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IL SOLE.pdf - I.T.C. Zanon

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1. FORMAZIONE DEL <strong>SOLE</strong><br />

FIG. 1<br />

a) l’alta velocità di rotazione determinò<br />

l’appiattimento della nebulosa;<br />

b) la temperatura della nebulosa diminuiva verso la<br />

sua periferia; lungo questa direzione la<br />

composizione chimica dei materiali si differenziava;<br />

c) i materiali della zona centrale si ammassarono<br />

per formare il Protesole, mentre nelle zone<br />

periferiche iniziò il processo di concrescenza<br />

LEZIONI DI SCIENZE DELLA NATURA – <strong>IL</strong> <strong>SOLE</strong><br />

<strong>IL</strong> <strong>SOLE</strong><br />

prof. Loredana DEL FABBRO<br />

docente di SCIENZE DELLA MATERIA E SCIENZE DELLA NATURA ITC “A.ZANON” UDINE<br />

La contrazione della nebulosa primitiva<br />

determinò la rotazione dell’intera massa<br />

intorno ad un asse centrale. A causa<br />

dell’aumentata velocità di rotazione,la<br />

nebulosa assunse una forma schiacciata,<br />

simile a quello di un disco rigonfio al centro<br />

(Fig.1a). Nelle fredda periferia della<br />

nebulosa l’aumentata densità favorì le<br />

collisioni fra le particelle di polvere e ghiacci<br />

(Fig. 1b). Il risultato fu la con crescenza di<br />

questi corpi (Fig. 1c). Per attrazione<br />

gravitazionale i detriti si unirono formando<br />

corpi di dimensioni sempre maggiori. I corpi<br />

di dimensioni attorno a un millimetro si<br />

unirono formando corpi grandi un<br />

centimetro; molti di questi si unirono<br />

formando corpi delle dimensioni di un metro<br />

e così via. (Fig.2). Ebbero origine così i<br />

pianeti.<br />

I pianeti erano distribuiti sul piano del<br />

disco, a distanze crescenti dal Protesole:<br />

Procedendo verso la periferia, la<br />

temperatura diminuiva progressivamente e<br />

la composizione chimica della nebulosa era<br />

differente. La diversa composizione dei<br />

pianeti trova una spiegazione quindi nella<br />

loro distanza dal centro della nebulosa.<br />

Inoltre i pianeti con massa sufficientemente<br />

grande,, a causa dell’aumentata forza di<br />

attrazione gravitazionale, furono in grado di<br />

trattenere un’atmosfera, costituita<br />

soprattutto da idrogeno ed elio, i gas più<br />

abbondanti della nebulosa.<br />

Mentre in periferia si formavano i pianeti,<br />

nel Protosole la materia continuava ad<br />

addensarsi. La temperatura salì fino a<br />

raggiungere 10 milioni di gradi. Questa<br />

temperatura consentì l’innesco di una<br />

reazione che liberò enormi quantità di<br />

energia. Si tratta della reazione<br />

termonucleare che trasforma l’idrogeno in<br />

elio. Nacque così, circa 4,7 miliardi di anni<br />

fa, il Sole.<br />

L’energia sviluppata dalla reazione termonucleare, come in un’esplosione atomica, sospinse la materia<br />

verso l’esterno e si oppose alla contrazione gravitazionale. Il collasso gravitazionale fu bloccato (Fig.3).<br />

L’equilibrio fra i due processi stabilizzò il Sole all’incirca nelle condizioni in cui si trova oggi.<br />

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LEZIONI DI SCIENZE DELLA NATURA – <strong>IL</strong> <strong>SOLE</strong><br />

Polveri Corpi Corpi Corpi Protopianeta Protopianeta e atmosfera primitiva<br />

centimetrici metrici chilometrici<br />

2. DIMENSIONI DEL <strong>SOLE</strong><br />

Il Sole è un corpo celeste normalissimo. Se lo osserviamo dall’esterno, il Sole ci appare simile a tutte le<br />

altre stelle.<br />

Il Sole ha un diametro di circa 1,4 ⋅ 10 6 km, 110 volte il diametro terrestre. Il volume del Sole è di circa<br />

1,3⋅ 10 6 volte maggiore di quello della Terra. La massa è di 3,3 ⋅ 10 5 maggiore di quella terrestre. La<br />

sua densità è di 1,4 g/cm 3 , circa un quarto di quella della Terra.<br />

3. STRUTTURA DEL <strong>SOLE</strong><br />

Attualmente conosciamo abbastanza bene la struttura del Sole e i fenomeni che avvengono sulla sua<br />

superficie, grazie anche alle continue osservazioni compiute da una rete mondiale di osservatori.<br />

Le regioni interne del Sole sono costituite da un gas che può considerarsi perfetto, in quanto costituito da<br />

protoni ed elettroni liberi (plasma)<br />

Per quanto riguarda la struttura interna del Sole si distinguono:<br />

• un nucleo centrale a temperatura di circa 10.000.000° K ed un raggio di circa 150 000 km;<br />

l’energia prodotta nel nucleo si propaga attraverso l’interno del Sole, impiegando più di un milione di<br />

anni per raggiungere la superficie; all’interno del nucleo si forma continuamente elio a spese<br />

dell’idrogeno attraverso la reazione di fusione termonucleare con la liberazione appunto di<br />

una enorme quantità di energia;<br />

LA FUSIONE TERMONUCLEARE<br />

L’enorme quantità di energia che tiene in vita il nostro pianeta proviene dal Sole. Essa viene appunto<br />

prodotta nella reazione di fusione termonucleare. Nella reazione di fusione 4 nuclei di idrogeno (H) a<br />

temperature e pressioni elevate, fondono formando un nucleo di elio (He).. Per fondere questi due<br />

nuclei è necessario che essi si scontrino con una velocità tale da superare le forze di repulsione elettrica;<br />

queste velocità si ottengono portando gli atomi a temperature elevatissime, quelle appunto che si registrano<br />

sul Sole. Ogni secondo 600 000 000 di tonnellate di idrogeno si trasformano in 595 500 000 milioni di<br />

tonnellate di elio. In questa reazione la massa complessiva dei prodotti è inferiore a quella delle<br />

particelle interagenti e la perdita di massa m = 600 000 000 − 595 500 000 = 4 500 000 milioni di<br />

tonnellate si trasforma in energia tramite la nota legge di Einstein di equivalenza fra massa ed<br />

energia;<br />

E = m · c 2<br />

(nella formula m è il difetto di massa e c è la velocità della luce nel vuoto = 3 ⋅ 10 8 m/s).<br />

Quindi è possibile calcolare la quantità di energia prodotta ogni secondo dalla reazione di fusione<br />

nucleare:<br />

E = 4,5 · 10 9 kg · (3 ⋅ 10 8 m/s) 2 = 4,05 · 10 26 J<br />

prof. Loredana DEL FABBRO<br />

docente di SCIENZE DELLA MATERIA E SCIENZE DELLA NATURA ITC “A.ZANON” UDINE<br />

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LEZIONI DI SCIENZE DELLA NATURA – <strong>IL</strong> <strong>SOLE</strong><br />

Il Sole è una potentissima fonte di energia: in un solo secondo ne emette più di quanta l’intera umanità ne<br />

abbai consumata in tutta la sua storia. Quanto durerà il “carburante” Sole? La trasformazione dell’idrogeno in<br />

elio è in atto da almeno quasi 5 miliardi di anni e si ritiene che ne saranno necessari altrettanti prima che<br />

tutto l’idrogeno del nucleo si trasformi in elio.<br />

protuberanze<br />

macchie solari<br />

Intorno al nucleo è presente al zona radiativa, un guscio spesso circa 500 000km, costituito da gas<br />

che assorbono ed emettono energia, senza che possano avvenire reazioni nucleari, perché la<br />

temperatura è inferiore a quella del nucleo. Quindi l’energia prodotta nel nucleo viene assorbita dagli atomi<br />

di gas che la emettono verso l’esterno.<br />

A circa 200 000 km dalla superficie del Sole è presente un involucro gassoso, la zona convettiva, in<br />

cui il trasporto di energia avviene per grandi movimenti convettivi. La zona convettiva è attraversata da<br />

grandi flussi di materia calda, che salgono dalla zona radiativi verso la superficie solare e risprofondano<br />

dopo essere stati raffreddati. ha uno spessore di circa 100 000 km.<br />

La fotosfera è l’involucro gassoso esterno, spesso 300 – 400 km, che irradia la luce del Sole. Ha<br />

una temperatura di circa 5500 °C che corrisponde alla lunghezza d’onda del giallo, il colore di cui ci<br />

appare il Sole. Quando si osserva direttamente il Sole ad occhio nudo, la fotosfera ci appare liscia ed<br />

uniforme. Ma basta un piccolo telescopio, anche amatoriale (Attenzione ad oscurare l'oculare utilizzando un<br />

filtro solare! Si rischiano gravi danni alla vista!), o meglio la proiezione dell'immagine ingrandita su uno<br />

schermo, per accorgersi che la fotosfera possiede una struttura a granuli costituiti da masse di gas più<br />

calde delle zone circostanti. Le dimensioni dei granuli sono dell'ordine di<br />

700 km. Nei granuli la materia risale e nelle zone circostanti discende. La<br />

velocità di questi moti varia da 1 a 2 km/sec.<br />

Per questo motivo si pensa che la granulazione sia la manifestazione<br />

prof. Loredana DEL FABBRO<br />

docente di SCIENZE DELLA MATERIA E SCIENZE DELLA NATURA ITC “A.ZANON” UDINE<br />

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LEZIONI DI SCIENZE DELLA NATURA – <strong>IL</strong> <strong>SOLE</strong><br />

superficiale della zona convettiva sotto la fotosfera solare.<br />

Ciascun granulo esiste in media per un tempo che va da 5 a 10 minuti, dopo il quale esso si decompone per<br />

cedere il posto ad un altro granulo.<br />

La fotosfera, sotto questo aspetto, sembra una caldaia di riso in ebollizione; da qui il nome di grani di riso<br />

dato anche ai granuli.<br />

Sulla superficie della fotosfera sono presenti macchie più scure: le macchie solari (scoperte da<br />

Galileo nel 1610), aree di qualche migliaio di chilometri di diametro, di forma, dimensioni e numero<br />

continuamente variabili, di colore scuro che rappresentano zone fredde della fotosfera: la loro<br />

temperatura è infatti più bassa di quella del resto della superficie solare.<br />

Una macchia compare inizialmente sul disco solare sotto forma di un minuscolo poro, appena percettibile.<br />

Nello spazio di pochi giorni i pori si sviluppano, proliferano, si allargano, si fondono insieme, dando luogo a<br />

gruppi di macchie, i quali in un periodo di circa un mese si dissolvono per far posto ad altri gruppi.<br />

Le macchie più grandi possono avere un diametro di alcune decine di<br />

migliaia di chilometri. Una grande macchia solare può quindi contenere<br />

comodamente al suo interno la Terra.<br />

Le osservazioni consentono di affermare che le macchie sono sedi di vere<br />

e proprie aree cicloniche, simili (ma su scala infinitamente più grande) a<br />

trombe d'aria, che succhiano il materiale dagli strati immediatamente<br />

inferiori della fotosfera e lo proiettano in alto con moto vorticoso,<br />

raffreddandolo. Un dato importante che riguarda le macchie è quello del<br />

forte campo magnetico associato ad esse.<br />

Al di sopra della fotosfera i gas solari si estendono nello spazio per distanze anche di migliaia di chilometri,<br />

formando l'atmosfera solare, che diviene sempre più rarefatta e quindi più trasparente mano a mano<br />

che si procede verso l’esterno. L'atmosfera solare è distinta in due regioni:<br />

• la cromosfera, spessa circa 10 000 km, è un involucro trasparente che avvolge la fotosfera. E’<br />

possibile vederla durante le eclissi totali di Sole, cioè quando la Luna viene a trovarsi tra la Terra e il Sole,<br />

nascondendo completamente la fotosfera;<br />

• la corona solare che è la parte più esterna dell’atmosfera. La corona solare si estende, oltre la<br />

cromosfera, fino a distanze di milioni di chilometri ed è costituita da un gas estremamente rarefatto.<br />

Questo spiega il fatto che essa non sia normalmente visibile, così come invece lo è la fotosfera, ma<br />

appare in tutto il suo splendore solo durante le eclissi totali di Sole, con una luminosità circa<br />

uguale a quella della Luna piena. La corona è un involucro di gas ionizzati (cioè i cui atomi hanno una<br />

carica elettrica). Via via che ci si allontana dal Sole la corona diventa sempre più rarefatta. Nelle parti più<br />

esterne della corona le particelle cariche elettricamente riescono a sfuggire e si disperdono nello spazio<br />

come vento solare un flusso continuo di protoni ed elettroni che raggiunge anche la Terra.<br />

La temperatura della corona solare è di qualche milione di gradi. Questo<br />

fatto comporta un elevatissimo grado di ionizzazione del gas che è quindi un<br />

plasma.<br />

La conseguenza è che la forma della corona e la sua estensione possono<br />

cambiare fortemente in concomitanza con l'attività solare: con il Sole<br />

attivo si presenta di forma circolare e simmetrica, mentre è fortemente<br />

asimmetrica nei periodi di Sole calmo.<br />

Nei periodi di intensa attività solare la corona solare è sede di protuberanze.<br />

Le protuberanze sono formazioni attive osservabili nella corona<br />

solare, di colore rosso vivo per la predominanza di idrogeno,<br />

intimamente legate all'evoluzione dei gruppi di macchie solari.<br />

Le protuberanze sono le più grandi formazioni dell'atmosfera<br />

solare, estese per centinaia di migliaia di chilometri e con una<br />

prof. Loredana DEL FABBRO<br />

docente di SCIENZE DELLA MATERIA E SCIENZE DELLA NATURA ITC “A.ZANON” UDINE<br />

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Bibliografia<br />

LEZIONI DI SCIENZE DELLA NATURA – <strong>IL</strong> <strong>SOLE</strong><br />

larghezza dell'ordine di 10.000 km circa. La loro parte inferiore si<br />

confonde con la cromosfera realizzando così uno scambio<br />

permanente di materia tra la cromosfera e la corona.<br />

http://www.bo.astro.it/universo/venere/Sole-Pianeti/sun/wind.htm<br />

web.freepass.it<br />

D.G. Mackean, Laura Masini “ La Terra nell’Universo T1”<br />

D. Casagrande, F.Fantini,C.Menotat,S. Monesi ,S Piazzini “15 Moduli per lo Studio delle Scienze della<br />

Natura”<br />

prof. Loredana DEL FABBRO<br />

docente di SCIENZE DELLA MATERIA E SCIENZE DELLA NATURA ITC “A.ZANON” UDINE<br />

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