N.U. 175 impaginato - Città Nuova Editrice

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La Grande Guerra e la questione della pace...
Questo corrotto cattolicesimo sceglie sempre la posizione
della maggioranza, non va mai controcorrente, convinto com’è
che il più forte ha Dio dalla propria parte. E quel che è peggio,
questa «codardia» scatta e si solleva solo contro gli altri cristiani,
che hanno compiuto scelte coerenti. Il risultato, quasi ovvio date
queste decadenti premesse, è quella che Giordani chiama la
«nuova piaga»: il «filo-cattolicismo», ovvero quella deriva pseudoculturale
che porta molti estranei dai riferimenti religiosi e morali
cattolici a fare teologia, ad occuparsi di Dio, come fosse solo
una semplice opzione di analisi intellettuale, un aspetto dell’indagine
razionale.
Questo paganesimo filocattolico che sfrutta la Chiesa combatte
i suoi dogmi, perseguita e uccide i preti, è applaudito da
molti cattolici, i quali per interesse, per viltà, per ignoranza, rimangono
inermi di fronte all’incalzare del fascismo e al dilagare
del paganesimo.
Non solo: il disastro della guerra, secondo Giordani, ha prodotto
un nuovo cesaropapismo, direttamente scaturito dal neopaganesimo
della stagione futurista, nazionalistica, anticlericale. Del
neopaganesimo ha conservato lo stile di vita fortemente corrotto
nei costumi, per dare espressione a una religiosità contraffatta e
strumentale. Una religiosità concepita forse come transitoria, alla
ricerca di un orizzonte morale qualunque, dopo la disillusione
della Grande Guerra. E così, convivono in queste forme neoreligiose
tanto il libro di preghiere quanto il romanzo erotico, dove
teosofia e chiromanzia, spiritismo e spiritualismo, religione e pornografia,
sembrano riuscire a convivere senza problemi 31 . Una
«sintesi cristiano-pagana» che Giordani legge soprattutto nella figura
di Gentile, il quale riunisce «il culto della nazione, la subordinazione
annientatrice dell’individuo, lo Stato concepito come
un assoluto divino, che ha in sé la propria legge etica» 32 , per
giungere alla formulazione del nuovo credo fascista, neoidealista
e nazionalista.
31 Cf. ibid., p. 55.
32 Ibid., p. 138.