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HDL e rischio Coronarico - Ateneonline

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ATEROSCLEROSI & lipidi<br />

NEWSLETTER a cura del C. D. G. A.<br />

CENTRO PER LO STUDIO<br />

DELLE DISLIPIDEMIE<br />

GENETICHE<br />

E DELL’ATEROSCLEROSI<br />

CATTEDRA DI MEDICINA INTERNA I<br />

DIRETTORE PROF. A. NOTARBARTOLO<br />

UNIVERSITÀ DI PALERMO<br />

DIRETTORE SCIENTIFICO<br />

Alberto Notarbartolo<br />

VICEDIRETTORE<br />

Maurizio Averna<br />

SEGRETERIA DI REDAZIONE TECNICA<br />

Gisella Marino<br />

COMITATO DI REDAZIONE<br />

Angelo Baldassare Cefalù<br />

Carlo Maria Barbagallo<br />

Giovanni Davì<br />

Armida Lo Cascio<br />

Davide Noto<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Giovanni Cavera<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Dario Fidora<br />

GRAFICA E IMPAGINAZIONE<br />

Giovanni La Vardera<br />

EDITING A CURA DELL’ASSOCIAZIONE FALSTAFF<br />

HELIX MEDIA EDITORE<br />

marchio gestito da Imago, Garamond & Nexus<br />

cooperativa editrice periodici<br />

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE<br />

VIA CROCE ROSSA, 135 - PALERMO<br />

TEL. 091/527544 - FAX 091/6702992<br />

periodico “Informazione & Salute”<br />

speciale Aterosclerosi & lipidi<br />

Reg. Tribunale Palermo n. 10 del 1985<br />

Stampato in proprio dall’editore<br />

A I<br />

NEWSLETTER quadrimestrale - Anno VI - Numero 19 - Gennaio/Aprile 2000 Sped. in a.p. comma 26 art. 2 legge 549/95 - Filiale di Palermo<br />

Informazione & Salute<br />

ATEROSCLEROSI<br />

& L I P I D I<br />

Novità in tema di terapia<br />

con simvastatina<br />

Itrials pubblicati su statine<br />

e riduzione del <strong>rischio</strong> cardiovascolare<br />

hanno chiaramente<br />

dimostrato come la<br />

riduzione del <strong>rischio</strong> sia correlata<br />

con la percentuale di<br />

riduzione del Colesterolo<br />

LDL: in altre parole a riduzioni<br />

maggiori si accompagna<br />

una maggiore riduzione di<br />

eventi cardiovascolari. Tuttavia<br />

non é ancora noto quale<br />

sarà il beneficio atteso per<br />

riduzioni percentuali del<br />

Colesterolo LDL superiori al<br />

35%.<br />

Questo vuoto d’informazione<br />

deriva dal fatto che nel 4S la<br />

riduzione percentuale massima<br />

del Colesterolo LDL é stata<br />

del 35% con una riduzione<br />

del rischo del 42%. Cosa ci<br />

dobbiamo attendere per riduzioni<br />

del Colesterolo LDL<br />

superiori al 35% ? Sono le<br />

alte dosi di statine tollerate<br />

bene così come siamo abituati<br />

a vedere con le dosi standard?<br />

Tali domande sono diventate<br />

di Maurizio Averna<br />

sempre più attuali dal<br />

momento che oggi sappiamo<br />

che possiamo utilizzare le<br />

statine ad alte dosi e che<br />

abbiamo già a disposizione, e<br />

ancor di più avremo nel prossimo<br />

futuro, farmaci in grado<br />

di ridurre in modo drammatico<br />

le LDL.<br />

Uno studio recente “Simvastatin<br />

80mg”, ha cercato di<br />

dare queste risposte. Sono stati<br />

inclusi 1105 pazienti dei<br />

quali il 42% erano donne, con<br />

trigliceridi < 350mg, e sono<br />

stati trattati per 24 mesi con<br />

40 e 80mg di simvastatina in<br />

singola somministrazione. 40<br />

e 80mg di simvastatina ridussero<br />

il colesterolo LDL del 41<br />

e 47% rispettivamente con<br />

una riduzione massima dei<br />

trigliceridi del 24% ed un<br />

aumento del colesterolo <strong>HDL</strong><br />

del 9%. I soggetti che in partenza<br />

avevano livelli di trigliceridi<br />

elevati (>200mg) ottenero<br />

una riduzione del 36%<br />

con la dose di 80mg. Il risultato<br />

piu importante di questo<br />

studio é che la simvastatina a<br />

80mg é in grado di ridurre del<br />

55% o più il colesterolo LDL<br />

in un quarto dei pazienti e ,<br />

soprattutto, che é ben tollerata.<br />

In un altro studio recente tali<br />

elevati dosaggi sono stati<br />

testati nei pazienti con iperlipidemia<br />

mista, diabetici e<br />

non, con riduzioni dei trigliceridi<br />

del 33% ed aumento<br />

delle <strong>HDL</strong> del 16%.<br />

Presi insieme questi dati<br />

mostrano come sia possibile<br />

ottenere con dosi elevate di<br />

simvastatina riduzioni del<br />

colesterolo LDL che vanno<br />

oltre quelle ottenute nel 4S.<br />

Tuttavia non é possibile<br />

estendere i benefici ottenuti<br />

nel 4S ai nuovi dosaggi e ai<br />

nuovi target terapeutici (riduzione<br />

di LDL-C < 100mg ). E’<br />

necessario attendere i risultati<br />

di trials disegnati ad hoc.<br />

Attualmente sono in corso<br />

studi volti a valutare l’efficacia<br />

della simvastatina, anche<br />

a dosaggi elevati, in gruppi di<br />

pazienti che non vennero adeguatamente<br />

studiati nel 4S ed<br />

in particolare donne, diabetici,<br />

pazienti con malattie cerebrovascolari,<br />

pazienti con<br />

arteriopatie obliteranti periferiche,<br />

anziani, ipertesi trattati<br />

e soggetti con cardiopatia<br />

ischemica ma con colesterolo<br />

totale inferiore a 212mg.<br />

Un'altra risposta che avremo<br />

da questi studi sarà relativa<br />

all’utilità di associare antiossidanti<br />

per ridurre ulteriormente<br />

il <strong>rischio</strong>.<br />

Vediamo di analizzare in dettaglio<br />

l’importanza pratica di<br />

ottenere informazioni su<br />

nuove strategie ed obiettivi<br />

terapeutici. E’ in corso uno<br />

studio, arrivato adesso al terzo<br />

anno, l’ Heart Protection<br />

Study, che vuole stabilire<br />

l’efficacia della terapia con<br />

simvastatina al dosaggio di<br />

40mg, da sola o associata ad<br />

anti ossidanti, nel ridurre la<br />

mortalità nei pazienti ad alto<br />

<strong>rischio</strong>. I gruppi di pazienti<br />

trattati sono soggetti con cardiopatia<br />

ischemica, con<br />

malattie cerebrovascolari o<br />

arteriopatici periferici, diabetici<br />

ed ipertesi in trattamento.<br />

In questo studio sono largamente<br />

rappresentate le<br />

donne e i soggetti di età superiore<br />

a 65anni e soggetti con<br />

colesterolo basso. E’ evidente<br />

come i risultati di questo studio<br />

ci aiuteranno nel prendere<br />

decisioni terapeutiche nei<br />

pazienti a più alto <strong>rischio</strong> e<br />

probabilmente dirimeranno<br />

il dilemma sull’uso degli<br />

antiossidanti; nel GISSI ad<br />

esempio i risultati sulla vitamina<br />

E negli infartuati sono<br />

continua a pagina 4<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000 1<br />

Archivio Numeri Precedenti


2<br />

Al Policlinico uno “sportello”<br />

contro le malattie cardiovascolari<br />

Firmato l’accordo tra il Comune di Palermo e il Policlinico Universitario per<br />

l’istituzione di uno sportello permanente che assicuri un servizio gratuito di<br />

assistenza al cittadino per la prevenzione e la diagnostica delle malattie collegate<br />

allo sviluppo dell’Arteriosclerosi<br />

Il Comune di Palermo ha deciso di promuovere<br />

un’attività permanente di assistenza gratuita al<br />

cittadino nel campo delle patologie cardiovascolari,<br />

attraverso azioni di informazione, prevenzione<br />

e diagnostica. Per questo motivo ha stipulato<br />

un protocollo d’intesa con l’Istituto di Medicina<br />

Interna e Geriatria dell’Università di Palermo.<br />

L’accordo ha portato all’apertura al pubblico<br />

di uno sportello presso il Centro di Dislipidemie<br />

Genetiche ed Aterosclerosi, che ha sede al<br />

Policlinico universitario in via del Vespro 143 a<br />

Palermo, per la somministrazione gratuita di un<br />

“Servizio di Assistenza al Cittadino per la Prevenzione<br />

e la Diagnostica delle Malattie del Metabolismo<br />

dei Lipidi che predispongono allo sviluppo<br />

dell’Arteriosclerosi”.<br />

L'iniziativa, che parte da un progetto di<br />

lavori socialmente utili elaborato dalla associazione<br />

Falstaff, vuole dare un valido contributo alla<br />

prevenzione delle patologie cardiovascolari, che<br />

rappresentano statisticamente la prima causa di<br />

morte.<br />

Il servizio riguarda segnatamente attività<br />

di assistenza e di ricerca scientifica in favore di<br />

una categoria di particolari soggetti svantaggiati<br />

quali i portatori di gravi ipercolesterolemie genetiche.<br />

L'Ipercolesterolemia Familiare rappresenta<br />

una grave malattia genetica, presente nella popolazione<br />

alla frequenza di 1 caso ogni 500 individui.<br />

I soggetti portatori di tale malattia in eterozigosi<br />

se non identificati e trattati precocemente hanno<br />

un elevatissimo <strong>rischio</strong> di malattie cardiovascolari<br />

(infarto o angina) entro la quinta decade di vita;<br />

i soggetti omozigoti, se non trattati, hanno un'aspettativa<br />

di vita non superiore ai 20-30 anni. In<br />

Sicilia sono presenti dai 10.000 ai 15.000 portatori<br />

eterozigoti di tale patologia.<br />

Attraverso lo sportello presso il C.D.G.A.<br />

viene assicurato nel territorio comunale di Palermo<br />

un servizio gratuito di prevenzione e assistenza<br />

all'utenza nell'ambito delle patologie cardiovascolari;<br />

in particolare l'attività mira ad assistere i<br />

soggetti che necessitano di diagnosi e cura delle<br />

Dislipidemie Genetiche, che devono essere identificati<br />

e correttamente diagnosticati per potere<br />

instaurare il trattamento atto a prevenire le complicanze<br />

cardiovascolari.<br />

Lo sportello è aperto al pubblico ogni<br />

mattina dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 presso<br />

il C.D.G.A. - Centro per lo studio delle Dislipidemie<br />

Genetiche e dell’Aterosclerosi - Cattedra di<br />

Medicina Interna (Direttore Prof. Alberto Notarbartolo)<br />

dell’Istituto di Medicina Interna e Geriatria<br />

(Direttore Prof. Serafino Mansueto) dell’Università<br />

degli Studi di Palermo - Policlinico, via del<br />

Vespro n°143 a Palermo. Il biologo responsabile<br />

del Servizio è la dottoressa G. Marino, microbiologa,<br />

esperta in diagnostica di laboratorio delle<br />

ipercolesterolemie con tecniche di biologia molecolare.<br />

Il Comune di Palermo ha messo a disposizione<br />

il personale per l'attuazione del servizio,<br />

utilizzando soggetti impiegati in Lavori Socialmente<br />

Utili.<br />

Il Policlinico e l’Amministrazione comunale<br />

si sono impegnati a definire ed a promuovere<br />

programmi, iniziative, convenzioni ed ogni altra<br />

attività che sia finalizzata al reperimento delle<br />

risorse per la copertura degli oneri per il funzionamento,<br />

la gestione e lo sviluppo della struttura e<br />

del personale dello sportello in seno alle attività<br />

del C.D.G.A.<br />

CONSIGLI ALIMENTARI<br />

a cura di Mario Manunta<br />

In questa pagina di consigli alimentari è rappresentato un comportamento<br />

dietetico ideale per un intero giorno.<br />

Il medico può fotocopiare il foglio e darlo direttamente al paziente.<br />

Nei prossimi numeri daremo altre ricette che coprano, in modo<br />

variato, l’intera settimana.<br />

Pizza Rustica<br />

Ingredienti per 4 persone: 600 gr. di pasta da pane lievitata, 16 olive<br />

nere, 1 cipolla, 6 acciughe, 10 gr di capperi, 1 scatola di pelati (240<br />

gr), origano e peperoncino.<br />

Procedimento: Mettere la pasta in un luogo tiepido coperta da un<br />

panno di tela ed uno di lana. Appena la pasta si gonfia, toglierla dalla<br />

terrina e sgonfiarla con le mani, sbattendola contro il tavolo con<br />

forza. Formare un disco di pasta molto sottile che andrà leggermente<br />

infarinato. Poggiare il disco sopra la piastra del forno e sistematevi<br />

sopra i pomodori pelati. Completate la pizza rustica con le olive<br />

snocciolate, le acciughe ridotte a filetti e ben lavate, i capperi e le<br />

cipolle. Queste ultime dopo avere avuto l’accortezza di tagliarle a<br />

fettine molto sottili. Spolverate tutto con origano e peperoncino e<br />

lasciate cuocere al forno a calore medio per 30 minuti.<br />

Peperonata<br />

Ingredienti per 4 persone: 4 peperoni rossi e 2 peperoni gialli, 2 gambi<br />

di sedano, 10 pomodorini a pera, 1 cipolla grossa, 1 carota, sale,<br />

pepe.<br />

Procedimento: Sbucciate i pomodorini, togliete i semi ed i filamenti<br />

bianchi ai peperoni e tagliateli a listarelle. Tagliate a fettine il<br />

sedano e le carote, e mettete tutte le verdure a cuocere in una pentola<br />

di coccio. Salare, ed eventualmente aggiungere anche il pepe. La<br />

cottura deve essere portata a termine a fuoco lento per un’ora. Se<br />

voleste usare la peperonata come salsa per secondi piatti, potete passarla<br />

al setaccio a mezza cottura o frullarla.<br />

limone e aglio tagliato sottilissimo. Servite tiepido.<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000<br />

Archivio Numeri Precedenti


NOVITA’ DALLA LETTERATURA<br />

Mundy et al, Science 286(5446) Dic 1999<br />

si calcola che cento milioni di persone siano affette<br />

da osteoporosi nel mondo. Tale cifra e’ destinata<br />

ad aumentare con l’invecchiamento delle popolazioni<br />

occidentali. Purtroppo le attuali terapie non sono in<br />

grado di ottenere miglioramenti significativi del quadro<br />

clinico e della prognosi. Una nuova prospettiva terapeutica<br />

e’ stata individuata da un gruppo di studiosi della<br />

Universita’ del Texas. Questi ricercatori hanno testato in<br />

vitro l’attivazione del gene BMP2, che induce la differenziazione<br />

degli osteoblasti e la neoformazione ossea , da<br />

parte di almeno 30.000 composti. Gli unici composti in<br />

grado di determinare l’attivazione di tale gene si sono<br />

rivelate le statine. Tale effetto e’ mediato dalla inibizione<br />

dell’ HMG CoA reduttasi, ed e’ infatti abolito dalla<br />

somministrazione di mevalonato, che annulla il blocco<br />

enzimatico. Frammenti di osso della teca cranica di topi<br />

neonati sono stati posti in coltura con o senza statine. La<br />

aggiunta di statine ha determinato un aumento di 2-3<br />

volte della formazione di osso in coltura. Inoltre sono<br />

state somministrate statine per via orale in topi femmine<br />

sia ovulanti che ovariectomizzate, per simulare la<br />

condizione postmenopausale. La somministrazione di<br />

statine ha determinato un’ aumento evidente della<br />

neoformazione ossea negli animali che assumevano statine.<br />

Gli autori concludono che, sebbene gli effetti su<br />

animali siano realizzabili con dosi paragonabili ai dosaggi<br />

commerciali, le statine attualmente presenti sul mercato<br />

hanno come bersaglio l’HMG CoA reduttasi epatica,<br />

quindi nuove molecole che abbiano maggiore affinita’ per<br />

l’enzima osseo dovranno essere sintetizzate in futuro.<br />

L’ANGOLO DELL’AGGIORNAMENTO<br />

<strong>HDL</strong> e <strong>rischio</strong> <strong>Coronarico</strong><br />

Numerosi studi clinici<br />

hanno dimostrato<br />

come una riduzione<br />

dei livelli circolanti di LDLcolesterolo<br />

si associno a una<br />

ridotta mortalità e morbilità<br />

per cardiopatia ischemica.<br />

Questi studi hanno destato<br />

grande interesse nella comunità<br />

medica. Un ruolo<br />

importante nella protezione<br />

della malattia coronarica su<br />

base aterosclerotica è da riferire<br />

ai livelli plasmatici di<br />

lipoproteine ad alta densità<br />

(<strong>HDL</strong>) deputate a trasportare<br />

il colesterolo dalla periferia<br />

al fegato. Lo studio di Framingham<br />

aveva mostrato in<br />

modo inequivocabile come<br />

bassi livelli di <strong>HDL</strong>-colesterolo<br />

(< 35 mg/dl negli uomini<br />

e < 40 mg/dl nelle donne)<br />

rappresentino un fattore predittivo<br />

indipendente per<br />

coronaropatia. Recentemente<br />

sia dati sperimentali che<br />

clinici stanno fornendo una<br />

solida base scientifica a questa<br />

relazione.<br />

Tra i fattori che influenzano<br />

i livelli plasmatici di <strong>HDL</strong><br />

colesterolo possiamo includere<br />

il fumo di sigaretta,<br />

l’obesità, la sedentarietà e<br />

l’uso di alcuni farmaci come<br />

i beta-bloccanti. Elevati<br />

livelli di <strong>HDL</strong> sono invece<br />

associati ad altri fattori, tra i<br />

di Angelo Baldassare Cefalù<br />

quali gli estrogeni, che<br />

potrebbe spiegare perché’ le<br />

donne tendono ad avere<br />

livelli di <strong>HDL</strong> colesterolo<br />

mediamente più’ elevati<br />

degli uomini e presentano<br />

una minore incidenza di<br />

coronaropatia prima dei 50<br />

anni; smettere di fumare,<br />

che puo’ incrementare i<br />

livelli di <strong>HDL</strong> di circa 3-4<br />

mg/dl; regolare esercizio fisico<br />

e moderato consumo di<br />

alcol. Fattori ereditari giocano<br />

un ruolo importante. Una<br />

condizione genetica denominata<br />

ipoalfalipoproteinemia<br />

familiare e’ caratterizzata<br />

principalmente da bassi<br />

livelli di <strong>HDL</strong> colesterolo<br />

senza associazioni con altri<br />

fenotipi dislipemici (colesterolo<br />

e trigliceridi plasmatici<br />

nel range di desiderabilità).<br />

La prevalenza di coronaropatia<br />

e’ piu’ alta nei soggetti<br />

con ipoalfaliporpteinemia<br />

comparati con soggetti che<br />

presentano livelli di <strong>HDL</strong><br />

nella media. Inoltre studi<br />

angiografici hanno dimostrato<br />

come bassi livelli di <strong>HDL</strong><br />

si associano ad una maggiore<br />

severità di lesioni aterosclerotiche<br />

coronariche angiograficamente<br />

documentate e<br />

sembrano essere associati<br />

ad un aumento di incidenza<br />

di restenosi dopo PTCA. Un<br />

dato importante emerso<br />

dagli studi epidemiologici e’<br />

che bassi livelli di <strong>HDL</strong> colesterolo<br />

risultano essere predittivi<br />

di un aumento della<br />

mortalità totale in pazienti<br />

con coronaropatia e livelli di<br />

colesterolo totale desiderabili<br />

(< 200 mg/dl). Sulla scorta<br />

di tali dati clinici ed epidemiologici<br />

le piu’ recenti<br />

linee guida statunitensi del<br />

National Cholesterolo Education<br />

Program (NCEP)<br />

identificano i bassi livelli di<br />

<strong>HDL</strong> colesterolo come un<br />

fattore di <strong>rischio</strong> indipendente<br />

di coronaropatia e raccomandano<br />

che tutti i soggetti<br />

adulti sani vengano<br />

screenati sia per i livelli di<br />

colesterolo totale che di<br />

<strong>HDL</strong> colesterolo.<br />

Nella pratica clinica spesso<br />

accade di etichettare come<br />

“normolipemici” soggetti<br />

con colesterolo totale normale<br />

e Trigliceridi normali,<br />

senza magari prestare attenzione<br />

ai livelli di <strong>HDL</strong>-colesterolo.<br />

Sulla scorta di quanto<br />

fin qui esposto e’ necessario<br />

considerare tali soggetti<br />

come “dislipidemici” e cercare<br />

per quanto possibile di<br />

indagare sulla storia personale<br />

e familiare (altri membri<br />

della famiglia hanno<br />

<strong>HDL</strong>-colesterolo < 35mg%?<br />

sono presenti nella famiglia<br />

malattie cardiovascolari o<br />

una elevata mortalità per le<br />

stesse?) e tentare di correggere<br />

le condizioni che abbiamo<br />

visto riducono le <strong>HDL</strong><br />

(fumo, sedentarietà,sovrappeso<br />

).<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000 3<br />

Archivio Numeri Precedenti


continua da pagina 1<br />

stati deludenti.<br />

Altro problema aperto é quello<br />

dell’omocisteina. Sappiamo<br />

che avere livelli elevati espone<br />

ad un <strong>rischio</strong> cardiovascolare,<br />

infatti tale metabolita é<br />

direttamente dannoso per<br />

l’endotelio. Quello che non<br />

sappiamo é se la riduzione dei<br />

livelli di omocisteina ottenuta<br />

mediante la somministrazione<br />

di acido folico e vitamina<br />

B12 sia in grado di ridurre<br />

il <strong>rischio</strong> cardiovascolare. Lo<br />

studio Search é stato uno studio<br />

pilota su 141 pazienti,<br />

effettuato prima di iniziare il<br />

trial vero e proprio, attualmente<br />

in corso, che durerà 5<br />

anni ed interesserà 12000<br />

pazienti.<br />

I risultati dello studio pilota<br />

sono stati estremamente<br />

incoraggianti dimostrando<br />

che con simvastatina a 80mg<br />

é possibile ridurre il colesterolo<br />

LDL del 55% e con<br />

l’associazione di folati/vit.<br />

B12 ridurre i livelli di omocisteina<br />

del 25%. E ribadendo<br />

che il trattamento ad 80mg é<br />

assolutamente ben tollerato.<br />

Alla fine del trial principale<br />

sapremo se con queste drastiche<br />

riduzioni avremo un<br />

beneficio aggiuntivo sulla<br />

mortalita’ rispetto a quello<br />

ottenuto nel 4S.<br />

Il COURAGE é un degli altri<br />

nuovi grandi trials con simvastatina<br />

attualmente in corso<br />

che avra’ la durata di 4.5<br />

anni. L’obiettivo che si pone é<br />

ambizioso: comparare l’angioplastica<br />

con il trattamento<br />

aggressivo con simvastatina<br />

riducendo il colesterolo LDL<br />

fino a livelli di 60-85 mg. In<br />

questo studio sono coinvolti<br />

3260 pazienti con severa aterosclerosi<br />

coronarica e l’elemento<br />

interessante é che<br />

anche i pazienti che si sotto-<br />

4<br />

Per informazioni sulle attività<br />

ambulatoriali del Centro per lo<br />

Studio delle Dislipidemie<br />

Genetiche e dell’Aterosclerosi<br />

telefonare allo 091/6552995 dalle<br />

ore 11.30 alle ore 12.30<br />

pongono alle procedure di<br />

rivascolarizzazione associeranno<br />

terapia con simvastatina.<br />

Sapremo alla fine come<br />

comportarci in questi pazienti<br />

ad altissimo <strong>rischio</strong> e<br />

soprattutto sapremo fino a<br />

quale livello di LDL colesterolo<br />

spingerci per ottenere un<br />

beneficio clinico.<br />

L’ultimo di questa serie di<br />

trials è l’ “AtoZ”. Tale studio<br />

ha come target i pazienti con<br />

angina instabile che una volta<br />

stabilizzati con terapia convenzionale,<br />

eparina ed aspirina,<br />

associata o no a tirofiban<br />

(Aggrastat), il nuovo inibitore<br />

del recettore piastrinico,<br />

verranno immediatamente<br />

avviati alla terapia con simvastatina<br />

alla dose da 40-80<br />

mg. Tale trattamento aggressivo<br />

verrà continuato per<br />

almeno un anno e lo scopo del<br />

trial sarà quello di valutare<br />

quanto rapidamente si avranno<br />

benefici con la terapia con<br />

simvastatina una volta che<br />

questa viene iniziata aggressi-<br />

vamente e precocemente<br />

dopo un evento coronarico<br />

acuto e se la terapia con simvastatina<br />

in questo tipo di<br />

pazienti produrrà un beneficio<br />

aggiuntivo a quello ottenibile<br />

con la terapia anticoagulante<br />

e antiaggregante. Se ci<br />

sarà tale beneficio sarà da<br />

attribuire alla stabilizzazione<br />

della placca precocemente<br />

ottenuta con la statina. Non<br />

va dimenticato infatti che i<br />

pazienti con angina instabile<br />

hanno un elevato <strong>rischio</strong> di<br />

morte e di infarto del miocardio<br />

nell’anno successivo<br />

all’evento. Gli studi in corso<br />

(vedi tabella) risponderanno<br />

quindi ad una serie di quesiti<br />

e speriamo risolveranno moltissimi<br />

dei problemi decisionali<br />

che ognuno di noi si pone<br />

nella pratica clinica davanti<br />

ad un paziente ad alto <strong>rischio</strong>,<br />

che si possono riassumere in<br />

alcune domande : Fino che<br />

livello devo ridurre il colesterolo<br />

LDL? Fino a che dosaggio<br />

devo usare la simvastatina?<br />

Posso associare antiossidanti<br />

e/o folati e vitamina B12? E’<br />

sicuro un trattamento ad alte<br />

dosi? Posso iniziare immediamente<br />

dopo un evento coronarico<br />

acuto il trattamento<br />

con simvastatina?<br />

STUDI IN CORSO SULLA SIMVASTATINA<br />

HEART PROTECTION<br />

STUDY<br />

-gruppi pazienti finora non studiati<br />

-valutazione degli antiossidanti<br />

-valutazione del benessere<br />

nell’aterosclerosi distrettuale:<br />

cervello, arterie periferiche<br />

AtoZ<br />

-sindromi coronariche acute<br />

terapia immediata con simvastatina<br />

SEARCH<br />

-ridurre maggiormente il colesterolo<br />

LDL<br />

-ridurre l’omocisteina assieme<br />

al colesterolo LdL<br />

COURAGE<br />

-associazione di terapia intensiva<br />

ipocolesterolemizzante e<br />

procedure di rivascolarizzazione<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000<br />

Archivio Numeri Precedenti<br />

IN A.P.<br />

COMMA 26 ART. 2<br />

LEGGE 549/95<br />

FILIALE<br />

DI PALERMO<br />

ATEROSCLEROSI I SPED.<br />

& L I P I D I<br />

Informazione & Salute<br />

C. G. D. A. - CENTRO PER LO STUDIO DELLE DISLIPIDEMIE GENETICHE E DELL'ATEROSCLEROSI (Prof. Alberto Notarbartolo)<br />

HELIX MEDIA EDITORE Via Croce Rossa, 135 - 90146 PALERMO<br />

E-mail: helixmedia@libero.it

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