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regolamento per l'autorizzazione al funzionamento dei servizi socio

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COMUNE DI BASTIA UMBRA<br />

Provincia di Perugia<br />

REGOLAMENTO PER L’AUTORIZZAZIONE AL<br />

FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI SOCIO - EDUCATIVI<br />

PER LA PRIMA INFANZIA<br />

Approvato con Deliberazione del Consiglio Comun<strong>al</strong>e n. 15 del 28 aprile 2011.-.


INDICE<br />

CAPO I<br />

PRINCIPI GENERALI<br />

Art.1 Oggetto e fin<strong>al</strong>ità pag. 8<br />

Art.2 Requisiti e standard <strong>per</strong> l’autorizzazione pag. 8<br />

CAPO II<br />

PROCEDURE PER LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE<br />

Art.3 Richiesta di autorizzazione pag. 9<br />

Art.4 Fasi del procedimento di autorizzazione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> la prima infanzia<br />

pag. 9<br />

CAPO III<br />

ISTRUTTORIA ED ESITI DEL PROCEDIMENTO<br />

Art.5 Fasi del procedimento pag. 12<br />

CAPO IV<br />

SOSPENSIONE E REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE<br />

Art.6 Sospensione, revoca e decadenza pag. 13<br />

Art.7 Durata e rinnovo dell’autorizzazione pag. 13<br />

Art.8 Obblighi conseguenti <strong>al</strong>l’autorizzazione pag. 13<br />

Art.9 Vigilanza e controllo pag. 14<br />

Art.10 Sanzioni amministrative pag. 14<br />

Art.11 Disposizioni fin<strong>al</strong>i pag. 15<br />

ALLEGATO A - NIDO D’INFANZIA<br />

DESCRIZIONE pag. 16<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 Risorse umane pag. 16<br />

A.2 Profession<strong>al</strong>ità degli o<strong>per</strong>atori pag. 16<br />

A.3 Ricettività pag. 17<br />

A.4 Dotazione strument<strong>al</strong>e pag. 17<br />

A.5 Correttezza e trasparenza del <strong>servizi</strong>o pag. 17<br />

A.6 Pianificazione strategica del <strong>servizi</strong>o pag. 18<br />

A.7 Pasti e tabelle dietetiche pag. 18<br />

A.8 Rispetto delle normative pag. 18<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 Ubicazione, destinazione d’uso e caratteristiche descrittive pag. 19<br />

B.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 19<br />

B.3 Ricettività pag. 20<br />

B.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 20<br />

B.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 21<br />

B.6 Impianti tecnologici pag. 21<br />

2


B.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 22<br />

B.8 Disposizioni specifiche <strong>per</strong> cucine e refettori pag. 23<br />

B.9 Normative di riferimento pag. 24<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI<br />

IN EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 Ubicazione e caratteristiche costruttive pag. 24<br />

C.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 24<br />

C.3 Ricettività pag. 25<br />

C.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 25<br />

C.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 25<br />

C.6 Impianti tecnologici pag. 26<br />

C.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 27<br />

C.8 Disposizioni specifiche <strong>per</strong> cucine e refettori pag. 28<br />

C.9 Normative di riferimento pag. 29<br />

ALLEGATO B - CENTRO PER BAMBINE E BAMBINI<br />

DESCRIZIONE pag. 30<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 Risorse umane pag. 30<br />

A.2 Profession<strong>al</strong>ità degli o<strong>per</strong>atori pag. 30<br />

A.3 Ricettività pag. 31<br />

A.4 Dotazione strument<strong>al</strong>e pag. 31<br />

A.5 Correttezza e trasparenza del <strong>servizi</strong>o pag. 31<br />

A.6 Pianificazione strategica del <strong>servizi</strong>o pag. 31<br />

A.7 Colazioni e/o merende pag. 32<br />

A.8 Rispetto delle normative pag. 32<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 Ubicazione, destinazione d’uso e caratteristiche descrittive pag. 32<br />

B.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 33<br />

B.3 Ricettività pag. 34<br />

B.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 34<br />

B.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 34<br />

B.6 Impianti tecnologici pag. 35<br />

B.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 35<br />

B.8 Spazio preparazione colazioni/merende pag. 36<br />

B.9 Normative di riferimento pag. 36<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI<br />

IN EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 Ubicazione e caratteristiche costruttive pag. 37<br />

C.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 37<br />

C.3 Ricettività pag. 38<br />

C.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 38<br />

C.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 38<br />

C.6 Impianti tecnologici pag. 39<br />

C.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 40<br />

C.8 Spazio preparazione colazioni/merende pag. 40<br />

3


C.9 Normative di riferimento pag. 41<br />

ALLEGATO C - CENTRO PER BAMBINE/I E FAMIGLIE<br />

DESCRIZIONE pag. 42<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 Risorse umane pag. 42<br />

A.2 Profession<strong>al</strong>ità degli o<strong>per</strong>atori pag. 42<br />

A.3 Ricettività pag. 43<br />

A.4 Dotazione strument<strong>al</strong>e pag. 43<br />

A.5 Correttezza e trasparenza del <strong>servizi</strong>o pag. 43<br />

A.6 Pianificazione strategica del <strong>servizi</strong>o pag. 43<br />

A.7 Colazioni e/o merende pag. 44<br />

A.8 Rispetto delle normative pag. 44<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 Ubicazione, destinazione d’uso e caratteristiche descrittive pag. 44<br />

B.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 45<br />

B.3 Ricettività pag. 45<br />

B.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 45<br />

B.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 46<br />

B.6 Impianti tecnologici pag. 47<br />

B.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 47<br />

B.8 Angolo cottura pag. 48<br />

B.9 Normative di riferimento pag. 48<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI<br />

IN EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 Ubicazione e caratteristiche costruttive pag. 48<br />

C.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 49<br />

C.3 Ricettività pag. 49<br />

C.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 49<br />

C.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 50<br />

C.6 Impianti tecnologici pag. 51<br />

C.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 51<br />

C.8 Angolo cottura pag. 52<br />

C.9 Normative di riferimento pag. 52<br />

ALLEGATO D - SPAZIO GIOCO<br />

DESCRIZIONE pag. 53<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 Risorse umane pag. 53<br />

A.2 Profession<strong>al</strong>ità degli o<strong>per</strong>atori pag. 53<br />

A.3 Ricettività pag. 54<br />

A.4 Dotazione strument<strong>al</strong>e pag. 54<br />

A.5 Correttezza e trasparenza del <strong>servizi</strong>o pag. 54<br />

A.6 Pianificazione strategica del <strong>servizi</strong>o pag. 54<br />

A.7 Colazioni e/o merende pag. 54<br />

4


A.8 Rispetto delle normative pag. 55<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 Ubicazione, destinazione d’uso e caratteristiche descrittive pag. 55<br />

B.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 55<br />

B.3 Ricettività pag. 56<br />

B.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 56<br />

B.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 57<br />

B.6 Impianti tecnologici pag. 57<br />

B.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 58<br />

B.8 Spazio preparazione colazione/merende pag. 59<br />

B.9 Normative di riferimento pag. 59<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI<br />

IN EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 Ubicazione e caratteristiche costruttive pag. 59<br />

C.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 60<br />

C.3 Ricettività pag. 60<br />

C.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 60<br />

C.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 61<br />

C.6 Impianti tecnologici pag. 62<br />

C.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 62<br />

C.8 Spazio preparazione colazioni/merende pag. 63<br />

C.9 Normative di riferimento pag. 63<br />

ALLEGATO E - NIDI E MICRONIDI AZIENDALI O INTERAZIENDALI<br />

DESCRIZIONE pag. 64<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 Risorse umane pag. 64<br />

A.2 Profession<strong>al</strong>ità degli o<strong>per</strong>atori pag. 64<br />

A.3 Ricettività pag. 65<br />

A.4 Dotazione strument<strong>al</strong>e pag. 65<br />

A.5 Correttezza e trasparenza del <strong>servizi</strong>o pag. 65<br />

A.6 Pianificazione strategica del <strong>servizi</strong>o pag. 66<br />

A.7 Pasti e tabelle dietetiche pag. 66<br />

A.8 Rispetto delle normative pag. 66<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 Ubicazione, destinazione d’uso e caratteristiche descrittive pag. 66<br />

B.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 67<br />

B.3 Ricettività pag. 68<br />

B.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 68<br />

B.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 69<br />

B.6 Impianti tecnologici pag. 69<br />

B.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 70<br />

B.8 Disposizioni specifiche <strong>per</strong> cucine e refettori pag. 71<br />

B.9 Normative di riferimento pag. 71<br />

5


C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI<br />

IN EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 Ubicazione e caratteristiche costruttive pag. 72<br />

C.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 72<br />

C.3 Ricettività pag. 73<br />

C.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 73<br />

C.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 73<br />

C.6 Impianti tecnologici pag. 74<br />

C.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 74<br />

C.8 Disposizioni specifiche <strong>per</strong> cucine e refettori pag. 76<br />

C.9 Normative di riferimento pag. 77<br />

ALLEGATO F - SEZIONI INTEGRATE TRA NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA<br />

DESCRIZIONE pag. 78<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 Risorse umane pag. 78<br />

A.2 Profession<strong>al</strong>ità degli o<strong>per</strong>atori pag. 78<br />

A.3 Ricettività pag. 79<br />

A.4 Dotazione strument<strong>al</strong>e pag. 79<br />

A.5 Correttezza e trasparenza del <strong>servizi</strong>o pag. 79<br />

A.6 Pianificazione strategica del <strong>servizi</strong>o pag. 79<br />

A.7 Pasti e tabelle dietetiche pag. 80<br />

A.8 Rispetto delle normative pag. 80<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 Ubicazione, destinazione d’uso e caratteristiche descrittive pag. 80<br />

B.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag. 81<br />

B.3 Ricettività pag. 81<br />

B.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag. 82<br />

B.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag. 82<br />

B.6 Impianti tecnologici pag. 83<br />

B.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag. 83<br />

B.8 Disposizioni specifiche <strong>per</strong> cucine e refettori pag. 84<br />

B.9 Normative di riferimento pag. 85<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI<br />

IN EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 Ubicazione e caratteristiche costruttive pag.85<br />

C.2 Organizzazione delle aree e degli spazi pag.85<br />

C.3 Ricettività pag.86<br />

C.4 Strutture, finiture, attrezzature e arredi pag.86<br />

C.5 Requisiti gener<strong>al</strong>i igienico-sanitari <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i pag.86<br />

C.6 Impianti tecnologici pag.87<br />

C.7 Gestione della sicurezza e prevenzione incendi pag.88<br />

C.8 Disposizioni specifiche <strong>per</strong> cucine e refettori pag.89<br />

C.9 Normative di riferimento pag.90<br />

6


ALLEGATO G/1 – MODELLO DI DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL’APERTURA E<br />

AL FUNZIONAMENTO DI SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO PER LA PRIMA INFANZIA<br />

pag.91<br />

ALLEGATO G/2 – MODELLO DI RICHIESTA DI RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE AL<br />

FUNZIONAMENTO DI SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO PER LA PRIMA INFANZIA<br />

pag.96<br />

ALLEGATO G/3 – MODELLO DI COMUNICAZIONE AVVIO ATTIVITA’ SERVIZIO<br />

SOCIO-EDUCATIVO PER LA PRIMA INFANZIA<br />

pag.98<br />

7


CAPO I<br />

PRINCIPI GENERALI<br />

Articolo 1<br />

(Oggetto e fin<strong>al</strong>ità)<br />

1.1 Il presente Regolamento, in ottem<strong>per</strong>anza <strong>al</strong>l’art.6, comma 2 lettera c) della Legge 328/2000<br />

(Legge quadro <strong>per</strong> la re<strong>al</strong>izzazione del sistema integrato di interventi e <strong>servizi</strong> soci<strong>al</strong>i) e <strong>al</strong><br />

Regolamento Region<strong>al</strong>e 20 dicembre 2006, n.13, come modificato e integrato d<strong>al</strong> Regolamento<br />

region<strong>al</strong>e 22 dicembre 2010, n.9, in attuazione dell’art. 12 della Legge Region<strong>al</strong>e 22 dicembre<br />

2005, n.30 e ss.mm.ii. (Sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia),<br />

definisce i requisiti necessari e le procedure <strong>per</strong> l’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong><br />

<strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia.<br />

1.2 Devono ottenere il rilascio dell’autorizzazione tutti i <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la prima infanzia, sia pubblici<br />

che privati, indicati <strong>al</strong>l’art. 34 del Regolamento Region<strong>al</strong>e 20 dicembre 2006, n.13,<br />

precedentemente definiti d<strong>al</strong> titolo II della Legge Region<strong>al</strong>e 30/2005 e di seguito elencati:<br />

a) nidi d’infanzia;<br />

b) centri <strong>per</strong> bambine e bambini;<br />

c) centri <strong>per</strong> bambine e bambini e famiglie;<br />

d) spazi gioco;<br />

e) centri ricreativi;<br />

f) le sezioni integrate tra nido e scuola dell’infanzia;<br />

g) i <strong>servizi</strong> di sostegno <strong>al</strong>le funzioni genitori<strong>al</strong>i;<br />

h) nidi e micronidi aziend<strong>al</strong>i o interaziend<strong>al</strong>i.<br />

1.3 L’autorizzazione è un processo che si esplica con un provvedimento attraverso il qu<strong>al</strong>e il<br />

Comune di Bastia Umbra, nell’ambito del proprio territorio, autorizza il <strong>funzionamento</strong> di una<br />

struttura <strong>per</strong> la prima infanzia da re<strong>al</strong>izzare e il <strong>funzionamento</strong> di strutture già esistenti, dando così<br />

ai cittadini garanzie di qu<strong>al</strong>ità del <strong>servizi</strong>o, d<strong>al</strong> punto di vista della sicurezza, della funzion<strong>al</strong>ità e<br />

delle metodologie pedagogiche.<br />

1.4 Coerentemente con la Legge 22 dicembre 2005 n.30 e ss.mm.ii., il Comune di Bastia Umbra<br />

intende procedere <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di un sistema integrato di <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la prima infanzia<br />

promuovendo una rete di soggetti autorizzati con lo scopo di espandere e qu<strong>al</strong>ificare l’offerta<br />

complessiva del <strong>servizi</strong>o.<br />

Articolo 2<br />

(Requisiti e standard <strong>per</strong> l’autorizzazione)<br />

2.1 I <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia, pubblici e privati, ubicati nel territorio del<br />

Comune di Bastia Umbra, ai fini del rilascio dell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong>, devono<br />

possedere tutti i requisiti tecnico-struttur<strong>al</strong>i, organizzativi e di qu<strong>al</strong>ità previsti d<strong>al</strong>la L.R. 30/2005 e<br />

ss.mm.ii., d<strong>al</strong> Regolamento Region<strong>al</strong>e 13/2006 e ss.mm.ii. e d<strong>al</strong> presente Regolamento e più<br />

specificatamente:<br />

- nidi d’infanzia (Allegato A)<br />

- centri <strong>per</strong> bambine e bambini (Allegato B)<br />

- centri <strong>per</strong> bambine/i e famiglie (Allegato C)<br />

- spazi gioco (Allegato D)<br />

- nidi e micronidi aziend<strong>al</strong>i o interaziend<strong>al</strong>i (Allegato E)<br />

- sezioni integrate tra nido e scuola dell’infanzia (Allegato F).<br />

2.2 I centri ricreativi e i <strong>servizi</strong> di sostegno <strong>al</strong>le funzioni genitori<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> fine di ottenere<br />

l’autorizzazione di cui <strong>al</strong>l’art. 34 del Regolamento Region<strong>al</strong>e 13/2006 e ss.mm.ii., in<br />

considerazione della flessibilità organizzativa e del carattere <strong>per</strong>iodico delle attività, devono essere<br />

in possesso esclusivamente del progetto educativo del <strong>servizi</strong>o.<br />

8


CAPO II<br />

PROCEDURE PER LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE<br />

Articolo 3<br />

(Richiesta di autorizzazione)<br />

3.1 L’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> deve essere richiesta <strong>per</strong> ogni tipologia di <strong>servizi</strong>o.<br />

3.2 Nel caso in cui in una stessa sede siano presenti più tipologie di <strong>servizi</strong>, l’autorizzazione va<br />

richiesta <strong>per</strong> ciascuna di esse.<br />

3.3 Il rilascio dell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> riguarda sia le tipologie di <strong>servizi</strong> già esistenti<br />

che le tipologie di nuova istituzione.<br />

3.4 Per le tipologie di <strong>servizi</strong>o già esistenti, la domanda <strong>per</strong> il rilascio dell’autorizzazione deve<br />

essere presentata entro 180 giorni d<strong>al</strong>la entrata in vigore del Regolamento Region<strong>al</strong>e n.13/2006.<br />

3.5 Per le tipologie di <strong>servizi</strong>o di nuova istituzione, la domanda di rilascio dell’autorizzazione può<br />

essere presentata in qu<strong>al</strong>siasi momento, ma comunque sempre prima dell’avvio dell’attività.<br />

3.6 L’avvio stesso è subordinato <strong>al</strong>l’ottenimento dell’autorizzazione.<br />

3.7 Il procedimento di autorizzazione si conclude entro 90 giorni d<strong>al</strong>la data di presentazione della<br />

domanda con l’eccezione prevista <strong>al</strong> successivo art. 5, comma 3.<br />

3.8 Presso il Comune di Bastia Umbra viene istituito un <strong>al</strong>bo delle strutture della prima infanzia<br />

autorizzate <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong>.<br />

Articolo 4<br />

(Requisiti della domanda di autorizzazione)<br />

4.1 La domanda <strong>per</strong> il rilascio dell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong>, sottoscritta d<strong>al</strong> titolare o d<strong>al</strong><br />

leg<strong>al</strong>e rappresentante dell’impresa, deve essere indirizzata <strong>al</strong> Sindaco del Comune di Bastia Umbra<br />

e redatta compilando l’apposito modulo in bollo <strong>al</strong>legato <strong>al</strong> presente atto (Allegato G/1), che ne è<br />

parte integrante e sostanzi<strong>al</strong>e.<br />

4.2 Nella domanda devono essere dichiarati:<br />

- gener<strong>al</strong>ità e dati fisc<strong>al</strong>i del richiedente;<br />

- recapito telefonico;<br />

- denominazione e ragione soci<strong>al</strong>e del gestore;<br />

- tipo di unità d’offerta <strong>per</strong> il qu<strong>al</strong>e viene richiesta l’autorizzazione;<br />

- denominazione del <strong>servizi</strong>o;<br />

- indirizzo e numero di telefono della struttura;<br />

- su<strong>per</strong>ficie utile netta e recettività;<br />

- orario e c<strong>al</strong>endario di <strong>funzionamento</strong>.<br />

Alla domanda deve essere <strong>al</strong>legata la seguente documentazione:<br />

SERVIZI POSTI IN UNITA’ IMMOBILIARI ESISTENTI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI<br />

I. Documentazione attestante l’agibilità:<br />

a) <strong>per</strong> gli edifici di proprietà privata: certificato di agibilità <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i specifico <strong>per</strong> l’attività<br />

in questione o dichiarazione sostitutiva resa ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000 con<br />

indicazione del numero della pratica e data di rilascio.<br />

Per i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del presente <strong>regolamento</strong>, qu<strong>al</strong>ora<br />

non in possesso del certificato di agibilità <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i specifico <strong>per</strong> l’attività in questione:<br />

certificato di agibilità <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i relativo ai settori commerci<strong>al</strong>e o residenzi<strong>al</strong>e o artigian<strong>al</strong>e<br />

o dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del D.P.R. 445/2000 con indicazione del numero<br />

della pratica e data di rilascio integrato d<strong>al</strong>la seguente documentazione:<br />

- copia della dichiarazione di conformità ai sensi delle Leggi 10/90 e 46/90 o certificato di<br />

collaudo degli impianti tecnici (elettrico, idrico, di risc<strong>al</strong>damento, ascensori, etc.).<br />

- copia relazione ottem<strong>per</strong>anza norme abbattimento barriere architettoniche (Legge n.13/89;<br />

D.M. 236/89; Legge 104/92);<br />

9


- copia certificato (C.P.I. rilasciato d<strong>al</strong> comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> V.V.F. in ordine<br />

<strong>al</strong>l’adozione delle misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 Marzo 1998 <strong>per</strong> i<br />

luoghi di lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 Agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura;<br />

qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> V.V.F., ai<br />

sensi del D.M. 16 Febbraio 1982, è necessario presentare <strong>al</strong> Comune una attestazione,<br />

corredata da apposita documentazione redatta da tecnico abilitato, comprovante il rispetto<br />

della normativa in materia di prevenzione incendi.<br />

- Copie delle dichiarazioni di conformità degli specchi, pellicole da parte della ditta<br />

inst<strong>al</strong>latrice;<br />

- Copia della v<strong>al</strong>utazione prevision<strong>al</strong>e di clima acustico e della v<strong>al</strong>utazione di impatto<br />

acustico redatte da un tecnico abilitato e competente in acustica ambient<strong>al</strong>e ai sensi della<br />

normativa vigente.<br />

b) <strong>per</strong> gli edifici di proprietà pubblica: certificato di idoneità <strong>al</strong>l’uso.<br />

II. Relazione tecnico descrittiva della struttura, completa del c<strong>al</strong>colo della ricettività, d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e<br />

risultino, preferibilmente seguendo l’articolato previsto, le conformità e le non conformità<br />

agli standard comun<strong>al</strong>i. L’elaborato deve essere redatto da tecnico abilitato e sottoscritto<br />

anche d<strong>al</strong> titolare dell’attività.<br />

III. Planimetria <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i, preferibilmente in sc<strong>al</strong>a 1:100, con indicazione della destinazione<br />

d’uso, della su<strong>per</strong>ficie e dell’<strong>al</strong>tezza di ciascuno di essi con relative piante, prospetti e<br />

sezioni.<br />

IV. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000<br />

attestante l’avvenuto adempimento degli obblighi di cui <strong>al</strong> D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.<br />

V. Ai fini della somministrazione <strong>dei</strong> pasti, notifica Inizio Attività Settore Alimentare ai fini<br />

della registrazione ai sensi del Regolamento CE n. 852/2004 presso il Dipartimento di<br />

Prevenzione – Servizio Igiene degli <strong>al</strong>imenti e nutrizione – ASL n.2 di Bastia Umbra e<br />

Segn<strong>al</strong>azione Certificata di Inizio Attività – somministrazione nelle scuole di cui <strong>al</strong>la<br />

L.287/1991 - art.3, co.6, lett.g) <strong>al</strong> SUAP del Comune di Bastia Umbra.<br />

VI. Piano di autocontrollo in materia di igiene e sicurezza <strong>al</strong>imentare o dichiarazione resa ai sensi<br />

dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000 con indicazione del numero della pratica e data di rilascio.<br />

VII. Tabella dietetica approvata dai competenti Uffici della A.U.S.L. competente <strong>per</strong> territorio <strong>per</strong><br />

i <strong>servizi</strong> che prevedono il pasto. Nel caso di fornitura di pasti d<strong>al</strong>l’esterno, nome del fornitore<br />

e autorizzazione sanitaria dello stesso.<br />

VIII. Regolamento di <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

IX. Progetto educativo del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

X. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000<br />

indicante gli o<strong>per</strong>atori previsti, il titolo di studio, la qu<strong>al</strong>ifica, il tipo di contratto.<br />

XI. Dichiarazione del datore di lavoro che in mancanza del titolo di studio previsto, attesti i 365<br />

giorni di <strong>servizi</strong>o prestato nella funzione di educatore <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del<br />

presente Regolamento.<br />

XII. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000<br />

relativa <strong>al</strong>l’attestazione <strong>dei</strong> requisiti di onorabilità. La dichiarazione va resa da: i componenti<br />

l’organo di amministrazione della società, coo<strong>per</strong>ativa, ditta, ecc. e d<strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante<br />

nella struttura.<br />

XIII. Copia fotostatica del documento di identità in corso di v<strong>al</strong>idità del soggetto che ha<br />

sottoscritto la domanda.<br />

XIV. Nel caso di cittadini non appartenenti <strong>al</strong>l’Unione Europea, copia del <strong>per</strong>messo di soggiorno<br />

in corso di v<strong>al</strong>idità <strong>per</strong> i cittadini stranieri.<br />

XV. Dichiarazione sostitutiva di certificazione resa ai sensi dell’art. 46 D.P.R. 445/2000 d<strong>al</strong><br />

titolare della ditta, dai soci della società e d<strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante nel <strong>servizi</strong>o, relativa<br />

<strong>al</strong>l’assenza di condanne pen<strong>al</strong>i e di procedimenti pen<strong>al</strong>i in corso.<br />

SERVIZI DI NUOVA APERTURA POSTI IN UNITA’ IMMOBILIARI REALIZZATI<br />

SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

10


I. Certificato di agibilità specifico <strong>per</strong> l’attività in questione o dichiarazione resa ai sensi<br />

dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000 con indicazione del numero della pratica e data di rilascio.<br />

II. Relazione tecnico descrittiva della struttura, completa del c<strong>al</strong>colo della ricettività, d<strong>al</strong>la<br />

qu<strong>al</strong>e risultino, preferibilmente seguendo l’articolato previsto, le conformità e le non<br />

conformità agli standard comun<strong>al</strong>i. L’elaborato deve essere redatto da tecnico abilitato e<br />

sottoscritto anche d<strong>al</strong> titolare dell’attività.<br />

III. Planimetria “as built” in sc<strong>al</strong>a 1:200 o 1:500 dell’edificio in cui è inserita la struttura e<br />

dell’area esterna di <strong>per</strong>tinenza.<br />

IV. Planimetria “as built” in sc<strong>al</strong>a 1:100 <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i, con l’indicazione della destinazione d’uso,<br />

della su<strong>per</strong>ficie e dell’<strong>al</strong>tezza di ciascuno di essi.<br />

V. Planimetrie “ as built” in sc<strong>al</strong>a 1:100 degli impianti elettrici e idro-termo-sanitari.<br />

VI. Documentazione attestante la conformità e la sicurezza degli arredi e <strong>dei</strong> giochi, anche<br />

esterni, mediante planimetrie, relazioni, attestazioni o, in <strong>al</strong>ternativa, mediante<br />

certificazione rilasciata da apposito ente certificatore accreditato d<strong>al</strong> SINAL.<br />

VII. Piano di gestione della sicurezza.<br />

VIII. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000<br />

attestante l’avvenuto adempimento degli obblighi di cui <strong>al</strong> D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.<br />

IX. Ai fini della somministrazione <strong>dei</strong> pasti, notifica Inizio Attività Settore Alimentare ai fini<br />

della registrazione ai sensi del Regolamento CE n. 852/2004 presso il Dipartimento di<br />

Prevenzione – Servizio Igiene degli <strong>al</strong>imenti e nutrizione – ASL n.2 di Bastia Umbra e<br />

Segn<strong>al</strong>azione Certificata di Inizio Attività – somministrazione nelle scuole di cui <strong>al</strong>la<br />

L.287/1991 - art.3, co.6, lett.g) <strong>al</strong> SUAP del Comune di Bastia Umbra.<br />

X. Piano di autocontrollo in materia di igiene e sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

XI. Tabella dietetica approvata dai competenti Uffici della A.U.S.L. competente <strong>per</strong> territorio<br />

<strong>per</strong> i <strong>servizi</strong> che prevedono il pasto. Nel caso di fornitura di pasti d<strong>al</strong>l’esterno, nome del<br />

fornitore e autorizzazione sanitaria dello stesso.<br />

XII. Regolamento di <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

XIII. Progetto educativo del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

XIV. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000<br />

indicante gli o<strong>per</strong>atori previsti, il titolo di studio, la qu<strong>al</strong>ifica, il tipo di contratto.<br />

XV. Dichiarazione del datore di lavoro che in mancanza del titolo di studio previsto, attesti i<br />

365 giorni di <strong>servizi</strong>o prestato nella funzione di educatore <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del<br />

presente <strong>regolamento</strong>.<br />

XVI. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000<br />

relativa <strong>al</strong>l’attestazione <strong>dei</strong> requisiti di onorabilità. La dichiarazione va resa da: i<br />

componenti l’organo di amministrazione della società, coo<strong>per</strong>ativa, ditta, ecc. e d<strong>al</strong><br />

<strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante nella struttura.<br />

XVII. Copia fotostatica del documento di identità in corso di v<strong>al</strong>idità del soggetto che ha<br />

sottoscritto la domanda.<br />

XVIII. Nel caso di cittadini non appartenenti <strong>al</strong>l’Unione Europea, copia del <strong>per</strong>messo di soggiorno<br />

in corso di v<strong>al</strong>idità <strong>per</strong> i cittadini stranieri.<br />

XIX. Dichiarazione sostitutiva di certificazione resa d<strong>al</strong> titolare della ditta, dai soci della società,<br />

e d<strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante nel <strong>servizi</strong>o, ai sensi dell’art. 46 D.P.R. 445/2000 relativa<br />

<strong>al</strong>l’assenza di condanne pen<strong>al</strong>i e di procedimenti pen<strong>al</strong>i in corso.<br />

4.3 La domanda di autorizzazione deve essere nuovamente presentata in caso di successive<br />

modifiche struttur<strong>al</strong>i, ampliamenti, trasformazioni, trasferimenti di sede o cambi di gestione.<br />

4.4 L’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia di cui<br />

<strong>al</strong>l’art. 1 non può essere rilasciata se il titolare (se trattasi di ditta individu<strong>al</strong>e) o i rappresentanti<br />

leg<strong>al</strong>i (se trattasi di società, coo<strong>per</strong>ativa o di associazione) sono stati condannati, con sentenza<br />

passata in giudicato, <strong>per</strong> reati non compatibili con l’attività che si intende svolgere.<br />

11


CAPO III<br />

ISTRUTTORIA ED ESITI DEL PROCEDIMENTO<br />

Articolo 5<br />

(Fasi del procedimento di autorizzazione)<br />

5.1 Responsabile del procedimento di autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi<br />

<strong>per</strong> la prima infanzia è il responsabile del Settore Soci<strong>al</strong>e.<br />

5.2 Il Comune di Bastia Umbra - Settore Soci<strong>al</strong>e, acquisisce la domanda di autorizzazione, ne<br />

effettua un primo esame e verifica la completezza della documentazione prodotta.<br />

5.3 Nel caso debbano essere richieste documentazioni o certificazioni integrative, le stesse devono<br />

<strong>per</strong>venire entro 45 giorni d<strong>al</strong>la data di ricevimento della richiesta di integrazione; t<strong>al</strong>e richiesta<br />

sospende i tempi del procedimento di autorizzazione.<br />

5.4 Per i <strong>servizi</strong> di nuova a<strong>per</strong>tura, accertato il possesso <strong>dei</strong> requisiti, anche attraverso<br />

l’acquisizione di parere consultivo da parte degli uffici comun<strong>al</strong>i competenti <strong>per</strong> il proprio<br />

specifico settore ed anche degli uffici tecnici della Azienda ASL competente <strong>per</strong> territorio, il<br />

Responsabile del Settore rilascia l’autorizzazione.<br />

Nel caso in cui venga rilevato il non possesso <strong>dei</strong> requisiti richiesti, l’autorizzazione <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>tura<br />

verrà negata.<br />

5.5 Per i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del Regolamento Region<strong>al</strong>e n. 13 del<br />

20.12.2006 qu<strong>al</strong>ora, <strong>al</strong>l’entrata in vigore del Regolamento Comun<strong>al</strong>e non fossero in possesso <strong>dei</strong><br />

requisiti ivi richiesti <strong>per</strong> l’ottenimento dell’autorizzazione, questi devono presentare, entro 45<br />

giorni d<strong>al</strong>la data di ricevimento della comunicazione da parte dell’ufficio comun<strong>al</strong>e competente, un<br />

“progetto di adeguamento”, sottoscritto d<strong>al</strong> richiedente e da un tecnico abilitato <strong>per</strong> la parte di<br />

propria competenza, necessario <strong>per</strong> su<strong>per</strong>are le eventu<strong>al</strong>i non conformità agli standard richiesti.<br />

La pianificazione degli interventi di adeguamento dovrà avvenire sulla base di priorità determinate<br />

d<strong>al</strong> livello di rischio di ciascuna non-conformità: le non-conformità più <strong>per</strong>icolose <strong>per</strong> la sicurezza<br />

e la s<strong>al</strong>ute degli utenti e <strong>dei</strong> lavoratori dovranno essere già state eliminate <strong>al</strong> momento della<br />

presentazione del piano di adeguamento.<br />

Per le seguenti non-conformità i tempi di adeguamento sono così prestabiliti:<br />

- in presenza di un numero di utenti su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la ricettività stabilita d<strong>al</strong>la Legge,<br />

l’eventu<strong>al</strong>e eccedenza deve essere ridotta entro tre anni diminuendo 1/3 <strong>dei</strong> bambini<br />

<strong>al</strong>l’anno;<br />

- <strong>per</strong> la cucina, nel caso di non possesso della autorizzazione sanitaria, l’autorizzazione<br />

temporanea <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> non può su<strong>per</strong>are il 30 ottobre 2008, come stabilito d<strong>al</strong>le<br />

seguenti direttive region<strong>al</strong>i: D.G.R. n.510 del 02.04.2007, D.G.R. n. 613 del 24.04.2007,<br />

D.D. n. 4211 del 09.05.2007 Direzione Region<strong>al</strong>e Sanità e Servizi Soci<strong>al</strong>i – Servizio IV.<br />

In <strong>al</strong>ternativa, qu<strong>al</strong>ora i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del <strong>regolamento</strong><br />

region<strong>al</strong>e n. 13 del 20/12/2006, siano in possesso <strong>dei</strong> requisiti richiesti d<strong>al</strong> Regolamento Comun<strong>al</strong>e<br />

<strong>per</strong> l’ottenimento dell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> gli stessi devono presentare entro 45 giorni<br />

una certificazione di conformità esistente, sottoscritta d<strong>al</strong> richiedente e da un tecnico abilitato <strong>per</strong><br />

la parte di propria competenza.<br />

5.6 Per i <strong>servizi</strong> di cui <strong>al</strong> punto 5.5, qu<strong>al</strong>ora venga presentato il “progetto di adeguamento”, viene<br />

rilasciata un’autorizzazione temporanea fino a completamento degli interventi e comunque <strong>per</strong> un<br />

<strong>per</strong>iodo non su<strong>per</strong>iore a quattro anni decorrenti d<strong>al</strong> rilascio dell’autorizzazione.<br />

Al termine di ciascun intervento il richiedente dovrà immediatamente produrre <strong>al</strong> Comune la<br />

documentazione attestante l’avvenuta eliminazione della non-conformità.<br />

5.7 Il mancato rispetto <strong>dei</strong> termini concordati comporterà la sospensione della autorizzazione<br />

temporanea fino <strong>al</strong> completamento dell’intervento.<br />

5.8 Completato il programma di adeguamento, il titolare dell’attività ne dà form<strong>al</strong>e comunicazione,<br />

attraverso relazione redatta e sottoscritta da tecnico abilitato, <strong>al</strong> Settore Soci<strong>al</strong>e del Comune e<br />

richiede l’autorizzazione definitiva che viene rilasciata, previa verifica effettuata anche attraverso<br />

eventu<strong>al</strong>i sopr<strong>al</strong>luoghi, entro 90 giorni.<br />

12


5.8 Anche ai fini dell’autorizzazione temporanea i soggetti richiedenti, devono comunque<br />

necessariamente essere in possesso, <strong>al</strong> momento della richiesta, <strong>dei</strong> requisiti relativi <strong>al</strong>l’agibilità<br />

della struttura, <strong>al</strong>la conformità degli impianti, <strong>dei</strong> requisiti igienico-sanitari, nonché del rapporto<br />

numerico educatori/bambini, <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai sevizi gener<strong>al</strong>i/bambini, previsto nel presente<br />

Regolamento <strong>per</strong> ogni specifico <strong>servizi</strong>o, s<strong>al</strong>vo successive disposizioni region<strong>al</strong>i in merito.<br />

5.9 Per le attività già funzionanti, qu<strong>al</strong>ora queste non fossero in possesso dell’agibilità <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i<br />

specifica <strong>per</strong> l’attività in questione, l’autorizzazione temporanea può essere concessa solo previa<br />

dichiarazione di impegno, da parte del titolare dell’attività, a provvedere <strong>al</strong>l’integrazione della<br />

documentazione di cui <strong>al</strong>l’art. 4 entro un anno d<strong>al</strong> rilascio della stessa.<br />

CAPO IV<br />

SOSPENSIONE E REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE<br />

Articolo 6<br />

(Sospensione, revoca e decadenza)<br />

6.1 Ferma in ogni caso l’applicazione delle sanzioni amministrative di cui <strong>al</strong> successivo art.10, nel<br />

caso di violazioni delle norme del Regolamento Region<strong>al</strong>e n.13/2006 e ss.mm.ii. e del<br />

Regolamento Comun<strong>al</strong>e <strong>per</strong> l’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la<br />

prima infanzia, ai sensi della Legge 241/90 e ss.mm.ii., il Responsabile del Settore diffida il<br />

soggetto autorizzato a provvedere <strong>al</strong>la regolarizzazione entro il termine definito d<strong>al</strong> provvedimento<br />

di diffida.<br />

Decorso inutilmente il termine assegnato si procede <strong>al</strong>la revoca dell’autorizzazione.<br />

6.2 Altresì, l’autorizzazione può essere revocata in caso di accertate violazioni che comportino<br />

pregiudizio agli utenti dandone comunicazione <strong>al</strong>le Autorità competenti.<br />

6.3 Nel <strong>per</strong>iodo di v<strong>al</strong>idità dell’autorizzazione devono essere immediatamente comunicate <strong>al</strong><br />

Settore Soci<strong>al</strong>e del Comune tutte le modifiche che riguardano i requisiti dichiarati in sede di<br />

autorizzazione.<br />

6.4 Concessa l’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong>, l’attività deve essere iniziata, a pena di decadenza<br />

dell’autorizzazione, entro sei mesi d<strong>al</strong>la notifica del provvedimento, dandone form<strong>al</strong>e<br />

comunicazione <strong>al</strong> Settore Soci<strong>al</strong>e del Comune (Allegato G/3); in caso di motivata necessità può<br />

essere concessa una proroga <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo che non può su<strong>per</strong>are i tre mesi.<br />

6.5 E’ consentita la cessione dell’attività, ma il subentrante deve richiedere <strong>al</strong> Comune il rilascio<br />

<strong>al</strong>l’autorizzazione a lui intestata; il subentrante, avendo presentato la domanda, nelle more del<br />

rilascio dell’autorizzazione, può proseguire l’attività.<br />

Articolo 7<br />

(Durata e rinnovo dell’autorizzazione)<br />

7.1 L’autorizzazione temporanea ha v<strong>al</strong>idità fino a quattro anni d<strong>al</strong>la data del rilascio della stessa e<br />

viene concessa secondo le mod<strong>al</strong>ità e i tempi previsti <strong>al</strong>l’articolo 5 del presente Regolamento.<br />

7.2 L’autorizzazione definitiva ha durata trienn<strong>al</strong>e.<br />

7.3 Per il rinnovo dell’autorizzazione <strong>dei</strong> singoli <strong>servizi</strong> il titolare dell’attività deve presentare<br />

specifica richiesta <strong>al</strong> Comune (Allegato G/2), entro 90 giorni prima della scadenza della stessa; la<br />

richiesta deve contenere dichiarazioni attestanti:<br />

a) che sussistono i requisiti posseduti <strong>al</strong> momento del rilascio della precedente<br />

autorizzazione;<br />

b) che non sono intervenute variazioni <strong>al</strong>la struttura o <strong>al</strong>tro tipo di variazione, ovvero<br />

qu<strong>al</strong>ora siano intervenute variazioni, l’elencazione delle stesse.<br />

Articolo 8<br />

(Obblighi conseguenti <strong>al</strong>l’autorizzazione)<br />

8.1 L’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> comporta <strong>per</strong> il soggetto gestore autorizzato l’obbligo a:<br />

13


- esporre l’autorizzazione in maniera visibile nei pressi dell’ingresso del <strong>servizi</strong>o autorizzato;<br />

- consentire l’attività di vigilanza e controllo da parte degli organi competenti;<br />

- comunicare qu<strong>al</strong>siasi variazione tecnica struttur<strong>al</strong>e e organizzativa del <strong>servizi</strong>o;<br />

- fornire <strong>al</strong> Settore Soci<strong>al</strong>e del Comune le seguenti informazioni:<br />

o dati individu<strong>al</strong>i inerenti le bambine, i bambini e le famiglie;<br />

o numero delle bambine e <strong>dei</strong> bambini effettivamente frequentanti, con riferimento<br />

ai diversi mesi di a<strong>per</strong>tura del <strong>servizi</strong>o;<br />

o numero degli o<strong>per</strong>atori impiegati, distinti in educatori ed o<strong>per</strong>atori ausiliari, e<br />

relativi titoli di studio posseduti;<br />

o <strong>per</strong>iodo di a<strong>per</strong>tura e costo tot<strong>al</strong>e del <strong>servizi</strong>o a carico dell’ente titolare e/o gestore<br />

del <strong>servizi</strong>o;<br />

o ammontare della retta mensile a carico delle famiglie.<br />

8.2 Il Comune entro il 15 aprile di ogni anno trasmette i dati raccolti <strong>al</strong> Centro di documentazione,<br />

aggiornamento e s<strong>per</strong>imentazione sull’infanzia.<br />

Articolo 9<br />

(Vigilanza e controllo)<br />

9.1 Il Comune di Bastia Umbra, attraverso l’ufficio competente <strong>al</strong> rilascio dell’autorizzazione,<br />

anche in collaborazione con gli <strong>al</strong>tri uffici comun<strong>al</strong>i individuati <strong>per</strong> il proprio specifico di<br />

competenza, svolge funzioni di vigilanza e controllo, concernenti l’accertamento del mantenimento<br />

<strong>dei</strong> requisiti <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia in possesso dell’autorizzazione; a t<strong>al</strong><br />

fine possono essere effettuati <strong>per</strong>iodici sopr<strong>al</strong>luoghi presso le strutture autorizzate.<br />

9.2 Fermo restando quanto stabilito <strong>al</strong> successivo articolo 10 e l’accertamento di specifiche<br />

violazioni già disciplinate da norme di legge, <strong>per</strong> le violazioni delle disposizioni regolamentari<br />

stabilite d<strong>al</strong> presente atto si applica l’art. 7 bis del Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli<br />

Enti Loc<strong>al</strong>i.<br />

Articolo 10<br />

(Sanzioni amministrative)<br />

10.1 In applicazione dell’ art.23 – bis della Legge Region<strong>al</strong>e 30/2005 e ss.mm.ii., chiunque esercita<br />

o gestisce <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la prima infanzia senza la prescritta autorizzazione rilasciata d<strong>al</strong> comune<br />

territori<strong>al</strong>mente competente, è soggetto <strong>al</strong>la sanzione amministrativa da euro 3.000,00 a euro<br />

10.000,00.<br />

10.2 Chiunque esercita o gestisce <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la prima infanzia in violazione delle prescrizioni<br />

esplicitamente previste nell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> rilasciata d<strong>al</strong> comune territori<strong>al</strong>mente<br />

competente, è soggetto <strong>al</strong>la sanzione amministrativa da euro 3.000,00 a euro 10.000,00.<br />

10.3 Chiunque esercita o gestisce <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la prima infanzia attribuendosi il possesso<br />

dell’accreditamento non rilasciato è soggetto <strong>al</strong>la sanzione amministrativa da euro 3.000,00 a euro<br />

10.00,00.<br />

10.4 Chiunque dichiara nella richiesta di autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> o di accreditamento<br />

requisiti non posseduti è soggetto <strong>al</strong>la sanzione amministrativa da euro 1.000,00 a euro 3.000,00.<br />

10.5 Chiunque non dichiara o comunica nei termini previsti dai regolamenti comun<strong>al</strong>i le modifiche<br />

di caratteristiche della struttura o del <strong>servizi</strong>o o <strong>al</strong>tri elementi rilevanti ai fini del rilascio<br />

dell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> che facciano venire meno i requisiti <strong>per</strong> l’esercizio<br />

dell’attività, è soggetto <strong>al</strong>la sanzione amministrativa da euro 300,00 a euro 500,00.<br />

10.6 Chiunque non dichiara o comunica nei termini previsti d<strong>al</strong> <strong>regolamento</strong> region<strong>al</strong>e modifiche<br />

di caratteristiche del <strong>servizi</strong>o o <strong>al</strong>tri elementi rilevanti ai fini del rilascio dell’accreditamento è<br />

soggetto <strong>al</strong>la sanzione amministrativa da euro 300,00 a euro 500,00<br />

10.7 I proventi derivanti d<strong>al</strong>l’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie sono introitati<br />

d<strong>al</strong> comune territori<strong>al</strong>mente competente in appositi capitoli di bilancio, e destinati <strong>al</strong>le iniziative di<br />

14


formazione ed aggiornamento profession<strong>al</strong>e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la prima infanzia pubblici<br />

e privati.<br />

Articolo 11<br />

(Disposizioni fin<strong>al</strong>i)<br />

Per tutto quanto non previsto nel presente <strong>regolamento</strong> si fa riferimento <strong>al</strong>la normativa nazion<strong>al</strong>e e<br />

region<strong>al</strong>e in materia.<br />

15


ALLEGATO A<br />

NIDO D’INFANZIA<br />

DESCRIZIONE<br />

Il nido d’infanzia è un <strong>servizi</strong>o educativo e soci<strong>al</strong>e di interesse pubblico a<strong>per</strong>to a tutte le bambine e<br />

a tutti i bambini di età compresa tra i tre e i trentasei mesi.<br />

Esso, concorre, insieme <strong>al</strong>le famiglie, <strong>al</strong>la loro crescita e formazione, in armonia con i principi<br />

della garanzia del diritto <strong>al</strong>l’educazione e del rispetto delle identità cultur<strong>al</strong>i e religiose.<br />

Il nido d’infanzia ha le seguenti fin<strong>al</strong>ità:<br />

a) l’educazione e la soci<strong>al</strong>izzazione delle bambine e <strong>dei</strong> bambini <strong>per</strong> favorire il loro sviluppo<br />

armonico;<br />

b) il sostegno <strong>al</strong>le famiglie nell’educazione e nella cura <strong>dei</strong> figli.<br />

L’orario di <strong>per</strong>manenza presso il <strong>servizi</strong>o, previamente concordato con la famiglia, non può<br />

su<strong>per</strong>are le dieci ore giorn<strong>al</strong>iere.<br />

Qu<strong>al</strong>ora il nido d’infanzia sia sprovvisto del loc<strong>al</strong>e cucina <strong>per</strong> la preparazione del pasto <strong>al</strong>l’interno<br />

della struttura, è possibile l’inserimento delle bambine e <strong>dei</strong> bambini sotto il primo anno di età,<br />

purché venga rispettato quanto previsto <strong>al</strong>l’articolo 6, comma 2 del Regolamento Region<strong>al</strong>e 20<br />

dicembre 2006, n. 13 e ss.mm.ii. e d<strong>al</strong> presente Regolamento, concordandone con la famiglia<br />

della/del bambina/o l’orario di <strong>per</strong>manenza nel rispetto delle abitudini degli stessi e di una corretta<br />

educazione <strong>al</strong>imentare.<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 RISORSE UMANE<br />

All’interno del nido d’infanzia o<strong>per</strong>a un’èquipe multiprofession<strong>al</strong>e composta da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e<br />

educativo e <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e con funzioni ausiliarie di addetto <strong>al</strong>la cucina e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i.<br />

Deve essere inoltre prevista una funzione di coordinamento pedagogico ed organizzativo.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo o<strong>per</strong>ante nel nido d’infanzia deve essere in rapporto massimo di 1 unità ogni<br />

8 bambini iscritti, tenendo conto dell’orario di <strong>funzionamento</strong> giorn<strong>al</strong>iero e dell’articolazione <strong>dei</strong><br />

turni di lavoro.<br />

Nelle strutture in cui è presente la cucina (ovvero ove il pasto viene preparato <strong>al</strong>l’interno della<br />

struttura) deve essere previsto un ausiliario addetto <strong>al</strong>la cucina; qu<strong>al</strong>ora il numero <strong>dei</strong> bambini<br />

su<strong>per</strong>i le 30 unità, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di cucina deve essere integrato con una funzione di aiuto.<br />

Nelle strutture che non hanno la cucina e il <strong>servizi</strong>o mensa interno, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e ausiliario addetto ai<br />

<strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in rapporto di 1 a 30.<br />

Il gestore deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le mansioni svolte<br />

ed applicare il contratto collettivo nazion<strong>al</strong>e di lavoro <strong>per</strong> il settore e gli accordi integrativi vigenti.<br />

Deve essere stipulata un’assicurazione <strong>per</strong> i bambini.<br />

A.2 PROFESSIONALITA’ DEGLI OPERATORI<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo deve essere in possesso del Diploma di Laurea nelle classi delle Lauree in<br />

scienze dell’educazione e della formazione (Laurea in scienze della formazione primaria, Laurea in<br />

scienze dell’educazione, Laurea in scienze della profession<strong>al</strong>ità educativa ).<br />

Sono <strong>al</strong>tresì v<strong>al</strong>idi i corsi di laurea di secondo livello o di speci<strong>al</strong>izzazione in pedagogia, psicologia<br />

o discipline umanistiche ad indirizzo <strong>socio</strong>-psico-pedagogico.<br />

La funzione di educatore profession<strong>al</strong>e, di cui <strong>al</strong>l’art. 17 della Legge Region<strong>al</strong>e 30/2005, può essere<br />

svolta <strong>al</strong>l’interno del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi dai soggetti anche sprovvisti del<br />

titolo specifico previsto d<strong>al</strong>lo stesso articolo che, <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del presente<br />

16


egolamento, abbiano maturato <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o, anche non<br />

continuativo, nel quinquennio precedente.<br />

Oltre <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> requisiti di cui <strong>al</strong> comma precedente, può continuare a svolgere le<br />

funzioni di educatore profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> titoli<br />

previsti d<strong>al</strong> Piano trienn<strong>al</strong>e 2008-2010 e diversi da quelli di cui <strong>al</strong>l’art.17 purché:<br />

c) abbia svolto <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o anche non continuativo tra il<br />

16 gennaio 2001 e 31 dicembre 2010 in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore<br />

animatore;<br />

d) sia titolare di rapporti di lavoro a tempo indeterminato <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 presso i <strong>servizi</strong><br />

rivolti <strong>al</strong>la prima infanzia in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore;<br />

e) sia titolare di <strong>servizi</strong> <strong>al</strong>la prima infanzia svolgendo <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 le funzioni di<br />

educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore.<br />

A far data d<strong>al</strong> 1° gennaio 2011 sono ritenuti v<strong>al</strong>idi <strong>per</strong> l’accesso <strong>al</strong>le funzioni di educatore<br />

profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore i soli titoli di studio previsti <strong>al</strong>l’articolo 17 e gli <strong>al</strong>tri titoli<br />

dichiarati equipollenti o equiparati.<br />

Ulteriori disposizioni sul <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e sull’omogeneità <strong>dei</strong> titoli di studio possono essere adottate<br />

<strong>al</strong>l’interno del Piano trienn<strong>al</strong>e del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> di cui <strong>al</strong>l’art.9 della Legge<br />

Region<strong>al</strong>e 30/2005 e ss.mm.ii.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in possesso del diploma della scuola<br />

dell’obbligo e <strong>dei</strong> requisiti previsti d<strong>al</strong>la normativa vigente.<br />

La funzione di Coordinatore pedagogico deve essere svolta da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso del diploma di<br />

laurea in scienze della formazione o di <strong>al</strong>tra laurea equiparata, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 5<br />

maggio 2004.<br />

Il gestore del <strong>servizi</strong>o deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le<br />

mansioni svolte ed applicare i contenuti normativi della contrattazione nazion<strong>al</strong>e di settore e <strong>dei</strong><br />

contratti integrativi vigenti.<br />

A.3 RICETTIVITA’<br />

La ricettività della struttura è determinata d<strong>al</strong> titolare dell’attività ai sensi dell’art. 6, comma 7 del<br />

Regolamento Region<strong>al</strong>e 13/2006 e ss.mm.ii.<br />

Il rapporto minimo su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato in metri quadrati otto virgola cinque<br />

<strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

In ciascun nido il numero degli iscritti può essere elevato in ragione del quindici <strong>per</strong> cento della<br />

ricettività, c<strong>al</strong>colato sul numero <strong>dei</strong> bambini effettivamente iscritti, fatto s<strong>al</strong>vo il rispetto del<br />

rapporto numerico tra educatori e bambini.<br />

Il nido d’infanzia può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi.<br />

A.4 DOTAZIONE STRUMENTALE<br />

Adeguatezza <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i ludico-didattici<br />

I materi<strong>al</strong>i e i giocattoli devono rispettare le norme di sicurezza previste d<strong>al</strong>la vigente normativa<br />

CE e devono offrire un’ampia gamma di es<strong>per</strong>ienze privilegiando tutte le aree di sviluppo:<br />

cognitive, affettive e sensori<strong>al</strong>i consentendo attività varie e differenziate.<br />

A.5 CORRETTEZZA E TRASPARENZA DEL SERVIZIO<br />

Regolamento di <strong>funzionamento</strong><br />

Il <strong>servizi</strong>o deve essere in possesso di un <strong>regolamento</strong> di <strong>funzionamento</strong>; questo deve essere<br />

accessibile, disponibile e aggiornato <strong>al</strong>meno ogni cinque anni.<br />

Il <strong>regolamento</strong> deve contenere:<br />

- unità d’offerta e capacità recettiva;<br />

- fin<strong>al</strong>ità;<br />

17


- composizione dell’organico del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

- destinatari;<br />

- c<strong>al</strong>endario annu<strong>al</strong>e e orari di <strong>funzionamento</strong>;<br />

- moduli di frequenza;<br />

- mod<strong>al</strong>ità e criteri di accesso;<br />

- mod<strong>al</strong>ità di costruzione delle eventu<strong>al</strong>i graduatorie;<br />

- tariffe e mod<strong>al</strong>ità di pagamento.<br />

A.6 PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL SERVIZIO<br />

Progetto educativo<br />

Il progetto educativo deve essere accessibile, disponibile e aggiornato ogni 3 anni.<br />

Il progetto educativo deve contenere:<br />

- l’esplicitazione degli obiettivi;<br />

- la descrizione delle metodologie educative e delle mod<strong>al</strong>ità di documentazione e verifica;<br />

- l’organizzazione della giornata;<br />

- l’organizzazione degli spazi;<br />

- la suddivisione del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e nei diversi gruppi/sezioni;<br />

- l’individuazione <strong>dei</strong> momenti di partecipazione <strong>dei</strong> genitori;<br />

- le forme di rapporto con il territorio;<br />

- la descrizione delle mod<strong>al</strong>ità di monitoraggio e v<strong>al</strong>utazione della qu<strong>al</strong>ità.<br />

Partecipazione delle famiglie<br />

La partecipazione delle famiglie <strong>al</strong>le scelte educative è assicurata attraverso incontri <strong>per</strong>iodici <strong>per</strong><br />

la presentazione del progetto educativo, nonché attraverso incontri di verifica sulle attività del<br />

<strong>servizi</strong>o.<br />

A.7 PASTI E TABELLE DIETETICHE<br />

I soggetti titolari e/o gestori del <strong>servizi</strong>o adottano tabelle dietetiche approvate d<strong>al</strong>l’Azienda Unità<br />

Sanitaria loc<strong>al</strong>e competente <strong>per</strong> territorio ed attuano gli indirizzi previsti in ambito <strong>socio</strong>-sanitario.<br />

I pasti devono consentire un’<strong>al</strong>imentazione diversificata, nel rispetto delle differenze religiose e di<br />

eventu<strong>al</strong>i intolleranze <strong>al</strong>imentari certificate, favorendo la gradu<strong>al</strong>e introduzione di cibi biologici e<br />

di cibi senza OGM.<br />

I pasti possono essere parzi<strong>al</strong>mente o tot<strong>al</strong>mente prodotti <strong>al</strong>l’esterno della struttura solo <strong>per</strong> le<br />

bambine e i bambini di età su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>l’anno.<br />

Per le bambine e i bambini fino <strong>al</strong> primo anno di età è obbligatoria la preparazione del pasto<br />

<strong>al</strong>l’interno del nido.<br />

Per le strutture sprovviste del loc<strong>al</strong>e cucina e che accolgono bambine e bambini sotto il primo anno<br />

d’età, è fatto assoluto divieto procedere <strong>al</strong>la somministrazione del pasto.<br />

In caso di nido d’infanzia aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o scolastici possono essere utilizzati i<br />

<strong>servizi</strong> mensa di quest’ultimi, che devono comunque garantire la preparazione di uno specifico<br />

menù giorn<strong>al</strong>iero.<br />

Il nido d’infanzia <strong>per</strong> i pasti prodotti <strong>al</strong>l’esterno della struttura, deve:<br />

a) disporre di un termin<strong>al</strong>e di cucina attrezzato in rapporto <strong>al</strong> numero delle bambine, <strong>dei</strong><br />

bambini e degli o<strong>per</strong>atori;<br />

b) mantenere la qu<strong>al</strong>ità del cibo e procedere <strong>al</strong>la distribuzione dello stesso con mod<strong>al</strong>ità<br />

concordate con il centro di produzioni pasti individuato d<strong>al</strong> gestore della struttura;<br />

c) garantire cibo con caratteristiche di gradibilità.<br />

A.8 RISPETTO DELLE NORMATIVE<br />

Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente <strong>regolamento</strong> si fa riferimento <strong>al</strong>la<br />

normativa nazion<strong>al</strong>e e region<strong>al</strong>e in materia.<br />

18


B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’ FUNZIONANTI<br />

POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 UBICAZIONE, DESTINAZIONE D’USO E CARATTERISTICHE DESCRITTIVE<br />

I loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa possono essere ubicati:<br />

a) in edifici indipendenti costruiti <strong>per</strong> t<strong>al</strong>e specifica destinazione ed isolati da <strong>al</strong>tri;<br />

b) in edifici o loc<strong>al</strong>i esistenti, anche adiacenti, sottostanti o sovrastanti ad <strong>al</strong>tri aventi destinazione<br />

diversa, purché le norme di sicurezza relative <strong>al</strong>le specifiche attività non ne escludano la vicinanza<br />

e/o contiguità.<br />

In ogni caso, gli edifici ospitanti la struttura educativa non devono essere ubicati in prossimità di<br />

attività che comportino gravi rischi di incendio, di esplosione, di incidente rilevante o di aree<br />

esondabili o a rischio di inquinamento ambient<strong>al</strong>e.<br />

La destinazione d’uso <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa deve essere specifica <strong>per</strong> l’attività in<br />

questione.<br />

Qu<strong>al</strong>ora ciò non fosse, è necessario procedere <strong>al</strong> cambio di destinazione d’uso.<br />

Le attività educative ubicate negli edifici e nei loc<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>la lettera b) precedente, devono essere<br />

separate dai loc<strong>al</strong>i a diversa destinazione mediante strutture di caratteristiche <strong>al</strong>meno REI 60, fatti<br />

s<strong>al</strong>vi i casi in cui l’attività confinante richieda la separazione mediante strutture con caratteristiche<br />

su<strong>per</strong>iori di resistenza <strong>al</strong> fuoco. Qu<strong>al</strong>ora siano presenti comunicazioni, queste sono ammesse solo<br />

tramite filtri a prova di fumo con stesse caratteristiche di resistenza <strong>al</strong> fuoco.<br />

Ai <strong>servizi</strong> ubicati in edifici non destinati esclusivamente a t<strong>al</strong>e uso è assicurata comunque<br />

autonomia funzion<strong>al</strong>e con una distinta via di accesso.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti; in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

Nella struttura destinata <strong>al</strong> nido d’infanzia, qu<strong>al</strong>ora l’edificio sia re<strong>al</strong>izzato su più piani, i loc<strong>al</strong>i<br />

destinati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini devono essere collocati <strong>al</strong> pianoterra o <strong>al</strong> piano ri<strong>al</strong>zato.<br />

Nei piani seminterrati e interrati possono essere collocati solo loc<strong>al</strong>i adibiti a deposito, magazzino,<br />

<strong>servizi</strong> igienici e spogliatoi <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Per la definizione di piani e loc<strong>al</strong>i interrati e seminterrati si rimanda <strong>al</strong> <strong>regolamento</strong> edilizio<br />

comun<strong>al</strong>e.<br />

B.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del nido d’infanzia sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i, qu<strong>al</strong>i lavanderia, dispensa e ripostigli;<br />

- spazi riservati ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori;<br />

- cucina <strong>per</strong> la preparazione del pasto <strong>al</strong>l’interno del nido d’infanzia o apposito<br />

loc<strong>al</strong>e <strong>per</strong> la conservazione e suddivisione del cibo in porzioni;<br />

Gli spazi riservati ai bambini hanno funzioni di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- refezione;<br />

- riposo;<br />

19


- cambio e <strong>servizi</strong> igienici.<br />

Nel caso in cui <strong>per</strong> le caratteristiche architettoniche della struttura non sia possibile individuare<br />

loc<strong>al</strong>i ad uso esclusivo <strong>per</strong> il riposo, questi possono essere individuati tra quelli con funzione di<br />

gioco; in t<strong>al</strong>i casi i loc<strong>al</strong>i prima dell’utilizzo devono essere opportunamente sanificati <strong>per</strong> assicurare<br />

le migliori condizioni di igienicità.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Il vaso a sedere deve essere di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età delle bambine e <strong>dei</strong> bambini<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o nido d’infanzia deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura, idonei ad un’agevole<br />

fruizione da parte delle bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177.<br />

Per i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del Regolamento Region<strong>al</strong>e n. 13 del<br />

20.12.2006, l’ufficio competente può autorizzare il <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o nido d’infanzia in<br />

strutture con spazi esterni insufficienti, qu<strong>al</strong>ora possano essere utilizzati spazi di verde pubblico<br />

adiacenti <strong>al</strong>la struttura facilmente accessibili, controllabili e idonei.<br />

B.3 RICETTIVITA’<br />

La ricettività della struttura è determinata sulla base del rapporto tra su<strong>per</strong>ficie utile interna netta e<br />

l’indice standard minimo pari a 8,5 metri quadrati di su<strong>per</strong>ficie <strong>per</strong> ogni bambino/a.<br />

I soggetti gestori potranno iscrivere un numero di bambini su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la ricettività della struttura,<br />

come sopra determinata, nella misura massima del 15%, fatto s<strong>al</strong>vo il rispettivo del rapporto<br />

numerico tra educatori e bambini che andrà c<strong>al</strong>colato sul numero <strong>dei</strong> bambini effettivamente<br />

iscritti.<br />

B. 4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico relativo <strong>al</strong>le strutture portanti, o di idoneità statica in caso di edifici re<strong>al</strong>izzati<br />

precedentemente <strong>al</strong> 1971.<br />

In tutti gli edifici si deve garantire, ai sensi del D.M. 236/1989 (previsto in attuazione <strong>al</strong>la<br />

L.13/1989), l’adattabilità della struttura educativa ai soggetti con diversa abilità.<br />

Inoltre deve essere garantita l’accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni<br />

interni <strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma.<br />

20


I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a cento centimetri e privi di elementi<br />

che possano consentire l’inerpicamento verso il davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

I diversi spazi devono essere attrezzati con arredi, giochi e angoli-gioco adeguati <strong>al</strong>le diverse età e<br />

<strong>al</strong>le differenti esigenze educative.<br />

Gli arredi e i giochi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o<br />

resi conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE ).<br />

B.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione devono essere <strong>al</strong>meno parzi<strong>al</strong>mente natur<strong>al</strong>i; sono<br />

consentite aerazione e illuminazione artifici<strong>al</strong>i integrative, attraverso<br />

apparecchiature elettriche e meccaniche, le cui caratteristiche devono consentire il<br />

raggiungimento <strong>dei</strong> parametri stabiliti d<strong>al</strong>le norme UNI 10339 e UNI-EN 12464-1;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere<br />

termoigrometrico ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L.10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> D.M. 18<br />

dicembre 1975 e ss.mm.ii. e da ogni normativa di riferimento.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiabili;<br />

- deve essere presente <strong>al</strong>meno un <strong>servizi</strong>o igienico <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto, munito di<br />

loc<strong>al</strong>e antibagno, con prevista adeguata suddivisione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> igienici tra il<br />

<strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di sesso maschile e femminile, laddove necessario.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari.<br />

Non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto s<strong>al</strong>vo il<br />

rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e igiene del<br />

lavoro.<br />

B.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1° marzo 1968, n. 186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere<br />

attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.<br />

46 e successivi regolamenti di attuazione, o, in <strong>al</strong>ternativa mediante collaudo di conformità da<br />

parte di tecnico abilitato.<br />

21


Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile ed accessibile, anche in caso d’incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione non inferiore a 5<br />

lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong> pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60<br />

minuti; l’illuminazione di sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in<br />

corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e di adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 KW, devono rispettare le norme<br />

emanante con Decreto del Ministero dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma<br />

tecnica UNI 7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n. 46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione, o , in <strong>al</strong>ternativa, mediante collaudo di conformità da parte di tecnico abilitato.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

B.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui<br />

luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i<br />

luoghi di lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della<br />

struttura e richiedere l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona<br />

<strong>dei</strong> VV.F. qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da<br />

parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque<br />

presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da apposita documentazione<br />

redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della normativa di<br />

prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio.<br />

In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o<br />

<strong>al</strong>tra emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong><br />

soccorso in caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

22


All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza.<br />

In particolare deve essere apposta una planimetri gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve<br />

indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo, <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

B.8 DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER CUCINE E REFETTORI<br />

Cucine<br />

La preparazione del pasto <strong>al</strong>l’interno della struttura è obbligatoria <strong>per</strong> i <strong>servizi</strong> che accolgono<br />

bambini di età inferiore a dodici mesi.<br />

In caso di nido d’infanzia aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o scolastici possono essere utilizzati i<br />

<strong>servizi</strong> mensa di questi ultimi, che devono comunque garantire la preparazione di uno specifico<br />

menù giorn<strong>al</strong>iero e che devono comunque rispondere <strong>al</strong>le caratteristiche previste ai sensi della<br />

normativa vigente in materia di prevenzione incendi, igiene e sanità e preventivamente autorizzati.<br />

Nelle strutture educative <strong>al</strong> cui interno è prevista la produzione del pasto deve essere presente un<br />

loc<strong>al</strong>e-cucina dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente<br />

normativa di prevenzione incendi, igiene, sanità e sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

Il loc<strong>al</strong>e cucina deve essere attrezzato con piani di appoggio e lavello le cui zone circostanti<br />

devono essere rivestite in modo idoneo.<br />

Qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del<br />

D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della normativa di<br />

prevenzione incendi o d<strong>al</strong>le norme tecniche UNI di riferimento.<br />

Refettori<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto devono essere dimensionati in base <strong>al</strong>l’indice<br />

standard minimo di 0,8 metri quadrati <strong>per</strong> bambino.<br />

Gli spazi destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto possono essere individuati anche tra quelli con<br />

funzione di gioco o attività di gruppo; in t<strong>al</strong> caso i loc<strong>al</strong>i devono rispettare i requisiti minimi di cui<br />

<strong>al</strong> presente paragrafo e prima dell’utilizzo devono essere opportunamente sanificati <strong>per</strong> assicurare<br />

le migliori condizioni di igiene.<br />

Nei casi in cui il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato mono-porzione, l’utilizzo del loc<strong>al</strong>e<br />

refettorio non è soggetto a preventiva autorizzazione ai sensi della vigente normativa in materia di<br />

igiene e sanità. In t<strong>al</strong> caso è comunque necessario garantire il rispetto delle buone prassi igieniche.<br />

I pasti prodotti d<strong>al</strong>l’esterno devono essere forniti da una ditta autorizzata e trasportati nel rispetto<br />

della normativa vigente in materia di sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

23


Nei casi in cui non siano presenti né la cucina né un loc<strong>al</strong>e refettorio specificamente destinato a t<strong>al</strong>e<br />

uso, il pasto dovrà essere fornito d<strong>al</strong>l’esterno esclusivamente in formato mono-porzione e <strong>servizi</strong>o<br />

con stoviglieria mono-uso a <strong>per</strong>dere.<br />

B.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica”.<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI IN<br />

EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 UBICAZIONE E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />

L’area da destinare <strong>al</strong> nido d’infanzia deve essere individuata in luoghi s<strong>al</strong>ubri distinti da zone a<br />

rischio particolare (inquinamento ambient<strong>al</strong>e, incendio, incidente rilevante, rischio sismico, aree<br />

esondabili).<br />

Il soggetto che intende re<strong>al</strong>izzare un edificio da destinare a sede di nido d’infanzia deve essere in<br />

possesso del <strong>per</strong>messo di costruire. La destinazione d’uso dell’edificio deve essere specifico <strong>per</strong> il<br />

<strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo che si intende attivare.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti, in particolare le uscite di sicurezza non devono<br />

sfociare direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

La struttura edilizia, sede del nido d’infanzia, deve essere collocata a piano terra o piano ri<strong>al</strong>zato, in<br />

adiacenza di uno spazio esterno e articolata su un solo livello. L’area co<strong>per</strong>ta d<strong>al</strong>l’edificio non deve<br />

essere su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la terza parte dell’area tot<strong>al</strong>e.<br />

C.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del nido d’infanzia sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

- spazi riservati ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori.<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- lavanderia;<br />

- ripostigli;<br />

- dispensa;<br />

- cucina.<br />

Gli spazi riservati ai bambini hanno funzione di:<br />

- zona accoglienza;<br />

- zone e loc<strong>al</strong>i <strong>per</strong> giochi, attività individu<strong>al</strong>i e di piccolo gruppo;<br />

- loc<strong>al</strong>i <strong>per</strong> il riposo; loc<strong>al</strong>e refezione; loc<strong>al</strong>i igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 centimetri) ogni 24 bambini, una vasca – lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di<br />

educatore e avere la seguente dotazione minima di sanitari:<br />

24


- un lavabo a can<strong>al</strong>e con un minimo di 2 rubinetti ogni 12 bambini;<br />

- un vaso ogni 10 bambini, di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età di questi ultimi.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici.<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura idonei ad una fruizione agevole e sicura da<br />

parte <strong>dei</strong> bambini.<br />

In gener<strong>al</strong>e gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati con accesso sicuro e protetto;<br />

- su un terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Le aree gioco <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>to devono essere progettate secondo la norma UNI 11123.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche, UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177 (definite d<strong>al</strong>la CE).<br />

C.3 RICETTIVITA’<br />

La ricettività della struttura è determinata sulla base del rapporto tra su<strong>per</strong>ficie utile interna netta e<br />

l’indice standard minimo pari a 8,5 metri quadrati di su<strong>per</strong>ficie <strong>per</strong> ogni bambino/a.<br />

I soggetti gestori potranno iscrivere un numero di bambini su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la ricettività della struttura,<br />

come sopra determinata, nella misura massima del 15%, fatto s<strong>al</strong>vo il rispettivo del rapporto<br />

numerico tra educatori e bambini che andrà c<strong>al</strong>colato sul numero <strong>dei</strong> bambini effettivamente<br />

iscritti.<br />

C.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico. Inoltre, si deve attestare la capacità delle strutture orizzont<strong>al</strong>i a sopportare i carichi di<br />

esercizio previsti d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 16 gennaio 1996.<br />

Si deve garantire, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 236/1989 (previsto in attuazione della Legge<br />

13/1989) la completa accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni interni<br />

<strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a 100 centimetri e privi di elementi<br />

che possono consentire il raggiungimento del davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

Gli arredi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o resi<br />

conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE).<br />

C.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione richiesta è pari a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie del pavimento del loc<strong>al</strong>e;<br />

25


- i loc<strong>al</strong>i devono usufruire di illuminazione natur<strong>al</strong>e; la su<strong>per</strong>ficie illuminante<br />

minima non può essere inferiore a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e e<br />

deve essere distribuita in maniera da garantire una illuminazione uniforme; <strong>al</strong>meno<br />

il 70% delle su<strong>per</strong>fici illuminanti di ogni singolo loc<strong>al</strong>e deve provenire<br />

direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su spazi esterni; l’impianto di illuminazione<br />

artifici<strong>al</strong>e dovrà avere caratteristiche (<strong>per</strong> intensità e qu<strong>al</strong>ità della luce, nonché <strong>per</strong><br />

la distribuzione ed il tipo delle sorgenti luminose) idonee <strong>al</strong>l’attività, in conformità<br />

<strong>al</strong>le norme UNI 10380;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere<br />

termoigrometrico ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L. 10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> Decreto<br />

Ministeri<strong>al</strong>e 18 dicembre 1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i non deve essere inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- gli spogliatoi non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e<br />

zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i<br />

accessori, se non attraverso apposito disimpegno.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiate;<br />

- devono essere presenti <strong>servizi</strong> igienici <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto in misura non<br />

inferiore a un lavabo e un wc ogni 10 addetti contemporaneamente in <strong>servizi</strong>o;<br />

- i <strong>servizi</strong> igienici non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini<br />

e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i<br />

accessori, se non attraverso apposito disimpegno.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

- non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione,<br />

fatto s<strong>al</strong>vo il rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi,<br />

prevenzione infortuni e igiene del lavoro.<br />

Per quanto qui non espressamente riportato si rinvia <strong>al</strong> Regolamento Edilizio Comun<strong>al</strong>e vigente.<br />

C.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 01 marzo 1698, n.186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività<br />

specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi<br />

regolamenti di attuazione.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile e accessibile, anche in caso di incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

26


) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione di sicurezza che<br />

deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong><br />

pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60 minuti; l’illuminazione di<br />

sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n.10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kw, devono rispettare le norme emanate<br />

con Decreto del Ministro dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma tecnica UNI<br />

7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi Regolamenti di<br />

attuazione.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

C.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui<br />

luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i<br />

luoghi di lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della<br />

struttura e richiedere l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona<br />

<strong>dei</strong> VVF; qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da<br />

parte <strong>dei</strong> VVF, ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque<br />

presentare <strong>al</strong> Comune un’attestazione, corredata da apposita documentazione<br />

redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della normativa di<br />

prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio. In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti<br />

in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o<br />

<strong>al</strong>tra emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong><br />

soccorso in caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza. In particolare deve essere apposta una<br />

planimetria gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

27


- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo; <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

C.8 DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER CUCINE E REFETTORI<br />

Cucine<br />

La preparazione del pasto <strong>al</strong>l’interno della struttura è obbligatoria <strong>per</strong> i <strong>servizi</strong> che accolgono<br />

bambini di età inferiore ai 12 mesi.<br />

In caso di nido d’infanzia aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o scolastici possono essere utilizzati i<br />

<strong>servizi</strong> mensa di questi ultimi, che devono comunque garantire la preparazione di uno specifico<br />

menù giorn<strong>al</strong>iero e rispondere <strong>al</strong>le caratteristiche previste ai sensi della vigente normativa di<br />

prevenzione incendi e igiene e sanità e preventivamente autorizzati.<br />

Nelle strutture educative <strong>al</strong> cui interno è prevista la produzione del pasto deve essere presente un<br />

loc<strong>al</strong>e – cucina dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente<br />

normativa di prevenzione incendi e igiene e sanità.<br />

Qu<strong>al</strong>ora l’attività specifica non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F.,<br />

ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione,<br />

corredata da apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi o d<strong>al</strong>le norme tecniche UNI di riferimento.<br />

Il loc<strong>al</strong>e cucina deve essere di dimensioni e forma t<strong>al</strong>e da <strong>per</strong>mettere lo svolgimento in modo<br />

razion<strong>al</strong>e delle funzioni cui è destinato. In ogni caso deve essere prevista una su<strong>per</strong>ficie pari a mq 2<br />

<strong>per</strong> o<strong>per</strong>are, con un minimo assoluto di 14 metri quadrati, e un’<strong>al</strong>tezza non inferiore a 2,70 metri. In<br />

particolare l’organizzazione del loc<strong>al</strong>e deve consentire una corretta prassi igienica impedendo la<br />

“contaminazione crociata” fra le materie prime <strong>al</strong>imentari e i prodotti finiti; ciò tramite distinzione<br />

di <strong>per</strong>corsi “sporco e pulito”. A t<strong>al</strong>e scopo deve essere predisposto e presentato <strong>al</strong>la competente<br />

ASL un adeguato piano di autocontrollo.<br />

L’aerazione deve essere garantita mediante su<strong>per</strong>fici apribili direttamente d<strong>al</strong>l’esterno e situate sui<br />

lati contrapposti e comunque in modo t<strong>al</strong>e da evitare ristagni d’aria e favorire sia i moti convettivi<br />

<strong>per</strong> la circolazione dell’aria interna sia i ricambi d’aria eventu<strong>al</strong>mente anche da incentivare<br />

mediante appositi dispositivi qu<strong>al</strong>i gli evacuatori statici.<br />

La minima su<strong>per</strong>ficie di aerazione richiesta è pari a un 1/8 del pavimento del loc<strong>al</strong>e. Ai fini della<br />

verifica della su<strong>per</strong>ficie di aerazione sono computati, <strong>per</strong> un’incidenza non su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong> 50% della<br />

su<strong>per</strong>ficie minima prescritta, anche i portoni e le porte prospettanti direttamente <strong>al</strong>l’esterno.<br />

L’illuminazione natur<strong>al</strong>e deve essere quanto più possibile uniforme e congruente con la capacità<br />

illuminante di ogni singola a<strong>per</strong>tura. Almeno il 70% delle su<strong>per</strong>fici illuminate del loc<strong>al</strong>e deve<br />

provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su spazi esterni. Fermo restando il rispetto del<br />

fattore di luce diurna previsto d<strong>al</strong>le norme vigenti, la su<strong>per</strong>ficie illuminante non può essere<br />

inferiore ad un 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e.<br />

Gli apparecchi di cottura devono essere dotati di sensore di assenza di fiamma (termocoppia, di<br />

cappa di aspirazione <strong>dei</strong> fumi con sbocco diretto <strong>al</strong>l’esterno tramite condotto di evacuazione<br />

prolungato oltre la sommità del tetto adiacente più <strong>al</strong>to.<br />

All’interno del loc<strong>al</strong>e – cucina devono essere presenti un numero adeguato di piani di lavoro lisci e<br />

lavabili (preferibilmente in acciaio inox) e di lavelli <strong>al</strong>imentati con acqua c<strong>al</strong>da e fredda, tra i qu<strong>al</strong>i:<br />

28


- un lavamani <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e dotato di rubinetteria a ped<strong>al</strong>e, distributore di sapone e<br />

asciugamano monouso;<br />

- un lavabo <strong>per</strong> il lavaggio <strong>dei</strong> prodotti <strong>al</strong>imentari, distinto d<strong>al</strong> lavamani del<br />

<strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Deve essere inoltre individuata un’area <strong>per</strong> lo stoccaggio e il lavaggio di utensili e piatti sporchi.<br />

Tutte le su<strong>per</strong>fici (pavimenti e rivestimenti) devono essere facilmente lavabili o disinfettabili.<br />

L’<strong>al</strong>tezza minima <strong>dei</strong> rivestimenti deve essere pari a 2,00 metri d<strong>al</strong> pavimento. Le porte interne<br />

devono essere facilmente rimovibili <strong>per</strong> la pulizia.<br />

Refettori<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto devono essere dimensionati in base <strong>al</strong>l’indice<br />

standard minimo di 0,8 metri quadrati <strong>per</strong> bambino e avere un’<strong>al</strong>tezza minima di m 2,70.<br />

I requisiti di aerazione e illuminazione devono essere i medesimi di quelli già indicati <strong>per</strong> le cucine.<br />

Nel caso che il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato multi-porzione, il loc<strong>al</strong>e refettorio deve<br />

essere dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente normativa in<br />

materia di igiene e sanità.<br />

In t<strong>al</strong> caso è necessario individuare <strong>al</strong>l’interno del loc<strong>al</strong>e refettorio:<br />

- un lavabo, fatti s<strong>al</strong>vi i casi <strong>per</strong> lo scodellamento si ado<strong>per</strong>ino utensili monouso;<br />

- un piano di appoggio contenitori.<br />

I pasti dovranno essere porzionati e serviti da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto, nel rispetto della vigente<br />

normativa in materia di igiene e sanità e in possesso di tessera sanitaria, provvisto di idoneo<br />

vestiario.<br />

Nei casi in cui il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato mono-porzione, l’utilizzo del loc<strong>al</strong>e –<br />

refettorio non è soggetto a preventiva autorizzazione ai sensi della vigente normativa in materia di<br />

igiene e sanità. In t<strong>al</strong> caso è comunque necessario garantire il rispetto delle buone prassi igieniche.<br />

A corredo della cucina e/o del refettorio devono essere presenti:<br />

- uno spazio destinato a dispensa (solo in presenza di cucina);<br />

- <strong>servizi</strong> igienici ad uso esclusivo del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto i cui requisiti igienici<br />

gener<strong>al</strong>i sono indicati <strong>al</strong> paragrafo C.5; t<strong>al</strong>i <strong>servizi</strong> devono essere ubicati in<br />

prossimità delle aree di lavoro, muniti di loc<strong>al</strong>i antibagno con lavabo provvisto di<br />

rubinetteria a ped<strong>al</strong>e, acqua c<strong>al</strong>da/fredda, distributori automatici di sapone liquido<br />

e asciugamani monouso; la porta dell’antibagno deve aprirsi verso l’esterno ed<br />

essere provvista di molla a chiusura automatica;<br />

- un loc<strong>al</strong>e destinato a spogliatoio <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto, di su<strong>per</strong>ficie minima pari<br />

a mq 4 <strong>per</strong> 5 ausiliari; detto loc<strong>al</strong>e deve essere ventilato (in modo natur<strong>al</strong>e o<br />

meccanizzato) e deve contenere armadietti a doppio scomparto pari <strong>al</strong> numero<br />

degli o<strong>per</strong>atori;<br />

- uno spazio destinato <strong>al</strong>l’esclusivo stoccaggio di materi<strong>al</strong>i e prodotti <strong>per</strong> la<br />

sanificazione.<br />

C.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 (Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici<br />

minimi di funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di<br />

edilizia scolastica).<br />

29


ALLEGATO B<br />

CENTRO PER BAMBINE E BAMBINI<br />

DESCRIZIONE<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine e bambini è un <strong>servizi</strong>o <strong>per</strong> attività educative, di gioco e cultur<strong>al</strong>i, <strong>per</strong> le<br />

bambine e i bambini di norma tra i diciotto mesi ed i tre anni, con fruizione continuativa da parte<br />

degli stessi <strong>al</strong>l’interno di moduli organizzativi flessibili (da 2 a 5 giorni settiman<strong>al</strong>i) .<br />

La <strong>per</strong>manenza del bambino è di minimo 3 ore e di massimo 5 ore <strong>al</strong> giorno; sono privi di <strong>servizi</strong>o<br />

di mensa, possono tuttavia garantire il <strong>servizi</strong>o colazione e/o merenda; deve essere inoltre previsto<br />

uno spazio idoneo <strong>al</strong> riposo <strong>dei</strong> bambini che ne manifestino la necessità<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 RISORSE UMANE<br />

All’interno del centro <strong>per</strong> bambine e bambini o<strong>per</strong>a una èquipe profession<strong>al</strong>e composta da<br />

<strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo e <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i.<br />

Deve essere inoltre prevista una funzione di coordinamento pedagogico ed organizzativo.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo o<strong>per</strong>ante nel centro <strong>per</strong> bambine e bambini deve essere in rapporto massimo<br />

di 1 unità ogni 8 bambini iscritti.<br />

Per quanto riguarda le funzioni ausiliarie, non viene indicato uno standard quantitativo, tuttavia le<br />

stesse devono essere organizzate in modo da garantire, in relazione <strong>al</strong>l’orario di a<strong>per</strong>tura e <strong>al</strong><br />

numero <strong>dei</strong> frequentanti, la pulizia e il riordino degli ambienti durante e/o <strong>al</strong> termine dell’orario<br />

quotidiano di a<strong>per</strong>tura<br />

Deve essere stipulata un’assicurazione <strong>per</strong> i bambini<br />

A.2 PROFESSIONALITA’ DEGLI OPERATORI<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo deve essere in possesso del Diploma di Laurea nelle classi delle Lauree in<br />

scienze dell’educazione e della formazione (Laurea in scienze della formazione primaria, Laurea in<br />

scienze dell’educazione, Laurea in scienze della profession<strong>al</strong>ità educativa ).<br />

Sono <strong>al</strong>tresì v<strong>al</strong>idi i corsi di laurea di secondo livello o di speci<strong>al</strong>izzazione in pedagogia, psicologia<br />

o discipline umanistiche ad indirizzo <strong>socio</strong>-psico-pedagogico.<br />

La funzione di educatore profession<strong>al</strong>e, di cui <strong>al</strong>l’art. 17 della Legge Region<strong>al</strong>e 30/2005, può essere<br />

svolta <strong>al</strong>l’interno del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi dai soggetti anche sprovvisti del<br />

titolo specifico previsto d<strong>al</strong>lo stesso articolo che, <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del presente<br />

<strong>regolamento</strong>, abbiano maturato <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o, anche non<br />

continuativo, nel quinquennio precedente.<br />

Oltre <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> requisiti di cui <strong>al</strong> comma precedente, può continuare a svolgere le<br />

funzioni di educatore profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> titoli<br />

previsti d<strong>al</strong> Piano trienn<strong>al</strong>e 2008-2010 e diversi da quelli di cui <strong>al</strong>l’art.17 purché:<br />

a) abbia svolto <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o anche non continuativo tra il<br />

16 gennaio 2001 e 31 dicembre 2010 in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore<br />

animatore;<br />

b) sia titolare di rapporti di lavoro a tempo indeterminato <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 presso i <strong>servizi</strong><br />

rivolti <strong>al</strong>la prima infanzia in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore;<br />

c) sia titolare di <strong>servizi</strong> <strong>al</strong>la prima infanzia svolgendo <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 le funzioni di<br />

educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore.<br />

A far data d<strong>al</strong> 1° gennaio 2011 sono ritenuti v<strong>al</strong>idi <strong>per</strong> l’accesso <strong>al</strong>le funzioni di educatore<br />

profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore i soli titoli di studio previsti <strong>al</strong>l’articolo 17 e gli <strong>al</strong>tri titoli<br />

dichiarati equipollenti o equiparati.<br />

30


Ulteriori disposizioni sul <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e sull’omogeneità <strong>dei</strong> titoli di studio possono essere adottate<br />

<strong>al</strong>l’interno del Piano trienn<strong>al</strong>e del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> di cui <strong>al</strong>l’art.9 della Legge<br />

Region<strong>al</strong>e 30/2005 e ss.mm.ii.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in possesso del diploma della scuola<br />

dell’obbligo e <strong>dei</strong> requisiti previsti d<strong>al</strong>la normativa vigente.<br />

La funzione di Coordinatore pedagogico deve essere svolta da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso del diploma di<br />

laurea in scienze della formazione o di <strong>al</strong>tra laurea equiparata, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 5<br />

maggio 2004.<br />

Il gestore del <strong>servizi</strong>o deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le<br />

mansioni svolte ed applicare i contenuti normativi della contrattazione nazion<strong>al</strong>e di settore e <strong>dei</strong><br />

contratti integrativi vigenti.<br />

A.3 RICETTIVITA’<br />

Nei centri <strong>per</strong> bambine e bambini il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato<br />

in metri quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine e bambini può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia.<br />

A.4 DOTAZIONE STRUMENTALE<br />

Adeguatezza <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i ludico-didattici<br />

I materi<strong>al</strong>i e i giocattoli devono rispettare le norme di sicurezza previste d<strong>al</strong>la vigente normativa<br />

CE e devono offrire un’ampia gamma di es<strong>per</strong>ienze privilegiando tutte le aree di sviluppo:<br />

cognitive, affettive e sensori<strong>al</strong>i.<br />

La scelta <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i <strong>per</strong> il gioco e le attività deve essere coerente con le attività progettate e<br />

<strong>al</strong>lestite nel centro e consentire attività differenziate e varie favorendo un <strong>per</strong>corso di autonomia e<br />

di relazione guidata da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e speci<strong>al</strong>izzato.<br />

A.5 CORRETTEZZA E TRASPARENZA DEL SERVIZIO<br />

Regolamento di <strong>funzionamento</strong><br />

Il <strong>servizi</strong>o deve essere in possesso di un <strong>regolamento</strong> di <strong>funzionamento</strong>; questo deve essere<br />

accessibile, disponibile e aggiornato <strong>al</strong>meno ogni cinque anni.<br />

Il <strong>regolamento</strong> deve contenere:<br />

- unità d’offerta e capacità recettiva;<br />

- fin<strong>al</strong>ità;<br />

- composizione dell’organico del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

- destinatari;<br />

- c<strong>al</strong>endario annu<strong>al</strong>e e orari di <strong>funzionamento</strong>;<br />

- moduli di frequenza;<br />

- mod<strong>al</strong>ità e criteri di accesso;<br />

- mod<strong>al</strong>ità di costruzione delle eventu<strong>al</strong>i graduatorie;<br />

- tariffe e mod<strong>al</strong>ità di pagamento.<br />

A.6 PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL SERVIZIO<br />

Progetto educativo<br />

Il progetto educativo deve essere accessibile, disponibile e aggiornato ogni 3 anni.<br />

Il progetto educativo deve contenere:<br />

- l’esplicitazione degli obiettivi;<br />

- la descrizione delle metodologie educative e delle mod<strong>al</strong>ità di documentazione e verifica;<br />

- l’organizzazione della giornata;<br />

- l’organizzazione degli spazi;<br />

- l’individuazione <strong>dei</strong> momenti di partecipazione <strong>dei</strong> genitori;<br />

- le forme di rapporto con il territorio;<br />

31


- la descrizione delle mod<strong>al</strong>ità di monitoraggio e v<strong>al</strong>utazione della qu<strong>al</strong>ità.<br />

Partecipazione delle famiglie<br />

La partecipazione delle famiglie <strong>al</strong>le scelte educative è assicurata attraverso incontri <strong>per</strong>iodici <strong>per</strong><br />

la presentazione del progetto educativo, nonché attraverso incontri di verifica sulle attività del<br />

<strong>servizi</strong>o.<br />

A.7 COLAZIONI E/O MERENDE<br />

Possono essere somministrate unicamente colazioni/merende preconfezionate e/o porzionate. In<br />

caso contrario ci si deve attenere <strong>al</strong>le disposizioni contenute nel D. Lgs. 155/97 e successivi.<br />

A.8 RISPETTO DELLE NORMATIVE<br />

Per quanto non espressamente detto negli standard si fa riferimento <strong>al</strong>la normativa Region<strong>al</strong>e<br />

vigente in materia di organizzazione e gestione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia e<br />

agli indirizzi region<strong>al</strong>i della Legge 285/97 “Servizi e interventi soci<strong>al</strong>i ed educativi <strong>per</strong> l’infanzia e<br />

l’adolescenza”.<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’ FUNZIONANTI<br />

POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 UBICAZIONE, DESTINAZIONE D’USO E CARATTERISTICHE DESCRITTIVE<br />

I loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa possono essere ubicati:<br />

a) in edifici indipendenti costruiti <strong>per</strong> t<strong>al</strong>e specifica destinazione ed isolati da <strong>al</strong>tri;<br />

b) in edifici o loc<strong>al</strong>i esistenti, anche adiacenti, sottostanti o sovrastanti ad <strong>al</strong>tri aventi destinazione<br />

diversa, purché le norme di sicurezza relative <strong>al</strong>le specifiche attività non ne escludano la vicinanza<br />

e/o contiguità.<br />

In ogni caso, gli edifici ospitanti la struttura educativa non devono essere ubicati in prossimità di<br />

attività che comportino gravi rischi di incendio, di esplosione, di incidente rilevante o di aree<br />

esondabili o a rischio di inquinamento ambient<strong>al</strong>e.<br />

La destinazione d’uso <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa deve essere specifica <strong>per</strong> l’attività in<br />

questione.<br />

Qu<strong>al</strong>ora ciò non fosse, è necessario procedere <strong>al</strong> cambio di destinazione d’uso.<br />

Le attività educative ubicate negli edifici e nei loc<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>la lettera b) precedente, devono essere<br />

separate dai loc<strong>al</strong>i a diversa destinazione mediante strutture di caratteristiche <strong>al</strong>meno REI 60, fatti<br />

s<strong>al</strong>vi i casi in cui l’attività confinante richieda la separazione mediante strutture con caratteristiche<br />

su<strong>per</strong>iori di resistenza <strong>al</strong> fuoco. Qu<strong>al</strong>ora siano presenti comunicazioni, queste sono ammesse solo<br />

tramite filtri a prova di fumo con stesse caratteristiche di resistenza <strong>al</strong> fuoco.<br />

Ai <strong>servizi</strong> ubicati in edifici non destinati esclusivamente a t<strong>al</strong>e uso è assicurata comunque<br />

autonomia funzion<strong>al</strong>e con una distinta via di accesso.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

• l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

• il rapido sfollamento degli utenti; in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

Nella struttura destinata <strong>al</strong> centro <strong>per</strong> bambine e bambini, qu<strong>al</strong>ora l’edificio sia re<strong>al</strong>izzato su più<br />

piani, i loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini devono essere collocati <strong>al</strong> pianoterra o <strong>al</strong> piano<br />

ri<strong>al</strong>zato.<br />

Nei piani seminterrati e interrati possono essere collocati solo loc<strong>al</strong>i adibiti a deposito, magazzino,<br />

<strong>servizi</strong> igienici e spogliatoi <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

32


Per la definizione di piani e loc<strong>al</strong>i interrati e seminterrati si rimanda <strong>al</strong> <strong>regolamento</strong> edilizio<br />

comun<strong>al</strong>e.<br />

B.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del centro <strong>per</strong> bambine/i sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori.<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- loc<strong>al</strong>e destinato a deposito <strong>per</strong> attrezzature materi<strong>al</strong>e di pulizia;<br />

- spazio preparazione merende.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini hanno funzioni di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- cambio e igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini.<br />

Nel caso in cui <strong>per</strong> le caratteristiche architettoniche della struttura non sia possibile individuare<br />

loc<strong>al</strong>i ad uso esclusivo <strong>per</strong> il riposo, questi possono essere individuati tra quelli con funzione di<br />

gioco; in t<strong>al</strong>i casi i loc<strong>al</strong>i prima dell’utilizzo devono essere opportunamente sanificati <strong>per</strong> assicurare<br />

le migliori condizioni di igiene.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Il vaso a sedere deve essere di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età delle bambine e <strong>dei</strong> bambini<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura, idonei ad un’agevole fruizione da parte delle<br />

bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177.<br />

Per i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del Regolamento Region<strong>al</strong>e n. 13 del<br />

20.12.2006, l’ufficio competente può autorizzare il <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o nido d’infanzia in<br />

33


strutture con spazi esterni insufficienti, qu<strong>al</strong>ora possano essere utilizzati spazi di verde pubblico<br />

adiacenti <strong>al</strong>la struttura facilmente accessibili, controllabili e idonei.<br />

B.3 RICETTIVITA’<br />

Nei centri <strong>per</strong> bambine e bambini il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato<br />

in metri quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine e bambini può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia.<br />

B.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico relativo <strong>al</strong>le strutture portanti, o di idoneità statica in caso di edifici re<strong>al</strong>izzati<br />

precedentemente <strong>al</strong> 1971.<br />

In tutti gli edifici si deve garantire, ai sensi del D.M. 236/1989 (previsto in attuazione <strong>al</strong>la<br />

L.13/1989), l’adattabilità della struttura educativa ai soggetti con diversa abilità.<br />

Inoltre deve essere garantita l’accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni<br />

interni <strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma.<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a cento centimetri e privi di elementi<br />

che possano consentire l’inerpicamento verso il davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

I diversi spazi devono essere attrezzati con arredi, giochi e angoli-gioco adeguati <strong>al</strong>le diverse età e<br />

<strong>al</strong>le differenti esigenze educative.<br />

Gli arredi e i giochi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o<br />

resi conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE ).<br />

B.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione devono essere <strong>al</strong>meno parzi<strong>al</strong>mente natur<strong>al</strong>i; sono consentite<br />

aerazione e illuminazione artifici<strong>al</strong>i integrative, attraverso apparecchiature elettriche e<br />

meccaniche, le cui caratteristiche devono consentire il raggiungimento <strong>dei</strong> parametri<br />

stabiliti d<strong>al</strong>le norme UNI 10339 e UNI-EN 12464-1;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termoigrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L.10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> D.M. 18 dicembre<br />

1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

34


- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiabili;<br />

- deve essere presente <strong>al</strong>meno un <strong>servizi</strong>o igienico <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto, munito di loc<strong>al</strong>e<br />

antibagno, con prevista adeguata suddivisione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> igienici tra il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di sesso<br />

maschile e femminile, laddove necessario.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto s<strong>al</strong>vo il<br />

rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e igiene del<br />

lavoro.<br />

B.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1° marzo 1968, n. 186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere<br />

attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.<br />

46 e successivi regolamenti di attuazione, o, in <strong>al</strong>ternativa mediante collaudo di conformità da<br />

parte di tecnico abilitato.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile ed accessibile, anche in caso d’incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione non inferiore a 5<br />

lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong> pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60<br />

minuti; l’illuminazione di sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in<br />

corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e di adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 KW, devono rispettare le norme<br />

emanante con decreto del Ministero dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma<br />

tecnica UNI 7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n. 46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione, o , in <strong>al</strong>ternativa, mediante collaudo di conformità da parte di tecnico abilitato.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

B.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VV.F. qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

35


apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio.<br />

In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza.<br />

In particolare deve essere apposta una planimetri gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve<br />

indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo, <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

B.8 SPAZIO PREPARAZIONE COLAZIONI/MERENDE<br />

Nel centro <strong>per</strong> bambine e bambini è prevista solamente una colazione o merenda, <strong>per</strong>tanto è<br />

sufficiente uno spazio adeguatamente disimpegnato e inaccessibile ai bambini, provvisto di acqua<br />

corrente e dotato di attrezzature minime.<br />

Qu<strong>al</strong>ora sia ritenuta opportuna la presenza di un apparecchio a gas, l’impianto deve avere una<br />

portata termica complessiva non su<strong>per</strong>iore a 35 KW e deve essere rispondente <strong>al</strong>le norme UNI<br />

7129.<br />

B.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica”.<br />

36


C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI IN<br />

EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 UBICAZIONE E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />

L’area da destinare <strong>al</strong> centro <strong>per</strong> bambine e bambini deve essere individuata in luoghi s<strong>al</strong>ubri<br />

distinti da zone a rischio particolare (inquinamento ambient<strong>al</strong>e, incendio, incidente rilevante,<br />

rischio sismico, aree esondabili).<br />

Il soggetto che intende re<strong>al</strong>izzare un edificio da destinare a sede di centro <strong>per</strong> bambine e bambini<br />

deve essere in possesso del <strong>per</strong>messo di costruire. La destinazione d’uso dell’edificio deve essere<br />

specifico <strong>per</strong> il <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo che si intende attivare.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

a. l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

b. il rapido sfollamento degli utenti, in particolare le uscite di sicurezza non devono<br />

sfociare direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

La struttura edilizia, sede del centro <strong>per</strong> bambine e bambini, deve essere collocata a piano terra o<br />

piano ri<strong>al</strong>zato, in adiacenza di uno spazio esterno e articolata su un solo livello. L’area co<strong>per</strong>ta<br />

d<strong>al</strong>l’edificio non deve essere su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la terza parte dell’area tot<strong>al</strong>e.<br />

C.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del centro <strong>per</strong> bambine/i sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori;<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- loc<strong>al</strong>e destinato a deposito <strong>per</strong> attrezzature materi<strong>al</strong>e di pulizia;<br />

- spazio preparazione merende<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini hanno funzioni di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- cambio e igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini;<br />

Nel caso in cui <strong>per</strong> le caratteristiche architettoniche della struttura non sia possibile individuare<br />

loc<strong>al</strong>i ad uso esclusivo <strong>per</strong> il riposo, questi possono essere individuati tra quelli con funzione di<br />

gioco; in t<strong>al</strong>i casi i loc<strong>al</strong>i prima dell’utilizzo devono essere opportunamente sanificati <strong>per</strong> assicurare<br />

le migliori condizioni di igiene.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Il vaso a sedere deve essere di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età delle bambine e <strong>dei</strong> bambini<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

37


Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura, idonei ad un’agevole fruizione da parte delle<br />

bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Le aree –gioco <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>to devono essere progettate secondo la norma UNI 11123.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177 (definite d<strong>al</strong>la CE).<br />

C.3 RICETTIVITA’<br />

Nei centri <strong>per</strong> bambine e bambini il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato<br />

in metri quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine e bambini può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia.<br />

C.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico. Inoltre, si deve attestare la capacità delle strutture orizzont<strong>al</strong>i a sopportare i carichi di<br />

esercizio previsti d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 16 gennaio 1996.<br />

Si deve garantire, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 236/1989 (previsto in attuazione della Legge<br />

13/1989) la completa accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni interni<br />

<strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a 100 centimetri e privi di elementi<br />

che possono consentire il raggiungimento del davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

Gli arredi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o resi<br />

conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE).<br />

C.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione richiesta è pari a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie del pavimento del loc<strong>al</strong>e;<br />

- i loc<strong>al</strong>i devono usufruire di illuminazione natur<strong>al</strong>e; la su<strong>per</strong>ficie illuminante minima non<br />

può essere inferiore a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e e deve essere distribuita<br />

in maniera da garantire una illuminazione uniforme; <strong>al</strong>meno il 70% delle su<strong>per</strong>fici<br />

illuminanti di ogni singolo loc<strong>al</strong>e deve provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su<br />

spazi esterni; l’impianto di illuminazione artifici<strong>al</strong>e dovrà avere caratteristiche (<strong>per</strong><br />

intensità e qu<strong>al</strong>ità della luce, nonché <strong>per</strong> la distribuzione ed il tipo delle sorgenti luminose)<br />

idonee <strong>al</strong>l’attività, in conformità <strong>al</strong>le norme UNI 10380;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termo-igrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L. 10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e<br />

18 dicembre 1975.<br />

38


Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i non deve essere inferiore a 2,40 metri;<br />

- natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- gli spogliatoi non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong><br />

colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiate;<br />

- devono essere presenti <strong>servizi</strong> igienici <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto in misura non inferiore a un<br />

lavabo e un wc ogni 10 addetti contemporaneamente in <strong>servizi</strong>o;<br />

- i <strong>servizi</strong> igienici non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone<br />

<strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

- non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto<br />

s<strong>al</strong>vo il rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e<br />

igiene del lavoro.<br />

Per quanto qui non espressamente riportato si rinvia <strong>al</strong> Regolamento Edilizio Comun<strong>al</strong>e vigente.<br />

C.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1° marzo 1698, n.186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività<br />

specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi<br />

regolamenti di attuazione.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile e accessibile, anche in caso di incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione di sicurezza che<br />

deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong><br />

pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60 minuti; l’illuminazione di<br />

sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n.10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kw, devono rispettare le norme emanate<br />

con Decreto del Ministro dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma tecnica UNI<br />

7129.<br />

39


La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

C.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VVF; qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VVF, ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> Comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio. In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti<br />

in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza. In particolare deve essere apposta una<br />

planimetria gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo; <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

C.8 SPAZIO PREPARAZIONE COLAZIONI/MERENDE<br />

40


Nel centro <strong>per</strong> bambine e bambini è prevista solamente una colazione o merenda, <strong>per</strong>tanto è<br />

sufficiente uno spazio adeguatamente disimpegnato e inaccessibile ai bambini, provvisto di acqua<br />

corrente e dotato di attrezzature minime.<br />

Qu<strong>al</strong>ora sia ritenuta opportuna la presenza di un apparecchio a gas, l’impianto deve avere una<br />

portata termica complessiva non su<strong>per</strong>iore a 35 KW e deve essere rispondente <strong>al</strong>le norme UNI<br />

7129.<br />

C.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica”.<br />

41


ALLEGATO C<br />

CENTRO PER BAMBINE/I E FAMIGLIE<br />

DESCRIZIONE<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie è un <strong>servizi</strong>o che si rivolge a bambine e a bambini da tre mesi a<br />

trentasei mesi di età, <strong>per</strong> attività educative e di gioco, accompagnati da genitori o <strong>al</strong>tre figure<br />

parent<strong>al</strong>i o di <strong>al</strong>tri adulti che quotidianamente si occupano della loro cura.<br />

La frequenza è <strong>al</strong> massimo di tre ore <strong>al</strong> giorno <strong>per</strong> <strong>al</strong>cuni giorni la settimana.<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie è un luogo di soci<strong>al</strong>ità e di gioco <strong>per</strong> le bambine i bambini e gli<br />

adulti che li accompagnano in spazi curati e pensati rispetto ai loro bisogni, garantendo non solo<br />

attività ludiche ed educative <strong>per</strong> le bambine e i bambini ma anche spazi di incontro e confronto tra<br />

famiglie e generazioni.<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 RISORSE UMANE<br />

All’interno del centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie o<strong>per</strong>a una èquipe multiprofession<strong>al</strong>e composta da<br />

<strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo e <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i.<br />

Deve essere inoltre prevista una funzione di coordinamento pedagogico ed organizzativo.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo o<strong>per</strong>ante nel centro <strong>per</strong> bambine e bambini deve essere in rapporto massimo<br />

di 1 unità ogni 10 bambini iscritti.<br />

Per quanto riguarda le funzioni ausiliarie, non viene indicato uno standard quantitativo, tuttavia le<br />

stesse devono essere organizzate in modo da garantire, in relazione <strong>al</strong>l’orario di a<strong>per</strong>tura e <strong>al</strong><br />

numero <strong>dei</strong> frequentanti, la pulizia e il riordino degli ambienti durante e/o <strong>al</strong> termine dell’orario<br />

quotidiano di a<strong>per</strong>tura<br />

Deve essere stipulata un’assicurazione <strong>per</strong> i bambini.<br />

A.2 PROFESSIONALITA’ DEGLI OPERATORI<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo deve essere in possesso del Diploma di Laurea nelle classi delle Lauree in<br />

scienze dell’educazione e della formazione (Laurea in scienze della formazione primaria, Laurea in<br />

scienze dell’educazione, Laurea in scienze della profession<strong>al</strong>ità educativa ).<br />

Sono <strong>al</strong>tresì v<strong>al</strong>idi i corsi di laurea di secondo livello o di speci<strong>al</strong>izzazione in pedagogia, psicologia<br />

o discipline umanistiche ad indirizzo <strong>socio</strong>-psico-pedagogico.<br />

La funzione di educatore profession<strong>al</strong>e, di cui <strong>al</strong>l’art. 17 della Legge Region<strong>al</strong>e 30/2005, può essere<br />

svolta <strong>al</strong>l’interno del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi dai soggetti anche sprovvisti del<br />

titolo specifico previsto d<strong>al</strong>lo stesso articolo che, <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del presente<br />

<strong>regolamento</strong>, abbiano maturato <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o, anche non<br />

continuativo, nel quinquennio precedente.<br />

Oltre <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> requisiti di cui <strong>al</strong> comma precedente, può continuare a svolgere le<br />

funzioni di educatore profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> titoli<br />

previsti d<strong>al</strong> Piano trienn<strong>al</strong>e 2008-2010 e diversi da quelli di cui <strong>al</strong>l’art.17 purché:<br />

f) abbia svolto <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o anche non continuativo tra il<br />

16 gennaio 2001 e 31 dicembre 2010 in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore<br />

animatore;<br />

g) sia titolare di rapporti di lavoro a tempo indeterminato <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 presso i <strong>servizi</strong><br />

rivolti <strong>al</strong>la prima infanzia in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore;<br />

h) sia titolare di <strong>servizi</strong> <strong>al</strong>la prima infanzia svolgendo <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 le funzioni di<br />

educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore.<br />

42


A far data d<strong>al</strong> 1° gennaio 2011 sono ritenuti v<strong>al</strong>idi <strong>per</strong> l’accesso <strong>al</strong>le funzioni di educatore<br />

profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore i soli titoli di studio previsti <strong>al</strong>l’articolo 17 e gli <strong>al</strong>tri titoli<br />

dichiarati equipollenti o equiparati.<br />

Ulteriori disposizioni sul <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e sull’omogeneità <strong>dei</strong> titoli di studio possono essere adottate<br />

<strong>al</strong>l’interno del Piano trienn<strong>al</strong>e del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> di cui <strong>al</strong>l’art.9 della Legge<br />

Region<strong>al</strong>e 30/2005 e ss.mm.ii.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in possesso del diploma della scuola<br />

dell’obbligo e <strong>dei</strong> requisiti previsti d<strong>al</strong>la normativa vigente.<br />

La funzione di Coordinatore pedagogico deve essere svolta da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso del diploma di<br />

laurea in scienze della formazione o di <strong>al</strong>tra laurea equiparata, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 5<br />

maggio 2004.<br />

Il gestore del <strong>servizi</strong>o deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le<br />

mansioni svolte ed applicare i contenuti normativi della contrattazione nazion<strong>al</strong>e di settore e <strong>dei</strong><br />

contratti integrativi vigenti.<br />

A.3 RICETTIVITA’<br />

Nei centri <strong>per</strong> bambine/i e famiglie il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato<br />

in metri quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia<br />

A.4 DOTAZIONE STRUMENTALE<br />

Adeguatezza <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i ludico-didattici<br />

I materi<strong>al</strong>i e i giocattoli devono rispettare le norme di sicurezza previste d<strong>al</strong>la vigente normativa<br />

CE e devono offrire un’ampia gamma di es<strong>per</strong>ienze privilegiando tutte le aree di sviluppo:<br />

cognitive, affettive e sensori<strong>al</strong>i.<br />

La scelta <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i <strong>per</strong> il gioco e le attività deve essere coerente con le attività progettate e<br />

<strong>al</strong>lestite nel centro e consentire attività differenziate e varie.<br />

Relativamente ai materi<strong>al</strong>i <strong>per</strong> le attività degli adulti, devono essere presenti tutti i materi<strong>al</strong>i<br />

necessari <strong>al</strong>le attività progettate.<br />

A.5 CORRETTEZZA E TRASPARENZA DEL SERVIZIO<br />

Regolamento di <strong>funzionamento</strong><br />

Il <strong>servizi</strong>o deve essere in possesso di un <strong>regolamento</strong> di <strong>funzionamento</strong>; questo deve essere<br />

accessibile, disponibile e aggiornato <strong>al</strong>meno ogni cinque anni.<br />

Il <strong>regolamento</strong> deve contenere:<br />

- unità d’offerta e capacità recettiva;<br />

- fin<strong>al</strong>ità;<br />

- composizione dell’organico del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

- destinatari;<br />

- c<strong>al</strong>endario annu<strong>al</strong>e e orari di <strong>funzionamento</strong>;<br />

- mod<strong>al</strong>ità e criteri di accesso;<br />

- tariffe e mod<strong>al</strong>ità di pagamento.<br />

A.6 PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL SERVIZIO<br />

Progetto educativo<br />

Il progetto educativo deve essere accessibile, disponibile e aggiornato ogni tre anni.<br />

Il progetto educativo deve contenere:<br />

- l’esplicitazione degli obiettivi;<br />

43


- la descrizione delle metodologie educative e delle mod<strong>al</strong>ità di documentazione e verifica;<br />

- l’organizzazione degli spazi;<br />

- le forme di rapporto con il territorio;<br />

- la descrizione delle mod<strong>al</strong>ità di monitoraggio e v<strong>al</strong>utazione della qu<strong>al</strong>ità.<br />

A.7 COLAZIONI E/O MERENDE<br />

Possono essere somministrate unicamente colazioni/merende preconfezionate e/o porzionate. In<br />

caso contrario ci si deve attenere <strong>al</strong>le disposizioni contenute nel D. Lgs. 155/97 e ss.mm.ii.<br />

A.8 RISPETTO DELLE NORMATIVE<br />

Per quanto non espressamente detto negli standard si fa riferimento <strong>al</strong>la normativa Region<strong>al</strong>e<br />

vigente in materia di organizzazione e gestione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia e<br />

agli indirizzi region<strong>al</strong>i della Legge 285/97 “Servizi e interventi soci<strong>al</strong>i ed educativi <strong>per</strong> l’infanzia e<br />

l’adolescenza”<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’ FUNZIONANTI<br />

POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 UBICAZIONE, DESTINAZIONE D’USO E CARATTERISTICHE DESCRITTIVE<br />

I loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa possono essere ubicati:<br />

a) in edifici indipendenti costruiti <strong>per</strong> t<strong>al</strong>e specifica destinazione ed isolati da <strong>al</strong>tri;<br />

b) in edifici o loc<strong>al</strong>i esistenti, anche adiacenti, sottostanti o sovrastanti ad <strong>al</strong>tri aventi<br />

destinazione diversa, purché le norme di sicurezza relative <strong>al</strong>le specifiche attività non ne<br />

escludano la vicinanza e/o contiguità.<br />

In ogni caso, gli edifici ospitanti la struttura educativa non devono essere ubicati in prossimità di<br />

attività che comportino gravi rischi di incendio, di esplosione, di incidente rilevante o di aree<br />

esondabili o a rischio di inquinamento ambient<strong>al</strong>e.<br />

La destinazione d’uso <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa deve essere specifica <strong>per</strong> l’attività in<br />

questione.<br />

Qu<strong>al</strong>ora ciò non fosse, è necessario procedere <strong>al</strong> cambio di destinazione d’uso.<br />

Le attività educative ubicate negli edifici e nei loc<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>la lettera b) precedente, devono essere<br />

separate dai loc<strong>al</strong>i a diversa destinazione mediante strutture di caratteristiche <strong>al</strong>meno REI 60, fatti<br />

s<strong>al</strong>vi i casi in cui l’attività confinante richieda la separazione mediante strutture con caratteristiche<br />

su<strong>per</strong>iori di resistenza <strong>al</strong> fuoco. Qu<strong>al</strong>ora siano presenti comunicazioni, queste sono ammesse solo<br />

tramite filtri a prova di fumo con stesse caratteristiche di resistenza <strong>al</strong> fuoco.<br />

Ai <strong>servizi</strong> ubicati in edifici non destinati esclusivamente a t<strong>al</strong>e uso è assicurata comunque<br />

autonomia funzion<strong>al</strong>e con una distinta via di accesso.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

• l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

• il rapido sfollamento degli utenti; in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

Nella struttura destinata <strong>al</strong> centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie, qu<strong>al</strong>ora l’edificio sia re<strong>al</strong>izzato su più<br />

piani, i loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini devono essere collocati <strong>al</strong> pianoterra o <strong>al</strong> piano<br />

ri<strong>al</strong>zato.<br />

Nei piani seminterrati e interrati possono essere collocati solo loc<strong>al</strong>i adibiti a deposito, magazzino,<br />

<strong>servizi</strong> igienici e spogliatoi <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Per la definizione di piani e loc<strong>al</strong>i interrati e seminterrati si rimanda <strong>al</strong> <strong>regolamento</strong> edilizio<br />

comun<strong>al</strong>e.<br />

44


B.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong>l’accoglienza di bambine/i e adulti;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

- angolo cottura.<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- loc<strong>al</strong>e destinato a deposito <strong>per</strong> attrezzature materi<strong>al</strong>e di pulizia;<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini hanno funzione di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- cambio e igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Il vaso a sedere deve essere di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età delle bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura, idonei ad un’agevole fruizione da parte delle<br />

bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177.<br />

Per i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del Regolamento Region<strong>al</strong>e n. 13 del<br />

20.12.2006, l’ufficio competente può autorizzare il <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o centro <strong>per</strong><br />

bambine/i e famiglie in strutture con spazi esterni insufficienti, qu<strong>al</strong>ora possano essere utilizzati<br />

spazi di verde pubblico adiacenti <strong>al</strong>la struttura facilmente accessibili, controllabili e idonei.<br />

B.3 RICETTIVITA’<br />

Nei centri <strong>per</strong> bambine/i e famiglie il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato<br />

in metri quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia.<br />

B.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

45


Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico relativo <strong>al</strong>le strutture portanti, o di idoneità statica in caso di edifici re<strong>al</strong>izzati<br />

precedentemente <strong>al</strong> 1971.<br />

In tutti gli edifici si deve garantire, ai sensi del D.M. 236/1989 (previsto in attuazione <strong>al</strong>la<br />

L.13/1989), l’adattabilità della struttura educativa ai soggetti con diversa abilità.<br />

Inoltre deve essere garantita l’accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni<br />

interni <strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma.<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a cento centimetri e privi di elementi<br />

che possano consentire l’inerpicamento verso il davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

I diversi spazi devono essere attrezzati con arredi, giochi e angoli-gioco adeguati <strong>al</strong>le diverse età e<br />

<strong>al</strong>le differenti esigenze educative.<br />

Gli arredi e i giochi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o<br />

resi conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE ).<br />

B.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione devono essere <strong>al</strong>meno parzi<strong>al</strong>mente natur<strong>al</strong>i; sono consentite<br />

aerazione e illuminazione artifici<strong>al</strong>i integrative, attraverso apparecchiature elettriche e<br />

meccaniche, le cui caratteristiche devono consentire il raggiungimento <strong>dei</strong> parametri<br />

stabiliti d<strong>al</strong>le norme UNI 10339 e UNI-EN 12464-1;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termoigrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la l.10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> D.M. 18 dicembre<br />

1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiabili;<br />

- deve essere presente <strong>al</strong>meno un <strong>servizi</strong>o igienico <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto, munito di loc<strong>al</strong>e<br />

antibagno, con prevista adeguata suddivisione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> igienici tra il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di sesso<br />

maschile e femminile, laddove necessario.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

46


Non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto s<strong>al</strong>vo il<br />

rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e igiene del lavoro<br />

B.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1° marzo 1968, n. 186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere<br />

attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la legge 5 marzo 1990, n. 46<br />

e successivi regolamenti di attuazione, o, in <strong>al</strong>ternativa mediante collaudo di conformità da parte di<br />

tecnico abilitato.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile ed accessibile, anche in caso d’incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione non inferiore a 5<br />

lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong> pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60<br />

minuti; l’illuminazione di sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in<br />

corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e di adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 KW, devono rispettare le norme<br />

emanante con Decreto del Ministero dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma<br />

tecnica UNI 7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n. 46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione, o , in <strong>al</strong>ternativa, mediante collaudo di conformità da parte di tecnico abilitato.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

B.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VV.F.<br />

Qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del<br />

D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della normativa di<br />

prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio.<br />

In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

47


- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza.<br />

In particolare deve essere apposta una planimetri gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve<br />

indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo, <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

B.8 ANGOLO COTTURA<br />

Nel centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie è prevista solamente una merenda, <strong>per</strong>tanto è sufficiente uno<br />

spazio adeguatamente disimpegnato e inaccessibile ai bambini, provvisto di acqua corrente e dotato<br />

di attrezzature minime.<br />

Qu<strong>al</strong>ora sia ritenuta opportuna la presenza di un apparecchio a gas, l’impianto deve avere una<br />

portata termica complessiva non su<strong>per</strong>iore a 35 kW e deve essere rispondente <strong>al</strong>le norme UNI<br />

7129.<br />

B.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica”.<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI IN<br />

EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 UBICAZIONE E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />

L’area da destinare <strong>al</strong> centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie deve essere individuata in luoghi s<strong>al</strong>ubri<br />

distinti da zone a rischio particolare (inquinamento ambient<strong>al</strong>e, incendio, incidente rilevante,<br />

rischio sismico, aree esondabili).<br />

Il soggetto che intende re<strong>al</strong>izzare un edificio da destinare a sede di centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie<br />

deve essere in possesso del <strong>per</strong>messo di costruire. La destinazione d’uso dell’edificio deve essere<br />

specifico <strong>per</strong> il <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo che si intende attivare.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti, in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

48


La struttura edilizia, sede del centro <strong>per</strong> bambine/bambini e famiglie, deve essere collocata a piano<br />

terra o piano ri<strong>al</strong>zato, in adiacenza di uno spazio esterno e articolata su un solo livello. L’area<br />

co<strong>per</strong>ta d<strong>al</strong>l’edificio non deve essere su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la terza parte dell’area tot<strong>al</strong>e.<br />

C.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong>l’accoglienza di bambine/i e famiglie;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- loc<strong>al</strong>e destinato a deposito <strong>per</strong> attrezzature materi<strong>al</strong>e di pulizia;<br />

- angolo cottura.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini hanno funzioni di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- cambio e igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Il vaso a sedere deve essere di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età delle bambine e <strong>dei</strong> bambini<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura, idonei ad un’agevole fruizione da parte delle<br />

bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Le aree –gioco <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>to devono essere progettate secondo la norma UNI 11123.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177 (definite d<strong>al</strong>la CE).<br />

C.3 RICETTIVITA’<br />

Nei centri <strong>per</strong> bambine/i e famiglie il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato<br />

in metri quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Il centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia.<br />

C.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico. Inoltre, si deve attestare la capacità delle strutture orizzont<strong>al</strong>i a sopportare i carichi di<br />

esercizio previsti d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 16 gennaio 1996.<br />

49


Si deve garantire, ai sensi del decreto ministeri<strong>al</strong>e 236/1989 (previsto in attuazione della Legge<br />

13/1989) la completa accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni interni<br />

<strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a 100 centimetri e privi di elementi<br />

che possono consentire il raggiungimento del davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

Gli arredi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o resi<br />

conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE).<br />

C.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione richiesta è pari a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie del pavimento del loc<strong>al</strong>e;<br />

- i loc<strong>al</strong>i devono usufruire di illuminazione natur<strong>al</strong>e; la su<strong>per</strong>ficie illuminante minima non<br />

può essere inferiore a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e e deve essere distribuita<br />

in maniera da garantire una illuminazione uniforme; <strong>al</strong>meno il 70% delle su<strong>per</strong>fici<br />

illuminanti di ogni singolo loc<strong>al</strong>e deve provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su<br />

spazi esterni; l’impianto di illuminazione artifici<strong>al</strong>e dovrà avere caratteristiche (<strong>per</strong><br />

intensità e qu<strong>al</strong>ità della luce, nonché <strong>per</strong> la distribuzione ed il tipo delle sorgenti luminose)<br />

idonee <strong>al</strong>l’attività, in conformità <strong>al</strong>le norme UNI 10380;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termoigrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L. 10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e<br />

18 dicembre 1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i non deve essere inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- gli spogliatoi non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong><br />

colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiate;<br />

- devono essere presenti <strong>servizi</strong> igienici <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto in misura non inferiore a un<br />

lavabo e un WC ogni 10 addetti contemporaneamente in <strong>servizi</strong>o;<br />

50


- i <strong>servizi</strong> igienici non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone<br />

<strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

- non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto<br />

s<strong>al</strong>vo il rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e<br />

igiene del lavoro.<br />

Per quanto qui non espressamente riportato fa fede il Regolamento Edilizio Comun<strong>al</strong>e vigente.<br />

C.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1 marzo 1698, n.186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività<br />

specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi<br />

regolamenti di attuazione.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile e accessibile, anche in caso di incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione di sicurezza che<br />

deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong><br />

pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60 minuti; l’illuminazione di<br />

sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n.10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kW, devono rispettare le norme emanate<br />

con decreto del Ministro dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma tecnica UNI<br />

7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

C.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VVF; qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VVF, ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> Comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

51


condizioni di esercizio. In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti<br />

in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza. In particolare deve essere apposta una<br />

planimetria gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo; <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

C.8 ANGOLO COTTURA<br />

Nel centro <strong>per</strong> bambine/i e famiglie è prevista solamente una merenda, <strong>per</strong>tanto è sufficiente uno<br />

spazio adeguatamente disimpegnato e inaccessibile ai bambini, provvisto di acqua corrente e dotato<br />

di attrezzature minime.<br />

Qu<strong>al</strong>ora sia ritenuta opportuna la presenza di un apparecchio a gas, l’impianto deve avere una<br />

portata termica complessiva non su<strong>per</strong>iore a 35 kW e deve essere rispondente <strong>al</strong>le norme UNI<br />

7129.<br />

C.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M..<br />

18 dicembre 1975 “ Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli<br />

indici di funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di<br />

edilizia scolastica”.<br />

52


ALLEGATO D<br />

SPAZIO GIOCO<br />

DESCRIZIONE<br />

E’ un <strong>servizi</strong>o a carattere ludico rivolto <strong>al</strong>le bambine e ai bambini in età compresa tra i dodici mesi<br />

e i cinque anni, organizzati con mod<strong>al</strong>ità di frequenza secondo criteri di massima flessibilità.<br />

Gli spazi gioco sono privi di <strong>servizi</strong>o mensa ma possono tuttavia garantire il <strong>servizi</strong>o merenda; se <strong>al</strong><br />

loro interno non si effettua il riposo pomeridiano, gli spazi gioco devono comunque possedere uno<br />

spazio idoneo <strong>per</strong> il riposo <strong>dei</strong> bambini che ne manifestino la necessità.<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 RISORSE UMANE<br />

All’interno dello spazio gioco o<strong>per</strong>a una èquipe profession<strong>al</strong>e composta da educatori animatori con<br />

funzioni ludico ricreative e <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e ausiliario addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo o<strong>per</strong>ante nello spazio gioco deve essere in rapporto massimo di 1 unità ogni<br />

8 bambini iscritti di età compresa fra i 12 e i 36 mesi; 1 unità ogni 10 bambini iscritti di età<br />

compresa fra i 36 mesi e i 5 anni; non può essere su<strong>per</strong>ato il rapporto medio di una unità ogni 9<br />

bambini iscritti nel caso vengano accolte età diverse.<br />

Per quanto riguarda le funzioni ausiliarie, non viene indicato uno standard quantitativo, tuttavia le<br />

stesse devono essere organizzate in modo da garantire, in relazione <strong>al</strong>l’orario di a<strong>per</strong>tura e <strong>al</strong><br />

numero <strong>dei</strong> frequentanti, la pulizia e il riordino degli ambienti durante e/o <strong>al</strong> termine dell’orario<br />

quotidiano di a<strong>per</strong>tura<br />

Il gestore del <strong>servizi</strong>o deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le<br />

mansioni svolte ed applicare i contenuti normativi della contrattazione nazion<strong>al</strong>e di settore e <strong>dei</strong><br />

contratti integrativi vigenti.<br />

Deve essere stipulata un’assicurazione <strong>per</strong> i bambini<br />

A.2 PROFESSIONALITA’ DEGLI OPERATORI<br />

Gli educatori animatori devono essere in possesso del diploma di scuola media su<strong>per</strong>iore e<br />

dell’attestato di qu<strong>al</strong>ifica di educatore animatore rilasciato da agenzie formative accreditate, a<br />

seguito della partecipazione a specifico corso di formazione riconosciuto d<strong>al</strong>la Regione.<br />

La funzione di educatore animatore, di cui <strong>al</strong>l’art. 17 della Legge Region<strong>al</strong>e 30/2005, può essere<br />

svolta <strong>al</strong>l’interno del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi dai soggetti anche sprovvisti del<br />

titolo specifico previsto d<strong>al</strong>lo stesso articolo che, <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del presente<br />

<strong>regolamento</strong>, abbiano maturato <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o, anche non<br />

continuativo, nel quinquennio precedente.<br />

Oltre <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> requisiti di cui <strong>al</strong> comma precedente, può continuare a svolgere le<br />

funzioni di educatore animatore, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> titoli previsti d<strong>al</strong> Piano trienn<strong>al</strong>e<br />

2008-2010 e diversi da quelli di cui <strong>al</strong>l’art.17 purché:<br />

a) abbia svolto <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o anche non continuativo tra il<br />

16 gennaio 2001 e 31 dicembre 2010 in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore<br />

animatore;<br />

b) sia titolare di rapporti di lavoro a tempo indeterminato <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 presso i <strong>servizi</strong><br />

rivolti <strong>al</strong>la prima infanzia in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore;<br />

c) sia titolare di <strong>servizi</strong> <strong>al</strong>la prima infanzia svolgendo <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 le funzioni di<br />

educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore.<br />

53


A far data d<strong>al</strong> 1° gennaio 2011 sono ritenuti v<strong>al</strong>idi <strong>per</strong> l’accesso <strong>al</strong>le funzioni di educatore<br />

profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore i soli titoli di studio previsti <strong>al</strong>l’articolo 17 e gli <strong>al</strong>tri titoli<br />

dichiarati equipollenti o equiparati.<br />

Ulteriori disposizioni sul <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e sull’omogeneità <strong>dei</strong> titoli di studio possono essere adottate<br />

<strong>al</strong>l’interno del Piano trienn<strong>al</strong>e del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> di cui <strong>al</strong>l’art.9 della Legge<br />

Region<strong>al</strong>e 30/2005 e ss.mm.ii.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in possesso del diploma della scuola<br />

dell’obbligo e <strong>dei</strong> requisiti previsti d<strong>al</strong>la normativa vigente.<br />

A.3 RICETTIVITA’<br />

Negli spazio gioco il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato in metri<br />

quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Gli spazi gioco possono essere aggregati ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia<br />

A.4 DOTAZIONE STRUMENTALE<br />

I materi<strong>al</strong>i e i giocattoli devono rispettare le norme di sicurezza relative <strong>al</strong> loro campo di<br />

applicazione e possedere ove previsto le dovute certificazioni CE offrendo un’ampia gamma di<br />

es<strong>per</strong>ienze e privilegiando tutte le aree di sviluppo: cognitive, affettive e sensori<strong>al</strong>i.<br />

La scelta <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i <strong>per</strong> il gioco e le attività deve essere coerente con le attività progettate e<br />

<strong>al</strong>lestite nello spazio gioco e consentire attività differenziate e varie favorendo un <strong>per</strong>corso di<br />

autonomia.<br />

I materi<strong>al</strong>i devono essere adeguati <strong>al</strong>le diverse età <strong>dei</strong> bambini<br />

A.5 CORRETTEZZA E TRASPARENZA DEL SERVIZIO<br />

Regolamento di <strong>funzionamento</strong><br />

Il <strong>servizi</strong>o deve essere in possesso di un <strong>regolamento</strong> di <strong>funzionamento</strong>; questo deve essere<br />

accessibile, disponibile e aggiornato <strong>al</strong>meno ogni cinque anni.<br />

Il <strong>regolamento</strong> deve contenere:<br />

- unità d’offerta e capacità recettiva;<br />

- fin<strong>al</strong>ità;<br />

- composizione dell’organico del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

- destinatari;<br />

- c<strong>al</strong>endario annu<strong>al</strong>e e orari di <strong>funzionamento</strong>;<br />

- mod<strong>al</strong>ità e criteri di accesso;<br />

- tariffe e mod<strong>al</strong>ità di pagamento.<br />

A.6 PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL SERVIZIO<br />

Progetto educativo<br />

Il progetto educativo deve essere accessibile, disponibile e aggiornato ogni tre anni.<br />

Il progetto educativo deve contenere:<br />

- l’esplicitazione degli obiettivi;<br />

- la descrizione delle metodologie educative e delle mod<strong>al</strong>ità di documentazione e verifica;<br />

- l’organizzazione degli spazi;<br />

Partecipazione delle famiglie<br />

La partecipazione delle famiglie <strong>al</strong>le scelte educative è assicurata attraverso incontri <strong>per</strong>iodici <strong>per</strong><br />

la presentazione del progetto educativo, nonché attraverso incontri di verifica sulle attività del<br />

<strong>servizi</strong>o.<br />

A.7 COLAZIONI E/O MERENDE<br />

54


Possono essere somministrate unicamente colazioni/merende preconfezionate e/o porzionate. In<br />

caso contrario ci si deve attenere <strong>al</strong>le disposizioni contenute nel D.Lgs. 155/97 e ss.mm.ii.<br />

A.8 RISPETTO DELLE NORMATIVE<br />

Per quanto non espressamente detto negli standard si fa riferimento <strong>al</strong>la normativa Region<strong>al</strong>e<br />

vigente in materia di organizzazione e gestione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia e<br />

agli indirizzi region<strong>al</strong>i della Legge 285/97 “Servizi e interventi soci<strong>al</strong>i ed educativi <strong>per</strong> l’infanzia e<br />

l’adolescenza”.<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’ FUNZIONANTI<br />

POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 UBICAZIONE, DESTINAZIONE D’USO E CARATTERISTICHE DESCRITTIVE<br />

I loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa possono essere ubicati:<br />

a) in edifici indipendenti costruiti <strong>per</strong> t<strong>al</strong>e specifica destinazione ed isolati da <strong>al</strong>tri;<br />

b) in edifici o loc<strong>al</strong>i esistenti, anche adiacenti, sottostanti o sovrastanti ad <strong>al</strong>tri aventi<br />

destinazione diversa, purché le norme di sicurezza relative <strong>al</strong>le specifiche attività non ne<br />

escludano la vicinanza e/o contiguità.<br />

In ogni caso, gli edifici ospitanti la struttura educativa non devono essere ubicati in prossimità di<br />

attività che comportino gravi rischi di incendio, di esplosione, di incidente rilevante o di aree<br />

esondabili o a rischio di inquinamento ambient<strong>al</strong>e.<br />

La destinazione d’uso <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa deve essere specifica <strong>per</strong> l’attività in<br />

questione.<br />

Qu<strong>al</strong>ora ciò non fosse, è necessario procedere <strong>al</strong> cambio di destinazione d’uso.<br />

Le attività educative ubicate negli edifici e nei loc<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>la lettera b) precedente, devono essere<br />

separate dai loc<strong>al</strong>i a diversa destinazione mediante strutture di caratteristiche <strong>al</strong>meno REI 60, fatti<br />

s<strong>al</strong>vi i casi in cui l’attività confinante richieda la separazione mediante strutture con caratteristiche<br />

su<strong>per</strong>iori di resistenza <strong>al</strong> fuoco. Qu<strong>al</strong>ora siano presenti comunicazioni, queste sono ammesse solo<br />

tramite filtri a prova di fumo con stesse caratteristiche di resistenza <strong>al</strong> fuoco.<br />

Ai <strong>servizi</strong> ubicati in edifici non destinati esclusivamente a t<strong>al</strong>e uso è assicurata comunque<br />

autonomia funzion<strong>al</strong>e con una distinta via di accesso.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

• l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

• il rapido sfollamento degli utenti; in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

Nella struttura destinata <strong>al</strong>lo spazio gioco, qu<strong>al</strong>ora l’edificio sia re<strong>al</strong>izzato su più piani, i loc<strong>al</strong>i<br />

destinati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini devono essere collocati <strong>al</strong> pianoterra o <strong>al</strong> piano ri<strong>al</strong>zato.<br />

Nei piani seminterrati e interrati possono essere collocati solo loc<strong>al</strong>i adibiti a deposito, magazzino,<br />

<strong>servizi</strong> igienici e spogliatoi <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Per la definizione di piani e loc<strong>al</strong>i interrati e seminterrati si rimanda <strong>al</strong> <strong>regolamento</strong> edilizio<br />

comun<strong>al</strong>e.<br />

B.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività devono essere individuati tutti gli spazi interni indicati<br />

di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni dello spazio gioco sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

55


- spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- loc<strong>al</strong>e destinato a deposito <strong>per</strong> attrezzature materi<strong>al</strong>e di pulizia;<br />

- spazio preparazione merende<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini hanno funzione di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- cambio e igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini;<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sono:<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura, idonei ad un’agevole fruizione da parte delle<br />

bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177.<br />

Per i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del Regolamento Region<strong>al</strong>e n. 13 del<br />

20.12.2006, l’ufficio competente può autorizzare il <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o spazio gioco in<br />

strutture con spazi esterni insufficienti, qu<strong>al</strong>ora possano essere utilizzati spazi di verde pubblico<br />

adiacenti <strong>al</strong>la struttura facilmente accessibili, controllabili e idonei.<br />

B.3 RICETTIVITA’<br />

Negli spazio gioco il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato in metri<br />

quadrati sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Lo spazio gioco può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia.<br />

B.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico relativo <strong>al</strong>le strutture portanti, o di idoneità statica in caso di edifici re<strong>al</strong>izzati<br />

precedentemente <strong>al</strong> 1971.<br />

In tutti gli edifici si deve garantire, ai sensi del D.M. 236/1989 (previsto in attuazione <strong>al</strong>la<br />

L.13/1989), l’adattabilità della struttura educativa ai soggetti con diversa abilità.<br />

Inoltre deve essere garantita l’accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni<br />

interni <strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata lo spazio gioco.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

56


Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma.<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a cento centimetri e privi di elementi<br />

che possano consentire l’inerpicamento verso il davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

I diversi spazi devono essere attrezzati con arredi, giochi e angoli-gioco adeguati <strong>al</strong>le diverse età e<br />

<strong>al</strong>le differenti esigenze educative.<br />

Gli arredi e i giochi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o<br />

resi conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE ).<br />

B.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione devono essere <strong>al</strong>meno parzi<strong>al</strong>mente natur<strong>al</strong>i; sono consentite<br />

aerazione e illuminazione artifici<strong>al</strong>i integrative, attraverso apparecchiature elettriche e<br />

meccaniche, le cui caratteristiche devono consentire il raggiungimento <strong>dei</strong> parametri<br />

stabiliti d<strong>al</strong>le norme UNI 10339 e UNI-EN 12464-1;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termoigrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L.10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> D.M. 18 dicembre<br />

1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiabili;<br />

- deve essere presente <strong>al</strong>meno un <strong>servizi</strong>o igienico <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto, munito di loc<strong>al</strong>e<br />

antibagno, con prevista adeguata suddivisione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> igienici tra il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di sesso<br />

maschile e femminile, laddove necessario.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto s<strong>al</strong>vo il<br />

rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e igiene del lavoro<br />

B.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1° marzo 1968, n. 186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere<br />

attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la legge 5 marzo 1990, n. 46<br />

57


e successivi regolamenti di attuazione, o, in <strong>al</strong>ternativa mediante collaudo di conformità da parte di<br />

tecnico abilitato.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato<br />

in posizione facilmente raggiungibile ed accessibile, anche in caso<br />

d’incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong> fine di porre fuori tensione l’impianto<br />

stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e manovra devono<br />

riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione<br />

non inferiore a 5 lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong> pavimento; lungo le vie di<br />

uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60 minuti; l’illuminazione di sicurezza<br />

deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in corrispondenza delle<br />

porte.<br />

Impianti termici e di adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kW, devono rispettare le norme<br />

emanante con Decreto del Ministero dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma<br />

tecnica UNI 7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n. 46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione, o , in <strong>al</strong>ternativa, mediante collaudo di conformità da parte di tecnico abilitato.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

B.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VV.F. qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio.<br />

In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

58


Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza.<br />

In particolare deve essere apposta una planimetri gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve<br />

indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo, <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

B.8 SPAZIO PREPARAZIONE COLAZIONI/MERENDE<br />

Nello spazio gioco è prevista solamente una colazione o merenda, <strong>per</strong>tanto è sufficiente uno spazio<br />

adeguatamente disimpegnato e inaccessibile ai bambini, provvisto di acqua corrente e dotato di<br />

attrezzature minime.<br />

Qu<strong>al</strong>ora sia ritenuta opportuna la presenza di un apparecchio a gas, l’impianto deve avere una<br />

portata termica complessiva non su<strong>per</strong>iore a 35 kW e deve essere rispondente <strong>al</strong>le norme UNI<br />

7129.<br />

B.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica”.<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI IN<br />

EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 UBICAZIONE E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />

L’area da destinare <strong>al</strong>lo spazio gioco deve essere individuata in luoghi s<strong>al</strong>ubri distinti da zone a<br />

rischio particolare (inquinamento ambient<strong>al</strong>e, incendio, incidente rilevante, rischio sismico, aree<br />

esondabili).<br />

Il soggetto che intende re<strong>al</strong>izzare un edificio da destinare a sede di spazio gioco deve essere in<br />

possesso del <strong>per</strong>messo di costruire. La destinazione d’uso dell’edificio deve essere specifico <strong>per</strong> il<br />

<strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo che si intende attivare.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti, in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

La struttura edilizia, sede dello spazio gioco, deve essere collocata a piano terra o piano ri<strong>al</strong>zato, in<br />

adiacenza di uno spazio esterno e articolata su un solo livello. L’area co<strong>per</strong>ta d<strong>al</strong>l’edificio non deve<br />

essere su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la terza parte dell’area tot<strong>al</strong>e.<br />

59


C.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni dello spazio gioco sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- loc<strong>al</strong>e destinato a deposito <strong>per</strong> attrezzature materi<strong>al</strong>e di pulizia;<br />

- spazio preparazione merende.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine/ai bambini hanno funzioni di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- cambio e igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini;<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Il vaso a sedere deve essere di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età delle bambine e <strong>dei</strong> bambini<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura, idonei ad un’agevole fruizione da parte delle<br />

bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Le aree –gioco <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>to devono essere progettate secondo la norma UNI 11123.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177 (definite d<strong>al</strong>la CE).<br />

C.3 RICETTIVITA’<br />

Negli spazi gioco il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato in metri quadrati<br />

sette <strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

Lo spazio gioco può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi <strong>per</strong> l’infanzia.<br />

C.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività devono essere dotate di certificato di collaudo statico. Inoltre,<br />

si deve attestare la capacità delle strutture orizzont<strong>al</strong>i a sopportare i carichi di esercizio previsti d<strong>al</strong><br />

Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 16 gennaio 1996.<br />

60


Si deve garantire, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 236/1989 (previsto in attuazione della legge<br />

13/1989) la completa accessibilità a tutti i loc<strong>al</strong>i e a tutti gli spazi della struttura ai soggetti con<br />

diversa abilità.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a 100 centimetri e privi di elementi<br />

che possono consentire il raggiungimento del davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

Gli arredi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o resi<br />

conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE).<br />

C.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività, devono essere rispettate le seguenti condizioni.<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- la su<strong>per</strong>ficie minima di aerazione richiesta è pari a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie del pavimento del<br />

loc<strong>al</strong>e;<br />

- i loc<strong>al</strong>i devono usufruire di illuminazione natur<strong>al</strong>e; la su<strong>per</strong>ficie illuminante minima non<br />

può essere inferiore a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e e deve essere distribuita<br />

in maniera da garantire una illuminazione uniforme; <strong>al</strong>meno il 70% delle su<strong>per</strong>fici<br />

illuminanti di ogni singolo loc<strong>al</strong>e deve provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su<br />

spazi esterni; l’impianto di illuminazione artifici<strong>al</strong>e dovrà avere caratteristiche (<strong>per</strong><br />

intensità e qu<strong>al</strong>ità della luce, nonché <strong>per</strong> la distribuzione ed il tipo delle sorgenti luminose)<br />

idonee <strong>al</strong>l’attività, in conformità <strong>al</strong>le norme UNI 10380;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termoigrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L. 10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e<br />

18 dicembre 1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i non deve essere inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- gli spogliatoi non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong><br />

colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiate;<br />

- devono essere presenti <strong>servizi</strong> igienici <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto in misura non inferiore a un<br />

lavabo e un wc ogni 10 addetti contemporaneamente in <strong>servizi</strong>o;<br />

61


- i <strong>servizi</strong> igienici non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone<br />

<strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto s<strong>al</strong>vo il<br />

rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e igiene del<br />

lavoro.<br />

Per quanto qui non espressamente riportato si rinvia <strong>al</strong> Regolamento Edilizio Comun<strong>al</strong>e vigente.<br />

C.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 01 marzo 1698, n.186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività<br />

specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi<br />

regolamenti di attuazione.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile e accessibile, anche in caso di incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione di sicurezza che<br />

deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong><br />

pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60 minuti; l’illuminazione di<br />

sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n.10 e <strong>al</strong> D.lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kW, devono rispettare le norme emanate<br />

con Decreto del Ministero dell’Interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma tecnica<br />

UNI 7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

C.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D.lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VVF; qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VVF, ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> Comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

62


Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio. In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti<br />

in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza. In particolare deve essere apposta una<br />

planimetria gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo; <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

C.8 SPAZIO PREPARAZIONE COLAZIONI/MERENDE<br />

Nello spazio gioco è prevista solamente una colazione o merenda, <strong>per</strong>tanto è sufficiente uno spazio<br />

adeguatamente disimpegnato e inaccessibile ai bambini, provvisto di acqua corrente e dotato di<br />

attrezzature minime.<br />

Qu<strong>al</strong>ora sia ritenuta opportuna la presenza di un apparecchio a gas, l’impianto deve avere una<br />

portata termica complessiva non su<strong>per</strong>iore a 35 kW e deve essere rispondente <strong>al</strong>le norme UNI<br />

7129.<br />

C.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica”.<br />

63


ALLEGATO E<br />

NIDI E MICRONIDI AZIENDALI O INTERAZIENDALI<br />

DESCRIZIONE<br />

E’ un <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo teso a favorire la crescita psico-fisica e la soci<strong>al</strong>izzazione del<br />

bambino nei primi tre anni di vita, nonché a facilitare l’inserimento soci<strong>al</strong>e e lavorativo <strong>dei</strong><br />

genitori.<br />

I moduli di frequenza giorn<strong>al</strong>iera del bambino sono compresi fra 4 e 10 ore, <strong>per</strong> un minimo di<br />

cinque giorni a settimana.<br />

Il nido e micronido aziend<strong>al</strong>e e interaziend<strong>al</strong>e accoglie i figli <strong>dei</strong> dipendenti dell’azienda che lo<br />

re<strong>al</strong>izza, i figli <strong>dei</strong> dipendenti di eventu<strong>al</strong>i aziende consociate ed i bambini del territorio limitrofo.<br />

Ha come fin<strong>al</strong>ità quello della cura dell’educazione e della soci<strong>al</strong>izzazione del bambino.<br />

Accoglie bambini dai tre mesi ai tre anni.<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 RISORSE UMANE<br />

All’interno del nido e micronido aziend<strong>al</strong>e o interaziend<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>a un’èquipe profession<strong>al</strong>e<br />

composta da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo e <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e con funzioni ausiliarie di addetto <strong>al</strong>la cucina e addetto<br />

ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i.<br />

Deve essere inoltre prevista una funzione di coordinamento pedagogico ed organizzativo.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo o<strong>per</strong>ante nel nido d’infanzia deve essere in rapporto massimo di 1 unità ogni<br />

8 bambini iscritti, tenendo conto dell’orario di <strong>funzionamento</strong> giorn<strong>al</strong>iero e dell’articolazione <strong>dei</strong><br />

turni di lavoro.<br />

Nelle strutture in cui è presente la cucina (ovvero ove il pasto viene preparato <strong>al</strong>l’interno della<br />

struttura) deve essere previsto un ausiliario addetto <strong>al</strong>la cucina; qu<strong>al</strong>ora il numero <strong>dei</strong> bambini<br />

su<strong>per</strong>i le 30 unità, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di cucina deve essere integrato con una funzione di aiuto.<br />

Nelle strutture che non hanno la cucina e il <strong>servizi</strong>o mensa interno, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e ausiliario addetto ai<br />

<strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in rapporto di 1 a 30.<br />

Il gestore deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le mansioni svolte<br />

ed applicare il contratto collettivo nazion<strong>al</strong>e di lavoro <strong>per</strong> il settore e gli accordi integrativi vigenti.<br />

Deve essere stipulata un’assicurazione <strong>per</strong> i bambini.<br />

A.2 PROFESSIONALITA’ DEGLI OPERATORI<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo deve essere in possesso del diploma di Laurea nelle classi delle Lauree in<br />

Scienze dell’educazione e della formazione (Laurea in Scienze della formazione primaria, Laurea<br />

in Scienze dell’educazione, Laurea in Scienze della profession<strong>al</strong>ità educativa ).<br />

Sono <strong>al</strong>tresì v<strong>al</strong>idi i corsi di laurea di secondo livello o di speci<strong>al</strong>izzazione in pedagogia, psicologia<br />

o discipline umanistiche ad indirizzo <strong>socio</strong>-psico-pedagogico.<br />

La funzione di educatore profession<strong>al</strong>e, di cui <strong>al</strong>l’art. 17 della Legge Region<strong>al</strong>e 30/2005, può essere<br />

svolta <strong>al</strong>l’interno del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi dai soggetti anche sprovvisti del<br />

titolo specifico previsto d<strong>al</strong>lo stesso articolo che, <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del presente<br />

<strong>regolamento</strong>, abbiano maturato <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o, anche non<br />

continuativo, nel quinquennio precedente.<br />

64


Oltre <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> requisiti di cui <strong>al</strong> comma precedente, può continuare a svolgere le<br />

funzioni di educatore profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso <strong>dei</strong> titoli<br />

previsti d<strong>al</strong> Piano trienn<strong>al</strong>e 2008-2010 e diversi da quelli di cui <strong>al</strong>l’art.17 purché:<br />

- abbia svolto <strong>al</strong>meno trecentosessantacinque giorni di <strong>servizi</strong>o anche non continuativo tra il<br />

16 gennaio 2001 e 31 dicembre 2010 in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore<br />

animatore;<br />

- sia titolare di rapporti di lavoro a tempo indeterminato <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 presso i <strong>servizi</strong><br />

rivolti <strong>al</strong>la prima infanzia in qu<strong>al</strong>ità di educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore;<br />

- sia titolare di <strong>servizi</strong> <strong>al</strong>la prima infanzia svolgendo <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 le funzioni di<br />

educatore profession<strong>al</strong>e o educatore animatore.<br />

A far data d<strong>al</strong> 1° gennaio 2011 sono ritenuti v<strong>al</strong>idi <strong>per</strong> l’accesso <strong>al</strong>le funzioni di educatore<br />

profession<strong>al</strong>e e di educatore animatore i soli titoli di studio previsti <strong>al</strong>l’articolo 17 e gli <strong>al</strong>tri titoli<br />

dichiarati equipollenti o equiparati.<br />

Ulteriori disposizioni sul <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e sull’omogeneità <strong>dei</strong> titoli di studio possono essere adottate<br />

<strong>al</strong>l’interno del Piano trienn<strong>al</strong>e del sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> di cui <strong>al</strong>l’art.9 della Legge<br />

Region<strong>al</strong>e 30/2005 e ss.mm.ii.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in possesso del diploma della scuola<br />

dell’obbligo e <strong>dei</strong> requisiti previsti d<strong>al</strong>la normativa vigente.<br />

La funzione di Coordinatore pedagogico deve essere svolta da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso del diploma di<br />

laurea in scienze della formazione o di <strong>al</strong>tra laurea equiparata, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 5<br />

maggio 2004.<br />

Il gestore del <strong>servizi</strong>o deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le<br />

mansioni svolte ed applicare i contenuti normativi della contrattazione nazion<strong>al</strong>e di settore e <strong>dei</strong><br />

contratti integrativi vigenti.<br />

A.3 RICETTIVITA’<br />

Il rapporto minimo su<strong>per</strong>ficie utile netta e ricettività è fissato in metri quadrati otto virgola cinque<br />

<strong>per</strong> ogni bambina o bambino ammissibile.<br />

In ciascun nido e micronido aziend<strong>al</strong>e o interaziend<strong>al</strong>e il numero degli iscritti può essere elevato in<br />

ragione del quindici <strong>per</strong> cento della ricettività, c<strong>al</strong>colato sul numero <strong>dei</strong> bambini effettivamente<br />

iscritti, fatto s<strong>al</strong>vo il rispetto del rapporto numerico tra educatori e bambini.<br />

Il nido e micronido aziend<strong>al</strong>e o interaziend<strong>al</strong>e può essere aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi.<br />

A.4 DOTAZIONE STRUMENTALE<br />

Adeguatezza <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i ludico-didattici<br />

I materi<strong>al</strong>i e i giocattoli devono rispettare le norme di sicurezza relative <strong>al</strong> loro campo di<br />

applicazione e possedere ove previsto le dovute certficicazioni CE; devono offrire un’ampia<br />

gamma di es<strong>per</strong>ienze privilegiando tutte le aree di sviluppo: cognitive, affettive e sensori<strong>al</strong>i e<br />

consentendo attività varie e differenziate<br />

A.5 CORRETTEZZA E TRASPARENZA DEL SERVIZIO<br />

Regolamento di <strong>funzionamento</strong><br />

Il <strong>servizi</strong>o deve essere in possesso di un <strong>regolamento</strong> di <strong>funzionamento</strong>; questo deve essere<br />

accessibile, disponibile e aggiornato <strong>al</strong>meno ogni cinque anni.<br />

Il <strong>regolamento</strong> deve contenere:<br />

- unità d’offerta e capacità recettiva;<br />

- fin<strong>al</strong>ità;<br />

- composizione dell’organico del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

- destinatari;<br />

- c<strong>al</strong>endario annu<strong>al</strong>e e orari di <strong>funzionamento</strong>;<br />

65


- moduli di frequenza;<br />

- mod<strong>al</strong>ità e criteri di accesso;<br />

- mod<strong>al</strong>ità di costruzione delle eventu<strong>al</strong>i graduatorie;<br />

- tariffe e mod<strong>al</strong>ità di pagamento.<br />

A.6 PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL SERVIZIO<br />

Progetto educativo<br />

Il progetto educativo deve essere accessibile, disponibile e aggiornato ogni tre anni.<br />

Il progetto educativo deve contenere:<br />

- l’esplicitazione degli obiettivi;<br />

- la descrizione delle metodologie educative e delle mod<strong>al</strong>ità di documentazione e verifica;<br />

- l’organizzazione della giornata;<br />

- l’organizzazione degli spazi;<br />

- la suddivisione del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e nei diversi gruppi/sezioni;<br />

- l’individuazione <strong>dei</strong> momenti di partecipazione <strong>dei</strong> genitori;<br />

- le forme di rapporto con il territorio;<br />

- la descrizione delle mod<strong>al</strong>ità di monitoraggio e v<strong>al</strong>utazione della qu<strong>al</strong>ità.<br />

Partecipazione delle famiglie<br />

La partecipazione delle famiglie <strong>al</strong>le scelte educative è assicurata attraverso incontri <strong>per</strong>iodici <strong>per</strong><br />

la presentazione del progetto educativo, nonché attraverso incontri di verifica sulle attività del<br />

<strong>servizi</strong>o.<br />

A.7 PASTI E TABELLE DIETETICHE<br />

I soggetti titolari e/o gestori del <strong>servizi</strong>o adottano tabelle dietetiche approvate d<strong>al</strong>l’Azienda Unità<br />

Sanitaria loc<strong>al</strong>e competente <strong>per</strong> territorio.<br />

I pasti devono consentire un’<strong>al</strong>imentazione diversificata, nel rispetto delle differenze religiose e di<br />

eventu<strong>al</strong>i intolleranze <strong>al</strong>imentari certificate, favorendo la gradu<strong>al</strong>e introduzione di cibi biologici e<br />

di cibi senza OGM.<br />

I pasti possono essere parzi<strong>al</strong>mente o tot<strong>al</strong>mente prodotti <strong>al</strong>l’esterno della struttura solo <strong>per</strong> le<br />

bambine e i bambini di età su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>l’anno.<br />

Per le bambine e i bambini fino <strong>al</strong> primo anno di età è obbligatoria la preparazione del pasto<br />

<strong>al</strong>l’interno del nido.<br />

In caso di nido d’infanzia aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o scolastici possono essere utilizzati i<br />

<strong>servizi</strong> mensa di questi ultimi, che devono comunque garantire la preparazione di uno specifico<br />

menù giorn<strong>al</strong>iero fermo restando quanto previsto <strong>al</strong>l’articolo 6 comma 2 del Regolamento<br />

Region<strong>al</strong>e 13/2006.<br />

I nidi e i micro-nido aziend<strong>al</strong>i o interaziend<strong>al</strong>i <strong>per</strong> i pasti prodotti <strong>al</strong>l’esterno della struttura,<br />

devono:<br />

- disporre di un termin<strong>al</strong>e di cucina attrezzato in rapporto <strong>al</strong> numero delle bambine, <strong>dei</strong><br />

bambini e degli o<strong>per</strong>atori;<br />

- mantenere la qu<strong>al</strong>ità del cibo e procedere <strong>al</strong>la distribuzione dello stesso con mod<strong>al</strong>ità<br />

concordate con il centro di produzioni pasti individuato d<strong>al</strong> gestore della struttura;<br />

- garantire cibo con caratteristiche di gradibilità.<br />

A.8 RISPETTO DELLE NORMATIVE<br />

Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente <strong>regolamento</strong>, si fa riferimento <strong>al</strong>la<br />

normativa nazion<strong>al</strong>e e region<strong>al</strong>e in materia.<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’ FUNZIONANTI<br />

POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 UBICAZIONE, DESTINAZIONE D’USO E CARATTERISTICHE DESCRITTIVE<br />

I loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa possono essere ubicati:<br />

66


a) in edifici indipendenti costruiti <strong>per</strong> t<strong>al</strong>e specifica destinazione ed isolati da <strong>al</strong>tri;<br />

b) in edifici o loc<strong>al</strong>i esistenti, anche adiacenti, sottostanti o sovrastanti ad <strong>al</strong>tri aventi destinazione<br />

diversa, purché le norme di sicurezza relative <strong>al</strong>le specifiche attività non ne escludano la vicinanza<br />

e/o contiguità.<br />

In ogni caso, gli edifici ospitanti la struttura educativa non devono essere ubicati in prossimità di<br />

attività che comportino gravi rischi di incendio, di esplosione, di incidente rilevante o di aree<br />

esondabili o a rischio di inquinamento ambient<strong>al</strong>e.<br />

La destinazione d’uso <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa deve essere specifica <strong>per</strong> l’attività in<br />

questione.<br />

Qu<strong>al</strong>ora ciò non fosse, è necessario procedere <strong>al</strong> cambio di destinazione d’uso.<br />

Le attività educative ubicate negli edifici e nei loc<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>la lettera b) precedente, devono essere<br />

separate dai loc<strong>al</strong>i a diversa destinazione mediante strutture di caratteristiche <strong>al</strong>meno REI 60, fatti<br />

s<strong>al</strong>vi i casi in cui l’attività confinante richieda la separazione mediante strutture con caratteristiche<br />

su<strong>per</strong>iori di resistenza <strong>al</strong> fuoco. Qu<strong>al</strong>ora siano presenti comunicazioni, queste sono ammesse solo<br />

tramite filtri a prova di fumo con stesse caratteristiche di resistenza <strong>al</strong> fuoco.<br />

Ai <strong>servizi</strong> ubicati in edifici non destinati esclusivamente a t<strong>al</strong>e uso è assicurata comunque<br />

autonomia funzion<strong>al</strong>e con una distinta via di accesso.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti; in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

Nella struttura destinata ai nidi e micro-nidi aziend<strong>al</strong>i e interaziend<strong>al</strong>i, qu<strong>al</strong>ora l’edificio sia<br />

re<strong>al</strong>izzato su più piani, i loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini devono essere collocati <strong>al</strong><br />

pianoterra o <strong>al</strong> piano ri<strong>al</strong>zato.<br />

Nei piani seminterrati e interrati possono essere collocati solo loc<strong>al</strong>i adibiti a deposito, magazzino,<br />

<strong>servizi</strong> igienici e spogliatoi <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Per la definizione di piani e loc<strong>al</strong>i interrati e seminterrati si rimanda <strong>al</strong> <strong>regolamento</strong> edilizio<br />

comun<strong>al</strong>e.<br />

B.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del nido e micro-nido aziend<strong>al</strong>e e interaziend<strong>al</strong>e sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i, qu<strong>al</strong>i lavanderia, dispensa, ripostigli e cucina, o apposito loc<strong>al</strong>e <strong>per</strong> la<br />

conservazione e suddivisione del cibo in porzioni;<br />

- spazi riservati ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori;<br />

Gli spazi riservati ai bambini hanno funzioni di:<br />

- accoglienza;<br />

- gioco;<br />

- refezione;<br />

- riposo;<br />

- cambio e <strong>servizi</strong> igienici.<br />

Nel caso in cui <strong>per</strong> le caratteristiche architettoniche della struttura non sia possibile individuare<br />

loc<strong>al</strong>i ad uso esclusivo <strong>per</strong> il riposo, questi possono essere individuati tra quelli con funzione di<br />

67


gioco; in t<strong>al</strong>i casi i loc<strong>al</strong>i prima dell’utilizzo devono essere opportunamente sanificati <strong>per</strong> assicurare<br />

le migliori condizioni di igiene.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 cm) ogni 24 bambini, una vasca-lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di adulto ed<br />

una dotazione di sanitari non inferiore ad un vaso ogni 10 bambini, nonché un lavabo a can<strong>al</strong>e con<br />

un minimo di due rubinetti ogni dodici bambini.<br />

Il vaso a sedere deve essere di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età delle bambine e <strong>dei</strong> bambini<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici (costituiti da loc<strong>al</strong>e bagno e antibagno).<br />

Spazi esterni<br />

Il <strong>servizi</strong>o nido e micro-nido aziend<strong>al</strong>e e interaziend<strong>al</strong>e deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura,<br />

idonei ad un’agevole fruizione da parte delle bambine e <strong>dei</strong> bambini.<br />

In genere gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati e con accesso sicuro e protetto;<br />

- su terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177.<br />

B.3 RICETTIVITA’<br />

La ricettività della struttura è determinata sulla base del rapporto tra su<strong>per</strong>ficie utile interna netta e<br />

l’indice standard minimo pari a 8,5 metri quadrati di su<strong>per</strong>ficie <strong>per</strong> ogni bambino/a.<br />

I soggetti gestori potranno iscrivere un numero di bambini su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la ricettività della struttura,<br />

come sopra determinata, nella misura massima del 15%, fatto s<strong>al</strong>vo il rispettivo del rapporto<br />

numerico tra educatori e bambini che andrà c<strong>al</strong>colato sul numero <strong>dei</strong> bambini effettivamente<br />

iscritti.<br />

B.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico relativo <strong>al</strong>le strutture portanti, o di idoneità statica in caso di edifici re<strong>al</strong>izzati<br />

precedentemente <strong>al</strong> 1971.<br />

In tutti gli edifici si deve garantire, ai sensi del D.M. 236/1989 (previsto in attuazione <strong>al</strong>la<br />

L.13/1989), l’adattabilità della struttura educativa ai soggetti con diversa abilità.<br />

Inoltre deve essere garantita l’accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni<br />

interni <strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma.<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a cento centimetri e privi di elementi<br />

che possano consentire l’inerpicamento verso il davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

I diversi spazi devono essere attrezzati con arredi, giochi e angoli-gioco adeguati <strong>al</strong>le diverse età e<br />

<strong>al</strong>le differenti esigenze educative.<br />

Gli arredi e i giochi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o<br />

resi conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE ).<br />

68


B.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione devono essere <strong>al</strong>meno parzi<strong>al</strong>mente natur<strong>al</strong>i; sono consentite<br />

aerazione e illuminazione artifici<strong>al</strong>i integrative, attraverso apparecchiature elettriche e<br />

meccaniche, le cui caratteristiche devono consentire il raggiungimento <strong>dei</strong> parametri<br />

stabiliti d<strong>al</strong>le norme UNI 10339 e UNI-EN 12464-1;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termo-igrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L.10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> D.M. 18 dicembre<br />

1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiabili;<br />

- deve essere presente <strong>al</strong>meno un <strong>servizi</strong>o igienico <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto, munito di loc<strong>al</strong>e<br />

antibagno, con prevista adeguata suddivisione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> igienici tra il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di sesso<br />

maschile e femminile, laddove necessario.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto s<strong>al</strong>vo il<br />

rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e igiene del lavoro<br />

B.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1° marzo 1968, n. 186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere<br />

attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.<br />

46 e successivi regolamenti di attuazione, o, in <strong>al</strong>ternativa mediante collaudo di conformità da<br />

parte di tecnico abilitato.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile ed accessibile, anche in caso d’incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione non inferiore a 5<br />

lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong> pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60<br />

69


minuti; l’illuminazione di sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in<br />

corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e di adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kW, devono rispettare le norme<br />

emanante con Decreto del Ministero dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma<br />

tecnica UNI 7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n. 46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione, o , in <strong>al</strong>ternativa, mediante collaudo di conformità da parte di tecnico abilitato.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

B.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VV.F. qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio.<br />

In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza.<br />

In particolare deve essere apposta una planimetri gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve<br />

indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

70


La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo, <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

B.8 DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER CUCINE E REFETTORI<br />

Cucine<br />

La preparazione del pasto <strong>al</strong>l’interno della struttura è obbligatoria <strong>per</strong> i <strong>servizi</strong> che accolgono<br />

bambini di età inferiore a dodici mesi.<br />

In caso di nido e micro-nido aziend<strong>al</strong>e ed interaziend<strong>al</strong>e aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o<br />

scolastici possono essere utilizzati i <strong>servizi</strong> mensa di questi ultimi, che devono comunque garantire<br />

la preparazione di uno specifico menù giorn<strong>al</strong>iero e che devono comunque rispondere <strong>al</strong>le<br />

caratteristiche previste ai sensi della normativa vigente in materia di prevenzione incendi, igiene e<br />

sanità e preventivamente autorizzati.<br />

Nelle strutture educative <strong>al</strong> cui interno è prevista la produzione del pasto deve essere presente un<br />

loc<strong>al</strong>e-cucina dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente<br />

normativa di prevenzione incendi, igiene, sanità e sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

Il loc<strong>al</strong>e cucina deve essere attrezzato con piani di appoggio e lavello le cui zone circostanti<br />

devono essere rivestite in modo idoneo<br />

Qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del<br />

D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della normativa di<br />

prevenzione incendi o d<strong>al</strong>le norme tecniche UNI di riferimento.<br />

Refettori<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto devono essere dimensionati in base <strong>al</strong>l’indice<br />

standard minimo di 0,8 metri quadrati <strong>per</strong> bambino.<br />

Gli spazi destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto possono essere individuati anche tra quelli con<br />

funzione di gioco o attività di gruppo; in t<strong>al</strong> caso i loc<strong>al</strong>i devono rispettare i requisiti minimi di cui<br />

<strong>al</strong> presente paragrafo e prima dell’utilizzo devono essere opportunamente sanificati <strong>per</strong> assicurare<br />

le migliori condizioni di igiene.<br />

Nei casi in cui il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato mono-porzione, l’utilizzo del loc<strong>al</strong>e<br />

refettorio non è soggetto a preventiva autorizzazione ai sensi della vigente normativa in materia di<br />

igiene e sanità. In t<strong>al</strong> caso è comunque necessario garantire il rispetto delle buone prassi igieniche.<br />

I pasti prodotti d<strong>al</strong>l’esterno devono essere forniti da una ditta autorizzata e trasportati nel rispetto<br />

della normativa vigente in materia di sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

Nei casi in cui non siano presenti né la cucina né un loc<strong>al</strong>e refettorio specificamente destinato a t<strong>al</strong>e<br />

uso, il pasto dovrà essere fornito d<strong>al</strong>l’esterno esclusivamente in formato mono-porzione e <strong>servizi</strong>o<br />

con stoviglieria mono-uso a <strong>per</strong>dere.<br />

B.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica”.<br />

71


C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI IN<br />

EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 UBICAZIONE E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />

L’area da destinare <strong>al</strong> nido e micronido aziend<strong>al</strong>e e interaziend<strong>al</strong>e deve essere individuata in luoghi<br />

s<strong>al</strong>ubri distinti da zone a rischio particolare (inquinamento ambient<strong>al</strong>e, incendio, incidente<br />

rilevante, rischio sismico, aree esondabili).<br />

Il soggetto che intende re<strong>al</strong>izzare un edificio da destinare a sede di nido e micronido aziend<strong>al</strong>e o<br />

interaziend<strong>al</strong>e deve essere in possesso del <strong>per</strong>messo di costruire. La destinazione d’uso dell’edificio<br />

deve essere specifico <strong>per</strong> il <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo che si intende attivare.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti, in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

La struttura edilizia, sede del nido e micronido aziend<strong>al</strong>e o interaziend<strong>al</strong>e, deve essere collocata a<br />

piano terra o piano ri<strong>al</strong>zato, in adiacenza di uno spazio esterno e articolata su un solo livello. L’area<br />

co<strong>per</strong>ta d<strong>al</strong>l’edificio non deve essere su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la terza parte dell’area tot<strong>al</strong>e.<br />

C.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa devono essere individuati tutti gli spazi<br />

interni indicati di seguito e idonei spazi esterni.<br />

Spazi interni<br />

Gli spazi interni del nido d’infanzia sono costituiti da:<br />

- <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

- spazi riservati ai bambini;<br />

- spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori.<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i sono:<br />

- lavanderia;<br />

- ripostigli;<br />

- dispensa;<br />

- cucina.<br />

Gli spazi riservati ai bambini sono:<br />

- zona accoglienza;<br />

- zone e loc<strong>al</strong>i <strong>per</strong> giochi, attività individu<strong>al</strong>i e di piccolo gruppo;<br />

- loc<strong>al</strong>i <strong>per</strong> il riposo;<br />

- loc<strong>al</strong>e refezione;<br />

- loc<strong>al</strong>i igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>l’igiene <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e <strong>dei</strong> bambini devono essere attrezzati con <strong>al</strong>meno un fasciatoio<br />

(larghezza del piano 120/160 centimetri) ogni 24 bambini, una vasca – lavabo posta ad <strong>al</strong>tezza di<br />

educatore e avere la seguente dotazione minima di sanitari:<br />

- un lavabo a can<strong>al</strong>e con un minimo di 2 rubinetti ogni 12 bambini;<br />

- un vaso ogni 10 bambini, di dimensioni adeguate <strong>al</strong>l’età di questi ultimi.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori sono:<br />

- zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo;<br />

- spogliatoi;<br />

- <strong>servizi</strong> igienici.<br />

Spazi esterni<br />

72


Il <strong>servizi</strong>o deve disporre di spazi esterni <strong>al</strong>la struttura idonei ad una fruizione agevole e sicura da<br />

parte <strong>dei</strong> bambini.<br />

In gener<strong>al</strong>e gli spazi esterni devono essere il più possibile privi di rischi e in particolare essere:<br />

- recintati con accesso sicuro e protetto;<br />

- su un terreno <strong>al</strong>meno in parte pianeggiante;<br />

- privi di elementi <strong>per</strong>icolosi e sporgenti qu<strong>al</strong>i tombini, pozzetti o cordoli.<br />

Le aree –gioco <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>to devono essere progettate secondo la norma UNI 11123.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche, UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177 (definite d<strong>al</strong>la CE).<br />

C.3 RICETTIVITA’<br />

La ricettività della struttura è determinata sulla base del rapporto tra su<strong>per</strong>ficie utile interna netta e<br />

l’indice standard minimo pari a 8,5 metri quadrati di su<strong>per</strong>ficie <strong>per</strong> ogni bambino/a.<br />

I soggetti gestori potranno iscrivere un numero di bambini su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la ricettività della struttura,<br />

come sopra determinata, nella misura massima del 15%, fatto s<strong>al</strong>vo il rispettivo del rapporto<br />

numerico tra educatori e bambini che andrà c<strong>al</strong>colato sul numero <strong>dei</strong> bambini effettivamente<br />

iscritti.<br />

C.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico. Inoltre, si deve attestare la capacità delle strutture orizzont<strong>al</strong>i a sopportare i carichi di<br />

esercizio previsti d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 16 gennaio 1996.<br />

Si deve garantire, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 236/1989 (previsto in attuazione della Legge<br />

13/1989) la completa accessibilità ai tutti i loc<strong>al</strong>i e a tutti gli spazi della struttura educativa ai<br />

soggetti con diversa abilità.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a 100 centimetri e privi di elementi<br />

che possono consentire il raggiungimento del davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

Gli arredi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o resi<br />

conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE).<br />

C.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- la su<strong>per</strong>ficie minima di aerazione richiesta è pari a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie del pavimento del<br />

loc<strong>al</strong>e;<br />

- i loc<strong>al</strong>i devono usufruire di illuminazione natur<strong>al</strong>e; la su<strong>per</strong>ficie illuminante minima non<br />

può essere inferiore a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e e deve essere distribuita<br />

in maniera da garantire una illuminazione uniforme; <strong>al</strong>meno il 70% delle su<strong>per</strong>fici<br />

illuminanti di ogni singolo loc<strong>al</strong>e deve provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su<br />

spazi esterni; l’impianto di illuminazione artifici<strong>al</strong>e dovrà avere caratteristiche (<strong>per</strong><br />

intensità e qu<strong>al</strong>ità della luce, nonché <strong>per</strong> la distribuzione ed il tipo delle sorgenti luminose)<br />

idonee <strong>al</strong>l’attività, in conformità <strong>al</strong>le norme UNI 10380;<br />

73


- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termo-igrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L. 10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e<br />

18 dicembre 1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i non deve essere inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- gli spogliatoi non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong><br />

colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiate;<br />

- devono essere presenti <strong>servizi</strong> igienici <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto in misura non inferiore a un<br />

lavabo e un WC ogni 10 addetti contemporaneamente in <strong>servizi</strong>o;<br />

- i <strong>servizi</strong> igienici non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone<br />

<strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

- non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto<br />

s<strong>al</strong>vo il rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e<br />

igiene del lavoro.<br />

Per quanto qui non espressamente riportato si rinvia <strong>al</strong> Regolamento Edilizio Comun<strong>al</strong>e vigente.<br />

C.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1 marzo 1698, n.186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività<br />

specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi<br />

regolamenti di attuazione.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a. il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in<br />

posizione facilmente raggiungibile e accessibile, anche in caso di incendio o di<br />

<strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong> fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli<br />

apparecchi di comando, protezione e manovra devono riportare chiare indicazioni<br />

<strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b. i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione di sicurezza<br />

che deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad un metro di<br />

<strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong> pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60 minuti;<br />

l’illuminazione di sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in<br />

corrispondenza delle porte.<br />

74


Impianti termici e adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n.10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kW, devono rispettare le norme emanate<br />

con decreto del Ministero dell’Interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma tecnica UNI<br />

7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

C.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D.Lgs..81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> d.m. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VVF; qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VVF, ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> Comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio. In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti<br />

in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza. In particolare deve essere apposta una<br />

planimetria gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo; <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

75


Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

C.8 DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER CUCINE E REFETTORI<br />

Cucine<br />

La preparazione del pasto <strong>al</strong>l’interno della struttura è obbligatoria <strong>per</strong> i <strong>servizi</strong> che accolgono<br />

bambini di età inferiore ai 12 mesi.<br />

In caso di nido e micro-nido aziend<strong>al</strong>e o interaziend<strong>al</strong>e aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o<br />

scolastici possono essere utilizzati i <strong>servizi</strong> mensa di questi ultimi, che devono comunque garantire<br />

la preparazione di uno specifico menù giorn<strong>al</strong>iero.<br />

Nelle strutture educative <strong>al</strong> cui interno è prevista la produzione del pasto deve essere presente un<br />

loc<strong>al</strong>e – cucina dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente<br />

normativa di prevenzione incendi e igiene e sanità.<br />

Qu<strong>al</strong>ora l’attività specifica non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F.,<br />

ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione,<br />

corredata da apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi o d<strong>al</strong>le norme tecniche UNI di riferimento.<br />

Il loc<strong>al</strong>e cucina deve essere di dimensioni e forma t<strong>al</strong>e da <strong>per</strong>mettere lo svolgimento in modo<br />

razion<strong>al</strong>e delle funzioni cui è destinato. In ogni caso deve essere prevista una su<strong>per</strong>ficie pari a mq 2<br />

<strong>per</strong> o<strong>per</strong>are, con un minimo assoluto di 14 metri quadrati, e un’<strong>al</strong>tezza non inferiore a 2,70 metri.<br />

In particolare l’organizzazione del loc<strong>al</strong>e deve consentire una corretta prassi igienica impedendo la<br />

“contaminazione crociata” fra le materie prime <strong>al</strong>imentari e i prodotti finiti; ciò tramite distinzione<br />

di <strong>per</strong>corsi “sporco e pulito”. A t<strong>al</strong>e scopo deve essere predisposto e presentato <strong>al</strong>la competente<br />

ASL un adeguato piano di autocontrollo.<br />

L’aerazione deve essere garantita mediante su<strong>per</strong>fici apribili direttamente d<strong>al</strong>l’esterno e situate sui<br />

lati contrapposti e comunque in modo t<strong>al</strong>e da evitare ristagni d’aria e favorire sia i moti convettivi<br />

<strong>per</strong> la circolazione dell’aria interna sia i ricambi d’aria eventu<strong>al</strong>mente anche da incentivare<br />

mediante appositi dispositivi qu<strong>al</strong>i gli evacuatori statici.<br />

La minima su<strong>per</strong>ficie di aerazione richiesta è pari a un 1/8 del pavimento del loc<strong>al</strong>e. Ai fini della<br />

verifica della su<strong>per</strong>ficie di aerazione sono computati, <strong>per</strong> un’incidenza non su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong> 50% della<br />

su<strong>per</strong>ficie minima prescritta, anche i portoni e le porte prospettanti direttamente <strong>al</strong>l’esterno.<br />

L’illuminazione natur<strong>al</strong>e deve essere quanto più possibile uniforme e congruente con la capacità<br />

illuminante di ogni singola a<strong>per</strong>tura. Almeno il 70% delle su<strong>per</strong>fici illuminate del loc<strong>al</strong>e deve<br />

provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su spazi esterni. Fermo restando il rispetto del<br />

fattore di luce diurna previsto d<strong>al</strong>le norme vigenti, la su<strong>per</strong>ficie illuminante non può essere<br />

inferiore ad un 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e.<br />

Gli apparecchi di cottura devono essere dotati di sensore di assenza di fiamma (termocoppia, di<br />

cappa di aspirazione <strong>dei</strong> fumi con sbocco diretto <strong>al</strong>l’esterno tramite condotto di evacuazione<br />

prolungato oltre la sommità del tetto adiacente più <strong>al</strong>to.<br />

All’interno del loc<strong>al</strong>e – cucina devono essere presenti un numero adeguato di piani di lavoro lisci e<br />

lavabili (preferibilmente in acciaio inox) e di lavelli <strong>al</strong>imentati con acqua c<strong>al</strong>da e fredda, tra i qu<strong>al</strong>i:<br />

a. un lavamani <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e dotato di rubinetteria a ped<strong>al</strong>e, distributore di sapone e<br />

asciugamano monouso;<br />

b. un lavabo <strong>per</strong> il lavaggio <strong>dei</strong> prodotti <strong>al</strong>imentari, distinto d<strong>al</strong> lavamani del<br />

<strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Deve essere inoltre individuata un’area <strong>per</strong> lo stoccaggio e il lavaggio di utensili e piatti sporchi.<br />

76


Tutte le su<strong>per</strong>fici (pavimenti e rivestimenti) devono essere facilmente lavabili o disinfettabili.<br />

L’<strong>al</strong>tezza minima <strong>dei</strong> rivestimenti deve essere pari a 2,00 metri d<strong>al</strong> pavimento. Le porte interne<br />

devono essere facilmente rimovibili <strong>per</strong> la pulizia.<br />

Refettori<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto devono essere dimensionati in base <strong>al</strong>l’indice<br />

standard minimo di 0,8 metri quadrati <strong>per</strong> bambino e avere un’<strong>al</strong>tezza minima di m 2,70.<br />

I requisiti di aerazione e illuminazione devono essere i medesimi di quelli già indicati <strong>per</strong> le cucine.<br />

Nel caso che il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato multi-porzione, il loc<strong>al</strong>e refettorio deve<br />

essere dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente normativa in<br />

materia di igiene e sanità.<br />

In t<strong>al</strong> caso è necessario individuare <strong>al</strong>l’interno del loc<strong>al</strong>e refettorio:<br />

- un lavabo, fatti s<strong>al</strong>vi i casi <strong>per</strong> lo scodellamento si ado<strong>per</strong>ino utensili monouso;<br />

- un piano di appoggio contenitori.<br />

I pasti dovranno essere porzionati e serviti da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto, nel rispetto della vigente<br />

normativa in materia di igiene e sanità e in possesso di tessera sanitaria, provvisto di idoneo<br />

vestiario.<br />

Nei casi in cui il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato mono-porzione, l’utilizzo del loc<strong>al</strong>e –<br />

refettorio non è soggetto a preventiva autorizzazione ai sensi della vigente normativa in materia di<br />

igiene e sanità. In t<strong>al</strong> caso è comunque necessario garantire il rispetto delle buone prassi igieniche.<br />

A corredo della cucina e/o del refettorio devono essere presenti:<br />

- uno spazio destinato a dispensa (solo in presenza di cucina);<br />

- <strong>servizi</strong> igienici ad uso esclusivo del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto i cui requisiti igienici gener<strong>al</strong>i sono<br />

indicati <strong>al</strong> paragrafo C.5; t<strong>al</strong>i <strong>servizi</strong> devono essere ubicati in prossimità delle aree di<br />

lavoro, muniti di loc<strong>al</strong>i antibagno con lavabo provvisto di rubinetteria a ped<strong>al</strong>e, acqua<br />

c<strong>al</strong>da/fredda, distributori automatici di sapone liquido e asciugamani monouso; la porta<br />

dell’antibagno deve aprirsi verso l’esterno ed essere provvista di molla a chiusura<br />

automatica;<br />

- un loc<strong>al</strong>e destinato a spogliatoio <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto, di su<strong>per</strong>ficie minima pari a mq 4<br />

<strong>per</strong> 5 ausiliari; detto loc<strong>al</strong>e deve essere ventilato (in modo natur<strong>al</strong>e o meccanizzato) e deve<br />

contenere armadietti a doppio scomparto pari <strong>al</strong> numero degli o<strong>per</strong>atori;<br />

- uno spazio destinato <strong>al</strong>l’esclusivo stoccaggio di materi<strong>al</strong>i e prodotti <strong>per</strong> la sanificazione.<br />

C.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 (Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici<br />

minimi di funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di<br />

edilizia scolastica).<br />

77


ALLEGATO F<br />

SEZIONI INTEGRATE TRA NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA<br />

DESCRIZIONE<br />

Le sezioni integrate tra nido e scuola dell’infanzia, di seguito denominate sezioni integrate, sono<br />

<strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi rivolti <strong>al</strong>le bambine e ai bambini in età compresa di norma tra i ventiquattro<br />

mesi e i tre anni, volti ad agevolare il raccordo tra nido e scuola dell’infanzia, promuovendo la<br />

continuità tra questi <strong>servizi</strong> anche attraverso una progettazione comune delle figure profession<strong>al</strong>i<br />

coinvolte ed a favorire un inserimento gradu<strong>al</strong>e delle bambine e <strong>dei</strong> bambini <strong>al</strong>la scuola<br />

dell’infanzia. Possono essere frequentate anche d<strong>al</strong>le bambine e dai bambini che non hanno mai<br />

frequentato il nido o <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi.<br />

Le sezioni integrate possono essere attivate esclusivamente presso una scuola dell’infanzia o un<br />

asilo nido. Non possono essere attivate sezioni integrate senza <strong>al</strong>cun rapporto diretto con le indicate<br />

strutture o presso <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la prima infanzia diversi da quelli indicati <strong>al</strong> presente comma.<br />

L’ammontare della contribuzione a carico delle famiglie deve essere contenuta in una fascia<br />

intermedia tra la retta corrente <strong>per</strong> gli asili nido e quella <strong>per</strong> la scuola dell’infanzia.<br />

L’orario di <strong>funzionamento</strong> deve essere flessibile e articolato in un modulo base e/o in modulo di<br />

orario prolungato <strong>al</strong> fine di garantire il <strong>servizi</strong>o <strong>per</strong> una fascia oraria, di norma, compresa tra le<br />

cinque e le dieci ore giorn<strong>al</strong>iere e <strong>per</strong> cinque giorni <strong>al</strong>la settimana.<br />

A) STANDARD ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GIA’ FUNZIONANTI E DI NUOVA<br />

APERTURA<br />

A.1 RISORSE UMANE<br />

Le figure educative che o<strong>per</strong>ano nelle sezioni integrate devono possedere i requisiti previsti d<strong>al</strong>le<br />

disposizioni stat<strong>al</strong>i e region<strong>al</strong>i che disciplinano rispettivamente la scuola dell’infanzia e gli asili<br />

nido.<br />

Deve essere inoltre prevista una funzione di coordinamento pedagogico ed organizzativo.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo o<strong>per</strong>ante <strong>al</strong>l’interno della sezione integrata deve essere in rapporto massimo<br />

di una unità ogni dieci bambine o bambini iscritti, tenendo conto dell’orario di <strong>funzionamento</strong><br />

giorn<strong>al</strong>iero e dell’articolazione <strong>dei</strong> turni di lavoro.<br />

Nelle strutture in cui è presente la cucina (ovvero ove il pasto viene preparato <strong>al</strong>l’interno della<br />

struttura) deve essere previsto un ausiliario addetto <strong>al</strong>la cucina; qu<strong>al</strong>ora il numero <strong>dei</strong> bambini<br />

su<strong>per</strong>i le 30 unità, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di cucina deve essere integrato con una funzione di aiuto.<br />

Nelle strutture che non hanno la cucina e il <strong>servizi</strong>o mensa interno, il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e ausiliario addetto ai<br />

<strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in rapporto di 1 a 30.<br />

All’interno della sezione integrata è presente un ausiliario addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i. E’ possibile<br />

utilizzare anche <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e ausiliario della scuola materna o del nido nel qu<strong>al</strong>e è inserita la sezione<br />

integrata, purché vengano previsti momenti specifici <strong>per</strong> la pulizia e il riordino.<br />

Il gestore deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le mansioni svolte<br />

ed applicare il contratto collettivo nazion<strong>al</strong>e di lavoro <strong>per</strong> il settore e gli accordi integrativi vigenti.<br />

Deve essere stipulata un’assicurazione <strong>per</strong> i bambini.<br />

A.2 PROFESSIONALITA’ DEGLI OPERATORI<br />

Relativamente <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e educativo si rinvia a quanto stabilito <strong>al</strong> punto A.1.<br />

Il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto ai <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i deve essere in possesso del diploma della scuola<br />

dell’obbligo e <strong>dei</strong> requisiti previsti d<strong>al</strong>la normativa vigente.<br />

78


La funzione di Coordinatore pedagogico deve essere svolta da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e in possesso del diploma di<br />

laurea in scienze della formazione o di <strong>al</strong>tra laurea equiparata, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 5<br />

maggio 2004.<br />

Il gestore del <strong>servizi</strong>o deve utilizzare <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e regolarmente assunto con profilo attinente <strong>al</strong>le<br />

mansioni svolte ed applicare i contenuti normativi della contrattazione nazion<strong>al</strong>e di settore e <strong>dei</strong><br />

contratti integrativi vigenti.<br />

A.3 RICETTIVITA’<br />

Le sezioni integrate hanno una capacità ricettiva minima di sei bambine o bambini e massima di<br />

venti bambine o bambini.<br />

Il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta degli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini della<br />

sezione integrata e ricettività è fissato in quattro metri quadrati <strong>per</strong> ogni bambina o bambino<br />

ammissibile.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini sono predisposti in modo da favorire il loro uso<br />

autonomo e l’impegno non occasion<strong>al</strong>e delle bambine e <strong>dei</strong> bambini in attività di gruppo.<br />

A.4 DOTAZIONE STRUMENTALE<br />

Adeguatezza <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i ludico-didattici<br />

I materi<strong>al</strong>i e i giocattoli devono rispettare le norme di sicurezza previste d<strong>al</strong>la vigente normativa<br />

CE e devono offrire un’ampia gamma di es<strong>per</strong>ienze privilegiando tutte le aree di sviluppo:<br />

cognitive, affettive e sensori<strong>al</strong>i consentendo attività varie e differenziate.<br />

A.5 CORRETTEZZA E TRASPARENZA DEL SERVIZIO<br />

Regolamento di <strong>funzionamento</strong><br />

Il <strong>servizi</strong>o deve essere in possesso di un <strong>regolamento</strong> di <strong>funzionamento</strong>; questo deve essere<br />

accessibile, disponibile e aggiornato <strong>al</strong>meno ogni cinque anni.<br />

Il <strong>regolamento</strong> deve contenere:<br />

- unità d’offerta e capacità recettiva;<br />

- fin<strong>al</strong>ità;<br />

- composizione dell’organico del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e;<br />

- destinatari;<br />

- c<strong>al</strong>endario annu<strong>al</strong>e e orari di <strong>funzionamento</strong>;<br />

- moduli di frequenza;<br />

- mod<strong>al</strong>ità e criteri di accesso;<br />

- mod<strong>al</strong>ità di costruzione delle eventu<strong>al</strong>i graduatorie;<br />

- tariffe e mod<strong>al</strong>ità di pagamento.<br />

A.6 PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL SERVIZIO<br />

Progetto educativo<br />

Il progetto educativo deve essere accessibile, disponibile e aggiornato ogni 3 anni.<br />

Il progetto educativo deve contenere:<br />

- l’esplicitazione degli obiettivi;<br />

- la descrizione delle metodologie educative e delle mod<strong>al</strong>ità di documentazione e verifica;<br />

- l’organizzazione della giornata;<br />

- l’organizzazione degli spazi;<br />

- la suddivisione del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e nei diversi gruppi/sezioni;<br />

- l’individuazione <strong>dei</strong> momenti di partecipazione <strong>dei</strong> genitori;<br />

- le forme di rapporto con il territorio;<br />

- la descrizione delle mod<strong>al</strong>ità di monitoraggio e v<strong>al</strong>utazione della qu<strong>al</strong>ità.<br />

Partecipazione delle famiglie<br />

79


La partecipazione delle famiglie <strong>al</strong>le scelte educative è assicurata attraverso incontri <strong>per</strong>iodici <strong>per</strong><br />

la presentazione del progetto educativo, nonché attraverso incontri di verifica sulle attività del<br />

<strong>servizi</strong>o.<br />

A.7 PASTI E TABELLE DIETETICHE<br />

Le sezioni integrate adottano, <strong>al</strong> fine del <strong>servizi</strong>o mensa, tabelle dietetiche approvate d<strong>al</strong>l’Azienda<br />

unità sanitaria loc<strong>al</strong>e competente <strong>per</strong> territorio e garantiscono la preparazione di uno specifico<br />

menù giorn<strong>al</strong>iero.<br />

I pasti devono consentire un’<strong>al</strong>imentazione diversificata nel rispetto delle problematiche sanitarie<br />

individu<strong>al</strong>i e delle differenze religiose e devono favorire la gradu<strong>al</strong>e introduzione di cibi biologici.<br />

In caso di <strong>servizi</strong>o aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o scolastici possono essere utilizzati i <strong>servizi</strong><br />

mensa di quest’ultimi, che devono comunque garantire la preparazione di uno specifico menù<br />

giorn<strong>al</strong>iero.<br />

Le sezioni integrate, <strong>per</strong> i pasti prodotti <strong>al</strong>l’esterno della struttura, devono:<br />

a) disporre di un termin<strong>al</strong>e di cucina attrezzato in rapporto <strong>al</strong> numero delle bambine, <strong>dei</strong><br />

bambini e degli o<strong>per</strong>atori;<br />

b) mantenere la qu<strong>al</strong>ità del cibo e procedere <strong>al</strong>la distribuzione dello stesso con mod<strong>al</strong>ità<br />

concordate con il centro di produzioni pasti individuato d<strong>al</strong> gestore della struttura;<br />

c) garantire cibo con caratteristiche di gradibilità.<br />

A.8 RISPETTO DELLE NORMATIVE<br />

Le sezioni integrate attivate entro l’anno scolastico 2010-2011 devono adeguarsi <strong>al</strong>le disposizioni<br />

del presente <strong>regolamento</strong> entro il 31 dicembre 2011.<br />

Le sezioni integrate che beneficiano <strong>dei</strong> finanziamenti ministeri<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>l’Intesa 14 giugno 2007<br />

devono adeguarsi agli standard del presente <strong>regolamento</strong> entro un anno d<strong>al</strong>la conclusione della<br />

s<strong>per</strong>imentazione ministeri<strong>al</strong>e.<br />

Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente <strong>regolamento</strong>, si fa riferimento <strong>al</strong>la<br />

normativa nazion<strong>al</strong>e e region<strong>al</strong>e in materia.<br />

B) STANDARD TECNICI PER SERVIZI DI NUOVA APERTURA O GIA’ FUNZIONANTI<br />

POSTI IN EDIFICI ESISTENTI<br />

B.1 UBICAZIONE, DESTINAZIONE D’USO E CARATTERISTICHE DESCRITTIVE<br />

I loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa possono essere ubicati:<br />

a) in edifici indipendenti costruiti <strong>per</strong> t<strong>al</strong>e specifica destinazione ed isolati da <strong>al</strong>tri;<br />

b) in edifici o loc<strong>al</strong>i esistenti, anche adiacenti, sottostanti o sovrastanti ad <strong>al</strong>tri aventi destinazione<br />

diversa, purché le norme di sicurezza relative <strong>al</strong>le specifiche attività non ne escludano la vicinanza<br />

e/o contiguità.<br />

In ogni caso, gli edifici ospitanti la struttura educativa non devono essere ubicati in prossimità di<br />

attività che comportino gravi rischi di incendio, di esplosione, di incidente rilevante o di aree<br />

esondabili o a rischio di inquinamento ambient<strong>al</strong>e.<br />

La destinazione d’uso <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i sede dell’attività educativa deve essere specifica <strong>per</strong> l’attività in<br />

questione.<br />

Qu<strong>al</strong>ora ciò non fosse, è necessario procedere <strong>al</strong> cambio di destinazione d’uso.<br />

Le attività educative ubicate negli edifici e nei loc<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>la lettera b) precedente, devono essere<br />

separate dai loc<strong>al</strong>i a diversa destinazione mediante strutture di caratteristiche <strong>al</strong>meno REI 60, fatti<br />

s<strong>al</strong>vi i casi in cui l’attività confinante richieda la separazione mediante strutture con caratteristiche<br />

su<strong>per</strong>iori di resistenza <strong>al</strong> fuoco. Qu<strong>al</strong>ora siano presenti comunicazioni, queste sono ammesse solo<br />

tramite filtri a prova di fumo con stesse caratteristiche di resistenza <strong>al</strong> fuoco.<br />

80


Ai <strong>servizi</strong> ubicati in edifici non destinati esclusivamente a t<strong>al</strong>e uso è assicurata comunque<br />

autonomia funzion<strong>al</strong>e con una distinta via di accesso.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti; in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

Nella struttura destinata <strong>al</strong>le sezioni integrate nido e scuola dell’infanzia, qu<strong>al</strong>ora l’edificio sia<br />

re<strong>al</strong>izzato su più piani, i loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini devono essere collocati <strong>al</strong><br />

pianoterra o <strong>al</strong> piano ri<strong>al</strong>zato.<br />

Nei piani seminterrati e interrati possono essere collocati solo loc<strong>al</strong>i adibiti a deposito, magazzino,<br />

<strong>servizi</strong> igienici e spogliatoi <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Per la definizione di piani e loc<strong>al</strong>i interrati e seminterrati si rimanda <strong>al</strong> <strong>regolamento</strong> edilizio<br />

comun<strong>al</strong>e.<br />

B.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Lo spazio della sezione integrata non deve essere organizzato come un’aula scolastica. Vanno<br />

previsti angoli strutturati <strong>per</strong> le varie attività qu<strong>al</strong>i laboratori grafico-pittorici, motricità,<br />

lettura/racconto. La scelta <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i <strong>per</strong> il gioco deve promuovere un’ampia gamma di<br />

es<strong>per</strong>ienze consentendo attività differenziate.<br />

Le sezioni integrate possono utilizzare i <strong>servizi</strong> di mensa del <strong>servizi</strong>o cui sono aggregate.<br />

I loc<strong>al</strong>i sede della sezione integrata sono inseriti in un complesso educativo scolastico scuola<br />

dell’infanzia o asilo nido.<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa della sezione integrata devono essere<br />

individuati gli spazi interni costituiti da:<br />

a) <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

b) spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini;<br />

c) spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori.<br />

I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i qu<strong>al</strong>i lavanderia, ripostigli, cucina, dispensa e gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai<br />

genitori – zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo, spogliatoi e <strong>servizi</strong> igienici –<br />

possono essere condivisi con le <strong>al</strong>tre tipologie di <strong>servizi</strong>o esistenti <strong>al</strong>l’interno del plesso scolastico.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini della sezione integrata assolvono le seguenti funzioni:<br />

a) accoglienza;<br />

b) gioco;<br />

c) pranzo;<br />

d) riposo;<br />

e) cambio e <strong>servizi</strong> igienici.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177.<br />

B.3 RICETTIVITA’<br />

Le sezioni integrate hanno una capacità ricettiva minima di sei bambine o bambini e massima di<br />

venti bambine o bambini.<br />

Il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta degli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini della<br />

sezione integrata e ricettività è fissato in quattro metri quadrati <strong>per</strong> ogni bambina o bambino<br />

ammissibile.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini sono predisposti in modo da favorire il loro uso<br />

autonomo e l’impegno non occasion<strong>al</strong>e delle bambine e <strong>dei</strong> bambini in attività di gruppo.<br />

81


B.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico relativo <strong>al</strong>le strutture portanti, o di idoneità statica in caso di edifici re<strong>al</strong>izzati<br />

precedentemente <strong>al</strong> 1971.<br />

In tutti gli edifici si deve garantire, ai sensi del D.M. 236/1989 (previsto in attuazione <strong>al</strong>la<br />

L.13/1989), l’adattabilità della struttura educativa ai soggetti con diversa abilità.<br />

Inoltre deve essere garantita l’accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni<br />

interni <strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma.<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a cento centimetri<br />

metri e privi di elementi che possano consentire l’inerpicamento verso il davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli<br />

infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

I diversi spazi devono essere attrezzati con arredi, giochi e angoli-gioco adeguati <strong>al</strong>le diverse età e<br />

<strong>al</strong>le differenti esigenze educative.<br />

Gli arredi e i giochi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o<br />

resi conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE ).<br />

B.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni.<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione devono essere <strong>al</strong>meno parzi<strong>al</strong>mente natur<strong>al</strong>i; sono consentite<br />

aerazione e illuminazione artifici<strong>al</strong>i integrative, attraverso apparecchiature elettriche e<br />

meccaniche, le cui caratteristiche devono consentire il raggiungimento <strong>dei</strong> parametri<br />

stabiliti d<strong>al</strong>le norme UNI 10339 e UNI-EN 12464-1;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termo-igrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> d.lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la l.10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> D.M. 18 dicembre<br />

1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i, sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiabili;<br />

- deve essere presente <strong>al</strong>meno un <strong>servizi</strong>o igienico <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto, munito di loc<strong>al</strong>e<br />

antibagno, con prevista adeguata suddivisione <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> igienici tra il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e di sesso<br />

maschile e femminile, laddove necessario.<br />

82


Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto s<strong>al</strong>vo il<br />

rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e igiene del lavoro<br />

B.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 1° marzo 1968, n. 186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere<br />

attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.<br />

46 e successivi regolamenti di attuazione, o, in <strong>al</strong>ternativa mediante collaudo di conformità da<br />

parte di tecnico abilitato.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile ed accessibile, anche in caso d’incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione non inferiore a 5<br />

lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong> pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60<br />

minuti; l’illuminazione di sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in<br />

corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e di adduzione gas<br />

Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 KW, devono rispettare le norme<br />

emanante con Decreto del Ministero dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma<br />

tecnica UNI 7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n. 46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione, o , in <strong>al</strong>ternativa, mediante collaudo di conformità da parte di tecnico abilitato.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

B.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VV.F. qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio.<br />

In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

83


- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza.<br />

In particolare deve essere apposta una planimetri gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve<br />

indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo, <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

B. 8 DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER CUCINE E REFETTORI<br />

Cucine<br />

In caso di sezioni integrate tra nido e scuola dell’infanzia aggregato ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o<br />

scolastici possono essere utilizzati i <strong>servizi</strong> mensa di questi ultimi, che devono comunque garantire<br />

la preparazione di uno specifico menù giorn<strong>al</strong>iero e che devono comunque rispondere <strong>al</strong>le<br />

caratteristiche previste ai sensi della normativa vigente in materia di prevenzione incendi, igiene e<br />

sanità e preventivamente autorizzati.<br />

Nelle strutture educative <strong>al</strong> cui interno è prevista la produzione del pasto deve essere presente un<br />

loc<strong>al</strong>e-cucina dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente<br />

normativa di prevenzione incendi, igiene, sanità e sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

Il loc<strong>al</strong>e cucina deve essere attrezzato con piani di appoggio e lavello le cui zone circostanti<br />

devono essere rivestite in modo idoneo.<br />

Qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F ai sensi del<br />

D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della normativa di<br />

prevenzione incendi o d<strong>al</strong>le norme tecniche UNI di riferimento.<br />

Refettori<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto devono essere dimensionati in base <strong>al</strong>l’indice<br />

standard minimo di 0,8 metriquadrati <strong>per</strong> bambino.<br />

Gli spazi destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto possono essere individuati anche tra quelli con<br />

funzione di gioco o attività di gruppo; in t<strong>al</strong> caso i loc<strong>al</strong>i devono rispettare i requisiti minimi di cui<br />

84


<strong>al</strong> presente paragrafo e prima dell’utilizzo devono essere opportunamente sanificati <strong>per</strong> assicurare<br />

le migliori condizioni di igienicità.<br />

Nei casi in cui il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato mono-porzione, l’utilizzo del loc<strong>al</strong>e<br />

refettorio non è soggetto a preventiva autorizzazione ai sensi della vigente normativa in materia di<br />

igiene e sanità. In t<strong>al</strong> caso è comunque necessario garantire il rispetto delle buone prassi igieniche.<br />

I pasti prodotti d<strong>al</strong>l’esterno devono essere forniti da una ditta autorizzata e trasportati nel rispetto<br />

della normativa vigente in materia di sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

Nei casi in cui non siano presenti né la cucina né un loc<strong>al</strong>e refettorio specificamente destinato a t<strong>al</strong>e<br />

uso, il pasto dovrà essere fornito d<strong>al</strong>l’esterno esclusivamente in formato mono-porzione e <strong>servizi</strong>o<br />

con stoviglieria mono-uso a <strong>per</strong>dere.<br />

B.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 (Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di<br />

funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di edilizia<br />

scolastica).<br />

C) STANDARD TECNICI DEI SERVIZI EDUCATIVI DI NUOVA APERTURA POSTI IN<br />

EDIFICI REALIZZATI SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

C.1 UBICAZIONE E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />

L’area da destinare <strong>al</strong>le sezioni integrate tra nido e scuola dell’infanzia deve comunque essere<br />

individuata in luoghi s<strong>al</strong>ubri distinti da zone a rischio particolare (inquinamento ambient<strong>al</strong>e,<br />

incendio, incidente rilevante, rischio sismico, aree esondabili).<br />

Il soggetto che intende re<strong>al</strong>izzare un edificio da destinare a sede di sezioni integrate tra nido e<br />

scuola dell’infanzia deve essere in possesso del <strong>per</strong>messo di costruire. La destinazione d’uso<br />

dell’edificio deve essere specifico <strong>per</strong> il <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo che si intende attivare.<br />

L’area su cui insiste la struttura deve avere caratteristiche t<strong>al</strong>i da garantire:<br />

- l’avvicinamento <strong>dei</strong> mezzi di soccorso;<br />

- il rapido sfollamento degli utenti, in particolare le uscite di sicurezza non devono sfociare<br />

direttamente sulla via carrabile e devono essere costantemente fruibili.<br />

La struttura edilizia, sede delle sezioni integrate tra nido e scuola dell’infanzia, deve essere<br />

collocata a piano terra o piano ri<strong>al</strong>zato, in adiacenza di uno spazio esterno e articolata su un solo<br />

livello. L’area co<strong>per</strong>ta d<strong>al</strong>l’edificio non deve essere su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong>la terza parte dell’area tot<strong>al</strong>e.<br />

C.2 ORGANIZZAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI<br />

Lo spazio della sezione integrata non deve essere organizzato come un’aula scolastica. Vanno<br />

previsti angoli strutturati <strong>per</strong> le varie attività qu<strong>al</strong>i laboratori grafico-pittorici, motricità,<br />

lettura/racconto. La scelta <strong>dei</strong> materi<strong>al</strong>i <strong>per</strong> il gioco deve promuovere un’ampia gamma di<br />

es<strong>per</strong>ienze consentendo attività differenziate.<br />

Le sezioni integrate possono utilizzare i <strong>servizi</strong> di mensa del <strong>servizi</strong>o cui sono aggregate.<br />

I loc<strong>al</strong>i sede della sezione integrata sono inseriti in un complesso educativo scolastico scuola<br />

dell’infanzia o asilo nido.<br />

Nell’ambito della struttura sede dell’attività educativa della sezione integrata devono essere<br />

individuati gli spazi interni costituiti da:<br />

d) <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i;<br />

e) spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini;<br />

f) spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai genitori.<br />

85


I <strong>servizi</strong> gener<strong>al</strong>i qu<strong>al</strong>i lavanderia, ripostigli, cucina, dispensa e gli spazi riservati <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e e ai<br />

genitori – zona <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e e di gruppo, spogliatoi e <strong>servizi</strong> igienici –<br />

possono essere condivisi con le <strong>al</strong>tre tipologie di <strong>servizi</strong>o esistenti <strong>al</strong>l’interno del plesso scolastico.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini della sezione integrata assolvono le seguenti funzioni:<br />

f) accoglienza;<br />

g) gioco;<br />

h) pranzo;<br />

i) riposo;<br />

j) cambio e <strong>servizi</strong> igienici.<br />

Tutti i giochi presenti <strong>per</strong> essere utilizzati devono risultare correttamente progettati, inst<strong>al</strong>lati e<br />

mantenuti conformemente <strong>al</strong>le indicazioni contenute nelle norme tecniche UNI-EN 1176 e UNI-<br />

EN 1177.<br />

C.3 RICETTIVITA’<br />

Le sezioni integrate hanno una capacità ricettiva minima di sei bambine o bambini e massima di<br />

venti bambine o bambini.<br />

Il rapporto minimo tra su<strong>per</strong>ficie utile netta degli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini della<br />

sezione integrata e ricettività è fissato in quattro metri quadrati <strong>per</strong> ogni bambina o bambino<br />

ammissibile.<br />

Gli spazi riservati <strong>al</strong>le bambine e ai bambini sono predisposti in modo da favorire il loro uso<br />

autonomo e l’impegno non occasion<strong>al</strong>e delle bambine e <strong>dei</strong> bambini in attività di gruppo.<br />

C.4 STRUTTURE, FINITURE, ATTREZZATURE E ARREDI<br />

Tutte le costruzioni sede dell’attività educativa devono essere dotate di certificato di collaudo<br />

statico. Inoltre, si deve attestare la capacità delle strutture orizzont<strong>al</strong>i a sopportare i carichi di<br />

esercizio previsti d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 16 gennaio 1996.<br />

Si deve garantire, ai sensi del Decreto Ministeri<strong>al</strong>e 236/1989 (previsto in attuazione della Legge<br />

13/1989) la completa accessibilità ai soggetti portatori di handicap agli spazi comuni interni<br />

<strong>al</strong>l’edificio dove è ubicata la sede educativa.<br />

I pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli.<br />

Le pareti devono essere rivestite e/o tinteggiate; gli spigoli vivi ritenuti particolarmente <strong>per</strong>icolosi<br />

devono essere arrotondati con protezioni adeguate preferibilmente in gomma<br />

I parapetti delle finestre devono essere di <strong>al</strong>tezza minima pari a 100 centimetri e privi di elementi<br />

che possono consentire il raggiungimento del davanz<strong>al</strong>e; i vetri degli infissi e le eventu<strong>al</strong>i pareti<br />

vetrate devono essere del tipo antinfortunistico.<br />

Gli arredi devono essere sicuri, non presentare <strong>al</strong>cun tipo di rischio ed essere conformi, o resi<br />

conformi, <strong>al</strong>le normative vigenti in materia (CE).<br />

C.5 REQUISITI GENERALI IGIENICO-SANITARI DEI LOCALI<br />

Per quanto attiene ai loc<strong>al</strong>i in cui si svolge l’attività educativa, devono essere rispettate le seguenti<br />

condizioni:<br />

Spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,70 metri;<br />

- l’aerazione richiesta è pari a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie del pavimento del loc<strong>al</strong>e;<br />

- i loc<strong>al</strong>i devono usufruire di illuminazione natur<strong>al</strong>e; la su<strong>per</strong>ficie illuminante minima non<br />

può essere inferiore a 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e e deve essere distribuita<br />

in maniera da garantire una illuminazione uniforme; <strong>al</strong>meno il 70% delle su<strong>per</strong>fici<br />

illuminanti di ogni singolo loc<strong>al</strong>e deve provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su<br />

spazi esterni; l’impianto di illuminazione artifici<strong>al</strong>e dovrà avere caratteristiche (<strong>per</strong><br />

86


intensità e qu<strong>al</strong>ità della luce, nonché <strong>per</strong> la distribuzione ed il tipo delle sorgenti luminose)<br />

idonee <strong>al</strong>l’attività, in conformità <strong>al</strong>le norme UNI 10380;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e e <strong>per</strong><br />

l’eventu<strong>al</strong>e raffrescamento in numero t<strong>al</strong>e da garantire un benessere termoigrometrico<br />

ottim<strong>al</strong>e, conformemente <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005 e <strong>al</strong>la L. 10/1991;<br />

- i pavimenti devono essere lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- deve essere garantito il rispetto <strong>dei</strong> requisiti acustici come stabilito d<strong>al</strong> Decreto Ministeri<strong>al</strong>e<br />

18 dicembre 1975.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’attività, qu<strong>al</strong>i corridoi, spogliatoi, lavanderia:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i non deve essere inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e;<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- gli spogliatoi non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone <strong>per</strong><br />

colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Servizi igienici:<br />

- l’<strong>al</strong>tezza <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i deve essere non inferiore a 2,40 metri;<br />

- l’aerazione e l’illuminazione possono essere sia natur<strong>al</strong>i sia artifici<strong>al</strong>i;<br />

- deve essere assicurata la presenza di dispositivi <strong>per</strong> il risc<strong>al</strong>damento invern<strong>al</strong>e<br />

- i pavimenti devono essere facilmente lavabili, complanari e antisdrucciolevoli;<br />

- le pareti devono essere rivestite fino a 2,00 metri di <strong>al</strong>tezza e nella parte restante<br />

tinteggiate;<br />

- devono essere presenti <strong>servizi</strong> igienici <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adulto in misura non inferiore a un<br />

lavabo e un wc ogni 10 addetti contemporaneamente in <strong>servizi</strong>o;<br />

- i <strong>servizi</strong> igienici non possono avere accesso diretto dagli spazi riservati ai bambini e zone<br />

<strong>per</strong> colloqui, riunioni, lavoro individu<strong>al</strong>e o di gruppo e dagli spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, se non<br />

attraverso apposito disimpegno.<br />

Spazi e loc<strong>al</strong>i accessori, qu<strong>al</strong>i ripostigli e loc<strong>al</strong>i similari:<br />

- non sono prescritti requisiti minimi dimension<strong>al</strong>i, né di aerazione e illuminazione, fatto<br />

s<strong>al</strong>vo il rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi, prevenzione infortuni e<br />

igiene del lavoro.<br />

Per quanto qui non espressamente riportato si rinvia <strong>al</strong> Regolamento Edilizio Comun<strong>al</strong>e vigente.<br />

C.6 IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Impianti elettrici<br />

Gli impianti elettrici devono essere progettati da un tecnico abilitato e re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la<br />

Legge 01 marzo 1698, n.186. La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività<br />

specifica in questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi<br />

regolamenti di attuazione.<br />

Ai fini della prevenzione incendi e della sicurezza degli utenti deve essere posta particolare<br />

attenzione <strong>al</strong>le seguenti regole:<br />

a) il quadro elettrico gener<strong>al</strong>e, opportunamente segn<strong>al</strong>ato, deve essere ubicato in posizione<br />

facilmente raggiungibile e accessibile, anche in caso di incendio o di <strong>al</strong>tra emergenza, <strong>al</strong><br />

fine di porre fuori tensione l’impianto stesso; tutti gli apparecchi di comando, protezione e<br />

manovra devono riportare chiare indicazioni <strong>dei</strong> circuiti cui si riferiscono;<br />

b) i loc<strong>al</strong>i, comprese le vie d’uscita, devono essere dotati di illuminazione di sicurezza che<br />

deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad un metro di <strong>al</strong>tezza d<strong>al</strong><br />

pavimento; lungo le vie di uscita, <strong>per</strong> un tempo di <strong>al</strong>meno 60 minuti; l’illuminazione di<br />

sicurezza deve essere prevista anche <strong>al</strong>l’esterno <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i in corrispondenza delle porte.<br />

Impianti termici e adduzione gas<br />

87


Gli impianti di risc<strong>al</strong>damento e di condizionamento devono essere progettati da tecnico abilitato e<br />

re<strong>al</strong>izzati in conformità <strong>al</strong>la Legge 9 gennaio 1991, n.10 e <strong>al</strong> D.Lgs. 192/2005.<br />

Gli impianti di adduzione gas, se di potenza su<strong>per</strong>iore a 35 kW, devono rispettare le norme emanate<br />

con Decreto del Ministro dell’interno 12 aprile 1996; se di potenza inferiore, la norma tecnica UNI<br />

7129.<br />

La rispondenza di t<strong>al</strong>i impianti, nella loro interezza, deve essere attestata, <strong>per</strong> l’attività specifica in<br />

questione, con la procedura di cui <strong>al</strong>la Legge 5 marzo 1990, n.46 e successivi regolamenti di<br />

attuazione.<br />

Non possono essere usati elementi mobili <strong>al</strong>imentati da combustibile solido, liquido o gassoso, <strong>per</strong><br />

la variazione termica degli ambienti.<br />

C.7 GESTIONE DELLA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI<br />

Il titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di s<strong>al</strong>ute e sicurezza degli<br />

utenti e del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Il titolare dell’attività deve <strong>per</strong>tanto:<br />

- adempiere agli obblighi previsti d<strong>al</strong>la vigente normativa di s<strong>al</strong>ute e sicurezza sui luoghi di<br />

lavoro (D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii);<br />

- attuare le misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> d.m. 10 marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di<br />

lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la ricettività della struttura e richiedere<br />

l’apposito certificato (C.P.I.) <strong>al</strong> Comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> VVF; qu<strong>al</strong>ora l’attività<br />

non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VVF, ai sensi del D.M. 16<br />

febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> Comune un’attestazione, corredata da<br />

apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi.<br />

Al fine di garantire la costante sicurezza della struttura deve inoltre essere predisposto un piano<br />

fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni ottim<strong>al</strong>i, <strong>al</strong> rispetto <strong>dei</strong> divieti, delle limitazioni e delle<br />

condizioni di esercizio. In particolare deve essere garantita la sicurezza degli utenti e degli addetti<br />

in caso di emergenza.<br />

Il piano deve prevedere le seguenti azioni:<br />

- controllare <strong>per</strong> prevenire gli incendi;<br />

- informare gli utenti e il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e sulle procedure da seguire in caso di incendio o <strong>al</strong>tra<br />

emergenza;<br />

- garantire la <strong>per</strong>fetta fruibilità e funzion<strong>al</strong>ità delle vie d’uscita;<br />

- garantire la manutenzione e l’efficienza degli impianti tecnologici;<br />

- fornire assistenza e collaborazione ai vigili del fuoco ed <strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e adibito <strong>al</strong> soccorso in<br />

caso di emergenza.<br />

Apposito cartello da porre bene in vista deve riportare i princip<strong>al</strong>i numeri telefonici utili e indicare<br />

le misure di primo soccorso.<br />

All’ingresso della struttura devono essere esposte bene in vista le istruzioni relative <strong>al</strong><br />

comportamento degli utenti in caso di emergenza. In particolare deve essere apposta una<br />

planimetria gener<strong>al</strong>e <strong>per</strong> le squadre di soccorso che deve indicare la posizione:<br />

- delle sc<strong>al</strong>e e delle vie di esodo;<br />

- <strong>dei</strong> presidi di sicurezza disponibili;<br />

- del dispositivo di arresto degli impianti di distribuzione del gas, dell’elettricità e<br />

dell’acqua;<br />

- del quadro elettrico gener<strong>al</strong>e;<br />

- <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i che presentano un rischio specifico.<br />

La struttura deve essere dotata di idonea segn<strong>al</strong>etica conforme <strong>al</strong> D.Lgs. 493/1996 e fin<strong>al</strong>izzata<br />

princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’indicazione <strong>dei</strong> <strong>per</strong>corsi e delle vie di esodo; <strong>dei</strong> presidi di sicurezza e <strong>al</strong><br />

riconoscimento <strong>dei</strong> luoghi.<br />

88


Il titolare dell’attività deve istituire un registro <strong>dei</strong> controlli degli impianti tecnologici e <strong>dei</strong> presidi<br />

di sicurezza ove annotare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel<br />

tempo, nonché i risultati delle verifiche <strong>per</strong>iodiche di legge. Il registro deve essere tenuto presso la<br />

struttura a disposizione degli organi di vigilanza.<br />

C.8 DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER CUCINE E REFETTORI<br />

Cucine<br />

In caso di sezioni integrate tra nido e scuola dell’infanzia aggregate ad <strong>al</strong>tri <strong>servizi</strong> educativi o<br />

scolastici possono essere utilizzati i <strong>servizi</strong> mensa di questi ultimi, che devono comunque garantire<br />

la preparazione di uno specifico menù giorn<strong>al</strong>iero e rispondere <strong>al</strong>le caratteristiche previste ai sensi<br />

della vigente normativa di prevenzione incendi e igiene e sanità e preventivamente autorizzati.<br />

Nelle strutture educative <strong>al</strong> cui interno è prevista la produzione del pasto deve essere presente un<br />

loc<strong>al</strong>e – cucina dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente<br />

normativa di prevenzione incendi e igiene e sanità.<br />

Qu<strong>al</strong>ora l’attività specifica non sia soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> VV.F.,<br />

ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982, è necessario comunque presentare <strong>al</strong> comune un’attestazione,<br />

corredata da apposita documentazione redatta da un tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa di prevenzione incendi o d<strong>al</strong>le norme tecniche UNI di riferimento.<br />

Il loc<strong>al</strong>e cucina deve essere di dimensioni e forma t<strong>al</strong>e da <strong>per</strong>mettere lo svolgimento in modo<br />

razion<strong>al</strong>e delle funzioni cui è destinato. In ogni caso deve essere prevista una su<strong>per</strong>ficie pari a mq 2<br />

<strong>per</strong> o<strong>per</strong>are, con un minimo assoluto di 14 metri quadrati, e un’<strong>al</strong>tezza non inferiore a 2,70 metri. In<br />

particolare l’organizzazione del loc<strong>al</strong>e deve consentire una corretta prassi igienica impedendo la<br />

“contaminazione crociata” fra le materie prime <strong>al</strong>imentari e i prodotti finiti; ciò tramite distinzione<br />

di <strong>per</strong>corsi “sporco e pulito”. A t<strong>al</strong>e scopo deve essere predisposto e presentato <strong>al</strong>la competente<br />

ASL un adeguato piano di autocontrollo.<br />

L’aerazione deve essere garantita mediante su<strong>per</strong>fici apribili direttamente d<strong>al</strong>l’esterno e situate sui<br />

lati contrapposti e comunque in modo t<strong>al</strong>e da evitare ristagni d’aria e favorire sia i moti convettivi<br />

<strong>per</strong> la circolazione dell’aria interna sia i ricambi d’aria eventu<strong>al</strong>mente anche da incentivare<br />

mediante appositi dispositivi qu<strong>al</strong>i gli evacuatori statici.<br />

La minima su<strong>per</strong>ficie di aerazione richiesta è pari a un 1/8 del pavimento del loc<strong>al</strong>e. Ai fini della<br />

verifica della su<strong>per</strong>ficie di aerazione sono computati, <strong>per</strong> un’incidenza non su<strong>per</strong>iore <strong>al</strong> 50% della<br />

su<strong>per</strong>ficie minima prescritta, anche i portoni e le porte prospettanti direttamente <strong>al</strong>l’esterno.<br />

L’illuminazione natur<strong>al</strong>e deve essere quanto più possibile uniforme e congruente con la capacità<br />

illuminante di ogni singola a<strong>per</strong>tura. Almeno il 70% delle su<strong>per</strong>fici illuminate del loc<strong>al</strong>e deve<br />

provenire direttamente da a<strong>per</strong>ture prospettanti su spazi esterni. Fermo restando il rispetto del<br />

fattore di luce diurna previsto d<strong>al</strong>le norme vigenti, la su<strong>per</strong>ficie illuminante non può essere<br />

inferiore ad un 1/8 della su<strong>per</strong>ficie di pavimento del loc<strong>al</strong>e.<br />

Gli apparecchi di cottura devono essere dotati di sensore di assenza di fiamma (termocoppia, di<br />

cappa di aspirazione <strong>dei</strong> fumi con sbocco diretto <strong>al</strong>l’esterno tramite condotto di evacuazione<br />

prolungato oltre la sommità del tetto adiacente più <strong>al</strong>to.<br />

All’interno del loc<strong>al</strong>e – cucina devono essere presenti un numero adeguato di piani di lavoro lisci e<br />

lavabili (preferibilmente in acciaio inox) e di lavelli <strong>al</strong>imentati con acqua c<strong>al</strong>da e fredda, tra i qu<strong>al</strong>i:<br />

- un lavamani <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e dotato di rubinetteria a ped<strong>al</strong>e, distributore di sapone e<br />

asciugamano monouso;<br />

- un lavabo <strong>per</strong> il lavaggio <strong>dei</strong> prodotti <strong>al</strong>imentari, distinto d<strong>al</strong> lavamani del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e.<br />

Deve essere inoltre individuata un’area <strong>per</strong> lo stoccaggio e il lavaggio di utensili e piatti sporchi.<br />

Tutte le su<strong>per</strong>fici (pavimenti e rivestimenti) devono essere facilmente lavabili o disinfettabili.<br />

L’<strong>al</strong>tezza minima <strong>dei</strong> rivestimenti deve essere pari a 2,00 metri d<strong>al</strong> pavimento. Le porte interne<br />

devono essere facilmente rimovibili <strong>per</strong> la pulizia.<br />

89


Refettori<br />

I loc<strong>al</strong>i destinati <strong>al</strong>la consumazione del pasto devono essere dimensionati in base <strong>al</strong>l’indice<br />

standard minimo di 0,8 metri quadrati <strong>per</strong> bambino e avere un’<strong>al</strong>tezza minima di m 2,70.<br />

I requisiti di aerazione e illuminazione devono essere i medesimi di quelli già indicati <strong>per</strong> le cucine.<br />

Nel caso che il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato multi-porzione, il loc<strong>al</strong>e refettorio deve<br />

essere dimensionato, attrezzato e preventivamente autorizzato ai sensi della vigente normativa in<br />

materia di igiene e sanità.<br />

In t<strong>al</strong> caso è necessario individuare <strong>al</strong>l’interno del loc<strong>al</strong>e refettorio:<br />

- un lavabo, fatti s<strong>al</strong>vi i casi <strong>per</strong> lo scodellamento si ado<strong>per</strong>ino utensili monouso;<br />

- un piano di appoggio contenitori.<br />

I pasti dovranno essere porzionati e serviti da <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto, nel rispetto della vigente<br />

normativa in materia di igiene e sanità e in possesso di tessera sanitaria, provvisto di idoneo<br />

vestiario.<br />

Nei casi in cui il pasto sia fornito d<strong>al</strong>l’esterno in formato mono-porzione, l’utilizzo del loc<strong>al</strong>e –<br />

refettorio non è soggetto a preventiva autorizzazione ai sensi della vigente normativa in materia di<br />

igiene e sanità. In t<strong>al</strong> caso è comunque necessario garantire il rispetto delle buone prassi igieniche.<br />

A corredo della cucina e/o del refettorio devono essere presenti:<br />

- uno spazio destinato a dispensa (solo in presenza di cucina);<br />

- <strong>servizi</strong> igienici ad uso esclusivo del <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto i cui requisiti igienici gener<strong>al</strong>i sono<br />

indicati <strong>al</strong> paragrafo C.5; t<strong>al</strong>i <strong>servizi</strong> devono essere ubicati in prossimità delle aree di<br />

lavoro, muniti di loc<strong>al</strong>i antibagno con lavabo provvisto di rubinetteria a ped<strong>al</strong>e, acqua<br />

c<strong>al</strong>da/fredda, distributori automatici di sapone liquido e asciugamani monouso; la porta<br />

dell’antibagno deve aprirsi verso l’esterno ed essere provvista di molla a chiusura<br />

automatica;<br />

- un loc<strong>al</strong>e destinato a spogliatoio <strong>per</strong> il <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e addetto, di su<strong>per</strong>ficie minima pari a mq 4<br />

<strong>per</strong> 5 ausiliari; detto loc<strong>al</strong>e deve essere ventilato (in modo natur<strong>al</strong>e o meccanizzato) e deve<br />

contenere armadietti a doppio scomparto pari <strong>al</strong> numero degli o<strong>per</strong>atori;<br />

- uno spazio destinato <strong>al</strong>l’esclusivo stoccaggio di materi<strong>al</strong>i e prodotti <strong>per</strong> la sanificazione.<br />

C.9 NORMATIVE DI RIFERIMENTO<br />

Per quanto non espressamente in contrasto con gli standard sopra definiti il riferimento è il D.M. 18<br />

dicembre 1975 (Norme tecniche aggiornate relative <strong>al</strong>l’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici<br />

minimi di funzion<strong>al</strong>ità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di o<strong>per</strong>e di<br />

edilizia scolastica).<br />

90


(Allegato G/1)<br />

COMUNE DI BASTIA UMBRA<br />

(PROVINCIA DI PERUGIA)<br />

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL’APERTURA E AL FUNZIONAMENTO DI<br />

SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO PER LA PRIMA INFANZIA<br />

AL SINDACO<br />

DEL COMUNE DI BASTIA U.<br />

P.zza Cavour n.19<br />

06083 – Bastia Umbra (PG)<br />

Il/la sottoscritto/a _________________________________________________________________<br />

nato/a a ______________________________________ Prov. _________ il ____/ _____/ _______<br />

di nazion<strong>al</strong>ità ________________________, residente a __________________________Prov. ___<br />

in via /p.zza __________________________________________n. __________ C.A.P. _________<br />

Codice Fisc<strong>al</strong>e<br />

⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐__⏐<br />

in qu<strong>al</strong>ità di titolare leg<strong>al</strong>e rappresentante della ditta/società denominata _______________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

con sede leg<strong>al</strong>e a _____________________________________________________ Prov. _______<br />

via/p.zza ___________________________________________________ C.A.P. ______________<br />

Codice Fisc<strong>al</strong>e/Partita IVA<br />

⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐__⏐<br />

Telefono _________________ Fax _________________ E-mail ___________________________<br />

ai sensi della Legge Region<strong>al</strong>e 22 dicembre 2005, n.30 (Sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>educativi<br />

<strong>per</strong> la prima infanzia), del Regolamento Region<strong>al</strong>e 20 dicembre 2006, n.13 (Norme di<br />

attuazione della legge region<strong>al</strong>e 22 dicembre 2005, n.30 in materia di <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la<br />

prima infanzia) e del Regolamento Comun<strong>al</strong>e <strong>per</strong> l’autorizzazione <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>tura e <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia<br />

CHIEDE<br />

MARCA DA BOLLO<br />

il rilascio dell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> <strong>per</strong> il <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo denominato<br />

_______________________________________________________________________________<br />

91


con sede in ___________________________ via _________________________________ n. ____<br />

di nuova a<strong>per</strong>tura funzionante d<strong>al</strong> _____________________,<br />

Tipologia: __________________________________________________________.<br />

L’a<strong>per</strong>tura annu<strong>al</strong>e della struttura è di n. ____ settimane, con attività <strong>per</strong> n. _________ giorni <strong>al</strong>la<br />

settimana.<br />

L’orario di a<strong>per</strong>tura è _____________________________<br />

La su<strong>per</strong>ficie utile netta della struttura è di mq _________<br />

La recettività della struttura è di n. _______ bambini.<br />

Bambini ospitati n. __________ di età compresa fra ________ e _______ mesi.<br />

Person<strong>al</strong>e in <strong>servizi</strong>o <strong>al</strong>la data di presentazione della domanda:<br />

educatrici n. ________, ausiliari _________.<br />

Informativa <strong>al</strong>l’interessato ai sensi dell’art.13 del D.Lgs. n.196/2003<br />

I dati <strong>per</strong>son<strong>al</strong>i acquisiti nell’ambito del presente procedimento saranno trattati esclusivamente <strong>per</strong> fin<strong>al</strong>ità istituzion<strong>al</strong>i. Il<br />

conferimento <strong>dei</strong> dati ha natura obbligatoria. Eventu<strong>al</strong>i comunicazioni ad <strong>al</strong>tri soggetti saranno effettuate solo se previste<br />

da norme di legge o necessarie <strong>per</strong> fini istituzion<strong>al</strong>i. L’interessato potrà esercitare in ogni momento i diritti riconosciutigli<br />

d<strong>al</strong>l’art.7 del D.Lgs. n.196/2003. Titolare del trattamento è il Comune di Bastia Umbra, Responsabile è il Responsabile<br />

del Settore Soci<strong>al</strong>e.<br />

Data, _______________<br />

Firma<br />

___________________________<br />

* La dichiarazione è sottoscritta d<strong>al</strong>l’interessato in presenza del dipendente addetto, oppure sottoscritta e trasmessa con<br />

una fotocopia del documento di identità in corso di v<strong>al</strong>idità.<br />

92


Allega la seguente documentazione:<br />

SERVIZI POSTI IN UNITA’ IMMOBILIARI ESISTENTI DI NUOVA APERTURA O GIA’<br />

FUNZIONANTI<br />

I. Documentazione attestante l’agibilità:<br />

a) <strong>per</strong> gli edifici di proprietà privata: certificato di agibilità <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i specifico <strong>per</strong><br />

l’attività in questione o dichiarazione sostitutiva resa ai sensi dell’art. 47 del D.P.R.<br />

445/2000 con indicazione del numero della pratica e data di rilascio.<br />

Per i <strong>servizi</strong> già funzionanti <strong>al</strong>la data di entrata in vigore del presente <strong>regolamento</strong>,<br />

qu<strong>al</strong>ora non in possesso del certificato di agibilità <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i specifico <strong>per</strong> l’attività<br />

in questione: certificato di agibilità <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i relativo ai settori commerci<strong>al</strong>e o<br />

residenzi<strong>al</strong>e o artigian<strong>al</strong>e o dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del D.P.R.<br />

445/2000 con indicazione del numero della pratica e data di rilascio integrato d<strong>al</strong>la<br />

seguente documentazione:<br />

c. copia della dichiarazione di conformità ai sensi delle Leggi 10/90 e 46/90 o<br />

certificato di collaudo degli impianti tecnici (elettrico, idrico, di risc<strong>al</strong>damento,<br />

ascensori, etc.);<br />

d. copia relazione ottem<strong>per</strong>anza norme abbattimento barriere architettoniche (Legge<br />

n.13/89; D.M. 236/89; Legge 104/92);<br />

e. copia certificato (C.P.I. rilasciato d<strong>al</strong> comando provinci<strong>al</strong>e di zona <strong>dei</strong> V.V.F. in<br />

ordine <strong>al</strong>l’adozione delle misure di prevenzione incendi previste d<strong>al</strong> D.M. 10<br />

Marzo 1998 <strong>per</strong> i luoghi di lavoro e d<strong>al</strong> D.M. 26 Agosto 1992 in relazione <strong>al</strong>la<br />

ricettività della struttura; qu<strong>al</strong>ora l’attività non sia soggetta ai controlli di<br />

prevenzione incendi da parte <strong>dei</strong> V.V.F., ai sensi del D.M. 16 Febbraio 1982, è<br />

necessario presentare <strong>al</strong> Comune una attestazione, corredata da apposita<br />

documentazione redatta da tecnico abilitato, comprovante il rispetto della<br />

normativa in materia di prevenzione incendi;<br />

f. Copie delle dichiarazioni di conformità degli specchi, pellicole da parte della ditta<br />

inst<strong>al</strong>latrice;<br />

g. Copia della v<strong>al</strong>utazione prevision<strong>al</strong>e di clima acustico e della v<strong>al</strong>utazione di<br />

impatto acustico redatte da un tecnico abilitato e competente in acustica ambient<strong>al</strong>e<br />

ai sensi della normativa vigente.<br />

b) <strong>per</strong> gli edifici di proprietà pubblica: certificato di idoneità <strong>al</strong>l’uso.<br />

II. Relazione tecnico descrittiva della struttura, completa del c<strong>al</strong>colo della ricettività, d<strong>al</strong>la<br />

qu<strong>al</strong>e risultino, preferibilmente seguendo l’articolato previsto, le conformità e le non<br />

conformità agli standard comun<strong>al</strong>i. L’elaborato deve essere redatto da tecnico abilitato<br />

e sottoscritto anche d<strong>al</strong> titolare dell’attività.<br />

III. Planimetria <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i, preferibilmente in sc<strong>al</strong>a 1:100, con indicazione della<br />

destinazione d’uso, della su<strong>per</strong>ficie e dell’<strong>al</strong>tezza di ciascuno di essi con relative<br />

piante, prospetti e sezioni.<br />

IV. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R.<br />

445/2000 attestante l’avvenuto adempimento degli obblighi di cui <strong>al</strong> D.Lgs. 81/2008 e<br />

ss.mm.ii.<br />

V. Ai fini della somministrazione <strong>dei</strong> pasti, notifica Inizio Attività Settore Alimentare ai<br />

fini della registrazione ai sensi del Regolamento CE n. 852/2004 presso il Dipartimento<br />

di Prevenzione – Servizio Igiene degli <strong>al</strong>imenti e nutrizione – ASL n.2 di Bastia Umbra<br />

e Segn<strong>al</strong>azione Certificata di Inizio Attività – somministrazione nelle scuole di cui <strong>al</strong>la<br />

L.287/1991 - art.3, co.6, lett.g) <strong>al</strong> SUAP del Comune di Bastia Umbra.<br />

VI. Piano di autocontrollo in materia di igiene e sicurezza <strong>al</strong>imentare o dichiarazione resa<br />

ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000 con indicazione del numero della pratica e<br />

data di rilascio.<br />

93


VII. Tabella dietetica approvata dai competenti Uffici della A.U.S.L. competente <strong>per</strong><br />

territorio <strong>per</strong> i <strong>servizi</strong> che prevedono il pasto. Nel caso di fornitura di pasti d<strong>al</strong>l’esterno,<br />

nome del fornitore e autorizzazione sanitaria dello stesso.<br />

VIII. Regolamento di <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

IX. Progetto educativo del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

X. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R.<br />

445/2000 indicante gli o<strong>per</strong>atori previsti, il titolo di studio, la qu<strong>al</strong>ifica, il tipo di<br />

contratto.<br />

XI. Dichiarazione del datore di lavoro che in mancanza del titolo di studio previsto, attesti i<br />

365 giorni di <strong>servizi</strong>o prestato nella funzione di educatore <strong>al</strong>la data di entrata in vigore<br />

del presente Regolamento.<br />

XII. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R.<br />

445/2000 relativa <strong>al</strong>l’attestazione <strong>dei</strong> requisiti di onorabilità. La dichiarazione va resa<br />

da: i componenti l’organo di amministrazione della società, coo<strong>per</strong>ativa, ditta, ecc. e<br />

d<strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante nella struttura.<br />

XIII. Copia fotostatica del documento di identità in corso di v<strong>al</strong>idità del soggetto che ha<br />

sottoscritto la domanda.<br />

XIV. Nel caso di cittadini non appartenenti <strong>al</strong>l’Unione Europea, copia del <strong>per</strong>messo di<br />

soggiorno in corso di v<strong>al</strong>idità <strong>per</strong> i cittadini stranieri.<br />

XV. Dichiarazione sostitutiva di certificazione resa ai sensi dell’art. 46 D.P.R. 445/2000 d<strong>al</strong><br />

titolare della ditta, dai soci della società e d<strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante nel <strong>servizi</strong>o, relativa<br />

<strong>al</strong>l’assenza di condanne pen<strong>al</strong>i e di procedimenti pen<strong>al</strong>i in corso.<br />

SERVIZI DI NUOVA APERTURA POSTI IN UNITA’ IMMOBILIARI REALIZZATI<br />

SPECIFICATAMENTE PER L’USO SOCIO-EDUCATIVO<br />

I. Certificato di agibilità specifico <strong>per</strong> l’attività in questione o dichiarazione resa ai sensi<br />

dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000 con indicazione del numero della pratica e data di<br />

rilascio.<br />

II. Relazione tecnico descrittiva della struttura, completa del c<strong>al</strong>colo della ricettività, d<strong>al</strong>la<br />

qu<strong>al</strong>e risultino, preferibilmente seguendo l’articolato previsto, le conformità e le non<br />

conformità agli standard comun<strong>al</strong>i. L’elaborato deve essere redatto da tecnico abilitato<br />

e sottoscritto anche d<strong>al</strong> titolare dell’attività.<br />

III. Planimetria “as built” in sc<strong>al</strong>a 1:200 o 1:500 dell’edificio in cui è inserita la struttura e<br />

dell’area esterna di <strong>per</strong>tinenza.<br />

IV. Planimetria “as built” in sc<strong>al</strong>a 1:100 <strong>dei</strong> loc<strong>al</strong>i, con l’indicazione della destinazione<br />

d’uso, della su<strong>per</strong>ficie e dell’<strong>al</strong>tezza di ciascuno di essi.<br />

V. Planimetrie “ as built” in sc<strong>al</strong>a 1:100 degli impianti elettrici e idro-termo-sanitari.<br />

VI. Documentazione attestante la conformità e la sicurezza degli arredi e <strong>dei</strong> giochi, anche<br />

esterni, mediante planimetrie, relazioni, attestazioni o, in <strong>al</strong>ternativa, mediante<br />

certificazione rilasciata da apposito ente certificatore accreditato d<strong>al</strong> SINAL.<br />

VII. Piano di gestione della sicurezza.<br />

VIII. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000<br />

attestante l’avvenuto adempimento degli obblighi di cui <strong>al</strong> D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.<br />

IX. Ai fini della somministrazione <strong>dei</strong> pasti, notifica Inizio Attività Settore Alimentare ai<br />

fini della registrazione ai sensi del Regolamento CE n. 852/2004 presso il Dipartimento<br />

di Prevenzione – Servizio Igiene degli <strong>al</strong>imenti e nutrizione – ASL n.2 di Bastia Umbra<br />

e Segn<strong>al</strong>azione Certificata di Inizio Attività – somministrazione nelle scuole di cui <strong>al</strong>la<br />

L.287/1991 - art.3, co.6, lett.g) <strong>al</strong> SUAP del Comune di Bastia Umbra.<br />

X. Piano di autocontrollo in materia di igiene e sicurezza <strong>al</strong>imentare.<br />

94


XI. Tabella dietetica approvata dai competenti Uffici della A.U.S.L. competente <strong>per</strong><br />

territorio <strong>per</strong> i <strong>servizi</strong> che prevedono il pasto. Nel caso di fornitura di pasti d<strong>al</strong>l’esterno,<br />

nome del fornitore e autorizzazione sanitaria dello stesso.<br />

XII. Regolamento di <strong>funzionamento</strong> del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

XIII. Progetto educativo del <strong>servizi</strong>o, datato e sottoscritto.<br />

XIV. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R.<br />

445/2000 indicante gli o<strong>per</strong>atori previsti, il titolo di studio, la qu<strong>al</strong>ifica, il tipo di<br />

contratto.<br />

XV. Dichiarazione del datore di lavoro che in mancanza del titolo di studio previsto, attesti i<br />

365 giorni di <strong>servizi</strong>o prestato nella funzione di educatore <strong>al</strong>la data di entrata in vigore<br />

del presente <strong>regolamento</strong>.<br />

XVI. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R.<br />

445/2000 relativa <strong>al</strong>l’attestazione <strong>dei</strong> requisiti di onorabilità. La dichiarazione va resa<br />

da: i componenti l’organo di amministrazione della società, coo<strong>per</strong>ativa, ditta, ecc. e<br />

d<strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante nella struttura.<br />

XVII. Copia fotostatica del documento di identità in corso di v<strong>al</strong>idità del soggetto che ha<br />

sottoscritto la domanda.<br />

XVIII. Nel caso di cittadini non appartenenti <strong>al</strong>l’Unione Europea, copia del <strong>per</strong>messo di<br />

soggiorno in corso di v<strong>al</strong>idità <strong>per</strong> i cittadini stranieri.<br />

XIX. Dichiarazione sostitutiva di certificazione resa d<strong>al</strong> titolare della ditta, dai soci della<br />

società, e d<strong>al</strong> <strong>per</strong>son<strong>al</strong>e o<strong>per</strong>ante nel <strong>servizi</strong>o, ai sensi dell’art. 46 D.P.R. 445/2000<br />

relativa <strong>al</strong>l’assenza di condanne pen<strong>al</strong>i e di procedimenti pen<strong>al</strong>i in corso.<br />

95


(Allegato G/2)<br />

COMUNE DI BASTIA UMBRA<br />

(PROVINCIA DI PERUGIA)<br />

RICHIESTA DI RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO DI<br />

SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO PER LA PRIMA INFANZIA<br />

AL SINDACO<br />

DEL COMUNE DI BASTIA U.<br />

P.zza Cavour n.19<br />

06083 – Bastia Umbra (PG)<br />

Il/la sottoscritto/a _________________________________________________________________<br />

nato/a a _______________________________________ Prov. ______ il _____/ _____/ ________<br />

di nazion<strong>al</strong>ità ___________________________, residente a ______________________ Prov. ____<br />

in via /p.zza ________________________________________ n. __________ C.A.P. __________<br />

Codice Fisc<strong>al</strong>e<br />

⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐__⏐<br />

in qu<strong>al</strong>ità di titolare leg<strong>al</strong>e rappresentante della ditta/società denominata<br />

_______________________________________________________________________________<br />

con sede leg<strong>al</strong>e a ________________________________________________ Prov. ____________<br />

via/p.zza ______________________________________________________ C.A.P. ___________<br />

Codice Fisc<strong>al</strong>e/Partita IVA<br />

⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐__⏐<br />

Telefono _________________ Fax _________________ E-mail ___________________________<br />

ai sensi della Legge Region<strong>al</strong>e 22 dicembre 2005, n.30 (Sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>educativi<br />

<strong>per</strong> la prima infanzia), del Regolamento Region<strong>al</strong>e 20 dicembre 2006, n.13 (Norme di<br />

attuazione della legge region<strong>al</strong>e 22 dicembre 2005, n.30 in materia di <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la<br />

prima infanzia) e del Regolamento Comun<strong>al</strong>e <strong>per</strong> l’autorizzazione <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>tura e <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia<br />

CHIEDE IL RINNOVO<br />

dell’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> n. ______ del _________ <strong>per</strong> il <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo<br />

denominato _____________________________________________________________________<br />

96


con sede in ___________________________ via _______________________________n. ______<br />

Tipologia: _______________________________________________________________________<br />

DICHIARA<br />

che sussistono i requisiti posseduti <strong>al</strong> momento del rilascio della precedente autorizzazione;<br />

che non sono intervenute variazioni;<br />

che sono intervenute le seguenti variazioni:<br />

<strong>al</strong>la struttura:<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

<strong>al</strong>tro tipo di variazione:<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________________________<br />

Informativa <strong>al</strong>l’interessato ai sensi dell’art.13 del D.Lgs. n.196/2003<br />

I dati <strong>per</strong>son<strong>al</strong>i acquisiti nell’ambito del presente procedimento saranno trattati esclusivamente <strong>per</strong> fin<strong>al</strong>ità istituzion<strong>al</strong>i. Il<br />

conferimento <strong>dei</strong> dati ha natura obbligatoria. Eventu<strong>al</strong>i comunicazioni ad <strong>al</strong>tri soggetti saranno effettuate solo se previste<br />

da norme di legge o necessarie <strong>per</strong> fini istituzion<strong>al</strong>i. L’interessato potrà esercitare in ogni momento i diritti riconosciutigli<br />

d<strong>al</strong>l’art.7 del D.Lgs. n.196/2003. Titolare del trattamento è il Comune di Bastia Umbra, Responsabile è il Responsabile<br />

del Settore Soci<strong>al</strong>e.<br />

Data, _______________ Firma *<br />

_______________________<br />

* La dichiarazione è sottoscritta d<strong>al</strong>l’interessato in presenza del dipendente addetto, oppure sottoscritta e trasmessa con<br />

una fotocopia del documento di identità in corso di v<strong>al</strong>idità.<br />

97


(Allegato G/3)<br />

COMUNE DI BASTIA UMBRA<br />

(PROVINCIA DI PERUGIA)<br />

COMUNICAZIONE AVVIO ATTIVITA’ SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO PER LA<br />

PRIMA INFANZIA<br />

AL SINDACO<br />

DEL COMUNE DI BASTIA U.<br />

P.zza Cavour n.19<br />

06083 – Bastia Umbra (PG)<br />

Il/la sottoscritto/a _________________________________________________________________<br />

nato/a a ____________________________________ Prov. _________ il _____/ _____/ ________<br />

di nazion<strong>al</strong>ità _______________________, residente a ___________________________ Prov. ___<br />

in via /p.zza ______________________________________ n. __________ C.A.P. ____________<br />

Codice Fisc<strong>al</strong>e<br />

⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐__⏐<br />

in qu<strong>al</strong>ità di titolare leg<strong>al</strong>e rappresentante della ditta/società denominata<br />

_______________________________________________________________________________<br />

con sede leg<strong>al</strong>e a _________________________________________________ Prov. ___________<br />

via/p.zza __________________________________________________ C.A.P. _______________<br />

Codice Fisc<strong>al</strong>e/Partita IVA<br />

⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐___⏐__⏐<br />

Telefono _________________ Fax _________________ E-mail ___________________________<br />

ai sensi della Legge Region<strong>al</strong>e 22 dicembre 2005, n.30 (Sistema integrato <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>educativi<br />

<strong>per</strong> la prima infanzia), del Regolamento Region<strong>al</strong>e 20 dicembre 2006, n.13 (Norme di<br />

attuazione della legge region<strong>al</strong>e 22 dicembre 2005, n.30 in materia di <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la<br />

prima infanzia) e del Regolamento Comun<strong>al</strong>e <strong>per</strong> l’autorizzazione <strong>al</strong>l’a<strong>per</strong>tura e <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>socio</strong>-educativi <strong>per</strong> la prima infanzia<br />

COMUNICA L’AVVIO DELL’ATTIVITA’<br />

98


<strong>per</strong> il <strong>servizi</strong>o <strong>socio</strong>-educativo di cui <strong>al</strong>l’autorizzazione <strong>al</strong> <strong>funzionamento</strong> n.___________________<br />

del ________________ denominato __________________________________________________<br />

con sede in ___________________ via ___________________________________ n. __________<br />

Tipologia:_______________________________________________________________________<br />

COMUNICA<br />

di aver iniziato le attività del suddetto Servizio Socio-educativo in data _______________.<br />

Informativa <strong>al</strong>l’interessato ai sensi dell’art.13 del D.Lgs. n.196/2003<br />

I dati <strong>per</strong>son<strong>al</strong>i acquisiti nell’ambito del presente procedimento saranno trattati esclusivamente <strong>per</strong> fin<strong>al</strong>ità istituzion<strong>al</strong>i. Il<br />

conferimento <strong>dei</strong> dati ha natura obbligatoria. Eventu<strong>al</strong>i comunicazioni ad <strong>al</strong>tri soggetti saranno effettuate solo se previste<br />

da norme di legge o necessarie <strong>per</strong> fini istituzion<strong>al</strong>i. L’interessato potrà esercitare in ogni momento i diritti riconosciutigli<br />

d<strong>al</strong>l’art.7 del D.Lgs. n.196/2003. Titolare del trattamento è il Comune di Bastia Umbra, Responsabile è il Responsabile<br />

del Settore Soci<strong>al</strong>e.<br />

Data, _______________<br />

Firma *<br />

_______________________<br />

* La dichiarazione è sottoscritta d<strong>al</strong>l’interessato in presenza del dipendente addetto, oppure sottoscritta e trasmessa con<br />

una fotocopia del documento di identità in corso di v<strong>al</strong>idità.<br />

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