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manipolazione genetica (OGM) pro e contro nelle attuali ... - Inac

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dott. Antonella Covatta in apertura<br />

Biotecnologie: <strong>manipolazione</strong> <strong>genetica</strong> (<strong>OGM</strong>)<br />

<strong>pro</strong> e <strong>contro</strong> <strong>nelle</strong> <strong>attuali</strong> applicazioni<br />

Introduzione<br />

Chi in questi ultimi anni non ha sentito parlare di <strong>OGM</strong>?<br />

Penso <strong>pro</strong>prio tutti, così come anche di biotecnologie o di ingegneria <strong>genetica</strong>.<br />

Ma la gente comune sa veramente di che cosa si tratta?<br />

Ne conosce gli usi, i benefici, i rischi?<br />

Sa ad esempio che in alcuni paesi del mondo <strong>pro</strong>dotti vegetali sono transgenici?<br />

Mi riferisco al mais e alla soia.<br />

Sa ad esempio che gli interferoni, alcuni chemioterapici usati per la cura del cancro<br />

e i vaccini sono <strong>pro</strong>dotti transgenici?<br />

Perché parlare di <strong>OGM</strong> nella nostra rivista?<br />

Le ragioni sono due:<br />

a) perché compito istituzionale del patronato è tutelare i cittadini ed è quindi<br />

giusto che gli operatori di patronato abbiano un’informazione sull’argomento<br />

per essere <strong>pro</strong>nti a dare risposte anche in questo senso;<br />

b) perché la nostra organizzazione <strong>pro</strong>motrice è un’organizzazione <strong>pro</strong>fessionale<br />

agricola.<br />

Definizione<br />

Sono biotecnologie tutte quelle pratiche che comportano la scelta e/o la <strong>manipolazione</strong><br />

<strong>genetica</strong> di organismi viventi (cellule animali e vegetali, batteri, lieviti) o di<br />

loro componenti per renderli adatti per la <strong>pro</strong>duzione di quantità commerciali di<br />

<strong>pro</strong>dotti utili sia in campo sanitario che agricolo o di migliorare alcune caratteristiche<br />

di piante ed animali.<br />

Un po’ di storia<br />

La <strong>pro</strong>duzione della prima bevanda alcoolica in Babilonia nel remoto 6000 a.c.,


notizie inac 3-4/2002<br />

la <strong>pro</strong>duzione del pane e della birra in Egitto nel 4000 a.c., la <strong>pro</strong>duzione di formaggio<br />

e yogurt in Medio Oriente nel 3000 a.c., la <strong>pro</strong>duzione di aceto in Egitto nel<br />

400 a.c., la <strong>pro</strong>duzione di formaggio in Svizzera, Francia e Inghilterra nel 1000 d.c.<br />

e la prima <strong>pro</strong>duzione industriale di aceto in Francia nel 1300 d.c. sono tutte biotecnologie<br />

naturali.<br />

Anton Von Leeuwerhock nel 1680 vide per primo i batteri grazie alla costruzione<br />

del microscopio.<br />

Nel 1875 Pasteur individuò i batteri e i lieviti responsabili di alcuni <strong>pro</strong>cessi importanti<br />

della trasformazione di sostanze alimentari per giungere alla <strong>pro</strong>duzione di<br />

birra, vino e aceto, comprendendo quindi i meccanismi della fermentazione.<br />

Le biotecnologie avanzate fanno la loro comparsa nel 1900, quando Mendel<br />

scoprì le leggi sull’ereditarietà, leggi queste che aumentarono la capacità dell’essere<br />

umano di forzare i normali <strong>pro</strong>cessi evolutivi.<br />

Il passo essenziale, però, in questa direzione fu segnato nel 1953, quando Crick e<br />

Watson scoprirono che le informazioni necessarie alla costruzione e al funzionamento<br />

di un qualsiasi organismo vivente sono portate dai suoi geni, formati da una<br />

grossa molecola a doppia elica, il DNA.<br />

Nel 1973 Cohen e Boyer effettuarono la prima <strong>manipolazione</strong> <strong>genetica</strong>: scoprirono<br />

gli enzimi di restrizione (endonucleasi, transcriptasi inversa), cioè delle forbici<br />

naturali in grado di tagliare il DNA in punti specifici, con la conseguente formazione<br />

del DNA ricombinante.<br />

Dal DNA ricombinante ha origine l’attuale ingegneria <strong>genetica</strong>. Questa è l’insieme<br />

delle tecniche che permettono di modificare il patrimonio genetico (DNA) degli<br />

organismi in modo tale da trasferire caratteristiche utili da un essere vivente ad un<br />

altro (anche tra specie diverse), cioè ri<strong>pro</strong>grammare il patrimonio genetico delle<br />

cellule e di assegnare loro nuove funzioni (DNA ricombinante). L’ingegneria <strong>genetica</strong><br />

o “tecnica del DNA ricombinante” permette di ottenere quindi organismi con,<br />

all’interno delle <strong>pro</strong>prie cellule, frammenti di DNA estraneo. La tecnica consta di<br />

due fasi essenziali:<br />

1 fase: prelevare piccoli segmenti di DNA da una cellula donatrice, usando gli<br />

enzimi di restrizione;<br />

2 fase: inserire il segmento di DNA estraneo nella cellula ospite a mezzo di un<br />

vettore (plasmide= anello di un batterio; anticorpi monoclonali).


in apertura<br />

I primi frutti dell’ingegneria <strong>genetica</strong>, cioè i primi <strong>OGM</strong> sono stati dei batteri<br />

<strong>pro</strong>dotti alla fine degli anni ’70.<br />

Nel 1983 vennero ottenuti:<br />

a) il primo vegetale <strong>OGM</strong>: una pianta di tabacco modificata mediante il batterio<br />

agrobacterium tumefaciens;<br />

b) il primo animale transgenico: un supertopo <strong>pro</strong>dotto inserendo nel topo i geni<br />

responsabili dalla sintesi dagli ormoni umani della crescita.<br />

Attuali applicazioni delle biotecnologie<br />

• In farmacologia e medicina<br />

I farmaci di origine biotecnologica oggi disponibili sono: l’insulina umana, che<br />

viene usata per curare le persone affette da diabete; la somatotropina (ormone della<br />

crescita) che viene usata per alcune forme di nanismo; l’eritropoietyna che viene<br />

usata <strong>nelle</strong> anemie; gli interferoni che vengono usati per combattere il cancro e le<br />

infezioni virali; l’OKT3 anti CD3 usato per evitare il rigetto dei trapianti; il G-CSF<br />

chemioterapico tumorale; l’IPA usato per la terapia delle malattie cardiovascolari;<br />

l’interleuchina usato nella lotta <strong>contro</strong> il cancro; il fattore VIII usato per la cura dell’emofilia;<br />

vaccini come ad esempio quello per l’epatite B, per l’influenza, per la<br />

pertosse, ecc.; il fattore IX usato come antivirale; la Pulmozina usata nella terapia<br />

della fibrosi cistica e la Cedrasi usata nella malattia di Gaucher.<br />

In ambito medico le biotecnologie permettono di individuare malattie infettive o<br />

genetiche in periodo prenatale e di curarle attraverso la terapia genica.<br />

• In agricoltura, veterinaria e zootecnia<br />

Le biotecnologie in ambito veterinario e zootecnico permettono, a mezzo della<br />

diagnostica molecolare di individuare le malattie dei bovini, di <strong>pro</strong>durre vaccini,<br />

quali ad esempio quelli <strong>contro</strong> l’afta epizootica, la rabbia, il virus della malattia di<br />

Aujeszky del suino, i virus del pollo e del tacchino, della peste bovina.<br />

La clonazione di animali ha invece lo scopo di aumentare i soggetti con migliori<br />

caratteristiche <strong>pro</strong>duttive e di resistenza alle malattie e agli stress ambientali, ad<br />

esempio il salmone che è stato <strong>genetica</strong>mente modificato per sviluppare un accrescimento<br />

rapido e la resistenza al freddo.<br />

In ambito agricolo le biotecnologie possono aumentare la quantità, migliorare la<br />

qualità nutrizionale di alcuni <strong>pro</strong>dotti agricoli, migliorare la resistenza agli stress<br />

ambientali, ai parassiti e ad altri agenti patogeni.


notizie inac 3-4/2002<br />

Quali sono i <strong>pro</strong>dotti transgenici più coltivati nel mondo?<br />

In USA, Canada e Giappone sono le piante transgeniche di colza, tabacco, patata,<br />

mais, zucca e pomodoro.<br />

In Cina sono le piante transgeniche di pomodoro, tabacco, riso ed anguria.<br />

In Italia al momento nessuna coltura transgenica è autorizzata per la coltivazione,<br />

se non a titolo sperimentale.<br />

Tra i vegetali transgenici meritevoli di una menzione a parte ricordo:<br />

Il pomodoro che è stata la prima pianta transgenica messa sul mercato in USA<br />

nel 1994 e che ha dimensioni maggiori e si conserva più a lungo.<br />

La zucchina resistente ad un particolare virus, presente anch’essa nel mercato<br />

USA.<br />

Il riso che è privo di allergeni e fabbrica vitamine, antivirali e vaccini.<br />

Il mais bt ha la capacità di uccidere le larve di lepidotteri e di resistere agli erbicidi.<br />

La soia transgenica è arricchita di acidi grassi insaturi per risolvere molte patologie<br />

cardiovascolari ed è resistente agli erbicidi.<br />

Soia e mais transgenici si trovano come materie prime o addittivi nel pane, nella<br />

cioccolata, nei biscotti, negli insaccati, <strong>nelle</strong> salse, negli olii, nei pop corn, nei mangimi<br />

usati per gli animali da allevamento.<br />

Sul mercato europeo gli <strong>OGM</strong> hanno fatto il loro ingresso nel 1996 e sono presenti<br />

nel 60% di tutti i <strong>pro</strong>dotti alimentari in vendita in Europa.<br />

I materiali di origine vegetale <strong>genetica</strong>mente modificati possono fornire la <strong>pro</strong>duzione<br />

di un’energia alternativa mediante biocombustibili liquidi e solidi (biodiesel<br />

e bioetanolo).<br />

• In bioindustria<br />

Produzione industriale di vitamine, amminoacidi, enzimi, <strong>pro</strong>dotti alimentari,<br />

bevande.<br />

• Nell’ambiente<br />

I rifiuti urbani, industriali o agrozootecnici possono essere distrutti da microrganismi<br />

e trasformati in sostanze biodegradabili.<br />

La depurazione delle acque contaminate, l’identificazione di sostanze tossiche<br />

presenti nel terreno, nell’aria e nell’acqua possono essere operate a mezzo dell’uso<br />

di biotecnologie.


in apertura<br />

Brevetto<br />

Nel 1980 fu attribuito il primo ‘brevetto biotecnologico’ ad un batterio, lo pseudomonas,<br />

manipolato in modo da acquisire le capacità di degradare le macchie di<br />

petrolio scaricato in mare.<br />

Dal 1980 in avanti, sino ad oggi, le multinazionali di tutto il mondo ed i maggiori<br />

laboratori di ricerca, hanno investito ingenti capitali nella transe<strong>genetica</strong>, andando<br />

a caccia di geni, <strong>pro</strong>cedimenti ed organismi viventi brevettabili che garantissero<br />

loro guadagni ingenti.<br />

Il detentore di un brevetto biotecnologico ha il diritto esclusivo di godimento e<br />

sfruttamento del materiale vivente <strong>genetica</strong>mente modificato, nonché degli interi<br />

organismi <strong>genetica</strong>mente modificati (animali o vegetali), parti e geni di qualunque<br />

essere vivente, uomo compreso (Dir. 98/44), materiali biologici derivati dall’<strong>OGM</strong><br />

mediante ri<strong>pro</strong>duzione o moltiplicazione.<br />

Possedendo, quindi, un brevetto biotecnologico si può monopolizzare in campo<br />

agro alimentare una intera filiera <strong>pro</strong>duttiva: dal gene, al seme, fino al <strong>pro</strong>dotto finito<br />

in vendita sui banchi dei supermercati.<br />

Posizione dell’Unione Europea (UE) sugli <strong>OGM</strong><br />

L’UE nel febbraio 2000 (Consiglio Europeo di Nizza 2.2.2000), ha adottato il<br />

‘Principio di precauzione’ ed ha imposto l’etichettatura degli alimenti contenenti<br />

<strong>OGM</strong> quando la loro percentuale nel <strong>pro</strong>dotto finito sia maggiore dell’1% per ogni<br />

singolo ingrediente.<br />

La posizione della UE deriva dalla preoccupazione di rischi ambientali e sanitari<br />

legati alla diffusione degli <strong>OGM</strong> in agricoltura, e cioè in relazione con quanto<br />

espresso dalla OMS: “Oggi non esistono <strong>pro</strong>ve scientifiche che possono far luce sugli<br />

effetti a lungo termine degli <strong>OGM</strong> in agricoltura e quindi sull’alimentazione.”.<br />

L’UE, resistendo alle biotecnologie in campo agroalimentare difende i <strong>pro</strong>pri interessi<br />

e cioè tutelare un modello agricolo caratterizzato dalla presenza di <strong>pro</strong>duzioni<br />

legate al territorio e alla tipicità di tradizioni e culture locali.<br />

La Commissione dell’Unione Europea, il 23 gennaio 2002, ha adottato un’iniziativa<br />

politica per lo sviluppo della biotecnologia e delle scienze biologiche in Europa.<br />

Questo documento consta di un piano d’azione e di raccomandazioni agli Stati membri,<br />

all’industria e alle altre parti interessate avente l’obiettivo di aiutare l’Europa a


notizie inac 3-4/2002<br />

conoscere in modo congruo le biotecnologie e conseguente loro sfruttamento in modo<br />

sensato.<br />

La Commissione <strong>pro</strong>pone una strategia politica basata su dati scientifici e tenendo<br />

presenti gli interessi dei cittadini. Questa strategia ha lo scopo di permettere all’Europa<br />

di trarre vantaggio dal potenwiale positivo delle biotecnologie, di garantire<br />

una governace adatta (- dialogo ed esame da parte della società; - sviluppo delle biotecnologie<br />

in modo responsabile in armonia con i valori etici e gli obiettivi societali<br />

in rispetto a quanto sancito nella Carta dei diritti fondamentali della UE, in particolare<br />

il rispetto della vita e della dignità umana, - impostazione normativa basata su<br />

dati scientifici) e affrontare le responsabilità europee a livello globale, garantendo la<br />

co,petitività UE nei confronti dei principali paesi industrializzati.<br />

Rischi<br />

• Effetti temuti sulla salute umana<br />

Tra questi si rilevano:<br />

- aumento delle allergie nei consumatori;<br />

- ridotta sensibilità agli antibiotici: il mais <strong>genetica</strong>mente modificato <strong>pro</strong>voca resistenza<br />

nei confronti di sostanze analoghe alla penicillina.<br />

• Effetti temuti sull’ambiente<br />

- inquinamento genetico di specie naturali: modificazione degli equilibri dinamici<br />

e naturali e dei <strong>pro</strong>cessi evolutivi degli ecosistemi, fondamentali per garantire<br />

i meccanismi dell’evoluzione naturale;<br />

- trasmissione delle resistenze ai pesticidi;<br />

- evoluzione di parassiti più resistenti: creazione di nuove forme di vita;<br />

- fermentazione di tossine nel terreno;<br />

- aumento uso erbicidi;<br />

- scomparsa di alcune specie di insetti;<br />

- riduzione della biodiversità: la tecnologia <strong>OGM</strong>, incorporando nuovi geni in<br />

piante ed animali può creare rischi per la biodiversità, colpendo interrelazioni<br />

ecologiche, accelerando la perdita di biodiversità a livello di variabilità intraspecifica,<br />

diminuendo la capacità di risposta evolutiva adattativa della specie.<br />

• Effetti temuti in ambito sociale<br />

La diffusione della <strong>pro</strong>duzione di <strong>OGM</strong> farebbe sì che i paesi poveri diverrebbero<br />

ancora più dipendenti da quelli industrializzati, in quanto gli stessi sono detentori<br />

dei brevetti biotecnologici. Quindi, i paesi in via di sviluppo si ridurrebbero a meri<br />

coloni dei paesi industrializzati.


in apertura<br />

Nonostante gli effetti temuti sulla salute umana, sull’ambiente e in ambito sociale,<br />

non bisogna condannare le biotecnologie avanzate, poiché alcuni filoni nuovi<br />

della ricerca <strong>genetica</strong> cercano di modulare le vie metaboliche per esaltare alcune<br />

<strong>pro</strong>prietà naturali dei vegetali, tecniche che affiancate alle tradizionali potrebbero<br />

migliorare il <strong>pro</strong>dotto senza <strong>pro</strong>vocare squilibri ecologici e rischi per la salute.<br />

Sintesi conclusiva<br />

In base a quanto si è detto sin’ora si può affermare che è necessaria una ricerca<br />

scientifica responsabile e che abbia quale obiettivo la soluzione dei <strong>pro</strong>blemi ed il<br />

soddisfacimento dei bisogni dell’umanità e non già una ricerca scientifica che miri<br />

ai soli <strong>pro</strong>fitti, rincorrendo scoperte tanto sensazionali quanto pericolose.<br />

L’uso mirato ed oculato degli <strong>OGM</strong> in campo sanitario può portare alla sconfitta<br />

di numerose malattie che allo stato attuale sono ancora insidiose, gravissime ed altamente<br />

invalidanti e comportanti dei costi altissimi per la società (neoplasie, malattie<br />

infettive, malattie dismetaboliche), nonché all’eliminazione di malattie ereditarie,<br />

come ad esempio la Trisomia 21 (mongolismo) e l’eliminazione dei <strong>pro</strong>blemi<br />

di rigetto dei trapianti.<br />

L’uso mirato ed oculato degli <strong>OGM</strong> in campo agricolo può portare all’aumento<br />

della <strong>pro</strong>duzione creando <strong>pro</strong>dotti che riescono a vivere anche in condizioni ambientali<br />

avverse e combattere l’inquinamento ambientale grazie anche alla <strong>pro</strong>duzione<br />

di fonti di energie alternative (biocombustibili).<br />

Sulla scorta di queste affermazioni posso concludere, riprendendo quanto già<br />

enunciato nel documento CIA sulla Sicurezza igienico-sanitaria nei sistemi agroalimentari<br />

espsota nel Convegno Nazionale del 21.1.01 sulla “Sicurezza alimentare: a<br />

che punto siamo in europa?”, ove in merito agli <strong>OGM</strong>, la CIA si allinea alla posizione<br />

dell’Unione Europea considerando opportuna l’applicazione del ‘principio di<br />

precauzione’, garantendo un sistema di informazione al consumatore che non si limiti<br />

all’etichettatura dei <strong>pro</strong>dotti e che permetta a quest’ultimo di conoscere che cosa<br />

sono le biotecnologie e la transgenicità.<br />

Bibliografia<br />

• Organismi <strong>genetica</strong>mente modificati – M.Panzacchi e M.Buiatti – Dossier Lega ambiente - febbraio 2001.<br />

• D.Lgs 92/93 “Attuazione direttiva 90/220/CEE concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di <strong>OGM</strong>”.<br />

• Direttiva 2001/18/CE del 18.4.01 che abroga la precedente n. 90/220/CEE.<br />

• Direttiva 2001/18/CE del 26.4.01 concernente l’etichettatura e tracciabilità degli <strong>OGM</strong>.<br />

• Naturale o transgenico? Criteri per una scelta. – P. Morandini-Tempi, n. 16 - aprile 2000.<br />

• Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato<br />

delle Regioni: “Le Scienze della vita e la biotecnologia - una strategia per l’Europa” – Commissione della COmunità<br />

Europea - Bruxelles 23.01.2002.

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