<strong>Il</strong> Fuoco Sacro dell’Alchimia <strong>Il</strong> riscatto dell’Alchimia come medicina dell’Anima Dott. Gianpaolo Giacomini Medico Chirurgo Esperto di agopuntura e ginnastiche energetiche taoiste Docente della “Accademia di Alchimia” e delle Arti dicura dell’Anima Parlare di Alchimia oggi, di fronte all’attuale orizzonte medico-scientifico che punta principalmente alla risoluzione dei problemi e dei confl<strong>it</strong>ti attraverso l’uso di presidi chimici e alquanto aggressivi, può sembrare oramai inconsueto e antiquato. Credere nell’esistenza di una forza che ci anima e che intelligentemente ci regola contrasta con la visione comune del dogma ormai sedimentato: “malessere” – diagnosi – rimedio; anzi, molto spesso oggi la diagnosi può anche essere omessa, vista la versatil<strong>it</strong>à di molti rimedi e la facil<strong>it</strong>à prescr<strong>it</strong>tiva di alcuni terapeuti. Anche dagli studi di taluni terapeuti defin<strong>it</strong>i “naturali” si assiste spessissimo alla fuga di pazienti nel panico, diretti verso la farmacia più vicina, recanti liste di prescrizione lunghissime e che, se da un lato sono sicuramente preferibili ai “sacri” rimedi allopatici, dall’altro, sono spesso causa di aggravata patologia nei pazienti che si trovano a spendere la metà delle finanze in rimedi e integratori. Tutto questo, nella speranza di veder risolti i loro problemi e riponendo in questo sforzo la fiducia di una “guarigione” quasi miracolosa. D’altronde, se è naturale, fa bene!!! In passato, per secoli e secoli, tra il genere umano ha regnato una visione della cura ben diversa da quella attualmente in evidenza. Uomini saggi e dotti non solo in scienza, ma soprattutto in coscienza, hanno guidato e gest<strong>it</strong>o la salute della collettiv<strong>it</strong>à permettendo, alla fine dei conti, di arrivare, nonostante le epidemie e le innumerevoli guerre, alla civiltà che possiamo vedere oggi. Questi saggi dell’antich<strong>it</strong>à venivano chiamati “filosofi”, o Artisti, e per dovere etimologico, riporto una definizione di ciò che si intende per “Artista”: “con artista si indica generalmente una persona la cui attiv<strong>it</strong>à si esprime nel campo dell'arte. Nel senso più ampio l'artista è una persona che esprime la sua personal<strong>it</strong>à attraverso un mezzo che può essere un'arte figurativa o performativa. La parola viene usata anche come sinonimo di creativo. Nella Grecia antica esisteva la parola "techně" che spesso viene tradotta come "arte"; la "techně" presupponeva la maestria in un processo di produzione qualsiasi. La parola arte invece deriva dal latino ars, che letteralmente significava "metodo pratico" o "tecnica", un<strong>it</strong>o a una connotazione legata alla bellezza degli oggetti prodotti. Nel medioevo esisteva già la parola artista, anche se il suo significato si avvicinava più a quello che oggi definiamo artefice, mentre era sconosciuta la parola artigiano: l'artista era colui che nel suo mestiere sapeva fare qualcosa meglio degli altri. Quindi era l'eccellenza, non l'attiv<strong>it</strong>à, a indicare un'attiv<strong>it</strong>à…”. Tale definizione è alquanto interessante poiché, al pari di un artista, il filosofo della natura o al secolo “Alchimista” (che possiamo anche definire “sciamano” o guar<strong>it</strong>ore, o “medico dell’antich<strong>it</strong>à”) altro non faceva se non tentare, attraverso gli strumenti forn<strong>it</strong>egli dalla natura, di aiutare l’essere in difficoltà (“malato”) a r<strong>it</strong>rovare la propria natura, a riscoprire la propria bellezza ed armonia, sia interiore quanto esteriore. In tal modo si celebrava la riusc<strong>it</strong>a dell’Opera d’arte,