Ingredienti
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Quantità<br />
“criscito”<br />
lievitazione<br />
* Nelle ricette di una volta era facile trovare come indicazione di quantità<br />
misure del tipo”un filo d’olio”, “una manata di zucchero”, “due mezzi gusci<br />
di olio”, “una bella gallina”,“una tazzina di liquore”… non tutti possedevano<br />
una bilancia ma, soprattutto, la grande abitudine al cucinare rendeva le<br />
donne molto più esperte di oggi, capaci di “misurare con gli occhi” gli<br />
ingredienti. Ecco allora che le “tre uova” di una ricetta si trasformavano<br />
naturalmente in quattro se quel giorno le uova erano piccole.<br />
Il “criscito” o lievito madre: un filo che univa le donne del paese.<br />
Non si aveva memoria della prima di loro che avesse lavorato farina e acqua,<br />
lasciando l’impasto in un recipiente di terracotta, coperto con un panno, per<br />
giorni e giorni… dando così inizio al naturale processo di fermentazione!<br />
Poi una parte del “criscito” si utilizzava come lievito per l’impasto del pane.<br />
Il rimanente veniva “rinfrescato”: cioè si univa altra farina ed altra acqua e<br />
si creava così altro impasto fermentato, altro “criscito”. C’era sempre in paese<br />
chi avesse il lievito madre da scambiare con i vicini per impastare pane, pizze<br />
e “biscotti di grano” da ammorbidire in acqua nello “sponzapane”. In mancanza<br />
il panificatore era sempre lì. Era così che il lievito madre, prestato di casa<br />
in casa, univa tutti, e il pane era “figlio” di tutti…<br />
E giacchè il forno era acceso si correva dal droghiere:<br />
”Signor Mario, mi occorre la dose per la torta!”<br />
“Signora bella, sono un droghiere non un indovino! Se non mi dite<br />
quanta farina prevede la ricetta, io come vi do la giusta dose?”<br />
“Avete ragione! Allora, la ricetta è per mezzo chilo di farina.”<br />
“Ed eccovi la mia dose di cremore di tartaro e bicarbonato di sodio.<br />
Ricordatevi sempre che se la mia bottega è chiusa, voi potete separare<br />
i rossi delle uova e usare i bianchi montati ben bene per far alzare la<br />
farina. Buona giornata, signora!”<br />
La lievitazione è una fase molto delicata, che risente di<br />
svariati fattori quali ad esempio la qualità della farina,<br />
la durezza dell’acqua, l’umidità e la temperatura dell’aria.<br />
Pertanto le indicazioni sui tempi di lievitazione sono<br />
sempre verificabili rispetto all’insieme di questi ed altri<br />
fattori. Molto viene ovviamente affidato all’esperienza<br />
di chi realizza la ricetta.<br />
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