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Filippo La Porta Da Italo Svevo a Sandro Veronesi: la ... - WebLearn

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hanno tutte ragione, ognuna dal suo punto di vista. <strong>La</strong> molteplicità del vero, <strong>la</strong> sua non-unità, è <strong>la</strong><br />

scoperta del<strong>la</strong> coscienza tragica” 6 Qualche anno più tardi George Steiner attribuisce una visione<br />

tragica ai soli greci, per i quali il destino ha qualcosa di irreparabile e misterioso, mentre per <strong>la</strong><br />

tradizione giudeo-cristiana (e in seguito per il marxismo) c’è sempre una ricompensa alle sofferenze,<br />

e dunque una giustizia finale 7 . <strong>La</strong> bibliografia sul tragico è sterminata e questo non è un convegno<br />

di studi filosofici, perciò atteniamoci per il momento a questa definizione sintetica di Jaspers, che<br />

mi pare almeno un buon punto di partenza.<br />

Tre romanzi di <strong>Veronesi</strong>: <strong>La</strong> forza del passato, Caos calmo, XY<br />

Prendo in esame tre romanzi di <strong>Sandro</strong> <strong>Veronesi</strong> scritti nell’ultimo decennio: <strong>La</strong> forza del passato 8 ,<br />

Caos calmo 9 e in subordine XY 10 , che rappresenta un’opera più atipica e in qualche modo<br />

spiazzante. E ora qualche paro<strong>la</strong> sulle loro rispettive trame e su alcuni personaggi che mi sembrano<br />

fondamentali per il nostro confronto.<br />

<strong>La</strong> forza del passato narra di Gianni Orzan, scrittore per ragazzi dal<strong>la</strong> vita tranquil<strong>la</strong>, che viene<br />

avvicinato da Brogliasco, misterioso tassista e amico del padre, morto da poco, del quale conosce<br />

tutti i segreti. Bogliasco a un certo punto gli dice che <strong>la</strong> gente mente sempre, anche quando riempie i<br />

oduli del censimento(lui è stato un rilevatore), e poi “i figli mentono ai genitori, i genitori ai figli, i<br />

fratelli mentono fra loro, e marito e moglie mentono fra loro…”, concludendo che il mondo è una<br />

“grande illusione” ma credere a questa illusione è questione di buon senso (una conclusione che non<br />

sarebbe spiaciuta a Zeno). In partico<strong>la</strong>re gli rive<strong>la</strong> che il padre non sarebbe stato il generale<br />

democristiano e bigotto che appariva, ma una spia russa al servizio del KGB. Niente è come sembra.<br />

<strong>Da</strong> questo momento si incrina <strong>la</strong> visione del mondo di Orzan, e tutte le sue certezze: <strong>la</strong> normalità è<br />

solo un velo che nasconde storie torbide e paradossali. Non solo <strong>la</strong> vera identità del padre ma anche i<br />

tradimenti del<strong>la</strong> moglie. Scopre di essere diverso da come credeva di essere, con un padre diverso<br />

(una spia russa ) e una moglie diversa (infedele). Ho già detto del suo proposito, analogo a quello di<br />

Zeno: si iscrive infatti a un corso per smettere di fumare, e anzi per non ricominciare, dove gli<br />

insegnano – ma inutilmente – <strong>la</strong> tecnica per resistere all’”impulso fatale”, che dura circa 20<br />

secondi…<br />

In Caos calmo Pietro Pal<strong>la</strong>dini è un quarantenne di successo, padre di una bambina di 10<br />

anni, che si ritrova improvvisamente vedovo mentre salva una donna dall’annegamento. A quel<br />

punto decide di non andare più in ufficio. Resta con <strong>la</strong> sua auto ogni giorno - per due mesi - di<br />

fronte al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> del<strong>la</strong> figlia dalle otto alle quattro e mezza( e lì lo andranno a trovare amici,<br />

familiari e colleghi quasi in processione a rive<strong>la</strong>rgli il proprio dolore e il proprio <strong>la</strong>to oscuro). Poi si<br />

licenzierà dal <strong>la</strong>voro e soprattutto grazie al<strong>la</strong> figlia troverà un senso al<strong>la</strong> propria vita. <strong>La</strong> pagina di<br />

<strong>Veronesi</strong> è sovreccitata e spettaco<strong>la</strong>re(in ciò assomiglia al<strong>la</strong> società dell’apparenza con <strong>la</strong> quale <strong>la</strong><br />

letteratura è fisiologicamente in conflitto). Eppure ha trovato uno stile abbastanza duttile, variato,<br />

pieno di registri diversi, per poter par<strong>la</strong>re di sé, del<strong>la</strong> sua generazione, di figli e di genitori, del<strong>la</strong><br />

vita e del<strong>la</strong> morte, del <strong>la</strong>voro e dell’eros, del<strong>la</strong> deriva del nostro paese, dell’entropia affettiva e del<strong>la</strong><br />

difficoltà di fare ancora esperienza di qualcosa. Il suo patto con i lettori si origina dall’infanzia.<br />

6 K.Jaspers, Del tragico, Il Saggiatore, 1959, p. 32 – o Mi<strong>la</strong>no 1987 p.39).<br />

7 Cfr. G.Steiner, <strong>La</strong> morte del<strong>la</strong> tragedia, Garzanti 1964<br />

8 S.<strong>Veronesi</strong>, <strong>La</strong> forza del passato,Bompiani, 2000<br />

9 S.<strong>Veronesi</strong>, Caos calmo, Bompiani, 2005<br />

10 S.<strong>Veronesi</strong>, XL, Fandango, 2010

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