Programmi di sala - Museo del Metauro
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sabato 26 luglio ore 21,15 chiesa <strong>di</strong> San Francesco<br />
RISCOPRIRE I BEATLES: per chi non li conosce e per chi<br />
li ha aspettati, ascoltati, gridati, bruciati e poi scordati<br />
Trio d’archi Lennon<br />
Osservando i brani in programma<br />
la serata potrebbe<br />
sembrare, ad una prima lettura,<br />
un concerto <strong>di</strong>viso in due parti nettamente<br />
<strong>di</strong>stinte fra loro. Come potremo<br />
scoprire durante gli ascolti in realtà le<br />
varie componenti, frutto <strong>di</strong> “tempi, luoghi<br />
e culture” <strong>di</strong>fferenti, grazie ai sorprendenti<br />
arrangiamenti <strong>di</strong> Roberto<br />
Molinelli si amalgamano perfettamente<br />
fra loro regalando ai presenti un prezioso<br />
biglietto da visita <strong>del</strong>la Musica, intesa<br />
nelle sue svariate sfaccettature, e <strong>del</strong>la<br />
nostra manifestazione, non a caso denominata<br />
“Musica&Musica”.<br />
26<br />
Luca Marziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . violino<br />
Roberto Molinelli . . . . . . . . . . . . . . . . . viola<br />
Alessandro Culiani . . . . . . . . .violoncello<br />
Ludwig van Beethoven (1770-1827)<br />
Trio in do minore op. 9 n. 3 per violino, viola e violoncello - 1798<br />
Allegro con spirito<br />
Adagio con espressione<br />
Scherzo: Allegro molto vivace<br />
Presto<br />
Dave Brubeck (1920)- arrang. Roberto Molinelli<br />
Blue rondo à la turk - 1959<br />
John Lennon (1940-1980) Paul McCartney (1942) - arrang. Roberto Molinelli<br />
Michelle - 1965<br />
Eleanor rigby - 1966<br />
Yesterday - 1965<br />
Girl - 1966 / Hey Jude - 1968<br />
L’apertura è affidata ad una composizione<br />
scritta appositamente da Beethoven<br />
per la <strong>di</strong>fficile formazione<br />
cameristica formata da violino, viola e<br />
violoncello: il Trio per archi Op. 9 n. 3.<br />
Sebbene i lavori compresi in quest’opera<br />
siano tra quelli meno conosciuti<br />
e pubblicamente eseguiti <strong>di</strong> Beethoven,<br />
vanno inclusi tra i suoi lavori cameristici<br />
più significativi e profetici. Furono composti<br />
dal musicista, allora poco più che<br />
ventenne, tra il 1796 e il 1798 e de<strong>di</strong>cati<br />
al conte Johann Georg von Browne che<br />
a Vienna aveva ospitato <strong>di</strong>versi concerti<br />
<strong>di</strong> musiche beethoveniane.
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