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VIA CRUCIS<br />
<strong>del</strong>la Famiglia<br />
Cavarzere 13 Aprile 2011
Signore Gesù, la tua passione è la storia di tutta<br />
l’umanità: quella storia dove i buoni vengono umiliati, i<br />
miti ... aggrediti, gli onesti ... calpestati e i puri di cuore<br />
vengono beffardamente derisi. Chi sarà il vincitore? Chi<br />
dirà l’ultima parola? Signore Gesù, noi crediamo che Tu<br />
sei l’ultima parola: in Te i buoni hanno già vinto, in Te i<br />
miti hanno già trionfato, in Te gli onesti vengono<br />
incoronati e i puri di cuore brillano come stelle nella notte.<br />
Signore Gesù, stasera ripercorriamo la strada <strong>del</strong>la tua<br />
croce, sapendo che è anche la nostra strada. Però una<br />
certezza ci illumina: la strada non finisce sulla croce ma va<br />
oltre, va nel Regno <strong>del</strong>la Vita e nell’esplosione <strong>del</strong>la Gioia<br />
che nessuno potrà mai rapirci!
I STAZIONE<br />
Gesù è condannato a morte.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo……..<br />
“Insistevano a gran voce nel chiedere che Gesù venisse crocifisso. Le loro grida<br />
diventavano sempre più forti. Alla fine Pilato decise di lasciar fare come<br />
volevano. Avevano chiesto la liberazione di Barabba, quello che era stato messo<br />
in prigione per sommossa e omicidio, e Pilato lo liberò. Invece consegnò Gesù<br />
alla morte come essi volevano. “<br />
Meditiamo<br />
Noi uomini ti abbiamo condannato < e non perdiamo la cattiva<br />
abitudine di ergerci a giudici dei nostri fratelli. I nostri giudizi sono<br />
piuttosto severi:”
II STAZIONE<br />
Gesù è caricato <strong>del</strong>la croce.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo……..<br />
“Gli tolsero i suoi vestiti e gli gettarono addosso un veste rossa. Prepararono<br />
una corona di rami spinosi e gliela misero sul capo, nella mano destra gli<br />
diedero un bastone. Poi incominciarono a inginocchiarsi davanti a lui e a dire<br />
ridendo: “Salve, re dei Giudei”. Intanto gli sputavano addosso, gli prendevano<br />
il bastone e gli davano colpi sulla testa. Quando finirono di insultarlo, gli<br />
tolsero la veste rossa e lo rivestirono con i suoi abiti. Poi lo portarono via per<br />
crocifiggerlo.”<br />
Meditiamo<br />
Ricordati Signore, di posare lo sguardo su tutti coloro che si trovano<br />
sotto il pesante legno <strong>del</strong>la croce! Risollevali o Padre dalla loro<br />
condizione di prostrazione e sofferenza< che non abbiano a sentirsi<br />
soli perchè, la cosa più orribile, non è tanto il dolore quanto<br />
l’angoscia <strong>del</strong> nulla, <strong>del</strong> non senso, <strong>del</strong>la solitudine! Aiuta tutti ad<br />
accettare la sofferenza ed a trarre anche dalle più immani tragedie, lo<br />
stesso significato che hai dato Tu alla tua Passione! Trasforma la<br />
croce <strong>del</strong>l’uomo nella Tua Croce che è stata si tormento, stillicidio e<br />
morte ma è stata soprattutto, nuovo inizio
III STAZIONE<br />
Gesù cade la prima volta<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo……..<br />
“Ora egli può venire in aiuto di quelli che sono nella tentazione, perché anche<br />
lui ha provato la tentazione e ha sofferto personalmente. Egli ha accettato di<br />
morire in croce e non ha tenuto conto che era una morte vergognosa, perché<br />
pensava alla gioia riservata per lui in cambio <strong>del</strong>la sofferenza. “<br />
Meditiamo<br />
Il peso è grande, le forze vengono meno. Gesù cade. Gesù, mite e umile,<br />
cade esausto sotto la croce. Non apre bocca. Soffre e tace. Si rialza senza<br />
una parola, senza un lamento. Quante volte nelle nostre famiglie,<br />
l’incomprensione, la negazione di un amore fe<strong>del</strong>e, l’abbandono,<br />
gettano l’altro nella <strong>del</strong>usione, nell’amarezza, nella solitudine. Sono<br />
pietre d’inciampo nel cammino a due <strong>del</strong>la vita matrimoniale. E’<br />
esperienza <strong>del</strong> fallimento, <strong>del</strong>la sconfitta. E’ sofferenza per l’umiliazione<br />
<strong>del</strong>la caduta, per la fatica di rialzarsi. Nella preghiera, nel perdono<br />
reciproco <strong>del</strong>le proprie colpe, nutrendosi <strong>del</strong> Corpo di Cristo, si trova la<br />
forza per riprendere il cammino, solo l’amore aiuta a rialzarsi. L’amore<br />
che “tutto sopporta, tutto crede, tutto spera, tutto tollera”.<br />
Preghiamo<br />
Gesù, fa che le nostre case diventino luogo di perdono, di<br />
riconciliazione, di correzione fraterna, di dialogo, di ascolto e di<br />
aiuto reciproco. Quando giunge lo scoraggiamento, l’amarezza,<br />
il dolore, donaci di comprendere che queste croci sono anche la<br />
Tua, inseparabile dalla Tua Resurrezione. Donaci l’umiltà che ci<br />
rende capaci di rinunciare a noi stessi per amore <strong>del</strong>l’altro.<br />
Donaci il Tuo cuore, perché possiamo amarci come Tu ci ami.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che ……
IV STAZIONE<br />
Gesù incontra sua madre.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo……..<br />
“Simeone lì benedisse e parlò a Maria la madre di Gesù: "Dio ha deciso che<br />
questo bambino sarà occasione di rovina o risurrezione di molti in Israele. Sarà<br />
un segno di Dio, ma molti lo rifiuteranno: così egli metterà in chiaro le<br />
intenzioni nascoste nel cuore di molti. Quanto a te, Maria, il dolore ti colpirà<br />
come colpisce una spada”.<br />
Meditiamo<br />
Anche per Maria è una Via Crucis, anche lei ha salito il Calvario fino<br />
alla cima, rispettata anche da chi percuoteva suo Figlio, perché lei era<br />
la famiglia <strong>del</strong> condannato, tutta la sua famiglia.<br />
Anche lei ha percorso la Via Crucis, una Via Crucis ancora più<br />
dolorosa di quella <strong>del</strong> figlio perché è molto più doloroso veder soffrire il<br />
proprio figlio che soffrire noi stessi< E’ molto più doloroso veder<br />
morire il proprio figlio che morire noi stessi. Il crocifisso trafigge<br />
anche il cuore di Maria: ora la madre è pronta ad accogliere la<br />
speranza di chi mette nelle mani di Dio il destino dei propri figli.<br />
Preghiamo<br />
O Gesù, ti chiediamo lo Spirito <strong>del</strong>la conversione e <strong>del</strong> perdono,<br />
al fine di accogliere con forza i momenti difficili, in cui ci<br />
sentiamo soli ed incapaci di accogliere le diverse situazioni di<br />
difficoltà provate per i nostri figli. Aiutaci, inoltre, ad essere<br />
consapevoli che le difficoltà <strong>del</strong>la vita possono essere affrontate<br />
in maniera creativa, trasformando il dolore in una potente<br />
energia di crescita e trasformazione personale.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria<br />
Santa Madre, deh! Voi fate……….
V STAZIONE<br />
Gesù è aiutato dal cireneo.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo……..<br />
“Quando finirono di insultare Gesù, gli tolsero la veste rossa e lo rivestirono dei<br />
suoi abiti. Poi lo portarono fuori per crocifiggerlo. Un certo Simone di Cirene,<br />
padre di Alessandro e di Rufo, passava di là mentre tornava dai campi. I<br />
soldati lo obbligarono a portare la croce di Gesù. “<br />
Meditiamo<br />
La croce è troppo pesante per Dio, che si è fatto uomo. Gesù ha bisogno<br />
di solidarietà. L’uomo ha bisogno di solidarietà. Ci è stato detto:<br />
“Portate i pesi gli uni degli altri” . Chi soffre ha soprattutto bisogno di<br />
vedere gli altri accostarsi personalmente alla sua sofferenza. Se tante<br />
famiglie intorno a noi vivono momenti di crisi materiale o morale, non<br />
stanchiamoci di aprire loro la nostra casa ed il nostro cuore, di portare<br />
una nota di speranza o di fare un gesto di solidarietà, anche se questo<br />
dovesse compromettere la nostra tran<strong>qui</strong>llità. Ogni volta che amore e<br />
solidarietà si trasformano in servizio concreto agli altri, aiutiamo a<br />
portare la croce stessa di Gesù.<br />
Preghiamo<br />
Ti preghiamo, Signore, per tutti quegli anonimi che allèviano le<br />
sofferenze <strong>del</strong> prossimo e per tutti coloro per i quali la croce è<br />
troppo pesante. E donaci la capacità di lasciarci aiutare, quando<br />
siamo tentati di chiuderci nelle nostre difficoltà.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che ….
VI STAZIONE<br />
La Veronica asciuga il volto di Gesù.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo<br />
“Egli è cresciuto come una pianticella, come una radice in terra arida. Non aveva né dignità né<br />
bellezza, per attirare gli sguardi. Non aveva prestanza, per richiamare l’attenzione. Noi<br />
l’abbiamo rifiutato e disprezzato: come un uomo pieno di sofferenze e di dolore, come uno che<br />
fa ribrezzo a guardarlo, che non vale niente, e non l’abbiamo tenuto in considerazione.”<br />
Meditiamo<br />
La Veronica con la sua tenerezza femminile ha asciugato il tuo volto coperto di<br />
sudore e di sangue. Quante volte Signore torniamo a casa stanchi e sfiduciati<br />
dopo una giornata di lavoro cercando qualcuno che ci sollevi con un panno di<br />
lino e con un cuore che ama! Il lavoro luogo di fatica, per qualcuno luogo di<br />
tormento per qualche altro luogo di gratificazione, luogo in cui si manifesta il<br />
carico di speranza e liberazione, ma anche luogo di conflitto o sconfitta
VII STAZIONE<br />
Gesù cade la seconda volta.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Quando lo offendevano, non offendeva; quando lo facevano soffrire, non<br />
parlava di vendetta, ma aveva fiducia in Dio che giudica con giustizia. Egli ha<br />
preso su di sé i nostri peccati e li ha portati con sé sulla croce per farci morire<br />
riguardo al peccato e farci vivere una vita giusta.”<br />
Meditiamo<br />
L’esperienza <strong>del</strong>la crisi, cioè di una seria difficoltà che pone in<br />
discussione la perseveranza di una relazione di coppia, è sempre più<br />
frequente oggi nella vita matrimoniale. Nessuna famiglia ignora come<br />
l’egoismo, il disaccordo, le tensioni aggrediscano violentemente e a<br />
volte colpiscano la propria unione: di <strong>qui</strong> le molteplici forme di<br />
divisione familiare. L’amore non più vissuto come sentimento di dono<br />
e rispetto reciproco, ma spesso come qualcosa di materiale, senza<br />
condivisione di gioia e contrarietà, con mancanza di dialogo e di<br />
comprensione. Il moltiplicarsi dei conflitti in famiglia suggerisce che i<br />
coniugi imparino ad accogliersi nei modi diversi di vedere e reagire ai<br />
fatti <strong>del</strong>la vita e a perdonarsi negli inevitabili conflitti di ogni giorno,<br />
dimostrando disponibilità reciproca, tolleranza, costanza e forza<br />
interiore.<br />
Preghiamo<br />
O Signore fa che lo sconforto di tanti momenti <strong>del</strong>la vita dei<br />
coniugi non porti mai alla disperazione; e che se anche nelle<br />
difficoltà i coniugi possano cadere, sappiano poi rialzarsi, con la<br />
certezza che Tu Signore, sei loro vicino per sostenerli e<br />
sollevarli da una fatica spesso troppo pesante.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che ……..
VIII STAZIONE<br />
Gesù incontra le pie donne.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Erano in molti a seguire Gesù: una gran folla di popolo e un gruppo di donne che si<br />
battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Egli si voltò verso di loro e disse:<br />
“Donne di Gerusalemme, non piangete per me. piangete piuttosto per voi e per i<br />
vostri figli”.<br />
Meditiamo<br />
Un gruppo di donne ebree è in attesa <strong>del</strong> passaggio di Gesù. Hanno seguito il<br />
Maestro sin dalla Galilea, hanno ascoltato la sua parola ed assistito ai suoi<br />
miracoli. Al vederlo ora carico <strong>del</strong>la croce, insanguinato, sotto la sferza dei<br />
soldati, preso a calci e a sputi, deriso da una folla <strong>del</strong>irante e blasfema... sentono<br />
nel loro cuore un forte tormento e scoppiano in pianto. Gesù non resta<br />
indifferente e dice: "Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per<br />
voi stesse e per i vostri figli. Perchè ecco verranno dei giorni in cui si dirà: Beate<br />
le sterili e quelle che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato!<br />
Allora si metteranno a dire alle montagne: Cadete sopra di noi! e alle colline:<br />
Ricopriteci! perchè se tali cose vengono fatte al legno verde, che avverrà <strong>del</strong> legno<br />
secco?" Il legno verde era Lui, Gesù; il legno secco il mondo. Il legno verde era<br />
Lui, il Santo, l'Innocente; il legno secco era il peccatore. “Figlie di Gerusalemme,<br />
non piangete per me, ma piangete
IX STAZIONE<br />
Gesù cade la terza volta.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Egli è stato ferito per le nostre colpe, è stato schiacciato per i nostri peccati.<br />
Egli è stato punito e noi siamo stati salvati. Egli è stato percosso e noi siamo<br />
guariti. Noi tutti eravamo come pecore smarrite, ognuno seguiva la propria<br />
strada. Ma il Signore ha fatto pesare su di lui le colpe di tutti noi.”<br />
Meditiamo<br />
Accettare la propria missione di coniuge, genitore e figlio, senza protestare<br />
e senza superbia ma con amore, come Gesù, che nel momento più difficile<br />
<strong>del</strong>la sua esistenza terrena ”Umiliato non aprì bocca”. Quante volte nella<br />
nostra vita coniugale la nostra bocca ha pronunciato parole superbe nei<br />
confronti l’uno <strong>del</strong>l’altra, ma anche nei confronti di familiari e parenti.<br />
Incomprensioni, litigi, indifferenza e mancanza di rispetto sono il risultato<br />
di una vita vissuta nell’egoismo <strong>del</strong> cuore. I rapporti di coppia, ma anche<br />
quelli con la famiglia d’origine vanno rafforzati con la logica <strong>del</strong>l’amore e<br />
non <strong>del</strong>l’incomprensione. La famiglia è il luogo privilegiato <strong>del</strong>l’amore<br />
gratuito, dove ci si dona reciprocamente senza chiedere nulla in cambio; è<br />
grazie a questo amore, che i nostri genitori ci hanno trasmesso con<br />
l’esempio <strong>del</strong>le loro vite in comune, che noi abbiamo fatto e facciamo ogni<br />
giorno la scelta di essere coppia e famiglia noi stessi.<br />
Preghiamo<br />
Siamo sposi e famiglia non per noi soli, non per isolarci in un mondo<br />
solo nostro che non comprende gli affetti originari, ma anche per gli<br />
altri, come i nostri genitori hanno fatto prima di noi.<br />
Quando il peso dei nostri comportamenti prende il sopravvento nei<br />
rapporti con le nostre famiglie, solo l’esempio di Gesù che ha offerto<br />
se stesso alla morte per portare su di sé il peccato di molti, può darci<br />
la forza di superare le difficoltà di comunicazione e abbattere le<br />
barriere che noi innalziamo nelle nostre famiglie.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che ……
X STAZIONE<br />
Gesù è spogliato <strong>del</strong>le vesti.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Quando arrivarono in un luogo detto Golgota (che significa “Luogo <strong>del</strong><br />
cranio”), si fermarono e vollero dare a Gesù un po’ di vino mescolato con<br />
fiele. Gesù lo assaggiò ma non ne volle bere. Poi lo inchiodarono alla croce<br />
e si divisero le sue vesti tirando a sorte. Dopo rimasero lì seduti a fargli la<br />
guardia. “<br />
Meditiamo<br />
Tutti i giornali non fanno che parlarci di quanto il costo <strong>del</strong>la vita sia<br />
cresciuto: il pane, la carne, quasi l’aria che respiriamo costano più di<br />
prima. E anche un figlio, o addirittura due figli: che fatica dare loro<br />
tutto il necessario! Ma <strong>qui</strong> si ferma il ragionamento umano e ci vieni<br />
tu, o Signore, in soccorso: cosa, o Gesù, è necessario e cosa è superfluo?<br />
Anche a te hanno preso le vesti e tu < non hai detto una parola
XI STAZIONE<br />
Gesù è crocifisso.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Erano le nove <strong>del</strong> mattino quando lo crocifissero. Sul cartello dove si<br />
scriveva il motivo <strong>del</strong>la condanna c’erano queste parole: “Il re dei Giudei”.<br />
Insieme con Gesù avevano messo in croce anche due briganti, uno alla sua<br />
destra e uno alla sua sinistra.”<br />
Meditiamo<br />
Gesù è crocifisso. Le sue mani e i suoi piedi sono trafitti da impietosi<br />
chiodi. Spogliato <strong>del</strong>le sue vesti, egli viene ora coperto dai peccati <strong>del</strong><br />
mondo. Per amore si lascia crocifiggere e nell’amore la sofferenza<br />
umana si trasforma in salvezza. Sorrette da questa certezza,<br />
generazioni di uomini e donne, giovani e vecchi, seguono il Crocifisso<br />
in questa radicale esperienza di amore. Le piaghe di Gesù continuano<br />
oggi a sanguinare, aggravate dai chiodi <strong>del</strong>l’ingiustizia, <strong>del</strong>la<br />
menzogna e <strong>del</strong>l’odio, degli oltraggi, dei sacrilegi e <strong>del</strong>l’indifferenza.<br />
Sul palmo <strong>del</strong>le sue mani trafitte dai chiodi è scritto il nome di coloro<br />
che con lui continuano ad essere crocifissi.<br />
Preghiamo<br />
Signore Gesù, inchiodato sul legno per amor nostro, donaci la<br />
tua libertà. Insegnaci a vincere la paura <strong>del</strong>la sofferenza con la<br />
forza che scaturisce dalla tua croce. Facci penetrare in questo<br />
mistero di amore, che trasforma in momenti di grazia anche le<br />
umili vicende di ogni giorno. Gesù, innalzato sulla croce, attira a<br />
te quanti cercano il tuo volto; aiuta quanti partecipano alle tue<br />
sofferenze, a scoprire il senso <strong>del</strong>la loro misteriosa chiamata e a<br />
condividere la tua passione e il dolore <strong>del</strong> mondo.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che …..
XII STAZIONE<br />
Gesù muore sulla croce.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Verso mezzogiorno si fece buio per tutta la<br />
regione fino alle tre <strong>del</strong> pomeriggio. Il sole si<br />
oscurò e il grande velo appeso nel tempio si<br />
squarciò a metà. Allora Gesù gridò a gran<br />
voce: “Padre, nelle tue mani affido la mia vita”. Dopo queste parole morì.”<br />
Meditiamo<br />
E’ la prova più difficile per noi. Ci hai chiamati alla vita, ad essere sposi, figli,<br />
compartecipi di quell’amore che è riflesso <strong>del</strong> tuo, che dura da sempre ed è per<br />
sempre. Perché dunque la croce? Perché quel corpo martoriato, coperto di<br />
sangue? Perché quel capo chino, schiacciato dalla corona di spine? Perché la<br />
morte, che lascia un vuoto incolmabile e impedisce di sentirci ancora parte di<br />
un progetto di vita? Tu Signore, cambi il profilo tragico e tenebroso <strong>del</strong>la<br />
morte e ci proietti in una dimensione che fa balzare davanti ai nostri occhi il<br />
volto illuminato dalla luce <strong>del</strong>la Pasqua. All’alba <strong>del</strong> mattino pasquale il velo si<br />
squarcia e si intuisce l’altro viso <strong>del</strong>la morte immerso nella luminosità divina.<br />
Ci insegni così ad estirpare i chiodi <strong>del</strong>la sofferenza con quella speranza che è<br />
fonte di vita e a vedere la luce <strong>del</strong>l’alba in fondo alla notte più buia.<br />
Preghiamo<br />
Mai, come nell’ora <strong>del</strong>la sua morte, l’ora più importante nella storia<br />
<strong>del</strong>l’umanità, Gesù ci è stato più vicino. Come uno di noi, nel momento<br />
<strong>del</strong>la fine, Gesù è nell’impotenza, preda <strong>del</strong>l’angoscia. Si muore soli. I<br />
chiodi trafiggono la sua carne, ma soprattutto il suo spirito.<br />
Forse il Padre lo ha abbandonato? Soffre per lo strazio di sua Madre,<br />
scelta per dare la vita a un Figlio che vedrà morire. Eppure Gesù,<br />
nell’amore e nell’obbedienza, accetta il progetto <strong>del</strong> Padre. Sa che senza<br />
il dono <strong>del</strong>la sua vita la nostra morte sarebbe priva di speranza; le<br />
tenebre <strong>del</strong>la disperazione non diventerebbero luce; il dolore non<br />
sfocerebbe nella consolazione, nella speranza <strong>del</strong>l’eternità.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che ….
XIII STAZIONE<br />
Gesù è deposto dalla croce.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Ormai era già sera, quando venne Giuseppe di Arimatèa. Era un<br />
uomo ricco, il quale era diventato discepolo di Gesù. Egli andò da<br />
Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. E Pilato ordinò di lasciarglielo<br />
prendere. “<br />
Meditiamo<br />
Quando fosti con tremore, rispetto ed amore, deposto dalla croce,<br />
trovasti ad accoglierti le braccia materne di Maria. Ma quanti nostri<br />
anziani, deposte le vesti di un ruolo, nel lavoro, nell’impegno sociale,<br />
nella capacità economica, si trovano emarginati dalle loro stesse<br />
famiglie, considerati improduttivi < inutili.<br />
Preghiamo<br />
Signore Gesù, aiutaci in famiglia a volgere amorevolmente il<br />
nostro sguardo sugli anziani. Donaci la capacità di far loro<br />
comprendere quanto siano preziosi ai nostri occhi come “fonte<br />
di esperienza e di valori inestimabili”. Gesù, incùti forza e<br />
coraggio in tutti coloro che si trovano avanti negli anni, perché<br />
con la tua presenza di Padre, riescano a sopportare il peso <strong>del</strong>le<br />
croci quotidiane: solitudine, sofferenza, emarginazione,<br />
egoismo, senso di inutilità. Signore, sostieni gli anziani nel<br />
momento in cui la loro vita si sta volgendo al tramonto. Col tuo<br />
amore, fa che vivano serenamente la vecchiaia come attesa <strong>del</strong><br />
raggiungimento completo <strong>del</strong>la gioia eterna accanto a te.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che le …..
XIV STAZIONE<br />
Gesù è deposto nel sepolcro.<br />
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…………<br />
“Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito, e lo mise nella<br />
sua tomba, quella che da poco si era fatto preparare per sé, scavata nella<br />
roccia. Poi fece rotolare una grossa pietra davanti alla porta <strong>del</strong>la tomba<br />
e se ne andò.”<br />
Meditiamo<br />
Tutto sembra finito ed è avvolto nel silenzio. Gesù ha appena esalato il suo<br />
ultimo respiro. La Madre è immersa in un dolore senza fine. Dall’altra<br />
parte Giovanni è muto, anche lui sconvolto da ciò che è successo. La morte<br />
<strong>del</strong> maestro no, non era stata preventivata. Non era neppure ipotizzabile<br />
che tutto potesse finire così, nella solitudine e nel silenzio assordante di<br />
una morte infame. Non resta che la via <strong>del</strong> sepolcro, da chiudere in fretta<br />
con un masso così da mettere la parola fine a tutto.<br />
Preghiamo<br />
Così nelle nostre famiglie, quando un silenzio senza speranza si<br />
pone tra i coniugi, e poi, tra genitori e i figli, come il velo di un<br />
sudario che impedisce di vedere il bene e le ragioni altrui. Così<br />
chiusi non riusciamo più a vedere l’altro, a provare a guardarlo,<br />
a toccarlo, a parlargli, per ristabilire un rapporto di comunione<br />
con lui, per rinnovare l’alleanza indissolubile <strong>del</strong>l’amore.<br />
Sostienici Signore quando, come nel giorno <strong>del</strong> Sabato santo, la<br />
sola soluzione che sembra possibile è quella <strong>del</strong> silenzio <strong>del</strong><br />
sepolcro, affinché il nostro cuore non rimanga chiuso come da<br />
un macigno irremovibile, ma si apra alla forza <strong>del</strong> dialogo, alla<br />
gioia <strong>del</strong>la riconciliazione, alla certezza <strong>del</strong>la Risurrezione.<br />
Padre nostro, Ave, Gloria.<br />
Santa Madre, deh! Voi fate che le …..
SIGNORE, COSA DIRTI ….<br />
Cosa dirTi ancora, Signore,<br />
dopo aver contemplato la Tua passione?<br />
Abbiamo ascoltato la Tua Parola,<br />
che ha nutrito la nostra preghiera.<br />
Ci siamo lasciati guidare da chi,<br />
forte solo <strong>del</strong>la Tua presenza,<br />
ha fatto <strong>del</strong>la sua vita un dono fino al martirio.<br />
Dinanzi al Tuo dolore<br />
il nostro silenzio ha accolto il grido<br />
e il pianto <strong>del</strong>l’umanità intera.<br />
La Tua vita, Gesù, è il dono più grande<br />
che il Padre poteva fare all’umanità.<br />
Nel buio <strong>del</strong> sepolcro è entrata la Luce vera<br />
che illumina ogni uomo<br />
e le tenebre sono state sconfitte per sempre.<br />
Noi Ti benediciamo, o Cristo!<br />
Tu sei il Risorto e vinci in noi la morte<br />
che ci tiene lontano da Dio e dai fratelli.<br />
Tu sei il Vivente e doni a noi la pienezza <strong>del</strong>la vita,<br />
nella gioia e nella libertà.<br />
Tu sei Colui che viene<br />
e ci porti la novità <strong>del</strong>lo Spirito,<br />
perché possiamo anche noi testimoniare a tutti<br />
che l’Amore è più forte di ogni altra cosa.<br />
Tu sei la nostra Speranza,<br />
Tu che vivi e regni con il Padre<br />
e con lo Spirito Santo<br />
per tutti i secoli dei secoli.<br />
Amen.
O Gesù Crocefisso,<br />
che a rendere più venerata questa Vostra immagine<br />
avete voluto farLe prodigiosamente abbassare il<br />
capo e renderLa fonte inesausta <strong>del</strong>le Vostre<br />
misericordie:<br />
oh! degnatevi di abbassare le Vostre pupille anche<br />
sopra di noi. Vedete i pericoli<br />
che ne circondano, i mali che ci opprimono, i bisogni<br />
che ci assediano. Voi ci consolate in questi affanni : e proteggete<br />
le nostre famiglie; e benedite alla nostra terra e affrettate il<br />
trionfo <strong>del</strong>la Vostra Chiesa. Ascoltate pietoso i nostri sospiri, Voi<br />
che siete morto per noi crocefisso. Amen<br />
O Madre <strong>Addolorata</strong> <strong>del</strong> <strong>Perdono</strong>,<br />
Tu conosci i dolori dei nostri cuori affranti.<br />
Con il Tuo grande amore di Mamma aiutaci.<br />
Fa’ scendere su di noi, la Misericordia<br />
Di Dio, fonte di pace e di gioia.<br />
Ti supplichiamo, o Mamma, dacci il Tuo<br />
amore immenso e noi troveremo ai Tuoi piedi<br />
Fiducia e serenità.<br />
AAmmeenn..<br />
Salve Regina….
Quaresima 2011<br />
In cammino verso la Pasqua<br />
MERCOLEDI 20/04 Ore 20.3o “VENERAZIONE ALLA CROCE “<br />
GIOVEDI 21/04 - “ NNEELL GGEETTZZEEMMAANNII CCOONN GGEESSÙÙ ““<br />
( Capitello dalle 23.00 )
Gruppo<br />
“ <strong>Madonna</strong> <strong>Addolorata</strong> <strong>del</strong> <strong>Perdono</strong> “