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VVeenneerraazziioonnee ddeellllaa CCrrooccee<br />
Cavarzere 4 Aprile 2012
PREGHIERA<br />
O Signore Gesù,<br />
questa sera ci siamo riuniti tutti assieme qua davanti a Te<br />
ai tuoi piedi, ai piedi <strong>del</strong>la tua Croce, a piedi <strong>del</strong>la Tua Santa Croce.<br />
Gesù, ti ringraziamo per aver portato la Croce sul nostro cammino,<br />
per avercela fatta incontrare, per averci fatto scontrare con la Tua<br />
Croce.<br />
O Gesù, fa che non passiamo via indifferenti davanti alla tua Croce,<br />
fa che non passiamo via distratti senza accorgerci di questo grande<br />
mistero; fa che lasciamo cambiare la nostra vita dall’incontro<br />
con la Tua Croce, perché nella Tua Croce è il mistero <strong>del</strong>l’uomo e<br />
soltanto davanti alla Tua Croce il cuore <strong>del</strong>l’uomo si apre e<br />
capisce se stesso.<br />
O Gesù, fa che questa sera la Tua Croce ci aiuti a fare verità dentro<br />
al nostro cuore, a dividere il male dal bene, la luce dalle tenebre.<br />
O Gesù, illuminaci con la Tua croce, perdonaci con la Tua Croce,<br />
liberaci per il mistero <strong>del</strong>la Tua Santa Croce.
Davanti a Gesù….<br />
Donaci, Signore Gesù, di metterci davanti a Te.<br />
Donaci, almeno per questa volta, di non essere frettolosi,<br />
di non avere occhi superficiali o distratti,<br />
perché, se saremo capaci di sostare di fronte a Te,<br />
noi potremo cogliere il fiume di tenerezza,<br />
di compassione e di amore che, dalla croce, riversi sul mondo.<br />
Donaci di partecipare a quell’immensa passione<br />
Che spacca i nostri egoismi, le nostre chiusure, le nostre freddezze.<br />
Di partecipare a quella passione che lenisce le nostre angosce,<br />
che lava la nostra piccola vanagloria,<br />
che purifica la nostra cupidigia, che trasforma le nostre<br />
piccole paure in speranze, le nostre tenebre in luce.<br />
Donaci di contemplare questa immensa passione<br />
di amore e di dolore, che ci fa esclamare con le labbra,<br />
con il cuore e con la vita:<br />
“ Gesù, Tu sei davvero il Figlio di Dio,<br />
Tu sei davvero la rivelazione <strong>del</strong>l’amore “.<br />
Canto: Ai piedi di Gesù
Preghiera<br />
Signore Gesù,<br />
lasciaci oggi confessare davanti a Te e donaci, per farlo, un cuore<br />
veramente pentito e parole umili e sincere.<br />
Siamo noi, Signore, che ti abbiamo venduto, e non una volta sola.<br />
Ogni giorno noi speculiamo sulla tua persona, e viviamo di questo<br />
misero guadagno; noi, quelli che tu ami!<br />
Ci puoi ancora sopportare così intimi nella tua casa, a mangiare il<br />
pane <strong>del</strong>le tue lacrime e a bere il sangue <strong>del</strong> tuo dolore?<br />
Quasi per niente venduto da noi, tu ci hai comprati, Signore, al<br />
prezzo infinito <strong>del</strong> tuo sangue.<br />
Fa, ti preghiamo, che attraverso la ferita <strong>del</strong> tuo cuore, possiamo<br />
essere introdotti e stabiliti per sempre nella comunione <strong>del</strong> tuo<br />
amore.<br />
CORONCINA DELLE SANTE PIAGHE<br />
Padre Nostro… Ave Maria… Credo..<br />
1. Gesù Divin Redentore, sì misericordioso per<br />
noi e per il mondo intero. Amen.<br />
2) Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi<br />
pietà di noi e <strong>del</strong> mondo intero. Amen.<br />
3) Grazia e Misericordia, o mio Dio, nei pericoli<br />
presenti, coprici col tuo Sangue preziosissimo.<br />
Amen.<br />
4) O Padre Eterno, usaci misericordia per il<br />
Sangue di Gesù Cristo Tuo unico Figlio, usaci misericordia, noi te ne scongiuriamo.<br />
Amen, Amen, Amen.<br />
Eterno Padre, Ti offro le Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo, per guarire<br />
quelle <strong>del</strong>le anime nostre.<br />
Gesù mio, perdono e misericordia, per i meriti <strong>del</strong>le tue Sante Piaghe.<br />
Si ripete 3 volte: Eterno Padre, ti offro le Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo,<br />
per guarire quelle <strong>del</strong>le anime nostre e <strong>del</strong>le anime <strong>del</strong> purgatorio
1° Momento Gesù tradito, rinnegato e condannato<br />
Gv 13,21-33.36-38<br />
21 Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi<br />
dico: uno di voi mi tradirà». 22 I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di<br />
chi parlasse. 23 Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco<br />
di Gesù. 24 Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?».<br />
25 Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». 26 Rispose allora<br />
Gesù: «Eʹ colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo<br />
prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. 27 E allora, dopo quel boccone, satana<br />
entrò in lui. Gesù <strong>qui</strong>ndi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». 28 Nessuno<br />
dei commensali capì perché gli aveva detto questo; 29 alcuni infatti pensavano che,<br />
tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa»,<br />
oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. 30 Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era<br />
notte. 31 Quando egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio <strong>del</strong>lʹuomo è stato glorificato, e<br />
anche Dio è stato glorificato in lui. 32 Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo<br />
glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33 Figlioli, ancora per poco sono con voi;<br />
voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi<br />
non potete venire. 36 Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove<br />
io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». 37 Pietro disse: «Signore,<br />
perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». 38 Rispose Gesù: «Darai la tua<br />
vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non mʹabbia<br />
rinnegato tre volte.<br />
Due ombre ci passano davanti in questo terribile momento. Sono i due<br />
tradimenti, quello di Giuda e quello di Pietro. Ombre <strong>del</strong> passato presenti e<br />
minacciose più che mai nel nostro presente, i tradimenti , le condanne<br />
continuano , non finiscono mai. Chi tra di noi non ha le sembianze di Giuda? Chi<br />
tra di noi non ha mai rinnegato, non ha mai dimenticato, non ha mai<br />
abbandonato, non ha mai rimosso le sue alleanze e i suoi impegni?chi avrebbe il<br />
coraggio di dire che è stato fe<strong>del</strong>e ogni giorno nelle azioni e nei pensieri alla<br />
parola data e all’amore promesso? Chi vive di Vangelo nell’intenzione e in<br />
verità?chi è integro nel cuore e nello sguardo? Chi è servo a immagine <strong>del</strong><br />
Maestro? Chi mangia e beve degnamente il corpo e il sangue <strong>del</strong> Signore?<br />
Chi?..... Signore <strong>del</strong>la nostra fede, i nostri tradimenti e le nostre condanne<br />
albergano ancora nel nostro cuore…. Non ce la facciamo…… aiutaci Tu!!<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
2° Momento: Gesù sale al Calvario.<br />
Cʹero anchʹio quella mattina sulla via <strong>del</strong>la croce.<br />
Eri a poca distanza da me mentre fra sputi ed insulti<br />
arrancavi verso il posto dove avevamo decretato che Tu<br />
morissi………Attorno a me la folla. Cʹera chi voleva solo<br />
curiosare e chi era capitato lì per caso ma cʹera anche chi<br />
voleva partecipare per vendicarsi di Te almeno solo con lo sguardo. Lʹennesima<br />
profanazione di quel corpo già ridotto ad unʹunica piaga: la miseria umana. Non so<br />
dirti perché accorsi anchʹio a quella sagra <strong>del</strong>lʹingiustizia ma, come Zaccheo, mi<br />
feci largo tra la folla per vedere. …Ed ero in prima fila. Tutto ciò di cui potrei<br />
essere capace era lì davanti ai miei occhi sprofondati tra quelle piaghe che<br />
invocavano la morte. Stavi per passarmi davanti ma io non volevo più vedere oltre.<br />
Avrei voluto essere lontano il più lontano possibile da quello scempio ma ormai non<br />
potevo più scappare. Ero imbottigliato tra la folla che i soldati romani spingevano<br />
indietro per lasciar passare la giustizia <strong>del</strong>lʹuomo. Ora non eri più una macchia di<br />
sangue sulla via <strong>del</strong> Calvario.<br />
Ora si riconosceva un volto. Ed eri ancora umano.<br />
Dicono che tu fossi il più bello fra gli uomini ma io non ti avevo mai visto prima.<br />
Quella mattina però lo eri davvero talmente bello da non aver il coraggio di<br />
guardarti. E abbassai lo sguardo per non correre il rischio dʹ incontrare il tuo.<br />
Come uno struzzo sperai dʹaver scampato il pericolo di quellʹincontro. E mi<br />
passasti davanti ma io non sollevai gli occhi da terra. Vidi soltanto i tuoi piedi<br />
piagati che sostarono alcuni secondi davanti a me. Sicuramente dovevi riprendere<br />
fiato. Ma uno schiocco di frusta ti richiamò al tuo dovere di vittima... E così<br />
riprendesti sulle spalle il mio peccato avanzando ancora con fatica. Ma sui sassi mi<br />
lasciasti il tuo ricordo. Dicono che moristi alle tre ma io non venni a vedere. Ero<br />
rimasto lungo la via <strong>del</strong> Calvario seduto a terra davanti a quellʹimpronta di sangue<br />
che mi schiantava il cuore.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno<br />
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e<br />
l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».<br />
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se<br />
stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per<br />
porgergli <strong>del</strong>l'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C'era anche una<br />
scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.<br />
“Padre perdonali”, quante volte sono risuonate queste parole nella sua<br />
vita; quante persone gravate dal peccato ha accostato con la tenerezza di<br />
una madre e di un padre che non si rassegnano a vedere un figlio lontano<br />
da casa, ma lo accolgono con un abbraccio forte. Quante parole di perdono<br />
a Zaccheo, all’adultera, allo storpio calato dal tetto, ai pubblicani e peccatori<br />
con cui condivideva la mensa. Era in mezzo a loro come medico tra gli<br />
ammalati, disponibile sempre a liberarli dal morbo che li chiude in se stessi.<br />
Li libera e li rende “figli di Abramo”, come dice all’esattore <strong>del</strong>le tasse di<br />
Gerico che ha chiamato mentre si nascondeva sul sicomoro. E ancora una<br />
volta, tra le sue ultime volontà risuona la parola perdono; fino all’ultimo,<br />
fino alla fine. Perdona chi lo ha messo in croce con ingiusta sentenza, chi lo<br />
sta insultando, chi lo offende dopo aver visto i suoi segni d’amore e di<br />
salvezza. <strong>Perdono</strong>, sarà ancora la parola con cui apparirà, da lì a pochi<br />
giorni, tra i suoi: lo Spirito che lo anima è donato ai suoi amici perché<br />
continuino ad annunciare e realizzare il perdono, il dono infinito che viene<br />
dal Padre ed è destinato a tutti gli uomini. Un dono così prezioso, perché<br />
germoglia come frutto maturo anche dal legno <strong>del</strong>la Croce.<br />
Cristo Gesù, missionario <strong>del</strong>l’amore misericordioso <strong>del</strong> Padre, pronuncia anche sui<br />
miei peccati, nel tuo incomprensibile amore, questa tua parola di vita. Io sapevo<br />
quello che facevo: non sapevo ancora il tuo Amore!. E quando prego distrattamente<br />
il Padre Nostro, e ritengo di perdonare ai miei debitori, fa’ che io ricordi questa tua<br />
prima parola sulla croce. O mio Dio inchiodato alla croce <strong>del</strong>l’Amore: nessuno,<br />
forse, mi è realmente debitore; ma mi è sempre necessaria la tua forza per poter<br />
perdonare, perdonare di cuore, a quelli che il mio orgoglio o il mio egoismo<br />
considerano come nemici.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Oggi tu sarai con me in paradiso<br />
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te<br />
stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio, benché<br />
condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre<br />
azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando<br />
entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».<br />
“Ricordati di me” l’abbiamo detto a tante persone;<br />
“Ricordati di me” abbiamo detto anche a Dio in tanti momenti difficili.<br />
“Ricordati di me” che sono nella malattia, e mi sento solo e abbandonato.<br />
“Ricordati di me” che ho peccato, ma so che tu non mi allontani dal tuo<br />
amore.<br />
“Ricordati di me” perché anche per me sei nato da Maria vergine, hai<br />
vissuto parlando e mostrando la tenerezza di Dio, e sei morto per non venir<br />
meno alla tua missione.<br />
“Ricordati di me” Dio fe<strong>del</strong>e, fe<strong>del</strong>e e vicino a noi, fatto uomo e umiliato<br />
fino alla morte e alla morte di croce.<br />
“Ricordati di me” perché anche la nostra lingua proclami che sei il Signore,<br />
il Dio grande nell’amore, sei luce che sconfigge le tenebre <strong>del</strong> male, la paura<br />
<strong>del</strong>la morte, ma soprattutto la sofferenza di essere lontani da te per sempre.<br />
“Ricordati di me” ti diciamo a nome nostro e di quanti faticano a invocare<br />
la tua forza e il perdono e non sanno più in chi confidare.<br />
E tu continui ad assicurare il paradiso, il tuo amore, la piena e<br />
definitiva comunione con il Padre; lo assicuri a quanti con un briciolo di<br />
fede, un pizzico di speranza, si rivolgono a te. Anche nell’ultimo momento<br />
<strong>del</strong>la loro triste esistenza.<br />
Signore Gesù, tu sei in agonia, e tuttavia nel tuo cuore traboccante di dolore c’è<br />
ancora posto per la sofferenza altrui. Stai per morire, e ti preoccupi di un criminale.<br />
Vedi tua Madre, e ti rivolgi anzitutto al figlio prodigo. L’abbandono di Dio ti<br />
stringe la gola, e tu parli di Paradiso. Le tenebre <strong>del</strong>la morte scendono sui tuoi<br />
occhi, e tu guardi all’eterna luce. Per questo tuo Amore incomprensibile, dona<br />
anche a me la grazia di non disperare mai: che io sia temerario, che esiga tutto e<br />
tutto mi aspetti dalla tua bontà.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Donna, ecco tuo Figlio. Figlio, ecco la tua madre.<br />
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di<br />
Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il<br />
discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al<br />
discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.<br />
Anche se pochi, attorno alla croce ci sono alcuni che non<br />
abbandonano Gesù. Anche se pochi, sono il seme <strong>del</strong> nuovo popolo di<br />
Dio, la garanzia che come nel parto il dolore genera vita. Maria ha<br />
provato questo dolore alla nascita di Gesù e prova ora un nuovo<br />
dolore, nel cuore soprattutto, quando il figlio suo le dona una grande,<br />
immensa, sconfinata famiglia. Gesù chiede a Maria di essere madre; la<br />
Madre di Dio diventa la madre dei figli di Dio, dei fratelli per cui Cristo<br />
è nato, ha vissuto e morto, per quanti ha redento donato quel sangue<br />
che lui stesso ha ricevuto da quella donna. Un sangue che ora bagna la<br />
croce, come pioggia che rende la terra madre nuovamente feconda,<br />
capace ancora di generare tanti nuovi figli di Dio. Figli che riconoscono<br />
questo dono, e con loro vogliamo pregare: figli di Dio anche quanti<br />
non lo conoscono o lo hanno dimenticato. Con gli uni, e per gli altri,<br />
ora invochiamo colei che Gesù ci ha donato come Madre<br />
Vergine forte, Tu hai consacrato il tuo cuore dolcissimo all’amore e al dolore;<br />
Tu rimani accanto alla Croce a consumare, generosa, la tua offerta. O Maria,<br />
come Gesù è nato nella carne nel tuo primo parto, così noi nasciamo nello<br />
Spirito in questo tuo secondo parto. Ai piedi <strong>del</strong>la croce Tu ci partorisci come<br />
figli <strong>del</strong>la Vita: d’ora in poi possiamo comunicare spiritualmente con Dio,<br />
nostro Padre, con Gesù, nostro fratello, con Te, nostra Madre!. Non<br />
dimenticarci mai: nulla ti è impossibile, poiché Tu sei la Madre di Colui che<br />
tutto può. Intercedi per noi: come hai fatto a Cana, intercedi presso il Figlio tuo<br />
perché trasformi l’acqua <strong>del</strong>la nostra debolezza nel vino <strong>del</strong> coraggio. Prega per<br />
noi, o Madre, tuoi figli nati ai piedi <strong>del</strong>la Croce.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Ho sete<br />
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per<br />
adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò<br />
una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.<br />
Ho sete di te. Si, è questo l’unico modo di cominciare a mostrarti il<br />
Mio amore per te: HO SETE DI TE. Ho sete di amarti e di essere<br />
amato da te – questo ti dice quanto sei prezioso per Me. HO SETE<br />
DI TE. Vieni a Me, ed Io riempirò il tuo cuore e guarirò le tue ferite.<br />
Farò di te una nuova creatura, e ti darò la pace, pure in mezzo a<br />
tutte le tue prove. HO SETE DI TE. Non devi mai dubitare <strong>del</strong>la<br />
Mia misericordia, mai dubitare che Io ti accetti, che Io desideri<br />
perdonarti, benedirti e vivere in te la Mia vita. HO SETE DI TE. Se<br />
ti senti senza importanza agli occhi <strong>del</strong> mondo, non importa<br />
affatto. Per Me non c’è nessun altro in tutto il mondo più<br />
importante di te. HO SETE DI TE. ApriMi, vieni a Me, voglio che tu<br />
abbia sete di Me, donaMi la tua vita – ed Io ti mostrerò quanto sei<br />
importante per il Mio cuore.<br />
Non importa quanto lontano tu sia andato vagando, non importa<br />
quante volte ti dimentichi di Me, non importa quante croci potrai<br />
portare in questa vita; c’è una cosa che voglio tu ricordi sempre,<br />
una cosa che non cambierà mai; HO SETE DI TE – cosi come tu sei.<br />
Non c’è bisogno che tu cambi per credere nel Mio amore, perché<br />
sarà la fiducia nel Mio amore che cambierà te. Tu ti dimentichi di<br />
Me, eppure Io ti cerco in ogni momento – sto alla porta <strong>del</strong> tuo<br />
cuore e busso. Lo trovi difficile da credere? Allora guarda alla<br />
croce, guarda al Mio Cuore che è stato trafitto per te. Non hai<br />
capito la Mia Croce? Allora ascolta di nuovo le parole che ho detto<br />
da lì – ti dicono chiaramente perché ho sofferto tutto questo per te:<br />
ʺHO SETEʺ<br />
Si ho sete di te Per tutta la tua vita ho cercato il tuo amore – non ho<br />
mai smesso di cercare di amarti e di essere amato da te. Hai
provato tante altre cose alla ricerca <strong>del</strong>la felicità; perché non cerchi<br />
di aprirMi il tuo cuore, proprio adesso, più di quanto tu abbia mai<br />
fatto prima d’ora? Ogni volta che aprirai la porta <strong>del</strong> tuo cuore,<br />
ogni volta che sarai abbastanza vicino, Mi sentirai ripeterti senza<br />
posa, non in parole puramente umane, ma in spirito: ʺNon importa<br />
quello che hai fatto, Io ti amo per te stesso. Vieni a Me con la tua<br />
miseria ed i tuoi peccati, con le tue preoccupazioni e le tue<br />
necessità, e con tutto il tuo ardente desiderio di essere amato. Sto<br />
alla porta <strong>del</strong> tuo cuore e busso…. ApriMi, perché HO SETE DI<br />
TE…<br />
Padre, nella nostra preghiera vogliamo raccogliere la voce di tutti gli assetati:<br />
dei vivi e dei morti che chiedono refrigerio alle loro arsure. Ogni sete rivela<br />
quanto queste cose non ci bastano, Signore. E poiché solo in Te sono le fonti<br />
<strong>del</strong>la vita, a Te noi sospiriamo giorno e notte: sazia, ti supplichiamo, la nostra<br />
sete, donandoci l’acqua viva che zampilla dal tuo cuore. E rendici “ sorgenti<br />
che zampillano per la vita eterna “, capaci di donarci ai fratelli con lo stesso<br />
amore con cui Tu ti sei donato a noi.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato<br />
Da mezzogiorno fino alle tre <strong>del</strong> pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre,<br />
Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio,<br />
perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui<br />
chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la<br />
fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene<br />
Elia a salvarlo!».<br />
Non ha diritto anche Lui, il Figlio, a questo punto di dubitare <strong>del</strong>l’amore<br />
<strong>del</strong> Padre? Non ha ragione a ribellarsi ad un’ingiustizia così vistosa? Chi è<br />
più innocente di Lui? Chi più di Lui ha speso tutte le sue energie per gli<br />
altri, senza chiedere nulla in cambio? Certo, non è facile continuare a<br />
credere all’amore di un Padre che non interviene per sottrarre il figlio<br />
all’ingratitudine e alla ferocia degli uomini. Certo, ci piacerebbe assistere ad<br />
un intervento di forza, che ripristina la giustizia e la verità e strappa Gesù<br />
ad una morte straziante. Il Padre rimane accanto a suo Figlio sulla croce,<br />
ma lo fa discretamente, soffrendo assieme a Lui. Anche a noi alle volte<br />
capita di avere paura e sappiamo che è preziosa la presenza di qualche<br />
amico accanto. La solitudine spesso ci accompagna. C’è quella che nasce<br />
dalla perdita di una persona amata; quella di tanti anziani abbandonati. E’<br />
un problema anche per i giovani, soprattutto in una società così centrata<br />
sull’individualismo. Telefonini sempre accesi, messaggi e messaggini,<br />
internet: pensiamo di essere in comunicazione col mondo, e invece siamo<br />
sempre più soli. Gesù ha trovato nella preghiera la forza di compiere la<br />
volontà <strong>del</strong> Padre. Anche noi possiamo scoprire nella preghiera la presenza<br />
di conforto e di speranza, attingendone consolazione e pace.<br />
Gesù, hai voluto provare fino in fondo il dolore e la sofferenza, nella loro forma più<br />
esasperante: l’abbandono. Non ti sei costruito Tu la Croce: hai vissuto fino in fondo<br />
quella che il Padre ti ha preparato, la sua Volontà. Fa’ che anch’io non voglia<br />
costruirmi la mia croce. Insegnami ad accettare quella che Tu hai preparato per me.<br />
Insegnami a capire che tutto nel mondo è tuo, ad eccezione di una cosa la mia<br />
volontà!. Questa è l’unica cosa veramente mia, l’unico vero dono che io posso farti.<br />
Accettalo, per non essere più solo e abbandonato sulla Croce.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Tutto è compiuto<br />
Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in<br />
cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto,<br />
Gesù disse: “Tutto è compiuto! ”.<br />
Sono compiute le Scritture, che facevano dire a Cristo per bocca <strong>del</strong> profeta:<br />
“Padre, non hai gradito né sacrifici né olocausti; mi hai preparato un corpo:<br />
ecco che io vengo per fare la tua volontà”.<br />
È compiuta la volontà di amore <strong>del</strong> Padre che “ha tanto amato il mondo da<br />
dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma<br />
abbia la vita eterna”.<br />
È compiuta la missione <strong>del</strong> Figlio, che aveva detto di sé: “Sono disceso dal<br />
cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha<br />
mandato” una volontà di Vita in pienezza: “Io sono venuto perché abbiano<br />
la vita, e l’abbiano in abbondanza”<br />
È compiuta la salvezza <strong>del</strong> mondo, perché Gesù è nato, è vissuto, muore, e<br />
soprattutto risusciterà “non per condannare il mondo, ma per salvare il<br />
mondo”.<br />
Gesù, la tua opera sulla croce è terminata: ora comincia la mia! Attraverso il<br />
nostro fratello Paolo tu ci hai detto “quelli che sono di Cristo mettono sulla croce<br />
la loro carne, con le sue passioni e i suoi desideri”. La mia opera, allora, non sarà<br />
compiuta, fino a quando non prenderò il tuo posto sulla croce.<br />
Non potrà mai esserci una tomba vuota, finché non ci sarà la Croce… Insegnami,<br />
Gesù, a giungere al sepolcro <strong>del</strong>la risurrezione attraverso la mia vita crocifissa come<br />
la tua!<br />
Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi.<br />
Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi<br />
sentieri.<br />
Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di se agli uomini<br />
d’oggi.<br />
Cristo non ha mezzi, ha soltanto il nostro aiuto per condurre gli uomini a se.<br />
Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora, siamo l’unico messaggio di<br />
Dio scritto in opere e parole.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito<br />
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre <strong>del</strong><br />
pomeriggio. Il velo <strong>del</strong> tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre,<br />
nelle tue mani consegno il mio spirito».<br />
Tutta la creazione sembra partecipare alla sofferenza di Cristo e dei suoi<br />
amici: anche il sole scompare, e tutta la vita sembra mangiata da una notte<br />
che incombe anticipata sul mondo. Un mondo che sembra nascosto agli<br />
occhi di Dio, abbandonato alla disperazione <strong>del</strong>la morte.<br />
Gesù, dimostra che la sua speranza non viene meno, e manifesta una<br />
fiducia incrollabile in colui che lo ha generato prima <strong>del</strong>la creazione <strong>del</strong><br />
mondo. Ha condiviso l’opera <strong>del</strong>la creazione, ha gustato l’amore per<br />
l’umanità tanto da diventare uomo, uguale in tutto a noi, escluso il peccato.<br />
Gesù avverte e proclama la vicinanza <strong>del</strong> Padre, dal cui seno è generato, e la<br />
cui parola lo ha sostenuto nella sua missione; gli è vicino come o molto di<br />
più di quando nelle notti dialogava con lui, anche poche ore prima,<br />
nell’orto degli ulivi, ultima prova di fe<strong>del</strong>tà e di fiducia.<br />
Un dialogo che non si interrompe neppure davanti alla morte, quando ci si<br />
sente soli e indifesi, quando anche Gesù avverte il peso <strong>del</strong>la sofferenza<br />
umana, <strong>del</strong>la tristezza per cui ci si sente abbandonati.<br />
Signore Gesù, ci avevi parlato di un Padre che aveva due figli……<br />
Riconosco in Te il vero “ Figliol prodigo “: hai lasciato la casa <strong>del</strong> Padre per venire<br />
in questo nostro mondo, lontano da Lui, con infinita prodigalità hai messo a<br />
disposizione di tutti le tue ricchezze di perdono e misericordia, per Te non è rimasto<br />
che il guscio <strong>del</strong>la derisione e <strong>del</strong>l’aceto….. ma ora ritorni alla casa <strong>del</strong> Padre, al suo<br />
abbraccio, alla festa <strong>del</strong>la Famiglia nuovamente riunita! Portami con Te in questo<br />
tuo ritorno, insegnami a consegnarmi senza riserve nelle mani <strong>del</strong> Padre <strong>del</strong>la<br />
Vita!.<br />
Momento di silenzio, riflessione e preghiera personale ….<br />
Padre nostro …. Ave Maria … Gloria al Padre …
Gesù muore in Croce<br />
…..Avevano legato il suo petto e le sue braccia perché le mani non<br />
si staccassero dai chiodi; legarono in seguito con forza il piede<br />
sinistro sopra al destro e poi presero un chiodo ben più lungo di<br />
quello <strong>del</strong>le mani, il più orribile che avessero e lo infissero<br />
attraverso la ferita fatta al piede sinistro, poi attraverso il destro<br />
fin dentro l’albero <strong>del</strong>la croce, operazione , questa, che gli fu<br />
dolorosa più di tutto il resto in causa <strong>del</strong>lo stiramento <strong>del</strong> corpo, e<br />
contai fino a trentasei colpi di martello attraverso i quali<br />
distinguevo chiaramente i gemiti dolci e penetranti <strong>del</strong> Salvatore.<br />
L’ora <strong>del</strong> Signore era venuta: egli lottò con la morte e un sudore<br />
freddo cosparse tutte le membra.<br />
Giovanni stava ai piedi <strong>del</strong>la croce e asciugava i piedi di Gesù col<br />
proprio sudario, Maddalena, spezzata dal dolore s’appoggiava<br />
dietro alla croce e la S. Vergine stava ritta fra Gesù e il buon<br />
ladrone, sostenuta da Salomé e da Maria di Cleofa e guardava<br />
morire suo Figlio.<br />
Allora Gesù disse: “ Tutto è consumato! “<br />
poi levò il capo e gridò ad alta voce :<br />
“ Padre mio, rimetto il mio Spirito nelle tue mani”<br />
E fu un grido forte e soave che penetrò il cielo e la terra; poi chinò<br />
il capo e reso lo Spirito…….SPIRO’.
Sostiamo in adorazione, onoriamo la CROCE ….<br />
Apriamo il cuore a colui che ha dato la vita per noi …<br />
Che cosa abbiamo davanti agli occhi contemplando il Crocifisso?<br />
Abbiamo un miracolo nuovo. Cristo ha fatto tanti miracoli, sul mare, sui<br />
ciechi, sui lebbrosi. Ma il miracolo nuovo è che questo Dio non fa un<br />
miracolo per sé, rimane in agonia, con le braccia aperte al Padre ve al<br />
mondo. E noi avvertiamo, guardandoti, o Signore, che in questo abbraccio<br />
universale, che raggiunge tutti gli uomini di tutti i tempi, ci siamo anche<br />
noi. E le tue braccia allargate ci dicono: “ Sei anche tu nell’abbraccio<br />
<strong>del</strong>l’alleanza, Sei anche tu nell’abbraccio <strong>del</strong>la sicurezza <strong>del</strong>l’amore <strong>del</strong><br />
Padre per te, Sei anche tu nell’abbraccio <strong>del</strong>la misericordia che supera il<br />
tuo timore, le tue colpevolezze.<br />
Sei anche tu nell’abbraccio di questo amore gratuito, purissimo, totale:<br />
Sei anche tu in questo abbraccio sponsale, indissolubile, che è la tua<br />
certezza di vita per sempre>>.<br />
Contemplando le braccia allargate di Gesù sulla Croce, noi sentiamo che si<br />
allargano gli spazi stretti <strong>del</strong> nostro cuore, gli spazi stretti <strong>del</strong>la nostra<br />
casa, <strong>del</strong>la nostra società, <strong>del</strong>la nostra terra.<br />
Spazi che fanno tanta fatica ad accogliere e che devono contemplare TE,<br />
con le tue braccia aperte per sentirsi dilatare interiormente.<br />
Tu, Gesù, un giorno avevi detto: “ Viene l’ora in cui il Figlio <strong>del</strong>l’uomo<br />
deve essere glorificato “. Noi siamo soliti intendere questo termine “<br />
Glorificato” come un ricevere onore, favori, potere, successo.<br />
Ma guardandoti crocefisso, noi comprendiamo che la gloria di Dio passa<br />
anche attraverso l’insuccesso, gli insulti, le percosse.<br />
Questa Croce è il vero trono tuo e <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
Tu avevi detto: “ Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me”.<br />
Sulla Croce sei diventato Re universale di gloria, Re di pace.
IL Crocifisso è il libro più bello, più<br />
autentico, più luminoso <strong>del</strong>la sapienza<br />
di Dio. Il Crocifisso è flagello dei<br />
demoni, rimedio contro le tentazioni,<br />
morte <strong>del</strong>la natura, canale di grazia, via<br />
<strong>del</strong> Cielo. E’ luce che rischiara, sole che<br />
riscalda, alimento che nutre, sorgente<br />
che rinfresca, dolcezza che inebria,<br />
bellezza che incanta, solitudine che<br />
riposa, fortezza ove ci si rinchiude,<br />
fornace ove ci si consuma, oceano ove ci<br />
si immerge.<br />
Guarda il Crocifisso, contempla il Crocifisso, ama il Crocifisso,<br />
bacia il Crocifisso, porta con te il tuo Crocifisso.<br />
Quando sei debole ti da forza.<br />
Quando cadi ti rialza.<br />
Quando sei scoraggiato ti rianima.<br />
Quando piangi ti consola.<br />
Quando soffri, ti guarisce.<br />
Quando tremi ti rassicura.<br />
Quando lo chiami ti risponde.<br />
Vuoi sapere ciò che vale la tua anima? Guarda il Crocifisso.<br />
Vuoi farti un idea <strong>del</strong>la gravità <strong>del</strong> peccato? Medita il Crocifisso.<br />
Vuoi conoscere quanto Dio ti ha amato? Contempla il Crocifisso.<br />
Ti custodirà in vita.<br />
Ti rassicurerà in morte.<br />
Ti coronerà nell’eternità
.<br />
che ogni gi<br />
SIGNORE,<br />
Torneremo sempre ai piedi di<br />
questa morte:<br />
il crocifisso è la nostra vita.<br />
Mai più cancelleremo questo<br />
monte dal nostro orizzonte:<br />
<strong>qui</strong> si erge davanti a noi la<br />
regalità<br />
<strong>del</strong>la Parola che svela il Padre nel<br />
suo morire.<br />
Fissando gli occhi in questa morte<br />
accolta per amore<br />
la vita ci fiorisce in mano,<br />
perché corre il nome di Dio nel<br />
sangue sparso <strong>del</strong>l'unico puro<br />
Agnello.<br />
E' <strong>qui</strong> la Pasqua: lo crediamo mentre ancora la fatica ci fa gemere.<br />
Tu solo sei il Signore:<br />
le tue mani segnate dai chiodi per sempre accoglieranno;<br />
i tuoi piedi feriti per sempre faranno strada;<br />
le tue labbra amare di aceto per sempre parleranno di vita<br />
e il tuo corpo sfigurato per sempre si ergerà sulla morte.<br />
E' Pasqua: tutto è compiuto, tutto è dato.<br />
Noi conosciamo il volto <strong>del</strong>l'Altissimo.
orno viene.<br />
Non a caso Cristo scelse un tal genere di morte: lo fece per essere<br />
maestro di quella larghezza, altezza, lunghezza e profondità di cui parla<br />
San Paolo La LARGHEZZA è rappresentata dal legno trasversale: e<br />
raffigura le OPERE BUONE, perché su di esso sono inchiodate le mani. La<br />
LUNGHEZZA è rappresentata dal tronco stesso visibile fino a terra: esso<br />
dà il senso <strong>del</strong>la stabilità e <strong>del</strong>la PERSEVERANZA . L’ALTEZZA è<br />
rappresentata da quella parte <strong>del</strong>la croce che si eleva al disopra <strong>del</strong><br />
legno trasversale, cioè sopra il capo <strong>del</strong> crocifisso: essa indica la<br />
superna attesa di coloro che vivono nella SANTA SPERANZA. E quella<br />
PARTE DELLA CROCE CHE VIENE PIANTATA E NASCOSTA, sostenendo tutto<br />
il resto, sta a rappresentare la PROFONDITÀ DELLA GRAZIA gratuitamente<br />
offerta.<br />
SPE<br />
RAN<br />
ZA<br />
OPERE BUONE<br />
P<br />
E<br />
R<br />
S<br />
E<br />
V<br />
E<br />
R<br />
A<br />
N<br />
Z<br />
A<br />
GRA<br />
ZIA
In Cristo Risorto<br />
SERENA E SANTA PASQUA<br />
A TUTTI VOI<br />
Gruppo<br />
“ MADONNA ADDOLORTA <strong>del</strong> PERDONO “