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i Segugi - n°91 - Società Italiana Pro Segugio

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In caso di mancato recapito si prega di restituire al CPO di<br />

Piacenza per il mittente che si impegna a pagare la relativa tassa.<br />

Anno XXIX - <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o “L. Zacchetti” - Sped. in abb. post. 45% - Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Bologna<br />

n. 91 dicembre 2010<br />

OrganO ufficiale dell’assOciaziOne PrO segugiO “l. zacchetti”


n. 91 Dicembre 2010 – Anno XXIX<br />

Organo Ufficiale dell’Associazione <strong>Italiana</strong><br />

<strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o “L. Zacchetti”<br />

Direttore Responsabile<br />

Vincenzo Ferrara<br />

Comitato di Redazione<br />

Argenio Felice, Boccati Bruno, Cabrali<br />

Denis, Carturan Angelo, Castagna Franco,<br />

Colombi Gianluigi, Dante Marcello, Di<br />

Giannantonio Gianluca, De Falco Antonio,<br />

Ferrara Gianfranco, Gaiottino Franco,<br />

Ghilardi Fulvio, Ghirotto Giovanni, Giordanino<br />

Gianedoardo, Mezzadra Tino, Mugnaini<br />

Bruno, Scovoli Agostino, Tacca Gino, Verra<br />

Lorenzo, Villa Marco Giuseppe, Viviani<br />

Remo, Zerlotti Steno<br />

Comitato Tecnico Scientifico<br />

Clerici Palmiro, Di Giannantonio Gianluca,<br />

Ghilardi Leopoldo, Giordanino Gianedoardo,<br />

Minelli Giuseppe, Ottino Bruno, Quici<br />

Giuseppe, Tacca Gino, Villa Mario<br />

Archivio fotografico<br />

Francesco Panuccio<br />

<strong>Pro</strong>prietà ed Editore<br />

SIPS “L. Zacchetti” – 25100 Brescia<br />

<strong>Pro</strong>getto Grafico<br />

Studio DOD design<br />

Pubblicità<br />

Segreteria SIPS<br />

Tel. 0377 802414 – Fax 0377 802234<br />

www.prosegugio.it<br />

E-mail: info@prosegugio.it<br />

Spedizione<br />

Autor. del Tribunale di Crema n. 57/86<br />

Spedizione in abbonamento postale 45%<br />

Art. 2 comma 20b Legge 662/96<br />

Filiale di Piacenza<br />

Articoli e fotografie, anche se non pubblicati,<br />

non saranno restituiti. La responsabilità per<br />

i contenuti e le opinioni espresse negli<br />

articoli pubblicati è esclusivamente degli<br />

autori.<br />

Gli articoli pubblicati in questo numero non<br />

sono riproducibili.<br />

La redazione non si assume nessuna<br />

responsabilità sulle inserzioni pubblici tarie<br />

inoltrate senza bozzetto, sulle quali per<br />

altro, si riserva di operare eventuali tagli<br />

al testo compati bilmente con lo spazio<br />

prenotato dal committente.<br />

In copertina<br />

Il Campione d'Europa Claudio Rampini con<br />

Lea e Roll e Mario Musselli<br />

ORARIO DI APERTURA<br />

DELLA SEGRETERIA<br />

NAZIONALE<br />

lunedì dalle 08.00 alle 16.00<br />

martedì dalle 08.00 alle 17.00<br />

mercoledì dalle 08.00 alle 16.00<br />

giovedì dalle 08.00 alle 17.00<br />

venerdì dalle 08.00 alle 14.00<br />

Finito di stampare nel mese di giugno 2010<br />

4 Coppa Europa ai <strong>Segugi</strong> Italiani<br />

9 Federica Bracchetti Pittrice Animalier<br />

10 A Monte Cimone il Campionato Italiano della SIPS 2010<br />

16 La Sips dedica un monumento a Luigi Zacchetti<br />

17 Nell’interpretazione della psicologia canina<br />

vi è il fondamento della cinofilia-venatoria<br />

18 La ritempra nei cani da seguita<br />

20 Lo stile di razza<br />

22 Londa 2010: qualche ombra e tante luci!<br />

24 Malattie del cane trasmesse da zecche<br />

26 70 anni di caccia con il segugio<br />

32 Considerazioni sull’origine del segugio Maremmano<br />

e sulla popolarità del manto tigrato<br />

36 Alla riscoperta del nostro segugio: IL LEPRAIOLO<br />

38 Incomprensioni<br />

41 Dalle sezioni<br />

56 La nostra gente<br />

57 Piccoli annunci<br />

SOCIETÀ ITALIANA PRO SEGUGIO<br />

CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA<br />

GENERALE DEI SOCI<br />

Ai sensi dell’art. 13 e 14 dello Statuto Sociale SIPS, si informa che<br />

l’Assemblea Generale dei Soci della <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o è<br />

convocata per sabato 26 marzo 2011, presso il Campo Cani Sant’Antonio<br />

– Via Bellaria, 211/C - Modena, per le ore 13.30 in prima convocazione<br />

e per le ore 14.30 in seconda convocazione, con il seguente<br />

Ordine del Giorno:<br />

1) Relazione del Presidente<br />

2) Bilancio Consuntivo 2010<br />

3) Bilancio Preventivo 2011<br />

4) Varie ed eventuali<br />

Possono partecipare all’Assemblea, con diritto di voto, i Soci dell’anno<br />

precedente, in regola con la quota sociale dell’anno in corso.<br />

Il Presidente Nazionale SIPS<br />

Dr. Leopoldo Ghilardi<br />

Ai Soci, vi chiediamo gentilmente di inviare articoli più<br />

corti per dare la possibilità a tutti di poterli vedere pubblicati<br />

sulla nostra rivista. Il formato preferibile è il “Word”.<br />

Si avvisa, inoltre, che non verranno più pubblicati articoli<br />

polemici con riferimenti personali.<br />

sommario<br />

1


editoriale<br />

2<br />

Ai soci,<br />

questo editoriale viene pubblicato a<br />

chiusura dell’anno 2010, nel numero<br />

precedente ho definito quest’anno<br />

come“quello delle Elezioni e dell’attuazione<br />

del <strong>Pro</strong>gramma Elettorale”.<br />

Nella presentazione del programma<br />

fatta all’Assemblea di Bergamo,<br />

dissi che questo triennio sarebbe<br />

stato all’insegna “del fare” per distinguerlo<br />

da quello precedente,<br />

dove si dovette richiedere l’ausilio e<br />

la consulenza agli avvocati. Con nostra<br />

grande soddisfazione, e credo<br />

anche di tutti voi, si è avverata la previsione.<br />

Abbiamo agito con effettivi<br />

ed efficaci risultati. Sarebbe lungo<br />

l’elenco dei successi, ma menzioniamo<br />

almeno i principali: Campionato<br />

Sociale su Lepre con le batterie<br />

ufficiali di <strong>Segugi</strong> dell’Appennino,<br />

finalmente Campioni Sociali grazie<br />

al riconoscimento della Razza da<br />

parte dell’Enci . Campionato Sociale<br />

su cinghiale per Mute ad Orvieto e<br />

Campionato Sociale per Coppia e<br />

Singolo a Grosseto con Raduno<br />

di Riconoscimento per oltre 500<br />

soggetti della Razza <strong>Segugi</strong>o Maremmano,<br />

anch’essa riconosciuta<br />

dall’Enci il 9 marzo del 2009. Due<br />

grandi conferme dell’efficacia degli<br />

investimenti che la Sips ha fatto.<br />

Due successi ottenuti grazie all’impegno,<br />

alla costanza ed al sostegno<br />

scientifico delle nostre Commissioni<br />

di Razza. Tengo in debita memoria<br />

gli incontri che facemmo con il<br />

<strong>Pro</strong>f. Carlo Renieri ed il Ricercatore<br />

Vincenzo La Manna ad Ancona<br />

nell’estate del 2008, per firmare la<br />

Convenzione con cui fu affidato il<br />

<strong>Pro</strong>getto per la ricerca Genetica<br />

nell’autunno dello stesso anno.<br />

Passaggio indispensabile, per<br />

sostenere con base scientifica, il<br />

meritato riconoscimento concesso<br />

dalla Commissione Tecnica Centrale<br />

dell’Enci, ed ottenere il passaggio<br />

dei capostipiti, dal Libro Aperto,<br />

istituito nel 2003, al libro dei Riconosciuti<br />

RSR, accessibile dal 2009.<br />

Il giornalista Bruno Modugno in una<br />

trasmissione registrata a Roma, ci<br />

chiese: “Perché c’è voluto tanto<br />

tempo?”La risposta naturalmente<br />

fu: “Perché le razze non si creano<br />

con la velocità dei tempi moderni,<br />

nascono attraverso la Selezione che<br />

dura molte decine e talvolta centinaia<br />

di anni, perché la presentazione<br />

della documentazione richiede<br />

almeno cinque anni, indispensabili<br />

per garantirne la completezza, che<br />

se confrontati agli anni necessari<br />

per selezionare le nostre due nuove<br />

Razze sono, tutto sommato, relativamente<br />

pochi.<br />

Nel programma elettorale davamo<br />

giusto rilievo alla necessità di dare<br />

seguito agli accordi per la tutela del-<br />

le quindici razze estere.<br />

Oltre ai consueti contatti<br />

con gli Allevatori Italiani<br />

e con quelli Francesi,<br />

abbiamo avuto modo di<br />

delineare un progetto di<br />

alto spessore, che attueremo<br />

nei prossimi anni.<br />

Nel frattempo, su indicazione<br />

dell’Enci e con la<br />

presenza autorevole del<br />

Presidente Francesco<br />

Balducci e dei due Direttori<br />

Fabrizio Crivellari<br />

ed Angelo Pedrazzini, si<br />

è svolto il terzo incontro<br />

con la rappresentanza<br />

del Club Italiano BdG.<br />

Incontro deciso per superare<br />

la criticità dei<br />

due Campionati Sociali<br />

che ancora dividono la<br />

<strong>Società</strong> ed il Club. Nell’incontro si<br />

è raggiunto l’accordo di predisporre<br />

un Regolamento del Campionato<br />

Sociale unico che entrambi i soggetti<br />

adottino per la <strong>Pro</strong>va. Inoltre le<br />

date saranno concordate e decise<br />

anticipatamente per dare la possibilità<br />

ai Concorrenti di scegliere dove<br />

disputare la <strong>Pro</strong>va di Campionato<br />

Sociale e guadagnare l’ambito titolo<br />

di Campione Sociale, superando<br />

gli ultimi ed ormai inutili distinguo.<br />

Ricordo che le date dei Campionati<br />

Sociali Sips sono state approvate<br />

dal Consiglio Nazionale e si svolgeranno<br />

con questo Calendario:<br />

Campionato Sociale su Cinghiale<br />

cat. Singolo e Coppia 11/12/13<br />

febbraio 2011 a Grosseto. Campionato<br />

Sociale su Cinghiale cat.<br />

Muta 25/26/27 febbraio a Orvieto.<br />

Campionato Sociale su Lepre nelle<br />

tre categorie 11/12/13 marzo,<br />

ad Ascoli Piceno. Le date sono<br />

state comunicate a tutte le Sezioni<br />

<strong>Pro</strong>vinciali della Sips per il dovuto<br />

adattamento dei propri calendari, in<br />

modo da agevolare la convocazione<br />

dei Giudici Nazionali necessari alla<br />

organizzazione di un Campionato<br />

a cui accedono 1200 cani in esposizione<br />

e le corrispondenti batterie<br />

in prova e che richiede la presenza<br />

di una cinquantina di giudici in ciascuno<br />

dei tre giorni del Campionato<br />

Nella stessa sede dell’incontro è<br />

stato proposto all’Enci di organizzare<br />

specifici Corsi di aggiornamento<br />

per i Giudici abilitati alle Esposizioni,<br />

nel corso dei quali verranno illustrati<br />

i due Standard definitivi che sono<br />

stati inviati in forma tradotta, alla<br />

competente Commissione Standard<br />

della FCI.<br />

Sono stati richiesti dei Meeting dedicati<br />

agli Esperti Giudici di <strong>Pro</strong>ve di<br />

Lavoro, tenuti da Giudici Formatori,<br />

che affrontino ed approfondiscano<br />

argomenti di carattere cinofilo e ci-<br />

notecnico, oltre a quelli strettamente<br />

sportivi. Scrivo questo editoriale di<br />

ritorno da Chevigny, dove si è disputata<br />

la 18° edizione di Coppa Europa.<br />

L’Italia non ha tradito le grandi<br />

aspettative del mondo <strong>Segugi</strong>sta.<br />

Anche nel 2010 la Coppa Europa è<br />

stata assegnata a un <strong>Segugi</strong>o presentato<br />

da un conduttore Italiano.<br />

Claudio Rampini ha portato a S.<br />

Maria della Versa la Coppa del vincitore<br />

con la sua coppia di <strong>Segugi</strong><br />

Italiani a Pelo Forte. La rappresentativa<br />

<strong>Italiana</strong> comprendeva anche<br />

la Coppia presentata da Cristian<br />

Montersino. Convocati dall’Enci<br />

per la prova della FCI gli Esperti<br />

Giudici Athos Albani, Italo Capri,<br />

Pietro Dellagiovanna e Roberto<br />

Pigliaceli,quest’ultimo già indicato<br />

come selezionatore delle Coppie,<br />

Direttore Sportivo della Squadra<br />

<strong>Italiana</strong> il nostro Consigliere Gianluca<br />

di Giannantonio, coadiuvato<br />

da Sandra Deidda negli incontri<br />

ufficiali con la Delegazione della FCI.<br />

La Coppa per la Categoria Singolo<br />

è stata aggiudicata al concorrente<br />

Svizzero, con grandi festeggiamenti<br />

al momento della premiazione<br />

alla quale ha assistito un pubblico<br />

attento che non ha risparmiato gli<br />

applausi rivolti ai vincitori e anche<br />

meritatamente, agli organizzatori<br />

del Cantone Vallese, ai sei suonatori<br />

di Corno che hanno reso onore ai<br />

vincitori, alternandosi ai suonatori<br />

Svizzeri con i caratteristici Corni<br />

Alpini in legno.<br />

L’organizzazione ha aggiunto una<br />

<strong>Pro</strong>va collaterale dedicata alle Mute,<br />

denominata Coppa delle Alpi, anche<br />

qui meritata vittoria della rappresentativa<br />

<strong>Italiana</strong>, premio aggiudicato<br />

alla Muta di <strong>Segugi</strong> Italiani a Pelo<br />

Raso di Tinti e Pedini da Fano. In<br />

lizza , oltre a quella dei vincitori, le<br />

mute Italiane erano presentate da<br />

Carlo Generotti Campione d’Euro-


pa 2009 e da Battista Rapis. Per la<br />

Svizzera, correva il Ticinese Mario<br />

Consonni che si è piazzato al secondo<br />

posto, con la sua muta di<br />

segugi.Della manifestazione, oltre<br />

alla doppia vittoria, abbiamo avuto<br />

modo di apprezzare la ospitalità<br />

degli amici del Cantone Vallese e<br />

la indubbia capacità organizzativa<br />

che ha permesso a tutti i concorrenti<br />

ed accompagnatori di trascorrere le<br />

due giornate piacevolmente prive di<br />

inconvenienti con un unico punto<br />

di ritrovo: la Salle de l’Eau Vive di<br />

Martigny in grado di accogliere<br />

le oltre quattrocento persone che<br />

hanno pranzato e poi seguito con<br />

grande attenzione la premiazione<br />

e la cerimonia di chiusura della<br />

manifestazione.<br />

Di fronte a tanto calore mi è tornata<br />

alla memoria l’altra grande mani-<br />

Muta dei fratelli Mendicino partecipante al Campionato di Orvieto 2010<br />

festazione a cui ho assistito il 29<br />

agosto a Rubiano di Credera,curata<br />

dai nostri associati di Cremona e<br />

Bergamo, coordinati da Renato Pescatori<br />

e Riccardo Morganti assieme<br />

al Bresciano Giuseppe Quinzanini.I<br />

partecipanti provenienti da tutta<br />

Italia, amici che hanno affrontato<br />

una notte di viaggio per assistere<br />

alla cerimonia ed onorare il Maestro<br />

Luigi Zacchetti ad oltre cinquantanni<br />

dalla sua scomparsa ed al quale giustamente,<br />

la nostra Associazione fu<br />

intitolata, nella memorabile riunione<br />

dei quindici fondatori, che si tenne a<br />

Verolanuova nel 1954. Una giornata<br />

piena di tutte le cose che amiamo e<br />

che amava Zacchetti, il mattino presto<br />

una <strong>Pro</strong>va pratica ad invito, con<br />

mute a rappresentare tutte le razze<br />

da Seguita, a seguire la presentazione<br />

delle Razze magistralmente de-<br />

scritte da Mario Villa e dai più Esperti<br />

Giudici di esposizione. Al termine<br />

la cerimonia religiosa nel piccolo<br />

Cimitero di Rubiano dove riposa Luigi<br />

Zacchetti, infine l’inaugurazione<br />

dello stupendo monumento Bronzeo<br />

che ritrae Zacchetti con la sua<br />

altrettanto celebre segugia. Dopo<br />

l’inaugurazione c’è stato tempo per<br />

alcuni brevi interventi delle autorità<br />

presenti a ricordare l’opera di Zacchetti<br />

e la riconoscenza che tutti noi<br />

gli assegnamo. Una manifestazione<br />

che mi sono permesso di proporre<br />

anche il prossimo anno, per trasformarla<br />

in un appuntamento che permetta<br />

di ritrovarsi a tutti coloro che<br />

si riconoscono negli ideali e nelle<br />

passioni di Luigi Zacchetti, dove si<br />

possa proclamare con forza:Viva i<br />

<strong>Segugi</strong> e Viva il <strong>Segugi</strong>smo.<br />

Fulvio Ghilardi<br />

3


coppa europa<br />

4<br />

COPPA EUROPA AI SEGUGI ITALIANI<br />

Meglio di così è impossibile;abbiamo<br />

partecipato con due coppie e si<br />

sono classificate al primo ed al secondo<br />

posto alla Coppa Europa di<br />

quest’anno.<br />

La vittoria ha abbracciato Claudio<br />

Rampini che con Lea e Roll ha vinto<br />

l’ambito trofeo, i suoi due nero focati<br />

a pelo forte hanno ampiamente<br />

meritato il gradino più alto del podio<br />

europeo.<br />

Al secondo posto i pari razza dell’allevamento<br />

di Montersino, che hanno<br />

svolto un’ottima prova.<br />

Una delle migliori organizzazioni degli<br />

ultimi Campionati europei, infatti,<br />

la Svizzera ha dimostrato la volontà<br />

di ben figurare nel panorama segugistico<br />

europeo, dimostrando con<br />

i fatti la grande competenza nel<br />

settore.<br />

Claudio Rampini<br />

vincitore della<br />

Coppa Europa<br />

2010 con Gianluca<br />

Di Giannantonio<br />

e Giovanni<br />

Montersino<br />

(secondo<br />

classificato alla<br />

Coppa Europa<br />

2010)<br />

La pressione esercitata dalla Svizzera<br />

alla FCI, affinché concedesse<br />

l’autorizzazione alla partecipazione<br />

anche delle mute alla Coppa Europa,<br />

è stata molto forte.<br />

Gli Svizzeri avrebbero voluto che<br />

partecipassero tutte e tre le categorie,<br />

ma la risposta è stata negativa<br />

e irremovibile dai vertici della<br />

commissione dei cani da seguita in<br />

seno alla FCI.<br />

Due persone in particolare si sono<br />

prodigate per rendere piacevole<br />

la nostra permanenza alla Coppa<br />

Europa: Giovanni Brumana e Luca<br />

Zarzani. A loro va il ringraziamento<br />

di tutta la Sips nazionale con la<br />

speranza di poter ricambiare con<br />

la stessa premura con la quale ci<br />

hanno assistiti e supportati durante<br />

tutto il periodo.<br />

La tensione e l’ansia da prestazione<br />

era palpabile nei nostri due concorrenti,<br />

entrambi ben rodati alla<br />

partecipazione a grandi prove e<br />

già presenti alle passate edizioni di<br />

Coppa Europa nella categoria mute.<br />

La delegazione italiana era ben<br />

nutrita: il nostro presidente Fulvio<br />

Ghilardi, il vice, in rappresentanza<br />

dell’ENCI Gianluca Di Giannantonio<br />

e la signora Deidda come interprete,<br />

i giudici Athos Albani, Italo Capri,<br />

Pietro Dalla Giovanna, Roberto<br />

Pigliacelli, quest’ultimo incaricato<br />

della selezione dei concorrenti alla<br />

Coppa Europa 2010 e chiaramente<br />

i concorrenti Claudio Rampini e<br />

Giovanni Montersino con tutti i loro<br />

amici sostenitori.<br />

Alla delegazione ufficiale si sono aggiunti<br />

i partecipanti alla Coppa delle


Alpi, manifestazione organizzata<br />

dagli appassionati seguisti svizzeri<br />

in concomitanza di quella ufficiale.<br />

Per quanto concerne la Coppa delle<br />

Muta di Tinti-Pedini vincitrice della Coppa delle Alpi 2010<br />

Alpi, va precisato che si è trattato<br />

di una prova non ufficiale voluta<br />

proprio per avere comunque delle<br />

mute di segugi che mostrassero le<br />

Alcuni partecipanti alla Coppa Europa 2010<br />

loro attitudini e la loro correttezza e<br />

che consentisse nel futuro l’accesso<br />

alle stesse nelle manifestazioni<br />

elvetiche, come già avviene nella<br />

5


6 Svizzera.<br />

Tre le nostre mute di <strong>Segugi</strong> italiane<br />

partecipanti: i nero focati di Tinti e<br />

Pedini, i fulvi campioni europei in<br />

carica di Carlo Generotti e i nero<br />

focati a pelo forte di Battista Rapis.<br />

Voglio di nuovo parlare dell’organizzazione<br />

perché, sappiamo della<br />

La premiazione dei concorrenti della<br />

Coppa delle Alpi<br />

Prima della cena di gala a Martigny<br />

precisione svizzera, ma fa veramente<br />

piacere partecipare a quelle ben<br />

svolte.<br />

Per la cronaca c’era innanzitutto una


La muta di Carlo Generotti concorrente alla Coppa delle Alpi<br />

bella locandina della Coppa Europa<br />

con le pubblicità e tutto l’elenco<br />

dei sostenitori con al lato la quota<br />

corrisposta;sulla stessa tutti i dettagli<br />

della manifestazione con i nomi<br />

del comitato organizzatore.<br />

Erano presenti i vertici amministrativi<br />

del Cantone: il Presidente, il<br />

delegato alla caccia, il sindaco di<br />

Martigny, il rappresentante della<br />

cinofilia svizzera.<br />

Gli Svizzeri non hanno badato a<br />

spese, il salone delle feste e delle<br />

manifestazioni della città era addobbato<br />

con temi venatori, curato<br />

nei minimi particolari, il cui piazzale<br />

antistante si riempiva mano mano<br />

di appassionati cinofili.<br />

Sabato pomeriggio davanti il grande<br />

salone, prima di tutto la verifica veterinaria<br />

dei <strong>Segugi</strong>, poi in posizione<br />

sopraelevata, il presidente della FCI<br />

ufficialmente ha dato il via alla grande<br />

festa del segugismo europeo.<br />

In seguito, la presentazione ufficiale<br />

delle delegazioni europee con i loro<br />

ausiliari e proprio quando tocca ai<br />

nostri, l’emozione sale altissima al<br />

suono dell’inno nazionale italiano.<br />

La coreografia ben studiata prevedeva<br />

la presenza di due fanfare di<br />

trombe da caccia composte ciascuna<br />

da 10 suonatori di corno, un<br />

gruppo di suonatori svizzeri in costume<br />

da caccia ed i tipici suonatori<br />

dei lunghi corni di legno delle Alpi.<br />

Gli equipaggi venivano presentati<br />

agli attenti spettatori, a fianco un<br />

grande cervo con un palco di dodici<br />

punte che riportava ad un ambiente<br />

venatorio di altri tempi.<br />

Dopo aver sistemato nei carrelli i<br />

cani, tutti in giacca e cravatta per la<br />

cena di gala offerta a tutti i presenti,<br />

circa 500, poi tutti a letto per l’evento<br />

più importante del giorno successivo:<br />

la <strong>Pro</strong>va.<br />

Al mattino la tensione era palpabile<br />

in tutti i partecipanti e stabilite le<br />

batterie ed i luoghi di sciolta, veniva<br />

servita la colazione nel grande<br />

salone e poi tutti finalmente sul<br />

campo.<br />

L’attesa trepidante, sempre attenti<br />

alle nuove e buone notizie, ci libera<br />

dell’ansia, quando i nostri giudici<br />

presenti alle prove dei nostri equipaggi<br />

ci confermano le ottime prestazioni<br />

di entrambi.<br />

L’attesa dei giudizi ufficiali riporta<br />

tutti in tensione fino a quando si<br />

diffonde la notizia che la miglior<br />

coppia della Coppa Europa per cani<br />

da seguita 2010 è stata assegnata<br />

a Lea e Roll di Claudio Rampini ed<br />

al secondo posto Bill e Sara dell’allevamento<br />

di Montersino condotti<br />

appunto da Giovanni, ad arricchire<br />

il bottino a Roll di Rampini il titolo<br />

di miglior soggetto della manifestazione.<br />

Anche nelle mute alla Coppa delle<br />

Alpi gli amici Franco Tinti e Lorenzo<br />

Pedini si aggiudicavano il trofeo.<br />

Placata l’ansia e pienamente appagati<br />

dai risultati abbiamo pranzato di<br />

nuovo nel grande salone in fondo al<br />

quale in bella mostra gli ambitissimi<br />

trofei, opere di artisti locali scolpite<br />

su legno, di cui alcune ci avrebbero<br />

seguito, con grande nostro piacere,<br />

in Italia.<br />

Tra noi i commenti entusiastici sul<br />

grande risultato ottenuto, segno<br />

evidente della grande qualità dei<br />

nostri cani da seguita, conferma<br />

per la SIPS nazionale del percorso<br />

serio intrapreso nella selezione dei<br />

<strong>Segugi</strong>.<br />

Claudio Rampini in prima fila, in<br />

trepidante attesa della proclamazione<br />

a Campione d’Europa 2010,<br />

aspettava il suo turno ai piedi del<br />

grande palco sul quale iniziavano<br />

i ringraziamenti da parte del Presidente<br />

del Cantone per l’ottima<br />

riuscita del Campionato.<br />

Finalmente arriva il momento tanto<br />

atteso, l’invito a salire sul palco con<br />

Lea e Roll, la commozione è palese<br />

sui volti dei segugisti italiani presenti,<br />

la consegna dei trofei e l’inno<br />

nazionale che viene diffuso dagli<br />

altoparlanti della sala, finalmente<br />

l’esplosione oceanica degli applausi<br />

in un clima di grande euforia.<br />

Le foto di rito, con una raffica di lampi,<br />

immortalano il grande successo<br />

italiano. La stessa cosa si ripete<br />

quando sale sul palco la muta di<br />

Tinti e Pedini premiata e sostenuta<br />

con lo stesso calore dal pubblico<br />

presente. Una gran bella festa, alla<br />

prossima vittoria.<br />

7


8<br />

Prima della presentazione degli equipaggi<br />

Muta di Battista Rapis concorrente della Coppa delle Alpi


Federica Bracchetti Pittrice Animalier<br />

Qualcuno dei nostri amici segugisti<br />

ha notato ad una premiazione di<br />

un’esposizione le belle opere di<br />

quest’artista pesarese.<br />

Stimolato dai commenti molto lusinghieri<br />

sulla precisione dei dettagli<br />

con i quali dipinge i <strong>Segugi</strong>, sono<br />

andato a conoscerla.<br />

Cacciatrice,giovane e bellissima<br />

pittrice di scene e soggetti a tema<br />

venatorio riesce a riportare le sue<br />

sensazioni vissute filtrate dal proprio<br />

sguardo sulle tele.<br />

Il colore si amalgama in maniera armonica<br />

e veritiero nascondendo,ma<br />

solo in parte,lo studio approfondito<br />

delle anatomie così come dei chiaroscuri.<br />

Il suo talento l’ha già portata<br />

a collaborare con alcune delle più<br />

illustri riviste del settore,nonché a<br />

partecipare a diverse fiere.<br />

Federica ha affinato le tecniche del<br />

pastello e dell’olio con le quali si è<br />

cimentata nella rappresentazione di<br />

specie cacciabili ed anche dei nostri<br />

amati <strong>Segugi</strong>.<br />

Le sue opere raffiguranti anche i nostri<br />

amati ausiliari rimarranno,grazie<br />

a lei,immortali nei secoli a venire e<br />

costituiranno dei segni indelebili<br />

della grande cultura segugistica.<br />

federica.bracchetti@libero.it<br />

arte cinofila<br />

9


campionato italiano SIPS<br />

10<br />

A Monte Cimone il Campionato Italiano della SIPS 2010<br />

Zeno Colò, grazie alla sua grande<br />

esperienza di organizzatore, di<br />

rodato e competente segugista, ha<br />

curato la festa estiva di tanti amanti<br />

del <strong>Segugi</strong>o in maniera impeccabile.<br />

L’areale del Monte Cimone, in provincia<br />

di Modena, è conosciuto da<br />

molti anni da tanti appassionati dei<br />

cani da seguita proprio grazie a lui<br />

che ogni anno vi organizza l’omonimo<br />

Trofeo.<br />

Per la validità delle zone, la selettività<br />

per i partecipanti e per l’espletamento<br />

delle prove è superfluo aggiungere<br />

qualcosa, Monte Cimone è<br />

sicuramente uno dei luoghi migliori<br />

della Penisola.<br />

Anche la gentilezza degli albergatori<br />

ha contribuito al perfetto svolgimento<br />

della manifestazione.<br />

La cosa che ogni anno ci sorprende<br />

positivamente è il numero crescente<br />

di partecipanti;infatti, quest’anno,<br />

nella giornata di sabato erano presenti<br />

23 batterie tra mute, coppie e<br />

singoli.<br />

Il grande numero di concorrenti<br />

al Campionato Italiano della Sips<br />

evidenzia la grande voglia di partecipare<br />

dei nostri segugisti ed anche<br />

l’ottima qualità dei soggetti.<br />

Infatti, il sabato in cui si è disputata<br />

la semifinale, i concorrenti erano<br />

raggruppati in ben 23 batterie, e<br />

vi accedevano dopo precedente<br />

selezione.<br />

Si sa che durante l’estate, anche se<br />

ci trova in montagna, il clima contribuisce<br />

negativamente per gli ultimi<br />

turni di batteria.<br />

Anche per questo molti validi equipaggi<br />

sono rimasti esclusi dalla<br />

finale visto che vi accedevano solamente<br />

i primi cinque eccellenti con<br />

il punteggio più alto per categoria.<br />

Alle finali della categoria mute si<br />

sono confrontati i <strong>Segugi</strong>: dell’allevamento<br />

di Montersino, di Aronne<br />

Gagni, di Carlo Generotti, di Vincenzo<br />

Zanotti e dei fratelli Sacchetti.<br />

Alle finali delle categoria coppie si<br />

sono confrontati Spagnoli, Mattei,<br />

Di Fabio, Rapis e l’allevamento del<br />

Crival.<br />

A quelle dei singoli si sono confrontati<br />

Ferrari(2 soggetti qualificati),<br />

Giannerini, De Piazzi e Pelliccia.<br />

Per le mute hanno vinto i pelo forte<br />

nero focati di Vincenzo Zanotti(1°Ecc<br />

169, 25)con Mago(Ecc 169),<br />

La muta di Vincenzo Zanotti vincitrice del Campionato Italiano SIPS 2010<br />

Nebbia(Ecc 171)Chiara(Ecc 173),<br />

Dora(Ecc 164)al secondo posto i<br />

fulvi di Carlo Generotti(2°Ecc 168)<br />

con Lallo(Ecc 169), Birba(Ecc 171),<br />

Lara(167)Mara(167)Mara(Ecc 167),<br />

Brando(Ecc 167), Sara(Ecc 167).<br />

Per le coppie hanno vinto i pelo forte<br />

dell’allevamento del Crival(1°MB<br />

152, 5)con Black(MB 155)e Meghi(B<br />

148).<br />

Per il Singolo ha vinto Daniele<br />

Ferrari con Sofia(1°Ecc 162), al secondo<br />

posto Paolo Giannerini con<br />

Mina(2°Ecc 160)<br />

Per il Trofeo Monte Cimone il miglior<br />

soggetto assoluto, quello che sommando<br />

i punteggi della prova della<br />

semifinale e della finale raggiungeva<br />

il quoziente più alto, è stato Birba di<br />

Carlo Generotti.<br />

La Sips nazionale, presente con il<br />

presidente Fulvio Ghilardi con Bruno<br />

Boccati e Vincenzo Ferrara<br />

si complimenta con i vincitori e<br />

ringrazia tutti gli organizzatori e<br />

partecipanti nonché i giudici per il<br />

loro fattivo contributo per l’ottima<br />

riuscita del Campionato.<br />

Al prossimo anno sempre da Zeno<br />

Colò a Monte Cimone.


Muta di Carlo Generotti seconda classificata al Campionato Italiano SIPS 2010<br />

Muta dei fratelli Sacchetti finalista al Campionato Italiano SIPS 2010<br />

11


12<br />

Muta di Aronne Gagni<br />

finalista al Campionato<br />

Italiano SIPS 2010<br />

Risultati delle semifinali<br />

Singoli<br />

Batteria 1 Giudice G. Incerti<br />

1° Mirna MB 156 DE PIAZZI<br />

GIULIANO<br />

Batteria 2 Giudice G. Cicchitti<br />

1° Sofia ECC 162 FERRARI DA-<br />

NIELE<br />

2° Mina MB 151 GIANNERINI<br />

PAOLO<br />

3° Sira MB 150 FERRARI DANIELE<br />

Batteria 3 Giudice F. Mapelli<br />

1°Ginetta ECC 170 PELLICCIA<br />

ANACLETO<br />

Muta dell’allevamento “Montersino” finalista al<br />

Campionato Italiano SIPS 2010


Coppie<br />

Batteria 1 Giudice M. Sassara<br />

1° ECC 170 ARO ECC 170 TANGO<br />

ECC 170 di R. DI FABIO<br />

2° AB 131 BILL AB 130 LUNA AB 132<br />

di C. LATTORE<br />

Batteria 2 Giudice W. Landini<br />

1° ECC 170, 5 PELO ECC 171 MO-<br />

Birba vincitrice del<br />

Trofeo Montecimone 2010<br />

con<br />

Fulvio Ghilardi,<br />

Carlo Generotti e la moglie<br />

e Zeno Colò<br />

ERA ECC170 di U. MATTEI<br />

2° MB 158 BILLI MB 158 AMBRA MB<br />

158 di G. MATTIELLO<br />

Batteria 3 Giudice D. Righi<br />

Il presidente Fulvio Ghilardi premia i vincitori delle tre categorie: allevamento del Crival,<br />

Daniele Ferrari e Vincenzo Zanotti<br />

13


14<br />

1° ECC-CAC 180 DAJMON ECC-<br />

CAC VOLGA ECC 161 di D. SPA-<br />

GNOLI<br />

2° ECC 164, 5 FARFALLA ECC 164<br />

GIOIA ECC 165 di V. BUTINI<br />

3°ECC 160 ALBA ECC 160 VIENNA<br />

ECC 160 di A. DE MICHELIS<br />

Zeno Colò premia Daniele Ferrari vincitore della categoria singolo<br />

Batteria 4 Giudice F. Butini<br />

1° ECC 161, 5 LUNA ECC 160 BRUK<br />

ECC 163 di B. BOCCATI<br />

2° ECC 161 ARGO ECC 162 CORA<br />

160 di G. MACRI’<br />

Batteria 5 Giudice G. Fusarpoli<br />

1° ECC 165, 5 BLACK ECC 165<br />

MEGHI ECC 166 ALL. CRIVAL di<br />

M. CASETTA<br />

Batteria 6 Giudice L. Banfi<br />

1° ECC 169 ANTER ECC 163 ARIA<br />

ECC 163 di B. RAPIS<br />

2° ECC 160 CANDIA ECC165 FURIA<br />

MB 155 di CORDIOLI –TABARELLI<br />

Prima della sciolta


Zeno Colò con i vincitori della categoria mute<br />

Mute<br />

Batteria 1 Giudice T. Selvatici<br />

1° ECC 171, 8 LALLO ECC164 BIR-<br />

BA ECC 175 LARA ECC 173 MARA<br />

ECC 175 BRANDO ECC 174 SARA<br />

ECC 170 di C. GENEROTTI<br />

2° MB 155, 4 BOSCO MB 156 SILLA<br />

MB 156 ALICE MB 155 PATTI MB<br />

155 DECO MB 155 di G. GIGLIOLI<br />

Batteria 2 Giudice M. A. Villa<br />

1° ECC 166, 25 DORA ECC 166<br />

KIRA ECC 164 NEBBIA ECC 166<br />

MAGO ECC 169 di V. ZANOTTI<br />

2° ECC 162, 50 PARIDINA ECC<br />

161 CRISTAL ECC 161 KELLI ECC<br />

161 STELLA ECC 170 LIA ECC 161<br />

DIANA ECC 161 dei FRATELLI BO-<br />

SCHIERO<br />

3°MB 152, 25 DESI MB 156 EVA MB<br />

156 GAIA MB 156 MARTINA MB 157<br />

BIRBA MB 156 NIVES AB 132 dei<br />

FRATELLI BOSCHIERO<br />

Batteria 3 Giudice Le Rose<br />

1° ECC 163 LISA MB 158 CHIARA<br />

MB 157 LARA MB 158 BRUNA ECC<br />

175 DIANA ECC 169 FURIO ECC<br />

168 di G. PETRUCCIOLI<br />

2° B 147, 25 PEDRO MB 150 REA<br />

MB 151 AMBRA B141 ARAN B 147<br />

di S. APOSTOLICO<br />

3°AB 132, 4 SIRIA AB 137 SIRA AB<br />

136 FRIZZ AB 133 SORBA SUF 127<br />

MORENO SUF 129 di G. PETRUC-<br />

CIOLI<br />

Batteria 4 Giudice M. Zappa<br />

1° ECC 168 MOSCHINO ECC 171<br />

SARA ECC 168 BIRBO ECC167<br />

NIZZA ECC 168 LILLA ECC166 di<br />

F. SACCHETTI<br />

2° MB 154, 6 QUITO MB 156 NET-<br />

TUNO MB 154 BOSCO MB 157<br />

MARA MB154 BRICO MB 154 di F.<br />

FANUCCI<br />

3°MB 152, 2 SENA MB 154 MERI<br />

MB 152 SBILLA MB151 LOLA MB<br />

151 VENTO MB 153<br />

Batteria 5 Giudice G. Faravelli<br />

1° ECC 164 ZARA ECC 164 LUNA<br />

ECC 164 DIANA ECC 164 FIAMMA<br />

ECC 164 FALCO ECC 164 di S.<br />

MOLINO<br />

2° MB 158, 2 RINGO ECC 160 ROKI<br />

B 140 ARGO ECC 160 TARO ECC<br />

163 MARI ECC 168<br />

Di R. BALESTRAZZI<br />

3° AB 131 GEO AB 131 IGOR AB 131<br />

FRIDA AB 131 LISA AB 131 IOLE AB<br />

131di R. COLLI<br />

Batteria 6 Giudice A. Nucci<br />

1° ECC 163, 2 RIBOT ECC170<br />

OSAMA ECC 161 ARIO ECC165<br />

SPARTA ECC 160 LAMPO 160 di G.<br />

ZACCAGNO<br />

2° ECC 162, 75 FUL ECC 160 DEA<br />

ECC 161 LEO ECC170 TEL ECC 160<br />

CORSINI ABRAMO<br />

3°MB 153, 8 BOSCO MB 154 BREN-<br />

NO MB 159 NINFA MB 154 NAIS MB<br />

158 INDIO MB 150 di W. CECI<br />

Batteria 7 Giudice L. Brazzarola<br />

1°ECC171 SIENA ECC 166 FIONA<br />

ECC 169 INDIO ECC 176 VALEN-<br />

TINA ECC 173 ALL. MONTERSINO<br />

2° MB 154, 6 ISA MB 152 SIBILLA<br />

ECC 161 VANDA MB 156 ARIA ECC<br />

163 STRLOL B 141 ALL. MONTER-<br />

SINO<br />

Batteria 8 Giudice A. Paliotta<br />

1° MB 153 LARA MB 155 LAPO<br />

MB158 LORD MB151 DORA B 148<br />

di V. GAFFO<br />

Batteria 9 Giudice P. Raviglione<br />

1° ECC 164, 5 PEDRO ECC 167<br />

TITO ECC 167 COCA ECC 162<br />

KIRA ECC 162 CARLOTTA ECC 162<br />

FIUME ECC 167 di G. P. TARABELLI<br />

Batteria 9 Giudice B. Mugnaini<br />

1° ECC 161, 6 PAMPAS ECC 163<br />

CAMILLA ECC 163 LUCERNA MB<br />

156 BERTA ECC 161 FIAMMA ECC<br />

165 di E. FIORONI<br />

Batteria 10 Giudice D. Morellini<br />

1° ECC 168, 57 RAF ECC 169 UNIS<br />

EC 170 PRIMULA ECC 167 INGA<br />

ECC 167 PLIKO ECC 173 RUT ECC<br />

167 PICCOLA ECC 167 dell’ALL.<br />

GAGNIS<br />

2°ECC 163, 8 FARO ECC 162 TARY<br />

ECC 164 LEA ECC 164 FLORA<br />

ECC 165 SURIA ECC 164 di C.<br />

CATALDI<br />

3°ECC 160, 25 PILU ECC 165 PEN-<br />

NA ECC 162 LILLA MB 156 ROCCO<br />

MB 158 di V. NENCETTI<br />

Batteria 11 Giudice M. Villa<br />

1° ECC 162 MARA ECC 161 MORO<br />

ECC 162 MOSE ECC 162 MORFEO<br />

ECC162 LINDA ECC 162 di DI STE-<br />

FANO – BELLUCCI<br />

2° MB 159, 5 DODO MB 156 BRINA<br />

ECC 160 SILA ECC 162 SVEVA ECC<br />

160 di R. PELLE O<br />

Batteria 12 Giudice G. Gramignoli<br />

1° RISERVATO<br />

2° AB 138 RENE B 144 SOFIA AB<br />

134 MINA AB 131 SCHEGGIA MB<br />

152 LAMPO B 149 di P. MACCABEI<br />

15


attività sociale<br />

16<br />

La Sips dedica un monumento a Luigi Zacchetti<br />

Per alcuni anni il busto in bronzo di<br />

Luigi Zacchetti è rimasto in attesa<br />

di essere posato,per tutto questo<br />

tempo ha abbellito l’entrata della<br />

casa di Giuseppe Quinzanini.<br />

Per onorare il <strong>Segugi</strong>sta a cui è<br />

intitolata la nostra associazione,era<br />

stato commissionato qualche anno<br />

fa dal consiglio nazionale della Sips,<br />

allora presieduto da Giancarlo Bosio<br />

e, non essendo stato possibile<br />

trovare un luogo per la posa,dovuto<br />

alle beghe burocratiche,era conservato<br />

a casa Quinzanini.<br />

Oggi finalmente ha trovato la sua definitiva<br />

destinazione in uno spazio in<br />

mezzo al verde presso il cimitero di<br />

Credera,luogo di origine del grande<br />

maestro Zacchetti.<br />

Grazie all’impegno degli amici di<br />

Credera e del nostro decano Quinzanini,<br />

oltre alla SIPS nazionale,<br />

abbiamo oggi un monumento che<br />

rappresenta l’impegno per una<br />

grande passione il <strong>Segugi</strong>o ed il<br />

<strong>Segugi</strong>smo.<br />

Alla posa del monumento è stata<br />

associata una festa del <strong>Segugi</strong>o,<br />

che probabilmente si svolgerà<br />

ogni anno proprio a Credera, dove<br />

al mattino una ventina di mute,<br />

rappresentative di tutte le razze da<br />

seguita,sono state sciolte a scopo<br />

dimostrativo.<br />

Al rientro dai campi di prova gli<br />

stessi soggetti sono stati mostrati<br />

e descritti da Bruno Ottino e da<br />

Mario Villa.<br />

Gli organizzatori della festa di Credera<br />

Alla fine dell’esposizione tutti davanti<br />

al monumento,ancora coperto dal<br />

telo bianco, dell’illustre segugista<br />

Luigi Zacchetti rappresentato con<br />

l’inseparabile <strong>Segugi</strong>o su un piedistallo<br />

di marmo sul quale sono<br />

scolpite due Lepri.<br />

Tutti emozionati i presenti, in attesa<br />

della scopertura del bronzo, hanno<br />

ascoltato la Messa officiata dal parroco<br />

del luogo.<br />

Il discorso del Sindaco e del presidente<br />

Ghilardi hanno ricordato la<br />

figura del concittadino del primo e<br />

condivisore della stessa passione<br />

del secondo, al termine il monumento<br />

è stato scoperto tra l’emozione e<br />

gli applausi di una nutrita schiera di<br />

segugisti provenienti da tutta l’Italia.<br />

La festa si è conclusa con il pranzo<br />

durante il quale, come di solito avviene,<br />

i segugisti si sono scambiati<br />

le loro opinioni sui <strong>Segugi</strong> e sulla<br />

caccia fatta con essi.<br />

La SIPS nazionale ringrazia le sezioni<br />

di Cremona e di Brescia, i signori<br />

Pescatori e Morganti, ringrazia altresì<br />

il signor Boiocchi ed i soci di<br />

Credera che hanno ben organizzato<br />

la manifestazione.


Nell’interpretazione della psicologia canina<br />

vi è il fondamento della cinofilia-venatoria<br />

Cosa vuol dire capire un cane e<br />

come si capisce un cane…<br />

Solo rispondendo a tale interrogativo<br />

si può pensare di essere considerato<br />

cinofilo…o no?<br />

Interpretare e giustificare uno scagno,<br />

una movenza, uno sguardo è<br />

cosa da tutti o la sensibilità e la compiutezza<br />

della conoscenza sono<br />

cosi profondi da essere patrimonio<br />

di pochi…? E chi riesce meglio<br />

nell’impresa di educare un segugio<br />

un intellettuale o un contadino…?<br />

Interrogativi questi che fanno aprire<br />

squarci enormi di discussione e<br />

dolci naufragi di idee.<br />

Un fatto è sicuro, sovente oramai<br />

mi capita di vedere come i seguisti<br />

non siano all’altezza di capire i loro<br />

cani alcuni spesso con mio sommo<br />

sconforto, nemmeno capiscono se<br />

il cane è in cerca o quando questo<br />

ha infilato una buona usta, per non<br />

dire l’importantissima differenza<br />

del timbro della voce elemento essenziale<br />

per capire una canizza. A<br />

volte senti:”Il cane ha abbaiato lì…<br />

corri…” pazzesco!!! Casomai,era<br />

uno scagno di consenso al capo<br />

branco-muta.<br />

Una volta un anziano giudice mi<br />

disse:<br />

- è la distinzione che fa un cac<br />

e io gli chiesi: - come faccio a vederla<br />

in un cane?<br />

e lui, poiché gli facevo da aiuto su<br />

un ring mi dice: - tra questi chi è il<br />

più distinto?<br />

e io: - quello lì e ne indico uno<br />

e lui: - ecco,tu sai vedere la distinzione<br />

in un soggetto<br />

e io: - ma io l’ho detto cosi,quasi<br />

emotivamente<br />

e lui: - giusto,la distinzione è un’emozione,<br />

una sensazione e il tuo cuore<br />

e il tuo cervello la recepiscono o<br />

no, non si ci può far niente, se non<br />

la si ha.<br />

e io: - ma se uno cerca di approfondire<br />

la conoscenza?<br />

e lui: - migliori, ma se non hai<br />

quell’emozione,prenderai solo<br />

abbagli.<br />

Ciò vale doppio per la caccia, o hai<br />

quel sentire o no, allora prenderai<br />

solo abbagli…e poveri cani.<br />

Fortunatamente la tradizione e la<br />

rituale meccanicità di talune azioni<br />

sia di allevamento che di addestramento<br />

dei segugi, che si perpetrano<br />

per mera emulazioni di buone<br />

pratiche, salva il salvabile, ma altro<br />

è l’allevamento e l’addestramento<br />

con piglio e tenacia dettate dalla<br />

conoscenza e da quel “sentire”,<br />

sconosciuto ma risolutivo. Fondamentale<br />

importanza riveste il tempo<br />

che si dedica alla cura di un cane<br />

giornalmente. E’ difatti nel quotidiano<br />

scambio di occhiate, tra uomo e<br />

cane, che matura il rapporto cane<br />

cacciatore. Stare in canile almeno<br />

un’ora al giorno dovrebbe essere il<br />

presupposto necessario per essere<br />

identificato dal singolo soggetto<br />

come capobranco, anche se a dir<br />

il vero per esperienza a volte capita<br />

che il rapporto possa nascere anche<br />

non dedicando tal tempo, ma lo reputo<br />

una pura fortuna e di fortuna in<br />

giro non ce n’è molta. La psicologia<br />

canina è, ad oggi, un mondo ancora<br />

toppo poco esplorato, i testi in merito<br />

riguardano poco il miglioramento<br />

o l’interpretazione caratteriale dei<br />

soggetti, ma solo la cura di alcuni<br />

aspetti patologi caratteriali. A questo<br />

punto la domanda è d’obbligo,<br />

ma un soggetto che non avesse<br />

o avesse poche doti venatorie, ha<br />

una non volontà, dettata da aspetti<br />

morfologici o puramente psichici<br />

e quindi si capisce come “sentire”<br />

la psicologia canina possa darci la<br />

possibilità di rivalutare e migliorare<br />

anche soggetti, morfologicamente<br />

buoni ma venatoriamente mediocri.<br />

La SIPS potrebbe darsi,allora,come<br />

nuovo orizzonte il costruire affiliati<br />

che maturino quell’ideale legame<br />

uomo-cane che resta il cardine di<br />

ogni prestazione cinofila, questo<br />

attraverso due elementi fondamen-<br />

Muta di <strong>Segugi</strong> maremmani<br />

al Campionato sociale Orvieto 2010<br />

tali: le verifiche, metodo classico di<br />

diffusione cinofila, anche se negli<br />

ultimi tempi la mancanza di report<br />

organici delle prove non ha favorito<br />

gran che la selezione delle razze, e<br />

dei corsi di cinofilia, metodo innovativo,<br />

che ogni sezione dovrebbe<br />

assumersi l’impegno di organizzare<br />

almeno una volta all’anno.<br />

Lo sviluppo dei corsi potrà essere<br />

diverso, per livelli di approfondimento,<br />

partendo da corsi di base fino a<br />

quelli più elaborati eventualmente<br />

anche con il coinvolgimento di<br />

strutture universitarie; questi ultimi<br />

strutturati più che come corsi frontali<br />

come seminari di interscambio<br />

culturale. Non aiuta ciò un paese<br />

diviso drasticamente in due realtà:<br />

le regioni settentrionali e centrali e<br />

il sud della penisola, difatti il diverso<br />

sviluppo della cinofilia ha determinato<br />

realtà diverse.<br />

Deve divenire scopo della sips allora<br />

scovare chi ha quella sensibilità e<br />

voglia di capire un cane. L’associazione<br />

deve scovare quei soci in cui<br />

tale sensibilità sia celata.<br />

Non lasciamoci tediare dalle demagogie<br />

su aspetti di dressaggio<br />

che a volta nessuno riesce neanche<br />

a percepire, chiariamo invece<br />

meglio, definendo poche regole<br />

fondamentali,il rapporto uomocane-cacciatore<br />

perché è in questa<br />

triangolazione e sul modo in cui<br />

viene compiuta che la cinofilia può<br />

migliorarsi.<br />

Felice Argenio<br />

tecnica<br />

17


tecnica<br />

18<br />

La ritempra nei cani da seguita<br />

E’ da molto tempo che pensavo di<br />

affrontare questa tematica ricorrente<br />

nelle disquisizioni dei segugisti<br />

italiani.<br />

Una razza si definisce tale quando<br />

un gruppo di cani, non solo<br />

hanno dei caratteri identici, ma li<br />

può trasmettere alla discendenza.<br />

I caratteri sono di due tipi: quello<br />

del fenotipo(che è la morfologia,<br />

facilmente visibile all’osservazione)<br />

ed il genotipo (insieme dei geni del<br />

cane che però non è affatto visibile).<br />

Un cane viene classificato di razza<br />

pura, non solo quando corrisponde<br />

ai criteri dello standard, ma anche<br />

che discenda da ascendenti della<br />

stessa razza, senza apporto di razze<br />

esterne. Quando non corrisponde<br />

a questi criteri viene denominato<br />

meticcio o bastardo.<br />

Innanzitutto, chiariamo che cosa si<br />

intende per ritempra e cioè l’incrocio<br />

tra due razze diverse con lo scopo<br />

di migliorare alcuni caratteri scaduti,<br />

degenerati nella razza che si vuole<br />

Nazzareno Tozzi con i suoi segugi<br />

ritemprare.<br />

In ogni razza animale, dovrebbe essere<br />

mantenuta dagli allevatori una<br />

variabilità genetica tale da far evolvere<br />

la razza stessa in una direzione<br />

di allevamento voluta(morfologica<br />

o funzionale)senza ricorrere ad apporto<br />

di sangue diverso della razza<br />

stessa.<br />

Va sempre ricordato che il frutto<br />

della ritempra è chiamato meticcio<br />

anzi, in alcuni ambienti molto rigidi,<br />

addirittura bastardo, cioè non di<br />

razza pura ed un occhio esperto e<br />

competente riesce sempre a riconoscerne<br />

i segni.<br />

In moltissimi casi il ricorso alla<br />

ritempra viene ritenuto necessario<br />

specialmente quando nelle razze<br />

con numero limitato di soggetti,<br />

i problemi di allevamento sono<br />

moltissimi: degenerazioni nella<br />

costruzione fisica, deriva psichica e<br />

eccessiva consanguineità con calo<br />

marcato nell’attitudine alla caccia.<br />

Di solito, per ritemprare una razza,<br />

si utilizza un soggetto affine affinché<br />

le variazioni ottenute siano contenute<br />

e il frutto dell’incrocio sia il più<br />

vicino possibile dal punto di vista<br />

morfologico e dal punto di vista delle<br />

qualità legate al lavoro, alla razza da<br />

ritemprare.<br />

Ci sono delle regole fondamentali<br />

da rispettare in questa tecnica<br />

di allevamento, in primis quella<br />

dell’utilizzo di soggetti di razza pura,<br />

perfettamente sani senza malattie<br />

genetiche e con attitudini funzionali<br />

di grande livello.<br />

Ci sono alcuni esempi importanti di<br />

ritempra nei <strong>Segugi</strong> e tra questi la<br />

maggior parte riguarda i cani della<br />

caccia a forzare della Francia e per<br />

quanto ci riguarda direttamente<br />

quella effettuata nel nostro <strong>Segugi</strong>o<br />

Italiano.<br />

Nei cani d’ordine francesi, dopo<br />

la seconda guerra mondiale, la<br />

situazione delle mute per la caccia<br />

a forzare era giunta ad un bassissimo<br />

numero di effettivi, oltretutto,<br />

spesso, con una marcata consanguineità.<br />

Le conseguenze più evidenti erano<br />

il basso numero di prese dovute<br />

alla scarsa resistenza nella seguita<br />

ed allo scadimento dell’equilibrio<br />

mentale necessario in quella forma<br />

di caccia.<br />

Per questi motivi gli esigentissimi<br />

addetti agli allevamenti di questi<br />

cani (Poitevin, Chien Francais,<br />

Grand Anglo-Francais) hanno proceduto<br />

alla ritempra con i Fox<br />

Hound inglesi.<br />

La parte difficile nell’allevamento<br />

è proprio la scelta del prodotto<br />

ottenuto che, comunque, i francesi<br />

chiamavano bastardo.<br />

Venivano eliminati sistematicamente<br />

tutti i soggetti che si dissociavano<br />

totalmente dalle linee della razza<br />

che si voleva ritemprare(aspetto<br />

morfologico).<br />

I soggetti rimanenti venivano valutati<br />

sotto l’aspetto venatorio generale e<br />

ne veniva scartata un’altra buona<br />

percentuale, tutti quelli con insufficiente<br />

attitudine alla caccia.<br />

Solamente quelli con caratteristiche<br />

morfologico-venatorie corrispondenti<br />

allo standard della razza<br />

venivano allevati ed utilizzati effettivamente<br />

per sopperirne all’impoverimento.<br />

Dopo aver ottenuto un valido prodotto<br />

dalla ritempra, la selezione<br />

nell’allevamento dovrà avere uno<br />

schema rigido che prevede, ogni<br />

volta che si ottiene un prodotto diverso<br />

da quello desiderato, lo scarto


nella progenie di tutti i soggetti<br />

difformi dallo standard della razza.<br />

Chiaramente i soggetti difformi<br />

dallo standard, ottenuti dallo scarto<br />

nella ritempra, hanno provveduto<br />

a rimpinguare quella grande stirpe<br />

di meticci che molto spesso hanno<br />

consentito, grazie alla loro brillantezza,<br />

un grande divertimento del<br />

segugista.<br />

La cosa più frequente di oggi è<br />

che esistono molti soggetti non<br />

assolutamente di razza pura e che<br />

bisognerebbe riportare nei criteri di<br />

purezza.<br />

Sicuramente non si dovranno eliminare<br />

i soggetti attuali perché se ne<br />

metterebbero in pericolo le attitudini<br />

per la caccia.<br />

Il metodo scientifico ci dà due<br />

possibilità per rientrare nei criteri di<br />

purezza: la prima che è la più rapida<br />

e la più sicura è quella di procurarsi<br />

adulti o cuccioli con ottime caratteristiche<br />

morfo-funzionali che escono<br />

da allevamenti che non ha ritemprato<br />

da almeno quattro generazioni<br />

antecedenti.<br />

Con essi praticare per due generazioni<br />

la consanguineità, che non<br />

compromette gran che quando<br />

viene fatta con soggetti di eccellente<br />

origine. Da qui partire con una<br />

selezione che si basa sulla scelta<br />

dei migliori soggetti con grande attitudine<br />

per la caccia mantenendo i<br />

vecchi soggetti dell’allevamento fino<br />

a quando verranno rimpiazzati con<br />

le nuove linee create.<br />

L’altra è più lunga ed è quella attualmente<br />

più praticata: consiste<br />

nell’utilizzare uno stallone di razza<br />

pura su di una cagna non di pura<br />

razza. Si ottiene un risultato positivo<br />

solo se si utilizza una femmina<br />

con caratteristiche più prossime<br />

alla razza dello stallone, ripetere<br />

l’accoppiamento con più generazioni<br />

facendo riprodurre solamente<br />

i soggetti ottenuti che presentano<br />

il meno possibile dei difetti rispetto<br />

alla razza che si intende ritemprare,<br />

scartando tutti quei soggetti che si<br />

allontanano dallo standard morfofunzionale<br />

della razza. Per questo<br />

tipo di selezione occorre una grande<br />

perseveranza ed un grande rigore<br />

nella conduzione dell’allevamento.<br />

Il nostro discorso si sposta ora sul<br />

nostro <strong>Segugi</strong>o Italiano a pelo raso.<br />

Tutti concordano sulla ritempra fatta<br />

in Abruzzo da un noto allevatore<br />

da cui oggi deriva più dell’80% dei<br />

<strong>Segugi</strong> Italiani circolanti nel territorio<br />

nazionale.<br />

Il mio cruccio riguarda tutti quegli<br />

allevatori che non sono riusciti in<br />

circa 50 anni a ritornare ad avere<br />

soggetti nei quali non vi siano segni<br />

evidenti della ritempra, quella volta<br />

necessaria, effettuata mezzo secolo<br />

fa. La cosa che mi sconvolge è che<br />

addirittura dei giudici, che dovrebbero<br />

conoscere bene la razza, si<br />

presentano in prove ed esposizioni<br />

con soggetti con evidenti segni di<br />

incrocio con razze estere poco affini<br />

alla nostra.<br />

Voglio elencare, per chi se ne dimenticasse<br />

i segni evidenti in morfologia<br />

ed in lavoro, che costantemente si<br />

evidenziano alle esposizioni ed alle<br />

prove di lavoro: l’orecchio attaccato<br />

molti centimetri sotto la linea<br />

dell’occhio, la giogaia evidente, la<br />

presenza di impallinature nel bianco<br />

dei soggetti nero focati, la lassità<br />

della pelle, le unghie chiare e così<br />

via;nelle prove di lavoro l’evidenza<br />

della voce urlata.<br />

Possibile che nessuno riesca a<br />

censurare questi gravi difetti della<br />

razza?<br />

Le precisazioni sopra riportate sono<br />

conseguenti ad una mail arrivata<br />

in sede nazionale, inviata da un<br />

signore che si arroga insieme ad un<br />

giudice di lavoro, di possedere i veri<br />

<strong>Segugi</strong> Italiani. Da anni questi hanno<br />

criticato tutti gli altri allevatori senza<br />

rendersi conto che i loro soggetti<br />

sono forse più meticci, per non dire<br />

bastardi, di quelli di persone più<br />

semplici e meno filosofe di loro.<br />

Tanti si sentiranno oltraggiati da<br />

quanto ho scritto e di cui mi assumo<br />

la piena responsabilità.<br />

L’allevamento serio prevede che<br />

ciascuno scelga la razza da allevare,<br />

che utilizzi riproduttori idonei di<br />

razza pura da almeno 4 generazioni.<br />

Non bisogna dimenticare che<br />

l’utilizzo di un cane eccezionale in<br />

caccia, ma senza origine nota, molto<br />

spesso, anzi quasi sempre, non dà<br />

nessun frutto in riproduzione. Quando<br />

si va a prendere una monta di un<br />

<strong>Segugi</strong>o bisogna sempre scegliere<br />

un soggetto che assolva alla doppia<br />

condizione di tipicità marcata in<br />

morfologia e lavoro non trascurando<br />

di conoscerne gli ascendenti.<br />

Dopo aver standardizzato una razza,<br />

ed ora ne abbiamo due nuove in<br />

Italia, bisogna lasciare nella stessa<br />

la possibilità di evoluzione voluta da<br />

chi ha lavorato alla sua creazione<br />

utilizzando i criteri scientifici di allevamento,<br />

senza rovinare l’impegno<br />

e l’abnegazione di chi si è impegnato<br />

per il suo sviluppo.<br />

Mi sono chiesto più volte qual è<br />

l’affinità, in special modo nel lavoro,<br />

oltre che nell’evidente diversità del<br />

fenotipo, delle razze del midi della<br />

Francia con il <strong>Segugi</strong>o Italiano, mi<br />

chiedo come abbiano fatto i molto<br />

noti personaggi del segugismo di<br />

quell’epoca a non aver percorso la<br />

possibilità di creare una nuova razza<br />

franco-abruzzese.<br />

I soggetti con evidenti segni di ritempra,<br />

rimarranno degli ottimi ausiliari<br />

e verranno utilizzati solamente per<br />

la caccia e non per le esposizioni e<br />

le prove!<br />

E’ giunto forse il momento che chi<br />

ha dei soggetti derivati dalla ritempra<br />

abbia il coraggio e la serietà di<br />

scartare tutti quei prodotti che si<br />

dissociano in maniera evidente dallo<br />

standard di quella razza.<br />

Vincenzo Ferrara<br />

La mta di Tinti-Pedini<br />

19


tecnica<br />

20<br />

Lo stile di razza<br />

Dice Giulio Colombo: “lo stile di<br />

razza è il baluardo su cui si infrange<br />

la babele delle razze!” Verità sacrosanta<br />

sempre, più che mai quando<br />

si consideri una razza, come il<br />

<strong>Segugi</strong>o dell’Appennino/Lepraiolo<br />

italiano, di recente riconoscimento,<br />

ancorché vecchia come le origini<br />

del segugio stesso. Se poi, per<br />

un’intelligente scelta, lo standard<br />

morfologico è stato deciso in maniera<br />

tale che tuteli tutte le varietà<br />

locali, ancor di più lo stile di razza<br />

assurge a spartiacque invalicabile<br />

tra tipicità e tipo approssimativo o<br />

tipo mascherato.<br />

Per il segugio dell’Appennino/<br />

Lepraiolo italiano urge quindi la<br />

definizione di uno standard di lavoro<br />

da cui si deduca chiaramente<br />

il conseguente STILE DI RAZZA; a<br />

questo dovrà mettere mano il Club,<br />

non appena sarà costituito. Perché<br />

tanta fretta? E’ presto detto: dai più<br />

svariati incroci può sortire un soggetto<br />

apparentemente appartenente<br />

alla razza, quindi riconosciuto e, ora,<br />

meritevole di un certificato di tipicità<br />

che ne autorizza l’iscrizione al RIR.<br />

Nel periodo in cui era il metro a<br />

decidere o meno il riconoscimento,<br />

succedeva di tutto: ho verificato<br />

personalmente casi di Lepraioli in<br />

cucciolate di <strong>Segugi</strong> italiani tipici,<br />

non iscritti nella razza di appartenenza<br />

ma fatti riconoscere come<br />

segugi dell’Appennino. Poco male,<br />

considerate le origini in comune, ma<br />

ho dovuto constatare che, special-<br />

mente nei primi anni 2000, furono<br />

riconosciuti incroci col Bassotto<br />

tedesco, col Fulvo di Bretagna, con<br />

l’Ungherese, con l’Istriano… So di<br />

un meticcio italiano/balcano, soggetto<br />

fenomenale, che ha sfornato<br />

con femmine meticcie o bastardine<br />

un’ infinità di cuccioli, morfologicamente<br />

riconoscibili come tipici<br />

lepraioli, alcuni effettivamente riconosciuti.<br />

Se però si osservano sul terreno,<br />

questi soggetti al 90% evidenziano<br />

quantità e qualità di voce, movimenti,<br />

atteggiamenti, dimenio di coda,<br />

ritmi di cerca, di accostamento e<br />

seguita che ne denunciano la pro-<br />

La muta di<br />

Pescatori<br />

presentata<br />

a Credera<br />

Gli splendidi luoghi della Coppa Europa 2010<br />

venienza sospetta.<br />

Ecco dunque che lo STILE DI<br />

RAZZA si erge a baluardo contro la<br />

babele delle razze!<br />

Deve dunque essere chiaro a tutti,<br />

allevatori, utilizzatori e giudici che un<br />

<strong>Segugi</strong>o dell’Appennino/Lepraiolo<br />

deve distinguersi per la nevrilità,<br />

l’avidità sconfinata, la determinazione<br />

assoluta che si traducono in<br />

cerca brillante, attacco della pastura<br />

sintetico ed il più sbrigativo possibile<br />

in relazione alle condizioni ambientali,<br />

l’accostamento sicuro in cui il<br />

dato olfattivo viene mediato dall’iniziativa<br />

(intelligenza+esperienza),<br />

la seguita incalzante, velocissima


con risoluzione dei falli per mezzo<br />

di cerchiatura con testa a mezz’aria,<br />

rientro sollecito. Le modalità di esecuzione<br />

delle fasi indicano quindi<br />

lo STILE DI RAZZA da cui non si<br />

dovrebbe mai prescindere.<br />

Ho usato il condizionale perché in<br />

realtà la maggioranza degli utilizzatori<br />

si accontenta di avere cani che<br />

scovino con una certa frequenza,<br />

magari con l’assistenza costante<br />

del canettiere, inseguano un po’,<br />

poco importa se non posseggono<br />

l’avidità necessaria per lavorare da<br />

soli, che nelle giornate difficili battano<br />

la fiacca, che per la lentezza<br />

dell’accostamento le lepri partano<br />

quasi sempre molto avanti…<br />

Anche qualche appassionato del<br />

nostro lepraiolo fa ancora fatica a<br />

prendere le distanze dai “cagnetti”<br />

che vanno portati sulla lepre,<br />

ma… sono ubbidienti, seguono<br />

come possono… sei sicuro di non<br />

perderli, bisognerebbe perciò che<br />

dalle prove arrivassero indicazioni<br />

sull’importanza dello stile di razza.<br />

Ho di nuovo usato il condizionale<br />

perché la mia esperienza mi dice<br />

che i giudici di prove per razze da<br />

seguita sono nella maggior parte<br />

persone serie, bravi segugisti,<br />

esperti e preparati, ma tendenzialmente<br />

poco attenti proprio allo STI-<br />

LE DI RAZZA a cui viene dato poco<br />

risalto anche se la nuova scheda<br />

permetterebbe di valutarlo adeguatamente<br />

con i punti dell’ ultima voce.<br />

Un vecchio giudice mi ha detto<br />

testualmente: “me ne frego dello<br />

stile, purchè le quattro fasi siano<br />

svolte correttamente io premio il o<br />

i soggetti, indipendentemente dalla<br />

razza, che siano Petit Bleu o Italiani<br />

o Lepraioli, per me non fa differenza,<br />

anzi ti dirò che lo standard di lavoro<br />

del <strong>Segugi</strong>o italiano va bene per<br />

tutti!” !?! sic!<br />

Sarebbe come premiare un pointer<br />

che, trottando come un bracco italiano,<br />

ha fermato un beccaccino o<br />

un setter che, correndo eretto e fermando<br />

di scatto, ha preso un punto<br />

su fagiano: invece in prove per cani<br />

da ferma non verrebbero qualificati,<br />

Vincenzo Soprano<br />

con i suoi nero<br />

focati<br />

anzi non sarebbe loro concesso<br />

nemmeno di terminare il turno.<br />

Non importa se hanno raggiunto<br />

l’obiettivo di puntare un selvatico,<br />

come dovrebbe significare poco o<br />

nulla, che si sia scovata e inseguita<br />

una lepre se non lo si è fatto con il<br />

corrispondente stile di razza .<br />

Tra tutte le caratteristiche del <strong>Segugi</strong>o<br />

dell’Appennino/Lepraiolo<br />

italiano, la più importante, quella<br />

che gli ha permesso di sopravvivere<br />

al tempo ed alle mode, è proprio<br />

la grande attitudine al lavoro che<br />

determina un particolare STILE DI<br />

RAZZA : trascurarlo sarebbe molto<br />

pericoloso per la razza perché non<br />

basta la morfologia a garantirne l’appartenenza.<br />

“L’abito non fa il monaco!”<br />

Siano dunque i nostri Lepraioli<br />

riconoscibili da come lavorano!<br />

Giorgio Zauli<br />

21


azze alla ribalta<br />

22<br />

Londa 2010: qualche ombra e tante luci!<br />

Al centro il presidente dell’ENCI Balducci con il nostro e i partecipanti alla manifestazione di Londa 2010<br />

Comunque la si pensi, il riconoscimento<br />

del <strong>Segugi</strong>o dell’Appennino/Lepraiolo<br />

italiano è stato il<br />

coronamento di un percorso lungo<br />

molti decenni, da quando l’avv.<br />

Zacchini da Marradi (Fi) nell’anteguerra<br />

presentò in Expò un gruppo<br />

omogeneo, composto da una<br />

ventina di “scovarini romagnoli”,<br />

assai simili agli attuali per tipo e<br />

taglia. Un percorso ad ostacoli,<br />

rappresentati dall’esterofilia, dalle<br />

mode, dalla eccessiva riservatezza<br />

di molti utilizzatori, dalla altalenante,<br />

quando non contraddittoria, linea<br />

tenuta da quanti si dicevano pro<br />

riconoscimento e in realtà poco o<br />

nulla facevano concretamente per<br />

ottenerlo. Facilissimi da individuare<br />

questi personaggi: tutti coloro che<br />

oggi, a risultato ottenuto, recriminano,<br />

criticano, sminuiscono!<br />

Gli altri, quelli che sulle orme di don<br />

Nando hanno portato con fiducia ed<br />

umiltà il loro modesto ma prezioso<br />

contributo, invece, pur consapevoli<br />

che molto ancora si dovrà faticare<br />

per conservare e, se possibile migliorare,<br />

le straordinarie attitudini<br />

del nostro segugio, giustamente<br />

festeggiano.<br />

Con qualche approssimazione,<br />

dovuta alla fretta, già l’11 aprile a<br />

Faenza, a conclusione delle tradizionali<br />

prove nell’azienda “Magalla”<br />

dell’amico e squisito ospite Giovanni<br />

Bertoni, si svolse il I Raduno<br />

della razza: una trentina di soggetti<br />

di grande tipicità, giudicati e com-<br />

mentati con competenza da Gian<br />

Paolo Maremmi. Anche lui, insieme<br />

a Valter Nencetti e al sottoscritto,<br />

premiato con una ceramica commemorativa<br />

dell’avvenuto riconoscimento.<br />

Purtroppo mancavano, per ineludibili<br />

impegni associativi, i vertici<br />

attuali della SIPS alla fermezza,<br />

coerenza ed intelligenza dei quali<br />

si deve la felice conclusione del<br />

pluridecennale percorso. Non ce<br />

ne rammaricammo più di tanto perché<br />

sapevamo che la festa ufficiale<br />

si sarebbe tenuta a settembre a<br />

Londa (Fi), una grande festa con<br />

Convegno, Raduno-riconoscimento,<br />

preceduti di una settimana da<br />

una prova di eccellenza in terreni<br />

di montagna ostici e pochissimo<br />

popolati, con singoli, coppie e mute<br />

pluripremiate delle diverse razze da<br />

seguita, oltre ad una selezione dei<br />

nostri segugi.<br />

Perche proprio a Londa è presto detto:<br />

un anno esatto prima, proprio lì si<br />

era verificato, come ebbi a scrivere<br />

su questa stessa rivista, il momento<br />

cruciale in cui i vertici Enci e Sips<br />

avevano palesato la volontà di concretizzare,<br />

superando le remore ed<br />

i bizantinismi di un tempo.<br />

Il mattino del 12 settembre ci siamo<br />

dunque ritrovati nella sala della Comunità<br />

montana ove, dopo i saluti<br />

del presidente della stessa e del<br />

sindaco di Londa, si è catapultato<br />

sul palco un in… dignatissimo Gian<br />

Carlo Bosio: il pubblico era deci-<br />

samente scarso,inferiore di molto<br />

a quello dell’anno precedente,<br />

mancavano anche membri della<br />

Commissione! Quasi un “avuta la<br />

grazia, gabbato lu santo!”<br />

Ha dunque giustamente stigmatizzato<br />

questo deficit di partecipazione,<br />

tipico della categoria, con<br />

la solita irruenza e schiettezza, che<br />

Dio gliele conservi perché possono<br />

essere risolutive, l’esperienza così<br />

insegna.<br />

Mentre si susseguivano gli interventi<br />

di Francesco Balducci e di Fulvio<br />

Ghirardi, rispettivamente presidente<br />

Enci e Sips, di Gian Paolo Maremmi,<br />

organizzatore dell’evento, nonché<br />

memoria storica del Lepraiolo, la<br />

sala andava riempendosi: molti<br />

non se l’erano sentita di rinunciare<br />

all’addestramento e arrivavano pian<br />

piano alla spicciolata! Questo in sé<br />

non depone a favore del senso di<br />

responsabilità né di gratitudine, ma<br />

la dice lunga sul fatto che, fortunatamente,<br />

lo zoccolo duro degli amatori<br />

del Lepraiolo è rappresentato da<br />

cacciatori impenitenti che vogliono<br />

segugi capaci di svolgere le quattro<br />

fasi canoniche della seguita senza<br />

fronzoli, lentezze, sprechi di tempo<br />

e di voce, anche nelle situazioni<br />

ambientali più difficili, gente che<br />

fatica a rinunciare ad un sabato di<br />

addestramento.<br />

Poco interessa loro dei cm o dei colori,<br />

importa solo la resa sul campo<br />

e questa è la garanzia migliore per il


futuro del <strong>Segugi</strong>o dell’Appennino:<br />

finchè ci si atterrà alla regola aurea<br />

del bravo x brava negli accoppiamenti,<br />

la razza crescerà e migliorerà,<br />

come dimostrano i numeri delle<br />

iscrizioni ed i risultati nelle prove (<br />

nella prova di eccellenza della settimana<br />

precedente i risultati avevano<br />

ribadito che i nostri segugi non sono<br />

affatto secondi ai singoli, coppie e<br />

mute di altre razze, neppure dei più<br />

titolati d’Italia e d’Europa).<br />

Il nostro Lepraiolo è quel che è<br />

per merito della severa selezione<br />

empirica, portata per lo più avanti<br />

da anonimi cacciatori di campagna<br />

e di paese, che hanno compiuto il<br />

miracolo di preservare fino a noi una<br />

razza antica, dotata di una passione<br />

ed una sagacia senza pari: la<br />

bravura e la completezza erano (e<br />

dovrebbero rimanere) il prezzo della<br />

sopravvivenza e dell’accesso alla<br />

riproduzione.<br />

Il riconoscimento, uno standard<br />

definitivo, seppur di tipo anglosassone<br />

come da sempre richiesto<br />

dal sottoscritto, l’ingresso ufficiale<br />

nel gran circo della cinofilia sembrerebbero<br />

rappresentare la fine di<br />

questo modo semplice e vincente<br />

di selezionare, invece no!<br />

Le relazioni dei professori Valter<br />

Nencetti, appassionato e fortunato<br />

allevatore- utilizzatore, e Vincenzo<br />

la Manna, zoologo, ricercatore dell’<br />

Università di Camerino, incaricato<br />

dalla Sips di svolgere un’indagine<br />

sul lepraiolo e sul maremmano, hanno<br />

confermato in pieno e dimostrato<br />

scientificamente quello che i nostri<br />

nonni avevano intuito empiricamente,<br />

col buon senso tipico del passato<br />

e oggi latitante in troppi.<br />

I due relatori, pur partendo da impostazioni<br />

e con sfumature diverse,<br />

hanno ribadito che la ricchezza di<br />

una razza sta tutta nella variabilità<br />

genetica che va salvaguardata<br />

perché garantisce alla razza stessa<br />

maggiori capacità di adattamento e<br />

di sopravvivenza, in poche parole la<br />

salute e la rusticità!<br />

In molte razze invece è prevalso il<br />

criterio di ricorrere alla consanguineità<br />

per aumentare l’omogeneità<br />

morfologica col risultato di generare<br />

una marcata depressione da<br />

inbreeding, la perdita di funzionalità<br />

delle razze stesse, in sostanza minor<br />

qualità nel lavoro, peggior salute, ridotta<br />

capacità riproduttiva, più breve<br />

aspettativa di vita, minor precocità,<br />

problemi di carattere.<br />

Di questi pericoli abbiamo letto<br />

recentemente sull’ultimo numero<br />

della nostra rivista nella traduzione<br />

di Vincenzo Ferrara dell’articolo di<br />

Bernard Denis, prof. on. Sc. Vet.<br />

Nantes, pres. Soc. Etnozootecnia,<br />

e sul n° 87 in quello del dott. Mar-<br />

<strong>Segugi</strong>o dell’Appennino<br />

cello Dante “La selezione moderna<br />

e l’articolo 6”.<br />

Valter Nencetti nella sua relazione<br />

ha esposto con chiarezza come<br />

affrontare e vincere questi pericoli:<br />

1) incentivare le iscrizioni al RSR; 2)<br />

considerare che i cani di razza non<br />

sono solo quelli col certificato, ma<br />

tutti quelli che “a colpo d’occhio”<br />

sono riconducibili alla razza; 3) che<br />

i cani di una stessa razza devono<br />

rassomigliarsi, non essere troppo<br />

simili (fotocopie) tra loro; 4) evitare<br />

di utilizzare uno o pochi stalloni; 5)<br />

mantenere i ceppi regionali con le<br />

loro peculiarità; 6) incrementare le<br />

varietà all’interno della razza senza<br />

però vietarne l’incrocio (es. pelo<br />

forte x pelo raso); 7) riconsiderare il<br />

concetto di “bellezza”, premiando<br />

sui ring non tanto i soggetti “copie<br />

conformi di un ideotipo standard,<br />

quanto quelli che si distinguono per<br />

la loro “BELLEZZA INDIVIDUALE”,<br />

pur nella tipologia di razza.<br />

<strong>Pro</strong>prio quello che pensavano e,<br />

senza saperlo, concretamente<br />

facevano i nostri vecchi!<br />

Dopo pranzo il raduno, giudicato<br />

da Gian Paolo Maremmi, a cui sono<br />

stati presentati una cinquantina di<br />

soggetti, alcuni molto tipici, altri<br />

meno, direi complessivamente un<br />

filo inferiori ai trenta visti in aprile a<br />

Faenza, comunque anche a Londa<br />

con all’altra estremità del guinzaglio<br />

segugisti doc, uomini veri, gente di<br />

una volta, ed è questa la massima<br />

garanzia perché dietro ad ogni successo<br />

(ed insuccesso) c’è sempre<br />

l’UOMO!<br />

Non so se dopo un triennio, la manifestazione<br />

di Londa continuerà o<br />

si trasferirà in altre zone più raggiungibili<br />

o in luoghi ricchi di memorie<br />

segugistiche, quello che è certo è<br />

che ha rappresentato il trampolino<br />

ideale per il proseguo della bellissima<br />

storia intitolata “Il segugio<br />

dell’Appennino/Lepraiolo italiano<br />

dall’oblio al riconoscimento!”<br />

Giorgio Zauli<br />

Maremmi,<br />

Nencetti<br />

e Zauli<br />

23


veterinaria<br />

24<br />

MALATTIE DEL CANE TRASMESSE DA ZECCHE<br />

Le zecche sono parassiti che si<br />

nutrono del sangue dei cani esercitando<br />

così un azione anemizzante.<br />

Ma questo purtroppo non è l’unico<br />

ruolo svolto da questi parassiti<br />

essendo essi anche responsabili<br />

della trasmissione, durante il loro<br />

pasto di sangue, di batteri, virus e<br />

protozoi che sono causa di malattie<br />

anche importanti del cane e, alcune<br />

di queste, sono delle zoonosi, possono<br />

cioè essere trasmesse anche<br />

all’uomo.<br />

MALATTIE BATTERICHE<br />

EHRLICHIOSI CANINA<br />

Tra quelle di questo gruppo è sicuramente<br />

la malattia più diffusa e più<br />

conosciuta nonché la più temuta.<br />

L’agente responsabile è chiamato<br />

ehrlichia canis mentre il vettore è<br />

una delle zecche più comuni in Italia,<br />

vale a dire Rhipicephalus sanguineus<br />

.La malattia si può presentare<br />

in forma acuta, dopo circa 14 giorni<br />

dall’infezione, con febbre improvvisa<br />

anche fino a 41°C, sonnolenza,<br />

anoressia, disidratazione e dimagramento;<br />

alla visita il veterinario potrà<br />

apprezzare anche aumento di volume<br />

dei linfonodi,aumento di volume<br />

della milza, piccole emorragie dette<br />

La muta di <strong>Segugi</strong> del Giura di Bagnatica<br />

petecchie dovute alla diminuzione<br />

delle piastrine del sangue, a volte<br />

può essere presente fuoriuscita<br />

di sangue dal naso (epistassi) in<br />

genere da una sola narice, uveite;<br />

esiste anche una forma subacuta<br />

in genere asintomatica o con segni<br />

clinici di malattia a carico dell’occhio<br />

(ifema, uveite, congiuntivite). Nella<br />

forma cronica si possono osservare<br />

pallore delle mucose dovute<br />

ad anemia che è non rigenerativa<br />

perché dipende da problemi causati<br />

da questa infezione a livello del midollo<br />

osseo, dimagramento anche<br />

pronunciato, edemi a carico degli<br />

arti e dello scroto, segni neurologici<br />

(convulsioni), infiammazione diffusa<br />

dei muscoli e delle articolazioni<br />

(poli-miosite e poli-artrite).<br />

La diagnosi può essere effettuata<br />

da un esame a fresco del sangue<br />

o del midollo e più comunemente<br />

con test sierologici che mettono in<br />

evidenza la siero positività e il titolo.<br />

La PCR può essere usata anche per<br />

conferma.<br />

La terapia prevede la somministrazione<br />

di doxiciclina per almeno tre<br />

settimane con somministrazione<br />

unica giornaliera. In alternativa si<br />

può usare l’imidocarb dipropionato<br />

con iniezione sottocutanea che<br />

va ripetuta dopo 14 gg. E’ consigliato<br />

sempre effettuare esami di<br />

laboratorio, emogramma completo,<br />

profilo biochimico, elettroforesi,<br />

esame delle urine all’inizio e al<br />

fine di monitorare il risultato della<br />

terapia. Ai soggetti che presentano<br />

alterazioni della funzionalità renale<br />

è sconsigliato effettuare la terapia<br />

con l’imidocarb.<br />

EHRLICHIOSI GRANULOCITARIA<br />

CANINA<br />

E’ una malattia del cane simile alla<br />

precedente, sostenuta però da<br />

un agente diverso, Ehrlichia phagocytophilum,<br />

che si moltiplica in<br />

cellule diverse dall’ehrlichia canis<br />

ed è veicolata da una zecca diversa,<br />

Ixodes ricinus. Le alterazioni degli<br />

esami di laboratorio sono anche in<br />

questo caso rappresentati da una<br />

diminuzione delle piastrine e dei<br />

globuli bianchi nonché alterazioni<br />

del profilo proteico con aumento<br />

delle globuline e diminuzione delle<br />

albumine.<br />

La diagnosi si basa sulla esecuzione<br />

di test sierologici e anche su un<br />

esame a fresco al microscopio di<br />

uno striscio di sangue.<br />

La malattia si può presentare in una


forma acuta con febbre , massimo<br />

40°C, abbattimento, debolezza<br />

mancanza di appetito, aumento di<br />

volume della milza, emorragie e a<br />

volte diarrea. I sintomi neurologici<br />

possono essere presenti insiemi a<br />

quelli muscolo-scheletrici rappresentati<br />

principalmente da zoppie.<br />

Esiste una forma lieve con pochi o<br />

nessun sintomo.<br />

La terapia consiste nella somministrazione<br />

della Doxiciclina per 4<br />

settimane.<br />

TROMBOCITOPENIA INFETTIVA<br />

CICLICA<br />

L’agente responsabile è Erlichia<br />

platys, il vettore Riphicefalus sanguineus.<br />

Questo batterio si differenzia<br />

dai precedenti perché si moltiplica<br />

nelle piastrine del sangue.<br />

All’esame emocromocitometrico<br />

dei cani colpliti si riscontra infatti<br />

una grave diminuzione ciclica del<br />

numero delle piastrine ed anemia.<br />

La diagnosi è uguale alle precedenti<br />

malattie mentre i sintomi ciclici<br />

sono rappresentati nella fase acuta<br />

da febbre sonnolenza,anoressia,<br />

dolori violenti, avolte sintomi gastro<br />

enterici e alterazione della coagulazione<br />

del sangue. Nella fase subacuta:<br />

assenza di sintomi chiari e<br />

da questa fase sono possibili due<br />

evoluzioni, o la guarigione o la cronicizzazione<br />

della malattia. Forma<br />

cronica: mucose esplorabili pallide,<br />

dimagramento, abbattimento, fenomeni<br />

emorragici come fuoriuscita di<br />

sangue dalle narici o sangue nelle<br />

feci, c.d. melena, edemi a carico<br />

degli arti posteriori e dello scroto.<br />

Raramente sono presenti aumento<br />

di volume della milza, dei linfonodi,<br />

ittero. C’è da dire che sono possibili<br />

anche infezioni del tutto asintomatiche<br />

o con sintomi lievi e questo<br />

dipende dal ceppo responsabile .<br />

La terapia è la stessa delle precedenti<br />

malattie.<br />

MALATTIA DI LYME<br />

Responsabile è un batterio, Borrelia<br />

b., mentre il vettore e la zecca Ixodes<br />

r. Esistono in Europa quattro<br />

specie di borrelia b. e tutte sono<br />

responsabili di malattia nel cane e<br />

nell’uomo che rappresenta in questo<br />

caso un ospite terminale, cioè<br />

non trasmette la malattia.<br />

Esami di laboratorio e diagnosi<br />

sono grosso modo quelli delle altre<br />

malattie batteriche con alterazioni<br />

direttamente correlate agli organi<br />

interessati che in questo caso sono<br />

i reni ed il fegato.<br />

Sintomi clinici iniziali sono generici<br />

vale a dire febbre abbattimento<br />

anoressia. Poi ci sono i sintomi<br />

riferiti all’infezione sistemica quali<br />

dolori articolari e zoppie, sintomi<br />

neurologici e cardio vascolari, infiammazioni<br />

dei muscoli, problemi<br />

renali ed epatici. Nella forma cronica<br />

si osservano episodi intermittenti di<br />

zoppia a causa di artriti acute che<br />

possono passare da un arto all’altro<br />

fino ad osservare delle vere e proprie<br />

poliartriti.<br />

La terapia consiste nella somministrazione<br />

di doxiciclina per quattro<br />

settimane e, solo nelle forme croniche<br />

artritiche e neurologiche anche<br />

nell’uso di altri antibiotici quali le<br />

cefalosporine.<br />

RICKETTSIOSI<br />

Agente responsabile è Rickettsia<br />

conorii, vettore la solita zecca Rhipicephalus<br />

S. Nel cane questa malattia<br />

è il più delle volte asintomatica<br />

ma è importante segnalarla perché<br />

essa si può trasmettere all’uomo e<br />

quindi il cane può svolgere il ruolo<br />

di animale sentinella in questo caso.<br />

Non ci sono differenze rispetto alle<br />

altre malattie batteriche per ciò che<br />

riguarda la diagnosi e la terapia. I<br />

sintomi clinici o sono assenti o sono<br />

del tutto generici.<br />

MALATTIE PROTOZOARIE<br />

BABESIOSI<br />

Responsabile di questa malattia e<br />

un protozoo che si localizza nei globuli<br />

rossi, Babesia canis, del quale<br />

si riconoscono tre sottospecie che<br />

danno forme di malattia di diversa<br />

gravità ; tra queste la più diffusa e<br />

babesia canis canis. Faremo riferimento<br />

a quest’ultima.<br />

All’esame emocromocitometrico si<br />

osserva un anemia da rottura dei<br />

globuli rossi, anemia emolitica.nel<br />

profilo biochimico avremo aumento<br />

della bilirubina nel sangue (ittero)<br />

aumento degli enzimi del fegato.<br />

Le urine possono presentarsi di<br />

color scuro.<br />

La diagnosi può essere eseguita<br />

a fresco su striscio di sangue evidenziando<br />

i parassiti all’interno dei<br />

globuli rossi. La PCR serve per conferma<br />

e soprattutto per identificare il<br />

ceppo coinvolto.<br />

Esiste una forma di malattia iperacuta<br />

in cui si verifica una importante<br />

anemia emolitica iperacuta con<br />

shock coma e morte. La forma<br />

acuta si manifesta dopo circa 4 gg.<br />

dall’infezione ed è caratterizzata<br />

da febbre, anoressia, debolezza,<br />

sonnolenza, a volte vomito e diarrea,<br />

aumento di volume della milza,<br />

ittero ed urine scure. In questa fase<br />

l’organismo reagisce con una forte<br />

risposta immunitaria che in alcuni<br />

casi può essere davvero imponente<br />

tanto da creare problemi a livello<br />

renale, schock,anomalie della<br />

coagulazione,insufficienza respiratoria.<br />

La forma cronica è invece caratterizzata<br />

da febbre intermittente,calo<br />

dell’appetito,scadimento delle condizioni<br />

generali e da una rottura<br />

minima di globuli rossi che però è<br />

continua.<br />

La terapia prevede l’uso di Imidocarb<br />

dipropionato con iniezioni<br />

sottocute o intramuscolo da ripetere<br />

a distanza di 14 gg.<br />

EPATOZZONOSI CANINA<br />

L’Hepatozoon canis è un protozoo<br />

che, trasmesso dalla zecca al<br />

cane, si localizza in alcune cellule<br />

particolari. Sembra che l’infezione<br />

si trasmette per ingestione da parte<br />

del cane della zecca.<br />

Esiste una forma grave di questa<br />

malattia dove si assiste tra l’altro<br />

ad un enorme aumento dei globuli<br />

bianchi ma per fortuna essa è molto<br />

rara. L’infezione infatti può decorrere<br />

in forma del tutto asintomatica e<br />

quando si presenta la malattia essa<br />

in genere è secondaria ad altre<br />

infezioni.<br />

I segni clinici sono febbre ricorrente,<br />

marcato scadimento delle condizioni<br />

fisiche, dolore nella regione lombare.<br />

Il cane colpito può presentare<br />

segni di malattia al fegato, epatite,<br />

ed ai reni, glomerulo nefrite.<br />

La diagnosi si può effettuare su<br />

strisci di sangue e anche con delle<br />

biopsie muscolari.<br />

La terapia viene effettuata con doxiciclina<br />

per tre settimane.<br />

MALATTIE VIRALI<br />

ENCEFALOMIELITE VIRALE<br />

La malattia è provocata da un virus<br />

che è trasmesso al cane dal morso<br />

della zecca. Il cane infetto non<br />

trasmette il virus alle zecche ne<br />

rappresenta un pericolo per l’uomo.<br />

I serbatoi in natura sono i piccoli<br />

roditori selvatici.<br />

La malattia ha un incubazione molto<br />

breve , circa una settimana. I sintomi<br />

sono rappresentati da febbre , attacchi<br />

epilettici e altri sintomi neurologici<br />

quali disorientamento , tremori ,<br />

difficoltà nel movimento,convulsioni,<br />

paralisi di uno o più arti. La diagnosi<br />

viene effettuata con la ricerca degli<br />

anticorpi nel siero di sangue o nel<br />

liquido cefalo-rachidiano. La PCR<br />

può essere usata come test di<br />

conferma.<br />

Non esiste una terapia specifica per<br />

questa malattia ne viene effettuata<br />

una di supporto con l’accortezza di<br />

non usare cortisonici.<br />

Marcello Dante<br />

25


memorie<br />

26<br />

70 anni di caccia con il segugio<br />

Per partire con una data - 1940/1943 – vi dirò che i miei<br />

primi porto d’armi costavano 96 lire, un buon segugio<br />

100/150 lire come un fucile e una lepre, a seconda del<br />

peso, 5/7 lire. Dopo questi preamboli, di cui porto tanti<br />

ricordi, parlerò di cani di ieri, di oggi e di caccia alla<br />

lepre. In passato si cacciava generalmente con uno o<br />

due cani, segugi nati da accoppiamenti di cani del posto,<br />

incroci per anni da fissarne quasi una razza locale.<br />

Erano di taglia media, con poco orecchio, di color<br />

rosso/biondo con spiga bianca sulla testa e punta<br />

della coda e zampe bianche. Erano soggetti forti, la cui<br />

selezione risultava naturale. Sul lavoro erano piuttosto<br />

spinti e poco si fermavano sulla postura, tendenti ad<br />

ottenere in fretta il risultato: lo scovo e la fucilata. Dopo<br />

il colpo, se si presentava l’occasione, non mancavano<br />

di prendere la loro parte di lepre.<br />

Erano insomma cani che con l’uso continuo e l’abbondanza<br />

di selvaggina imparavano presto il mestiere.<br />

Ogni tanto capitava qualche buon inseguitore, ma<br />

quando la cacciata non partiva alla grande, quest’ultima<br />

era giudicata una perdita di tempo. Si richiamavano i<br />

cani e si faceva prima a scovare un’altra lepre.<br />

I grandi inseguitori venivano definiti “cani di notte”; per<br />

la cacciata diurna poco servivano, la loro specialità<br />

erano le tenebre. Intorno agli anni ’50 nacque la <strong>Pro</strong>-<br />

<strong>Segugi</strong>o: iniziativa di pochi appassionati che avevano<br />

capito che pericoli correva la nostra caccia. Limitazioni<br />

di calendario, proibizioni di addestramento, stampa<br />

anticaccia minacciavano di farci chiudere.<br />

La nostra <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o, con costante<br />

impegno a difesa, fu a salvezza. Negli anni seguenti mi<br />

capitò di leggere qualche rivista di caccia, come Diana<br />

Venatoria, il Cacciatore Italiano, ecc. ed iniziai i primi<br />

contatti con persone pratiche di segugi, di tipicità e di<br />

lavoro. Mi sono sempre rivolto ai massimi esponenti<br />

della cinofilia, al vertice del segugismo italiano.<br />

Presidenti di club, allevatori rinomati, veri signori che mi<br />

hanno insegnato e fornito ottimi soggetti e modificata<br />

in meglio la mia caccia, in primo luogo per il carniere<br />

e poi per il lavoro del cane.<br />

Dal maestro Zacchetti ho avuto un nero focato forte<br />

inseguitore un po’ parco di voce, dal signor Camozzi<br />

una bellissima pelo raso con tanta passione e metodo,<br />

dal maestro Pesenti soggetti instancabili, spinti e più<br />

adatti, credo, per la caccia in montagna che per la<br />

nostra zona piano-collinare. Ho avuto cani dei signori<br />

Paneroni e Baldrighi, dal dott. Sabbia e dal dott. Dalmonte<br />

di Monteberico, quasi tutti diventati ottimi cani<br />

da caccia. Dopo i rapporti intercorsi con le suddette<br />

persone e dopo aver provato i loro cani, ho iniziato<br />

ad interessarmi e ad apprezzare il lavoro dei cani da<br />

metodo. Giusti sul filo, calmi, sicuri ed obbedienti.<br />

A caccia non si va con le farfalle. Con soggetti di metodo<br />

si riesce sempre a fare qualcosa di buono: se non<br />

si va “a capo” oggi si farà domani. A casa scocciati<br />

non si torna mai!<br />

Per terminare la mia lunga chiacchierata cercherò di<br />

fare un paragone tra i segugi attuali e quelli del passato.<br />

Il confronto non è facile: vie di comunicazione, macchine<br />

agricole, monocolture, ecc. hanno influito negativamente<br />

sul lavoro del segugio.<br />

I cani attuali, se ben condotti, superano tante difficoltà<br />

con buoni risultati.<br />

Prima era diverso, l’ho scritto all’inizio, ma è un mio<br />

pensiero, come questo scritto.<br />

Severico Diego


Le iscrizioni devono pervenire esclusivamente<br />

a mezzo fax, al n° 0377/802234, a mezzo posta<br />

Via Dosso, 7 – F.ne Mirabello – 26856 Senna<br />

Lodigiana (LO) o via mail info@prosegugio.it<br />

Le iscrizioni devono pervenire esclusivamente a mezzo fax, al n° 0377/802234, a mezzo posta<br />

Via Dosso, 7 – F.ne Mirabello – 26856 Senna Lodigiana (LO) o via mail info@prosegugio.it<br />

Il programma e le schede di iscrizione sono disponibili sul sito www.prosegugio.it<br />

Il programma e le schede di iscrizione sono<br />

disponibili sul sito www.prosegugio.it


GENNAIO 2011<br />

06 GENNAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

RAVENNA<br />

SIPS RAVENNA C/TO LEGA<br />

EGIDIO CELL: 335 5625481 IN<br />

COLLABORAZIONE CON GRUPPO<br />

CINOFILO RAVENNATE<br />

08/09 GENNAIO<br />

CAC SU LEPRE - QUALIF REG.<br />

COPPA ITALIA FIDC E QUALIF.<br />

REGIONALE FIDASC<br />

ASCOLI PICENO<br />

SIPS ASCOLI PICENO - C/O<br />

ANTOLINI ANTONIO - TEL.:<br />

349/1998250<br />

CAC SU LEPRE<br />

TRECENTA (RO)<br />

SIPS ROVIGO - C/O DALLA VILLA<br />

EZIO - CELL.: 338/2076300 IN<br />

COLL. FIDC<br />

12/13 GENNAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

ZANICA (BG)<br />

SIPS BERGAMO - C/O MORGANTI<br />

RICCARDO - TEL.: 339/4396286<br />

E TESTA WALTER - TEL.:<br />

035/840002<br />

15/16 GENNAIO<br />

CAC SU LEPRE - TROFEO<br />

GILDO FIORAVANTI<br />

TERAMO<br />

SIPS TERAMO - C/O PETRELLA<br />

LUCIO - 0861/410936<br />

22/23 GENNAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

NONANTOLA (MO)<br />

SIPS MODENA C/TO SIG.<br />

VENTURELLI SILVANO CELL.<br />

329/165579 *** SIG. SOLA<br />

WILLIAM CELL. 347 8437833<br />

CAC SU LEPRE<br />

FERMO (AP)<br />

SIPS ASCOLI PICENO - C/O<br />

ANTOLINI ANTONIO - TEL.:<br />

349/1998250<br />

CAC SU LEPRE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

29/30 GENNAIO<br />

CAC SU LEPRE - SEL FIDASC<br />

MONTALTO UFFUGO<br />

SIPS TAVERNA DI MONTALTO<br />

- C/O CANONACO MARCELLO<br />

- IN COLL FIDC DI COSENZA -<br />

FIDASC COSENZA E GRUPPO<br />

CINOFILO RENDESE - PER<br />

ISCIRZIONI CHIAPPETTA EMILIO<br />

- 348/0016126 - 389/4240606 -<br />

FAX: 0984/794077<br />

CAC SU LEPRE<br />

PESARO<br />

SIPS PESARO - C/O NUCCI<br />

ANTONIO - TEL.: 0722/362271<br />

CAC SU LEPRE SELEZIONE<br />

COPPA ITALIA<br />

CAVARZERE (VE)<br />

SIPS VENEZIA - C/O AGOSTINI<br />

PAOLO - CELL.: 3289261811 -<br />

PER ISCRIZIONI TOFFANELLO<br />

ALBERTO - TEL.: 328/1003412<br />

CAC SU LEPRE - TROFEO<br />

GILDO FIORAVANTI<br />

PESCARA<br />

SIPS PESCARA - C/O CIARMA<br />

ROBERTO - VIA PIGNATARA,<br />

88 - CAPPELLE SUL TAVO - TEL.:<br />

339/6679171<br />

CAC SU LEPRE<br />

IMOLA (BO)<br />

SIPS BOLOGNA C/TO SIG.<br />

CAPRI ITALO TEL. 333-5683481<br />

SIG. MATTAROZZI MAURO 339<br />

7817217<br />

2<br />

FEBBRAIO<br />

04/05/06 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

VITERBO<br />

SIPS VITERBO - C/O PARRANO<br />

LORENZO - TEL.: 338/4217727<br />

05/06 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

FERRARA<br />

SIPS FERRARA C/TO<br />

SIG. BOCCATI BRUNO<br />

CELL. 335 1426856 RITROVO<br />

PRESSO RISTORANTE “LA<br />

LANTERNA” VIA DEL MARE<br />

TRESIGALLO (FE)<br />

CAC SU LEPRE - SEL<br />

REGIONALE COPPA ITALIA<br />

FIDC E CAMPIONATO<br />

PROVICNIALE FIDC<br />

MALPAGA (BG)<br />

SIPS BERGAMO - C/O MORGANTI<br />

RICCARDO - TEL.: 339/4396286<br />

E TESTA WALTER - TEL.:<br />

035/840002 - LA SELEZIONE<br />

REGIONALE E’ VALEVOLE PER<br />

LE PROVINCE: BG - BS - CR - PV<br />

- MN<br />

CAC SU LEPRE<br />

CASTELBELFORTE (MN)<br />

SIPS MANTOVA - C/O SCOVOLI<br />

AGOSTINO - TEL.: 333/9631423<br />

MAGGIO<br />

06/07/08 MAGGIO<br />

CAC SU LEPRE - FINALE<br />

FIDASC<br />

LECCO<br />

SIPS LECCO - C/O VALSECCHI<br />

PAOLO - TEL.: 0362/501281<br />

335/5301948 IN COLL CON LA<br />

FIDASC<br />

07 MAGGIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

BENEVENTO<br />

SIPS BENEVENTO - C/O LOMBARDI<br />

LUIGI - TEL.: 335/6021582<br />

GIUGNO<br />

02/03/04/05 GIUGNO<br />

CAC - CACIT SU LEPRE<br />

VAL TALEGGIO (BG)<br />

SIPS BERGAMO - C/O MORGANTI<br />

RICCARDO - TEL.: 339/4396286<br />

E TESTA WALTER - TEL.:<br />

035/840002<br />

7<br />

CAC SU LEPRE<br />

DRIZZONA (CR)<br />

SIPS CREMONA - C/O PESCATORI<br />

RENATO - TEL.: 339/8429938<br />

CAC SU LEPRE<br />

BRESCIA<br />

SIPS BRESCIA - C/O ALBERTO<br />

BAGNATICA - TEL.: 030/2590365<br />

CALENDARIO<br />

2011<br />

1° SEMESTRE<br />

CAC SU LEPRE<br />

MARMENTINO (BS)<br />

SIPS BRESCIA - C/O ALBERTO<br />

BAGNATICA - TEL.: 030/2590365<br />

17 APRILE<br />

CAC SU LEPRE - CAMPIONATO<br />

VALDOSTANO<br />

SAINT PIERRE (AO)<br />

SIPS AOSTA - C/O NICOLE<br />

PERRET - TEL.: 333/4843532<br />

CAC/CACIT SU CINGHIALE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

DAL 25/04 AL 01/05<br />

CAC SU LEPRE<br />

LUCOLI<br />

SIPS L’AQUILA - C/O VINICIO<br />

CAVALIERI - 0862/314713 -<br />

3351974593<br />

23/24 APRILE<br />

CAC SU LEPRE<br />

ISERNIA<br />

SIPS ISERNIA - C/O<br />

SCACCIAVILLANI GIACOMO -<br />

TEL.: 338/7046047<br />

30/04 E 01/05<br />

CAC SU LEPRE<br />

REGGIO E.<br />

SIPS REGGIO E. C/TO SIG.<br />

FERRARI DANIELE CEL: 335-<br />

7128899<br />

CAC SU LEPRE<br />

GROSIO (SO)<br />

SIPS SONDRIO - C/O DE PIAZZI<br />

GIULIANO - TEL.: 339/8856011<br />

07/08 MAGGIO<br />

ABILITAZIONE LIMIERE<br />

MONGHIDORO (BO)<br />

SIPS BOLOGNA C/TO SIG.CAPRI<br />

ITALO TEL. 333-5683481<br />

08 MAGGIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

BENEVENTO<br />

SIPS BENEVENTO - C/O<br />

LOMBARDI LUIGI - TEL.:<br />

335/6021582<br />

14/15 MAGGIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

VAL D’AYAS<br />

SIPS AOSTA - C/O NICOLE<br />

PERRET - TEL.: 333/4843532<br />

CAC SU LEPRE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

DAL 14 AL 29 MAGGIO<br />

CINGHIALE MUTE IN RECINTO<br />

GROSSETO<br />

SIPS GROSSETO - C/O ROSSI<br />

GIORGIO - TEL.: 347/6202804 - IN<br />

COLL CON LA FIDC DI GROSSETO<br />

Tel.: 0564451884<br />

16/17/18/19/20/21/22<br />

MAGGIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

MONTE TRE CROCI<br />

SIPS TERAMO - C/O PETRELLA<br />

LUCIO - 0861/410936<br />

29 MAGGIO<br />

PROVA A LIMIERE SU<br />

CINGHIALE<br />

VERRAYES<br />

SIPS AOSTA - C/O NICOLE<br />

PERRET - TEL.: 333/4843532<br />

03/04/05 GIUGNO<br />

CAC SU LEPRE<br />

FORLI<br />

SIPS FORLI C/TO SIG. MARTINO<br />

MICHELANGELO CELL. 328<br />

7480917<br />

04/05 GIUGNO<br />

CAC SU LEPRE<br />

BRESCIA - COMPR. 4<br />

SIPS BRESCIA - C/O ALBERTO<br />

BAGNATICA - TEL.: 030/2590365<br />

05 GIUGNO<br />

SIPS LEPRE<br />

MASSA<br />

SIPS MASSA CARRARA - C/O<br />

FUMANTI MARIO - TEL.:<br />

339/4442304<br />

10 GIUGNO<br />

ABILITAZIONE CANI<br />

CINGHIALE IN BRACCATA<br />

MONGHIDORO (BO)<br />

SIPS BOLOGNA C/TO SIG.CAPRI<br />

ITALO TEL. 333-5683481<br />

11/12 GIUGNO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

MONGHIDORO (BO)<br />

SIPS BOLOGNA C/TO SIG.CAPRI<br />

ITALO TEL. 333-5683481<br />

17/18/19 GIUGNO<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

TERRENO LIBERO - CAT.<br />

SINGOLI<br />

SASSETTA (LI)<br />

SIPS LIVORNO - C/O FEDERIGHI<br />

STEFANO - 340/2943753<br />

18-19 GIUGNO<br />

CAC SU LEPRE<br />

PARMA<br />

SIPS PARMA C/TO SIG. CABRALI<br />

DENIS CELL. 347 7159448<br />

25/26 GIUGNO<br />

CAC SU LEPRE<br />

PARMA<br />

SIPS PARMA C/TO SIG. CABRALI<br />

DENIS CELL. 347 7159448<br />

CAC SU LEPRE<br />

GARDONE VAL TIDONE<br />

(BS)<br />

SIPS BRESCIA - C/O ALBERTO<br />

BAGNATICA - TEL.: 030/2590365


3<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

IN TERRENO LIBERO<br />

CAMPIONATO REGIONALE<br />

SARDO<br />

NUORO<br />

SIPS NUORO - C/O DESOGUS<br />

LUIGI - TEL.: 3405668004<br />

CAC SU LEPRE SELEZIONE<br />

COPPA ITALIA<br />

SAN BONIFACIO (VR)<br />

SIPS VERONA - C/O DE TOGNI<br />

GIANCARLO - TEL.: 348/7355402<br />

- PER ISCRIZIONI VIVIANI REMO<br />

0442/331304 - 3493101040<br />

CAC SU LEPRE - SEL<br />

REGIONALE COPPA ITALIA<br />

FIDC<br />

LODI<br />

SIPS LODI - C/O PIROLA<br />

DANIELE - TEL.: 338/2188480<br />

- LA SELEZIONE REGIONALE E’<br />

VALEVOLE PER LE PROVINCIE: LO<br />

- LC - MI - SO - VA - CO<br />

CAC SU LEPRE<br />

MILANO<br />

SIPS MILANO - C/O LOCULLI<br />

ACHILLE - TEL.: 338/5062067<br />

CAC SU LEPRE - CAMPIONATO<br />

SOCIALE CREMASCO<br />

CREMONA<br />

SIPS CREMONA - C/O PESCATORI<br />

RENATO - TEL.: 339/8429938<br />

CAC SU LEPRE<br />

TORINO<br />

SIPS TORINO - C/O ANGELONE<br />

ANTONIO - TEL.: 338/3374292<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

CAPOLIVERI (LI)<br />

SIPS ISOLA D’ELBA - SIG.<br />

SIGNORINI GRAZIANO - TEL.:<br />

335/6671522<br />

20 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

CROTONE<br />

SIPS CROTONE - C/O MANCUSO<br />

GIUSEPPE - TEL.: 338/5448667<br />

21/22/23/24/25/26/27<br />

FEBBRAIO<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO<br />

SASSARI<br />

SIPS SASSARI - C/O FIORI<br />

COSTANTINO - TEL.: 347/1373645<br />

CAC SU LEPRE<br />

ANCONA<br />

SIPS ANCONA - C/O MARIOTTI<br />

SILVANO - TEL.: 333/3315683<br />

CAC SU LEPRE<br />

VERCELLI<br />

SIPS VERCELLI - C/O FERRARIS<br />

FRANCO - TEL.: N338/8461324 -<br />

348/7979680<br />

CAC SU LEPRE<br />

S. STINI DI LIVENZA (VE)<br />

SIPS VENEZIA - C/O AGOTINI<br />

PAOLO - CELL.: 3289261811<br />

- PER ISCRIZIONI BERGAMO<br />

WALTER - 041431809<br />

18/19/20 FEBBRAIO<br />

CAC SU CINGHIALE - CAT. SING.<br />

SIENA<br />

SIPS SIENA - C/O BARTOLINI<br />

GIUSEPPE - TEL.: 335/1409406<br />

CAC SU LEPRE<br />

GROSSETO<br />

SIPS GROSSETO - C/O ROSSI<br />

GIORGIO - TEL.: 347/6202804<br />

19 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE TROFEO<br />

FRANCESCA MANCUSO - CAT<br />

SINGOLO E COPPIE<br />

CROTONE<br />

SIPS CROTONE - C/O MANCUSO<br />

GIUSEPPE - TEL.: 338/5448667<br />

19/20 FEBBRAIO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

COMUNANZA (AP)<br />

SIPS ASCOLI PICENO - C/O<br />

ANTOLINI ANTONIO - TEL.:<br />

349/1998250<br />

CAC SU LEPRE<br />

PERUGIA<br />

ENALCACCIA DI PERUGIA IN<br />

COLLABORAZIONE CON LA SEZ<br />

ENALCACCIA DI GUBBIO E LA<br />

SIPS DI PERUGIA<br />

CAC SU LEPRE - 2° TROFEO<br />

GILDO FIORAVANTI<br />

CHIETI<br />

SIPS CHIETI - C/O RUTOLO<br />

NICOLA - TEL.: 347/5864136<br />

CAC SU LEPRE<br />

CARPI<br />

SIPS CARPI C/TO SIG.INCERTI<br />

GIOVANNI CEL: 349-6174203 SIG.<br />

ARLETTI 335-342734<br />

CAC SU LEPRE<br />

ASTI<br />

SIPS ASTI - C/O BOSCHIERO<br />

GIANCARLO - TEL.: 0141/208616<br />

- 347/1537388<br />

CAC SU LEPRE<br />

LODI<br />

SIPS LODI - C/O PIROLA DANIELE<br />

- TEL.: 338/2188480<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO<br />

SASSARI<br />

SIPS SASSARI - C/O FIORI<br />

COSTANTINO - TEL.: 347/1373645<br />

CAC SU LEPRE<br />

BARBERINO VAL D’ELSA (FI)<br />

SIPS BARBERINO<br />

C/O MUGNAINI BRUNO<br />

TEL.: 380/4368113<br />

CAC SU LEPRE - SELEZIONE<br />

FIDASC - CAT COPPIE E<br />

SINGOLI -<br />

STANGHELLA (PD)<br />

SIPS PADOVA - C/O GARAVELLO<br />

ADOLFO - CELL.: 349/2659420 IN<br />

COLL CON LA FIDC<br />

11/12/13 FEBBRAIO<br />

CAC SU CINGHIALE -<br />

CAMPIONATO SOCIALE SU<br />

CINGHIALE X SINGOLI E<br />

COPPIE<br />

GROSSETO<br />

SIPS NAZIONALE<br />

TEL.: 0377/802414<br />

FAX: 0377/802234 email:<br />

info@prosegugio.it - IN COLL CON<br />

LA SIPS DI GROSSETO<br />

CAC SU LEPRE<br />

OSTIANO (CR)<br />

SIPS CREMONA - C/O PESCATORI<br />

RENATO - TEL.: 339/8429938<br />

CAC SU LEPRE<br />

VICCHIO (FI)<br />

SIPS FIRENZE - C/O MAREMMI<br />

GIAMPAOLO - 055/686592<br />

12/13 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

MIRANDOLA<br />

SIPS MIRANDOLA C/O<br />

SIG. BARALDI ONORIO<br />

CELL.335/8171517 TEL.<br />

FAX.0535/54606 SABATO :<br />

SINGOLO E MUTE ** DOMENICA:<br />

COPPIE<br />

CAC SU LEPRE 6° TROFEO VAL<br />

CURONE<br />

FABRICA C. (AL)<br />

SIPS ALESSANDRIA - C/O GAIA<br />

GIACOMO - TEL.: 0131/219421 -<br />

329/2177547<br />

CAC SU LEPRE<br />

PIACENZA<br />

SIPS PIACENZA C/TO SIG. BOSI<br />

EMILIO TEL.3381246867<br />

10 APRILE<br />

CAC SU LEPRE<br />

AVELLINO<br />

SIPS AVELLINO - C/O FERRARA<br />

GIANFRANCO - TEL: 333/4859539<br />

15/16/17 APRILE<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

16 APRILE<br />

CAC SU LEPRE<br />

AVELLINO<br />

SIPS AVELLINO - C/O FERRARA<br />

GIANFRANCO - TEL: 333/4859539<br />

16/17 APRILE<br />

CAC SU LEPRE<br />

GROSSETO<br />

SIPS GROSSETO - C/O ROSSI<br />

GIORGIO - TEL.: 347/6202804<br />

CAC SU CINGHIALE IN RECINTO<br />

MASSA<br />

SIPS MASSA CARRARA - C/O<br />

FUMANTI MARIO - TEL.:<br />

339/4442304<br />

CAC SU LEPRE<br />

ROCCHETTA LIGURE (AL)<br />

SIPS ALESSANDRIA - C/O GAIA<br />

GIACOMO - TEL.: 0131/219421 -<br />

329/2177547<br />

CAC SU LEPRE<br />

COLLI SAN FERMO (BG)<br />

SIPS BERGAMO - C/O MORGANTI<br />

RICCARDO - TEL.: 339/4396286<br />

E TESTA WALTER - TEL.:<br />

035/840002<br />

CAC SU LEPRE<br />

FROSINONE<br />

SIPS FROSINONE - C/O PALIOTTA<br />

ANDREA - VIA REFUSCHI, 10 -<br />

ESPERIA - TEL/FAX: 0776/909194<br />

- 334/1400372<br />

02/03/04 APRILE<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO<br />

CARBONIA IGLESIAS<br />

SIPS CARBONIA IOGLESIAS -<br />

C/O MACCIONI SERGIO - TEL.:<br />

346/6895928<br />

DAL 02 AL 10 APRILE<br />

MUTE SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO SENZA CAC<br />

GROSSETO<br />

SIPS GROSSETO - C/O ROSSI<br />

GIORGIO - TEL.: 347/6202804<br />

03 APRILE<br />

CAC SU LEPRE<br />

MASSA<br />

SIPS MASSA CARRARA - C/O<br />

FUMANTI MARIO - TEL.:<br />

339/4442304<br />

08/09/10 APRILE<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

09 APRILE<br />

CAC SU LEPRE<br />

AVELLINO<br />

SIPS AVELLINO - C/O FERRARA<br />

GIANFRANCO - TEL: 333/4859539<br />

09/10 APRILE<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO - PER SINGOLI E<br />

COPPIE -<br />

NUORO<br />

SIPS NUORO - C/O DESOGUS<br />

LUIGI - TEL.: 3405668004 -<br />

CAC SU LEPRE - TROFEO<br />

MONTE CUCCO - 09 COPPIE E<br />

MUTE - 10 - MUTE<br />

MONTE CUCCO (PG)<br />

SIPS PERUGIA - C/O MINELLI<br />

MARCELLO - TEL.: 339/6403015<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO PER SINGOLI E<br />

COPPIE<br />

NUORO<br />

SIPS NUORO - C/O DESOGUS<br />

LUIGI - TEL.: 3405668004<br />

CAC SU LEPRE<br />

LIVORNO (LI)<br />

SIPS LIVORNO - C/O FEDERIGHI<br />

STEFANO - 340/2943753<br />

APRILE<br />

01/02/03 APRILE<br />

CAC CU LEPRE 11°<br />

CAMPIONATO LIBERA CACCIA<br />

PIANELLO VAL TIDONE<br />

ANLC VIA CAVUOR, 183/B –<br />

ROMA DELEGAZIONE ANCL<br />

BOLLATI VALERIO IN COLL. CON<br />

LA SIPS DI PIACENZA<br />

CAC SU CINGHIALE - TROFEO<br />

CORRADO FERRARO - CAT.<br />

MUTE<br />

SAVONA<br />

SIPS SAVONA - SEZ PROVINCIALE<br />

SEGUGISTI SAVONESI - TEL.<br />

019/820645<br />

02/03 APRILE<br />

CAC SU LEPRE - CAT MUTE E<br />

COPPIE - 2° TROFEO GILDO<br />

FIORAVANTI<br />

L’AQUILA<br />

SIPS L’AQUILA - C/O VINICIO<br />

CAVALIERI - 0862/314713 -<br />

3351974593<br />

CAC SU LEPRE<br />

AFV MORANO CALABRO<br />

SIPS TAVERNA DI MONTALTO<br />

- C/O CANONACO MARCELLO<br />

- IN COLL FIDC DI COSENZA E<br />

GRUPPO CINOFILO RENDESE<br />

- PER ISCIRZIONI CHIAPPETTA<br />

EMILIO - 348/0016126 -<br />

389/4240606 - FAX: 0984/794077<br />

CAC SU LEPRE<br />

BIELLA<br />

SIPS BIELLA - C/O PEGORARO<br />

RENATO - TEL.: 015/2543417 -<br />

338/1073006<br />

CAC SU CINGHIALE -<br />

SINGOLI E COPPIE - TROFEO<br />

DELL’ISOLA D’ELBA<br />

CAPOLIVERI (LI)<br />

SIPS ISOLA D’ELBA - SIG.<br />

SIGNORINI GRAZIANO - TEL.:<br />

335/6671522<br />

CAC SU LEPRE<br />

VERGATO (BO)<br />

SIPS BOLOGNA C/TO SIG.<br />

CAPRI ITALO TEL. 333-5683481<br />

SIG. MATTAROZZI MAURO 339<br />

7817217<br />

6


4<br />

25/26/27 FEBBRAIO<br />

CAC SU CINGHIALE -<br />

CAMPIONATO SOCIALE SU<br />

CINGHIALE PER MUTE<br />

ORVIETO<br />

SIPS NAZIONALE - TEL.:<br />

0377/802414 - FAX: 0377/802234<br />

email: info@prosegugio.it - IN<br />

COLL CON LA SIPS DI ORVIETO<br />

- C/O GALLINELLA GIULIO - TEL.:<br />

3382410981<br />

CAC SU CINGHIALE - CAT. SING.<br />

PISA<br />

SIPS PISA - C/O MARIANELLI<br />

CLAUDIO - TEL.: 0571/43572<br />

CAC SU LEPRE - SELEZIONE<br />

FIDASC - CAT. MUTE<br />

LONIGO (VI)<br />

SIPS VICENZA - C/O MEGGIOLARO<br />

RENATO - TEL.: 0444/970484<br />

26 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

AVELLINO<br />

SIPS AVELLINO - C/O FERRARA<br />

GIANFRANCO - TEL: 333/4859539<br />

26/27 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

NOVARA<br />

SIPS NOVARA - C/O MIGLIORINI<br />

LIDIO - TEL.: 0321/826203<br />

CAC SU LEPRE<br />

PARMA<br />

SIPS PARMA C/TO SIG. CABRALI<br />

DENIS CELL. 347 7159448<br />

CAC SU LEPRE - CAT COPPIE<br />

E MUTE - SEL FIDASC<br />

SAVONA<br />

SIPS SAVONA - SEZ PROVINCIALE<br />

SEGUGISTI SAVONESI - TEL.<br />

019/820645<br />

CAC SU LEPRE<br />

MACERATA<br />

SIPS MACERATA - C/O NARDI<br />

FRANCO - TEL.: 0733974410 -<br />

3389664658<br />

26/27/28 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

ROMANO DI LOMBARDIA<br />

(BG)<br />

SIPS BERGAMO - C/O MORGANTI<br />

RICCARDO - TEL.: 339/4396286<br />

E TESTA WALTER - TEL.:<br />

035/840002<br />

27 FEBBRAIO<br />

CAC SU LEPRE<br />

AVELLINO<br />

SIPS AVELLINO - C/O FERRARA<br />

GIANFRANCO - TEL: 333/4859539<br />

MARZO<br />

03/04/05/06 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE - CAT.<br />

SINGOLI E COPPIE<br />

PIOMBINO (LI)<br />

SIPS LIVORNO - C/O FEDERIGHI<br />

STEFANO - 340/2943753<br />

04/05/06 MARZO<br />

CAC SU LEPRE - SELEZIONE<br />

FIDASC<br />

LECCO<br />

SIPS LECCO - C/O VALSECCHI<br />

PAOLO - TEL.: 0362/501281<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

CAC SU LEPRE<br />

SOLFERINO (MN)<br />

SIPS MANTOVA - C/O SCOVOLI<br />

AGOSTINO - TEL.: 333/9631423<br />

05 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

CASERTA<br />

SIPS CASERTA - C/O FARDELLA<br />

GIUSEPPE<br />

05/06 MARZO<br />

CAC SU LEPRE<br />

ALTA VAL D’AGRI (PZ)<br />

SIPS POTENZA - C/O VACCARO<br />

MICHELE - TEL: 338/4296437<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

ANCONA<br />

SIPS ANCONA - C/O MARIOTTI<br />

SILVANO - TEL.: 333/3315683<br />

CAC SU LEPRE<br />

RIMINI<br />

SIPS RIMINI C/TO SIG. STASI<br />

VINCENZO CELL: 338 7193825<br />

SIG.SPAGNOLI DOMENICO CELL:<br />

335 6365185 UFF. 0541 603014<br />

CAC SU LEPRE<br />

REGGIO EMILIA<br />

SIPS REGGIO E. C/TO SIG.<br />

FERRARI DANIELE CEL: 335-<br />

7128899<br />

CAC SU LEPRE<br />

ALESSANDRIA<br />

SIPS ALESSANDRIA - C/O GAIA<br />

GIACOMO - TEL.: 0131/219421 -<br />

329/2177547<br />

CAC SU LEPRE - 05 SINGOLO<br />

E MUTE - 06 COPPIE<br />

SIENA<br />

SIPS SIENA - C/O BARTOLINI<br />

GIUSEPPE - TEL.: 335/1409406<br />

CAC SU LEPRE<br />

ISERNIA<br />

SIPS ISERNIA - C/O<br />

SCACCIAVILLANI GIACOMO -<br />

TEL.: 338/7046047<br />

06 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

CASERTA<br />

SIPS CASERTA - C/O FARDELLA<br />

GIUSEPPE<br />

06/07 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

IN TERRENO LIBERO<br />

CAMPIONATO REGIONALE<br />

SARDO<br />

NUORO<br />

SIPS NUORO - C/O DESOGUS<br />

LUIGI - TEL.: 3405668004<br />

11/12/13 MARZO<br />

CAC SU LEPRE - CAMPIONATO<br />

SOCIALE SU LEPRE<br />

ASCOLI PICENO<br />

SIPS NAZIONALE - TEL.:<br />

0377/802414 - FAX: 0377/802234<br />

email: info@prosegugio.it - IN<br />

COLL CON LA SIPS DI ASCOLI<br />

PICENO - C/O ANTOLINI ANTONIO<br />

- 349/1998250 IN COLL GRUPPO<br />

CINOFILO PICENO<br />

12/13 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO - PER SINGOLI<br />

E COPPIE - CAMP.<br />

FEDERCACCIA<br />

NUORO<br />

SIPS NUORO - C/O DESOGUS<br />

LUIGI - TEL.: 3405668004 - IN<br />

COLL. FEDERCACCIA DI NUORO<br />

18/19/20 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

CAC SU CINGHIALE - 13°<br />

CAMPIONATO SOCIALE SARDO<br />

- CAMPIONATO SOCIALE MUTE<br />

SAMUGHEO (OR)<br />

SIPS SAMUGHEO - C/O PATTA<br />

ANTIOCO - TEL.: 328/4835128<br />

19 MARZO<br />

CAC SU LEPRE<br />

CROTONE<br />

SIPS CROTONE - C/O MANCUSO<br />

GIUSEPPE - TEL.: 338/5448667<br />

CAC SU LEPRE<br />

BENEVENTO<br />

SIPS BENEVENTO - C/O<br />

LOMBARDI LUIGI - TEL.:<br />

335/6021582<br />

19/20 MARZO<br />

CAC SU LEPRE<br />

MODENA<br />

SIPS MODENA C/TO SIG. SOLA<br />

WILLIAM 347 8437833<br />

CAC SU LEPRE<br />

PIACENZA<br />

SIPS PIACENZA C/TO SIG. BOSI<br />

EMILIO TEL.3381246867<br />

CAC SU LEPRE<br />

COMUNITA’ MONTANA<br />

DEL GRAPPA (TV)<br />

SIPS TREVISO - C/O FOSSALUZZA<br />

SANDRO - TEL.: 339/6032738 -<br />

PER ISCRIZIONI ANDRIGHETTO<br />

RENZO - TEòL.: 339/6740435<br />

IN COLL CON ENALCACCIA DI<br />

TREVISO<br />

CAC SU LEPRE<br />

CREMONA<br />

SIPS CREMONA - C/O PESCATORI<br />

RENATO - TEL.: 339/8429938<br />

CAC SU LEPRE<br />

CUNEO<br />

SIPS CUNEO - C/O OBERTO<br />

ANGELO - TEL.: 0172/636217<br />

CAC SU LEPRE<br />

PISA<br />

SIPS PISA - C/O MARIANELLI<br />

CLAUDIO - TEL.: 0571/43572<br />

20 MARZO<br />

CAC SU LEPRE<br />

CROTONE<br />

SIPS CROTONE - C/O MANCUSO<br />

GIUSEPPE - TEL.: 338/5448667<br />

CAC SU LEPRE<br />

BENEVENTO<br />

SIPS BENEVENTO - C/O<br />

LOMBARDI LUIGI - TEL.:<br />

335/6021582<br />

22/23/24/25/26/27 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO<br />

VIGGIANO(PZ)<br />

SIPS POTENZA - C/O VACCARO<br />

MICHELE - TEL: 338/4296437<br />

23 MARZO<br />

ABILITAZIONE LIMIERE<br />

MONGHIDORO (BO)<br />

SIPS BOLOGNA C/TO SIG.CAPRI<br />

ITALO TEL. 333-5683481<br />

25/26/27 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE - SINGOLI<br />

E COPPIE<br />

CAPOLIVERI (LI)<br />

SIPS ISOLA D’ELBA - SIG.<br />

SIGNORINI GRAZIANO - TEL.:<br />

335/6671522<br />

CAC SU CINGHIALE IN<br />

RECINTO<br />

PISA<br />

SIPS PISA - C/O MARIANELLI<br />

CLAUDIO - TEL.: 0571/43572<br />

26 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

AVELLINO<br />

SIPS AVELLINO - C/O FERRARA<br />

GIANFRANCO - TEL: 333/4859539<br />

26/27 MARZO<br />

CAC SU LEPRE<br />

TRAVERSETOLO<br />

SIPS PARMA C/TO SIG. CABRALI<br />

DENIS CELL. 347 7159448<br />

CAC SU LEPRE<br />

SONDRIO<br />

SIPS SONDRIO - C/O DE PIAZZI<br />

GIULIANO - TEL.: 339/8856011<br />

CAC SU LEPRE<br />

COMO<br />

SIPS COMO - C/O DOTTI ANTONIO<br />

- TEL.: 335/660699<br />

CAC SU LEPRE<br />

TRISSINO (VI)<br />

CIRCOLO CINOFILO VICENTINO<br />

IN COLL DELLA SIPS DI VICENZA<br />

- PER ISCRIZIONI FRIGHETTO<br />

STEFANO - TEL.: 0445/963660<br />

CAC SU LEPRE<br />

MANTOVA<br />

SIPS MANTOVA - C/O SCOVOLI<br />

AGOSTINO - TEL.: 333/9631423<br />

CAC SU LEPRE<br />

VESCOVADO DI MURLO (SI)<br />

SIPS CLUB BEAGLE - C/O<br />

GAIOTTINO FRANCO - TEL.:<br />

0124/26134<br />

CAC SU LEPRE<br />

PAVIA<br />

SIPS PAVIA - C/O MAGA FILIPPO<br />

- TEL.: 335/8134468 - FAX:<br />

0385/245720<br />

CAC SU LEPRE<br />

BIELLA<br />

SIPS BIELLA - C/O PEGORARO<br />

RENATO - TEL.: 015/2543417 -<br />

338/1073006<br />

CAC SU LEPRE<br />

NOVARA<br />

SIPS NOVARA - C/O MIGLIORINI<br />

LIDIO - TEL.: 0321/826203<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

13° CAMP. SARDO<br />

NUORO<br />

SIPS NUORO - C/O DESOGUS<br />

LUIGI - TEL.: 3405668004<br />

CAC SU LEPRE<br />

FIRENZE (FI)<br />

SIPS FIRENZE - C/O MAREMMI<br />

GIAMPAOLO - TEL. 055/686592<br />

27 MARZO<br />

CAC SU CINGHIALE<br />

AVELLINO<br />

SIPS AVELLINO - C/O FERRARA<br />

GIANFRANCO - TEL: 333/4859539<br />

CAC SU LEPRE - CAMPIONATO<br />

VALDOSTANO<br />

VERRAYES (AO)<br />

SIPS AOSTA - C/O NICOLE<br />

PERRET - TEL.: 333/4843532<br />

31 MARZO E 01/02/03<br />

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CAC SU LEPRE XI° TROFEO<br />

PROV VT - XI° COPPA<br />

COMUNE DI MONTEFIASCONE<br />

- XI° COPPA GRUPPO<br />

CINOFILO VT<br />

VITERBO<br />

SIPS VITERBO - C/O PARRANO<br />

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5


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azze alla ribalta<br />

32<br />

Considerazioni sull’origine del segugio Maremmano<br />

e sulla popolarità del manto tigrato<br />

Che ultimamente i segugi maremmani<br />

abbiano catalizzato le attenzioni<br />

della maggior parte dei segugisti<br />

italici dediti alla caccia al cinghiale<br />

è davvero una certezza.<br />

Questi segugi, tra i più discussi e<br />

chiacchierati del nostro Bel paese,<br />

hanno in definitiva ravvivato quella<br />

benedetta cinofilia attiva capace di<br />

stimolare e far crescere la passione<br />

vera per il segugio e per il suo<br />

allevamento.<br />

Ido Cipriani con un<br />

prototipo di <strong>Segugi</strong>o<br />

maremmano<br />

Oggi, che finalmente l’iter burocratico<br />

ha raggiunto l’obiettivo più<br />

importante, ovvero l’iscrizione al Registro<br />

Supplementare Riconosciuti,<br />

i segugi Maremmani sono divenuti<br />

la razza da seguita più diffusa e<br />

ricercata.<br />

Le oltre seimila iscrizioni degli ultimi<br />

tempi ne sono la tangibile conferma.<br />

Le cucciolate denunciate sono sempre<br />

di più, a dimostrazione che ogni<br />

singolo appassionato segugista<br />

coinvolto nel fantastico progetto di<br />

costruzione di una nuova razza ha<br />

ben compreso quale sia la retta via<br />

da percorrere.<br />

A riguardo di ciò un monito è doveroso,<br />

ogni cucciolata che intendiamo<br />

denunciare dovrà essere frutto<br />

di scelte attente e ponderate.<br />

Stalloni e fattrici dovranno generare,<br />

per quanto sia possibile prevedere<br />

a priori, soggetti quanto più possibile<br />

rispondenti allo standard di<br />

riferimento che posseggano inoltre<br />

ottime qualità venatorie.<br />

Che siano fulvi, tigrati o neri focati,<br />

questi segugi se ben addestrati<br />

riescono a concedere tantissime<br />

soddisfazioni ai loro conduttori sia<br />

nella caccia pratica come nelle competizioni,<br />

dove da anni raggiungono<br />

importantissimi<br />

Ma tra gli appassionati di questi segugi<br />

le discussioni più animate sovente<br />

si accendono a riguardo della<br />

loro genesi e ancor più a riguardo<br />

dell’origine del manto tigrato.<br />

Ed è proprio sull’insorgere e sul diffondersi<br />

di questa particolare livrea,<br />

che nel tempo si sono fatte numerose<br />

supposizioni, talune frutto di<br />

“cinoleggende” altre invece fondate<br />

su avvenimenti certi.<br />

Vediamo dunque di seguito di approfondire<br />

l’argomento in maniera<br />

analitica considerando anche testi e<br />

immagini che in tempi non sospetti<br />

si occuparono di quei meticci che,<br />

di fatto, furono i progenitori degli<br />

attuali segugi maremmani.<br />

Il dato certo è che in origine il manto<br />

di questi cani era fulvo sia nella<br />

varietà a pelo raso sia in quella a<br />

pelo forte, con differenti tonalità di<br />

colore e spesso con ampie macchie<br />

bianche sugli arti, sulla testa o nella<br />

zona del petto.<br />

Lo dimostrano sia alcune inequivocabili<br />

testimonianze verbali dei<br />

pochi vegliardi canettieri che vissero<br />

la Maremma “cattiva e amara” dei<br />

primi anni del secolo scorso, sia<br />

alcune vecchie e ingiallite fotografie<br />

d’epoca che gelosamente conservate<br />

dai loro proprietari sono giunte<br />

sino ai giorni nostri.<br />

Vi sono poi anche numerosi testi<br />

che in tempi non sospetti si occuparono<br />

inconsapevolmente di segugi<br />

maremmani o meglio dei loro<br />

progenitori.<br />

Tra questi merita rilevare alcune<br />

considerazioni pubblicate sul libro “


Mino Cupini<br />

con Nocciolino<br />

Il segugio e la caccia” ( Ed. Olimpia<br />

1985 ) di Pier Luigi Peccorini Maggi<br />

e Don Nando Armani,<br />

In quest’opera si riserva un capitolo<br />

ai “ Cani da cinghiale” mettendo ancora<br />

in evidenza che in Italia, siamo<br />

nel 1985, non esistesse uno specifico<br />

segugio per il setoluto suide.<br />

Nonostante ciò, si asserisce che<br />

nelle maremme, dove i cinghiali si<br />

cacciano sin dalla notte dei tempi,<br />

venivano utilizzati, cito testualmente<br />

… cani rustici dalle più inclassificabili<br />

morfologie.<br />

E per individuare un possibile<br />

modello, i due autori si rifanno a<br />

una pietra miliare della letteratura<br />

venatoria del nostro bel Paese, “<br />

Giornate di Caccia” del marchese<br />

Eugenio Niccolini.<br />

Questa eccezionale pubblicazione<br />

ricca di attente descrizioni di uomini<br />

e cani e illustrata con singolari foto<br />

d’epoca e dipinti del pittore Eugenio<br />

Cecconi, permette davvero di tracciare<br />

un profilo dei progenitori degli<br />

attuali segugi maremmani.<br />

Dunque analizzando foto e dipinti<br />

che ritraggono i cani utilizzati nelle<br />

antesignane battute maremmane,<br />

Armani e Peccorini tracciano un<br />

generico profilo dell’originario cane<br />

da cinghiale; cito dal testo … quei<br />

soggetti erano per lo più a pelo<br />

ruvido, qualche volta tricolore col<br />

nero, fulvo e con molto bianco;<br />

risultavano robusti, piuttosto alti,<br />

con orecchie attaccate alte e corte,<br />

privi di divergenza degli assi craniomusali,<br />

occhi rotondi, spesso con<br />

coda mozzata. Dalle descrizioni di<br />

Niccolini si deduce che erano di<br />

carattere impavido, pieni di grinta,<br />

passione e accortezza.<br />

Obiettivamente in tale descrizione<br />

si riscontrano tante delle caratteristiche<br />

morfologiche e attitudinali<br />

dell’attuale segugio maremmano.<br />

Da notare che nelle narrazioni del<br />

Niccolini non si fa alcun accenno al<br />

manto tigrato, che, come vedremo<br />

in seguito, si diffonderà dalla metà<br />

del secolo scorso.<br />

L’altra importante pubblicazione che<br />

a mio modo d’intendere merita considerare<br />

è quella del <strong>Pro</strong>f. Franco<br />

Nobile intitolata “ La caccia tradizionale<br />

al cinghiale ”, un fortunatissimo<br />

libro che concesse largo spazio al<br />

segugio da cinghiale<br />

Dopo aver ampiamente descritto le<br />

varie razze da seguita utilizzate nella<br />

caccia al cinghiale, Nobile intitola un<br />

paragrafo in modo davvero singolare:<br />

Una galassia di bastardi.<br />

Localizza questi soggetti soprattutto<br />

in Maremma puntualizzando opportunamente<br />

che la programmazione<br />

delle cucciolate qui avveniva tenendo<br />

esclusivamente conto delle<br />

qualità venatorie di fattrici e stalloni.<br />

Quindi, nel formulare scherzosamente<br />

un ipotetico albero genealogico<br />

di tali meticci, fa riferimento<br />

proprio a quei luoghi che saranno<br />

poi da individuare come la culla<br />

degli attuali segugi maremmani.<br />

Torniella, Capalbio, Marsiliana sono,<br />

tra le altre, le località dove si sono<br />

sviluppate alcune delle più importanti<br />

correnti di sangue che sono poi<br />

giunte sino ai giorni nostri.<br />

Senza approfondirne troppo le ragioni,<br />

nell’opera di Nobile si rimarca<br />

che in Italia non si è mai messo<br />

impegno nel cercare di selezionare<br />

altre razze da seguita oltre il segugio<br />

italiano, e si accenna al fatto che vi<br />

sarebbe l’opportunità di, cito: …<br />

estrapolare alcune correnti sanguigne<br />

incentrate soprattutto sulle<br />

doti di lavoro più utili per la caccia<br />

tradizionale al cinghiale in battuta,<br />

e creare per esempio delle razze<br />

originarie della Maremma toscana.<br />

Un auspicio che fortunatamente ha<br />

avuto un concreto seguito.<br />

Ma continuiamo nell’analizzare i<br />

testi, tra le pubblicazioni riguardanti<br />

i segugi Maremmani, quella di Ido<br />

Cipriani da Fonteblanda è di certo<br />

una delle più complete e attendibili<br />

a riguardo della genesi di questa<br />

razza.<br />

Nel suo libro “ Le origini del segugio<br />

maremmano da cinghiale nei dintorni<br />

di Talamone dal 1920 a oggi” Ido<br />

ripercorre con precisi riferimenti storici,<br />

e eccezionali reperti fotografici,<br />

la storia di tutti quegli straordinari<br />

segugi che a partire dai primi anni<br />

del secolo scorso costituirono le<br />

basi genetiche per lo sviluppo del<br />

segugio maremmano nella bassa<br />

maremma.<br />

Addirittura nella sua opera Ido riporta<br />

tutti gli alberi genealogici dei<br />

cani considerati a partire dal 1921,<br />

documentandoli con numerose fotografie<br />

d’epoca che testimoniano<br />

chiaramente quanto in quell’area<br />

fossero considerati i segugi.<br />

Tant’è che è proprio nell’area di Talamone,<br />

precisamente nella tenuta<br />

di Bengodi, dove possiamo individuare<br />

uno dei primi inconsapevoli<br />

selezionatori di segugi Maremmani;<br />

un personaggio sovente rammentato<br />

nella pubblicazione del Cipriani.<br />

Il signore di Bengodi, Giuseppe<br />

Avunti Vivarelli, che fece della caccia<br />

il filo conduttore della sua esistenza,<br />

fu disposto a impegnare energie e<br />

mezzi per far giungere nel proprio<br />

canile il meglio dei cani da seguita<br />

che la poverissima Maremma del<br />

tempo gli poteva offrire.<br />

E con un nutrito gruppo di questi<br />

segugi e un manipolo di cinghialai<br />

maremmani si presentò nel 1933<br />

ad una delle consuete adunate del<br />

33


34<br />

Duce.<br />

In quest’occasione furono scattate<br />

alcune eccezionali fotografie, tra le<br />

quali una per noi davvero interessante.<br />

Una posa che ritrae un considerevole<br />

numero di cani da cinghiale, le cui<br />

caratteristiche morfologiche sono<br />

sorprendentemente simili.<br />

Una ventina di progenitori degli<br />

attuali segugi maremmani, soggetti<br />

con manti piuttosto chiari, sovente<br />

con abbondanti toppe di bianco;<br />

tutti con espressioni fiere e attente,<br />

ottimi appiombi, attaccature degli<br />

orecchi molto alte e crani ben cesellati,<br />

insomma segugi davvero<br />

rispondenti all’attuale standard di<br />

riferimento.<br />

Ovviamente tutti questi soggetti,<br />

che in parte provenivano da differenti<br />

correnti di sangue, erano<br />

stati selezionati esclusivamente in<br />

funzione delle loro specifiche qualità<br />

venatorie.<br />

In definitiva come fossero fatti questi<br />

ausiliari non interessava davvero a<br />

nessuno, ciò che importava a tutti<br />

erano invece la loro specifiche capacità<br />

di scovare, abbaiare a fermo<br />

e inseguire i cinghiali.<br />

E il dato che a parer mio merita<br />

rilevare è che già nel 1933 questa<br />

tipologia di “selezione indotta”, ma<br />

in definitiva molto rispondente a<br />

Teste di <strong>Segugi</strong> Maremmani tigrati<br />

quella naturale, aveva notevolmente<br />

standardizzato la morfologia.<br />

Un elemento certo è che in tutta la<br />

Maremma, il manto tigrato s’è diffuso<br />

soprattutto negli ultimi venti anni<br />

del secolo scorso.<br />

Ma facciamo un salto a ritroso di<br />

oltre un secolo.<br />

Il primo cane con il manto tigrato<br />

pare che apparve a Manciano,<br />

addirittura nel 1906, le origini della<br />

sua particolare cromia non sono per<br />

nulla chiare.<br />

Ad ogni modo le sue caratteristiche<br />

cromatiche non ebbero alcun<br />

seguito.<br />

I canettieri del tempo non gradivano<br />

affatto i manti scuri e striati, troppo<br />

simili a quelli dell’irsuto, e dunque di<br />

difficile individuazione nel fitto della<br />

mediterranea.<br />

E ancora oggi vi sono taluni segugisti<br />

maremmani, Ido Cipriani è uno<br />

di questi, che considerano esclusivamente<br />

il manto fulvo, asserendo<br />

che anche in natura il manto tigrato<br />

è riservato solo ad alcuni felini,<br />

come la tigre o il gatto selvatico, che<br />

fanno del mimetismo una delle carte<br />

vincenti dei loro agguati.<br />

Insomma a molti canettieri maremmani<br />

i tigrati non andavano e non<br />

vanno giù.<br />

Per trovare altre notizie certe su<br />

segugi con il manto tigrato dobbia-<br />

mo arrivare al 1935, quando i conti<br />

Gottarelli, signori del Belagaio, nota<br />

località alle spalle di Roccastrada,<br />

importarono dall’Africa tre cani da<br />

seguita dalle forme piuttosto esili<br />

con il pelo granito e striato.<br />

Pare che questi tre soggetti fossero<br />

ottimi segugi, cani coraggiosi e<br />

resistenti che si adattarono molto<br />

velocemente alla fitta boscaglia<br />

maremmana.<br />

Facile comprendere che viste le<br />

ottime qualità venatorie di questi<br />

cani alcuni canettieri che abitavano<br />

nei territori confinanti con il Belagaio<br />

decisero di incrociare i loro cani con<br />

questi soggetti alloctoni.<br />

Fu così che le località dei Piloni e di<br />

Torniella divennero tra le principali<br />

fucine di soggetti dal manto tigrato,<br />

in particolare nella varietà a pelo<br />

forte.<br />

E ancora oggi nelle vene di tanti dei<br />

migliori segugi da cinghiali della maremma<br />

scorre sangue delle correnti<br />

“pilonaie” e “tornielline”.<br />

Anche le sciagurate circostanze<br />

belliche del secondo conflitto mondiale<br />

per certi versi contribuirono<br />

all’approdo in Maremma di altri cani<br />

dal manto tigrato.<br />

Soggetti che andarono poi a incrociarsi<br />

con i meticci autoctoni,<br />

autentici progenitori degli attuali<br />

segugi Maremmani.<br />

Nello specifico gli episodi in questione<br />

sono riconducibili verosimilmente<br />

al 1945.<br />

Il primo riguarda un hannoveriano<br />

dal manto tigrato che sembra viaggiasse<br />

costantemente al seguito di<br />

un maggiore dell’esercito tedesco.<br />

Pare che quando nel 45 durante<br />

l’avanzata degli alleati l’ufficiale cadde<br />

in combattimento il suo segugio<br />

rimase randagio nelle campagne<br />

Maremmane.<br />

Questo segugio dalle forme possenti<br />

e dall’abbaio potente finì per<br />

accoppiarsi con alcune cagne locali<br />

generando cuccioli ben piazzati e<br />

dal manto tigrato.<br />

Sempre nel 45, mi racconta Giancarlo<br />

Castagnoli, storico presidente<br />

della <strong>Pro</strong>segugio Labronica, in quel<br />

di Venturina suo paese natale, apparve<br />

un’esile cagnetta dal manto<br />

tigrato e dalle movenze eleganti.<br />

A portarla sino in Toscana dalle<br />

coste del nord Africa furono gli<br />

americani su uno dei tanti camion<br />

che facevano arrivare rifornimenti ai<br />

soldati impegnati nella liberazione.<br />

Questa cagnetta tigrata ben presto<br />

dimostrò di possedere eccellenti<br />

doti venatorie, tant’è che più volte<br />

fu fatta coprire da illustri soggetti<br />

autoctoni generando valide progenie<br />

con cuccioli dal manto tigrato.<br />

L’altro episodio, davvero analogo,<br />

avvenne probabilmente nel me-


desimo periodo ed ebbe come<br />

protagonisti alcuni soldati italiani<br />

originari dalla provincia di Grosseto<br />

rimasti prigionieri sempre in Africa<br />

settentrionale.<br />

Sergio De Marco<br />

con i suoi maremmani tigrati<br />

Pare che questi militari, peraltro già<br />

appassionati cacciatori, al rientro<br />

dei campi di prigionia in Cirenaica riportarono<br />

nella loro Maremma alcuni<br />

particolari cani dal manto tigrato<br />

che avevano visto cacciare durante<br />

la loro permanenza africana.<br />

Anche in questo caso i segugi alloctoni<br />

risultarono formidabili cacciatori<br />

e dunque degni d’essere accoppiati<br />

con cani del posto.<br />

Analizzando tutte queste testimonianze<br />

un dato comune si può certo<br />

riscontrare: il manto tigrato giunse<br />

in Maremma tramite un’immissione<br />

di soggetti provenienti dall’estero.<br />

E fu proprio grazie alle eccellenti<br />

doti venatorie di questi segugi alloctoni<br />

che il loro particolare manto<br />

prese a diffondersi generando<br />

discendenze che negli ultimi anni<br />

del secolo scorso ebbero un deciso<br />

sviluppo.<br />

Una popolarità, quella del manto<br />

tigrato, dovuta sia all’incremento<br />

su tutto il territorio nazionale della<br />

caccia al cinghiale in battuta, sia dal<br />

desiderio per i neofiti segugisti di<br />

possedere con certezza un segugio<br />

maremmano.<br />

In definitiva il manto tigrato era considerato<br />

indice di garanzia, poiché<br />

a parte pochissimi hannoveriani localizzati<br />

soprattutto nella zona Alpi,<br />

non esistevano in Italia altri cani da<br />

seguita con questa livrea.<br />

Dunque per i neofiti che si avvicinavano<br />

a questa razza possedere un<br />

segugio tigrato, equivaleva senza<br />

dubbio a possedere un segugio<br />

Maremmano.<br />

Poi, man mano che la popolarità di<br />

questi segugi si è accresciuta permettendogli,<br />

con non poche fatiche,<br />

di giungere sino alla cinofilia che<br />

conta e dunque alle prove espositive<br />

riconosciute, lo standard morfologico<br />

è divenuto di pubblico dominio.<br />

Oggi la maggior parte degli appassionati<br />

di questa razza sa bene<br />

come debba essere strutturato un<br />

segugio maremmano, e sa altresì<br />

benissimo che fulvo, tigrato o nero<br />

focato che sia, se ben addestrato<br />

questo ausiliare potrà divenire un<br />

eccezionale segugio da cinghiale.<br />

Testo e foto di Federico Cenci<br />

35


azze alla ribalta<br />

36<br />

Alla riscoperta del nostro segugio: IL LEPRAIOLO<br />

Quando nel 1962 ho iniziato a selezionare<br />

i lepraioli erano, secondo<br />

me, la perfezione del <strong>Segugi</strong>o<br />

italiano.<br />

BRIK, tipicissimo lepraiolo (secondo<br />

me tipicissimo <strong>Segugi</strong>o italiano)<br />

perché QUESTO ERA IL NOSTRO<br />

CANE. La taglia era piccola, non<br />

superava i 43 centimetri, il mantello<br />

era di colore rosso fulvo, il pelo era<br />

ruvido. Le macchie che aveva erano<br />

situate nel posto giusto e cioè: macchia<br />

bianca al petto, piccola lista in<br />

fronte, i quattro piedi e la puntina<br />

della coda bianca, orecchie attaccate<br />

alte leggermente con la punta<br />

arrotondata, stese sulla guancia<br />

non sorpassavano il tartufo. Sul lavoro<br />

era un fenomeno, era un cane<br />

completo,sapeva far tutto da solo<br />

con un metodo di lavoro eccellente.<br />

L’unica pecca era la voce, non sulla<br />

qualità ma nella quantità, nella fase<br />

Casola Val Senio: gruppo con i <strong>Segugi</strong> dell’Appennino<br />

di accostamento era un pò parco,<br />

ma si faceva perdonare poi con lo<br />

scovo e la seguita.<br />

Queste due fasi le faceva senza<br />

tanta difficoltà anche con condizioni<br />

climatiche proibitive e su qualsiasi<br />

terreno. Una volta fatto l’incontro<br />

si trasformava, i suoi movimenti<br />

diventavano energici, briosi, nevrili,<br />

sulla pista era grintoso, spigliato e<br />

sbrigativo.Era un grande valutatore<br />

dell’usta, sapeva discernerla in tutte<br />

le sue sfumature, lo faceva con<br />

grande intelligenza adoperando con<br />

maestria naso e cervello.<br />

Questo cane appena descritto sommariamente<br />

è stato la base e il punto<br />

di riferimento della mia selezione<br />

che da 47 anni cerco di conservare<br />

con le stesse caratteristiche.<br />

Adesso devo fare con gioia un urlo<br />

di scovo: ho detto, ripeto e confermo,<br />

secondo me, QUESTO ERA<br />

IL SEGUGIO ITALIANO. Perché i<br />

nostri grandi maestri del segugismo<br />

italiano hanno voluto manomettere<br />

inquinando quel preziosissimo prodotto<br />

nostrano che i nostri vecchi ci<br />

avevano lasciato? Perchè quel cane<br />

autoctono si è voluto quasi estinguere?<br />

Nel mondo ogni nazione ha<br />

la sua razza di segugio, si vanta di<br />

averla e custodisce gelosamente.<br />

Perchè solo noi no? I grandi maestri<br />

del segugismo italiano che<br />

per il lepraiolo hanno adoperato<br />

il termine: cagnolo, bastardino,<br />

scaccino, canetto di mezzo orecchio,<br />

di mezza passata e di mezza<br />

seguita, tutti termini dispregiativi. Io,<br />

senza nessuna paura ed alla stessa<br />

maniera, li adopero per il segugio<br />

italiano di oggi. Cani che cantano<br />

le litanie dalla mattina alla sera con<br />

musi sprofondati nel terreno come<br />

se dovessero scavare le fondazioni


di una casa,con la lepre che sta’ li<br />

a sbeffeggiarli. Bisogna dire che la<br />

colpa è stata sempre dei grandi maestri<br />

perché hanno inculcato nella<br />

mente dei segugisti “La passata di<br />

POMODORO” aggiungo io. I cani<br />

di grande metodo e di grande naso<br />

che incollano il tartufo al terreno,<br />

senza adoperare il cervello, lasciamoli<br />

a chi li ha, noi dobbiamo rifare<br />

il segugio italiano come quello di<br />

“ZI VINCENZ”, PERCHÈ QUELLO<br />

ERA. Io continuerò a dirlo e a farlo<br />

e resterò, finchè vivrò, a selezionare<br />

sempre su quella strada.<br />

Riferirò un episodio di una giornata<br />

di caccia che desterà sicuramente<br />

dei dubbi ma che è avvenuto realmente<br />

nel settembre del 1970,<br />

protagonista il mio Bobbino, sempre<br />

della linea di sangue della cagna<br />

catturata a Campo Imperatore.<br />

Io e il mio compagno di caccia<br />

Miuccio eravamo a caccia sui monti<br />

della catena appenninica del Sirente.<br />

Il mio gruppo di lepraioli era<br />

formato da: Lilla , Vespa e Bobby.<br />

Di buon’ora attaccano una pastura<br />

di un leprone maschio, dopo un<br />

accostamento preciso, deciso e<br />

sicuro, portato avanti con grinta, spigliatezza<br />

e sbrigatività, lavoro tipico<br />

del piccolo lepraiolo, dopo un bel<br />

pò di tempo, scova con decisione.<br />

Parte un inseguimento serrato, incalzante,<br />

con voci squillanti con toni<br />

alti ed acuti.La seguita la sentiamo<br />

bene per qualche tempo, poi ogni<br />

tanto si copre, a tratti si risente, poi<br />

non la sentiamo più, i cani hanno<br />

scavalcato, sono sull’altro versante<br />

della montagna.<br />

Intanto io e Miuccio ci dividiamo i<br />

ruoli, le zone ed i passaggi da coprire.<br />

Finalmente risento le voci dei<br />

cani, la seguita sta rientrando verso<br />

il nostro versante, sta scendendo,<br />

piega leggermente verso di noi, poi<br />

prende la mulattiera che scende a<br />

valle, i cani si ammutiscono, sono in<br />

fallo. Passa poco tempo e risento la<br />

voce di Bobbino che risolve e rimette.La<br />

seguita continua a scendere a<br />

valle, la sentiamo ancora bene, poi<br />

ricadono di nuovo in fallo, ancora<br />

poco tempo di silenzio, questa volta<br />

sento la voce acuta di Lilla che<br />

risolve e rimette.La seguita riparte<br />

con ardore e si protrae per tutta la<br />

valle, occupiamo una buona posizione<br />

per sentirla, risolvono ancora<br />

due falli e poi ricomincia a risalire,<br />

purtroppo non verso di noi, ripiega,<br />

si ricopre e poi non la sentiamo più.<br />

Dico a Miuccio di mantenere la posta<br />

e prendo la mulattiera che porta<br />

in cima per scoprire l’altro versante<br />

della montagna. Il sole intanto si<br />

alzava, la temperatura incominciava<br />

a salire e faccio una bella sudata<br />

per arrivarci. Finalmente risento le<br />

voci dei cani molto lontano, faccio<br />

fatica a captarle, a volte li sento a<br />

volte no, la montagna crea spesso<br />

ostacoli alla propagazione delle<br />

onde sonore.<br />

Guardando la posizione del sole era<br />

passato da un bel pò mezzogiorno,<br />

i cani non li sento più, incomincia a<br />

subentrare un pò di paura, perché<br />

il giro diventa troppo lungo, è vero<br />

anche che è maschio di lepre.Piano<br />

piano riprendo la mulattiera per raggiungere<br />

il mio compagno Miuccio<br />

che come una statua manteneva<br />

la posta. Nel parlare chiedendoci i<br />

come ed i perché, nel commentare<br />

il lavoro del gruppo eravamo già a<br />

pomeriggio inoltrato. Nell’aspettare<br />

approfittiamo per mangiare<br />

un pezzo di pane casereccio con<br />

il formaggio.Tutto ad un tratto un<br />

sospiro di sollievo perché in silenzio<br />

sono rientrate Lilla e Vespa, manca<br />

solo Bobbino.<br />

Il mio compagno Miuccio deve rientrare<br />

a casa per un impegno preso<br />

con un notaio per un atto notarile.È<br />

mia regola aspettare sempre i miei<br />

cani e dico a Miuccio: “ Puoi tornare<br />

tranquillamente a casa, quando<br />

finisci di fare le tue cose mi vieni a<br />

riprendere”.<br />

Risalgo verso la cima della montagna<br />

per sentire la voce di Bobbino,<br />

ma niente, non sento nulla, intanto<br />

passa il tempo. Decido di riprendere<br />

la mulattiera per riscendere al posto<br />

della sciolta. Con la tensione e la<br />

preoccupazione di aspettare, non<br />

mancava molto per il tramonto, tutto<br />

ad un tratto mi si riapre il cuore perché,<br />

da lontano, risentivo qualche<br />

colpo di voce di Bobbino, un pò<br />

roca e stanca. Nel frattempo, lungo<br />

la mulattiera, vedo salire verso di<br />

me un grosso leprone, che nell’avvicinarsi<br />

avverte la mia presenza e<br />

come un fulmine fa un gran salto<br />

di lato e senza esitare gli sparo un<br />

colpo, però vedo solamente un gran<br />

polverone.Vado a sincerarmi se il<br />

tiro fosse andato a buon fine ma<br />

non trovo niente.Intanto risentivo il<br />

cane che ogni tanto ridava un colpo<br />

di voce e si avvicinava sempre di<br />

più, cercavo di tagliargli la strada<br />

per recuperarlo.<br />

Finalmente ad un centinaio di metri<br />

prima di dove avevo sparato, gli<br />

salto quasi addosso, gli metto il<br />

guinzaglio e lo abbraccio con gioia<br />

e soddisfazione.<br />

Era stanchissimo e nonostante ciò<br />

a guinzaglio, con muso per terra, mi<br />

tira verso il posto dello sparo. Facciamo<br />

10/15 metri di lato e mi porta<br />

dentro ad un ginepraio, ancora 6 o<br />

7 metri avanti e si avventa quasi con<br />

rabbia in mezzo ad un ginepro ed<br />

afferra il leprone morto, che dalla<br />

mattina non aveva mai mollato.<br />

Non credevo a miei occhi!! A questo<br />

punto riabbraccio il mio Bobbino,<br />

piccolo lepraiolo, con tanta gioia e<br />

commozione, per la gran bravura e<br />

per il gran lavoro portato a termine<br />

da gran campione.<br />

Per i grandi maestri del segugismo<br />

italiano questo è il: “cagnolo, bastardino,<br />

scaccino, canetto di mezzo<br />

orecchio, di mezza passata e di<br />

mezza seguita.<br />

Ai posteri l’ardua sentenza!!!<br />

Nino Chichi<br />

<strong>Segugi</strong>o dell’Appennino<br />

37


punti di vista<br />

38<br />

Incomprensioni<br />

Il Sign. Paolo Cerra scrive sulla nostra<br />

rivista (nr. 88 settembre 2009,<br />

pag. 42) un articolo dal titolo “inesattezze<br />

II” in cui, tra l’altro, contesta le<br />

argomentazioni di un mio scritto dal<br />

titolo “ Non condivido ma… obbedisco”<br />

comparso, sempre sulla nostra<br />

rivista, sul nr. 85 dicembre 2008.<br />

Noto con una certa soddisfazione<br />

(mal comune, mezzo gaudio) che<br />

nell’elenco dei bocciati, (secondo<br />

Cerra), vi sono il giudice Giuseppe<br />

Gramignoli e l’allevatore del segugio<br />

dell’appennino Giorgio Zauli. Non<br />

ho il piacere di conoscere personalmente<br />

il Sign. Zauli, ma mi permetto,<br />

a distanza, di farGli i complimenti<br />

per la chiarezza, schiettezza, linearità<br />

e sinteticità dei suoi scritti. Mi<br />

viene da pensare che similmente i<br />

suoi cani effettuino cerche spedite e<br />

accostamenti sicuri e sintetici.<br />

Al grande Beppe, che un male incurabile<br />

ha stroncato prematuramente<br />

l’autunno scorso, avevo suggerito:<br />

“Guarda e passa e non ti curar di<br />

loro…”<br />

Per comodità del lettore, ricordo in<br />

sintesi che in tale articolo riporto<br />

l’azione di una muta di quattro seguge<br />

a pelo raso fulve durante una<br />

prova di lavoro a “Oltre il colle” (Bergamo),<br />

le quali, dividendosi, dopo<br />

circa venti minuti di seguita, non<br />

sono da me qualificate. Tenendo<br />

conto che due di esse (Diva e Zanna)<br />

inseguono ancora da sole per<br />

non meno di un’ora mi rammaricavo<br />

di non aver chiuso il turno prima e,<br />

soprattutto, osservando scrupolosamente<br />

il regolamento, pur non condividendolo,<br />

di non aver qualificato<br />

le due rosse singolarmente.<br />

Riflettendo su alcuni episodi avvenuti<br />

dopo la prova, ancora adesso,<br />

sono incerto nel ritenere il mio<br />

comportamento produttivo o meno<br />

e mi chiedo se non era preferibile<br />

qualificare, chiudendo un occhio<br />

(nel bosco non c’era nessuno!) ed,<br />

anche, a non scrivere l’articolo. Mi<br />

sorgono queste perplessità alla luce<br />

di commenti negativi (taluni anche<br />

veramente offensivi) che lasciano<br />

amaro in bocca e m’inducono a<br />

pensare: “Ma chi me l’ho fa fare?”<br />

La risposta a tale quesito è molto<br />

facile e semplice: la coscienza di<br />

assolvere puntualmente il proprio<br />

compito assegnato.<br />

All’indomani dell’uscita dell’articolo,<br />

singolare la domanda che mi ha<br />

posto un mio compaesano: ”Quanti<br />

soldi hai preso per l’articolo?”. Pen-<br />

savo si riferisse alla pro segugio ed<br />

ho risposto: ”Niente di niente”; viceversa<br />

ho capito successivamente,<br />

dialogando con lui, che si riferiva<br />

ai proprietari delle quattro rosse.<br />

Ora, tenendo conto che in questo<br />

scritto rincaro la dose sulla bravura<br />

delle pavesi ed, anche, parlo bene<br />

dei cani di Don Nando, il compaesano<br />

non dormirà sonno tranquilli,<br />

immaginando il fiume di denaro che<br />

si riverserà nelle mie tasche; ma non<br />

è così e non sarà mai così.<br />

Credo sia opportuno riferire che<br />

nel DNA dei miei cani non vi sono<br />

caratteri genetici né delle pavesi,<br />

né dei cani di Don Nando; questo<br />

per inciso onde evitare che qualche<br />

altro benpensante ritenga che mi<br />

voglia fare pubblicità gratuitamente.<br />

A differenza di tanti altri (e ve ne<br />

sono tanti!) che ritengono i propri<br />

cani i migliori in assoluto, quando<br />

sussistono le condizioni penso si<br />

possa, anzi, si debba apprezzare<br />

le correnti altrui ed a riconoscere il<br />

giusto merito.<br />

Per dovere di cronaca devo riferire<br />

che tante persone si sono complimentate,<br />

pur con qualche distinguo,<br />

per ciò che ho fatto e scritto e mi<br />

sento in dovere di ringraziarle.<br />

Sono grato pure al Sign. Cerra del<br />

Suo interessamento giacché mi<br />

dà l’opportunità di chiarire ulteriormente<br />

il mio pensiero in proposito,<br />

scusandomi con il lettore perché<br />

dovrò ripetere concetti già esposti.<br />

Sono certo che più d’uno si meraviglierà<br />

del ringraziamento verso<br />

Cerra perché le Sue critiche, nei<br />

miei confronti, non sono state molto<br />

tenere.<br />

Un colto segugista scrive: “…le<br />

prediche vanno ascoltate, valutate<br />

e accolte se propositive, oppure<br />

confutate e anche rifiutate se solo<br />

denigratorie” (Dall’Olio). Vada per<br />

le propositive.<br />

E’ probabile che io non sia stato<br />

sufficientemente chiaro nell’esporre<br />

alcuni concetti, oppure che sia<br />

stato frainteso. Mi sovviene tale<br />

preoccupazione in quanto condivido<br />

pienamente il principio generale<br />

esposto dal Sign. Cerra all’inizio<br />

del Suo articolo quando afferma:<br />

”…il segugio è segugio soltanto se<br />

lavora sulla traccia, altrimenti non è<br />

tale; è solo...”.<br />

Nella selezione dei miei cani e nella<br />

pratica venatoria tendo sempre a<br />

perseguire tale principio, anche<br />

per evitare figure “barbine” tanto a<br />

caccia quanto nelle prove di lavoro<br />

nelle vesti di canettiere.<br />

Ritornando all’articolo del Sign. Cerra<br />

devo chiarire, innanzi tutto, che io<br />

sono un inguaribile ottimista e vedo<br />

la possibilità, in questo frangente,<br />

di approfondire ed ampliare l’argomento,<br />

pur essendo consapevole<br />

della concreta possibilità d’incarnierare<br />

ulteriori critiche.<br />

Viceversa, se io fossi pessimista,<br />

in tale scritto registrerei le seguenti<br />

caratteristiche:<br />

1) le argomentazioni di Cerra sembrano<br />

un insieme d’assiomi, verità<br />

assolute ossia affermazioni che<br />

è superfluo dimostrare perché<br />

palesemente vere. Io, al contrario,<br />

mi faccio tanti interrogativi e sono<br />

spesso dubbioso nella valutazione<br />

dei segugi e, pur con tutta la buona<br />

volontà, non sono mai sicuro di aver<br />

operato correttamente. Il regolamento<br />

mi viene in aiuto e cerco di<br />

osservarlo scrupolosamente;<br />

2) comprensione del mio scritto<br />

nettamente insufficiente. Ha travisato,<br />

volutamente o inconsapevolmente,<br />

il senso del mio dire dando<br />

un significato a parole e frasi molto<br />

soggettivo e di parte;<br />

3) la presunzione (che spesso è<br />

data dall’ignoranza, ahimè comune<br />

nel mondo segugista!) di giudicare<br />

persone e fatti senza la necessaria<br />

conoscenza. La valutazione del lavoro<br />

dei segugi è difficile quando si<br />

è presenti, figuriamoci in assenza;<br />

4) riporta una frase del compianto<br />

avv. Fioravanti: “I giudici che si fanno<br />

una concezione del lavoro dei<br />

cani ancor prima della prova sono<br />

i più pericolosi”. Frase certamente<br />

condivisibile, ma fuori luogo, infatti,<br />

nello stesso scritto in qualche riga<br />

precedente si legge: “Una bella<br />

muta di quattro femmine rosse fulve,<br />

che avevo giudicato il mese precedente<br />

e che mi aveva impressionato<br />

nella fase della seguita”. In realtà<br />

avevo scritto solo fulve o, in altra<br />

occasione, rosse, non ho ripetuto<br />

due parole dello stesso significato.<br />

Per le restanti mute ho menzionato<br />

solo la razza d’appartenenza perché<br />

non rilevanti per l’obiettivo che mi<br />

prefiggevo.<br />

La mia valutazione dei cani è indipendente<br />

dal nome del proprietario<br />

e da eventuali qualifiche ottenute<br />

dagli stessi in precedenti prove, e<br />

giudico il lavoro svolto in quel momento.<br />

Non posso certo dimenticare,<br />

in ogni caso, l’opinione (buona


o negativa) di cani già giudicati<br />

quanto dei relativi proprietari, anzi<br />

credo sia molto utile la conoscenza<br />

degli stessi per meglio operare;<br />

5) bisogna essere grati a Cerra<br />

perché ci ha erudito sul comportamento<br />

d’alcune categorie di lepri<br />

(d’annata, gestanti, menomate,<br />

sopravissute dell’anno precedente).<br />

In altra occasione c’è da sperare che<br />

voglia spiegare anche il comportamento<br />

dei maschi!;<br />

6) senza essere presente alla prova<br />

e non aver mai visto i cani, l’arroganza<br />

d’interpretare la muta come composta<br />

di due coppie, una d’iniziativa<br />

e l’altra di passata di proprietari<br />

diversi. Niente di più fantasioso: ho<br />

appurato che i cani cacciano sempre<br />

insieme, e con gran profitto, e<br />

la proprietà degli stessi è condivisa<br />

dai due amici;<br />

7) per quanto riguarda il paragone<br />

non appropriato (secondo Cerra) tra<br />

la muta dei segugi francesi e degli<br />

italiani ho inteso semplicemente<br />

affermare che, dopo venti minuti<br />

di seguita, se le rosse, incapaci di<br />

risolvere il fallo, non si fossero divise,<br />

avrebbero meritato una qualifica<br />

certamente superiore a quella assegnata<br />

ai francesi. Il paradosso è che,<br />

se Diva e Zanna si “imballavano”<br />

come, probabilmente, le altre due,<br />

la muta restava coesa e si sarebbe<br />

qualificata.<br />

Nell’articolo precedente non ho riferito<br />

del fatto, poiché ininfluente per<br />

lo scopo prefissato, che al canettiere<br />

dei Porcelaine, in fase di risoluzione<br />

di un fallo di seguita (della durata<br />

di non più di dieci minuti su lepre<br />

derubatasi al sopraggiungere della<br />

muta), ho chiesto se desiderava<br />

continuare oppure legare i cani,<br />

Pietro Dallagiovanna con due suoi amici<br />

al Campionato Sociale Piacenza 2010<br />

confidandogli che, sino a quel momento,<br />

sussistevano gli estremi per<br />

una qualifica anche se, ovviamente,<br />

non alta. Senza alcun’esitazione il<br />

canettiere legò i cani.<br />

Non volevo commettere l’errore<br />

precedente, pretendendo troppo dai<br />

segugi in una giornata probabilmente<br />

difficoltosa.<br />

La diversità degli standard di lavoro<br />

tra segugi italiani e francesi in tale<br />

situazione è fuori luogo, non c’entra<br />

nulla. Alla muta di Porcelaine ho attribuito<br />

il molto buono perché semplicemente<br />

meritavano tale qualifica<br />

per il lavoro svolto.<br />

La durata della prova delle pavesi<br />

fino al momento della divisione è<br />

stata superiore a quella dei francesi<br />

e lo spazio percorso per lo meno il<br />

quadruplo. Ritengo che nel giudizio<br />

finale occorre tenere in debito<br />

conto anche quest’aspetto oltre,<br />

ovviamente, ad altre caratteristiche;<br />

8) per fortuna non ho commesso<br />

errori concreti di relazione e qualifica<br />

(non ho qualificato!). Non riesco<br />

ad immaginare cosa avrebbe detto<br />

Cerra in caso contrario. In sostanza<br />

m’incolpa di quello che penso e<br />

scritto, non di ciò che ho fatto;<br />

9) mai pensato o scritto che per<br />

l’inseguimento prediligo cani focosi,<br />

sanguigni, elastici. Questa mi<br />

sembra altra invenzione di Cerra.<br />

Ho semplicemente scritto che i cani<br />

di Don Nando, in talune giornate,<br />

erano molto veloci a trovare le lepri;<br />

altri segugi, nelle stesse condizioni,<br />

abbaiavano molto ma non trovavano<br />

nulla.<br />

Per quanto riguarda la seguita io<br />

prediligo quella sicura, incalzante,<br />

sostenuta da buona voce, senza<br />

sbandamenti; nel caso di coppie e<br />

mute in perfetta coesione. Difficile<br />

per dei cani lenti incalzare la lepre,<br />

ma se a Cerra piacciono, benissimo.<br />

10) nell’articolo di Cerra si legge…<br />

”Non bisogna dare un’idea distorta<br />

di quello che deve essere il lavoro<br />

del segugio, perché in questo modo<br />

si crea tanta confusione in modo<br />

particolare nei confronti di chi si<br />

affaccia per la prima volta al gioco<br />

più bello del mondo.” Ed ancora,<br />

verso la fine …”e penso che non<br />

sia questo il modo migliore per apportare<br />

una crescita culturale, da lui<br />

tanto auspicata”.<br />

Io, invece, penso che non sia questo<br />

il modo migliore per apportare una<br />

crescita culturale: capire pan per<br />

frasca, giudicare ed offendere le<br />

persone senza conoscerle, usare un<br />

linguaggio pieno di boria, ritenere di<br />

possedere la verità assoluta.<br />

Nella storia dell’umanità alcune<br />

teorie ritenute indiscutibili perché<br />

formulate da pensatori geniali si<br />

sono rivelate poi completamente errate:<br />

vedi Aristotele con la faccenda<br />

della Terra al centro dell’universo.<br />

Non bisogna cadere nello stesso<br />

equivoco: siccome“l’ha detto Lui”<br />

non necessariamente è vero.<br />

La dottrina segugista (ammesso che<br />

esista!) è quanto mai variegata, anche<br />

per la stravaganza d’alcuni suoi<br />

cultori, e la correttezza del giudizio<br />

può esserci solo se si segue e s’osserva<br />

scrupolosamente lo standard<br />

morfologico e di lavoro. I parametri<br />

della prova non possono essere<br />

stravolti da convinzioni personali,<br />

ma devono essere ossequiosi dei<br />

regolamenti e degli standard; non<br />

bisogne cadere in errori di valutazione<br />

assolutamente soggettivi<br />

che ci allontanano dalla selezione<br />

zootecnica, che è la nostra meta.<br />

Per fortuna io, come dicevo, sono<br />

ottimista e tali considerazioni molto<br />

negative non le accetto e mi rifiuto<br />

di considerarle.<br />

Dell’articolo del Sign. Paolo condivido<br />

in toto due concetti:<br />

1) …..”il segugio è segugio soltanto<br />

se lavora sulla traccia, altrimenti<br />

non è tale; è solo nel momento in<br />

cui viene a mancare l’olfattazione<br />

del selvatico che può andare avanti<br />

d’iniziativa, sempre nella giusta misura,<br />

per riannodare la passata…iniziativa<br />

e metodo sono, in sostanza,<br />

l’applicazione pratica dell’intelligenza<br />

del cane e che non c’è una specie<br />

di cerca più intelligente di un’altra”.<br />

Ritengo che qualsiasi segugista sia<br />

in linea con tale teoria, non potrebbe<br />

essere altrimenti. Sarebbe interessante<br />

in ogni caso conoscere l’esatto<br />

significato della frase: ”giusta<br />

misura”; sono sicuro che le opinioni<br />

in merito sono nettamente diverse;<br />

2) ...”ricordando un personaggio<br />

39


40<br />

che è passato a miglior vita (come<br />

lui soleva ripetere), penso il più preparato<br />

e più rappresentativo che la<br />

storia segugista ci abbia dato, l’avv.<br />

Gildo Fioravanti”.<br />

Per onestà e correttezza nei confronti<br />

d’altri personaggi famosi,<br />

viventi o passati a miglior vita e,<br />

sperando di non incorrere nelle ire<br />

degli estimatori del grande GILDO,<br />

cambierei l’articolo il ed aggiungerei:<br />

uno dei più preparati…<br />

Credo sia opportuno riassumere le<br />

varie fasi di lavoro della muta pavese<br />

e puntualizzare diversi passaggi<br />

poiché, forse, non chiari.<br />

Ricerca della passata notturna: nel<br />

primo quarto d’ora di prova i cani<br />

cercano, senza un minimo scagno,<br />

un po’ qua un po’ là; non sono proprio<br />

a ventaglio, come stabilisce lo<br />

standard, ma poco ci manca.<br />

Sono certamente diversi da soggetti<br />

di alcune mute (pur blasonate) i quali,<br />

anche nella ricerca della passata,<br />

non si allontanano mai l’un dall’altro,<br />

vuoi perché richiamati sempre ed in<br />

modo ossessivo dal canettiere, vuoi<br />

perché geneticamente portati a tale<br />

comportamento.<br />

Sono altresì diversi per quanto<br />

riguarda la voce. Dalla sciolta sino<br />

all’incontro sono stati silenziosi; non<br />

potrebbe essere altrimenti, cosa<br />

dovrebbero scagnare se non c’è<br />

l’incontro? Tale puntualizzazione<br />

mi viene spontanea considerando il<br />

comportamento di numerose mute<br />

che, alla sciolta, attaccano subito,<br />

con grande ardore e senza pause in<br />

luoghi in cui altri segugi non rilevano.<br />

Le motivazioni possono essere<br />

molteplici e, probabilmente, vanno<br />

ricercate nella diversa sensibilità<br />

olfattiva o, per dirla come il dott.<br />

Palmiro Clerici, i primi hanno una<br />

soglia olfattiva bassa rispetto a quelli<br />

parchi di voce. Tale motivazione non<br />

è certo esaustiva ed il problema<br />

andrebbe approfondito, ma non è<br />

questa la sede più opportuna. Mi<br />

limito a considerare lo standard e,<br />

credo, che una voce simile a quella<br />

delle pavesi sia più rispondente<br />

(intesa in senso lato).<br />

Accostamento: rilevata passata in<br />

punti diversi (non più di trenta/quaranta<br />

metri l’uno dall’altro) il canettiere<br />

unisce la muta che evidenzia,<br />

sino a questo punto della prova,<br />

correttezza, disciplina e maneggevolezza<br />

Nell’articolo precedente ho<br />

spiegato che tale fase è condotta<br />

dalla muta nel suo insieme ed ogni<br />

soggetto, secondo le sue inclinazioni,<br />

apporta il proprio contributo. Non<br />

sono cani che cacciano sempre in<br />

fila indiana o, per lo meno, non necessariamente:<br />

dipende dal grado<br />

d’olfattazione e dall’ambiente in cui<br />

si trovano. Quando c’è un fallo si<br />

aprono a ventaglio e se uno della<br />

muta incontra di nuovo, si uniscono<br />

e procedono in fila.<br />

In accostamento è normale aprirsi a<br />

ventaglio quando c’è poco sentore,<br />

quando vi sono difficoltà e falli da<br />

superare e, in particolare, quando<br />

i segugi capiscono d’ essere vicino<br />

alla lepre; nei pressi del covo è molto<br />

utile boschettare. Onde evitare<br />

fraintendimenti di sorta relativamente<br />

al termine “boschettare”, riporto<br />

ciò che sta scritto nello standard<br />

riguardo allo scovo: ”…,altri con<br />

testa a mezz’aria ispezioneranno<br />

cespugli e possibili nascondigli.”<br />

Mi vedo costretto ora a ripetere<br />

una parte del mio scritto che tratta<br />

questo passaggio: “Alba e Pina, più<br />

avvinte alla traccia, vocalizzano lungo<br />

un sentiero mentre Diva e Zanna,<br />

con maggiore iniziativa, si portano<br />

più avanti presso un bosco d’abete;<br />

in questo frangente le voci mutano<br />

chiaramente ritmo e tonalità, come a<br />

dimostrare che le particelle odorose<br />

lasciate dalla lepre hanno subito<br />

un cambiamento. A dimostrazione<br />

di quanto previsto, due femmine,<br />

portandosi all’interno del bosco<br />

segnalano che la lepre si è derubata<br />

ed iniziano immediatamente la<br />

seguita; le due compagne prontamente<br />

accorrono e, ben presto, la<br />

muta si produce in una canizza che<br />

risuona….”<br />

Ho voluto specificare che la risoluzione<br />

del fallo d’accostamento, per<br />

arrivare presso il bosco d’abete, è<br />

merito dell’iniziativa di Diva e Zanna,<br />

che si portano più avanti senza<br />

essere scollegate dalle altre; infatti,<br />

la muta si riunisce, senza l’aiuto del<br />

canettiere, prima che due di esse<br />

entrino nel bosco. E’ evidente che<br />

ho ritenuto tale iniziativa “nella giusta<br />

misura”, poiché, forse, in quel<br />

tratto è mancata l’olfattazione.<br />

Non ho potuto appurare quali<br />

soggetti sono entrati nel bosco<br />

per primi: se avessi scritto: ”…le<br />

due femmine, portandosi…”, avrei<br />

indicato il soggetto della frase precedente,<br />

ossia Diva e Zanna; non<br />

necessariamente quindi sono loro,<br />

ma due qualsiasi delle quattro.<br />

Ho anche scritto che”… in questo<br />

frangente, le voci mutano chiaramente<br />

ritmo e tonalità, come a<br />

dimostrare che le particelle odorose…”<br />

lasciando intendere che<br />

le cagne avevano capito di essere<br />

in vicinanza del covo della lepre,<br />

o, per lo meno, è quello che io ho<br />

recepito. Tenendo conto che, successivamente,<br />

la lepre è partita poco<br />

lontano significa che ero nel giusto.<br />

Lo scovo della lepre non sempre<br />

avviene a pelo o a vista che dir si<br />

voglia; importante è che la muta<br />

segnali la presenza della stessa,<br />

come, del resto, lo standard di lavoro<br />

specifica.<br />

Sono stato indotto a scrivere il precedente<br />

articolo perché non qualificare<br />

cani come Diva e Zanna che<br />

non commettono errori durante la<br />

prova ma, anzi, evidenziano notevoli<br />

doti venatorie, significa falsificare la<br />

realtà e negare il giusto merito.<br />

La punizione a Diva e Zanna (perché<br />

di questo si tratta) è data dalla negligenza<br />

di Pina e Alba, (per lo meno in<br />

tale situazione), incapaci di risolvere<br />

il problema risolto brillantemente<br />

dalle prime.<br />

Voglio rimarcare che la mia proposta<br />

di ripristinare la qualifica a<br />

singoli nel contesto di una coppia<br />

o di una muta non qualificata deve<br />

avvenire solo nel caso in cui vi sia<br />

la divisione dei soggetti durante la<br />

seguita e non in altri casi. I soggetti<br />

qualificati, nelle fasi precedenti,<br />

devono evidenziare spirito di muta,<br />

disciplina, maneggevolezza, stile e<br />

metodo di lavoro tipico della razza<br />

d’appartenenza, coesione.<br />

La massima qualifica potrebbe<br />

essere l’eccellente, non il CAC ed,<br />

inoltre, tali soggetti non partecipare<br />

ad un’eventuale graduatoria come<br />

migliore della manifestazione.<br />

La qualifica deve essere assegnata<br />

secondo il principio suesposto e<br />

non con leggerezza od eccessiva<br />

soggettività.<br />

In tal caso non capisco veramente<br />

quale danno sarebbe arrecato al<br />

segugio.<br />

Non farei certamente tale proposta<br />

se i segugi si utilizzassero solo ed<br />

esclusivamente in muta; ma tutti<br />

sappiamo che sia in prova che a<br />

caccia si può uscire con uno o due<br />

cani<br />

Dal primo aprile 2010 la scheda di<br />

valutazione è stata modificata e,<br />

nelle innovazioni, compare la possibilità<br />

di qualificare i singoli con le<br />

regole che, molto umilmente, mi<br />

sono permesso d’indicare.<br />

Nell’articolo di Cerra si potrebbero<br />

trarre altri spunti, ma non intendo<br />

annoiare eccessivamente il lettore.<br />

Vi saranno altre occasioni per ulteriori<br />

commenti.<br />

Concludo auspicando, innanzitutto,<br />

che le discussioni sulla materia che<br />

a noi stanno tanto a cuore, siano<br />

leali, sincere, produttive, corrette.<br />

Detesto le polemiche sterili e gratuite<br />

perché dettate da atteggiamenti<br />

rissosi che sono, del resto, alla base<br />

delle divisioni dei segugisti e dei<br />

cacciatori in genere.<br />

Con l’intercessione di Don Lazzaro,<br />

che saluto cordialmente, spero<br />

vivamente che la diatriba sia finita.<br />

Pietro Dallagiovanna


Rimini<br />

PROVA ED ESPOSIZIONE A RIMINI IN ATTESA DELL’APERTURA<br />

A Gemmano l’8 di agosto nell’azienda<br />

faunistica “La Lepre”è stata<br />

organizzata una prova amatoriale<br />

alla quale hanno partecipato molti<br />

associati della locale sezione della<br />

Sips. La migliore prestazione è stata<br />

svolta dai segugi del signor Cevoli.<br />

Nell’ambito della festa Caccia &<br />

Sapori, alla fine del mese di agosto<br />

a Pennabilli, sempre in provincia<br />

di Rimini, la sezione Sips, in collaborazione<br />

con la locale <strong>Pro</strong>loco,ha<br />

organizzato un’esposizione amatoriale<br />

alla quale hanno aderito molti<br />

appassionati segugisti.<br />

Ha vinto una bella segugia fulva a<br />

pelo forte del signor Graziano Betti.<br />

Le due manifestazioni sono state<br />

implementate per far diffondere a<br />

livello provinciale la nostra cultura<br />

segugistica ed avvicinare così tutti<br />

i potenziali appassionati alla Sips.<br />

Vincenzo Stasi<br />

Stasi con i suoi Petit Bleu<br />

Premiazione Pennabilli (RN)<br />

dalle sezioni<br />

41


dalle sezioni<br />

42<br />

Pescara<br />

PRIMO TROFEO MEMORIAL GIANFRANCO ROSSI,<br />

UN GRANDE SUCCESSO<br />

La <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>Pro</strong>-<strong>Segugi</strong>o “L.<br />

Zacchetti” Sezione <strong>Pro</strong>vinciale di<br />

Pescara brinda alla riuscita di una<br />

iniziativa che ha visto una massiccia<br />

partecipazione. E già si pensa al<br />

prossimo anno…<br />

La cinofilia è una passione che prescinde<br />

dal mondo venatorio, una<br />

passione che vede una speciale armonia<br />

tra il cane e il suo conduttore<br />

e che porta a grandi soddisfazioni.<br />

Lo scorso 12 e 13 giugno, nel Comune<br />

di Goriano Sicoli, in provincia<br />

dell’Aquila,in uno splendido scena-<br />

rio naturale, la cinofilia ha di nuovo<br />

dato in meglio di sé, grazie ad un<br />

evento davvero ben organizzato e<br />

molto coinvolgente: “Il primo Trofeo<br />

memorial Gianfranco Rossi”, una<br />

prova amatoriale per cani da seguita<br />

su lepre aperta a coppie e mute.<br />

La manifestazione è stata ideata in<br />

ricordo di un grande appassionato<br />

del segugio e della caccia alla lepre,<br />

Gianfranco Rossi, che, scomparso<br />

pochi anni fa,nel corso della sua<br />

vita ha regalato grande impegno e<br />

passione al mondo cinofilo e vena-<br />

Un gruppo di soci della sezione di Pescara<br />

torio, partecipando attivamente alla<br />

definizione degli attuali contorni,<br />

anche legislativi, della caccia e della<br />

cinofilia. L’evento è stato organizzato<br />

dalla <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>Pro</strong>-<strong>Segugi</strong>o<br />

L. Zacchetti Sezione <strong>Pro</strong>vinciale di<br />

Pescara, nella persona del suo dinamico<br />

Presidente Roberto Ciarma,<br />

con l’A.T.C. Subequano, l’A.T.C.<br />

Pescara e la F.I.D.A.S.C. e con il<br />

Patrocinio dei Comuni di Goriano Sicoli,<br />

Prezza, S.Benedetto in Perillis e<br />

Cocullo, tutti in provincia dell’Aquila.<br />

Alla manifestazione, la prima nel suo


Durante il Memorial<br />

“Gianfranco Rossi”<br />

genere organizzata in quei territori,<br />

hanno partecipato ben 67 mute e<br />

27 coppie, in un clima di grande<br />

festa e coinvolgimento che ha visto<br />

la presenza di oltre 600 persone tra<br />

cinofili e semplici curiosi. Hanno<br />

inoltre seguito la prova anche Mario<br />

Lattanzio, Assessore alla Caccia<br />

e Pesca della Regione Abruzzo, il<br />

Presidente della FIDASC Ivano Cirese<br />

e il Sindaco di Goriano Sicoli<br />

Rodolfo Marganelli, a dimostrazione<br />

che anche le autorità possono promuovere<br />

attraverso la loro diretta<br />

partecipazione eventi come questo,<br />

all’insegna dell’amore per la natura<br />

e per gli animali.<br />

«É la prima volta che un evento di<br />

tale portata viene organizzato nel<br />

territorio di competenza dell’A.T.C.<br />

Subequano – afferma il Presidente<br />

Nunzio Merolli – e nonostante la<br />

relativa inesperienza sia da parte<br />

dell’A.T.C. che rappresento sia da<br />

parte degli accompagnatori, l’iniziativa<br />

è stata un grande successo<br />

che di sicuro si ripeterà». Parole<br />

molto sentite quelle del Presidente<br />

Merolli, poiché l’A.T.C. Subequano,<br />

che può vantare uno dei territori<br />

più belli e ambiti della Regione<br />

Abruzzo, è stata teatro di una iniziativa<br />

del genere per la prima volta.<br />

Mentre il Presidente Ciarma ha<br />

affermato:«Sono orgoglioso di aver<br />

avuto la possibilità di organizzare<br />

una manifestazione di questa portata,<br />

non solo in considerazione della<br />

massiccia presenza di partecipanti e<br />

curiosi ma anche per l’ottimo livello<br />

raggiunto nelle esecuzioni. Sotto la<br />

mia presidenza la <strong>Pro</strong> - <strong>Segugi</strong>o di<br />

Pescara è cresciuta molto, da 40 a<br />

oltre 300 tesserati, e questa manifestazione<br />

conferma l’impegno e la<br />

grinta di un’associazione che vuole<br />

continuare a crescere con eventi<br />

sempre più grandi. É per questo che<br />

ringrazio tutti coloro che mi hanno<br />

sostenuto nell’organizzazione».<br />

Al Trofeo memorial Gianfranco Rossi<br />

hanno partecipato numerosi cinofili<br />

anche da fuori regione, in particolare<br />

dalle Marche e dal Molise, regalando<br />

quella sana competitività in più<br />

che riesce a creare la giusta moti-<br />

vazione per dare il meglio di sé, e il<br />

risultato è stato dimostrato con una<br />

gara davvero qualificante e stimolante,<br />

dove tutti hanno avuto modo<br />

di assistere a due intense giornate<br />

in cui i cani hanno potuto mettere in<br />

evidenza tutte le loro qualità.<br />

É stata senza dubbio la prima edizione<br />

di una lunga serie, che l’anno<br />

prossimo vedrà anticipate le date<br />

per evitare quel grande caldo che<br />

in effetti ha affaticato molto i cani.<br />

Un ultimo e sentito ringraziamento<br />

è rivolto dagli organizzatori alla <strong>Pro</strong>-<br />

<strong>Segugi</strong>o Regionale, in particolare al<br />

suo Presidente Lucio Petrella e naturalmente<br />

a tutti gli accompagnatori<br />

presenti, protagonisti indiscussi<br />

della manifestazione, che senza di<br />

loro non sarebbe riuscita.<br />

I RISULTATI<br />

Presenti al Trofeo per le valutazioni<br />

ben 13 giudici, imparziali, preparati<br />

e attenti, ecco i loro nomi: Petrucci,<br />

Iannetti, Falasca, Barrucci, Pietropaolo,<br />

Travaglini, Di Giuseppe,<br />

Recchia, Monticelli, Contriciani,<br />

Franciotti, Legge, Ciarma. I cani<br />

vincitori, tutti segugi italiani hanno<br />

seguito l’emanazione della lepre in<br />

una temperatura molto alta, quindi<br />

poco ideale, ma con risultati davvero<br />

soddisfacenti, i nomi dei vincitori:<br />

Per le mute abbiamo Paolelli, dalla<br />

provincia dell’Aquila con voto eccellente<br />

e punteggio 104, i suoi segugi<br />

italiani nero focato a pelo raso sono<br />

Brio, Moro, Billy, Luna e Stella; Di<br />

Rocco, dalla provincia di Teramo<br />

con voto eccellente e punteggio<br />

102,5, i suoi segugi italiani nero<br />

focato pelo forte sono Ciro, Mara,<br />

Vipera, Brio, Lilla e Lisa; Cibotti,<br />

dalla provincia di Chieti con voto<br />

eccellente e punteggio 101 con i<br />

segugi italiani color fulvo pelo raso<br />

dai nomi Alice, Pasqualina, Mosca<br />

e Laica. Per le coppie l’unico vincitore<br />

è stato Fortuna, dalla provincia<br />

di Ancona con voto eccellente e<br />

punteggio 98 e con due splendidi<br />

esemplari di segugio italiano a pelo<br />

forte nero focato.<br />

43


dalle sezioni<br />

44<br />

Trentino Alto-Adige<br />

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA 2010<br />

Si è tenuta il giorno venerdì 12<br />

febbraio 2010, presso il bellissimo<br />

salone del “Ristorante da Pino” di<br />

San Michele all’Adige, l’annuale<br />

Assemblea Generale Ordinaria della<br />

S.I.P.S. (<strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o)<br />

Sezione <strong>Pro</strong>vinciale di Trento.<br />

Anche quest’anno la sala gremita<br />

di soci ha confermato la parabola<br />

ascendente che sta vivendo il movimento<br />

segugistico provinciale e<br />

soddisfatto appieno le aspettative<br />

del Consiglio Direttivo che tanto ha<br />

messo in campo per sostenere ed<br />

incrementare la crescita culturale<br />

dei numerosi appassionati segugisti<br />

trentini. Come sempre i lavori si<br />

sono svolti in un clima di massima<br />

distensione e cordialità.<br />

Ospiti graditi l’architetto Sandro<br />

Flaim Presidente dell’Associazione<br />

Cacciatori Trentini e dell’UNCZA,<br />

il <strong>Pro</strong>f. Claudio Eccher Presidente<br />

dei Cacciatori Cinofili Trentini nonché<br />

Vice Presidente del Consiglio<br />

della <strong>Pro</strong>vincia di Trento, il Direttore<br />

generale dell’ACT Dot. Umberto<br />

Zamboni.<br />

L’Assemblea, presieduta e moderata<br />

anche quest’anno dal Consigliere<br />

SIPS Marco Casagranda, si è aperta<br />

con la relazione del Presidente della<br />

SIPS Trentina Franco Canali. Dopo<br />

i saluti di rito ai soci e agli illustri<br />

ospiti, Canali ha annunciato che<br />

l’Assemblea di quest’anno, pur prevedendo<br />

un momento fondamentale<br />

per la vita associativa e cioè il rinnovo<br />

triennale del Consiglio Direttivo,<br />

sarà dedicata prevalentemente al<br />

“segugio”. In fase di programmazione<br />

della serata, si è pensato infatti<br />

di invitare, per parlare del segugio,<br />

il giudice Enci nonché allevatore di<br />

fama internazionale Sig. Mario Villa.<br />

Canali ha proseguito relazionando<br />

brevemente sull’attività del 2009<br />

soffermandosi sulla manifestazione<br />

cinofila ormai divenuta il fiore all’occhiello<br />

della pro segugio Trentina,<br />

vale a dire la prova sociale su terreno<br />

aperto e soprattutto la prova<br />

internazionale di eccellenza che<br />

quest’anno, grazie all’interessamento<br />

del segretario SIPS Diego<br />

Celva e alla disponibilità delle<br />

riserve di Pieve, Cinte e Castello,<br />

si sono degnamente svolte nel Tesino.<br />

Soddisfazione generale per la<br />

riuscita della manifestazione, con il<br />

rammarico, espresso da Canali, per<br />

la scarsa partecipazione di pubblico<br />

(anche di alcuni componenti il Cons.<br />

Direttivo) soprattutto alle premiazioni<br />

della prova di eccellenza. Forse<br />

la concomitanza della giornata di<br />

prova con l’apertura estiva dell’addestramento<br />

segugi su tutto il territorio<br />

provinciale, non ha giocato a<br />

favore di una presenza più cospicua<br />

di appassionati. Per quanto riguarda<br />

il programma per il 2010, fermo<br />

restando l’eventuale riconferma del<br />

Consiglio Direttivo uscente, vengono<br />

riproposti gli ormai tradizionale<br />

appuntamenti con la prova in recinto<br />

per cucciolini e la prova di eccellenza<br />

su terreno libero alla quale sarà<br />

abbinata la prova sociale. Canali ha<br />

chiuso la sua relazione affermando<br />

che l’obiettivo prioritario della <strong>Pro</strong><br />

segugio Trentina rimane la difesa<br />

del segugio e della caccia alla lepre.<br />

L’auspicio è quello che nessun pregiudizio<br />

possa dunque impedire un<br />

dialogo e una collaborazione fattiva<br />

e leale con le associazioni e gli organi<br />

venatori provinciali. Alla relazione<br />

del Presidente Canali, come sempre<br />

condivisa ed apprezzata dai presenti<br />

con un lungo applauso, è seguito<br />

l’ intervento degli ospiti.<br />

il Presidente dell’Associazione<br />

Cacciatori Trentini Sandro Flaim si<br />

è detto ancora una volta positivamente<br />

meravigliato per la sempre<br />

più massiccia presenza di soci<br />

all’assemblea e ha ringraziato la<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o Trentina per la sempre<br />

pronta e fattiva collaborazione<br />

intercorsa con l’ACT e soprattutto<br />

per quello che ha saputo costruire in<br />

questi anni a favore di un’immagine<br />

più positiva del cacciatore all’interno<br />

della società attuale. Flaim ha<br />

poi brevemente relazionato sulla<br />

situazione relativa alla “rabbia silvestre”,<br />

ormai purtroppo nota a tutti i<br />

cinofili, che ha portato alla chiusura<br />

momentanea dell’attività venatoria<br />

con l’ausilio del cane e al divieto<br />

assoluto di liberare i cani su tutto<br />

il territorio provinciale comprese le<br />

zone autorizzate all’addestramento.<br />

Flaim si è detto deluso del fatto che<br />

i cacciatori, pur avendo palesato<br />

per tempo la disponibilità alla collaborazione<br />

con gli enti provinciali<br />

preposti, per far fronte a questa<br />

pericolosa emergenza, non sono<br />

stati minimamente considerati.<br />

Preoccupata del fatto che vi sono<br />

ancora molte lacune a livello di<br />

informazione generale, l’ACT, in<br />

collaborazione con la delegazione<br />

ENCI di Trento, si è premurata di organizzare<br />

nella parte orientale della<br />

provincia di Trento (zona a rischio),<br />

alcune serate informative aperte a<br />

tutti. E’ stata inoltre richiesta, agli<br />

organi provinciali, la possibilità di<br />

poter organizzare le tradizionali<br />

manifestazioni cinofile (traccia, ferma<br />

e seguita), di poter addestrare e<br />

allenare i cani (regolarmente vaccinati)<br />

all’interno delle zone sezionali<br />

regolarmente autorizzate e, a livello<br />

gestionale, di poter effettuare i censimenti<br />

all’avifauna. Flaim ha chiuso<br />

il suo apprezzato intervento esortando<br />

i cacciatori a recarsi numerosi<br />

alle urne in occasione delle elezioni<br />

per il rinnovo del Presidente e degli<br />

Organi <strong>Pro</strong>vinciali dell’Associazione<br />

Cacciatori Trentini.<br />

Anche il <strong>Pro</strong>f. Claudio Eccher, che<br />

ha preso la parola dopo Flaim, si<br />

è complimentato con il Presidente


Canali per i visibili progressi fatti in<br />

questi ultimi anni dalla <strong>Pro</strong> segugio<br />

Trentina. Tutta la cinofilia trentina,<br />

secondo Eccher, ha fatto un grande<br />

passo avanti, tanto che, la caccia<br />

con il cane, non è più considerata<br />

caccia di “serie b” (caccia bassa).<br />

E’ importante, sempre secondo<br />

Eccher, che tutte le specializzazioni<br />

venatorie siano sullo stesso livello<br />

e che le diverse opinioni rimangano<br />

all’interno di un confronto leale<br />

e democratico. Eccher ha voluto<br />

concludere ricordando l’amico e appassionato<br />

segugista Bruno Depaoli<br />

di Terlago che, fortemente debilitato<br />

dalla malattia, ma sorretto da una<br />

passione incrollabile, ha trovato la<br />

forza per uscire con il segugio a<br />

cacciare la lepre fino ai suoi ultimi<br />

giorni di vita.<br />

Interessante la relazione prodotta<br />

dal direttore generale dell’ACT dott.<br />

Zamboni sui risultati del monitoraggio<br />

estivo della lepre effettuato<br />

con l’ausilio del segugio su tutto il<br />

territorio provinciale: interessante<br />

appare la correlazione fra i dati del<br />

monitoraggio (lepri scovate) con<br />

i dati del prelievo a fine stagione<br />

venatoria. Importanti anche i dati sul<br />

EBHS, il virus che negli ultimi dieci<br />

anni ha falcidiato la popolazione<br />

provinciale della lepre: dalle analisi<br />

I Campioni d’Europa<br />

effettuate sui campioni consegnati<br />

di lepri abbattute, si riscontrano alte<br />

percentuali di positività, il che vuol<br />

dire che quelle lepri sono venute<br />

a contatto con il virus da giovani<br />

e che si sono immunizzate. Il dato<br />

conferma anche il fatto che dove<br />

vi è una buona densità di lepri la<br />

popolazione riesce con più facilità<br />

a resistere alla malattia; viceversa<br />

dove c’è una densità bassa le probabilità<br />

di resistenza sono poche e<br />

di conseguenza la mortalità è molto<br />

più elevata. Questo potrebbe spiegare,<br />

in parte, la difficoltà ad incrementare<br />

(anche attraverso il rispetto<br />

assoluto) i contingenti della lepre, in<br />

quelle zone dove c’è una densità di<br />

partenza molto bassa.<br />

Agli apprezzati interventi degli ospiti<br />

ha fatto seguito la presentazione,<br />

del bilancio consuntivo 2009 da parte<br />

del segretario della SIPS Trentina<br />

Diego Celva. L’approvazione del<br />

bilancio è stata unanime. Ancora<br />

una volta un grazie sincero per la<br />

notevole mole di lavoro burocratico<br />

svolto annualmente e con puntualità<br />

dal segretario Diego Celva.<br />

Le elezioni del nuovo consiglio<br />

direttivo si sono svolte in un clima<br />

di massima distensione e trasparenza<br />

e come sempre per alzata di<br />

mano. L’intero Consiglio Direttivo<br />

uscente è stato riconfermato per il<br />

triennio 2010 – 2012 all’unanimità<br />

dei presenti ed integrato con due<br />

nuovi consiglieri: Giorgio Tezzele di<br />

Marano di Isera e Ioriatti Massimo<br />

di Faida di Pinè. Dopo le elezioni<br />

del nuovo Consiglio, il segretario<br />

Celva ha provveduto alla presentazione<br />

del bilancio preventivo 2010<br />

anch’esso approvato all’unanimità.<br />

Espletato l’ordine del giorno, si<br />

è passati al momento più atteso<br />

della serata con la dotta relazione<br />

del giudice e allevatore Sig. Mario<br />

Villa. Sono alcuni anni che la <strong>Pro</strong><br />

segugio Trentina si avvale della<br />

collaborazione del Sig. Mario Villa<br />

in occasione delle prove di eccellenza,<br />

e Mario (mi permetto di citarlo<br />

semplicemente per nome perché so<br />

che a lui fa molto piacere) risponde<br />

sempre con grande disponibilità ai<br />

nostri appelli. Ogni volta aumenta in<br />

noi l’ammirazione per una persona<br />

che ha dedicato la sua vita e tutto<br />

se stesso al segugio. La dedizione<br />

quasi morbosa, l’umiltà, la perseveranza<br />

nell’allevamento gli hanno<br />

permesso di raggiungere risultati<br />

di assoluto prestigio internazionale,<br />

di far conoscere ed apprezzare i<br />

suoi cani in tutta la nostra penisola<br />

e anche all’estero, di acquisire un<br />

bagaglio di conoscenze e competenze<br />

che è raro riscontrare in altre<br />

persone e che lo hanno portato a<br />

diventare uno dei massimi esponenti<br />

della cinofilia segugistica internazionale.<br />

Tutto questo, unito ad una<br />

personalità unica, garbata, gentile<br />

ma ferma nelle proprie convinzioni,<br />

capace di colloquiare con chiunque<br />

e di esporre argomentazioni anche<br />

molto specifiche e tecniche con un<br />

linguaggio semplice e comprensibile<br />

a tutti, non poteva che portare ad<br />

una relazione sul segugio italiano<br />

apprezzata e lungamente applaudita<br />

dai numerosi presenti.<br />

La serata si è conclusa degnamente<br />

con l’ormai tradizionale, ottimo e<br />

partecipato rinfresco.<br />

Un cordiale saluto a tutti i segugisti.<br />

Valerio Dondio<br />

45


dalle sezioni<br />

46<br />

Tramatza (Oristano)<br />

VERBALE ASSEMBLEA<br />

Il giorno 29 agosto 2010, in Tramatza,<br />

alla presenza del Delegato dal<br />

Consiglio Nazionale sig. Athos Albani,<br />

si è svolta la riunione dei delegati<br />

delle sezioni provinciali della SIPS<br />

della Sardegna con il seguente odg.<br />

- Elezioni regionali delle cariche<br />

sociali S.I.P.S. Sardegna<br />

- <strong>Pro</strong>grammi operativi cinofilosegugistici<br />

per l’anno 2011<br />

- Varie ed eventuali<br />

Sono presenti, oltre al Sig. Athos<br />

Albani, i Sigg. Desogus Luigi, Patta<br />

Antioco, Grassi Elio, Maccioni Sergio,<br />

Fiori Tino e Mereu Gianfranco<br />

in rappresentanza rispettivamente<br />

delle Sezioni <strong>Pro</strong>vinciali di Nuoro,<br />

Samugheo, Cagliari, Carbonia/<br />

Iglesias, Sassari e Olbia.<br />

Assume la presidenza il Sig. Athos<br />

Albani che, constatata e fatta constatare<br />

la rappresentanza di tutte<br />

le sezioni della Sardegna, ritiene la<br />

riunione validamente costituita.<br />

Lo stesso Albani prende quindi la<br />

parola e, dopo aver ringraziato i presenti<br />

della loro disponibilità, porta<br />

i saluti del Presidente Nazionale e<br />

dell’intero Consiglio Nazionale, in<br />

particolare quelli del Dott. Giancarlo<br />

Bosio.<br />

Nel proseguire con il discorso fa un<br />

breve cenno sulla situazione nella<br />

quale si è trovata negli ultimi anni la<br />

SIPS in Sardegna; invita i presenti a<br />

confrontarsi apertamente per poter<br />

ricostituire il consiglio regionale<br />

e tornare a collaborare come nel<br />

passato. Viene aperta una breve<br />

discussione dove tutti i presenti si<br />

dichiarano disponibili a lavorare<br />

insieme per eliminare le problematiche<br />

venutesi a creare e dare nuovo<br />

lustro alla <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o.<br />

Il sig. Albani fa presente che per il<br />

rinnovo della carica di presidente<br />

del consiglio regionale sono state<br />

avanzate due candidature: quella<br />

del sig. Tino Fiori e quella del Sig.<br />

Gianfranco Mereu; i due candidati<br />

sono invitati a presentare i propri<br />

programmi. Prende la parola il Sig.<br />

Mereu che presenta il proprio programma<br />

affermando che il lavoro<br />

per il futuro deve essere improntato<br />

in ogni caso alla continuità con<br />

quanto fatto da chi lo ha preceduto<br />

e auspica che, proprio in segno di<br />

continuità, il sig. Desogus possa assumere<br />

la carica di Vice Presidente.<br />

Il sig. Fiori, nel prendere la parola,<br />

afferma che il programma presentato<br />

dal sig. Mereu è un buon programma;<br />

ritira la sua candidatura in<br />

quanto ritiene di non avere il tempo<br />

materiale per poter coprire adeguatamente<br />

il ruolo di presidente, ma<br />

chiede al sig. Desogus la disponibili-<br />

Un momento dell’Assemblea<br />

tà a essere riconfermato. Dice anche<br />

che, secondo lui, sia il sig. Desogus<br />

che il sig. Mereu sono delle persone<br />

che hanno sempre dimostrato competenza<br />

e professionalità e quindi<br />

potrebbero ricoprire la carica di<br />

presidente, ma preferirebbe il sig.<br />

Desogus con la vice presidenza del<br />

Sig. Maccioni Sergio. Dice infine di<br />

essere favorevole all’elezione del<br />

sig. Mereu qualora gli altri fossero<br />

tutti d’accordo e il sig. Desogus non<br />

accettasse di candidarsi.<br />

Interviene il sig. Patta che ritiene che<br />

sia meglio portare un cambiamento<br />

appoggiando la candidatura del Sig.<br />

Mereu.<br />

Prende la parola il Sig. Elio Grassi<br />

che fa un breve accenno alla storia<br />

dell <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o in Sardegna, auspica<br />

di poter vedere il sig. Desogus


e il Sig. Mereu tornare a lavorare<br />

insieme come quando avevano<br />

inziato con la SIPS nel 1998. Ritiene<br />

che in questo momento un<br />

cambiamento al vertice sia utile alla<br />

<strong>Pro</strong> segugio, appoggia la candidatura<br />

del Sig. Mereu e propone alla<br />

vice presidenza il sig. Desogus e<br />

il sig. Maccioni. Afferma che poi si<br />

può anche arrivare ad un sistema<br />

di alternanza alla presidenza con<br />

il prossimo rinnovo alla scadenza<br />

dei tre anni.<br />

Il sig. Maccioni prende atto del ritiro<br />

della candidatura del Sig. Fiori, si<br />

dichiara favorevole all’elezione del<br />

Sig. Mereu ma auspica che l’elezio-<br />

ne avvenga possibilmente all’unanimità.<br />

Chiede quindi al sig. Desogus<br />

di accettare la vice presidenza così<br />

come proposto dal sig. Grassi.<br />

Viene fatta una breve sospensiva<br />

per permettere una consultazione<br />

tra il sig. Fiori e il sig. Desogus.<br />

Alla ripresa della riunione il Sig.<br />

Albani, non essendoci nuove proposte<br />

o candidature, chiede ai presenti<br />

se sono d’accordo sulla proposta<br />

fatta dal sig. Grassi e cioè di eleggere<br />

alla carica di Presidente del<br />

Consiglio Regionale il Sig. Mereu<br />

Gianfranco e alla carica di vice presidenti<br />

il Sig. Desogus Luigi e il Sig.<br />

Maccioni Sergio. Tutti concordano<br />

su questa proposta per cui vengono<br />

eletti all’unanimità: Presidente il sig.<br />

Mereu Gianfranco e vice presidenti il<br />

sig. Desogus Luigi e il sig. Maccioni<br />

Sergio.<br />

Gli eletti accettano di buon grado<br />

le cariche.<br />

Il sig. Patta propone di chiamare<br />

come Segretaria la Sig.ra Laura<br />

Cuccureddu, non presente alla<br />

riunione per problemi personali.<br />

Sulla proposta sono tutti d’accordo;<br />

viene incaricato il sig. Tino Fiori di<br />

comunicare la decisione alla sig.ra<br />

Cuccureddu al fine di accertarne la<br />

disponibilità e l’accettazione della<br />

carica.<br />

La riunione, dopo i complimenti<br />

agli eletti, prosegue con l’esame<br />

del secondo punto all’ordine del<br />

giorno. Si stabilisce di ripristinare<br />

il Campionato Sociale Sardo assegnando<br />

l’organizzazione dello<br />

stesso alle varie sezioni provinciali<br />

con il seguente calendario:<br />

• 2011 – Samugheo<br />

• 2012 – Carbonia Iglesias<br />

• 2013 – Nuoro<br />

• 2014 – Olbia<br />

• 2015 – Sassari<br />

• 2016 – Cagliari<br />

Qualora una sezione non riuscisse<br />

ad organizzare il Campionato Sociale,<br />

si assegnerà l’organizzazione alla<br />

sezione a cui il C.S. spetta l’anno<br />

successivo.<br />

Relativamente alle date delle manifestazioni<br />

in programma per il 2011,<br />

non avendo a disposizione l’intero<br />

calendario si stabilisce che il sig.<br />

Mereu dopo aver ricevuto il calendario<br />

attuale dal sig. Grassi, contatterà<br />

tutti i componenti del consiglio per<br />

stabilire e richiedere all’Enci delle<br />

ulteriori date.<br />

Prende a questo punto la parola il<br />

sig. Albani che si dichiara soddisfatto<br />

di come si è tenuta la riunione e<br />

soprattutto del clima di serenità e<br />

di collaborazione con la quale la<br />

stessa è stata da tutti affrontata;<br />

ringrazia quindi tutti i presenti e non<br />

essendoci altro da discutere e/o deliberare,<br />

dichiara sciolta la riunione.<br />

47


dalle sezioni<br />

48<br />

Savona<br />

SAVONA BUONA LA PRIMA!<br />

Il Castello di Quassolo è una fastosa<br />

opera liberty del primo Novecento<br />

realizzata su progetto dell’architetto<br />

Benvenuto Pesce Manieri, situata in<br />

posizione dominante nel territorio<br />

di Cosseria, nell’entroterra valbormidese<br />

della provincia di Savona.<br />

In questo scenario particolarmente<br />

accattivante, immerso nel verde di<br />

un parco di circa tre ettari impiantato<br />

a giardino all’inglese, si è svolto<br />

domenica 27 Giugno scorso il primo<br />

raduno nazionale per segugi italiani<br />

ed esteri organizzato dall’Unione<br />

<strong>Segugi</strong>sti Savonesi – SIPS. Frutto di<br />

un ottimo “gioco di squadra” messo<br />

in campo dal direttivo sezionale, col<br />

coordinamento del presidente Marino<br />

Ferraro e del segretario Gianni<br />

Gaino, ha visto la partecipazione<br />

di 158 soggetti in rappresentanza<br />

di parecchie fra le razze da seguita<br />

riconosciute dalla FCI. I segugi<br />

italiani, com’è facilmente intuibile,<br />

hanno fatto la parte … del leone<br />

con 43 soggetti a pelo raso e 13 a<br />

pelo forte, oltre a 32 maremmani e 5<br />

segugi dell’Appennino. Fra le razze<br />

estere, da segnalare la presenza<br />

di anglo-français de petite venerie,<br />

ariégeois, beagle, beagle-harrier,<br />

briquet griffon vendéen, griffon<br />

bleu de Gascogne, griffon nivernais<br />

e porcelaine. A ben vedere,<br />

si tratta di razze particolarmente<br />

vocate per la caccia al cinghiale,<br />

senz’altro una delle specializzazioni<br />

venatorie più diffuse negli areali<br />

appenninici di confine fra Liguria e<br />

Piemonte, nonostante le difficoltà<br />

che un’espansione demografica repentina<br />

dei cervidi (capriolo e daino,<br />

in particolare) porta con sè ormai<br />

da diversi anni, creando non pochi<br />

problemi ai canettieri delle squadre<br />

che vi operano.<br />

Il giudizio morfologico sui soggetti<br />

iscritti è stato affidato alla competenza<br />

di tre esperti-giudici, quali<br />

i bresciani Luigi Gaboardi e Giuseppe<br />

Quinzanini ed il parmense<br />

Giuseppe Gramignoli. Essi hanno<br />

svolto egregiamente il loro compito<br />

che prevedeva, fra l’altro, anche<br />

l’”addestramento” specifico di commissari<br />

e segretari di ring, alcuni<br />

dei quali alla prima esperienza del<br />

genere e, quindi, completamente<br />

“a digiuno” nella compilazione dei<br />

vari documenti (libretti delle qualifiche,<br />

relazioni, certificati di tipicità e<br />

cartellini di CAC e relativa riserva).<br />

Nonostante tutto, le operazioni sui<br />

ring si sono svolte senza intoppi ed<br />

in tempi celeri, nel pieno rispetto degli<br />

orari stabiliti dall’organizzazione,<br />

così da permettere a tutti coloro che<br />

lo desiderassero di consumare, nel<br />

parco del castello, un succulento<br />

pasto preparato con cura dai soci<br />

della sezione residenti alla frazione<br />

Alpicella di Varazze, capitanati dai<br />

segugisti Nicolò Perata ed Antonio<br />

Ratto. Chi scrive, ad esempio, ha<br />

apprezzato molto il delicato sapore<br />

delle troffie al pesto e del roastbeef<br />

con patatine al forno, il tutto annaffiato<br />

da vini locali. Il caldo afoso,<br />

per altro inevitabile, dato il periodo,<br />

è stato in parte mitigato dalla presenza<br />

di alberi secolari sotto le cui<br />

fronde ombrose sono stati allestiti i<br />

tavoli per i commensali, in un clima<br />

di autentica festa alla quale hanno<br />

preso parte intere famiglie di appassionati<br />

o di semplici curiosi attratti<br />

dalla possibilità di visitare i giardini<br />

e le stanze del castello di Quassolo,<br />

solitamente interdette al pubblico in<br />

quanto residenza privata. In alcune<br />

di esse, situate a pian terreno, erano<br />

state allestite una rassegna di trofei<br />

di ungulati (e non solo, dal momento<br />

che fra essi spiccava ad esempio<br />

anche uno stupendo forcello!) ed<br />

una di fotografie che ripercorrevano<br />

la storia dell’Unione <strong>Segugi</strong>sti Savonesi,<br />

nonché di documenti inerenti<br />

l’attività venatoria e risalenti, in alcuni<br />

casi, ai primi anni del Novecento.<br />

Dopo aver consumato il lauto pasto,<br />

tutti i presenti si sono accomodati<br />

sulle sedie predisposte nel giardino<br />

del castello per assistere alle manifestazioni<br />

che facevano da corollario<br />

al raduno dei segugi, fra cui un’esibizione<br />

di falconeria ed un concerto<br />

della Corale “Claudio Monteverdi” di<br />

Cosseria, mentre gli organizzatori si<br />

affaccendavano nell’allestimento del<br />

ring d’onore.<br />

Ad assistere agli spareggi per la designazione<br />

del “Best in Show”, vale<br />

a dire del miglior soggetto assoluto<br />

della manifestazione, sono intervenuti<br />

l’assessore alla caccia della<br />

<strong>Pro</strong>vincia di Savona Livio Bracco, il<br />

consigliere regionale Maurizio Torterolo,<br />

il sindaco di Cairo Montenotte,<br />

Fulvio Briano, ed i suoi colleghi di<br />

Carcare, Franco Bologna, e di Cosseria,<br />

Andrea Berruti. Non hanno<br />

voluto declinare l’invito a presenziare<br />

né il presidente dell’ATC SV1<br />

Franco Ciocca, nè il suo omologo<br />

del SV3 Rodighiero Zucchero, oltre<br />

al presidente provinciale FIDC dott.<br />

Durante. Tutti, nessuno escluso,<br />

hanno avuto parole di elogio per<br />

l’ottimo lavoro svolto dagli organizzatori,<br />

dicendosi pronti a sostenere<br />

anche economicamente le prossime<br />

edizioni del raduno. L’assessore<br />

Bracco, in particolare, ha suggerito<br />

per il futuro l’adozione del criterio<br />

della rotazione per quanto riguarda<br />

la sede della manifestazione,<br />

in modo da far conoscere ed apprezzare<br />

– anche e soprattutto ai<br />

fini della promozione turistica del<br />

territorio - il maggior numero possi-


ile di siti della provincia di Savona.<br />

Agli apprezzamenti espressi dalle<br />

autorità intervenute, è seguito il<br />

ringraziamento di rito del presidente<br />

provinciale SIPS Marino Ferraro, il<br />

quale a nome non solo dell’intero<br />

direttivo, ma anche di tutti i tesserati,<br />

ha garantito il massimo impegno<br />

Il direttivo SIPS di Savona all’inaugurazione<br />

del monumento di L. Zacchetti<br />

affinchè si possano organizzare altre<br />

edizioni del raduno.<br />

I vari spareggi susseguitisi nel ring<br />

d’onore hanno avuto il seguente<br />

esito: miglior soggetto delle razze<br />

italiane è risultato il segugio italiano<br />

a pelo forte nero-focato Dik di Calisto<br />

Ferrero, mentre il griffon bleu de<br />

Gascogne Nenè di Doadi Castiglia<br />

è stato premiato quale miglior segugio<br />

estero. Fra le coppie, la palma<br />

di migliore fra le italiane è stata appannaggio<br />

di Dik e Zelda, peli forte<br />

nero-focati di Calisto Ferrero; Luna<br />

ed Indio, griffoni nivernesi di Furio<br />

Venturino, hanno invece primeggiato<br />

fra le estere. Nei gruppi, vittoria<br />

dei segugi a pelo forte nero-focati<br />

di Calisto Ferrero (ancora lui!) fra<br />

gli italiani e degli ariégeois di Sergio<br />

Dematteis e Marco Nani fra gli esteri.<br />

Dulcis in fundo, la giuria, tra gli applausi<br />

dei presenti, ha proclamato<br />

miglior soggetto del raduno il griffon<br />

bleu de Gascogne Nenè di proprietà<br />

di Doadi Castiglia, di Carcare (SV),<br />

il quale - pur non essendo nuovo<br />

a successi cinofili, anche se il più<br />

delle volte ottenuti in prove di lavoro<br />

su cinghiale - non ha nascosto<br />

la propria soddisfazione per una<br />

vittoria del tutto inattesa, a sfatare il<br />

detto secondo il quale “nessuno è<br />

profeta in patria”!<br />

A conclusione di queste note, non<br />

resta che porgere – anche e soprattutto<br />

a nome dell’Unione <strong>Segugi</strong>sti<br />

Savonesi – i migliori ringraziamenti<br />

a quanti hanno contribuito, ognuno<br />

per la sua parte, alla perfetta riuscita<br />

della manifestazione, a cominciare<br />

dagli esperti-giudici e dagli espositori,<br />

veri e propri “attori protagonisti”<br />

coi propri fedeli ausiliari di un magnifico<br />

… film! Un ringraziamento<br />

particolare deve necessariamente<br />

essere rivolto all’Amministrazione<br />

<strong>Pro</strong>vinciale di Savona ed al suo Assessorato<br />

alla Caccia, ai Comuni ed<br />

alle <strong>Pro</strong>-Loco di Cairo Montenotte,<br />

Carcare e Cosseria, ai Vigili <strong>Pro</strong>vinciali<br />

ed alle GGVV della FIDC di Savona<br />

che hanno svolto un servizio di<br />

ordine pubblico impeccabile, ad Elisa<br />

Lucibello (direttore responsabile<br />

della rivista “La caccia al cinghiale”),<br />

autrice di un ampio reportage fotografico,<br />

in parte a corredo di queste<br />

note, nonché alle sezioni provinciali<br />

SIPS di Alessandria e Cuneo per la<br />

collaborazione offerta.<br />

Gianedoardo Giordanino<br />

49


dalle sezioni<br />

50<br />

Alessandria<br />

UN ANNO DI CINOFILIA SEGUGISTICA... IN PILLOLE!<br />

Il programma delle attività agonistiche<br />

messo in calendario per l’anno<br />

2010 dalla Sezione <strong>Pro</strong>vinciale SIPS<br />

di Alessandria era particolarmente<br />

“corposo” ed ha impegnato non<br />

poco il solito manipolo di appassionati<br />

segugisti (alcuni, membri<br />

del direttivo; altri, semplici associati)<br />

che dedicano parte del loro tempo<br />

libero alla causa!<br />

Primo appuntamento della stagione,<br />

quello – ormai classico – della prova<br />

CAC su lepre valida per il Memorial<br />

“Pasquale Minella”, in programma<br />

nei giorni 20-21 Febbraio in alcune<br />

zone di ripopolamento e cattura degli<br />

ATC AL2 “Pianura alessandrina”<br />

ed AL1 “Val Cerrina e Casalese”.<br />

Con loro grande rammarico, però,<br />

gli organizzatori sono stati costretti,<br />

per la prima volta da quando è stata<br />

rifondata la <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o alessandrina<br />

nel 1986, ad annullare la manifestazione<br />

a causa delle cospicue<br />

nevicate che si sono abbattute a<br />

più riprese sul nostro Paese nelle<br />

settimane antecedenti.<br />

Sabato 3 Aprile, invece, la ZRC di<br />

Ozzano Monferrato (gentilmente<br />

concessa dal responsabile della<br />

gestione, nonché consigliere provinciale<br />

SIPS, Mauro Angelini) è stata<br />

teatro di una prova per il rilascio del<br />

“brevetto di muta”. Vi hanno preso<br />

parte sette équipes, passate al<br />

vaglio dell’esperto ENCI Angelo Ticozzi<br />

relativamente alle diverse voci<br />

presenti nella scheda di valutazione<br />

(vale a dire disciplina e maneggevolezza,<br />

coesione, omogeneità di<br />

lavoro e di tipo, caratteri di razza).<br />

Nel caso specifico, il parere favorevole<br />

al rilascio del brevetto è subordinato<br />

all’accertamento, da parte<br />

della giuria, che tutti i soggetti della<br />

muta siano in mano al conduttore<br />

e rispondano prontamente ai suoi<br />

richiami. La mancanza di questi requisiti<br />

imprescindibili in un soggetto,<br />

nonché il mancato recupero a fine<br />

prova in tempo utile, comporta la<br />

sua squalifica, mentre il brevetto viene<br />

rilasciato solo se almeno quattro<br />

soggetti raggiungono il punteggio<br />

minimo. Tutte le mute presentate ad<br />

Ozzano hanno superato l’esame ed<br />

i loro proprietari-conduttori hanno<br />

potuto così avanzare all’ENCI la<br />

richiesta di rilascio del tanto agognato<br />

documento. Sempre Aprile ha<br />

visto i “nostri” impegnati nell’organizzazione<br />

del Trofeo “Val Curone”,<br />

giunto alla quinta edizione, svoltosi<br />

più precisamente nei giorni 10 e 11.<br />

Si tratta di una verifica su lepre, con<br />

CAC in palio, particolarmente probante<br />

dal punto di vista zootecnico<br />

in quanto si svolge in areali agrosilvo-pastorali<br />

del comune di Fabbrica<br />

Curone destinati all’esercizio<br />

dell’attività venatoria, caratterizzati<br />

da un’orografia che oscilla da 700<br />

a 1300 metri s.l.m. e ricadenti sotto<br />

la “giurisdizione” dell’ATC AL3. Qui,<br />

in un ambiente tipicamente appenninico<br />

in cui sono presenti boschi<br />

di conifere ed arbusteti subalpini<br />

alternati ad ampi pascoli e prati a<br />

sfalcio (sempre più rari, purtroppo!),<br />

la lepre ed altre specie di mammiferi<br />

selvatici – quali capriolo, cinghiale e<br />

volpe – sono presenti in una densità<br />

tale da permettere una valutazione<br />

accurata del grado di specializzazione<br />

dei soggetti in concorso. Nelle<br />

due giornate di prova sono state<br />

sottoposte all’esame di una qualificata<br />

giuria (composta da Luigi Fusar<br />

Poli, Gianni Gaino, Antonio Ghidelli,<br />

Giuseppe Gramignoli, Tiziano Selvatici,<br />

Maria Assunta Villa e Mario Villa)<br />

cinque singoli, ventiquattro coppie<br />

e trentanove mute di categoria A. A<br />

queste bisogna aggiungere cinque<br />

singoli, tredici coppie e quattro mute<br />

composte da soggetti non iscritti,<br />

valutati con la consueta competenza<br />

dai giudici sociali Gianluigi Arborati,<br />

Giampaolo Borra e Giulio Piccarolo.<br />

Come sempre, si è rivelata preziosa<br />

ai fini della perfetta riuscita della<br />

prova l’opera di Corrado Lerta, il<br />

quale - oltre ad aver coordinato in<br />

modo impeccabile gli accompagnatori<br />

delle varie batterie - ha messo<br />

a disposizione degli organizzatori<br />

l’AATV “Selvapiana” di cui è concessionario.<br />

Per la cronaca, il 5° Trofeo<br />

“Val Curone” è stato vinto nella<br />

classe “Singolo” da Perla, segugia<br />

italiana a pelo raso del valdostano<br />

Giovanni Vallino, alla quale il giudice<br />

Selvatici ha assegnato 150 punti e la<br />

conseguente qualifica di Molto Buono;<br />

nella classe “Coppie” da Lola e<br />

Mina, segugie italiane a pelo raso<br />

condotte da Costantino Fraschetta,<br />

gratificate dal punteggio di 163,5<br />

e dalla qualifica di Eccellente dal<br />

giudice Gaino. Fra le “Mute”, infine,<br />

grande è stata la soddisfazione di<br />

Domenico Parcesepe il quale ha<br />

conseguito l’Eccellente con punti<br />

175,5 coi pelo raso Sibilla-Siena-Lilla-Vento-Moro<br />

e Meryh. A quest’ultima,<br />

protagonista di una prestazione<br />

da manuale, il giudice Mario Villa ha<br />

assegnato il “cartellino” del CAC.<br />

Ultima fatica in ordine di tempo per<br />

il direttivo della SIPS alessandrina<br />

è stata l’allestimento della prova<br />

nazionale estiva su lepre svoltasi il<br />

24 e 25 Luglio a Montacuto, ai piedi<br />

del Monte Giarolo, nell’omonima<br />

Azienda Agro-Turistico Venatoria<br />

che si estende sullo spartiacque<br />

fra le Valli Curone e Borbera, gentilmente<br />

concessa dal direttore<br />

Pietro Capettini. Fortemente voluta<br />

da un socio della sezione, Gianluca<br />

Brambillaschi, per onorare la


Giovanni Montersino secondo classificato alla Coppa Europa<br />

memoria dell’amico Angelo Turati,<br />

la manifestazione – nonostante le<br />

obiettive difficoltà climatiche (caldo<br />

afoso persistente, siccità prolungata<br />

e vento a go-go nelle ventiquattr’ore<br />

che l’hanno preceduta), particolarmente<br />

negative per una buona<br />

olfattazione – ha fatto registrare<br />

qualche “cacciata” degna di nota da<br />

parte di alcune équipes partecipanti,<br />

fra le più rappresentative a livello<br />

nazionale. Mauro Casetta, Pietro<br />

Cristofolini, Gianni Gaino, Antonio<br />

Ghidelli, Pio Tarquini e Mario Villa:<br />

questi gli esperti chiamati dal comitato<br />

organizzatore ad esprimere<br />

un parere zootecnico su cinque<br />

singoli, undici coppie e ventidue<br />

mute di soggetti iscritti ai registri<br />

genealogici. Da segnalare, inoltre,<br />

che cinque mute hanno sostenuto<br />

con esito positivo la prova per il<br />

rilascio del brevetto, mentre un<br />

segugio italiano a pelo forte è stato<br />

sottoposto a verifica – brillantemen-<br />

te superata - per l’iscrizione nel RSR<br />

come capostipite. Oltre a questi,<br />

occorre rimarcare la presenza di un<br />

paio di batterie in classe “libera”,<br />

giudicate da altrettanti appassionati<br />

segugisti. Entrando più nei dettagli,<br />

poche le qualifiche assegnate dalla<br />

giuria dell’arco delle due giornate,<br />

seppure di… “alto spessore”!<br />

Nell’unica batteria di singoli allestita,<br />

ad esempio, il giudice Ghidelli non<br />

ha potuto attribuire alcuna qualifica,<br />

in considerazione – appunto – delle<br />

enormi difficoltà di olfattazione<br />

incontrate dai cani. Fra le coppie,<br />

invece, ha conseguito il 1° Eccellente<br />

con punti 163,5 (giudice Casetta)<br />

Giorgio Torta con Lisa del Tario e<br />

Serena, segugie italiane a pelo forte<br />

fulve. Nelle mute, si è assistito ad<br />

alcuni “lavori” significativi. Il sabato,<br />

in particolare, il giudice Tarquini ha<br />

classificato ben tre équipes, di cui<br />

due con Eccellente ed uno con<br />

Molto Buono, mentre la domenica<br />

sempre Tarquini ha qualificato due<br />

mute (entrambe con Eccellente),<br />

così come Gaino (un Eccellente<br />

ed un Buono), mentre Cristofolini<br />

una (Eccellente). Sulla base dei<br />

“numeri”, il fucile da caccia in palio<br />

per il miglior punteggio assoluto fra<br />

singoli, coppie e mute di categoria<br />

A è stato appannaggio di Claudio<br />

Rampini coi pelo forte nero-focati<br />

Bosco-Alice-Roll-Lea e Deko, ai quali<br />

il giudice Cristofolini ha attribuito<br />

l’Eccellente con punti 171. La targa<br />

riservata alla miglior qualifica individuale<br />

è stata assegnata, invece,<br />

a Fritz, segugio italiano a pelo raso<br />

fulvo di Gianni Petruccioli, a cui il<br />

giudice Tarquini ha attribuito 177<br />

punti. Merita, infine, una citazione la<br />

muta di Tosco e Carato (composta<br />

da Topy-Ketty-Molly-Stella-Chicca),<br />

la quale con 152,6 punti si è aggiudicata<br />

il trofeo messo in palio per<br />

il miglior punteggio assoluto nella<br />

categoria B.<br />

Non paghi di quanto portato a<br />

termine quest’anno con non pochi<br />

sacrifici, per il 2011 i <strong>Segugi</strong>sti<br />

Alessandrini hanno programmato<br />

una serie di eventi ancora più<br />

corposa: oltre alle verifiche CAC<br />

su lepre tradizionali (quella valida<br />

per il Trofeo “Minella” a Marzo, il<br />

6° Trofeo “Val Curone” in Aprile e<br />

quella di Montacuto a Luglio), ne è<br />

stata messa a calendario, sempre<br />

ad Aprile, una a Rocchetta Ligure,<br />

in Alta Val Borbera, nonché – tanto<br />

per non farsi mancare nulla! - un<br />

raduno per segugi italiani ed esteri.<br />

La speranza è quella di portare a<br />

compimento nel migliore dei modi<br />

un programma così ambizioso; nel<br />

frattempo, a conclusione di queste<br />

note, non si può fare a meno di ringraziare<br />

quanti hanno collaborato<br />

e quanti collaboreranno in futuro<br />

alla migliore riuscita delle manifestazioni,<br />

finalizzate ad inculcare<br />

in un sempre maggior numero di<br />

cacciatori-segugisti una mentalità<br />

cinofila, educandoli alle forme più<br />

classiche della caccia alla seguita.<br />

Gianedoardo Giordanino<br />

51


dalle sezioni<br />

52<br />

Asti<br />

GESTIONE DEL TERRITORIO<br />

Amo le emozioni che mi suscita<br />

una battuta di caccia: lunghe ore<br />

trascorse con il mio cane a scrutare<br />

con ansia il terreno, a leggervi<br />

le impronte di una lepre o di un<br />

fagiano e a decifrarne il messaggio<br />

nascosto. Amo soprattutto le mie<br />

campagne, gli accesi colori, il profumo<br />

dei boschi e dei prati, il che<br />

mi fa apprezzare i pochi contadini<br />

rimasti a seminare campi sempre<br />

più avari di reddito, a tagliare legna<br />

nei boschi, ad allevare bestiame tra<br />

mille difficoltà economiche e legali.<br />

E’ proprio per questi motivi che<br />

anche quest’anno ho risposto alle<br />

richieste di aiuto che giungono dalle<br />

mie - e da tante altre - zone, il cui<br />

equilibrio ecologico viene messo<br />

in serio pericolo da un feroce predatore,<br />

la volpe. L’incremento delle<br />

superfici boschive e della selvaggina<br />

che vi trova rifugio, nonché altri<br />

fattori ambientali particolarmente<br />

favorevoli alla specie, hanno determinato<br />

un aumento esponenziale di<br />

capi. “Secondo il parere dell’Istituto<br />

Nazionale della Fauna Selvatica<br />

(Infs) di Bologna - spiega infatti Teresio<br />

Candelo, presidente dell’Ambito<br />

Territoriale di Caccia Asti Nord nella<br />

corrente stagione nel nostro Atc occorre<br />

abbattere 300 volpi. Secondo<br />

noi, in base alle segnalazioni degli<br />

associati e degli abitanti, dovrebbero<br />

essere almeno il doppio, ma la<br />

direttiva della <strong>Pro</strong>vincia ha accolto<br />

le indicazioni Infs”. I cacciatori verranno<br />

ricompensati con 10 euro per<br />

ogni capo abbattuto.<br />

Ecco perché dalle pagine di questo<br />

giornale mi rivolgo a chi, come me<br />

contagiato dalla passione per la<br />

caccia, desidera dare il proprio contributo<br />

alla corretta conservazione<br />

del territorio inteso come habitat<br />

di varietà animali che rischiano di<br />

scomparire per il numero troppo<br />

elevato di predatori. lo faccio parte,<br />

in qualità di vice presidente, di una<br />

squadra di caccia alla volpe nell’Atc<br />

Asti Nord, dove operano una ventina<br />

di altri gruppi venatori. Invito gli<br />

amici che ancora non hanno fatto<br />

questa esperienza a passare una<br />

domenica con noi. Le squadre sono<br />

costituite da 5 a 15 componenti,<br />

accompagnati da una guardia venatoria<br />

volontaria. Ci ritroviamo tutte le<br />

domeniche in una zona concordata,<br />

poi si sciolgono i cani e l’emozione<br />

si ripete.<br />

Domenico Navone<br />

Per informazioni e adesioni, oltre<br />

all’Ate Asti Nord<br />

Armando Candelo, presidente del<br />

gruppo<br />

Domenico Navone, vice presidente,


Roveto-Carseolana<br />

PRIMO MEMORIAL “AVV. GILDO FIORAVANTI”<br />

Nei giorni 5 e 6 giugno si è svolto<br />

negli immensi areali dei Monti<br />

Simbruini, ricadenti nei Comuni di<br />

Tagliacozzo, Pereto e Cappadocia,<br />

il 1° Memorial “Avv. Gildo Fioravanti”,<br />

per onorare la memoria di un uomo<br />

che ha dato molto, ed in modo<br />

esclusivo, al segugismo nazionale.<br />

Figura schiva, riservata, a volte<br />

incompresa a volte scomoda, a<br />

volte osannata a volte crocifissa, ma<br />

vera e trasparente, ha contribuito in<br />

maniera determinante alla creazione<br />

di un segugio tenace, concreto e<br />

ordinato, e soprattutto completo, in<br />

grado di realizzare correttamente<br />

tutte le fasi della caccia alla seguita.<br />

Diciamo il vero se affermiamo, che<br />

su buona parte dei segugi presente<br />

in Italia, scorre sangue di Sorbo<br />

(questo il nome del suo allevamento),<br />

e nonostante le diatribe (cane di<br />

metodo o di iniziativa), nonostante<br />

le varie preferenze, tutti, chi più chi<br />

meno, chi un modo chi in un altro,<br />

hanno rinsanguato con questo<br />

cane.<br />

Tornando alla cronaca dei due giorni<br />

di gara, abbiamo assistito ad una<br />

ottima affluenza di concorrenti provenienti<br />

da varie regioni del centro<br />

sud (Marche, Umbria, Lazio e addirittura<br />

Calabria) con mute e coppie<br />

valide, che hanno svolto ottimi lavori<br />

su un territorio che rappresenta la<br />

palestra ideale di un segugio, con<br />

lepri vere e matricolate.<br />

Alla fine della manifestazione sono<br />

risultati vincitori con l’assegnazione<br />

del trofeo coppie il Sig. Rodolfo del<br />

Treste (1° ecc. 175 punti) ed il Sig.<br />

Gianni Petruccioli con il Trofeo mute<br />

con un punteggio di 1° Ecc. 176,4<br />

oltre il Cac una Ris.Cac e una 2°<br />

ris.Cac.<br />

Ottima la prestazione anche del<br />

Sig. Generotti campione d’europa<br />

in carica con 1°Ecc. 170,2, dei vari<br />

Savina, Calzola, Rigati, Mancuso,<br />

Guerriero, Mizzoni ed altri, a dimostrazione<br />

di una buona presenza di<br />

mute e coppie valide.<br />

Un ringraziamento particolare ai vari<br />

giudici presenti (Corbucci, Cicchitti,<br />

Soprano, Paliotta, Butini, Monti,<br />

Zappa) ed al delegato Enci Lucio<br />

Petrella.<br />

Un plauso anche all’organizzazione<br />

dei signori Ippoliti Giancarlo, Iacomini<br />

Fabrizio, Amicucci Luigi e Renzo<br />

Martello che con la loro fattiva collaborazione<br />

e l’aiuto degli sponsor,<br />

hanno permesso la realizzazione di<br />

questo evento, in luoghi ideali vocati<br />

Muta di Gianni Petruccioli<br />

per la caccia con il segugio.<br />

Vi aspettiamo quindi alla futura<br />

edizione del prossimo anno, con la<br />

promessa di portare sui nostri magnifici<br />

territori, competizioni di mag-<br />

Coppia di Rodolfo Del Treste<br />

giore caratura per onorare la cultura<br />

segugistica che ci appartiene.<br />

SIPS ROVETO - CARSEOLANA<br />

Giancarlo Ippoliti<br />

dalle sezioni<br />

53


dalle sezioni<br />

54<br />

Livorno<br />

PROVE SU CINGHIALE NEL LIVORNESE.<br />

POPULONIA: SEGUGI E CINGHIALI IN RIVA AL MARE<br />

Quella di Populonia è una prova<br />

classica d’inizio stagione, una competizione<br />

che la pro segugio labronica<br />

organizza ormai da sei anni.<br />

E dunque, tra febbraio e marzo,<br />

subito a ridosso della chiusura<br />

della stagione venatoria, una delle<br />

più belle zone della Toscana, il pittoresco<br />

promontorio di Populonia<br />

diviene lo scenario per un’interessante<br />

prova E.N.C.I su cinghiale in<br />

terreno libero.<br />

Una manifestazione sempre ben<br />

riuscita grazie sia alla perfetta organizzazione,<br />

sia alle caratteristiche<br />

Concorrenti e giudici a Populonia (LI)<br />

naturali di questa propaggine di<br />

costa.<br />

Un ampio territorio completamente<br />

ammantato da una rigogliosissima<br />

macchia mediterranea sempre<br />

abitato da un buon numero d’irsuti<br />

davvero d.o.c.<br />

Inoltre, a garanzia di tutti i conduttori<br />

che si cimentano nella prova,<br />

è doveroso ricordare che tutta<br />

quest’area, circa 2000 ettari, è completamente<br />

isolata dall’esterno.<br />

Da una parte il mare dall’altra una<br />

lunghissima recinzione che ormai<br />

da anni impedisce ai molti cinghiali<br />

del promontorio di recare danno alle<br />

coltivazioni dell’entroterra.<br />

E dunque a Populonia anche<br />

quest’anno nella prima settimana di<br />

marzo per tre lunghissime giornate<br />

segugi e segugisti hanno dato vita<br />

ad una bella competizione durante<br />

la quale sono stati assegnati ben<br />

due C.A.C.<br />

La competizione dedicata alle categorie<br />

singolo e coppia si articola<br />

su tre giornate di prove durante le<br />

quali l’organizzazione permette a<br />

concorrenti e spettatori di vivere<br />

appieno la passione per il segugio


e la natura anche dopo il termine<br />

dell’ultimo turno.<br />

Difatti è grazie alla volontà di un<br />

buon numero di appassionati cinofili<br />

cinghialai del posto che a ridosso<br />

della pittoresca Cappella di San<br />

Quirico, al termine di ogni batteria si<br />

offrono anche gustose pastasciutte<br />

e ottime grigliate di carne.<br />

Ma veniamo alla prova.<br />

Nella prima giornata, venerdì 5 marzo,<br />

gli esperti giudici Giorgio Rossi e<br />

Danilo Righi, entrambi maremmani<br />

d.o.c, hanno valutato una quindicina<br />

di soggetti tra singoli e coppie.<br />

Grazie alla vastità del territorio le<br />

sciolte sono state effettuate in simultanea,<br />

e a partire dalle sette e<br />

trenta del mattino tra accostamenti,<br />

abbaiate a fermo e seguite Rossi e<br />

Righi hanno avuto un bel d’affare<br />

per stilare i loro giudizi.<br />

Nella categoria singolo si è imposto<br />

il segugio maremmano fulvo Polvere,<br />

di Filippo Falaschi; un valido<br />

soggetto proveniente dalla scuderia<br />

Aprilino-Bisoli che giudicato da Giorgio<br />

Rossi ha dimostrato notevole<br />

coraggio e un’ottima propensione<br />

per l’abbaio a fermo, rimanendo<br />

imperterrito sul selvatico per molto<br />

tempo dopo la fine del suo turno<br />

di prova.<br />

Per la categoria coppie è stato invece<br />

Rinaldo Cenci con due giovani<br />

soggetti tigrati, Baracca e Corallo,<br />

a vincere la batteria.<br />

Danilo Righi incaricato di verificare<br />

questa pariglia ha giudicato entrambi<br />

i soggetti eccellenti in virtù di un<br />

bell’accostamento eseguito con<br />

sinergia e sagacia sino allo scovo<br />

di un selvatico non troppo facile che<br />

nel proseguo della prova ha ferito<br />

uno dei due segugi.<br />

Nella seconda giornata il modenese<br />

Pachera, con la sua tigrata Perla ha<br />

messo a segno un gran bel turno, al<br />

termine del quale il giudice Giorgio<br />

Rossi ha assegnato il C.A.C.<br />

Perla ha dimostrato grande sagacia,<br />

conducendo con ottima espressività<br />

un lungo accostamento fino allo<br />

scovo del selvatico segnalato con<br />

un sicuro abbaio a fermo; la seguita<br />

non è stata da meno, cosicché<br />

l’esperto giudice le ha concesso<br />

l’ambito riconoscimento.<br />

Sempre nella seconda giornata di<br />

prove, dove si sono dati battaglia<br />

ben dieci singoli, merita rammentare<br />

le prove di Ambra e Nocciolina<br />

condotte rispettivamente da Aldo<br />

Demarco e Pasco Alessandro;<br />

entrambe queste due maremmane<br />

hanno raggiunto l’eccellente con<br />

punteggi importanti.<br />

Per la categoria coppie in questa<br />

giornata purtroppo non ci sono state<br />

qualifiche.<br />

Arriviamo dunque alla tersa e ultima<br />

giornata di prove durante la quale<br />

il grossetano Sandro Albonetti con<br />

Pamela e Razzola ha vinto la batteria<br />

nella categoria coppie.<br />

Per quanto riguarda invece il singolo<br />

è stato il ligure Mino Cupini a<br />

togliersi un’altra bella soddisfazione.<br />

Il suo Nocciolino, un segugio maremmano<br />

nero focato proveniente<br />

Una batteria di singoli a Populonia (LI)<br />

dalle scuderie De Marco, s’è distinto<br />

con una grande prova, al termine<br />

della quale il giudice Bruno Mugnaini<br />

assegnava un deciso C.A.C<br />

con addirittura 186 punti; del quale<br />

doverosamente riportiamo la scheda<br />

di giudizio.<br />

Anche quest’anno il promontorio<br />

di Popolunia ha dunque concesso<br />

agli appassionati segugisti tre<br />

eccezionali giornate di “cinofilia<br />

cinghialaia”, durante la quale tutti<br />

i concorrenti hanno potuto godere<br />

delle gesta dei loro ausiliari in uno<br />

scenario mozzafiato, nelle sicurezza<br />

di un agevole recupero.<br />

Testo e foto di Federico Cenci.<br />

ERRATA CORRIGE<br />

Su “I <strong>Segugi</strong>” n. 90 a pag. 8 nella<br />

didascalia della foto insieme al<br />

giudice Rossi è raffigurato il sig.<br />

Gabriele Chinello.<br />

55


dalle sezioni<br />

56<br />

Novara<br />

SEZIONE PROVINCIALE DI NOVARA<br />

Anche il 2010 ha visto disputare<br />

il campionato sociale provinciale<br />

per cani da seguita su lepre e su<br />

cinghiale. Quello su lepre è giunto<br />

alla trentatreesima edizione, mentre<br />

quello su cinghiale è alla nona<br />

edizione. Il campionato per la categoria<br />

lepre tiene conto dei punteggi<br />

ottenuti durante le prove di lavoro di<br />

marzo e settembre più quelli ottenuti<br />

durante l’esposizione di giugno. Per<br />

la categoria cinghiali, invece, si tiene<br />

conto solo dei punteggi ottenuti<br />

nell’esposizione e la prova di lavoro<br />

di settembre. Questo anno,come<br />

per gli anni scorsi, le prove di lavoro<br />

di settembre disputate domenica 5<br />

sono state abbinate alla festa che<br />

noi segugisti novaresi definiamo<br />

“festa della solidarietà”. Terminate<br />

le prove che hanno contato per la<br />

categoria lepre 1 batteria di 5 coppie<br />

e 5 batterie di mute, nonché per la<br />

categoria cinghiale 2 batterie con<br />

complessivi 5 singoli e 1 coppia, la<br />

<strong>Pro</strong>loco della Cascina Fontana di<br />

Borgomanero ha messo a disposizione<br />

dei nostri Chef, con la “C”<br />

maiuscola poiché segugisti D.O.C.,<br />

tutta la sua organizzazione per un<br />

simposio con menù dedicato al<br />

cinghiale. Durante il pranzo, che peraltro<br />

ha visto la presenza di diverse<br />

Autorità, Gino Tacca con l’aiuto di<br />

Angelo Ticozzi e Giampiero Giroldi,<br />

ha premiato i primi della classe assegnando,<br />

per la categoria lepre, la<br />

targa di campione sociale a coppie<br />

2010, al socio Urciuolo Silvano con<br />

i <strong>Segugi</strong> del Giura “Brina e Dea”;<br />

la targa di campione sociale mute<br />

2010 ai soci Vicario Lanfranco ed al<br />

papà Giovanni con i Petite Bleu de<br />

Gascogne “Ambra – Asia – Janez<br />

– Ettore”. Ettore inoltre ha anche<br />

portato ai soci Vicario il premio di<br />

campione sociale assoluto 2010.<br />

Per la categoria cinghiale, invece,<br />

al socio Zanone Emanuele, con il<br />

<strong>Segugi</strong>o Maremmano “Zorro”, sono<br />

stati assegnati i premi come miglior<br />

singolo di giornata e come campio-<br />

ne sociale assoluto 2010.<br />

Al termine della manifestazione,<br />

Gino Tacca, a nome della <strong>Pro</strong><br />

<strong>Segugi</strong>o novarese, del Comitato<br />

organizzatore della <strong>Pro</strong>loco cascina<br />

Fontana e degli Chef guidati dal<br />

professore di arte culinaria Renzo<br />

BAMBINI E CINOFILIA<br />

Il 24 giugno scorso,Gino Tacca,<br />

presidente della SIPS di Novara e<br />

ben noto nell’ambiente segugi stico<br />

nazionale, si è reso protagonista di<br />

un’esemplare iniziativa nella scuola<br />

materna del comune di Cressa di cui<br />

è vice Sindaco. In occasione della<br />

“Festa del Diploma” che coincide<br />

con la fine del corso della scuola<br />

materna, essendo stato invitato<br />

dalle maestre a presenziare in veste<br />

ufficiale,ha premiato 9 bambini<br />

che l’anno prossimo andranno alle<br />

elementari. In quella festa ha regalato<br />

a tutti i bambini presenti una<br />

maglietta sulla quale era raffigurato<br />

un <strong>Segugi</strong>o, oltre al logo della SIPS<br />

di Novara.Gino Tacca è riuscito ad<br />

inserire nel suo discorso alcune<br />

Cereda che hanno contribuito alla<br />

riuscita della festa, sia con lavoro<br />

che con denaro, ha consegnato al<br />

Presidente della Sezione di Omegna<br />

della “Unione <strong>Italiana</strong> Lotta alla<br />

Distrofia Muscolare” un ingente<br />

contributo monetario con l’auspicio<br />

che ciò possa alleviare qualche<br />

sofferenza a coloro che hanno più<br />

bisogno di noi e che questa festa<br />

possa continuare ancora per moltissimi<br />

anni senza porre limiti alla<br />

provvidenza.<br />

Vittorio Ticchio<br />

nozioni di cinofilia collegata anche<br />

alla caccia e tale argomento ha suscitato<br />

molto interesse tra i bambini<br />

e le maestre presenti. Alla fine della<br />

manifestazione il Dirigente scolastico<br />

ringraziandolo, ha espresso<br />

apprezzamento per le parole semplici<br />

e precise con le quali Tacca ha<br />

affrontato un tema non facile ed è<br />

stato convenuto di implementare<br />

per il futuro degli incontri che possano<br />

facilitare i rapporti tra i bambini,la<br />

cinofilia e l’ambiente.<br />

Sappiamo quanta disinformazione<br />

esiste tra il nostro mondo venatorio<br />

e la scuola, questa occasione è un<br />

esempio di come si potrebbe arginare<br />

la nostra denigrazione.<br />

Vittorio Ticchio


Purtroppo ieri<br />

Giuseppe Gramignoli<br />

ci ha<br />

lasciato.<br />

Beppe dopo<br />

una malattia<br />

d e v a s t a n t e<br />

se ne è andato.<br />

Muore un<br />

personaggio<br />

della cinofilia<br />

segugistica<br />

italiana che lascia, in chi l’ha conosciuto,<br />

un bel ricordo.<br />

E’ con grande<br />

cordoglio che la<br />

S.I.P.S. di Venezia<br />

dà il Suo ultimo<br />

fraterno Saluto ad<br />

uno dei suoi primi<br />

Soci, Gastaldello<br />

Fausto, che improvvisamente<br />

ci<br />

ha lasciato. Di lui<br />

rimarrà il ricordo<br />

del suo immancabile sorriso sulle<br />

labbra, della sua grande generosità<br />

e della sua impareggiabile passione<br />

per il <strong>Segugi</strong>o Italiano. La S.I.P.S. di<br />

Venezia è vicina in questi momenti di<br />

grande dolore alla moglie Luisanna,<br />

ai figli Cristiano, Giuliano e Gabriele.<br />

Un male incurabile<br />

ha spezzato la<br />

forte fibra dell’amico<br />

franco gottardi,<br />

valido cacciatore<br />

ed esperto segugista,<br />

sempre<br />

presente in prima<br />

linea nella pro segugio<br />

di venezia. Lascia nel dolore<br />

la moglie esterina,le figlie antonella<br />

e monica e tutti i suoi tanti amici.<br />

Non ti dimenticheremo mai, e speriamo<br />

che nell’aldila’ continuerai ad<br />

ascoltare le canizze dei tuoi segugi<br />

italiani. Ciao Franco<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o di Venezia<br />

Paolo Agostini<br />

U n ’ i n e s o r a b i l e<br />

malattia ha spezzato<br />

la forte fibra<br />

dell’amico Lionello<br />

Razza.<br />

Prima ancora che<br />

socio di questo sodalizio,<br />

per tutti noi<br />

sei stato un amico<br />

sincero, gioviale e<br />

sempre disponibile di cui conserveremo<br />

sempre nei nostri cuori un<br />

tenero ricordo.<br />

Ciao Lionello, ci mancherai.<br />

Sezione <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o del Gemonese<br />

Gli amici di Vicovaro<br />

(Rm) desiderano<br />

commemorare<br />

la memoria di Dante<br />

Salvatore che,in<br />

modo riservato ed<br />

improvviso,ci ha<br />

lasciato.<br />

Fino alla scorsa<br />

stagione Salvatore stava dietro ai<br />

suoi amati segugi insieme al figlio<br />

Marcello. Cacciatore da sempre,<br />

ci ha insegnato tanto della caccia<br />

ma anche della vita.“Ciao Salvatò,<br />

quando la mattina scioglieremo i<br />

cani tu sarai sempre alla posta buona,<br />

sarai sempre con noi.”<br />

Lorenzo ,una notte<br />

ti sei spento<br />

dopo una breve<br />

ed improvvisa malattia.Eri<br />

uno spirito<br />

forte, ma questo<br />

non è bastato a<br />

vincere il male.<br />

Hai lasciato un vuoto incolmabile<br />

nella famiglia e negli amici. La tua<br />

dipartita mi ha portato alla decisione<br />

di abbandonare la stagione di cacciatore<br />

segugista, ma non la grande<br />

passione che in 25 anni insieme mi<br />

hai trasmesso per il segugio, che<br />

continuerà nella nostra associazione.<br />

Ciao Renzo<br />

Lo scorso marzo<br />

la sezione<br />

Cacciatori di<br />

Olmeneta (CR)<br />

è stata colpita<br />

da un grave lutto<br />

per la perdita di<br />

un caro amico<br />

e grande segugista<br />

Carlo Barbieri.<br />

Fin da giovane ha sempre<br />

deidcato tutto il suo entusiasmo e<br />

la sua passione per la cinofilia ai<br />

segugi italiani.<br />

Ha ottenuto ottime qualifiche in<br />

campo nazionale con l’amico Paolo<br />

scomparso anche lui da poco<br />

tempo.<br />

Non sentiremo la tua voce, ma il tuo<br />

ricordo sarà sempre presente nei<br />

nostri cuori.<br />

Carlo e Barbieri ci ricordate la mitica<br />

frase: Fermo e barbieri.<br />

SIPS Cremona<br />

A ricordo<br />

dell’amico Barbin<br />

Un male incurabile<br />

ha stroncato la forte<br />

tempra dell’amico<br />

Tarcisio Lepore<br />

(Barbin). Lascia un<br />

grande vuoto nella<br />

sua famiglia, nella sua squadra, nei<br />

tanti amici segugisti e nella <strong>Pro</strong> <strong>Segugi</strong>o<br />

del Gemonese a cui è stato<br />

un associato fedelissimo, sempre<br />

presente e disponibile. I colleghi di<br />

squadra, nel sentirsi vicini ai suoi<br />

famigliari per la grande perdita, lo<br />

ricorderanno dedicandogli tutte le<br />

future incalzanti canizze che tanto<br />

lo estasiavano ed affascinavano.<br />

Ciao Barbin, rimarrai sempre nei<br />

nostri cuori.<br />

I tuoi compagni di squadra<br />

“Chei de Cariole”<br />

la nostra gente<br />

57


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