finanziari della Comunità, aiuti de minimis nel settore dell’agricoltura ai sensi del Reg. (CE) n.<br />

1535/2007,<br />

– importi nell’ambito di regimi assicurativi<br />

Allega:<br />

Provvedimenti adottati dalle competenti autorità sanitarie recanti misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia<br />

vescicolare del suino in Regione Lombardia attestanti i periodi fermo aziendale;<br />

Provvedimenti adottati dalle competenti autorità sanitarie comprovante la data effettiva di abbattimento e la data di decorrenza<br />

del periodo di vuoto sanitario. (per la zona focolaio)<br />

Copia delle fatture di vendita degli animali emesse nel periodo antecedente al fermo aziendale, nonché (solo per la zona di sorveglianza)<br />

di quelle emesse al termine del periodo di fermo<br />

Copia delle fatture di acquisto mangimi e/o farmaci (per la zona focolaio)<br />

– 98 – Bollettino Ufficiale<br />

Provvedimento di sequestro e di dissequestro di mangimi e/o farmaci emesso dall’autorità sanitaria (per la zona focolaio)


Bollettino Ufficiale<br />

Copia conforme del Registro di carico e scarico aziendale ufficiale<br />

Copia conforme del Registro di carico e scarico aziendale ufficiale relativo agli ultimi quattro anni precedenti l’insorgenza dell’epizoozia<br />

e al periodo di un anno all’interno del quale ricade il periodo di fermo aziendale imposto dal provvedimento dell’autorità<br />

sanitaria (per la zona tampone tipologia c);<br />

Certificazione ASL che l’azienda ha ottemperato alle norme di biosicurezza di cui al punto 5 del Capo I (Norme generali) del<br />

decreto della Direzione Generale Sanità del 26 giugno 2007 n. 6929 «Ulteriori misure straordinarie per prevenire la diffusione della malattia<br />

vescicolare del suino in Lombardia».<br />

fotocopia di un documento d’identità che sostituisce l’autentica della firma come previsto dalla legge n.127/97 e n.191/98.<br />

Altro________________________________________________________________________________________________________________________<br />

______________________________________________________________________________________________________________________________<br />

Si impegna a fornire ulteriori documentazioni ritenute necessarie per l’istruttoria della pratica<br />

Luogo,Data ___________________ firma¹ ______________________________<br />

¹ firma del titolare o del rappresentante legale dell’azienda<br />

– 99 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong>

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