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e.zine focus<br />
14<br />
Tempo di crisi, tempo<br />
di tagli. E, come sempre,<br />
a farne le spese è<br />
la cultura. In barba a chi ventilava<br />
che quest’anno la scure<br />
dei tagli non avrebbe permesso<br />
il regolare svolgimento<br />
della manifestazione, la “Più<br />
libri più liberi”, fiera romana<br />
della piccola e media editoria,<br />
ce l’ha fatta ed è tornata per<br />
festeggiare il suo decimo<br />
compleanno.<br />
Edizione importante quella di<br />
questo 2011 che vede la fiera<br />
giunta al decimo anno di svolgimento<br />
celebrato un po’ in<br />
sordina. I grandi nomi non<br />
sono di certo mancati: da<br />
Camilleri alla Hack passando<br />
per il caso editoriale dell’ultimo<br />
decennio, Amélie<br />
Nothomb. Da stime ufficiali si<br />
vocifera che più di 56.000<br />
persone, infatti, sono state<br />
avvistate tra i 400 stand che<br />
hanno abitato per cinque<br />
giorni il Palazzo dei Congressi<br />
a Roma. Un successo di presenze,<br />
preso come valore assoluto,<br />
un semplice pareggio<br />
di bilancio rispetto all’anno<br />
scorso se si guarda il dato<br />
nella sua complessità.<br />
«Ogni anno in Italia vengono<br />
pubblicate oltre 50 mila<br />
novità. Di queste il 25%, cioè<br />
un libro su quattro, è pubblicato<br />
da un piccolo e medio editore,<br />
ma difficilmente riesce a<br />
superare i tanti ostacoli che<br />
affollano la strada che lo separa<br />
dal magazzino alle vetrine<br />
delle grandi librerie. “Più libri<br />
più liberi” nasce per questo.<br />
Per garantire ai piccoli e medi<br />
editori italiani la vetrina che<br />
PIù LIBRI…<br />
MENO LIBERI<br />
LA VETRINA DEI<br />
PICCOLI E MEDI<br />
EDITORI ITALIANI<br />
TORNA, MA<br />
LA CRISI SI FA<br />
SENTIRE<br />
meritano, in uno dei quartieri<br />
storici di Roma e durante il<br />
periodo natalizio».<br />
Non ci si è, però, molto discostati<br />
dalle tematiche prettamente<br />
librarie, nel senso<br />
tradizionale del termine, e<br />
sebbene siano sorti spazi espositivi<br />
quali quelli di IBS,<br />
SONY e ASUS in cui venivano<br />
presentati (e venduti) de-<br />
ivan<br />
pasquariello<br />
vice di ogni sorta e genere per<br />
la lettura digitale, il grande assente<br />
di quest’anno è stata<br />
proprio l’area dedicata all’informazione<br />
sul mondo della<br />
nuova editoria digitale.<br />
Se durante i quattro giorni di<br />
fiera dell’anno scorso era stato<br />
creato uno spazio apposito in<br />
cui dibattere intorno a tutte le<br />
sfaccettature del digitale,<br />
quest’anno, il Digital Caffè, è<br />
venuto meno. Che gli organizzatori<br />
abbiano dovuto concentrare<br />
le proprie forze e i<br />
(pochi) fondi che avevano su<br />
eventi mirati per attirare<br />
quanto più pubblico possibile<br />
appare evidente, così come<br />
appare evidente che anche le<br />
case editrici hanno preferito le<br />
classiche presentazioni librarie<br />
piuttosto ai meandri del<br />
cyberspazio. Ciononostante la<br />
decima edizione della fiera romana<br />
ha visto nascere l’applicazione<br />
per Apple store e<br />
Android della manifestazione:<br />
un calendario dettagliato di<br />
tutti gli eventi in programma e<br />
una mappa interattiva della<br />
fiera. Inoltre, sono state presentate<br />
altre due app: quella<br />
sulla battaglia di Canne dello<br />
storico Alessandro Barbero e<br />
quella sui migliori progetti<br />
dell’architetto Massimiliano<br />
Fuksas (che proprio nel<br />
quartiere dell’EUR ha cominciato<br />
la costruzione della sua<br />
Nuvola, attualmente in corso<br />
di realizzazione). Checché se<br />
ne dica, i giovani sembrano<br />
essere i protagonisti del<br />
panorama culturale capitolino:<br />
da un’indagine realizzata<br />
dall’AIE (Associazione Italiana<br />
Editori) e dall’Università<br />
di Tor Vergata, emerge che il<br />
70% dei visitatori appartiene<br />
agli under 40 e la fetta<br />
restante va dai 19 ai 29 anni.<br />
E quasi la metà di loro è stata<br />
almeno una volta in fiera.<br />
Speriamo solo che abbiano la<br />
possibilità di tornarci un’atra<br />
volta, l’anno prossimo, fondi<br />
pubblici permettendo.