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qui - Dermatologia Salerno

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Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

PROGRAMMA SCIENTIFICO<br />

Aggiornato all’11 luglio 2011<br />

SALERNO<br />

10 Settembre 2011<br />

Grand Hotel <strong>Salerno</strong><br />

Lungomare Clemente Tafuri, 1


Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

Segreteria Organizzativa<br />

ISPLAD - International-Italian Society<br />

of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology<br />

Via Plinio, 1 - 20129 Milano<br />

Tel. +39 055 4367461 - Fax + 39 055 4367322<br />

organizzazione@isplad.org<br />

www.isplad.org<br />

Sede del Corso<br />

Grand Hotel <strong>Salerno</strong>,<br />

Lungomare Clemente Tafuri n. 1<br />

84127 <strong>Salerno</strong><br />

Legenda<br />

HOSPITALITY DESK E REGISTRAZIONE:<br />

Foyer della Sala Plenaria situata al piano terra<br />

SALA PLENARIA<br />

Sala Tafuri B - piano terra del Grand Hotel <strong>Salerno</strong><br />

SALA ESPOSITIVA<br />

Sala Panoramica - primo piano del Grand Hotel <strong>Salerno</strong><br />

Servizi di Ristorazione<br />

• dalle ore 11.15 alle ore 12.00 coffee break<br />

presso la Sala Espositiva<br />

• dalle ore 14.00 alle ore 15.00 lunch a buffet<br />

presso la Sala Espositiva<br />

Crediti Formativi (E.C.M)<br />

Il Corso è stato regolarmente accreditato presso la<br />

Commissione Nazionale per l’Educazione Continua in<br />

Medicina (E.C.M.) del Ministero della Salute per un numero<br />

massimo di 150 partecipanti.<br />

2<br />

INFORMAZIONI GENERALI<br />

Riferimento Crediti<br />

Evento n° 213 8743 Crediti preassegnati: n° 6 (sei).<br />

Al fine dell’erogazione dei crediti è necessario seguire<br />

il 100% dell’attività formativa.<br />

Discipline di riferimento che avranno diritto ai Crediti<br />

E.C.M.:<br />

• <strong>Dermatologia</strong> e venereologia<br />

• Chirurgia Plastica e Ricostruttiva<br />

• Chirurgia Generale<br />

Le presenze effettive del corso saranno verificate mediante<br />

firma di presenza in entrata e uscita della giornata.<br />

È fondamentale riconsegnare all’Hospitality Desk<br />

i questionari debitamente compilati e firmati, al termine<br />

del Corso.<br />

I questionari e le schede di valutazione E.C.M. sono disponibili<br />

all’Hospitality Desk.<br />

Moderatori e Relatori<br />

Indipendentemente dai crediti attribuiti al Corso, i<br />

moderatori e i relatori hanno diritto, previa richiesta<br />

alla segreteria, a 2 crediti formativi per ogni ora di<br />

moderazione e/o di docenza.<br />

I moderatori e i relatori non possono conseguire i crediti<br />

formativi in qualità di discenti durante gli eventi<br />

ove effettuano attività di docenza.<br />

Attestati E.C.M.<br />

Gli attestati E.C.M. saranno inviati successivamente al<br />

termine del Corso, dopo il completamento delle procedure<br />

ministeriali previste.<br />

Attestato di partecipazione<br />

L’attestato di partecipazione sarà rilasciato al termine<br />

dei lavori congressuali, presso l’Hospitality Desk, a tutti<br />

i partecipanti regolarmente iscritti che ne faranno richiesta.<br />

PROGRAMMA SCIENTIFICO<br />

Sabato, 10 Settembre 2011<br />

Presidenza Onoraria del Corso Prof. F. Ayala<br />

Presidente del Corso Dr. L. Ligrone<br />

Presidente ISPLAD Dr. A. Romani<br />

Presidente Fondatore ISPLAD Prof. A. Di Pietro<br />

Segreteria scientifica Dr. F. Cusano<br />

Dr. L. Martora<br />

Dr. F. Musumeci<br />

Dr. G. Zenobio<br />

Ore 8.00 Registrazione dei partecipanti<br />

Ore 8.45 Inizio dei lavori e saluto delle Autorità e dei Presidenti<br />

Prof. F. Ayala, Prof. A. Di Pietro, Dr. L. Ligrone e Dr. A. Romani<br />

SESSIONE 1 Lettura d’apertura<br />

Ore 9.00 Aggiornamenti in tema di cellulite<br />

Dr.ssa M. Bucci<br />

La cellulite o pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS) può variare di grado: da leggera a severa, e nelle<br />

prime fasi è caratterizzata prevalentemente da edema. Nelle fasi iniziali, infatti, vi è un’alterata permeabilità capillaro-venulare<br />

che costituisce il primo momento patogenetico legato all’accumulo di li<strong>qui</strong>di travasati: il lipoedema.<br />

La presenza del lipoedema induce una reazione infiammatoria specifica e aspecifica che scatena tutta la sequela<br />

di alterazioni strutturali stromali caratterizzanti le varie fasi della PEFS.<br />

Gli stadi I e II della PEFS sono intimamente correlati e connessi nella loro evoluzione, modulati da molteplici fattori<br />

(familiari, fisici, ormonali, assunzione di contraccettivi, stile di vita, etc.) che, se non s’interviene, possono<br />

progredire negli stadi III e IV.<br />

L’uso di integratori alimentari può dare un valido contributo nel contrastare la cosiddetta ''cellulite'', ma deve accompagnarsi<br />

a un idoneo regime dietetico ipocalorico e bilanciato, a un adeguato livello di attività fisica, alla rimozione<br />

di comportamenti troppo sedentari; in una parola, è necessario seguire uno stile di vita sano.<br />

Analizzando i momenti fisiopatologici della PEFS, possiamo intuire quanto sia importante riuscire a intervenire precocemente<br />

magari utilizzando integratori contenenti principi attivi, in grado di contrastare l’edema già nei primi<br />

stadi. È stato, infatti, recentemente condotto uno studio su 450 donne che ha evidenziato un netto miglioramento<br />

dei sintomi, dei segni clinici e termografici di cellulite, con particolare riguardo all’edema, mediante l’assunzione<br />

di un integratore alimentare contenente la frazione triterpenica di Centella asiatica e la bromelina. Tale<br />

associazione avrebbe un’azione duplice e sinergica: il ripristino della funzionalità capillaro-venulare e l’attività antiedemigena.<br />

I risultati del presente studio si prestano a riflessioni di ordine epidemiologico, patogenetico e terapeutico<br />

che saranno esposte e commentate.<br />

3


Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

SESSIONE 2 Acne: dalla terapia farmacologica alla dermatologia plastica<br />

Moderatori: Prof. F. Ayala, Dr. L. Ligrone e Prof. G. Monfrecola<br />

Ore 9.15 Management dell’acne grave e resistente<br />

Prof. G. Monfrecola<br />

4<br />

Programma Scientifico<br />

Sabato, 10 Settembre 2011<br />

L’acne è una malattia multifattoriale ad andamento cronico-recidivante tipica dell’età adolescenziale ma che può<br />

presentarsi anche in epoche molto precoci dello sviluppo, (acne neonatorum e infantum). I dati epidemiologici<br />

mostrano una prevalenza molto variabile dal 44 a 94% in diversi studi, con picchi tra i 14 e i 17 anni nelle femmine<br />

e tra i 16 e 19 anni nei maschi.<br />

Le aree ricche di ghiandole sebacee, quali il viso e i distretti superiori del tronco, sono le sedi caratteristiche delle<br />

manifestazioni cliniche che possono assumere livelli di gravità molto variabile specie a causa dell’entità del processo<br />

flogistico dell’unità pilo sebacea. L’infiammazione rappresenta decisamente il primum movens della catena<br />

di eventi patogenetici che determina la gravità della malattia, fino a forme persistenti e resistenti alle terapie convenzionali,<br />

quali l’acne inversa, conglobata e fulminans con severe implicazioni di tipo psicologico e sistemico, con<br />

un serio rischio per la stessa vita del paziente.<br />

Ore 9.30 Acne e disendocrinopatie: l’approccio diagnostico-terapeutico<br />

Prof. V. Bettoli<br />

La patogenesi dell’acne è strettamente legata ad eventi connessi con la sfera ormonale. Non è un caso infatti che<br />

l’acne possa essere presente alla nascita o nei primi 6 mesi di vita, momento in cui la secrezione sebacea, indotta<br />

da stimoli ormonali maschili, è molto elevata, oppure in fase prepuberale quando inizia la secrezione di androgeni<br />

deboli da parte delle surrenali. Non deve <strong>qui</strong>ndi sorprendere che l’espressione massima di questa<br />

dermatosi si osservi in età adolescenziale quando la secrezione ormonale maschile raggiunge il suo apice. Tutto<br />

questo non significa comunque che l’acne sia una disendocrinopatia nel vero senso della parola. Infatti, nella larga<br />

maggioranza dei casi, non è oggettivabile un’alterazione strutturale degli organi preposti alla secrezione ormonale,<br />

né con accertamenti laboratoristici né con indagini strumentali. Il rapporto tra acne e ormoni, in pazienti<br />

soggetti a manifestare tale dermatosi, appare essere sostenuto da una spiccata sensibilità recettoriale a livello<br />

delle strutture anatomiche nelle quali si estrinseca la patologia stessa, vedi il follicolo pilo sebaceo.<br />

Ciò non esclude che in alcuni casi sia invece presente una reale alterazione ormonale, sostenuta da elevati livelli<br />

ematici di ormoni androgeni.<br />

La situazione che più di frequente ci si trova ad affrontare, nelle pazienti di sesso femminile, è la Sindrome dell’ovaio<br />

policistico (segni clinici e/o laboratoristici di iperandrogenismo, oligo-anovularietà e segni ecografici di policistosi<br />

ovarica). Più di rado si osservano deficit enzimatici, quali quello 21-beta idrossilasi, o iperplasie benigne<br />

o maligne di organi androgeno-secernenti.<br />

Quando sono presenti segni e sintomi clinici riferibili a tali condizioni patologiche è giustificato ricorrere ad accertamenti<br />

specifici.<br />

La terapia ormonale trova indicazione sia in casi di acne privi di alterazioni organiche oggettivabili che in casi associati<br />

a reali patologie ormonali. Tra le varie terapie disponibili le associazioni di estrogeni e progestinici, quali<br />

il ciproterone acetato ed il drospirenone, preferibili rispetto agli altri progestinici per il loro effetto antiandrogeno,<br />

sono le più frequentemente utilizzate. Lo spironolattone, la flutamide ed i cortisonici per via sistemica vengono<br />

utilizzati più di rado ed in casi selezionati.<br />

Ore 9.45 Trattamenti dermoplastici per gli esiti cicatriziali<br />

Prof.ssa G. Fabbrocini, Dr.ssa O. Rescigno<br />

Il Peeling chimico è una procedura usata per il miglioramento cosmetico della pelle o per il trattamento di alcuni<br />

disturbi della pelle. L'agente chimico esfoliante è applicata sulla pelle per distruggere porzioni di epidermide e /<br />

o derma con conseguente rigenerazione e ringiovanimento dei tessuti. I Peeling chimici sono divisi in 4 categorie<br />

a seconda della profondità di azione:<br />

1. Molto superficiale: azione sullo strato corneo;<br />

2. Superficiali: azione su parte o tutta l'epidermide;<br />

3. Medium: azione sull 'epidermide e parte o tutto il derma papillare;<br />

4. Deep: azione sull 'epidermide e derma papillare, che si estende nel derma reticolare.<br />

I più utilizzati sono gli alfa idrossi acidi come l'acido glicolico, o i beta idrossi acidi come l'acido salicilico. Le indicazioni<br />

cliniche principali sono discromie (efelidi, lentigo simplex, lentigo senili, melasma, iperpigmentazione e<br />

post-infiammatorie), rughe, cicatrici da acne e invecchiamento cutaneo. L'efficacia del peeling chimico dipende<br />

soprattutto dalla profondità delle lesioni istologiche. Il peeling chimico come modalità terapeutica per l'acne ha<br />

molti vantaggi come la possibilità di individuare i fattori patogenetici, nonché per il trattamento di alcune delle<br />

lesioni esistenti , un’azione eccellente per lesioni quali comedoni, papule, pustole ed inoltre accelera i tempi di<br />

ripristino della pelle alla normalità.<br />

La combinazione di diversi composti è una innovazione nel campo del peeling chimico.<br />

Ore 10.00 Terapie strumentali: laser Erb:YAG negli esiti cicatriziali<br />

Dr. L. Ligrone<br />

La cicatrizzazione cutanea è un fenomeno complesso con il quale la pelle tenta di riparare se stessa dopo un insulto<br />

di diversa natura, sia esso esogeno (taglio chirurgico, ferita con lacerazione della cute, patomimie, tatuaggio,<br />

ustione, vaccinazione etc.) che endogeno (infezioni batteriche, micotiche e virali che implichino fenomeni<br />

infiammatori e/o ascessuali), con lo scopo di ripristinare le sue funzioni originarie e il suo aspetto precedente. E’<br />

un complesso processo biologico che vede coinvolte tutte le componenti cellulari: cheratinociti, dendrociti, miofibroblasti,<br />

fibroblasti, fattori di crescita, proteine etc., con attivazione di alcuni processi biologici fondamentali<br />

quali la chemiotassi, la neoangiogenesi, la sintesi della matrice extracellulare e il rimodellamento del tessuto cicatriziale.1<br />

L’acne volgare è un processo infettivo infiammatorio con alta incidenza nella popolazione giovanile mondiale,<br />

complicato da caratteri di cronicità2. Proprio nella sua componente flogistica annessiale, si identifica il primum<br />

movens che esita in un processo difettoso di riparazione tessutale3 con la comparsa di cicatrici postacneiche con<br />

peculiari caratteristiche e variabili gradi di gravità fino ad aspetti francamente atrofici, ipetrofici e/o cheloidei.<br />

A supporto del dermatologo nella gestione degli esiti cicatrici, che anche nell’acne possono assumere un carattere<br />

permanente, accanto ai presidi farmacologici e cosmetici, sono state sviluppate negli ultimi anni metodiche<br />

chirurgiche e strumentali molto meglio tollerate dal paziente rispetto alla tradizionale dermoabrasione, radioterapia<br />

e peeling chimici e più efficaci della crioterapia, in grado di offrire delle risposte apprezzabili anche nei casi<br />

più impegnativi. Tra le più recenti accanto alla chirurgia escissionale con metodiche dedicate, si ritrovano la tecnica<br />

Trilix e del Needling, i laser sub-ablativi frazionati e gli ablativi Erb: YAG e CO2 di ultima generazione in<br />

grado di fornire ai pazienti un approccio terapeutico efficace ma soprattutto poco invasivo e con limitati tempi di<br />

recupero post-operatorio.<br />

Ore 10.15 Discussione<br />

5


Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

SESSIONE 3 Tricologia: defluvium ed alopecia areata<br />

Moderatori: Dr. L. Boccia, Prof. A. Rebora<br />

Ore 10.30 Aspetti diagnostici e terapeutici nel management della alopecia androgenetica<br />

Prof. A. Rebora<br />

La gestione del paziente che perde i capelli non è facile, soprattutto richiede tempo e pazienza. Poiché, come<br />

in tutte le malattie, il successo della terapia dipende dalla correttezza della diagnosi, il dermatologo deve evitare<br />

soprattutto di ricorrere alla comoda e sbrigativa diagnosi di alopecia androgenetica. Verrà discussa la diagnosi<br />

differenziale tra alopecia androgenetica e telogen effluvium con un riguardo per l’alopecia arata incognita<br />

che recentemente ha riscosso qualche nuovo interesse. Saranno date anche informazioni terapeutiche delle<br />

varie forme.<br />

Ore 10.45 Integratori e capelli<br />

Dr.ssa S. Cacciapuoti, Prof.ssa G. Fabbrocini<br />

Le alopecie sono un vasto gruppo di patologie ad eziopatogenesi multifattoriale. Alcune di esse risentono marcatamente<br />

di fattori ambientali, psichici e nutrizionali (telogen effluvium). Negli ultimi anni la diffusione di abitudini<br />

dietetiche troppo rigide e mal e<strong>qui</strong>librate, specialmente nelle donne, ha contribuito all’aumento delle<br />

alopecie e delle ipotrichie. E’ noto che esiste un diretto rapporto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine<br />

dei peli e delle unghie. Una dieta inappropriata e stati carenziali, specie qualitativi, possono provocare un effluvium<br />

o contribuire ad aggravare un defluvim già in atto. Da <strong>qui</strong> l’importanza di sopperire con ausili farmacologici<br />

a carenze nutrizionali, che abbiano ripercussioni sia quantitative che qualitative sulle strutture annessiali<br />

(capelli e unghie). Un’approfondita conoscenza dei vari integratori attualmente disponibili e delle loro caratteristiche<br />

e indicazioni è fondamentale per il dermatologo che voglia fare della tricologia una scienza, al fine di ottimizzare<br />

l’approccio al paziente con alopecia.<br />

Ore 11.00 Discussione<br />

Ore 11.15 Coffee Break nell’area espositiva<br />

6<br />

Programma Scientifico<br />

Sabato, 10 Settembre 2011<br />

SESSIONE 4 Comunicazioni libere<br />

Ore 11.30 La <strong>Dermatologia</strong> in Ospedali a gestione mista pubblica-privata<br />

Dr. M. Puviani<br />

Da pochi anni una sinergia tra pubblico e privato ha consentito di risollevare le sorti di alcune realtà Ospedaliere<br />

pubbliche. In diverse regioni la voglia di un partenariato è stata recepita in tempi e soprattutto in modi diversi,<br />

studiati a misura delle realtà geografiche e socio economiche in cui si trova il presidio ospedaliero investito da<br />

un innovativo concetto di “fare” Sanità. Anche la <strong>Dermatologia</strong>, ovviamente, è stata coinvolta in taluni Ospedali<br />

da un nuovo modo di concepire il rapporto tra Direzione Sanitaria-Amministrativa e Dermatologo. Il relatore racconta<br />

lo sviluppo e i progetti di un gruppo di Dermatologi “privati” integrati nel Sistema Sanitario Nazionale e<br />

spiega quali sono i vantaggi, gli obblighi e i compromessi di un metodo di lavoro sottoposto ad un giudizio economico<br />

oltre che di qualità.<br />

SESSIONE 5 Rosacea: dalla terapia farmacologica alla dermatologia plastica<br />

Moderatori: Dr. V. Battarra, Dr. L. Martora<br />

Ore 11.45 Le diverse “facce” della rosacea<br />

Dr. V. Battarra<br />

La rosacea è una dermatosi del viso ed è capace di trasfigurare con gravi inestetismi il volto, una trasformazione<br />

che porta il paziente a cambiare faccia a seconda della fase della malattia. Le diverse facce della rosacea sono<br />

la conseguenza di questa patologia a carattere infiammatorio, ad andamento cronico-recidivante con periodi di<br />

remissione che si alternano a fasi di acuzie.<br />

La patogenesi non è ancora ben definita, anche se sembra che il demodex folliculorum possa giocare un ruolo<br />

centrale in alcuni casi selezionati. Interessa maggiormente gli adulti dopo i 30 anni, fototipi chiari e riconosce<br />

un’etiologia multifattoriale, ove un intreccio di fattori genetici ed ambientali quali esposizione solare, cibi caldi e<br />

speziati, alcool e stress sembrano giocare un ruolo chiave.<br />

La diagnosi si fonda sulla presenza di caratteristiche cliniche primarie (flushing, eritema fisso, papulo-pustole, teleangectasie)<br />

e secondarie (bruciore, placche, secchezza, edema e manifestazioni oculari), che, combinandosi in<br />

modo variegato, danno origine ai quattro sottotipi clinici di rosacea: eritematoteleangectasica, papulo-pustolosa,<br />

fimatosa e oculare.<br />

La terapia si basa su una corretta profilassi (protezione solare, riduzione dell’introito di alcool e cibi caldi e speziati<br />

e limitazione lo stress) e su terapie farmacologiche, topiche o sistemiche. I farmaci topici indicati dalla FDA<br />

per il trattamento della rosacea sono la sulfacetamide sodica e zolfo, il metronidazolo e l’acido azelaico, mentre<br />

le tetracicline e in particolar modo la doxiciclina rappresentano il trattamento sistemico di prima scelta. Nuove e<br />

promettenti molecole per uso topico e sistemico sono in fase di studio, mentre i laser (Luce Pulsata Intensa,<br />

Nd:Yag 1064 nm ecc.) rappresentano anche una valida chance terapeutica nel trattamento della componente<br />

estetica della rosacea (eritema fisso e teleangetasie).<br />

Ore 12.00 Terapia dermoplastica<br />

Dr.ssa E. Perosino<br />

La luce intensa pulsata è una sorgente multicromatica, non coerente con emissione di uno spettro di luce con<br />

lunghezza d’onda che va da 515 a 1200 nm, proprio per la sua versatilità legata alla scelta della lunghezza<br />

d’onda adeguata alla patologia, si possono trattare problematiche differenti con target vascolari il cui cromoforo<br />

è l’emoglobina e la desossiemoglobina, pigmentari il cui cromoforo è la melanina e target cellulari il cui target<br />

è il fibroblasti per ottenere grazie al suo riscaldamento e alla produzione di citokine un miglioramento della texture<br />

e del tightening cutaneo con rimodellamento del collagene dermico. Molte sono le applicazioni dell’IPL dalle<br />

alterazioni teleangectasiche del volto alle lesioni pigmentarie al trattamento di alcune patologie quali l’acne e la<br />

rosacea.<br />

7


Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

Ore 12.15 Terapie strumentali: laser e luce pulsata<br />

Dr. L. Martora<br />

La rosacea è un’affezione cutanea alquanto frequente e dal grande impatto sociale, in quanto il paziente giunge<br />

alla visita spinto per l’appunto dal pregiudizio estetico.<br />

Le terapie finora adottate hanno dato scarsi risultati e non hanno soddisfatto le esigenze estetiche del paziente.<br />

Scopo del lavoro è quello di dimostrare che, oggi come oggi, è possibile con l’utilizzo di laser vascolari (Ktp e Nd-<br />

Yag) e luce pulsata, dare la risoluzione del problema al paziente e permettergli così il reinserimento ottimale<br />

nella vita sociale e di relazione.<br />

Ore 12.30 Discussione<br />

SESSIONE 6 Invecchiamento: il dermatologo protagonista<br />

Moderatori: Dr. B. Brunetti, Prof. M. Delfino<br />

Ore 12.45 Skin Cancers – News<br />

Prof. M. Delfino, Dr. M. Scalvenzi<br />

I tumori della pelle, dal carcinoma basocellulare al melanoma passando per i linfomi cutanei, sono in continuo<br />

aumento e tutti gli sforzi sono orientati alla ricerca di nuove tecniche diagnostiche e di nuove terapie. Verrà fatto<br />

un breve escursus sulle ultime novità in tema di diagnostica non invasiva e sulle terapie innovative.<br />

Ore 13.00 La strategia “omica”<br />

Dr.ssa M. Bucci<br />

8<br />

Programma Scientifico<br />

Sabato, 10 Settembre 2011<br />

Le variazioni nel regime alimentare avvenute nel corso degli anni, hanno comportato un aumento significativo<br />

del consumo di acidi grassi saturi e di acidi grassi polinsaturi (PUFA) omega-6 con una concomitante riduzione<br />

dell'apporto di PUFA omega-3. Nella tipica dieta occidentale il consumo di PUFA omega-6 è venti volte quello di<br />

PUFA omega-3, fattore che contribuisce a un maggiore rilascio di metaboliti pro-infiammatori dell'acido arachidonico.<br />

Numerose evidenze scientifiche indicano che le modificazioni dietetiche possono influenzare l’invecchiamento,<br />

la gravità delle patologie dermatologiche e ridurne la prevalenza e l'incidenza.<br />

La funzione cutanea, infatti, é strettamente correlata alla funzionalità della membrana cellulare ovvero, a livello<br />

molecolare, alla composizione dei fosfolipidi e degli acidi grassi che influenzano la permeabilità e la fluidità delle<br />

membrane.<br />

Analizzando, mediante lipidomica, gli acidi grassi presenti nei fosfolipidi di membrana e il bilanciamento tra le<br />

componenti sature ed insature, é possibile fotografare lo stato di un soggetto nel contesto di diversi fattori influenti<br />

(metabolismo, familiarità, stress, dieta, ecc.). Con tale metodica diagnostica molecolare sono stati individuati<br />

i profili lipidomici per l’invecchiamento cutaneo, la psoriasi, la dermatite atopica, la dermatite seborroica,<br />

etc. Attraverso questi profili é possibile individuare sia la condizione di s<strong>qui</strong>librio della membrana in base al tipo<br />

di acido grasso trovato in eccesso o in difetto, sia il possibile scompenso tra le diverse famiglie di acidi grassi<br />

(saturi vs. monoinsaturi, omega-6 vs. omega-3). Si è visto, per esempio, che il profilo lipidomico dell’invecchiamento<br />

presenta costantemente un eccesso di acidi grassi saturi (SFA), di acido linoleico e di acido arachidonico;<br />

un deficit, invece, di acidi grassi monoinsaturi (MUFA). In particolare, tale profilo lipidomico è<br />

caratterizzato dall’aumento degli acidi grassi TRANS. Tali acidi grassi sono molecole non naturali, che aumentano<br />

in condizioni di stress radicalico.<br />

La quantità degli isomeri TRANS e la loro presenza nella membrana cellulare segnala, infatti, una trasformazione<br />

delle strutture lipidiche insature dovuta ad un attacco dei radicali liberi che consiste nella conversione della naturale<br />

geometria cis nella struttura isomerica non naturale, detta trans. Questa conversione determina la perdita<br />

del ripiegamento caratteristico dei lipidi insaturi, con conseguenze sull’assetto della membrana cellulare e<br />

sulle sue interazioni.<br />

Data la correlazione sempre più forte tra invecchiamento e deterioramento di biomolecole, la necessità di combattere<br />

lo stress radicalico e di colmare i deficit di vitamine, proteine e lipidi, si è sviluppata la nutraceutica mirata.<br />

Si tratta di un’integrazione alimentare personalizzata sulla base dello studio ossidativo personale che<br />

interviene sulle alterazioni specifiche di ciascuna persona.<br />

In base alla normativa della Comunità Europea che riguarda i claim salutistici degli integratori alimentari e cibi<br />

funzionali attiva dal Luglio 2007 (EU Regulation N. 1924/2006), l’integrazione nutraceutica di acidi grassi deve<br />

tener conto di alcuni importanti fattori: la scelta dei componenti che deve essere eseguita alla luce delle ac<strong>qui</strong>sizioni<br />

scientifiche ottenute mediante esperimenti significativi; la biodisponibilità dei composti polinsaturi utilizzati<br />

che devono essere associati a protezione antiossidante, per evitarne la degradazione in vivo, e a molecole o<br />

cofattori che ne favoriscono la trasformazione a fosfolipidi con relativa incorporazione nella membrana cellulare.<br />

Un protocollo può essere ottenuto applicabile alle diverse patologie dermatologiche e basato sulla compensazione<br />

dello sbilanciamento riscontrato nelle membrane, utilizzando un intervento nutraceutico mirato.<br />

Ore 13.15 I Tumori della pelle: l’approccio chirurgico di base<br />

Dr. A. Di Bartolomeo<br />

I tumori della pelle interessano prevalentemente gli anziani, soprattutto soggetti che hanno lavorato all’aperto.<br />

Nell’ambito dei tumori della pelle, il melanoma è senz’altro il più grave, per la possibilità di diffondere a distanza,<br />

ovvero in altri organi, mentre il basilioma è il più frequente; quest’ultimo è, in assoluto, il tumore più<br />

frequente dopo i 50 anni. La sintomatologia dei tumori della pelle è molto scarsa ed anche l’obiettività cutanea<br />

è spesso ingannevole, per cui è importante sensibilizzare i medici di base e la popolazione sull’importanza di questa<br />

patologia. La terapia di elezione è la rimozione chirurgica, alla quale deve seguire l’esame istologico. L’asportazione<br />

deve essere sempre molto ampia. La riparazione della breccia chirurgica può richiedere l’allestimento<br />

di lembi e/o innesti. Il dermatologo deve avere le competenze necessarie per eseguire tali interventi, fattibili in<br />

anestesia locale.<br />

Ore 13.30 Soluzioni chirurgiche avanzate<br />

Dr. D. D’Angelo<br />

I tumori cutanei rappresentano circa il 10-15% di tutte le neoplasie che colpiscono l'uomo e sono responsabili<br />

di circa l'1.6% dei decessi.<br />

Tale tipo di patologia, nonostante presenti ancora un picco di incidenza compreso tra i 60 e gli 80 anni, negli<br />

ultimi anni ha registrato un aumento dei casi in cui ad essere colpi sono soggetti relativamente o decisamente<br />

giovani.<br />

Dal punto di vista istologico, le lesioni cutanee maligne sono costituite nel 85% dei casi dai Carcinomi Basocellulari,<br />

mentre i Carcinomi Spinocellulari costituiscono il 13%, il Melanoma Maligno l’1,5% ed i tumori rari (sarcomi<br />

in prevalenza) occupano circa lo 0,5% delle casistiche.<br />

Circa la distribuzione dei tumori cutanei, gli epiteliomi (baso e spinocellulari) si sviluppano per circa il 90% in<br />

aree fotoesposte quali fronte, naso, zigomi, regione auricolare e periorbitaria. Tale percentuale sale a circa il<br />

100% dei casi riguardo al cheratoacantoma.<br />

I Melanomi sembrano risentire di meno dell'effetto delle radiazioni attiniche in quanto la maggior parte di queste<br />

lesioni vengono riscontrate in aree coperte: tronco ed arti inferiori.<br />

La terapia chirurgica di tali lesioni, ad oggi, rappresenta il trattamento di prima scelta per tutte le lesioni giudicate<br />

guaribili. Essa comprende un tempo demolitivo ed uno ricostruttivo.<br />

9


Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

La scelta terapeutica è condizionatada tre fattori (istologia, dimensioni e sede) e deveadeguarsi ad alcuni principi<br />

fondamentali:<br />

1-Radicalità oncologica: l’asportazione delle lesioni deve essere sempre sufficientemente ampia in modo da evitare<br />

le recidive locali.<br />

2-Ripristino della funzionalità: la ricostruzione deve essere effettuata mirando innanzitutto al ripristino della funzionale<br />

della parte e/o apparato trattato. Essa va effettuata anche cercando di ricostituire tutti i componenti tissutali<br />

sacrificati nell’asportazione.<br />

3-Ripristino morfologico: la ricostruzione deve tendere al ripristino non solo delle forme ma anche della consistenza<br />

e del colore dei distretti oggetto della demolizione. Anche per questo scopo è importante che la ricostruzione<br />

tenda a reintegrare tutti i tessuti rimossi.<br />

Ne risulta che, escluse le lesioni che possono venir trattate in maniera più o meno conservativa, in molti casi l’operatore<br />

si trova in situazioni in cui è necessario ricorrere a tecniche chirurgiche più complesse.<br />

Tali metodiche, da noi definite “avanzate”, permettono di attenersi al meglio ai principi precedentemente ricordati.<br />

Ore 13.45 Discussione<br />

Ore 14.00 Lunch a buffet nell’area espositiva<br />

SESSIONE 7 Dalla bibliografia dermatologia plastica: filler news<br />

Moderatori: Prof. A. Di Pietro, Dr.ssa D. Postiglione<br />

Ore 15.00 Nuove molecole ed associazioni al vaglio: materiali e metodi<br />

Dr. A. Romani<br />

10<br />

Programma Scientifico<br />

Sabato, 10 Settembre 2011<br />

Nel panorama sempre più ampio dei prodotti iniettivi destinati alla correzione delle rughe, dei solchi e delle depressioni<br />

del volto, nonché all’aumento dei volumi, prendiamo in considerazione alcune novità che ci sembrano<br />

interessanti. Accanto a filler a base di acido jaluronico molto innovativi, si enunciano le proprietà e le possibilità<br />

d’impiego di principi attivi diversi, sempre completamente riassorbibili, quali il fosfato tricalcico e l’idrossiapatite.<br />

Si prendono in considerazione le fondamentali caratteristiche che contraddistinguono le varie sostanze, nell’intento<br />

di offrire al dermatologo una chiave interpretativa oltre che del grado di sicurezza del prodotto, della sua<br />

utilità specifica nel caso da trattare (in considerazione del tipo di inestetismo da correggere, del grado di intensità,<br />

del tipo di pelle, della sede, di combinazione con altri trattamenti…)<br />

Ore 15.15 Nuove tecniche di impianto<br />

Dr. G. Izzo<br />

Dopo una breve panoramica sui fillers attualmente a disposizione del dermatologo, l’autore passa in rassegna le<br />

tecniche d’impianto vecchie e nuove, con particolare riguardo all’utilizzo delle agocannule. Nella relazione sono<br />

previsti alcuni brevi filmati illustranti le tecniche.<br />

Ore 15.30 Profili di sicurezza<br />

Dr.ssa A. Malasoma<br />

L’ utilizzo di sostanze iniettive con finalità riempitive denominate “filler” sono assoggettate alla legislazione italiana<br />

ed europea dei cosìdetti dispositivi medici o medical device, questa situazione pone delle problematiche di<br />

sicurezza in quanto le sostanze iniettate non essendo considerate farmaci non vengono sottoposte all’iter ministeriale<br />

di sperimentazione nelle varie fasi previste dalla legge. Verranno esaminati i dettagli della legge e dei successivi<br />

decreti e le implicazioni pratiche derivanti dalla mancanza di farmacovigilanza.<br />

La correzione di rughe superficiali e profonde, di solchi e di cicatrici ipotrofiche è una richiesta sempre crescente<br />

in ambito dermatologico ed è basata prevalentemente sull’utilizzo di filler di varia natura chimica. I dermatologi<br />

considerano pertanto queste sostanze come “grandi amici” cui fare riferimento per risolvere i suddetti inestetismi<br />

in tempi brevi, mediante tecniche iniettive abbastanza semplici e con costi quasi sempre accettabili da parte<br />

del paziente. Ma a volte, anche questi grandi amici possono creare qualche problema, talora risolvibile talaltra<br />

meno, riducendo drasticamente le ore di riposo notturno (e non solo) del bravo dermatologo che tanto si era fidato<br />

di loro. In coda ad una carrellata di immagini che mostrano le più frequenti lesioni derivanti dall’uso di filler<br />

non riassorbibili, due casi clinici che devono far riflettere.<br />

Ore 15.45 Discussione<br />

SESSIONE 8 Alta tecnologia news<br />

Moderatori: Dr. I. Luppino, Dr. F. Musumeci<br />

Ore 16.00 Strategie combinate: cosmetici biomimetici e hightech<br />

Dr.ssa M. Bucci<br />

Il prodotto cosmetico o, più propriamente il cosmeceutico, è stato considerato per tanto tempo il protagonista<br />

incontrastato della gestione dell’aging cutaneo, uso confermato dagli studi sempre più approfonditi della fisiopatologia<br />

dell’invecchiamento biologico e fotomediato.<br />

Dalla fine degli anni ’90 il progressivo emergere e affermarsi delle nuove tecnologie e l’elaborazione di formulazioni<br />

cosmetiche contenenti nuove molecole “attive”, ha portato alla realizzazione di cosmetici sempre più innovativi<br />

rispetto a quelli tradizionali.<br />

E’ la nuova cosmesi mimetica, cioè in grado di simulare azioni proprie di altri sistemi di trattamento come quella<br />

della tossina botulinica, di un filler, di un campo bioelettrico naturale oppure di un laser dermatologico.<br />

È indicata come “cosmesi high-tech”, cioè costituita da prodotti ad alta tecnologia studiati per offrire risultati<br />

sempre più efficaci e mirati. Abbiamo, per esempio, a disposizione cosmetici formulati con micropeptidi di sintesi<br />

altamente specifici, denominati peptidi biomimetici. Tali peptidi sono stati sviluppati con la potenziale attività<br />

di regolare importanti processi biologici, spesso correlati all’invecchiamento cutaneo, quali, i fattori regolatori<br />

di crescita, proliferazione e differenziazione cellulare, espressione di geni, ecc.<br />

In definitiva il cosmetico high-tech assicura la migliore risposta della cute al trattamento prescelto e minimizza<br />

i potenziali rischi insiti nella sua applicazione, con soddisfazione reciproca dello specialista e del paziente.<br />

Ore 16.15 IPL e laser non ablativi<br />

Dr.ssa E. Perosino<br />

Il concetto fondamentale e che ha rivoluzionato l’ uso dei laser in dermatologia è il principio della fototermolisi<br />

selettiva, cioè la possibilità di distruggere definiti target pigmentari e vascolari chiamati cromofori con il totale<br />

risparmio delle strutture circostanti. Questo è possibile conoscendo e sfruttando particolari proprietà fisiche delle<br />

tecnologie laser e di luce pulsata. Molto utilizzate oggi nel ringiovanimento cutaneo dove per fotoringiovanimento<br />

non ablativo, intendiamo quell’ insieme di metodiche non chirurgiche che concorrono a correggere quegli ine-<br />

11


Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

stetismi del volto correlati al “crono” e al “fotoinvecchiamento”. Questi sono riassumibili in alterazioni vascolari,<br />

pigmentarie e distrofiche ed in alterazioni del tono e della elasticità cutanea. Gli obiettivi finali del fotoringiovanimento<br />

sono <strong>qui</strong>ndi quelli di eliminare gli inestetismi vascolari e pigmentari citati e di agire sulla componente<br />

cellulare del derma, che mediante shock termico, viene stimolata a produrre una maggiore quantità di collagene,<br />

acido jaluronico ed elastina.<br />

Il trattamento sfrutta il principio della fototermolisi selettiva, consentendo, grazie alle peculiari caratteristiche<br />

dei sistemi IPL, l’ utilizzo di sequenze di impulsi opportunamente modulati nel tempo di emissione, nel numero<br />

e nell’ energia emessa e naturalmente l’ opportunità della scelta di una o più lunghezze d’ onda per ogni singolo<br />

trattamento. Al fine di ottenere il migliore risultato possibile vengono inoltre attuati protocolli dermocosmetologici<br />

domiciliari e non, che consentono alla pelle di rispondere allo stimolo termico in maniera più rapida<br />

ed efficace.<br />

Ore 16.30 Laser frazionati<br />

Dr. I. Luppino<br />

I comuni trattamenti utilizzati nella gestione del fotoringiovanimento si avvalgono da qualche anno dell'alta tecnologia.<br />

Il Laser skin resurfacing ( LSR ) è diventato un componente importante del rinnovamento estetico cutaneo, con<br />

vantaggi legati alla riproducibilità e alla possibilità di controllare, con precisione, la profondità di esercizio. I risultati<br />

apprezzabili dei laser ablativi ( CO2 ed Ebium:YAG) sono, però, affievoliti dalla complessiva valutazione<br />

dal riscontro clinico di una notevole abrasione cutanea, eritema ed edema prolungati e rischi di ipopigmentazione<br />

ritardata permanente. Per tale considerazione sono stati immessi sul mercato e, successivamente utilizzati, strumenti<br />

ablativi e non, che sfruttano il frazionamento dell'impulso laser. Questo al fine di favorire un miglior controllo<br />

manuale, una migliore resa cosmetica, un più leggero impatto cosmetologico con conseguente ripristino più<br />

veloce del normale assetto cutaneo. La possibilità di intervenire, attraverso il puntiforme e colonnare invio di fotoni<br />

laser su porzioni più o meno profonde del tessuto garantiscono un buon controllo del rimodellamento collagenico<br />

e un veloce down-time. Viene presa in considerazione la tecnica di intervento laser frazionato con CO2 UP<br />

non tralasciando i potenziali effetti collaterali che ne possono derivare.<br />

Ore 16.45 La terapia fotodinamica nella pratica quotidiana ambulatoriale<br />

Dr. L. Mavilia<br />

La Terapia Fotodinamica (PDT) è una innovativa forma di trattamento non chirurgico applicabile in <strong>Dermatologia</strong><br />

alle precancerosi e ai tumori non melanoma di cute e mucose. Dal punto di vista biologico il meccanismo è legato<br />

ad una reazione fotodinamica che è un processo chimico mediato dalla luce (processo fotochimico) e che<br />

prevede l’assorbimento della luce da parte di una sostanza fotosensibile e la successiva formazione di ossigeno<br />

nella forma reattiva (Specie Reattive di Ossigeno o ROS). I ROS sono in grado di distruggere la cellula nella quale<br />

si sono formati. In altre parole l’ossigeno è presente in tutte le cellule in forma non tossica ma quando la mole-<br />

12<br />

Programma Scientifico<br />

Sabato, 10 Settembre 2011<br />

cola di ossigeno viene eccitata dall’energia liberata dalla reazione fotochimica tra luce e fotosensibilizzante si<br />

formano i ROS cioè l’ossigeno singoletto, l’anione superossido e il perossido d’ossigeno. Queste forme di ossigeno<br />

sono tossiche per la cellula in cui si sono sviluppate e la cellula muore per un meccanismo di morte cellulare programmata<br />

o apoptosi. Questa metodica è stata introdotta in Italia verso la fine degli anni novanta e, seppur inizialmente<br />

in un clima di scetticismo generale, si è lentamente diffusa a macchia d’olio coinvolgendo oramai<br />

praticamente qualunque dermatologo voglia avere, in ospedale o nel proprio ambulatorio privato, un’arma in più<br />

contro alcune affezioni cutanee. Recentemente lo spettro delle malattie responsive alla terapia si è esteso anche<br />

a patologie a carattere infiammatorio, infettivo e tumorali HPV-indotte. Nella comunicazione documentate le indicazioni<br />

dermatologiche praticabili nel proprio ambulatorio.<br />

Ore 17.00 Discussione<br />

SESSIONE 9 Tossina botulinica<br />

Moderatori: Dr. F. Cusano, Dr. A. Romani<br />

Ore 17.15 Tossina botulina: indicazioni ed effetti collaterali<br />

Dr.ssa E. Perosino<br />

La Tossina Botulinica (TB) è ampliamente usata in tutto il mondo. Sono milioni le persone trattate ad oggi con la<br />

TB sia per motivi medici che per indicazioni estetiche. E’ un farmaco con una “finestra terapeutica” piuttosto<br />

ampia, facile da utilizzare e con una frequenza di effetti collaterali non alta. Bisogna però ricordare che essendo<br />

una proteina si può rischiare lo shock anafilattico. E’ segnalato come un evento raro, 1 caso su 10.000 trattamenti,<br />

ma è meglio essere attrezzati per una eventualità del genere con cortisonici iniettabili ed adrenalina. Altre<br />

segnalazioni interessanti riguardano le debolezze muscolari, rese note con una newsletter dalla AIFA a tutti i medici.<br />

Anche queste sono eventualità molto rare, più tipiche del pazienti neurologico dove le dosi utilizzate sono<br />

più alte. Gli effetti collaterali più reclamizzati, anche dai mass media, sono in realtà molto meno gravi e riguardano<br />

principalmente errori di esecuzione e comportamenti errati da parte del paziente dopo il trattamento. Sono<br />

effetti completamente reversibili che creano un momentaneo disagio al paziente, ma con completa restitutio ad<br />

integrum.<br />

Ore 17.45 Discussione<br />

SESSIONE 10 Questionario E.C.M.<br />

Ore 18.00 Consegna Questionario E.C.M.<br />

Dr. L. Ligrone, Dr. A. Romani<br />

Ore 18.15 Termine dei lavori<br />

13


14<br />

Si ringraziano per il contributo scientifico:<br />

Prof. Fabio Ayala, Dermatologo - Direttore della Cattedra di <strong>Dermatologia</strong> Università di Napoli “Federico II”<br />

Dr. Vincenzo Battarra, Dermatologo - Dermo-oncologia Ospedale Civile S. Anna e S. Sebastiano Caserta<br />

Dr. Vincenzo Bettoli, Dermatologo - Dirigente Medico I Livello presso la Clinica Dermatologica Università di Ferrara<br />

Dr. Luigi Boccia, Dermatologo - Ospedale Civile S. Anna e S. Sebastiano Caserta<br />

Dr. Bruno Brunetti, Dermatologo - Ospedale S. Maria della Speranza - Battipaglia (SA)<br />

Dr.ssa Maria Bucci, Dermatologo - Libero Professionista Milano<br />

Dr.ssa Sara Cacciapuoti, Dermatologo - Specializzanda presso la Sezione di <strong>Dermatologia</strong> Clinica, Allergologica<br />

e Venereologia Università di Napoli “Federico II”<br />

Dr. Francesco Cusano, Dermatologo - Direttore della UOC di <strong>Dermatologia</strong> dell’AO Rummo di Benevento<br />

Dr. Dario D’Angelo, Chirurgo plastico - Dirigente primo livello chirurgia plastica-Centroustioni Ospedale Cardarelli di Napoli<br />

Prof. Mario Delfino, Dermatologo - Professore Associato di <strong>Dermatologia</strong> Università di Napoli “Federico II”<br />

Dr. Antonio Di Bartolomeo, Dermatologo - Specialista Ambulatoriale ASL/SA<br />

Prof. Antonino Di Pietro, Dermatologo - Direttore Dipartimento di <strong>Dermatologia</strong> Ospedale di Inzago (MI)<br />

Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, Dermatologo - Professore Associato di <strong>Dermatologia</strong> Università di Napoli “Federico II”<br />

Dr. Giuseppe Izzo, Dermatologo - Libero Professionista Napoli<br />

Dr. Luigi Ligrone, Dermatologo - Ospedale Santa Maria della Speranza - Battipaglia (SA)<br />

Dr. Ivano Luppino, Dermatologo - Libero Professionista Catania e Milano<br />

Dr.ssa Alda Malasoma, Dermatologo - Libero Professionista Pisa<br />

Dr. Lorenzo Martora, Dermatologo - Specialista ambulatoriale ASL/SA<br />

Dr. Luciano Mavilia, Dermatologo - Libero Professionista Messina<br />

Prof. Giuseppe Monfrecola, Dermatologo - Professore di <strong>Dermatologia</strong> Università di Napoli “Federico II”<br />

Dr. Francesco Musumeci, Dermatologo - Ospedale S. Maria della Speranza - Battipaglia (SA)<br />

Dr.ssa Elisabetta Perosino, Dermatologo - Libero Professionista Roma<br />

Dr.ssa Daniela Postiglione, Dermatologo - Specialista ambulatoriale ASL/SA <strong>Salerno</strong><br />

Dr. Mario Puviani, Dermatologo - Ospedale di Sassuolo (MO)<br />

Prof. Alfredo Rebora, Dermatologo - Professore di <strong>Dermatologia</strong> Università di Genova<br />

Dr.ssa Orsola Rescigno, Dermatologo - Libero Professionista Napoli<br />

Dr. Andrea Romani, Dermatologo - Libero Professionista in Montecatini Terme (PT) - Presidente ISPLAD<br />

Dr. Massimiliano Scalvenzi, Dermatologo - Professore Aggregato Università di Napoli “Federico II”<br />

Si ringraziano per aver contribuito alla realizzazione<br />

dell’evento scientifico:<br />

Almirall<br />

Avantgarde<br />

Bioderma<br />

General Topics<br />

Istituto Ganassini<br />

L'Oreal – Divisione La Roche Posay<br />

Medica Service<br />

Perfarma<br />

Pharcos<br />

Pierre Fabre Italia<br />

Sifarma<br />

Sisley Cosmetici<br />

Società Italo Britannica L. Manetti - H. Roberts e C. per Azioni<br />

Aggiornato all’11 luglio 2011


Corso<br />

“One Day”<br />

2011 di<br />

<strong>Dermatologia</strong><br />

Plastica<br />

ISPLAD<br />

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA<br />

ISPLAD<br />

International-Italian Society<br />

of Plastic-Regenerative<br />

and Oncologic Dermatology<br />

Via Plinio, 1 - 20129 Milano<br />

Tel. +39 055 4367461<br />

Fax +39 055 4367322<br />

organizzazione@isplad.org<br />

www.isplad.org

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